Forum Unidi - Dental Tribune International
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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma1, DCB Torino - Contiene inserti pubblicitari Marzo 2012 - anno VIII n. 3 www.dental-tribune.com MEDICINA LEGALE Le varie facce, odontoiatriche e legali di un intervento implantare mal riuscito Torino: due avvocati, un medico legale e un affermato dentista compiono un’analisi dettagliata “minuto per minuto” di un intervento implantare seguito da gravi complicanze. pagina 6 MEDICINA INTERDISCIPLINARE Attenzione particolare nei primi anni di vita all’apparato stomatognatico Massima è l’attenzione nei primi anni di vita, per ciò che può influenzare spesso in modo indelebile, il futuro del neonato. Non fa eccezione l’apparato stomatognatico. Membrana amniotica Uso possibile anche in Italia Stefano<Fiorentino Cos'è, a che serve La membrana amniotica è la parte più interna della placenta, quella a contatto con il liquido amniotico che avvolge e protegge il feto ed è ricca di trofine, cellule staminali e fattori di crescita. Morfologicamente è costituita da un singolo strato di cellule epiteliali che poggiano su di una membrana basale che a sua volta si perpetua in uno stroma privo di innervazione sanguigna: per tale sua struttura si presenta come una Forum Unidi FATTI E OPINIONI ATTUALITÀ Il comparto dentale incontra i politici DT ITA & FACEBOOK MEDICINA La pagina Fb LEGALE di Sicoi Celiachiadegli Ordini e disposizioni3 Riforma in materia sanitaria 5 Il Forum Unidi dell’11 febbraio non è stata solo l’occasione per presentare il ritorno dell’Expodental nella tradizionale sede della nuova Fiera Milano City, ma un incontro tra i rappresentanti di chi lavora in (e per) un comparto di industrie, aziende distributrici, docenti, igienisti, odontotecnici, assistenti, professionisti pubblici e privati ed editoria specializzata in presenza di numerosi politici locali, nazionali ed europarlamentari. La categoria è di oltre 170 mila persone (per alcuni 240 mila con l’indotto), a fronte di 1200 milioni di euro di prodotti venduti, milioni di ore lavorate per la salute di milioni di cittadini. agli inizi degli anni ’40 ma, probabilmente a causa di tecniche poco progredite nella preparazione del tessuto, questi primi tentativi ebbero successo ridotto. Nel 1995 Kim e Tseng hanno utilizzato il tessuto come rigenerativo della superficie oculare grazie all’azione delle cellule staminali stellate presenti nel tessuto connettivo embrionale. Sotto un profilo strettamente biologico la placenta appartiene al neonato. Di norma, specie nell’ipotesi di parto naturale, laddove il prelievo e l’utilizzo ai fini citati risulta impossibile, la placenta costituisce un “rifiuto ospedaliero”, per la cui eliminazione non occorre chiedere il consenso. >< pagina 2 6 Analisi dettagliata di un intervento implantare con gravi complicanze 6 NOVITÀ DALLE AZIENDE Air-Flow kills biofilm 26 MEDICINA INTERDISCIPLINARE27 Fear of injections Prevenzione in culla 10 L‘INTERVISTA INDUSTRY Dentum ronREPORT kronem longe 18 Ipsum hansa sentipente Terapia autolimitante della carie 22 11 INFOPOINT ipsum hansa dolor ILorem prossimi appuntamenti sottile pellicola trasparente, elastica e resistente. Grazie a tali caratteristiche è un tessuto non immunogenico, dotato di proprietà antiadesive, batteriostatiche e anti-dolorifiche, che può proteggere ulcere o ferite e stimolare la riepitelizzazione, proprietà che le hanno procurato numerose applicazioni in campo medico-chirurgico, principalmente nel settore oftalmico. Utilizzo finora L’utilizzo in campo oculistico risale Collegio dei Docenti Torino Intervista a Stefano Carossa Dal 12 al 14 aprile al Lingotto di Torino si svolge la XIX edizione del Congresso del Collegio Docenti, evento fondamentale non solo per pagina 10 l’Accademia, di cui rappresenta indubbiamente il momento collettivo più qualificante, ma anche per i riflessi sugli altri ambiti in cui si Stefano Carossa articola l’Odontostomatologia. Alla vigilia dell’evento, alcune riflessioni del Presidente del Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria di Torino, Stefano Carossa, principale curatore del Congresso. >< pagina 4 >< pagina 3 31 18 L’utilizzo del laser in ortodonzia Riduce lo stress dell’operatore e dei pazienti. pagina 1 News & Commenti 2 Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2012 WEB ARTICLE Forum Unidi di Milano: adesso bisogna affrontare i problemi e risolverli WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM LICENSING BY DENTAL TRIBUNE INTERNATIONAL U n comparto che da anni in punta dei piedi e discontinuamente segnala incoerenze e criticità, ma non viene ascoltato. Dentista e dentale s’identificano non per la paura del dolore quanto per il costo della prestazione. Ora è tempo di cambiare e la preoccupazione sembra toccare tutti. Al Forum promosso dall’Unidi sindacati di odontoiatri, odontotecnici e igienisti, aziende di produzione e distribuzione, università, associazioni scientifiche, testate specialistiche si sono analiticamente confrontati con i politici su “Come garantire la qualità delle cure odontoiatriche al tempo della crisi? Il settore dentale e la politica creano un percorso condiviso che passa per l’Europa tutelando il Made in Italy”. Il Presidente Unidi, Matteuzzi, dopo il benvenuto, ha analizzato antichi problemi acutizzati dalla crisi illustrando cosa si può e si deve fare per la categoria in un percorso comune in Italia ed Europa. “I nostri prodotti sono ricercati - ha spiegato - ma in un mercato globalizzato la crisi non tocca solo il nostro Paese. Se alla libera circolazione di pazienti e professionisti in Europa, all’ingresso del capitale negli studi, alle liberalizzazioni e al mercato unico, non si contrappongono regole comuni e controlli più attenti sulla sicurezza dei prodotti, sulla rintracciabilità dei materiali, la formazione dei professionisti, l’aggiornamento degli abilitati, la ricerca del low cost finirà con l’esporre il cittadino a rischi per la salute. Dovere nostro e delle istituzioni è invece garantire prestazioni sicure”. In un’Italia in difficoltà c’ è dunque un settore che sorride ancora grazie ai lungimiranti investimenti in qualità e ricerca del passato. “Si tratta ora di programmare il futuro per impedire che tale qualità non vada dispersa. La promozione del Made in Italy nel mondo – ha concluso – è finanziata dalle aziende associate. Spiace notare come nelle manifestazioni mondiali gli stand dei concorrenti hanno spazi di promozione del loro Paese finanziati dai governi. Più volte ma invano abbiamo richiesto un sostegno al nostro. So delle difficoltà di bilancio ma non si richiedono nuovi fondi, solo che quelli già stanziati tengano conto anche dell’industria dentale italiana”. Nel box a fianco riportiamo le proposte in sintesi fatte dalla categoria. I politici hanno ascoltato con attenzione, talvolta sorpresi dei dati forniti, dai problemi sollevati, dal peso politico e sociale dei partecipanti al Forum. L’europarlamentare Salvini, ha esortato a mantenere saldi e unitari gli intenti e il confronto con le lobby sempre presenti a Strasburgo. Le richieste di detrazioni fiscali, pur nel loro valore intrinseco (porterebbero benefici a tutti, Stato compreso) in quest’austerità non Sistema di imaging extraorale KODAK 9000 3D Innovazione, in modo accessibile. potranno avere risposta in tempi brevi. Qualcosa eppur si muove. Altre interviste ed approfondimenti sul tema nei prossimi numeri. Combina automaticamente volume localizzati L’Editore - Patrizia Gatto [email protected] Carestream Dental Prodotto autorizzato © Carestream Health, Inc., 2012. Il marchio di fabbrica e la relativa veste grafica sono utilizzati su licenza concessa da Kodak. Visitate www.carestreamdental.com o chiamate 010. 