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Anno XIV Numero 2
maggio 2012
“AIP Informa”
“Poste Italiane in A.P. art.2 comma 20/c legge 662/96 Brescia”
Editore: AIP onlus - Via del Medolo 2 - 25123 Brescia
Direttore responsabile: Sergio Castelletti
Redazione: Gloria Berretta, Giorgio Filippini
Realizzazione grafica: AIP ONLUS
Stampa: Color Art s.r.l. Rodengo Saiano Bs
Iscrizione Trib. di Brescia n. 41/1999 del 20/12/1999
informa
Periodico di informazione dell Associazione Immunodeficienze Primitive onlus
Aggiornamento Scientifico
I neutrofili,
le “cellule spazzino”
del sistema
immunitario!
Scoperta una nuova funzione biologica dei neutrofili nella difesa contro
le infezioni: non più solo cellule “spazzino”, ma cellule che interagiscono
direttamente con i linfociti B. La Cenerentola che diventa principessa?
In parte sì.
L
a maggior parte, se non tutte le persone che leggono
questo articolo, hanno eseguito sicuramente, almeno
una volta nella loro vita, un emocromo. Un esame di
laboratorio che ci dice quanti globuli rossi, bianchi e quante
piastrine sono presenti nel nostro sangue. Se, oltre all’emocromo, il vostro medico vi ha prescritto anche la formula
leucocitaria, avete avuto la possibilità di scomporre i globuli
bianchi nei loro componenti principali che sono i neutrofili e i
linfociti. Sono proprio i neutrofili l’oggetto del lavoro pubblicato
su Nature Immunology, una delle riviste scientifiche più prestigiose. Il lavoro, coordinato dal prof. Andrea Cerutti del Catalan
Institute for Research and Advanced Studies di Barcellona e del
Department of Medicine, Mount Sinai School of Medicine di
New York e dalla Dr.ssa Irene Puga dell’IMIM-Hospital del Mar,
vede come coautori italiani il prof. Alessandro Plebani, Direttore
della Clinica Pediatrica dell’Università degli Studi di Brescia
e Direttore Scientifico dell’Istituto di Medicina Molecolare A.
Nocivelli degli Spedali Civili, il dott. Vassilios Lougaris, ricercatore della Clinica Pediatrica dell’Università di Brescia e la dott.
ssa Lucia Notarangelo dell’Unità di Oncoematologia Pediatrica.
Il lavoro è stato supportato anche dalla Fondazione Camillo
Golgi e dall’Associazione per le Immunodeficienze Primitive
onlus.
I neutrofili sono le cosiddette “cellule spazzino” perché fagocitano i germi che entrano nel nostro organismo e dopo, averli
fagocitati, li uccidono. Non distinguono i diversi tipi di batteri,
li fagocitano tutti. Attraverso il sangue arrivano in tutti i distretti
del nostro organismo che sono interessati da un processo infettivo. Per esempio se avete una polmonite, i neutrofili che arrivano
al polmone attraverso il sangue, escono dai vasi sanguigni polmonari e vanno a localizzarsi in corrispondenza della sede del
polmone interessata dall’infezione. Quindi fagocitano i germi
contribuendo a limitare l’espansione del processo infettivo e
favorendone la sua risoluzione. Svolgono un ruolo di difesa di
trincea, sono le prime cellule ad entrare in gioco per limitare
la diffusione dei germi (e come tali fanno parte dell’immunità
innata) per poi consentire alle altre cellule del sistema immune
e cioè ai linfociti (cellule del sistema immune considerate più
specializzate e che fanno parte dell’immunità adattiva) di produrre gli anticorpi necessari per debellare definitivamente l’in-
2
"*1*/'03."tmaggio 2012
ASSOCIAZIONE
IMMUNODEFICIENZE PRIMITIVE
onlus
AIP “Informa” , periodico d’informazione di AIP onlus
“Poste Italiane in A.P. art.2 comma 20/c legge 662/96
Brescia”
Editore: AIP ONLUS - Via del Medolo 2 - 25123 Brescia
Direttore responsabile: Sergio Castelletti
Redazione: Gloria Berretta, Giorgio Filippini
Realizzazione grafica: AIP onlus
Stampa: Color Art s.r.l. - Rodengo Saiano Bs
Iscrizione Tribunale di Brescia n. 41/1999 del
20/12/1999
Sede Legale
Clinica Pediatrica, Università degli Studi di
Brescia. Piazzale Spedali Civili,1 - 25123 Brescia
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Comitato scientifico
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Prof. Roberto Burgio (Pavia)
Presidente:Prof. Alessandro Plebani (BS)
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Prof. Bruno Dallapiccola (Roma)
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Prof. Francesco Indiveri (Genova)
Dot.ssa. Silvana Martino (Torino)
Dott. Baldassarre Martire (Bari)
Prof.Andrea Pession (Bologna)
Prof.ssa Maria Cristina Pietrogrande (Milano)
Prof. Claudio Pignata (Napoli)
Prof.ssa Isabella Quinti (Roma)
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Prof. Giuseppe Spadaro (Napoli)
Prof. Pier Angelo Tovo (Torino)
Prof. Alberto Ugazio (Roma)
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- Come sostenitore, con una quota libera.
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copertina: © Alx - Fotolia.com
pag 12: © Rob - Fotolia.com
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Il prof. Alessandro Plebani,
direttore della Clinica Pediatrica
dell’Università di Brescia
fezione. E’ per questo che soggetti
che presentano un basso numero
di neutrofili in circolo e che sono
definiti pertanto “neutropenici”
presentano una aumentata suscettibilità ad avere gravi infezioni
batteriche, non essendo in grado,
per via del numero molto ridotto
di neutrofili circolanti che presentano, di eliminare i batteri responsabili dell’ infezione.
Questo è quanto si sapeva finora a proposito dei neutrofili e che
veniva solitamente riportato nei
testi di medicina. I neutrofili venivano considerati quasi come la
“Cenerentola” delle cellule del
sistema immunitario: cellule chiamate a svolgere un lavoro grossolano (spazzare via i batteri), un
lavoro più di braccia che di intelletto, preparando la strada ad altre
cellule del sistema immune (i linfociti T e i linfociti B) chiamati a
svolgere compiti più sofisticati.
Come nelle favole Cenerentola diventa principessa, così anche
nella scienza può succedere che
le cellule possano progredire di
rango. A differenza delle fiabe,
nella scienza non vi è la bacchetta
magica, ma solo perseveranza e
costanza nel sostenere, da parte
del ricercatore, alcune ipotesi e nel
dimostrare la loro veridicità attraverso esperimenti controllati. Questo è quanto è stato fatto in questo
lavoro, nel quale si dimostra una
nuova funzione dei granulociti
non riconosciuta precedentemenXXXBJQJUPSH
Chiediamo al prof. Andrea
Cerutti come si è arrivati a questa
scoperta.
