N° 13 del 12/04/2014

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N° 13 del 12/04/2014
0828. 1991330 - unicosettimanale. it - redazione@unicosettimanale. it
Editore: Calore s. r. l. Sede Legale: Via S. Giovanni, 86 - Villa Littorio - Laurino (Sa);
Sede Redazionale: Viale della Repubblica, 177 Capaccio Paestum (Sa) - Poste Italiane - Spedizione in a. p. 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Dir. Com. Business Salerno - Abb. annuale 25, 00€
SE GIROLAMO AURICCHIO
VIRA A DESTRA
" Tieni i tuoi amici vicino… ed i tuoi
nemici… ancora più vicino…"
Il padrino - Parte II
Giratela come volete la realtà è che Girolamo Auricchio conclude la prima parte
della sua eterna guerra guerreggiata con i
dioscuri del centrosinistra, da Angelo Villani a Gianfranco Valiante, da Vincenzo
De Luca a Gennaro Mucciolo, e si va a incardinare sotto le insegne del centrodestra,
per il momento campano, per il livello nazionale si vedrà. Il problema è che da
quella parte trova già dei suoi nemici storici che essendosi già ben acclimatati, non
è detto che sono già andati alla ricerca di
un vitello grasso d’occasione da uccidere
per far festa. Il “fronte interno”, che cova
sotto la cenere nel paese dei marroni propende per l’ipotesi di dare quella parte in
commedia al nuovo arrivato. Che per altro
ancora è indeciso sulla nuova casacca.
“Fratelli d’Italia” della filiera Cirielli, Feola
e Squillante? O “Forza Italia” componente
“Profumo di garofani”, direttamente con
Caldoro? Auricchio, da vecchia volpe, non
ci sta a farsi fare così facilmente prigioniero e, giusto come corazza, dà l’impressione di non muoversi fa da solo ma tenta
un effetto trascinamento dei sindaci del
comprensorio della Valle del Calore e degli
Alburni con qualche influenza su Capaccio.
Voza si smarca subito, cominciando con il
rifiutare d’indossare – per l’occasione – la
sua fascia tricolore. A Vallo della Lucania
non c’è niente da muovere, la bandiera
bianco nera di Antonio Aloia ancora sventola. Facile immaginare anche il regista di
questo piccolo ribaltone, eccolo lì, seduto
impettito e teso in prima fila, l’Antonio Fasolino capo di un aeroporto dove non si
vola e fiduciario di Caldoro in una provincia in smobilitazione. Questo Fasolino jr
MOTTOLA A PAGINA 6
€ 1,00
Anno XV
n° 13 del 12 Aprile 2014
TODO CAMBIA
AURICCHIO, SINDACO
DI ROCCADASPIDE,
VA CON CALDORO
E’ dall’autunno scorso che Auricchio marcia ufficialmente in direzione ostinata e contraria al Pd. Nel mese di novembre per una sera
fu a cena col Governatore. Una lunga tavolata per invitati capaccesi;
nel piatto, per tutti, una pizza in salsa Nuovo Psi all’eccellente ristorante “Borgo Antico” di Via Santa Lucia a Napoli. Offre Stefano Caldoro. A sorpresa si aggiunge un posto a tavola, che c’è un
amico in più. E che amico: è Girolamo Auricchio, sindaco di Roccadaspide ebaluardo del centrosinistra in provincia di Salerno. Tradito
a ripetizione dai suoi amici-referenti del Pd, tanto da non rinnovare
la tessera quest’anno, ma sempre con le mani in pasta nelle varie primarie il potente sindaco rocchese, tra una margherita ed una capricciosa, fa drizzare le orecchie a Caldoro: l’ospedale di Roccadaspide
non si tocca, è venuto a dirglielo di persona. Ad Auricchio i partiti
non interessano, tanto che dice di averne fondato uno suo: il Partito
dell’Ospedale (quello su cui incombe la riduzione di posti letto come
previsto dal decreto 49), e pensa unicamente a come non farlo ridimensionare o chiudere (sorte toccata al nosocomio di Agropoli del potente pd Franco Alfieri), costi quel che costi, visto che in primavera si
torna a votare per il rinnovo del Consiglio regionale campano.
CASTELNUOVO CILENTO.
IL PAESE CHE SCOMMETTE
SULLA LEGALITA’
Per me Cittadella della Legalità a Castelnuovo
Cilento, giunta ormai alla settima edizione, significa tanto. Ci sono due parole per me importantissimi: cittadella e legalità. La prima è
proprio quello che vorrei diventasse il mio
paese, Castelnuovo Cilento, una comunità ancora più coesa, unita, solidale, una cittadella
vera e propria dove ognuno fosse parte dell'altro, dove ciascuno è anche l'altro e tutti insieme concorrono per il bene comune.
L'altra parola, legalità, per me rappresenta il
fulcro dell'evoluzione civile di un paese. In
questa parola, se togli la "l", rimane , egalità,
LAMAIDA A PAGINA 4
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12 Aprile 2014
“We Grow up”. Convention con giovani collaboratori Bcc
Dal Mec Hotel di Paestum è partita la grande sfida informatica
del Credito Cooperativo della Campania.
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Come tutti sapranno, Internet
offre l’opportunità alle imprese
di crescere e migliorare le proprie performances, cogliendo la
possibilità di instaurare in rete
relazioni commerciali sempre
più dirette e durature con la
clientela. Naturalmente, anche le
banche guardano ad Internet
come ad uno spazio dalle
enormi potenzialità economiche
da concretizzare, mirando ad
utilizzarlo per fornire servizi immediati ed innovativi. Da qui ha
preso il via, il 29 marzo scorso,
al Mec Hotel di Paestum, la seconda convention dei giovani
collaboratori del Credito Cooperativo Campano, denominata
“WE GROW UP”, inaugurando
una fase impegnativa per procedere convenientemente lungo
un percorso formativo, necessario per andare incontro alle esigenze di cambiamento in atto
nel Credito Cooperativo e, in generale, nell’industria bancaria.
La BCC di Capaccio Paestum ha
apportato un attivo contributo al
progetto, mantenendo fede al
proposito di utilizzare le nuove
tecnologie per mettere a disposizione dei clienti e soci un’offerta consistente di prodotti, alla
luce del fatto che le operazioni
legate alla monetica, al risparmio
e alla previdenza richiedono
sempre più il ricorso al web.
Non vi è dubbio che una tale
tendenza allarghi il target di riferimento dei clienti delle banche
e ne migliori decisamente la qualità dei servizi. Ed è per questo
che il meeting di Paestum ha assunto le peculiarità di un importante passaggio operativo,
ponendo le basi per produrre effetti concreti nell’ambito forma-
tivo del circuito delle BCC, non
solo della regione. “Iccrea Holding e Federcampana Bcc – asserisce Silvio Petrone, Presidente
di quest’ultimo ente – hanno ritenuto indispensabile mettere a
punto un programma che prevede la formazione dei giovani
collaboratori del movimento
cooperativo campano al fine di
avviare un processo di formazione continua.
Gli istituti di credito sono chiamati a conformarsi alla domanda di servizi online in
maniera qualitativamente efficace e competitiva. I percorsi di
sviluppo commerciale devono
interagire in maniera virtuosa
con la richiesta di fasce sempre
più ampie di clientela orientate
ad usufruire in tempo reale dei
servizi bancari. La monetica in
senso esteso – conclude Petrone
– è senza dubbio un’opzione di
crescita per il movimento del
credito cooperativo non solo dal
punto di vista dell’incremento
del proprio core business, ma
anche, se non soprattutto, sotto
il profilo della formazione delle
competenze interne. Il capitale
umano che ha voglia di cimentarsi con i cambiamenti e con le
nuove esigenze della clientela è
la prima ricchezza di qualsiasi
gruppo imprenditoriale.”Il Di-
rettore della stessa Federcampana, Franco Vildacci si sofferma sui reali bisogni delle
nostre comunità e sull’opportunità di intercettarne le esigenze,
facendo leva sulla capacità delle
banche di credito cooperativo di
affrontare i cambiamenti sociali
e della finanza. “L’area di sviluppo commerciale – egli sostiene – opera in un contesto
difficile e necessita di recuperare
redditività per acquisire gli strumenti idonei a soddisfare concretamente i fabbisogni dei
clienti, in maniera tale da tramutarli in servizi utili e permanenti.
L’incontro di Paestum ha lasciato una traccia importante e
fondamentale da seguire in vista
di un moderno ed efficiente rapporto tra le BCC e l’utenza di riferimento. La collaborazione tra
Federcampania e le società del
gruppo bancario Iccrea avrà il
suo prosieguo, nell’intento di un
impegno che vuole fungere da
cinghia di trasmissione tra chi
produce e chi deve dare risposte
alle necessità della clientela.”
Da Paestum, ha preso il via un
programma di grande interesse
collettivo da sviluppare efficientemente nella sfera finanziaria.
Oscar Nico demo
Coordinator e comunicaz ione
BCC Capaccio - Paestum
EOLICO STORY/ 3
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Altavilla. Battaglia per l’eolico. I soldi per l’indennizzo sfumano
Il comitato popolare: “Quella convenzione scritta così è quasi carta straccia”
“Ci devasteranno. E a gratis.
Sulle nostre terre, sul nostro
paesaggio, è stata compiuta una
scelta di sviluppo che sarà irreversibile almeno per il prossimo
mezzo secolo. Hanno deciso
sulle nostre teste. Senza che ne
sapessimo niente. E i nostri amministratori comunali continuano a sottovalutare il
problema”. A ciò si aggiungono
gli allarmi sulla rumorosità e gli
effetti sulla salute. L’eolico sui
dolci crinali di Altavilla prospicienti gli Alburni e il vicino territorio del comune di Albanella,
con quest’ultimo che dovrà essere attraversato da un imprevisto cavidotto, preoccupa anche
per questo. E sfuma, se non si
annulla del tutto, l’ipotesi di un
ristoro economico che doveva
arrivare alle casse comunali.