24 50 965 EDITOR - Claudia Salwiczek EDITORIAL ASSISTANT - Yvonne Bachmann SALES & MARKETING Peter Witteczek; Matthias Diessner; Vera Baptist DIRECTOR OF FINANCE & CONTROLLING - Dan Wunderlich MARKETING & SALES SERVICESE - Nadine Parczyk LICENSE INQUIRIES - Jörg Warschat ACCOUNTING - Manuela Hunger Cosa viene richiesto e perché Detraibilità completa delle spese sostenute dal paziente odontoiatrico. Recenti ricerche indicano che gli italiani disertano sempre più il dentista (nell’ultimo anno il 59,6% non vi si è recato neppure per effettuare l’igiene orale – Fonte Datanalys, gennaio 2012). Se i motivi possono essere ricercati in una miglior salute orale e in una scarsa cultura della prevenzione, a incidere negativamente è la crisi essendo l’odontoiatria una branca medica “out of pocket” (pagano i cittadini): il Ssn dà solo l’8% delle prestazioni odontoiatriche. Consentire al cittadino di detrarre interamente o con una percentuale maggiore del 19% (oltre i 200 euro) la spesa per le cure odontoiatriche consentirebbe agli italiani di non trascurare la salute orale e di abbattere l’evasione in un settore da sempre giudicato poco attento alla fatturazione. Maggiore deducibilità degli investimenti da parte degli studi odontoiatrici. Lo studio odontoiatrico necessita, a differenza di altri, d’ingenti investimenti in attrezzature ad alta tecnologia che lo rendono simile a una piccola e media impresa. A differenza delle quali hanno piani d’ammortamento a 8 anni che penalizzano la sostituzione prima di tale scadenza. Gli apparecchi elettromedicali dopo 2 o 3 anni sono obsoleti, penalizzando i dentisti che vogliano offrire terapie basate sulle più recenti tecnologie ed evidenze scientifiche. Secondo l’Andi il 64,8% dei dentisti farebbe investimenti in attrezzature a fronte di incentivi fiscali più equi. Se già oggi il mercato di materiale e attrezzature dentali vale in un anno 1.200 milioni di euro, l’investimento dei dentisti porterebbe a un incremento di produzione e occupazione. Lotta all’abusivismo professionale. Riprendere al più presto la discussione della norma (già approvata dalla Camera) contenuta nel DDL Salute che prevede la confisca dei beni utilizzati nell’esercizio abusivo della professione ma anche un’Anagrafe dei Direttori Sanitari per sapere in quanti studi operano. Oggi è possibile per un iscritto all’Albo odontoiatri essere direttore sanitario di più strutture rendendo di fatto impossibile verificare gli operatori che esercitano in quelle strutture. Una pratica spesso utilizzata dagli iscritti all’Albo Odontoiatri per “coprire” i finti abusivi nelle pratiche illegali. Revisione dell'allegato B della legge 175 del 5 febbraio 1992 (legge Volponi). L’allegato elenca una serie di materiali e attrezzature vendibili esclusivamente agli iscritti all’Albo Odontoiatri. In questi anni l’elenco non è mai stato aggiornato rendendo le imprese che vendono prodotti, a rischio di sanzioni in quanto la classificazione di nuovi materiali e attrezzature prodotte negli ultimi 20 anni è differente a seconda di chi effettua la verifica. Esami 3D su quadranti multipli GROUP EDITOR - Daniel Zimmermann COPY EDITORS - Sabrina Raaff; Hans Motschmann Rispetto e armonizzazione delle norme sulla sicurezza dei prodotti e delle strutture sanitarie in funzione del paziente. In merito alla norme (europee) sulla produzione e commercializzazione dei dispositivi medici ed elettromedicali, si chiede una miglior armonizzazione considerando quanto imposto da Paesi come Usa e Canada e più controlli sui prodotti da Paesi extra UE. Necessaria anche un’armonizzazione delle delibere regionali sulle autorizzazioni sanitarie degli studi per i requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi a garanzia del paziente. Ora disponibile con programma di Stitching Il campo visivo esteso ugualmente ad un costo accessibile PUBLISHER/PRESIDENT/CEO Torsten Oemus [[email protected]] BUSINESS DEVELOPMENT MANAGE - Bernhard Moldenhauer PROJECT MANAGER ONLINE - Alexander Witteczek EXECUTIVE PRODUCER - Gernot Meyer INTERNATIONAL EDITORIAL BOARD Dr Nasser Barghi, USA – Ceramics Dr Karl Behr, Germany – Endodontics Dr George Freedman, Canada – Aesthetics Dr Howard Glazer, USA – Cariology Prof Dr I. Krejci, Switzerland – Conservative Dentistry Dr Edward Lynch, Ireland – Restorative Dr Ziv Mazor, Israel – Implantology Prof Dr Georg Meyer, Germany – Restorative Prof Dr Rudolph Slavicek, Austria – Function Dr Marius Steigmann, Germany – Implantology ©2012, Dental Tribune International GmbH. All rights reserved. Dental Tribune makes every effort to report clinical information and manufacturer’s product news accurately, but cannot assume responsibility for the validity of product claims, or for typographical errors. The publishers also do not assume responsibility for product names or claims, or statements made by advertisers. Opinions expressed by authors are their own and may not reflect those of Dental Tribune International. DENTAL TRIBUNE INTERNATIONAL Holbeinstr. 29, 04229, Leipzig, Germany Tel.: +49 341 4 84 74 302 | Fax: +49 341 4 84 74 173 www.dental-tribune.com | [email protected] REGIONAL OFFICES Dental Tribune Asia Pacific Limited Room A, 20/F, Harvard Commercial Building, 111 Thomson Road, Wanchi, Hong Kong Tel.: +852 3113 6177 | Fax: +852 3113 6199 Dental Tribune America 116 West 23rd Street, Ste. 500, New York, NY 10011, USA Tel.: +1 212 244 7181 | Fax: +1 212 224 7185 Anno VIII Numero 3, Marzo 2012 Registrazione Tribunale di Torino n. 5892 del 12/07/2005 DIRETTORE RESPONSABILE Massimo Boccaletti [[email protected]] EDITORE TU.E.OR. Srl - C.so Sebastopoli, 225 - 10137 (TO) Tel.:+39 011 0463350 | Fax: +39 011 0463304 www.tueor.it - [email protected] Sede legale e amministrativa Corso Sebastopoli, 225 - 10137 Torino AMMINISTRATORE Patrizia Gatto [[email protected]] COORDINAMENTO TECNICO-SCIENTIFICO - Aldo Ruspa COMITATO SCIENTIFICO G.C. Pescarmona, C. Lanteri, V. Bucci Sabattini, G.M. Gaeta, G. Barbon, P. Zampetti, G. E. Romanos, M. Morra, A. Castellucci, A. Majorana, G. Bruzzone COMITATO DI LETTURA E CONSULENZA TECNICO-SCIENTIFICA L. Aiazzi, E. Campagna, M. Del Corso, L. Grivet Brancot, C. Mazza, G.M. Nardi, G. Olivi, F. Romeo, M. Roncati, R. Rowland, F. Tosco, A. Trisoglio, R. Kornblit CONTRIBUTI R. Ambrosio, D. Arnone, G. Arnone, F. Barzè, A. Bermond, S. Bonziglia, D. Caprioglio, S. Carossa, E. El Haddad, S. Fiorentino, A. Franco, A. Lanteri, L. Levrini, M. Manuelli, C. Musco, F. Pescarmona, M. Pulido, L. Savio, R. Wijey, P. Zampetti GRAPHIC DESIGNER - Angiolina Puglia REDAZIONE - Chiara Siccardi, Corinna Italia TRADUZIONI SCIENTIFICHE - Cristina M. Rodighiero REALIZZAZIONE - TU.E.OR. Srl - www.tueor.it STAMPA ROTO3 Industria Grafica S.p.a. Castano Primo (MI) PUBBLICITÀ Tueor Servizi Srl [[email protected]] UFFICIO ABBONAMENTI TU.E.OR. Srl - Corso Sebastopoli, 225 - 10137 Torino Tel.: 011 0463350 | Fax: 011 0463304 [email protected] Forme di pagamento: - Versamento sul c/c postale n. 65700361 intestato a TU.E.OR. srl; - Assegno bancario o bonifico su c/c postale 65700361 intestato a TU.E.OR. srl IBAN IT95F0760101000000065700361 Iva assolta dall’editore ai sensi dell’art.74 lettera C DPR 633/72 DENTAL TRIBUNE EDIZIONE ITALIANA FA PARTE DEL GRUPPO DENTAL TRIBUNE INTERNATIONAL CHE PUBBLICA IN 25 LINGUE IN OLTRE 90 PAESI Diteci