“Il tutto è partito dall’osservazione che i neutrofili già durante
la vita fetale vanno a colonizzare
la milza, un organo molto ricco
di linfociti B, e questa colonizzazione avviene in assenza di processi infettivi in corso. Questo ha
suggerito che, nella milza, i neutrofili fossero chiamati a svolgere
una funzione differente da quella solitamente loro attribuita di
“cellula spazzino”, perché la loro
migrazione nella milza avveniva
in assenza di qualsiasi episodio
infettivo. Così, attraverso diversi approcci sperimentali abbiamo
dimostrato che nella milza i neutrofili acquisiscono la capacità di
interagire con i linfociti B e di
indurre la loro differenziazione a
plasmacellule secernenti immunoglobuline. Questa capacità viene
mediata dalla Interleuchina 10,
una citochina prodotta dalle cellule endoteliali della milza. Questo
dimostra che i neutrofili possono acquisire funzioni differenti a
seconda dell’ambiente dove si tro-
vano, si tratta di una conoscenza
assolutamente nuova nel campo
della biologia. Infatti, i neutrofili
che circolano nel sangue periferico, a differenza di quelli presenti
nella milza, non sono in grado di
interagire con i linfociti B”.
Aggiornamento Scientifico
te: i neutrofili sono in grado di
interagire direttamente con le cellule più “nobili” del nostro sistema immune (i linfociti B), inviano
loro dei segnali che inducono i
linfociti B a produrre anticorpi.
Con l’acquisizione di questa capacità si riconosce ai neutrofili un
ruolo biologico più sofisticato e
complesso che li porta di diritto a
far parte del gruppo delle cellule
dell’immunità adattiva, non sono
più relegati al ruolo di sole cellule
spazzino.
Quali ricadute pratiche possono
avere queste scoperte? Lo spiega il
prof. Alessandro Plebani.
Una ricaduta è strettamente di
tipo scientifico perché migliora le
nostre conoscenze sui meccanismi attraverso i quali il sistema
immune ci difende dalle infezioni, condizione indispensabile per
poterle meglio controllare. Sapere
infatti che una carenza numerica o funzionale dei neutrofili (in
quest’ultimo caso i neutrofili sono
presenti in numero normale ma
non funzionano bene) può tradursi anche in un difetto della
funzione dei linfociti B, ci consente
di proporre strategie terapeutiche
più efficaci. La ricaduta pratica
di questa scoperta riguarda proprio questo aspetto terapeutico:
pensare a una terapia che miri a
vicariare non solo il difetto dei
neutrofili, come finora si è solo
fatto, ma anche quello dei linfociti
B, aspetto quest’ultimo mai preso
in considerazione perché non si
conosceva questa relazione funzionale tra neutrofili e linfociti B.
Per ultimo vorrei concludere
dicendo che questo studio dimostra che i due compartimenti
dell’immunità innata e di quella
adattiva, considerati finora come
delle entità distinte e in un certo
qual modo indipendenti, in realtà
non siano altro che due estremi di
un “continuum unicum”. Q
In questo numero
Aggiornamento
Scientifico
pag. 2
Normative
Socio-Sanitarie
pag. 13
AIP Notizie
pag. 4
Grazie a...
pag. 14
Convegno
Nazionale 2012
pag. 10
I 10 campanelli
di allarme
pag. 16
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3
N
AIP Notizie
ell’Aula Nocivelli degli
Spedali Civili di Brescia,
si è tenuta l’VIII giornata
d’incontro medici-pazienti di Brescia, alla quale hanno partecipato
una cinquantina di persone tra pazienti e familiari di pazienti, oltre
a numerosi medici della Clinica Pediatrica e alle infermiere del DH di
immunologia pediatrica.
La giornata si è aperta con i saluti del professor Alessandro Plebani,
Brescia,
giornata
d’incontro medici pazienti
che ha ringraziato Michele Del Zotti
per l’impegno profuso per l’AIP nei
suoi 12 anni di presidenza e ha augurato un proficuo lavoro ad Alberto
Barberis, eletto Presidente dell’AIP il
10 settembre 2011.
Sono poi seguiti i saluti della dottoressa Alessandra Tiberti, Direttore
del Dipartimento Pediatrico e della
Neuropsichiatria Infantile, la quale
ha ribadito l’importanza dell’associazionismo affinché i pazienti abbiano assicurati i propri diritti, specie in un momento difficile da un
punto di vista organizzativo quale è
questo, a causa dei tagli previsti per
la sanità.
Successivamente Michele Del
Zotti, dopo aver ringraziato per il
sostegno ricevuto da parte di tutti
durante la sua
presidenza, ha
ripercorso
la
sua esperienza alla guida
dell’AIP, mentre
Alberto
Barberis ha illustrato il suo
cammino all’interno dell’AIP,
intrapreso circa 7 anni fa,
e ha descritto
la riorganizza-
4
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zione del lavoro che si è apportata
all’interno dell’associazione. Infatti
sono state individuate diverse aree
di azione e i compiti all’interno del
Consiglio Direttivo sono stati ben
suddivisi, al fine di non disperdere
le energie e razionalizzare le attività
per raggiungere gli obiettivi statutari
tenendo sempre presente che l’obiettivo principale dell’AIP è il bene
del paziente e della sua famiglia.
Alberto Barberis ha poi riferito circa
il successo dei corsi di formazione
sulle Immunodeficienze Primitive rivolti ai medici e ai pediatri di base
e organizzati dall’AIP negli ultimi
mesi a Brescia, Milano e Varese. Poiché le IDP sono patologie croniche
complesse il collegamento tra centro
di riferimento e medici sul territorio
è sicuramente fondamentale e i medici di base devono poter disporre di
una conoscenza adeguata circa la
diagnosi precoce e la terapia.
Alberto Barberis ha poi concluso presentando il programma delle
attività previste dall’AIP per il 2012
nonché il nuovo Regolamento Interno che prevede la creazione di
Gruppi Locali di pazienti.
In seguito la professoressa Paola Manfredi, Cattedra di Psicologia
Clinica della facoltà di Medicina
dell’Università degli Studi di Brescia,
ha tenuto un’interessante relazione
sui problemi psicologici dei pazienti
affetti da una patologia rara e cronica, cui è seguito l’intervento del professor Raffaele Badolato sulle “nuove” immunodeficienze primitive.
