incanto in coro - Musicheria.net

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IN­CANTO
IN
CORO
2010
di
Claudia
Giunta1
Nel
Circolo
Didattico
di
Cattolica
(RN),
per
il
quarto
anno
consecutivo,
viene
proposto
un
laboratorio
di
canto
corale
in
orario
extrascolastico
che
si
rivolge
a
bambini,
adolescenti
e
adulti
del
territorio
per
un
totale
di
circa
120
partecipanti
che
hanno
spontaneamente
scelto
di
condividere
questa
occasione
formativa,
di
crescita
personale,
oltre
che
musicale.
Le
voci
del
coro
non
sono,
quindi,
selezionate,
ma
sono
le
voci
di
chi
crede
nell’efficacia
comunicativa
del
canto,
di
chi
è
disponibile
a
mettersi
in
gioco
per
lasciarsi
coinvolgere
in
un’esperienza
capace
di
trascinare
gli
animi,
rinnovare
e
socializzare
le
voci,
le
menti,
i
corpi.
Le
motivazioni
e
le
azioni
Il
coro
IN‐CANTO,
così
si
chiama
il
nostro
coro,
nasce
a
Marzo
2008,
all’interno
del
progetto
“Scuole
aperte”
promosso
dal
Ministero
a
cui
il
Circolo
Didattico
di
Cattolica,
dove
insegno,
aveva
aderito.
L’obiettivo
di
questa
iniziativa
era
quello
di
aprire
le
porte
della
scuola
a
tutta
la
cittadinanza,
grandi
e
piccoli,
per
♪
ampliare
l’offerta
formativa
♪
e
sviluppare
il
senso
di
appartenenza
alla
comunità
scolastica.
All’input
normativo
di
“Scuole
aperte”
occorre
aggiungerne
altri
due
per
arrivare
a
capire
perché
si
è
privilegiato,
come
strumento
unificante,
il
CANTO
che
ci
ha
permesso
di
valorizzare
la
diversità,
di
favorire
le
relazioni,
di
generare
consonanze
e
accordi
fra
persone:
♪
la
“Circolare
Musica”
del
Ministro
Fioroni
(marzo
2007)
♪
e
il
Progetto
regionale
Musica
finalizzato
alla
diffusione
della
cultura
e
della
pratica
musicale
nelle
scuole
e
strettamente
collegato
ai
1
Claudia
Giunta
si
è
diplomata
in
violino
presso
il
Conservatorio
“G.
Rossini”
di
Pesaro
nel
1990
ed
è
insegnante
di
scuola
primaria,
in
ruolo
dal
1992.
Ha
recentemente
conseguito
la
laurea
in
Scienze
della
Formazione
Primaria
presso
l’Università
“Carlo
Bo”
di
Urbino
discutendo
una
Relazione
di
laboratorio
intitolata
“Coro
In‐
canto”
(relatore:
prof.
Maurizio
Spaccazocchi),
da
cui
è
stato
estrapolato
il
presente
contributo.
Lavora,
inoltre,
da
circa
5
anni,
come
Supervisore
di
Tirocinio
a
tempo
parziale
presso
la
stessa
Università.
Da
tempo
si
occupa
di
didattica
della
musica
nella
scuola
primaria.
1
IN­CANTO
IN
CORO
2010
lavori
del
Comitato
Nazionale
per
l’apprendimento
pratico
della
musica
presieduto
dall’onorevole
Berlinguer.
Il
laboratorio
corale,
centrato
sul
lavoro
di
gruppo
e
ispirato
ai
paradigmi
delle
didattiche
attive
e
dell’apprendimento
cooperativo,
si
è
attuato
grazie
all’intervento
di
tre
professionisti
in
ambito
didattico‐musicale:
♪ due
per
la
sezione
dei
bambini
(io
e
l’insegnante
Eleonora
Martina)
♪ e
uno
per
la
sezione
degli
adulti
(il
maestro
Giorgio
Santi).