cosa pensate! Avete osservazioni di carattere generale o critiche che volete condividere? C‘è un particolare argomento che vi piacerebbe vedere sul Dental Tribune? Scriveteci a: [email protected]. Non vediamo l‘ora di sentire il vostro parere! Se desiderate effettuare qualsiasi modifica al vostro abbonamento (nome, indirizzo o eventuali richieste) scriveteci a [email protected] includendo le specifiche dell‘abbonamento. Le modifiche alla sottoscrizione potrebbero richiedere fino a 6 settimane prima di risultare effettive. Attualità Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2012 Membrana amniotica Uso possibile anche in Italia da parte degli odontoiatri << pagina 1 Nel momento, viceversa, in cui tale tessuto risulta utilizzabile, ovvero nelle ipotesi di parti in elezione (cesarei programmati), per il prelievo e l’utilizzo necessita il consenso alla donazione, con la quale la disponibilità del tessuto diventa a tutti gli effetti di legge della Struttura (Banca o Centro di conservazione o Istituto dei tessuti) in grado di conservarla, “processarla” distribuirla e certificarne la sicurezza, assumendosi tutte le incombenze relative alla rintracciabilità. Nel nostro Paese l’individuazione di vere e proprie Banche della membrana amniotica è ancora agli inizi, dal momento che l’istituzionalizzazione di tali Centri è avvenuta solo in alcune regioni del nord Italia: oltre all’attività svolta nello specifico dalla Fondazione Banca dei Tessuti di Treviso, la Giunta Regionale del Piemonte, con deliberazione 17 marzo 2003, ha individuato l’Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo quale sede di Riferimento regionale per la Banca delle membrane amniotiche, in diretta collaborazione con il Centro Regionale di Riferimento per i trapianti di organi e tessuti. Finora, le Banche della membrana amniotica erano in grado di fornire al medico, soprattutto oculista, membrane congelate (a -80°) o crioconservate (in azoto liquido): tale modalità di “fornitura” di fatto aveva precluso l’utilizzo del tessuto dalle interessanti proprietà rigenerative in ambiti che non fossero l’oculistico e, in forma più circoscritta, dermatologico e ginecologico, limitandone la diffusione in chirurgie fortemente indirizzate verso la rigenerazione tessutale. La novità 2012 La grande novità del 2012 è che la Fondazione Banca dei Tessuti di Treviso diretta da Adolfo Paolin ha sottoscritto con una società italiana un accordo per l’importazione e la distribuzione, sul territorio italiano, della membrana amniotica raccolta, “processata” e validata da Surgical Biologics Inc., Primaria Banca del Tessuto californiana (USA), specializzata nella lavorazione del tessuto amniotico e facente parte del Gruppo Mimedx. La particolarità della convenzione riguarda il fatto che la membrana di Surgical Biologics verrà distribuita in forma liofilizzata/ essicata secondo un processo brevettato e coperto da segreto industriale, che consente di gestire il tessuto con le stesse modalità di un dispositivo medico, pur mantenendo le caratteristiche rigenerative dell’amnion. Il servizio di distribuzione, effettuato in nome e per conto della Fondazione Banca dei Tessuti di Treviso dalla società veronese Ver San & Dafne m.d. srl, sarà dunque il primo, in Italia, nel suo genere, visto che le caratteristiche del tessuto potranno spingere al suo utilizzo anche medici di specialità diverse rispetto alla tradizionale chirurgia oculistica. Infatti la possibilità di “stoccare” il tessuto senza dover rispettare “la catena del freddo” e doversi preoccupare di effettuarne l’utilizzo nei normali tempi di scongelamento (visto che è liofilizzato), potrà certamente favorirne la diffusione terapeutica anche presso quei centri privati che abbiano quantomeno la qualifica di ambulatorio. Le “regole d’ingaggio” saranno quelle già note in ambito di utilizzo di tessuti umani di Banca e in particolare: - necessità di inoltrare alla Fondazione Banca dei Tessuti di Treviso diretta da Paolin specifica richiesta per l’approvvigionamento del prodotto (richiedibile per singolo paziente ma anche per scorta); - il servizio di consegna verrà effettuato dalla società italiana (convenzionata con Fondazione Banca dei Tessuti di Treviso), alla quale sarà riservata anche la promozione e l’informazione su questo particolare tessuto nell’ambito del territorio italiano, per tutti i medici interessati all’utilizzo; - obbligo per il chirurgo innestatore (rectius utilizzatore) di dar corso al sistema di rintracciabilità attraverso la compilazione della 3 scheda di avvenuto impianto già compresa nella confezione del tessuto. Ricordiamo, infine, che nonostante si tratti di tessuto di “origine fetale”, da un punto di vista giuridico il suo utilizzo non comporta limitazioni di tipo etico, in quanto il prelievo della membrana avviene solo dopo il parto e non comporta pericoli, né per la madre, né, ovviamente, per il bimbo già nato. Stefano Fiorentino, avvocato 4 L‘Intervista Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2012 Vigilia del Congresso del Collegio Docenti Aspettative e considerazioni di Stefano Carossa << pagina 1 Il XIX Collegio si tiene all’insegna dell’“L’high tech come supporto alla ricerca, alla didattica e alla clinica in Odontostomatologia”. Perché è stato scelto proprio questo tema? Perchè l’high tech negli ultimi anni, in continua evoluzione, è sempre più presente in tutti i settori dell’odontostomatologia, un supporto ormai indispensabile in fase diagnostica e terapeutica. Si considerino ad esempio l’utilizzo della diagnostica radiologica in tre dimensioni, della microscopia ad alta risoluzione, della laserterapia, della chirurgia piezoelettrica o dei sistemi Cad-Cam di progettazione e costruzione protesica. Nella ricerca di base e traslazionale, basta citare il supporto delle nanotecnologie, dell’ingegneria tissutale o dell’utilizzo delle cellule staminali. Anche nella formazione, la tecnologia è un ausilio importante soprattutto nella componente preclinica simulata su manichino. Come definirebbe oggi il Congresso del Collegio Docenti nel quadro delle manifestazioni riguardanti l’odontostomatologia? Quale la sua specificità? Ossia in che cosa si stacca dagli altri, seppur importanti, che caratterizzano il panorama congressuale italiano? Il Congresso rappresenta da sempre il più importante appuntamento accademico annuale nel campo dell’odontostomatologia sul territorio nazionale. Il programma scientifico dell’edizione 2012 prevede la presenza di relatori tra i più prestigiosi provenienti dall’Università e dalle Società scientifiche. Ritengo un fatto positivo il connubio tra le due rappresentanze, fortemente sostenuto anche da Antonella Polimeni. I relatori illustreranno le più recenti acquisizioni accademiche nella ricerca e nella formazione supportate da un’evoluzione tecnologica sempre più dinamica. Nel contempo vi sarà una sinergia tra gli oratori docenti e rappresentanti le società scientifiche nel fornire un aggiornamento sulle fasi diagnostico terapeutiche in tutti i campi dell’odontostomatologia. Prevista anche una sessione dedicata agli igienisti dentali, la cui attività di sostegno all’odontoiatra appare indispensabile per poter fornire trattamenti adeguati. Il coinvolgere la globalità dei settori consentirà di avere una panoramica multidisciplinare per l’indicazione all’utilizzo e la conoscenza della versatilità d’uso delle tecnologie. Un’impostazione utile, oltre che per confermare il ruolo insostituibile dell’Università nella ricerca e nella formazione, per evidenziare come la