Il professor Alessandro Plebani
ha poi riferito circa quanto si sta
facendo in Europa nel campo delle
immunodeficienze primitive le IDP
in Europa, mentre Gloria, Maura,
Giorgio e Michele hanno illustrato
le principali attività svolte dal gruppo di Brescia nel corso dell’ultimo
anno e hanno caldamente incoraggiato i presenti affinché si formalizzi
la nascita di un Gruppo Locale di
pazienti di Brescia.
Al termine un piccolo rinfresco è
stato l’occasione per scambiarsi i più
calorosi auguri di Buon Natale. Q
Gloria Berretta
tesoriere AIP
www.aip-it.org
AIP Notizie
AIP a Torino
visita la
U
CANÈ
na delegazione del Consiglio Direttivo di AIP
composta dal Presidente
Alberto Barberis e dal sig. Michele Del Zotti ha incontrato i vertici della ditta CANÈ SpA presso la
sede di Rivoli, alle porte di Torino. La CANÈ è una realtà leader in
Italia e nel mondo nell’ambito della produzione di apparecchiature
elettromedicali; in particolare è
specializzata nella progettazione e
realizzazione di infusori che vengono utilizzati anche nelle terapie
sostitutive delle IDP per la somministrazione delle gammaglobuline
per via sottocutanea.
Negli ultimi anni, in cui questo
tipo di terapia si è affermato consentendo a molti pazienti di effettuare le cure a domicilio, la CANÈ,
con i suoi prodotti, rappresenta per
i malati di IDP un punto di riferimento ed un elemento essenziale
che permette di ottenere quell’indipendenza, autonomia e flessibilità terapeutica che comportano
un notevole miglioramento della
qualità di vita.
L’incontro, nato dalla comune
volontà di collaborazione, è stato
l’occasione per una proficua analisi ed uno scambio di opinioni sulla situazione della lotta alle IDP in
Italia ed, in particolare, sulle prospettive della terapia sottocutanea;
da entrambe le parti è stata evidenziata la criticità, in prospettiva,
legata all’uso degli infusori che, a
differenza del farmaco, non vengono forniti dal Servizio Sanitario
Nazionale, ma sono generalmente
messi a disposizione, allo stato attuale, dalle case farmaceutiche.
Si è convenuto sull’importanza
di porre in atto sforzi congiunti al
fine di ottenere la presa in carico
da parte della Sanità pubblica, sia
a livello nazionale sia regionale,
XXXBJQJUPSH
della fornitura delle apparecchiature e dei materiali di consumo
necessari alle infusioni, al fine di
poter garantire ai malati di IDP
che hanno scelto questa modalità
di somministrazione la sicurezza
di poterla effettuare con le stesse
garanzie che vengono date ai pazienti di altre patologie a cui già
attualmente vengono concessi gli
infusori.
In questi casi autorevoli studi
comparati hanno permesso di dimostrare che questa impostazione
terapeutica, oltre ai provati benefici clinici, comporta risparmi
operativi ed economici per gli enti
fornitori dei servizi sanitari in termini di minore ospedalizzazione e
liberazione di risorse.
L’ospitalità della CANÈ SpA ha
permesso ad AIP di visitare gli uffici di ricerca e progettazione ed i
reparti produttivi e di apprezzare
la dinamicità dell’azienda, l’alto
contenuto tecnologico dei prodotti
e la serietà dei controlli a garanzia
della qualità ed affidabilità degli
infusori che vengono utilizzati dai
malati; garanzia supportata dalle più stringenti certificazioni che
CANÈ può vantare sia in ambito
industriale sia di prodotto.
CANE’ SpA ha ribadito una volta di più come propria priorità la
volontà di essere vicino ai malati
di IDP col tramite di AIP e la nostra Associazione può esprimere il
proprio apprezzamento per la collaborazione che permette di realizzare con sempre maggiore energia ed efficacia gli obbiettivi che si
prefigge per alleviare le sofferenze
di chi è affetto da queste malattie
rare. Q
Alberto Barberis
presidente AIP
La rappresentanza AIP con i dirigenti di CANÈ
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AIP Notizie
Inghilterra e Lussemburgo.
Il convegno, moderato dal dottor Renè Cossou, neuropsichiatra,
è stato molto interessante. Dopo
una meticolosa introduzione in
cui si è descritta la patologia nelle
sue varie sfaccettature, molto utile, soprattutto alle nuove famiglie
che da poco hanno preso consapevolezza della situazione, è stata
la volta della professoressa Lucia-
Clermont Ferrand
convegno
internazionale
L
o scorso si è svolto a Clermont-Ferrand, Francia, il
Convegno Internazionale
sull’Atassia-Teleangectasia organizzato dall’associazione francese APRAT, al quale hanno partecipato per l’Italia le Associazioni
AIP, Gli Amici di Valentina (To) e
Noi per Lorenzo (Vr).
Dopo la calorosa accoglienza da parte della signora Mireille
Gervasoni, fondatrice e presidente
dell’associazione, abbiamo potuto
conoscere le altre associazioni e le
famiglie provenienti da Marocco,
AT
na Chessa, la quale ha esposto i
risultati sommari del trial sull’uso
del “Desametasone incapsulato
nei globuli rossi” svoltosi nei mesi
scorsi presso l’Ospedale Civile di
Brescia e il Policlinico Umberto I
di Roma.
Questo trattamento ha suscitato molto interesse tra i familiari e
i medici presenti. Ci auguriamo
vivamente che lo studio abbia un
seguito su più vasta scala per permettere ai pazienti di godere di
migliori condizioni neurologiche,
che consentano loro di condurre
una vita un po’ più indipendente
e autonoma.
Sono seguiti gli interventi del
dottor Pascale Lacombe e del dottor Philippe Rousset, fisioterapista,
il quale ha sottolineato l’importanza della riabilitazione fisioterapica
e della continuità terapeutica per
consentire ai pazienti di mantenere il più a lungo possibile la mobilità, intesa come capacità di deambulare e svolgere i piccoli riti
quotidiani come, ad esempio,
mangiare e vestirsi da soli.
E’ stata poi la volta della dottoressa Cècile Arcis, responsabile dell’associazione “Activitès
Phisiques Adaptées” (APA), Attività Fisiche Adattate.
Questa associazione, presente su tutto il territorio nazionale
francese, si occupa di applicare
e adattare le attrezzature sportive
per i soggetti portatori di handicap
fisici.
A questo proposito è intervenuto Laurent Poursoubire, un “ragazzo” di 42 anni affetto da AT, che
ha illustrato le attività sportive che
con questi accorgimenti è in grado
di svolgere e che spaziano dal tiro
con l’arco, alla vela, allo sci, tutto
questo grazie all’aiuto dell’APA e
a una situazione neurologica particolarmente favorevole.
