NeetraIn Puglia la radio digitale per la Norvegia
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NeetraIn Puglia la radio digitale per la Norvegia
Codice cliente: 3055253 X M EZ ZO G I O RNOECO NO M IA LUNEDÌ 20 GIUGNO 2016 Persone, reti e consumi MEDIA & TECH Ecco lo sportello digitale per l’edilizia Arriva a Manduria, in provincia di Taranto, Cportal, lo sportello unico digitale per l’edilizia che consente di gestire in maniera efficiente i dati e le pratiche edilizie da parte del Comune e dei professionisti di settore. È stato realizzato utilizzando le più innovative tecniche web. Scienze Umane: meeting ad Avellino Protagonisti mondiali nei campi delle scienze cosiddette «esatte» e delle scienze «umane» parteciperanno dal 7 all’11 settembre prossimo al meeting «Le Due Culture» nel Centro di ricerche Biogem di Ariano Irpino, in provincia di Avellino. Banda ultralarga con Tim Tim accelera con la banda ultralarga fino a 1.000 mega e lancia a Bari la connessione superveloce con la rete Ftth (Fiber To The Home) che sta realizzando in città. Si potrà sperimentare senza costi aggiuntivi l’ultrainternet fino a 1.000 megabit al secondo in download e 100 megabit in upload. Innovazione Marco Fiore, Ceo dell’azienda: «A giugno dell’anno prossimo ci sarà lo switch off ufficiale delle frequenze analogiche» Neetra In Puglia la radio digitale per la Norvegia La startup di Modugno porterà il sistema Dab+ nel paese nordico dove nel 2017 il sistema Fm verrà spento DI PAOLA CACACE I n Norvegia la radio è made in Puglia. Parte da Modugno, in provincia di Bari la rivoluzione della radio digitale. È la storia di Neetra, startup «atipica» fondata da un gruppo di trenta ex colleghi ingegneri ed esperti in telecomunicazioni, non più giovanissimi che, dopo la crisi dell’azienda in cui lavoravano nel 2013 hanno deciso di costituire una nuova società nominando, tra l’altro, alla guida un manager esterno. Si tratta di una delle poche aziende al mondo che produce ed esporta tecnologie broadcasting per radio, tv e telecomunicazioni digitali «100% made in Italy». Con oltre 10 mila apparati è presente in 50 paesi del mondo ed è tra i pionieri nel mondo della radio digitale portando il segnale radiofonico e televisivo sulle principali frequenze nazionali di Paesi Bassi, Cina, Grecia, Ungheria, Slovenia, Canarie, Ghana, Cambogia, Nuova Guinea, America Latina. E poi c’è la Norvegia. Oggi la nuova sfida che l’azienda barese sta affrontando è quella di portare il Dab+ (Digital Audio Broadcasting) in Europa e in Italia, partendo da Paesi Bassi, dove già sono stati coinvolti in un interessante progetto, e soprattutto dalla Norvegia, dove nel 2017 il sistema Fm verrà definitivamente «spento» e si passerà esclusivamente alla radio digitale. «Il progetto norvegese - spiega Roberto Lorusso, il Ceo scelto dai 9 soci di Neetra è importante perché supera anche lo stesso obiettivo della radio digitale. A giugno dell’anno prossimo ci sarà lo switch off ufficiale delle frequenze analogiche. Niente più Fm ma solo radio digitale». «Tutto è iniziato dal rapporto - racconta Marco Fiore, R&D Engineer Neetra con Egil Solberg uno dei nostri clienti in Norvegia, proprietario di tre network radiofonici e speaker per passione, che ha comprato i trasmettitori Neetra e che ha deciso di continuare a collaborare con noi. In partnership con la norvegese Radio Haugaland, stiamo ricreando le condizioni ottimali per dar vita ad una vera e propria pietra miliare della Radio Digitale a disposizione dei broadcaster. The RadioHub combina l’enorme potenziale della tecnologia Dab+ con la grande opportunità di distribuire e raccogliere informazioni tramite il web e il mondo dei social network. All’interno di un’unica piattaforma, il broadcaster potrà così inviare contenuti audio e multimediali alle reti Dab+ e al web». In poche parole questa nuova tecnologia permetterà agli utenti