N° 13 del 12/04/2014
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N° 13 del 12/04/2014
0828. 1991330 - unicosettimanale. it - redazione@unicosettimanale. it Editore: Calore s. r. l. Sede Legale: Via S. Giovanni, 86 - Villa Littorio - Laurino (Sa); Sede Redazionale: Viale della Repubblica, 177 Capaccio Paestum (Sa) - Poste Italiane - Spedizione in a. p. 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Dir. Com. Business Salerno - Abb. annuale 25, 00€ SE GIROLAMO AURICCHIO VIRA A DESTRA " Tieni i tuoi amici vicino… ed i tuoi nemici… ancora più vicino…" Il padrino - Parte II Giratela come volete la realtà è che Girolamo Auricchio conclude la prima parte della sua eterna guerra guerreggiata con i dioscuri del centrosinistra, da Angelo Villani a Gianfranco Valiante, da Vincenzo De Luca a Gennaro Mucciolo, e si va a incardinare sotto le insegne del centrodestra, per il momento campano, per il livello nazionale si vedrà. Il problema è che da quella parte trova già dei suoi nemici storici che essendosi già ben acclimatati, non è detto che sono già andati alla ricerca di un vitello grasso d’occasione da uccidere per far festa. Il “fronte interno”, che cova sotto la cenere nel paese dei marroni propende per l’ipotesi di dare quella parte in commedia al nuovo arrivato. Che per altro ancora è indeciso sulla nuova casacca. “Fratelli d’Italia” della filiera Cirielli, Feola e Squillante? O “Forza Italia” componente “Profumo di garofani”, direttamente con Caldoro? Auricchio, da vecchia volpe, non ci sta a farsi fare così facilmente prigioniero e, giusto come corazza, dà l’impressione di non muoversi fa da solo ma tenta un effetto trascinamento dei sindaci del comprensorio della Valle del Calore e degli Alburni con qualche influenza su Capaccio. Voza si smarca subito, cominciando con il rifiutare d’indossare – per l’occasione – la sua fascia tricolore. A Vallo della Lucania non c’è niente da muovere, la bandiera bianco nera di Antonio Aloia ancora sventola. Facile immaginare anche il regista di questo piccolo ribaltone, eccolo lì, seduto impettito e teso in prima fila, l’Antonio Fasolino capo di un aeroporto dove non si vola e fiduciario di Caldoro in una provincia in smobilitazione. Questo Fasolino jr MOTTOLA A PAGINA 6 € 1,00 Anno XV n° 13 del 12 Aprile 2014 TODO CAMBIA AURICCHIO, SINDACO DI ROCCADASPIDE, VA CON CALDORO E’ dall’autunno scorso che Auricchio marcia ufficialmente in direzione ostinata e contraria al Pd. Nel mese di novembre per una sera fu a cena col Governatore. Una lunga tavolata per invitati capaccesi; nel piatto, per tutti, una pizza in salsa Nuovo Psi all’eccellente ristorante “Borgo Antico” di Via Santa Lucia a Napoli. Offre Stefano Caldoro. A sorpresa si aggiunge un posto a tavola, che c’è un amico in più. E che amico: è Girolamo Auricchio, sindaco di Roccadaspide ebaluardo del centrosinistra in provincia di Salerno. Tradito a ripetizione dai suoi amici-referenti del Pd, tanto da non rinnovare la tessera quest’anno, ma sempre con le mani in pasta nelle varie primarie il potente sindaco rocchese, tra una margherita ed una capricciosa, fa drizzare le orecchie a Caldoro: l’ospedale di Roccadaspide non si tocca, è venuto a dirglielo di persona. Ad Auricchio i partiti non interessano, tanto che dice di averne fondato uno suo: il Partito dell’Ospedale (quello su cui incombe la riduzione di posti letto come previsto dal decreto 49), e pensa unicamente a come non farlo ridimensionare o chiudere (sorte toccata al nosocomio di Agropoli del potente pd Franco Alfieri), costi quel che costi, visto che in primavera si torna a votare per il rinnovo del Consiglio regionale campano. CASTELNUOVO CILENTO. IL PAESE CHE SCOMMETTE SULLA LEGALITA’ Per me Cittadella della Legalità a Castelnuovo Cilento, giunta ormai alla settima edizione, significa tanto. Ci sono due parole per me importantissimi: cittadella e legalità. La prima è proprio quello che vorrei diventasse il mio paese, Castelnuovo Cilento, una comunità ancora più coesa, unita, solidale, una cittadella vera e propria dove ognuno fosse parte dell'altro, dove ciascuno è anche l'altro e tutti insieme concorrono per il bene comune. L'altra parola, legalità, per me rappresenta il fulcro dell'evoluzione civile di un paese. In questa parola, se togli la "l", rimane , egalità, LAMAIDA A PAGINA 4 2 N° 13 12 Aprile 2014 “We Grow up”. Convention con giovani collaboratori Bcc Dal Mec Hotel di Paestum è partita la grande sfida informatica del Credito Cooperativo della Campania. PRODOTTI PER Bar, Ristoranti, Pizzerie, Osterie, Pub, Wine Bar, Birrerie, Rummerie, Alberghi e Discoteche INFO&CONTATTI tel 0828 730510 / fax 0828 72805 S. S 18, Km 89, 700 Capaccio [email protected] www. planetbeverage. it Come tutti sapranno, Internet offre l’opportunità alle imprese di crescere e migliorare le proprie performances, cogliendo la possibilità di instaurare in rete relazioni commerciali sempre più dirette e durature con la clientela. Naturalmente, anche le banche guardano ad Internet come ad uno spazio dalle enormi potenzialità economiche da concretizzare, mirando ad utilizzarlo per fornire servizi immediati ed innovativi. Da qui ha preso il via, il 29 marzo scorso, al Mec Hotel di Paestum, la seconda convention dei giovani collaboratori del Credito Cooperativo Campano, denominata “WE GROW UP”, inaugurando una fase impegnativa per procedere convenientemente lungo un percorso formativo, necessario per andare incontro alle esigenze di cambiamento in atto nel Credito Cooperativo e, in generale, nell’industria bancaria. La BCC di Capaccio Paestum ha apportato un attivo contributo al progetto, mantenendo fede al proposito di utilizzare le nuove tecnologie per mettere a disposizione dei clienti e soci un’offerta consistente di prodotti, alla luce del fatto che le operazioni legate alla monetica, al risparmio e alla previdenza richiedono sempre più il ricorso al web. Non vi è dubbio che una tale tendenza allarghi il target di riferimento dei clienti delle banche e ne migliori decisamente la qualità dei servizi. Ed è per questo che il meeting di Paestum ha assunto le peculiarità di un importante passaggio operativo, ponendo le basi per produrre effetti concreti nell’ambito forma- tivo del circuito delle BCC, non solo della regione. “Iccrea Holding e Federcampana Bcc – asserisce Silvio Petrone, Presidente di quest’ultimo ente – hanno ritenuto indispensabile mettere a punto un programma che prevede la formazione dei giovani collaboratori del movimento cooperativo campano al fine di avviare un processo di formazione continua. Gli istituti di credito sono chiamati a conformarsi alla domanda di servizi online in maniera qualitativamente efficace e competitiva. I percorsi di sviluppo commerciale devono interagire in maniera virtuosa con la richiesta di fasce sempre più ampie di clientela orientate ad usufruire in tempo reale dei servizi bancari. La monetica in senso esteso – conclude Petrone – è senza dubbio un’opzione di crescita per il movimento del credito cooperativo non solo dal punto di vista dell’incremento del proprio core business, ma anche, se non soprattutto, sotto il profilo della formazione delle competenze interne. Il capitale umano che ha voglia di cimentarsi con i cambiamenti e con le nuove esigenze della clientela è la prima ricchezza di qualsiasi gruppo imprenditoriale.”Il Di- rettore della stessa Federcampana, Franco Vildacci si sofferma sui reali bisogni delle nostre comunità e sull’opportunità di intercettarne le esigenze, facendo leva sulla capacità delle banche di credito cooperativo di affrontare i cambiamenti sociali e della finanza. “L’area di sviluppo commerciale – egli sostiene – opera in un contesto difficile e necessita di recuperare redditività per acquisire gli strumenti idonei a soddisfare concretamente i fabbisogni dei clienti, in maniera tale da tramutarli in servizi utili e permanenti. L’incontro di Paestum ha lasciato una traccia importante e fondamentale da seguire in vista di un moderno ed efficiente rapporto tra le BCC e l’utenza di riferimento. La collaborazione tra Federcampania e le società del gruppo bancario Iccrea avrà il suo prosieguo, nell’intento di un impegno che vuole fungere da cinghia di trasmissione tra chi produce e chi deve dare risposte alle necessità della clientela.” Da Paestum, ha preso il via un programma di grande interesse collettivo da sviluppare efficientemente nella sfera finanziaria. Oscar Nico demo Coordinator e comunicaz ione BCC Capaccio - Paestum EOLICO STORY/ 3 N° 13 12 Aprile 2014 3 Altavilla. Battaglia per l’eolico. I soldi per l’indennizzo sfumano Il comitato popolare: “Quella convenzione scritta così è quasi carta straccia” “Ci devasteranno. E a gratis. Sulle nostre terre, sul nostro paesaggio, è stata compiuta una scelta di sviluppo che sarà irreversibile almeno per il prossimo mezzo secolo. Hanno deciso sulle nostre teste. Senza che ne sapessimo niente. E i nostri amministratori comunali continuano a sottovalutare il problema”. A ciò si aggiungono gli allarmi sulla rumorosità e gli effetti sulla salute. L’eolico sui dolci crinali di Altavilla prospicienti gli Alburni e il vicino territorio del comune di Albanella, con quest’ultimo che dovrà essere attraversato da un imprevisto cavidotto, preoccupa anche per questo. E sfuma, se non si annulla del tutto, l’ipotesi di un ristoro economico che doveva arrivare alle casse comunali. La convenzione del 2011, già ampiamente illustrata nello scorso numero di questo giornale, non avrebbe nessuna validità e, come è già capitato altrove, verrebbe agevolmente e legalmente disattesa. Si parte dal Tel 0828. 