MASTER CLASS di MARZO

Transcript

MASTER CLASS di MARZO
Conservatorio di Musica “G. Verdi” di Milano
Programma Master Class Marzo 2013
Venerdì 1 marzo
Sala Puccini
ore 10.00-13.00; 15.00-18.00
Seminario di Pianoforte
tenuto da Emanuele Arciuli, dal titolo L’America e il pianoforte
La musica americana per pianoforte continua ad essere poco conosciuta, ad eccezione
dei pochi nomi di sempre (Gershwin in primis, forse John Cage), ma vanta una
varietà di stili e linguaggi, oltre ad una qualità musicale e di scrittura, che ne fanno,
senza dubbio, un elemento centrale del pianoforte del Novecento e del primo scorcio
del XXI secolo. L'incontro sarà l'occasione per avvicinare un repertorio vasto ed
interessante, con rimandi continui sia alla matrice europea che ai linguaggi tipici della
modernità extracolta (rock e jazz in primis).
Emanuele Arciuli si è imposto come una delle voci più originali e interessanti della
nuova scena concertistica. Il suo repertorio spazia da Bach alla musica d’oggi, di cui –
con speciale riferimento agli Stati Uniti – è considerato uno dei più convinti interpreti
dagli stessi compositori, con molti dei quali ha stabilito un proficuo rapporto di stima e
collaborazione.
Suona regolarmente per le maggiori istituzioni, fra cui Teatro alla Scala, Maggio
Musicale Fiorentino, Teatro San Carlo di Napoli, Arena di Verona, La Fenice di
Venezia, Teatro Comunale di Bologna, Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI,
Berliner Festwochen, Milano Musica, Settembre Musica di Torino, Festival
Internazionale Pianistico di Brescia e Bergamo, G.O.G. al Carlo Felice di Genova,
Miller Theater di New York, Indianapolis Symphony Orchestra, Orchestra
Filarmonica di San Pietroburgo, Orquestra Sinfonica Brasileira di Rio de Janeiro,
RedCat di Los Angeles, Festival Pianistico di Miami.
Collabora con direttori d’orchestra quali Petr Altrichter, Marc Andreae, Yoel Levi,
James MacMillan, Anton Nanut, Kazushi Ono, Zoltan Pesko, Stefan Reck, Arturo
Tamayo, Mario Venzago ecc. e con altri musicisti, fra cui Sonia Bergamasco,
Francesco Libetta e Andrea Rebaudengo.
Plurimo di Claudio Ambrosini, per 2 pianoforti e orchestra, eseguito alla Biennale di Venezia (con Libetta, Valade e
l’Orchestra della RAI), è stato premiato col Leone d’Oro 2007.
Fra i compositori che hanno scritto per lui Michael Nyman (Piano Concerto n. 2), George Crumb (Eine Kleine
Mitternachtmusik), numerorissimi autori italiani e americani, con più di quindici prime esecuzioni di lavori per
pianoforte e orchestra. Ha suscitato grande interesse da parte della critica internazionale il ciclo delle Round Midnight
Variations, un gruppo di composizioni espressamente scritte per lui nel 2001 da 16 fra i maggiori autori statunitensi, tra
cui Babbitt, Rzewski, Torke, Daugherty, Bolcom, Harbison, che si impone come una delle più significative raccolte
pianistiche dei nostri giorni.
Il suo interesse per la cultura degli indiani d’America, inoltre, ha ispirato uno speciale progetto, eseguito nel novembre
2008 allo Smithsonian Museum di Washington, e continua nella costante e intensa collaborazione con i maggiori
musicisti nativi americani.
Ha inciso numerosi cd per Chandos, Bridge, VAI e Stradivarius, tra i quali l'integrale pianistica di Berg e Webern e il
Concerto per piano e orchestra di Bruno Maderna in prima mondiale. L'album dedicato a George Crumb, inciso per
Bridge, ha ricevuto la nomination per i Grammy Awards mentre il cd Stradivarius contenente musiche di Adams e
Rzewski è stato votato dalla critica come miglior disco italiano del 2006.
