Un pugno nello stomaco! - Rotary Club Bergamo Città Alta

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Un pugno nello stomaco! - Rotary Club Bergamo Città Alta
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Rotary International
Anno rotariano
Distretto 2040 Italia
XLIII
Numero riunione
2009 – 2010
Bollettino n. 1801
Soci intervenuti
ROTARY CLUB BERGAMO CITTA' ALTA
Riunione del 11/02/10
Taverna Colleoni
Club number 2040 12216
22
24
Ospiti
7
Familiari
4
Totale presenti
35
“Un pugno nello stomaco!”
Venerdì, 12 Febbraio
—
“Uno spettacolo terribile, una sensazione che
posso definire un vero pugno nello stomaco”. In
questi termini Carlo Saffioti ha sintetizzato le
prime impressioni che ha provato entrando in
contatto con le rovine di quella che una volta
era la capitale di Haiti, Port au Prince; lui c’ è
stato pochi giorni dopo il disastroso terremoto
che ha sconvolto uno degli stati più poveri
della terra.
Certamente una serata particolare, quella di
ieri sera, una serata che ha colpito un po’ tutti e
che ci ha portato, grazie anche ad alcune
immagini oltre alla testimonianza diretta di
Carlo, ad avere un’ idea più realistica di quanto è accaduto a Port au Prince.
Il racconto di Saffioti parte da un incontro nato
in seno all’ organizzazione dell’ ospedale da
campo dell’ ANA al fine di comporre un gruppo
di esperti e di tecnici da inviare ad Haiti, pochi
CONVIVIALE DELL’ 11 FEBBRAIO
Presiede il presidente Marino
Organico: soci eff. 75
Arditi
Donati
Mazzoleni
Rampinelli E
Donati al club di Bergamo.
Bertoncini
Giani
Monti
Riva
ASSIDUITA’
TEMA
Bertuzzi
Giannini
Moresco
Saffioti
Camplani
Haessig
Pedrinoni
Salvi A
Cavalli
Mandolesi
Pesenti
Solari
Colleoni
Marino
Previtali
Tacchini
24+1= 25 su 43 (2 in congedo)= 58%
“La tragedia di Haiti, una testimonianza diretta” di
Carlo Saffioti.
Prof.ssa Matilde Dillon, ing. Enrico Von Wunster (RC Bergamo), Anna
OSPITI Serra, Marco Bona, Guia Bertoncini (RAC BG Città Alta). Matteo Oriani
( Rc Bg Nord). Lorella Andreotti (Moresco).
FAMILIARI Sissi Giannini, Maria Marino, Marina Mazzoleni, Fulvia Pedrinoni.
I PROSSIMI INCONTRI
Giovedì
18 febbraio
Ore 20,00, alla Taverna, per una relazione di grande
attualità: “Obama un anno dopo”. Parlerà il prof.
Joseph La Palombara noto politologo, autore di varie
pubblicazioni, docente emerito della Yale University e
già diplomatico USA in Italia. Con familiari.
Giovedì
25 febbraio
Ore 20,00 alla Taverna. Ospiteremo la cerimonia della consegna dei premi del concorso “Fotografando
BergamoScienza” da noi sponsorizzato. Interverrà
il noto fotografo Gianni Limonta, alcuni membri della
giuria ed , ovviamente, i due premiati. Un’ occasione
per una serata diversa.
giorni dopo il sisma per conto della Regione
Lombardia. Il Pirellone intendeva sia inviare un
certo quantitativo di aiuti urgenti che far valutare a queste persone il modo migliore per poter
far arrivare nei Caraibi un aiuto concreto.
Un po’ all’ ultimo si decide di inviare anche un
medico e la scelta cade su Carlo. Poche ore
per prepararsi ed il gruppo che, oltre ai bergamaschi comprende altre
persone e due religiosi lascia
in aereo l’ Italia. Detto così Drammatica
sembra facile, ma tutto è testimonianstato studiato con accortezza.
za di Carlo
Port au Prince non ha più
nulla, l’ aeroporto, o quellio Saffioti fra le
che resta, è già utilizzato dall’ rovine di Haiapparato militare di soccorso ti - Aiutiamo
degli Stati Uniti e per un
chi aiuta
piccolo gruppo, come quello
i
superstiti.
lombardo, si preferisce puntare sulla confinante Repubblica Dominicana. Per il viaggio
viene utilizzato un charter in grado di trasportare non solo persone ma anche merci: otto
tonnellate di medicinali che Milano invia ad
Haiti.
