Proiezione 56_xp5 - Comune di Noventa Padovana
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Proiezione 56_xp5 - Comune di Noventa Padovana
Numero 56 - Dicembre 2006 Inserto: Un Pat per Noventa 56 il saluto d e l s i n d a c o Il governo del territorio e vicende inerenti la gestione del territorio rappresentano la parte più complessa tra i compiti della Pubblica Amministrazione locale. L’affermazione è facilmente motivabile: il territorio costituisce la ricchezza di una comunità e la trasformazione del territorio genera a sua volta ricchezza. Da qui la necessità di conoscerlo a fondo, nelle caratteristiche morfologiche e nelle valenze storiche e ambientali, per poter pianificare e dare prospettiva all’uso del territorio, senza perdnuova legge) in cui il privato che ottiene nuova capacità edificatoria, dovrà dare in cambio risorse utili alle necessità pubbliche.e del PAT e prima della sua approvazione. Chi ha idee sul governo del territorio comunale le tiri fuori ora. Daremo vita a un confronto democratico su scelte che riguardano un futuro più equilibrato del nostro territorio. L di GIUSEPPE PAVIOLA [email protected] 3 editoriale Si ricomincia a scrivere... ...in una Noventa che non cessa di cambiare roiezione Noventa ritorna. Dopo oltre un anno, con una rinnovata redazione e un desiderio ancora più forte di raccontare. Si vuole parlare di un paese che cambia, al confine di una grande città, ma che non ha alcuna voglia di diventare «periferia». Un Comune che non si accontenta - parlo dell’Amministrazione, ma soprattutto della «gente», delle «persone» - e che cerca nuove strade, senza dimenticare il proprio passato. P Sulle pagine di questa rivista lo si nota: una scuola che cresce, una biblioteca tutta nuova, un centro civico per le associazioni, un gruppo giovane che cerca spazi... tanti, piccoli o grandi, segnali. Che sono ancora poca cosa rispetto a quanto attende il territorio nel prossimo futuro: una piazza che prima o poi si farà e muterà il volto del paese, una bretella stradale importante, un parco al posto della vecchia fornace - simbolo di un’economia produttiva della Noventa dei nostri nonni, che ora è quasi scomparsa - e ancora la caserma dei Carabinieri, il plesso scolastico unificato e altre cose ancora... In questo contesto, centrale diventa la possibilità di fermarsi e pensare al proprio futuro: l’occasione è data dal Pat, il Piano di Assetto del Territorio che sostituirà il Piano regolatore attualmente in vigore. A questo tema è dedicato interamente l’inserto centrale, che non vuole essere una proposta di soluzioni o di strade già decise da qualcun’altro, bensì un primo e semplice strumento di informazione per aiutare a capire la legge e da cosa si parte per progettare il futuro. Per poter prendere parte al dibattito, è fondamentale conoscere! Proiezione Noventa riprende la pubblicazione con la consueta cadenza, quadrimestrale, e con la suddivisione degli spazi in tre parti: le prime pagine gestite dall’Amministrazione comunale, altre tre curate dai Gruppi consiliari, e la seconda metà dalla redazione, di cui sono stato confermato direttore responsabile. I nostri nomi e l’indirizzo e-mail a cui contattarci sono nella pagina accanto. Buona lettura, buon Natale e buon anno 2007! Emanuele Cenghiaro SOMMARIO 4 5 6 Il saluto del sindaco di Giuseppe Paviola Si ricomincia a scrivere di Emanuele Cenghiaro La piazza che non c’è di Paolo Coltro IL COMUNE INFORMA 7 8 10 12 14 4 Un nuovo parco all’ex fornace I progetti della nuova scuola Opere pubbliche Antenne e territorio L’assessorato alla Famiglia I GRUPPI CONSILIARI 17 18 19 per Noventa Noventa Solidale Noventa Domani INSERTO: UN PAT PER NOVENTA 35 36 38 40 pag. 21-28 41 PERSONE E TERRITORIO 30 33 34 Scuola a Noventa di Emanuele Cenghiaro e Sandra Silvan Progetti per la scuola di Nilla Caiati La protezione civile di Claudia Parpaiola 42 44 46 Corso sull’affido al Villaggio Dalla Biblioteca Un nuovo centro civico Gasparo Gozzi e Noventa di Luigi Perini Zoom from inside di Elisa Galante La «fornasa» di Raffaella Cabbia Fiorin Immigrati a Noventa di Roberto Cacchi Verde pubblico e privato di Luigina Tartufi Vivi il Parco Lettere il parere La piazza che ancora non c’è Ma attorno al campo d’erba la vita scorre già iazza Europa? Non c’è. È ancora progetto, lavoro teorico, volontà politica e volontà tout court. È documenti, carte, contenzioso, persino un dvd di buona tecnologia. Ma non c’è. Piazza Europa è ancora un buco, uno spazio vuoto finora riempito di idee, di documenti, di firme, carte bollate , di parole scritte e dette, di promesse di tradimenti, di contestazioni e di applausi. Finora, è una piazza di carta e di immagini virtuali. Eppure, è uno dei grandi progetti di Noventa. Con il suo carico di coraggio, di innovazione. Con il suo percorso che ha seguito la strada di tutto ciò che sfugge alla normalità. C’è qualcosa di esemplare in questa vicenda: il fatto che le idee si conformino, via via, al sentire della comunità. Un progetto che ai cittadini di Noventa è sembrato non consono ha subito aggiustamenti, cambiamenti, modifiche. L’idea dell’architetto ha dovuto fare i conti con il sentire delle persone, il progetto si è plasmato nelle discussioni e nei confronti, è nato in uno studio di architettura ma è stato nutrito degli apporti della cittadinanza. È una bella lezione di democrazia, vissuta, partecipata, il cui risultato non può essere perduto. E non era facile: perché avere il coraggio delle idee espone a dei rischi, e si può anche avere la tentazione della sicurezza, di aver scelto per il meglio. Chi ha il potere può avere facilmente la tentazione di usarlo fino in fondo. Avrebbe potuto essere un progetto calato dall’alto, planato su quel campo incolto e quindi nella realtà di Noventa e nella vita di chi ci abita. Quante volte è successo? E invece. Invece il potere, cioè l’amministrazione, ha voluto sentire, discutere. Può darsi l’abbia fatto per calcolo politico, ma è più simpatico credere che l’abbia fatto perché sinceramente interprete della voce della sua comunità. Come dire: abbiano avuto un’idea coraggiosa, miglioriamola assieme. Un rischio, anche quello, perché tra gli abitanti di Noventa non ci sono schiere di progettisti, di urbanisti, di docenti di estetica. Ma le persone “sentono” il loro paese, capiscono la misura della loro real- P tà, e questo sentire è prezioso per disegnare le strade (e le piazze) del cambiamento, del futuro. Anche Noventa ha avuto il coraggio, lo stesso coraggio dell’amministrazione che non si era fermata all’idea di tre panchine e quattro alberi. Il coraggio di parlare, di suggerire; la forza di far cambiare qualcosa. È per questo che piazza Europa non è (sarà) solo la piazza dell’architetto Calimani, o della giunta Paviola: sarà la piazza di tutta Noventa, quella che ha parlato, approvato e criticato. Quella Noventa cui spetterà, chissà quando, il compito fondamentale: farla vivere, trasformarla da insieme di materiali pensati da un progettista in carne viva del paese, luogo in cui il progetto diventa soltanto il contorno della vita. Ma questo si vedrà, e sarà la vera prova del nove sia del progetto fisico, sia di tutte le idee che lo accompagnano. Però la piazza non c’è. È un campo in mezzo a un agglomerato costruito, in attesa di una trasformazione che non ne nasconde l’abbandono. E l’assurdità. Oggi piazza Europa è un’isola di niente. Tutta piena di vita intorno: i negozi, il bar, le poste, la chiesa che vede passare matrimoni e funerali, il movimento di persone, perfino automobili, tenuto fuori da quel grande quadrato immoto, rispettato, in attesa, triste con quella sua erba inutile e quel suo fango quando piove. La riflessione è proprio questa: possibile che una buona idea, una buona esperienza di democrazia, un buon luogo per la Noventa di domani, tutto questo possa essere fermato? Possa non realizzarsi? Ci saranno delle ragioni sostanziali, che non ci dilunghiamo ad elencare. C’è probabilmente chi non rispetta impegni assunti con l’amministrazione, ci saranno questioni di soldi, ci saranno quelle due parole – iter burocratico – che da sempre sono la cicuta del fare. Ma noi pensiamo che non si può perdere l’attimo, che il risultato delle discussioni e del confronto non può essere il fumo, o il niente. Un campo d’erba non è una piazza. Aspettiamo le ruspe. di PAOLO COLTRO Periodico di Informazione e Cultura del Comune di Noventa Padovana N. 56 - DICEMBRE 2006 Aut. Trib. di Padova n° 1419 / 7.7.1994 Redazione c/o il Municipio, via Roma, 4 Noventa Padovana E-mail: [email protected] Direttore Editoriale Giuseppe Paviola Direttore Responsabile Emanuele Cenghiaro In redazione Raffaella Cabbia Fiorin, Roberto Cacchi, Elisa Galante, David Monetti, Claudia Parpajola, Luigi Perini, Sandra Silvan, Luigina Tartufi Le pagine del Comune sono a cura di Michele Chillon, Tatiana Stellin, Fabio Borina (Consiglieri Comunali) Grafica e composizione Jam Art Studio sas - Padova Tel 049 603899 Pubblicità e stampa Edizioni La Torre Via del Bosco, 14 - Monselice (PD) Foto di copertina La fornace Morandi oggi 5 Le pagine dalla 7 alla 15 sono a cura dell’Amministrazione Comunale spazi verdi Un parco nella ex fornace A primavera sarà aperto a tutta la cittadinanza ono iniziati da un mese i lavori per recuperare un’area di 33mila metri quadrati. Da alcuni mesi quest’area è di proprietà del Comune: dove prima erano previsti 40mila metri cubi di nuove abitazioni, presto tutti i cittadini potranno godere del primo «parco urbano» di Noventa Padovana. Si tratta di un recupero ambientale di importanza sovracomunale, in zona adiacente ai vincoli del vicino fiume Brenta, alla confluenza con il Piovego; un luogo pieno di storia, al quale sono legate le storie personali di tanti cittadini di Noventa. S La storia Il futuro della fornace del parco: ex Morandi una nuova vita Era in stato di abbandono da cinquant’anni, dopo la sua dismissione. Non è soltanto una struttura di archeologia industriale, è importante anche perché la sua storia è legata a quella di molte famiglie della zona. Nello stabilimento, di proprietà di una famiglia di origine svizzera che gestiva anche l’omonima fornace di Pontevigodarzere, hanno lavorato molti cittadini di Noventa. Fin da bambini venivano avviati al duro lavoro che consisteva nel calare i mattoni di cotto appena prodotti; faticavano anche quattordici ore al giorno: finché c’era luce c’era da sudare e i diritti non esistevano ancora. Chi restava menomato per un incidente sul lavoro doveva continuare a svolgere qualche mansione, comunque faticosa, anche se il dolore era insopportabile. I nostri vecchi ricordano tante storie personali con gli occhi lucidi di chi ha visto i tempi peggiori del secolo scorso e non vuole dimenticare la durezza di quella vita, i diritti negati, la fame e la povertà sofferte: a loro va il nostro pensiero. Presto riconsegneremo a tutti questo pezzo di identità di Noventa e potremo farla conoscere meglio a tutti i cittadini che vorranno ascoltarla…… Una volta ripulito dai detriti e dalla fitta boscaglia che lo ricopriva, il corpo di fabbrica della ex fornace è tornato al suo aspetto originario: il sito verrà ora messo in sicurezza e recintato. La casetta sul confine verrà ristrutturata e usata: all’interno si troveranno i servizi igienici e il deposito attrezzi per il parco. La barchessa, ormai pericolante, verrà rifatta com’era e sarà un’utile riparo in caso di pioggia o per ristoro durante i pic-nic all’aperto. Lungo il fosso consortile sono stati piantati i pioppi che segneranno il confine, insieme ad una staccionata di protezione. La mura in mattoni d’epoca verrà rifatta con quelli recuperati dalla demolizione dei manufatti pericolanti. Il parco sarà arricchito con nuove specie arboree ed arbustive, per dare maggior pregio all’area verde; un terzo della superficie resterà a prato. Sarà il luogo ideale per passeggiate all’aperto e momenti di svago, ma potrà essere anche sede di eventi, manifestazioni e spettacoli, in aperture al di fuori dell’orario diurno previsto per tutti i cittadini. Per il recupero vero e proprio dell’antica struttura bisognerà attendere il reperimento di nuovi fondi, anche da iniziative di privati. 7 edilizia scolastica Il progetto per una nuova scuola La commissione esaminatrice del concorso di progettazione, composta da professionisti di primo livello, ha presentato i primi cinque progetti su centodiciotto partecipanti, assegnando un punteggio molto elevato al primo classificato. Costo previsto per l’opera: 4.000.000 di euro Dimensione del lotto: 19.058 mq • 13.650 mq di pertinenza degli edifici scolastici • 5.400 mq a verde pubblico • 900 mq destinato a parcheggio Superficie della palestra: 200 mq Corsi : 4 per un totale di 20 aule più quelle per le attività speciali Superficie dedicata alla futura scuola dell’infanzia: 2.600 mq Il progetto tiene conto del contesto urbano nel quale andrà ad inserirsi, con il rispetto e la valorizzazione del cono visuale della vicina villa Giustiniani De Chantal, attraverso la creazione di un percorso ciclabile alberato su via Marco Polo, occasione per creare un grande spazio pedonale, e di un nuovo fossato con adiacente terrapieno boscato, che fungerà da raccolta e riutilizzo dell’acqua piovana per l’irrigazione dell’area verde della scuola. Quest’ultimo accorgimento si inserisce in una serie di misure volte alla creazione di un edificio eco-sostenibile: recupero delle acque piovane per i wc, 150 mq di pannelli solari, isolamento termo-acustico innovativo, creazione di confort ottimale nei diversi ambienti e controllo della purezza dell’aria. La sfida sarà costruire un edificio “passivo” con un’efficienza energetica massima e costi di manutenzione minimi, nel rispetto dell’ambiente e delle future generazioni. Per la particolare attenzione dell’Amministrazione Comunale, questo concorso di progettazione è stato premiato dalla Regione Veneto per le soluzioni volte al risparmio energetico e all’uso di energie da fonti rinnovabili. Ora si tratta di passare alla fase successiva, che copre tutti i passaggi amministrativi volti alla realizzazione dell’opera: il nostro impegno è accelerare il più possibile le fasi burocratiche, per andare iniziare i lavori al più presto e dare finalmente una nuova scuola primaria ai bambini di Noventa. Il passo successivo sarà la realizzazione della nuova scuola materna, non ancora progettata, ma con un’area già ad essa dedicata lungo il lato ovest del lotto, con una superficie coperta prevista di 850 mq e un’area verde dedicata di 1.750 mq, più un parcheggio di 200 mq. Peculiarità del progetto: • Attenzione agli elementi qualificanti del paesaggio di Noventa: ad es. corsi d’acqua, parchi, ville. • La scuola come parco, diventa un fatto urbano, aperta alla cittadinanza e fruibile durante il giorno: palestra, teatrino, spazio espositivo, sale polivalenti possono essere usati indipendentemente. • E’ un edificio semplice, ma con una sua ricchezza da un punto di vista spaziale. • Nuovo parco verde che si unisce a quello della villa: “mall” alberato lungo tutta via M. Polo. 8 edilizia Veduta dell’area su cui sorgerà la scuola scolastica Animazione dell’interno della nuova palestra Ricordiamo le motivazioni della scelta del polo scolastico unico Nel nostro territorio sono presenti due edifici adibiti alle scuole primarie (il nome attribuito dalla riforma alle vecchie elementari): la scuola «G.Galilei» in centro a Noventa e la «A.Frank» a Noventana. Entrambi sono edifici che hanno quasi cinquant’anni e non sono adatti alla nuove esigenze, sia dal punto di vista funzionale che per rispondere alle necessità didattiche previste dalla nuova riforma. Nell’affrontare il problema, l’attuale Amministrazione, preso atto della necessità di maggiori spazi dovuta all’incremento della popolazione scolastica, ha svolto un attento studio per ricercare e valutare tutte le possibili soluzioni, compresa l’opzione di riorganizzare le strutture esistenti con eventuali ampliamenti. Tale studio è stato supportato anche dal parere delle Istituzioni scolastiche e di chi opera nella scuola. Per la scuola «G.Galilei», che a tutt’oggi ospita meno di 200 alunni, l’ipotesi prevedeva la necessità di una profonda opera di ristrutturazione, per una soluzione comunque insoddisfacente. Sarebbe stato possibile un ampliamento sul lato nord-ovest di circa 350 mq, per ospitare tutte le attività integrative oggi mancanti; ciò avrebbe comportato il sacrificio di quasi tutto il cortile esterno ed un costo stimato in oltre 900.000 euro. Anche per la scuola «A.Frank», oggi frequentata da più di 160 alunni, ma con domanda in crescita per la sua organizzazione su tempo prolungato, l’ipotesi prevedeva un ampliamento su un edificio separato, per una superfice di 600 mq, oltre ad una ristrutturazione completa del vecchio edificio ed un costo stimato di circa 1.200.000 euro. L’analisi di queste proposte, che avrebbero comportato comunque una spesa di almeno 2.100.000 euro, evidenziava anche una serie di gravi controindicazioni legate al trasloco delle scolaresche in altre sedi (inesistenti) durante i lavori. Quindi, grossi problemi a fronte di un risultato mediocre e certamente non rispondente alle aspettative delle famiglie oltreché degli operatori scolastici. Da questo è nata la proposta innovativa di creare un “Nuovo Polo Scolastico”. L’impegno finanziario verrà fortemente assorbito dall’alienazione di uno degli edifici e delle aree adiacenti già di proprietà comunale, per le quali è già stata approvata idonea variante urbanistica. Inoltre il Comune recupererà lo spazio del secondo edificio per le altre indispensabili funzioni pubbliche. Non meno importante è il fatto che un edificio nuovo e fortemente innovativo ci permetterà di risparmiare sui costi di gestione e il polo unico permetterà una razionalizzazione del trasporto scolastico che oggi vede una migrazione di alunni dalle zone opposte di Noventa alle rispettive due scuole, perché una è a tempo normale e l’altrà è a tempo pieno: in futuro le famiglie potranno scegliere comunque l’orario a loro più comodo. L’ubicazione della nuova scuola è stata individuata tra via Cellini e via Marco Polo, in un’area che per dimensioni e “centralità” sul territorio comunale è l’unica in grado di consentire la realizzazione di questo importante progetto, con la prospettiva di rispondere non solo alle esigenze della scuola primaria, ma alla creazione di un unico “Polo Scolastico dell’Infanzia” che veda integrate nel futuro anche le necessità della prima infanzia. Particolari del progetto La natura “entra“ nella scuola: al piano terra le aule sono a diretto contatto con il giardino, al primo piano le vetrate dei corridoi danno sui giardini interni. La luce entra liberamente e la scuola diventa parco, fonte di ispirazione e di salute, desiderabile e attraente, aperta alla cittadinanza: una scuola che invoglia a tornare fanciulli. 