1991330 Fax 0828. 1991331 e-mail: redazione@unicosettimanale. it url: www. unicosettimanale. it Direttore Responsabile Bartolo Scandizzo Condirettore Oreste Mottola [email protected] Grafica ed Impaginazione Luciano Marino Stampa C.G.M. s.r.l. Contrada Malagenia, 84061 Ogliastro Cilento - (SA) tel. 0974 844039 Cellofanatura e spedizione A.M,G. Press - 84069 Roccadaspide Tel. 0828 1962550 Fax. 0828 1999030 Iscritto nel Registro della Stampa periodica del Tribunale di Vallo della Lucania al n. 119 Responsabile Trattamento Dati Bartolo Scandizzo Abbonamento annuale 25, 00 Euro Abbonamento a I Piccoli € 10, 00 Unico + I Piccoli € 30, 00 Codice IBAN: IT55 Y083 4276 1400 0401 0040 585 intestato a Calore s. r. l. Tiratura: 3500 copie Arretrati: € 2,00 + sp.di sped. Il N° 13 di Unico è stato chiuso in redazione il 09/04/2014 ed è stato avviato alla spedizione agli abbonati il giorno 11/04/2014 presso il CPO di Salerno parere del Consiglio di Stato sez.3 N° 2849/2008 e la recente sentenza della Corte Costituzionale, e precisamente la N° 124 del 01/04/2010. La Suprema Corte, e il Consiglio di Stato, infatti censurano e giudicano illegale, il riconoscimento delle compensazioni patrimoniali, cioè la corresponsione di soldi al Comune, per ottenere le autorizzazioni all’impianto. Tale assunto scaturisce dal fatto che la legge statale vieta tassativamente il riconoscimento di corrispettivi economici, quale condizione per il rilascio dei titoli abilitativi, tenuto conto che la costruzione e l’esercizio d’impianti per l’energia eolica sono libere attività d’impresa soggette alla sola autorizzazione amministrativa della Regione, secondo l’art. 12, comma 6 del d.lgs. N° 387 del 2003. Inoltre l’autorizzazione per la richiesta di insediamento eolico è unica, e va rilasciata in conferenza dei servizi alla quale partecipano tutti i soggetti interessati, e solo in quella sede si possono valutare eventuali misure di compensazione per gli attori interessati. La Suprema Corte e il Consiglio di Stato, sanciscono inoltre, che sono ammessi gli accordi che contemplino misure di compensazione e riequilibrio ambientale, nel senso che il pregiudizio subito dall’ambiente per l’impatto del nuovo impianto, oggetto di autorizzazione, è compensato dall’impegno a una riduzione delle emissioni inquinanti da parte dell’operatore economico proponente; (ad esempio la società, potrebbe comprare due pulmini per lo scuolabus di tipo elettrico o a metano, oppure potrebbe sostituire le lampade della pubblica illuminazione con corpi a risparmio, oppure potrebbe realizzare un impianto fotovoltaico sugli edifici pubblici), e comunque tali compensazioni vanno decise in sede di conferenza dei servizi unica e non possono essere stabiliti con convenzione comunale. Inoltre non si possono attuare convenzioni esclusive, perché qualsiasi impresa, può procedere all’installazione di pale eoliche chiedendo i relativi permessi agli Enti competenti. Di fronte a questi chiari di luna preoccupa il silenzio dell’amministrazione comunale e dell’intero consiglio. Domenica 6 Aprile si è tenuta la seconda assemblea plenaria del "comitato per la difesa del paesaggio delle colline di Altavilla, dell'oasi WWF bosco camerine e dei prodotti dop della valle del Calore-Alburni". La partecipazione è stata ottima, peccato che nessuno degli amministratori di maggioranza si sia degnato di farsi vivo nonostante inviti ufficiali e la volontà del comitato di confrontarsi e non far pesare su nessuno scelte del passato assunte sicuramente in buona fede. Lo stesso sindaco non ha mai nascosto una certa avversione verso quell'opera. Con i cittadini sono i consiglieri comunali d’opposizione Miche Gallo, Franco Amoroso e Pasqualino Perillo. Il sentore di un cambio di passo del primo cittadino si è avuto in settimana, quando in maniera più o meno ufficiale è stato diffuso, anche con una certa enfasi, un protocollo d’intesa tra la società costruttrice ed il comune di Altavilla che avrebbe dovuto, a loro dire arricchito la comunità e molto probabilmente queste dichiarazioni hanno fatto si che molte persone abbiano disertato la riunione. Innanzitutto si è scoperto che quel famoso protocollo d’intesa non è altro che CARTA STRACCIA, infatti per legge, dal 2010 non è possibile fare alcun accordo tra società private e pubbliche amministrazioni che preveda indennizzi in danaro. La seconda cosa che è venuta fuori è che non può essere il comune a scegliere quali sono le zone dove è possibile realizzare parchi eolici/fotovoltaici ma è la regione, per cui il famoso PEC che con tanta premura era stato approntato potrebbe essere addirittura oggetto di contenzioso legale. Altra cosa gravissima è stata la mancata convocazione del comune di Albanella alla conferenza dei servizi, convocazione che sarebbe stata obbligatoria visto che l'elettrodotto dovrebbe sventrare il territorio albanellese per arrivare a Capaccio. “Esprimiamo un vivo rammarico agli amministratori di maggioranza che hanno perso l’occasione per stare dalla parte della gente”, dicono al comitato popolare. “La nostra terra non si tocca”, concludono battaglieri. Or este Motto la or [email protected] 4 N° 13 12 Aprile 2014 VARIE Padula. Paolo Imparato traccia un quadro dei lavori pubblici Un piano delle opere pubbliche tra quelle realizzate e quelle ancora in progetto Parliamo di due opere in modo particolare che già sono oggetto di lavori nonostante nel periodo invernale siano stati interrotti proprio a causa del maltempo. Mi riferisco all’Ossario dei Trecento e le fognature a Sant’Eligio. E’ in via di definizione e ultimazione il bando di gara sull’efficientamento energetico che riguarda la parte antistante la Certosa di San Lorenzo e del Convento di Sant’Agostino. Si parla anche di altre sedi? E altri finanziamenti dove destinarli? Sì per la Casa Comunale si parla di un finanziamento del Ministero per un importo pari a due milioni 177mila euro e dovrebbe partire tra 15/20 giorni, presto facciamo l’assegnazione provvisoria. Poi ci sono una serie di finanziamenti a cui attingere. A Padula, lo dico con molto orgoglio, ringrazio l’ufficio tecnico comunale e tutti gli amministratori, non abbiamo perso nessuna occasione sull’efficientamento energetico, sull’adeguamento sismico delle scuole, abbiamo presentato un progetto per l’acquisto della Casa - Museo Joe Petrosino, per un milione 800mila euro. Siamo molto attenti in questo particolare momento di crisi per cercare di intercettare quanti più finanzia- menti possibile e a tutti i livelli. Sindaco, quali fasi ancora attendono le opere pubbliche? Siamo in fase di definizione della variante sulla pista ciclabile e quindi dovrebbero partire a brevissimo anche questi lavori relativi appunto alla realizzazione della pista ciclabile. E naturalmente si lavora su diversi aspetti. Quando l’ufficio tecnico è costretto a lavorare perché ci sono scadenze dei bandi, il servizio ai cittadini va più a rilento perché in fin dei conti le unità del personale sono quelle ragion per cui se diamo priorità a delle cose naturalmente ne realizziamo anche altre. Tuttavia c’è il tempo per recuperare e ci mostriamo attenti su queste tematiche. Io sono abbastanza ottimista perché in ogni circostanza ci stanno dicendo che a breve dovrebbe partire la ripresa e noi a Padula non vogliamo perdere questo treno. Antonella Citr o citro [email protected] Sport. Sconfitte tra Calpazio e Poseidon Herajon vittoria sofferta. In Terza categoria lo Scigliati ferma la capolista Fonte Sconfitta pesante per la Calpazio che deve arrendersi in trasferta a un Massalubrense che nulla più aveva da chiedere al campionato. Collinari che cedono per 3 a 0, obbligati ai play-out e costretti alla vittoria nell’ultima partita per giocarsi almeno gli spareggi con il vantaggio del piazzamento migliore. Perde la Poseidon in casa, a discapito del Sant’Agnello che trova la salvezza proprio con questa vittoria. Pestani arresisi per 1 a 0 e deside- rosi solo di condurre al termine un campionato amaro. In Prima categoria vittoria sofferta quella dell’Herajon in trasferta contro l’Alfanese. Gromolesi che rimontano e si fanno rimontare prima di chiudere il match sul 3 a 2 e restare incollati ai vertici della classifica. In Terza categoria sembra accanirsi con il Real Laura il rinvio delle partite. Dopo la trasferta contro lo Scigliati, sospesa e soprattutto da ripetere, arriva anche il turno contro il Cafasso 100%. Squadra laurense che era in vantaggio di 2 a 0 in casa, prima che l’arbitro a fine primo tempo sospendesse la partita per motivi ancora sconosciuti. Attendendo il verdetto dalla Figc, analizziamo le altre partite, con lo Scigliati che bissa il pareggio dell’andata contro la capolista Fonte, con lo 0 a 0 in casa che sa tanto di guadagnato. Accorcia così le distanze a un punto soltanto la seconda in classifica Tempalta, vittoriosa in casa all’inglese, 2 a 0 al Real Torchiara. Nei play-off resta il Caput Acquae Soccer che vince in casa per 1 a 0 contro la Licinella, inseguito da quest’ultima