Anche a Santo Domingo le cose non sono
facilissime ma, con l’ aiuto di religiosi italiani
che operano nella zona e la capacità dei nostri
alpini, si riesce a organizzare la spedizione. Si
noleggiano tre vetture, si trova un vecchio
autoarticolato, lo si rappezza di notte e la
mattina si completa il carico con acqua e riso e
si parte. Caos ma non problemi in frontiera ed il
gruppo arriva nel cuore della zona colpita dal
sisma Carlo ci racconta delle preoccupazioni
di tutti per le voci e le cronache che hanno
circolato fin dai primi giorni, voci che parlavano
di assalti ai mezzi di soccorso, violenze e via di
seguito. Lui, ci ha precisato che la confusione
era tanta, ma non ci sono stati assalti e tutto è
andato tranquillo: non avevano neppure una
scorta. Nel vasto piazzale del seminario degli
Scalabriniani, traformato in una sorta di rifugio,
ospedale, ricovero. Mancav tutto. C’ erano feriti
ovunque, amputazioni a raffica, il tutto all’
aperto, i corpi sdraiati sul terreno. Loro hanno
rizzato le tende, scaricato viveri e medicinali e
servendosi di un furgone hanno iniziato a girare
nelle bidonville più povere distribuendo quello
(Continua a pagina 3)
Presidente: ing. Rodolfo Marino - (A) via Tre Armi, 13 - 24129 Bergamo - tel. 035 235446 - (U) Via P. Nenni, 9 - 26845 Codogno (LO) - tel. 0377431070, fax 0377431827
Email: [email protected] - Segretario: ing. Gaetano Briolini – viale V. Emanuele, 43 – 24121 Bergamo – tel 035 242554 – - Email: [email protected] - cell:+39 3386193571 - Ufficio segreteria: Barbara Nappi - Pass. S. Bartolomeo,7 –24121 Bergamo - email: [email protected] - tel e fax +39 035 223020 - cell. +39 347 7473022
Riunioni rotariane: al giovedì, ore 20,00, Taverna Colleoni - Piazza Vecchia – Bergamo (tel.035 232596). In luglio sede itinerante nel territorio. Agosto riunioni sospese.
Bergamo Città Alta
Haiti: un paradiso
tradito da tutti
Potrebbe essere un “paradiso” ma la realtà è
ben diversa: una storia travagliata; una tradizione piratesca; un primato, quello dell’ indipendenza, pagato a caro prezzo; una lunga e costante serie di violenze politico - vessatorie e,
non da ultime, le tragedie naturali: dai tifoni, all’
AIDS, ai terremoti.
La repubblica di Haiti, che occupa un terzo
dell’isola di Hyspaniola, è uno degli stati più
poveri del mondo, classificato al 175° posto per
reddito pro capite, sulle 208 nazioni censite
dalla banca Mondiale. La sua è una storia dove
violenza, povertà, catastrofi naturali, si intrecciano da sempre, una sorta di maledizione, soprattutto se si guarda alla vicina Repubblica Dominicana, l’altra parte dell’isola, meta di vacanze più
o meno esclusive e nazione non toccata dal
terremoto del 12 gennaio. A partire dal Seicento, gli scontri politici e militari si sono susseguiti
senza sosta. Inizialmente fu la Spagna a mandare l’esercito a spopolare l’isola perché i cittadini spagnoli commerciavano illegalmente con i
francesi. Gli uragani e un’epidemia di vaiolo si
aggiunsero alla guerra per il predominio tra
Spagna e Francia nella seconda metà del Seicento fino a quando si giunse a un accordo, nel
1731, sui confini delle due potenze europee.
Fu nel 1794 la prima svolta politica per Haiti,
quando un ex schiavo, Toussaint Louverture,
alleato dei francesi, ricacciò nella parte orientale
gli spagnoli, per invaderla e liberarla nel 1801.
