Proiezione 56_xp5 - Comune di Noventa Padovana

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Proiezione 56_xp5 - Comune di Noventa Padovana
Numero 56 - Dicembre 2006
Inserto: Un Pat per Noventa
56
il saluto d e l s i n d a c o
Il governo del territorio
e vicende inerenti la gestione del
territorio rappresentano la parte
più complessa tra i compiti della
Pubblica Amministrazione locale.
L’affermazione è facilmente motivabile: il
territorio costituisce la ricchezza di una
comunità e la trasformazione del territorio genera a sua volta ricchezza.
Da qui la necessità di conoscerlo a fondo,
nelle caratteristiche morfologiche e nelle
valenze storiche e ambientali, per poter
pianificare e dare prospettiva all’uso del
territorio, senza perdnuova legge) in cui il
privato che ottiene nuova capacità edificatoria, dovrà dare in cambio risorse utili alle necessità pubbliche.e del PAT e prima della sua approvazione.
Chi ha idee sul governo del territorio comunale le tiri fuori ora. Daremo vita a un
confronto democratico su scelte che riguardano un futuro più equilibrato del
nostro territorio.
L
di GIUSEPPE PAVIOLA
[email protected]
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editoriale
Si ricomincia a scrivere...
...in una Noventa che non cessa di cambiare
roiezione Noventa ritorna. Dopo oltre un anno, con una rinnovata
redazione e un desiderio ancora più forte di raccontare. Si vuole
parlare di un paese che cambia, al confine di una grande città, ma
che non ha alcuna voglia di diventare «periferia». Un Comune che non si
accontenta - parlo dell’Amministrazione, ma soprattutto della «gente», delle
«persone» - e che cerca nuove strade, senza dimenticare il proprio passato.
P
Sulle pagine di questa rivista lo si nota: una scuola che cresce, una biblioteca tutta nuova, un centro civico per le associazioni, un gruppo giovane
che cerca spazi... tanti, piccoli o grandi, segnali. Che sono ancora poca
cosa rispetto a quanto attende il territorio nel prossimo futuro: una piazza che prima o poi si farà e muterà il volto del paese, una bretella stradale importante, un parco al posto della vecchia fornace - simbolo di un’economia produttiva della Noventa dei nostri nonni, che ora è quasi scomparsa - e ancora la caserma dei Carabinieri, il plesso scolastico unificato
e altre cose ancora... In questo contesto, centrale diventa la possibilità di
fermarsi e pensare al proprio futuro: l’occasione è data dal Pat, il Piano
di Assetto del Territorio che sostituirà il Piano regolatore attualmente in
vigore. A questo tema è dedicato interamente l’inserto centrale, che non
vuole essere una proposta di soluzioni o di strade già decise da qualcun’altro, bensì un primo e semplice strumento di informazione per aiutare
a capire la legge e da cosa si parte per progettare il futuro. Per poter prendere parte al dibattito, è fondamentale conoscere!
Proiezione Noventa riprende la pubblicazione con la consueta cadenza, quadrimestrale, e con la suddivisione degli spazi in tre parti: le prime pagine
gestite dall’Amministrazione comunale, altre tre curate dai Gruppi consiliari, e la seconda metà dalla redazione, di cui sono stato confermato direttore responsabile. I nostri nomi e l’indirizzo e-mail a cui contattarci sono
nella pagina accanto. Buona lettura, buon Natale e buon anno 2007!
Emanuele Cenghiaro
SOMMARIO
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Il saluto del sindaco
di Giuseppe Paviola
Si ricomincia a scrivere
di Emanuele Cenghiaro
La piazza che non c’è
di Paolo Coltro
IL COMUNE INFORMA
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Un nuovo parco all’ex fornace
I progetti della nuova scuola
Opere pubbliche
Antenne e territorio
L’assessorato alla Famiglia
I GRUPPI CONSILIARI
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per Noventa
Noventa Solidale
Noventa Domani
INSERTO: UN PAT
PER NOVENTA
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pag. 21-28
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PERSONE E TERRITORIO
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Scuola a Noventa
di Emanuele Cenghiaro
e Sandra Silvan
Progetti per la scuola
di Nilla Caiati
La protezione civile
di Claudia Parpaiola
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Corso sull’affido al Villaggio
Dalla Biblioteca
Un nuovo centro civico
Gasparo Gozzi e Noventa
di Luigi Perini
Zoom from inside
di Elisa Galante
La «fornasa»
di Raffaella Cabbia Fiorin
Immigrati a Noventa
di Roberto Cacchi
Verde pubblico e privato
di Luigina Tartufi
Vivi il Parco
Lettere
il parere
La piazza che ancora non c’è
Ma attorno al campo d’erba la vita scorre già
iazza Europa? Non c’è. È ancora
progetto, lavoro teorico, volontà
politica e volontà tout court. È documenti, carte, contenzioso, persino un dvd
di buona tecnologia. Ma non c’è. Piazza
Europa è ancora un buco, uno spazio vuoto
finora riempito di idee, di documenti, di firme, carte bollate , di parole scritte e dette,
di promesse di tradimenti, di contestazioni
e di applausi. Finora, è una piazza di carta
e di immagini virtuali.
Eppure, è uno dei grandi progetti di Noventa.
Con il suo carico di coraggio, di innovazione. Con il suo percorso che ha seguito la
strada di tutto ciò che sfugge alla normalità. C’è qualcosa di esemplare in questa vicenda: il fatto che le idee si conformino, via
via, al sentire della comunità. Un progetto
che ai cittadini di Noventa è sembrato non
consono ha subito aggiustamenti, cambiamenti, modifiche. L’idea dell’architetto ha dovuto fare i conti con il sentire delle persone,
il progetto si è plasmato nelle discussioni e
nei confronti, è nato in uno studio di architettura ma è stato nutrito degli apporti della cittadinanza. È una bella lezione di democrazia, vissuta, partecipata, il cui risultato non può essere perduto.
E non era facile: perché avere il coraggio
delle idee espone a dei rischi, e si può anche
avere la tentazione della sicurezza, di aver
scelto per il meglio. Chi ha il potere può avere facilmente la tentazione di usarlo fino in
fondo. Avrebbe potuto essere un progetto
calato dall’alto, planato su quel campo incolto e quindi nella realtà di Noventa e nella vita di chi ci abita. Quante volte è successo? E invece. Invece il potere, cioè l’amministrazione, ha voluto sentire, discutere.
Può darsi l’abbia fatto per calcolo politico,
ma è più simpatico credere che l’abbia fatto perché sinceramente interprete della voce della sua comunità. Come dire: abbiano
avuto un’idea coraggiosa, miglioriamola
assieme. Un rischio, anche quello, perché
tra gli abitanti di Noventa non ci sono schiere di progettisti, di urbanisti, di docenti di
estetica. Ma le persone “sentono” il loro
paese, capiscono la misura della loro real-
P
tà, e questo sentire è prezioso per disegnare le strade (e le piazze) del cambiamento, del futuro.
Anche Noventa ha avuto il coraggio, lo stesso coraggio dell’amministrazione che non si
era fermata all’idea di tre panchine e quattro alberi. Il coraggio di parlare, di suggerire;
la forza di far cambiare qualcosa. È per
questo che piazza Europa non è (sarà) solo la piazza dell’architetto Calimani, o della giunta Paviola: sarà la piazza di tutta
Noventa, quella che ha parlato, approvato e
criticato. Quella Noventa cui spetterà, chissà quando, il compito fondamentale: farla vivere, trasformarla da insieme di materiali
pensati da un progettista in carne viva del
paese, luogo in cui il progetto diventa soltanto il contorno della vita. Ma questo si
vedrà, e sarà la vera prova del nove sia del
progetto fisico, sia di tutte le idee che lo accompagnano.
Però la piazza non c’è. È un campo in mezzo a un agglomerato costruito, in attesa di
una trasformazione che non ne nasconde
l’abbandono. E l’assurdità. Oggi piazza
Europa è un’isola di niente. Tutta piena di
vita intorno: i negozi, il bar, le poste, la
chiesa che vede passare matrimoni e funerali, il movimento di persone, perfino
automobili, tenuto fuori da quel grande
quadrato immoto, rispettato, in attesa, triste con quella sua erba inutile e quel suo
fango quando piove.
La riflessione è proprio questa: possibile
che una buona idea, una buona esperienza
di democrazia, un buon luogo per la Noventa
di domani, tutto questo possa essere fermato? Possa non realizzarsi? Ci saranno delle ragioni sostanziali, che non ci dilunghiamo ad elencare. C’è probabilmente chi non
rispetta impegni assunti con l’amministrazione, ci saranno questioni di soldi, ci saranno quelle due parole – iter burocratico –
che da sempre sono la cicuta del fare. Ma
noi pensiamo che non si può perdere l’attimo, che il risultato delle discussioni e del
confronto non può essere il fumo, o il niente. Un campo d’erba non è una piazza.
Aspettiamo le ruspe.
di PAOLO COLTRO
Periodico di Informazione e Cultura
del Comune di Noventa Padovana
N. 56 - DICEMBRE 2006
Aut. Trib. di Padova n° 1419 / 7.7.1994
Redazione
c/o il Municipio, via Roma, 4
Noventa Padovana
E-mail: [email protected]
Direttore Editoriale
Giuseppe Paviola
Direttore Responsabile
Emanuele Cenghiaro
In redazione
Raffaella Cabbia Fiorin, Roberto Cacchi,
Elisa Galante, David Monetti, Claudia
Parpajola, Luigi Perini, Sandra Silvan,
Luigina Tartufi
Le pagine del Comune sono a cura di
Michele Chillon, Tatiana Stellin, Fabio
Borina (Consiglieri Comunali)
Grafica e composizione
Jam Art Studio sas - Padova Tel 049 603899
Pubblicità e stampa
Edizioni La Torre
Via del Bosco, 14 - Monselice (PD)
Foto di copertina
La fornace Morandi oggi
5
Le pagine dalla 7 alla 15 sono a cura
dell’Amministrazione Comunale
spazi
verdi
Un parco
nella ex fornace
A primavera sarà aperto a tutta la cittadinanza
ono iniziati da un mese i lavori per recuperare un’area di 33mila metri quadrati. Da alcuni mesi quest’area è di proprietà del Comune: dove prima erano previsti 40mila metri cubi di nuove abitazioni, presto tutti i cittadini potranno godere del primo «parco urbano» di Noventa Padovana.
Si tratta di un recupero ambientale di importanza sovracomunale, in zona adiacente ai vincoli del vicino fiume
Brenta, alla confluenza con il Piovego; un luogo pieno di storia, al quale sono legate le storie personali di tanti
cittadini di Noventa.
S
La storia
Il futuro
della fornace
del parco:
ex Morandi
una nuova vita
Era in stato di abbandono da cinquant’anni,
dopo la sua dismissione. Non è soltanto una
struttura di archeologia industriale, è
importante anche perché la sua storia è
legata a quella di molte famiglie della zona.
Nello stabilimento, di proprietà di una famiglia di origine svizzera che gestiva anche
l’omonima fornace di Pontevigodarzere,
hanno lavorato molti cittadini di Noventa.
Fin da bambini venivano avviati al duro
lavoro che consisteva nel calare i mattoni di
cotto appena prodotti; faticavano anche
quattordici ore al giorno: finché c’era luce
c’era da sudare e i diritti non esistevano
ancora.
Chi restava menomato per un incidente sul
lavoro doveva continuare a svolgere qualche mansione, comunque faticosa, anche se
il dolore era insopportabile.
I nostri vecchi ricordano tante storie personali con gli occhi lucidi di chi ha visto i
tempi peggiori del secolo scorso e non vuole
dimenticare la durezza di quella vita, i diritti negati, la fame e la povertà sofferte: a loro
va il nostro pensiero.
Presto riconsegneremo a tutti questo pezzo
di identità di Noventa e potremo farla conoscere meglio a tutti i cittadini che vorranno
ascoltarla……
Una volta ripulito dai detriti e dalla fitta
boscaglia che lo ricopriva, il corpo di fabbrica della ex fornace è tornato al suo
aspetto originario: il sito verrà ora messo
in sicurezza e recintato.
La casetta sul confine verrà ristrutturata e
usata: all’interno si troveranno i servizi igienici e il deposito attrezzi per il parco. La barchessa, ormai pericolante, verrà rifatta
com’era e sarà un’utile riparo in caso di pioggia o per ristoro durante i pic-nic all’aperto.
Lungo il fosso consortile sono stati piantati i pioppi che segneranno il confine, insieme ad una staccionata di protezione. La
mura in mattoni d’epoca verrà rifatta con
quelli recuperati dalla demolizione dei
manufatti pericolanti. Il parco sarà arricchito con nuove specie arboree ed arbustive, per dare maggior pregio all’area verde;
un terzo della superficie resterà a prato.
Sarà il luogo ideale per passeggiate all’aperto e momenti di svago, ma potrà essere
anche sede di eventi, manifestazioni e
spettacoli, in aperture al di fuori dell’orario diurno previsto per tutti i cittadini.
Per il recupero vero e proprio dell’antica
struttura bisognerà attendere il reperimento di nuovi fondi, anche da iniziative di
privati.
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edilizia scolastica
Il progetto per
una nuova scuola
La commissione esaminatrice del concorso di progettazione,
composta da professionisti di primo livello, ha presentato i primi
cinque progetti su centodiciotto partecipanti, assegnando
un punteggio molto elevato al primo classificato.
Costo previsto per l’opera: 4.000.000 di euro
Dimensione del lotto: 19.058 mq
• 13.650 mq di pertinenza degli edifici scolastici
• 5.400 mq a verde pubblico
• 900 mq destinato a parcheggio
Superficie della palestra: 200 mq
Corsi : 4 per un totale di 20 aule più quelle per le
attività speciali
Superficie dedicata alla futura scuola
dell’infanzia: 2.600 mq
Il progetto tiene conto del contesto urbano nel quale
andrà ad inserirsi, con il rispetto e la valorizzazione
del cono visuale della vicina villa Giustiniani De
Chantal, attraverso la creazione di un percorso ciclabile alberato su via Marco Polo, occasione per creare
un grande spazio pedonale, e di un nuovo fossato con
adiacente terrapieno boscato, che fungerà da raccolta
e riutilizzo dell’acqua piovana per l’irrigazione dell’area verde della scuola.
Quest’ultimo accorgimento si inserisce in una serie di
misure volte alla creazione di un edificio eco-sostenibile: recupero delle acque piovane per i wc, 150 mq di
pannelli solari, isolamento termo-acustico innovativo,
creazione di confort ottimale nei diversi ambienti e
controllo della purezza dell’aria. La sfida sarà costruire un edificio “passivo” con un’efficienza energetica
massima e costi di manutenzione minimi, nel rispetto
dell’ambiente e delle future generazioni.
Per la particolare attenzione dell’Amministrazione
Comunale, questo concorso di progettazione è stato premiato dalla Regione Veneto per le soluzioni volte al
risparmio energetico e all’uso di energie da fonti rinnovabili.
Ora si tratta di passare alla fase successiva, che copre
tutti i passaggi amministrativi volti alla realizzazione
dell’opera: il nostro impegno è accelerare il più possibile le fasi burocratiche, per andare iniziare i lavori al più
presto e dare finalmente una nuova scuola primaria ai
bambini di Noventa.
Il passo successivo sarà la realizzazione della nuova
scuola materna, non ancora progettata, ma con un’area
già ad essa dedicata lungo il lato ovest del lotto, con una
superficie coperta prevista di 850 mq e un’area verde
dedicata di 1.750 mq, più un parcheggio di 200 mq.
Peculiarità del progetto:
• Attenzione agli elementi qualificanti del paesaggio di Noventa: ad es. corsi d’acqua, parchi, ville.
• La scuola come parco, diventa un fatto urbano, aperta alla cittadinanza e fruibile durante il giorno: palestra, teatrino,
spazio espositivo, sale polivalenti possono essere usati indipendentemente.
• E’ un edificio semplice, ma con una sua ricchezza da un punto di vista spaziale.
• Nuovo parco verde che si unisce a quello della villa: “mall” alberato lungo tutta via M. Polo.
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edilizia
Veduta dell’area su cui sorgerà la scuola
scolastica
Animazione dell’interno della nuova palestra
Ricordiamo le motivazioni della scelta del polo scolastico unico
Nel nostro territorio sono presenti due edifici adibiti alle scuole primarie (il nome attribuito dalla riforma alle vecchie
elementari): la scuola «G.Galilei» in centro a Noventa e la «A.Frank» a Noventana. Entrambi sono edifici che hanno quasi cinquant’anni e non sono adatti alla nuove esigenze, sia dal punto di vista funzionale che per rispondere alle necessità didattiche previste dalla nuova riforma.
