Un pugno nello stomaco! - Rotary Club Bergamo Città Alta
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Un pugno nello stomaco! - Rotary Club Bergamo Città Alta
WEB SITE: WWW.ROTBGALTA.ORG Rotary International Anno rotariano Distretto 2040 Italia XLIII Numero riunione 2009 – 2010 Bollettino n. 1801 Soci intervenuti ROTARY CLUB BERGAMO CITTA' ALTA Riunione del 11/02/10 Taverna Colleoni Club number 2040 12216 22 24 Ospiti 7 Familiari 4 Totale presenti 35 “Un pugno nello stomaco!” Venerdì, 12 Febbraio — “Uno spettacolo terribile, una sensazione che posso definire un vero pugno nello stomaco”. In questi termini Carlo Saffioti ha sintetizzato le prime impressioni che ha provato entrando in contatto con le rovine di quella che una volta era la capitale di Haiti, Port au Prince; lui c’ è stato pochi giorni dopo il disastroso terremoto che ha sconvolto uno degli stati più poveri della terra. Certamente una serata particolare, quella di ieri sera, una serata che ha colpito un po’ tutti e che ci ha portato, grazie anche ad alcune immagini oltre alla testimonianza diretta di Carlo, ad avere un’ idea più realistica di quanto è accaduto a Port au Prince. Il racconto di Saffioti parte da un incontro nato in seno all’ organizzazione dell’ ospedale da campo dell’ ANA al fine di comporre un gruppo di esperti e di tecnici da inviare ad Haiti, pochi CONVIVIALE DELL’ 11 FEBBRAIO Presiede il presidente Marino Organico: soci eff. 75 Arditi Donati Mazzoleni Rampinelli E Donati al club di Bergamo. Bertoncini Giani Monti Riva ASSIDUITA’ TEMA Bertuzzi Giannini Moresco Saffioti Camplani Haessig Pedrinoni Salvi A Cavalli Mandolesi Pesenti Solari Colleoni Marino Previtali Tacchini 24+1= 25 su 43 (2 in congedo)= 58% “La tragedia di Haiti, una testimonianza diretta” di Carlo Saffioti. Prof.ssa Matilde Dillon, ing. Enrico Von Wunster (RC Bergamo), Anna OSPITI Serra, Marco Bona, Guia Bertoncini (RAC BG Città Alta). Matteo Oriani ( Rc Bg Nord). Lorella Andreotti (Moresco). FAMILIARI Sissi Giannini, Maria Marino, Marina Mazzoleni, Fulvia Pedrinoni. I PROSSIMI INCONTRI Giovedì 18 febbraio Ore 20,00, alla Taverna, per una relazione di grande attualità: “Obama un anno dopo”. Parlerà il prof. Joseph La Palombara noto politologo, autore di varie pubblicazioni, docente emerito della Yale University e già diplomatico USA in Italia. Con familiari. Giovedì 25 febbraio Ore 20,00 alla Taverna. Ospiteremo la cerimonia della consegna dei premi del concorso “Fotografando BergamoScienza” da noi sponsorizzato. Interverrà il noto fotografo Gianni Limonta, alcuni membri della giuria ed , ovviamente, i due premiati. Un’ occasione per una serata diversa. giorni dopo il sisma per conto della Regione Lombardia. Il Pirellone intendeva sia inviare un certo quantitativo di aiuti urgenti che far valutare a queste persone il modo migliore per poter far arrivare nei Caraibi un aiuto concreto. Un po’ all’ ultimo si decide di inviare anche un medico e la scelta cade su Carlo. Poche ore per prepararsi ed il gruppo che, oltre ai bergamaschi comprende altre persone e due religiosi lascia in aereo l’ Italia. Detto così Drammatica sembra facile, ma tutto è testimonianstato studiato con accortezza. za di Carlo Port au Prince non ha più nulla, l’ aeroporto, o quellio Saffioti fra le che resta, è già utilizzato dall’ rovine di Haiapparato militare di soccorso ti - Aiutiamo degli Stati Uniti e per un chi aiuta piccolo gruppo, come quello i superstiti. lombardo, si preferisce puntare sulla confinante Repubblica Dominicana. Per il viaggio viene utilizzato un charter in grado di trasportare non solo persone ma anche merci: otto tonnellate di medicinali che Milano invia ad Haiti. Anche a Santo Domingo le cose non sono facilissime ma, con l’ aiuto di