Tre anni dopo, il generale Jean-Jacques Dessalines proclama l’indipendenza di Haiti, che divenne la prima repubblica mondiale governata
da neri. Ma qui inizia un percorso destinato a
trascinare nella dittatura il piccolo stato caraibico. Dessalines si autoincorona imperatore e
stermina i bianchi rimasti nella nazione. Ucciso
in un’imboscata, Dessalines lascia in eredità
una guerra civile che si conclude solo nel 1849,
quando la metà orientale dell’isola si dichiara
indipendente col nome di Repubblica Dominicana. Nel XX secolo entrano in gioco anche gli
Stati uniti, che nel 1915 invadono l’isola, confiscano i depositi d’oro, riorganizzano la costituzione e sciolgono l’esercito.
Gli Usa lasciano Haiti nel 1934, quando nell’isola la divisione tra neri e mulatti raggiunge il
livello di guardia. Nel 1956, elezioni palesemente truccate portano al potere Francois Duvalier,
detto "papa doc". La parte mulatta della popolazione rifiuta l’elezione e Duvalier assolda quelli
che verranno chiamati "ton ton macoute", dal
nome di un personaggio mostruoso delle fiabe,
delinquenti pagati per uccidere gli oppositori del
regime. Nel 1971, alla morte di Duvalier, sale al
potere il figlio, "baby doc" Jean Claude, che
continua la politica di repressione violenta degli
oppositori. L’unica possibilità rimasta a Haiti, il
turismo, crolla negli anni Ottanta, quando la
repubblica viene considerata ad alto rischio per
il virus dell’aids. Duvalier è costretto all’esilio e
Haiti vive un periodo segnato da colpi di stato
militari, che portano al potere di volta in volta
Henri Namphy, Prosper Avril e il giovane prete
Jean-Bertrand Aristide. Un altro golpe, nel 1991
con migliaia di morti, costringe Aristide alla fuga
dall’isola. Vi ritorna, tre anni dopo, protetto da
Jimmy Carter, presidente Usa. L’uragano Georges del 1998 aggiunge morti e danni a una
nazione sempre più povera, prima della fuga
nella Repubblica Centrafricana di Aristide. Dal
2006 la repubblica è presieduta da Réne Préval
e primo ministro, dall’ ottobre scorso, è Jean
Max Bellerive. e si è aperta una speranza.
Eppure, da poco,
aveva superato il Nicaragua
In parte, il recentissimo sorpasso sul Nicaragua
era dovuto ai pessimi governi che si sono succeduti a Managua. Ma in parte la situazione di
Haiti stava migliorando davvero, con tassi di
crescita tra l’1 e il 2% all’anno. Sebbene spesso
accusato di lassismo nei confronti della criminalità dilagante, il contingente multinazionale a
guida brasiliana della Minustah, la Missione
Onu di stabilizzazione ad Haiti inviata dopo la
guerra civile che nel 2004 aveva estromesso dal
potere Aristide, era effettivamente riuscito un
po’ a dare sicurezza. Ora, è arrivato il disastro.
Cose turche
Una “nave”
tra i frutteti
Nel golfo di Antalya (in Turchia), immersa fra i
frutteti a breve distanza dal mare, si può trovare
questa curiosità: una nave adagiata tra il verde.
Ma è solo un’ illusione. La nave è in realtà un
edificio, o meglio un albergo, realizzato in cemento e vetro. Offre una capacità di 1252 letti in
395 camere di cui 218 standard, 4 per handicappati, 112 suite per famiglia, 20 junior suite,
12 ville duplex sul lago ed una Presidential suite
sul captain’s bridge. Servizi, piscine, spa: c’ è di
tutto ma la curiosità è puramente architettonica.
Una discutibile falsa nave che certamente non
può passare inosservata data anche la sua
rilevante dimensione. Il suo nome: Queen Elisabeth, un nome famoso che ricorda due navi
gloriose, per un simulacro da “cose turche”.
43
Seconda
Bergamo Città Alta
Dal16odal20al23giugno
(Continua da pagina 1)
AMONTRÈALINCANADA
PERLACONVENTION2010
Ogni anno nel mese di giugno si celebra
il Congresso Internazionale del Rotary,
con la Convention, la 101a, che quest’anno, si svolgerà a Montréal (Canada) dal 20
al 23 giugno 2010.
Partecipare ad una Convention è una esperienza particolare. E’ una kermesse in tuti
sensi ma è anche una interessante esperienza. E’ in questa occasione che percepisce l’ internazionalità del Rotary e quel
senso di calorosa amicizia che è alla base
del Rotary.