Arciuli ha pubblicato il volume Rifugio intermedio - Il pianoforte contemporaneo tra Italia e Stati Uniti per il Teatro di
Monfalcone e di recente Musica per pianoforte negli Stati Uniti per la Edt.
Mario Bortolotto gli ha dedicato una delle dieci monografie sugli interpreti italiani di oggi, su RaiRadioTre.
È titolare della cattedra di pianoforte principale al Conservatorio di Bari e dal 1998 è frequentemente professore ospite
al College Conservatory of Music di Cincinnati ed in altre università americane.
Nel 2011 gli è stato conferito il Premio Abbiati come miglior solista.
Martedì 5 marzo
Sala Puccini
a partire dalle ore 10.00
Seminario
tenuto dalla Prof. Ambra Zaghetto
dal titolo Partiture Tattili: nuovi oggetti tattili al confine tra arte, musica e
psicologia
Con l’espressione Partituta Tattile (Tactile Score) viene introdotto un nuovo modo
di intendere il concetto di ‘partitura’ nel senso musicale classico del termine. Ogni
Partitura Tattile può essere considerata un oggetto artistico a rilievo, costituito da
sequenze segniche astratte prive di referente oggettivo, e organizzate in uno spazio
limitato (quello della tavola stessa). Ogni Partitura Tattile va ‘letta’, interpretata ed
eseguita al pari di una qualunque Partitura Musicale e, inoltre, è caratterizzata da
una notazione indicata come notazione tattile, da intendersi come estensione della
notazione neumatica (medioevale) e della notazione grafica (contemporanea). Le
sequenze segniche sono interpretate dal fruitore dell’oggetto attraverso il canale
visivo e il canale tattile; nel complesso suggeriscono dinamiche di esecuzione
alternative rispetto alla classica esecuzione strumentale.
Il seminario sarà articolato in tre momenti: introduzione alle Partiture Tattili;
sessione pratica durante la quale i partecipanti effettivi potranno direttamente
interagire con gli oggetti a rilievo e creare una performance della personale
interpretazione della sequenza scelta; proiezione conclusiva di una serie di brevi
video che documentano il lavoro svolto durante la primavera 2012 con persone sorde
e udenti in sessioni di lavoro distinte.
Antropologa-naturalista, attualmente ricercatrice indipendente,
svolge ricerche relative alla semiotica cognitiva e alla percezione
tattile. L’attività artistica è basata sulla realizzazione di “oggetti”
tattili, in genere a soggetto astratto, che diventano poi elemento
sperimentale durante le sessioni di ricerca antropologica.
Venerdì 8 e sabato 9 marzo
Masterclass di Musicologia
tenuta dalla Prof. Emilia Fadini, dedicata alla musica per tastiera di Franz
Joseph Haydn e di Carl Philipp Emanuel Bach
Emilia Fadini svolge attività concertistica al clavicembalo e al
pianoforte storico unitamente alla ricerca musicologica. Ha
pubblicato diversi saggi e articoli riguardanti l’interpretazione della
musica antica, da quella rinascimentale a quella del primo Ottocento.
Per la Casa Ricordi ha pubblicato le composizioni per clavicembalo
di Alessandro Poglietti e cura la nuova revisione critica delle Sonate
di Domenico Scarlatti.
È autrice, in collaborazione con Alda Bellasich, di due saggi: uno
sulla storia della notazione per gli strumenti a tastiera fra il XIV e il
XVIII secolo e l’altro sulle diteggiature antiche, (Il clavicembalo,
Torino, EDT, 20052).
Recentemente, in collaborazione con Maria Antonietta Cancellaro, ha
pubblicato L’accentuazione in musica - Metrica classica e norme
sette-ottocentesche, edito da Rugginenti, Milano, 2009.
La Casa discografica Stradivarius le ha affidato la direzione dell’integrale delle Sonate di Domenico Scarlatti, che
prevede la collaborazione di diversi clavicembalisti italiani. Suoi sono il primo, il quinto e l’undicesimo volume
della raccolta.
Docente di clavicembalo al Conservatorio “G. Verdi” di Milano fino al 1991, insegna attualmente clavicembalo,
clavicordo e pianoforte storico presso la Scuola Musicale di Milano.
