RICOGNIZIONE DEI MATERIALI APPARTENUTI AL

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RICOGNIZIONE DEI MATERIALI APPARTENUTI AL
RICOGNIZIONE DEI MATERIALI
APPARTENUTI AL MAESTRO ENRICO SPORTIELLO
(“Fondo Sportiello”)
a cura di Donatella Bertozzi
responsabile del coordinamento tecnico: Marco Schiavoni
con la collaborazione di: Roberta Valentini
eseguita su commissione I.A.L.S.
PROVENIENZA DEL FONDO
Il maestro Enrico Sportiello (Milano 1930 – Bologna 1999), danzatore, coreografo, maître de ballet, a
lungo collaboratore, a fianco della moglie, Signora Susanna Della Pietra, del grande coreografo russo
Leonide Massine, aveva più volte espresso, negli ultimi anni della sua vita, il desiderio che un certo
numero di registrazioni su nastro magnetico, da lui raccolte nel corso della carriera, potessero essere
salvate dal degrado ed affidate ad una istituzione che ne garantisse l’adeguata conservazione per fini di
archiviazione e di studio.
Alla sua morte la Signora Della Pietra ha affidato i nastri magnetici da lei rintracciati fra le carte e i
documenti del marito, al Direttore dello I.A.L.S., Domenico Del Prete, perché ne valutasse i contenuti e
predisponesse gli opportuni accorgimenti per la loro salvaguardia ed una eventuale adeguata
collocazione.
COMPOSIZIONE DEL FONDO
Dei diversi materiali audiovisivi raccolti dal M° Sportiello nel corso della sua carriera sono giunti allo
I.A.L.S. 87 nastri magnetici di cui:
1 nastro marca ignota, di fabbricazione U.S.A*
4 nastri BASF di fabbricazione tedesca**.
29 nastri Scotch Video Tape 361 - ¼ - 1200 – R154C104 di fabbricazione italiana***.
53 nastri AKAI Video Tape VT-5 di fabbricazione giapponese****.
*)
Contenuto nell’astuccio indicato come B9-AKAI
**)
Gli astucci n° A13-SVT, B2-AKAI, B17-AKAI contengono in realtà nastri BASF.
***)
Gli astucci n° A4-SVT, A5-SVT, A11-SVT, A24-SVT, A29-BASF, A30-SVT contengono in realtà
nastri AKAI.
****) Gli astucci n° B8-AKAI, B22-AKAI, B25-AKAI, B39-AKAI, B51-AKAI E B53-AKAI contengono
in realtà nastri SCOTCH.
E’ possibile che questo gruppo di nastri costituisca solo una parte dei materiali audiovisivi raccolti dal M°
Sportiello, ma non ho notizia che ne esistano tuttora altri.
Formano parte integrante del “Fondo Sportiello” anche due lettere autografe del maestro e un elenco
manoscritto da lui redatto, allegato alla seconda delle due lettere, che costituisce un primo sommario
catalogo dei materiali poi pervenuti allo I.A.L.S.
RICOGNIZIONE DEL FONDO
ACCESSIBILITA’
Trattandosi di materiali per natura fragili e quasi tutti in condizioni di conservazione assai precarie – in
particolare gran parte dei nastri disponibili erano stati attaccati da muffe – si è stabilito
immediatamente di dover procedere:
a) ad un primo sommario inventario
b) alla necessaria ripulitura di un certo numero di nastri per poterne verificare il contenuto.
c) ad un riversamento di un primo gruppo di materiali (33 nastri su 87) su supporti di più agevole
consultazione per una prima ricognizione dei contenuti
Ripulitura e riversamento sono state affidate allo studio PIXEL di Siena, specializzato in questo genere
di operazioni e fra i pochi in Italia a disporre ancora dei macchinari necessari alla lettura dei nastri del
tipo specifico.
Dopo la ripulitura lo studio PIXEL ha riunito i 33 nastri selezionati dallo I.A.L.S. in tre gruppi che ha
poi provveduto a riversare su tre cassette del tipo DV-Cam.
