qfiln - Consiglio Regionale della Puglia

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Ill.mo Presidente
del Consiglio della Regione Puglia
Oggetto: Richiesta contributo economico per Workshop Teatrale " Il potere delle
Parole"
La sottoscritta Mariangela Zingaro nata ad Andria 1l rc1o61ry76 ed ivi residente alla Via
Esiodo n. zr, in qualità di Presidente dell Associazione culturale "il Solstizio, homo faber fortunae
la concessione di un
contributo a sostegno dell'attività teatrale: "Il Potere delle Parole" che il predetto ente nosltae" di Andria (BT)
-
C.F. 9oo77o7o72.t, presenta istanza per ottenere
profit effettua nel proprio territorio di riferimento favorendo lo sviluppo e la crescita dell'amore
verso
il teatro come luogo di incontro, di crescita personale e collettiva e di interscambio
culturale.
Obiettivo dell'iniziativa è rispondere a un naturale bisogno di creatività attraverso
corpo, la parola guidata, col modello infantile di comunicazione sociale: il "far finta" che
il
è
momento fondamentale di crescita e maturità.
Le regole del teatro possono, in questo caso, fermare e sottolineare la fase creativa;
rappresentano la "Grammatica" che permette di liberare e sviluppare la "Fantasia".
Il rapporto con il proprio corpo, con la parola inventata, con il gioco teatrale, può rivelare
una miriade di problematiche soggettive e ci conferma l'utilità del momento progettuale.
E' naturale, a questo punto, considerare il testo teatrale, il copione, come semplice
pretesto, un'ulteriore occasione di verifica, durante
il
percorso creativo, delle condizioni di
crescita del singolo o dell'intero gruppo di lavoro,
Andria, u novembre
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Il presidente
Marig4gebZingaro
P.S. Per qualunque informazione o comunicazione:
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Mariangela Zingaro
Via Esiodo, zt
76tzj - Andria
Cell. 328.t469545
il Solslizio,
homo fober fortunoe sroe rcuitÙio /orte/tpori/tempo llberolserviri /corso covour,88 int. lì176123/ondrio/bl
codice fiscqte 90077070721 / p.ivo 0708725A721 I iel,349.8047 648/ ilsolstilo@libero'it
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IL POTERE DELLE PAROLE...
Per una recitazione vera e naturale attraverso il Teatro
contemporaneo
Docente : Marian gel a Zingar o
"Il lavoro principale, giorno
dopo giorno, fu combattere con le parole e il loro signficato.
Anche il significato emerge lentamente dal testo, aforza di tentativi e di errori.
(Jn testo prende vita solo attroverso il dettaglio, e il detlaglio èfrutto della comprensione.
Da principio un attore non può dare altro che una schematica, generica impressione di
quello che unverso contiene"
P. Brook
L'associazione Culturale il Solstizio di Andria propone un workshop durante
potere delle parole, dei silenzi e delle azioni nel teatro contemporaneo.
il
quale scandagliare
il
Durata: n. 3 weekend (sabato e domenica), sei giorni, sei ore al giorno con un'ora di pausa compresa.
Premessa
vita.
Il teatro è vita.
della
ma
si
occupa
Il teatro non ha categorie,
A un'idea si devono dare came e sangue e verità emotiva.
Lavita, però, nel teatro è più concentrata. La compressione consiste nel rimuovere tutto quello che non
è strettamente necessario e nell'intensificare ciò che rimane.
Ma come? Essendo naturale!
Che non significa né colloquiale, né ordinario. Cosa ci vuole, quindi, per portare l'ordinario verso
l'unico? Perché le intenzioni di un attore siano perfettamente chiare, con prontezzaintellettttale, sentire
autentico e un corpo equilibrato e bilanciato, i tre elementi - pensiero, emozione, corpo - devono essere
in perfetta armonia.
Solo allora egli può soddisfare la richiesta di essere più intenso all'interno di uno spazio temporale più
breve di quando è a casa propria. La sensibilità per un attore consiste nell'essere in costante contatto
con tutto il proprio corpo.
Ma, ancora, come?
Come recitare quello che è scritto?
E poi, cosa c'è scritto?
Caratteri su un foglio! Eppure le parole di un testo sono la trascrizione di pensieri che l'autore voleva
che fossero detti e che la bocca della gente trasforma in suoni emessi con un certo timbro, certe pause,
significato.
un ritmo, accompagnati da determinati gesti, tutto ad integrare il
impulso
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esprimersi, stimolato da un atteggiamento, un comportamento.
drammaturgo e che si ripete nell'attore.
