THE HELP di Tate Taylor A Jackson, Mississippi, negli anni `60, è
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THE HELP di Tate Taylor A Jackson, Mississippi, negli anni `60, è
THE HELP di Tate Taylor Scheda a cura di Salvatore Marfella A Jackson, Mississippi, negli anni ’60, è ancora molto forte il fenomeno della segregazione e del razzismo. Skeeter, una giovane studentessa bianca, si laurea alla Ole Miss e torna a casa dai genitori. A differenza delle altre ragazze, che pensano a maritarsi, Skeeter vuole farsi una posizione e va a lavorare in un piccolo giornale dove si occupa di una rubrica in cui risponde alle lettere delle casalinghe. Decisivo per Skeeter sarà l’incontro con le due domestiche di colore, Aibeleen Clark e Minny Jackson. La prima racconta a Skeeter la storia della sua vita, una vita di amore e dedizione in cui ha cresciuto diciassette figli di un’altra famiglia e uno suo, morto tragicamente. Minny Jackson fa la cuoca, è la migliore amica di Aibeleen e l’ha aiutata ad affrontare il dolore della perdita del figlio. Così Skeeter pensa che potrebbe essere interessante raccontare la storia di quelle domestiche nere ascoltando il loro punto di vista. Le reazioni e gli eventi cui questa idea darà origine saranno inaspettati. Tratto dal romanzo “L’aiuto (2009) “ di Kathryn Stockett (amica d’infanzia del regista e sceneggiatore del film Tate Taylor), “The help” è un forte dramma sociale sul razzismo ambientato nel Mississippi, uno Stato dal forte passato segregazionista in cui era ambientato anche un altro buon film, “Mississipi burning” (1988) di Alan Parker. È un film sull’amicizia ed è anche una storia che celebra la possibilità di ispirare il cambiamento lottando contro le convenzioni di una società che ti mette nell’angolo. Viola Davis e Octavia Spencer, rispettivamente nel ruolo di Aibeleen e Minny, sono state entrambe candidate all’Oscar (vinto poi dalla Spencer come miglior attrice non protagonista) insieme a Jessica Chastain che interpreta il ruolo della fragile ma generosa Celia Foote, una donna bianca evoluta che non asseconda l’atteggiamento razzista dell’élite di cui fa parte. Il film ha fatto parte anche della rosa dei candidati all’Oscar come miglior film, premio andato poi a “The artist”.