Nell’affrontare il problema, l’attuale Amministrazione, preso atto della necessità di maggiori spazi dovuta all’incremento
della popolazione scolastica, ha svolto un attento studio per ricercare e valutare tutte le possibili soluzioni, compresa
l’opzione di riorganizzare le strutture esistenti con eventuali ampliamenti. Tale studio è stato supportato anche dal parere delle Istituzioni scolastiche e di chi opera nella scuola. Per la scuola «G.Galilei», che a tutt’oggi ospita meno di 200
alunni, l’ipotesi prevedeva la necessità di una profonda opera di ristrutturazione, per una soluzione comunque insoddisfacente. Sarebbe stato possibile un ampliamento sul lato nord-ovest di circa 350 mq, per ospitare tutte le attività integrative oggi mancanti; ciò avrebbe comportato il sacrificio di quasi tutto il cortile esterno ed un costo stimato in oltre 900.000 euro. Anche per la scuola «A.Frank», oggi frequentata da più di 160 alunni, ma con domanda in crescita per
la sua organizzazione su tempo prolungato, l’ipotesi prevedeva un ampliamento su un edificio separato, per una superfice
di 600 mq, oltre ad una ristrutturazione completa del vecchio edificio ed un costo stimato di circa 1.200.000 euro. L’analisi
di queste proposte, che avrebbero comportato comunque una spesa di almeno 2.100.000 euro, evidenziava anche una
serie di gravi controindicazioni legate al trasloco delle scolaresche in altre sedi (inesistenti) durante i lavori. Quindi,
grossi problemi a fronte di un risultato mediocre e certamente non rispondente alle aspettative delle famiglie oltreché
degli operatori scolastici.
Da questo è nata la proposta innovativa di creare un “Nuovo Polo Scolastico”. L’impegno finanziario verrà fortemente
assorbito dall’alienazione di uno degli edifici e delle aree adiacenti già di proprietà comunale, per le quali è già stata
approvata idonea variante urbanistica. Inoltre il Comune recupererà lo spazio del secondo edificio per le altre indispensabili funzioni pubbliche. Non meno importante è il fatto che un edificio nuovo e fortemente innovativo ci permetterà di risparmiare sui costi di gestione e il polo unico permetterà una razionalizzazione del trasporto scolastico che
oggi vede una migrazione di alunni dalle zone opposte di Noventa alle rispettive due scuole, perché una è a tempo normale e l’altrà è a tempo pieno: in futuro le famiglie potranno scegliere comunque l’orario a loro più comodo. L’ubicazione
della nuova scuola è stata individuata tra via Cellini e via Marco Polo, in un’area che per dimensioni e “centralità” sul
territorio comunale è l’unica in grado di consentire la realizzazione di questo importante progetto, con la prospettiva
di rispondere non solo alle esigenze della scuola primaria, ma alla creazione di un unico “Polo Scolastico dell’Infanzia”
che veda integrate nel futuro anche le necessità della prima infanzia.
Particolari del progetto
La natura “entra“ nella scuola:
al piano terra le aule sono a
diretto contatto con il giardino,
al primo piano le vetrate dei corridoi danno sui giardini interni.
La luce entra liberamente e
la scuola diventa parco, fonte
di ispirazione e di salute, desiderabile e attraente, aperta alla
cittadinanza: una scuola che
invoglia a tornare fanciulli.
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opere publiche
Un aggiornamento
sui lavori pubblici
Apriranno nuovi cantieri per continuare il lavoro
programmato nei cinque anni di passata amministrazione
Nuova Piazza: uno stallo causato dal privato
La proprietà dell’area è attualmente ancora del costruttore del complesso “Kolbe”, il quale ha manifestato la
volontà di non adempiere agli obblighi convenzionali stipulati nel luglio 2003 con il Comune.
L’amministrazione si è comunque attivata per acquisire la proprietà dell’area e iniziare i lavori al più presto,
sostituendosi al privato che non adempie ai suoi obblighi e ricorrendo alla giustizia per i danni causati alla
collettività.
I cittadini hanno il diritto di vedere quanto prima i
lavori realizzati.
Il Comune di Noventa Padovana ha finora sempre cercato una via di uscita bonaria da questo stallo, ma dopo più
di un anno il ricorso alla giustizia appare necessario.
Nuova Bretella
Il Comune sta ultimando la procedura degli espropri, che come
sempre in questi casi richiede pazienza e tempi lunghi. Poi si
procederà all’appalto dei lavori, i cui costi sono in larga parte
sostenuti da Comune di Padova e Società autostradale Venezia
- Padova, che si è impegnata anche a costruire il parcheggio
scambiatore e che farà da stazione appaltante dei lavori: il
costo complessivo sarà di due milioni e mezzo di euro.
Ricordiamo che l’opera risolverà gran parte dei problemi di
traffico oggi insistente su via Cappello e via Roma.
Inoltre dal nuovo parcheggio scambiatore si potrà usare il
mezzo pubblico per recarsi a Venezia o all’aeroporto di Tessera
attraverso l’autostrada, e sempre qui sorgeranno alcuni servizi
commerciali, tra cui un distributore di benzina.
Completamento rete piste ciclabili
Anche quest’opera è stata divisa in stralci perché molto onerosa e complessa: questo è stato un vantaggio perché
sono sopraggiunti cambiamenti di progettazione del tratto Noventa - Noventana. Per risolvere i problemi di traffico
dovuti alle nuove lottizzazioni verrà progettata una rotatoria tra via Marconi e via Cellini e questo permetterà l’eliminazione dell’attraversamento semaforico previsto inizialmente, così, mantenendo la pista ciclabile a nord, avremo un attraversamento più sicuro all’altezza della rotonda.
Queste variazioni della progettazione ci assicurano una riqualificazione più completa della zona e una soluzione
ideale per i percorsi ciclabili, che ci auspichiamo siano apprezzati e utilizzati da un numero crescente di cittadini.
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opera
pubbliche
Ampliamento del cimitero
Dopo una lunga trattativa il Comune è ora proprietario di un’area di seimila metri quadri per l’ampliamento del cimitero. Anche quest’opera è suddivisa in stralci: si procederà con la realizzazione di un parcheggio con più di cento
posti auto, di una seconda e più ampia entrata e di nuove strutture che porteranno alla disponibilità di nuovi loculi. Le lungaggini nell’acquisizione della nuova area hanno determinato l’attuale indisponibilità di loculi, che verrà a
breve superata restituendo tutte le possibilità di sepoltura ai bisogni della cittadinanza.
Progetto ampliamento del cimitero: nuovo ingresso pedonale e veduta aerea parcheggio
Nuova Caserma dei Carabinieri
Sono stati ultimati i lavori previsti nel primo
stralcio e presto verranno appaltate le finiture interne ed esterne contenute nel secondo
stralcio. Ricordiamo che questa è una caserma di medie dimensioni, e come tale impiegherà il doppio delle forze dell’ordine oggi in
servizio a Ponte di Brenta.
Auspichiamo che il risultato di un investimento economico così rilevante sia un aumento della sicurezza e dei servizi per i nostri concittadini.
Sottoservizi
Si sta procedendo con i lavori sulle ultime vie a nord della Noventana, non ancora servite dalla fognatura “in depressione”;
un intervento della società dell’acquedotto ETRA. Il Comune in questi mesi ha svolto opera di vigilanza e sollecitazione dell’ente appaltante, in quanto i lavori su via Marezzane procedevano troppo a rilento. Per questa via storica di Noventa,
l’Amministrazione ha stanziato fondi propri (200.000€) per realizzare un nuovo tratto di fognatura e smaltimento acque
piovane e rinnovare l’impianto di illuminazione.
L’amministrazione considera fondamentale la manutenzione e la salvaguardia delle reti di scolo delle acque piovane, per
la loro valenza strategica in caso di abbondanti precipitazioni: negli ultimi cinque anni sono stati spesi circa cinquecentomila euro per l’adeguamento della rete, ottenendo un significativo risultato: il sistema tiene in caso di normali precipitazioni; permangono tuttavia punti di fragilità evidenziati nell’ultimo evento eccezionale del 17 settembre scorso, per i quali
sono allo studio interventi mirati (per la zona di Noventa centro) e si attende l’opera strategica prevista dal Consorzio di
Bonifica (per la zona di Noventana e Oltrebrenta).
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territorio e ambiente
Sviluppo della telefonia mobile
e tutela del territorio
tiamo assistendo all’accresciuta richiesta di installare nuovi impianti per la telefo-
S
nia radiomobile, come conseguenza delle tecnologie necessarie per erogare i nuovi
servizi che riguardano non solo le comunicazioni in voce ma anche la trasmissione
di dati e immagini. Questo sviluppo, in particolare della tecnologia UMTS (videofonini),
determina le nuove richieste che preoccupano i cittadini e impegnano l’Amministrazione
Comunale a dare risposte coerenti al rispetto dell’ambiente e utili al bisogno di copertura
avanzato dai gestori.
La situazione attuale vede la presenza di nove Stazioni Radio Base (SRB) distribuite sul territorio comunale ed è inevitabilmente destinata
a modificarsi nel breve-medio termine, per ulteriori richieste dei gestori a seguito dell’aumento di utenze nelle varie zone.
Situazione attuale
La mappa a fianco mostra l’ubicazione delle S.R.B. per
telefonia mobile installate nel nostro territorio.
La richiesta di installazione di nuove antenne è conseguente alla crescente presenza di telefonini nelle
aree interessate. Si ricorda che quando si attiva una
nuova utenza telefonica cellulare (acquisto telefonino,
scheda nuovo gestore, ecc.), i dati dell’utente e in particolare il luogo di residenza (comune, via) vengono immediatamente registrati dal gestore (TIM, Vodafone,
Wind, H3G, ecc.) ai fini di verificare la copertura dell’area interessata.
Le norme legislative vigenti e la successiva giurisprudenza, hanno definito la rete telefonica cellulare come servizio di pubblica utilità ed
ogni gestore è obbligato a garantire la copertura di rete e la qualità del servizio.
Le richieste di nuove installazioni vengono trasmesse al Comune, quando i gestori hanno già determinato la necessità e l’area di copertura. Tutte queste richieste pervengono già dotate di parere radioprotezionistico dell’ARPAV, che le abilita dal punto di vista del rispetto
dei limiti di legge sul valore del campo elettromagnetico. Gli innumerevoli ricorsi proposti dai gestori, contro eventuali dinieghi espressi
dai Comuni in tutta Italia, hanno incontrato più volte l’accoglimento da parte dei Tribunali Amministrativi Regionali (T.A.R.).
L’approccio fin qui seguito dall’Amministrazione Comu-nale per
governare il fenomeno, basato su un apposito “Regolamento”
di fine 2001, ha dimostrato all’inizio una validità nell’applicazione, che ora risulta purtroppo superata e insufficiente per le
caratteristiche delle nuove tecnologie di trasmissione.
L’attenzione rivolta al problema non è però mai venuta meno
nel corso di questi anni. L’attuale legislazione (Codice delle co-
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municazioni elettroniche D.lgs. 259/03) tende a garantire più
i gestori che gli Enti locali.
Le possibilità di intervento degli amministratori locali sono limitate ad una concertazione con il gestore, per individuare localizzazioni che rispettino le esigenze di servizio e
minimizzino il rischio di esposizione, non certo per negare
l’installazione.
territorio
e ambiente
Controllo dei campi elettromagnetici
Pur in presenza dei pareri favorevoli dell’ARPAV pre-installazione,
particolare attenzione viene rivolta al controllo degli impianti esistenti, per la verifica del rispetto dei limiti fissati dalla legge per i valori dei
campi elettromagnetici. L’Amministrazione ha eseguito una campagna
di misure, avvalendosi di specialisti in materia, nelle zone limitrofe alle nuove stazioni radio base installate in Via Colombo e in Via
D’Annunzio.
Le misure effettuate riguardano sia i valori dei campi elettro-magnetici esistenti prima dell’attivazione delle nuove antenne (valori di fondo
- Pre), sia quelli dopo l’attivazione (Post), cioè con le antenne in esercizio (vedere i valori riportati nelle immagini a fianco). Questo consente
di valutare le variazioni a seguito dell’entrata in funzione dei nuovi impianti ; i luoghi di misura sono stati concordati con una decina di cittadini
Rilevazioni in prossimità della SRB (antenna) di Via
che si sono resi disponibili per le operazioni di misura.
d’Annunzio
Tutte le rilevazioni, compiute a norma di legge, hanno confermato che
l’inquinamento elettro- magnetico è ampiamente sotto della soglia di attenzione prevista dalla legge (6 V/m).
Nuove localizzazioni avanzate dai gestori
La nuova tecnologia UMTS, per la trasmissione oltre alla voce anche di immagini e dati, è caratterizzata da antenne con minor raggio di copertura,
minor potenza emessa ma, di conseguenza, più distribuite sul territorio:
questo richiederà nuovi criteri di localizzazione. Per tale motivo i gestori procedono richiedendo cosiddette “aree di ricerca”, zone di territorio del
Comune in cui stanno valutando la qualità e la copertura del loro segnale, con l'intento di richiedere nuovi posizionamenti di stazioni radio base.
Con la stesura del nuovo Piano di Assetto del Territorio (PAT) si procederà all'individuazione dei siti in possesso delle caratteristiche idonee ad ospitare antenne telefoniche.
Sarà così possibile:
• valutare le richieste delle nuove aree di ricerca e i programmi di sviluppo dei gestori a
breve termine;
• definire un piano di localizzazione che minimizzi l’esposizione ai campi elettro magnetici
e rispetti i criteri urbanistici;
• definire un programma di monitoraggio sistematico dei livelli di intensità dei campi;
• informare, aggiornare e coinvolgere la cittadinanza.
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politiche per la famiglia
Il nuovo assessorato
alle politiche
per la famiglia
P
er la prima volta nella storia repubblicana, ed esattamente il 17 maggio 2006, è
stato nominato il Ministro delle Politiche della Famiglia con delega ad esercitare le
funzioni di coordinamento, di indirizzo, di promozione di iniziative, anche normati-
ve, di vigilanza e di verifica relativamente alla materia delle politiche per la famiglia.
Certamente è una novità nella politica italiana, che finodelle politiche per migliorare la condizione delle famira ha trascurato i diritti di un soggetto così importante glie, in sinergia con Provincia, Regione e Governo e
per la coesione e il benessere del paese. L’obiettivo è unendo capacità e professionalità dei vari soggetti; dobquello di rispondere in modo efficace ai profondi cam- biamo favorire una ripresa delle nascite e contrastare la
biamenti che sta attraversando la nostra società: la crisi demografica, aiutare la famiglia a svolgere con più
diminuzione delle nascite, l’aumento della popolazione serenità il ruolo di crescita ed educazione in una socieanziana, l’innalzamento dell’obbligo scolastico, la preca- tà (che a volte è priva di valori), realizzare una migliore
rietà del lavoro, le incertezze della crescita economica, conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, creare nuovi
l’integrazione di nuclei famigliari di culture e paesi servizi per l’infanzia, nuove opportunità per le donne,
diversi. Problematiche che pesano, in primo luogo sulle tutelare i bambini e le donne dai soprusi e dalle violenfamiglie, spesso lasciate sole nel
ze, rafforzare la cultura dell’adoPopolazione scolastica per il prossimo zione e dell’affido. Si dovrà pasfar fronte a nuovi problemi e
anno scolastico 2007/2008
nuovi bisogni.
sare da un sistema di erogazione
Anche la nuova amministrazione
di soli contributi, a volte fine a sé
• Scuola dell’infanzia (3/5 anni)
comunale di Noventa, riconferstessi, ad un controllo più serio e
Anno 2002 118
mata nelle ultime elezioni, ha
puntuale, che garantisca servizi
Anno 2003 106
scelto di dare voce all’assessoraefficienti e ne crei le condizioni
to alle politiche della famiglia
Anno 2004 129
per la nascita di nuovi, proponga
unitamente all’istruzione. Subito
lo sviluppo di una diversa mentaè apparso un articolo di un gior• Scuola primaria (6/10 anni) ex elementari
lità nell’affrontare le politiche di
nale locale che definiva questo
Dal 1.1.1997 al 31.12.2001: 456
settore: la valutazione dell’impatassessorato “leggero”. Come si
to che queste hanno sulla vita
misura il peso di un assessorato?
• Scuola secondaria (11/13 anni) ex medie
famigliare; scuola, sanità, lavoro,
Dalle grandi opere urbanistiche,
Dall’1.1.1994 al 31.12.1996 233
trasporti, casa, cultura, tempo
dalle manutenzioni che ne conselibero: questi temi vanno affronguono, dai problemi di traffico e
• Scuole superiori (14/18 anni)
tati tenendo ben presenti le esidi inquinamento da risolvere? Ma
Dall’1.1.1998 al 31.12.1993 447
genze in primo luogo delle famiun’attenta valutazione dei proglie.
blemi del territorio non può pre• Possibili nido integrato
In questi primi sei mesi di nuovo
scindere dalla considerazione
Nuovi nati nel 2005 95
assessorato abbiamo cercato di
dell’importanza della vita famiNuovi nati nel 2006 (al 29/11) 112
fare un’indagine conoscitiva del
gliare: è proprio alla famiglia che
nostro territorio, valutando i serl’ente locale deve pensare quando
TOTALE POPOLAZIONE SCOLASTICA
vizi esistenti, le necessità emercompie scelte importanti sul terdai 3 ai 18 ANNI = 1489
genti, i settori in cui l’ente locale
ritorio: nuovi spazi, nuovi servizi,
può intervenire da subito e quelli
migliore vivibilità e sicurezza.
POPOLAZIONE ANZIANA (over 65)
in cui c’è bisogno di una attenta
Ciò che muove questa amminiNati fino al 31/12/1941 = 1645
pianificazione.
strazione comunale è attuare
Un dato fondamentale è la tra-
14
politiche
sformazione demografica che sta subendo il nostro territorio: al 31.10.2006 i residenti erano 9605, i nuclei famigliari 4027, dati certamente in sensibile crescita.