componente accademica sia fondamentale per stimolare, indirizzare e sostenere l’attività scientifica associativa a cui aderiscono molti liberi professionisti. Come per le precedenti edizioni, la quota d’iscrizione è estremamente contenuta, in armonia con la finalità universitaria di diffondere cultura e aggiornamento al maggior numero di utenti. In effetti, tra gli scopi più importanti dell’edizione di quest’anno, vi è il massiccio coinvolgimento dei liberi professionisti. Il congresso contempla una tavola rotonda sul tema della formazione e della libera professione in ambito nazionale ed europeo. Come si pone il tema principale in rapporto ai temi che ispirano la sessione plenaria e quelle parallele? Viene evidenziato come l’high tech offra strumenti molto utili in tutti i campi dell’odontostomatologia, le cui potenzialità e indicazioni di utilizzo debbano essere ben conosciute senza dimenticare tuttavia che rappresenta- PEOPLE HAVE PRIORITY no solo un supporto. La preparazione, l’esperienza e le capacità dell’operatore sono insostituibili nel valutare e riabilitare ogni singolo paziente che presenta caratteristiche sue, individuali. Messo a confronto con altre edizioni da o per che cosa vorreste questo Collegio fosse ricordato? Mi auguro che l’edizione di quest’anno abbia il successo delle precedenti: con una massiccia partecipazione di tutte le Scuole italiane e un’affluenza significativa dei liberi professionisti. Per la Scuola odontostomatologica di Torino è motivo di grande orgoglio l’essere stata designata come sede organizzatrice dall’evento. Ringrazio a tal proposito Antonella Polimeni e il Collegio dei Referenti di sede per la fiducia accordataci. La manifestazione consentirà di fare conoscere la Dental School presso la quale si terranno i corsi precongressuali. Data l’importanza dell’evento è stata scelta una sede di grande prestigio quale il Lingotto, anch’essa all’avanguardia tecnologica, in accordo col tema del Congresso. Nella prima sessione scientifica verrà utilizzato il sistema Digivote per un’immediata interazione tra l’oratore e i partecipanti. Spero quindi che questa edizione sia ricordata anche per la validità della sede congressuale oltrechè per i suoi contenuti scientifici. Dental Tribune W&H Turbine Synea LED+ W&H è stato il primo produttore a incorporare la luce con tecnologia LED negli strumenti, oggi è in grado di offrire uno strumento con tecnologia più avanzata con una migliore illuminazione grazie alla serie LED+. Con questa illuminazione con luce bianca naturale si riproduce esattamente il colore del dente e la zona di lavoro viene illuminata molto meglio rispetto agli strumenti che utilizzano luce a LED tradizionale. Le turbine Synea LED+ di W&H sono quindi particolarmente indicate per la rimozione di materiale carioso, per la preparazione di cavità e corone, per la rimozione di otturazioni nonché per la finitura superficiale di denti e interventi restaurativi. I vantaggi delle turbine Synea LED+ di W&H sono: - Illuminazione ottimale: con una temperatura di colore di 5.500 K la luce LED+ delle turbine Synea ha lo stesso spettro di emissione della luce diurna. - Indice con resa cromatica superiore a 90: l’indice di resa cromatica (IRC) incomparabilmente elevato assicura una riproduzione naturale e fedele dei colori. - Testina piccola: le dimensioni estremamente ridotte della testina delle turbine Synea garantiscono la migliore condizione di visibilità. - Perfetta posizione del LED: con il posizionamento del LED direttamente in corrispondenza della testina W&H offre l’area di illuminazione più estesa. - Un migliore raffreddamento nelle 5 direzioni, grazie al sistema Penta Spray. La combinazione esclusiva dei vantaggi della luce LED, offrono le migliori condizioni di visibilità, ma anche una perfetta riproduzione dei colori nella zona da trattare. Non lasciare passare l’opportunità di conoscere la vasta gamma di prodotti di W&H, che incorporano la nuova tecnologia LED+. Nuovamente, W&H investe sull’innovazione per offrire prodotti che vi permettono di lavorare con la massima qualità e affidabilità proprio perché per W&H: People Have Priority! W&H Italia Via Bolgara 2, I-24060 Brusaporto (BG) Tel.: +39 0356663911 - Fax: +39 0356663939 - [email protected] - www.wh.com Attualità Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2012 5 Sperimentazione Riforma degli Ordini e disposizioni in materia sanitaria WEB ARTICLE WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM Pubblichiamo, in sintesi, la nota sull’audizione del 21 Febbraio presso la Commissione Igiene e Sanità sul DDL delega al Governo per il riassetto della normativa su tali materie. La componente odontoiatrica della Fnomceo - dice la nota - si riconosce nell’impostazione proposta dal presidente Fnomceo sul tema del DDL che norma i principi base per una corretta riforma degli ordini delle professioni sanitarie. Per l’Albo degli odontoiatri occorre che i decreti contengano disposizioni inequivocabili per attuare la lettera r del comma 2 dell’art. 7, secondo cui occorre “prevedere le modalità con cui albi, elenchi e registri professionali compresi in un medesimo Ordine, nel rispetto della sua integrità funzionale, hanno piena autonomia nelle funzioni di rappresentanza, gestione e disciplinari”. È evidente - continua la nota - che anche senza la previsione contenuta originariamente nella costituzione di un Ordine separato degli odontoiatri, occorre garantirgli autonomia nell’ambito dell’unico Ordine con precise disposizioni sugli aspetti economico finanziari della gestione. Quanto agli altri principi dell’art. 7 i rappresentanti dell’Albo si riconoscono nell’impostazione da sempre prospettata dalla Federazione per una necessaria riforma degli Ordini delle professioni sanitarie, da rilanciare e aggiornare alle sfide future. Quanto alle altre norme del DDL occorre mantener fermo - continua la nota - quanto previsto dall’art. 9 che, inserendo nel CP l’art. 348 bis, contempla finalmente la confisca di cose e strumenti oggetto dell’esercizio abusivo della professione. Il sequestro solo temporaneo toglieva infatti ogni capacità dissuasiva verso gli abusivi e chi ne favorisce l’esercizio. L’abusivismo, piaga sociale e pericolo per la salute pubblica, deve essere represso con mezzi adeguati, non con una normativa poco incisiva. Occorre infine mantenere la stesura dell’art. 14 del DDL in esame che permette l’accesso ai livelli dirigenziali del Ssn ai laureati in odontoiatria senza una specifica specializzazione. Evidente la ratio di una disposizione che riconosce il carattere specializzante di una laurea il cui corso di formazione è ormai di sei anni: impostazione già avvalorata da sentenze del TAR anche se il CdS aveva riconfermato la tesi del possesso d’una specializzazione per l’accesso ai concorsi. Nella scorsa legislatura, peraltro, era stata presentata una proposta di legge per raggiungere i risultati previsti nell’art. 14 del DDL a garanzia del valore specializzante della laurea magistrale in Odontoiatria, per nulla equiparabile - rileva la nota - a quelle triennali delle nuove professioni sanitarie. Gli Stati generali dell’Odontoiatria contro il business della formazione Gli Stati generali dell’Odontoiatria (Cao, Aio, Andi, Collegio Docenti e Conferenza Presidenti dei Corsi di Laurea di Odontoiatria) riunitisi il 17 febbraio prendono atto della proposta di istituzione dell’Università privata portoghese “Pessoa” per la formazione in Odontoiatria. All’unanimità esprimono forte preoccupazione per il tentativo di istituire un corso di laurea privato per la formazione di dottori in Odontoiatria e protesi dentaria, con accesso non programmato e a quote di iscrizione molto elevate. Ritengono lesiva dell’interesse collettivo e del diritto alla salute l’istituzione di un corso privo dei requisiti minimi di qualità della formazione, mancando il controllo dello Stato, esprimendo la convinzione che configuri anche una lesione del diritto allo studio, perché premia solo la capacità economica, non il merito. Auspicano una definizione omogenea a livello europeo della formazione in Odontoiatria per standard qualitativi e regolamentazione degli accessi. Gli Stati generali plaudono all’iniziativa del Ministro Francesco Profumo, che ha revocato l’autorizzazione all’istituzione del corso e auspicano la definizione di una norma che escluda la possibilità ai altre iniziative del genere. 