a tre punti e dal Borgo Gromola a un punto, dopo la vittoria casalinga per ben 10 a 0 contro il Fasanella. Campionato anonimo per l’Atletico Saracena che vince in casa 4 a 3 contro il Vuccolo Maiorano relegando sempre più in basso questi ultimi. Pasquale Quaglia Albanella. I giovani promuovono l’auto imprenditorialità Domenica 06 aprile si è svolto il primo mercatino dell’artigianato in piazza Borgo San Cesareo ad Albanella. La manifestazione, la prima di una lunga serie, è stata organizzata dal forum dei giovani di Albanella formatosi poco più di un mese fa. Grazie alla collaborazione di ben diciotto ragazzi, “capitanati” dal presidente Davide Mazza, è stato possibile realizzare una giornata alla scoperta di varie tipologie di lavoretti quali oggetti in argilla lavorati col tornio e smaltati, lavori in ceramica e decoupage. E non è di certo finita qui poiché si son potuti osservare anche i lavoretti all’uncinetto quali bracciali, collane, orecchini e “chi più ne ha più ne metta” perché in questi lavori a parlare è la fantasia. Altri artigiani, albanellesi, hanno presentato dei lavori con le perline, lavori in pasta di mais, bambole di stoffa e borse lavorate con la “fettuccia” che è costituita dal tessuto riciclato ideale per realizzare in- trecci creando i più diversi lavoretti artigianali. E’ una nota positiva il fatto che la partecipazione è stata gratuita e che c’è stata massima collaborazione per la riduzione delle spese per la realizzazione della manifestazione. Katia Lettieri katialett@liber o.it Castelnuovo Cilento. Legalità, uguaglianza e libertà... DALLA PRIMA che ci riporta al terzo articolo della nostra Costituzione, al sacrosanto dovere di assicurare a tutti, indistintamente, le medesime possibilità, le stesse chance senza discriminazioni di sorta. La legalità giusta che richiede responsabilità individuale, diritti e doveri. La legalità è legata, quindi, all'uguaglianza e, subito dopo, è legata alla libertà e quindi alla fratellanza, cioè ai tre principi universali del 1789, a tre valori universali comuni a tutte le fedi, a tutte le religioni, amate dai laici, quei valori insomma che fanno sì che una vita sia degna di essere vissuta. Il Cilento, come tutta l'Italia, anche se è un "paradiso" rispetto ad altre zone della nostra Campania, ha bisogno di legalità per decollare realmente. Non dimentichiamo che nella nostra terra hanno ammazzato un grande sindaco. Hanno ammazzato Angelo Vassallo. Un delitto ancora irrisolto. Er os Lamaida EROS LAMIADA SINDACO DI CASTELNUOCO CILENTO N° 13 12 Aprile 2014 5 Da giovedi 10 a sabato 12 aprile il primo salone espositivo Una inedita iniziativa di Luciano Pignataro:“Carciofo-Vino: un abbinamento impossibile” Si terrà nell’Area Archeologica di Paestum dal 10 al 12 aprile 2014 la prima edizione del ‘Salone del Carciofo di Paestum IGP", evento espositivo in cui saranno presenti con uno stand tutte le aziende della Piana del Sele che producono il famoso carciofo certificato con il marchio europeo IGP ed ospitate una selezione di aziende ed organizzazioni che producono e promuovono le eccellenze del territorio salernitano. Durante la tre giorni saranno organizzate una serie di degustazioni di piatti a base di carciofo e saranno allestiti spazi didattici riservati sia ai bambini in età scolare che ad un pubblico adulto nei quali un nutrizionista spiegherà i vantaggi in termini di sicurezza alimentare offerti dal Carciofo di Paestum I.G.P. ed i suoi riflessi sulla salute, mentre un agronomo illustrerà i suoi metodi di produzione, soffermandosi sulla tutela dell’ambiente e l’attenzione per la salvaguardia della salute dei consumatori insita nel disciplinare di produzione. A partire da venerdì 11 aprile si terrà un percorso del gusto riservato a giornalisti specializzati, nel cui programma è previsto, per sabato 12 aprile alle ore 12 presso il ristorante “Il Gallo e la Perla”, l’evento “Carciofo-Vino: un abbinamento impossibile” a cura del giornalista e critico eno- gastronomico Luciano Pignataro e della delegata AIS Cilento Maria Sarnataro, con degustazione di piatti a base di Carciofo di Paestum I.G.P. abbinati a 3 bianchi ed altrettanti rossi del territorio, tra i quali una giuria di giornalisti enogastronomici, sommelier e operatori del settore agroalimentare, sceglieranno l’abbinamento ‘possibile’ con il Carciofo di Paestum IGP. Si tratta di una iniziativa inedita nel campo dell’enogastronomia, non un concorso tra vini ma la scelta di quello che meglio si abbina a piatti a base di Carciofo di Paestum IGP. La giuria avrà di fronte bicchieri versati a turno dai sommelier dell’AIS Cilento da bottiglie coperte e contenenti i 6 vini in degustazione, che saranno: , Aglianico – Verrone, Aglianicone - Tenute del Fasanella, Primitivo - Vini del Cavaliere, Falanghina - Nona Musa, Fiano – Rotolo, Greco - San Salvatore. Alla fine innanzitutto scopriremo se è vera la storia che il matrimonio tra Carciofo e Vino ‘non s’ha da fare’ e, nel caso nessuno dei giurati intervenga dopo la fatidica frase ‘chi ha qualcosa in contrario parli ora o taccia per sempre’, sarà decretato il vino che meglio si sposa con il Carciofo di Paestum IGP. Il salone del Carciofo di Paestum IGP è organizzato dalla O.P. Terra Orti, nell’ambito del P.I.F. ortofrutticolo Piana del Sele Misura 133, che vede quale capofila la stessa organizzazione di produttori della Piana del Sele. “La campagna promozionale che accompagna la produzione 2014 di questo importante prodotto d’eccellenza è partita all’inizio del mese di febbraio in contemporanea con l’apertura della campagna di raccolta 2014 – ha dichiarato il presidente di Terra Orti Alfonso Esposito – e ha già portato a numerosi articoli sui giornali e a diversi servizi televisivi, come quello di Rai Linea Verde, segno dell’interesse della stampa e soprattutto della consapevolezza dei media di contribuire con la loro azione a promuovere una delle produzioni più importanti del nostro Made in Italy. La campagna di promozione 2014 – prosegue il presidente Esposito – si sta attuando con tutta una serie di attività per comunicare la bontà del prodotto e per incrementarne il consumo. Tra queste ricordiamo i diversi incontri e workshop con operatori e consumatori che si stanno tenendo nelle province campane ma che si terranno anche nella provincia di Roma, le giornate di informazione presso i punti vendita della GDO, quelle didattiche e di animazione presso le scuole, la presenza in importanti esposizioni fieristiche.” Ulteriori informazioni e il programma completo sono reperibili sul sito www.carciofodipaestum.it L’Uf ficio Stampa Donato Ciociola: [email protected] – 380-4188996 Inteli Comunicaz ione: [email protected] 6 N° 13 12 Aprile 2014 L’EDITORIALE Girolamo Auricchio sbatte le porte al partito democratico “Voglio sostegno per il “mio” ospedale. De Luca prepotente”. Valiante dispiaciuto DALLA PRIMA bravo a far capire di tenere nella sua valigia un bastone del comando per altro mai completamente usato. L’operazione “annessione e neutralizzazione” di Auricchio è farina del suo sacco. Nella Valle del Calore, vera enclave territoriale incastrata tra Diano e Cilento, è facile far suonare tutte le suggestioni “anti”: contro Napoli, contro Salerno, ma anche contro Vallo della Lucania. Gli avversari di oggi, sono i cosiddetti “amici del sindaco di Salerno”. Due di loro, Geppino Parente e Maurizio Caronna, sono lì sul palco a fare da figuranti. Nell’invito di Auricchio c’era scritto anche che dovevano indossare – tutti i primi cittadini - la fascia tricolore. E’ una forzatura che chi conosce la materia criticherà aspramente. “Siamo di fronte al presidente della giunta regionale in un’assemblea politica che non è un evento istituzionale. Non c’è nemmeno la solennità e serietà di una protesta. La si mette di fronte al prefetto, a Renzi o Napolitano. Già di fronte al Papa se fa a meno”. Doveva essere la festa di Auricchio diventa una giornata di Passione. Uno dei momenti più intensi dei racconti ecclesiali di questo periodo è il cosiddetto “rinnegamento di Pietro”, ossia il disconoscimento di Gesù da parte del principe degli apostoli, la “roccia” su cui il Redentore aveva stabilito di fondare la sua Chiesa. “In verità ti dico che questa notte, prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte”. La sera prima a Cuccaro Vetere a Antonio Valiante è facile indovinare che questa invettiva – previsione è venuta alla mente. Torniamo alla serata: Auricchio è qui all’inizio del percorso di negazione della sua storia di cattolico democratico, della Margherita e del Pd. E’ emozionato, il tono battagliero non c’è. Il suo discorso non procede spedito, il pensiero non risulta cristallino come l’acqua di fonte. Solo quando legge il discorso preparato in precedenza, viene fuori una cosa che somiglia a un discorso politico. “Gli interessi del territorio”, “la prepotenza di De Luca”, “chi ci doveva dare una mano non ce l’ha data”. Ha molte ragioni da vendere ma anche un milione di controindicazioni. Contro il “salernocentrismo”, Girolamo tu ti bendi e ti fai ammanettare e ti fai far prigioniero dai “principi” dell’Agro Nocerino e di Napoli. Non va, non funziona. Gli sguardi bassi, non c’è nessuna aria trionfale, in prima e seconda fila i soliti “agenti politici” che differiscono in qualche unità a seconda delle