La convenzione del 2011, già
ampiamente illustrata nello
scorso numero di questo giornale, non avrebbe nessuna validità e, come è già capitato
altrove, verrebbe agevolmente e
legalmente disattesa. Si parte dal
Tel 0828. 1991330
Fax 0828. 1991331
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Il N° 13 di Unico è stato
chiuso in redazione il 09/04/2014
ed è stato avviato alla spedizione agli
abbonati il giorno 11/04/2014
presso il CPO di Salerno
parere del Consiglio di Stato
sez.3 N° 2849/2008 e la recente
sentenza della Corte Costituzionale, e precisamente la N° 124
del 01/04/2010. La Suprema
Corte, e il Consiglio di Stato, infatti censurano e giudicano illegale, il riconoscimento delle
compensazioni patrimoniali,
cioè la corresponsione di soldi al
Comune, per ottenere le autorizzazioni all’impianto.
Tale assunto scaturisce dal fatto
che la legge statale vieta tassativamente il riconoscimento di
corrispettivi economici, quale
condizione per il rilascio dei titoli abilitativi, tenuto conto che
la costruzione e l’esercizio d’impianti per l’energia eolica sono libere attività d’impresa soggette
alla sola autorizzazione amministrativa della Regione, secondo
l’art. 12, comma 6 del d.lgs. N°
387 del 2003. Inoltre l’autorizzazione per la richiesta di insediamento eolico è unica, e va
rilasciata in conferenza dei servizi alla quale partecipano tutti i
soggetti interessati, e solo in
quella sede si possono valutare
eventuali misure di compensazione per gli attori interessati. La
Suprema Corte e il Consiglio di
Stato, sanciscono inoltre, che
sono ammessi gli accordi che
contemplino misure di compensazione e riequilibrio ambientale,
nel senso che il pregiudizio subito dall’ambiente per l’impatto
del nuovo impianto, oggetto di
autorizzazione, è compensato
dall’impegno a una riduzione
delle emissioni inquinanti da
parte dell’operatore economico
proponente; (ad esempio la società, potrebbe comprare due
pulmini per lo scuolabus di tipo
elettrico o a metano, oppure potrebbe sostituire le lampade della
pubblica illuminazione con corpi
a risparmio, oppure potrebbe
realizzare un impianto fotovoltaico sugli edifici pubblici), e comunque tali compensazioni
vanno decise in sede di conferenza dei servizi unica e non
possono essere stabiliti con convenzione comunale. Inoltre non
si possono attuare convenzioni
esclusive, perché qualsiasi impresa, può procedere all’installazione di pale eoliche chiedendo
i relativi permessi agli Enti competenti. Di fronte a questi chiari
di luna preoccupa il silenzio
dell’amministrazione comunale
e dell’intero consiglio.
Domenica 6 Aprile si è tenuta la
seconda assemblea plenaria del
"comitato per la difesa del paesaggio delle colline di Altavilla,
dell'oasi WWF bosco camerine
e dei prodotti dop della valle del
Calore-Alburni".
La partecipazione è stata ottima,
peccato che nessuno degli amministratori di maggioranza si
sia degnato di farsi vivo nonostante inviti ufficiali e la volontà
del comitato di confrontarsi e
non far pesare su nessuno scelte
del passato assunte sicuramente
in buona fede. Lo stesso sindaco
non ha mai nascosto una certa
avversione verso quell'opera.
Con i cittadini sono i consiglieri
comunali d’opposizione Miche
Gallo, Franco Amoroso e Pasqualino Perillo. Il sentore di un
cambio di passo del primo cittadino si è avuto in settimana,
quando in maniera più o meno
ufficiale è stato diffuso, anche
con una certa enfasi, un protocollo d’intesa tra la società costruttrice ed il comune di
Altavilla che avrebbe dovuto, a
loro dire arricchito la comunità
e molto probabilmente queste
dichiarazioni hanno fatto si che
molte persone abbiano disertato
la riunione. Innanzitutto si è
scoperto che quel famoso protocollo d’intesa non è altro che
CARTA STRACCIA, infatti per
legge, dal 2010 non è possibile
fare alcun accordo tra società
private e pubbliche amministrazioni che preveda indennizzi in
danaro.
La seconda cosa che è venuta
fuori è che non può essere il comune a scegliere quali sono le
zone dove è possibile realizzare
parchi eolici/fotovoltaici ma è la
regione, per cui il famoso PEC
che con tanta premura era stato
approntato potrebbe essere addirittura oggetto di contenzioso
legale. Altra cosa gravissima è
stata la mancata convocazione
del comune di Albanella alla
conferenza dei servizi, convocazione che sarebbe stata obbligatoria visto che l'elettrodotto
dovrebbe sventrare il territorio
albanellese per arrivare a Capaccio. “Esprimiamo un vivo rammarico agli amministratori di
maggioranza che hanno perso
l’occasione per stare dalla parte
della gente”, dicono al comitato
popolare. “La nostra terra non
si tocca”, concludono battaglieri.
Or este Motto la
or [email protected]
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VARIE
Padula. Paolo Imparato traccia un quadro dei lavori pubblici
Un piano delle opere pubbliche tra quelle realizzate e quelle ancora in progetto
Parliamo di due opere in modo
particolare che già sono oggetto
di lavori nonostante nel periodo
invernale siano stati interrotti
proprio a causa del maltempo.
Mi riferisco all’Ossario dei Trecento e le fognature a Sant’Eligio. E’ in via di definizione e
ultimazione il bando di gara
sull’efficientamento energetico
che riguarda la parte antistante la
Certosa di San Lorenzo e del
Convento di Sant’Agostino.
Si parla anche di altre sedi? E
altri finanziamenti dove destinarli?
Sì per la Casa Comunale si parla
di un finanziamento del Ministero per un importo pari a due
milioni 177mila euro e dovrebbe
partire tra 15/20 giorni, presto
facciamo l’assegnazione provvisoria. Poi ci sono una serie di finanziamenti a cui attingere. A
Padula, lo dico con molto orgoglio, ringrazio l’ufficio tecnico
comunale e tutti gli amministratori, non abbiamo perso nessuna
occasione sull’efficientamento
energetico, sull’adeguamento sismico delle scuole, abbiamo presentato un progetto per
l’acquisto della Casa - Museo Joe
Petrosino, per un milione
800mila euro. Siamo molto attenti in questo particolare momento di crisi per cercare di
intercettare quanti più finanzia-
menti possibile e a tutti i livelli.
Sindaco, quali fasi ancora attendono le opere pubbliche?
Siamo in fase di definizione
della variante sulla pista ciclabile
e quindi dovrebbero partire a
brevissimo anche questi lavori
relativi appunto alla realizzazione della pista ciclabile. E naturalmente si lavora su diversi
aspetti. Quando l’ufficio tecnico
è costretto a lavorare perché ci
sono scadenze dei bandi, il servizio ai cittadini va più a rilento
perché in fin dei conti le unità
del personale sono quelle ragion
per cui se diamo priorità a delle
cose naturalmente ne realizziamo anche altre. Tuttavia c’è il
tempo per recuperare e ci mostriamo attenti su queste tematiche. Io sono abbastanza
ottimista perché in ogni circostanza ci stanno dicendo che a
breve dovrebbe partire la ripresa
e noi a Padula non vogliamo
perdere questo treno.
Antonella Citr o
citro [email protected]
Sport. Sconfitte tra Calpazio e Poseidon
Herajon vittoria sofferta. In Terza categoria lo Scigliati ferma la capolista Fonte
Sconfitta pesante per la Calpazio
che deve arrendersi in trasferta a
un Massalubrense che nulla più
aveva da chiedere al campionato.
Collinari che cedono per 3 a 0,
obbligati ai play-out e costretti
alla vittoria nell’ultima partita
per giocarsi almeno gli spareggi
con il vantaggio del piazzamento
migliore. Perde la Poseidon in
casa, a discapito del Sant’Agnello che trova la salvezza
proprio con questa vittoria. Pestani arresisi per 1 a 0 e deside-
rosi solo di condurre al termine
un campionato amaro. In Prima
categoria vittoria sofferta quella
dell’Herajon in trasferta contro
l’Alfanese. Gromolesi che rimontano e si fanno rimontare
prima di chiudere il match sul 3
a 2 e restare incollati ai vertici
della classifica. In Terza categoria sembra accanirsi con il Real
Laura il rinvio delle partite.
Dopo la trasferta contro lo Scigliati, sospesa e soprattutto da ripetere, arriva anche il turno
contro il Cafasso 100%. Squadra
laurense che era in vantaggio di
2 a 0 in casa, prima che l’arbitro
a fine primo tempo sospendesse
la partita per motivi ancora sconosciuti. Attendendo il verdetto
dalla Figc, analizziamo le altre
partite, con lo Scigliati che bissa
il pareggio dell’andata contro la
capolista Fonte, con lo 0 a 0 in
casa che sa tanto di guadagnato.
Accorcia così le distanze a un
punto soltanto la seconda in
classifica Tempalta, vittoriosa in
casa all’inglese, 2 a 0 al Real Torchiara. Nei play-off resta il
Caput Acquae Soccer che vince
in casa per 1 a 0 contro la Licinella, inseguito da quest’ultima a
tre punti e dal Borgo Gromola a
un punto, dopo la vittoria casalinga per ben 10 a 0 contro il Fasanella. Campionato anonimo
per l’Atletico Saracena che vince
in casa 4 a 3 contro il Vuccolo
Maiorano relegando sempre più
in basso questi ultimi.
Pasquale Quaglia
Albanella. I giovani promuovono l’auto imprenditorialità
Domenica 06 aprile si è svolto il
primo mercatino dell’artigianato
in piazza Borgo San Cesareo ad
Albanella.
La manifestazione, la prima di
una lunga serie, è stata organizzata dal forum dei giovani di Albanella formatosi poco più di un
mese fa. Grazie alla collaborazione di ben diciotto ragazzi,
“capitanati” dal presidente Davide Mazza, è stato possibile realizzare una giornata alla scoperta
di varie tipologie di lavoretti
quali oggetti in argilla lavorati
col tornio e smaltati, lavori in ceramica e decoupage.
