Scuole senza fumo: una scelta consapevole

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Scuole senza fumo: una scelta consapevole
“Scuole senza fumo: una scelta consapevole”
Progetto interistituzionale provinciale
USR Lombardia – Ufficio XI di Brescia - ASL di
Brescia e ASL della ValleCamonica-Sebino
per la prevenzione dell'uso e abuso del fumo di
tabacco
e per la maturazione delle competenze di vita
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PREMESSA
“Scuole senza fumo: una scelta consapevole” è un progetto interistituzionale di prevenzione del
tabagismo, che prevede l'attivazione da parte delle Istituzioni scolastiche e dell’ASL di una serie
di attività finalizzate a prevenire l'uso e l'abuso del fumo di tabacco. Il progetto è stato redatto
dal Gruppo tecnico misto espressione del Protocollo d’intesa USP-ASL di Brescia e della Valle
Camonica Sebino del 2006.
Il Gruppo ha tenuto conto delle indicazioni internazionali, nazionali e regionali in merito alla
promozione della salute in ambito scolastico, che individuano quali azioni strategiche la
promozione delle life skills e l’attivazione della comunità.
Le indicazioni fornite dalla ricerca internazionale sembrano convergere sul fatto che l’efficacia
di programmi in ambito scolastico è determinata non solo dal numero degli interventi, ma anche
dalla continuità nel tempo e dalla strutturazione dell’intervento, come pure da un approccio
globale che comprenda una serie di attività coordinate rivolte a tutte le componenti scolastiche
(docenti, personale non docente e genitori) e all’intera comunità territoriale, e ne preveda il
coinvolgimento attivo.
In specifico, sono stati considerati i seguenti punti di attenzione:
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la lotta al tabagismo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), già nel 2002, ha
stimato come il fumo di tabacco si classificasse al primo posto tra i principali fattori di
rischio di malattia nei paesi industrializzati (12,20% dei casi), seguito dall’ipertensione
ed, al terzo posto, dall’uso di alcol (9,20% dei casi). Per quanto riguarda la realtà italiana
in merito all’abitudine al fumo di tabacco, l’indagine della DOXA condotta nel 2008 per
conto dell’OSSFAD (Osservatorio Fumo, Alcol e Droga) dell’Istituto Superiore di Sanità e
resa nota nel 2009 (Rapporto sul fumo in Italia 2009), stima che il 25,4% degli italiani dai
15 anni in su sia fumatore. Secondo questa fonte, l’abitudine al fumo è prevalentemente
maschile: i fumatori rappresentano il 28,9% della popolazione maschile che compone il
campione indagato, contro il 22,3% rappresentato dalle fumatrici rispetto alla
popolazione femminile. La lotta al tabagismo inoltre fa parte delle più generali "Linee
guida" della Regione Lombardia per la prevenzione delle dipendenze sia in adolescenza
che nell'età adulta1; infine, dalle indagini internazionali (quali HBSC2) si rileva, nel
campione degli studenti esaminato, che le prime sostanze psicoattive sperimentate sono
il tabacco (nel 92% dei casi) e l’alcol (nel 96%) e che spesso l’utilizzo di alcol e fumo,
soprattutto se esso avviene in età precoce, è fattore positivamente legato ad un uso
successivo di altre sostanze psicoattive: per quasi il 33% dei ragazzi che usano eroina e
per il 24% di coloro che usano cocaina, l’età della prima sigaretta è precedente ai 12
anni, mentre il 50% degli studenti consumatori di eroina ed il 40% dei consumatori di
cocaina prima di 11 anni aveva già bevuto alcolici. Non fare uso di tabacco invece è la più
potente “caratteristica” che si associa al non uso delle altre sostanze illegali.
