incanto in coro - Musicheria.net
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INCANTO IN CORO 2010 di Claudia Giunta1 Nel Circolo Didattico di Cattolica (RN), per il quarto anno consecutivo, viene proposto un laboratorio di canto corale in orario extrascolastico che si rivolge a bambini, adolescenti e adulti del territorio per un totale di circa 120 partecipanti che hanno spontaneamente scelto di condividere questa occasione formativa, di crescita personale, oltre che musicale. Le voci del coro non sono, quindi, selezionate, ma sono le voci di chi crede nell’efficacia comunicativa del canto, di chi è disponibile a mettersi in gioco per lasciarsi coinvolgere in un’esperienza capace di trascinare gli animi, rinnovare e socializzare le voci, le menti, i corpi. Le motivazioni e le azioni Il coro IN‐CANTO, così si chiama il nostro coro, nasce a Marzo 2008, all’interno del progetto “Scuole aperte” promosso dal Ministero a cui il Circolo Didattico di Cattolica, dove insegno, aveva aderito. L’obiettivo di questa iniziativa era quello di aprire le porte della scuola a tutta la cittadinanza, grandi e piccoli, per ♪ ampliare l’offerta formativa ♪ e sviluppare il senso di appartenenza alla comunità scolastica. All’input normativo di “Scuole aperte” occorre aggiungerne altri due per arrivare a capire perché si è privilegiato, come strumento unificante, il CANTO che ci ha permesso di valorizzare la diversità, di favorire le relazioni, di generare consonanze e accordi fra persone: ♪ la “Circolare Musica” del Ministro Fioroni (marzo 2007) ♪ e il Progetto regionale Musica finalizzato alla diffusione della cultura e della pratica musicale nelle scuole e strettamente collegato ai 1 Claudia Giunta si è diplomata in violino presso il Conservatorio “G. Rossini” di Pesaro nel 1990 ed è insegnante di scuola primaria, in ruolo dal 1992. Ha recentemente conseguito la laurea in Scienze della Formazione Primaria presso l’Università “Carlo Bo” di Urbino discutendo una Relazione di laboratorio intitolata “Coro In‐ canto” (relatore: prof. Maurizio Spaccazocchi), da cui è stato estrapolato il presente contributo. Lavora, inoltre, da circa 5 anni, come Supervisore di Tirocinio a tempo parziale presso la stessa Università. Da tempo si occupa di didattica della musica nella scuola primaria. 1 INCANTO IN CORO 2010 lavori del Comitato Nazionale per l’apprendimento pratico della musica presieduto dall’onorevole Berlinguer. Il laboratorio corale, centrato sul lavoro di gruppo e ispirato ai paradigmi delle didattiche attive e dell’apprendimento cooperativo, si è attuato grazie all’intervento di tre professionisti in ambito didattico‐musicale: ♪ due per la sezione dei bambini (io e l’insegnante Eleonora Martina) ♪ e uno per la sezione degli adulti (il maestro Giorgio Santi). Il laboratorio ♪ viene proposto ogni anno nel II quadrimestre, una volta a settimana, alla sera, fra le 20.15 e le 21.45; la scelta di tale orario è dovuta alla necessità di andare incontro alle esigenze sia dei bambini che degli adulti; ♪ presenta un repertorio misto, graduale e diversificato per genere, provenienza e difficoltà che tenga conto dell’estensione vocale e delle caratteristiche dei componenti delle varie sezioni. Attualmente il repertorio del coro può contare su circa 50 brani di cui alcuni canoni, canti a 1, 2 o 3 voci, da realizzarsi a cappella o con basi musicali, alcuni dei quali con l’intervento di solisti. Gli incontri serali prevedono un primo momento a sezioni separate (quella formata dagli adulti e quella costituita da bambini e adolescenti) che, nell’ultima parte di ogni incontro, si uniscono per vivere la gioia di poter