della radio norvegese di interagire al massimo, un pò come si fa oggi con le tv digitali grazie ai tasti colorati del telecomando. Anche in Italia molte emittenti trasmettono in digital radio, preferita alle frequenze Fm per gli standard di qualità, semplicità d’uso e per i contenuti aggiuntivi. Infine la digital radio, a differenza della web radio, si può ascoltare perfettamente anche in assenza di una connessione ad Internet. «La Svizzera - continua Fiore - sarà il secondo Stato ad abbandonare le frequenze analogiche e noi di Neetra stiamo già lavorando sul posto con i nostri clienti per portare questa nuova rivoluzione digitale ai massimi livelli. Belgio, Spagna, Oceania. Ormai siamo ovunque e in particolare prima della Norvegia, tra le tante esperienze importanti fatte da Neetra, ce n’è una in Olanda dove ci siamo occupati della rete nazionale della Kpn». «Il punto - dice Lorusso - è che sebbene Neetra sia una realtà giovane, nata circa due anni e mezzo fa, è costituita da persone che hanno una certa maturità in questo settore che nella loro carriera pre- I protagonisti Nella foto a sinistra il team di Neetra, la startup nata a Bari con l’impegno di trenta ex colleghi Obiettivo: produrre ed esportare le nuove tecnologie, soprattutto all’estero La società produce ed esporta all’estero tecnologie broadcasting anche per le radio Con oltre 10 mila apparati ha portato il segnale già in vari paesi di Europa e Asia Neetra. Sia i 9 soci, ma tutte le 30 persone che lavorano in Neetra avevano già costruito network di rapporti internazionale e sono altamente qualificati». Qualifiche che hanno fatto in modo che Neetra iniziasse a collaborare ad importanti progetti di ricerca internazionali. In Ghana, ad esempio, è stata partner della società di telecomunicazioni Viasat nella costruzione delle prime piattaforme televisive, e con il Cern di Ginevra ha partecipato al programma di ricerca scientifica Lhc, che ha confermato l’esistenza del Bosone Higgs, la cosiddetta «particella di Dio», contribuendo alla realizzazione di una parte del sistema di accelerazione di particelle del Cern e fornendo un sistema di amplificatori dalle eccezionali prestazioni tecniche. Questo mentre Neetra si sta specializzando anche nell’ambito del food-tech con la progettazione di impianti di riscaldamento, pastorizzazione ed essiccamento degli alimenti, destinati a forni industriali di ultima generazione che sfruttano la tecnologia «solid state», più salutare ed efficiente del magnetron per la propagazione di microonde e la cottura dei cibi. Senza però dimenticare la medicina. Neetra, collaborando con l’Università di Bari e altri centri di ricerca, ha sviluppare soluzioni innovative anche nel campo elettromedicale con apparecchiature basate sulla tecnica della “termoablazione” per la cura di alcune forme tumorali. Si tratta di una tecnica alternativa alla chirurgia tradizionale: meno invasiva altrettanto efficace per la cura dei piccoli tumori. Attraverso una piccola puntura sulla pelle si posiziona un ago-sonda al centro del tumore, per distruggere il tumore stesso con il raffreddamento dei tessuti fino a meno 20 gradi (crioterapia), oppure con il calore, come nel caso della «termoablazione» dove con radiofrequenza o con microonde, l’energia dalla punta dell’ago porta una parte circoscritta dei tessuti ad una temperatura di 80 gradi, determinando la morte del tessuto tumorale in un quarto d’ora. © RIPRODUZIONE RISERVATA La sfida del web Arriva Monhey, l’app di mobile pyments che consente l’operazione con il fingerprint Internet banking Niente più file Campania regina del Meridione Salerno è la provincia in cui si effettuano più versamenti telematici DI LAURA COCOZZA I l quesito somiglia a quello sulla nascita dell’uovo o della gallina: sono i correntisti a diventare sempre più «digital» o le banche a spingerli ad esserlo? Un giorno forse qualcuno risponderà. Per