SCHEDATURA MATERIALI
Gli 87 nastri componenti il fondo mi sono stati consegnati perché provvedessi ad una prima
schedatura utile ad un’identificazione il più possibile accurata dei contenuti dei nastri sulla base:
a)
delle indicazioni riportate sugli astucci, in alcuni casi, all’interno degli astucci e/o anche
sul supporto del nastro stesso.
b)
delle indicazioni riportate sull’elenco manoscritto compilato nel dicembre 1997 dal maestro
Sportiello
c)
(nel caso dei 33 nastri riversati) dell’osservazione diretta dei nastri.
A questo scopo ho ritenuto opportuno compilare due tipi di schede:
I dati di questo archivio si possono consultare nel sito dello IALS: www.ials.org
TIPO A)
Schede in ordine progressivo da 1 a 87 con la trascrizione integrale delle annotazioni riportate sugli
astucci contenitori dei nastri e/o sul supporto dei nastri stessi, trascrizione per la quale ho fatto in
modo di conservare, nei limiti del possibile, anche la massima fedeltà alla grafica delle annotazioni
originali. Questo perché molte di queste indicazioni non sono al momento perfettamente comprensibili
in termini di contenuto ma è possibile che in un secondo momento forniscano elementi preziosi allo
studioso se valutate alla luce di ulteriori indicazioni e analisi.
Nelle schede di TIPO A) pertanto tutte le indicazioni originali sono scritte in tondo mentre tutte le
considerazioni e le osservazioni della curatrice sono in corsivo.
In aggiunta alle indicazioni contenute sugli astucci e all’interno degli astucci ho potuto utilizzare
fotocopia dell’elenco manoscritto redatto dal M° Sportiello dal quale è stato possibile ricavare alcune
ulteriori indicazioni sul contenuto delle registrazioni (autore, luogo e data di esecuzione etc). Questo
però, solo in alcuni casi, in quanto non esiste la possibilità di stabilire una sicura corrispondenza fra i
titoli dell’elenco manoscritto e le indicazioni rintracciabili sugli astucci .
Ho dunque compilato una scheda per ogni nastro, contenente tutti gli elementi utili all’identificazione
del contenuto, sulla base di quanto annotato dall’originario proprietario.
(Va notato, di passata, che in seguito alle prime sommarie operazioni di inventario seguite
all’acquisizione dei materiali, qualcuna delle indicazioni manoscritte apposte sugli astucci contenitori
dei nastri è stata coperta risultando, in qualche caso, non più leggibile).
TIPO B)
Schede computerizzate analoghe a quelle compilate nell’anno 2000 per una prima ricognizione dei
materiali video del Teatro dell’Opera di Roma, contenenti tutti i dati ricostruibili relativi ai nastri facenti
parte del fondo. Questo secondo gruppo di schede – anch’esso in ordine progressivo da 1 a 87 – è stato
compilato da Roberta Valentini e concepito per essere integrato a quello elaborato per l’Opera così da
costituire un nucleo il più possibile omogeneo dal punto di vista metodologico e della consultazione.
TERZA FASE: RICOGNIZIONE DEI CONTENUTI
Nel periodo ottobre – dicembre 2001, con gli adeguati strumenti tecnici messi gentilmente a
disposizione dal M° Marco Schiavoni presso il suo studio, ho analizzato i tre gruppi di nastri riversati su
DV-Cam, numerati da 1 a 33 e così suddivisi:
Nastri da 1 a 13:
Nastri da 14 a 25:
Nastri da 26 a 33:
cassetta A
cassetta B
cassetta C
I nastri sono stati numerati – dallo Studio PIXEL che ha curato la ripulitura e il riversamento – in
semplice ordine crescente e per ragioni di mera identificazione. L’ordine numerico qui indicato non
corrisponde pertanto ad alcun tipo di ordine cronologico o logico-critico del contenuto dei nastri
predisposto dall’originale proprietario dei nastri
Alcune sommarie indicazioni sul contenuto dei nastri stessi, ricavate dagli astucci originali, sono state
trascritte accanto al numero progressivo con il quale i nastri sono stati via via indicati nell’elenco
consegnatoci dallo studio PIXEL dopo il restauro e il riversamento.