E non è di certo finita qui poiché si son potuti osservare
anche i lavoretti all’uncinetto
quali bracciali, collane, orecchini
e “chi più ne ha più ne metta”
perché in questi lavori a parlare
è la fantasia. Altri artigiani, albanellesi, hanno presentato dei lavori con le perline, lavori in
pasta di mais, bambole di stoffa
e borse lavorate con la “fettuccia” che è costituita dal tessuto
riciclato ideale per realizzare in-
trecci creando i più diversi lavoretti artigianali. E’ una nota positiva il fatto che la
partecipazione è stata gratuita e
che c’è stata massima collaborazione per la riduzione delle spese
per la realizzazione della manifestazione.
Katia Lettieri
katialett@liber o.it
Castelnuovo Cilento. Legalità, uguaglianza e libertà...
DALLA PRIMA
che ci riporta al terzo articolo
della nostra Costituzione, al sacrosanto dovere di assicurare a
tutti, indistintamente, le medesime possibilità, le stesse chance
senza discriminazioni di sorta.
La legalità giusta che richiede responsabilità individuale, diritti e
doveri. La legalità è legata,
quindi, all'uguaglianza e, subito
dopo, è legata alla libertà e
quindi alla fratellanza, cioè ai tre
principi universali del 1789, a tre
valori universali comuni a tutte
le fedi, a tutte le religioni, amate
dai laici, quei valori insomma
che fanno sì che una vita sia
degna di essere vissuta. Il Cilento, come tutta l'Italia, anche
se è un "paradiso" rispetto ad
altre zone della nostra Campania, ha bisogno di legalità per
decollare realmente. Non dimentichiamo che nella nostra
terra hanno ammazzato un
grande sindaco. Hanno ammazzato Angelo Vassallo. Un delitto
ancora irrisolto.
Er os Lamaida
EROS LAMIADA SINDACO
DI CASTELNUOCO CILENTO
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Da giovedi 10 a sabato 12 aprile il primo salone espositivo
Una inedita iniziativa di Luciano Pignataro:“Carciofo-Vino: un abbinamento impossibile”
Si terrà nell’Area Archeologica
di Paestum dal 10 al 12 aprile
2014 la prima edizione del ‘Salone del Carciofo di Paestum
IGP", evento espositivo in cui
saranno presenti con uno stand
tutte le aziende della Piana del
Sele che producono il famoso
carciofo certificato con il marchio europeo IGP ed ospitate
una selezione di aziende ed organizzazioni che producono e
promuovono le eccellenze del
territorio salernitano.
Durante la tre giorni saranno organizzate una serie di degustazioni di piatti a base di carciofo
e saranno allestiti spazi didattici
riservati sia ai bambini in età
scolare che ad un pubblico
adulto nei quali un nutrizionista
spiegherà i vantaggi in termini di
sicurezza alimentare offerti dal
Carciofo di Paestum I.G.P. ed i
suoi riflessi sulla salute, mentre
un agronomo illustrerà i suoi
metodi di produzione, soffermandosi sulla tutela dell’ambiente e l’attenzione per la
salvaguardia della salute dei consumatori insita nel disciplinare di
produzione.
A partire da venerdì 11 aprile si
terrà un percorso del gusto riservato a giornalisti specializzati,
nel cui programma è previsto,
per sabato 12 aprile alle ore 12
presso il ristorante “Il Gallo e la
Perla”, l’evento “Carciofo-Vino:
un abbinamento impossibile” a
cura del giornalista e critico eno-
gastronomico Luciano Pignataro e della delegata AIS Cilento
Maria Sarnataro, con degustazione di piatti a base di Carciofo
di Paestum I.G.P. abbinati a 3
bianchi ed altrettanti rossi del
territorio, tra i quali una giuria di
giornalisti
enogastronomici,
sommelier e operatori del settore agroalimentare, sceglieranno l’abbinamento ‘possibile’
con il Carciofo di Paestum IGP.
Si tratta di una iniziativa inedita
nel campo dell’enogastronomia,
non un concorso tra vini ma la
scelta di quello che meglio si abbina a piatti a base di Carciofo di
Paestum IGP. La giuria avrà di
fronte bicchieri versati a turno
dai sommelier dell’AIS Cilento
da bottiglie coperte e contenenti
i 6 vini in degustazione, che saranno: , Aglianico – Verrone,
Aglianicone - Tenute del Fasanella, Primitivo - Vini del Cavaliere, Falanghina - Nona Musa,
Fiano – Rotolo, Greco - San Salvatore. Alla fine innanzitutto
scopriremo se è vera la storia
che il matrimonio tra Carciofo e
Vino ‘non s’ha da fare’ e, nel
caso nessuno dei giurati intervenga dopo la fatidica frase ‘chi
ha qualcosa in contrario parli ora
o taccia per sempre’, sarà decretato il vino che meglio si sposa
con il Carciofo di Paestum IGP.
Il salone del Carciofo di Paestum IGP è organizzato dalla
O.P. Terra Orti, nell’ambito del
P.I.F. ortofrutticolo Piana del
Sele Misura 133, che vede quale
capofila la stessa organizzazione
di produttori della Piana del Sele.
“La campagna promozionale
che accompagna la produzione
2014 di questo importante prodotto d’eccellenza è partita all’inizio del mese di febbraio in
contemporanea con l’apertura
della campagna di raccolta 2014
– ha dichiarato il presidente di
Terra Orti Alfonso Esposito – e
ha già portato a numerosi articoli sui giornali e a diversi servizi
televisivi, come quello di Rai
Linea Verde, segno dell’interesse
della stampa e soprattutto della
consapevolezza dei media di
contribuire con la loro azione a
promuovere una delle produzioni più importanti del nostro
Made in Italy.
La campagna di promozione
2014 – prosegue il presidente
Esposito – si sta attuando con
tutta una serie di attività per comunicare la bontà del prodotto
e per incrementarne il consumo.
Tra queste ricordiamo i diversi
incontri e workshop con operatori e consumatori che si stanno
tenendo nelle province campane
ma che si terranno anche nella
provincia di Roma, le giornate di
informazione presso i punti vendita della GDO, quelle didattiche
e di animazione presso le scuole,
la presenza in importanti esposizioni fieristiche.”
Ulteriori informazioni e il programma completo sono reperibili sul sito
www.carciofodipaestum.it
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N° 13
12 Aprile 2014
L’EDITORIALE
Girolamo Auricchio sbatte le porte al partito democratico
“Voglio sostegno per il “mio” ospedale. De Luca prepotente”. Valiante dispiaciuto
DALLA PRIMA
bravo a far capire di tenere nella
sua valigia un bastone del comando per altro mai completamente usato. L’operazione
“annessione e neutralizzazione”
di Auricchio è farina del suo
sacco. Nella Valle del Calore,
vera enclave territoriale incastrata tra Diano e Cilento, è facile far suonare tutte le
suggestioni “anti”: contro Napoli, contro Salerno, ma anche
contro Vallo della Lucania. Gli
avversari di oggi, sono i cosiddetti “amici del sindaco di Salerno”.
Due di loro, Geppino Parente e
Maurizio Caronna, sono lì sul
palco a fare da figuranti. Nell’invito di Auricchio c’era scritto
anche che dovevano indossare –
tutti i primi cittadini - la fascia
tricolore. E’ una forzatura che
chi conosce la materia criticherà
aspramente. “Siamo di fronte al
presidente della giunta regionale
in un’assemblea politica che non
è un evento istituzionale. Non
c’è nemmeno la solennità e serietà di una protesta. La si mette
di fronte al prefetto, a Renzi o
Napolitano. Già di fronte al Papa
se fa a meno”. Doveva essere la
festa di Auricchio diventa una
giornata di Passione. Uno dei
momenti più intensi dei racconti
ecclesiali di questo periodo è il
cosiddetto “rinnegamento di
Pietro”, ossia il disconoscimento
di Gesù da parte del principe
degli apostoli, la “roccia” su cui
il Redentore aveva stabilito di
fondare la sua Chiesa.
“In verità ti dico che questa
notte, prima che il gallo canti, mi
rinnegherai tre volte”. La sera
prima a Cuccaro Vetere a Antonio Valiante è facile indovinare
che questa invettiva – previsione
è venuta alla mente. Torniamo
alla serata: Auricchio è qui all’inizio del percorso di negazione
della sua storia di cattolico democratico, della Margherita e del
Pd. E’ emozionato, il tono battagliero non c’è. Il suo discorso
non procede spedito, il pensiero
non risulta cristallino come l’acqua di fonte. Solo quando legge
il discorso preparato in precedenza, viene fuori una cosa che
somiglia a un discorso politico.
“Gli interessi del territorio”, “la
prepotenza di De Luca”, “chi ci
doveva dare una mano non ce
l’ha data”.
Ha molte ragioni da vendere ma
anche un milione di controindicazioni.
Contro il “salernocentrismo”,
Girolamo tu ti bendi e ti fai ammanettare e ti fai far prigioniero
dai “principi” dell’Agro Nocerino e di Napoli. Non va, non
funziona. Gli sguardi bassi, non
c’è nessuna aria trionfale, in
prima e seconda fila i soliti
“agenti politici” che differiscono
in qualche unità a seconda delle
varie epoche politiche geologiche. Certi baffi, certe cravatte e
vestiti sgargianti sono gli stessi.
E anche più di una faccia. Inutile
fare i nomi. E’ gente che fa corona al potere. Mastella e Bassolino, ora Caldoro. Sono unità,
difficile dire quale somma si può
tirare stringendoli a mazzo. La
regia di questa vera e propria
“cerimonia del travaso” è stata
attenta, non ci sono parlamentari e consiglieri regionali.
I protagonisti dovevano essere
solo Caldoro, Auricchio e i primi
cittadini. Ci sono però Gennaro
Mucciolo e Giovanni Fortunato… uno seduto nelle vici-
nanze del presidente e l’altro
fatto accomodare in prima fila.
Odor di garofani. Quelli che non
sono mai piaciuti a Auricchio.
Per andare incontro a Caldoro
ora è costretto a sacrificare antiche convinzioni.
Da Ettore Liguori a Antonio Valiante. E a lasciar cantare i galli,
due o tre volte, già che nemmeno gli evangelisti ci forniscono lo stesso numero. E che
allora fioriscano pure le dietrologie sul suo ultimo gesto. Non
molto precise le promesse di
Caldoro. Girolamo ha chiesto
aiuti affinché arrivi l’acqua con
orari, pressione e quantità da
paese civile e che l’ospedale lo-
cale non sia affondato in quello
futuribile del Sele. L’algido Caldoro non ha detto no.