−
La necessità di coinvolgere la scuola. La maturazione di competenze traversali, oltre
che disciplinari, è compito precipuo della scuola (MPI. Agosto 2007, Competenze chiave
di cittadinanza); allo stesso modo l'OMS definisce già dal 1994 le "skills for life",
indispensabili per una buona gestione di sé e del rapporto con gli altri. Molti sono i punti
in comune tra i due documenti, soprattutto là dove la scuola parla di "agire in modo
autonomo e responsabile, risolvere problemi" e l'OMS si riferisce a "decisone making,
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Regione Lombardia, Linee guida regionali di prevenzione delle diverse forme di dipendenza nella popolazione
preadolescenziale e adolescenziale, , d.g.r. 19 dicembre 2007; Regione Lombardia, Linee guida regionali di
prevenzione delle diverse forme di dipendenze nella popolazione generale, d.g.r. 16 settembre 2009
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Lo studio HBSC (Health Behaviour in School-aged Children - Comportamenti collegati alla salute in ragazzi di età
scolare), è uno studio multicentrico internazionale (www.hbsc.org) svolto in collaborazione con l`Ufficio Regionale
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per l`Europa (www.who.int/about/regions/euro/en/index.html).La ricerca
vuole aumentare la comprensione sui fattori e sui processi che possono influire sulla salute degli adolescenti. L’Italia è
entrata a far parte di questo studio nel 2000 partecipando all’indagine 2001/2002.
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problem solving, autoconsapevolezza". Una scuola che si occupa esplicitamente di
educazione alla salute con programmi e progetti dedicati, inseriti nel curricolo, non fa
altro che adempiere al proprio mandato istituzionale. Inoltre recentemente l'Istituto
Superiore di Sanità ha riconosciuto l'importante ruolo della scuola, là dove dichiara che
"...Per contrastare il tabagismo sono prioritari la prevenzione del fumo tra i giovani, la
tutela dal fumo passivo e il supporto alla disassuefazione; per lo sviluppo dei programmi
di prevenzione è importante e prioritario il ruolo della scuola, vista la sua valenza
formativa verso le classi di popolazione più giovani… negli anni è stata dimostrata
l’importanza del ruolo degli insegnanti nei percorsi di educazione sanitaria, l’operatore
sanitario che entri in una classe per un intervento isolato non ha più senso". È quindi
essenziale che l'argomento trovi una sua collocazione stabile nel POF; sempre l'Istituto
superiore di Sanità: "L’educazione sanitaria non dovrebbe essere affrontata solo
saltuariamente ma dovrebbe esserci un processo d’integrazione a livello dei programmi
scolastici dalla scuola primaria in poi, facendo in modo che ci sia una continua azione di
rinforzo sui ragazzi, che dovrebbero partecipare attivamente alle diverse fasi dei
progetti. La scuola dovrebbe creare un ambiente libero dal fumo ed essere promotrice di
salute in senso lato, coinvolgendo in questo le famiglie dei ragazzi e altri membri della
comunità. La prevenzione del fumo di sigaretta dovrebbe essere uno dei campi di azione
di una scuola che promuove la salute, il cui l’obiettivo finale è creare un ambiente di vita
e di lavoro favorevole alla salute di studenti, insegnanti, genitori e comunità.” (La
promozione della salute nelle scuole. Prevenzione delle dipendenze, ISS in Rapporti
ITISAN 09/23)
Ulteriore cornice normativa alla collaborazione tra scuola e sanità è data dal Protocollo
d'intesa del 5 gennaio 2007 tra Ministero della salute e Ministero della Pubblica
Istruzione, i quali si impegnano a definire strategie comuni per la tutela della salute a
partire dalla scuola.