9 opere publiche Un aggiornamento sui lavori pubblici Apriranno nuovi cantieri per continuare il lavoro programmato nei cinque anni di passata amministrazione Nuova Piazza: uno stallo causato dal privato La proprietà dell’area è attualmente ancora del costruttore del complesso “Kolbe”, il quale ha manifestato la volontà di non adempiere agli obblighi convenzionali stipulati nel luglio 2003 con il Comune. L’amministrazione si è comunque attivata per acquisire la proprietà dell’area e iniziare i lavori al più presto, sostituendosi al privato che non adempie ai suoi obblighi e ricorrendo alla giustizia per i danni causati alla collettività. I cittadini hanno il diritto di vedere quanto prima i lavori realizzati. Il Comune di Noventa Padovana ha finora sempre cercato una via di uscita bonaria da questo stallo, ma dopo più di un anno il ricorso alla giustizia appare necessario. Nuova Bretella Il Comune sta ultimando la procedura degli espropri, che come sempre in questi casi richiede pazienza e tempi lunghi. Poi si procederà all’appalto dei lavori, i cui costi sono in larga parte sostenuti da Comune di Padova e Società autostradale Venezia - Padova, che si è impegnata anche a costruire il parcheggio scambiatore e che farà da stazione appaltante dei lavori: il costo complessivo sarà di due milioni e mezzo di euro. Ricordiamo che l’opera risolverà gran parte dei problemi di traffico oggi insistente su via Cappello e via Roma. Inoltre dal nuovo parcheggio scambiatore si potrà usare il mezzo pubblico per recarsi a Venezia o all’aeroporto di Tessera attraverso l’autostrada, e sempre qui sorgeranno alcuni servizi commerciali, tra cui un distributore di benzina. Completamento rete piste ciclabili Anche quest’opera è stata divisa in stralci perché molto onerosa e complessa: questo è stato un vantaggio perché sono sopraggiunti cambiamenti di progettazione del tratto Noventa - Noventana. Per risolvere i problemi di traffico dovuti alle nuove lottizzazioni verrà progettata una rotatoria tra via Marconi e via Cellini e questo permetterà l’eliminazione dell’attraversamento semaforico previsto inizialmente, così, mantenendo la pista ciclabile a nord, avremo un attraversamento più sicuro all’altezza della rotonda. Queste variazioni della progettazione ci assicurano una riqualificazione più completa della zona e una soluzione ideale per i percorsi ciclabili, che ci auspichiamo siano apprezzati e utilizzati da un numero crescente di cittadini. 10 opera pubbliche Ampliamento del cimitero Dopo una lunga trattativa il Comune è ora proprietario di un’area di seimila metri quadri per l’ampliamento del cimitero. Anche quest’opera è suddivisa in stralci: si procederà con la realizzazione di un parcheggio con più di cento posti auto, di una seconda e più ampia entrata e di nuove strutture che porteranno alla disponibilità di nuovi loculi. Le lungaggini nell’acquisizione della nuova area hanno determinato l’attuale indisponibilità di loculi, che verrà a breve superata restituendo tutte le possibilità di sepoltura ai bisogni della cittadinanza. Progetto ampliamento del cimitero: nuovo ingresso pedonale e veduta aerea parcheggio Nuova Caserma dei Carabinieri Sono stati ultimati i lavori previsti nel primo stralcio e presto verranno appaltate le finiture interne ed esterne contenute nel secondo stralcio. Ricordiamo che questa è una caserma di medie dimensioni, e come tale impiegherà il doppio delle forze dell’ordine oggi in servizio a Ponte di Brenta. Auspichiamo che il risultato di un investimento economico così rilevante sia un aumento della sicurezza e dei servizi per i nostri concittadini. Sottoservizi Si sta procedendo con i lavori sulle ultime vie a nord della Noventana, non ancora servite dalla fognatura “in depressione”; un intervento della società dell’acquedotto ETRA. Il Comune in questi mesi ha svolto opera di vigilanza e sollecitazione dell’ente appaltante, in quanto i lavori su via Marezzane procedevano troppo a rilento. Per questa via storica di Noventa, l’Amministrazione ha stanziato fondi propri (200.000€) per realizzare un nuovo tratto di fognatura e smaltimento acque piovane e rinnovare l’impianto di illuminazione. L’amministrazione considera fondamentale la manutenzione e la salvaguardia delle reti di scolo delle acque piovane, per la loro valenza strategica in caso di abbondanti precipitazioni: negli ultimi cinque anni sono stati spesi circa cinquecentomila euro per l’adeguamento della rete, ottenendo un significativo risultato: il sistema tiene in caso di normali precipitazioni; permangono tuttavia punti di fragilità evidenziati nell’ultimo evento eccezionale del 17 settembre scorso, per i quali sono allo studio interventi mirati (per la zona di Noventa centro) e si attende l’opera strategica prevista dal Consorzio di Bonifica (per la zona di Noventana e Oltrebrenta). 11 territorio e ambiente Sviluppo della telefonia mobile e tutela del territorio tiamo assistendo all’accresciuta richiesta di installare nuovi impianti per la telefo- S nia radiomobile, come conseguenza delle tecnologie necessarie per erogare i nuovi servizi che riguardano non solo le comunicazioni in voce ma anche la trasmissione di dati e immagini. Questo sviluppo, in particolare della tecnologia UMTS (videofonini), determina le nuove richieste che preoccupano i cittadini e impegnano l’Amministrazione Comunale a dare risposte coerenti al rispetto dell’ambiente e utili al bisogno di copertura avanzato dai gestori. La situazione attuale vede la presenza di nove Stazioni Radio Base (SRB) distribuite sul territorio comunale ed è inevitabilmente destinata a modificarsi nel breve-medio termine, per ulteriori richieste dei gestori a seguito dell’aumento di utenze nelle varie zone. Situazione attuale La mappa a fianco mostra l’ubicazione delle S.R.B. per telefonia mobile installate nel nostro territorio. La richiesta di installazione di nuove antenne è conseguente alla crescente presenza di telefonini nelle aree interessate. Si ricorda che quando si attiva una nuova utenza telefonica cellulare (acquisto telefonino, scheda nuovo gestore, ecc.), i dati dell’utente e in particolare il luogo di residenza (comune, via) vengono immediatamente registrati dal gestore (TIM, Vodafone, Wind, H3G, ecc.) ai fini di verificare la copertura dell’area interessata. Le norme legislative vigenti e la successiva giurisprudenza, hanno definito la rete telefonica cellulare come servizio di pubblica utilità ed ogni gestore è obbligato a garantire la copertura di rete e la qualità del servizio. Le richieste di nuove installazioni vengono trasmesse al Comune, quando i gestori hanno già determinato la necessità e l’area di copertura. Tutte queste richieste pervengono già dotate di parere radioprotezionistico dell’ARPAV, che le abilita dal punto di vista del rispetto dei limiti di legge sul valore del campo elettromagnetico. Gli innumerevoli ricorsi proposti dai gestori, contro eventuali dinieghi espressi dai Comuni in tutta Italia, hanno incontrato più volte l’accoglimento da parte dei Tribunali Amministrativi Regionali (T.A.R.). L’approccio fin qui seguito dall’Amministrazione Comu-nale per governare il fenomeno, basato su un apposito “Regolamento” di fine 2001, ha dimostrato all’inizio una validità nell’applicazione, che ora risulta purtroppo superata e insufficiente per le caratteristiche delle nuove tecnologie di trasmissione. L’attenzione rivolta al problema non è però mai venuta meno nel corso di questi anni. L’attuale legislazione (Codice delle co- 12 municazioni elettroniche D.lgs. 259/03) tende a garantire più i gestori che gli Enti locali. Le possibilità di intervento degli amministratori locali sono limitate ad una concertazione con il gestore, per individuare localizzazioni che rispettino le esigenze di servizio e minimizzino il rischio di esposizione, non certo per negare l’installazione. territorio e ambiente Controllo dei campi elettromagnetici Pur in presenza dei pareri favorevoli dell’ARPAV pre-installazione, particolare attenzione viene rivolta al controllo degli impianti esistenti, per la verifica del rispetto dei limiti fissati dalla legge per i valori dei campi elettromagnetici. L’Amministrazione ha eseguito una campagna di misure, avvalendosi di specialisti in materia, nelle zone limitrofe alle nuove stazioni radio base installate in Via Colombo e in Via D’Annunzio. Le misure effettuate riguardano sia i valori dei campi elettro-magnetici esistenti prima dell’attivazione delle nuove antenne (valori di fondo - Pre), sia quelli dopo l’attivazione (Post), cioè con le antenne in esercizio (vedere i valori riportati nelle immagini a fianco). Questo consente di valutare le variazioni a seguito dell’entrata in funzione dei nuovi impianti ; i luoghi di misura sono stati concordati con una decina di cittadini Rilevazioni in prossimità della SRB (antenna) di Via che si sono resi disponibili per le operazioni di misura. d’Annunzio Tutte le rilevazioni, compiute a norma di legge, hanno confermato che l’inquinamento elettro- magnetico è ampiamente sotto della soglia di attenzione prevista dalla legge (6 V/m). Nuove localizzazioni avanzate dai gestori La nuova tecnologia UMTS, per la trasmissione oltre alla voce anche di immagini e dati, è caratterizzata da antenne con minor raggio di copertura, minor potenza emessa ma, di conseguenza, più distribuite sul territorio: questo richiederà nuovi criteri di localizzazione. Per tale motivo i gestori procedono richiedendo cosiddette “aree di ricerca”, zone di territorio del Comune in cui stanno valutando la qualità e la copertura del loro segnale, con l'intento di richiedere nuovi posizionamenti di stazioni radio base. Con la stesura del nuovo Piano di Assetto del Territorio (PAT) si procederà all'individuazione dei siti in possesso delle caratteristiche idonee ad ospitare antenne telefoniche. Sarà così possibile: • valutare le richieste delle nuove aree di ricerca e i programmi di sviluppo dei gestori a breve termine; • definire un piano di localizzazione che minimizzi l’esposizione ai campi elettro magnetici e rispetti i criteri urbanistici; • definire un programma di monitoraggio sistematico dei livelli di intensità dei campi; • informare, aggiornare e coinvolgere la cittadinanza. 13 politiche per la famiglia Il nuovo assessorato alle politiche per la famiglia P er la prima volta nella storia repubblicana, ed esattamente il 17 maggio 2006, è stato nominato il Ministro delle Politiche della Famiglia con delega ad esercitare le funzioni di coordinamento, di indirizzo, di promozione di iniziative, anche normati- ve, di vigilanza e di verifica relativamente alla materia delle politiche per la famiglia. Certamente è una novità nella politica italiana, che finodelle politiche per migliorare la condizione delle famira ha trascurato i diritti di un soggetto così importante glie, in sinergia con Provincia, Regione e Governo e per la coesione e il benessere del paese. L’obiettivo è unendo capacità e professionalità dei vari soggetti; dobquello di rispondere in modo efficace ai profondi cam- biamo favorire una ripresa delle nascite e contrastare la biamenti che sta attraversando la nostra società: la crisi demografica, aiutare la famiglia a svolgere con più diminuzione delle nascite, l’aumento della popolazione serenità il ruolo di crescita ed educazione in una socieanziana, l’innalzamento dell’obbligo scolastico, la preca- tà (che a volte è priva di valori), realizzare una migliore rietà del lavoro, le incertezze della crescita economica, conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, creare nuovi l’integrazione di nuclei famigliari di culture e paesi servizi per l’infanzia, nuove opportunità per le donne, diversi. Problematiche che pesano, in primo luogo sulle tutelare i bambini e le donne dai soprusi e dalle violenfamiglie, spesso lasciate sole nel ze, rafforzare la cultura dell’adoPopolazione scolastica per il prossimo zione e dell’affido. Si dovrà pasfar fronte a nuovi problemi e anno scolastico 2007/2008 nuovi bisogni. sare da un sistema di erogazione Anche la nuova amministrazione di soli contributi, a volte fine a sé • Scuola dell’infanzia (3/5 anni) comunale di Noventa, riconferstessi, ad un controllo più serio e Anno 2002 118 mata nelle ultime elezioni, ha puntuale, che garantisca servizi Anno 2003 106 scelto di dare voce all’assessoraefficienti e ne crei le condizioni to alle politiche della famiglia Anno 2004 129 per la nascita di nuovi, proponga unitamente all’istruzione. Subito lo sviluppo di una diversa mentaè apparso un articolo di un gior• Scuola primaria (6/10 anni) ex elementari lità nell’affrontare le politiche di nale locale che definiva questo Dal 1.1.1997 al 31.12.2001: 456 settore: la valutazione dell’impatassessorato “leggero”. Come si to che queste hanno sulla vita misura il peso di un assessorato? • Scuola secondaria (11/13 anni) ex medie famigliare; scuola, sanità, lavoro, Dalle grandi opere urbanistiche, Dall’1.1.1994 al 31.12.1996 233 trasporti, casa, cultura, tempo dalle manutenzioni che ne conselibero: questi temi vanno affronguono, dai problemi di traffico e • Scuole superiori (14/18 anni) tati tenendo ben presenti le esidi inquinamento da risolvere? Ma Dall’1.1.1998 al 31.12.1993 447 genze in primo luogo delle famiun’attenta valutazione dei proglie. blemi del territorio non può pre• Possibili nido integrato In questi primi sei mesi di nuovo scindere dalla considerazione Nuovi nati nel 2005 95 assessorato abbiamo cercato di dell’importanza della vita famiNuovi nati nel 2006 (al 29/11) 112 fare un’indagine conoscitiva del gliare: è proprio alla famiglia che nostro territorio, valutando i serl’ente locale deve pensare quando TOTALE POPOLAZIONE SCOLASTICA vizi esistenti, le necessità emercompie scelte importanti sul terdai 3 ai 18 ANNI = 1489 genti, i settori in cui l’ente locale ritorio: nuovi spazi, nuovi servizi, può intervenire da subito e quelli migliore vivibilità e sicurezza. POPOLAZIONE ANZIANA (over 65) in cui c’è bisogno di una attenta Ciò che muove questa amminiNati fino al 31/12/1941 = 1645 pianificazione. strazione comunale