È Presidente dell’Associazione Musicale Monti e Mousiké con sede in Parzanica (Bergamo).
Dopo la metà del mese
due Masterclass organizzate
in collaborazione con la SIMC
(Società Italiana di Musica Contemporanea)
dedicate al repertorio strumentale della musica del nostro tempo: le masterclass
saranno tenute dal chitarrista Pietro Bonaguri (18 e 19 marzo) e dal flautista Mario
Caroli (20 e 21 marzo). Queste Masterclass sono aperte anche agli studenti di
Composizione.
Piero Bonaguri svolge attività concertistica in circa cinquanta Paesi nei cinque
continenti, suonando per importanti istituzioni e festivals (Carnegie Hall di New
York, Biennale di Venezia, Ravenna Festival, Ente Sferisterio di Macerata,
Pomeriggi Musicali di Milano, Sagra Malatestiana, South Bank Centre di
Londra, RAI, BBC, Accademia di Belle Arti di Vienna, Guggenheim Museum di
Bilbao, Museum of Western Art di Tokyo, Art Gallery of Ontario di Toronto,
Albertina di Vienna, ecc.).
Ha eseguito, inciso e curato le edizioni (Ricordi, Suvini-Zerboni, Soudboard,
Curci, Zanibon, Edi-Pan, Bèrben) di molti brani solistici e con orchestra scritti
per lui (sono circa duecento i nuovi pezzi a lui dedicati da compositori come Cappelli, Guarnieri, Ugoletti,
Solbiati, Molino, Paccagnini, Benati). Ha recentemente iniziato a collaborare con Caroni Music in un progetto
editoriale e discografico relativo alla musica venezuelana. Ha inciso una quindicina di dischi (ASV, Phoenix, EdiPan, Bongiovanni, Michelangeli, Rusty, etc.).
È membro di giuria in importanti concorsi internazionali.
Ha fatto musica da camera con Alirio Diaz, Maxence Larrieu, Oscar Ghiglia, Danilo Rossi, Enzo Porta, Ulíses
Passarella, Daniela Uccello, Sonia Turchetta, Albertina Solisten di Vienna. È stato solista con numerose orchestre,
tra cui la Toscanini, la Haydn, la Sinfonica di San Remo, i Pomeriggi Musicali.
Diplomato con lode al Conservatorio di Parma e Diploma di Merito alla Accademia Chigiana di Siena, ha avuto
tra i suoi maestri Enrico Tagliavini, Alirio Diaz, Oscar Ghiglia, del quale è stato assistente, ed infine Andrés
Segovia.
Docente al Conservatorio di Bologna, tiene corsi e seminari in U.S.A., Giappone, Australia, Cina, Russia e, in
Italia, per l’Accademia di Imola, l’Accademia Musicale Umbra, il Conservatorio e l’Università di Rovigo. Ha
tenuto un ciclo di lezioni-concerto per l’Università di Bologna ed insegnato presso il Royal College di Stoccolma,
l’Università di Graz e l’Università Autonoma di Città del Messico.
Tra le sue più importanti affermazioni, il recital Omaggio a Segovia al Centro de la Villa di Madrid e alla Merkin
Hall di New York, il recital presso il Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite di New York. Ha presentato con
successo il cd Tribute to Segovia al DISMA di Rimini 1998, ha partecipato al Concerto Inaugurale del Meeting di
Rimini (1998) e ha effettuato un concerto in diretta per Rai Radiotre Suite.
È membro del Comitato Scientifico del Convegno dei Chitarristi di Alessandria e ha lasciato testimonianze sulle
sue esperienze e concezioni musicali in alcuni scritti ed interviste (Musica, Il Fronimo, Kos, Gazzetta della
musica, Jcg, “New Millennium”).
La critica ha detto di lui: «A Master of the guitar […] spellbinding artistry» («Washington Post»), «Most inspired
rendering» («The New York Times»), «Bonaguri’s musicianship is superlative» («American Records Guide»),
«Marvellous performance» («Gendai Guitar», Tokyo), «A lesson in assured mastery» («Herald Sun», Melbourne)
«A superb performance» («Classical Guitar»), «A skillful and stylish account» («Classical Guitar»), «Ottima
interpretazione» («CD Classica»), «ispirato e generoso» (A. Gilardino, «Suonarenews»), «tecnica sicura e
raffinata musicalità» («Guitart»), «Ottimo lavoro» («Il Fronimo»), «interprete esemplare di Castenuovo-Tedesco
come altri mai» («Il Resto del Carlino»). Di lui scrisse Andrés Segovia: «Avrà presto un nome illustre fra i
migliori chitarristi di questo tempo».