cantare insieme. Fig. 1, 2 Le due sezioni (bambini e adulti) mentre provano separatamente 2 INCANTO IN CORO 2010 Fig. 3, 4 Le due sezioni (bambini e adulti) che cantano insieme L ’iter laboratoriale prevede un ciclo di circa 13 incontri che confluiscono in due o più concerti realizzati al termine dell’anno scolastico i quali vengono effettuati, secondo una scelta precisa di noi organizzatori, non all’interno della scuola ma all’esterno, presso le piazze della nostra cittadina e la residenza per anziani di Cattolica. Fig. 5, 6 – Immagini del concerto presso la residenza per anziani “ViciGiovannini” di Cattolica Fig. 7, 8 – Immagini del concerto presso la piazza del Mercato di Cattolica (Maggio 2008) 3 INCANTO IN CORO 2010 Fig. 10 – Concerto in piazza I Maggio a Cattolica (Maggio 2010) I processi, i cambiamenti, le conquiste Che cosa accade quando, proprio grazie al canto, si riesce ad instaurare un rapporto vero fra scuola ed extrascuola? Che succede quando alunni, insegnanti, genitori, nonni, bidelli… si incontrano per cantare insieme? Quali conquiste, quali cambiamenti e quali processi si sono innescati durante questi anni? Possiamo sintetizzare con 4 parole‐chiave il significato di questa esperienza: 1. INCANTO: la musica, e nello specifico il canto corale, non è solo un’arte, ma un formidabile strumento pedagogico e formativo che dà origine a magie, a “incanti”, appunto. “IN‐CANTO” significa canto fatto insieme, proposto in una dimensione di gruppo dove il singolo diventa parte del tutto e, nella pratica corale attiva, intuisce l’armonia dello stare insieme per giungere ad una bellezza più grande di quella che si può costruire da soli. 4 INCANTO IN CORO 2010 2. INCORO: secondo quanto ci ha insegnato Roberto Goitre2 il coro, nel senso di cantare insieme, oltre che fornirci occasioni di crescita musicale, di educazione dell’orecchio e della vocalità, educa anche alla convivenza, alla tolleranza, alla cooperazione, all’accettazione reciproca. Non è possibile, infatti, cantare in un coro senza ascoltare gli altri prima ancora che se stessi. La pratica corale innesca quindi, potenti antidoti nei confronti dell’individualismo, del conformismo, dell’omologazione e consente di raggiungere una meta ambita: l’Armonia delle singole parti nel tutto. In un’orchestra di musicisti, così come in un coro, ogni tanto si stona, si perde il ritmo, si litiga... ma poi la sfida vera è trovare l’accordo comune, l’intesa, la democrazia del singolo nel tutto. In famiglia, così come a scuola, ogni soggetto ha un ruolo diverso e possiamo affermare che non ci sono le stesse opportunità per ciascuno. Nel coro, invece, il bambino, così come l’adulto, hanno la possibilità di esprimersi e di avere pari opportunità degli altri componenti del coro. 3. INCONTRO: perché si è trattato di veri e propri incontri fra persone dentro e fuori la scuola: ♪ dentro la scuola perché 70 fra bambini e adolescenti e 50 adulti si sono incontrati. Si tratta di soggetti tutti contraddistinti da identità, provenienza e culture differenti, età e ruoli diversi (il coro è infatti formato genitori, nonni, bambini, bidelli e insegnanti che cantano insieme); ♪ fuori la scuola perché proprio la Scuola, intesa come Istituzione, ha incontrato il Territorio. Infatti abbiamo volutamente scelto di organizzare i concerti del coro non nei due teatri cittadini, bensì all’aperto, nelle piazze della nostra città, proprio per favorire l’incontro con l’altro. Ma ci sono stati 2 Roberto Goitre fu una delle personalità più eminenti nel mondo del canto corale, scomparso improvvisamente nel 1980. Durante la sua vita si dedicò a ricerche e studi approfonditi sulla pedagogia musicale che lo portarono fino in Ungheria dove rimase piacevolmente sorpreso dal fatto che, grazie al metodo di Zoltàn Kodàly, tutti fossero in grado di leggere la musica con facilità a prima vista. Per questo motivo decise di reintrodurre il metodo della solmisazione di Guido d’Arezzo trasformandolo da esacordale a solmisazione per ottava e ideando il suo famoso metodo didattico del “Cantar leggendo”. 