è attuare Un dato fondamentale è la tra- 14 politiche sformazione demografica che sta subendo il nostro territorio: al 31.10.2006 i residenti erano 9605, i nuclei famigliari 4027, dati certamente in sensibile crescita. Appare evidente che l’ente locale deve intervenire sul fronte delle infrastrutture e quindi scuole, palestre, luoghi di aggregazione, spazi culturali, sul fronte dei servizi potenziando strutture socio-assistenziali vicine alle famiglie, sul fronte dell’informazione portando all’attenzione dei cittadini le iniziative a favore della famiglia atte a sostenerla economicamente, attraverso agevolazioni sulle tariffe e sui servizi e culturalmente, attraverso momenti di informazione e approfondimento di tematiche sensibili e strategiche per un miglioramento della qualità della vita. Il nuovo plesso scolastico, centrale al nostro territorio risponderà alle richieste di una popolazione scolastica in forte crescita. Primo obiettivo la scuola primaria che unirà i due plessi di Noventa e Noventana e a seguire la scuola dell’infanzia. Si continua però a manutentare i plessi esistenti per garantire locali idonei agli alunni e al personale che vi opera. Permane anche un servizio di trasporto scolastico a tariffe contenute che garantisce il collegamento con tutti i plessi di istruzione pubblica e con le due materne parificate. Si è intervenuti inoltre nel trasporto extraurbano riducendo le tariffe SITA/APS, previste dalla provincia, a favore degli studenti, dei lavoratori, dei pensionati. Molta attenzione è stata posta anche nella richiesta di attività sportiva che trova la sua giusta collocazione nelle palestre presenti sul territorio. Esistono poi molte attività socio culturali che affiancano la famiglia nella crescita e formazione dei figli quali: animazioni aree verdi, laboratori musicali, laboratori pittorici, animazione del libro che hanno avuto un notevole È un centro di ascolto, informazione, accoglienza e aiuto per le donne che subiscono maltrattamenti, abusi, molestie, violenze fisiche e psicologiche. L’apertura è settimanale ed è garantita la presenza di una operatrice competente che sarà affiancata da altri professionisti per fornire consulenze di tipo specialistico. Le donne potranno usufruire gratuitamente del servizio chiamando per un appuntamento il numero: 334 9631661 (è attivo un servizio di segreteria 24 ore su 24 presso cui lasciare messaggi). Lo sportello si trova presso la sede “informagiovani” nella nuova palazzina servizi a fianco al municipio, in via Roma 18, con apertura il giovedì dalle ore 17.00 alle ore 19.30. per la famiglia numero di adesioni e che verranno riconfermate nella prossima programmazione. Altri servizi invece sono più diretti ai problemi della donna, alla crescita fisica e intellettiva dei figli, all’integrazione scolastica di bambini di altri paesi e culture, all’insegnamento della lingua italiana unitamente alle norme e leggi che regolano la vita del nostro paese, indirizzata a cittadini immigrati. Questi servizi trovano la giusta collocazione in progetti promossi e sostenuti economicamente dalla nostra amministrazione, quali: SPORTELLO DONNA, IL SOLE BLU, MEDIAZIONE LINGUISTICA E CULTURALE A questi si affiancheranno nel prossimo anno: uno sportello di ascolto giovani 14/21 anni e un progetto di ascolto e conoscenza rivolto alla coppia. Inoltre a partire da marzo 2007 prenderà il via una programmazione indirizzata alla donna e mirata all’analisi e conoscenza dei problemi, delle difficoltà, ma anche alle risorse e iniziative che gravitano intorno alla vita al femminile. Nel mese di aprile ci vedrà presenti con alcune serate dedicate alla famiglia e al rapporto genitori/ figli. La nostra attenzione e collaborazione va anche a tutte le associazioni presenti nel nostro territorio che operano a sostegno delle famiglie con particolari necessità: associazioni che seguono le varie forme di disabilità, l’affido, le famiglie e i figli con difficoltà di inserimento e socializzazione. Il nostro impegno quindi non dovrà mai venire meno perché riteniamo che la famiglia debba essere sempre posta al centro della nostra società; centralità peraltro riconosciuta e affermata con forza nella nuova finanziaria che ha riconosciuto un notevole aumento di risorse a favore del “Fondo nazionale delle politiche per la famiglia”. È un servizio rivolto ai bambini, ai genitori e agli insegnanti delle scuole materne (sia pubbliche che private convenzionate), elementari e medie. Lo sportello, di consulenza psicopedagogia ai genitori e agli insegnanti, si completa con incontri informativi per i genitori sui problemi dell’età evolutiva e momenti di osservazione a scuola. Il servizio è gratuito. Tutti i giovedì pomeriggio lo sportello di consulenza per i genitori è aperto dalle 16.30 alle 19.30, presso la sala comunale di via Roma 55, sopra la Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Per fissare l’appuntamento telefonare ai numeri: 347 7594915 (diretto psicologa), 049 8952134 (ufficio informagiovani). 15 gruppi consiliari per Noventa Un rinnovato impegno Nel riprendere formalmente un dialogo la cittadinanza, siamo grati per l’ampio e indiscusso consenso manifestato al nostro Sindaco Giuseppe Paviola nelle ultime elezioni amministrative, che hanno visto riconfermata la vostra fiducia nella validità del suo operato ed in quello della nostra coalizione. l Gruppo “per NOVENTA” vede rinnovata una fiducia conquistata ragazzi un ambiente strutturato secondo le nuove esigenze che con il continuo impegno profuso in questi ultimi 5 anni di intenso il percorso di formazione scolastica richiede, riunendo sinergicalavoro su un territorio ed una comunità che ha vissuto e vive tutmente e potenziando le attività dell’intera comunità scolastica con tora una forte trasformazione. Per questo il nostro ringraziamento le ulteriori possibilità che la nuova struttura consentirà di attivare. va a quanti, assieme al Sindaco Paviola, hanno contribuito, in quaInoltre l’attenzione posta nel ricercare una progettualità eco-solità di Assessori o Consiglieri Comunali e con instancabile impestenibile evidenzia ancora una volta l’impegno a dotare il nostro gno, al buon governo del nostro comune indispensabile premessa comune di opere qualificanti. per il rinnovo di un così ampio consenso elettorale come scatuUn territorio piccolo come il nostro, il cui sviluppo urbanistico non rito dalle urne. è stato adeguatamente accompagnato da un valido piano di Questo nuovo mandato amministrativo raccoglie una ricca doinfrastrutture, in particolare quelle legate alla mobilità, ci porta ad te di opere in via di ultimazione o in avanzata fase di attuazione affrontare con priorità importanti scelte che, con lo sviluppo del e dovrà dare soprattutto corso e piena definizione a due scelte nuovo Piano di Assetto Territoriale (P.A.T.), potranno condizionare il molto importanti determinate alla fine del futuro di Noventa e le migliori condizioni di ELENCO DEI CONSIGLIERI COMUNALI vivibilità dei suoi cittadini. 2005: DEL GRUPPO “p e r NOVENTA” • la realizzazione del nuovo Polo Scolastico La nuova legge regionale per il Governo del BISATO LUIGI: Vicesindaco e • la definizione ed approvazione del nuovo Territorio introduce la tutela ambientale e la Assessore per i servizi alla persona, strumento di Governo del Territorio, il P.A.T. crescita sostenibile come nuovi elementi sport e manifestazioni (Piano di Assetto del Territorio), che sostituirà BORINA FABIO fondanti della pianificazione territoriale, inl’attuale Piano Regolatore Generale. vertendo quel modo di concepire lo sviCHILLON MICHELE Degli altri numerosi progetti, come la GUZZO LUIGI: Assessore ai lavori pub- luppo di un territorio, basato quasi esclusiblici e patrimonio Caserma dei Carabinieri, l'ampliamento vamente su una forte cementificazione. MION MARCO: Assessore per il goverdella Casa di Riposo, il Parco Fornace, Lo sviluppo sarà quindi volto principalmenno del territorio, ambiente e edilizia l'ampliamento del Cimitero, il nuovo Centro te alla “rigenerazione” del tessuto urbano e privata Civico in zona Noventana, i nuovi spazi del- PASQUATO LORETTA: Assessore all’i- al “recupero e riqualificazione” del patrila Biblioteca, alcuni sono ormai giunti a monio edilizio esistente. struzione e politiche della famiglia completa realizzazione o sono in una buo- RIVA MARILENA Con questa nuova prospettiva, i prossimi anna fase di avanzamento dei lavori, altri a SPADOT RICCARDO ni saranno caratterizzati da una considerecompletamento dell’iter procedurale che STELLIN TATIANA vole contrazione delle entrate economiTODESCHINI TOMMASO: Assessore che derivate in questi ultimi anni dai nuovi e precede l’avvio dei lavori stessi. alla mobilità e traffico, sicurezza e Tra questi un aspetto particolare ricopre il grandi interventi sul territorio. protezione civile progetto di realizzazione della Nuova Piazza, Tutto ciò comporterà la ricercare di un VERONESE DANIELLA le cui problematiche sono state chiaranuovo equilibrio nella gestione economica mente esposte in diverse occasioni ai cittadini. del bilancio comunale. Tra le opere che richiederanno un forte impegno, secondo un diPermane comunque l’obiettivo di non ridurre il livello qualitativo dei segno complessivo di ammodernamento del nostro territorio ed servizi ai cittadini, mantenendo attenzione ai nuovi disagi ed alin risposta ai bisogni emergenti della nostra comunità, il Nuovo le nuove povertà che stanno purtroppo emergendo. Questo Polo Scolastico rappresenta l’elemento più importante dell’ininella consapevolezza che anche altri fattori derivanti dalle scelzio di questo mandato. te di politiche nazionali, saranno, come già da alcuni anni, di forUn nuovo plesso scolastico che accorpi le due scuole elemente condizionamento alle disponibilità in materia di spesa pubblitari oggi esistenti, assolverà al duplice compito di offrire ai nostri ca e influiranno direttamente sulle scelte di politica locale. I Il gruppo p e r NOVENTA augura a tutti i cittadini di Noventa Padovana un Buon Natale e un Felice Anno Nuovo 17 gruppi consiliari Noventa Solidale Intervento di Renato Nalesso, capogruppo di Noventa Solidale, al Consiglio Comunale del 28 giugno 2006 «Signor Sindaco, nel prendere atto dell’esito elettorale, risultato peraltro “facilitato” dalla inesperienza e dallo stato di “confusione” di alcuni dirigenti della Casa delle Libertà, noi consiglieri di NOVENTA SOLIDALE le esprimiamo nuovamente le nostre più sincere congratulazioni con l'augurio che la Sua Amministrazione sappia realizzare quanto da Lei, Signor Sindaco, dichiarato negli INDIRIZZI GENERALI DI GOVERNO. Auguriamo poi ai cittadini di Noventa Padovana che i suddetti punti programmatici non rimangano solo parole e che l’Amministrazione in carica abbia le capacità per realizzare compiutamente nel prossimo quinquennio quanto promesso pubblicamente durante la campagna elettorale. Pur nel rispetto dei ruoli, noi siamo pronti a mettere a disposizione la nostra opera ed esperienza per collaborare alla realizzazione di quanto voluto dalla maggioranza dei cittadini - argomenti che peraltro figurano in gran parte anche nel nostro programma - ma soprattutto, cito quanto da lei affermato Signor Sindaco, “...per restituire ai cittadini, vecchi e nuovi residenti, il piacere di abitare in questo paese, recuperando quei tratti che ne hanno fatto da sempre uno dei paesi più belli e vivibili della provincia di Padova”. E come potremmo non essere d'accordo quando lei afferma di voler ricercare la “cultura della 18 partecipazione”? Sempre che si tratti di una partecipazione vera ed efficace e non solo di una semplice parvenza a ratifica o giustificazione di scelte già prese da altri. La doverosa ricerca di una grande partecipazione alle scelte importanti per la cittadinanza è la prima garanzia di una gestione democratica della cosa pubblica. Un’efficace gestione democratica non può essere tale se non si basa sulla trasparenza e su una seria informazione dell'operato degli organi Comunali. Ci auguriamo che anche a noi consiglieri di minoranza vengano fornite puntualmente le informazioni necessarie ad espletare il nostro compito. Noi Consiglieri di Noventa Solidale, lo ripeto, siamo pronti a dare il nostro contributo, sempre nel nostro ruolo di minoranza, per far si che Noventa Padovana sia amministrata con responsabilità, nell'intento di migliorare le condizioni di vita dei cittadini e facendo attenzione che la realizzazione delle “grandi opere” non faccia dimenticare le necessità dei più poveri e bisognosi. È con questo spirito che segnaliamo la grave situazione di “fermo lavori” della fognatura di via Marezzane. È fuori di ogni logica che una simile opera crei tanto disagio ai cittadini e per un tempo così lungo». gruppi consiliari Noventa Domani LA VOCE DEI CITTADINI a lista civica “Noventa Domani” intende proporsi ai cittadini di Noventa con un preciso obiettivo: quello di fare il possibile per migliorare la qualità della vita della collettività. I nostri tre consiglieri di minoranza - Marina Melato (capogruppo), Enrico Ingegneri e Franco Cossentino - come in più occasioni affermato nei mesi scorsi, sono infatti intenzionati ad assicurare all’interno dell’istituzione municipale un confronto serrato ma leale e trasparente con la giunta del sindaco Paviola per portare avanti i principali punti del proprio programma amministrativo e per controllare l’operato della maggioranza, informandone puntualmente l’opinione pubblica. L Rapporti con le attività produttive e commerciali • Sostenere le attività produttive e commerciali esistenti nel Comune • Incentivare nuove attività promosse da giovani imprenditori locali Ambiente e territorio • Salvaguardare e controllare con la massima attenzione le aree verdi esistenti • Migliorare l’arredo urbano • Valorizzare gli argini e renderli più sicuri • Potenziare il servizio di pulizia strade ed aree pubbliche Viabilità, trasporti e servizi • Studiare interventi innovativi per correggere la situazione attuale della viabilità e per limitare il traffico di transito • Riattivare i contatti con l’APS per riorganizzare in modo adeguato il trasporto pubblico P.A.T. (ex P.R.G. ) • Calmierare le cementificazioni ed impedire progetti in contrasto con le caratteristiche ambientali ed architettoniche • Recuperare gli immobili esistenti in Altrettanto prioritario sarà il contatto con i cittadini al fine di recepire richieste ed istanze degli abitanti e delle varie associazioni sociali ed economiche evidenziando così con sollecitudine, all’interno del consiglio comunale, le priorità amministrative e le possibili soluzioni da adottare. Proprio per questi motivi riteniamo di esporre con chiarezza qui di seguito i settori di intervento che, a nostro avviso, sono essenziali per migliorare, nei limiti del possibile, la nostra Noventa: modo rispettoso dell’ambito contestuale d’ intervento Lavori pubblici • Redigere un piano di intervento rivolto a tutte le scuole del territorio (materna, elementare e media) realizzabile in tempi brevi ed in modo adeguato alle risorse del Comune • Sbloccare il contenzioso sulla piazza e realizzare l’opera quanto prima • Realizzare a breve un centro civico atto a dare spazio alle diverse associazioni del territorio • Riqualificare il contesto urbanistico di Noventana • Rivedere la viabilità e i servizi di Oltrebrenta Sanità • Tutelare, nel rispetto della normativa vigente, il territorio dall’inquinamento elettromagnetico ed acustico • Istituire un centro medico in Oltrebrenta Sport, cultura e tempo libero • Collaborare attivamente con le associazioni sportive operanti nel paese • Mantenere efficienti le strutture dedicate allo sport ed al tempo libero Sociale • Collaborare attivamente con tutte le associazioni di volontariato • Agevolare i nuclei familiari con più di due figli, con portatori di handicap, con anziani in casa e le madri in difficoltà • Potenziare l’assistenza ai bisognosi e agli anziani • Creare un centro giovanile e rafforzare l’Ufficio Informagiovani Sicurezza • Intensificare il controllo del territorio da parte di Carabinieri e della Polizia Municipale con particolare attenzione alle aree a rischio e nelle ore notturne • Potenziare l’impianto di video sorveglianza all’interno del territorio (anche in zone private) • Illuminare e rendere più vivibili le zone a rischio (aree verdi, argini e vie interne) Bilancio e programmazione • Evitare aumenti di tasse e mantenere le agevolazioni ICI sulla prima casa • Limitare gli incarichi a