Come andare a Montreal? Il nostro Distretto ci propone, attraverso un’ amica
Complimenti
Alessandra
La nostra Alessandra Giani, la sola che nella
nostra compagine tiene aperta la fascia dei
dei trentenni, nei giorni scorsi è stata promossa “dirigente” dell’ Italcementi, azienda in cui
lavora ormai da alcuni anni. Un segno tangibile dell’ apprezzamento e della stima che la
società nutre nei confronti della sua attività.
Ad Alessandra i più sinceri complimenti di tutti
gli amici, e ormai siamo tanti, del suo Bergamo Città Alta.
rotariana, questo un interessante progetto
di viaggio e partecipazione:
Gentilissimo Presidente,
ho il piacere di contattarti da parte del
nostro Governatore Prof. Marino Magri
(Rotary Distretto 2040) per inviarti in
allegato due programmi relativi alla
Convention Rotary a Montreal.
In qualità di Prefetto del Rotary Club
Milano Porta Vittoria ed anche come
titolare di un'agenzia di viaggi, ho realizzato questi tours per i soci rotariani e
sarò presente durante tutta la durata del
viaggio in Canada.
Opzione 1: Tutto Canada dal 16 al 23
giugno 2010: Italia-Toronto (Niagara
Falls)-Ottawa-Montreal-Italia.
Opzione 2: Solo Montreal dal 19 al 23
giugno 2010: Italia-Montreal-Italia.
Ti chiedo gentilmente di voler presentare i
suddetti viaggi durante una conviviale
rotariana e di volermi inoltrare le relative
adesioni via email.
Rimango a tua completa disposizione per
eventuali ulteriori informazioni.
Cari saluti, Graziella Galeasso
Prefetto Rotary Club Milano Porta Vittoria cell: 349 7579268
email: [email protected]
appuntamenti rotariani
CLUB DEL GRUPPO OROBICO
Ore 12,45,
12,45 al club di Bergamo,
Bergamo ristorante Colonna, incontro con la prof.ssa
Emanuela Casti, dell’ università di Bergamo, sul tema: “Globalizzazione
Globalizzazione e
Bergamo”.
cartografia: i flussi turistici ed economici a Bergamo
Lunedì
15 febbraio
Martedì
16 febbraio
Venerdì
13 febbraio
Sabato
6 marzo
Dal 10 al 14
marzo
che avevano portato. Hanno visto l’ orrore: ecco il
il pugno nello stomaco. In pratica il sisma ha
distrutto l’ intero centro della città, dal palazzo
presidenziale all’ arcivescovado; dalle scuole sotto
le cui macerie sono rimasti centinaia di bambini,
agli uffici, alle abitazioni della classe dirigente. la
popolazione di Haiti è rimasta decapitata, priva di
istituzioni e dei relativi responsabili. Solo, o quasi,
nelle incredibili e squallide bidonville che circondano la città la gente è sopravissuta perchè non c’
erano edifici che potessero crollare.
In città, ha raccontato Carlo, ovunque rovine, una
gran confusione ma non violenza e neppure quello
che possa essere definito saccheggio. Semplicemente ila gente diseperata raccoglieva fra le
macerie ciò che poteva servire a sopravvivere e
nulla più. Ovunque rifiuti, un puzzo terribile di
decomposizione, una situazione igienica drammatica..
In particolare ci ha raccontato della grande impressione che ha provato quando avvicinandosi ai resti
della cattedrale hanno visto due cadaveri affiorare
fra le macerie. Un momento che ha toccato tutti.
Giovedì
18 febbraio
Obama, un anno dopo
Si parlerà di un argomento
quanto mai attuale ed interessante. Attuale in quanto programmi e risultati dell’ amministrazione Obama incidono molto sul presente e sul futuro del
nostro mondo politico ed economico; interessante in quanto
chi ce ne parlerà è il prof. Joseph Lapalombara, della Yale
University, politologo di grande
fama, di comprovato equilibrio,
autore di un infinito numero di
pubblicazioni. Con familiari.
Ore 20,00,
20,00 al club di Bergamo Ovest,
Ovest NH hotel, Frederic Bourse parlera di “A Anche su richiesta del nostro presidente e di vari
Carnevale, ogni cioccolato vale? Cioccolato a Carnevale?”.