5 INCANTO IN CORO 2010 anche intrecci con le associazioni (musicali e non) del territorio. Per esempio sono stati organizzati, negli anni, diversi concerti presso la residenza per anziani “Vici‐Giovannini” di Cattolica. Tutta questa fitta trama di rapporti che si è generata è scaturita dall’INCONTRO, un incontro, quindi, che ha generato un nuovo modo di avvicinarsi all’altro, un procedere verso l’altro senza dubbio più suggestivo e più costruttivo poiché veicolato dalla musica corale. 4. DIALOGO: nel coro ogni singola voce, portatrice di identità, è importante; ma è soprattutto la voce del gruppo che si carica di nuovi significati e orizzonti ontologici. Attraverso la pratica del laboratorio corale la nostra Scuola ha scelto una nuova modalità di dialogo con le famiglie e il Territorio; assemblee, riunioni, patti formativi forse non erano più sufficienti! L’esperienza di coralità integrante messa in atto ha dimostrato che il coro, attraverso il DIALOGO SONORO, innesca nuovi intrecci, nuove relazioni e genera senso di appartenenza alla comunità e di aggregazione. Leggere la realtà che si è originata può, a mio modo di vedere, aprire nuove prospettive: la Scuola è certamente il luogo dello scrivere e del far di conto; ma è anche il luogo in cui ci si incontra, ci si conosce, si dialoga, si cresce insieme, grandi e piccoli, genitori e insegnanti, anche, come in questo caso, grazie alla Musica. Il progetto IN‐CANTO, oltre ad aver ricevuto nel Maggio 2009, presso il Teatro Manzoni di Bologna, la menzione speciale per il concorso “Creatività in musica – diffusione della pratica musicale nelle scuole in Emilia Romagna”, è stato recentemente inserito nella banca dati di GOLD INDIRE e partecipa al progetto nazionale di ricerca–azione MUSICA2020 a cui afferiscono 100 scuole italiane selezionate in base alla migliori pratiche della didattica musicale nella scuola primaria. 6 INCANTO IN CORO 2010 Il repertorio del nostro coro Le diverse identità, provenienze, età e ruoli dei soggetti coinvolti nel coro ci hanno dato l’opportunità di poter offrire, nel corso dei tre anni, un repertorio vasto e diversificato per genere e difficoltà. Si può affermare che i percorsi affrontati, proposti in modo graduale, sono stati complessivamente otto. 1. Percorso propedeutico attraverso canti ritmici per l’uso della voce parlata utilizzando conte, filastrocche, detti della tradizione popolare. Il tutto giocato’ attraverso l’approccio verso alcuni aspetti della musica quali il ritmo e il cambiamento di velocità, l’alternarsi fra solo e tutti, le dinamiche: ♪ In un coppo 3 ♪ Pianissimo 4 ♪ L’alfabeto dell’amicizia (di Benedetti e Crivellante) FA Rit. Dell’amicizia è l’ABC SOL 7 che bell’alfabeto DO è questo qui (2 v.) DO DO SOL A: come AMICIZIA SOL 7 DO B: ma è proprio BELLO DO SOL C: quando è CARNEVALE SOL 7 DO D: noi ci DIVERTIAMO FA DO E: e se vien l’ESTATE SOL 7 DO F: con la FANTASIA FA DO SOL 7/DO G: giocheremo INSIEME in allegria Rit. H: meglio dire HELLO! I: all’amica INGLESE L: quando sei LONTANO M: tu mi MANCHERAI N: guarda quanta NEVE O: ora è OPPORTUNO P: fare un PUPAZZONE che divertimento Rit. Q: guarda QUANTI amici R: di tutte le RAZZE S: SPARSI in tutto il mondo T: noi TROVEREMO U: se tutti