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L'opportunità di rivolgersi prioritariamente alle scuole del primo ciclo. L'indagine
DOXA del 2008 dimostra che l’avvicinamento al fumo di tabacco riguarda fasce d’età
sempre più basse, con l’instaurarsi dell’abitudine all’uso negli adolescenti in pratica
appartenenti all’età del cosiddetto “obbligo scolastico” e che, spesso, questo uso
prelude e si accompagna all’uso di altre sostanze psicoattive anche illegali; l'indagine
HBSC, precedentemente citata, afferma che sul campione lombardo costituito da 5552
studenti provenienti da 94 scuole secondarie di I grado e da 103 scuole secondarie di II
grado, il 6,1% degli undicenni ed il 28,4% dei tredicenni dichiara l’uso del fumo di
tabacco; tra coloro che hanno provato almeno una volta nella vita il fumo di tabacco il
12% dei ragazzi undicenni riferiscono l’uso quotidiano, così come l’ 11,7% degli studenti
ed il 6,8% delle studentesse tredicenni. La percentuale di coloro che a 15 anni hanno
provato almeno una volta nella vita il fumo di tabacco risulta essere del 31,7%, tra questi
l’uso quotidiano si verifica nel 36,8% dei ragazzi e nel 28,9% delle ragazze. I dati sono
confermati da altre indagini locali, come quella effettuata in Valle Trompia nel 20022003 (progetto PRO.DI.GIO) e quella dell'Università di Brescia, èquipe del Prof. Donato, in
collaborazione con l’ASL di Brescia, effettuata nell'anno scolastico 2007-2008. Oltre ai
dati precedentemente citati rispetto all’età di iniziazione al fumo di tabacco, vi sono
evidenze scientifiche (CDC di Atlanta, 2001) che raccomandano di iniziare con
l’educazione per la prevenzione del tabagismo dalla scuola dell’infanzia e continuare fino
alla scuola secondaria di II grado, intensificando gli interventi nella scuola primaria e
nella scuola secondaria di I grado.
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L'opportunità di coinvolgere tutta la comunità scolastica. Lo studio già
precedentemente citato del CDC di Atlanta afferma che hanno efficacia gli interventi che
coinvolgono contemporaneamente insegnanti, personale non docente, genitori; inoltre
sembrano produrre un successo maggiore i progetti supportati parallelamente da
interventi di comunità nei quali, oltre ai vari soggetti scolastici, sono coinvolti i mass
media, le agenzie sociosanitarie, il mondo sportivo ed altre significative componenti
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della comunità, in maniera tale da favorirne i messaggi coerenti, creare più ambienti
liberi dal fumo, favorire la disassuefazione dal fumo nei giovani e negli adulti, aumentare
la consapevolezza di fattori che promuovono la salute (Cochrane Tobacco Addiction
Group, 2000).
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La necessità di impostare il lavoro su tempi lunghi. È dimostrato che l'efficacia di un
progetto di prevenzione, in particolare per il fumo, deriva anche dalla possibilità di
ripetere le azioni nel tempo con una serie di rinforzi; inoltre la valutazione della validità
del progetto, operazione indispensabile per definirne l'efficacia, sarebbe superficiale se
effettuata su tempi troppo brevi.
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Il rinforzo dei fattori protettivi e la riduzione dei fattori di rischio. Innanzitutto una
positiva esperienza scolastica è individuata dalle ricerche internazionali, quali ad
esempio HBSC precedentemente citata, come potente fattore protettivo rispetto alle
dipendenze. Le conoscenze negative poi non sono sufficienti ad impedire un
comportamento a rischio per la salute o ad abbandonarlo. Un esempio per tutti: la stima
DOXA a cui si è fatto riferimento più sopra, contenuta nel rapporto ISS 2005 in
coincidenza con l’ultima revisione delle scritte ed immagini sui pacchetti di sigarette,
evidenzia come il 51,3% dei ragazzi tra i 15 ed i 24 anni, pur essendo stato colpito dalle
nuove scritte sui pacchetti delle sigarette, non abbia poi di fatto ridotto il numero delle
sigarette fumate e come il 41,7% non sia stato affatto colpito dalle scritte stesse. I dati di
realtà, suffragati dalle più recenti review sistematiche e linee guida in merito
all’efficacia degli interventi di prevenzione, depongono per la necessità di andare oltre
ad un approccio basato esclusivamente sulla trasmissione di informazioni sugli effetti
negativi o sui danni delle sostanze. È necessario strutturare percorsi di prevenzione che
sostengano i fattori protettivi e riducano i fattori di rischio agendo su più fronti:
famiglia, scuola, comunità (Principi National Institute on Drug Abuse, 2003).