religiosi italiani che operano nella zona e la capacità dei nostri alpini, si riesce a organizzare la spedizione. Si noleggiano tre vetture, si trova un vecchio autoarticolato, lo si rappezza di notte e la mattina si completa il carico con acqua e riso e si parte. Caos ma non problemi in frontiera ed il gruppo arriva nel cuore della zona colpita dal sisma Carlo ci racconta delle preoccupazioni di tutti per le voci e le cronache che hanno circolato fin dai primi giorni, voci che parlavano di assalti ai mezzi di soccorso, violenze e via di seguito. Lui, ci ha precisato che la confusione era tanta, ma non ci sono stati assalti e tutto è andato tranquillo: non avevano neppure una scorta. Nel vasto piazzale del seminario degli Scalabriniani, traformato in una sorta di rifugio, ospedale, ricovero. Mancav tutto. C’ erano feriti ovunque, amputazioni a raffica, il tutto all’ aperto, i corpi sdraiati sul terreno. Loro hanno rizzato le tende, scaricato viveri e medicinali e servendosi di un furgone hanno iniziato a girare nelle bidonville più povere distribuendo quello (Continua a pagina 3) Presidente: ing. Rodolfo Marino - (A) via Tre Armi, 13 - 24129 Bergamo - tel. 035 235446 - (U) Via P. Nenni, 9 - 26845 Codogno (LO) - tel. 0377431070, fax 0377431827 Email: [email protected] - Segretario: ing. Gaetano Briolini – viale V. Emanuele, 43 – 24121 Bergamo – tel 035 242554 – - Email: [email protected] - cell:+39 3386193571 - Ufficio segreteria: Barbara Nappi - Pass. S. Bartolomeo,7 –24121 Bergamo - email: [email protected] - tel e fax +39 035 223020 - cell. +39 347 7473022 Riunioni rotariane: al giovedì, ore 20,00, Taverna Colleoni - Piazza Vecchia – Bergamo (tel.035 232596). In luglio sede itinerante nel territorio. Agosto riunioni sospese. Bergamo Città Alta Haiti: un paradiso tradito da tutti Potrebbe essere un “paradiso” ma la realtà è ben diversa: una storia travagliata; una tradizione piratesca; un primato, quello dell’ indipendenza, pagato a caro prezzo; una lunga e costante serie di violenze politico - vessatorie e, non da ultime, le tragedie naturali: dai tifoni, all’ AIDS, ai terremoti. La repubblica di Haiti, che occupa un terzo dell’isola di Hyspaniola, è uno degli stati più poveri del mondo, classificato al 175° posto per reddito pro capite, sulle 208 nazioni censite dalla banca Mondiale. La sua è una storia dove violenza, povertà, catastrofi naturali, si intrecciano da sempre, una sorta di maledizione, soprattutto se si guarda alla vicina Repubblica Dominicana, l’altra parte dell’isola, meta di vacanze più o meno esclusive e nazione non toccata dal terremoto del 12 gennaio. A partire dal Seicento, gli scontri politici e militari si sono susseguiti senza sosta. Inizialmente fu la Spagna a mandare l’esercito a spopolare l’isola perché i cittadini spagnoli commerciavano illegalmente con i francesi. Gli uragani e un’epidemia di vaiolo si aggiunsero alla guerra per il predominio tra Spagna e Francia nella seconda metà del Seicento fino a quando si giunse a un accordo, nel 1731, sui confini delle due potenze europee. Fu nel 1794 la prima svolta politica per Haiti, quando un ex schiavo, Toussaint Louverture, alleato dei francesi, ricacciò nella parte orientale gli spagnoli, per invaderla e liberarla nel 1801. Tre anni dopo, il generale Jean-Jacques Dessalines proclama l’indipendenza di Haiti, che divenne la prima repubblica mondiale governata da neri. Ma qui inizia un percorso destinato a trascinare nella dittatura il piccolo stato caraibico. Dessalines si autoincorona imperatore e stermina i bianchi rimasti nella nazione. Ucciso in un’imboscata, Dessalines lascia in eredità una guerra civile che si conclude solo nel 1849, quando la metà orientale dell’isola si dichiara indipendente col