In alcuni casi le indicazioni ricavate dai nastri si sommano, sull’elenco consegnatoci, a osservazioni
aggiunte dall’autore del riversamento - ad es: “completamente deteriorato” - .
Per i necessari riscontri, l’elenco dei nastri contenuti nelle cassette così come è stato compilato dallo
studio PIXEL è consultabile presso lo IALS o all’indirizzo web: www.ials.org. Sulla base di quell’elenco e
in quell’ordine ho proceduto all’analisi dei contenuti.
PRIMI ESITI DELLA RICOGNIZIONE
Scopo di questa prima ricognizione era innanzitutto stabilire se e quanto del materiale conservato
potesse essere di un valore documentario tale da giustificarne l’acquisizione in un archivio aperto al
pubblico e/o agli studiosi.
Per considerazioni specifiche sullo stato di conservazione dei nastri e sulle possibilità di ulteriore restauro
e recupero di almeno parte di essi, rimando al parere dei tecnici specializzati.
Per quanto riguarda i contenuti, va detto che, ad una prima analisi, molti dei materiali facenti parte del
“Fondo Sportiello” appaiono più adeguati alle dimensioni e agli scopi di un archivio professionale
privato e personale che agli obiettivi e alle necessità di un archivio pubblico di documentazione storica
e/o tecnica. Questo perché in buona parte non si tratta di documenti di prima mano, ovvero tratti da
altri filmati o trasmissioni televisive di cui è logico presumere – e, in alcuni casi, già noto – che esistano
registrazioni originali, adeguatamente archiviate e perfino, in molti casi, regolarmente disponibili per la
consultazione. E’ il caso di alcuni filmati RAI, materiali tratti da programmi della televisione sovietica o
di altri paesi dell’Est europeo o da canali della televisione statunitense.
I dati di questo archivio si possono consultare nel sito dello IALS: www.ials.org
ALCUNE SORPRESE
Un certo numero di nastri (purtroppo tutti in condizioni mediocri) contengono invece le riprese,
effettuate in studio o in scena, di produzioni teatrali, per alcune delle quali è probabile che non esista
alcun altro tipo di documentazione.
A titolo d’esempio cito l’allestimento del balletto Giselle al Teatro Comunale di Firenze, protagonisti
Vladimir Vassiliev ed Ekaterina Maximova.
Altro caso interessante è quello di una produzione di Apollon Musagète di George Balanchine
riprodotto da Patricia Neary al Teatro Comunale di Bologna, protagonista una giovanissima e
smagliante Elisabetta Terabust.
In casi come questi, qualora i materiali del “Fondo Sportiello” si dimostrassero gli unici esistenti a
documentazione – sia pure parziale – di queste e di altre pregevoli produzioni, sarebbe quanto mai
opportuno provvedere alla loro definitiva acquisizione, ad un eventuale ulte riore restauro con i mezzi
più adeguati, e infine alla loro opportuna collocazione in archivi accessibili almeno agli studiosi.
ULTERIORI OSSERVAZIONI SUI CONTENUTI
Esiste una difficoltà specifica relativa ai contenuti – registrazioni di prove in sala o in scena, brani di
registrazioni di spettacoli dal vivo e in alcuni casi brani di spettacoli registrati da trasmissioni televisive
- e al modo in cui ora si trovano organizzati. Partendo dai materiali che ho analizzato – le tre cassette
sulle quali, per renderne agevole la consultazione, sono stati riversati i 33 nastri originali – non è
possibile stabilire quale fosse l’ordine (se un ordine esisteva al di là di quello meramente cronologico di
registrazione, che comunque non è più possibile ricostruire) con il quale il M° Sportiello aveva archiviato
i suoi nastri. Anche sulla base dell’analisi, trascrizione e schedatura delle annotazione riportate sugli
astucci contenitori e sul supporto dei nastri l’ordine logico che è possibile ricostruire è sempre
approssimativo. (In alcuni casi è possibile ricostruire un possibile ordine logico di lettura dei nastri,
basandosi sul tradizionale ordine di esecuzione dei vari brani, limitatamente ai casi in cui il contenuto
si riferisca ad un balletto di repertorio).