Il
laboratorio
♪ viene
proposto
ogni
anno
nel
II
quadrimestre,
una
volta
a
settimana,
alla
sera,
fra
le
20.15
e
le
21.45;
la
scelta
di
tale
orario
è
dovuta
alla
necessità
di
andare
incontro
alle
esigenze
sia
dei
bambini
che
degli
adulti;
♪ presenta
un
repertorio
misto,
graduale
e
diversificato
per
genere,
provenienza
e
difficoltà
che
tenga
conto
dell’estensione
vocale
e
delle
caratteristiche
dei
componenti
delle
varie
sezioni.
Attualmente
il
repertorio
del
coro
può
contare
su
circa
50
brani
di
cui
alcuni
canoni,
canti
a
1,
2
o
3
voci,
da
realizzarsi
a
cappella
o
con
basi
musicali,
alcuni
dei
quali
con
l’intervento
di
solisti.
Gli
incontri
serali
prevedono
un
primo
momento
a
sezioni
separate
(quella
formata
dagli
adulti
e
quella
costituita
da
bambini
e
adolescenti)
che,
nell’ultima
parte
di
ogni
incontro,
si
uniscono
per
vivere
la
gioia
di
poter
cantare
insieme.
Fig.
1,
2
­
Le
due
sezioni
(bambini
e
adulti)
mentre
provano
separatamente
2
IN­CANTO
IN
CORO
2010
Fig.
3,
4
­
Le
due
sezioni
(bambini
e
adulti)
che
cantano
insieme
L
’iter
laboratoriale
prevede
un
ciclo
di
circa
13
incontri
che
confluiscono
in
due
o
più
concerti
realizzati
al
termine
dell’anno
scolastico
i
quali
vengono
effettuati,
secondo
una
scelta
precisa
di
noi
organizzatori,
non
all’interno
della
scuola
ma
all’esterno,
presso
le
piazze
della
nostra
cittadina
e
la
residenza
per
anziani
di
Cattolica.
Fig.
5,
6
–
Immagini
del
concerto
presso
la
residenza
per
anziani
“Vici­Giovannini”
di
Cattolica
Fig.
7,
8
–
Immagini
del
concerto
presso
la
piazza
del
Mercato
di
Cattolica
(Maggio
2008)
3
IN­CANTO
IN
CORO
2010
Fig.
10
–
Concerto
in
piazza
I
Maggio
a
Cattolica
(Maggio
2010)
I
processi,
i
cambiamenti,
le
conquiste
Che
cosa
accade
quando,
proprio
grazie
al
canto,
si
riesce
ad
instaurare
un
rapporto
vero
fra
scuola
ed
extrascuola?
Che
succede
quando
alunni,
insegnanti,
genitori,
nonni,
bidelli…
si
incontrano
per
cantare
insieme?
Quali
conquiste,
quali
cambiamenti
e
quali
processi
si
sono
innescati
durante
questi
anni?
Possiamo
sintetizzare
con
4
parole‐chiave
il
significato
di
questa
esperienza:
1. IN­CANTO:
la
musica,
e
nello
specifico
il
canto
corale,
non
è
solo
un’arte,
ma
un
formidabile
strumento
pedagogico
e
formativo
che
dà
origine
a
magie,
a
“incanti”,
appunto.
“IN‐CANTO”
significa
canto
fatto
insieme,
proposto
in
una
dimensione
di
gruppo
dove
il
singolo
diventa
parte
del
tutto
e,
nella
pratica
corale
attiva,
intuisce
l’armonia
dello
stare
insieme
per
giungere
ad
una
bellezza
più
grande
di
quella
che
si
può
costruire
da
soli.
4
IN­CANTO
IN
CORO
2010
2. IN­CORO:
secondo
quanto
ci
ha
insegnato
Roberto
Goitre2
il
coro,
nel
senso
di
cantare
insieme,
oltre
che
fornirci
occasioni
di
crescita
musicale,
di
educazione
dell’orecchio
e
della
vocalità,
educa
anche
alla
convivenza,
alla
tolleranza,
alla
cooperazione,
all’accettazione
reciproca.