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Supporto per i modelli di impianto. 6 Medicina Legale Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2012 Analisi dettagliata di un intervento implantare con gravi complicanze Nel caso in oggetto risulta come la paziente nel 2004 era stata sottoposta a intervento di innesto osseo nel mascellare superiore finalizzato a riabilitazione implantoprotesica eseguita nel 2005-2006. Nel dicembre 2009 la paziente iniziò ad avvertire disturbi nell’emiarcata superiore sinistra sede della riabilitazione protesica; dopo l’esecuzione di una Rx endorale il professionista rassicurava la paziente sull’esito positivo dell’intervento e la necessità di sostituire la protesi con una nuova. Nel febbraio 2009 venne rimossa la protesi preesistente e allestita una protesi provvisoria. Nell’aprile del 2009 durante la prova della travata metallica della protesi, la paziente accusò un dolore violento in regione mascellare sinistra. La persistenza del dolore e la comparsa di gonfiore nell’emifaccia sinistra portarono la paziente a tornare il giorno dopo presso lo studio dentistico, dove venne rimosso il provvisorio unitamente all’impianto superiore sinistro. Nonostante questi problemi si procedeva comunque al posizionamento del definitivo. I controlli specialistici effettuati presso struttura pubblica dopo un mese documentarono: “riferisce algia all’arcata dentale superiore sinistra (successiva manovra odontostomatologica circa 30 giorni fa con perdita di impianto dentario). Già in terapia. Si richiede TAC massiccio facciale”. Nel maggio 2009 la TAC del massiccio facciale a sua volta segnalava: “L’esame è stato condotto con ricostruzioni multiplanari. A sinistra il seno mascellare è pressoché completamente occupato da tessuto parenchimatoso, infiammatorio. In corrispondenza del pavimento del seno mascellare, si osserva una soluzione di continuo corrispondente al canale del pregresso, riferito, impianto. La densità delle restanti cavità pneumiche paranasali è regolare. Il setto nasale è leggermente deviato verso destra. Si osserva un’ipertrofia dei turbinati inferiori”. Nell’aprile 2009 la visita specialistica ORL documentava un quadro di sinusite acuta mascellare sinistra a eziologia verosimilmente odontogena. All’endoscopia con f.o. flessi- bile si apprezzava una sinusite acuta mascellare sinistra con congestione e iperemia del turbinato medio e scolo di materiale mucopurulento a provenienza dal COM omolaterale. Nel luglio 2009 un nuovo controllo confermò la sinusite cronica mascellare sinistra resistente alla terapia medica. La paziente rimase in attesa dell’intervento chirurgico di bonifica del seno mascellare sinistro. In altre parole la rimozione dell’impianto determinò una comunicazione oro-antrale con successiva sinusite acuta iatrogenica. Non risulta che la comunicazione bucco-sinusale sia stata diagnosticata al momento del suo determinismo; era sufficiente per identificarla un sondaggio con specillo del tragitto residuato a carico dell’impianto ed effettuare la manovra del Valsalva. Il non rilievo della lesione non permise la necessaria chiusura chirurgica del tramite evitando l’infezione del seno. Venne posizionato il manufatto definitivo. Tale oggettiva circostanza costituisce un risultato anomalo rispetto al convenuto esito dell’intervento della cura e quindi uno scostamento da una legge di regolarità causale fondata sull’esperienza. Dovrà essere il medico a dare prova che il fatto dipenda da un fatto a lui non imputabile in quanto non ascrivibile alla condotta mantenuta in conformità alla diligenza dovuta, avuto riguardo alle specifiche circostanze del caso concreto che era intervento di routine. La carenza di documentazione preoperatoria non permette di fornire la prova, la cui fonte è in prossimità dello specialista. Si è venuta così a determinare una sinusite mascellare sinistra cronicizzata attualmente presente. Va sottolineata la carenza di documentazione radiografica e clinica pre-intervento che permetta di identificare che l’evento dannoso in questione si sia verificato per fatti imprevisti o imprevedibili, in grado di interrompere la catena causale con la condotta professionale, o alla stessa fosse preesistente. Alla luce di quanto sopra esposto può pertanto essere espressa una valutazione di danno biologico permanente in misura del 5%. Il quadro sinusitico ha comportato una malattia da lesione di una sessantina di giorni di cui 30 a parziale massima e 30 a parziale minima. Venendo ora al piano risarcitorio, e aderendo alla recente giurisprudenza della Corte di Cassazione e della Corte Costituzionale (Cass. 8827/03, Cass. 8828/03, C. Cost. 233/03, Cass. S.U. 29672/08), i danni conseguenti alla fattispecie sopra descritta potranno essere ricondotti alle categorie giuridiche del danno patrimoniale e del danno non patrimoniale (a seconda che essi siano o meno suscettibili di valutazione economica in base a parametri di mercato). Rispetto alla prima categoria è dato ipotizzare nella specie tutta una serie di danni che solitamente conseguono a casi analoghi. Si pensi alle spese mediche e di cura, presenti e future, compresa quella relativa alla consulenza medico legale, ma si pensi ancora alla restituzione del compenso versato al professionista, come pure alle spese varie ed eventuali relative alla necessità di operare trasferte per le cure. >> pagina 7 Le relazioni vincenti nell’era digitale. Nel settore medico ciò che fa la differenza è la capacità di stabilire con ogni singolo paziente una relazione attraverso la quale possa percepire la qualità del servizio offerto e l’importanza di poter essere seguito da un professionista non focalizzato sul profitto. L’efficacia degli interventi in studio è spesso valutabile solo a distanza di tempo. Questo implica che per ottenere referenze dai pazienti è necessario soddisfarli anche su altri versanti, quali: la capacità di dialogo, di accoglienza, di entusiasmo relazionale. CATANIA MILANO PADOVA FIRENZE TORINO ROMA Il seminario è finalizzato a stimolare lo sviluppo delle proprie abilità non prettamente tecniche, quali la responsabilità del nostro atteggiamento mentale positivo e vincente, per avere quella “marcia in più” che non solo garantisca di consolidare i risultati ad oggi ottenuti, grazie all’ottima professionalità, ma anche di incrementare il fatturato conquistando un numero sempre maggiore di pazienti. 