Va aggiunto che l’ordine logico non può comunque essere considerato un ordine cronologico né dal
punto di vista dei tempi di ripresa – è noto che brani che normalmente si susseguono durante
l’esecuzione in scena nelle serate di spettacolo, possono essere messi in prova, in sala o in scena, in
ordini diversi, a seconda delle necessità del corpo di ballo, del coreografo, dell’orchestra ecc.– né, per le
stesse ragioni, dal punto di vista dei tempi originari di esecuzione.
E’ chiaro da quanto detto fin qui che i nastri, una volta riversati su supporti di più facile consultazione,
andrebbero al massimo raggruppati per titoli e non è possibile costruirne un montaggio logico a meno di
non ricostruire un montaggio ex-novo, per scopi diversi dall’archiviazione e lo studio (per esempio
sfruttamento commerciale, realizzazione di CD-ROM, DVD etc). Quest’ultima ipotesi sembra però da
scartare per il mediocre stato di conservazione dei nastri che si prestano pertanto, a mio avviso,
esclusivamente a scopi di documentazione, studio e ricerca.
I nastri meritevoli di essere restaurati e conservati per questi scopi andrebbero perciò, idealmente,
riversati ciascuno su una diversa cassetta e riuniti in gruppi solo in base al titolo del lavoro che
documentano. Questo perché ciascuno costituisce un caso a sé e anche quando si possa ricostruire a
quale momento di un determinato balletto si riferiscono, non è in alcun modo possibile stabilire quale
sia stato girato prima.
Con i primi 33 nastri riversati in DV-Cam questo è stato già realizzato, a cura dello I.A.L.S., che
utilizzando come base di partenza le cassette DV-Cam ha provveduto a riversare ogni singolo
nastro originale su una cassetta VHS.
CONTENUTI E CRITERI DI COMPILAZIONE DELLE SCHEDE
Nel corso della prima ricognizione sono state compilati due gruppi di 87 schede ciascuno.
Ciascuna relativa a uno dei nastri originali del Fondo Sportiello.
ESEMPIO DI SCHEDA DI TIPO A):
--------------------------------------------------------------------------------------------------------1) A1-SVT
sul dorso:
PROSPERI / 23-7-76
sul lato:
nessuna indicazione
all’interno:
PROSPERI / ven. (?) / 2a
InMsSp:
J.Cauley / Firenze / 1977
---------------------------------------------------------------------------------------------------------Ogni scheda è identificata in primo luogo sulla base di un numero progressivo da 1 a 87.
Ogni nastro è ulteriormente identificato da una lettera e da un secondo numero o coppia di numeri.
Dopo il primo numero d’ordine progressivo:
• La lettera a destra del primo numero d’ordine progressivo identifica i due tipi di nastri:
Nastri SCOTCH:
Nastri AKAI:
lettera A
lettera B
I dati di questo archivio si possono consultare nel sito dello IALS: www.ials.org
(I nastri BASF sono stati assimilati ai due gruppi principali essendo tutti, tranne uno, contenuti in
astucci SCOTCH o AKAI).
•
•
Il secondo numero d’ordine. a destra della lettera suddetta stabilisce una progressione interna nei
due gruppi di nastri. In particolare:
I 33 nastri riversati su DV-CAM sono ulteriormente identificati da un numero progressivo da 1 a 33
corrispondente a quello con cui sono stati identificati nella lista dei riversamenti consegnata dallo
studio PIXEL (lista allegata in appendice alla presente relazione).
La sigla in lettere SVT (Scotch Video Tape) identifica i nastri Scotch. per i nastri AKAI e BASF la
marca è riportata per esteso.