professionisti esterni • Prestare attenzione alla capacità di indebitamento dell’Ente A NOVENTA I PROBLEMI DI 5 ANNI FA …….SONO ANCORA GLI STESSI PROBLEMI DI OGGI !!! VIABILITA’ E TRAFFICO – PARCHEGGI - INQUINAMENTO – ANTENNE – PIAZZA – ARREDO URBANO – SCUOLE – SICUREZZA – SERVIZI INADEGUATI –TASSE E TARIFFE IN CONTINUO AUMENTO CHISSA’ SE BASTERANNO ALTRI 5 ANNI DI GIUNTA PAVIOLA PER INTRAVEDERE UNA QUALCHE SOLUZIONE? Per dare risposte concrete alla collettività dobbiamo lavorare assieme e a tal proposito vi ricordiamo che il gruppo “Noventa Domani” lista civica di centro-destra incontra il 1° giovedì di ogni mese alle ore 21.15 presso il Centro Anziani di Noventa, amici e simpatizzanti. Potete comunque contattarci ai seguenti numeri: Marina Melato cell. 393 9851433 – Enrico Ingegneri cell. 348 3500003 – Franco Cossentino cell. 335 5292314 e vi ascolteremo con interesse. In prossimità delle festività natalizie inviamo a tutte le famiglie di Noventa i nostri più sinceri auguri per un felice Santo Natale e per un sereno nuovo anno. Il capogruppo: Marina Melato 19 tutti a scuola Le scuole parrocchiali dell’infanzia A Noventa Padovana sono due e accolgono circa 260 bambini Una particolare attenzione alla scuola «Proiezione Noventa» l’ha sempre avuta e molti ricorderanno in passato gli «inserti speciali» di colore verde, curati direttamente dagli alunni delle elementari e delle medie. Con questo numero, il giornale di Noventa intende tornare a dare spazio al mondo della scuola: il percorso - che inizia con uno sguardo complessivo ai dati e alle iniziative e con una visita alle scuole materne paritarie parrocchiali - proseguirà poi nei numeri successivi. na volta si chiamavano “asili” o scuole materne, oggi sono “scuole dell’infanzia”. A Noventa Padovana ce ne sono tre: una, statale, “Il giardino”, ha sede in un edificio interno al parco di villa Valmarana. Le altre due sono paritarie gestite dalle parrocchie: la “Sacro Cuore” di Noventa, con le suore Canossiane, e la “San Pio X” di Noventana con le suore Dimesse. Nel complesso, accudiscono e fanno crescere circa 250 bambini, dai tre ai cinque anni, quasi tutti di Noventa. Della scuola statale, che accoglie 80 di bambini in tre sezioni, e alla quale si accede attraverso la graduatoria pubblica dell’Istituto Comprensivo, in questo giornale si parla a lato, è si è scritto in passato in un servizio curato da Luigina Tartufi sulle innovazioni portate dalle nuove leggi in materia scolastica. In questo numero intendiamo completare l’informazione dando spazio alle due realtà private, ovvero le scuole dell’infanzia gestite dalle parrocchie di Noventa Padovana e Noventana. U Nelle foto: le Scuole materne di Noventa e di Noventana. In alto: bimbi di Noventana durante un’uscita 30 Il primo asilo, a Noventa, risale ad inizio ’900: aveva trovato sede presso villa Valmarana e funzionò per decenni. Solo nel 1966 venne invece costruito l’attuale asilo parrocchiale di Noventa Padovana, che si trova in via Roma di fronte alla chiesa. Vi sono accolti 84 bambini, suddivisi in tre sezioni. “Con creatività, vengono seguiti i nuovi programmi delle Scuole dell’infanzia”, spiega Maria Luisa Masiero, vicepresidente del Comitato di gestione, ovvero l’organo che sovrintende a tutte le attività di amministrazione e gestione della scuola. Il piano personalizzato delle attività educative varia di anno in anno. Quest’anno si propone ai bambini la conoscenza dei “5 sensi” attraverso attività grafiche, ludiche e seguendo gli stimoli che i bambini stessi offrono, guidati dalle insegnanti. “Alla Sacro Cuore”, oltre alle normali attività, gli alunni frequentano “lezioni” di inglese e fanno attività di psicomotricità: ovvero, ginnastica. “I laboratori creativi - continua la Masiero - sono stati la novità introdotta nella programmazione annuale didattica. I laboratori del colore, del libro e del tattile, sono stati attivati con l’intento di offrire ai bambini strumenti, mezzi e tecniche che permettono loro, dopo un apprendimento, di provare e quindi dimostrare le proprie attitudini e le capacità acquisite”. Le tre classi sono eterogenee, ovvero ogni classe ha bambini delle diverse età, soluzione che sembra in grado di facilitare l’inserimento, specialmente dei più piccoli. Nei laboratori, invece, le classi si dividono e i bambini si riuniscono per fasce di età. La direttrice della scuola è madre Graziella Zago, superiora della comunità formata dalle quattro suore canossiane qui ospitate. Nella struttura operano invece quattro insegnanti laiche, una cuoca e un’ausiliaria. Queste ultime si occupano in partico- tutti a scuola Una scuola vivace e in crescita I numeri e le attività dell’Istituto comprensivo «G. Santini» opo oltre dieci anni di servizio è andata in pensione la preside dell’Istituto comprensivo, prof.ssa Gabriella Zanella. Temporaneamente, per quest'anno, l'istituto è affidato a una reggente, la prof.ssa Maria Luisa Del Vecchio, preside della Scuola Media di Vigonza. D L'Istituto Santini al momento consta di 703 alunni: • 271 alla Scuola Media (divisi in 12 classi); • 188 alla Scuola Elementare G.Galilei (divisi in 10 classi); • 164 alla Scuola Elementare A.Frank (divisi in 8 classi ); • 80 alla Scuola Materna Giardino (divisi in 3 classi). A seguito dello sviluppo demografıco del paese c'è un forte incremento di alunni e così pure di alunni stranieri, soprattutto nella Scuola dell’Infanzia e Primaria. In totale gli alunni stranieri frequentanti sono 81 (24 alla Scuola Media, 43 alla Scuola Elementare e 18 alla Scuola Materna), i medesimi vengono supportati nell'apprendimento della lingua italiana da insegnanti appositamente adibiti allo scopo e trovano una figura di riferimento (Figura Obiettivo) nella prof.ssa Manuela Mezzacasa. Si tratta di alunni stranieri provenienti principalmente dai paesi dell'Est, dal Marocco e dal Bangladesh. Frequentano l'Istituto anche 4 alunni di Scuola Media provenienti dal Villaggio S.Antonio, non esistendo più la sezione staccata presso il Villaggio stesso. Gli insegnanti dell'Istituto Santini sono in totale 83: 33 alla Scuola Media, 39 alla Scuola Primaria e 11 alla Materna. L'attuale vice-preside è la prof.ssa Rosetta Salvato, che provvede all'andamento dell'Istituto in alternativa alla Preside; in particolare per il plesso «Galilei» l'insegnante responsabile è Patrizia Paccagnella, per il plesso «Frank »l'insegnante Lorella Chiereghin e per il plesso «Giardino» l'insegnante responsabile è Sandra Berti. L'Istituto Santini possiede una strumentazione d'avanguardia; è stato realizzato, ad esempio, con il contributo della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, un grande e moderno laboratorio di informatica. Anche la Scuola Materna dispone di un laboratorio di informatica, adatto comunque alle esigenze di alunni molto più piccoli. La Scuola Media dispone anche di una capiente e ricca bibliolare della mensa interna, mentre le altre religiose contribuiscono, con la loro presenza e con il servizio di accoglienza, al clima di familiarità che trova chi entra nella scuola. Grazie a loro, poi, la struttura garantisce quella flessibilità negli orari che è tanto preziosa per i genitori/lavoratori di oggi. “Oltre alla didattica - conclude la Masiero - la scuola è occasione di crescita anche per le famiglie. Partendo teca con relativo prestito libri e catalogazione testi con winiride; anche nella Scuola Materna esiste una buona biblioteca con relativo prestito libri. Esiste, inoltre, un interessante progetto di accostamento alla Musica che parte dalla Scuola Materna e si conclude alla Scuola Media, dove gli alunni imparano anche a suonare uno strumento musicale. Presso la Scuola Elementare «Galilei» con il progetto «Ritmicando» vengono impartite, da un insegnante esterno, lezioni di ritmica; alla lezione finale partecipano anche i genitori. Alla Scuola Media esiste anche uno sportello psicopedagogico per l'orientamento degli alunni del terzo anno relativamente alla scelta della Scuola Superiore. Tra le varie attività extracurriculari, cioè pomeridiane, c'è l'apprendimento della lingua francese come seconda lingua con certificazione finale delle competenze linguistiche. Vengono proposti anche incontri con l'Autore, lezioni concerto, si sviluppa un progetto interculturale per gli alunni stranieri sin dalla Scuola Materna, si effettuano visite alle aziende del territorio, incontri con i genitori, attività di sportello quale supporti didattico, il progetto Acquaticità (proposto per la Scuola Materna «Giardino» presso la piscina di Stra) e inoltre si punta a tenere un rapporto con il Nido, per una forma di continuità esistenziale. L'incremento continuo di alunni fa sì che si presentino problemi di spazio, tanto che è stato necessario, ad esempio, costruire alla Scuola Elementare «Frank» un luogo idoneo per la mensa scolastica, trattandosi di Scuola a tempo prolungato. dalla realtà scolastica, i genitori fanno esperienze utili per il successivo inserimento dei propri figli nella vita della comunità parrocchiale. Tale opportunità è, forse, l’unica data dal mondo scolastico che aggrega educatori, genitori e figli: una peculiarità di cui la scuola materna è consapevole e per questo vi rivolge attenzione ed energie”. Il ruolo dei genitori è fondamentale: si interessano del buon andamento della scuola, ma anche delle feste e delle attività che aiutano a integrare i magri bilanci, come la rivendita di bibite durante la festa del Redentore a luglio, la pesca di beneficenza durante la Fiera di ottobre, la vendita di dolci in occasione dell’Avvento. Se le rette e i contributi pubblici permettono di coprire le pure spese di gestione, queste ulteriori entrate vanno tutte per i laboratori e l’acquisto dei materiali. 31 tutti a scuola Simile è la situazione a Noventana, dove il corpo docente della “San Pio X” è formato da cinque insegnanti, due religiose - tra cui la nuova direttrice, suor Antonia Moschin - e da tre laiche, oltre a tre insegnanti di sostegno per bambini in difficoltà e al personale ausiliario. A Noventana i bambini sono quest’anno 97, suddivisi in quattro sezioni, eterogenee come a Noventa. Anche qui la lista di attesa è ben lontana dall’essere esaurita: ma si è cercato il più possibile di dare risposta alle famiglie residenti nel territorio. La crescita degli abitanti, dovuta all’espansione edilizia, ha aumentato il numero di bambini e la previsione è che nei prossimi anni la richiesta aumenti ancora. La struttura è però già utilizzata al massimo della capienza: oltre a questo numero, a malincuore, non si può andare, anche se si sta valutando la possibilità di un ampliamento. Quanto all’insegnamento, fiore all’occhiello della scuola “San Pio X” sono i laboratori, tra cui le lezioni di inglese, tenute da un’insegnante madre lingua, l’educazione motoria e alla manualità, le uscite didattiche. Nel mese di ottobre si è tenuta un’attività di igiene dentale, con un medico e un assistente. “Le esigenze della società moderna richiederebbero che fossimo aperti Un Nido anche alla scuola inglese Per venire incontro alle esigenze del territorio, alla scuola inglese della Fondazione Villa Grimani è stato aperto quest’anno anche un asilo nido. Si completa così il percorso che va dalla Scuola Materna ed Elementare fino alla Scuola Media in lingua inglese (ma con i contenuti del Programma Italiano). anche in luglio e in agosto - spiegano suor Antonia e Luca Toson, membro del Comitato di gestione - ma questo non è possibile, anche perché a noi interessa più la qualità del servizio offerto che la quantita dei giorni di apertura!” Un tentativo di risposta, un anno fa, sono stati i “centri estivi”: ovvero l’estensione dell’attività anche al mese di luglio. Quanto all’attività ordinaria, a scuola si sta completando un percorso progettuale biennale, centrato sui quattro elementi primari: un esploratore ha condotto i bambini alla scoperta della terra e dell’acqua, quest’anno tocca ad aria e fuoco. La scuola si fa anche carico di promuovere incontri di formazione per i genitori, per comprendere la psicologia del bambino. “Siamo fortunati - spiegano ancora i responsabili - ad avere un bel gruppo di genitori che si impegnano e i Centri estivi A nche quest’anno si è cercato di rispondere all’esigenza delle famiglie di inserire nel periodo estivo i propri figli in un contesto sicuro e allo stesso tempo educativo, soddisfando il bisogno dei ragazzi di vivere parte delle vacanze in un ambiente sereno, con proposte ricreative, sportive e formative, stimolanti per la crescita e lo sviluppo della loro personalità. L’ormai tradizionale attività denominata “Estate Bambini” ed “Estate Ragazzi” si è svolta nel periodo dal 3 al 28 luglio per i più piccoli e dal 12 giugno al 28 luglio per i ragazzi. L’attività dei piccini si è svolta presso gli spazi della Scuola Materna S. Cuore, della sala ex-cinema e degli spazi scoperti del Patronato; per i più grandicelli sono stati utilizzati i locali e le aree scoperte del Villaggio S. Antonio. I bambini iscritti al centro estivo sono risultati complessivamente 227, con una media settimanale di 57 presenze; per quanto riguarda il centro estivo ragazzi le iscrizioni sono state 707, con una media settimanale di 115 presenze. 32 aiutano nelle varie iniziative che proponiamo. A dicembre ci sono stati la festa delle famiglie e il mercatino di Natale e alcuni papà sono già all’opera per preparare il Carnevale”. Entrambe le scuole dell’infanzia paritarie parrocchiali sono aderenti alla Fism, la Federazione italiana scuole materne: oltre a seguire gli istituti dal punto di vista contabile e commerciale, questo ente offre le opportunità di formazione che garantiscono l’aggiornamento delle insegnanti. Le due scuole fanno anche parte dell’Istituto comprensivo di Noventa Padovana: questo porta, nonostante le autonomie degli istituti privati, a un lavoro in rete che comprende sia una formazione comune delle insegnanti, sia una attività di “continuità” scolastica ovvero, la preparazione dei bambini del terzo e ultimo anno al passaggio nella successiva scuola primaria - portata avanti in modo parallelo. Questo passaggio è gestito anche con l’aiuto di una psicologa, la medesima per tutte e tre le scuole dell’infanzia di Noventa, il cui compito è quello di aiutare a riconoscere i bisogni che alcuni bimbi potrebbero avere, in modo che tutti arrivino pronti al “grande salto”. Emanuele Cenghiaro L’attività è stata affidata, a seguito di una selezione pubblica, all’A.S. “I Frogs Noventa” che ha avuto come coordinatore generale Alberto Cappellato. Quest’anno il progetto ha avuto come tema di fondo: “Musica è…”. Attraverso la musica i bambini hanno imparato a conoscersi, a stare insieme e a divertirsi, ma soprattutto a sviluppare il senso del ritmo: abilità fondamentale per il loro sviluppo psicomotorio; è stato anche utile ai più piccoli per comprendere il significato del tempo come organizzazione della giornata nella vita frenetica di oggi. Lo staff degli animatori era composto da giovani molto motivati, che hanno lavorato con passione e dedizione, professionalità e fantasia, trasmettendo buonumore a tutti i partecipanti e regalando loro un’estate indimenticabile. La festa finale, che ha rappresentato uno dei momenti più suggestivi del Centro estivo, ha visto la presenza dei genitori ed anche la partecipazione della cittadinanza. Attraverso balli, scenette e musica è stata sintetizzata ed esaltata tutta l’attività svolta. Un’occasione di incontro e di emozione che ha coinvolto in particolare i genitori, molti dei quali hanno voluto testimoniare la loro soddisfazione per questa esperienza vivace e ricca di contenuti per i loro figli. tutti a scuola Progetti per alunni, genitori e insegnanti Le politiche della famiglia a scuola e con i minori ’Amministrazione Comunale rinnova anche quest’anno tre progetti che, data la loro tipologia sono stati affidati al nuovo Assessorato alle politiche per la famiglia. Sono progetti che hanno avuto un ottimo riscontro nelle precedenti annualità, perché rispondono a dei bisogni importanti che coinvolgono i bambini, i genitori, gli insegnanti e la comunità tutta. Il primo è il Servizio Infanzia “Il Sole Blu”, che è stato affidato per il terzo anno all’Associazione Genitorialità di Padova; il secondo è il progetto di mediazione culturale e facilitazione linguistica per gli alunni stranieri, affidato alla Cooperativa Orizzonti di Padova; il terzo riguarda il corso di alfabetizzazione per stranieri. L IL SOLE BLU Il “Sole Blu” è