Non
è
possibile,
infatti,
cantare
in
un
coro
senza
ascoltare
gli
altri
prima
ancora
che
se
stessi.
La
pratica
corale
innesca
quindi,
potenti
antidoti
nei
confronti
dell’individualismo,
del
conformismo,
dell’omologazione
e
consente
di
raggiungere
una
meta
ambita:
l’Armonia
delle
singole
parti
nel
tutto.
In
un’orchestra
di
musicisti,
così
come
in
un
coro,
ogni
tanto
si
stona,
si
perde
il
ritmo,
si
litiga...
ma
poi
la
sfida
vera
è
trovare
l’accordo
comune,
l’intesa,
la
democrazia
del
singolo
nel
tutto.
In
famiglia,
così
come
a
scuola,
ogni
soggetto
ha
un
ruolo
diverso
e
possiamo
affermare
che
non
ci
sono
le
stesse
opportunità
per
ciascuno.
Nel
coro,
invece,
il
bambino,
così
come
l’adulto,
hanno
la
possibilità
di
esprimersi
e
di
avere
pari
opportunità
degli
altri
componenti
del
coro.
3. IN­CONTRO:
perché
si
è
trattato
di
veri
e
propri
incontri
fra
persone
dentro
e
fuori
la
scuola:
♪ dentro
la
scuola
perché
70
fra
bambini
e
adolescenti
e
50
adulti
si
sono
incontrati.
Si
tratta
di
soggetti
tutti
contraddistinti
da
identità,
provenienza
e
culture
differenti,
età
e
ruoli
diversi
(il
coro
è
infatti
formato
genitori,
nonni,
bambini,
bidelli
e
insegnanti
che
cantano
insieme);
♪ fuori
la
scuola
perché
proprio
la
Scuola,
intesa
come
Istituzione,
ha
incontrato
il
Territorio.
Infatti
abbiamo
volutamente
scelto
di
organizzare
i
concerti
del
coro
non
nei
due
teatri
cittadini,
bensì
all’aperto,
nelle
piazze
della
nostra
città,
proprio
per
favorire
l’incontro
con
l’altro.
Ma
ci
sono
stati
2
Roberto
Goitre
fu
una
delle
personalità
più
eminenti
nel
mondo
del
canto
corale,
scomparso
improvvisamente
nel
1980.
Durante
la
sua
vita
si
dedicò
a
ricerche
e
studi
approfonditi
sulla
pedagogia
musicale
che
lo
portarono
fino
in
Ungheria
dove
rimase
piacevolmente
sorpreso
dal
fatto
che,
grazie
al
metodo
di
Zoltàn
Kodàly,
tutti
fossero
in
grado
di
leggere
la
musica
con
facilità
a
prima
vista.
Per
questo
motivo
decise
di
reintrodurre
il
metodo
della
solmisazione
di
Guido
d’Arezzo
trasformandolo
da
esacordale
a
solmisazione
per
ottava
e
ideando
il
suo
famoso
metodo
didattico
del
“Cantar
leggendo”.
5
IN­CANTO
IN
CORO
2010
anche
intrecci
con
le
associazioni
(musicali
e
non)
del
territorio.
Per
esempio
sono
stati
organizzati,
negli
anni,
diversi
concerti
presso
la
residenza
per
anziani
“Vici‐Giovannini”
di
Cattolica.
Tutta
questa
fitta
trama
di
rapporti
che
si
è
generata
è
scaturita
dall’INCONTRO,
un
incontro,
quindi,
che
ha
generato
un
nuovo
modo
di
avvicinarsi
all’altro,
un
procedere
verso
l’altro
senza
dubbio
più
suggestivo
e
più
costruttivo
poiché
veicolato
dalla
musica
corale.
4. DIALOGO:
nel
coro
ogni
singola
voce,
portatrice
di
identità,
è
importante;
ma
è
soprattutto
la
voce
del
gruppo
che
si
carica
di
nuovi
significati
e
orizzonti
ontologici.