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La partecipazione attiva di tutte le componenti. L'apprendimento per competenze per
definizione prevede un’attivazione del soggetto che è protagonista della propria
maturazione; si pone quindi per i docenti la necessità di attivare modalità di mediazione
didattica che garantiscano tale coinvolgimento. Le ricerche internazionali più volte citate
mettono poi l'accento sull'efficacia raggiunta da progetti che hanno visto le comunità di
riferimento coinvolte in tutte le fasi, a partire dalla progettazione. Come si vedrà il
progetto tiene conto nella sua articolazione di tali indicazioni.
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La flessibilità del progetto che, oltre ad essere richiesta dal rispetto dell'autonomia delle
scuole, permette ad ogni singola istituzione scolastica di adeguarlo alle caratteristiche
della propria situazione e di muoversi con i tempi e le strategie che ritiene opportune.
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PROGETTO “SCUOLE SENZA FUMO: UNA SCELTA CONSAPEVOLE”
Obiettivo generale
Sviluppare una cultura di promozione della salute che, nella lotta al tabagismo, sostenga
l’adozione di strategie educative integrate con il coinvolgimento della scuola, delle famiglie e
della comunità locale.
Indicatore di efficacia
Incremento del numero di scuole che aderiscono alla campagna o che comunque fanno attività
connesse alla prevenzione del tabagismo con metodologie validate.
Coerentemente con quanto argomentato in premessa, il progetto si caratterizza per i seguenti
elementi:
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è rivolto prioritariamente alle scuole del primo ciclo: scuole dell'infanzia, primarie,
secondarie di I grado statali e paritarie della provincia di Brescia; data comunque la
flessibilità del progetto, possono aderire anche le scuole del secondo ciclo e i Centri di
formazione professionale;
propone alle scuole di inserire la lotta al tabagismo nel proprio POF, come azione per
favorire la maturazione di competenze esistenziali, così come previste dalle Indicazioni
nazionali e dai documenti europei sulle competenze;
coinvolge, insieme al distretto ASL, tutta la comunità scolastica (alunni, docenti,
personale ATA, genitori, dirigente) e il territorio di riferimento (ente locale, associazioni,
parrocchie, realtà economiche e produttive ecc.);
vede la partecipazione attiva di tutte le componenti, rappresentate in un gruppo di
lavoro integrato in cui è presente un rappresentante dell’ASL e altri componenti che si
ritengono significativi (Enti locali, Associazioni, esperti…); il gruppo progetta e monitora
attività didattiche e non, mirate alla lotta al tabagismo;
si sviluppa su tempi lunghi (almeno un anno scolastico, meglio tre anni, per poter
verificare l'andamento del progetto);
lavora sul rinforzo dei fattori protettivi e sulla riduzione dei fattori di rischio;
è applicabile con flessibilità, in relazione alle caratteristiche della singola istituzione
scolastica.
Il progetto prevede che ogni Istituzione Scolastica aderente faccia una prima autoanalisi della
situazione in relazione alla prevenzione del tabagismo con strumenti autodefiniti o, se lo ritiene,
utilizzando quelli forniti dal gruppo di progetto (vedi di seguito); in relazione agli esiti di tale
operazione di autoanalisi, la scuola deciderà quali azioni intraprendere. A sostegno di questa
scelta, verranno presentati in un seminario da realizzarsi a settembre 2010, una serie di progetti
già validati, che possono essere assunti dalla scuola, quali ad esempio quelli della Regione
Lombardia “Un pass per la città del sole” (scuola dell’infanzia), “Il Club dei vincenti" (scuola
primaria), “Io non fumo, e tu?” (scuola secondaria di I grado), “Media sharp” (scuola secondaria
di II grado), o il progetto europeo “Smoke free class competition” o altre iniziative simili,
fornendo tutte le indicazioni organizzative necessarie.
Le scuole che assumeranno l’impianto di autoanalisi di seguito descritto invieranno, a fine anno,
una scheda di autovalutazione in cui sono indicati gli obiettivi programmati, quelli raggiunti e le
modalità di realizzazione del progetto.