E questo è bastato, per il momento, a un Auricchio che si appresta a mettere in pista il
successore Gabriele Iuliano e a
liberarsi per ulteriori e futuri impegni sovracomunali che chi
scrive gli augura di ottenere insieme a tanta salute e lunga vita!
Auguri carissimo Girolamo!. Ma
non ti mettere anche tu la museruola e i paraocchi. Ce ne sono
già tanti così.
Or este Motto la
or [email protected]
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ROCCADASPIDE
N° 13
12 Aprile 2014
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L’arrivo di Caldoro. La cronaca della serata
Il presidente dell’accelerazione della spesa promette interventi in vari settori
Il 7 aprile, il presidente della
giunta regionale della Campania,
Stefano Caldoro, ha incontrato,
a Roccadaspide, i sindaci della
Valle del Calore, degli Alburni e
oltre, per parlare dei fondi europei destinati alle aree interne,
previsti dal decreto 148, tramite
l'accelerazione della spesa. In
un'aula consiliare gremita di
pubblico, Caldoro ha ascoltato le
problematiche del territorio
enunciate dagli amministratori
locali per, poi, rispondere alle
loro richieste. Numerosi i temi
toccati dai sindaci come viabilità,
Fondovalle compresa; dissesto
idrogeologico; sanità con la
mancata realizzazione dell'ospedale del Sele per mancanza di
fondi; trasporti; i vincoli del
Parco del Cilento; desertificazione del territorio; il caso del
sindaco di Salerno, Vincenzo De
Luca, a favore del taglio dei
fondi ai piccoli comuni che, si
sono rivolti al Tar per difendere
tali finanziamenti. Argomenti di
cui ha parlato anche il sindaco di
Roccadaspide, Girolamo Auric-
chio. «E' la prima volta che Caldoro viene da noi ed è positivo
che i politici, finalmente, ascoltino i bisogni delle aree interne,
esordisce il primo cittadino. Il
gesto di De Luca di voler togliere i fondi è stato grave tanto
che i piccoli comuni si sono rivolti al Tar per difendere i loro
diritti, grazie all'avv. Marcello
Feola e ringrazio anche l'avv.
Antonio Fasolino. Ma ora, per la
prima volta, i sindaci possono
presentare, autonomamente, per
via telematica un progetto senza
limiti sulla somma. Per la provincia di Salerno sono stati approvati 159 progetti per un
importo di 300 milioni di euro
che ha ottenuto la Regione. Io
posso erogare l'acqua al mio comune per poche ore al giorno ed
il progetto di accelerazione della
spesa per Rocca sarà quello
idrico». E Auricchio conclude
che «Il nostro è un territorio bellissimo, penalizzato, però, anche
dal taglio delle corse su gomma,
per non parlare della Fondovalle
che giace. Chiediamo quel mi-
nimo per arrestare lo spopolamento, la modifica del decreto
49 per l'ospedale; limitare i
troppi vincoli imposti dall'ente
parco e che le aree interne entrino nella programmazione
2014-2020». E Caldoro «Nonostante il taglio di fondi agli enti
locali per il patto di stabilità, c'è
la copertura economica per finanziare le opere pubbliche qualificate dai comuni, grazie ai
fondi europei, esordisce il governatore. Con l'Anci, non abbiamo
dimenticato nessun comune,
medio o piccolo, e la riorganizzazione riguarderà la banda
larga, la depurazione, le aree Pip,
l'energia, l'ambiente e, l'accelerazione della spesa, toccherà anche
la scuola con un programma
speciale su laboratori e sicurezza». Sulla sanità, invece, «Non
siamo autonomi, dobbiamo
avere l'autorizzazione del Governo, continua Caldoro. Non
abbiamo le risorse, inoltre, per
l'ospedale del Sele. Per lo
sblocco del turn over negli ospedali, bisogna avere i conti in or-
dine e, per il secondo anno, saremo in pareggio di bilancio. Lavoriamo con 8000 operatori in
meno tra medici e amministrativi». Per il sindaco di Vallo Antonio Aloia, «Questa iniziativa
serve per aiutare le piccole comunità, ma spingiamo affinchè i
soldi arrivino subito. La “Cilentana”che collega i vari comuni,
le frane, il Parco del Cilento,
l'Alta velocità che si ferma a Salerno, sono tutte priorità del nostro territorio». Il sindaco di
Campagna, Roberto Monaco, in
merito ai progetti di qualità, ha
parlato di «Competività regionale». Alla fine dell'incontro un
operaio forestale di Piaggine, si
è rivolto a Caldoro sul destino
dell'ente montano e degli stipendi arretrati. «Vediamo se riusciamo a mantenere i 60 milioni
di euro l'anno per il triennio fino
al 2015, ottenuti con altre risorse
a favore della comunità montana, ma la gestione dell'ente va
modificata», conclude Caldoro.
Francesca Pazzanese
f [email protected]
maste lo stesso le sue opere.
Anche l'ex sindaco Giovanni
D'Angelo ha valorizzato mio
padre». Ma poi la doccia fredda.
«L'anno scorso, un dirigente attuale dell'ente, non gli ha fatto
continuare il lavoro di scultore e
così ha lavorato come 'idraulico
forestale sul cantiere, una vera
fucilata per mio padre. Poi, è andato in pensione, ma è sempre
rimasto vicino ai colleghi per gli
stipendi arretrati.
Tant'è che prima di morire, ha
parlato con un amico dicendo di
voler parlare con Caldoro. Ho
saputo che il sindaco lo ha fatto
arrivare più tardi per via del funerale». Ricordiamo che Vin-
cenzo Fasanaro era uno scultore
autodidatta e che aveva frequentato solo il primo anno del liceo
artistico. Amava la caccia, i fuochi d'artificio e le moto...
Arte. Rimpianto per la scomparsa di Fasanaro
ARTISTA, OPERAIO E SCULTORE
(F.P.) Il 6 aprile, è scomparso,
improvvisamente, all'età di 64
anni, Vincenzo Fasanaro, considerato un artista a Roccadaspide,
soprattutto, per le sue sculture in
pietra, anche se aveva iniziato
con il legno. «Ricordiamo le immagini delle Madonne che ha
realizzato», ha spiegato il prete
don Cosimo Cerullo durante i
funerali. Tra le sue opere più importanti, difatti, figurano due
Madonne realizzate in così
grandi dimensioni da essere state
trasportate con una gru. Una di
esse si trova presso la chiesa
della “Madonna del Granato” a
Capaccio.
E, un'altra, nello specifico, una
“Madonna con gli Angeli”, si
trova a Sacco. A Monteforte,
un'altra opera importante ritrae,
naturalmente scolpiti e, sempre,
a grosse dimensioni, “ I tre fratelli Capozzoli” legati al brigantaggio. «Sono queste le tre
sculture che lo hanno gratificato
di più, peccato, però, che non si
trovino anche a Rocca», tiene a
precisare il figlio di Vincenzo,
Dino. L'artista aveva lavorato
per trent'anni alla comunità
montana, e dall'anno scorso era
in pensione. Era un idraulico forestale, ma, in realtà, svolgeva la
mansione di scultore per un
ente, la comunità montana, che
gli ha regalato tanta gioia, ma
anche dolore.
Come conferma il figlio Dino
che traccia gli inizi e la conclusione del lavoro del padre all'ente montano. «Prima di
entrare alla comunità montana,
mio padre si era fatto prestare
degli scalpelli da un amico per lavorare il legno che ha poi abbandonato per scolpire la pietra, una
volta all'ente, dove era entrato
come idraulico forestale ma che
l'allora presidente, Giovanni
Rocco, ha valorizzato con la
mansione di scultore. Gli ha
dato i mezzi e, anche se, ufficialmente, mio padre risultava
idraulico forestale, ha scolpito
fontane a Rocca e nei paesi limitrofi e diceva che sarebbero ri-
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N° 13
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ROCCADASPIDE
Europee, sfida 2014 per Michele Cammarano, rocchese di Doglie
L’esperto di turismo internazionale e fondi europei che vuole andare a Strasburgo
Si chiama Michele Cammarano
imprenditore e viaggiatore attivista del movimento dal 2008.
Dal 2010 è responsabile dello
stand dell’Italia per conto dell’Enit e ha lavorato in tutta l’Europa. Cammarano ha totalizzato
1063 “like” e nelle sue dichiarazioni d’intenti, meno poetiche e
più pragmatiche, parla di fondi
europei e della vergogna di
averne restitui 45 milioni «per
l’incapacità di elaborare progetti».. Fino a qui le note ufficiali. A Roccadaspide è molto
noto per l’attività economica di
famiglia, il centro elettronico
Axia, in contrada Doglie, e per
la notorietà politica del casato,
da sempre in quota dc, e con
fortissimi legami con Clemente
Mastella. Da pubblicitario Michele Cammarano ha “firmato”
quasi tutte le campagne elettorali
di Mario Miano, da poco esponente di Fratelli d’Italia, un
tempo non remoto già nel Pd.
La “1492” di Michele Camma-
rano e soci ha anche impostato
le prime e innovative azioni pubblicitarie della Banca di Credito
Cooperativo di Aquara e anche
le meno fortunate azioni di promozione turistica della comunità
montana del Calore Salernitane
quando era presidente l’avvocato Donato De Rosa. Made in
“1492” è anche la conduzione
della candidatura alle regionali di
De Rosa. Un po’ per professione e molto per rapporti professionali
e
parentali
Cammarano è molto conosciuto.
