Protezione di rulli rotanti contrapposti in una bobinatrice per film
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Protezione di rulli rotanti contrapposti in una bobinatrice per film
TAVOLO TECNICO DEL PIANO MIRATO DI PREVENZIONE Provincia di Treviso Argomento: Protezione avvolgitori per film plastico nelle fasi di “produzione” e “cambio bobina” a fine avvolgimento. Ver 1.0 del 03/11/2016 Parole chiave: bobinatura, rulli contrapposti, avvolgimento film plastico. IL PROBLEMA Criticità presentata: mancanza di protezione della zona di imbocco (fig. 1) tra cilindri rotanti contrapposti durante la normale produzione e la fase di fase di cambio bobina e taglio manuale (fig. 2 e 3) del film plastico estruso e stampato. Si tratta di attrezzatura non marcata CE, messa in servizio prima del recepimento di norme comunitarie. Il rullo su cui si avvolge il film è in “folle” e viene trascinato nel movimento dal rullo nero più piccolo che ruota attivamente. Figura 1 – fase di produzione Pag. 1 TAVOLO TECNICO DEL PIANO MIRATO DI PREVENZIONE Provincia di Treviso Figura 2 – fase di taglio dopo l’allontanamento della bobina completata e la sostituzione con il rullo su cui avvolgere il film Pag. 2 TAVOLO TECNICO DEL PIANO MIRATO DI PREVENZIONE Provincia di Treviso Figura 3 – fase inizio avvolgimento nuova bobina; l’adesione del film al rullo è facilitata dalla presenza di nastro adesivo. Normativa applicabile: - - allegato V - PARTE II - punto 5.9.1 del DLgs 81/08: “5.9.1 Nelle macchine con cilindri lavoratori e alimentatori accoppiati e sovrapposti, o a cilindro contrapposto a superficie piana fissa o mobile, quali laminatoi, rullatrici, calandre, molini a cilindri, raffinatrici, macchine tipografiche a cilindri e simili, la zona di imbocco, qualora non sia inaccessibile, deve essere efficacemente protetta per tutta la sua estensione, con riparo per impedire la presa e il trascinamento delle mani o di altre parti del corpo del lavoratore. Qualora per esigenze della lavorazione non sia possibile proteggere la zona di imbocco, le macchine di cui al primo comma debbono essere provviste di un dispositivo che, in caso di pericolo, permetta, mediante agevole manovra, di conseguire il rapido arresto dei cilindri. Inoltre, per quanto necessario ai fini della sicurezza e tecnicamente possibile, il lavoratore deve essere fornito e fare uso di appropriati attrezzi che gli consentano di eseguire le operazioni senza avvicinare le mani alla zona pericolosa. Le disposizioni del presente punto non si applicano nei casi in cui, in relazione alla potenza, alla velocità, alle caratteristiche ed alle dimensioni delle macchine, sia da escludersi il pericolo previsto dal primo comma”. norma UNI EN 13857 relativa alle distanze di sicurezza Pag. 3 TAVOLO TECNICO DEL PIANO MIRATO DI PREVENZIONE Provincia di Treviso Altri riferimenti normativi utili non direttamente applicabili (macchina non marcata CE): - norma UNI EN 12301 “Macchine per materie plastiche e gomma – Calandre”. Considerazioni tecniche: Esaminata la situazione proposta, si ritiene che: sia tecnicamente possibile proteggere gli organi in movimento durante la normale produzione con ripari di tipo fisso o mobile interbloccato che impediscano di raggiungere tutte le parti pericolose. sia tecnicamente possibile effettuare l’operazione di sostituzione a fine avvolgimento senza necessità di avvicinarsi alla zona pericolosa (imbocco) durante il cambio rullo e taglio film non ricorra la situazione di cui al punto 5.9.1 nella parte in cui prevede di installare un dispositivo di arresto dei cilindri ove non sia possibile proteggere tale zona. Pertanto non si approva la proposta dell’azienda di utilizzare tali metodi di arresto, pur se associati ad ulteriori cautele, lasciando libera la zona in cui avvengono il taglio del film e l’avvolgimento sulla bobina. LE SOLUZIONI Soluzioni ipotizzabili, ed equivalenti ai fini della sicurezza, da valutare in funzione di fattibilità ed economicità (nelle fotografie alcuni ripari sono rimossi per rendere più evidente il funzionamento dell’attrezzatura) sono le seguenti: Soluzione 1. Cambio rullo semiautomatico e taglio film automatico con doppio rullo Questa soluzione è compatibile anche con macchine di vecchia concezione che richiederebbero interventi onerosi per la completa automazione dell’operazione. Figura 4 – Fase di produzione (nota: