Effetti della riduzione della flebolinfostasi sul recupero della

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Effetti della riduzione della flebolinfostasi sul recupero della
EUR MED PHYS 2008;44(Suppl. 1 to No. 3)
Effetti della riduzione della flebolinfostasi sul recupero della
deambulazione nel Parkinson. Risultati preliminari
T. L. ALOI1, A. FERRARI-BARDILE1, G. FRAZZITTA2, R. AQUILANI3, O. FEBO, M.T. LA ROVERE4
Introduzione
La pompa valvulo-muscolare è una unità anatomo-funzionale
costituita da muscoli, vene e valvole realizzante una pompa sistodiastolica che entra in funzione quando i muscoli degli arti inferiori
si contraggono1.
L’alterato funzionamento della pompa muscolare del polpaccio
porta a variazioni degli scambi fra sangue e tessuti con aumento della permeabilità capillare e conseguente stasi distale2,3.
La terapia farmacologica e soprattutto elastocompressiva è parte
integrante del trattamento complesso delle flebopatie nonchè delle
sue manifestazioni. I meccanismi d’azione e le conseguenze cliniche
dell’uso sistematico della terapia compressiva in flebolinfologia sono
stati ben descritti in letteratura. Agisce sul sistema venoso superficiale e profondo, sul volume ematico, sui tessuti e sul compartimento
microvasculotissutale. Per ottenere il massimo dell’efficacia, la terapia compressiva, deve essere associata alla mobilizzazione; il binomio compressione-mobilizzazione è ritenuto indispensabile per ottenere effetti significativi da un punto di vista clinico4.
L’eventuale presenza di flebolinfostasi nei pazienti con morbo di
Parkinson potrebbe peggiorare la capacità di deambulazione, già di
per sé deficitaria.
Razionale ed Obiettivi
3Servizio Metabolico Nutrizionale;
di Cardiologia, Fondazione Salvatore Maugeri,
Clinica del Lavoro e della Riabilitazione,
I.R.C.C.S. Istituto Scientifico di Montescano, Pavia
4Divisione
Risultati
Tabella I.
MWT6’
Pre-Training
Post-Training
D%
(metri)
(metri)
Pazienti Edema
Pazienti No Edema
245±70
356±36*
+51,6±34
281±96
361±12
+29,5±27,7
*p < 0,001 rispetto al gruppo di pazienti senza edema dopo trattamento.
La Figura 1 evidenzia in modo netto l’entità di guadagno dell’autonomia di marcia dei 2 gruppi studiati.
Discussione
Scopo dello studio è verificare se la correzione della flebolinfostasi con la contenzione elastica terapeutica migliori la deambulazione nel paziente con Parkinson in fase di riabilitazione.
Materiali e metodi
Sono stati arruolati 20 pazienti affetti da morbo di di Parkinson
(HOEHN-YARH=III), ricoverati per trattamento riabilitativo di tipo
controllato e supervisionato: 11 di sesso maschile, 9 di sesso femminile, età media 72,2±6,6, altezza 165,5±5,7; peso 67,8±13,4, BMI
24,6±4,2. Tutti i soggetti sono stati sottoposti consecutivamente ad
esame clinico-strumentale vascolare per valutare la presenza di edema periferico. La correzione dell’edema è stata attuata con tutore elastico terapeutico (gambaletto classe II). Tutti i pazienti sono stati
avviati a training fisico aerobico strutturato con sedute giornaliere su
treadmill per un periodo di 4 settimane5,6. Prima e dopo training, la
capacità di deambulazione è stata valutata mediante Walking Test dei
6 minuti (MWT6’), indicatore di outcome in ambito riabilitativo7. Il
MWT6’, per la sua semplicità di esecuzione , basato unicamente sulla
misura della distanza in metri che il paziente riesce a percorrere nei 6
minuti, si è dimostrato attendibile per misurare la capacità di adattamento all’esercizio fisico e di conseguenza valutarne la sua efficacia8.
Vol. 44 - Suppl. 1 to No. 3
1Servizio di Angiologia;
2Divisione di Neurologia;
Il nostro studio aveva come scopo la quantificazione dell’effetto
terapeutico della contenzione elastica nella flebolinfostasi nei
pazienti con morbo di Parkinson ricoverati presso la Divisione di
Neurologia e sottoposti a trattamento riabilitativo di tipo intensivo. I
risultati hanno confermato e puntualizzato gli effetti positivi di tale
terapia. Infatti 30 giorni di trattamento hanno indotto un aumento
significativo della capacità di deambulazione (p<0,001 rispetto al
gruppo di pazienti senza edema dopo trattamento).
È verosimile che la riduzione della pressione idrostatica extracellulare dopo terapia abbia determinato una riduzione dell’ acqua
endocellulare, un aumento della velocità del flusso veno-linfatico e
un miglioramento dell’interfacie sangue capillare-cellule. Di conseguenza ne risulterebbe migliorato il metabolismo ossidativo cellulare
e quindi la pompa valvulo-muscolare. Ciò spiegherebbe il recupero
della capacità di deambulazione dei pazienti con edema trattati con
contenzione elastica.
Conclusioni
Il lavoro conferma il beneficio dell’allenamento fisico, sotto stretto controllo da parte di personale specializzato, nei pazienti affetti
EUROPA MEDICOPHYSICA
1
ALOI
EFFETTI DELLA RIDUZIONE DELLA FLEBOLINFOSTASI SUL RECUPERO DELLA DEAMBULAZIONE NEL PARKINSON. RISULTATI PRELIMINARI
difficoltà circolatoria periferica in soggetti apparentemente senza
edema.
Verosimilmente l’ottimizzazione della performance è da attribuire
ad un miglioramento del rendimento meccanico della pompa
muscolare del polpaccio con conseguente miglioramento del controllo statico e dinamico dei pazienti parkinsoniani9.
Un futuro studio su una popolazione più vasta permetterà di
comprendere meglio i meccanismi sottesi al recupero motorio dei
pazienti con parkinson ed edema periferico.
Bibliografia
Figura 1.
da m.di Parkinson. Inoltre il flebolinfedema, se adeguatamente trattato, migliora ulteriormente la performance motoria di questi soggetti.
Dai dati preliminari addirittura il miglioramento è maggiore che
non nei soggetti senza edema. Ciò potrebbe suggerire la presenza di
2
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EUROPA MEDICOPHYSICA
October 2008