UNITI V: VERSO l’amicizia Z: con lo ZAINO andremo in compagnia Rit. 3 Spaccazocchi M., Crescere con il canto 1, Progetti Sonori, Mercatello sul Metauro (PU) 2003, p. 14 4 Ibidem, p. 2 7 INCANTO IN CORO 2010 2. Canti di prima intonazione per imparare a concentrare l’attenzione sul suono e sull’esatta intonazione di una nota per volta: ♪ Solo Do 5 ♪ Solo Re 6 ♪ Solo Mi 7 3. Canti per iniziare gradualmente ad intonare più note in successione e semplici intervalli di seconda e di terza: ♪ Re Mi 8 ♪ Girotondo 9 4. Canti con semplici melodie ascendenti e discendenti e, progressivamente, brani con la proposta di salti di terza, di quarta, di quinta e di sesta: ♪ Mi piace la musica 10 ♪ Aulì ulè 11 5 Spaccazocchi M., op. cit., p. 32 6 Ibidem, p. 34 7 Ibidem, p. 36 8 Ibidem, p. 46 9 Ibidem, p. 48 10 Ibidem, p. 56 11 Ibidem, p. 62 8 INCANTO IN CORO 2010 ♪ Piove pioviccica 12 ♪ Collage 13 ♪ L’elefante con le ghette 14 ♪ La perdrix 15 ♪ Ala mala 16 ♪ Blue Note 17 ♪ Ai Ninnora 18 ♪ Chisa 19 5. Una volta effettuato il percorso attraverso la proposizione dei precedenti canti all’unisono, si sono potuti proporre alcuni semplici canoni: ♪ Tumba (canone ebraico) ♪ Ambarabà 12 Spaccazocchi M., op. cit., p. 64 13 Ibidem, p. 68 14 Ibidem, p. 74 15 Ibidem, p. 88 16 Ibidem, p. 102 17 Ibidem, p. 106 18 Ibidem, p. 110 19 Ibidem, p. 112 9 INCANTO IN CORO 2010 ♪ Il gallo è morto (canone francese) 20 ♪ Plato Cicero 6. Poi si è passati a lavorare sul canto a due o tre voci: ♪ Ga gona (canto africano) 20 Carnovich E., 80 canoni infantili, edizioni Curci, Milano 1992 10 INCANTO IN CORO 2010 ♪ Le vezzose 21 ♪ Fiorellin del prato ♪ Cìu cìu 22 7. Oltre a questi canti, via via che i coristi consolidavano gradualmente la capacità di cantare correttamente in coro e raggiungevano una buona padronanza ed elasticità vocale, sono stati proposti brani più complessi dal punto di vista melodico e ritmico: ♪ Tshiribim 23 ♪ Skokian 24 21 Spaccazocchi M., Crescere con il canto 2, Progetti Sonori, Mercatello sul Metauro (PU) 2004, p. 30 22 Spaccazocchi M., Crescere con il canto 3, Progetti Sonori, Mercatello sul Metauro (PU) 2005, p. 46 23 Spaccazocchi M., Crescere con il canto 2, cit. , p.74 24 Ibidem, p. 96 11 INCANTO IN CORO 2010 ♪ La città dei bambini 25 ♪ Viva la mamma (di Edoardo Bennato) ♪ Maramao perché sei morto ♪ Per colpa di chi (di Zucchero Fornaciari) ♪ I Watussi (di Edoardo Vianello) ♪ Zum gali gali 26 ♪ Gam gam 27 ♪ Gaduribaduribò 28 8. Sono stati inseriti in repertorio anche canti che vedevano alternarsi al coro alcuni solisti: ♪ Manhaà manhà 29 ♪ Matilda Matilda 30 ♪ Baciami piccina (del Quartetto Cetra) ♪ Però mi vuole bene (del Quartetto Cetra) ♪ Casetta in Canadà ♪ Evenu shalom ♪ La città di Pulcinella ♪ Funiculì funiculà 31 ♪ E la vita, la vita (di Pozzetto e Jannacci). Attraverso la pratica di canti in lingue diverse, unita alla conoscenza di nuovi ritmi, di forme musicali che provengono da altre culture e che appartengono sia al passato che al presente, i bambini e gli adulti hanno arricchito la loro cultura musicale. In questo senso il coro si è rivelato un mezzo per vedere nascere e crescere piccoli e grandi coristi con la gioia, ogni giorno, di poter esplorare repertori sempre più impegnativi e gratificanti. 