350 euro venerdì 11/05/2012 venerdì 18/05/2012 venerdì 08/06/2012 venerdì 22/06/2012 venerdì 14/09/2012 venerdì 12/10/2012 2 partecipanti stesso studio: 10% sconto 3 partecipanti stesso studio: 15% sconto Corso a numero chiuso. Per prenotazioni e informazioni, contattare la Segreteria Organizzativa: Tueor srl - Corso Sebastopoli, 225 - 10137 Torino - Tel. 011 0463350 - [email protected] - www.tueor.it Affianchiamo le aziende nel raggiungimento dei loro obiettivi attraverso il miglioramento delle performance delle persone che ne fanno parte. La concretezza, la persistenza e la lungimiranza della nostra organizzazione sono racchiuse nello slogan: "Global reach, local touch". annuncio 262x185.indd 1 01/03/12 15:14 Medicina Legale Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2012 << pagina 6 Il danno non patrimoniale è invece l’insieme di tutti i molteplici riflessi non patrimoniali che possono conseguire alla lesione del bene della salute. L’interpretazione costituzionalmente orientata dell'art. 2059 cod. civile, consente di distinguere al suo interno il pregiudizio biologico (permanente e temporaneo), quello morale ed esistenziale. Il pregiudizio biologico è il pregiudizio dell’interesse, costituzionalmente garantito (art. 32), all’integrità psichica e fisica della persona, conseguente a un accertamento medico e può essere sia permanente che temporaneo (la cd malattia da lesione). Il pregiudizio morale è il turbamento dello stato d’animo e la sofferenza della vittima conseguente al fatto illecito, mentre il pregiudizio esistenziale è quello derivante dalla lesione di (altri) interessi di rango costituzionale inerenti alla persona e che si ripercuotono esteriormente sulla vita di relazione della vittima. La prova di tali pregiudizi può essere fornita, nel caso del biologico, mediante accertamento medico legale, nel caso del morale e dell’esistenziale anche attraverso il ricorso alle presunzioni e alla prova per testimoni. La monetizzazione di tali pregiudizi è rimandata in Italia, come in molti altri paesi, a delle tabelle risarcitorie in cui i parametri di riferimento sono la gravità della lesione all’integrità psico-fisica e l’età del danneggiato. Quelle maggiormente diffuse in ambito nazionale sono le tabelle usate dal Tribunale di Milano, recentemente ritenute valide su tutto il territorio (Cass. 12408/2011). Gli importi risarcitori ivi contenuti sono il frutto della media delle somme liquidate nei precedenti giurisprudenziali. Avvicinando l’indagine al caso concreto, si rileva che il danno biologico permanente è stato nella specie valutato nella misura del 5% e che il valore per ogni punto di invalidità è in tali casi pari euro 1.374,57. Il valore monetario così ottenuto è poi percentualmente aumentato per permettere l’inserimento nel valore di liquidazione anche della componente morale del danno non patrimoniale. Le percentuali d’aumento sono fisse: dall’1 al 9% di invalidità l’aumento è del 25% fisso, dal 10 al 34% di invalidità l’aumento è progressivo per punto dal 26 al 50%, dal 35 al 100% di invalidità l’aumento torna a essere fisso al 50%. All’indagine odierna, l’aumento previsto è del 25% e il valore del punto danno non patrimoniale (composto da biologico e morale) sarà conseguentemente di euro 1.632,30 (25% in più rispetto al valore base di euro 1.374,57), che però andrà ridotto a 1.297,20 in considerazione dell’età della vittima (nell’esempio 50 anni). Si ottie- ne quindi l’importo di euro 6.486,00 (1.297,20 x 5 punti percentuali), al quale potrà essere ulteriormente aggiunto il cd aumento personalizzato, ossia una percentuale diretta a dare ristoro ai quei pregiudizi esistenziali che hanno colpito la vittima (es. la perdita del dito mignolo per il violinista). La percentuale di personalizzazione prevista per il 5% di danno biologico potrà arrivare sino al 50% di quanto liquidato a titolo di dan- no non patrimoniale (biologico e morale). Per quanto riguarda invece il danno biologico temporaneo (la malattia da lesione), è prevista dalla tabella una forbice oscillante tra un minimo di euro 91,00 a un massimo di euro 136,00 per ogni giorno di invalidità temporanea totale al 100% (es. il danneggiato è costretto a letto tutto il giorno). Se si considera che la malattia da lesione è stata quantificata in giorni 60, di cui 30 a parziale massima (50%) e 30 a parziale minima (25%) e se si ipotizza che non vi siano condizioni particolari che giustifichino l’aumento sino all’importo massimo di euro 136,00, alla vittima dovranno essere riconosciuti euro 1.365,00 per i primi trenta giorni (50% di euro 91,00 x 30 gg) ed euro 682,50 per i rimanenti trenta (25% di euro 91,00 x 30 gg). In conclusione, l’importo complessivo al quale avrà diritto il danneggiato a titolo di risarcimento del danno non patrimoniale, al netto delle eventuali personalizzazioni ipotizzabili, potrà essere determina- 7 to nella somma di euro 8.533,00, su cui saranno dovuti gli interessi e la rivalutazione monetaria dal giorno del fatto a quello del pagamento, e ai quali dovrà aggiungersi anche il risarcimento dei danni patrimoniali sopra indicati, comprese le spese legali relative all’attività prestata nell’interesse del danneggiato e finalizzata al recupero dei danni. Renato Ambrosio, avvocato Gino Arnone, avvocato Sergio Bonziglia, medico legale Elias El Haddad, dentista Più piccolo e più resistente. Posizionamento sicuro dell’impianto in spazi limitati. Resistenza massima dei materiali e solida connessione sigillata. Conservazione dell’osso e stabilità iniziale elevata. 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Comfort e ambiente aiutano a superarla In campo odontoiatrico, così come in altri ambiti medici, l’interesse per la “guarigione” si accompagna sempre più al “prendersi cura del cliente”. Nella fase di progettazione di uno studio dentistico, è importante quindi che l’architetto rivolga la sua attenzione a un aspetto tutt’altro che secondario: la fobia del dentista, presente in molti, ancorchè causata da motivi psicologici differenti. Prendersi cura significa studiare l’ambiente odontoiatrico in modo da rendere la visita il più confortevole possibile. Come può quindi l’ambiente influire positivamente su una persona in tensione, ansiosa, che attende di sottoporsi alle mani del dentista? Ricerche psicologiche dicono che un paziente “pauroso” focalizza l’attenzione solo su alcuni stimoli dell’ambiente o che egli avverte nel proprio corpo. Obiettivi dell’architetto saranno quindi il relax, la distrazione, il comfort. Il che significherà creare uno spazio dedicato al ricevimento e all’attesa con, sempre più, le sembianze di un salotto domestico o di uno spazio in cui il paziente si senta a suo agio. Ricreare spazi che danno senso di protezione e di relax minimizza infatti lo stato ansioso. L’arredo della sala d’aspetto, il comfort della poltrona, gli aspetti organizzativi degli spazi, l’illuminazione hanno un’importanza non inferiore a quella degli strumenti di lavoro. Uno studio medico all’avanguardia dovrà seguire le ultime tendenze in fatto di arredo, perchè design ed eleganza non sono caratteristiche molto comuni negli studi dentistici: si tende infatti a rispettare i contenuti, ma non si guarda al gusto nell’arredo. Per creare un ambiente confortevole e professionale, carico di personalità e prestigio servono cura dei particolari, linee essenziali, quasi rigorose, combinate a materiali costruttivi d’ultima generazione. Un’ulteriore personalizzazione dell’ambiente deriva dall’utilizzo di oggetti di design, dove gli accessori divengono punti di riferimento visivo, colpiscono l’occhio e creano attenzione. Una delle possibili soluzioni per conferire l’approccio innovativo sarà l’abbinamento di materiali non comuni per i mobili in contrasto con le tonalità fredde delle pareti. Una volta definito il loro colore, sarà importante “vestirle” con stampe che non rappresentino il tipo di attività svolta (immagini di casi clinici, malattie rare o interventi chirurgici al limite della realtà) ma piuttosto qualsiasi forma di rappresentazione artistica. Per spazi che lo consentono potrà essere appropriato installare schermi che propongono la visione di documentari naturalistici, per catturare l’attenzione e ingannare l’attesa. Giunto il proprio turno, sulla poltrona del dentista potrebbe esser utile un sottofondo musicale per allontanare la tensione. I benefici della musicoterapica sono ben noti e il pro- gettare un impianto di domotica che consenta al paziente di rilassarsi, ascoltando musica durante la seduta, può apportare benefici. Diverso il problema di “quale” musica mandare in onda. Oltre a essere architetto, chi scrive è anche una paziente, che, nel progettare un ambiente di lavoro delicato come quello odontoiatrico, cerca di immaginare quel che vorrebbe trovare al suo arrivo in studio: accoglienza, calore, pulizia, semplicità. Sicuramente, non un ambiente algido e senza personalità, dove, se per merito del medico non si prova dolore durante la visita, nessuna laurea in medicina potrà risparmiarle la sofferenza di sale d’aspetto sterili e tristi. A infliggere il colpo di grazia, magari anche qualche pianta di “vera plastica”. Per la cura dei denti l’architettura non è certamente indispensabile, ma può sicuramente offrire risposte concrete ai bisogni dei pazienti. Arriveranno i tempi in cui andare dal dentista probabilmente non sarà più un fastidio, ma addirittura una piacevole abitudine. Offrire ai pazienti un ambiente ospitale, significa anche comunicar loro “vieni a trovarmi più spesso, perché qui sei il benvenuto”. Angela Franco arch.afranco @gmail.com Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2012 Gestione dello Studio WEB ARTICLE 9 WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM Documento di Valutazione dei Rischi obbligatorio anche fi no a 10 lavoratori Ai sensi dell’art. 29 comma 5 dopo il 30 giugno 2012 i datori di lavoro che occupano fino a 10 lavoratori non potranno più autocertificare l’effettuazione della valutazione dei rischi. Con una recente sentenza la Corte di Cassazione Penale ha inoltre rigettato il ricorso di un’azienda sanzionata per non avere esibito durante un sopralluogo dell’Asl il Documento di Valutazione dei Rischi. La facoltà per le aziende fino a 10 lavoratori di ricorrere all’autocertificazione non esonera infatti il datore dal predisporre comunque una documentazione sulla valutazione effettuata, sia pure meno analitica. La redazione di un Documento di Valutazione dei Rischi, anche se in forma semplificata, è sempre obbligatoria, come conferma il DLgs. 81/08, artt. 17 e 28. Il successivo art. 29 del DLgs. 81/08, al comma 5, prevede modalità semplificate di adempimento di tale obbligo per i datori di lavoro che occupano fino a 10 dipendenti. La sentenza sottolinea come l’obbligo di effettuare la valutazione, posto a carico del datore di lavoro, sia comunque rivolto a tutte le aziende, anche quelle piccole e non può essere liquidato come mero atto burocratico, essendo di alto valore tecnico e preventivo. Protezione dei lavoratori dai campi elettromagnetici Il 30 aprile 2012 entra in vigore il Capo IV del Titolo VIII del DLgs. 81/2008 sulla protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a campi elettromagnetici. Le disposizioni riguardano la protezione dai rischi per la salute e la sicurezza dovuti a effetti nocivi a breve termine conosciuti nel corpo umano derivanti dalla circolazione di correnti indotte e dall’assorbimento di energia e da correnti di contatto. La scadenza del 30 aprile è riferita però in particolare alla definizione dei valori limite di esposizione e dei valori di azione. Da considerare tuttavia che sono già in vigore (con efficacia sanzionatoria dal 1 gennaio 2009) le disposizioni sulla protezione dagli agenti fisici contenute nel Capo I del Titolo VIII del TU. In particolare l’articolo 180 definisce gli agenti fisici d’interesse della norma e l’art. 181 - anche tramite il richiamo al più generale art. 28 sulla valutazione dei rischi - richiede esplicitamente al datore la valutazione dei rischi relativi a tutti gli agenti fisici e l’adozione di opportune misure di prevenzione e protezione, indipendentemente dall’entrata in vigore dei successivi capi specifici con particolare riferimento alle norme di buona tecnica e alle buone prassi. <Fonte :<www.Silaq.com STABILITà SFERE SINGOLE E DIMENSIONI FILETTATE SONO UNA Fonte :<www.Silaq.com Uno su dieci ha paura di andare dal dentista Non tutti si recano volentieri dal dentista. La paura spesso dissuade le persone dall’effettuare dei controlli regolari; il che può tradursi in una scarsa salute orale. La Dental Health Foundation britannica ha raccolto statistiche interessanti su questa paura così diffusa. Calcola infatti che nel Regno Unito uno su 10 soffra di una forte ansia, le donne più degli uomini. Secondo la Fondazione, la paura potrebbe nascere da brutte esperienze infantili oppure a spaventare è solo il pensiero di subire un trattamento. Capire dove sta il problema può aiutare a vincere la paura, che nel caso più comune si concentra sulla cura di una carie (30%) e sull’iniezione di anestetico (28%). Non si nasce tuttavia con questo terrore che “si può metabolizzare e vincere - dice un comunicato della Fondazione - visite abituali dal dentista sin da bambini contribuiranno a evitare l’ansia in età adulta”. E poi l’odontoiatria moderna si è evoluta a tal punto da essere quasi priva di dolore: a superare la fobia del dentista contribuiscono tecniche di rilassamento e sedazione.Il sostegno di un amico e l’ascolto di musica può aiutare a smorzare la tensione. Il paziente deve essere consapevole che il dentista sa del loro disagio. Deve sentirsi libero di prenotare un appuntamento in un momento della giornata in cui è più comodo. Prima di iniziare il trattamento, ci si può mettere d’accordo su un segnale di stop nel caso in cui si abbia bisogno di una pausa. PRIORITà 4,4mm 2,1mm Chiedi il NUOVO Catalogo/Manuale e CD-ROM per Dentisti e Odontotecnici. Via E. Zago, 8 - 40128 Bologna - Italy Tel. (+39) 051 244510 - (+39) 051 244396 Via E. Zago, 10 - 40128 Bologna - Italy Tel. (+39) 051 244510 - (+39) 051 244396 Fax (+39) 051 245238 w w w . r h e i n 8 3 . c o m • i n f o @ r h e i n 8 3 . c o m 10 Medicina Interdisciplinare Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2012 Prevenzione in culla I primi anni di vita rappresentano un momento fondamentale per lo sviluppo psico-fisico, emotivo e cognitivo del bambino; massima è quindi l’attenzione, in questa fase, per tutto ciò che può influenzare positivamente o negativamente, spesso con un imprinting indelebile, il futuro del nuovo nato. Non fa eccezione l’apparato stomatognatico sebbene sia atteggiamento comune tra i genitori affrontare l’argomento “denti” di norma all’inizio della permuta, se non oltre. L’odontoiatria infantile si occupa a pieno titolo della dentatura decidua dal cui stato di salute dipende in gran parte il futuro del cavo orale; infatti è da sempre impegnata sul fronte della fluoroprofilassi, dell’igiene orale, della divulgazione di una corretta alimentazione e del controllo delle abitudini viziate. In realtà, le basi per un armonico accrescimento si gettano ancora prima, già dai primissimi giorni di vita, educando e informando le future mamme. Innanzitutto è di primaria importanza consigliare alle donne l’allattamento al seno; questo non solo soddisfa