varie epoche politiche geologiche. Certi baffi, certe cravatte e vestiti sgargianti sono gli stessi. E anche più di una faccia. Inutile fare i nomi. E’ gente che fa corona al potere. Mastella e Bassolino, ora Caldoro. Sono unità, difficile dire quale somma si può tirare stringendoli a mazzo. La regia di questa vera e propria “cerimonia del travaso” è stata attenta, non ci sono parlamentari e consiglieri regionali. I protagonisti dovevano essere solo Caldoro, Auricchio e i primi cittadini. Ci sono però Gennaro Mucciolo e Giovanni Fortunato… uno seduto nelle vici- nanze del presidente e l’altro fatto accomodare in prima fila. Odor di garofani. Quelli che non sono mai piaciuti a Auricchio. Per andare incontro a Caldoro ora è costretto a sacrificare antiche convinzioni. Da Ettore Liguori a Antonio Valiante. E a lasciar cantare i galli, due o tre volte, già che nemmeno gli evangelisti ci forniscono lo stesso numero. E che allora fioriscano pure le dietrologie sul suo ultimo gesto. Non molto precise le promesse di Caldoro. Girolamo ha chiesto aiuti affinché arrivi l’acqua con orari, pressione e quantità da paese civile e che l’ospedale lo- cale non sia affondato in quello futuribile del Sele. L’algido Caldoro non ha detto no. E questo è bastato, per il momento, a un Auricchio che si appresta a mettere in pista il successore Gabriele Iuliano e a liberarsi per ulteriori e futuri impegni sovracomunali che chi scrive gli augura di ottenere insieme a tanta salute e lunga vita! Auguri carissimo Girolamo!. Ma non ti mettere anche tu la museruola e i paraocchi. Ce ne sono già tanti così. Or este Motto la or [email protected] ALTRO ARTICOLO A PAGINA 7 ROCCADASPIDE N° 13 12 Aprile 2014 7 L’arrivo di Caldoro. La cronaca della serata Il presidente dell’accelerazione della spesa promette interventi in vari settori Il 7 aprile, il presidente della giunta regionale della Campania, Stefano Caldoro, ha incontrato, a Roccadaspide, i sindaci della Valle del Calore, degli Alburni e oltre, per parlare dei fondi europei destinati alle aree interne, previsti dal decreto 148, tramite l'accelerazione della spesa. In un'aula consiliare gremita di pubblico, Caldoro ha ascoltato le problematiche del territorio enunciate dagli amministratori locali per, poi, rispondere alle loro richieste. Numerosi i temi toccati dai sindaci come viabilità, Fondovalle compresa; dissesto idrogeologico; sanità con la mancata realizzazione dell'ospedale del Sele per mancanza di fondi; trasporti; i vincoli del Parco del Cilento; desertificazione del territorio; il caso del sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, a favore del taglio dei fondi ai piccoli comuni che, si sono rivolti al Tar per difendere tali finanziamenti. Argomenti di cui ha parlato anche il sindaco di Roccadaspide, Girolamo Auric- chio. «E' la prima volta che Caldoro viene da noi ed è positivo che i politici, finalmente, ascoltino i bisogni delle aree interne, esordisce il primo cittadino. Il gesto di De Luca di voler togliere i fondi è stato grave tanto che i piccoli comuni si sono rivolti al Tar per difendere i loro diritti, grazie all'avv. Marcello Feola e ringrazio anche l'avv. Antonio Fasolino. Ma ora, per la prima volta, i sindaci possono presentare, autonomamente, per via telematica un progetto senza limiti sulla somma. Per la provincia di Salerno sono stati approvati 159 progetti per un importo di 300 milioni di euro che ha ottenuto la Regione. Io posso erogare l'acqua al mio comune per poche ore al giorno ed il progetto di accelerazione della spesa per Rocca sarà quello idrico». E Auricchio conclude che «Il nostro è un territorio bellissimo, penalizzato, però, anche dal taglio delle corse su gomma, per non parlare della Fondovalle che giace. Chiediamo quel mi- nimo per arrestare lo spopolamento, la modifica del decreto 49 per l'ospedale; limitare i troppi vincoli imposti dall'ente parco e che le aree interne entrino nella programmazione 2014-2020». E Caldoro «Nonostante il taglio di fondi agli enti locali per il patto di stabilità, c'è la copertura economica per finanziare le opere pubbliche qualificate dai comuni, grazie ai fondi europei, esordisce il governatore. Con l'Anci, non abbiamo dimenticato nessun comune, medio o piccolo, e la riorganizzazione riguarderà la banda larga, la depurazione, le aree Pip, l'energia, l'ambiente e, l'accelerazione della spesa, toccherà anche la scuola con un programma speciale su laboratori e sicurezza». Sulla sanità, invece, «Non siamo autonomi, dobbiamo avere l'autorizzazione del Governo, continua Caldoro. Non abbiamo le risorse, inoltre, per l'ospedale del Sele. Per lo sblocco del turn over negli ospedali, bisogna avere i conti in or- dine e, per il secondo anno, saremo in pareggio di bilancio. Lavoriamo con 8000 operatori in meno tra medici e amministrativi». Per il sindaco di Vallo Antonio Aloia, «Questa iniziativa serve per aiutare le piccole comunità, ma spingiamo affinchè i soldi arrivino subito. La “Cilentana”che collega i vari comuni, le frane, il Parco del Cilento, l'Alta velocità che si ferma a Salerno, sono tutte priorità del nostro territorio». Il sindaco di Campagna, Roberto Monaco, in merito ai progetti di qualità, ha parlato di «Competività regionale». Alla fine dell'incontro un operaio forestale di Piaggine, si è rivolto a Caldoro sul destino dell'ente montano e degli stipendi arretrati. «Vediamo se riusciamo a mantenere i 60 milioni di euro l'anno per il triennio fino al 2015, ottenuti con altre risorse a favore della comunità montana, ma la gestione dell'ente va modificata», conclude Caldoro. Francesca Pazzanese f [email protected] maste lo stesso le sue opere. Anche l'ex sindaco Giovanni D'Angelo ha valorizzato mio padre». Ma poi la doccia fredda. «L'anno scorso, un dirigente attuale dell'ente, non gli ha fatto continuare il lavoro di scultore e così ha lavorato come 'idraulico forestale sul cantiere, una vera fucilata per mio padre. Poi, è andato in pensione, ma è sempre rimasto vicino ai colleghi per gli stipendi arretrati. Tant'è che prima di morire, ha parlato con un amico dicendo di voler parlare con Caldoro. Ho saputo che il sindaco lo ha fatto arrivare più tardi per via del funerale». Ricordiamo che Vin- cenzo Fasanaro era uno scultore autodidatta e che aveva frequentato solo il primo anno del liceo artistico. Amava la caccia, i fuochi d'artificio e le moto... Arte. Rimpianto per la scomparsa di Fasanaro ARTISTA, OPERAIO E SCULTORE (F.P.) Il 6 aprile, è scomparso, improvvisamente, all'età di 64 anni, Vincenzo Fasanaro, considerato un artista a Roccadaspide, soprattutto, per le sue sculture in pietra, anche se aveva iniziato con il legno. «Ricordiamo le immagini delle Madonne che ha realizzato», ha spiegato il prete don Cosimo Cerullo durante i funerali. Tra le sue opere più importanti, difatti, figurano due Madonne realizzate in così grandi dimensioni da essere state trasportate con una gru. Una di esse si trova presso la chiesa della “Madonna del Granato” a Capaccio. E, un'altra, nello specifico, una “Madonna con gli Angeli”, si trova a Sacco. A Monteforte, un'altra opera importante ritrae, naturalmente scolpiti e, sempre, a grosse dimensioni, “ I tre fratelli Capozzoli” legati al brigantaggio. «Sono queste le tre sculture che lo hanno gratificato di più, peccato, però, che non si trovino anche a Rocca», tiene a precisare il figlio di Vincenzo, Dino. L'artista aveva lavorato per trent'anni alla comunità montana, e dall'anno scorso era in pensione. Era un idraulico forestale, ma, in realtà, svolgeva la mansione di scultore per un ente, la comunità montana, che gli ha regalato tanta gioia, ma anche dolore. Come conferma il figlio Dino che traccia gli inizi e la conclusione del lavoro del padre all'ente montano. «Prima di entrare alla comunità montana, mio padre si era fatto prestare degli scalpelli da un amico per lavorare il legno che ha poi abbandonato per scolpire la pietra, una volta all'ente, dove era entrato come idraulico forestale ma che l'allora presidente, Giovanni Rocco, ha valorizzato con la mansione di scultore. Gli ha dato i mezzi e, anche se, ufficialmente, mio padre risultava idraulico forestale, ha scolpito fontane a Rocca e nei paesi limitrofi e diceva che sarebbero ri- 8 N° 13 12 Aprile 2014 ROCCADASPIDE Europee, sfida 2014 per Michele Cammarano, rocchese di Doglie L’esperto di turismo internazionale e fondi europei che vuole andare a Strasburgo Si chiama Michele Cammarano imprenditore e viaggiatore attivista del movimento dal 2008. Dal 2010 è responsabile dello stand dell’Italia per conto dell’Enit e ha lavorato in tutta l’Europa. Cammarano ha totalizzato 1063 “like” e nelle sue dichiarazioni d’intenti, meno poetiche e più pragmatiche, parla di fondi europei e della vergogna di averne restitui 45 milioni «per l’incapacità di elaborare progetti».. Fino a qui le note ufficiali. A Roccadaspide è molto noto per l’attività economica di famiglia, il centro elettronico Axia, in contrada Doglie, e per la notorietà politica del casato, da sempre in quota dc, e con fortissimi legami con Clemente Mastella. Da pubblicitario Michele Cammarano ha “firmato” quasi tutte le campagne elettorali di Mario Miano, da poco esponente di Fratelli d’Italia, un tempo non remoto già nel Pd. La “1492” di Michele Camma- rano e soci ha anche impostato