nome di Repubblica Dominicana. Nel XX secolo entrano in gioco anche gli Stati uniti, che nel 1915 invadono l’isola, confiscano i depositi d’oro, riorganizzano la costituzione e sciolgono l’esercito. Gli Usa lasciano Haiti nel 1934, quando nell’isola la divisione tra neri e mulatti raggiunge il livello di guardia. Nel 1956, elezioni palesemente truccate portano al potere Francois Duvalier, detto "papa doc". La parte mulatta della popolazione rifiuta l’elezione e Duvalier assolda quelli che verranno chiamati "ton ton macoute", dal nome di un personaggio mostruoso delle fiabe, delinquenti pagati per uccidere gli oppositori del regime. Nel 1971, alla morte di Duvalier, sale al potere il figlio, "baby doc" Jean Claude, che continua la politica di repressione violenta degli oppositori. L’unica possibilità rimasta a Haiti, il turismo, crolla negli anni Ottanta, quando la repubblica viene considerata ad alto rischio per il virus dell’aids. Duvalier è costretto all’esilio e Haiti vive un periodo segnato da colpi di stato militari, che portano al potere di volta in volta Henri Namphy, Prosper Avril e il giovane prete Jean-Bertrand Aristide. Un altro golpe, nel 1991 con migliaia di morti, costringe Aristide alla fuga dall’isola. Vi ritorna, tre anni dopo, protetto da Jimmy Carter, presidente Usa. L’uragano Georges del 1998 aggiunge morti e danni a una nazione sempre più povera, prima della fuga nella Repubblica Centrafricana di Aristide. Dal 2006 la repubblica è presieduta da Réne Préval e primo ministro, dall’ ottobre scorso, è Jean Max Bellerive. e si è aperta una speranza. Eppure, da poco, aveva superato il Nicaragua In parte, il recentissimo sorpasso sul Nicaragua era dovuto ai pessimi governi che si sono succeduti a Managua. Ma in parte la situazione di Haiti stava migliorando davvero, con tassi di crescita tra l’1 e il 2% all’anno. Sebbene spesso accusato di lassismo nei confronti della criminalità dilagante, il contingente multinazionale a guida brasiliana della Minustah, la Missione Onu di stabilizzazione ad Haiti inviata dopo la guerra civile che nel 2004 aveva estromesso dal potere Aristide, era effettivamente riuscito un po’ a dare sicurezza. Ora, è arrivato il disastro. Cose turche Una “nave” tra i frutteti Nel golfo di Antalya (in Turchia), immersa fra i frutteti a breve distanza dal mare, si può trovare questa curiosità: una nave adagiata tra il verde. Ma è solo un’ illusione. La nave è in realtà un edificio, o meglio un albergo, realizzato in cemento e vetro. Offre una capacità di 1252 letti in 395 camere di cui 218 standard, 4 per handicappati, 112 suite per famiglia, 20 junior suite, 12 ville duplex sul lago ed una Presidential suite sul captain’s bridge. Servizi, piscine, spa: c’ è di tutto ma la curiosità è puramente architettonica. Una discutibile falsa nave che certamente non può passare inosservata data anche la sua rilevante dimensione. Il suo nome: Queen Elisabeth, un nome famoso che ricorda due navi gloriose, per un simulacro da “cose turche”. 43 Seconda Bergamo Città Alta Dal16odal20al23giugno (Continua da pagina 1) AMONTRÈALINCANADA PERLACONVENTION2010 Ogni anno nel mese di giugno si celebra il Congresso Internazionale del Rotary, con la Convention, la 101a, che quest’anno, si svolgerà a Montréal (Canada) dal 20 al 23 giugno 2010. Partecipare ad una Convention è una esperienza particolare. E’ una kermesse in tuti sensi ma è anche una interessante esperienza. E’ in questa occasione che percepisce l’ internazionalità del Rotary e quel senso di calorosa amicizia che è alla base del Rotary. Come andare a Montreal? Il nostro Distretto ci propone, attraverso un’ amica Complimenti Alessandra La nostra Alessandra Giani, la sola che nella nostra compagine tiene aperta la