E’ stato emozionante incontrare
alcuni ragazzi: David, Loris, Elody, Emma e, in modo particolare,
Laurent, animato da una grande e
inesauribile energia.
Purtroppo abbiamo conosciuto
anche famiglie marocchine che
sono abbandonate a se stesse e
non ricevono dalle istituzioni gli
aiuti necessari. Emblematica la fotografia di due sorelline costrette a
dividersi l’unica sedia a rotelle...
Per chi come me si avvicinava
per la prima volta a un’incontro
AT di livello internazionale è stato molto importante avere la possibilità di un confronto con altre
famiglie che vivono in realtà molto
diverse dalla nostra. Q
Giorgio Filippini
I partecipanti al convegno
6
"*1*/'03."tmaggio 2012
consigliere AIP
www.aip-it.org
XXXBJQJUPSH
maco da somministrare;
- riduzione degli effetti collaterali.
Lo studio della durata di sei mesi
(acronimo IEDAT-01), affettuosamente soprannominato dai partecipanti “operazione globulo rosso”,
ha visto arruolati 22 pazienti, di cui
18 lo hanno portato a termine, mentre 4, per vari motivi, lo hanno dovuto abbandonare.
AIP Notizie
A
conclusione dello studio
clinico “Somministrazione di corticosteroidi per
via intraeritrocitaria in pazienti affetti da Atassia Telangiectasia”, lo
scorso febbraio 2012 si è svolto a
Roma, presso l’aula magna dell’Istituto di Neuropsichiatria Infantile,
Ospedale Umberto I, un incontro tra
le famiglie AT e i medici ricercatori.
L’incontro, moderato dalla professoressa Luciana Chessa, responsabile dello studio, ha visto la partecipazione delle famiglie, delle
associazioni AIP, Gli amici di Valentina (TO), Noi per Lorenzo (VE), dei
medici che hanno seguito i pazienti
nelle sedi di Brescia e Roma, e di
ERYDEL SpA, l’azienda produttrice
della macchina che permette questo tipo di terapia, rappresentata dal
fondatore della società e ideatore
dell’innovativo sistema di somministrazione del farmaco, prof. Mauro
Magnani, dal dott. Giovanni Mambrini (General Manager di EryDel),
dal dott. Luca Benatti (membro del
CdA) e dal dott. Leandro Ricci (Coordinatore Responsabile degli studi
clinici).
La tecnica di “drug delivery” (rilascio del farmaco), consiste nell’utilizzo di una nuova metodologia di
somministrazione del farmaco, nel
caso specifico desametasone sodio
fosfato.
Il drug delivery consiste nel prelievo di una modica quantità di sangue del paziente (50 ml), nell’inserimento (“loading”) del principio
attivo farmacologico (desametasone
sodio fosfato) all’interno dei globuli
rossi estratti e nel successivo reinserimento del sangue caricato con
il principio attivo nel corpo del paziente.
Il principio attivo incapsulato nei
globuli rossi attraverso questa tecnica viene rilasciato costantemente e
lentamente nell’organismo con evidenti vantaggi, sintetizzabili come
segue:
- incremento dell’efficacia terapeutica grazie alla maggiore
permanenza nel corpo del principio attivo (fino a 30 giorni);
- riduzione delle quantità di far-
Roma,
famiglie e ricercatori
sfidano la sindrome
AT
I risultati sono stati incoraggianti
e lo studio ha portato un miglioramento statisticamente significativo
delle disfunzioni neurologiche dei
pazienti, nonostante si sia evidenziato nei globuli rossi dei pazienti
AT una certa variabilità nell’assorbire (o caricare) il principio attivo,
tanto da indurre la ERYDEL ad investire nuove risorse nello studio
per l’affinamento della tecnica di
caricamento ed adattare al meglio
la tecnologia alle peculiarità dei
pazienti AT. ERYDEL si è ritenuta
molto confidente nel poter affinare
la tecnica in tempi brevi.
Com’era lecito aspettarsi, i miglioramenti più evidenti si sono manifestati nei pazienti che sono riusciti
a “caricare” una maggiore quantità
di farmaco, con un significativo miglioramento di postura e cinetica, ed
un lieve miglioramento nel linguaggio e nella oculomotricità.
I neurologi hanno fatto presente che uno dei principali problemi
nella valutazione neurologica è la
mancanza di una scala di valutazione dedicata per l’AT. Attualmente viene impiegata la scala ICARS
(International Cooperative Ataxia
Rating Scales), ma nel caso dell’Atassia Telangectasia in alcuni aspetti
risulta limitativa, in quanto alcuni
disturbi, come per esempio l’aprassia oculomotoria, possono essere
La presentazione dei risultati da parte
della professoressa L. Chessa
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sfidano la sindrome
Roma,
AT
famiglie e ricercatori
AIP Notizie
indicati solo in positivo o negativo
e non consentono al neurologo di
attribuire un punteggio al grado di
gravità del sintomo.
All’esposizione dei risultati ottenuti è seguita una vivace e animata discussione durante la quale i
genitori dei pazienti hanno potuto
chiedere ai ricercatori di ERYDEL
e ai medici presenti delucidazioni
in merito ai tempi e modalità con
le quali il progetto possa evolvere,
svilupparsi ed essere esteso ad una
maggiore casistica di pazienti.
L’aspetto fondamentale emerso
in questi sei mesi di studio, importante almeno tanto quanto i
benefici ottenuti, è stata l’assenza
di effetti avversi associabili al trattamento e tipici del trattamento
prolungato nel tempo con corticosteroidi quali il desametasone.
Questo potrebbe consentire un
uso cronico del trattamento in
questione ed è in corso di studio
da parte di Erydel. E’ bene ricordare che, quando si affronta uno
studio di questo genere, il primo
aspetto da tenere in considerazione è quello di non arrecare al
paziente danni che non siano almeno controbilanciati dai benefici
apportati.
La prossima fase dello studio
Globulo rosso
(da 50 ml di sangue
del paziente)
Soluzione Ipotonica
Rigonfiamento della
membrana e apertura dei pori
Sostanza
da incapsulare
prevede il coinvolgimento di un
maggior numero di pazienti e,
trattandosi di una patologia rara,
di altri paesi al di fuori del nostro. ERYDEL sta lavorando alla
preparazione di un progetto da
presentare agli organi regolatori
preposti a fornire indicazioni utili
allo sviluppo di questa terapia per
consentirne la successiva approvazione all’immissione in commercio (Agenzie Regolatorie Italiane,
Europee ed Americane).
Nel frattempo nei centri di Brescia e Roma stanno proseguendo i
trattamenti ai pazienti che hanno
preso parte alla prima fase dello
studio.
