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13 luglio 2016 delle ore 05:05
Fino al 17.VII.2016
Wasteland
Mona Bismarck American Center - Galleria
Thaddaeus Ropac
Wasteland ovvero la New Art proveniente dalla
West Coast in una mostra curata da Shamim
Momin e dalla Los Angeles Nomadic Division,
che raggruppa 14 artisti contemporanei tra i più
rappresentativi della scena losangelina. La
mostra "Wasteland" espone in due siti diversi,
dal classico palazzo che ospita il Mona
Bismarck American Center, a due passi dalla
Tour Eiffel, alla galleria Thaddaeus Ropac a
Pantin, alle porte della capitale francese, che si
è installata in una ex fabbrica di 2000m2. Due
luoghi che rappresentano due visioni e modi
diversi di riappropriarsi dell’opera d'arte. E su
questo dualismo s’inserisce un dialogo
costruttivo e innovativo tra due città diverse,
quali Parigi e Los Angeles, centri nevralgici
dell’attuale proposta artistica internazionale.
Ma cosa ha spinto questi artisti a partecipare e
a creare per questa mostra collettiva? Thomas
Stearns Eliot e la sua poesia modernista The
Waste Land, da cui s’ispira il titolo della mostra.
Pubblicato nel 1922, La terra desolata di TS
Eliot, è stato scritto in un momento di forte
preoccupazione nei riguardi del presente e
d'incertezza per il futuro, ma anche di grande
disillusione nei confronti del mondo politico
(siamo infatti dopo la prima guerra mondiale),
una sfiducia che si riversa su se stessi come sugli
altri. Da questa poetica della disperazione
prendono vita le creazioni dei 14 artisti, ognuno
con la sua specificità, questi esplorano
l'umanità parlando delle società civili come
della sfera spirituale.
Ma chi sono questi artisti e quali le opere che
li rappresentano? Quasi tutti sono accolti in
entrambi i siti, ma non potendo parlare di tutti,
anche volendo, ne trattiamo solo alcuni. Tra
questi, Edgar Arceneaux e la sua opera Library
of Black Lies (Inverted), del 2016, accolta nella
biblioteca del Mona Bismarck Center.
Un’installazione che presenta un capanno di
legno, con al suo interno una biblioteca
labirintica, che ospita libri cristallizzati come
sospesi nel tempo, altri per metà bruciacchiati
restano ammucchiati senza più autore né
contenuto visibili, altri sono posti in bella vista.
Con titoli bizzarri, si passa così dall’identità
afroamericana con un vecchio libro Free at Last,
all'Assoluta povertà di Germain Seller o a Part
Povera di Cermano Geleant. Aperta a molteplici
interpretazioni, l'opera svela le incoerenze e le
ipocrisie dei testi ufficiali di storia. Tra gli artisti
ritroviamo anche Ry Rocklen, che abbiamo già
incontrato nel novembre scorso durante la Fiac,
presso la fiera off d'arte contemporanea Paris
Internationale, presentato dalla galleria PrazDelavallade. L'artista statunitense realizza
sculture partendo da oggetti di recupero, qui con
l'opera Clam Fill (2016) che vede un contenitore
di rifiuti con disegno a griglia, in cui sono
incastrate banconote statunitensi. Queste
ultime non sono immediatamente riconoscibili
poiché ricoperte di gesso e di sabbia
proveniente dal quartiere losangelino Venice
Beach. Presente anche Sam Falls, della Franco
Noero di Torino, con Untitled (Christopher,
2014), che ridisegna in modo essenziale il corpo
di un amico con il neon, quest'ultimo è sospeso
grazie ad una serie di palloncini gonfiati con
gas elio. Mentre Shannon Ebner & Erika
Vogt presentano: la prima Yes Tomorrow, No
Tomorrow (stampa a colori, 2006), la seconda
Surface Screen Projection (video, 2006),
entrambe le artiste esplorano i legami tra foto e
linguaggio. Infine, opera faro dell'esposizione
è A Private Stranger Thinking About His Needs
(2016) di Mark Bradford. Questa presenta una
cascata coloratissima fatta di strisce di carta
incrostate di vernice e altri detriti cade lungo la
scala del Mona Bismarck American Center,
rivelando una pittura fortemente scultorea.
L'artista losangelino lavora per lo più con la
vernice e il collage, incorporando nelle sue
creazioni elementi del quotidiano, quali resti di
manifesti e cartelloni pubblicitari. Gli altri
artisti sono: Lisa Anne Auerbach, Math Bass,
Daniel Joseph Martinez, Jonathan Pylypchuk,
Fay Ray, Amanda Ross-Ho, Analia Saban e
Brenna Youngblood. Il catalogo della mostra
raccoglie diversi testi redatti da scrittori, storici
dell'arte, editori e curatori.
Livia De Leoni mostra visitata il 12 marzo
Dal 12 marzo al 17 luglio 2016 Wasteland
Thaddaeus Ropac Paris Pantin www.ropac.net
Orari: dal martedì al sabato dalle 10:00 alle
19:00 Mona Bismarck American Center Orari:
dal mercoledì alla domenica, dalle 11:00 alle
19:00 Info: www.monabismark.org
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