Attraverso
la
pratica
del
laboratorio
corale
la
nostra
Scuola
ha
scelto
una
nuova
modalità
di
dialogo
con
le
famiglie
e
il
Territorio;
assemblee,
riunioni,
patti
formativi
forse
non
erano
più
sufficienti!
L’esperienza
di
coralità
integrante
messa
in
atto
ha
dimostrato
che
il
coro,
attraverso
il
DIALOGO
SONORO,
innesca
nuovi
intrecci,
nuove
relazioni
e
genera
senso
di
appartenenza
alla
comunità
e
di
aggregazione.
Leggere
la
realtà
che
si
è
originata
può,
a
mio
modo
di
vedere,
aprire
nuove
prospettive:
la
Scuola
è
certamente
il
luogo
dello
scrivere
e
del
far
di
conto;
ma
è
anche
il
luogo
in
cui
ci
si
incontra,
ci
si
conosce,
si
dialoga,
si
cresce
insieme,
grandi
e
piccoli,
genitori
e
insegnanti,
anche,
come
in
questo
caso,
grazie
alla
Musica.
Il
progetto
IN‐CANTO,
oltre
ad
aver
ricevuto
nel
Maggio
2009,
presso
il
Teatro
Manzoni
di
Bologna,
la
menzione
speciale
per
il
concorso
“Creatività
in
musica
–
diffusione
della
pratica
musicale
nelle
scuole
in
Emilia
Romagna”,
è
stato
recentemente
inserito
nella
banca
dati
di
GOLD
INDIRE
e
partecipa
al
progetto
nazionale
di
ricerca–azione
MUSICA2020
a
cui
afferiscono
100
scuole
italiane
selezionate
in
base
alla
migliori
pratiche
della
didattica
musicale
nella
scuola
primaria.
6
IN­CANTO
IN
CORO
2010
Il
repertorio
del
nostro
coro
Le
diverse
identità,
provenienze,
età
e
ruoli
dei
soggetti
coinvolti
nel
coro
ci
hanno
dato
l’opportunità
di
poter
offrire,
nel
corso
dei
tre
anni,
un
repertorio
vasto
e
diversificato
per
genere
e
difficoltà.
Si
può
affermare
che
i
percorsi
affrontati,
proposti
in
modo
graduale,
sono
stati
complessivamente
otto.
1. Percorso
propedeutico
attraverso
canti
ritmici
per
l’uso
della
voce
parlata
utilizzando
conte,
filastrocche,
detti
della
tradizione
popolare.
Il
tutto
giocato’
attraverso
l’approccio
verso
alcuni
aspetti
della
musica
quali
il
ritmo
e
il
cambiamento
di
velocità,
l’alternarsi
fra
solo
e
tutti,
le
dinamiche:
♪ In
un
coppo
3
♪ Pianissimo
4
♪ L’alfabeto
dell’amicizia
(di
Benedetti
e
Crivellante)
FA
Rit. Dell’amicizia è l’ABC
SOL 7
che bell’alfabeto
DO
è questo qui (2 v.)
DO
DO
SOL
A: come AMICIZIA
SOL 7
DO
B: ma è proprio BELLO
DO
SOL
C: quando è CARNEVALE
SOL 7
DO
D: noi ci DIVERTIAMO
FA
DO
E: e se vien l’ESTATE
SOL 7
DO
F: con la FANTASIA
FA
DO
SOL 7/DO
G: giocheremo INSIEME in allegria
Rit.
H: meglio dire HELLO!
I: all’amica INGLESE
L: quando sei LONTANO
M: tu mi MANCHERAI
N: guarda quanta NEVE
O: ora è OPPORTUNO
P: fare un PUPAZZONE che
divertimento
Rit.
Q: guarda QUANTI amici
R: di tutte le RAZZE
S: SPARSI in tutto il mondo
T: noi TROVEREMO
U: se tutti UNITI
V: VERSO l’amicizia
Z: con lo ZAINO andremo in
compagnia
Rit.