un progetto territoriale rivolto ai bambini delle Scuole materne (sia pubbliche che private convenzionate), elementari e medie del Comune di Noventa Padovana, agli insegnanti e ai genitori. I Servizi che offre sono la Consulenza Psicopedagogica agli insegnanti e lo Sportello di Consulenza per i genitori che desiderano affrontare problemi relativi alla relazione con i propri figli, ma anche a chi vuole ricevere delle informazioni riguardo ai temi dell’educazione e dello sviluppo, avere un momento di confronto e di chiarimento e una possibilità in più per prendere consapevolezza delle proprie risorse genitoriali. Allo scopo di offrire un servizio efficace e rispondente alle esigenze e ai problemi della comunità scolastica dei minori, si è proceduto innanzitutto a fare lavoro di analisi dei bisogni: quanto è emerso ci ha permesso di tarare il progetto su attività e temi molto importanti per la fascia d’età interessata. L’attività di consulenza il “Sole blu” rimane un servizio fondamentale anche se è preferibile parlare di un “processo di consulenza” in cui la scuola e la famiglia sono coinvolte in momenti diversi e dove il Servizio stesso di Consulenza ha soprattutto la funzione di fare circolare le comunicazioni per ampliare le possibilità di lettura e di comprensione del bambino. Per questo la collaborazione tra insegnanti e genitori è un aspetto fondamentale per attivare intorno al minore il maggior numero di risorse educative. Come si è potuto verificare negli anni precedenti lo Sportello di consulenza risponde effettivamente ad un bisogno dei genitori, inoltre, e la conoscenza di questo Servizio tra la popolazione è aumentata e lo Sportello stesso è ormai radicato nel territorio, segno che le persone cominciano a vederlo come un’opportunità di supporto, che si situa nell’area della normalità e della quotidianità, piuttosto che nell’ambito esclusivo del disagio e della patologia. Inoltre la maggior parte dei genitori ha visto positivamente la possibilità di un incontro dello psicologo-consulente con gli insegnanti e l’eventuale osservazione in classe; questo è stato fondamentale affinché si attivasse un lavoro di rete, che non avrebbe potuto esservi se fosse mancata la fiducia nei confronti di entrambi: insegnanti e Consulente. Oltre alla consulenza psicopedagogica, quest’anno il “Sole Blu” è stato ampliato con l’inserimento di una serie di incontri con i genitori, per ciascuna scuola, su temi che verranno concor- dati anche con gli insegnanti, e che tratteranno argomenti riguardanti aspetti specifici del momento evolutivo del minore (affettività, sicurezza, autostima, ecc.). In particolare nella scuola media Santini è emerso il bisogno di strutturare un percorso specifico per affrontare il bullismo, un tema scottante che purtroppo sembra stia toccando anche i ragazzi del nostro territorio. MEDIAZIONE CULTURALE E FACILITAZIONE LINGUISTICA L’altro progetto che coinvolge la scuola e la comunità, in articolare quella straniera, è relativo agli interventi di mediazione culturale e di facilitazione linguistica. Già il precedente anno scolastico, su richiesta dell’Istituto Comprensivo, l’Amministrazione aveva finanziato un progetto di facilitazione per una decina di alunni stranieri che avevano scarsa o addirittura nessuna conoscenza della lingua italiana. Quest’anno la scuola conta più di 80 bambini stranieri e ha rinnovato il bisogno di poter beneficiare di interventi per questa tipologia di alunni: oltre ai facilitatori linguistici è stata ravvisata anche la necessità di poter avere a disposizione dei mediatori culturali. Questa figura, proveniente dallo stesso paese d’origine del minore, svolge un ruolo molto importante per l’integrazione in quanto si pone come “ponte” per creare il dialogo e l’ascolto, tra gli alunni, tra le istituzioni e la famiglia, attraverso la creazione di un ambiente scolastico accogliente, favorendo gli incontri con la famiglia dell’alunno straniero, e facilitando la loro partecipazione alla vita scolastica del figlio. 33 volontariato La protezione civile cerca volontari Non retribuiti, sono sempre pronti per le emergenze arliamo molto spesso di comunità, di ambiente, di territorio. Chi si occupa a Noventa di difendere, proteggere queste nostre ricchezze? Ogni singolo cittadino ha il dovere di occuparsene ma molto spesso se ne dimentica, preso da mille altri pensieri. Alcune persone invece mettono le loro forze ed il loro tempo a servizio degli altri. Sono volontari, persone che di propria spontanea volontà decidono di entrare a far parte del Guppo Comunale di Protezione Civile. Non sono retribuiti, lavorano gratis. In caso di emergenza, chiamati dal Sindaco, abbandonano il posto di lavoro per correre dove c’è bisogno di aiuto. Il loro compito è garantire la sicurezza delle persone in casi di calamità naturali più o meno gravi, anche al di fuori di Noventa, di feste paesane e in funzione di supporto ad esempio nelle marce. A loro non compete di sostituire vigili, forze dell’ordine, personale sanitario e operai comunali nel dirigere il traffico, ma nel nostro Comune talvolta viene chiesto loro anche questo. Essere volontario di Protezione Civile implica seguire corsi di formazione ma anche di aggiornamento, curati dalla Croce Rossa e dai Vigili del Fuoco, con abilitazione a vari gradi di intervento, per garantire un’ottima preparazione in caso di necessità; far pratica in regolari esercitazioni svolte con altri gruppi; sensibilizzare la popolazione con dimostrazioni, come accade ad esempio nelle scuole due volte l’anno. A Noventa la Protezione Civile fu instaurata nel 1986, dall’allora sindaco Nalesso, in seguito ai terremoti in Friuli e Irpinia. Responsabile del Gruppo è il sindaco mentre la gestione spetta al Coordinatore. Noventa si è dotata di un Piano Comunale di Protezione Civile, nel quale vengono individuati i punti critici nel territorio, le ri- P Numero Verde Emergenze 800.990.009 www.provincia.padova.it/protezione_civile Foto (dall’alto): azione di salvataggio da allagamenti; azione di saccatura per arginare l’ingresso dell’acqua in un edificio; (al centro) allestimento di un campo base 34 sorse disponibili in caso di emergenza e le modalità di intervento. Il Piano è visionabile da parte di qualsiasi cittadino. Attualmente il gruppo è formato da 19 membri, di cui 9 effettivi. I restanti sono ausiliari che, non seguendo le normali attività di esercitazione, possono venire impiegati nel caso di emergenze estreme. La sede è ubicata in via Fermi, al secondo piano del Centro Anziani, dove sono custodite tutte le attrezzature. All’esterno, nel retro, sono parcheggiati i mezzi mobili e un’imbarcazione. L’intera attrezzatura è stata acquistata con le risorse del Comune e con i contributi forniti dalla Regione e dalla Provincia. Lo scorso 16 e 17 settembre 2006, per le notevoli precipitazioni, i volontari sono intervenuti a Noventa riempiendo sacchi di sabbia, svuotando garage allagati, ripulendo pozzetti, transennando strade impraticabili e argini franati, per due giorni consecutivi, con il supporto momentaneo di una squadra del distretto Piovese per le numerosissime richieste d’intervento. Queste e altre sono attività ormai consuete. Ma vi sono anche dei problemi che tuttora persistono nel Gruppo. “Se ci fosse una collaborazione attiva e non passiva dei cittadini - spiegano alcuni volontari, contattati durante una riunione di routine - la Protezione Civile a Noventa funzionerebbe meglio. Se ci fosse un nuovo 1966, gli abitanti saprebbero cosa fare? Oppure aspetterebbero il nostro arrivo con le mani in mano, mentre la casa si allaga?” Alcune parole sono amare, frutto di anni di esperienza, della realtà che questi uomini hanno vissuto. “Durante il nubifragio di settembre - spiegano - Noventa non ha percepito l’eccezionalità dell’evento: i cittadini non si sentivano coinvolti e non si sono mobilitati. Molti residenti non volontariato Al Villaggio si cercano famiglie disposte a educare l 13 gennaio prende avvio l’ottavo percorso di formazione all’affido familiare tenuto da consulenti esperti nel settore sociale e condotti dall’équipe della «Rete di famiglie» del Villaggio sant’Antonio. Il corso si rivolge alle persone che si vogliono avvicinare all’esperienza dell’affido familiare o sono interessate a essere «famiglie aperte all’accoglienza» all’interno di una rete di famiglie. L’obiettivo è dare gli strumenti adeguati per poter affrontare con consapevolezza e preparazione l’impegnativo compito di diventare famiglia affidataria tenendo come sfondo il tema dell’accoglienza. Il corso è giunto all’ottavo anno, e ormai non sono poche le persone che si sono avvicinate a questo tema. Non tutti quelli che hanno partecipato al corso si sono poi resi disponibili per un affido o sono entrati nella Rete di Famiglie; importante per l’associazione è sensibilizzare le persone ai temi dell’accoglienza e della disponibilità lasciando ognuno libero di rispondere a queste sollecitazioni secondo la propria volontà e disponibilità. Le Famiglie della Rete sono affiancate da un’équipe di professionisti che portano avanti un percorso di formazione alla genitorialità e alle problematiche educative, oltre a monitorare e sostenere la famiglia affidataria nel difficile e delicato progetto di accoglienza. L’attenzione viene posta anche ai figli delle Famiglie della Rete affinché possano esprimere in base alla loro età idee ed opinioni rispetto all’accoglienza come valore o esperienza vissuta in prima persona. I hanno rinunciato, nonostante l’acquazzone, gli allagamenti e le strade interrotte dai divieti, alla gita domenicale al centro commerciale, al cinema o a spasso per le strade. Nessuno sapeva o voleva sapere, nessuno capiva o voleva capire, nessuno si è sentito di uscire e collaborare con noi volontari e gli altri addetti, anche solo per pulire lo scolo di fronte alla propria abitazione; nemmeno le persone più capaci, nemmeno le più giovani.” “Al di là della propria sfera personale, del proprio piccolo, la maggior parte di noi non guarda. Non sentiamo nei nostri concittadini un senso di responsabilità sociale e civica nei confronti della natura e delle persone. Tutti utilizziamo le strutture pubbliche e beneficiamo dei servizi che ci vengono messi a disposizione, ma senza considerare che a nostra volta siamo tenuti a interessarci del loro buon funzionamento. Si ritiene che a dover fare questo siano sempre gli altri.” PROGRAMMA DEL CORSO SULL’AFFIDO • 13 gennaio Il disagio del minore e della sua famiglia dr.ssa Barbara Bellotto, Assistente Sociale • 27 gennaio La famiglia accogliente P. Danilo Salezze Direttore generale del Messaggero di sant’Antonio • 10 febbraio Il percorso che porta all’affido familiare Dr.ssa Nadia Limberto, Responsabile Ufficio affidi del Comune di Padova • 24 febbraio L’affido familiare , la legislazione Dr.ssa Ada Campolucci, Giudice Onorario del Tribunale per i Minorenni di Venezia • 10 marzo Accogliere, cioè educare: come, secondo che tempi? DR. Andrea Frosi, Università di Padova • 24 marzo L’Accoglienza si fa progetto Dr. Francesco Vadilonga, psicologo, psicoterapeuta • 14 aprile Dentro le reti la famiglia accogliente Dr.ssa Michela Ferretto, Pedagogista della “Rete Famiglie Aperte” di Vicenza • 5 maggio Giornata conclusiva con testimonianze. Per informazioni e iscrizioni: Villaggio sant’Antonio - Rete di Famiglie Via Cappello 79 Noventa Padovana Tel. 049 625066 Questa distaccata visione della realtà del nostro paese è diffusa un po’ tra tutti noi e tutti ne siamo cattivi esempi. L’azione di un gruppo di Protezione Civile ha il duplice scopo di tutelare il nostro territorio, considerato a rischio, e nel contempo di sviluppare in noi la percezione più responsabile della realtà umana e civile di cui siamo parte. Se non si è stati abituati a farlo, c’è sempre un inizio e ciascuno può cogliere da queste occasioni motivo di crescita personale e civile. Pensiamo alla Protezione Civile e a Noventa il giorno dopo gli acquazzoni e anche prima di quelli successivi. Cosa fare per il nostro territorio: • controllare che foglie, aghi, scarti del proprio verde non ostruiscano i pozzetti antistanti la propria abitazione anche se sono nel suolo pubblico • piantare siepi e alberi ad alto fusto a di- stanze dal confine a norma di legge • per proprietari di aree molto grandi, provvedere alla costruzione di fossati e bacini di raccolta per evitare allagamenti • per i proprietari dei fondi agricoli mantenere i fossi puliti e adeguatamente profondi • segnalare sempre e tempestivamente eventi dannosi in genere. Cosa fare in casa: • mantenere le pompe in perfetto stato per chi ha locali seminterrati • installare valvole antiflusso • tenere sempre pronte a disposizione candele, acqua potabile, sabbia, stivali, coperte, torce e radio funzionanti. Per segnalazioni ed emergenze: presso il Comune è attivo il numero di emergenza. 35 biblioteca La biblioteca si è rinnovata Per conoscere gli ultimi acquisti della biblioteca visitate il sito: www.comune.noventa.pd.it Nominato anche il nuovo il Comitato di gestione l 9 settembre scorso è stata inaugurata, con il classico taglio del nastro il rinnovato palazzetto “ex poste” che ospita tutti i “servizi alla persona” e precisamente gli Uffici e Ambulatori ASL al primo piano e la Biblioteca, l’Informagiovani, i Servizi Sociali, la Pubblica Istruzione e Sport al piano terra. La Biblioteca Comunale, istituita nel novembre 1979, ma divenuta attiva nel maggio del 1983, e successivamente, nel 1995, intitolata ad Isabella Canali Andreini, è stata completamente rinnovata ed oggi si presenta con un nuovo look e con un'ampiezza e razionalità di spazi più consoni alle esigenze della cittadinanza. L'ingresso si trova ora dal lato di via Roma, un'accogliente hall conduce al bancone degli operatori, dal quale poi prende spazio la grande sala lettura ricca di scaffalature per l'archiviazione dei testi e di tavoli per la lettura. Grazie ai nuovi spazi recuperati, è stato ricavato un soppalco, illuminato da un'ampia vetrata, dedicato alle postazioni internet che potranno essere utilizzate, nel rispetto del relativo regolamento, già dall'inizio dell'anno prossimo. Nei 400 mq. complessivi di spazio è stata prevista una sala polivalente che può contenere 30/35 persone e che può essere utilizzata per incontri culturali, per studio e ricerca e come emeroteca (lettura dei giornali). I PROSSIMI EVENTI • 21-23 e 27-29 dicembre 2006 Mostra di icone presso i locali della Biblioteca anche sabato ore 10-13 e 15-19 • 6 gennaio 2007 Tradizionale “Falò della Befana” a cura della Pro Loco di Noventa Padovana • 10 - 17 - 24 - 31 gennaio corso “Autobiografia e formazione” Cambierà la durata del prestito del libro che ora è di “28 giorni” Lunedì 15.00 - 19.00 Martedì 9.00 - 12.00 Mercoledì 15.00 - 19.00 Giovedì 9.00 - 12.00 Venerdì 15.00 - 19.00 Sabato Chiusura tel. e fax 049.8952144 E-mail: [email protected] 36 La biblioteca in rete Il Consorzio per il Sistema Bibliotecario di Abano Terme, cui la nostra Biblioteca era inserita, si è trasformato da poco in Consorzio Biblioteche Padovane Associate (BPA). Oltre alla nostra Biblioteca ne fanno parte le biblioteche di altri ventotto Comuni della Provincia di Padova, la Provincia di Padova stessa e l’Ente Parco Colli Euganei. E’ stato adottato un nuovo sistema di accesso alla rete consultiva denominato “LIBERO” in collaborazione con la Provincia di Padova. Il Consorzio Biblioteche Padovane Associate è a sua volta entrato in collegamento con altre Biblioteche del nord dell’Italia, attraverso la costituzione dell’associazione “Biblioteche insieme”. La nostra Biblioteca cambia La tessera unica BPA permetterà il libero accesso a tutte le biblioteche del Consorzio BPA. La nostra Biblioteca, pur mantenendo e incrementando il proprio patrimonio librario, condividerà con tutte le altre biblioteche del Consorzio il reciproco scambio del prestito ed il nostro catalogo confluirà nel grande catalogo collettivo. In pratica cesseranno di avere validità le vecchie tessere che saranno sostituite dalla nuova “TESSERA DI SISTEMA” che consentirà a tutti di utilizzare la consultazione anche presso tutte le altre biblioteche socie. Si potrà consultare il catalogo collettivo on line ricercando i titoli desiderati, prenotare i testi e indicare la biblioteca per il ritiro. Il Comitato di Biblioteca II Consiglio Comunale nella seduta del 28 giugno 2006 ha nominato il nuovo Comitato di Biblioteca ed il Sindaco nella prima seduta ha insediato il Comitato stesso