fascia dei dei trentenni, nei giorni scorsi è stata promossa “dirigente” dell’ Italcementi, azienda in cui lavora ormai da alcuni anni. Un segno tangibile dell’ apprezzamento e della stima che la società nutre nei confronti della sua attività. Ad Alessandra i più sinceri complimenti di tutti gli amici, e ormai siamo tanti, del suo Bergamo Città Alta. rotariana, questo un interessante progetto di viaggio e partecipazione: Gentilissimo Presidente, ho il piacere di contattarti da parte del nostro Governatore Prof. Marino Magri (Rotary Distretto 2040) per inviarti in allegato due programmi relativi alla Convention Rotary a Montreal. In qualità di Prefetto del Rotary Club Milano Porta Vittoria ed anche come titolare di un'agenzia di viaggi, ho realizzato questi tours per i soci rotariani e sarò presente durante tutta la durata del viaggio in Canada. Opzione 1: Tutto Canada dal 16 al 23 giugno 2010: Italia-Toronto (Niagara Falls)-Ottawa-Montreal-Italia. Opzione 2: Solo Montreal dal 19 al 23 giugno 2010: Italia-Montreal-Italia. Ti chiedo gentilmente di voler presentare i suddetti viaggi durante una conviviale rotariana e di volermi inoltrare le relative adesioni via email. Rimango a tua completa disposizione per eventuali ulteriori informazioni. Cari saluti, Graziella Galeasso Prefetto Rotary Club Milano Porta Vittoria cell: 349 7579268 email: [email protected] appuntamenti rotariani CLUB DEL GRUPPO OROBICO Ore 12,45, 12,45 al club di Bergamo, Bergamo ristorante Colonna, incontro con la prof.ssa Emanuela Casti, dell’ università di Bergamo, sul tema: “Globalizzazione Globalizzazione e Bergamo”. cartografia: i flussi turistici ed economici a Bergamo Lunedì 15 febbraio Martedì 16 febbraio Venerdì 13 febbraio Sabato 6 marzo Dal 10 al 14 marzo che avevano portato. Hanno visto l’ orrore: ecco il il pugno nello stomaco. In pratica il sisma ha distrutto l’ intero centro della città, dal palazzo presidenziale all’ arcivescovado; dalle scuole sotto le cui macerie sono rimasti centinaia di bambini, agli uffici, alle abitazioni della classe dirigente. la popolazione di Haiti è rimasta decapitata, priva di istituzioni e dei relativi responsabili. Solo, o quasi, nelle incredibili e squallide bidonville che circondano la città la gente è sopravissuta perchè non c’ erano edifici che potessero crollare. In città, ha raccontato Carlo, ovunque rovine, una gran confusione ma non violenza e neppure quello che possa essere definito saccheggio. Semplicemente ila gente diseperata raccoglieva fra le macerie ciò che poteva servire a sopravvivere e nulla più. Ovunque rifiuti, un puzzo terribile di decomposizione, una situazione igienica drammatica.. In particolare ci ha raccontato della grande impressione che ha provato quando avvicinandosi ai resti della cattedrale hanno visto due cadaveri affiorare fra le macerie. Un momento che ha toccato tutti. Giovedì 18 febbraio Obama, un anno dopo Si parlerà di un argomento quanto mai attuale ed interessante. Attuale in quanto programmi e risultati dell’ amministrazione Obama incidono molto sul presente e sul futuro del nostro mondo politico ed economico; interessante in quanto chi ce ne parlerà è il prof. Joseph Lapalombara, della Yale University, politologo di grande fama, di comprovato equilibrio, autore di un infinito numero di pubblicazioni. Con familiari. Ore 20,00, 20,00 al club di Bergamo Ovest, Ovest NH hotel, Frederic Bourse parlera di “A Anche su richiesta del nostro presidente e di vari Carnevale, ogni cioccolato vale? Cioccolato a Carnevale?”