Appare evidente che l’ente locale deve intervenire sul
fronte delle infrastrutture e quindi scuole, palestre, luoghi di aggregazione, spazi culturali, sul fronte dei servizi potenziando strutture socio-assistenziali vicine alle
famiglie, sul fronte dell’informazione portando all’attenzione dei cittadini le iniziative a favore della famiglia
atte a sostenerla economicamente, attraverso agevolazioni sulle tariffe e sui servizi e culturalmente, attraverso momenti di informazione e approfondimento di tematiche sensibili e strategiche per un miglioramento della
qualità della vita.
Il nuovo plesso scolastico, centrale al nostro territorio
risponderà alle richieste di una popolazione scolastica in
forte crescita. Primo obiettivo la scuola primaria che
unirà i due plessi di Noventa e Noventana e a seguire la
scuola dell’infanzia. Si continua però a manutentare i
plessi esistenti per garantire locali idonei agli alunni e al
personale che vi opera. Permane anche un servizio di trasporto scolastico a tariffe contenute che garantisce il collegamento con tutti i plessi di istruzione pubblica e con
le due materne parificate. Si è intervenuti inoltre nel trasporto extraurbano riducendo le tariffe SITA/APS, previste dalla provincia, a favore degli studenti, dei lavoratori, dei pensionati. Molta attenzione è stata posta anche
nella richiesta di attività sportiva che trova la sua giusta
collocazione nelle palestre presenti sul territorio.
Esistono poi molte attività socio culturali che affiancano
la famiglia nella crescita e formazione dei figli quali: animazioni aree verdi, laboratori musicali, laboratori pittorici, animazione del libro che hanno avuto un notevole
È un centro di ascolto, informazione, accoglienza e aiuto
per le donne che subiscono maltrattamenti, abusi, molestie, violenze fisiche e psicologiche. L’apertura è settimanale ed è garantita la presenza di una operatrice competente che sarà affiancata da altri professionisti per fornire
consulenze di tipo specialistico.
Le donne potranno usufruire gratuitamente del servizio
chiamando per un appuntamento il numero: 334 9631661
(è attivo un servizio di segreteria 24 ore su 24 presso cui
lasciare messaggi).
Lo sportello si trova presso la sede “informagiovani” nella
nuova palazzina servizi a fianco al municipio, in via Roma
18, con apertura il giovedì dalle ore 17.00 alle ore 19.30.
per la famiglia
numero di adesioni e che verranno riconfermate nella
prossima programmazione.
Altri servizi invece sono più diretti ai problemi della
donna, alla crescita fisica e intellettiva dei figli, all’integrazione scolastica di bambini di altri paesi e culture,
all’insegnamento della lingua italiana unitamente alle
norme e leggi che regolano la vita del nostro paese, indirizzata a cittadini immigrati.
Questi servizi trovano la giusta collocazione in progetti
promossi e sostenuti economicamente dalla nostra
amministrazione, quali:
SPORTELLO DONNA, IL SOLE BLU, MEDIAZIONE LINGUISTICA E CULTURALE A questi si affiancheranno nel
prossimo anno: uno sportello di ascolto giovani 14/21
anni e un progetto di ascolto e conoscenza rivolto alla
coppia. Inoltre a partire da marzo 2007 prenderà il via
una programmazione indirizzata alla donna e mirata
all’analisi e conoscenza dei problemi, delle difficoltà, ma
anche alle risorse e iniziative che gravitano intorno alla
vita al femminile. Nel mese di aprile ci vedrà presenti con
alcune serate dedicate alla famiglia e al rapporto genitori/ figli. La nostra attenzione e collaborazione va anche a
tutte le associazioni presenti nel nostro territorio che
operano a sostegno delle famiglie con particolari necessità: associazioni che seguono le varie forme di disabilità, l’affido, le famiglie e i figli con difficoltà di inserimento e socializzazione.
Il nostro impegno quindi non dovrà mai venire meno perché riteniamo che la famiglia debba essere sempre posta
al centro della nostra società; centralità peraltro riconosciuta e affermata con forza nella nuova finanziaria che
ha riconosciuto un notevole aumento di risorse a favore
del “Fondo nazionale delle politiche per la famiglia”.
È un servizio rivolto ai bambini,
ai genitori e agli insegnanti delle
scuole materne (sia pubbliche
che private convenzionate), elementari e medie.
Lo sportello, di consulenza psicopedagogia ai genitori e agli insegnanti, si completa con incontri
informativi per i genitori sui problemi dell’età evolutiva e momenti di osservazione a
scuola.
Il servizio è gratuito. Tutti i giovedì pomeriggio lo sportello di consulenza per i genitori è aperto dalle 16.30
alle 19.30, presso la sala comunale di via Roma 55,
sopra la Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
Per fissare l’appuntamento telefonare ai numeri: 347
7594915 (diretto psicologa), 049 8952134 (ufficio informagiovani).
15
gruppi
consiliari
per Noventa
Un rinnovato impegno
Nel riprendere formalmente un dialogo la cittadinanza, siamo grati per l’ampio e indiscusso consenso manifestato al nostro Sindaco Giuseppe Paviola nelle ultime elezioni amministrative, che hanno visto riconfermata la vostra fiducia nella validità del suo operato ed in quello della nostra coalizione.
l Gruppo “per NOVENTA” vede rinnovata una fiducia conquistata
ragazzi un ambiente strutturato secondo le nuove esigenze che
con il continuo impegno profuso in questi ultimi 5 anni di intenso
il percorso di formazione scolastica richiede, riunendo sinergicalavoro su un territorio ed una comunità che ha vissuto e vive tutmente e potenziando le attività dell’intera comunità scolastica con
tora una forte trasformazione. Per questo il nostro ringraziamento
le ulteriori possibilità che la nuova struttura consentirà di attivare.
va a quanti, assieme al Sindaco Paviola, hanno contribuito, in quaInoltre l’attenzione posta nel ricercare una progettualità eco-solità di Assessori o Consiglieri Comunali e con instancabile impestenibile evidenzia ancora una volta l’impegno a dotare il nostro
gno, al buon governo del nostro comune indispensabile premessa
comune di opere qualificanti.
per il rinnovo di un così ampio consenso elettorale come scatuUn territorio piccolo come il nostro, il cui sviluppo urbanistico non
rito dalle urne.
è stato adeguatamente accompagnato da un valido piano di
Questo nuovo mandato amministrativo raccoglie una ricca doinfrastrutture, in particolare quelle legate alla mobilità, ci porta ad
te di opere in via di ultimazione o in avanzata fase di attuazione
affrontare con priorità importanti scelte che, con lo sviluppo del
e dovrà dare soprattutto corso e piena definizione a due scelte
nuovo Piano di Assetto Territoriale (P.A.T.), potranno condizionare il
molto importanti determinate alla fine del
futuro di Noventa e le migliori condizioni di
ELENCO DEI CONSIGLIERI COMUNALI vivibilità dei suoi cittadini.
2005:
DEL GRUPPO “p e r NOVENTA”
• la realizzazione del nuovo Polo Scolastico
La nuova legge regionale per il Governo del
BISATO
LUIGI: Vicesindaco e
• la definizione ed approvazione del nuovo
Territorio introduce la tutela ambientale e la
Assessore per i servizi alla persona,
strumento di Governo del Territorio, il P.A.T.
crescita sostenibile come nuovi elementi
sport e manifestazioni
(Piano di Assetto del Territorio), che sostituirà BORINA FABIO
fondanti della pianificazione territoriale, inl’attuale Piano Regolatore Generale.
vertendo quel modo di concepire lo sviCHILLON MICHELE
Degli altri numerosi progetti, come la GUZZO LUIGI: Assessore ai lavori pub- luppo di un territorio, basato quasi esclusiblici e patrimonio
Caserma dei Carabinieri, l'ampliamento
vamente su una forte cementificazione.
MION
MARCO:
Assessore
per
il
goverdella Casa di Riposo, il Parco Fornace,
Lo sviluppo sarà quindi volto principalmenno del territorio, ambiente e edilizia
l'ampliamento del Cimitero, il nuovo Centro
te alla “rigenerazione” del tessuto urbano e
privata
Civico in zona Noventana, i nuovi spazi del- PASQUATO LORETTA: Assessore all’i- al “recupero e riqualificazione” del patrila Biblioteca, alcuni sono ormai giunti a
monio edilizio esistente.
struzione e politiche della famiglia
completa realizzazione o sono in una buo- RIVA MARILENA
Con questa nuova prospettiva, i prossimi anna fase di avanzamento dei lavori, altri a SPADOT RICCARDO
ni saranno caratterizzati da una considerecompletamento dell’iter procedurale che STELLIN TATIANA
vole contrazione delle entrate economiTODESCHINI TOMMASO: Assessore che derivate in questi ultimi anni dai nuovi e
precede l’avvio dei lavori stessi.
alla mobilità e traffico, sicurezza e
Tra questi un aspetto particolare ricopre il
grandi interventi sul territorio.
protezione civile
progetto di realizzazione della Nuova Piazza,
Tutto ciò comporterà la ricercare di un
VERONESE DANIELLA
le cui problematiche sono state chiaranuovo equilibrio nella gestione economica
mente esposte in diverse occasioni ai cittadini.
del bilancio comunale.
Tra le opere che richiederanno un forte impegno, secondo un diPermane comunque l’obiettivo di non ridurre il livello qualitativo dei
segno complessivo di ammodernamento del nostro territorio ed
servizi ai cittadini, mantenendo attenzione ai nuovi disagi ed alin risposta ai bisogni emergenti della nostra comunità, il Nuovo
le nuove povertà che stanno purtroppo emergendo. Questo
Polo Scolastico rappresenta l’elemento più importante dell’ininella consapevolezza che anche altri fattori derivanti dalle scelzio di questo mandato.
te di politiche nazionali, saranno, come già da alcuni anni, di forUn nuovo plesso scolastico che accorpi le due scuole elemente condizionamento alle disponibilità in materia di spesa pubblitari oggi esistenti, assolverà al duplice compito di offrire ai nostri
ca e influiranno direttamente sulle scelte di politica locale.
I
Il gruppo p e r NOVENTA augura a tutti i cittadini di Noventa Padovana
un Buon Natale e un Felice Anno Nuovo
17
gruppi consiliari
Noventa Solidale
Intervento di Renato Nalesso, capogruppo di Noventa
Solidale, al Consiglio Comunale del 28 giugno 2006
«Signor Sindaco,
nel prendere atto dell’esito elettorale, risultato
peraltro “facilitato” dalla inesperienza e dallo stato di
“confusione” di alcuni dirigenti della Casa delle
Libertà, noi consiglieri di NOVENTA SOLIDALE le esprimiamo nuovamente le nostre più sincere congratulazioni con l'augurio che la Sua Amministrazione sappia
realizzare quanto da Lei, Signor Sindaco, dichiarato
negli INDIRIZZI GENERALI DI GOVERNO.
Auguriamo poi ai cittadini di Noventa
Padovana che i suddetti punti programmatici non
rimangano solo parole e che l’Amministrazione in carica abbia le capacità per realizzare compiutamente
nel prossimo quinquennio quanto promesso pubblicamente durante la campagna elettorale.
Pur nel rispetto dei ruoli, noi siamo pronti a
mettere a disposizione la nostra opera ed esperienza
per collaborare alla realizzazione di quanto voluto
dalla maggioranza dei cittadini - argomenti che
peraltro figurano in gran parte anche nel nostro programma - ma soprattutto, cito quanto da lei affermato Signor Sindaco, “...per restituire ai cittadini, vecchi e
nuovi residenti, il piacere di abitare in questo paese,
recuperando quei tratti che ne hanno fatto da sempre uno dei paesi più belli e vivibili della provincia di
Padova”.
E come potremmo non essere d'accordo
quando lei afferma di voler ricercare la “cultura della
18
partecipazione”? Sempre che si tratti di una partecipazione vera ed efficace e non solo di una semplice
parvenza a ratifica o giustificazione di scelte già prese
da altri.
La doverosa ricerca di una grande partecipazione alle scelte importanti per la cittadinanza è la
prima garanzia di una gestione democratica della
cosa pubblica.
Un’efficace gestione democratica non può
essere tale se non si basa sulla trasparenza e su una
seria informazione dell'operato degli organi Comunali.
Ci auguriamo che anche a noi consiglieri di
minoranza vengano fornite puntualmente le informazioni necessarie ad espletare il nostro compito.
Noi Consiglieri di Noventa Solidale, lo ripeto,
siamo pronti a dare il nostro contributo, sempre nel
nostro ruolo di minoranza, per far si che Noventa
Padovana sia amministrata con responsabilità, nell'intento di migliorare le condizioni di vita dei cittadini e
facendo attenzione che la realizzazione delle “grandi
opere” non faccia dimenticare le necessità dei più
poveri e bisognosi.
È con questo spirito che segnaliamo la grave
situazione di “fermo lavori” della fognatura di via
Marezzane. È fuori di ogni logica che una simile
opera crei tanto disagio ai cittadini e per un
tempo così lungo».
gruppi
consiliari
Noventa Domani
LA VOCE DEI CITTADINI
a lista civica “Noventa Domani” intende proporsi ai cittadini
di Noventa con un preciso obiettivo: quello di fare il possibile per migliorare la qualità della vita della collettività.
I nostri tre consiglieri di minoranza - Marina Melato (capogruppo), Enrico Ingegneri e Franco Cossentino - come in più
occasioni affermato nei mesi scorsi, sono infatti intenzionati ad
assicurare all’interno dell’istituzione municipale un confronto serrato ma leale e trasparente con la giunta del sindaco Paviola
per portare avanti i principali punti del proprio programma amministrativo e per controllare l’operato della maggioranza,
informandone puntualmente l’opinione pubblica.
L
Rapporti con le attività produttive e
commerciali
• Sostenere le attività produttive e commerciali esistenti nel Comune
• Incentivare nuove attività promosse da
giovani imprenditori locali
Ambiente e territorio
• Salvaguardare e controllare con la
massima attenzione le aree verdi esistenti
• Migliorare l’arredo urbano
• Valorizzare gli argini e renderli più sicuri
• Potenziare il servizio di pulizia strade ed
aree pubbliche
Viabilità, trasporti e servizi
• Studiare interventi innovativi per correggere la situazione attuale della viabilità
e per limitare il traffico di transito
• Riattivare i contatti con l’APS per riorganizzare in modo adeguato il trasporto
pubblico
P.A.T. (ex P.R.G. )
• Calmierare le cementificazioni ed
impedire progetti in contrasto con le
caratteristiche ambientali ed architettoniche
• Recuperare gli immobili esistenti in
Altrettanto prioritario
sarà il contatto con i
cittadini al fine di recepire richieste ed
istanze degli abitanti e delle varie associazioni sociali ed economiche evidenziando così con sollecitudine, all’interno del
consiglio comunale, le priorità amministrative e le possibili
soluzioni da adottare.
Proprio per questi motivi riteniamo di esporre con chiarezza qui
di seguito i settori di intervento che, a nostro avviso, sono essenziali per migliorare, nei limiti del possibile, la nostra Noventa:
modo rispettoso dell’ambito contestuale d’ intervento
Lavori pubblici
• Redigere un piano di intervento rivolto a
tutte le scuole del territorio (materna,
elementare e media) realizzabile in
tempi brevi ed in modo adeguato alle
risorse del Comune
• Sbloccare il contenzioso sulla piazza e
realizzare l’opera quanto prima
• Realizzare a breve un centro civico atto
a dare spazio alle diverse associazioni
del territorio
• Riqualificare il contesto urbanistico di
Noventana
• Rivedere la viabilità e i servizi di
Oltrebrenta
Sanità
• Tutelare, nel rispetto della normativa
vigente, il territorio dall’inquinamento
elettromagnetico ed acustico
• Istituire un centro medico in Oltrebrenta
Sport, cultura e tempo libero
• Collaborare attivamente con le associazioni sportive operanti nel paese
• Mantenere efficienti le strutture dedicate allo sport ed al tempo libero
Sociale
• Collaborare attivamente con tutte le
associazioni di volontariato
• Agevolare i nuclei familiari con più di
due figli, con portatori di handicap,
con anziani in casa e le madri in difficoltà
• Potenziare l’assistenza ai bisognosi e agli
anziani
• Creare un centro giovanile e rafforzare
l’Ufficio Informagiovani
Sicurezza
• Intensificare il controllo del territorio da
parte di Carabinieri e della Polizia
Municipale con particolare attenzione
alle aree a rischio e nelle ore notturne
• Potenziare l’impianto di video sorveglianza all’interno del territorio (anche in
zone private)
• Illuminare e rendere più vivibili le zone a
rischio (aree verdi, argini e vie interne)
Bilancio e programmazione
• Evitare aumenti di tasse e mantenere le
agevolazioni ICI sulla prima casa
• Limitare gli incarichi a professionisti
esterni
• Prestare attenzione alla capacità di
indebitamento dell’Ente
A NOVENTA I PROBLEMI DI 5 ANNI FA …….SONO ANCORA GLI STESSI PROBLEMI DI OGGI !!!
VIABILITA’ E TRAFFICO – PARCHEGGI - INQUINAMENTO – ANTENNE – PIAZZA – ARREDO URBANO – SCUOLE –
SICUREZZA – SERVIZI INADEGUATI –TASSE E TARIFFE IN CONTINUO AUMENTO
CHISSA’ SE BASTERANNO ALTRI 5 ANNI DI GIUNTA PAVIOLA PER INTRAVEDERE UNA QUALCHE SOLUZIONE?