ed ha nominato il Presidente. Il Comitato di Biblioteca quindi risulta così composto: Gian Antonio Crestanello - Presidente Marco Gallinaro - Vice Presidente Grazia Di Concetto Giuseppina Forte Francesco Morbiato Sara Polato Maria Grazia Sfriso. Un «Centro civico» per la Consulta È affidato alle associazioni e intitolato alla hostess scomparsa arà la Consulta del volontariato - che da poco ha un nuovo presidente, Lorenzo Previato - a gestire il nuovo Centro civico di Noventa Padovana. Nato e concepito come spazio a servizio in primo luogo dei giovani, è stato intitolato ad Alessandra Brugnolo, una nostra concittadina; una ragazza che aveva sempre considerato la sua vita e il proprio lavoro come un servizio. Un servizio che non è mai venuto meno, nemmeno nel suo ultimo viaggio di hostess quando, per salvare una vita, ha perso la sua: anche per questo, il nuovo centro civico rappresenta qualcosa di molto importante per la collettività. La struttura sorge all’interno dell’area del piano particolareggiato ex Tumari, nella zona di Noventana: prende il posto del vecchio edificio conosciuto come la «casa di Maria Tremoi». Sviluppato su due piani, oltre ad essere il punto di riferimento della Consulta delle associazioni ospiterà anche altre attività e servizi promossi dall’assessorato alle Politiche della famiglia. Al piano terra si trova un’ampia sala, con piccolo ufficio e servizi; al primo piano vi sono invece due stanze con servizi, una delle quali attrezzata come sala prove per i gruppi musicali del comune. Il Centro, inserito in un importante contesto urbanistico abitativo, è inoltre servito da un parcheggio su via Noventana ed è collegato al piccolo parco Padre Kolbe, già esistente. Ma come si è arrivati al recupero di questa casa? L’opportunità di ristrutturare quella vecchia abitazione, immersa in un parco di 5000 mq, si è creata per la possibilità di utilizzare una parte degli oneri di urbanizzazione secondaria e altri oneri dovuti al Comune dalla ditta lottizzante l’ex area Tumari, oggi Residence Belvedere. Da tempo l’amministrazione comunale veniva interessata da una crescente richiesta da parte dei giovani e delle associazioni presenti nel nostro territorio, che necessitavano di spazi per le loro attività, per incontrarsi, per stare in gruppo. Questa soluzione dovrebbe permettere di rispondere finalmente alle loro esigenze. S Corso “Autobiografia e formazione” Inizia a gennaio un breve corso di formazione che permette ai partecipanti di: • conoscere le elaborazioni teoriche relative al pensiero autobiografico per la formazione degli adulti; • riconoscere nel pensiero autobiografico una modalità per la migliore conoscenza di sé e per l'autovalutazione delle ALESSANDRA BRUGNOLO Sono già passati più di sette anni dalla tragica circostanza in cui Alessandra, e con lei altre persone, ha perso la vita all'aeroporto di Genova il 25 febbraio 1999. Il ricordo di questa eroica e straordinaria ragazza è tutto espresso nel suo dolce sorriso, che l’ ha accompagnata nei suoi anni di studio, trascorsi nell’impegno totale e con ottimo profitto, nelle sue relazioni di amicizia, nel lavoro di hostess che richiedeva sacrificio, pazienza, cortesia, prontezza di spirito. Tutte doti che l’hanno contraddistinta fino all’ultimo giorno. Fare la hostess è stato il suo sogno fin da bambina, e per questo ideale ha investito con impegno la propria giovinezza mettendo a frutto le doti naturali e cercando di perfezionarsi sempre di più. Siamo tristi e affranti nel ricordarla, è certo, ma anche fieri per il riconoscimento pubblico che oggi le viene conferito come giusto merito di chi sa offrire la propria vita per gli altri. L’ esempio di Alessandra, dettato dal suo nobile coraggio, ci aiuti a diventare migliori. Il tempo non cancella il ricordo di Alessandra, del suo amore per la vita, del suo coraggio e altruismo. Il suo gesto eroico rimane e rimarrà come un grande insegnamento: non c’è amore più grande di chi sa offrire la propria vita per gli altri. proprie esperienze. "ta memoria autobiografica per il soggetto moderno si confgura come luogo di verifica della propria modalita di scegliere e insieme serbatoio cui attingere per essere illuminato sulle proprie predisposizioni, le proprie idiosincrasie, le proprie aspirazioni" (P. Jedlowski); • riflettere sulla storia della propria formazione per selezionare esperienze significative, genealogie e riferimenti e per individuare nella storia della formazione personale l'origine dei propri atteggiamenti. Il corso si articola in quattro laboratori di tre ore costituiti da un'introduzione teorica, una esercitazione individuale o di gruppo e da una discussione. Le lezioni si tengono presso la Biblioteca nei giorni 10, 17, 24 e 31 gennaio, alle ore 21. 37 la storia La convalescenza di Gasparo Gozzi l progresso ci ha disumanizzato, certamente ha portato miglioramenti sensazionali alla vita di tutti, primamente sul piano igienicosanitario, poi su quello pratico della vita quotidiana ed è inutile enunciare qui gli strumenti di massa realizzati, dal frigo alla lavatrice, dall’automobile al televisore e al telefonino. Era questo il significato dei versi leopardiani “Son dell’umana gente / le magnifiche sorti e progressive”? Non vogliamo qui mettere le vesti dei “laudatores temporis acti”, né tanto meno snobbare il globalismo, che ha in sé valori sociali ed ecumenici. Viene spesso auspicata una vita a misura d’uomo, che celebri quindi i valori personali, di là e oltre gli strumenti di cui egli si serve; che lo ,consideri uomo fra gli uomini, non intruppato in forme seriali e collettive, che respiri nella natura in cui è nato, senza violentarla ulteriormente. È vita quella di un cittadino qualunque che prende l’Eurostar con il timore che possa saltare in aria; di un uomo pubblico, anche di limitate responsabilità, che non possa prendere “la carrozza di tutti”? E allora, con la speranza che un nuovo umanesimo ci distingua da un livellamento globale e impersonale, leggiamo qualche pagina di chi, come Gasparo Gozzi, nei suoi scritti e soprattutto nelle sue lettere (più di seicento) abbia periodizzato “dentro la filigrana della quotidianità” (Fabio Soldini, Gaspare Gozzi, Lettere, Guanda ed., 1999, pag.XI) la vita degli uomini del Settecento, del tutto simile a quella dei secoli precedenti. Per qualche motivo oscuro, ma forse per le penose condizioni economiche della famiglia e per il rifiuto dei riformatori di accettare il progetto dello stampatore Carlo Palese di impiantare una stamperia di libri scolastici e francesi, Gasparo Gozzi già ospite in una casa dei Tron in Prato della Valle I 38 per esaurimento nervoso,il 25 luglio 1777 si getta nel canale Businello. Fortunatamente quel giorno il canale di acqua non ne aveva tanta e Gasparo viene salvato. Dopo lunga convalescenza sorvegliata dalla “parona” Caterina, el “pare” (così si fa chiamare da lei) si trova a Noventa convalescente dal 6 giugno al 17 luglio 1778 e poi si reca di nuovo a Venezia con una “Burchiellata; de’ (suoi) affini e discendenti”; il 7 giugno scrive alla Procuratrice Caterina Dolfin Tron una delle 120 lettere a lei dirette:” Questa Noventa però è un paese che mi piace Gasparo Gozzi Incisione di Francesco Bartolozzi assai. Il luogo, dove io sto, è ritirato, e con pochi passi, chi vuol mondo ne ritrova”. Quanto fracasso alla bottega del Caffè al Ponte di Noventa iersera, scrive, c’è gente di tutti i tipi: la Marchesina (?) vi è arrivata guidando un cocchio tirato da sei cavalli, come l’Aurora; vi sono donne “delle piuttosto abbandonate dal mondo” che giocano. Vi sono nientemeno che due Procuratori della Serenissima: Francesco II Lorenzo Morosini, per il quale nel 1757 Gasparo aveva composto l’orazione inaugurale per l’ingresso alla carica e Alvise Vallaresso, membro del Magistrato dei riformatori di Padova. A Venezia, dopo il Doge, le maggiori cariche erano nelle mani dei nove Procuratori che assumevano tale dignità a vita e senza che la carica impedisse di avere altre incombenze. Si distinguevano in tre procure: tre “de sopra”, che curavano gli interessi della Basilica, tre “de citra” e tre “de “ultra”, cioè di qua e di là del Canal Grande. Venivano eletti da trentasei nobili del Maggior Consiglio in due momenti: prima la lista di designazione, poi la votazione; Andrea Tron fu eletto all’unanimità, nel 1773, perché tutti avevano imbussolato il suo nome. Di Gasparo Gozzi ho già scritto su queste pagine, nel fascicolo n. 35 (aprilegiugno 1998), ma allora non era ancora uscito il ponderoso libro del Soldini, più su citato. La prima cosa da precisarsi è che la figlia che ha sposato Angelo Artico si chiama Elena (e non Angioletta, come scrissi nel 1998). La famiglia Artico villeggia con le figlie Lucietta-Luigia e Delfina-Luigia, e ospita Gasparo in via di guarigione, probabilmente nella villa che poi sarà dei Cominotto, oggi al n.20 di via XXV Aprile. In questa via, allora stradella vicinale Cominotto, chi proveniva da Ponte di Brenta per la strada Capello doveva girare a sinistra all’altezza di villa Pellegrini perchè la strada pubblica, che continua oggi in linea retta fino a casa Polato, è conquista del dopoguerra. A Noventa villeggiava anche un’altra figlia di Gasparo, Angela, sposata Fedrigo, che aveva cinque figli, presso cui, la mattina del suo arrivo a Noventa, fu invitato a pranzo; ma con il genero Artico c’è molta più confidenza, poiché gli assegna degli incarichi familiari. Il senatore Andrea Tron era un uomo di grande avvenire:intelligente e sicuro di sé, affabile ma abituato a comandare, preparato nelle discipline storiche ed economiche, conoscitore delle lingue, la storia I prigionieri di guerra di Noventa o scorso anno è stato pubblicato un libro, curato dal prof. Luigi Perini, in ricordo dei 18 militari di Noventa fatti prigionieri dalle truppe tedesche l’8 settembre 1943 e deportati nei campi di concentramento. Dedichiamo ora questo spazio al ricordo di due soldati che non sono stati inseriti nel libro, Guerrino Pagnin e Paolo Boni. L litari di Noventa che lavoravano in miniera: Tomei Bruno, classe 1914, un gran pezzo di ragazzo, e Pulze Ferruccio, ambedue morti di stenti, i nomi dei quali figurano nella lapide del Municipio, fra i caduti di Noventa nel II conflitto mondiale. GUERRINO PAGNIN, nato a Noventa Padovana l’11 giugno 1915, fu chiamato alle armi l’8 settembre PAOLO BONI, cap. maggiore, nato a Padova il 19 1939 e inviato a Treviso al 55° Regg. Fanteria, dove maggio 1921, della sez. Ass. Reduci di Noventa, fu rimase fino al 20 febbraio 1940; poi a Borgo chiamato alle armi nel gennaio 1941 e destinato al 6° Valsugana, a Tito di Potenza per istruzione e il 2 luRegg. Art. Div. Fanterìa Isonzo, con sede a Gorizia, fu glio 1940 partì per Durazzo, poi fu nel Montenegro, assegnato al III Gruppo someggiato, 9° batteria, II poi a Spalato e infine a presidio nella zona di pezzo, presso il distaccamento di Postumia, da dove Trebigne. Guerrino fu attendente del cap. Ettore venne inviato al fronte contro la Jugoslavia, parteLuigi Perini Florian di Treviso, al quale durante un attacco aecipando alle successive azioni di guerra. Il 21 aprile reo salvò la vita. Durante le operazioni mulitari trovò un bambi- 1943 fu decorato sul campo a quota 908 di Jugorje, Slovenia, dal no di sette anni, Stanko Medzar, che ri- Gen. Di Corpo d’Armata Macario, perché in un aspro combattiuscì a restituire alla famiglia. Dopo la mento contro bande partigiane organizzò la resistenza, incurante guerra, fra il vecchio soldato e il ragaz- delle raffiche dirette ai propri muli ancora zo, ormai uomo, c’è stato a Noventa un carichi delle armi. Il 9 settembre 1943 fu commovente incontro. Guerrino fu fatto fatto prigioniero dai tedeschi nei pressi di prigioniero nella zona di Ragusa e con- Lubiana e inviato al campo di concentradotto nel Lager Brambauer di Durazzo, mento III° B di Fustemberg/Oder, destinaStalag 6164, dove fu maltrattato e pic- to al campo di lavoro Arbeit command 25 chiato e inviato al lavoro in una miniera di Scheuno Forst Lauzirsr e al lavoro nelGuerrino Pagnin di carbone; si ammalò di pleurite e si ri- le fabbriche di munizioni Cheuno e Chemio. Paolo Boni dusse a 39 kg di peso. Fu liberato dagli americani e ritornò a ca- Venne liberato dalle truppe sovietiche a sa il 9 settembre 1945. Gli sono riconosciute le campagne di Lamdsnut il 10 maggio 1945 e inviato a Budapest; fu rimpatriaguerra 1941-42-43-44 e 45. Ricorda di aver incrociato altri due mi- to tra l’agosto e il settembre dello stesso anno. ricco di famiglia, percorse una rapida carriera politica fino a divenire Procuratore di San Marco; da sei anni conviveva con Caterina Dolfin, che era in attesa dell’annullamento del matrimonio contratto con Marcantonio Tiepolo. Non arriverà al Dogado per lo scandalo suscitato dal segretario del Senato, Pier Antonio Gratarol, col libro “Narrazione Apologetica”, in odio a Caterina che gli aveva rifiutato la protezione per diventare residente a Torino e poi a Napoli. A noi interessa soprattutto Gasparo come scrittore, ma non si può considerarlo avulso dal contesto delle innumerevoli persone fra le quali viveva e operava: fu giornalista, narratore, poeta occasionale e di sermoni, drammaturgo, esperto delle riforme scolastiche e dell’editoria, almeno una volta im- presario teatrale; di lui oggi vogliamo ricordare i diciotto Sermoni in versi sciolti, con influsso oraziano, satirici ma moderati, e la Difesa di Dante contro il critico gesuìta Saverio Bettinelli. Ma ci si permetta una riflessione sulle donne di Gasparo. Esse furono quattro: la madre Angela, che morì novantenne, con la quale ebbe difficili rapporti per le precarie condizioni economiche della famiglia, dovute alle stravaganze del padre. La moglie, Luisa Bergalli, di modesta estrazione ma ben educata con cultura umanistica, che gli diede cinque figli: fu autrice di lavori teatrali originali e in traduzione, spesso impegnata a lavorare nelle ricerche del marito, poetessa di fama paragonata addirittura a Gaspara Stampa, quando nel 1738 uscirono le Rime di costei, le sue, quelle di Gasparo e di altri. Caterina Dolfin Tron, per cui Gasparo dimostrò quasi un’adorazione, anche se quest’amore sarà sempre platonico: di là dalla differenza di età fra lui e lei (23 anni), come non amare la Dolfin dagli occhi cerulei e dai capelli biondi, dai modi gentili e sinceri, dall’intelligenza vivida, splendida per ingegno e bellezza? Infine Giovanna Sara Cenet, parigina, entrata in casa Gozzi come governante, brava sarta delle signore veneziane, di buona educazione e intelligenza, forse un amore lucrato, ma nascosto: il poeta la sposerà l’anno dopo la morte della moglie, avvenuta nel 1779. Gasparo visse fino al 1786 e fu tumulato nell’oratorio della confraternita di Sant’Antonio di Padova, dove abitava in Borgo de’ Vignali. Luigi Perini 39 giovani Zoom from inside: spazio ai giovani! Una associazione di ragazzi per dare vita alle idee dei ragazzi oom from inside nasce nel 2003 come gruppo informale di studenti delle scuole superiori, residenti nel Comune di Noventa. Composto all’inizio da pochi ma intraprendenti ragazzi, comincia a crescere e a darsi una identità in seguito alla partecipazione al bando di concorso «Progetto Junior» della Regione Veneto. In questa occasione i ragazzi di «Zoom from inside» montano una piccola video-inchiesta sulla realtà giovanile di Noventa Padovana: un video documentario attraverso cui indagare il proprio paese con l’occhio della cinepresa, per far parlare i loro coetanei, per registrare le loro sensazioni, i loro umori. Un video per trasformare i giovani in protagonisti, attraverso un linguaggio alternativo fatto di immagini e di suoni, con l’obiettivo di dar loro la possibilità di esprimere i propri bisogni, i propri disagi, le proprie idee. Il documentario è diventato così lo spunto per pensare, ideare e poi organizzare attività sociali, culturali e ricreative. Molte sono le iniziative proposte da Zoom from inside negli ultimi due anni, tra cui "Zoom zoom festival", la divertente caccia al tesoro in bicicletta, un incontro fra i candidati sindaci, lo "Zoom party". Z IL PROGETTO S.T.E.L.L.A. Il progetto S.T.E.L.L.A. nasce dalla collaborazione di sei Comuni della provincia di Padova (Vigonza - capofila, Noventa Padovana, Cadoneghe, Vigodarzere, Campodarsego e Saonara) e si propone di avviare una serie di attività finalizzate alla prevenzione del disagio giovanile e allo sviluppo della cittadinanza attiva da parte dei giovani del nostro territorio (L.R. 29/1988). Il progetto prevede la partecipazione diretta dei giovani nella scelta, organizzazione e realizzazione delle attività ricreative/culturali. Possono così far valere le proprie idee ed esigenze e avere voce nei processi decisionali. Il modo con cui le iniziative vengono realizzate costituisce una novità all'interno delle realtà comunali, dove si crea una vera cooperazione tra soggetti (parrocchie, associazioni, comitati di partecipazione frazionale, realtà produttiva) che in genere hanno operato, per quanto riguarda la programmazione culturale, in sostanziale autonomia. Si tratta inoltre della prima esperienza di collaborazione tra ben sei diverse Amministrazioni, che non si limitano a condividere un generico programma di manifestazioni estive, ma si impegnano collettivamente per la sua costruzione, condividendo fin dal principio tematiche, risorse, modalità organizzative e sviluppando il team politico tecnico, il gruppo di lavoro intercomunale a partecipazione mista e i gruppi di lavoro comunali. 