Aumentano i nemici della fertilità Prevenzione
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Aumentano i nemici della fertilità Prevenzione
54 Salute Domenica 19 Ottobre 2008 Corriere della Sera L’alcol riduce il cervello Secondo Archives of Neurology, il rapporto tra il volume del cranio e quello del cervello in chi beve alcolici fin da giovane è dell’1,6% in meno rispetto agli astemi Prevenzione Ambiente Nuove ricerche sugli «interferenti endocrini», così chiamati perché alterano il sistema ormonale Ricerca Aumentano i nemici della fertilità Matematica invece delle cavie Dopo quelli già noti, ora sotto accusa un pesticida largamente usato Si aggiunge alla lista degli interferenti endocrini il pesticida clorpirifos: da rivedere i limiti massimi di residui ammessi Da qualche anno la comunità scientifica sollecita una regolamentazione più severa per gli interferenti endocrini(IE), sostanze che hanno ripercussioni negative sullo sviluppo neurologico e sulla fertilità. Si tratta di sostanze ancora poco conosciute dai non esperti, nonostante siano presenti in così tanti beni di consumo e alimenti da essere ritenuti contaminanti ubiquitari. L'ultima sollecitazione in proposito è firmata dall'équipe di tossicologia alimentare e veterinaria dell'Istituto Superiore di Sanità, guidata dal professor Alberto Mantovani, che per la prima volta accusa una nuova sostanza, il pesticida clorpirifos, di alterare la regolazione ormonale. La questione è molto delicata perché si tratta di un insetticida ancora molto utilizzato, già ritenuto causa di perdita di memoria e insonnia nei lavoratori esposti alla sostanza. Lo studio dell'Istituto Superiore di Sanità, che verrà pubblicato sulla rivista Environmental Health Perspectives, ha dimostrato che il clorpirifos provoca in animali da laboratorio, esposti a quantità inferiori alle soglie di tossicità sinora individuate, effetti negativi permanenti nel dialogo tra sistema nervoso e sistema endocrino, alterando la produzione di due proteine, l'ossitocina e la vasopressina. Per di più, gli effetti negativi dell'esposizione pre e neonatale si rilevano anche negli esemplari una volta divenuti adulti, con una maggiore criticità nei maschi. Il rischio di tossicità del pesticida potrebbe riguardare, quindi, soprattutto le donne in gravidanza, nonché il feto, e i bambini. L’'auspicio del mondo scientifico è che questa ricerca e gli ulteriori studi di conferma siano lo spunto per rivedere i limiti massimi di residui ammessi. La lista degli interferenti endocrini è lunga: comprende, per esempio, oltre alle più note diossine, i ritardanti di fiamma utilizzati in apparecchiature elettroniche, nei tessuti di arredo, nelle tappezzerie. «I ritardanti di fiamma so- I quattro sotto accusa SOSTANZA OSTANZA DOVE D DO VE SSI TROVA EFFETTI SULLA SALUTE LIMITI CLORPIRIFOS CL LORPPIR PIRIFO OS È uno unno degli d insetticidi più utilizzato Secondo uno studio in aagricoltura. gric dell’UE de eelll’UE il consumo è di 1220 tonnellate to onnella l’anno, una quantità al 15% della quota ccorrispondente oorrispo totale to ootale ddi pesticidi utilizzati Interferiscono negativamente nel «dialogo» tra sistema nervoso e sistema enodcrino dell’uomo, soprattutto nei bambini Recenti studi hanno calcolato che i bambini di età inferiore ai 36 mesi sono esposti a molteplici fonti, per cui i valori risultano 10 volte superori ai limiti ammissibili. Per questi motivi negli USA è vietato inserire il clorpirifos nelle formule degli insetticidi domestici e di quelli utilizzati nei parchi o nei giardini pubblici. I parametri attuali possono non essere appropriati. Occorre ancora valutare i rischi di esposizioni per lunghi periodi a basse dosi FTALATI FT TTALATI ALATI Aggiunti in quantità variabile (30-50%) alla plastica (PVC) per renderla flessibile si trovano in giocattoli, rivestimenti per automobili, accessori ospedalieri, scarpe, vestiti, cosmetici, carta da parati, pavimentazioni, mobili, oli essenziali per ambiente Studi di laboratorio e sull’uomo associano l’elevata esposizione con parto prematuro, nascita sotto peso, alterazioni ormonali, infertilità maschile, endometriosi In Europa, gli ftalati più tossici (es. DEHP) sono vietati nei giocattoli per bambini fino a 3 anni e negli articoli per puericultura; l’uso è drasticamente ridotto (non più del 5%) nelle plastiche per alimenti BISFENOLO A Nelle materie plastiche (policarbonato) e nelle resine: biberon, stoviglie, stoviglie per microonde, rivestimento delle lattine Ricerche di laboratorio e sull’uomo associano l’elevata esposizione con rischi di abortività, alterato sviluppo fetale con ricadute a lungo termine sulla salute (infertilità, danni al sistema nervoso) L’Efsa raccomanda come assunzione massima tollerabile 50 microgrammi