Michele Cammarano, 39 anni,
vive a Paestum (Salerno), ha all’attivo 4 anni di lavoro in 10
paesi europei; 6 anni di lavoro su
progetti europei; attivista del
M5s dal 2008; inglese e Spagnolo fluente. Così si racconta:
“Mi sono diplomato al liceo
classico e laureato in Scienze
della Comunicazione (110/110)
studiando anche in Spagna attraverso l'Erasmus. Dal 1995 ho
iniziato a visitare l'Europa con la
piattaforma di couchsurfing, il
network di scambi di ospitalità
diffuso in tutto il mondo, accumulando esperienze di viaggio e
di vita in Francia, Germania, Romania, Ungheria, Bulgaria, Turchia,
Austria,
Slovacchia,
Repubblica Ceca, Grecia, Finlandia, Svezia e le Repubbliche
Baltiche ed accogliendo nella
mia casa viaggiatori provenienti
da tre continenti ai quali ho mostrato sia le meraviglie che – con
un po' di vergogna e tanta rabbia
- le ferite della mia terra. Ho vissuto e lavorato due mesi in Messico, come guida turistica. Dal
2008 elaboro progetti a valere su
bandi UE per promuovere l'agricoltura biologica e le produzioni
locali. Per questo motivo frequento molto spesso Bruxelles e
conosco il modo di pensare delle
Commissioni Europee e i motivi
per cui molti progetti provenienti dall'Italia non vengono finanziati. Dal 2010 sono
responsabile dello stand dell'Ita-
MICHELE CAMMARANO
lia per conto dell'ENIT, lavorando a Londra, Madrid, Barcellona, Parigi, Cannes, Dublino,
Amsterdam, Utrecht, Bruxelles,
Berlino, Francoforte, Colonia,
Monaco, Oslo, Goteborg, Praga
e Varsavia. Conosco bene l'inglese (certificato B2 Trinity) e lo
spagnolo, leggo il portoghese e
il francese e sto studiando il tedesco (con molta fatica)”.
POLLA. IL LIBRO SOSPESO. Promosso da Michele Gentile di “EXLIBRIS”
Chi vuole regalare un volume a un giovane lettore
Nasce a Polla, città del libro,
un’idea che sta prendendo piede
tra le librerie d’Italia: il libro sospeso. Un’idea geniale, quella di
Michele Gentile, proprietario
della libreria Ex Libris Cafè, che
prende spunto da un’antica tradizione dei bar napoletani, quella
del caffè sospeso. Quando viene
ordinato un caffè sospeso, il
cliente paga due caffè ma ne riceve uno solo. In questo modo,
quando una persona povera
entra nel bar, può chiedere se c'è
un caffè sospeso, e, in caso affermativo, riceve un caffè come se
gli fosse stato offerto dal primo
cliente. Nel caso dell' Ex Libris
Cafè si tratta di chiedere non un
caffè ma un libro. L’iniziativa
funziona così: si possono acquistare due libri, uno per sé l'altro
per un ragazzo "sconosciuto"
dai 10 ai 18 anni. Il libro acquistato sarà preso in consegna dal
libraio e consegnato a un ragazzo che si recherà in libreria
nei successivi sette giorni. Per
sapere a chi è andato il proprio
"libro sospeso", si potrà chiedere in libreria oppure il nome
sarà inviato tramite e-mail. Il
progetto promosso dai media
locali e nazionali come il Corriere, Affari Italiani, dai programmi radiofonici Caterpillar
(Radio Due) e Fahrenheit (Radio
Rai Tre) e dal sito libreriamo.it si
sta pian piano diffondendo a
macchia d’olio. A Polla sono
stati acquistati molti testi sospesi
e messi a disposizione dei ragazzi che amano la lettura o
hanno voglia di sperimentare un
po’ di quella libertà che i libri
sanno dare. Michele Gentile, in
un’intervista dello scorso dicembre accennava proprio a questa
libertà, a come il suo locale sia
messo a disposizione di chi voglia sperimentare l’essere liberi
da tutto, un posto per sognare e
crescere.-“ E’ l’amore per questo
territorio, per il Vallo di Diano
che mi spinge ad andare avanti e
dare il meglio in quest' attività,
altrimenti sarebbe la catastrofe”spiega Gentile, continua: – “la
cultura deve partire dal cuore e
non dalla testa, bisogna portare
la cultura alle nuove generazioni
perché solo se si cresce culturalmente si è veramente liberi e il
libro è un modo per arrivare ad
essa e per scoprire mondi
nuovi”. Parole sagge che invitano noi adulti a essere esempio
e, perché no, a lasciare che qualche ragazzino grazie a un buon
libro offerto possa crescere e volare con la fantasia.
Valentina Mandoloni
CILENTO
Facebook e il senso di appartenenza al Cilento
Il fenomeno dei gruppi “Sei di…” spopola anche da noi
I social network sono diventati,
ormai, un mezzo col quale è inevitabile non confrontarsi. Poco
importa se non tutti hanno accettato la loro presenza perché
perfino i mass media li utilizzano
per riferirsi alle nuove mode, per
parlare cronaca o di politica.
Basti pensare ai tweet di Renzi o
alle dichiarazioni pubblicate dai
grillini sulla loro pagina Facebook che sono spesso riportate
sulle pagine dei giornali o nei
servizi al telegiornale.
Oggi passa tutto attraverso il
web e sono tante le notizie che
si disperdono in quel mare magnum. Tuttavia alcuni fenomeni
rimangono uguali ieri come
oggi: le tendenze. Da qualche
mese, infatti, su Facebook è nata
l’idea di creare gruppi nei quali
raccontare il proprio paese, la
propria città o il proprio quartiere. La moda del gruppo “Sei
di… ” è diventata in poco
tempo un vero e proprio tormentone capace di aggregare
tante persone intorno ad un social network attraverso il quale
condividere i luoghi di ritrovo, le
foto, le persone, gli aneddoti, le
curiosità di un determinato
posto.
Nelle grandi città, però, non si
può cogliere quel senso di appartenenza e quel pizzico di nostalgia che è presente nei gruppi
dei paesi cilentani. Perché, ovviamente, anche il Cilento si è lasciato coinvolgere da questa
moda social e sono pochi i paesi
che si sono dissociati o che ancora non l’hanno scoperta.
Nei vari “Sei di…” made Cilento si può leggere, curiosando
qua è là, la storia di ogni paese.
Perché le persone, le foto in
bianco e nero o a colori, i proverbi, i piatti tipici, le avventure
o le disavventure di una o più
persone, i ricordi legati alle feste
patronali o alle manifestazioni
locali non sono nient’altro che la
storia di un paese.
È un quadro semiserio, nostalgico e fortemente nazionalista
quello che viene fuori dalle bacheche di questi gruppi dove i
‘like’ e i commenti, anche di persone che sono emigrate, testimoniano
il
senso
di
appartenenza alla propria terra.
C’è chi è andato oltre come, ad
esempio, il gruppo “Il paese dei
soprannomi – Vallo della Lucania” in cui si mette l’accento su
una caratteristica diffusa sicuramente ovunque, ma particolarmente presente in tutti i paesini
cilentani dove – spesso a causa
delle omonimie – le persone
vengono ribattezzate in base ad
alcune caratteristiche che le rendono subito riconoscibili. I soprannomi, però, vengono
menzionati anche nei “Sei di…”
insieme alle eterne diatribe tra
comune e frazione, alle frasi storiche pronunciate da determinate persone, alle tradizioni
legate a feste come la Pasqua o
il Natale, ai giochi di un’infanzia
più o meno lontana…
Alcuni gruppi hanno un numero
notevole di iscritti, altri non raggiungono le 100 persone e, stranamente, il gruppo “Sei del
Cilento se…” ha soltanto 353
membri.
Si possono abbandonare tendenze abbastanza inutili come il
selfie o l’aggiornamento di stato
continuo, ma sarebbe triste se
venisse messa nel dimenticatoio
anche quest’ultima moda perché
se i social sono spesso tacciati,
giustamente, di essere un fattore
di disgregazione della società, in
questo caso hanno il pregio di
fare da collante.
Il prof. Fabio Cleto, docente dell’Università di Bergamo, in
un’intervista rilasciata a ‘Bergamonews’ a proposito di questi
gruppi ha dichiarato che la loro
ragione di essere “fa riferimento
a tipici meccanismi nostalgici” e
che in essi “c’è un forte senso di
appartenenza a una comunità”.
Sicuramente i rapporti veri e autentici non potranno mai essere
sostituiti da quattro chiacchiere
in chat o da un ‘mi piace’ su Facebook, ma se il solo prezzo da
pagare nel lasciarsi coinvolgere
da questo nuovo trend è la nostalgia che si accompagna al
senso di appartenenza alla propria terra che ben venga.
Tutto ciò che consente di rimanere legato alle proprie radici è
positivo perché che si tratti di realtà o di mondo virtuale le parole di Cesare Pavese ne ‘La luna
e i falò’ non smettono di essere
veritiere: “Un paese ci vuole,
non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire
non essere soli, sapere che nella
gente, nelle piante, nella terra c'è
qualcosa di tuo, che anche
quando non ci sei resta ad aspettarti”.
Ilaria Longo
[email protected]
AGENZIA DI PAESTUM
VIALE DELLA REPPUBLICA,18
84047 - CAPACCIO (SA)
Tel: 0828 723268 - Fax: 0828 725886
e-mail:[email protected]
N° 13
12 Aprile 2014
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N° 13
12 Aprile 2014
BCC AQUARA. E’ indetta l’assemblea generale dei soci
Prima convocazione il 27 aprile, la seconda il 10 maggio al Savoy Beach hotel
AVVISO CONVOCAZIONE
Banca di Credito Cooperativo di
Aquara - Società cooperativa
Sede legale in Aquara (SA), via
Garibaldi, n 5 - Registro Imprese
di SALERNO - Codice fiscale n.
00639000652 - Iscritta all’Albo
delle Società - Cooperative al n.