Mario Caroli ha intrapreso lo studio del flauto all'étà di 14 anni e ha
ottenuto il diploma da solista a 19 anni. All'età di 22 anni vince lo storico
Premio internazionale "Kranichstein" a Darmstadt ed avvia così
un'importante carriera che lo ha rivelato come uno dei principali solisti
della sua generazione.
La concezione dei suoi programmi e la vastità del repertorio mostrano un
approccio singolare e autentico alla professione, così come una
traiettoria artistica assolutamente personale. Nei suoi recital si passa da
Ferneyhough a Marin Marais con la stessa disarmante semplicità. Nella
sua arte non esistono barriere tra i repertori ed egli rifiuta la
classificazione di "specialista" di un limitato genere di repertorio: Mario
Caroli appartiene alla ristretta cerchia di artisti in grado di eseguire il più
classico dei concerti e la più ardita composizione contemporanea con lo
stesso virtuosismo e la stessa vivida musicalità. È forse anche per questo
che le sue apparizioni pubbliche suscitano sempre un così grande
successo: il suo recital di debutto al Concertgebouw di Amsterdam fu
accolto da una standing ovation. In occasione di un suo recital alla
Société Philarmonique di Bruxelles, la critica notò come: «il pubblico
era letteralmente sbalordito di fronte alla sua tecnica, la sua potenza, la
sua poesia e la sua musicalità», mentre il suo primo recital al Théâtre du
Châtelet di Parigi fu acclamato per la sua «straordinaria forza
evocativa».
Mario Caroli appare regolarmente nelle più grandi sale da concerto del mondo, comprese le Philharmonie di
Berlino e di Colonia, il Concertgebouw di Amsterdam, la Herkulessal di Monaco, Konzerthaus di Vienna, la
Royal Festival Hall di Londra, il Théâtre du Châtelet e l'Opéra Garnier a Parigi, il Lincoln Center di New York
(nel ciclo dei Grandi Interpreti), Suntory Hall, Oji Hall e Opera City House di Tokyo o ancora il Palais des Beaux
Arts di Bruxelles.
Ha suonato concerti per flauto e orchestra - da Vivaldi a Sciarrino, passando per Mercadante, Ibert o Jolivet – con
l'Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, la Philharmonia Orchestra di Londra, l'Orchestra Nazionale del Belgio,
l'Orchestra della WDR, quella della SWR, i Bayerische Rundfunk, l'Orchestra Nazionale d'Islanda, la Tokyo
Philharmonic, Tokyo Sinfonietta, le Orchestre dei Teatri d'Opera di Stoccarda, Rouen e Cagliari. È stato inoltre
solista con Les Percussions de Strasbourg, l'Ensemble Contrechamps di Ginevra e l'Ensemble Algoritmo di Roma,
i Neue Vocalsolisten e la Schola Heidelberg, sotto la direzione di Pierre Boulez, Peter Eötvös, Heinz Holliger,
Lothat Koenigs, Christian Mandeal, Kazushi Ono, Pascal Rophé, Oswald Sallaberger.
Appassionato cultore di filosofia (laurea, summa cum laude, con una tesi su L'Anticristo di Nietzsche), poesia,
cinema e psicologia, premio per la cultura Attis d'oro del Comune di Fasano, i suoi orizzonti culturali supportano
lo sforzo costante di vivificare le prospettive sul suo strumento. Spingendo i suoi interessi oltre i canoni del
repertorio standardizzato, Mario Caroli è presto diventato il solista preferito dei più grandi compositori di oggi.
Attualmente, egli è l'unico flautista ad eseguire in concerti monografici le integrali flautistiche di compositori
come Sciarrino, Ferneyhough e Jolivet. Interpretazioni dotate di grande virtuosismo, fantasia ed energia, per le
quali la critica non ha esitato a parlare di lui in termini di “fenomeno”.