La parola, per entrambi, è una piccola parte visibile di una gigantesca costruzione invisibile.
Non bisogna cominciare né con le parole, né con le idee (intese come pregiudizio), ma con il corpo.
Un attore che fa un gesto mosso da un bisogno profondo, crea per se stesso e per chi lo guarda.
La recittzione, quindi, comincia con un piccolissimo movimento interiore, così sottile da essere quasi
invisibile.
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Un gesto è affermazione, espressione, comunicazione e condivisione di un'esperienza.
Per renderlo tale, bisogna scoprire la qualità del proprio essere in scena, la consapevolezza dell'evento
teatrale, acquistando una coscienza del rapporto tra gesto-sguardo-parola.
Elementi che appartengono al "io-qui-ora".
Elementi propri del "fatto" teatrale.
Ogni testò è un gioco di tempi, di pause e di azioni, e la parola arriva come ultimo passaggio del
percorso in atto: azione definitoria di rapporti.
La sfida è la ricerca continua di strategie comunicative diverse dalla parola, che portino però
all'esecuzione della scena, alla pronuncia delle battute, alla restituzione in termini pratici e concreti
della scrittura teatrale."
Contenuti
I
presente workshop, quindi,
si
propone di introdure
i
partecipanti alla consapevolezza delle
dinamiche proprie del fare teatro.
L'essere veri e naturali con una recitazione unica che permetta all'attore di affrontare il
palcoscenico teatrale o il set, sia esso televisivo o cinematograftco, è spesso il problema di
molti professionisti o futuri professionisti nel corso della propria carriera.
Spesso l'attore viene tacciato di essere teatrale, enfatico e finto invece di naturale, vero e credibile e
tutto ciò, può spingere l'individuo verso un'inevitabile crisi creativa che si auto
alimenta vorticosamente ogni volta che ci si trova a recitare.
L'essere aderente e verosimile alle regole imposte da un personaggio nel rispetto di se stessi rende
l'attore unico e vero nella propria interpretazione.
La vita di un personaggio entra nella vita dell'attore e viceversa.
Trovare l'essenziale equilibrio nell'interpretazione, nel rispetto delle richieste registiche, rende l'attore
unico e sicuro della propria aÉe.
Quello dell'attore è un mestiere che oltre al talento richiede ed esige una grande dedizione allo studio'
Il percorso che i paÉecipanti al workshop si troveranno a dover affrontare permetterà loro di acquisire
una coscienza pratica e teorica della materia in questione attraverso un approccio
assolutamente comprensibile a tutti, fisicamente non eccessivo, emotivamente non violento, ma di
indubbio sforzo psicofisico.
La scelta di usare il capolavoro manzoniano "I Promessi Sposi" deriva dal proposito di ricercare
negli allievi una verità e una nairalezza che la popolarità del citato romanzo offre a tutti i partecipanti,
in quanto pietra miliare della LINGUA italiana conosciutissimo, ma solo a livello "scolastico" e colmo
di risvolti sconosciuti da scandagliare!
Agli allievi, al momento dell'iscrizione, verrà consegnato un monologo e un dialogo, tratti da "I
Promessi Sposi" di Alessandro Manzoni, da dover mettere in scena per I'inizio del workshop
oppure
è
richiesto un monologo (max 5 min.) di propria scelta.
Il seminario teatrale diretto dall'attrice e regista Mariangela Zingaro è un percorso espressivo e creativo
per accostarsi al teatro, sperimentarsi e sperimentare. Voce, movimento, studio delle emozioni,
improwisazione, drammatizzazione, studio del personaggio, analisi dei testi. E'uno spazio aperto a
tutti.
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FA,SI
1.
IL GIOCO DEL TEATRO
La proposta ludica deve rispondere a un naturale bisogno di creatività, espressa con il corpo, con la
parola guidata, col modello infantile di comunicazione sociale: il "far finta" che è momento
fondamentale di crescita e maturità. Le regole del teatro possono, in questo caso, fermare e sottolineare
la fase creativa; rappresentano la "Grammatica" che permette di liberare e sviluppare la "Fantasia".
con il gioco teatrale, può rivelare una miriade
di problematiche soggettive e ci conferma l'utilità del momento progettuale.