per kg di peso al giorno (per esempio 0,30 mg per un bambino di 6 kg e 3 mg per un soggetto di 60 kg), ma i valori potrebbero essere rivisti alla luce di nuovi studi. L’Efsa ha comunque dimostrato che l’esposizione della popolazione europea al bisfenolo A, per i neonati allattati esclusivamente con biberon di plastica, è notevolmente al di sotto della soglia giornaliera indicata RITARDANTI DI FIAMMA I ritardanti di fiamma bromurati (es. il gruppo PBDE) sono utilizzati in: prodotti elettronici (custodie di plastica), gommapiuma per divani, tappeti, prodotti tessili, materiali da costruzione; ma poiché i ritardanti di fiamma sono ubiquitari, attraverso la falda acquifera, potrebbero finire anche nei cibi I principali effetti, associati ad alterazioni della tiroide e ormonali, indicano un rischio soprattutto per neonati e bambini, ma gli effetti sono ancora poco studiati Produzione ed uso di alcuni PBDE particolarmente rischiosi sono vietati in Europa, ma per tutti i PBDE non ci sono limiti di presenza negli alimenti. Per gli altri ritardanti di fiamma non ci sono limiti di utilizzo FÄSSLER no diffusissimi - sottolinea Mantovani -. Si tratta di sostanze poco biodegradabili che, disperdendosi nell'acqua e nel terreno si accumulano nel grasso degli animali, e finiscono inevitabilmente nella catena alimentare, col risultato di essere ingeriti dall'uomo attraverso latte, carne, pesce. Eppure non esistono limiti per la loro presenza negli alimenti». Nella lista troviamo anche gli ftalati - plastificanti utilizzati in moltissimi prodotti e fino a qualche anno fa anche nei giocattoli e negli articoli di puericultura - e il bisfenolo A, che negli ultimi anni è stato oggetto di numerosi studi di tossicità: negli Stati Uniti le autorità sanitarie lo ritengono una sostanza il cui uso va ridotto, perché rischioso per il feto. «Al riguardo l'Efsa nel 2006 ha escluso problemi da bisfenolo A in alcuni tipi di biberon, per i livelli molto bassi della sostanza che verrebbero rilasciati, ma alla luce di un numero crescente di nuove ricerche l'Agenzia europea sta analizzando attentamente il problema della presenza diffusa di bisfenolo nell'ambiente. «Una prima regolamentazione - precisa Mantovani dovrebbe venire dal Reach, il nuovo regolamento europeo sulle sostanze chimiche, che prevede la registrazione obbligatoria per tutti gli IE e la presentazione di dossier molto accurati sulla sicurezza e la tossicità. Basti dire che si tratta dello stesso trattamento riservato ai composti cancerogeni e mutageni». E le sostanze che non supereranno le verifiche saranno vietate. Peraltro, da anni è possibile sostituire alcuni IE con sostanze non sospette, come già fanno aziende più attente all'ambiente e alla salute dei consumatori. In un recentissimo convegno sugli interferenti endocrini promosso dall'Istituto superiore di sanità, si è sottolineato anche il problema dell' accumulo di queste sostanze: i dati preliminari di una ricerca mostrano che topi alimentati nelle prime fasi di crescita con pesce contaminato non mostrano immediatamente sintomi tossici, ma presentano alterazioni della tiroide e del sistema immunitario. Roberto La Pira Gli interferenti endocrini potrebbero essere migliaia e sono un po’ dappertutto: nell’aria, nell’acqua, nel cibo. Secondo gli studiosi, esistono 209 ritardanti di fiamma, un centinaio di ftalati e anche gli altri gruppi sono numerosi. Le ricerche per valutare la tossicità di un composto sono costose e richiedono molto tempo. Per questo motivo i dati tossicologici a disposizione riguardano solo una minima parte di queste sostanze. «Per contribuire a risolvere il problema – spiega Paola Gramatica, direttore del Dipartimento di Biologia strutturale e funzionale dell’Università dell’Insubria di Varese – ci è stato affidato un progetto Europeo e uno nazionale che studia modelli matematici in grado di valutare le reazioni degli interferenti endocrini, sulla base della loro struttura chimica (QSAR). Grazie a metodi di calcolo computazionale e algoritmi sofisticati possiamo stabilire con una buona approssimazione la tossicità di quasi ogni sostanza. Si tratta di modelli previsionali impiegati anche in medicina per valutare se le strutture molecolari di un nuovo farmaco possono risultare efficaci». Neurobiologia Studio del Cnr di Catanzaro: effetti possibili. Adesso nuovi test sugli animali Viaggi «psichedelici» con gli infrasuoni Su Internet, musica a bassa frequenza viene venduta come «droga» Il messaggio è accattivante: uno può servire per il rilassamento; un altro sarebbe di aiuto contro i sintomi mestruali; il terzo aiuterebbe addirittura ad ottenere un super-cervello e altri ancora potrebbero essere dei deterrenti contro l’abuso di alcol o antidepressivi. Parliamo dei file musicali «stupefacenti». Il Cnr ha messo in guardia dal pericolo del «trip da infrasuono» e il GAT, nucleo speciale contro le frodi telematiche della Guardia di finanza ha lanciato un vero e proprio allarme, spiegando che su Internet la novità ha ormai imboccato i canali della vendita commerciale su siti come i-Doser. Una «dose» costa appena 3 euro, mentre un Cd o Mp3 con l’aggiunta di peyote, cocaina, marijuana e oppio costano rispettivamente 16 e 13 euro. Stessi prezzi per altri con Lsd, ecstasy, morfina e via dicendo. Prezzi assai inferiori a quelli delle sostanze vere e proprie. La vicenda ha sollevato un polverone mediatico ed è stata attaccata dai blogger, che l’hanno bollata come una «bufala»: molti hanno provato a scaricare i «file droganti» e dicono di non aver provato nessun effetto da sballo. Dalla sede dell’Istituto di scienze neurologiche del Cnr di Catanzaro, Angelo Iannone rilancia: «Vabbene non esagerare in allarmismi, ma — avverte — neppure archiviamo incautamente il fenomeno. Questi file esistono e la gente li vende e li compra». Il sistema funziona appunto sulla base dei cosiddetti «battiti binaurali» (binaural beats, scoperti nel 1839 dal tedesco Heinrich Wilhelm Dove) spe- rimentati sul cervello negli anni Settanta da Gerald Oster alla clinica Mount Sinai di New York, e che consistono nell'applicare frequenze hertziane diverse ai due orecchi per stimolare il cervello a seconda della loro intensità. Le frequenze cerebrali vanno da 1 a 4 hertz per il livello Delta, quello del sonno profondo, fino ad un massimo di 30 Hz allo stato vigile che corrisponde alla frequenza Beta, passando per Theta e Alfa, uno stato quest'ultimo di semiveglia, usato nei sistemi di controllo mentale perché consente di sincronizzare i due emisferi potenziando l'attività cerebrale. Nel 2001, il gruppo del Cnr di Catanzaro riportò su un giornale i risultati preliminari di uno studio sugli effetti dell’Mdma (metilenediossimetamfetamina, più nota come ecstasy) somministrata a ratti, con e senza stimolazione acustica. Il lavoro è stato pubblicato nel 2006 sulla rivista online Bmc Neuroscience. «In particolare — spiega Iannone — abbiamo somministrato ad alcuni animali da esperimento una quantità minima di ecstasy, incapace da sola di determinare effetti neurologici, insieme con una "dose" di suono a 95 decibel, il massimo consentito per legge nelle discote- Allucinogeni La Salvia sacra dei Mazatechi al bando anche in California Sally-D o Magic mint sta spopolando negli Stati Uniti, (e non solo), attirando giovani e giovanissimi, come testimoniano i numerosi video sullo sballo da salvia divinorum su YouTube. E la pianta allucinogena viene messa al bando. L’undicesimo governatore a farlo, in luglio, è stato l’ex attore Arnold Schwarzenegger, in California. La pianta allucinogena originaria del Messico, usata da tempo immemore dagli sciamani Mazatechi, contiene Salvinorina A, una sostanza psicoattiva naturale molto potente, Non eccita e non esalta, ma può portare comunque alla morte. Nel 2006 uno studente di 17 anni del Delaware si suicidò proprio in un periodo in cui stava facendo uso di salvia, che fu subito vietata. In Italia, è illegale dal 2005. Il giro di vite, però, rischia di ostacolare medici e scienziati che usano la salvia per combattere le malattie mentali. R.C. che, riscontrando un potenziamento degli effetti dell'ecstasy. Non solo, aumentando la dose iniziale di ecstasy, abbiamo ottenuto un forte incremento dell'effetto che è durato cinque giorni». E questa interazione è relativa alla potenza del suono, non alla sua frequenza. Diverse le reazioni, nel mondo scientifico. «È ormai noto che l’utilizzo prolungato di ecstasy causa dei danni irreversibili a livello neuronale — dice Paolo Follesa, del dipartimento di Neuroscienze dell’università di Cagliari —. Tuttavia alla luce degli effetti dell’ecstasy associati a quelli acustici, forse bisognerebbe riconsiderare la pericolosità di questa sostanza, anche per l’utilizzo saltuario nelle discoteche». «Francamente mi sembra eccessivo considerare i binaural beat come una droga — obbietta Michele Biasiutti, compositore e psicologo dell’università di Padova — . Mi sembra ci sia una speculazione sul fenomeno ed è difficile scindere il reale effetto dei toni-differenze da quello della musica in generale Occorrono altre ricerche scientifiche che testimonino tali effetti». È l’obbiettivo di Iannone. «Abbiamo iniziato esperimenti preliminari — dice — che dovranno accertare se la somministrazione di vari stimoli del tipo di quelli commercializzati su internet siano in grado, in qualche modo di modificare i livelli di neurotrasmettitori ed il comportamento di animali da esperimento». Tra poco, toccherà alla sperimentazione su volontari. Ruggiero Corcella