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Azioni e fasi di lavoro a cura dell’ASL di Brescia e dell’USR Lombardia, ambito territoriale di
Brescia
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Coinvolgimento di una scuola superiore per la ricerca del logo, dello slogan e la cura
della campagna informativa;
presentazione in Conferenza di servizio ai Dirigenti, raccolta di adesioni (entro fine
giugno o primi settembre 2010);
monitoraggio iniziale delle scuole che fanno attività di prevenzione del tabagismo;
seminario di approfondimento per le scuole che hanno dato la loro adesione al progetto;
azioni nelle singole scuole (vedi di seguito);
monitoraggio a metà anno scolastico dell'andamento del progetto nelle scuole aderenti;
monitoraggio della situazione per almeno un triennio con presentazione degli esiti, anche
riferiti alle annualità di fine ciclo.
Obiettivi specifici a cura della singola Istituzione scolastica
1. Assumere la lotta al tabagismo come parte integrante dell’offerta formativa della scuola;
2. prevenire l’abitudine al fumo promuovendo negli alunni l’adozione di stili di vita sani e la
maturazione di competenze di autonomia e responsabilità;
3. aumentare la sensibilizzazione del personale docente e non docente;
4. sviluppare strategie preventive del tabagismo mirate all’ambiente e al contesto
scolastico;
5. coinvolgere le famiglie e la comunità locale nella lotta al tabagismo.
Per ognuno degli obiettivi sopra elencati, il Gruppo Tecnico Provinciale propone una
articolazione in indicatori3 utili per la verifica e la valutazione; gli indicatori definiscono un
livello essenziale (segnalato con un *), un livello medio (segnalato con due **), un livello alto
(segnalato con tre ***).
Il raggiungimento degli obiettivi da parte della scuola si verifica quindi:
− al livello essenziale quando hanno risposta positiva tutti gli indicatori segnalati con *;
− al livello medio quando hanno risposta positiva tutti gli indicatori segnalati con * più tutti
quelli segnalati con **;
− al livello alto quando hanno risposta positiva tutti gli indicatori segnalati con *, più tutti
quelli segnalati con ** più tutti quelli segnalati con ***;
Ogni scuola potrà decidere di individuare altri indicatori.
Articolazione degli obiettivi in Indicatori:
1.
Assumere la lotta al tabagismo come parte integrante dell’offerta formativa della scuola
Indicatori:
− il progetto viene approvato dal Collegio Docenti, dal Consiglio d’istituto, inserito nel
POF per un anno (*)
− il progetto viene approvato dal Collegio Docenti, dal Consiglio d’istituto, inserito nel
POF e mantenuto per almeno un triennio (***)
− viene designato un docente referente per l’educazione alla salute (*)
− si costituisce un Gruppo di lavoro integrato con rappresentanti del personale della
scuola (dirigente, docenti, ATA, studenti là dove opportuno), dei genitori, dell'ASL,
dell'Ente locale, di eventuali associazioni o altri possibili portatori di interesse (*)
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Gli indicatori sono stati mutuati, con qualche adattamento, dal progetto “Certificazione Scuola libera dal fumo”
dell’ASL Milano 2, Dipartimento di prevenzione, in collaborazione con l’USP di Milano
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2.
il Gruppo di lavoro integrato partecipa a iniziative di formazione organizzate a livello
territoriale, provinciale o altro e si rende disponibile come risorsa per la scuola/rete di
scuole (***)
è disponibile ad uso del personale scolastico e degli alunni materiale informativo
aggiornato (riviste, testi, video, articoli scaricati dai siti web, abbonamenti a riviste di
settore ecc.) collocato in un luogo preciso e riconoscibile all’interno della scuola
(biblioteca, sala insegnanti ecc.) (**)
la scuola propone percorsi di formazione/riflessione comune a tutte le componenti sul
tabagismo, anche per sostenere la scelta di chi ha deciso di smettere di fumare (**)
Prevenire l’abitudine al fumo promuovendo negli alunni l’adozione di stili di vita sani e la
maturazione di competenze di autonomia e responsabilità
Indicatori:
− in ogni ordine di scuola sono proposti programmi didattici finalizzati alla prevenzione
del tabagismo adeguandoli alle caratteristiche degli alunni e curando l’attivazione di
competenze di autonomia e responsabilità (**)
− tali programmi coinvolgono una sezione/classe (*), meno del 50% delle sezioni/classi
(**), più del 50% delle sezioni/classi (***)
− il programma prevede un impegno orario uguale o maggiore di 10 ore/classe (**),
integrate con attività interdisciplinari finalizzate allo sviluppo delle competenze
prosociali
− il programma ha carattere interdisciplinare e viene curato da tutti i docenti, ognuno per
le proprie competenze (**)
− il programma svolto è documentato attraverso i lavori degli alunni (cartelloni, grafici,
interviste, fotografie, prodotti multimediali…) a dimostrazione della loro partecipazione
attiva (*)
3.