La riunione è terminata verso le
17.00, con la speranza di ritrovarci presto con buone notizie per i
malati di AT e i loro familiari.
A nome delle famiglie AT, vorrei
rivolgere un caloroso ringraziamento a tutti i medici e ricercatori,
che si stanno impegnando su più
fronti, con inesauribile energia,
alla ricerca di una cura, che forse
non sarà risolutiva, ma sicuramente consentirà ai nostri figli una migliore qualità di vita. Q
Giorgio Filippini
consigliere AIP
Globulo rosso
caricato di farmaco
Chiusura della membrana
e lavaggio
Esempio del principio di funzionamento del trattamento farmacologico
8
"*1*/'03."tmaggio 2012
www.aip-it.org
della Clinica Pediatrica dell’Università di Brescia, quale indiscussa specialista della materia, illustrare con
professionalità e chiarezza le tematiche in esame attraverso la presentazione e discussione di casi clinici
di pazienti con difetti dell’immunità
nell’ottica di una gestione assistenziale integrata tra il Medico Immunologo specialista, il Pediatra di Libera Scelta e il Medico di Medicina
Generale.
Varese,
diagnosi
AIP Notizie
A
chiviato il successo delle
Giornate di Brescia e di
Milano, lo scorso ottobre
la città di Varese ha ospitato il Corso di aggiornamento sui “Difetti
Primitivi dell’Immunità”, promosso dall’Associazione per le Immunodeficienze Primitive e sostenuto
dal Progetto finanziato dalla Regione
Lombardia nell’ambito del Programma Famiglia e Solidarietà Sociale.
Il progetto, ambizioso di divulgare e formare il personale medico
alla diagnosi precoce e al trattamento di queste malattie rare, ha trovato grande consenso anche a Varese
dove l’auditorio, composto da medici specialisti pediatri, specialisti in
altre discipline mediche, discipline
infermieristiche, medici di Medicina Generale, insegnanti e genitori di
pazienti affetti da immunodeficienza
primitiva, ha gremito l’Aula Raffaello
dell’ospedale confermando, anche
con i questionari somministrati ai
partecipanti, il gradimento e l’apprendimento dei temi trattati.
L’introduzione all’evento ha visto
protagonisti l’ing. Alberto Barberis,
presidente dell’AIP e il dott. Alberto
Moscariello, responsabile provinciale per la Formazione dei Pediatri di
famiglia della Provincia di Varese, i
quali hanno motivato profondamente con i loro interventi l’importanza
della finalità dell’incontro. E’ spettato poi alla dott.ssa Annarosa Soresina
precoce
obiettivo di
medici e pediatri
La mattinata si è conclusa con un
proficuo scambio di suggerimenti
e approfondimenti su “casi ancora
insoluti” sfruttando le competenze
della specialista Soresina.
Dato l’interesse suscitato e l’attenzione del pubblico non rimane
che dire “ alla prossima! E che sia
a breve!”. Q
Maddalena Marinoni
membro IPINET
Il corso di aggiornamento a Varese
XXXBJQJUPSH
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AIP Notizie
I panettoni
di AIP Piemonte
N
el trascorso periodo
natalizio, grazie all’aiuto di alcuni volontari
dell’Aip Piemonte e alla disponibilità del personale del Reparto di Immunoreumatologia del
Regina Margherita di Torino è
stato allestito un banchetto per
la raccolta fondi destinati all’AIP.
Nelle 3 giornate, il 7,8 e il 19
dicembre, 350 panettoni e pandori dell’Aip sono andati a ruba!
Ringraziamo la prof.ssa Martino e il suo staff e tutti i Volontari
dell’Aip Piemonte. Q
Michela Olivero
consigliere AIP
Lo stand allestito all’ingresso
dell’Ospedale Regina Margherita
AIP, Convegno 2012
Gentile sostenitore,
anche quest’anno AIP Onlus vuole creare un’occasione di incontro con tutti coloro che, con il loro impegno
concreto, la loro vicinanza e la condivisione degli obiettivi che da più di vent’anni guidano l’operato della
nostra Associazione, danno la forza per migliorare e per affrontare il futuro con sempre maggiore energia.
Aip è lieta di invitarLa al Convegno nazionale dal titolo…
Il paziente,
protagonista del suo mondo
che si svolgerà sabato 23 giugno 2012 a Trieste, presso NH Hotel, C.so Cavour, 7.
Per ulteriori informazioni e per confermare la Sua presenza al convegno ed alla tradizionale cena offerta da
AIP la sera precedente (22/06), La preghiamo di contattare la nostra Segreteria al n° 030 3386557 o
via e-mail all’indirizzo: [email protected].
PROGRAMMA
ore 9.00
Registrazione partecipanti
ore 9.15
Saluto autorità
Alberto Barberis, Presidente AIP
Prof. Tamaro, Direttore Rep. Emato-oncologia
Ospedale Burlo Garofolo, Trieste
Prof. Plebani, moderatore convegno, Direttore
Clinica Pediatrica Università degli Studi di
Brescia
ore 9,30
La cura delle Immunodeficienze
Primitive: obiettivi e risultati della
rete IPINET
Prof.ssa Pietrogrande
Coordinatrice Nazionale IPINET
ore 9.50
Testimonianze di pazienti
affetti da IDP
„ La scoperta della malattia di un
figlio:
nuova ottica per la famiglia
10
"*1*/'03."tmaggio 2012
La scoperta della malattia:
riciclare la propria vita
Le sfide quotidiane per convivere con
la malattia
La transizione terapeutica: la
continuità della cura dal bambino
all’adulto
ore 10,30
Tavola rotonda:
discussione sulle problematiche
scientifiche, cliniche e psicologiche
evidenziate dalle testimonianze dei
pazienti
Moderatore: Prof. Plebani, Direttore Clinica
Pediatrica Università degli Studi di
Brescia
Dott. De Carli, Ospedale S. Maria della
Misericordia - UD
Prof. De Mattia, Policlinico F. Vecchio - Bari
Prof.ssa Duse, Università La Sapienza - Roma
Dott.ssa Manfredi, Università degli Studi di
Brescia
Dott. Micheli, Spedali Civili - Brescia
Prof.ssa Pietrogrande , Responsabile
dell’ U.O.S. di Immunologia Pediatrica Fondazione IRCCS Ca’ Granda - Ospedale
Maggiore - Milano
Dott. Porta, Spedali Civili - Brescia, Presidente
AIEOP
Dott.ssa Soresina, Spedali Civili - Brescia
Prof. Spadaro, Azienda Ospedaliera Universitaria
“Federico II”
Dott. Rabusin, Ospedale Burlo Garofolo - Trieste
Dott.ssa Foà , Fisioterapista - Fondazione IRCCS
Ca’ Granda - Ospedale Maggiore Policlinico
- Milano
Dott.ssa Gnaccarini, Infermiera - Spedali Civili
- Brescia
ore 12.30
Aperitivo
ore 12.45
La forza dell’esperienza come
proposta per dei percorsi mirati alla
qualità di vita
Prof. Biondi, Università La Sapienza - Roma
ore 13.15
Conclusione e saluti del Presidente
AIP
ore 13.30
Pranzo
www.aip-it.org
XXXBJQJUPSH
do di fornire. Sviluppare registri di
pazienti qualitativamente e statisticamente completi è stata, tuttavia,
una sfida difficile a causa dei costi connessi alla realizzazione e al
mantenimento dei necessari sistemi
di immissione dei dati.