Carnevale?” Serata con co- soci rispondendo alla domanda “cosa si può fare
niugi.
per aiutare quella gente?” Saffioti è stato molto
Ore 20,00,
20,00 al club di Sanico e VC,
VC Golf La Rossera, intervento dell’ ing. chiaro: aiutare persone ed organizzazioni, prevaAndrea Remuzzi dirigente dell’ istituto Negri, che parlerà de “La bioingegne- lentemente religiose, che sono sul posto ed agiria: cosa hanno in comune medici ed ingegneri”.
ingegneri”
scono direttamente. Carlo ha detto di non condividere il giudizio negativo di Bertolaso. E’ vero l’
impressione e di grande e caotico disordine ma
Ore 20,00,
20,00 al club di Bergamo Nord,
Nord Cristallo Palace, quattro interventi di
non poteva essere altrimenti. Non sarà facile
Gervasoni, Ghilardi, Gallarati e Vitali sul tema: “Ottobre
Ottobre 2008 - febbraio
affrontare il domani sia perché manca completa2010 un percorso ad ostacoli per l’ economia mondiale. Quali sono state le
mente la classe dirigente del paese sia perché la
ripercussioni e le risposte in Italia e nell’ economia bergamasca”.
bergamasca
gravità della tragedia è veramente seria. Ha però
avuto la sensazione che già vi siano gruppi di
che collaborano con i soccorritori animati
NEL distretto 2040 haitiani
da una sincera volontà di recupero e di ripresa.
Ridare vita ad Haiti sarà una sfida per il mondo. La
Galà “L’ amore fra eleganza ed arte”
Caserma Teuliè
speranza è che da questa tragedia possa nascere
a favore di Polio Plus
Milano
una spinta interna per riprendersi e migliorare.
Marino ringrazia Carlo e invita tutti noi a portare un
SIPE - Seminario Istruzione
IBM
sorriso e la nostra sensazione di amicizia e solidaPresidenti Eletti 2010 - 2011
Segrate (Milano)
rietà soprattutto a quei bambini che stanno soffrendo ed il cui futuro sarà segnato per sempre.
Ryla (Rotary Youth Leadership
Università Cattolica
Un caro saluto.
Award) edizione 2010
Milano
3
Bergamo Città Alta
Krapfen:
Krapfen il dolce di Carnevale
portato in Italia dagli austriaci
E’ forse il più caratteristico dolce nobile del
Carnevale. Il nome stesso dà per scontata
la sua origine in terra di lingua tedesca
ma, è certo, che la sua patria non fu la
Germania, bensì l’ Austria. Originario di
Graz, il krapfen ha conosciuto un grande
successo prima a Vienna, quindi in Tirolo
e poi in tutto il Lombardo - Veneto nel 19º
secolo.
Per essere autentico deve avere quattro
requisiti: essere stato impastato con lo
strutto migliore, fritto nell' identico condimento, servito caldo e spolverizzato di
zucchero a velo. Il tocco finale, per il quale
un goloso esigente non accetterà mai
varianti, è il ripieno, obbligatoriamente la
marmellata d’ albicocche. Ogni altra concessione è bandita: dalla diffusissima
crema inglese alle varianti al cioccolato,
un vezzo dell’ attuale cioccolato-mania.
Qualcuno, più indulgente, transige sulla
panna montata, ma solo perchè ad ammetterla sono gli stessi austriaci, gli
"inventori" del krapfen. Proprio in Austria,
esattamente nei pressi di Graz, il capoluogo della Stiria noto come "la città nel
verde" per la sua splendida posizione sulla
Mur, è nato già nel ‘600 il fragrante dolce
ripieno, noto anche in Baviera, come
"Faschingsk krapfen auf
Grazer art", "dolce di Car-
nevale alla moda di Graz".
L' origine, dunque, è collegata alle feste di Carnevale, quando i krapfen erano
fritti e venduti nelle strade.
Il krapfen è vecchio di secoli. Da Graz fu presto
esportato a Vienna, raffinata capitale dell' Impero e
culla della Sacher torte,
suscitando gli entusiasmi di
aristocratici e borghesi. Da
qui si diffuse in Tirolo - Vo!wbttpjp!ej!lsbqgfo-!cfshbnbtdij-!sfbmj{{buj!tfdpoep!mb!usbej{jpobmf!
sjdfuub!bvtusjbdb;!sjqjfop!ej!nbsnfmmbub!f!#ofwf#!ej!{vddifsp!bm!wfmp/!
