magnesio). Inoltre assumere alimenti ricchi di ferro, fosforo
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magnesio). Inoltre assumere alimenti ricchi di ferro, fosforo
ANNO I - N. 2 magnesio). Inoltre assumere alimenti ricchi di ferro, fosforo, manganese e zinco favorirebbe il concepimento di maschi mentre assumere alimenti ricchi di rame favorirebbe la nascita di femmine. Le anziane fanno sedere la donna in attesa a gambe incrociate e la osservano quando essa si alza; se, istintivamente, poggia prima la mano destra nascerà una bimba, viceversa se poggia la sinistra. Si finge di aver visto qualcosa nella mano della donna gravida: se questa mostra il palmo nascerà una femmina; se il dorso nascerà un maschio. Se i primi movimenti fetali saranno avvertiti dalla gestante al 4° mese è probabile nasca un maschio; se al 5° mese è probabile che nasca una femmina. Dall’attaccatura dei capelli dell’ultimo nato si ipotizzerà la nascita di un maschio se essa è a punta, di una femmina se è arrotondata. Presso la comunità di pastori il mettere vicino al fuoco l’osso della scapola di una pecora serve per stabilire il sesso del nascituro: se l’osso si spacca nascerà un femmina, se si brucia nascerà un maschio. Un altro sistema (utilizzato solo per il primogenito) è quello di sommare le lettere che compongono il nome dei genitori: alcuni sostengono che bisogna aggiungere cinque unità e poi dividere per due, altri che, dopo la somma, bisogna dividere direttamente senza aggiungere le cinque unità; in entrambi i casi se il risultato è dispari vi è la possibilità che il nascituro sia di sesso maschile, se pari di sesso femminile. Detti e credenze non riguardano solo l’aspetto relativo al sesso ma si interessano anche di altri aspetti relativi alla gravidanza ed alla salute del nascituro. Conservare la mandibola di un riccio per tutta la durata della gravidanza evita la balbuzie al nato. Attenzione alle voglie; tutti i desideri di gola devono essere immediatamente accontentati e la donna deve stare attenta a non toccarsi in alcuna parte del corpo per evitare macchie o deformità del nascituro proprio nel punto in cui essa si è toccata. GI U GN O 2 0 0 5 Non fissare la persona brutta altrimenti “ce fa la stampa”. La donna incinta non deve stare nella stanza dove è stata somministrata l’estrema unzione ad un malato: il feto potrebbe avere grossi problemi di salute alla nascita. Se ciò avviene, quando il bambino nasce viene fatto rotolare sei volte a croce: tre volte da destra a sinistra e tre volte dalla testata ai piedi del letto oppure il giorno del Corpus Domini si porta in tre rioni diversi per vedere la processione. La donna gravida non deve tenere a battesimo un bambino. Se non vuole rischiare che il cordone ombelicale “strozzi” il bambino alla na- scita non deve portare collane o altro intorno al collo. Fare il bagno o la doccia durante la gravidanza può essere pericoloso per la possibilità che il feto “anneghi”. Accavallare le gambe può far nascere il bambino con il cordone ombelicale intorno al collo. La donna incinta non deve scavalcare la corda del cavallo che pascola, altrimenti porterà il bambino per 10 mesi. Un neonato sarà alla nascita più o meno capellone a seconda che la madre abbia sofferto o no di bruciore di stomaco durante la gravidanza. Quando è iniziato il travaglio evitare che la gestante guardi in alto se non vuole che nasca un figlio strabico. Numerose sono le credenze riguardanti l’allattamento. Durante l’allattamento la mamma deve tenere il seno coperto contro il “malocchio”, che potrebbe fare andare via il latte. La montata lattea avviene dopo circa due giorni; inutile avvilirsi prima. E’ buona regola attaccare al seno il 5 neonato subito dopo il parto; è inutile eseguire l’esame delle componenti del latte per verificare se nutriente. Non sarà un antibiotico a bloccare la montata lattea. Dopo nove mesi di gravidanza, contati come nove lunazioni, giunge il momento del parto e va invocata la protettrice Sant’Anna, come dimostrano i seguenti versi: Na donna partoriente perch’era miscredente ci avette da penà. Arriva l’ora stranea L’ora de partorire Li sudori da morire Ne vuttava in quantità. Arriva la mammana La febbre assai gajarda Je disse”Iddio te guarda Che grossa infermità! Qui ce vo’ il dottore, ci vuole un professore de la proprio qualità!” Il povero marito sentenno ‘ste parole Sant’Anna di buon cuore se va rraccommanna. Da piedi dell’ardare se misero in ginocchio guarda il cielo e ‘bbassa l’occhio questa grazia a domanda. “Tu judeme Sant’Anna, tu sei la mia avvocata questa morte scellerata non me fa ‘rrecorda. ‘Lla pora mia consorte levamela dal periglio ce perdimo matre e figlio per la sola ternità”. E il povero marito dopo fatta ‘sta preghiera Sant’Anna non mancheva quell’inferma a consola’. A capo d’otto jorni dal letto s’è varzata, Sant’Anna sua avvocata la va ‘rrengrazià. La fantasia popolare mescola fatti che hanno un filo logico con la scienza, con altri che hanno significato recondito e sono presagio di avvenimenti futuri. Tutto patrimonio di tradizioni che, l’invasione tecnologica, tende a far scomparire nel breve volgere di una generazione. Cosa ne rimarrà della saggezza popolare fra qualche lustro? Francesco Di Stefano