3
Spaccazocchi
M.,
Crescere
con
il
canto
1,
Progetti
Sonori,
Mercatello
sul
Metauro
(PU)
2003,
p.
14
4
Ibidem,
p.
2
7
IN­CANTO
IN
CORO
2010
2. Canti
di
prima
intonazione
per
imparare
a
concentrare
l’attenzione
sul
suono
e
sull’esatta
intonazione
di
una
nota
per
volta:
♪ Solo
Do
5
♪ Solo
Re
6
♪ Solo
Mi
7
3. Canti
per
iniziare
gradualmente
ad
intonare
più
note
in
successione
e
semplici
intervalli
di
seconda
e
di
terza:
♪
Re
Mi
8
♪
Girotondo
9
4. Canti
con
semplici
melodie
ascendenti
e
discendenti
e,
progressivamente,
brani
con
la
proposta
di
salti
di
terza,
di
quarta,
di
quinta
e
di
sesta:
♪
Mi
piace
la
musica
10
♪ Aulì
ulè
11
5
Spaccazocchi
M.,
op.
cit.,
p.
32
6
Ibidem,
p.
34
7
Ibidem,
p.
36
8
Ibidem,
p.
46
9
Ibidem,
p.
48
10
Ibidem,
p.
56
11
Ibidem,
p.
62
8
IN­CANTO
IN
CORO
2010
♪ Piove
pioviccica
12
♪ Collage
13
♪ L’elefante
con
le
ghette
14
♪ La
perdrix
15
♪ Ala
mala
16
♪ Blue
Note
17
♪ Ai
Ninnora
18
♪ Chisa
19
5. Una
volta
effettuato
il
percorso
attraverso
la
proposizione
dei
precedenti
canti
all’unisono,
si
sono
potuti
proporre
alcuni
semplici
canoni:
♪ Tumba
(canone
ebraico)
♪ Ambarabà
12
Spaccazocchi
M.,
op.
cit.,
p.
64
13
Ibidem,
p.
68
14
Ibidem,
p.
74
15
Ibidem,
p.
88
16
Ibidem,
p.
102
17
Ibidem,
p.
106
18
Ibidem,
p.
110
19
Ibidem,
p.
112
9
IN­CANTO
IN
CORO
2010
♪ Il
gallo
è
morto
(canone
francese)
20
♪ Plato
Cicero
6. Poi
si
è
passati
a
lavorare
sul
canto
a
due
o
tre
voci:
♪ Ga
gona
(canto
africano)
20
Carnovich
E.,
80
canoni
infantili,
edizioni
Curci,
Milano
1992
10
IN­CANTO
IN
CORO
2010
♪ Le
vezzose
21
♪ Fiorellin
del
prato
♪ Cìu
cìu
22
7. Oltre
a
questi
canti,
via
via
che
i
coristi
consolidavano
gradualmente
la
capacità
di
cantare
correttamente
in
coro
e
raggiungevano
una
buona
padronanza
ed
elasticità
vocale,
sono
stati
proposti
brani
più
complessi
dal
punto
di
vista
melodico
e
ritmico:
♪ Tshiribim
23
♪ Skokian
24
21
Spaccazocchi
M.,
Crescere
con
il
canto
2,
Progetti
Sonori,
Mercatello
sul
Metauro
(PU)
2004,
p.
30
22
Spaccazocchi
M.,
Crescere
con
il
canto
3,
Progetti
Sonori,
Mercatello
sul
Metauro
(PU)
2005,
p.
46
23
Spaccazocchi
M.,
Crescere
con
il
canto
2,
cit.
,
p.74
24
Ibidem,
p.