Il rapporto con il proprio cofpo, con la parola inventata,
E' naturale, a questo punto, considerare il testo teatrale, il copione, come semplice pretesto, un'ulteriore
occasione di verifica, durante il percorso creativo, delle condizioni di crescita del singolo o dell'intero
gruppo di lavoro.
Operando con queste basi potremmo cercare di recuperare, nel fare teatro, altre valenze, oltre a quella
ludica che sino ad oggi hanno prevalso in questa sfera di attività.
2. INTRODUZIONE
AL LINGUAGGIO DEL TEATRO
Questa importante e ricchissima risorsa che è
sintassi e una sua morfologia.
il linguaggio del teatro ha comunque delle regole, una sua
L'uso pedagogico del teatro deve awalersi della stessa tecnica dell'attore e seguire un percorso di
lavoro che, fase dopo fase, conduca all'acquisizione degli elementi base della sua arte. Si tratta di
insegnare I'anima del teatro fornendo appunto la sua "grammatica", e attraverso questa di conservare, di
esaltare e di recuperare capacità già presenti in ogni persona: La capacità di sentirsi, di ricordare, di
immaginare, di porsi in rapporto con l'altro da sé, di "mettersi nei panni di" e di "fare come se", quindi
di essere se stessi e di capire gli altri.
L,attore produce spettacolo e dà vita a un'opera d'arter l'allievo "gioca il teatro" per capire
crescere: cambia la finalità, ma la grammatica è la stessa.
il Solstizio,
e
homo f ober fortunae suoe /cuiiuro/orte/sporl/tempo ltbero/serviri /corso covour. BB lnt.l I 17 6123/ondrio/l:t
corjice fiscole 9007t070721 / p.ivo 07087250721 I tel. 349.8047 6481 [email protected]
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il
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PROGRAMMA
FASE 1
CONOSCERE LO SPAZIO
Lo spazio è l'elemento base dell'azione teatrale: acquisirne il senso e sapervisi muovere sono degli
obiettivi primari. Lo scopo degli esercizi è, quindi, l'appropriazione dello spazio, di tutto lo spazio che
è
stato scelto come scena.
CONOSCERE SE STESSI
Lapercezione sensoriale è il punto dipartenza di ogni esperienza e di ogni apprendimento. Gli esercizi
che SI propongono intendono principalmente attivare la sensorialità e la corporeità; quindi la percezione
di sé e, attraverso questa, la coscienza di sé.
SCOPRIRE SE STESSI
Il rilassamento implica e nello stesso tempo aiuta la conoscenza
del proprio essere psicofisico. I
presa
proprio
ritmo
permettono
interno e della respirazione,
la
di
coscienza
del
momenti di rilassamento
favoriscono la memoria delle sensazioni e della produzione fantastica.
FASE 2
LA VOCE
L'intenzione principale di questi esercizi è liberare negli allievi quelle potenzialità espressive che in
genere i bambini posseggono in tenera età e che purtroppo tutti crescendo tendiamo a perdere; lo scopo
è portare gli allievi a una dizione corretta e a un potenziamento della emissione vocale, rendendoli
consapevoli delle possibilità espressive dell'organo vocale.
I GESTI
Con gli esercizi sulla gestualità si approfondisce la conoscenza delle possibilità espressive del corpo: gli
allievi diventano più consapevoli della forza comunicata dai gesti; sono indotti a riflettere sulla
correlazione fra movimenti ed emozione.
L'IMPROVVTSAZIONE
L'improwisazione teatrale è una palestra indispensabile, un metodo di studio e di creazione
fondamentale per gli allievi. Improwisare ci permette di creare dal nulla una situazione di rapporto, un
gesto, un'azione, che sono figli di una sensazione o di una particolare emozione.
DAVANTI AL PUBBLICO
Andare in scena. cioè offrire al pubblico il frutto del proprio lavoro, significa verificare le capacità e le
competenze acquisite, individualmente e con il gruppo, ed è in fondo l'unico modo per dare forma alla
creazione teatrale. Ogni allievo reciterà il proprio "pezzo" davanti a tutti i partecipanti. L'esibizione è
sempre un momento altamente gratificante per gli allievi e la gratificazione nel processo educativo e
didattico conta moltissimo.
il Solslizio.
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codice fiscole 90077070721 / p.ivo 07087250721 / tel. 349.8A47 648/ ilsolstizioCdlibero.it