Il Direttore, Lunedì 17 Ottobre 2016 ESSERE OTTIMISTI

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Il Direttore, Lunedì 17 Ottobre 2016 ESSERE OTTIMISTI
ISTITUTO INTERNAZIONALE “EDOARDO AGNELLI”
Istituto Tecnico Industriale - Liceo Scientifico
Scuole Paritarie (DD. 2789 e 4301 del 15/01/02 e 26/05/03)
Sito: www.istitutoagnelli.it
e-mail: [email protected]
Il Direttore, Lunedì 17 Ottobre 2016
ESSERE OTTIMISTI
"L'ottimista vede una luce che forse non c'è; ma perché il pessimista corre subito a spegnerla?"
Il buon umore può essere di un momento o di una giornata: uno si sveglia la mattina e si sente di buon
umore… ma subito dopo una contrarietà glielo fa perdere; è ciò che succede tante volte anche a noi!
Ma c'è qualcosa di più, qualcosa che dura di più perché è una disposizione interiore permanente: ed è l'ottimismo. Di
fronte ad una contrarietà l'ottimista non si sente di buon umore e tuttavia conserva la calma e la serenità, la volontà di
agire e la fiducia nel futuro. Questa disposizione caratterizza le persone positive.
Proviamo a individuare alcune indicazioni sul come si diventa ottimisti. Convincersi che lo si può essere !
Per molti l'ottimismo è una qualità naturale: "quello è nato ottimista" si dice. E lo si vede, perché non c'è nulla che
riesca a smontarlo; sembra quasi che più uno ha difficoltà più si senta sfidato a superarle; viene quasi da dire "ma
quello lì si gode ad avere delle difficoltà!" Non è che se la goda: se potesse le eviterebbe anche lui; l'ottimista non è il
temerario che "gode" nel cacciarsi nei guai ( di solito un debole che va alla ricerca di conferme al proprio presunto
valore), è che fa fronte alle inevitabili difficoltà con una forza d'animo che altri non hanno.
Ci sono poi quelli che sono chiamati a trasformarsi da pessimisti in ottimisti attraverso un impegno quotidiano.
D'altronde la vita è il più lungo degli apprendistati, e vivere richiede più pazienza di tutte le arti. L'argilla della vita
richiede mani di maestri che la plasmino e che le diano le forme di un capolavoro. Se ciò non accade l'argilla, umana
si inaridirà nella povertà di un viaggio sbagliato, restando così fontana, molto lontana dalla grandezza cui è stata
chiamata.
Mettere in atto alcune strategie
I veri ottimisti non sono degli ingenui, illusi che vivono beatamente facendo gli struzzi. Se così fosse avrebbe ragione
Georges Bernanos quando diceva: "L'ottimismo è una falsa speranza ad uso dei vili e degli imbecilli".
I veri ottimisti sono ben consapevoli di vivere in un mondo imperfetto, come sono consapevoli dei propri limiti e delle
proprie imperfezioni. Mettono tuttavia in pratica alcune strategie che consentono di mantenere controllo ed equilibrio:
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pensano a se stessi come a risolutori di problemi; un ostacolo è solo un'occasione nuova per mettersi alla prova,
non per rinunciare. In genere le difficoltà fanno affiorare il meglio di noi stessi; sembrano mettere in pratica l'invito
che Ralph Emerson rivolgeva ai giovani: "Fai sempre quel che hai paura di fare"; coltivano perciò dentro di sé
quella immagine positiva ("io valgo") che li fa sentire all'altezza della situazione o, comunque, non li mette in fuga
così presto!

sanno che le alternative sono sempre più d'una; e perciò le cercano; la mente degli ottimisti contiene un arsenale
di possibilità tanto che sorprendono per la intelligenza e la inventiva: quando un tentativo fallisce, cercano subito
un'altra soluzione: in altre parole sono persone che non si arrendono al primo colto!
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prevedono i problemi: l'ottimista i problemi se li aspetta ma si domanda sempre: "cosa posso fare per migliorare una
situazione negativa?" È consapevole che le cose possono andare male, ma cerca di ricavare un bene anche dal
male; è proprio il contrario del pessimista. Diceva Michel de Saint Pierre: "L'ottimista vede una luce che forse non
c'è; ma perché il pessimista corre subito a spegnerla?"