Per dare risposte concrete alla collettività dobbiamo lavorare assieme e a tal proposito vi ricordiamo che il gruppo “Noventa
Domani” lista civica di centro-destra incontra il 1° giovedì di ogni mese alle ore 21.15 presso il Centro Anziani di Noventa, amici e simpatizzanti. Potete comunque contattarci ai seguenti numeri: Marina Melato cell. 393 9851433 – Enrico Ingegneri cell.
348 3500003 – Franco Cossentino cell. 335 5292314 e vi ascolteremo con interesse.
In prossimità delle festività natalizie inviamo a tutte le famiglie di Noventa i nostri più sinceri auguri per un felice Santo
Natale e per un sereno nuovo anno.
Il capogruppo: Marina Melato
19
tutti a scuola
Le scuole parrocchiali
dell’infanzia
A Noventa Padovana sono due e accolgono circa 260 bambini
Una particolare attenzione alla scuola «Proiezione Noventa» l’ha sempre avuta e molti ricorderanno in passato gli «inserti speciali» di colore verde, curati direttamente dagli alunni delle elementari e delle
medie. Con questo numero, il giornale di Noventa intende tornare a dare
spazio al mondo della scuola: il percorso - che inizia con uno sguardo
complessivo ai dati e alle iniziative e con una visita alle scuole materne paritarie parrocchiali - proseguirà poi nei numeri successivi.
na volta si chiamavano “asili”
o scuole materne, oggi sono
“scuole dell’infanzia”. A
Noventa Padovana ce ne sono tre: una,
statale, “Il giardino”, ha sede in un edificio interno al parco di villa
Valmarana. Le altre due sono paritarie
gestite dalle parrocchie: la “Sacro
Cuore” di Noventa, con le suore
Canossiane, e la “San Pio X” di
Noventana con le suore Dimesse. Nel
complesso, accudiscono e fanno crescere circa 250 bambini, dai tre ai cinque
anni, quasi tutti di Noventa. Della scuola statale, che accoglie 80 di bambini in
tre sezioni, e alla quale si accede attraverso
la
graduatoria
pubblica
dell’Istituto Comprensivo, in questo
giornale si parla a lato, è si è scritto in
passato in un servizio curato da
Luigina Tartufi sulle innovazioni portate dalle nuove leggi in materia scolastica. In questo numero intendiamo completare l’informazione dando spazio
alle due realtà private, ovvero le scuole
dell’infanzia gestite dalle parrocchie di
Noventa Padovana e Noventana.
U
Nelle foto: le Scuole materne di
Noventa e di Noventana. In alto:
bimbi di Noventana durante un’uscita
30
Il primo asilo, a Noventa, risale ad inizio ’900: aveva trovato sede presso villa
Valmarana e funzionò per decenni. Solo
nel 1966 venne invece costruito l’attuale asilo parrocchiale di Noventa
Padovana, che si trova in via Roma di
fronte alla chiesa. Vi sono accolti 84
bambini, suddivisi in tre sezioni.
“Con creatività, vengono seguiti i nuovi
programmi delle Scuole dell’infanzia”,
spiega Maria Luisa Masiero, vicepresidente del Comitato di gestione, ovvero
l’organo che sovrintende a tutte le attività di amministrazione e gestione della
scuola. Il piano personalizzato delle
attività educative varia di anno in anno.
Quest’anno si propone ai bambini la
conoscenza dei “5 sensi” attraverso
attività grafiche, ludiche e seguendo gli
stimoli che i bambini stessi offrono, guidati dalle insegnanti.
“Alla Sacro Cuore”, oltre alle normali
attività, gli alunni frequentano “lezioni”
di inglese e fanno attività di psicomotricità: ovvero, ginnastica. “I laboratori
creativi - continua la Masiero - sono stati
la novità introdotta nella programmazione annuale didattica. I laboratori del
colore, del libro e del tattile, sono stati
attivati con l’intento di offrire ai bambini
strumenti, mezzi e tecniche che permettono loro, dopo un apprendimento, di
provare e quindi dimostrare le proprie
attitudini e le capacità acquisite”.
Le tre classi sono eterogenee, ovvero
ogni classe ha bambini delle diverse
età, soluzione che sembra in grado di
facilitare l’inserimento, specialmente
dei più piccoli. Nei laboratori, invece, le
classi si dividono e i bambini si riuniscono per fasce di età.
La direttrice della scuola è madre
Graziella Zago, superiora della comunità formata dalle quattro suore
canossiane qui ospitate. Nella struttura operano invece quattro insegnanti
laiche, una cuoca e un’ausiliaria.
Queste ultime si occupano in partico-
tutti a scuola
Una scuola vivace e in crescita
I numeri e le attività dell’Istituto comprensivo «G. Santini»
opo oltre dieci anni di servizio è andata in pensione
la preside dell’Istituto comprensivo, prof.ssa
Gabriella Zanella. Temporaneamente, per quest'anno, l'istituto è affidato a una reggente, la prof.ssa Maria
Luisa Del Vecchio, preside della Scuola Media di Vigonza.
D
L'Istituto Santini al momento consta di 703 alunni:
• 271 alla Scuola Media (divisi in 12 classi);
• 188 alla Scuola Elementare G.Galilei (divisi in 10 classi);
• 164 alla Scuola Elementare A.Frank (divisi in 8 classi );
• 80 alla Scuola Materna Giardino (divisi in 3 classi).
A seguito dello sviluppo demografıco del paese c'è un forte
incremento di alunni e così pure di alunni stranieri, soprattutto nella Scuola dell’Infanzia e Primaria. In totale gli
alunni stranieri frequentanti sono 81 (24 alla Scuola
Media, 43 alla Scuola Elementare e 18 alla Scuola
Materna), i medesimi vengono supportati nell'apprendimento della lingua italiana da insegnanti appositamente
adibiti allo scopo e trovano una figura di riferimento
(Figura Obiettivo) nella prof.ssa Manuela Mezzacasa. Si
tratta di alunni stranieri provenienti principalmente dai
paesi dell'Est, dal Marocco e dal Bangladesh.
Frequentano l'Istituto anche 4 alunni di Scuola Media provenienti dal Villaggio S.Antonio, non esistendo più la sezione staccata presso il Villaggio stesso.
Gli insegnanti dell'Istituto Santini sono in totale 83: 33 alla
Scuola Media, 39 alla Scuola Primaria e 11 alla Materna.
L'attuale vice-preside è la prof.ssa Rosetta Salvato, che
provvede all'andamento dell'Istituto in alternativa alla
Preside; in particolare per il plesso «Galilei» l'insegnante
responsabile è Patrizia Paccagnella, per il plesso «Frank
»l'insegnante Lorella Chiereghin e per il plesso «Giardino»
l'insegnante responsabile è Sandra Berti.
L'Istituto Santini possiede una strumentazione d'avanguardia; è stato realizzato, ad esempio, con il contributo
della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, un grande e
moderno laboratorio di informatica. Anche la Scuola
Materna dispone di un laboratorio di informatica, adatto
comunque alle esigenze di alunni molto più piccoli. La
Scuola Media dispone anche di una capiente e ricca bibliolare della mensa interna, mentre le
altre religiose contribuiscono, con la
loro presenza e con il servizio di accoglienza, al clima di familiarità che
trova chi entra nella scuola. Grazie a
loro, poi, la struttura garantisce quella
flessibilità negli orari che è tanto preziosa per i genitori/lavoratori di oggi.
“Oltre alla didattica - conclude la
Masiero - la scuola è occasione di crescita anche per le famiglie. Partendo
teca con relativo prestito libri e catalogazione testi con
winiride; anche nella Scuola Materna esiste una buona
biblioteca con relativo prestito libri.
Esiste, inoltre, un interessante progetto di accostamento
alla Musica che parte dalla Scuola Materna e si conclude
alla Scuola Media, dove gli alunni imparano anche a suonare uno strumento musicale. Presso la Scuola Elementare
«Galilei» con il progetto «Ritmicando» vengono impartite,
da un insegnante esterno, lezioni di ritmica; alla lezione
finale partecipano anche i genitori.
Alla Scuola Media esiste anche uno sportello psicopedagogico per l'orientamento degli alunni del terzo anno relativamente alla scelta della Scuola Superiore.
Tra le varie attività extracurriculari, cioè pomeridiane, c'è
l'apprendimento della lingua francese come seconda lingua
con certificazione finale delle competenze linguistiche.
Vengono proposti anche incontri con l'Autore, lezioni concerto, si sviluppa un progetto interculturale per gli alunni
stranieri sin dalla Scuola Materna, si effettuano visite alle
aziende del territorio, incontri con i genitori, attività di
sportello quale supporti didattico, il progetto Acquaticità
(proposto per la Scuola Materna «Giardino» presso la
piscina di Stra) e inoltre si punta a tenere un rapporto con
il Nido, per una forma di continuità esistenziale.
L'incremento continuo di alunni fa sì che si presentino problemi di spazio, tanto che è stato necessario, ad esempio,
costruire alla Scuola Elementare «Frank» un luogo idoneo
per la mensa scolastica, trattandosi di Scuola a tempo prolungato.
dalla realtà scolastica, i genitori fanno
esperienze utili per il successivo inserimento dei propri figli nella vita della
comunità parrocchiale. Tale opportunità è, forse, l’unica data dal mondo scolastico che aggrega educatori, genitori
e figli: una peculiarità di cui la scuola
materna è consapevole e per questo vi
rivolge attenzione ed energie”. Il ruolo
dei genitori è fondamentale: si interessano del buon andamento della scuola,
ma anche delle feste e delle attività che
aiutano a integrare i magri bilanci,
come la rivendita di bibite durante la
festa del Redentore a luglio, la pesca di
beneficenza durante la Fiera di ottobre,
la vendita di dolci in occasione
dell’Avvento. Se le rette e i contributi
pubblici permettono di coprire le pure
spese di gestione, queste ulteriori
entrate vanno tutte per i laboratori e
l’acquisto dei materiali.
31
tutti a scuola
Simile è la situazione a Noventana, dove
il corpo docente della “San Pio X” è formato da cinque insegnanti, due religiose
- tra cui la nuova direttrice, suor
Antonia Moschin - e da tre laiche, oltre
a tre insegnanti di sostegno per bambini in difficoltà e al personale ausiliario.
A Noventana i bambini sono quest’anno
97, suddivisi in quattro sezioni, eterogenee come a Noventa. Anche qui la lista
di attesa è ben lontana dall’essere esaurita: ma si è cercato il più possibile di
dare risposta alle famiglie residenti nel
territorio. La crescita degli abitanti,
dovuta all’espansione edilizia, ha
aumentato il numero di bambini e la
previsione è che nei prossimi anni la
richiesta aumenti ancora. La struttura è
però già utilizzata al massimo della
capienza: oltre a questo numero, a
malincuore, non si può andare, anche se
si sta valutando la possibilità di un
ampliamento.
Quanto all’insegnamento, fiore all’occhiello della scuola “San Pio X” sono i
laboratori, tra cui le lezioni di inglese,
tenute da un’insegnante madre lingua,
l’educazione motoria e alla manualità,
le uscite didattiche. Nel mese di ottobre
si è tenuta un’attività di igiene dentale,
con un medico e un assistente.
“Le esigenze della società moderna
richiederebbero che fossimo aperti
Un Nido anche alla scuola inglese
Per venire incontro alle esigenze
del territorio, alla scuola inglese
della Fondazione Villa Grimani è
stato aperto quest’anno anche un
asilo nido. Si completa così il percorso che va dalla Scuola Materna
ed Elementare fino alla Scuola
Media in lingua inglese (ma con i
contenuti del Programma Italiano).
anche in luglio e in agosto - spiegano
suor Antonia e Luca Toson, membro del
Comitato di gestione - ma questo non è
possibile, anche perché a noi interessa
più la qualità del servizio offerto che la
quantita dei giorni di apertura!” Un tentativo di risposta, un anno fa, sono stati
i “centri estivi”: ovvero l’estensione dell’attività anche al mese di luglio.
Quanto all’attività ordinaria, a scuola si
sta completando un percorso progettuale biennale, centrato sui quattro elementi primari: un esploratore ha condotto i
bambini alla scoperta della terra e dell’acqua, quest’anno tocca ad aria e fuoco.
La scuola si fa anche carico di promuovere incontri di formazione per i genitori, per comprendere la psicologia del
bambino. “Siamo fortunati - spiegano
ancora i responsabili - ad avere un bel
gruppo di genitori che si impegnano e
i Centri estivi
A
nche quest’anno si è cercato di rispondere all’esigenza delle famiglie di inserire nel periodo estivo i propri figli in un contesto sicuro e allo stesso tempo educativo, soddisfando il bisogno dei ragazzi di vivere parte delle vacanze in un ambiente sereno, con proposte ricreative, sportive e formative, stimolanti per la crescita e lo sviluppo della loro personalità.
L’ormai tradizionale attività denominata “Estate
Bambini” ed “Estate Ragazzi” si è svolta nel periodo dal 3 al 28 luglio
per i più piccoli e dal 12 giugno al 28 luglio per i ragazzi.
L’attività dei piccini si è svolta presso gli spazi della Scuola Materna
S. Cuore, della sala ex-cinema e degli spazi scoperti del Patronato; per
i più grandicelli sono stati utilizzati i locali e le aree scoperte del
Villaggio S. Antonio. I bambini iscritti al centro estivo sono risultati complessivamente 227, con una media settimanale di 57 presenze; per
quanto riguarda il centro estivo ragazzi le iscrizioni sono state 707, con
una media settimanale di 115 presenze.
32
aiutano nelle varie iniziative che proponiamo. A dicembre ci sono stati la festa
delle famiglie e il mercatino di Natale e
alcuni papà sono già all’opera per preparare il Carnevale”.
Entrambe le scuole dell’infanzia paritarie parrocchiali sono aderenti alla Fism,
la Federazione italiana scuole materne:
oltre a seguire gli istituti dal punto di
vista contabile e commerciale, questo
ente offre le opportunità di formazione
che garantiscono l’aggiornamento delle
insegnanti.
Le due scuole fanno anche parte
dell’Istituto comprensivo di Noventa
Padovana: questo porta, nonostante le
autonomie degli istituti privati, a un
lavoro in rete che comprende sia una
formazione comune delle insegnanti, sia
una attività di “continuità” scolastica ovvero, la preparazione dei bambini del
terzo e ultimo anno al passaggio nella
successiva scuola primaria - portata
avanti in modo parallelo. Questo passaggio è gestito anche con l’aiuto di una
psicologa, la medesima per tutte e tre le
scuole dell’infanzia di Noventa, il cui
compito è quello di aiutare a riconoscere i bisogni che alcuni bimbi potrebbero
avere, in modo che tutti arrivino pronti al “grande salto”.
Emanuele Cenghiaro
L’attività è stata affidata, a seguito di una selezione pubblica, all’A.S.
“I Frogs Noventa” che ha avuto come coordinatore generale Alberto
Cappellato. Quest’anno il progetto ha avuto come tema di fondo:
“Musica è…”. Attraverso la musica i bambini hanno imparato a conoscersi, a stare insieme e a divertirsi, ma soprattutto a sviluppare il senso del ritmo: abilità fondamentale per il loro sviluppo psicomotorio; è stato anche
utile ai più piccoli per comprendere il significato del
tempo come organizzazione della giornata nella vita
frenetica di oggi. Lo staff degli animatori era composto
da giovani molto motivati, che hanno lavorato con passione e dedizione, professionalità e fantasia, trasmettendo buonumore
a tutti i partecipanti e regalando loro un’estate indimenticabile.
La festa finale, che ha rappresentato uno dei momenti più suggestivi
del Centro estivo, ha visto la presenza dei genitori ed anche la partecipazione della cittadinanza. Attraverso balli, scenette e musica è stata sintetizzata ed esaltata tutta l’attività svolta. Un’occasione di incontro e di emozione che ha coinvolto in particolare i genitori, molti dei
quali hanno voluto testimoniare la loro soddisfazione per questa
esperienza vivace e ricca di contenuti per i loro figli.
tutti a scuola
Progetti per alunni,
genitori e insegnanti
Le politiche della famiglia a scuola e con i minori
’Amministrazione Comunale
rinnova anche quest’anno tre
progetti che, data la loro tipologia sono stati affidati al nuovo
Assessorato alle politiche per la famiglia. Sono progetti che hanno avuto un
ottimo riscontro nelle precedenti
annualità, perché rispondono a dei
bisogni importanti che coinvolgono i
bambini, i genitori, gli insegnanti e la
comunità tutta. Il primo è il Servizio
Infanzia “Il Sole Blu”, che è stato affidato per il terzo anno all’Associazione
Genitorialità di Padova; il secondo è il
progetto di mediazione culturale e facilitazione linguistica per gli alunni stranieri, affidato alla Cooperativa
Orizzonti di Padova; il terzo riguarda il
corso di alfabetizzazione per stranieri.
L
IL SOLE BLU
Il “Sole Blu” è un progetto territoriale
rivolto ai bambini delle Scuole materne
(sia pubbliche che private convenzionate), elementari e medie del Comune
di Noventa Padovana, agli insegnanti e
ai genitori. I Servizi che offre sono la
Consulenza Psicopedagogica agli insegnanti e lo Sportello di Consulenza per
i genitori che desiderano affrontare
problemi relativi alla relazione
con i propri figli, ma anche a
chi vuole ricevere delle
informazioni riguardo ai
temi dell’educazione e
dello sviluppo, avere un
momento di confronto e di
chiarimento e una possibilità
in più per prendere consapevolezza delle proprie risorse genitoriali.