Trentino e poi in tutto il
Lombardo - Veneto dopo la restaurazione.
queste ragioni che in queste corti giunseÈ naturale, quindi, che nei centri dolomitici ro vari cuochi e pasticcieri importati dalla
si mangino ancora oggi degli ottimi kra- Mitteleuropa. È probabile che uno di quepfen, forse i migliori che si possano trova- sti abbia portato sulla tavola ducale il dolre in Italia.
ce di Graz. Dai palazzi, la ricetta del kraMa ottimi si trovano anche a Milano, allora pfen è poi facilmente uscita per giungere
sede del vicerè, ed a Modena. Perché sino nelle case di nobili e borghesi dei vari
Modena? La spiegazione è semplice. centri del Lombardo - Veneto. Da allora
Questa città è stata per circa due secoli e sono nate tante e strampalate versioni; la
mezzo capitale di un Ducato e dalla re- più diffusa è quella che vede l’ impiego
staurazione in poi, dopo l’invasione napo- della crema pasticciera al posto della marleonica in Italia, fu retta ancora dagli E- mellata di albicocche e, talvolta, anche il
stensi, ma dal loro ramo asburgico. Fu per nome è stato storpiato ricorrendo ad un
più italico “crafen”.
La ricetta autentica fa appello a ingredienti
essenziali: la farina, il lievito, il latte, le
uova, lo zucchero, un pizzico di limone, un
Molte sono le leggende metropolitane che circolano a Vienna sull' origine dei krapfen,
po’ di sale, lo strutto (ma anche in Germadolce molto amato in questo periodo - e non solo da qualche anno. L' anno del famoso
nia e in Austria ora è ammesso l’olio extraCongresso di Vienna che ha avuto il merito di aver abolito, almeno formalmente, la
vergine d’oliva) e il ripieno di marmellata. Il
schiavitù e di aver dato la possibilità al signor Sacher di inventare la sua torta, resterà un
segreto, va da sè, sta nel cambiare contianno famoso anche per i krapfen. Nel 1815, infatti, se ne vendettero ben 10 milioni.
nuamente l' olio di frittura che deve essere
E il nome? Perchè krapfen? Non esistono certezze. Qualcuno lo fa risalire a quello di un
sempre nuovo e bollente.
villaggio vicino a Graz, i cui abitanti avrebbero gustato per primi questa "frittella" che non
I puristi storcono il naso, sdegnati all' iposomiglia a nessun' altra. Altri sostengono che Krapfen fosse il nome di un farmacista
tesi dei krapfen fritti nell' olio e assicurano
che, come tutti i suoi colleghi nell' Austria del XVII secolo, univa alle conoscenze di farche l' ideale è lo strutto. La differenza tra
macopea anche quelle di pasticceria. Sarebbe lui, dunque, l' inventore del "bombolone"
un vero krapfen e i vari dolci fritti
austriaco e, in questo caso, l' origine risalirebbe certamente al ‘600, perchè successiva("bomboloni" in Romagna o "bombe alla
mente un editto impedì ai farmacisti di dedicarsi contemporaneamente all' arte della
crema" a Roma) è evidente anche per il
pasticceria.
palato meno sofisticato. Il krapfen non
La leggenda più famosa attribuisce l' invenzione e l' origine del nome alla cuoca Cäcilie
deve mai essere farcito dopo la frittura,
Krapf o Krapfen che verso la fine del XVII secolo sarebbe stata la realizzatrice di questi
perché se la marmellata è "siringata" dopo
dolci fritti con pasta lievitata. In realtà sappiamo che già nel 120 a.C. venivano preparati
che il dolce è stato fritto, il gusto della
dolci rotondi a pasta lievitata, cotti nel grasso e spennellati con il miele; informazione
confettura non si trasmette a tutta la paquesta che ci lascia supporre che siano stati i Romani ad esportare questi gonfietti nelsta, ma solo alla parte che la siringa è
l' antica Vindobona, la Vienna romana
riuscita a raggiungere. Il secondo elemenSu un foglietto del 1200 rinvenuto in un convento si trova trascritta la parola craplum. d
to in grado di mettere in guardia dai "finti"
qui il rapporto col’ antico tedesco krapho che indicava qualcosa dalla forma ricurva, a
krapfen è lo zucchero. Deve essere in
gancio come un artiglio. Qualcuno sostiene che da qui deriverebbe il termine krapfen.
polvere, mai semolato.
E il nome? Perchè krapfen?
MAS
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