A163655 Iscritta all’Albo delle
banche al n. 4831/4 Aderente al
Fondo di Garanzia dei Depositanti e al Fondo di Garanzia
degli obbligazionisti del Credito
Cooperativo
AVVISO DI CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA
L’assemblea dei Soci della Banca
di Credito Cooperativo di
Aquara è indetta in prima convocazione per il 27 Aprile 2014,
alle ore 10.00, in apposita sala allestita presso il Savoy Beach
Hotel in via Poseidonia, n. 41,
84063 Capaccio-Paestum (SA), e
qualora nel suddetto giorno non
si raggiungesse il numero legale
prescritto per la valida costituzione dell’assemblea, in seconda
convocazione
SABATO 10 MAGGIO 2014,
ALLE ORE 18.30
nella medesima sala prevista in
prima convocazione, per discutere e deliberare sul seguente ordine del giorno:
PARTE STRAORDINARIA
1. modifica dell’articolo 30 – 1°
comma – dello Statuto Sociale;
2. attribuzione al Presidente del
Consiglio di Amministrazione
del potere di apportare alla delibera assembleare, e al relativo
testo statutario, limitate variazioni per l’ipotesi in cui la Banca
d’Italia - ai fi ni dell’accertamento, mediante attestazione di
conformità, ex art. 56 del d.
lgs.n. 385/1993 - riscontrasse
differenze rispetto al testo pre-
ventivamente comunicato;
PARTE ORDINARIA
3. bilancio al 31 dicembre 2013:
deliberazioni inerenti e conseguenti;
4. determinazione dell’ammontare massimo delle posizioni di
rischio, ai sensi dell’art. 30 dello
statuto sociale e ratifica delle delibere di CdA assunte in deroga;
5. adempimenti in materia di politiche di remunerazione;
6. conferimento dell’incarico al
Collegio Sindacale della funzione di organismo di vigilanza
ai sensi della Legge n. 231/2001;
7. conferimento dell’incarico di
revisione legale dei conti e determinazione del relativo compenso. Potranno prendere parte
alla riunione ed esercitare il di-
ritto di voto tutti i Soci che, alla
data di svolgimento dell’assemblea, risulteranno iscritti da almeno novanta giorni nel libro
dei soci. Presso la sede sociale e
gli sportelli della Banca resta depositata, nei termini previsti e
sino alla data della riunione assembleare, la documentazione
relativa alla modifica statutaria e
al bilancio. I Soci interessati potranno richiederne copia gratuitamente oppure scaricarla dal
sito internet della Banca
www.bccaquara.it a cui si rinvia
per gli opportuni dettagli.
Aquara (SA), lì 27/03/2014
p. il Consiglio di amministrazione
Il Pr esidente
Luigi Scorz iello
LA LETTERA.
Felitto inqualificabile atto di violenza
Non voglio credere che all’interno della comunità di Felitto
si giustifichi chi è dedito all’ingordigiae si faccia beffa
della debolezza degli umili di
cuore. Oggi scrivo per prendere le difese di un onesto cittadino che chiamerò Tizio.
Qualche giorno fa Tizio, passando con la propria autovettura nella periferia del paese,
si soffermò a commentare il
lavoro in nero, dunque illegale, ed irritato dalle tasse che
lo stato fa gravare su di lui che
le paga, si limitò a fare un’innocua battuta. Lo sfruttatore
del lavoro in nero, che chiamerò Sempronio, lo inseguì
con l’automobile fino a piazza
Mercato dove pubblicamente
assestò al volto di Tizio tre
ceffoni umiliandolo davanti
alla gogna paesana.
I paesani giudicano gli atti, i
paesani non conoscono tutte
le vicissitudini e così a Tizio
oggi rimane l’onta dell’affronto subito e per lui non ci
sarà una giustizia poiché dalla
storia è stato abituato a subire
in silenzio, senza alcuna possibilità di rivalsa. (…) Scrivo
per i miei contadini scordati
nell’isolamento delle campagne e scrivo per quest’atto di
ribellione stroncato sul nascere dall’arroganza. Io mi
sento offesa e ferita, e partecipo al dolore che alberga
nell’animo di un ribelle. (….)
Non lasciamo solo Tizio, aiutiamolo a denunciare perché
la sua solitudine ci appartiene
e se Tizio verrà isolato saremo
ancora una volta sconfitti dai
bruti e meriteremo un futuro
di fallimenti. Che dignità c’è
nella violenza?
Mariangela Cerullo,
Felitto 31 marzo 2014
DA SALERNO AD AGROPOLI
N° 13
12 Aprile 2014
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La provincia vuole le barriere frangiflutto nel golfo di Salerno
Un progetto inadeguato, costoso e pericoloso che altre regioni hanno rifiutato
La Provincia di Salerno dopo gli
incontri promossi nel marzo
2013 ha in buona sostanza riproposto il progetto preliminare ed
ha presentato il progetto definitivo dopo soli 3 mesi! Gli incontri organizzati dalla Provincia
per gli Stakeholders sono quindi
consistiti in una mera presentazione degli interventi di cui andava solo preso atto in quanto,
nel palesare dubbi e perplessità
circa la bontà delle soluzioni tecniche proposte, si assisteva all’arroccamento dei funzionari
sulle proprie posizioni dimostrando un atteggiamento di sostanziale chiusura.
Nonostante ciò la provincia di
Salerno, senza prendere minimamente in considerazione le critiche che arrivavano da più fronti,
se non con marginali modifiche
al progetto, è andata avanti e nell’ultima riunione avvenuta
presso la Regione Campania lo
scorso 3 marzo, ha ottenuto il
parere positivo anche dell’autorità di Bacino che inizialmente
era scettico. Oramai l’unico ente
che presenta chiaramente le perplessità che abbiamo appena
spiegato sul progetto, rimane la
Riserva Foce Sele Tanagro.
Il progetto che abbiamo descritto sopra, si è rivelato inadeguato poiché le opere rigide, già
utilizzate altrove, hanno peggiorato il problema, pregiudicando
il turismo, a causa del ristagno
delle acque, rivelandosi solo
spreco di denaro pubblico.
Quello che andiamo dicendo da
un anno, lo abbiamo verificato
dopo aver contattato tecnici del
territorio e di altre Regioni colpite dal problema dell’erosione,
infatti, la politica attuale va verso
l’arretramento delle opere co-
struite sulle spiagge, la riqualificazione dei fiumi che a volte
vengono fatti volutamente franare e quindi verso la salvaguardia della naturalità dei luoghi
(vedi in Toscana, in Lazio e in
Liguria).
Il gruppo di tecnici del comitato
intanto ha continuato a studiare
a fondo il progetto rilevando la
mancanza di adeguati ed approfonditi studi di base, lo stesso
gruppo in collaborazione con
Legambiente Campania ha formulato un corposo documento
inviato alla commissione VIA
regionale.
Dalla sua formazione infatti comitato si é impegnato ad organizzare convegni, incontri,
dibattiti, con gli attori principali
coinvolti in questo progetto, ha
pubblicato articoli e video interviste giungendo alla conclusione
che la Provincia è sorda alle critiche che gli vengono mosse e
che imperterrita si ostina a portare avanti un progetto disastroso.
Il comitato continuerà comunque a ripetere che è necessario
eliminare le opere rigide che
ormai esperienze consumate in
altri contesti suggeriscono essere
generalmente inefficaci e non risolutive; che bisogna attuare l’arretramento
nella
parte
retrodunale delle strutture balneari, nelle aree dove la fascia pinetata è ancora molto ampia,
mettendo in campo, eventualmente, risorse per gli operatori
del settore.
Strada già imboccata dal comune di Eboli come si può leggere nel suo recente piano
spiagge. Bisogna prevedere interventi di riordino urbanistico
tesi anche all’incremento dei ser-
vizi e alla riqualificazione ambientale e sociale della fascia pinetata, oggi in totale stato di
abbandono e di degrado, quotidianamente oggetto di illeciti di
vario tipo (abbandono di rifiuti,
prostituzione, furti, contrabbando, ecc..). E’ necessario considerare interventi sui corsi
fluviali che nel medio e lungo
periodo consentano un reintegro seppur parziale delle portate
solide oggi davvero esigue, ricostruire la fascia dunale ove essa
sia stata coperta o eliminata e
preservarla ove essa sia ancora
presente. Legambiente da anni
sperimenta questo discorso
presso le oasi di Capaccio e di
Eboli con risultati incoraggianti.
La spiaggia un anno si riduce e
l’anno successivo ritorna come
in origine, le dune, la macchia e
la pineta sono integre, i bagnanti
hanno un acqua bellissima, le
spiagge e la pinete sono pulite e
si possono utilizzare.
Credendo fermamente che la
partecipazione del pubblico sia
in grado di migliorare la qualità
dei processi decisionali, il Comitato chiede infine di creare le
condizioni di un reale ed efficace confronto, allo scopo di
utilizzare un provvidenziale finanziamento per mettere in atto
una serie di interventi volti a
fronteggiare il problema in maniera magistrale con l’obiettivo
di preservare e migliorare un invidiabile ambiente naturale attorno al quale incardinare un
percorso di sviluppo turistico e
di rilancio economico dell’intera
area. A tal riguardo, convinti
della totale inadeguatezza del
progetto proposto dalla provincia, il comitato è pronto a ricorrere alla commissione europea e
al Tar. Intanto ci stiamo preparando per il prossimo appuntamento con le istituzioni e la
cittadinanza che si terrà a Battipaglia il 24 Aprile.
La nostra mail è [email protected] oppure
contattateci sulla pagina facebook per chiarimenti e suggerimenti.
Giuseppina Letteriello
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N° 13
12 Aprile 2014
L’OPINIONE “CULINARIA” DEL... CAPO
La pastiera napoletana taroccata dall’industria alimentare veneta
“E’ nostra e nessuno la tocchi”. Nasce il comitato “Non toccate il nostro dolce simbolo”
La Melegatti fa un “pezzotto” e
lo spaccia per pastiera. Con l’arrivo della Santa Pasqua, la fabbrica di Verona trasforma il
pandoro, in una torta alla crema,
la fa passare per pastiera, e, la
mette in vendita sui banconi del
supermercato. Napoli e il Sud in
rivolta, pronti alla “Pugna” per
difendere la Pastiera, affermano
i generali dell’esercito, che fu di
Franceschiello, e che miseria
non facciamoci “fottere” anche
‘stavolta. Al grido di… “chi non
pugna è un gran figlio di una
prugna”…,
andiamo
all’assalto,affamati ed incazzati
pronti a fare ammuina, “ i terroni del nord vadano a sud,
quelli a levante vadano a ponente, e, quelli a meridione facciano un po’ come cazzo gli
piace, così come nella consuetudine”.