25 Spaccazocchi M., Crescere con il canto 2, cit. , p. 58 26 Ibidem, p. 111 27 Spaccazocchi M., Crescere con il canto 3, cit. , p. 73 28 Spaccazocchi M., Crescere con il canto 2, cit. , p. 99 29 Ibidem, p. 94 30 Ibidem, p. 82 31 Ibidem, p. 77 12 INCANTO IN CORO 2010 La voce dei coristi e il loro percepito su questa esperienza: A seguire riporto alcune testimonianze dalla viva voce dei soggetti coinvolti nel progetto IN‐CANTO IN CORO per capire perché hanno scelto di vivere l’esperienza del coro e che cosa ha significato per loro. Io da piccola ho sognato di cantare in un coro, conoscere persone e catare con loro. Questa esperienza del coro mi piace molto perché mi piace cantare con nuove persone e con la mia maestra... è bello partecipare per cantare. Emma, 7 anni Noi veniamo al coro perché ci piace cantare e perché le musiche sono meravigliosamente belle. È bellissimo cantare insieme e stare con gli altri perché ci si sente bene. Giada, 3 anni e sua sorella Federica, 7 anni Ho deciso di partecipare al coro perché mi piace moltissimo cantare, imparare nuove canzoni, conoscere nuovi amici e stare tutti insieme, inoltre amo molto anche le maestre di canto. Quest'anno, poi, sono particolarmente felice perché insieme a me hanno partecipato anche i miei genitori e mio nonno. La mamma canta mentre il papà e il nonno suonano. Per me partecipare al coro significa superare delle paure come quella di fare la solista e di cantare da sola davanti a tante persone. Ad altri io consiglierei di venire perché siamo molto bravi e ci divertiamo. Giorgia, 7 anni Mi piace cantare ed è il coro è un’occasione per rivedere alcuni amici delle elementari. Per me partecipare al coro vuol dire sentirsi parte di un gruppo in cui tutti fanno in modo di farlo andare avanti, facendo la propria parte. Se dovessi consigliare questa esperienza ad altri, direi che partecipare al coro è molto divertente e, anche se non si è bravissimi nel canto, non è importante, basta impegnarsi e fare qualcosa che piace. Laura, 12 anni Abbiamo deciso di partecipare al coro perché, a parer nostro, è un'ottima iniziativa per avvicinare e coinvolgere adulti e bambini al favoloso mondo della musica e perché crediamo che sia importante cimentarsi e creare una simbiosi con altre persone in qualcosa che nella vita non ci appartiene, provare qualcosa di nuovo, trascorrere delle serate in allegria (uscire dalla quotidianità) e vedere che altri condividono con te le stesse emozioni che forse non avremmo mai pensato di avere. Riteniamo che la scuola abbia dato un' opportunità a quelle persone che come noi volevano intraprendere un nuovo cammino, ma non riuscivano (un po' per la timidezza un po' per la difficoltà nel cantare). Grazie ai bravi e pazienti maestri è stato possibile raggiungere tutto questo. Silvia 12 anni e suo papà Daniele 13 INCANTO IN CORO 2010 Questo è il secondo anno che partecipo al coro della scuola. Ho deciso di prendervi parte, l’anno scorso, perché ero incuriosita dal progetto che vedeva coinvolti i bambini e i loro genitori. Era anche per me l’occasione per entrare a far parte di un ambiente che prima di allora non conoscevo e che avrebbe, in parte, influenzato lo sviluppo di mio figlio. L’esperienza mi ha regalato la possibilità di far parte attivamente di un progetto che vede coinvolte con passione e impegno molte persone. Probabilmente mio figlio vivrà il coro come un momento divertente dove si canta e si balla, ma col tempo spero ricorderà e capirà più profondamente il significato dell’esperienza che ci dà una possibilità di crescita e conoscenza verso noi stessi e verso gli altri. Stefania, mamma di Mattia La musica è la mia passione. Ho suonato violino dalla prima elementare fino all’età di 15 anni. Poi ho partecipato con il gruppo della danza in molti eventi nazionali. Partecipare al coro mi diverte molto, soprattutto quando c’è il confronto genitori bambini. È il terzo anno che io e mio figlio partecipiamo al coro e vedere i bambini che si divertono tanto per me è solo un piacere. Ridvan, papà di Kesly Ho deciso