. Carnevale?” Serata con co- soci rispondendo alla domanda “cosa si può fare niugi. per aiutare quella gente?” Saffioti è stato molto Ore 20,00, 20,00 al club di Sanico e VC, VC Golf La Rossera, intervento dell’ ing. chiaro: aiutare persone ed organizzazioni, prevaAndrea Remuzzi dirigente dell’ istituto Negri, che parlerà de “La bioingegne- lentemente religiose, che sono sul posto ed agiria: cosa hanno in comune medici ed ingegneri”. ingegneri” scono direttamente. Carlo ha detto di non condividere il giudizio negativo di Bertolaso. E’ vero l’ impressione e di grande e caotico disordine ma Ore 20,00, 20,00 al club di Bergamo Nord, Nord Cristallo Palace, quattro interventi di non poteva essere altrimenti. Non sarà facile Gervasoni, Ghilardi, Gallarati e Vitali sul tema: “Ottobre Ottobre 2008 - febbraio affrontare il domani sia perché manca completa2010 un percorso ad ostacoli per l’ economia mondiale. Quali sono state le mente la classe dirigente del paese sia perché la ripercussioni e le risposte in Italia e nell’ economia bergamasca”. bergamasca gravità della tragedia è veramente seria. Ha però avuto la sensazione che già vi siano gruppi di che collaborano con i soccorritori animati NEL distretto 2040 haitiani da una sincera volontà di recupero e di ripresa. Ridare vita ad Haiti sarà una sfida per il mondo. La Galà “L’ amore fra eleganza ed arte” Caserma Teuliè speranza è che da questa tragedia possa nascere a favore di Polio Plus Milano una spinta interna per riprendersi e migliorare. Marino ringrazia Carlo e invita tutti noi a portare un SIPE - Seminario Istruzione IBM sorriso e la nostra sensazione di amicizia e solidaPresidenti Eletti 2010 - 2011 Segrate (Milano) rietà soprattutto a quei bambini che stanno soffrendo ed il cui futuro sarà segnato per sempre. Ryla (Rotary Youth Leadership Università Cattolica Un caro saluto. Award) edizione 2010 Milano 3 Bergamo Città Alta Krapfen: Krapfen il dolce di Carnevale portato in Italia dagli austriaci E’ forse il più caratteristico dolce nobile del Carnevale. Il nome stesso dà per scontata la sua origine in terra di lingua tedesca ma, è certo, che la sua patria non fu la Germania, bensì l’ Austria. Originario di Graz, il krapfen ha conosciuto un grande successo prima a Vienna, quindi in Tirolo e poi in tutto il Lombardo - Veneto nel 19º secolo. Per essere autentico deve avere quattro requisiti: essere stato impastato con lo strutto migliore, fritto nell' identico condimento, servito caldo e spolverizzato di zucchero a velo. Il tocco finale, per il quale un goloso esigente non accetterà mai varianti, è il ripieno, obbligatoriamente la marmellata d’ albicocche. Ogni altra concessione è bandita: dalla diffusissima crema inglese alle varianti al cioccolato, un vezzo dell’ attuale cioccolato-mania. Qualcuno, più indulgente, transige sulla panna montata, ma solo perchè ad ammetterla sono gli stessi austriaci, gli "inventori" del krapfen. Proprio in Austria, esattamente nei pressi di Graz, il capoluogo della Stiria noto come "la città nel verde" per la sua splendida posizione sulla Mur, è nato già nel ‘600 il fragrante dolce ripieno, noto anche in Baviera, come "Faschingsk krapfen auf Grazer art", "dolce di Car- nevale alla moda di Graz". L' origine, dunque, è collegata alle feste di Carnevale, quando i krapfen erano fritti e venduti nelle strade. Il krapfen è vecchio di secoli. Da Graz fu presto esportato a Vienna, raffinata capitale dell' Impero e culla della Sacher torte, suscitando gli entusiasmi di aristocratici e borghesi. Da qui si diffuse in Tirolo - Vo!wbttpjp!ej!lsbqgfo-!cfshbnbtdij-!sfbmj{{buj!tfdpoep!mb!usbej{jpobmf! sjdfuub!bvtusjbdb;!sjqjfop!ej!nbsnfmmbub!f!#ofwf#!ej!