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INDICE
INTRODUZIONE ..................................................................
ALFREDO AGLIETTI ..........................................................
ALDO CANTARUTTI ..........................................................
IGNACIO “NACHO” CASTILLO ........................................
MARCO NAPPI ....................................................................
CHRISTIAN RIGANO’ ........................................................
DAVIDE DIONIGI ................................................................
STEFANO REBONATO .......................................................
SERGIO PELLISIER .............................................................
RICCARDO ZAMPAGNA ...................................................
DARIO HUBNER..................................................................
GIANNI CALIFANO ............................................................
MASSIMO MARGIOTTA ....................................................
PASQUALE LUISO ..............................................................
GIOACCHINO PRISCIANDARO ........................................
ENRICO CHIESA .................................................................
EDDY BAGGIO ....................................................................
ANTONIO TOMA .................................................................
MASSIMO AGOSTINI .........................................................
LAMBERTO PIOVANELLI .................................................
LUIS OLIVEIRA ...................................................................
SANDRO TOVALIERI .........................................................
MARCO NEGRI ....................................................................
BIBLIOGRAFIA ...................................................................
BIOGRAFIA ..........................................................................
INTRODUZIONE
Nel calcio glamour di oggi dei CR7 e dei Supermario, delle improbabili creste punk-chic, dei
tatuaggi sparsi per l’intero corpo scultoreo, dei pettorali e delle sopracciglia depilate, dei giocatori
modelli in mutande sui cartelloni pubblicitari, delle linee di abbigliamento firmate, delle Wags e dei
cloni virtuali da playstation quasi indistinguibili dagli originali, questo libro è dedicato ad una
specie ormai estinta, i bomber di provincia. Personaggi spesso oscuri fuori dal campo, protagonisti
di un calcio pre-mediatico, più ruspante e vicino alla gente. Alcuni quasi campioni, altri onesti
mestieranti del pallone, sono tutti accomunati dall’aver dato il meglio di sé lontano dai grandi
palcoscenici metropolitani divenendo, invece, idoli delle tifoserie della provincia italiana. Forse
ispirandosi alle parole dedicate dal grande Leonardo Sciascia alla vita di provincia, in
contrapposizione a quella delle grandi città: « Quanto al perfezionamento artistico, escludo oggi,
più di prima, che la grande città possa essere favorevole, non solo per le distrazioni irreparabili che
offre, ma anche per le difficoltà evidenti che la sua mostruosa organizzazione oppone a una
approfondita osservazione della vita», i protagonisti di queste pagine hanno trovato nella ritmi lenti,
nell’indulgenza, nel calore della provincia, l’habitat naturale per esprimersi al meglio come
calciatori e, spesso, come uomini. Da Rebonato al “Condor” Agostini, da Cantarutti a Riganò, i
protagonisti di queste pagine non sono forse dei campioni indimenticabili ma, le loro gesta, spesso
intrecciandosi con delle vicende che hanno caratterizzato la mia gioventù, li hanno resi indelebili
nella mia memoria, cosi come in quella delle tante Curve italiane che hanno sognato grazie ai loro
gol.
RICCARDO ZAMPAGNA
“Riccardo Zampagna, Il Calcio alla rovescia”. Questo è il titolo del libro scritto dal giornalista
Ivano Mari e dedicato alla carriera di del bomber ternano. Un titolo che descrive bene sia il carattere
che le grandi giocate fatte vedere da Riccardone nella sua particolare carriera.
Zampagna, nel mondo del calcio, è sempre stato “un uomo alla rovescia”. L’esatto contrario del
giocatore “soldatino” che fa sempre ciò che gli viene detto di fare, che si veste e si comporta “da
calciatore”, che fa dichiarazioni banali, sempre “politically correct”, ed in campo obbedisce ai
dettami del Mister senza obiettare mai. Zampagna no.
Lui ha sempre detto ciò che pensava, ai compagni, ai tifosi, ai Mister. A muso duro, spesso, senza
diplomazia, con irruenza, spontaneità ed incoscienza. La stessa incoscienza che gli ha permesso di
presentarsi il 19 settembre del 2004, al suo esordio nella massima serie, di fronte alla Roma e di
trascinare la sua squadra alla conquista di uno storico 4-3, realizzando uno dei più spettacolari gol
della sua carriera grazie ad un magico pallonetto. In quel campionato Zampagna metterà a segno 12
reti in 28 partite facendosi conoscere dal grande pubblico come un giocatore capace di inventare gol
incredibili, grandi giocate che a volte stupiscono perfino lui stesso, come pare intuirsi dalla sua
gestualità in occasione di alcune delle sue più belle realizzazioni. Zampagna, in quell’anno, inizia
ad imporsi anche come personaggio anticonformista, uno spirito libero nel paludato mondo del
calcio. E questo alla gente piace. Anche a chi non è tifoso della squadra in cui milita, ma solamente
semplice appassionato di calcio. C’è chi lo vuole a tutti i costi nella sua squadra di Fantacalcio, al di
la dei voti e del cognome poco esotico, chi inizia ad appassionarsi al suo personaggio e seguirà da
quel momento in poi tutti i capitoli della sua bizzarra carriera calcistica. Le tappe più importanti
della sua avventura saranno, oltre la già citata Messina, Cosenza, Terni e Bergamo. In Calabria, al
suo esordio in B, va per la prima volta in doppia cifra (10 gol) cominciando ad avere parecchi
estimatori nel calcio che conta. A Terni riesce nel 2003-2004 a coronare il sogno di vestire la
maglia della sua città. Con la maglia rossoverde, Riccardone realizza il suo massimo stagionale di
reti, con ben 21 centri, che fanno innamorare per sempre il pubblico del Liberati, smentendo
clamorosamente il detto “nemo profeta in patria”. A Bergamo, in 54 partite con la maglia
dell’Atalanta, riesce a realizzare 20 reti fra cui una spettacolare giocata in Fiorentina – Atalanta del
2007 che gli varrà il titolo di “Gol più bello dell’Anno”, conferitogli durante L’Oscar del Calcio
AIC di quell’anno.
Quello rimarrà l’unico riconoscimento individuale attribuito a Zampagna nel corso della sua
carriera. Nonostante le 168 reti realizzate in carriera infatti, il centravanti ternano, a differenza di
molti altri bomber che lo accompagnano in questo libro, non è mai riuscito a conquistare il titolo di
capocannoniere in nessuna della categorie in cui ha militato.
Non che ci sia da stupirsi di questa particolarità visto che Zampagna ci ha abituato a tutto ed al
contrario di tutto fino all’epilogo della sua carriera, avvenuto con un improvviso saluto ai tifosi
della Carrarese dopo soli tre mesi di militanza per decidere di tornare al calcio amatoriale, con il
progetto di “calcio popolare” promosso dall'Associazione Comunista Sportiva Dilettantistica
"Primidellastrada" di Terni. Ancora una volta Zampagna, personaggio contraddittorio, amato ed
odiato, ha voluto stupire tutti con un epilogo improvviso ed originale. Cosa farà adesso il nostro
Riccardo? Difficile immaginarselo ingabbiato in uno dei ruoli che il dopo-calcio offre ai suoi exprotagonisti. Dirigente? Allenatore? Team Manager? Nessuno di questi ruoli sembra essere adatto
alla sua straripante personalità, più facile immaginarselo, chissà, come un nostrano Cantona o un
italico Vinnie Jones, alle prese con una carriera cinematografica.
Stupiscici ancora, caro Bomber Zampagna.