Notizia dell’ultimora: Truppe
napoletane e cammelate, armate
di “ruoti” di vera Pastiera Napoletana, ammassate ai confini
del Veneto per difendere la tradizione culinaria e dolciaria delle
Due Sicilie. A sostegno dell’esercito partenopeo, sono in marcia,
equipaggiate con le loro “Cassate”, i regolari della Trinachia,
supportati dalla divisione Calabria, che al grido “ ‘nduja chi
molla ” hanno attraversato impavidi lo Stivale, peperoncini
piccanti e bergamotto candito
saranno le armi chimiche pronte
ad essere usate, come estrema
razio, se “ La Senerissima “ non
recederà dai suoi insani propositi. Agli ordini del generale Pasquale Custoza Magnagatti, “La
Grande Armada” meridionale,
parte-nopea e parte-no, si è
schierata lungo le sponde del
PO, al canto di po..popopo..po.
Il Magnagatti, che a dispetto del
nome è un vegano integralista,
giotto di “Ficazza cu’ li frinfuli”,
ha ordinato ai suoi uomini di
fare il gesto del “ruoto” ai felloni
della Repubblica Veneta, minacciandoli di fargli il “sederino” a
capello di prete, come si usa, giù
da noi, al Sud. La Pastiera Napo-
letana è sacra e nessuno può
spacciarla per un pandoro qualsiasi, farcito di crema industriale.
La Pastiera Napoletana è un
“prodotto agroalimentare tradizionale campano” ed è sacra agli
Dei. La sacralità della Pastiera
Napoletana si fa risalire alle feste
pagane in onore di Cerere, durante le quale le sacerdotesse
della Dea portavano in processione l’uovo, simbolo della vita.
Al grano misto a ricotta, offerto
nelle nozze dell’antica Roma.
Alle focacce rituali, di latte e
miele, che i catecumeni ricevevano nella sacra notte di Pasqua
dopo il battesimo, all’epoca di
Costantino il Grande. Napoli,
ama e difende il suo dolce “Principe”, perché è legato al mito
della Sirena Partenope, che ad
ogni inizio di primavera emergeva dal mare a rallegrare con
canti melodiosi i napoletani, che
vollero renderle omaggio regalandole i doni, più preziosi, della
loro fertile terra. Sette tra le più
belle fanciulle dei villaggi del
golfo, tra Posillipo e Sorrento,
furono incaricate di consegnare
le sette bontà, che compongono
la Pastiera Napoletana , alla bella
Partenope. 1) la farina, simbolo
di forza e di ricchezza della campagna; 2)la ricotta, simbolo della
purezza, omaggio di pastori e
pecorelle; 3)le uova, simbolo
della vita che rinasce; 4)il grano
bollito nel latte, a simboleggiare
i due regni della natura; 5)l’acqua
di fiori d’arancio, simbolo del
profumo della terra; 6)le spezie,
in rappresentanza dei popoli più
lontani; 7)lo zucchero, simbolo
della dolcezza del canto della Sirena in cielo, in terra e nell’universo. Partenope, felice per i
doni, s’inabisso e depose le offerte ai piedi degli Dei, che inebriati
dal
suo
canto,
mescolarono divinamente gli ingredienti. Così nacque la Pastiera Napoletana che superava
in dolcezza il canto della bella
Partenope.
Non si può mischiare la sacralità
gustativa della Pastiera Napoletana, con la banalità alimentareputtanescaindustrialesocial-democratica di un pezzotto alla crema veronese.Non si
può mischiare la lana con la seta.
Non si possono mischiare, le
Sette Pulcherrime Sacerdotesse
di Partenope, con una qualsiasi
giulietta, sfigata e capelluta, che
secondo i bene informati era
anche di dubbia reputazione.
Non si può fare di tutta l’erba un
fascio e trasformare tutto in colombe, pandoro e panettone…
.e che c…o.
Lucio Capo
CAMPANIA - BASILICATA
Cambio di guardia ai vertici di Slow Food
Nuovi nomi alla segreteria e nelle condotte dell' area Parco
Sabato 29 marzo, i 76 delegati
presenti al Congresso regionale
di Benevento, in rappresentanza
delle Condotte Slow Food campane e lucane, hanno votato all'unanimità a favore della
squadra capitanata da Giuseppe
Orefice, che così è diventato il
nuovo Presidente di Slow Food
Campania e Basilicata.Orefice
succede a Gaetano Pascale che
ha retto l'Associazione regionale
per gli 8 anni appena trascorsi e
che ora è candidato alla Presidenza di Slow Food Italia.
La nuova Segreteria Regionale di
Slow Food Campania per il quadriennio 2014 - 2018 sarà formata, oltre che dallo stesso
Orefice, da Giancarlo Capacchione, già Fiduciario di Slow
Food Cilento, nel ruolo di Segretario; Alberto Capasso, già Fidu-
ciario di Slow Food Vesuvio, nel
ruolo di Vice Presidente; Rosamaria Esposito, già Fiduciaria di
Slow Food Matese, nel ruolo di
Tesoriere; Maria Giovanna De
Lucia, già Fiduciaria di Slow
Food Valle Telesina, nel ruolo di
Responsabile della Comunicazione. Sono inoltre candidati al
Consiglio Nazionale di Slow
Food, oltre a Giuseppe Orefice,
Lucio Napodano (già responsabile del Tesseramento), Nicola
Sorbo (già Fiduciario Slow Food
Volturno) e l'agricoltore Bruno
Sodano. Il Congresso ha infine
eletto anche i Responsabili di
progetti per le Aree Educazione,
Tesseramento e Terra Madre.
Novitá anche per le Condotte
presenti nell' area del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di
Diano e Alburni.
A seguito dei rinnovi avvenuti a
fine marzo infatti, sono stati nominati tre nuovi fiduciari: Giuseppe Rivello per la Condotta
Marina di Camerota e Golfo di
Policastro, Claudio D' Ambrosio per la Condotta Gelbison e
Daniela Cennammo per la Condotta Cilento. Le tre condotte
intendono lavorare sinergicamente per lanciare un sito internet che raccolga tutte le
iniziative Slow Food nel territorio cilentano.
Maria Giulia Fier r o
mariag [email protected]
PITTURA. MOSTRA DI PASQUALE SCARDINO
DAL 19 APRILE OPERE VISITABILI A ROCCADASPIDE
Quale è la sua idea di pittura
e come cerca di esprimerla?
Per me la pittura è frutto di una
ricerca continua e raffinata, portata avanti con impegno e ostinazione, ma anche con tanta
semplicità. E semplici si restituiscono ai miei visitatori, le immagini che prendo dalle bellezze
della natura.
Che cosa cattura la sua pittura, cosa deve essere pittura?
Potrei rispondere a questa domanda citando la frase del noto
pittore Pablo Picasso, che abbiamo anche usato per la locandina della mostra: “La pittura è
una professione da cieco: uno
non dipinge ciò che vede, ma ciò
sente, ciò che dice a se stesso riguardo a ciò che ha visto.”
Quali sono i soggetti che col-
piscono di più la sua attenzione?
I paesaggi che ci regala il nostro
splendido Cilento.
Quali sono le tecniche che
utilizza prevalentemente nei
suoi lavori?
La tecnica da me preferita è sicuramente l’olio su tela.
Come è nata l’idea di questa
mostra?
La mostra nasce da un’idea del
responsabile del Centro studi
“Giovanni Verga” e dal suo
team di giovani collaboratori che
da sempre puntano sulla cultura
e sulla formazione dei giovani.
Conoscendo i miei dipinti,
hanno voluto fortemente questa
mostra per avvicinare i giovani
all’arte della pittura. Mi sbilancio
nel dirvi che c’è in cantiere, ma
praticamente a buon punto, un
progetto di più ampio respiro, di
un corso di pittura qui al Centro
studi, tenuto da docenti universitari con la collaborazione del
sottoscritto.
N° 13
12 Aprile 2014
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N° 13
12 Aprile 2014
ROSCIGNO
Election day 2014: la curiosità sul ballottaggio
Elenco elettori, tutti “in frigorifero” da oltre due anni
Poche settimane fa su tutti i
maggiori quotidiani della nostra provincia venivano annunciati al voto solo 55
comuni del salernitano nella
prossima tornata elettorale.
La maggior parte dei giornali
del salernitano, che avevano ci-
tato tutti i comuni al voto il 25
maggio del 2014 , però, non avevano aggiunto alla lista dei comuni
una comunità del
salernitano che andrà al voto
per scegliere il primo cittadino
dopo due anni dalle elezioni.
Il comune di cui stiamo parlando è il comune di Roscigno
nel Parco Nazionale del Cilento,
Vallo di Diano e Alburni.
Il Prefetto della Provincia di Salerno, Gerarda Maria Pantalone,
infatti, il 1 aprile 2014, ha decretato lo svolgimento del turno di
ballottaggio elettorale nel comune di Roscigno per le elezioni
del 6 e 7 maggio 2012.
Il comune di Roscigno, dopo
due anni, è diventato un caso nazionale.
Dopo la sentenza del Consiglio
di Stato n. 665, che ha attribuito
due schede contestate alla lista
del candidato alla carica di sindaco Pino Palmieri e che ha sancito nei fatti una parità tra i primi
due classificati alle elezioni comunali del 6 e 7 maggio 2012, il
comune di Roscigno dovrà effettuare un turno di ballottaggio.
I risultati ufficiali delle elezioni
del 6 e 7 maggio 2012, dopo la
sentenza del Consiglio di Stato,
sono diventati i seguenti: Domenico Stasio, lista “Stasio Sindaco
- Roscigno Svegliati”, voti 145,
Pino Palmieri, lista “Roscigno
Unita”, voti 249 e Armando
Mazzei, lista “Per una Nuova
Primavera”, voti 249.
Non tutti gli elettori, che hanno
maturato il diritto al voto per
l'election day di quest'anno,
però, potranno andare a votare
per il ballottaggio per l'elezione
del sindaco nel comune di Roscigno.
La novità, dopo la sentenza del
Consiglio di Stato, è che per il
ballottaggio e per le “Europee
2014” dovranno essere formate
due liste elettorali differenziate
in termini temporali per le diverse consultazioni del 25 maggio 2014.
In una lista elettorale ci saranno
anche gli elettori che hanno maturato il diritto al voto in questi
due anni e che potranno votare
per i candidati alle “Europee
2014” ed in un'altra lista elettorale per il ballottaggio (lista elettorale congelata alla tornata
elettorale del 6 e 7 maggio 2012)
ci saranno, invece, solo gli elettori che avevano maturato i requisiti per partecipare al primo
turno delle elezioni comunali
due anni prima.