96
11
IN­CANTO
IN
CORO
2010
♪ La
città
dei
bambini
25
♪ Viva
la
mamma
(di
Edoardo
Bennato)
♪ Maramao
perché
sei
morto
♪ Per
colpa
di
chi
(di
Zucchero
Fornaciari)
♪ I
Watussi
(di
Edoardo
Vianello)
♪ Zum
gali
gali
26
♪ Gam
gam
27
♪ Gaduribaduribò
28
8. Sono
stati
inseriti
in
repertorio
anche
canti
che
vedevano
alternarsi
al
coro
alcuni
solisti:
♪ Manhaà
manhà
29
♪ Matilda
Matilda
30
♪ Baciami
piccina
(del
Quartetto
Cetra)
♪ Però
mi
vuole
bene
(del
Quartetto
Cetra)
♪ Casetta
in
Canadà
♪ Evenu
shalom
♪ La
città
di
Pulcinella
♪ Funiculì
funiculà
31
♪ E
la
vita,
la
vita
(di
Pozzetto
e
Jannacci).
Attraverso
la
pratica
di
canti
in
lingue
diverse,
unita
alla
conoscenza
di
nuovi
ritmi,
di
forme
musicali
che
provengono
da
altre
culture
e
che
appartengono
sia
al
passato
che
al
presente,
i
bambini
e
gli
adulti
hanno
arricchito
la
loro
cultura
musicale.
In
questo
senso
il
coro
si
è
rivelato
un
mezzo
per
vedere
nascere
e
crescere
piccoli
e
grandi
coristi
con
la
gioia,
ogni
giorno,
di
poter
esplorare
repertori
sempre
più
impegnativi
e
gratificanti.
25
Spaccazocchi
M.,
Crescere
con
il
canto
2,
cit.
,
p.
58
26
Ibidem,
p.
111
27
Spaccazocchi
M.,
Crescere
con
il
canto
3,
cit.
,
p.
73
28
Spaccazocchi
M.,
Crescere
con
il
canto
2,
cit.
,
p.
99
29
Ibidem,
p.
94
30
Ibidem,
p.
82
31
Ibidem,
p. 77
12
IN­CANTO
IN
CORO
2010
La
voce
dei
coristi
e
il
loro
percepito
su
questa
esperienza:
A
seguire
riporto
alcune
testimonianze
dalla
viva
voce
dei
soggetti
coinvolti
nel
progetto
IN‐CANTO
IN
CORO
per
capire
perché
hanno
scelto
di
vivere
l’esperienza
del
coro
e
che
cosa
ha
significato
per
loro.
Io
da
piccola
ho
sognato
di
cantare
in
un
coro,
conoscere
persone
e
catare
con
loro.
Questa
esperienza
del
coro
mi
piace
molto
perché
mi
piace
cantare
con
nuove
persone
e
con
la
mia
maestra...
è
bello
partecipare
per
cantare.
Emma,
7
anni
Noi
veniamo
al
coro
perché
ci
piace
cantare
e
perché
le
musiche
sono
meravigliosamente
belle.
È
bellissimo
cantare
insieme
e
stare
con
gli
altri
perché
ci
si
sente
bene.
Giada,
3
anni
e
sua
sorella
Federica,
7
anni
Ho
deciso
di
partecipare
al
coro
perché
mi
piace
moltissimo
cantare,
imparare
nuove
canzoni,
conoscere
nuovi
amici
e
stare
tutti
insieme,
inoltre
amo
molto
anche
le
maestre
di
canto.
Quest'anno,
poi,
sono
particolarmente
felice
perché
insieme
a
me
hanno
partecipato
anche
i
miei
genitori
e
mio
nonno.
La
mamma
canta
mentre
il
papà
e
il
nonno
suonano.
Per
me
partecipare
al
coro
significa
superare
delle
paure
come
quella
di
fare
la
solista
e
di
cantare
da
sola
davanti
a
tante
persone.
Ad
altri
io
consiglierei
di
venire
perché
siamo
molto
bravi
e
ci
divertiamo.
Giorgia,
7
anni
Mi
piace
cantare
ed
è
il
coro
è
un’occasione
per
rivedere
alcuni
amici
delle
elementari.
Per
me
partecipare
al
coro
vuol
dire
sentirsi
parte
di
un
gruppo
in
cui
tutti
fanno
in
modo
di
farlo
andare
avanti,
facendo
la
propria
parte.
