SconfinataMente (Resoconto) - Il PORTALE del Volontariato del LAZIO
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SconfinataMente (Resoconto) - Il PORTALE del Volontariato del LAZIO
Villaggio Globale: è qui l’intercultura? A Roma il secondo Festival interetnico tra musica, arte, cucina Si è protratto fino a sera, presso il centro sociale Villaggio Globale di Roma, SconfinataMente, la seconda edizione del Festival interetnico di musica, arte, cucina, promosso dal Forum delle Comunità Straniere con il contributo della Regione Lazio. Fuori l’ex-mattatoio, sul Lungotevere Testaccio, c’era quasi il deserto. Una desolazione che non lasciava pensare ad alcunché di gioioso e condiviso: né musica, né colori, né danze. Unico segno che la festa fosse lì, qualche manifesto sparso ed alcune auto parcheggiate. Una volta all’interno della struttura, la sensazione è stata quella di aver varcato il confine con un mondo totalmente diverso, denso di persone, di influenze, curiosità, diversità amalgamate eppure incontaminate. Questo era SconfinataMente: al Villaggio Globale si è svolta con sorprendente partecipazione una manifestazione interculturale che ha visto tantissimi artisti di diversa provenienza cantare, suonare, ballare, davanti ad un pubblico sempre più ampio e variegato, che sembrava nascere dal nulla, quasi affluisse in risposta ad un richiamo silenzioso, spirituale. Lo spettacolo è iniziato con la rappresentazione musicale I sogni dei bambini - canzoni del Kenia, del Ghana e della Polonia, che ha visto protagonisti i piccoli coristi del Centro Educativo San Gregorio al Celio. Subito dopo si è esibito il gruppo musicale interetnico Akwaba Team, che ha forse incarnato il simbolo, ed il senso profondo, della serata: gli Akwaba, parola che in lingua ivoriana significa “benvenuto!”, nascono infatti dalla collaborazione artistica tra musicisti africani ed italiani, il cui processo di reciproca integrazione ha portato all’elaborazione di un afro sound originale, sintesi interculturale di forme musicali diverse. Una musica senza frontiere, che ha dato il la alle altre esibizioni, eco profonda di culture da ogni parte del mondo: danze folkloristiche dal Perù, danze dello Sri Lanka, canti dell’Albania, danza del ventre e molte altre, fra cui un’esaltante performance di percussionisti senegalesi, che hanno visto gli spettatori sempre più numerosi e coinvolti: bambini, adulti, ragazzi, intere famiglie. All’ingresso, un omaggio ai partecipanti: il libro Paese che vai... proverbi dell’Africa, dell’America Latina, dell’Asia e dell’Europa dell’Est ricordati dalle comunità immigrate, un assaggio degli usi, dei costumi e delle abitudini tipici di diversi angoli del globo. Sul muro, fotografie ed illustrazioni evocative, quasi nostalgiche, di Paesi come Sri Lanka, Ghana, Polonia e molti altri. Immagini che funzionavano da colonna sonora perfetta per l’allestimento degli stand predisposti alla degustazione di piatti tipici di alcuni Paesi africani (ma non solo): Eritrea, Etiopia, Equador, Madagascar, Ghana, Sri Lanka, Polonia, Sudan, tutti con una specialità diversa, da gustare tra uno spettacolo e l’altro. SconfinataMente: essere altrove, in un luogo dove Paesi fra loro lontani, diversi modi di vivere e di pensare coesistono e dialogano mantenendo la propria peculiarità ed unicità. Un villaggio globale. Utopia? www.volontariato.lazio.it pubblicato il 27 marzo 2007