Allo scopo di offrire un servizio efficace e rispondente alle esigenze e ai problemi della comunità scolastica dei
minori, si è proceduto innanzitutto a
fare lavoro di analisi dei bisogni: quanto è emerso ci ha permesso di tarare il
progetto su attività e temi molto importanti per la fascia d’età interessata.
L’attività di consulenza il
“Sole blu” rimane un servizio fondamentale anche
se è preferibile parlare di
un “processo di consulenza” in cui la scuola e la
famiglia sono coinvolte in
momenti diversi e dove il
Servizio
stesso
di
Consulenza ha soprattutto la funzione
di fare circolare le comunicazioni per
ampliare le possibilità di lettura e di
comprensione del bambino. Per questo
la collaborazione tra insegnanti e genitori è un aspetto fondamentale per
attivare intorno al minore il maggior
numero di risorse educative.
Come si è potuto verificare negli anni
precedenti lo Sportello di consulenza
risponde effettivamente ad un bisogno
dei genitori, inoltre, e la conoscenza di
questo Servizio tra la popolazione è
aumentata e lo Sportello stesso è
ormai radicato nel territorio, segno
che le persone cominciano a vederlo
come un’opportunità di supporto, che
si situa nell’area della normalità e
della quotidianità, piuttosto che nell’ambito esclusivo del disagio e della
patologia.
Inoltre la maggior parte dei
genitori ha visto positivamente la possibilità
di un incontro dello
psicologo-consulente
con gli insegnanti e
l’eventuale osservazione in classe; questo è
stato fondamentale affinché si attivasse un lavoro di rete,
che non avrebbe potuto esservi se
fosse mancata la fiducia nei confronti
di entrambi: insegnanti e Consulente.
Oltre alla consulenza psicopedagogica,
quest’anno il “Sole Blu” è stato ampliato con l’inserimento di una serie di
incontri con i genitori, per ciascuna
scuola, su temi che verranno concor-
dati anche con gli insegnanti, e che tratteranno
argomenti
riguardanti
aspetti
specifici
del
momento evolutivo del
minore (affettività, sicurezza, autostima, ecc.).
In particolare nella scuola
media Santini è emerso il
bisogno di strutturare un percorso
specifico per affrontare il bullismo, un
tema scottante che purtroppo sembra
stia toccando anche i ragazzi del
nostro territorio.
MEDIAZIONE CULTURALE
E FACILITAZIONE LINGUISTICA
L’altro progetto che coinvolge la scuola
e la comunità, in articolare quella straniera, è relativo agli interventi di
mediazione culturale e di facilitazione
linguistica. Già il precedente anno scolastico, su richiesta dell’Istituto
Comprensivo,
l’Amministrazione
aveva finanziato un progetto di facilitazione per una decina di alunni stranieri che avevano scarsa o addirittura
nessuna conoscenza della lingua italiana.
Quest’anno la scuola conta più di 80
bambini stranieri e ha rinnovato il
bisogno di poter beneficiare di interventi per questa tipologia di alunni:
oltre ai facilitatori linguistici è stata
ravvisata anche la necessità di poter
avere a disposizione dei mediatori culturali.
Questa figura, proveniente dallo stesso
paese d’origine del minore, svolge un
ruolo molto importante per l’integrazione in quanto si pone come “ponte”
per creare il dialogo e l’ascolto, tra gli
alunni, tra le istituzioni e la famiglia,
attraverso la creazione di un ambiente
scolastico accogliente, favorendo gli
incontri con la famiglia dell’alunno
straniero, e facilitando la loro partecipazione alla vita scolastica del figlio.
33
volontariato
La protezione civile
cerca volontari
Non retribuiti, sono sempre pronti per le emergenze
arliamo molto spesso di comunità, di ambiente, di territorio. Chi
si occupa a Noventa di difendere,
proteggere queste nostre ricchezze? Ogni
singolo cittadino ha il dovere di occuparsene ma molto spesso se ne dimentica,
preso da mille altri pensieri. Alcune persone invece mettono le loro forze ed il loro tempo a servizio degli altri. Sono volontari, persone che di propria spontanea
volontà decidono di entrare a far parte del
Guppo Comunale di Protezione Civile.
Non sono retribuiti, lavorano gratis. In caso di emergenza, chiamati dal Sindaco,
abbandonano il posto di
lavoro per correre dove
c’è bisogno di aiuto. Il loro compito è garantire la
sicurezza delle persone
in casi di calamità naturali più o meno gravi, anche al di fuori di Noventa,
di feste paesane e in funzione di supporto ad esempio nelle marce. A loro non
compete di sostituire vigili, forze dell’ordine, personale sanitario e operai comunali nel dirigere il traffico, ma nel nostro
Comune talvolta viene chiesto loro anche
questo.
Essere volontario di Protezione Civile
implica seguire corsi di formazione ma
anche di aggiornamento, curati dalla
Croce Rossa e dai Vigili del Fuoco, con
abilitazione a vari gradi di intervento,
per garantire un’ottima preparazione in
caso di necessità; far pratica in regolari
esercitazioni svolte con altri gruppi; sensibilizzare la popolazione con dimostrazioni, come accade ad esempio nelle scuole due volte l’anno.
A Noventa la Protezione Civile fu instaurata nel 1986, dall’allora sindaco Nalesso,
in seguito ai terremoti in Friuli e Irpinia.
Responsabile del Gruppo è il sindaco
mentre la gestione spetta al Coordinatore.
Noventa si è dotata di un Piano Comunale
di Protezione Civile, nel quale vengono individuati i punti critici nel territorio, le ri-
P
Numero Verde Emergenze
800.990.009
www.provincia.padova.it/protezione_civile
Foto (dall’alto): azione di salvataggio da allagamenti; azione di saccatura per arginare l’ingresso dell’acqua in un edificio; (al centro) allestimento di un campo base
34
sorse disponibili in caso di emergenza e
le modalità di intervento. Il Piano è visionabile da parte di qualsiasi cittadino.
Attualmente il gruppo è formato da 19
membri, di cui 9 effettivi. I restanti sono
ausiliari che, non seguendo le normali
attività di esercitazione, possono venire
impiegati nel caso di emergenze estreme.
La sede è ubicata in via Fermi, al secondo piano del Centro Anziani, dove sono
custodite tutte le attrezzature.
All’esterno, nel retro, sono parcheggiati i
mezzi mobili e un’imbarcazione. L’intera
attrezzatura è stata acquistata con le risorse del Comune e con i
contributi forniti dalla
Regione e dalla Provincia.
Lo scorso 16 e 17 settembre 2006, per le notevoli
precipitazioni, i volontari
sono intervenuti a
Noventa riempiendo sacchi di sabbia, svuotando garage allagati,
ripulendo pozzetti, transennando strade impraticabili e argini franati, per due
giorni consecutivi, con il supporto momentaneo di una squadra del distretto
Piovese per le numerosissime richieste
d’intervento.
Queste e altre sono attività ormai consuete. Ma vi sono anche dei problemi
che tuttora persistono nel Gruppo.
“Se ci fosse una collaborazione attiva e
non passiva dei cittadini - spiegano alcuni volontari, contattati durante una riunione di routine - la Protezione Civile a
Noventa funzionerebbe meglio. Se ci fosse un nuovo 1966, gli abitanti saprebbero
cosa fare? Oppure aspetterebbero il nostro arrivo con le mani in mano, mentre la
casa si allaga?”
Alcune parole sono amare, frutto di anni
di esperienza, della realtà che questi uomini hanno vissuto. “Durante il nubifragio di settembre - spiegano - Noventa non
ha percepito l’eccezionalità dell’evento: i
cittadini non si sentivano coinvolti e non
si sono mobilitati. Molti residenti non
volontariato
Al Villaggio si cercano famiglie disposte a educare
l 13 gennaio prende avvio l’ottavo percorso di
formazione all’affido familiare tenuto da consulenti esperti nel settore sociale e condotti
dall’équipe della «Rete di famiglie» del Villaggio
sant’Antonio. Il corso si rivolge alle persone che si vogliono avvicinare all’esperienza dell’affido familiare o sono
interessate a essere «famiglie aperte all’accoglienza»
all’interno di una rete di famiglie. L’obiettivo è dare gli strumenti adeguati per poter affrontare con consapevolezza e
preparazione l’impegnativo compito di diventare famiglia
affidataria tenendo come sfondo il tema dell’accoglienza.
Il corso è giunto all’ottavo anno, e ormai non sono poche le
persone che si sono avvicinate a questo tema. Non tutti
quelli che hanno partecipato al corso si sono poi resi disponibili per un affido o sono entrati nella Rete di Famiglie;
importante per l’associazione è sensibilizzare le persone
ai temi dell’accoglienza e della disponibilità lasciando
ognuno libero di rispondere a queste sollecitazioni secondo la propria volontà e disponibilità.
Le Famiglie della Rete sono affiancate da un’équipe di professionisti che portano avanti un percorso di formazione
alla genitorialità e alle problematiche educative, oltre a
monitorare e sostenere la famiglia affidataria nel difficile e
delicato progetto di accoglienza.
L’attenzione viene posta anche ai figli delle Famiglie della
Rete affinché possano esprimere in base alla loro età idee
ed opinioni rispetto all’accoglienza come valore o esperienza vissuta in prima persona.
I
hanno rinunciato, nonostante l’acquazzone, gli allagamenti e le strade interrotte dai divieti, alla gita domenicale al
centro commerciale, al cinema o a spasso per le strade. Nessuno sapeva o voleva sapere, nessuno capiva o voleva capire, nessuno si è sentito di uscire e collaborare con noi volontari e gli altri addetti, anche solo per pulire lo scolo di fronte
alla propria abitazione; nemmeno le persone più capaci, nemmeno le più giovani.”
“Al di là della propria sfera personale, del
proprio piccolo, la maggior parte di noi
non guarda. Non sentiamo nei nostri concittadini un senso di responsabilità sociale e civica nei confronti della natura e
delle persone. Tutti utilizziamo le strutture pubbliche e beneficiamo dei servizi
che ci vengono messi a disposizione, ma
senza considerare che a nostra volta siamo tenuti a interessarci del loro buon
funzionamento. Si ritiene che a dover fare questo siano sempre gli altri.”
PROGRAMMA DEL CORSO SULL’AFFIDO
• 13 gennaio Il disagio del minore e della sua
famiglia
dr.ssa Barbara Bellotto, Assistente Sociale
• 27 gennaio La famiglia accogliente
P. Danilo Salezze Direttore generale del
Messaggero di sant’Antonio
• 10 febbraio Il percorso che porta all’affido familiare
Dr.ssa Nadia Limberto, Responsabile Ufficio
affidi del Comune di Padova
• 24 febbraio L’affido familiare , la legislazione
Dr.ssa Ada Campolucci, Giudice Onorario del
Tribunale per i Minorenni di Venezia
• 10 marzo Accogliere, cioè educare: come, secondo che
tempi?
DR. Andrea Frosi, Università di Padova
• 24 marzo L’Accoglienza si fa progetto
Dr. Francesco Vadilonga, psicologo, psicoterapeuta
• 14 aprile Dentro le reti la famiglia accogliente
Dr.ssa Michela Ferretto, Pedagogista della “Rete
Famiglie Aperte” di Vicenza
• 5 maggio Giornata conclusiva con testimonianze.
Per informazioni e iscrizioni:
Villaggio sant’Antonio - Rete di Famiglie
Via Cappello 79 Noventa Padovana
Tel. 049 625066
Questa distaccata visione della realtà
del nostro paese è diffusa un po’ tra tutti noi e tutti ne siamo cattivi esempi.
L’azione di un gruppo di Protezione Civile
ha il duplice scopo di tutelare il nostro territorio, considerato a rischio, e nel contempo di sviluppare in noi la percezione
più responsabile della realtà umana e civile di cui siamo parte.
Se non si è stati abituati a farlo, c’è sempre un inizio e ciascuno può cogliere da
queste occasioni motivo di crescita personale e civile. Pensiamo alla Protezione
Civile e a Noventa il giorno dopo gli acquazzoni e anche prima di quelli successivi.
Cosa fare per il nostro territorio:
• controllare che foglie, aghi, scarti del
proprio verde non ostruiscano i pozzetti
antistanti la propria abitazione anche
se sono nel suolo pubblico
• piantare siepi e alberi ad alto fusto a di-
stanze dal confine a norma di legge
• per proprietari di aree molto grandi,
provvedere alla costruzione di fossati e
bacini di raccolta per evitare allagamenti
• per i proprietari dei fondi agricoli mantenere i fossi puliti e adeguatamente
profondi
• segnalare sempre e tempestivamente
eventi dannosi in genere.
Cosa fare in casa:
• mantenere le pompe in perfetto stato
per chi ha locali seminterrati
• installare valvole antiflusso
• tenere sempre pronte a disposizione
candele, acqua potabile, sabbia, stivali, coperte, torce e radio funzionanti.
Per segnalazioni ed emergenze:
presso il Comune è attivo il numero di
emergenza.
35
biblioteca
La biblioteca
si è rinnovata
Per conoscere gli ultimi acquisti
della biblioteca visitate il sito:
www.comune.noventa.pd.it
Nominato anche il nuovo il Comitato di gestione
l 9 settembre scorso è stata inaugurata, con il classico taglio del
nastro il rinnovato palazzetto “ex
poste” che ospita tutti i “servizi alla
persona” e precisamente gli Uffici e
Ambulatori ASL al primo piano e la
Biblioteca, l’Informagiovani, i Servizi
Sociali, la Pubblica Istruzione e Sport
al piano terra.
La Biblioteca Comunale, istituita nel
novembre 1979, ma divenuta attiva nel
maggio del 1983, e successivamente,
nel 1995, intitolata ad Isabella Canali
Andreini, è stata completamente rinnovata ed oggi si presenta con un nuovo look e con un'ampiezza e razionalità di spazi più consoni alle esigenze
della cittadinanza. L'ingresso si trova
ora dal lato di via Roma, un'accogliente hall conduce al bancone degli operatori, dal quale poi prende spazio la
grande sala lettura ricca di scaffalature
per l'archiviazione dei testi e di tavoli
per la lettura. Grazie ai nuovi spazi
recuperati, è stato ricavato un soppalco, illuminato da un'ampia vetrata, dedicato alle postazioni internet che potranno essere utilizzate, nel rispetto del
relativo regolamento, già dall'inizio
dell'anno prossimo. Nei 400 mq. complessivi di spazio è stata prevista una
sala polivalente che può contenere
30/35 persone e che può essere utilizzata per incontri culturali, per studio e
ricerca e come emeroteca (lettura dei
giornali).
I
PROSSIMI EVENTI
• 21-23 e 27-29 dicembre 2006
Mostra di icone
presso i locali della Biblioteca
anche sabato ore 10-13 e 15-19
• 6 gennaio 2007
Tradizionale “Falò della
Befana”
a cura della Pro Loco di
Noventa Padovana
• 10 - 17 - 24 - 31 gennaio
corso “Autobiografia e
formazione”
Cambierà la durata del prestito
del libro che ora è di “28 giorni”
Lunedì
15.00 - 19.00
Martedì
9.00 - 12.00
Mercoledì
15.00 - 19.00
Giovedì
9.00 - 12.00
Venerdì
15.00 - 19.00
Sabato
Chiusura
tel. e fax 049.8952144 E-mail:
[email protected]
36
La biblioteca in rete
Il Consorzio per il Sistema Bibliotecario
di Abano Terme, cui la nostra Biblioteca
era inserita, si è trasformato da poco in
Consorzio Biblioteche Padovane
Associate (BPA). Oltre alla nostra
Biblioteca ne fanno parte le biblioteche
di altri ventotto Comuni della Provincia
di Padova, la Provincia di Padova stessa
e l’Ente Parco Colli Euganei. E’ stato
adottato un nuovo sistema di accesso alla rete consultiva denominato “LIBERO” in collaborazione con la Provincia di
Padova. Il Consorzio Biblioteche
Padovane Associate è a sua volta entrato in collegamento con altre
Biblioteche del nord dell’Italia, attraverso la costituzione dell’associazione
“Biblioteche insieme”.
La nostra Biblioteca cambia
La tessera unica BPA permetterà il libero accesso a tutte le biblioteche del
Consorzio BPA. La nostra Biblioteca,
pur mantenendo e incrementando il
proprio patrimonio librario, condividerà con tutte le altre biblioteche del
Consorzio il reciproco scambio del prestito ed il nostro catalogo confluirà nel
grande catalogo collettivo. In pratica
cesseranno di avere validità le vecchie
tessere che saranno sostituite dalla
nuova “TESSERA DI SISTEMA” che
consentirà a tutti di utilizzare la consultazione anche presso tutte le altre
biblioteche socie. Si potrà consultare il
catalogo collettivo on line ricercando i
titoli desiderati, prenotare i testi e indicare la biblioteca per il ritiro.
Il Comitato di Biblioteca
II Consiglio Comunale nella seduta del
28 giugno 2006 ha nominato il nuovo
Comitato di Biblioteca ed il Sindaco
nella prima seduta ha insediato il
Comitato stesso ed ha nominato il
Presidente. Il Comitato di Biblioteca
quindi risulta così composto:
Gian Antonio Crestanello - Presidente
Marco Gallinaro - Vice Presidente
Grazia Di Concetto
Giuseppina Forte
Francesco Morbiato
Sara Polato
Maria Grazia Sfriso.