Se
dovessi
consigliare
questa
esperienza
ad
altri,
direi
che
partecipare
al
coro
è
molto
divertente
e,
anche
se
non
si
è
bravissimi
nel
canto,
non
è
importante,
basta
impegnarsi
e
fare
qualcosa
che
piace.
Laura,
12
anni
Abbiamo
deciso
di
partecipare
al
coro
perché,
a
parer
nostro,
è
un'ottima
iniziativa
per
avvicinare
e
coinvolgere
adulti
e
bambini
al
favoloso
mondo
della
musica
e
perché
crediamo
che
sia
importante
cimentarsi
e
creare
una
simbiosi
con
altre
persone
in
qualcosa
che
nella
vita
non
ci
appartiene,
provare
qualcosa
di
nuovo,
trascorrere
delle
serate
in
allegria
(uscire
dalla
quotidianità)
e
vedere
che
altri
condividono
con
te
le
stesse
emozioni
che
forse
non
avremmo
mai
pensato
di
avere.
Riteniamo
che
la
scuola
abbia
dato
un'
opportunità
a
quelle
persone
che
come
noi
volevano
intraprendere
un
nuovo
cammino,
ma
non
riuscivano
(un
po'
per
la
timidezza
un
po'
per
la
difficoltà
nel
cantare).
Grazie
ai
bravi
e
pazienti
maestri
è
stato
possibile
raggiungere
tutto
questo.
Silvia
12
anni
e
suo
papà
Daniele
13
IN­CANTO
IN
CORO
2010
Questo
è
il
secondo
anno
che
partecipo
al
coro
della
scuola.
Ho
deciso
di
prendervi
parte,
l’anno
scorso,
perché
ero
incuriosita
dal
progetto
che
vedeva
coinvolti
i
bambini
e
i
loro
genitori.
Era
anche
per
me
l’occasione
per
entrare
a
far
parte
di
un
ambiente
che
prima
di
allora
non
conoscevo
e
che
avrebbe,
in
parte,
influenzato
lo
sviluppo
di
mio
figlio.
L’esperienza
mi
ha
regalato
la
possibilità
di
far
parte
attivamente
di
un
progetto
che
vede
coinvolte
con
passione
e
impegno
molte
persone.
Probabilmente
mio
figlio
vivrà
il
coro
come
un
momento
divertente
dove
si
canta
e
si
balla,
ma
col
tempo
spero
ricorderà
e
capirà
più
profondamente
il
significato
dell’esperienza
che
ci
dà
una
possibilità
di
crescita
e
conoscenza
verso
noi
stessi
e
verso
gli
altri.
Stefania,
mamma
di
Mattia
La
musica
è
la
mia
passione.
Ho
suonato
violino
dalla
prima
elementare
fino
all’età
di
15
anni.
Poi
ho
partecipato
con
il
gruppo
della
danza
in
molti
eventi
nazionali.
Partecipare
al
coro
mi
diverte
molto,
soprattutto
quando
c’è
il
confronto
genitori
­
bambini.
È
il
terzo
anno
che
io
e
mio
figlio
partecipiamo
al
coro
e
vedere
i
bambini
che
si
divertono
tanto
per
me
è
solo
un
piacere.
Ridvan,
papà
di
Kesly
Ho
deciso
di
partecipare
al
coro
per
vivere
una
nuova
esperienza
insieme
ad
Emanuele,
mio
figlio,
perché
mi
piace
cantare
e
fare
nuove
amicizie.
Partecipare
al
coro
per
me
significa
staccare
dalla
quotidianità,
anche
se
solo
qualche
ora,
un
giorno
alla
settimana,
e
sfogarmi
cantando.
Sicuramente
consiglierei
questa
esperienza
ad
altri
descrivendola
come
un
momento
divertente,
da
condividere
con
il
proprio
figlio.