La Comunità dei pazienti affetti
da malattie rare dovrebbe avere un
ruolo al di là della semplice realizzazione di registri. L’FDA dovrebbe seguire l’esempio dell’EMA nel
AIP Notizie
C
on più di 7.000 malattie,
disturbi e condizioni rare
conosciute che interessano più di 350 milioni di persone
in tutto il mondo, il trattamento
delle malattie rare negli ultimi
anni è diventato una priorità sanitaria globale. Purtroppo, la maggior parte di queste malattie non
hanno terapie o sono trattate in
maniera inefficace. I programmi di
incentivazione negli Stati Uniti (US)
e nell’Unione europea (UE) hanno
avuto un discreto successo nell’incoraggiare i produttori ad immettere in commercio nuovi farmaci per
le malattie rare
Il successo dei programmi a sostegno dei medicinali orfani negli
Stati Uniti e nell’Unione europea è
testimoniato dai 379 farmaci orfani
designati che hanno ottenuto l’approvazione della Food and Drug
Administration (FDA) dalla emanazione dell’Orphan Drug Act nel
1983, e da più di 60 nuovi farmaci
orfani approvati dalla Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) per il
mercato in Europa a seguito dell’introduzione della legislazione europea sui farmaci orfani approvata nel
2000.
Tuttavia, i forti incentivi finanziari non sono sufficienti da soli ad accelerare lo sviluppo di farmaci per
le malattie rare a livello globale.
Molti opinion leader affermano
che la recente evoluzione delle
conoscenze scientifiche è il fattore
chiave che permette ai ricercatori di
identificare obiettivi farmacologici
molto complessi e di sviluppare
meccanismi di progettazione con
una precisione senza precedenti.
Con l’80 per cento delle malattie
rare che sono di origine genetica, i progressi nella conoscenza
del genoma e nella fondamentale
comprensione scientifica si stanno dimostrando molto efficaci per
lo sviluppo di nuovi farmaci per le
malattie rare. Prima che si possa
valutare un’ipotesi di ricerca in uno
studio clinico, è necessario innanzitutto conoscere le caratteristiche
dei pazienti affetti da queste malattie, che i registri sarebbero in gra-
Lo sviluppo dei
“farmaci orfani”
adottati da
Stati Uniti e UE
Articolo pubblicato su “The source” Edizione Autunno 2011
Traduzione di Bianca Pizzera, segretario AIP nazionale
coinvolgimento dei rappresentanti dei pazienti nel Comitato per i
prodotti medicinali orfani (COMP).
I tre rappresentanti dei pazienti del
COMP sono in grado di dare un
valido contributo nella valutazione
delle richieste di designazione di
farmaco orfano. La progettazione
e la sperimentazione clinica ed il
tipo di processo di revisione utilizzato dai regolatori sono altre aree
dove le organizzazioni dei pazienti possono aggiungere competenza
al processo di approvazione di un
medicinale. Parrebbe che le trattative per la nuova autorizzazione
della legge PDUFA (Prescription
Drug User Fee Act1) includano un
procedimento per cui i finanziatori
dei farmaci potranno richiedere un
incontro scientifico congiunto tra
EMA e FDA, al fine di analizzare le
1 Legge che, previo pagamento di una tassa,
permette l’inserimento di farmaci sicuri sul
mercato, mediante un iter procedurale più
breve del solito.
incongruità presenti nella progettazione dei trial clinici dei farmaci,
come ad esempio ciò che riguarda
la loro fase finale.
L’armonizzazione che potrebbe
derivare da tale collaborazione tra
EMA e FDA contribuirà ad eliminare le difformità nell’approvazione
dei farmaci e nei tempi di approvazione. Alcune organizzazioni di
pazienti vedono questa mancanza
di armonizzazione come un ostacolo allo sviluppo di medicinali per
le malattie rare. Dare più certezze
ai produttori è la chiave per accelerare lo sviluppo in questo ambito.
Abbreviare i tempi di diagnosi
per le malattie rare è un’altra area
dove la comunità dei pazienti può
influenzare la politica. Negli ultimi
anni, gli Stati Uniti hanno assunto
un ruolo guida nello screening neonatale. I singoli Stati stabiliscono i
test utilizzati e le condizioni genetiche per le quali tali test di screening
saranno effettuati nella loro giuri-
NBHHJPt"*1*/'03."
11
Stati Uniti e UE
adottati da
“farmaci orfani”
Lo sviluppo dei
AIP Notizie
12
"*1*/'03."tmaggio 2012
sdizione. La comunità di pazienti
affetti da malattie rare ha promosso con successo delle campagne
a favore dello screening neonatale
in vari Stati ottenendo che diverse malattie rare venissero incluse
nei programmi di screening. Ad
esempio, secondo la Immune Deficiency Foundation2 lo screening
neonatale per la SCID, una forma
grave di immunodeficienza primitiva, viene attualmente effettuato in
20 Stati, nel Distretto di Columbia e
Porto Rico.
Il successo dello screening neonatale per la SCID negli USA è stato ottenuto anche grazie agli sforzi
della Jeffrey Modell Foundation3
che, in collaborazione con il Centro di Prevenzione e Controllo delle
Malattie, il National Institute of Health e l’Universita di California, San
Francisco, ha sviluppato il primo
programma pilota nel Wisconsin.
Gli Stati membri dell’UE pongono molta attenzione ai pazienti affetti da malattie rare e hanno
avviato l’attuazione di “Piani nazionali per le malattie rare” che
mirano a garantire che i pazienti
abbiano accesso a cure di elevata
qualità, incluso strumenti diagnostici, trattamenti, riabilitazione per
2 Organizzazione americana dei pazienti per le
,PPXQRGHÀFLHQ]H3ULPLWLYH
)RQGD]LRQHDPHULFDQDFKHÀQDQ]LDODULFHUFD
VXOOH,'3
coloro che vivono con la malattia e,
se possibile, farmaci orfani efficaci.