ora sta di fatto che al Sud crescono in maniera esponenziale i clienti che utilizzano i servizi di internet banking, Atm e telefonia mobile per effettuare operazioni. E che le banche si stanno dotando di infrastrutture tecnologiche molto avanzate, in grado di ridurre al minimo i rischi di abusi e frodi, e di offrire servizi telematici sempre più personalizzati. È interessante anche notare che, dai contratti stipulati con le banche per usufruire dei servizi on line, emerge come la propensione alla digitalizzazione sia cresciuta costantemente negli anni non solo per le famiglie, ma anche per le aziende, gli enti pubblici e le associazioni private. La tendenza è confermata dai dati resi noti da Unicredit in occasione del «digital today», tenutosi il 15 giugno, evento durante il quale un team di dipendenti con il ruolo di «digital ambassadors» è stato impegnato a pre- sentare ai clienti le innovazioni in termini di servizi e prodotti dell’Istituto, in tutte le filiali italiane. La nuova strategia di trasformazione digitale dell’Istituto di credito ha infatti l’obiettivo di rafforzare le relazioni con la clientela, dando la possi- Digitale La rivoluzione in banca bilità di personalizzare le interazioni con la banca anche su nuovi canali di contatto (chat, video consulenza, firma remota, ecc.). Tra le novità presentate Monhey, la nuova App di mobile payments che consentirà, con il semplice fingerprint, di pagare online senza digitare le 16 cifre della carta di credito e nei negozi avvicinando lo smartphone al Pos. Sarà inoltre possibile inviare in tempo reale piccole somme di denaro ai contatti della propria rubrica del telefono. Tornando ai dati, emerge che nei primi 4 mesi del 2016 Unicredit ha registrato tassi di accesso ai canali alternativi rispetto allo sportello tradizionale decisamente elevati. In tutte le regioni del Sud, sono stati effettuati attraverso Atm, chioschi e internet banking, circa il 90 per cento dei prelievi e più dell’80 per cento dei pagamenti. Se a ciò si aggiungono i dati dello stesso periodo relativi alle operazioni di pagamento delle imposte (più del 70%) e delle disposizioni di bonifico (più del 90%) effettuate tramite canali evoluti, si può avere un quadro completo della tendenza in atto. In particolare i clienti che usano l’online banking in Campania sono 167 mila (di cui 102 mila solo nella provincia di Napoli), in Puglia 123 mila (oltre 38 mila nella provincia di Bari), in Calabria oltre 34 mila e in Basilicata quasi 8 mila. In Campania 73 mila correntisti utilizzano le piattaforme «mobile» (44 mila nella provincia di Napoli), mentre in Puglia sono 55 mila (17 mila a Bari), in Calabria oltre 16 mila e in Basilicata 3.500. Tra le curiosità, rispetto alle operazioni, Salerno è la provincia campana in cui si fanno più versamenti telematici (79% contro la media regionale del 71%). Mentre in Puglia la provincia di Foggia è quella che, invece, ha la percentuale più bassa per versamenti e prelievi online (66% contro il 76% di media regionale). Discorso diverso per i salentini per i quali la tendenza crescente è avvicinarsi all’internet banking. Lo dicono i risultati dell’indagine realizzata congiuntamente dall’Osservatorio Economico di Confartigianato Imprese Lecce diretto da Davide Stasi e dalla Banca Popolare Pugliese (Bpp). Secondo lo studio sono oltre 423 mila i contratti stipulati a fine 2015 in provincia di Lecce per accedere ai servizi bancari telematici, contro i 360 mila del 2014 e gli appena 100 mila del 2003. Cresce anche l’uso della «banca telefonica»: per questo canale d’accesso si contano ben 140.850 contratti, contro i 90.240 di dieci anni fa. Solo nel 2015, sono state effettuate oltre tre milioni di operazioni «virtuali» dai soli clienti della Banca Popolare Pugliese, un numero che, secondo l’istituto di credito, ha ancora grandi margini di crescita. © RIPRODUZIONE RISERVATA