40 Chi sono i ragazzi di Zoom from inside? L'associazione è composta di giovani dai 15 ai 23 anni di Noventa: ma - ci tengono a sottolineare - sono ammessi ragazzi di tutte le età che abbiano voglia di confrontarsi, di divertirsi e di organizzare momenti di socialità per i più giovani. Lo scopo è quello di porsi come un valido punto di riferimento per i ragazzi che vogliono far sentire la propria voce attraverso iniziative, momenti di scambio e di coinvolgimento non solo tra di loro, ma anche con gli adulti, per un confronto intra e intergenerazionale. I ragazzi vogliono infatti interagire con il territorio e le istituzioni stretta è, ad esempio, la collaborazione con il Comune di Noventa Padovana e in particolare con l’assessore alle Politiche giovanili - assumendosi la responsabilità di quello che fanno, dimostrando alla comunità di essere in grado di gestirsi in maniera autonoma per creare momenti pensati dai giovani e rivolti ai giovani. È per questo che cercano luoghi dove essere autonomamente protagonisti e creatori delle attività che intendono realizzare. Così sono i giovani di Zoom from inside: persone che vogliono riuscire a realizzare i loro desideri, facendosi ideatori e destinatari di momenti d’aggregazione e di socializzazione. Con grande impegno ed energia - e una certa indipendenza mentale - cercano di creare, passo dopo passo, un gruppo attivo in grado di realizzare progetti davvero rivolti ai giovani perché fatti dai giovani. Zoom from inside è così un luogo nuovo, a Noventa, nel quale affrontare tematiche intelligenti ed attività costruttive, aperto a tutti, senza distinzione di credo, nazionalità o idee politiche. "Zoom" è infatti un’associazione apartitica e con il solo scopo di creare aggregazione giovanile. L’associazione è divenuta di promozione sociale (A.p.s.) e nel 2006 è entrata a far parte del progetto S.t.e.l.l.a. e, in collaborazione con altri 5 comuni aderenti all’iniziativa (Vigonza, Cadoneghe, Vigodarzere, Campodarsego e Saonara), si è fatta promotrice di giornate d’aggregazione, in occasione delle quali sono stati organizzati richiestissimi tornei di calcetto e una serata d’intrattenimento finale con uno stand gastronomico e un match d’improvvisazione teatrale. I ragazzi di Zoom from inside si incontrano ogni domenica sera presso la sede del centro Anziani a Noventa. Se qualcuno fosse interessato a partecipare attivamente con nuove idee e proposte può scrivere a [email protected]. Elisa Galante ricordi La fornasa de Noenta: «Caeare piere»: i ricordi di Severino Gambato T rasformare l’area della “Fornasa” di Noventana in parco pubblico è un passo avanti per il recupero di un frammento importante di storia sociale e lavorativa della zona: ne è orgoglioso Severino Gambato, che racconta la storia di tutti quei lavoratori che circa ottant’anni fa non scamparono alla sorte di “caeare piere” - come si definiva il lavoro alla fornace. Passando davanti a quell’imponente, seppur fatiscente, edificio, diverte immaginare e quasi udire le voci, il sudore che scende dalle fronti, la fatica urlata che accompagna il crollo di qualche pietra, le prime lotte per i diritti dei lavoratori, le preoccupazioni raccontate tra uno scavo e l’altro, la disperazione per la povertà... L’incontro col signor Gambato è un’occasione per dare una fisionomia a queste fantasie. Ecco quello che ci ha raccontato. La Fornace Morandi nacque e si sviluppò tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, quando - assieme al calzaturificio Voltan - costituiva la più importante attività produttiva a livello industriale di quest’area. I fornasieri scavavano la terra con i badili, poi riempivano i carrelli sistemati su una piccola ferrovia, per trasportare il materiale “monte”. Gli uomini più forti erano immersi nel “monte”, dove la terra veniva bagna- ta per impastarla e renderla adatta a fare le pietre. Nei banchi i maestri mettevano la terra, che non doveva essere né troppo secca né troppo bagnata, negli stampi. Le pietre venivano “calate nell’aia” da giovani o bambini (quelli addetti a “caeare piere”). Nella cava venivano impiegati i nuovi arrivati, ai quali i più anziani dicevano: “te gai mandà qua a caricar carei? I o fa par provarte. Se no te ghe vè, i te manda casa”. Si lavorava prevalentemente a mano, anche se gradualmente furono introdotte le macchine, la cui presenza aumentò il rischio di infortunio. Molti lavoratori, infatti, sono rimasti menomati, perdendo una mano o un braccio, in un periodo in cui non si parlava ancora di assicurazione o tutela dei lavoratori. Gli infortunati spesso finivano “a carità” - come si diceva allora; i più fortunati riuscivano a sopravvivere grazie all’impegno dei familiari: questo è il caso di Antonio Gambato che, perso un braccio, riuscì grazie al lavoro nei campi della moglie Eva e dei figli, a condurre una vita dignitosa, seppur fatta di ristrettezze. Alla fornace erano assai pochi, o del tutto inesistenti, i lavori leggeri. Anche nei forni dove si coceva il materiale, il lavoro era pesante. Esposti a forti calori e a repentini cambiamenti di temperatura, i lavoratori HA CHIUSO I BATTENTI IL PANIFICIO CABBIA DI NOVENTANA Negozi che vanno, negozi che vengono. Sono state parecchie le persone di Noventana che hanno chiesto alla redazione di «salutare» la famiglia di panificatori Cabbia, che il 15 luglio scorso ha cessato l’attività di produzione e vendita di pane e dolci. «Il negozio era stato aperto nel 1957 - racconta Moreno, il figlio maggiore - quando i miei genitori, Tertulliano e Fernanda, si erano da poco sposati». Da bambino Moreno giocava nel laboratorio del papà, poi anche lui, seguito dal fratello Paolo, è entrato a far parte dell’attività familiare. Negli anni ‘70 fecero ingresso nel laboratorio dei macchinari speciali per la lievitazione del pane. Ma ciò che in 50 anni ha contraddistinto i prodotti sfornati dalla famiglia Cabbia, è stata la manualità, la professionalità, la cura con cui hanno «creato» pane e dolci. È doveroso un affettuoso grazie a tutti loro, nonché alla cordialità di Antonietta Madalosso e di Assuntina, che da dietro il bancone per anni hanno «servito» pane, sorrisi e una grande fetta di storia di Noventana. Un «in bocca al lupo» va anche alla famiglia Barbara, che ha rimodernato i locali e aperto una nuova attività di caffetteria, pasticceria e vendita pane, mantenendo il nome “Baccos, antico forno Cabbia”. dei forni perdevano spesso l’uso delle dita, consumate nel manovrare le pietre ruvide. Per non parlare dei problemi ai bronchi e ai polmoni, causati dalle polveri. Il primo periodo di sviluppo fu quello immediatamente precedente la Prima Guerra Mondiale. A seguito di malcontenti per lo sfruttamento, i bassi salari e le pericolose condizioni di lavoro, gli operai chiesero aiuto al ferroviere Silvio Barbato, abile membro del Partito Socialista della zona, e iniziarono a organizzarsi in gruppi di proletariato. Terminata la Grande Guerra, la ricostruzione fece impennare la richiesta di materiali da costruzione e vide il ritorna al lavoro di molti fornasieri che, resi più forti dalla drammatica esperienza bellica, continuarono a formulare richieste precise: otto ore di lavoro, salario adeguato, assicurazione per malattia e infortuni. Né i fornasieri, né i padroni Moranti intendevano desistere dalle loro posizioni, così iniziarono i primi scioperi. All’interno dei gruppi di lavoratori, però, alcuni si staccarono dai loro compagni e si organizzarono in gruppi fascisti, al servizio dei padroni. Anche dopo la Marcia su Roma, tuttavia, i fornasieri non si piegarono e diventarono un esempio di resistenza socialista, comunista e sindacalista per tutti gli abitanti della zona. Intanto, anche le donne iniziarono ad essere assunte alla Fornace, e a partecipare alla lotta per la difesa dei propri diritti. “È questa la storia che mi piacerebbe venisse raccontata ora che si sta recuperando l’area della ex Fornace di Noventana conclude Severino Gambato - una storia che io conosco bene perché l’ho vissuta attraverso l’esperienza di mio padre e dei miei fratelli. Allora io avevo 10 anni e mia madre, vivendo ogni giorno la durezza della vita in “fornasa” diceva, parlando di me: “el picoeo no che no eo mando in Fornasa!” Raffaella Cabbia Fiorin Disegno di Bäerbel Schmidtmann 41 sociale Immigrati a Noventa: tra bisogni e risposte anno 2004 / 2005 2003 2002 2001 2000 1999 1998 1997 1996 incremento 24,39% 35,16% 7,26% 10,84% 11,38% 15,54% 14,09% 15,79% 19,50% Tabella dell’incremento annuo degli immigrati non appartenenti all’Unione Europea 42 iprendiamo a scrivere di immigrazione a Noventa dopo aver già ampiamente trattato l’argomento due anni fa. Padova e il suo hinterland sono da tempo interessati dai fenomeni legati all’immigrazione e di recente la cronaca ha dato risalto agli aspetti più problematici dell’integrazione e della coesistenza tra italiani e stranieri, nonché tra immigrati di diverse etnie. Vogliamo qui invece concentrarci su alcuni dati che ci permettano di conoscere la realtà dei bisogni effettivi che gli immigrati ricercano, al di là degli aspetti riguardanti il rispetto della legalità e la tutela dell’ordine pubblico. In questa sede, oltre ad aggiornare alcuni numeri derivati dall’ultima indagine statistica, risalente al 12/12/2005, gentilmente concessa dall’Ufficio Anagrafe del Comune di Noventa Padovana, ci rifaremo a un’interessante e recentissima «Indagine sui bisogni degli immigrati a Padova» (2006) curata da Raffaella Massaro. Lo studio è stato svolto nell’ambito del progetto «Tutti i colori del futuro», finanziato dal Comitato di Gestione del Fondo Speciale per il Volontariato del Veneto e condotto dall’associazione Amici dei Popoli di Padova (www.padovanet.it/associazioni/adp/). R paesi dell’Est europeo e dai Balcani, che con il 44,8% rimane di gran lunga il gruppo più numeroso (vedi grafico). Risulta invece in sensibile calo la percentuale di immigrati africani, attestati al 20,2%, mentre assistiamo a un piccolo aumento dell’incidenza di residenti asiatici, così come di quelli provenienti dall’America Latina. Interessante è conoscere il dato relativo all’incremento annuo degli immigrati residenti a Noventa e non provenienti da paesi appartenenti all’Unione Europea: tra la fine degli anni Novanta e il 2002 si è assistito a una crescita sempre minore. Si passava da un tasso di crescita del 19,5% relativo all’anno 1996 al 7.3% del 2002 (vedi tabella). Il 2003 era stato invece un anno in controtendenza, in quanto il tasso di crescita era stato di ben il 35,2%. Nel precedente articolo si spiegava il fenomeno imputandolo soprattutto alla corsa alle regolarizzazioni motivata dall’entrata in vigore della legge n. 189 del 2002 (denominata Bossi-Fini). Rispetto al boom del 2003, l’incremento registrato negli anni 2004-2005 è stato del 24,4%, inferiore quindi al dato del 2003 ma ben superiore a quello relativo agli anni precedenti. I dati Rispetto ai dati di fine 2003, nel 2005 il numero di immigrati regolari a Noventa è salito da 566 a 697 unità, di cui 355 maschi e 342 femmine. Il dato degli stranieri provenienti dai paesi dell’Unione Europea rimane pressoché costante: rispetto ai 37 cittadini del 2003, oggi sono 45 e incidono per circa il 6% del totale. Considerando invece solo i residenti «extracomunitari», notiamo che tra il 2003 e il 2005 è ulteriormente cresciuta l’incidenza di immigrati provenienti da I bisogni Possiamo per comodità dividere i bisogni in tre aree prevalenti: quelli che afferiscono alla sfera familiare, quelli relativi all’abitazione e quelli legati al lavoro. Il comune di Noventa offre ai cittadini adulti stranieri, oramai da diversi anni, dei corsi di alfabetizzazione e negli ultimi due anni questi sono stati organizzati in collaborazione con la IX Direzione Didattica «Zanibon» di Padova. Il problema della lingua è parecchio sentito dagli immigrati della nostra zona ed è considerato, in ordine di sociale Immigrati non appartenenti all’Unione Europea: i residenti per provenienza importanza, come il terzo problema dopo il reperimento di un’abitazione e la ricerca di un lavoro. Oltre ad assumere un carattere di emergenza - in particolare per i neo arrivati - il problema della lingua è piuttosto sentito in termini di padronanza linguistica: non molti degli immigrati già presenti da tempo in Italia considerano infatti lo strumento linguistico come indispensabile, non solo per risolvere i problemi legati alla quotidianità, ma anche per un migliore rapporto nell’ambiente di lavoro e nel confronto con istituzioni come i servizi pubblici (scolastico, sanitario, assistenziale). A tal proposito, a Noventa è stato avviato un progetto di facilitazione linguistica e mediazione culturale. I facilitatori linguistici lavorano con gli alunni per favorire l’apprendimento della lingua italiana e facilitarne l’inserimento nel territorio, attraverso lo sviluppo di competenze comunicative e conoscenze linguistiche e culturali. Il mediatore culturale funge invece da ponte tra la cultura d’origine (in particolare la famiglia) e la cultura italiana. L’obiettivo è quello di attuare degli interventi che possano il più possibile avvicinare le due diverse culture. Accanto a questi progetti creati ad hoc per i residenti stranieri, esistono tutti gli altri servizi comunali a cui la componente straniera accede in maniera significativa. L’Ufficio Servizi Sociali conta un centinaio di utenti stranieri che vi si rivolgono per richiedere soluzioni al problema dell’abitazione, per richiedere contributi economici, per ottenere agevolazioni per la mensa e il trasporto scolastico, ecc. Il problema legato alla casa è il più sentito tra gli immigrati: secondo la citata indagine sui bisogni degli immigrati a Padova, il 57,6% degli immigrati padovani intervistati vive in una casa in affitto. Ma la sorpresa giunge dalle case di proprietà, che rappresentano la sistemazione per un immigrato su quattro! Il risultato è confermato dai dati ufficiali relativi al 2005, secondo cui in Italia gli stranieri hanno comprato circa 120 mila case, realizzando il 15% di tutte le compravendite di immobili residenziali (a Padova la percentuale è stata del 9,6%). Il problema abitativo sembra tuttavia avere una doppia faccia, perché di fronte a una buona percentuale che ha trovato una soluzione, magari non soddisfacente ma stabile, c’è un 17,8% che risiede sul luogo di lavoro, o presso parenti, amici e conoscenti, o non ha trovato alcuna sistemazione ricorrendo alle strutture di accoglienza. Tuttavia il 56,2% degli intervistati considera la pro- CORSI DI ITALIANO PER STRANIERI Ripartirà a Gennaio il corso di alfabetizzazione per stranieri. Anche quest’anno il corso viene organizzato in collaborazione con la IX Direzione Didattica “Zanibon” di Padova che, grazie ad un finanziamento regionale, ci fornisce un docente qualificato per la gestione del corso. Il corso è di 40 ore ed è rivolto sia a chi non ha nessuna conoscenza della lingua italiana, sia a chi vuole approfondirla. Il corso si terrà nella Sala Polivalente della Biblioteca nei giorni di martedì e giovedì dalle 18.00 alle 20.00. Per iscriversi: Informagiovani, via Roma 18. tel. 049 8952134. Apertura sportello: lunedì e venerdì dalle 15.00 alle 18.00; martedì dalle 9.00 alle 12.00. pria situazione abitativa come provvisoria perché troppo dispendiosa o poco confortevole, oppure ne è totalmente insoddisfatto. Il lavoro rappresenta il secondo problema per la maggioranza degli immigrati: il campione di immigrati