I piani e le strategie saranno adottati entro la fine del 2013 al più tardi e integreranno iniziative a livello
locale, regionale e nazionale al fine
di creare una rete assistenziale per
le malattie rare. I piani nazionali
definiranno una serie di azioni prioritarie con obiettivi e meccanismi di
follow-up. Inoltre, la possibilità di
identificare più pazienti nelle fasi
iniziali avrà l’effetto di incoraggiare
i produttori ad entrare nel mercato,
e, si spera, a produrre ancora più
classi terapeutiche per soddisfare i
bisogni dei pazienti.
I pazienti affetti da malattie rare
devono avere accesso all’intervento terapeutico più adatto alle loro
esigenze individuali. Gli incentivi economici previsti dal Orphan
Drug Act negli Stati Uniti e dal Regolamento (CE) n. 141/2000 dell’Unione Europea rappresentano un incentivo allo sviluppo di terapie per
le malattie rare. Insieme a questi
incentivi per i produttori, l’avanzamento scientifico, i registri, lo screening neonatale e l’armonizzazione
nella progettazione di studi clinici
sono tra i componenti aggiuntivi
cruciali di un modello di sviluppo
di medicinali incentrato sul paziente necessario per aumentare il numero di farmaci per le malattie rare
approvati in tutto il mondo. Q
www.aip-it.org
800mila
controlli nel
C
2012
on il 2012 si conclude il
massiccio piano di verifiche straordinarie sulla permanenza dei requisiti sanitari nei
confronti dei titolari di invalidità
civile, cecità civile, sordità civile,
handicap e disabilità.
Al termine del piano per il 2012,
le posizioni controllate saranno 800.000: 200.000 nel 2009,
100.000 nel 2010, 250.000 sia per
il 2011 che per il 2012.
Nel corso degli anni è stata modificata anche la modalità di definizione del campione da sottoporre
a verifica. Riassumiamo di seguito i
criteri adottati da INPS.
Anni
saggio); non viene fissato alcun
limite di età;
„
i titolari di indennità di accompagnamento (ciechi e invalidi) e
di comunicazione ma solo di età
compresa fra i 18 e i 67 anni compiuti;
„
i titolari di assegno mensile di
assistenza (invalidi parziali) ma
solo di età compresa fra i 40 e i
60 anni.
La procedura
L’INPS richiederà alle Aziende
Usl l’invio dei fascicoli sanitari relativi alle persone selezionate per la
verifica.
Controlli
Criteri di campionamento
200.000
Invalidi maggiorenni di età inferiore ai 78 anni; il campionamento è proporzionato all’incidenza territoriale degli invalidi civili per abitanti.
Esclusi dai controlli le persone affette dalle patologie di cui al DM 2
agosto 2007 (gravi stabilizzate o ingravescenti).
2010
100.000
I titolari di indennità di accompagnamento e di comunicazione ma solo
di età compresa fra i 18 e i 67 anni; gli invalidi parziali di età compresa
fra i 40 e i 60 anni. Il campione è estratto su chi percepisce assegni o
indennità da prima del 1° aprile 2007.
Esclusi dai controlli le persone affette dalle patologie di cui al DM 2
agosto 2007.
2011
250.000
Come nel 2010 e come campione aggiuntivo gli invalidi civili, ciechi civili
e sordi – titolari di provvidenze economiche – il cui certificato di invalidità
preveda una revisione fra luglio e dicembre 2011.
2009
2012
Per il 2012, INPS ha fissato i
criteri con il Messaggio 19 aprile
2012, n. 6796. Il Messaggio ricalca
le indicazioni già fornite con la Circolare 76/2010 e con il Messaggio
6763/2011.
Pertanto il campione 2012 sarà
estratto fra:
„
gli invalidi titolari di provvidenze economiche in scadenza prima della fine dell’anno (esclusi
quelli per la quale la scadenza è
prevista entro due mesi dal MesXXXBJQJUPSH
Contestualmente invierà alle persone selezionate per la verifica una
lettera raccomandata con invito a
far pervenire, entro 15 giorni dalla
data di ricezione, al Centro Medico-Legale INPS, la documentazione
posseduta, utile per una preventiva
valutazione dello stato invalidante
in essere.
Nel caso in cui il Cittadino, entro
15 giorni, non invii la documentazione richiesta o questa sia insufficiente (lo decide sempre l’INPS),
riceve una convocazione a visita.
Normative Socio-sanitarie
Invalidi e disabili:
Se invece la documentazione
viene ritenuta sufficiente per poter
effettuare una valutazione sugli atti
(cioè in base alle sole certificazioni,
referti, cartelle cliniche), l’INPS si
riserva diverse possibilità.
La prima è di confermare la prestazione erogata.
La seconda di applicare quanto previsto dal DM 2 agosto 2007,
cioè di riconoscere che si tratta di
una patologia grave stabilizzata o
ingravescente ed escludere la persona da ulteriori verifiche.
E infine la terza ipotesi è quella
della rettifica dei precedenti verbali
di invalidità precedente e, quindi,
di revocare la pensione, l’indennità
o l’assegno.
L’istituto della rettifica - già previsto per le malattie professionali
e le invalidità per lavoro – è stato
esteso anche per le prestazioni di
invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap, disabilità e alle
prestazioni di invalidità a carattere previdenziale (cioè le pensioni
di invalidità concessa in costanza
di attività lavorativa) dal secondo
comma dell’articolo 10 del Decreto
legge 78/2010 (Legge 122/2010).
Consente, appunto di rettificare, in qualunque momento, le prestazioni erogate, in caso di errore
commesso in sede di attribuzione,
concessione o erogazione.
L’INPS applica nel senso più
estensivo questa possibilità, riservandosi la rettifica anche solo sulla
base della documentazione presentata, senza procedere a nessuna
visita e valutazione oggettiva della
persona.
L’accertamento dell’handicap
Lo scorso anno, nel commentare
il Messaggio 6763/2011, rilevammo un paradosso nella comunicazione dell’INPS.
Vi era prevista una prassi non
vantaggiosa per il Cittadino: l’INPS,
in base a quel Messaggio, ha effettuato le verifiche – in caso di revisione già prevista fra luglio e dicembre 2011 – solo per la titolarità di
provvidenze economiche. Non ha
verificato, quindi, nelle stesse perNBHHJPt"*1*/'03."
13
2012
controlli nel
800mila
Invalidi e disabili:
Normative Socio-sanitarie
Grazie a...
14
sone lo stato di handicap (Legge
104/1992) anch’esso in revisione .