Laura,
mamma
di
Emanuele
Ho
deciso
di
partecipare
perché
volevo
condividere
un'esperienza
insieme
a
mia
figlia,
inoltre,
vivendo
da
sempre
nel
mondo
della
musica
(con
marito
e
padre
musicisti)
ho
voluto,
per
una
volta,
mettermi
alla
prova
in
questo
campo
in
una
cosa
che
amo
molto
fare:
cantare.
Ho
già
consigliato
questa
esperienza
a
tantissime
persone
perché,
al
di
là
dell'aspetto
canoro,
trovo
divertente
e
spassoso
il
momento
goliardico
di
incontro
con
gli
altri
partecipanti...ci
stiamo
cioè
divertendo
un
mondo
...
e
quest'anno
ancor
di
più.
La
cosa
più
strabiliante
è
che,
con
l'andare
degli
anni,
arrivano
sempre
nuove
persone
che
mettono
in
gioco
le
loro
competenze
(ballo,
canto,
strumenti)
in
maniera
sempre
più
disinvolta
e
partecipativa.
Mi
rende
infine
estremamente
orgogliosa
mia
figlia
che
in
tale
esperienza
è
cresciuta
mettendosi
in
gioco
e
superando
paure
e
timidezze
varie:
quest'anno,
addirittura,
ha
accettato
un
ruolo
di
solista
...
e
questo
è
tutto
un
dire!
Barbara,
mamma
di
Giorgia
insegnante
14
IN­CANTO
IN
CORO
2010
Cantare
insieme
è
un’esperienza
unificante,
ti
senti
parte
di
un
tutto,
ti
senti
rassicurato,
sostenuto...
ti
puoi
esprimere,
con
le
tue
possibilità,
non
sei
giudicato,
sei
importante,
anche
con
i
tuoi
limiti.
Consiglierei
a
tutti
di
vivere
questa
esperienza
perché
cantare
insieme
è
gioia,
espressione,
condivisione,
piacere,
allenamento
all’autocontrollo,
all’attenzione,
ad
una
corretta
respirazione,
all’uso
della
voce:
un
momento
intenso
e
formativo.
Eleonora,
insegnante
Ho
deciso
di
partecipare
al
coro
perché
amo
cantare,
ma
soli
si
finisce
per
cantare
sempre
le
stesse
cose,
più
o
meno
a
metà.
Partecipare
al
coro
significa
condividere
con
gli
altri
il
piacere
del
canto
e
ottenere
risultati
molto
belli
producendo
armonie
inaspettate.
Se
dovessi
consigliare
questa
esperienza,
direi
che
è
divertente,
emozionante
e
fa
star
bene.
Inoltre
ci
si
sente
parte
importante
di
un
progetto
comune.
Far
musica
dà
sensazioni
più
forti
del
solo
ascoltarla.
Giorgio,
docente
del
laboratorio
corale,
sezione
adulti
Cantare
è
una
gioia
e,
mentre
canti,
liberi
la
mente
da
qualsiasi
altro
pensiero.
Nel
coro
non
riesci
a
valutare
se
sei
più
o
meno
bravo
di
altri,
senti
solo
l’insieme
di
tutte
le
voci
che
creano
un
effetto
di
forza
e
di
bellezza...
e
tu
ti
senti
partecipe
di
quell’effetto,
a
pari
merito
con
tutti
gli
altri.
Quando
consiglio
di
partecipare
al
coro
dico
solo
“Prova!”,
sicuro
che
non
si
rimane
delusi.
Romina,
insegnante
Per
me
partecipare
al
coro
significa...
- cantare
anche
senza
avere
una
bellissima
voce,
- cantare
con
gli
amici,
- cantare
con
persone
nuove,
- cantare
in
allegria,
- cantare
per
un
sorriso
(anziani),
- cantare
con
i
bambini,
vedere
negli
occhi
di
chi
ascolta
un
po’
di
invidia
e
sapere
con
certezza
che
nella
loro
mente
pensano
“il
prossimo
anno
ci
provo
anch’io”.
Claudia,
Eleonora
e
Giorgio,
grazie
a
voi
che
vi
occupate
di
noi.
Sabina,
bidella
e
mamma
di
Edoardo
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Giunta
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