Aumentare la sensibilizzazione del personale docente e non docente
Indicatori:
− tutti i docenti sono informati e aggiornati sull’andamento del progetto (*)
− tutto il personale non docente è informato ed aggiornato sull’adesione e l’andamento
del progetto (*)
4.
Sviluppare strategie preventive del tabagismo mirate all’ambiente e al contesto scolastico
Indicatori:
− nell’edificio scolastico sono ovunque presenti i cartelli antifumo regolamentari (originali
a colori e riportanti le norme di legge, le sanzioni pecuniarie, il responsabile
dell’applicazione del divieto) (*)
− i cartelli risultano in evidenza, ben visibili a tutti, compresi i visitatori occasionali (*)
− il divieto di fumo si estende anche all’area esterna di pertinenza della scuola (giardino,
cortile ecc.) (**) e viene osservato anche in occasione di uscite didattiche e attività
esterne (gite, visite sul territorio, gare sportive ecc). (***)
− il dirigente scolastico si assicura che tutto il personale della scuola sia a conoscenza
della normativa vigente e dell’obbligo a rispettarla (*)
− sono state eliminate immagini e suppellettili (posacenere…) la cui presenza rappresenta
una contraddizione rispetto alla scelta della scuola (**)
− sono visibili cartelli originali realizzati dalle classi a sostegno della scelta di non fumare
o più in generale della capacità di decidere in autonomia (**)
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5.
Coinvolgere le famiglie e la comunità locale nella lotta al tabagismo
Indicatori:
− la scuola formalizza le alleanze con i rappresentanti della comunità locale attraverso il
Gruppo di lavoro (*)
− tutte le famiglie vengono informate sulla partecipazione della scuola al progetto
attraverso la presentazione del POF, lettere, comunicati, avvisi ecc. (*)
− il Gruppo di lavoro misto propone iniziative pubbliche antifumo in occasioni diverse
(giornata mondiale per la lotta al fumo mostre a tema, feste varie…) (**)
− la scuola pubblicizza la propria scelta antifumo attraverso i vari canali di comunicazione
(sito web, giornalino della scuola, giornali locali ecc.) (**)
Azioni e fasi a livello della singola Istituzione scolastica
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Adesione al progetto con delibera del Collegio dei docenti (entro al massimo il 10
settembre 2010) e indicazione del referente di scuola per l’educazione alla salute
costituzione di un Gruppo di lavoro misto, con rappresentanti del personale della scuola
(dirigente, docenti, ATA, studenti), dei genitori, dell'ASL, dell'Ente locale, di eventuali
associazioni o altri possibili portatori di interesse
partecipazione del Gruppo di lavoro al Seminario introduttivo che si terrà entro il 30
settembre 2010;
a cura del Gruppo di lavoro, autoanalisi iniziale della situazione della scuola (con
strumenti forniti dal Gruppo di progetto o prodotti autonomamente dalla scuola)
analisi degli esiti dell’indagine iniziale e definizione di obiettivi, indicatori per la
valutazione (quelli sopra indicati o altri, esplicitati) e strategie per l'anno in corso (come
già detto, le scuole potranno accedere a programmi già sperimentati che verranno
presentati nel corso del seminario di settembre o attuare iniziative autoprogettate)
realizzazione delle attività previste
partecipazione al monitoraggio intermedio
preparazione della documentazione da presentare al seminario finale
partecipazione al seminario finale, rilancio per l'anno successivo.
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