Pertanto la persona con invalidità ed handicap riconosciuti e per i
quali era prevista una contemporanea rivedibilità, ha dovuto sottoporsi a due visite – una all’INPS
(invalidità) e una all’ASL (handicap)
– anziché una sola, con disagio
doppio e doppia spesa per l’Erario.
Opportunamente, il Messaggio
6796 del 19 aprile 2012, corregge
le indicazioni precedenti: il programma di verifiche straordinarie
dell’anno 2012 comprenderà anche l’accertamento della permanenza dei requisiti di legge previsti
dall’art.3, comma 3, della Legge n.
104/1992.
Rimane invece immutata l’altra indicazione (ormai prassi) già
espressa in precedenza da INPS.
L’INPS infatti in occasione delle
verifiche straordinarie sulla permanenza dei requisiti nei confronti dei
titolari di prestazioni di invalidità
civile, non riconosce una condizione di invalidità superiore a quella in
precedenza determinata.
Nella sostanza: l’INPS non riconosce mai l’aggravamento. Per
richiederne il riconoscimento il Cittadino deve presentare una nuova
istanza di accertamento e sottoporsi ad ulteriore visita di accertamento, con un sovraccarico anche per
l’Erario. Q
Carlo Giacobini
Responsabile del Centro per la
documentazione legislativa
Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare
tratto dal sito www.handylex.org,
per gentile concessione
Grazie a...
R
ivolgiamo il nostro più sincero ringraziamento a tutti
coloro che con i loro contributi ci consentono di proseguire
nella nostra attività volta a migliorare la qualità della vita delle persone affette da Immunodeficienza
Primitiva.
Un grazie di cuore va ai parenti
di Bruno Vascotto, che hanno devoluto un contributo all’Aip in ricordo
del loro caro.
Ancora una volta ringraziamo tutti gli amici e i parenti di Lauretta per
il loro sostegno a favore della cura
dell’Atassia Telangectasia.
E grazie a Siro Danzi, Antonio
Spagnuolo, Maria Pia Da Vià, Roberto Moret, Marina Bruschetti,
Achille Cappelli, Lorenzo Falcidieno e ai Genitori delle classi 4° A-B
della Scuola Elementare di Settimo
Pescantina.
Ringraziamo il Comitato Coalonga, l’Associazione Ornicoltori Monzesi e la Numero Blu Servizi Spa per
aver contribuito a sostenere i nostri
progetti.
Infine porgiamo un ringrazia-
"*1*/'03."tmaggio 2012
mento particolare ai carissimi amici
Anna, Luca e Stefania e alla signora
Susanna Crudele per le loro generose donazioni. Q
Consulenza telefonica
A partire dal mese di giugno, AIP mette a disposizione dei
pazienti EJJIXXMHEMQQYRSHI¿GMIR^ITVMQMXMZIYRTYRXSHMEWGSPXS
KVEXYMXSTIVVIGITMVIIHEMYXEVIEVMWSPZIVIPIPSVSTVSFPIQEXMGLI
-PWIVZM^MSGYVEXSHEPPEHSXXWWE(ERMIPE%MVEKLMEWWMWXIRXI
WSGMEPIsEXXMZSSKRMPYRIHwHEPPIEPPIEPRYQIVSHMXIPIJSRS
IEPP·MRHMVM^^SHMTSWXEIPIXXVSRMGE
GSRWYPIR^E$EMTMXSVK
55
20775
0
3
0
tel.
l:
e-mai -it.org
aip
lenza@
u
s
n
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c
www.aip-it.org
IPINET - AIEOP
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$VVRFLD]LRQH,WDOLDQDGL(PDWRORJLDHG2QFRORJLD3HGLDWULFD
COMITATO STRATEGICO E DI STUDIO PER LE IMMUNODEFICIENZE PRIMITIVE
Coordinatore: Prof.ssa Maria Cristina Pietrogrande
I centri partecipanti ai Protocolli Diagnostici Terapeutici per le Immunodeficienze Primitive
ANCONA, Clinica Pediatrica Ospedale Salesi, Prof. Coppa, Prof. P. Pierani, Tel.071/36363; BARI, Dipart. Biomedicina dell’Età
(YROXWLYD&OLQLFD3HGLDWULFD,3URI''H0DWWLD'RWW%0DUWLUH7HOBARI&OLQLFD3HGLDWULFD,,,8QLYHUVLWj
GL%DUL3URI/$UPHQLR'RWW)&DUGLQDOH7HOBARI'LSGL6FLHQ]H%LRPHGLFKHH2QFRORJLD8PDQD6H]0HGLFLQD,Q
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BRESCIA&OLQLFD3HGLDWULFD6SHGDOL&LYLOL3URI$3OHEDQL'RWWVVD$6RUHVLQD'RWW9/RXJDULV3URI5%DGRODWR7HO
CAGLIARI&HQWUR7022VSHGDOH0LFURFLWHPLFR&OLQLFD3HGLDWULFD8QLYHUVLWDULD3URI&DR'RWW)&RVVX7HOCAGLIARI$OOHUJRORJLDH,PPXQRORJLD&OLQLFD3ROLFOLQLFR8QLYHUVLWDULR3URI6'HO*LDFFR3URI30DQFRQL7HOCAMPOBASSO 'LY 3HGLDWULFD 2VSHGDOH &DUGDUHOOL 'RWW , (YDQJHOLVWD7HO CATANZARO, Div. Ematologia Ospedale
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GL0HGLFLQD,QWHUQD,PPXQRORJLDFOLQLFDH5HXPDWRORJLD8QLY'·$QQXQ]LR3URI53DJDQHOOL7HOCOMO, Divisione
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GLDWULD1HRQDWRORJLD$]2VSHGDOLHUD6DQ6DOYDWRUH'RWW/)HOLFL7HOPISA22QFRHPDWROSHGLDWULFD'RWWVVD5&RQ
VROLQL'RWW&)DYUH7HORIMINI'LYLVLRQH3HGLDWULD2VSHGDOH´,QIHUPLµ3URI99HFFKL'RWWVVD36DFFKLQL
'RWWVVD*5LQDOGL7HOROMA'LSDUWLPHQWRGL0HGLFLQD3HGLDWULFD,5&&62VSHGDOH3HGLDWULFR%DPELQR*HV5RPD
3URI$*8JD]LR3URI35RVVL7HOROMA&OLQLFD3HGLDWULFD8QLYHUVLWj&DWWROLFD6DFUR&XRUH3URI$6WDELOH7HO
ROMA,VW&OLQLFD3HGLDWULFD8QLYHUVLWj´/D6DSLHQ]Dµ3URIVVD0'XVH7HOROMA, Diparti
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www.aip-it.org
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