Un «Centro civico» per la Consulta
È affidato alle associazioni e intitolato alla hostess scomparsa
arà la Consulta del volontariato - che da poco ha un
nuovo presidente, Lorenzo Previato - a gestire il
nuovo Centro civico di Noventa Padovana. Nato e concepito come spazio a servizio in primo luogo dei giovani, è
stato intitolato ad Alessandra Brugnolo, una nostra concittadina; una ragazza che aveva sempre considerato la sua vita e
il proprio lavoro come un servizio. Un servizio che non è mai
venuto meno, nemmeno nel suo ultimo viaggio di hostess
quando, per salvare una vita, ha perso la sua: anche per questo, il nuovo centro civico rappresenta qualcosa di molto
importante per la collettività.
La struttura sorge all’interno dell’area del piano particolareggiato ex Tumari, nella zona di Noventana: prende il posto del
vecchio edificio conosciuto come la «casa di Maria Tremoi».
Sviluppato su due piani, oltre ad essere il punto di riferimento della Consulta delle associazioni ospiterà anche altre attività e servizi promossi dall’assessorato alle Politiche della
famiglia. Al piano terra si trova un’ampia sala, con piccolo
ufficio e servizi; al primo piano vi sono invece due stanze con
servizi, una delle quali attrezzata come sala prove per i gruppi musicali del comune. Il Centro, inserito in un importante
contesto urbanistico abitativo, è inoltre servito da un parcheggio su via Noventana ed è collegato al piccolo parco Padre
Kolbe, già esistente.
Ma come si è arrivati al recupero di questa casa?
L’opportunità di ristrutturare quella vecchia abitazione,
immersa in un parco di 5000 mq, si è creata per la possibilità di utilizzare una parte degli oneri di urbanizzazione
secondaria e altri oneri dovuti al Comune dalla ditta lottizzante l’ex area Tumari, oggi Residence Belvedere. Da tempo
l’amministrazione comunale veniva interessata da una crescente richiesta da parte dei giovani e delle associazioni
presenti nel nostro territorio, che necessitavano di spazi
per le loro attività, per incontrarsi, per stare in gruppo.
Questa soluzione dovrebbe permettere di rispondere finalmente alle loro esigenze.
S
Corso “Autobiografia e formazione”
Inizia a gennaio un breve corso di formazione che permette ai partecipanti di:
• conoscere le elaborazioni teoriche relative al pensiero autobiografico per la
formazione degli adulti;
• riconoscere nel pensiero autobiografico
una modalità per la migliore conoscenza di sé e per l'autovalutazione delle
ALESSANDRA BRUGNOLO
Sono già passati più di sette anni dalla tragica circostanza
in cui Alessandra, e con lei altre persone, ha perso la vita
all'aeroporto di Genova il 25 febbraio 1999. Il ricordo di questa eroica e straordinaria ragazza è tutto espresso nel suo
dolce sorriso, che l’ ha accompagnata nei suoi anni di studio,
trascorsi nell’impegno totale e con ottimo profitto, nelle sue
relazioni di amicizia, nel lavoro di hostess che richiedeva
sacrificio, pazienza, cortesia, prontezza di spirito. Tutte doti
che l’hanno contraddistinta fino all’ultimo giorno. Fare la
hostess è stato il suo sogno fin da bambina, e per questo
ideale ha investito con impegno la propria giovinezza mettendo a frutto le doti naturali e cercando di perfezionarsi
sempre di più. Siamo tristi e affranti nel ricordarla, è certo,
ma anche fieri per il riconoscimento pubblico che oggi le
viene conferito come giusto merito di chi sa offrire la propria
vita per gli altri. L’ esempio di Alessandra, dettato dal suo
nobile coraggio, ci aiuti a diventare migliori. Il tempo non
cancella il ricordo di Alessandra, del suo amore per la vita,
del suo coraggio e altruismo. Il suo gesto eroico rimane e
rimarrà come un grande insegnamento: non c’è amore più
grande di chi sa offrire la propria vita per gli altri.
proprie esperienze. "ta memoria autobiografica per il soggetto moderno si
confgura come luogo di verifica della
propria modalita di scegliere e insieme
serbatoio cui attingere per essere illuminato sulle proprie predisposizioni, le
proprie idiosincrasie, le proprie aspirazioni" (P. Jedlowski);
• riflettere sulla storia della propria formazione per selezionare esperienze
significative, genealogie e riferimenti e
per individuare nella storia della formazione personale l'origine dei propri
atteggiamenti.
Il corso si articola in quattro laboratori di
tre ore costituiti da un'introduzione teorica, una esercitazione individuale o di
gruppo e da una discussione. Le lezioni si
tengono presso la Biblioteca nei giorni 10,
17, 24 e 31 gennaio, alle ore 21.
37
la storia
La convalescenza
di Gasparo Gozzi
l progresso ci ha disumanizzato,
certamente ha portato miglioramenti sensazionali alla vita di
tutti, primamente sul piano igienicosanitario, poi su quello pratico della
vita quotidiana ed è inutile enunciare
qui gli strumenti di massa realizzati,
dal frigo alla lavatrice, dall’automobile
al televisore e al telefonino. Era questo
il significato dei versi leopardiani
“Son dell’umana gente / le magnifiche
sorti e progressive”? Non vogliamo qui
mettere le vesti dei “laudatores temporis acti”, né tanto meno snobbare il
globalismo, che ha in sé valori sociali
ed ecumenici. Viene spesso auspicata
una vita a misura d’uomo, che celebri
quindi i valori personali, di là e oltre
gli strumenti di cui egli si serve; che lo
,consideri uomo fra gli uomini, non
intruppato in forme seriali e collettive,
che respiri nella natura in cui è nato,
senza violentarla ulteriormente. È vita quella di un cittadino qualunque
che prende l’Eurostar con il timore che
possa saltare in aria; di un uomo pubblico, anche di limitate responsabilità,
che non possa prendere “la carrozza
di tutti”? E allora, con la speranza che
un nuovo umanesimo ci distingua da
un livellamento globale e impersonale,
leggiamo qualche pagina di chi, come
Gasparo Gozzi, nei suoi scritti e soprattutto nelle sue lettere (più di seicento) abbia periodizzato “dentro la
filigrana della quotidianità” (Fabio
Soldini, Gaspare Gozzi, Lettere,
Guanda ed., 1999, pag.XI) la vita degli
uomini del Settecento, del tutto simile
a quella dei secoli precedenti.
Per qualche motivo oscuro, ma forse
per le penose condizioni economiche
della famiglia e per il rifiuto dei riformatori di accettare il progetto dello stampatore Carlo Palese di impiantare una stamperia di libri scolastici e
francesi, Gasparo Gozzi già ospite in
una casa dei Tron in Prato della Valle
I
38
per esaurimento nervoso,il 25 luglio
1777 si getta nel canale Businello.
Fortunatamente quel giorno il canale
di acqua non ne aveva tanta e Gasparo
viene salvato. Dopo lunga convalescenza sorvegliata dalla “parona”
Caterina, el “pare” (così si fa chiamare da lei) si trova a Noventa convalescente dal 6 giugno al 17 luglio 1778 e
poi si reca di nuovo a Venezia con una
“Burchiellata; de’ (suoi) affini e discendenti”; il 7 giugno scrive alla
Procuratrice Caterina Dolfin Tron una
delle 120 lettere a lei dirette:” Questa
Noventa però è un paese che mi piace
Gasparo Gozzi
Incisione di Francesco Bartolozzi
assai. Il luogo, dove io sto, è ritirato, e
con pochi passi, chi vuol mondo ne ritrova”. Quanto fracasso alla bottega
del Caffè al Ponte di Noventa iersera,
scrive, c’è gente di tutti i tipi: la
Marchesina (?) vi è arrivata guidando
un cocchio tirato da sei cavalli, come
l’Aurora; vi sono donne “delle piuttosto
abbandonate dal mondo” che giocano.
Vi sono nientemeno che due Procuratori
della Serenissima: Francesco II Lorenzo
Morosini, per il quale nel 1757 Gasparo
aveva composto l’orazione inaugurale
per l’ingresso alla carica e Alvise
Vallaresso, membro del Magistrato dei
riformatori di Padova. A Venezia, dopo
il Doge, le maggiori cariche erano nelle mani dei nove Procuratori che assumevano tale dignità a vita e senza che
la carica impedisse di avere altre incombenze. Si distinguevano in tre procure: tre “de sopra”, che curavano gli
interessi della Basilica, tre “de citra” e
tre “de “ultra”, cioè di qua e di là del
Canal Grande. Venivano eletti da trentasei nobili del Maggior Consiglio in
due momenti: prima la lista di designazione, poi la votazione; Andrea
Tron fu eletto all’unanimità, nel 1773,
perché tutti avevano imbussolato il
suo nome.
Di Gasparo Gozzi ho già scritto su queste pagine, nel fascicolo n. 35 (aprilegiugno 1998), ma allora non era ancora uscito il ponderoso libro del Soldini,
più su citato. La prima cosa da precisarsi è che la figlia che ha sposato
Angelo Artico si chiama Elena (e non
Angioletta, come scrissi nel 1998). La famiglia Artico villeggia con le figlie
Lucietta-Luigia e Delfina-Luigia, e
ospita Gasparo in via di guarigione,
probabilmente nella villa che poi sarà
dei Cominotto, oggi al n.20 di via XXV
Aprile. In questa via, allora stradella
vicinale Cominotto, chi proveniva da
Ponte di Brenta per la strada Capello
doveva girare a sinistra all’altezza di
villa Pellegrini perchè la strada pubblica, che continua oggi in linea retta
fino a casa Polato, è conquista del dopoguerra. A Noventa villeggiava anche
un’altra figlia di Gasparo, Angela, sposata Fedrigo, che aveva cinque figli,
presso cui, la mattina del suo arrivo a
Noventa, fu invitato a pranzo; ma con
il genero Artico c’è molta più confidenza, poiché gli assegna degli incarichi familiari.
Il senatore Andrea Tron era un uomo di
grande avvenire:intelligente e sicuro di
sé, affabile ma abituato a comandare,
preparato nelle discipline storiche ed
economiche, conoscitore delle lingue,
la storia
I prigionieri di guerra di Noventa
o scorso anno è stato pubblicato un libro, curato dal prof.
Luigi Perini, in ricordo dei 18 militari di Noventa fatti prigionieri dalle truppe tedesche l’8 settembre 1943 e deportati nei campi di concentramento. Dedichiamo ora questo spazio al ricordo di due soldati che non sono stati inseriti nel libro,
Guerrino Pagnin e Paolo Boni.
L
litari di Noventa che lavoravano in miniera: Tomei Bruno, classe 1914, un gran
pezzo di ragazzo, e Pulze Ferruccio, ambedue morti di stenti, i nomi dei quali figurano nella lapide del Municipio, fra i
caduti di Noventa nel II conflitto mondiale.
GUERRINO PAGNIN, nato a Noventa Padovana l’11
giugno 1915, fu chiamato alle armi l’8 settembre
PAOLO BONI, cap. maggiore, nato a Padova il 19
1939 e inviato a Treviso al 55° Regg. Fanteria, dove
maggio 1921, della sez. Ass. Reduci di Noventa, fu
rimase fino al 20 febbraio 1940; poi a Borgo
chiamato alle armi nel gennaio 1941 e destinato al 6°
Valsugana, a Tito di Potenza per istruzione e il 2 luRegg. Art. Div. Fanterìa Isonzo, con sede a Gorizia, fu
glio 1940 partì per Durazzo, poi fu nel Montenegro,
assegnato al III Gruppo someggiato, 9° batteria, II
poi a Spalato e infine a presidio nella zona di
pezzo, presso il distaccamento di Postumia, da dove
Trebigne. Guerrino fu attendente del cap. Ettore
venne inviato al fronte contro la Jugoslavia, parteLuigi Perini
Florian di Treviso, al quale durante un attacco aecipando alle successive azioni di guerra. Il 21 aprile
reo salvò la vita. Durante le operazioni mulitari trovò un bambi- 1943 fu decorato sul campo a quota 908 di Jugorje, Slovenia, dal
no di sette anni, Stanko Medzar, che ri- Gen. Di Corpo d’Armata Macario, perché in un aspro combattiuscì a restituire alla famiglia. Dopo la mento contro bande partigiane organizzò la resistenza, incurante
guerra, fra il vecchio soldato e il ragaz- delle raffiche dirette ai propri muli ancora
zo, ormai uomo, c’è stato a Noventa un carichi delle armi. Il 9 settembre 1943 fu
commovente incontro. Guerrino fu fatto fatto prigioniero dai tedeschi nei pressi di
prigioniero nella zona di Ragusa e con- Lubiana e inviato al campo di concentradotto nel Lager Brambauer di Durazzo, mento III° B di Fustemberg/Oder, destinaStalag 6164, dove fu maltrattato e pic- to al campo di lavoro Arbeit command 25
chiato e inviato al lavoro in una miniera di Scheuno Forst Lauzirsr e al lavoro nelGuerrino Pagnin
di carbone; si ammalò di pleurite e si ri- le fabbriche di munizioni Cheuno e Chemio.
Paolo Boni
dusse a 39 kg di peso. Fu liberato dagli americani e ritornò a ca- Venne liberato dalle truppe sovietiche a
sa il 9 settembre 1945. Gli sono riconosciute le campagne di Lamdsnut il 10 maggio 1945 e inviato a Budapest; fu rimpatriaguerra 1941-42-43-44 e 45. Ricorda di aver incrociato altri due mi- to tra l’agosto e il settembre dello stesso anno.
ricco di famiglia, percorse una rapida
carriera politica fino a divenire
Procuratore di San Marco; da sei anni
conviveva con Caterina Dolfin, che era
in attesa dell’annullamento del matrimonio contratto con Marcantonio
Tiepolo. Non arriverà al Dogado per lo
scandalo suscitato dal segretario del
Senato, Pier Antonio Gratarol, col libro
“Narrazione Apologetica”, in odio a
Caterina che gli aveva rifiutato la protezione per diventare residente a
Torino e poi a Napoli.
A noi interessa soprattutto Gasparo
come scrittore, ma non si può considerarlo avulso dal contesto delle innumerevoli persone fra le quali viveva e
operava: fu giornalista, narratore, poeta occasionale e di sermoni, drammaturgo, esperto delle riforme scolastiche
e dell’editoria, almeno una volta im-
presario teatrale; di lui oggi vogliamo
ricordare i diciotto Sermoni in versi
sciolti, con influsso oraziano, satirici
ma moderati, e la Difesa di Dante contro il critico gesuìta Saverio Bettinelli.
Ma ci si permetta una riflessione sulle
donne di Gasparo. Esse furono quattro:
la madre Angela, che morì novantenne,
con la quale ebbe difficili rapporti per
le precarie condizioni economiche della famiglia, dovute alle stravaganze
del padre. La moglie, Luisa Bergalli, di
modesta estrazione ma ben educata
con cultura umanistica, che gli diede
cinque figli: fu autrice di lavori teatrali originali e in traduzione, spesso
impegnata a lavorare nelle ricerche
del marito, poetessa di fama paragonata addirittura a Gaspara Stampa,
quando nel 1738 uscirono le Rime di costei, le sue, quelle di Gasparo e di altri.
Caterina Dolfin Tron, per cui Gasparo
dimostrò quasi un’adorazione, anche
se quest’amore sarà sempre platonico:
di là dalla differenza di età fra lui e lei
(23 anni), come non amare la Dolfin dagli occhi cerulei e dai capelli biondi,
dai modi gentili e sinceri, dall’intelligenza vivida, splendida per ingegno e
bellezza? Infine Giovanna Sara Cenet,
parigina, entrata in casa Gozzi come
governante, brava sarta delle signore
veneziane, di buona educazione e intelligenza, forse un amore lucrato, ma
nascosto: il poeta la sposerà l’anno dopo la morte della moglie, avvenuta nel
1779.
Gasparo visse fino al 1786 e fu tumulato nell’oratorio della confraternita di
Sant’Antonio di Padova, dove abitava in Borgo de’ Vignali.
Luigi Perini
39
giovani
Zoom from inside:
spazio ai giovani!
Una associazione di ragazzi per dare vita alle idee dei ragazzi
oom from inside nasce nel 2003
come gruppo informale di studenti delle scuole superiori, residenti nel Comune di Noventa. Composto
all’inizio da pochi ma intraprendenti ragazzi, comincia a crescere e a darsi una
identità in seguito alla partecipazione al
bando di concorso «Progetto Junior» della Regione Veneto. In questa occasione i ragazzi di «Zoom from inside» montano una
piccola video-inchiesta sulla realtà giovanile di Noventa Padovana: un video documentario attraverso cui indagare il proprio paese con l’occhio della cinepresa, per
far parlare i loro coetanei, per registrare
le loro sensazioni, i loro umori. Un video
per trasformare i giovani in protagonisti,
attraverso un linguaggio alternativo fatto
di immagini e di suoni, con l’obiettivo di
dar loro la possibilità di esprimere i propri
bisogni, i propri disagi, le proprie idee.
Il documentario è diventato così lo spunto per pensare, ideare e poi organizzare attività sociali, culturali e ricreative. Molte
sono le iniziative proposte da Zoom from
inside negli ultimi due anni, tra cui "Zoom
zoom festival", la divertente caccia al tesoro in bicicletta, un incontro fra i candidati sindaci, lo "Zoom party".
Z
IL PROGETTO S.T.E.L.L.A.
