2 Giugno. Medaglia d`Onore alla memoria di

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2 Giugno. Medaglia d`Onore alla memoria di
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2 Giugno. Medaglia d'Onore alla memoria di neretino deportato e internato
Inviato da U.R.P.
giovedì 05 giugno 2014
Dall'Ufficio Stampa. Festa della Repubblica 2014, a Lecce Medaglia d’onore ad un neretino deportato e internato,
Giuseppe Cucci, nato a Nardò il 10 maggio 1918 e scomparso l’8 agosto 1963 a soli 45 anni
Festa della Repubblica: anche quest’anno una Medaglia d’onore ad un neretino deportato e internato,Giuseppe Cucci,
nato a Nardò il 10 maggio 1918 e scomparso l’8 agosto 1963 a soli 45 anni. A ritirare l’onorificenza durante la cerimonia
organizzata dalla Prefettura lunedì mattina a Lecce, in piazza Italia, in occasione del 68°anniversario della fondazione
della Repubblica c’erano i familiari di Giuseppe Cucci: la moglie, Raffaella Manno di 86 anni ed Alessandro uno dei tre
figli di Giuseppe Cucci.
Alla festa del 2 giugno dedicata a “quanti hanno contribuito e contribuiscono a costruire il nostro Paese”, così come ha
sottolineato il Prefetto di Lecce, Giuliana Perrotta,erano presenti il Sindaco di Lecce, Paolo Perrone, il Presidente della
Provincia, Antonio Gabellone, molti sindaci accompagnati dai gonfaloni e le più alte cariche militari del territorio e alcuni
parlamentari salentini. Alla cerimonia era presente anche il sindaco Marcello Risi per rendere omaggio alla memoria del
concittadinoGiuseppe Cucci, insignitodal Presidente della Repubblica della Medaglia d’Onore per essere stato internato
nei lager nazisti nell’ultimo conflitto mondiale. Sarebbero seicentomila gli italiani deportati e internati nei lager tedeschi
per essere utilizzati come manodopera schiavizzata nella produzione di guerra tedesca. Deportati per andare a
occupare, alla catena di montaggio, il posto delle generazioni ariane mandate in guerra sui vari fronti, vissero un vero e
proprio inferno in terra, inghiottiti da una spirale in cui precipitarono la Germania nazista e i suoi milioni di schiavi, un
inferno fatto di fame, distruzioni, desolazione, bombardamenti, morte. Il Sindaco di Nardo Marcello Risi, invitato dal
Prefetto di Lecce a prendere parte alla cerimonia, con fascia e gonfalone, ha presenziato alla cerimonia dove ha reso
omaggio al grande valore e alla testimonianza di vita offerta da coloro che hanno pagato il contributo più alto a tutela dei
valori fondanti la Repubblica.
“Sono qui” – ha dichiarato il primo cittadino di Nardò - a rappresentare ancora una volta la comunità neretina fiera di aver
annoverato tra i suoi concittadini grandi uomini che hanno fatto la storia della Repubblica. Tra questi anche Giuseppe
Cucci che per due anni fu prigioniero in un campo di concentramento in Germania e che tornato a Nardò dopo essere
stato liberato non riuscì cancellare dallo spirito e dal corpo i segni degli anni di prigionia e di dolore profondo, morendo a
soli 45 anni. “.
La storia di Giuseppe Cucci è la storia di tanti cittadini, anche neritini,internati nei campi di concentramentotedeschi ,che
allo strazio patito e impresso negli occhi non seppero mai reagire fino in fondo e che consegnarono ad un silenzio misto
a pudore i propri dolori e le proprie lacrime.
"Non amava raccontare di quegli anni – ci spiega il figlio Alessandro, 62 anni – piuttosto coglieva attimi di vita quotidiana
per ritornare a quel passato soprattutto per insegnare a noi bambini il valore delle cose. Il valore del cibo, per esempio,
era un tema sul quale si spendeva spesso a tavola quando noi ragazzini facevano capricci davanti ad un piatto magari
poco gradito. Lui,che aveva sofferto la fame al punto di nutrirsi solo di bucce di patata, non poteva tollerare la nostra
leggerezza di fronte ad un piatto caldo.
Mio padre ci ha lasciato quando io, che sono il mediano dei tre figli, avevo 11 anni. Ricordo tutto di lui. Anche quella
tristezza che velava il suo sguardo e che nascondeva i segni di un dolore che non potè cancellare e che lo portò presto ad
ammalarsi e a spegnersi. Fu il suo cuore a non reggere più.”
In effetti Giuseppe Cucci dopo i due anni di internamento nel lager nazista in Germania venne liberato e rimpatriato in
Italia nell’agosto del 1945. Si arruolò nel Corpo della Polizia di Stato lavorando sempre fuori Nardò. Per un lungo periodo
prestò servizio a Bolzano. Ma le sue condizioni di salute, sempre precarie, non gli permisero di continuare a svolgere quel
lavoro che pure amava molto. Così nel 1950 fu congedato per causa di servizio, probabilmente, come spiega il figlio
Alessandro, per i traumi riportati durante la prigionia.
Tornò cosi a Nardò dove però si spense a 45 anni, nel 1963.
Due giorni fa a Lecce in occasione della Festa della Repubblica il riconoscimento di un onorificenza che ha commosso e
colpito la famigliaCucci per la partecipazione che l’evento ha prodotto nella comunità.
“Una medaglia che rende onore ad un grande cuore – conclude la sua testimonianza il figlio Alessandro - colpito dall’orrore
e dalla tragedia che hanno devastato l’Europa, settant’anni fa. Un uomo semplice come tanti suoi amici e concittadini,
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vittime della stessa deportazione, che la vita ha segnato irrimediabilmente. Il mio pensiero và agli altri neritini che come
mio padre hanno dovuto affrontare l’orrore e lo strazio durante la prigionia e patire a lungo anche dopo, combattendo con
i ricordi o meglio tentando una rimozione che il più delle volte li ha travolti fino aspegnerli. “
Ed anche per onorare la memoria di cittadini italiani semplici e sobri come questi che in ossequio alle direttive della
Presidenza del Consiglio dei Ministri, condivise dalla Presidenza della Repubblica, la manifestazione del 2 giugno 2014
si è svolta all’insegna dell’Essenzialità, pur serbando il senso profondo della celebrazione, quella di una manifestazione
rivolta ai cittadini e a quanti hanno contribuito e contribuiscono a costruire il nostro Paese.
Ma la cerimonia di lunedì mattina è andata oltre la sobrietà, puntando alla condivisione più ampia dei contenuti della
manifestazione che saranno inseriti sulla piattaforma di e-learning Cultura della Repubblica. Così i valori fondanti la
Repubblica Italiana saranno riaffermati oltre la data del 2 giugno, secondo un progetto di formazione a distanza coerente
con gli obiettivi europei della scuola 2.0.
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