Solo gli elettori delle comunali
del 2012, in poche parole, potranno votare per il ballottaggio
dei candidati alla carica di sindaco del comune di Roscigno.
Occorre, inoltre, ricordare che in
caso di ulteriore parità dopo il
ballottaggio verrà eletto il candidato alla carica di sindaco più
anziano di età.
Vito Gerardo Roberto
vitor [email protected]
IN FARMACIA.
SAMBUCO ATTIVO CONTRO
OBESITA’ E IPEROLESTEROLEMIA
Il sambuco, dal punto di vista fitoterapico, è dato dai frutti di Sambucus
nigra. Le
proprietà
terapeutiche del sambuco erano
note sin dall’antichità. Oggi alla
pianta vengono attribuite proprietà diaforetiche, cioè di stimolo
della sudorazione, diuretiche, lassative, antireumatiche e antinevralgiche. L’azione diaforetica sembra
essere legata soprattutto ai fiori, ai
quali sono state attribuite nel passato anche proprietà emollienti e
diuretiche.Alla corteccia sono state
attribuite proprietà lassative e diuretiche. Il frutto, raccolto in piena
maturazione, è stato utilizzato per
il trattamento della stipsi, per incrementare la diuresi, per combattere le infezioni del tratto
respiratorio. Studi clinici sono stati
condotti recentemente soprattutto con l’intento di valutare la capacità del sambuco nel prevenire e
trattare l’influenza, l’obesità e
l’ipercolesterolemia. Due studi
randomizzati, in doppio cieco e con
placebo hanno dimostrato che il
sambuco effettivamente inibiva
l’influenza di tipo A e B quando
dato per os nelle prime 48 ore dalla
comparsa dei sintomi. Uno studio
osservazionale piuttosto recente
ha dimostrato che il trattamento
con un’associazione S. nigra/Asparagus officinalis riduceva significativamente il peso corporeo degli 80
volontari sani trattati. Un altro studio, condotto su 6 volontari, mostrava che il consumo di succo di
sambuco modificava lievemente i
livelli ematici dei lipidi. I preparati
di sambuco utilizzati per gli studi
clinici sono risultati privi di effetti
collaterali. Tuttavia il consumo
anche di pochi frutti può produrre
nausea e vomito, soprattutto se
sono presenti frutti immaturi. Sono
comunque necessari ulteriori studi
per dimostrare l’efficacia e, soprattutto, per definire esattamente la
sicurezza dei preparati di sambuco.
Alberto Di Muria
[email protected]
GASTRONOMIA
a cura di Diodato Buonora
[email protected]
N° 13
12 Aprile 2014
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Vinitaly 2014, girovagando tra il "rosa" delle aziende salernitane
Per chi come me, vive di vino in
tutti i sensi, il Vinitaly si conferma un appuntamento molto
importante. Le cifre di questa
48ª non lasciano dubbi: 4.200
espositori provenienti da oltre
20 paesi, circa 100.000 metri
quadri netti di superficie espositiva, 2.500 giornalisti accreditati
e oltre 140.000 visitatori. Questa
kermesse, come tutti sanno, si
tiene a Verona, nella città di
Romeo e Giulietta. Oramai ci
vado con piacere ogni anno, per
trascorrere 2 giorni di “full immersion” alla scoperta di nuove
aziende vinicole e per salutare
vecchi amici produttori. Come
consuetudine al mio ritorno, su
queste pagine, trasmetto delle
considerazioni personali. Ricordo di aver scritto di tutte le
aziende cilentane presenti, dei 10
vini salernitani che avevo apprezzato di più e lo scorso anno,
ho parlato delle aziende campane e nazionali che mi hanno
entusiasmato di più. Questa
volta, per fare una cosa diversa,
vi racconto delle aziende salernitane dove agli stand vi era una
presenza in “rosa”, cioè femminile. Questo perché, attualmente
il mondo del vino sta diventando sempre più “donna”, e
molto di loro vivono questo
mondo in modo molto intenso,
elegante e professionale. Si può
affermare che anche in questo
settore, le “femminucce” stanno
dando filo da torcere ai “maschietti” che in genere sono più
pratici e guardano di più al sodo.
Al Vinitaly, come sempre, i nostri viticoltori li troviamo nel padiglione B, quello riservato alla
Campania. Dal punto di vista
estetico, il nostro padiglione è
sempre stato tra i meno interessanti e invitanti. Quest’anno era
ancora più brutto. La sola cosa
positiva è stata che, per assenza
degli irpini (che per motivi probabilmente politici hanno preferito approdare in altri lidi), tutti
gli altri standisti campani hanno
potuto usufruire di più spazio.
Tornando a noi, il mio girovagare in rosa è iniziato con Silvia
Imparato, la “regina” del vino
salernitano. I suoi vini, il pluridecorato Montevetrano e il
Core, non hanno bisogno di presentazione. Sono buoni e basta.
Al suo stand ho incontrato Silvia
LA RICETTA
Rigatoni con pesto di fave
e pancetta cilentana
SILVIA RICCO DI CHEZ AMIS E SILVIA IMPARATO DI MONTEVETRANO
Ricco, titolare dell’enoteca Chez
Amis di Capaccio Scalo, diventata in poco tempo uno dei luoghi
di
riferimento
per
sorseggiare un vino di qualità.
Questa è un’altra prova che il
vino parla sempre di più la lingua delle donne. Mi sono spostato un po’ e mi sono
soffermato allo stand della Casa
Vinicola Cuomo – I Vini del Cavaliere, qui il “rosa” era rappresentato da Caterina Marcello
(Katia per tutti). In modo professionale e competente mi ha
fatto assaggiare l’ultimo nato
dell’azienda Capaccese, l’ottimo
“Poseidon Primitivo Paestum
Igp” prodotto con uve del
nuovo vigneto aziendale situato
nei pressi della cantina. Allo
stand a fianco c’era un’azienda
che ne avevo sentito parlare ma
non avevo mai assaggiato i vini.
Parlo della “Tempere” di Sant’Arsenio condotta dai fratelli
Giuseppe e Arsenio Pica. Qui
ho trovato Maya, figlia di Giuseppe, che mi ha spiegato che la
neo azienda di famiglia produce
annualmente 5000 bottiglie e
l’enologo è il bravo Carmine Valentino. Successivamente sono
stato da Donna Clara di Licusati
di Camerota, dove ho trovato la
brava Chiara, figlia del titolare,
Orazio Parlati. Notevole l’entusiasmo della giovane che con
molta classe mi ha fatto assaggiare il buon Pante 2013 Cilento
Fiano Dop. L’azienda successiva
è stata la Sangiovanni dove l’affascinante Ida, moglie di Mario
Corrado, mi ha delucidato e descritto con grande meticolosità e
professionalità gli obiettivi della
loro piccola grande azienda. Ricordo che lo scorso anno la Sangiovanni ha conquistato i “Tre
bicchieri” sulla guida I Vini
d’Italia del Gambero Rosso. Su
consiglio di Ida ho assaggiato il
Ficonera, l’ottimo Piedirosso
Paestum Igt che è uno dei punti
di forza dell’azienda. Molto interessante e piacevole anche il
Vigna Girapoggio Fiano 2013
dell’azienda Verrone di Agropoli
che mi è stato proposto da Florigia Iuorio, la pimpante e simpatica fidanzata di Paolo
Verrone che con entusiasmo si
sta avvicinando al mondo del
vino. Il giro “rosa” salernitano
continua con Mila Vuolo dell’omonima azienda, probabilmente la più viticultrice di tutte.
Mila segue la sua azienda in tutte
le fasi produttive e i suoi vini rispecchiano la sua personalità.
Sono prodotti ricchi di corpo, sicuramente longevi e molto interessanti sotto tutti gli aspetti.
Come fare a non fermarsi da
Raffaella Gallo, moglie di Luigi
Maffini, secondo molti da sempre il numero 1 del Cilento.
Chiacchierare con lei fa venire in
mente quel detto che dice “dietro un grande uomo c’è sempre
una grande donna”. Dai Maffini
ho assaggiato il Cenito, vino che
lei predilige di più. Da Maffini
siamo passati ad un’altra grande
azienda, questa volta amalfitana,
parlo di Marisa Cuomo. Da generazioni viticoltori di qualità.
Allo stand, oltre a Marisa, abbiamo trovato suo marito, il preparato e competente Andrea
Ingredienti per 4 persone: 320 g
di rigatoni, 1 kg di fave fresche,
80 g di pancetta cilentana affumicata tagliata a fettine, abbondante caciocavallo stagionato
grattugiato, olio extravergine d’
oliva, sale e pepe.
Preparazione: Sgranate le fave e
sbollentatale in acqua bollente
per 2 minuti, tuffandole subito
in acqua fredda per fermare la
cottura. Sbucciate le fave eliminando la cuticola (pellicina
esterna) e frullatele nel mixer
con un filo d’olio, il caciocavallo
stagionato grattugiato, un pizzico di sale e pepe a piacere. In
una padella dorate la pancetta
senza condimento. Scolate i rigatoni che nel frattempo avrete
cotto in abbondante acqua salata. Condite con il pesto di fave
e guarnite con la pancetta croccante.
Vino abbinato: Ficonera 2013,
Piedirosso Paestum Igt, Sangiovanni.
Ferraioli e i loro figli, Raffaele
e Dora che se il buongiorno si
vede dal mattino, sono sulla
buona strada per calpestare le
orme di papà e mamma. Interessantissimo il loro Fiorduva
2012, vino bianco che ha avuto
anche il privilegio, qualche
anno fa, di essere stato premiato, dal “Gambero Rosso”
come miglior vino bianco
d’Italia. Concludo questa bella
passerella con Francesca Salerno di Casa di Baal che ho
trovato nel padiglione dei vini
biologici, dove erano presenti
unicamente 3 aziende campane. Francesca, sorridente e
pimpante come sempre, mi ha
fatto degustare il suo interessante Fiano di Baal che ha tutte
le caratteristiche di un vino tipico della nostra provincia.
sconti dal 30% al 70% tutto l’anno
shopping
democratico