le prime e innovative azioni pubblicitarie della Banca di Credito Cooperativo di Aquara e anche le meno fortunate azioni di promozione turistica della comunità montana del Calore Salernitane quando era presidente l’avvocato Donato De Rosa. Made in “1492” è anche la conduzione della candidatura alle regionali di De Rosa. Un po’ per professione e molto per rapporti professionali e parentali Cammarano è molto conosciuto. Michele Cammarano, 39 anni, vive a Paestum (Salerno), ha all’attivo 4 anni di lavoro in 10 paesi europei; 6 anni di lavoro su progetti europei; attivista del M5s dal 2008; inglese e Spagnolo fluente. Così si racconta: “Mi sono diplomato al liceo classico e laureato in Scienze della Comunicazione (110/110) studiando anche in Spagna attraverso l'Erasmus. Dal 1995 ho iniziato a visitare l'Europa con la piattaforma di couchsurfing, il network di scambi di ospitalità diffuso in tutto il mondo, accumulando esperienze di viaggio e di vita in Francia, Germania, Romania, Ungheria, Bulgaria, Turchia, Austria, Slovacchia, Repubblica Ceca, Grecia, Finlandia, Svezia e le Repubbliche Baltiche ed accogliendo nella mia casa viaggiatori provenienti da tre continenti ai quali ho mostrato sia le meraviglie che – con un po' di vergogna e tanta rabbia - le ferite della mia terra. Ho vissuto e lavorato due mesi in Messico, come guida turistica. Dal 2008 elaboro progetti a valere su bandi UE per promuovere l'agricoltura biologica e le produzioni locali. Per questo motivo frequento molto spesso Bruxelles e conosco il modo di pensare delle Commissioni Europee e i motivi per cui molti progetti provenienti dall'Italia non vengono finanziati. Dal 2010 sono responsabile dello stand dell'Ita- MICHELE CAMMARANO lia per conto dell'ENIT, lavorando a Londra, Madrid, Barcellona, Parigi, Cannes, Dublino, Amsterdam, Utrecht, Bruxelles, Berlino, Francoforte, Colonia, Monaco, Oslo, Goteborg, Praga e Varsavia. Conosco bene l'inglese (certificato B2 Trinity) e lo spagnolo, leggo il portoghese e il francese e sto studiando il tedesco (con molta fatica)”. POLLA. IL LIBRO SOSPESO. Promosso da Michele Gentile di “EXLIBRIS” Chi vuole regalare un volume a un giovane lettore Nasce a Polla, città del libro, un’idea che sta prendendo piede tra le librerie d’Italia: il libro sospeso. Un’idea geniale, quella di Michele Gentile, proprietario della libreria Ex Libris Cafè, che prende spunto da un’antica tradizione dei bar napoletani, quella del caffè sospeso. Quando viene ordinato un caffè sospeso, il cliente paga due caffè ma ne riceve uno solo. In questo modo, quando una persona povera entra nel bar, può chiedere se c'è un caffè sospeso, e, in caso affermativo, riceve un caffè come se gli fosse stato offerto dal primo cliente. Nel caso dell' Ex Libris Cafè si tratta di chiedere non un caffè ma un libro. L’iniziativa funziona così: si possono acquistare due libri, uno per sé l'altro per un ragazzo "sconosciuto" dai 10 ai 18 anni. Il libro acquistato sarà preso in consegna dal libraio e consegnato a un ragazzo che si recherà in libreria nei successivi sette giorni. Per sapere a chi è andato il proprio "libro sospeso", si potrà chiedere in libreria oppure il nome sarà inviato tramite e-mail. Il progetto promosso dai media locali e nazionali come il Corriere, Affari Italiani, dai programmi radiofonici Caterpillar (Radio Due) e Fahrenheit (Radio Rai Tre) e dal sito libreriamo.it si sta pian piano diffondendo a macchia d’olio. A Polla sono stati acquistati molti testi sospesi e messi a disposizione dei ragazzi che amano la lettura o hanno voglia di sperimentare un po’ di quella libertà che i libri sanno dare. Michele Gentile, in un’intervista dello scorso dicembre accennava proprio a questa libertà, a come il suo locale sia messo a disposizione di chi voglia sperimentare l’essere liberi da tutto, un posto per sognare e crescere.-“ E’ l’amore per questo territorio, per il Vallo di Diano che mi spinge ad andare avanti e dare il meglio in quest' attività, altrimenti sarebbe la catastrofe”spiega Gentile, continua: – “la cultura deve partire dal cuore e non dalla testa, bisogna portare la cultura alle nuove generazioni perché solo se si cresce culturalmente si è veramente liberi e il libro è un modo per arrivare ad essa e per scoprire mondi nuovi”. Parole sagge che invitano noi adulti a essere esempio e, perché no, a lasciare che qualche ragazzino grazie a un buon libro offerto possa crescere e volare con la fantasia. Valentina Mandoloni CILENTO Facebook e il senso di appartenenza al Cilento Il fenomeno dei gruppi “Sei di…” spopola anche da noi I social network sono diventati, ormai, un mezzo col quale è inevitabile non confrontarsi. Poco importa se non tutti hanno accettato la loro presenza perché perfino i mass media li utilizzano per riferirsi alle nuove mode, per parlare cronaca o di politica. Basti pensare ai tweet di Renzi o alle dichiarazioni pubblicate dai grillini sulla loro pagina Facebook che sono spesso riportate sulle pagine dei giornali o nei servizi al telegiornale. Oggi passa tutto attraverso il web e sono tante le notizie che si disperdono in quel mare magnum. Tuttavia alcuni fenomeni rimangono uguali ieri come oggi: le tendenze. Da qualche mese, infatti, su Facebook è nata l’idea di creare gruppi nei quali raccontare il proprio paese, la propria città o il proprio quartiere. La moda del gruppo “Sei di… ” è diventata in poco tempo un vero e proprio tormentone capace di aggregare tante persone intorno ad un social network attraverso il quale condividere i luoghi di ritrovo, le foto, le persone, gli aneddoti, le curiosità di un determinato posto. Nelle grandi città, però, non si può cogliere quel senso di appartenenza e quel pizzico di nostalgia che è presente nei gruppi dei paesi cilentani. Perché, ovviamente, anche il Cilento si è lasciato coinvolgere da questa moda social e sono pochi i paesi che si sono dissociati o che ancora non l’hanno scoperta. Nei vari “Sei di…” made Cilento si può leggere, curiosando qua è là, la storia di ogni paese. Perché le persone, le foto in bianco e nero o a colori, i proverbi, i piatti tipici, le avventure o le disavventure di una o più persone, i ricordi legati alle feste patronali o alle manifestazioni locali non sono nient’altro che la storia di un paese. È un quadro semiserio, nostalgico e fortemente nazionalista quello che viene fuori dalle bacheche di questi gruppi dove i ‘like’ e i commenti, anche di persone che sono emigrate, testimoniano il senso di appartenenza alla propria terra. C’è chi è andato oltre come, ad esempio, il gruppo “Il paese dei soprannomi – Vallo della Lucania” in cui si mette l’accento su una caratteristica diffusa sicuramente ovunque, ma particolarmente presente in tutti i paesini cilentani dove – spesso a causa delle omonimie – le persone vengono ribattezzate in base ad alcune caratteristiche che le rendono subito riconoscibili. I soprannomi, però, vengono menzionati anche nei “Sei di…” insieme alle eterne diatribe tra comune e frazione, alle frasi storiche pronunciate da determinate persone, alle tradizioni legate a feste come la Pasqua o il Natale, ai giochi di un’infanzia più o meno lontana… Alcuni gruppi hanno un numero notevole di iscritti, altri non raggiungono le 100 persone e, stranamente, il gruppo “Sei del Cilento se…” ha soltanto 353 membri. Si possono abbandonare tendenze abbastanza inutili come il selfie o l’aggiornamento di stato continuo, ma sarebbe triste se venisse messa nel dimenticatoio anche quest’ultima moda perché se i social sono spesso tacciati, giustamente, di essere un fattore di disgregazione della società, in questo caso hanno il pregio di fare da collante. Il prof. Fabio Cleto, docente dell’Università di Bergamo, in un’intervista rilasciata a ‘Bergamonews’ a proposito di questi gruppi ha dichiarato che la loro ragione di essere “fa riferimento a tipici meccanismi nostalgici” e che in essi “c’è un forte senso di appartenenza a una comunità”. Sicuramente i rapporti veri e autentici non potranno mai essere sostituiti da quattro chiacchiere in chat o da un ‘mi piace’ su Facebook, ma se il solo prezzo da pagare nel lasciarsi coinvolgere da questo nuovo trend è la nostalgia che si accompagna al senso di appartenenza alla propria terra che ben venga. Tutto ciò che consente di rimanere legato alle proprie radici è positivo perché che si tratti di realtà o di mondo virtuale le parole di Cesare Pavese ne ‘La luna e i falò’ non smettono di essere veritiere: “Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti”. Ilaria Longo [email protected] AGENZIA DI PAESTUM VIALE DELLA REPPUBLICA,18 84047 - CAPACCIO (SA) Tel: 0828 723268 - Fax: 0828 725886 e-mail:[email protected] N° 13 12 Aprile 2014 9 10 N° 13 12 Aprile 2014 BCC AQUARA. E’ indetta l’assemblea generale dei soci Prima convocazione il 27 aprile, la seconda il 10 maggio al Savoy Beach hotel AVVISO CONVOCAZIONE Banca di Credito Cooperativo di Aquara - Società cooperativa Sede legale in Aquara (SA), via Garibaldi, n 5 - Registro Imprese di SALERNO - Codice fiscale n. 00639000652 - Iscritta all’Albo delle Società - Cooperative al n. A163655 Iscritta all’Albo delle banche al n. 4831/4 Aderente al Fondo di Garanzia dei Depositanti e al Fondo di Garanzia degli obbligazionisti del Credito Cooperativo AVVISO DI CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA L’assemblea dei Soci della Banca di Credito Cooperativo di Aquara è indetta in prima convocazione per il 27 Aprile 2014, alle ore 10.00, in apposita sala allestita presso il Savoy Beach Hotel in via Poseidonia, n. 41, 84063 Capaccio-Paestum (SA), e qualora nel suddetto giorno non si raggiungesse il numero legale prescritto per la valida costituzione dell’assemblea, in seconda convocazione SABATO 10 MAGGIO 2014, ALLE ORE 18.30 nella medesima sala prevista in prima convocazione, per discutere e deliberare sul seguente ordine del giorno: PARTE STRAORDINARIA 1. modifica dell’articolo 30 – 1° comma – dello Statuto Sociale; 2. attribuzione al Presidente del Consiglio di Amministrazione del potere di apportare alla delibera assembleare, e al relativo testo statutario, limitate variazioni per l’ipotesi in cui la Banca d’Italia - ai fi ni dell’accertamento, mediante attestazione di conformità, ex art. 56 del d. lgs.n. 385/1993 - riscontrasse differenze rispetto al testo pre- ventivamente comunicato; PARTE ORDINARIA 3. bilancio al 31 dicembre 2013: deliberazioni inerenti e conseguenti; 4. determinazione dell’ammontare massimo delle posizioni di rischio, ai sensi dell’art. 30 dello statuto sociale e ratifica delle delibere di CdA assunte in deroga; 5. adempimenti in materia di politiche di remunerazione; 6. conferimento dell’incarico al Collegio Sindacale della funzione di organismo di vigilanza ai sensi della Legge n. 231/2001; 7. conferimento dell’incarico di revisione legale dei conti e determinazione del relativo compenso. Potranno prendere parte alla riunione ed esercitare il di- ritto di voto tutti i Soci che, alla data di svolgimento dell’assemblea, risulteranno iscritti da almeno novanta giorni nel libro dei soci. Presso la sede sociale e gli sportelli della Banca resta depositata, nei termini previsti e sino alla data della riunione assembleare, la documentazione relativa alla modifica statutaria e al bilancio. I Soci interessati potranno richiederne copia gratuitamente oppure scaricarla dal sito internet della Banca www.bccaquara.it a cui si rinvia per gli opportuni dettagli. Aquara (SA), lì 27/03/2014 p. il Consiglio di amministrazione Il Pr esidente Luigi Scorz iello LA LETTERA. Felitto inqualificabile atto di violenza Non voglio credere che all’interno della comunità di Felitto si giustifichi chi è dedito all’ingordigiae si faccia beffa della debolezza degli umili di cuore. Oggi scrivo per prendere le difese di un onesto cittadino che chiamerò Tizio. Qualche giorno fa Tizio, passando con la propria autovettura nella periferia del paese, si soffermò a commentare il lavoro in nero, dunque illegale, ed irritato dalle tasse che lo stato fa gravare su di lui che le paga, si limitò a fare un’innocua battuta. Lo sfruttatore del lavoro in nero, che chiamerò Sempronio, lo inseguì con l’automobile fino a piazza Mercato dove pubblicamente assestò al volto di Tizio tre ceffoni umiliandolo davanti alla gogna paesana. I paesani giudicano gli atti, i paesani non conoscono tutte le vicissitudini e così a Tizio oggi rimane l’onta dell’affronto subito e per lui non ci sarà una giustizia poiché dalla storia è stato abituato a subire in silenzio, senza alcuna possibilità di rivalsa. (…) Scrivo per i miei contadini scordati nell’isolamento delle campagne e scrivo per quest’atto di ribellione stroncato sul nascere dall’arroganza. Io mi sento offesa e ferita, e partecipo al dolore che alberga nell’animo di un ribelle. (….) Non lasciamo solo Tizio, aiutiamolo a denunciare perché la sua solitudine ci appartiene e se Tizio verrà isolato saremo ancora una volta sconfitti dai bruti e meriteremo un futuro di fallimenti. Che dignità c’è nella violenza? Mariangela Cerullo, Felitto 31 marzo 2014 DA SALERNO AD AGROPOLI N° 13 12 Aprile 2014 11 La provincia vuole le barriere frangiflutto nel golfo di Salerno Un progetto inadeguato, costoso e pericoloso che altre regioni hanno rifiutato La Provincia di Salerno dopo gli incontri promossi nel marzo 2013 ha in buona sostanza riproposto il progetto preliminare ed ha presentato il progetto definitivo dopo soli 3 mesi! Gli incontri organizzati dalla Provincia per gli Stakeholders sono quindi consistiti in una mera presentazione degli interventi di cui andava solo preso atto in quanto, nel palesare dubbi e perplessità circa la bontà delle soluzioni tecniche proposte, si assisteva all’arroccamento dei funzionari sulle proprie posizioni dimostrando un atteggiamento di sostanziale chiusura. Nonostante ciò la provincia di Salerno, senza prendere minimamente in considerazione le critiche che arrivavano da più fronti, se non con marginali modifiche al progetto, è andata avanti e nell’ultima riunione avvenuta presso la Regione Campania lo scorso 3 marzo, ha ottenuto il parere positivo anche dell’autorità di Bacino che inizialmente era scettico. Oramai l’unico ente che presenta chiaramente le perplessità che abbiamo appena spiegato sul progetto, rimane la Riserva Foce Sele Tanagro. Il progetto che abbiamo descritto sopra, si è rivelato inadeguato poiché le opere rigide, già utilizzate altrove, hanno peggiorato il problema, pregiudicando il turismo, a causa del ristagno delle acque, rivelandosi solo spreco di denaro pubblico. Quello che andiamo dicendo da un anno, lo abbiamo verificato dopo aver contattato tecnici del territorio e di altre Regioni colpite dal problema dell’erosione, infatti, la politica attuale va verso l’arretramento delle opere co- struite sulle spiagge, la riqualificazione dei fiumi che a volte vengono fatti volutamente franare e quindi verso la salvaguardia della naturalità dei luoghi (vedi in Toscana, in Lazio e in Liguria). Il gruppo di tecnici del comitato intanto ha continuato a studiare a fondo il progetto rilevando la mancanza di adeguati ed approfonditi studi di base, lo stesso gruppo in collaborazione con Legambiente Campania ha formulato un corposo documento inviato alla commissione VIA regionale. Dalla sua formazione infatti comitato si é impegnato ad organizzare convegni, incontri, dibattiti, con gli attori principali coinvolti in questo progetto, ha pubblicato articoli e video interviste giungendo alla conclusione che la Provincia è sorda alle critiche che gli vengono mosse e che imperterrita si ostina a portare avanti un progetto disastroso. Il comitato continuerà comunque a ripetere che è necessario eliminare le opere rigide che ormai esperienze consumate in altri contesti suggeriscono essere generalmente inefficaci e non risolutive; che bisogna attuare l’arretramento nella parte retrodunale delle strutture balneari, nelle aree dove la fascia pinetata è ancora molto ampia, mettendo in campo, eventualmente, risorse per gli operatori del settore. Strada già imboccata dal comune di Eboli come si può leggere nel suo recente piano spiagge. Bisogna prevedere interventi di riordino urbanistico tesi anche all’incremento dei ser- vizi e alla riqualificazione ambientale e sociale della fascia pinetata, oggi in totale stato di abbandono e di degrado, quotidianamente oggetto di illeciti di vario tipo (abbandono di rifiuti, prostituzione, furti, contrabbando, ecc..). E’ necessario considerare interventi sui corsi fluviali che nel medio e lungo periodo consentano un reintegro seppur parziale delle portate solide oggi davvero esigue, ricostruire la fascia dunale ove essa sia stata coperta o eliminata e preservarla ove essa sia ancora presente. Legambiente da anni sperimenta questo discorso presso le oasi di Capaccio e di Eboli con risultati incoraggianti. La spiaggia un anno si riduce e l’anno successivo ritorna come in origine, le dune, la macchia e la pineta sono integre, i bagnanti hanno un acqua bellissima, le spiagge e la pinete sono pulite e si possono utilizzare. Credendo fermamente che la partecipazione del pubblico sia in grado di migliorare la qualità dei processi decisionali, il Comitato chiede infine di creare le condizioni di un reale ed efficace confronto, allo scopo di utilizzare un provvidenziale finanziamento per mettere in atto una serie di interventi volti a fronteggiare il problema in maniera magistrale con l’obiettivo di preservare e migliorare un invidiabile ambiente naturale attorno al quale incardinare un percorso di sviluppo turistico e di rilancio economico dell’intera area. A tal riguardo, convinti della totale inadeguatezza del progetto proposto dalla provincia, il comitato è pronto a ricorrere alla commissione europea e al Tar. Intanto ci stiamo preparando per il prossimo appuntamento con le istituzioni e la cittadinanza che si terrà a Battipaglia il 24 Aprile. La nostra mail è [email protected] oppure contattateci sulla pagina facebook per chiarimenti e suggerimenti. Giuseppina Letteriello 12 N° 13 12 Aprile 2014 L’OPINIONE “CULINARIA” DEL... CAPO La pastiera napoletana taroccata dall’industria alimentare veneta “E’ nostra e nessuno la tocchi”. Nasce il comitato “Non toccate il nostro dolce simbolo” La Melegatti fa un “pezzotto” e lo spaccia per pastiera. Con l’arrivo della Santa Pasqua, la fabbrica di Verona trasforma il pandoro, in una torta alla crema, la fa passare per pastiera, e, la mette in vendita sui banconi del supermercato. Napoli e il Sud in rivolta, pronti alla “Pugna” per difendere la Pastiera, affermano i generali dell’esercito, che fu di