non si vergognano dei propri sentimenti. Provano anche loro tristezza e sofferenza; la strada verso l'ottimismo non
è il diniego di questi o di altri stati d'animo; al contrario: accettarli ed esprimerli, ecco il primo passo per uscire dal
pessimismo: perché se si negano provocano dentro la persona ansietà, incertezza, ripiegamento su di sé e perciò
incapacità di proiettarsi verso il problema da risolvere;
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nelle situazioni negative cercano il bene; sono convinti che c'è una possibilità di bene anche dentro la persona
che appare negativa e c'è una possibilità di vita anche dentro le situazioni che sembrano oscure e limitanti. Si
tratta di scoprire quell'elemento che chiede di essere valorizzato e che può cambiare, se non la situazione, almeno
il modo con cui uno la vive e la affronta; alla fine dovrà constatare che anche da lì ha ricavato del buono. Dice uno
scrittore anonimo: "Davanti ad una rosa il pessimista dice: Peccato che questa rosa abbia delle spine; e l'ottimista:
Ringraziamo il buon Dio che queste spine hanno una rosa"
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evitano i falsi incoraggiamenti: un incoraggiamento fasullo è in genere l'ultima cosa di cui una persona ha bisogno.
Semmai serve un capo che dica: «Siamo in un bel pasticcio ma, se tutti insieme ci rimbocchiamo le maniche,
possiamo fare qualcosa per uscirne». E, comunque, hanno tanta forza dentro di sé che sano consolarsi ed
incoraggiarsi da soli! Questo perché non sono superficiali, ma persone che coltivano la loro interiorità ( i grandi
realizzatori sono persone di questo tipo).