Il progetto S.T.E.L.L.A. nasce dalla collaborazione di sei Comuni della provincia di Padova (Vigonza - capofila,
Noventa Padovana, Cadoneghe,
Vigodarzere, Campodarsego e Saonara)
e si propone di avviare una serie di attività finalizzate alla prevenzione del disagio giovanile e allo sviluppo della cittadinanza attiva da parte dei giovani
del nostro territorio (L.R. 29/1988).
Il progetto prevede la partecipazione diretta dei giovani nella scelta, organizzazione e realizzazione delle attività ricreative/culturali. Possono così far valere
le proprie idee ed esigenze e avere voce
nei processi decisionali.
Il modo con cui le iniziative vengono realizzate costituisce una novità all'interno
delle realtà comunali, dove si crea una
vera cooperazione tra soggetti (parrocchie, associazioni, comitati di partecipazione frazionale, realtà produttiva)
che in genere hanno operato, per quanto riguarda la programmazione culturale, in sostanziale autonomia. Si tratta
inoltre della prima esperienza di collaborazione tra ben sei diverse
Amministrazioni, che non si limitano a
condividere un generico programma di
manifestazioni estive, ma si impegnano
collettivamente per la sua costruzione,
condividendo fin dal principio tematiche, risorse, modalità organizzative e
sviluppando il team politico tecnico, il
gruppo di lavoro intercomunale a partecipazione mista e i gruppi di lavoro
comunali.
40
Chi sono i ragazzi di Zoom from inside?
L'associazione è composta di giovani dai
15 ai 23 anni di Noventa: ma - ci tengono a
sottolineare - sono ammessi ragazzi di
tutte le età che abbiano voglia di confrontarsi, di divertirsi e di organizzare momenti di socialità per i più giovani. Lo scopo è quello di porsi come un valido punto
di riferimento per i ragazzi che vogliono far
sentire la propria voce attraverso iniziative, momenti di scambio e di coinvolgimento non solo tra di loro, ma anche con
gli adulti, per un confronto intra e intergenerazionale. I ragazzi vogliono infatti interagire con il territorio e le istituzioni stretta è, ad esempio, la collaborazione con
il Comune di Noventa Padovana e in particolare con l’assessore alle Politiche giovanili - assumendosi la responsabilità di
quello che fanno, dimostrando alla comunità di essere in grado di gestirsi in maniera autonoma per creare momenti pensati dai giovani e rivolti ai giovani. È per
questo che cercano luoghi dove essere
autonomamente protagonisti e creatori
delle attività che intendono realizzare.
Così sono i giovani di Zoom from inside:
persone che vogliono riuscire a realizzare i loro desideri, facendosi ideatori e destinatari di momenti d’aggregazione e di
socializzazione. Con grande impegno ed
energia - e una certa indipendenza mentale - cercano di creare, passo dopo passo,
un gruppo attivo in grado di realizzare
progetti davvero rivolti ai giovani perché
fatti dai giovani. Zoom from inside è così
un luogo nuovo, a Noventa, nel quale affrontare tematiche intelligenti ed attività
costruttive, aperto a tutti, senza distinzione di credo, nazionalità o idee politiche.
"Zoom" è infatti un’associazione apartitica e con il solo scopo di creare aggregazione giovanile.
L’associazione è divenuta di promozione
sociale (A.p.s.) e nel 2006 è entrata a far
parte del progetto S.t.e.l.l.a. e, in collaborazione con altri 5 comuni aderenti all’iniziativa (Vigonza, Cadoneghe,
Vigodarzere, Campodarsego e Saonara), si
è fatta promotrice di giornate d’aggregazione, in occasione delle quali sono stati organizzati richiestissimi tornei di calcetto e
una serata d’intrattenimento finale con
uno stand gastronomico e un match d’improvvisazione teatrale.
I ragazzi di Zoom from inside si incontrano ogni domenica sera presso la sede del
centro Anziani a Noventa. Se qualcuno
fosse interessato a partecipare attivamente con nuove idee e proposte può scrivere a [email protected].
Elisa Galante
ricordi
La fornasa
de Noenta:
«Caeare piere»: i ricordi di Severino Gambato
T
rasformare l’area della “Fornasa”
di Noventana in parco pubblico è
un passo avanti per il recupero di
un frammento importante di storia sociale
e lavorativa della zona: ne è orgoglioso
Severino Gambato, che racconta la storia di
tutti quei lavoratori che circa ottant’anni fa
non scamparono alla sorte di “caeare piere”
- come si definiva il lavoro alla fornace.
Passando davanti a quell’imponente, seppur
fatiscente, edificio, diverte immaginare e
quasi udire le voci, il sudore che scende
dalle fronti, la fatica urlata che accompagna
il crollo di qualche pietra, le prime lotte per
i diritti dei lavoratori, le preoccupazioni
raccontate tra uno scavo e l’altro, la disperazione per la povertà... L’incontro col signor
Gambato è un’occasione per dare una fisionomia a queste fantasie. Ecco quello che
ci ha raccontato.
La Fornace Morandi nacque e si sviluppò tra
la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento,
quando - assieme al calzaturificio Voltan - costituiva la più importante attività produttiva a livello industriale di quest’area. I fornasieri scavavano la terra con i badili, poi riempivano i carrelli sistemati su una piccola ferrovia, per trasportare il materiale
“monte”. Gli uomini più forti erano immersi nel “monte”, dove la terra veniva bagna-
ta per impastarla e renderla adatta a fare le
pietre. Nei banchi i maestri mettevano la terra, che non doveva essere né troppo secca né
troppo bagnata, negli stampi. Le pietre venivano “calate nell’aia” da giovani o bambini
(quelli addetti a “caeare piere”).
Nella cava venivano impiegati i nuovi arrivati, ai quali i più anziani dicevano: “te gai
mandà qua a caricar carei? I o fa par provarte. Se no te ghe vè, i te manda casa”. Si
lavorava prevalentemente a mano, anche se
gradualmente furono introdotte le macchine, la cui presenza aumentò il rischio di infortunio. Molti lavoratori, infatti, sono rimasti menomati, perdendo una mano o un
braccio, in un periodo in cui non si parlava
ancora di assicurazione o tutela dei lavoratori. Gli infortunati spesso finivano “a carità” - come si diceva allora; i più fortunati
riuscivano a sopravvivere grazie all’impegno
dei familiari: questo è il caso di Antonio
Gambato che, perso un braccio, riuscì grazie al lavoro nei campi della moglie Eva e dei
figli, a condurre una vita dignitosa, seppur
fatta di ristrettezze.
Alla fornace erano assai pochi, o del tutto
inesistenti, i lavori leggeri. Anche nei forni
dove si coceva il materiale, il lavoro era pesante. Esposti a forti calori e a repentini
cambiamenti di temperatura, i lavoratori
HA CHIUSO I BATTENTI IL PANIFICIO CABBIA DI NOVENTANA
Negozi che vanno, negozi che vengono. Sono state parecchie le persone di Noventana
che hanno chiesto alla redazione di «salutare» la famiglia di panificatori Cabbia, che
il 15 luglio scorso ha cessato l’attività di produzione e vendita di pane e dolci.
«Il negozio era stato aperto nel 1957 - racconta Moreno, il figlio maggiore - quando i
miei genitori, Tertulliano e Fernanda, si erano da poco sposati».
Da bambino Moreno giocava nel laboratorio del papà, poi anche lui, seguito dal fratello
Paolo, è entrato a far parte dell’attività familiare.
Negli anni ‘70 fecero ingresso nel laboratorio dei macchinari speciali per la lievitazione
del pane. Ma ciò che in 50 anni ha contraddistinto i prodotti sfornati dalla famiglia
Cabbia, è stata la manualità, la professionalità, la cura con cui hanno «creato» pane
e dolci. È doveroso un affettuoso grazie a tutti loro, nonché alla cordialità di Antonietta
Madalosso e di Assuntina, che da dietro il bancone per anni hanno «servito» pane, sorrisi e una grande fetta di storia di Noventana. Un «in bocca al lupo» va anche alla famiglia Barbara, che ha rimodernato i locali e aperto una nuova attività di caffetteria,
pasticceria e vendita pane, mantenendo il nome “Baccos, antico forno Cabbia”.
dei forni perdevano spesso l’uso delle dita,
consumate nel manovrare le pietre ruvide.
Per non parlare dei problemi ai bronchi e ai
polmoni, causati dalle polveri.
Il primo periodo di sviluppo fu quello immediatamente precedente la Prima Guerra
Mondiale. A seguito di malcontenti per lo
sfruttamento, i bassi salari e le pericolose
condizioni di lavoro, gli operai chiesero aiuto al ferroviere Silvio Barbato, abile membro
del Partito Socialista della zona, e iniziarono a organizzarsi in gruppi di proletariato.
Terminata la Grande Guerra, la ricostruzione fece impennare la richiesta di materiali da costruzione e vide il ritorna al lavoro di molti fornasieri che, resi più forti dalla drammatica esperienza bellica, continuarono a formulare richieste precise: otto
ore di lavoro, salario adeguato, assicurazione per malattia e infortuni.
Né i fornasieri, né i padroni Moranti intendevano desistere dalle loro posizioni, così
iniziarono i primi scioperi. All’interno dei
gruppi di lavoratori, però, alcuni si staccarono dai loro compagni e si organizzarono
in gruppi fascisti, al servizio dei padroni.
Anche dopo la Marcia su Roma, tuttavia, i
fornasieri non si piegarono e diventarono un
esempio di resistenza socialista, comunista
e sindacalista per tutti gli abitanti della zona. Intanto, anche le donne iniziarono ad essere assunte alla Fornace, e a partecipare alla lotta per la difesa dei propri diritti.
“È questa la storia che mi piacerebbe venisse raccontata ora che si sta recuperando l’area della ex Fornace di Noventana conclude Severino Gambato - una storia
che io conosco bene perché l’ho vissuta attraverso l’esperienza di mio padre e dei
miei fratelli. Allora io avevo 10 anni e mia
madre, vivendo ogni giorno la durezza della vita in “fornasa” diceva, parlando di me:
“el picoeo no che no eo mando in Fornasa!”
Raffaella Cabbia Fiorin
Disegno di Bäerbel Schmidtmann
41
sociale
Immigrati a Noventa:
tra bisogni e risposte
anno
2004 / 2005
2003
2002
2001
2000
1999
1998
1997
1996
incremento
24,39%
35,16%
7,26%
10,84%
11,38%
15,54%
14,09%
15,79%
19,50%
Tabella dell’incremento annuo degli
immigrati non appartenenti
all’Unione Europea
42
iprendiamo a scrivere di immigrazione a Noventa dopo aver
già ampiamente trattato l’argomento due anni fa. Padova e il suo hinterland sono da tempo interessati dai fenomeni legati all’immigrazione e di recente la cronaca ha dato risalto agli aspetti più problematici dell’integrazione e della coesistenza tra italiani e stranieri, nonché tra immigrati di diverse etnie.
Vogliamo qui invece concentrarci su alcuni dati che ci permettano di conoscere la
realtà dei bisogni effettivi che gli immigrati
ricercano, al di là degli aspetti riguardanti il rispetto della legalità e la tutela dell’ordine pubblico.
In questa sede, oltre ad aggiornare alcuni numeri derivati dall’ultima indagine
statistica, risalente al 12/12/2005, gentilmente concessa dall’Ufficio Anagrafe del
Comune di Noventa Padovana, ci rifaremo a un’interessante e recentissima
«Indagine sui bisogni degli immigrati a
Padova» (2006) curata da Raffaella
Massaro. Lo studio è stato svolto nell’ambito del progetto «Tutti i colori del
futuro», finanziato dal Comitato di
Gestione del Fondo Speciale per il
Volontariato del Veneto e condotto dall’associazione Amici dei Popoli di Padova
(www.padovanet.it/associazioni/adp/).
R
paesi dell’Est europeo e dai Balcani, che
con il 44,8% rimane di gran lunga il gruppo più numeroso (vedi grafico). Risulta
invece in sensibile calo la percentuale di
immigrati africani, attestati al 20,2%,
mentre assistiamo a un piccolo aumento
dell’incidenza di residenti asiatici, così
come di quelli provenienti dall’America
Latina.
Interessante è conoscere il dato relativo
all’incremento annuo degli immigrati
residenti a Noventa e non provenienti
da paesi appartenenti all’Unione
Europea: tra la fine degli anni Novanta
e il 2002 si è assistito a una crescita
sempre minore. Si passava da un tasso
di crescita del 19,5% relativo all’anno
1996 al 7.3% del 2002 (vedi tabella). Il
2003 era stato invece un anno in controtendenza, in quanto il tasso di crescita era stato di ben il 35,2%. Nel precedente articolo si spiegava il fenomeno
imputandolo soprattutto alla corsa alle
regolarizzazioni motivata dall’entrata
in vigore della legge n. 189 del 2002
(denominata Bossi-Fini). Rispetto al
boom del 2003, l’incremento registrato
negli anni 2004-2005 è stato del 24,4%,
inferiore quindi al dato del 2003 ma ben
superiore a quello relativo agli anni
precedenti.
I dati
Rispetto ai dati di fine 2003, nel 2005 il
numero di immigrati regolari a Noventa
è salito da 566 a 697 unità, di cui 355
maschi e 342 femmine. Il dato degli stranieri provenienti dai paesi dell’Unione
Europea rimane pressoché costante:
rispetto ai 37 cittadini del 2003, oggi
sono 45 e incidono per circa il 6% del
totale.
Considerando invece solo i residenti
«extracomunitari», notiamo che tra il
2003 e il 2005 è ulteriormente cresciuta
l’incidenza di immigrati provenienti da
I bisogni
Possiamo per comodità dividere i bisogni
in tre aree prevalenti: quelli che afferiscono alla sfera familiare, quelli relativi
all’abitazione e quelli legati al lavoro.
Il comune di Noventa offre ai cittadini
adulti stranieri, oramai da diversi anni,
dei corsi di alfabetizzazione e negli
ultimi due anni questi sono stati organizzati in collaborazione con la IX
Direzione Didattica «Zanibon» di
Padova. Il problema della lingua è parecchio sentito dagli immigrati della nostra
zona ed è considerato, in ordine di
sociale
Immigrati non appartenenti all’Unione Europea: i residenti per provenienza
importanza, come il terzo problema
dopo il reperimento di un’abitazione e la
ricerca di un lavoro. Oltre ad assumere
un carattere di emergenza - in particolare per i neo arrivati - il problema della
lingua è piuttosto sentito in termini di
padronanza linguistica: non molti degli
immigrati già presenti da tempo in Italia
considerano infatti lo strumento linguistico come indispensabile, non solo per
risolvere i problemi legati alla quotidianità, ma anche per un migliore rapporto
nell’ambiente di lavoro e nel confronto
con istituzioni come i servizi pubblici
(scolastico, sanitario, assistenziale). A
tal proposito, a Noventa è stato avviato
un progetto di facilitazione linguistica
e mediazione culturale. I facilitatori
linguistici lavorano con gli alunni per
favorire l’apprendimento della lingua
italiana e facilitarne l’inserimento nel
territorio, attraverso lo sviluppo di competenze comunicative e conoscenze linguistiche e culturali. Il mediatore culturale funge invece da ponte tra la cultura
d’origine (in particolare la famiglia) e la
cultura italiana. L’obiettivo è quello di
attuare degli interventi che possano il
più possibile avvicinare le due diverse
culture.
Accanto a questi progetti creati ad hoc
per i residenti stranieri, esistono tutti gli
altri servizi comunali a cui la componente straniera accede in maniera significativa. L’Ufficio Servizi Sociali conta un
centinaio di utenti stranieri che vi si
rivolgono per richiedere soluzioni al problema dell’abitazione, per richiedere
contributi economici, per ottenere agevolazioni per la mensa e il trasporto scolastico, ecc.
Il problema legato alla casa è il più sentito tra gli immigrati: secondo la citata
indagine sui bisogni degli immigrati a
Padova, il 57,6% degli immigrati padovani intervistati vive in una casa in affitto.
Ma la sorpresa giunge dalle case di proprietà, che rappresentano la sistemazione per un immigrato su quattro! Il risultato è confermato dai dati ufficiali relativi al 2005, secondo cui in Italia gli stranieri hanno comprato circa 120 mila
case, realizzando il 15% di tutte le compravendite di immobili residenziali (a
Padova la percentuale è stata del 9,6%).
Il problema abitativo sembra tuttavia
avere una doppia faccia, perché di fronte a una buona percentuale che ha trovato una soluzione, magari non soddisfacente ma stabile, c’è un 17,8% che
risiede sul luogo di lavoro, o presso
parenti, amici e conoscenti, o non ha trovato alcuna sistemazione ricorrendo alle
strutture di accoglienza. Tuttavia il
56,2% degli intervistati considera la pro-
CORSI DI ITALIANO
PER STRANIERI
Ripartirà a Gennaio il corso di alfabetizzazione per stranieri. Anche
quest’anno il corso viene organizzato in collaborazione con la IX
Direzione Didattica “Zanibon” di
Padova che, grazie ad un finanziamento regionale, ci fornisce un
docente qualificato per la gestione
del corso. Il corso è di 40 ore ed è
rivolto sia a chi non ha nessuna
conoscenza della lingua italiana, sia
a chi vuole approfondirla.
Il corso si terrà nella Sala Polivalente
della Biblioteca nei giorni di martedì
e giovedì dalle 18.00 alle 20.00.
Per iscriversi: Informagiovani, via
Roma 18. tel. 049 8952134. Apertura
sportello: lunedì e venerdì dalle 15.00
alle 18.00; martedì dalle 9.00 alle 12.00.
pria situazione abitativa come provvisoria perché troppo dispendiosa o poco
confortevole, oppure ne è totalmente
insoddisfatto.