Franceschiello, e che miseria non facciamoci “fottere” anche ‘stavolta. Al grido di… “chi non pugna è un gran figlio di una prugna”…, andiamo all’assalto,affamati ed incazzati pronti a fare ammuina, “ i terroni del nord vadano a sud, quelli a levante vadano a ponente, e, quelli a meridione facciano un po’ come cazzo gli piace, così come nella consuetudine”. Notizia dell’ultimora: Truppe napoletane e cammelate, armate di “ruoti” di vera Pastiera Napoletana, ammassate ai confini del Veneto per difendere la tradizione culinaria e dolciaria delle Due Sicilie. A sostegno dell’esercito partenopeo, sono in marcia, equipaggiate con le loro “Cassate”, i regolari della Trinachia, supportati dalla divisione Calabria, che al grido “ ‘nduja chi molla ” hanno attraversato impavidi lo Stivale, peperoncini piccanti e bergamotto candito saranno le armi chimiche pronte ad essere usate, come estrema razio, se “ La Senerissima “ non recederà dai suoi insani propositi. Agli ordini del generale Pasquale Custoza Magnagatti, “La Grande Armada” meridionale, parte-nopea e parte-no, si è schierata lungo le sponde del PO, al canto di po..popopo..po. Il Magnagatti, che a dispetto del nome è un vegano integralista, giotto di “Ficazza cu’ li frinfuli”, ha ordinato ai suoi uomini di fare il gesto del “ruoto” ai felloni della Repubblica Veneta, minacciandoli di fargli il “sederino” a capello di prete, come si usa, giù da noi, al Sud. La Pastiera Napo- letana è sacra e nessuno può spacciarla per un pandoro qualsiasi, farcito di crema industriale. La Pastiera Napoletana è un “prodotto agroalimentare tradizionale campano” ed è sacra agli Dei. La sacralità della Pastiera Napoletana si fa risalire alle feste pagane in onore di Cerere, durante le quale le sacerdotesse della Dea portavano in processione l’uovo, simbolo della vita. Al grano misto a ricotta, offerto nelle nozze dell’antica Roma. Alle focacce rituali, di latte e miele, che i catecumeni ricevevano nella sacra notte di Pasqua dopo il battesimo, all’epoca di Costantino il Grande. Napoli, ama e difende il suo dolce “Principe”, perché è legato al mito della Sirena Partenope, che ad ogni inizio di primavera emergeva dal mare a rallegrare con canti melodiosi i napoletani, che vollero renderle omaggio regalandole i doni, più preziosi, della loro fertile terra. Sette tra le più belle fanciulle dei villaggi del golfo, tra Posillipo e Sorrento, furono incaricate di consegnare le sette bontà, che compongono la Pastiera Napoletana , alla bella Partenope. 1) la farina, simbolo di forza e di ricchezza della campagna; 2)la ricotta, simbolo della purezza, omaggio di pastori e pecorelle; 3)le uova, simbolo della vita che rinasce; 4)il grano bollito nel latte, a simboleggiare i due regni della natura; 5)l’acqua di fiori d’arancio, simbolo del profumo della terra; 6)le spezie, in rappresentanza dei popoli più lontani; 7)lo zucchero, simbolo della dolcezza del canto della Sirena in cielo, in terra e nell’universo. Partenope, felice per i doni, s’inabisso e depose le offerte ai piedi degli Dei, che inebriati dal suo canto, mescolarono divinamente gli ingredienti. Così nacque la Pastiera Napoletana che superava in dolcezza il canto della bella Partenope. Non si può mischiare la sacralità gustativa della Pastiera Napoletana, con la banalità alimentareputtanescaindustrialesocial-democratica di un pezzotto alla crema veronese.Non si può mischiare la lana con la seta. Non si possono mischiare, le Sette Pulcherrime Sacerdotesse di Partenope, con una qualsiasi giulietta, sfigata e capelluta, che secondo i bene informati era anche di dubbia reputazione. Non si può fare di tutta l’erba un fascio e trasformare tutto in colombe, pandoro e panettone… .e che c…o. Lucio Capo CAMPANIA - BASILICATA Cambio di guardia ai vertici di Slow Food Nuovi nomi alla segreteria e nelle condotte dell' area Parco Sabato 29 marzo, i 76 delegati presenti al Congresso regionale di Benevento, in rappresentanza delle Condotte Slow Food campane e lucane, hanno votato all'unanimità a favore della squadra capitanata da Giuseppe Orefice, che così è diventato il nuovo Presidente di Slow Food Campania e Basilicata.Orefice succede a Gaetano Pascale che ha retto l'Associazione regionale per gli 8 anni appena trascorsi e che ora è candidato alla Presidenza di Slow Food Italia. La nuova Segreteria Regionale di Slow Food Campania per il quadriennio 2014 - 2018 sarà formata, oltre che dallo stesso Orefice, da Giancarlo Capacchione, già Fiduciario di Slow Food Cilento, nel ruolo di Segretario; Alberto Capasso, già Fidu- ciario di Slow Food Vesuvio, nel ruolo di Vice Presidente; Rosamaria Esposito, già Fiduciaria di Slow Food Matese, nel ruolo di Tesoriere; Maria Giovanna De Lucia, già Fiduciaria di Slow Food Valle Telesina, nel ruolo di Responsabile della Comunicazione. Sono inoltre candidati al Consiglio Nazionale di Slow Food, oltre a Giuseppe Orefice, Lucio Napodano (già responsabile del Tesseramento), Nicola Sorbo (già Fiduciario Slow Food Volturno) e l'agricoltore Bruno Sodano. Il Congresso ha infine eletto anche i Responsabili di progetti per le Aree Educazione, Tesseramento e Terra Madre. Novitá anche per le Condotte presenti nell' area del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. A seguito dei rinnovi avvenuti a fine marzo infatti, sono stati nominati tre nuovi fiduciari: Giuseppe Rivello per la Condotta Marina di Camerota e Golfo di Policastro, Claudio D' Ambrosio per la Condotta Gelbison e Daniela Cennammo per la Condotta Cilento. Le tre condotte intendono lavorare sinergicamente per lanciare un sito internet che raccolga tutte le iniziative Slow Food nel territorio cilentano. Maria Giulia Fier r o mariag [email protected] PITTURA. MOSTRA DI PASQUALE SCARDINO DAL 19 APRILE OPERE VISITABILI A ROCCADASPIDE Quale è la sua idea di pittura e come cerca di esprimerla? Per me la pittura è frutto di una ricerca continua e raffinata, portata avanti con impegno e ostinazione, ma anche con tanta semplicità. E semplici si restituiscono ai miei visitatori, le immagini che prendo dalle bellezze della natura. Che cosa cattura la sua pittura, cosa deve essere pittura? Potrei rispondere a questa domanda citando la frase del noto pittore Pablo Picasso, che abbiamo anche usato per la locandina della mostra: “La pittura è una professione da cieco: uno non dipinge ciò che vede, ma ciò sente, ciò che dice a se stesso riguardo a ciò che ha visto.” Quali sono i soggetti che col- piscono di più la sua attenzione? I paesaggi che ci regala il nostro splendido Cilento. Quali sono le tecniche che utilizza prevalentemente nei suoi lavori? La tecnica da me preferita è sicuramente l’olio su tela. Come è nata l’idea di questa mostra? La mostra nasce da un’idea del responsabile del Centro studi “Giovanni Verga” e dal suo team di giovani collaboratori che da sempre puntano sulla cultura e sulla formazione dei giovani. Conoscendo i miei dipinti, hanno voluto fortemente questa mostra per avvicinare i giovani all’arte della pittura. Mi sbilancio nel dirvi che c’è in cantiere, ma praticamente a buon punto, un progetto di più ampio respiro, di un corso di pittura qui al Centro studi, tenuto da docenti universitari con la collaborazione del sottoscritto. N° 13 12 Aprile 2014 13 14 N° 13 12 Aprile 2014 ROSCIGNO Election day 2014: la curiosità sul ballottaggio Elenco elettori, tutti “in frigorifero” da oltre due anni Poche settimane fa su tutti i maggiori quotidiani della nostra provincia venivano annunciati al voto solo 55 comuni del salernitano nella prossima tornata elettorale. La maggior parte dei giornali del salernitano, che avevano ci- tato tutti i comuni al voto il 25 maggio del 2014 , però, non avevano aggiunto alla lista dei comuni una comunità del salernitano che andrà al voto per scegliere il primo cittadino dopo due anni dalle elezioni. Il comune di cui stiamo parlando è il comune di Roscigno nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Il Prefetto della Provincia di Salerno, Gerarda Maria Pantalone, infatti, il 1 aprile 2014, ha decretato lo svolgimento del turno di ballottaggio elettorale nel comune di Roscigno per le elezioni del 6 e 7 maggio 2012. Il comune di Roscigno, dopo due anni, è diventato un caso nazionale. Dopo la sentenza del Consiglio di Stato n. 665, che ha attribuito due schede contestate alla lista del candidato alla carica di sindaco Pino Palmieri e che ha sancito nei fatti una parità tra i primi due classificati alle elezioni comunali del 6 e 7 maggio 2012, il comune di Roscigno dovrà effettuare un turno di ballottaggio. I risultati ufficiali delle elezioni del 6 e 7 maggio 2012, dopo la sentenza del Consiglio di Stato, sono diventati i seguenti: Domenico Stasio, lista “Stasio Sindaco - Roscigno Svegliati”, voti 145, Pino Palmieri, lista “Roscigno Unita”, voti 249 e Armando Mazzei, lista “Per una Nuova Primavera”, voti 249. Non tutti gli elettori, che hanno maturato il diritto al voto per l'election day di quest'anno, però, potranno andare a votare per il ballottaggio per l'elezione del sindaco nel comune di Roscigno. La novità, dopo la sentenza del Consiglio di Stato, è che per il ballottaggio e per le “Europee 2014” dovranno essere formate due liste elettorali differenziate in termini temporali per le diverse consultazioni del 25 maggio 2014. In una lista