Ogni scheda del TIPO A) contiene:
1) la serie di cifre e lettere che identificano – secondo quanto descritto in precedenza - uno e uno solo
dei nastri del Fondo Sportiello;
2) tre serie fisse di indicazioni – “sul dorso”, “sul lato”, “all’interno” – corrispondenti alla sede delle
indicazioni manoscritte apposte sugli astucci contenitori dei nastri; quando in una di queste sedi
non comparivano indicazioni, per evitare confusioni si è trascritta comunque l’indicazione della sede
con l’annotazione “nessuna indicazione”
3) dove necessario sono riportate le sedi di ulteriori indicazioni (“sul retro”, “su un foglietto manoscritto”
etc…) rintracciate sugli astucci o integrate ad essi. Nel caso di fogli e foglietti si è cercato, quando
possibile, di identificare quelli sicuramente originali distinguendoli da quelli apposti in un secondo
momento nelle prime operazioni di inventario seguite all’acquisizione;
4) quando, da un confronto incrociato fra le indicazioni riportate sugli astucci e l’elenco manoscritto
inviato dal M° Sportiello allo I.A.L.S. è stato possibile stabilire, con sufficiente certezza, la
corrispondenza fra uno dei nastri pervenuti e una delle voci dell’elenco stesso, si sono annotate,
sotto la voce InMsSp (Indicazioni Manoscritte Sportiello) tutte le ulteriori indicazioni ricavabili e utili
all’identificazione del contenuto.
N.B. Tutto quanto sulla scheda è trascritto in corsivo corrisponde ad annotazioni della curatrice. Tutto
quanto è stato trascritto dalle note manoscritte rintracciate sugli astucci è in tondo
Ogni scheda del TIPO B) contiene:
1) il titolo generale della registrazione così come ricavato dalle indicazioni sugli astucci;
(Nel caso dei 33 nastri riversati su DV-Cam provvisoriamente, sotto la voce “titolo generale” è stato
utilizzato il titolo con il quale il nastro è identificato nell’elenco dello studio PIXEL).
2) il titolo del brano quando diverso in tutto o in parte dal titolo generale;
(se necessario è stata riportata qui l’indicazione relativa all’effettivo contenuto quando da una prima
analisi del nastro questo risulti diverso dalle indicazioni riportate ai punti 1) e 2);
3) quando noto, l’autore/i della coreografia;
4) quando noto, il compositore/i della musica/che;
5) quando note, indicazioni relative agli interpreti;
6) quando noto, l’anno di registrazione;
7) quando noto, il luogo di registrazione;
8) nelle note:
a) eventuali annotazioni utili o necessarie all’ulteriore identificazione del brano;
b) come precedentemente segnalato, la trascrizione integrale delle annotazioni rilevate sugli astucci
originali e, ove possibile, la trascrizione delle ulteriori annotazioni del M° Sportiello annotate nel
primo sommario inventario manoscritto del fondo;
CONSIDERAZIONI FINALI:
Da quanto precede si comprende che il lavoro di catalogazione, ricognizione, riversamento ed eventuale
restauro ed archiviazione dei materiali del “Fondo Sportiello” rappresenta un momento importante e
significativo del percorso di recupero e acquisizione della memoria storica della danza italiana del ‘900
avviato già da qualche anno, meritoriamente dallo I.A.L.S.
A mio avviso varrebbe la pena completare la ripulitura e il riversamento del restante gruppo di nastri
(54), anche al fine di decidere, con più cognizione di causa, quali nastri valga la pena acquisire per
documentazione e ricerca e quali no.
Solo da un’idea complessiva di quanto il fondo nel suo complesso contiene è infatti possibile stabilire se,
anche quei nastri che in se stessi non offrono particolari motivi di interesse archivistico possano
costituire, considerati nel loro complesso, un’importante fonte di orientamento sul complesso
dell’attività coreutica di un maestro coreografo nell’Italia della seconda metà del ‘900.
Vale la pena notare, a margine di queste considerazioni, che lo stesso Sportiello, nella prima delle due
lettere manoscritte facenti parte integrante del Fondo, segnala ulteriori direzioni di ricerca per
l’ampliamento e il completamento del progetto di recupero avviato fin da allora dallo IALS, citando le
collezioni di video (genericamente indicati come “AKAI”) di ben cinque colleghi, come lui maestri
coreografi, attivi in Italia grosso modo nel periodo 1950-2000.
I dati di questo archivio si possono consultare nel sito dello IALS: www.ials.org