Il lavoro rappresenta il secondo problema per la maggioranza degli immigrati:
il campione di immigrati regolari intervistati dichiara per il 69.5% di essere
occupato e un ulteriore 8,6% ha comunque un’attività lavorativa, anche se precaria. Forte in questo senso è la differenza tra uomini e donne: queste ultime
subiscono una maggiore precarietà e la
loro percentuale di disoccupazione è
doppia. In crescita è l’impresa individuale di cittadini stranieri (a Padova sono
cresciute del 15,5%, contro lo 0,5% di
crescita registrato dal totale complessivo), ma la mansione prevalente risulta
essere quella operaia, in particolare nel
settore dell’industria, 47,3%, mentre il
25,9% lavora nei servizi alle persone e
alle famiglie, il 13,4% nel commercio e il
10,7% nel settore alberghiero e della
ristorazione. È interessante notare
come, rispetto alla ricerca del lavoro,
ben pochi utilizzino come canali gli uffici o le associazioni che svolgono attività
per gli immigrati. La maggioranza si
affida alla libera iniziativa o all’aiuto di
parenti e connazionali, oppure di amici
italiani. A tal proposito, all’ufficio
Informagiovani di Noventa si rileva
come l’utenza straniera, che rappresenta circa il 30%, si rivolga all’ufficio esclusivamente per richieste di lavoro.
Un ultimo interessante dato riguarda il
grado di utilizzo dei servizi pubblici da
parte degli immigrati e il loro grado di
soddisfazione. I servizi maggiormente
utilizzati sono di gran lunga quelli sanitari (80,3%), seguiti dai servizi scolastici
(45%) e da quelli dedicati al lavoro
(32%). Ai servizi socio-assistenziali è
ricorso il 30,3% degli intervistati mentre
a quelli per l’infanzia il 21,3%.
La valutazione dei servizi è molto positiva per quanto riguarda quelli scolastici,
sanitari e per l’infanzia, che riscontrano
la soddisfazione di più dell’80% degli
intervistati. I servizi socio-assistenziali
sono considerati efficaci dal 46% del
campione mentre i giudizi meno positivi
arrivano nei confronti dei servizi per il
lavoro, giudicati positivi solo dal 25,5%.
Roberto Cacchi
43
educazione civica
Verde pubblico
e verde privato
Il regolamento comunale dice come curare le aiuole e i giardini
I
n questi anni in cui imperversano
traffici cittadini caotici e assordanti su strade spesso insufficienti
a contenerne il flusso, specialmente
nelle ore di punta, l’unico rimedio a
questo vivere frettoloso, nevrotico e
malsano è guardare agli spazi verdi, vivere il tempo disponibile in case circondate da giardini, dove ritrovare una
dimensione fisica e spirituale più umana .Tanti anni fa il nostro Comune era,
a mio ricordo, un vero ed elegante polmone di verde accanto a una zona industriale che diventava sempre più
di cemento: una bella veduta di ville antiche, di case moderne immerse nel
verde e una piacevole distesa di campi
alle porte di Padova. C’era ancora una
cultura prevalentemente rurale. Poi
c’è stato l’avvento delle piccole industrie della lavorazione pelli, successivamente di altre attività artigianali e
industriali, fino ai giorni nostri dove, al
posto dei campi, sorgono costruzioni
delle più svariate tipologie, le une quasi addossate alle altre; l’antica identità e cultura non ci sono più. Senza entrare nel merito di un argomento difficile quale è quello delle scelte di trasformazione di un Comune, credo si
possa condividere l’opinione che
Noventa poteva crescere, dal punto di
vista edificatorio, in modo più armonioso. Rimane il fatto che anche qui,
oggi, il verde è ormai un bene raro,
una fonte di ricchezza - e di speculazione che lo distrugge - e la sua tutela
è un problema che tocca tutti.
Da parte dell’Amministrazione
Comunale si è resa pertanto necessaria
l’adozione di un regolamento a tutela del patrimonio arboreo e arbustivo,
nonché di disciplina circa l’uso delle
aree verdi pubbliche e in qualche caso
private. Ognuno ne può prendere visione presso gli uffici comunali. Ne ri-
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chiamiamo qui alcune norme che, nel
contesto tracciato, assumono una rilevante importanza:
Parte Prima – Tutela patrimonio arboreo:
art. 2 Tutela del patrimonio arboreo
«Tutte le piante del territorio comunale concorrono a costituire, quali
risorse straordinarie, l’irripetibile
patrimonio storico ambientale della
città e come tale devono essere mantenute in buono stato di conservazione valutando al contempo sia la tipologia delle piante sia la loro collocazione nel contesto urbano»...
Questo significa che anche le piante,
quelle ad alto fusto che si trovano nei
giardini privati, sono soggette a controllo pubblico: pertanto il loro eventuale
abbattimento, dovrà essere preventivamente comunicato e giustificato (30 giorni prima) al Comune, con apposita scheda da ritirare presso l’ufficio comunale
competente, fatte salve le speciali disposizioni di legge che tutelano le piante
vincolate dalla Soprintendenza ai Beni
Ambientali e Architettonici e le superfici boscate, parchi etc.
Art. 6 ...
“Gli alberi presenti in parchi e giardini dovranno di norma essere lasciati crescere liberamente, salvo le
necessità legate al riequilibrio e riforma della chioma nonché garantirne la sicurezza, ad esempio a seguito
di eventi calamitosi per riduzione
obbligata dell’apparato radicale o
per attacchi parassitari.”...
Art 7 (...) Detta norme di disciplina del
verde privato nel territorio e delle comunicazioni da inviare al comune in caso di: «
• Alberature morte,
• Diradamento delle stesse che causano soffocamento ad altre piante .
• Piante poste a distanza da confini
di proprietà inferiori a quelle previste dal Codice civile…..
• Danni causati dall’apparato radicale a cose e strutture.
• Realizzazione di passi carrai autorizzati.
• Malattie che rendono pericolosa la
stabilità della pianta o siano oggetto di diffusione dell’infezione,
fatte salve le necessarie autorizzazioni per i casi di legge (cancro colorato, graziosi etc.).
• Diverso uso dello spazio di pertinenza del fondo dove insiste la
pianta, con l’obbligo però del reimpianto.
• Potatura di alberature comunali
prospicienti le proprietà private ( a
spese del provato, fatte salve le autorizzazioni richieste)».
Art. 9 Danni causati al patrimonio urbano
«Chiunque cagioni danni ad un albero
di proprietà comunale è tenuto a pagare all’Amministrazione Comunale
una somma pari al valore del danno»...
Aree e verde pubblico
Nel nostro comune attualmente sono
presenti cinque aree verdi attrezzate e
un percorso vita di 10 mila mq (adiacen-
educazione civica
te al canale Piovego): sono ubicate a
Noventa centro, Noventana, via Salata,
Oltre Brenta e una in via di ultimazione
a fianco della nuova caserma dei
Carabinieri. Attualmente è allo studio
un programma per attrezzarle meglio e
per garantirne una gestione più efficiente, sia dal punto di vista dell’attrezzatura che della manutenzione e della
tutela.
Parte seconda del Regolamento - Uso
delle aree a verde pubblico
Questa seconda parte disciplina l’accesso di persone, animali, e veicoli alle
aree verdi pubbliche, le limitazioni e gli
usi particolari come le attività di tipo
commerciale (mercatini etc.) e manifestazioni pubbliche e detta norme di procedura per l’accertamento delle trasgressioni e per l’applicazione delle sanzioni . Praticamente vengono contestati
comportamenti incivili come danno all’arredo delle aeree del parco giochi o del
parco vita, l’accesso non conforme alla
buona educazione e all’igiene, sia di persone che di animali e veicoli.
Il regolamento termina con una serie di
norme e suggerimenti atti a tutelare il patrimonio arboreo ed arbustivo sia pubblico che privato, a garantire la buona
realizzazione dei nuovi impianti e una
oculata gestione delle alberature esistenti per ottimizzare la loro funzione
estetica, ricreativa, paesaggistica ed
igienico-sanitaria.
Considerazioni
Per un piccolo territorio e per il numero
dei fruitori del nostro comune queste
aree a verde pubblico non sono poche,
ma vista l’enorme edificazione a ridosso
di strade strette e tanto trafficate, per
una maggiore tutela della salute forse si
renderebbero necessari ben altri spazi alberati, anche non grandi, ma atti a formare uno stacco fra un gruppo di costruzioni ed un altro. Ciò avrebbe un valore
estetico notevole e, cosa più importante,
costituirebbe un polmone di ossigeno per
gli abitanti delle case interessate e un sollievo all’enorme traffico. Questo alzerebbe i costi, sia pubblici che privati, ma dovrebbe essere considerata una spesa essenziale come tante altre.
Una seconda considerazione è che diventa quindi sempre più imperante educare i giovani al rispetto, alla tutela e allo sviluppo del verde, ad un maggior contatto con la natura, alla consapevolezza
che del territorio noi non siamo padroni, ma fruitori insieme ad altre espressioni
di vita, e all’uso oculato delle risorse naturali, sempre meno abbondanti.
Benvengano quindi iniziative come «Gioca
il Parco» (v. riquadro): la strada da percorrere è proprio quella della collaborazione fra scuola, famiglia e amministrazione pubblica, oltre che l’esempio dato in
casa. Si potrebbe, ad esempio, sensibilizzare i giovani allo studio del giardino,
che rappresenta un primo approccio verso la natura per imparare quali sono le
Gioca il parco
D
a fine agosto ai primi di settembre, nei giardini “I
Cedri” (quartiere Belvedere - Noventana), “I Pini”
quartiere Sanavia - Noventa) e “I Carpini” in via
Salata (Oltrebrenta), si è svolta l’iniziativa di animazione
nelle aree verdi, rivolta ai bambini dai 2 ai 10 anni, denominata
“Gioca il parco!”. Si tratta di una proposta ormai consolidata,
nata dalla collaborazione tra gli Assessorati agli Interventi
Sociali e alla Cultura.
Il progetto aveva lo scopo di creare, nel corso di nove giornate in uno scorcio di fine estate, occasioni che, stimolando la fantasia, la manualità e la coscienza attraverso il gioco, potessero
anche essere momento di aggregazione e socializzazione per
i bambini e per i loro genitori, utilizzando le aree verdi del territorio, che sono risorse da valorizzare e far conoscere.
L’iniziativa si è sviluppata attraverso una serie di tre incontri
piante più adatte a un certo territorio,
come trattare il terreno e creare fantasiosi e gradevoli giardini. Anche organizzare inoltre concorsi che abbiano per
oggetto giardini in miniatura, e avere spazi pubblici dove esercitare e sperimentare delle colture, potrebbero servire allo
scopo. Tutto per aprire la mente e lo spirito a una cultura dell’amore e del rispetto per un habitat naturale che diventa
sempre più esiguo e preparerebbe le generazioni future a progettare ambienti
più a misura d’uomo e maggiormente sostenibili dal suolo.
È importante anche riservare attenzione
nella predisposizione dei giardini privati,
dare ad esempio la preferenza ad alberi
e arbusti tipici della zona faciliterebbe il
loro attecchimento, li preserverebbe da
malattie e ne salverebbe la tipicità locale.
Occorre inoltre una certa attenzione nel
posizionare e scegliere le piante, per la necessità di rispettare i vincoli di distanza
fra proprietà private e pubbliche, nonché
per evitare danni dovuti a cadute di foglie
o altri residui a scapito di fognature,
strade e tetti. Spesso ci si affida a giardinieri improvvisati che non hanno la dovuta
preparazione e che non sanno consigliare nel modo giusto: è bene invece affidarsi ad esperti del settore.
Non dimentichiamo che parchi, giardini e
spazi verdi sono una ricchezza. Il rispetto e l’amore loro riservati fanno la qualità della persona e la civiltà di un paese.
Luigina Tartufi
a cadenza settimanale, per tre settimane, nei quali le fiabe, i
giochi ed i laboratori creativo-manuali e di movimento hanno
coinvolto le diverse fasce di età. Attraverso racconti tratti dalla mitologia classica e viaggi nel mondo dei pellerossa, i bambini hanno potuto scatenarsi con il corpo e con la fantasia, ricreando atmosfere diverse e trasformandosi nei vari personaggi.
Nei laboratori si è privilegiato l’uso di materiali di recupero,
per educare i bambini al riciclo degli oggetti, e per stimolare
la condivisione e la coscienza ecologica, anche attraverso l’animazione con burattini e giochi sulla raccolta differenziata.
L’iniziativa è ormai divenuta appuntamento fisso, sia per gli
utenti abituali che per i nuovi cittadini, che hanno così avuto
occasioni di aggregazione. In totale vi hanno preso parte oltre
un centinaio di famiglie; la maggioranza dei bambini ha seguito
l’attività per l’intera durata, che era di due ore ogni volta; altri hanno intervallato la partecipazione a momenti di gioco libero nei parchi.
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lettere
Sugli aumenti
della bolletta dell’acqua
Preg.mo direttore, mi permetta di esprimere alcune mie considerazioni e critiche
sulla nuova costituzione di Etra (Ente
Territorio Risorse Ambientali), che gestisce gli acquedotti di 77 comuni consorziati
e che ha prodotto un aumento esagerato
delle bollette ai cittadini, anche triplicandone i costi, addirittura retroattivo
dall'1 gennaio 2005. Non tutte le amministrazioni comunali erano d'accordo e avevano serie perplessità ma la maggioranza ha dato parere positivo.
Il primo gennaio 2006 a Cittadella (PD) si
sono riuniti i rappresentanti dei 77 comuni per eleggere il Consiglio di
Amministrazione di Etra (Presidente, 2
Amministratori delegati e 10 Consiglieri).
Le «poltrone d'oro» di Etra (nota del
Gazzettino del 28/03/06) costano ai cittadini 300 mila euro all'anno e inoltre agli
amministratori viene riconosciuto il Tfm
(Trattamento di Fine Mandato), che è il
12% dello stipendio complessivo percepito per ciascun anno di mandato.
Qualche Consigliere Comunale, oltre che
scandalizzato, si aspettava magari una riduzione del costo delle bollette o almeno il
blocco dell'aumento. Federconsumatori si
è detta scandalizzata (Gazzettino 29/03/06)
per l'aumento della quota fıssa (noleggio
contatore) che è stata pari a 7 volte a
quanto di norma era prima. Il noleggio
contatori, che era di Euro 1,95, in certi
casi è arrivato anche a Euro 20,16. "Il
cliente DOVREBBE trarre vantaggio sia
sotto il profilo gestionale che sul versante tariffe, con un bacino così ampio si DEVE riuscire a ottimizzare le risorse".
Il presidente Etra, ing. Stefano Svegliardo,
dice (Gazzettino 6/04/06): "Stipendi e tariffe
sono collegati tra loro. Come Etra non abbíamo ancora avuto il tempo di assumere decisioni sui costi. Per quanto riguarda gli stipendi li hanno decisi 70 sindaci
del territorio in assemblea".
Non le sembra che ci siano diverse cose che
non quadrano? I cittadini devono sempre
pagare e stare zitti? Lo so che il cittadino
è indifeso, ma i nostri Amministratori
comunali, perché almeno non ci avvisano?
Non potevano informarci con riunioni e
comunicati? A Noventa è stato fatto qualcosa? Cordiali saluti da un cittadino deluso da questa situazione.
Gianni Segala
Egr. sig. Segala, lei pone questioni tecniche cui
non sono certo in grado di rispondere: pubblichiamo le sue valutazioni e, se ci arriverà
una risposta da Etra, la ospiteremo volentieri. Gli aumenti dei costi dei servizi, un po’ generalizzati, si fanno sentire nelle nostre tasche, soprattutto in un periodo di ristrettezza
economica. Quanto a quelli della bolletta Etra,
dalle notizie che ho sono motivati da un piano
di investimenti importante, approvato dalla
maggioranza di 77 amministrazioni locali.
L’acqua è, assieme all’aria, la risorsa più pre-
ziosa: non a caso a livello mondiale si insiste
per razionalizzare il suo uso. Auspichiamo che
gli investimenti annunciati si traducano in
reale miglioramento dei servizi e contribuiscano a evitare, in futuro, il rischio di pagare
l’acqua molto più cara di oggi!
25 anni di storia
negli articoli del “Mattino”
Scrivo a “Proiezione Noventa” confidando
di trovare, fra i suoi lettori, qualche concittadino (o ente) disposto a prendere in
considerazione la realizzazione di un mio
progetto che ritengo possa essere nel tempo
una valida testimonianza, e conservare la
memoria di uno squarcio di storia della vita del nostro paese. Si tratta di riunire e
stampare circa 800 articoli, di varie dimensioni, da me redatti e pubblicati dal
quotidiano “Il Mattino di Padova” nel periodo che va dal 1979 al 2004. Sono articoli che raccontano di avvenimenti che spaziano dalla politica alla cronaca, alle tradizioni, succedutesi in questi 25 anni di
pubblicazioni. Grazie a “Proiezione
Noventa” per l'ospitalità e cordiali saluti.
Enzo Polato
Ringraziamo il sig. Polato per la cortese lettera. Come redazione ci uniamo a lui nell’auspicio che questo libro possa vedere la luce, consapevoli dell’importanza che ha per una comunità avere la possibilità di ripercorrere la
propria storia, anche letta attraverso gli articoli
di un giornale.
PUBBLICITA’
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