elettorale ci saranno anche gli elettori che hanno maturato il diritto al voto in questi due anni e che potranno votare per i candidati alle “Europee 2014” ed in un'altra lista elettorale per il ballottaggio (lista elettorale congelata alla tornata elettorale del 6 e 7 maggio 2012) ci saranno, invece, solo gli elettori che avevano maturato i requisiti per partecipare al primo turno delle elezioni comunali due anni prima. Solo gli elettori delle comunali del 2012, in poche parole, potranno votare per il ballottaggio dei candidati alla carica di sindaco del comune di Roscigno. Occorre, inoltre, ricordare che in caso di ulteriore parità dopo il ballottaggio verrà eletto il candidato alla carica di sindaco più anziano di età. Vito Gerardo Roberto vitor [email protected] IN FARMACIA. SAMBUCO ATTIVO CONTRO OBESITA’ E IPEROLESTEROLEMIA Il sambuco, dal punto di vista fitoterapico, è dato dai frutti di Sambucus nigra. Le proprietà terapeutiche del sambuco erano note sin dall’antichità. Oggi alla pianta vengono attribuite proprietà diaforetiche, cioè di stimolo della sudorazione, diuretiche, lassative, antireumatiche e antinevralgiche. L’azione diaforetica sembra essere legata soprattutto ai fiori, ai quali sono state attribuite nel passato anche proprietà emollienti e diuretiche.Alla corteccia sono state attribuite proprietà lassative e diuretiche. Il frutto, raccolto in piena maturazione, è stato utilizzato per il trattamento della stipsi, per incrementare la diuresi, per combattere le infezioni del tratto respiratorio. Studi clinici sono stati condotti recentemente soprattutto con l’intento di valutare la capacità del sambuco nel prevenire e trattare l’influenza, l’obesità e l’ipercolesterolemia. Due studi randomizzati, in doppio cieco e con placebo hanno dimostrato che il sambuco effettivamente inibiva l’influenza di tipo A e B quando dato per os nelle prime 48 ore dalla comparsa dei sintomi. Uno studio osservazionale piuttosto recente ha dimostrato che il trattamento con un’associazione S. nigra/Asparagus officinalis riduceva significativamente il peso corporeo degli 80 volontari sani trattati. Un altro studio, condotto su 6 volontari, mostrava che il consumo di succo di sambuco modificava lievemente i livelli ematici dei lipidi. I preparati di sambuco utilizzati per gli studi clinici sono risultati privi di effetti collaterali. Tuttavia il consumo anche di pochi frutti può produrre nausea e vomito, soprattutto se sono presenti frutti immaturi. Sono comunque necessari ulteriori studi per dimostrare l’efficacia e, soprattutto, per definire esattamente la sicurezza dei preparati di sambuco. Alberto Di Muria [email protected] GASTRONOMIA a cura di Diodato Buonora [email protected] N° 13 12 Aprile 2014 15 Vinitaly 2014, girovagando tra il "rosa" delle aziende salernitane Per chi come me, vive di vino in tutti i sensi, il Vinitaly si conferma un appuntamento molto importante. Le cifre di questa 48ª non lasciano dubbi: 4.200 espositori provenienti da oltre 20 paesi, circa 100.000 metri quadri netti di superficie espositiva, 2.500 giornalisti accreditati e oltre 140.000 visitatori. Questa kermesse, come tutti sanno, si tiene a Verona, nella città di Romeo e Giulietta. Oramai ci vado con piacere ogni anno, per trascorrere 2 giorni di “full immersion” alla scoperta di nuove aziende vinicole e per salutare vecchi amici produttori. Come consuetudine al mio ritorno, su queste pagine, trasmetto delle considerazioni personali. Ricordo di aver scritto di tutte le aziende cilentane presenti, dei 10 vini salernitani che avevo apprezzato di più e lo scorso anno, ho parlato delle aziende campane e nazionali che mi hanno entusiasmato di più. Questa volta, per fare una cosa diversa, vi racconto delle aziende salernitane dove agli stand vi era una presenza in “rosa”, cioè femminile. Questo perché, attualmente il mondo del vino sta diventando sempre più “donna”, e molto di loro vivono questo mondo in modo molto intenso, elegante e professionale. Si può affermare che anche in questo settore, le “femminucce” stanno dando filo da torcere ai “maschietti” che in genere sono più pratici e guardano di più al sodo. Al Vinitaly, come sempre, i nostri viticoltori li troviamo nel padiglione B, quello riservato alla Campania. Dal punto di vista estetico, il nostro padiglione è sempre stato tra i meno interessanti e invitanti. Quest’anno era ancora più brutto. La sola cosa positiva è stata che, per assenza degli irpini (che per motivi probabilmente politici hanno preferito approdare in altri lidi), tutti gli altri standisti campani hanno potuto usufruire di più spazio. Tornando a noi, il mio girovagare in rosa è iniziato con Silvia Imparato, la “regina” del vino salernitano. I suoi vini, il pluridecorato Montevetrano e il Core, non hanno bisogno di presentazione. Sono buoni e basta. Al suo stand ho incontrato Silvia LA RICETTA Rigatoni con pesto di fave e pancetta cilentana SILVIA RICCO DI CHEZ AMIS E SILVIA IMPARATO DI MONTEVETRANO Ricco, titolare dell’enoteca Chez Amis di Capaccio Scalo, diventata in poco tempo uno dei luoghi di riferimento per sorseggiare un vino di qualità. Questa è un’altra prova che il vino parla sempre di più la lingua delle donne. Mi sono spostato un po’ e mi sono soffermato allo stand della Casa Vinicola Cuomo – I Vini del Cavaliere, qui il “rosa” era rappresentato da Caterina Marcello (Katia per tutti). In modo professionale e competente mi ha fatto assaggiare l’ultimo nato dell’azienda Capaccese, l’ottimo “Poseidon Primitivo Paestum Igp” prodotto con uve del nuovo vigneto aziendale situato nei pressi della cantina. Allo stand a fianco c’era un’azienda che ne avevo sentito parlare ma non avevo mai assaggiato i vini. Parlo della “Tempere” di Sant’Arsenio condotta dai fratelli Giuseppe e Arsenio Pica. Qui ho trovato Maya, figlia di Giuseppe, che mi ha spiegato che la neo azienda di famiglia produce annualmente 5000 bottiglie e l’enologo è il bravo Carmine Valentino. Successivamente sono stato da Donna Clara di Licusati di Camerota, dove ho trovato la brava Chiara, figlia del titolare, Orazio Parlati. Notevole l’entusiasmo della giovane che con molta classe mi ha fatto assaggiare il buon Pante 2013 Cilento Fiano Dop. L’azienda successiva è stata la Sangiovanni dove l’affascinante Ida, moglie di Mario Corrado, mi ha delucidato e descritto con grande meticolosità e professionalità gli obiettivi della loro piccola grande azienda. Ricordo che lo scorso anno la Sangiovanni ha conquistato i “Tre bicchieri” sulla guida I Vini d’Italia del Gambero Rosso. Su consiglio di Ida ho assaggiato il Ficonera, l’ottimo Piedirosso Paestum Igt che è uno dei punti di forza dell’azienda. Molto interessante e piacevole anche il Vigna Girapoggio Fiano 2013 dell’azienda Verrone di Agropoli che mi è stato proposto da Florigia Iuorio, la pimpante e simpatica fidanzata di Paolo Verrone che con entusiasmo si sta avvicinando al mondo del vino. Il giro “rosa” salernitano continua con Mila Vuolo dell’omonima azienda, probabilmente la più viticultrice di tutte. Mila segue la sua azienda in tutte le fasi produttive e i suoi vini rispecchiano la sua personalità. Sono prodotti ricchi di corpo, sicuramente longevi e molto interessanti sotto tutti gli aspetti. Come fare a non fermarsi da Raffaella Gallo, moglie di Luigi Maffini, secondo molti da sempre il numero 1 del Cilento. Chiacchierare con lei fa venire in mente quel detto che dice “dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna”. Dai Maffini ho assaggiato il Cenito, vino che lei predilige di più. Da Maffini siamo passati ad un’altra grande azienda, questa volta amalfitana, parlo di Marisa Cuomo. Da generazioni viticoltori di qualità. Allo stand, oltre a Marisa, abbiamo trovato suo marito, il preparato e competente Andrea Ingredienti per 4 persone: 320 g di rigatoni, 1 kg di fave fresche, 80 g di pancetta cilentana affumicata tagliata a fettine, abbondante caciocavallo stagionato grattugiato, olio extravergine d’ oliva, sale e pepe. Preparazione: Sgranate le fave e sbollentatale in acqua bollente per 2 minuti, tuffandole subito in acqua fredda per fermare la cottura. Sbucciate le fave eliminando la cuticola (pellicina esterna) e frullatele nel mixer con un filo d’olio, il caciocavallo stagionato grattugiato, un pizzico di sale e pepe a piacere. In una padella dorate la pancetta senza condimento. Scolate i rigatoni che nel frattempo avrete cotto in abbondante acqua salata. Condite con il pesto di fave e guarnite con la pancetta croccante. Vino abbinato: Ficonera 2013, Piedirosso Paestum Igt, Sangiovanni. Ferraioli e i loro figli, Raffaele e Dora che se il buongiorno si vede dal mattino, sono sulla buona strada per calpestare le orme di papà e mamma. Interessantissimo il loro Fiorduva 2012, vino bianco che ha avuto anche il privilegio, qualche anno fa, di essere stato premiato, dal “Gambero Rosso” come miglior vino bianco d’Italia. Concludo questa bella passerella con Francesca Salerno di Casa di Baal che ho trovato nel padiglione dei vini biologici, dove erano presenti unicamente 3 aziende campane. Francesca, sorridente e pimpante come sempre, mi ha fatto degustare il suo interessante Fiano di Baal che ha tutte le caratteristiche di un vino tipico della nostra provincia. sconti dal 30% al 70% tutto l’anno shopping democratico