regolari intervistati dichiara per il 69.5% di essere occupato e un ulteriore 8,6% ha comunque un’attività lavorativa, anche se precaria. Forte in questo senso è la differenza tra uomini e donne: queste ultime subiscono una maggiore precarietà e la loro percentuale di disoccupazione è doppia. In crescita è l’impresa individuale di cittadini stranieri (a Padova sono cresciute del 15,5%, contro lo 0,5% di crescita registrato dal totale complessivo), ma la mansione prevalente risulta essere quella operaia, in particolare nel settore dell’industria, 47,3%, mentre il 25,9% lavora nei servizi alle persone e alle famiglie, il 13,4% nel commercio e il 10,7% nel settore alberghiero e della ristorazione. È interessante notare come, rispetto alla ricerca del lavoro, ben pochi utilizzino come canali gli uffici o le associazioni che svolgono attività per gli immigrati. La maggioranza si affida alla libera iniziativa o all’aiuto di parenti e connazionali, oppure di amici italiani. A tal proposito, all’ufficio Informagiovani di Noventa si rileva come l’utenza straniera, che rappresenta circa il 30%, si rivolga all’ufficio esclusivamente per richieste di lavoro. Un ultimo interessante dato riguarda il grado di utilizzo dei servizi pubblici da parte degli immigrati e il loro grado di soddisfazione. I servizi maggiormente utilizzati sono di gran lunga quelli sanitari (80,3%), seguiti dai servizi scolastici (45%) e da quelli dedicati al lavoro (32%). Ai servizi socio-assistenziali è ricorso il 30,3% degli intervistati mentre a quelli per l’infanzia il 21,3%. La valutazione dei servizi è molto positiva per quanto riguarda quelli scolastici, sanitari e per l’infanzia, che riscontrano la soddisfazione di più dell’80% degli intervistati. I servizi socio-assistenziali sono considerati efficaci dal 46% del campione mentre i giudizi meno positivi arrivano nei confronti dei servizi per il lavoro, giudicati positivi solo dal 25,5%. Roberto Cacchi 43 educazione civica Verde pubblico e verde privato Il regolamento comunale dice come curare le aiuole e i giardini I n questi anni in cui imperversano traffici cittadini caotici e assordanti su strade spesso insufficienti a contenerne il flusso, specialmente nelle ore di punta, l’unico rimedio a questo vivere frettoloso, nevrotico e malsano è guardare agli spazi verdi, vivere il tempo disponibile in case circondate da giardini, dove ritrovare una dimensione fisica e spirituale più umana .Tanti anni fa il nostro Comune era, a mio ricordo, un vero ed elegante polmone di verde accanto a una zona industriale che diventava sempre più di cemento: una bella veduta di ville antiche, di case moderne immerse nel verde e una piacevole distesa di campi alle porte di Padova. C’era ancora una cultura prevalentemente rurale. Poi c’è stato l’avvento delle piccole industrie della lavorazione pelli, successivamente di altre attività artigianali e industriali, fino ai giorni nostri dove, al posto dei campi, sorgono costruzioni delle più svariate tipologie, le une quasi addossate alle altre; l’antica identità e cultura non ci sono più. Senza entrare nel merito di un argomento difficile quale è quello delle scelte di trasformazione di un Comune, credo si possa condividere l’opinione che Noventa poteva crescere, dal punto di vista edificatorio, in modo più armonioso. Rimane il fatto che anche qui, oggi, il verde è ormai un bene raro, una fonte di ricchezza - e di speculazione che lo distrugge - e la sua tutela è un problema che tocca tutti. Da parte dell’Amministrazione Comunale si è resa pertanto necessaria l’adozione di un regolamento a tutela del patrimonio arboreo e arbustivo, nonché di disciplina circa l’uso delle aree verdi pubbliche e in qualche caso private. Ognuno ne può prendere visione presso gli uffici comunali. Ne ri- 44 chiamiamo qui alcune norme che, nel contesto tracciato, assumono una rilevante importanza: Parte Prima – Tutela patrimonio arboreo: art. 2 Tutela del patrimonio arboreo «Tutte le piante del territorio comunale concorrono a costituire, quali risorse straordinarie, l’irripetibile patrimonio storico ambientale della città e come tale devono essere mantenute in buono stato di conservazione valutando al contempo sia la tipologia delle piante sia la loro collocazione nel contesto urbano»... Questo significa che anche le piante, quelle ad alto fusto che si trovano nei giardini privati, sono soggette a controllo pubblico: pertanto il loro eventuale abbattimento, dovrà essere preventivamente comunicato e giustificato (30 giorni prima) al Comune, con apposita scheda da ritirare presso l’ufficio comunale competente, fatte salve le speciali disposizioni di legge che tutelano le piante vincolate dalla Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici e le superfici boscate, parchi etc. Art. 6 ... “Gli alberi presenti in parchi e giardini dovranno di norma essere lasciati crescere liberamente, salvo le necessità legate al riequilibrio e riforma della chioma nonché garantirne la sicurezza, ad esempio a seguito di eventi calamitosi per riduzione obbligata dell’apparato radicale o per attacchi parassitari.”... Art 7 (...) Detta norme di disciplina del verde privato nel territorio e delle comunicazioni da inviare al comune in caso di: « • Alberature morte, • Diradamento delle stesse che causano soffocamento ad altre piante . • Piante poste a distanza da confini di proprietà inferiori a quelle previste dal Codice civile….. • Danni causati dall’apparato radicale a cose e strutture. • Realizzazione di passi carrai autorizzati. • Malattie che rendono pericolosa la stabilità della pianta o siano oggetto di diffusione dell’infezione, fatte salve le necessarie autorizzazioni per i casi di legge (cancro colorato, graziosi etc.). • Diverso uso dello spazio di pertinenza del fondo dove insiste la pianta, con l’obbligo però del reimpianto. • Potatura di alberature comunali prospicienti le proprietà private ( a spese del provato, fatte salve le autorizzazioni richieste)». Art. 9 Danni causati al patrimonio urbano «Chiunque cagioni danni ad un albero di proprietà comunale è tenuto a pagare all’Amministrazione Comunale una somma pari al valore del danno»... Aree e verde pubblico Nel nostro comune attualmente sono presenti cinque aree verdi attrezzate e un percorso vita di 10 mila mq (adiacen- educazione civica te al canale Piovego): sono ubicate a Noventa centro, Noventana, via Salata, Oltre Brenta e una in via di ultimazione a fianco della nuova caserma dei Carabinieri. Attualmente è allo studio un programma per attrezzarle meglio e per garantirne una gestione più efficiente, sia dal punto di vista dell’attrezzatura che della manutenzione e della tutela. Parte seconda del Regolamento - Uso delle aree a verde pubblico Questa seconda parte disciplina l’accesso di persone, animali, e veicoli alle aree verdi pubbliche, le limitazioni e gli usi particolari come le attività di tipo commerciale (mercatini etc.) e manifestazioni pubbliche e detta norme di procedura per l’accertamento delle trasgressioni e per l’applicazione delle sanzioni . Praticamente vengono contestati comportamenti incivili come danno all’arredo delle aeree del parco giochi o del parco vita, l’accesso non conforme alla buona educazione e all’igiene, sia di persone che di animali e veicoli. Il regolamento termina con una serie di norme e suggerimenti atti a tutelare il patrimonio arboreo ed arbustivo sia pubblico che privato, a garantire la buona realizzazione dei nuovi impianti e una oculata gestione delle alberature esistenti per ottimizzare la loro funzione estetica, ricreativa, paesaggistica ed igienico-sanitaria. Considerazioni Per un piccolo territorio e per il numero dei fruitori del nostro comune queste aree a verde pubblico non sono poche, ma vista l’enorme edificazione a ridosso di strade strette e tanto trafficate, per una maggiore tutela della salute forse si renderebbero necessari ben altri spazi alberati, anche non grandi, ma atti a formare uno stacco fra un gruppo di costruzioni ed un altro. Ciò avrebbe un valore estetico notevole e, cosa più importante, costituirebbe un polmone di ossigeno per gli abitanti delle case interessate e un sollievo all’enorme traffico. Questo alzerebbe i costi, sia pubblici che privati, ma dovrebbe essere considerata una spesa essenziale come tante altre. Una seconda considerazione è che diventa quindi sempre più imperante educare i giovani al rispetto, alla tutela e allo sviluppo del verde, ad un maggior contatto con la natura, alla consapevolezza che del territorio noi non siamo padroni, ma fruitori insieme ad altre espressioni di vita, e all’uso oculato delle risorse naturali, sempre meno abbondanti. Benvengano quindi iniziative come «Gioca il Parco» (v. riquadro): la strada da percorrere è proprio quella della collaborazione fra scuola, famiglia e amministrazione pubblica, oltre che l’esempio dato in casa. Si potrebbe, ad esempio, sensibilizzare i giovani allo studio del giardino, che rappresenta un primo approccio verso la natura per imparare quali sono le Gioca il parco D a fine agosto ai primi di settembre, nei giardini “I Cedri” (quartiere Belvedere - Noventana), “I Pini” quartiere Sanavia - Noventa) e “I Carpini” in via Salata (Oltrebrenta), si è svolta l’iniziativa di animazione nelle aree verdi, rivolta ai bambini dai 2 ai 10 anni, denominata “Gioca il parco!”. Si tratta di una proposta ormai consolidata, nata dalla collaborazione tra gli Assessorati agli Interventi Sociali e alla Cultura. Il progetto aveva lo scopo di creare, nel corso di nove giornate in uno scorcio di fine estate, occasioni che, stimolando la fantasia, la manualità e la coscienza attraverso il gioco, potessero anche essere momento di aggregazione e socializzazione per i bambini e per i loro genitori, utilizzando le aree verdi del territorio, che sono risorse da valorizzare e far conoscere. L’iniziativa si è sviluppata attraverso una serie di tre incontri piante più adatte a un certo territorio, come trattare il terreno e creare fantasiosi e gradevoli giardini. Anche organizzare inoltre concorsi che abbiano per oggetto giardini in miniatura, e avere spazi pubblici dove esercitare e sperimentare delle colture, potrebbero servire allo scopo. Tutto per aprire la mente e lo spirito a una cultura dell’amore e del rispetto per un habitat naturale che diventa sempre più esiguo e preparerebbe le generazioni future a progettare ambienti più a misura d’uomo e maggiormente sostenibili dal suolo. È importante anche riservare attenzione nella predisposizione dei giardini privati, dare ad esempio la preferenza ad alberi e arbusti tipici della zona faciliterebbe il loro attecchimento, li preserverebbe da malattie e ne salverebbe la tipicità locale. Occorre inoltre una certa attenzione nel posizionare e scegliere le piante, per la necessità di rispettare i vincoli di distanza fra proprietà private e pubbliche, nonché per evitare danni dovuti a cadute di foglie o altri residui a scapito di fognature, strade e tetti. Spesso ci si affida a giardinieri improvvisati che non hanno la dovuta preparazione e che non sanno consigliare nel modo giusto: è bene invece affidarsi ad esperti del settore. Non dimentichiamo che parchi, giardini e spazi verdi sono una ricchezza. Il rispetto e l’amore loro riservati fanno la qualità della persona e la civiltà di un paese. Luigina Tartufi a cadenza settimanale, per tre settimane, nei quali le fiabe, i giochi ed i laboratori creativo-manuali e di movimento hanno coinvolto le diverse fasce di età. Attraverso racconti tratti dalla mitologia classica e viaggi nel mondo dei pellerossa, i bambini hanno potuto scatenarsi con il corpo e con la fantasia, ricreando atmosfere diverse e trasformandosi nei vari personaggi. Nei laboratori si è privilegiato l’uso di materiali di recupero, per educare i bambini al riciclo degli oggetti, e per stimolare la condivisione e la coscienza ecologica, anche attraverso l’animazione con burattini e giochi sulla raccolta differenziata. L’iniziativa è ormai divenuta appuntamento fisso, sia per gli utenti abituali che per i nuovi cittadini, che hanno così avuto occasioni di aggregazione. In totale vi hanno preso parte oltre un centinaio di famiglie; la maggioranza dei bambini ha seguito l’attività per l’intera durata, che era di due ore ogni volta; altri hanno intervallato la partecipazione a momenti di gioco libero nei parchi. 45 lettere Sugli aumenti della bolletta dell’acqua Preg.mo direttore, mi permetta di esprimere alcune mie considerazioni e critiche sulla nuova costituzione di Etra (Ente Territorio Risorse Ambientali), che gestisce gli acquedotti di 77 comuni consorziati e che ha prodotto un aumento esagerato delle bollette ai cittadini, anche triplicandone i costi, addirittura retroattivo dall'1 gennaio 2005. Non tutte le amministrazioni comunali erano d'accordo e avevano serie perplessità ma la maggioranza ha dato parere positivo. Il primo gennaio 2006 a Cittadella (PD) si sono riuniti i rappresentanti dei 77 comuni per eleggere il Consiglio di Amministrazione di Etra (Presidente, 2 Amministratori delegati e 10 Consiglieri). Le «poltrone d'oro» di Etra (nota del Gazzettino del 28/03/06) costano ai cittadini 300 mila euro all'anno e inoltre agli amministratori viene riconosciuto il Tfm (Trattamento di Fine Mandato), che è il 12% dello stipendio complessivo percepito per ciascun anno di mandato. Qualche Consigliere Comunale, oltre che scandalizzato, si aspettava magari una riduzione del costo delle bollette o almeno il blocco dell'aumento. Federconsumatori si è detta scandalizzata (Gazzettino 29/03/06) per l'aumento della quota fıssa (noleggio contatore) che è stata pari a 7 volte a quanto di norma era prima. Il noleggio contatori, che era di Euro 1,95, in certi casi è arrivato anche a Euro 20,16. "Il cliente DOVREBBE trarre vantaggio sia sotto il profilo gestionale che sul versante tariffe, con un bacino così ampio si DEVE riuscire a ottimizzare le risorse". Il presidente Etra, ing. Stefano Svegliardo, dice (Gazzettino 6/04/06): "Stipendi e tariffe sono collegati tra loro. Come Etra non abbíamo ancora avuto il tempo di assumere decisioni sui costi. Per quanto riguarda gli stipendi li hanno decisi 70 sindaci del territorio in assemblea". Non le sembra che ci siano diverse cose che non quadrano? I cittadini devono sempre pagare e stare zitti? Lo so che il cittadino è indifeso, ma i nostri Amministratori comunali, perché almeno non ci avvisano? Non potevano informarci con riunioni e comunicati? A Noventa è stato fatto qualcosa? Cordiali saluti da un cittadino deluso da questa situazione. Gianni Segala Egr. sig. Segala, lei pone questioni tecniche cui non sono certo in grado di rispondere: pubblichiamo le sue valutazioni e, se ci arriverà una risposta da Etra, la ospiteremo volentieri. Gli aumenti dei costi dei servizi, un po’ generalizzati, si fanno sentire nelle nostre tasche, soprattutto in un periodo di ristrettezza economica. Quanto a quelli della bolletta Etra, dalle notizie che ho sono motivati da un piano di investimenti importante, approvato dalla maggioranza di 77 amministrazioni locali. L’acqua è, assieme all’aria, la risorsa più pre- ziosa: non a caso a livello mondiale si insiste per razionalizzare il suo uso. Auspichiamo che gli investimenti annunciati si traducano in reale miglioramento dei servizi e contribuiscano a evitare, in futuro, il rischio di pagare l’acqua molto più cara di oggi! 25 anni di storia negli articoli del “Mattino” Scrivo a “Proiezione Noventa” confidando di trovare, fra i suoi lettori, qualche concittadino (o ente) disposto a prendere in considerazione la realizzazione di un mio progetto che ritengo possa essere nel tempo una valida testimonianza, e conservare la memoria di uno squarcio di storia della vita del nostro paese. Si tratta di riunire e stampare circa 800 articoli, di varie dimensioni, da me redatti e pubblicati dal quotidiano “Il Mattino di Padova” nel periodo che va dal 1979 al 2004. Sono articoli che raccontano di avvenimenti che spaziano dalla politica alla cronaca, alle tradizioni, succedutesi in questi 25 anni di pubblicazioni. Grazie a “Proiezione Noventa” per l'ospitalità e cordiali saluti. Enzo Polato Ringraziamo il sig. Polato per la cortese lettera. Come redazione ci uniamo a lui nell’auspicio che questo libro possa vedere la luce, consapevoli dell’importanza che ha per una comunità avere la possibilità di ripercorrere la propria storia, anche letta attraverso gli articoli di un giornale. PUBBLICITA’ 46