di partecipare al coro per vivere una nuova esperienza insieme ad Emanuele, mio figlio, perché mi piace cantare e fare nuove amicizie. Partecipare al coro per me significa staccare dalla quotidianità, anche se solo qualche ora, un giorno alla settimana, e sfogarmi cantando. Sicuramente consiglierei questa esperienza ad altri descrivendola come un momento divertente, da condividere con il proprio figlio. Laura, mamma di Emanuele Ho deciso di partecipare perché volevo condividere un'esperienza insieme a mia figlia, inoltre, vivendo da sempre nel mondo della musica (con marito e padre musicisti) ho voluto, per una volta, mettermi alla prova in questo campo in una cosa che amo molto fare: cantare. Ho già consigliato questa esperienza a tantissime persone perché, al di là dell'aspetto canoro, trovo divertente e spassoso il momento goliardico di incontro con gli altri partecipanti...ci stiamo cioè divertendo un mondo ... e quest'anno ancor di più. La cosa più strabiliante è che, con l'andare degli anni, arrivano sempre nuove persone che mettono in gioco le loro competenze (ballo, canto, strumenti) in maniera sempre più disinvolta e partecipativa. Mi rende infine estremamente orgogliosa mia figlia che in tale esperienza è cresciuta mettendosi in gioco e superando paure e timidezze varie: quest'anno, addirittura, ha accettato un ruolo di solista ... e questo è tutto un dire! Barbara, mamma di Giorgia insegnante 14 INCANTO IN CORO 2010 Cantare insieme è un’esperienza unificante, ti senti parte di un tutto, ti senti rassicurato, sostenuto... ti puoi esprimere, con le tue possibilità, non sei giudicato, sei importante, anche con i tuoi limiti. Consiglierei a tutti di vivere questa esperienza perché cantare insieme è gioia, espressione, condivisione, piacere, allenamento all’autocontrollo, all’attenzione, ad una corretta respirazione, all’uso della voce: un momento intenso e formativo. Eleonora, insegnante Ho deciso di partecipare al coro perché amo cantare, ma soli si finisce per cantare sempre le stesse cose, più o meno a metà. Partecipare al coro significa condividere con gli altri il piacere del canto e ottenere risultati molto belli producendo armonie inaspettate. Se dovessi consigliare questa esperienza, direi che è divertente, emozionante e fa star bene. Inoltre ci si sente parte importante di un progetto comune. Far musica dà sensazioni più forti del solo ascoltarla. Giorgio, docente del laboratorio corale, sezione adulti Cantare è una gioia e, mentre canti, liberi la mente da qualsiasi altro pensiero. Nel coro non riesci a valutare se sei più o meno bravo di altri, senti solo l’insieme di tutte le voci che creano un effetto di forza e di bellezza... e tu ti senti partecipe di quell’effetto, a pari merito con tutti gli altri. Quando consiglio di partecipare al coro dico solo “Prova!”, sicuro che non si rimane delusi. Romina, insegnante Per me partecipare al coro significa... - cantare anche senza avere una bellissima voce, - cantare con gli amici, - cantare con persone nuove, - cantare in allegria, - cantare per un sorriso (anziani), - cantare con i bambini, vedere negli occhi di chi ascolta un po’ di invidia e sapere con certezza che nella loro mente pensano “il prossimo anno ci provo anch’io”. Claudia, Eleonora e Giorgio, grazie a voi che vi occupate di noi. Sabina, bidella e mamma di Edoardo Per ulteriori informazioni: ♪ visitare il sito del Circolo Didattico di Cattolica all’url http://ddcattolica.scuolerimini.it/index.php?idinfo=506 ♪ visitare il sito di Musica2020 http://www.indire.it/musica2020/?p=1697 ♪ oppure rivolgersi a Claudia Giunta tramite mail: andrea‐[email protected] 15