{vddifsp!bm!wfmp/! Trentino e poi in tutto il Lombardo - Veneto dopo la restaurazione. queste ragioni che in queste corti giunseÈ naturale, quindi, che nei centri dolomitici ro vari cuochi e pasticcieri importati dalla si mangino ancora oggi degli ottimi kra- Mitteleuropa. È probabile che uno di quepfen, forse i migliori che si possano trova- sti abbia portato sulla tavola ducale il dolre in Italia. ce di Graz. Dai palazzi, la ricetta del kraMa ottimi si trovano anche a Milano, allora pfen è poi facilmente uscita per giungere sede del vicerè, ed a Modena. Perché sino nelle case di nobili e borghesi dei vari Modena? La spiegazione è semplice. centri del Lombardo - Veneto. Da allora Questa città è stata per circa due secoli e sono nate tante e strampalate versioni; la mezzo capitale di un Ducato e dalla re- più diffusa è quella che vede l’ impiego staurazione in poi, dopo l’invasione napo- della crema pasticciera al posto della marleonica in Italia, fu retta ancora dagli E- mellata di albicocche e, talvolta, anche il stensi, ma dal loro ramo asburgico. Fu per nome è stato storpiato ricorrendo ad un più italico “crafen”. La ricetta autentica fa appello a ingredienti essenziali: la farina, il lievito, il latte, le uova, lo zucchero, un pizzico di limone, un Molte sono le leggende metropolitane che circolano a Vienna sull' origine dei krapfen, po’ di sale, lo strutto (ma anche in Germadolce molto amato in questo periodo - e non solo da qualche anno. L' anno del famoso nia e in Austria ora è ammesso l’olio extraCongresso di Vienna che ha avuto il merito di aver abolito, almeno formalmente, la vergine d’oliva) e il ripieno di marmellata. Il schiavitù e di aver dato la possibilità al signor Sacher di inventare la sua torta, resterà un segreto, va da sè, sta nel cambiare contianno famoso anche per i krapfen. Nel 1815, infatti, se ne vendettero ben 10 milioni. nuamente l' olio di frittura che deve essere E il nome? Perchè krapfen? Non esistono certezze. Qualcuno lo fa risalire a quello di un sempre nuovo e bollente. villaggio vicino a Graz, i cui abitanti avrebbero gustato per primi questa "frittella" che non I puristi storcono il naso, sdegnati all' iposomiglia a nessun' altra. Altri sostengono che Krapfen fosse il nome di un farmacista tesi dei krapfen fritti nell' olio e assicurano che, come tutti i suoi colleghi nell' Austria del XVII secolo, univa alle conoscenze di farche l' ideale è lo strutto. La differenza tra macopea anche quelle di pasticceria. Sarebbe lui, dunque, l' inventore del "bombolone" un vero krapfen e i vari dolci fritti austriaco e, in questo caso, l' origine risalirebbe certamente al ‘600, perchè successiva("bomboloni" in Romagna o "bombe alla mente un editto impedì ai farmacisti di dedicarsi contemporaneamente all' arte della crema" a Roma) è evidente anche per il pasticceria. palato meno sofisticato. Il krapfen non La leggenda più famosa attribuisce l' invenzione e l' origine del nome alla cuoca Cäcilie deve mai essere farcito dopo la frittura, Krapf o Krapfen che verso la fine del XVII secolo sarebbe stata la realizzatrice di questi perché se la marmellata è "siringata" dopo dolci fritti con pasta lievitata. In realtà sappiamo che già nel 120 a.C. venivano preparati che il dolce è stato fritto, il gusto della dolci rotondi a pasta lievitata, cotti nel grasso e spennellati con il miele; informazione confettura non si trasmette a tutta la paquesta che ci lascia supporre che siano stati i Romani ad esportare questi gonfietti nelsta, ma solo alla parte che la siringa è l' antica Vindobona, la Vienna romana riuscita a raggiungere. Il secondo elemenSu un foglietto del 1200 rinvenuto in un convento si trova trascritta la parola craplum. d to in grado di mettere in guardia dai "finti" qui il rapporto col’ antico tedesco krapho che indicava qualcosa dalla forma ricurva, a krapfen è lo zucchero. Deve essere in gancio come un artiglio. Qualcuno sostiene che da qui deriverebbe il termine krapfen. polvere, mai semolato. E il nome? Perchè krapfen? MAS 4