Riguardo all'attività didattica, Mario Caroli è invitato per masterclass e come artista in residenza presso
prestigiose istituzioni, come l'Università di Harvard (dove è stato invitato per animare la celebre FROMMresidency tra il 2007 e il 2008), il Toho College (Tokyo), la Sibelius Academy (Helsinki), il Centre Acanthes
(Paris) o i Conservatori Superiori di Parigi, Ginevra, Karlsruhe, Lugano e Lipsia. Invitato ad insegnare come
professeur de distinction dal Conservatorio di Strasburgo, città in cui vive, Mario Caroli anima dal 2002 la classe
internazionale del ciclo superiore di flauto.
Per i suoi concerti, Mario alterna un flauto d'oro della Maramatsu e un flauto di platino di Miyazawa.
Marcoledì 20 marzo
Workshop di Saxofono, tenuto dal sassofonista americano Timothy Roberts
Venerdì 22 e sabato 23 marzo
Masterclass di Pianoforte
tenuta dal M° Rolf Plagge del Mozarteum di Salisburgo.
Nell’occasione il M° Plagge terrà (venerdì 22 marzo alle ore 17.30) anche una
conferenza-concerto su Gaspard de la Nuit di Ravel.
Al termine della Masterclass, sabato 23 marzo alle ore 20,45 si terrà in Sala Verdi il
concerto finale degli allievi.
Nel luglio del 1990 Rolf Plagge è stato il primo pianista tedesco a
vincere il prestigioso premio Čajkovskij di Mosca. Aveva già vinto
numerosi premi nazionali e internazionali a Vienna, Bratislava,
Montevideo, Bonn e anche in Italia. Nel 1987 ha vinto il terzo premio al
prestigioso concorso Reine Elisabeth di Bruxelles e da allora ha tenuto
moltissimi concerti in Belgio.
Rolf Plagge si esibisce regolarmente in Europa, Russia, Stati Uniti,
America Latina, Corea del Sud e Australia. Oltre a esibirsi con diverse
orchestre tedesche (Thüringen Philarmonie, Bochumer Symphoniker,
Bremer Philharmoniker, Münchener Kammerorchester, Rheinische
Philharmonie, Staatsphilharmoie Rheinland-Pfalz), suona anche con
orchestre internazionali, tra cui la Baltic Philharmonic, la Filharmonia
Narodowa di Varsavia, l'Orchestre National de France, la Polish
Chamber Philharmonic, la Salt Lake City Symphony Orchestra, la Israel
Sinfonietta, l'Orchestre National de Belgique e altre.
Plagge viene anche regolarmente invitato in radio, televisione e per
sessioni di registrazione.
Plagge è nato nel 1959 a Westerstede ed è a casa che ha ricevuto le
prime lezioni di pianoforte. Già nel 1969 studiava al Conservatorio di
Brema con il maestro Peter-Jürgen Hofer. Passò in seguito alla
Musikhochschule di Amburgo. Dopo aver vinto numerosi premi e borse
di studio, ha continuato gli studi con importanti maestri: a Friburgo con
Vitalij Margulis, a Vienna con Paul Badura-Skoda, alla Juilliard School di New York con György Sándor e anche
ad Hannover con Karlheinz Kämmerling.
Rolf Plagge ha inciso diversi cd: con la CPO (il secondo concerto per pianoforte di Henze), brani di Liszt per la
TACET, il repertorio completo di Szymanowsky e Woyrsch per la AULOS.
Dal 1991 insegna al Mozarteum di Salisburgo e tiene masterclass in Europa, Stati Uniti, Sud America, Corea,
Australia.
Insieme a Wolfgang Manz ha fondato nel 1989 il duo pianistico Duo Reine Elisabeth, che è molto impegnato
nell'esecuzione di letteratura sconosciuta per pianoforte a quattro mani e due pianoforti.
Per informazioni e iscrizioni:
Conservatorio di Musica “G. Verdi” di Milano
Ufficio Masterclass e Seminari
Tel. 02.762110.218
[email protected]
Area Masterclass del sito www.consmilano.it