smontano i problemi:
Harrison Ford (il creatore della ben nota industria automobilistica) disse una volta che qualsiasi impresa, per
quanto grande, diventa affrontabile se la si frantuma in parti sufficientemente piccole. Partì da qui l'idea di risolvere
i problemi complessi lavorando sulle singole parti, idea che diede poi vita alle catene di montaggio!
Gli ottimisti la pensano proprio così. Dicono a se stessi: "Come faremo ad arrivare in fondo proprio non lo
sappiamo, ma intanto questa è una cosa che possiamo fare oggi". Ciò che scoraggia, a volte, è la complessità
delle situazioni. Vera saggezza è smontarle pezzo per pezzo ed aggredire il pezzo che ritengo essenziale e sul
quale posso effettivamente lavorare.
Lo studente che si trova in cattive acque non sa più da che parte cominciare, annaspa ed affoga. Ma se, con
freddezza e lucidità, smonta la situazione ed individua l'elemento chiave della situazione e, senza pensare
all'insieme di tutti i problemi, affronta quello che è alla sua portata, ha già trovato la via di salvezza; si tratterà solo
di percorrerla con la costanza di ogni giorno. E ciò che è detto per lo studio vale per ogni difficoltà che la vita ci
propone. A volte la complessità della situazione si trasforma in alibi per dire "vedi che non ci posso fare niente?"
Ma costui è un falso ottimista: dichiarandosi tale, evita di impegnarsi nell'azione. Diceva Gramsci: "L'ottimismo non
è altro, molto speso, che un modo di difendere la propria pigrizia, la propria irresponsabilità, la volontà di non fare
nulla".
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si proiettano nel futuro:
Quasi sempre sono animati dal desiderio di riuscire e sanno che questa passione può condurli lontano, dove
persone da meno si arrendono facilmente. Hanno cioè quello che si definisce «forza di volontà». Se lo vogliono
veramente, ce la possono fare. Occorre violentemente attirare l'attenzione sul presente così come è, se si vuole
trasformarlo: pessimismo dell'intelligenza, ottimismo della volontà!". E l'ottimismo della volontà si chiama
"speranza" perché sperare non significa attendere passivamente, ma fare tutto ciò che è in nostro potere perché
quanto desideriamo possa realizzarsi.
Fa stupore leggere il resoconto di imprese (sportive, scientifiche, primati) che sembrano superiori alle possibilità
medie della persona. Si pensi alle persone portatrici di handicap fisici che fanno dello sport arrivando
persino a conseguire dei primati. È commovente leggere le autobiografie di alcuni tra questi: affiorano una forza
di volontà ed una tenacia che sbalordiscono, alla faccia di chi li guardava con commiserazione! Alla radice c'è una
immensa fiducia in se stessi tradotta in forza di volontà per
allenarsi, prepararsi, tentare nuove strade, perseverare nello
sforzo, superare le delusioni, vincere il pessimismo di tanti che li
davano per perdenti.
Non si tratta di superuomini; si tratta piuttosto di persone positive
ed ottimiste. Uomini come noi ( e meno fortunati di noi) ma con
qualcosa in più rispetto a noi.
Bene! Eccoti una sorpresa tutta per te lettore …
Nel mese di Dicembre, la data ti verrà comunicata più avanti, verrà
a trovarci all’Agnelli una persona che incarna non solo l’ottimismo, la
forza di volontà, la tenacità, la fiducia in se stessi ed in Dio, ma
anche la passione per la vita!
Verrà a trovarci la campionessa Paraolimpica :
“Bebe Vio”
A 11 anni ha subito l'amputazione di braccia e gambe; otto anni
dopo, a Rio de Janeiro, ha vinto l’oro nel fioretto alle Paralimpiadi: è
la prima ad esserci riuscita con quattro protesi artificiali.
“Se giudichi le persone, non avrai tempo per amarle”, sii ottimista! (Madre Teresa)
ISTITUTO INTERNAZIONALE “EDOARDO AGNELLI”
Istituto Tecnico Industriale - Liceo Scientifico
Scuole Paritarie (DD. 2789 e 4301 del 15/01/02 e 26/05/03)
Sito: www.istitutoagnelli.it
e-mail: [email protected]
Vi segnalo gli appuntamenti di questa settimana:
1. Domenica 23 ottobre, a Settimo Torinese su piazza Campidoglio, davanti alla Biblioteca
Archimede, circa 40 istituti superiori provenienti dal territorio nazionale presenteranno al grande
pubblico un proprio progetto a carattere scientifico innovativo sul quale si sono preparati in classe
durante l’anno scolastico. Anche il nostro Istituto Tecnico sarà presente con tre diversi progetti:
vi attendiamo dalle ore 10 alle ore 18.00.
2. Prossima settimana: possibilità delle confessioni per gli studenti delle classi V e III. Quanto prima il
Catechista vi invierà il calendario e l’orario.
 Lunedì 17 ottobre
ore 14.40 – 16.00
recupero di INGLESE per biennio e triennio
 Martedì 18 ottobre
ore 8.00 - 8.15
ore 8.15 – 9.05
animazione breve per il triennio Liceo ed ITI.
Elezione dei rappresentanti degli studenti per il Consiglio della Scuola
 Mercoledì 19 ottobre
ore 14.40 - 16.00
MGS day: primo incontro per tutti (Biennio e Triennio)
 Giovedì 20 ottobre
ore 8.00 – 9.05
ore 21
momento di formazione per il biennio
Studenti della I e II Liceo Tradizionale, accompagnati dai loro
docenti, al Teatro Erba: “AULULARIA” di Plauto
 Venerdì 21 ottobre
ore 20.45

Sabato 22 ottobre
Teatro stabile di Torino: alcuni studenti, accompagnati dai loro
docenti, per la “ tre serate al Carignano”: IL GIARDINO DEI CILIEGI
OPEN DAY:
9.00 – 10.30;
10.30 – 12.00
Buona settimana a tutti.
Il vostro direttore, Don Gianfranco Ferrari