mancano le protezioni laterali che devono essere installate); lo schermo (S) protegge la zona di imbocco e si sposta man mano che la bobina aumenta di diametro. Anche la presenza della bobina impedisce l’avvicinamento alla zona pericolosa. Pag. 4 TAVOLO TECNICO DEL PIANO MIRATO DI PREVENZIONE Provincia di Treviso Figura 5 – Inizio operazione di sostituzione (nota: mancano le protezioni laterali). Al termine dell’avvolgimento, l’operatore sblocca il supporto e allontana la bobina completata sul suo supporto (1) ad azione pneumatica; lo schermo di protezione (S) scende per gravità sul rullo (freccia). La separazione dei rulli contrapporti elimina il pericolo presente in fase di produzione. Nessuna altra parte pericolosa deve essere raggiungibile. 1 Figura 6 – La bobina viene sollevata (1) dal suo alloggio, spostata (2) all’indietro con un apposito carrello e definitivamente allontanata; nessuna parte pericolosa deve essere raggiungibile. 2 Pag. 5 TAVOLO TECNICO DEL PIANO MIRATO DI PREVENZIONE Provincia di Treviso Figura 7 – Il taglio del film viene eseguito con cutter a mano, lontano dalla macchina. Figura 8 – Il film viene inserito nell’imboccatura dove scende per gravità fino a quando viene afferrato dai rulli pinza (che non sono raggiungibili dalla mano dell’operatore poiché l’apertura in basso ha dimensioni tali da non far passare le dita). Pag. 6 TAVOLO TECNICO DEL PIANO MIRATO DI PREVENZIONE Provincia di Treviso Figura 9 – Percorso del film (freccia tratteggiata) nell’imbocco verso i rulli pinza (RP) Figura 10 – L’operatore colloca in sicurezza la nuova bobina sui supporti e la fa avvicinare al rullo motore utilizzando il sistema pneumatico; il nastro adesivo posto sul rullo bianco facilita la presa del film. Nel riquadro giallo si vede il rullo in posizione, a contatto con il rullo nero motorizzato e con la zona di imbocco protetta dallo schermo (nota: mancano le protezioni laterali). Pag. 7 TAVOLO TECNICO DEL PIANO MIRATO DI PREVENZIONE Provincia di Treviso Figura 11 – Il taglio del film (qui non visibile) viene effettuato dalla lama (L), comandata dall’esterno, che si muove nel senso delle freccia e poi ritorna in posizione. (nota: mancano le protezioni laterali). L’imbocco deve avere dimensioni tali da non consentire il passaggio delle dita nell’apertura (< 6mm). Figura 12 – Particolare della lama (L) e della protezione all’imbocco (P). La linea rossa rappresenta la posizione del film da tagliare. La freccia bianca indica la direzione durante il taglio. Pag. 8 TAVOLO TECNICO DEL PIANO MIRATO DI PREVENZIONE Provincia di Treviso Soluzione 2. Cambio rullo automatico e taglio automatico con doppio supporto per rullo Figura 13 - Normale fase di produzione (1) = sede di scorrimento coltello che taglierà il film, (2) nuovo rullo di avvolgimento in attesa di essere posizionato, (3) = rullo in avvolgimento. La freccia indica la rotazione eseguita in fase di cambio del rullo. Nota mancano le protezioni che impediscano di avvicinarsi alla zona d’imbocco. 1 2 3 Figura 14. Inizio fase di sostituzione rullo 1 2 3 Pag. 9 TAVOLO TECNICO DEL PIANO MIRATO DI PREVENZIONE Provincia di Treviso Figura 15 . fase di taglio automatico. (4) = coltello 1 2 4 Figura 16. Avvolgimento sul nuovo rullo (2) = nuovo rullo posizionato per la normale lavorazione (3) = rullo sostituito 1 2 3 Pag. 10 TAVOLO TECNICO DEL PIANO MIRATO DI PREVENZIONE Provincia di Treviso Soluzione 3. Cambio rullo automatico e taglio automatico con sistema a revolver Figura 17. La freccia indica la rotazione del revolver che posiziona il nuovo rullo prima di tagliare il film. (1) rullo completo, (2) nuovo rullo 2 1 Per tutte le soluzioni proposte, devono essere previste protezioni fisse laterali e il mantenimento delle distanze di sicurezza, sia in fase di produzione sia in fase di cambio rullo, manutenzione o regolazione con cilindri in movimento. Gestione dei rischi residui: Da valutare caso per caso, da parte del datore di lavoro, in funzione della soluzione attuata e delle condizioni preesistenti, ricorrendo, se necessario, a ripari mobili interbloccati, tappeti sensibili o barriere immateriali che determinino l’arresto e l’apertura dei rulli nel caso in cui l’operatore si avvicini alla zona pericolosa o apra i ripari. Il sistema adottato deve tenere conto del tempo necessario per ottenere l’arresto dei rulli e la loro apertura. Pag. 11