requisiti nutrizionali, psicologici ed economici di comprovato vantaggio, ma aiuta il neonato a esercitare tutta una serie di muscoli e abilità che molto pesano nello sviluppo del cavo orale grazie alla co-presenza di due attività fondamentali: il “suckling” (poppare) e il “sucking” (succhiare). Per poter spremere il latte dal ca- Tueor Servizi srl pezzolo senza perderlo dalla bocca, deglutire e contemporaneamente respirare il bambino contrae efficacemente i muscoli orbicolari delle labbra e i muscoli buccinatori, innalza la mandibola e compie movimenti di protrusione e retropulsione della lingua. Nell’allattamento artificiale, invece, lingua e mandibola risultano dislocate posteriormente dalla tettarella, la lingua spesso deve posizionarsi a “chiudere” il foro per frenare la discesa a cascata del latte e l’attività della muscolatura periorale risulta molto scarsa perché è la conformazione della tettarella che assicura il sigillo. In una parola: il capezzolo si adatta sempre alla bocca del neonato mentre nel caso del biberon è la bocca che, comunque sia, si deve adattare alla tettarella. Dal momento che in questa primissima fase di crescita la volta palatina è estremamente malleabile, non è secondario sapere che il capezzolo, &info ordini premuto contro il palato dalla lingua, si allarga favorendo un modellamento a“U”, mentre la tettarella vi imprime una forma a “V” dislocando verso l’alto il pavimento della cavità nasale. Naturalmente, per poter apprezzare i suddetti benefici, l’allattamento naturale deve protrarsi per almeno 6 mesi, come sottolinea la letteratura scientifica. In sintesi, il bambino allattato artificialmente sarà maggiormente esposto al rischio di sviluppare una scorretta anatomia (palato ogivale, mandibola retroposizionata) e/o una scorretta funzione (deglutizione atipica, respirazione orale) con conseguente sviluppo di malocclusioni caratterizzate da deficit trasversale del mascellare con o senza morso crociato posteriore, openbite e II classe scheletrica. L’allattamento al seno, specialmente se “a richiesta”, ha inoltre un effetto secondario di non trascurabile importanza: soddisfacendo appieno l’innato bisogno di succhiare del bambino riduce drasticamente il rischio che questi contragga abitudini viziate. Corso Sebastopoli, 225 - 10137 Torino Tel.: 011 0463350 • Fax: 011 0463304 • www.tueorservizi.it ..:: dvd novità 2012 ::.. TECNICHE DI ESTRAZIONE DENTARIA - Vol. 1 Una guida completa alle indicazioni all’estrazione dentaria, alla valutazione del singolo caso clinico, alla scelta della tecnica più idonea e alla gestione delle eventuali complicanze. Le diverse tecniche di estrazione sono illustrate con filmati di casi clinici. Indice • Presentazione dell’opera • Introduzione • Indicazioni e controindicazioni all’estrazione dentaria • Strumentario • Valutazione della difficoltà di estrazione • Tecniche di estrazione dentaria • Tecniche di sutura ed emostasi - Casi clinici • Tecniche di estrazione dentaria con gli ultrasuoni - Casi clinici • Protocolli di estrazione nei pazienti in terapia con bifosfonati - Casi clinici • Complicanze intraoperatorie e postoperatorie • Guarigione dell’alveolo postestrattivo M. MOZZATI, L. BIANCHI, G. GALLESIO, L. MELA 90,00 euro + IVA Anche uno svezzamento ben gestito che eviti il passaggio del biberon e che proponga cibi di adeguata consistenza, contribuisce a perpetuare un buon tono muscolare e una corretta funzionalità linguale: presupposti fondamentali, come abbiamo visto, di un buon allineamento dentale. Attenzione, quindi, perché troppo spesso, oggi più che mai, si incontrano bambini che alla vigilia della scuola elementare fanno ancora colazione con il biberon con buo- na pace delle mamme soddisfatte per la “comodità” della soluzione, ma inconsapevoli di come questo piccolo gesto quotidiano possa essere responsabile del ritardato o mancato passaggio dalla deglutizione infantile a quella adulta. Volendo occuparsi di prevenzione molto precoce, però, non è sufficiente limitarsi all’occlusione; occorre impegnarsi fin da subito anche sul fronte della patologia cariosa. È noto che alla nascita il cavo orale del neonato è germ-free, ma immediatamente dopo inizia la colonizzazione a partire dalla mamma, dai cibi (acqua, latte), dal personale che accudisce il bambino e dall’ambiente: si parla di “batteri pionieri”. Negli ultimi anni è stato inoltre dimostrato che già prima dell’eruzione dentale si trovano Streptococchi del gruppo Mutans sulla linea mediana della lingua sebbene il picco di massima colonizzazione si registri tra i 19 e i 31 mesi di vita (finestra d’infettività): è in questo periodo che vanno potenziati al massimo gli sforzi nella prevenzione della carie in base al principio che “quanto più precoce è la colonizzazione tanto più alto è il rischio di sviluppare un’elevata cariorecettività” (spesso nonostante uno stretto controllo degli alimenti cariogeni della dieta e adeguate manovre di igiene orale!!). Sarà pertanto fondamentale abbattere la carica batterica nel cavo orale della madre (primo e privilegiato veicolo) già in gravidanza con sedute di igiene orale professionale e istruzioni di igiene orale domiciliare perché, dopo la nascita, controlli accuratamente la frequenza dell’inoculo scoraggiando abitudini comuni come quella di testare la temperatura del latte direttamente dalla tettarella o la sapidità dei cibi dal cucchiaino, non ultima quella di ripulire il succhiotto dell’ignaro bebè con una vigorosa leccata materna! Concludendo richiamiamo quindi l’attenzione sulla “primary-primary prevention”: missione che auspichiamo si possa efficacemente condividere in futuro con ginecologi, ostetriche, pediatri e puericultrici che assumono, alla luce di quanto appena enunciato, un ruolo di fondamentale importanza per un armonico e sano accrescimento. Federica Pescarmona OrtHo TriBune The World’s Orthodontic Newspaper • Italian Edition Allegato n. 1 di Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2012 - anno VIII n. 3 Marzo 2012 - anno VI n. 1 L’utilizzo del laser in ortodonzia newS & commenti Un riconoscimento all’ortodonzia italiana Marco Rosa eletto presidente dell’Ase F. Barzè, L . Savio, a. Bermond, M. Pulido Introduzione pagina 2 ScienZa & Storia Zampetti e Caprioglio ricordano Hoffer “padre nobile” dell’ortodonzia in Italia Oscar Hoffer viene celebrato da Paolo Zampetti e Damaso Caprioglio come fondatore, tra l’altro, di una celebre Scuola e di un trattato (1949) “Ortopedia dell’organo della masticazione”. pagina 10 Intervista al Presidente Sido Damaso Caprioglio Maurizio Manuelli Ho incontrato a metà gennaio Maurizio Manuelli, presidente Sido in carica nel 2012. Col nuovo statuto il presidente viene eletto con 3 anni di anticipo e fa parte stabile del Direttivo come presidente eletto per divenire presidente in carica per un anno e infine restare nel Direttivo per altri due anni come Past President (Junior e Senior). Durante l’intervista Manuelli ha ricordato un particolare. > pagina 4 In ricordo di Ben Addiego, maestro e pioniere Erano gli anni ’60 quando Ben e Antony Addiego vennero la prima volta a Milano per tenere un corso di ortodonzia. Alloggiarono all’hotel Duomo negli stessi giorni in cui c’erano i Beatles che avevano in programma un concerto, l’unico forse, che fecero in Italia. Il primo corso di ortodonzia dei fratelli Addiego si tenne alla Torre Velasca, nello studio associato, tutt’ora di Franco Poggio, già a quel tempo responsabile dell’attività ortodontica. Mi ero interessato della parte organizzativa con entusiasmo, ma anche con apprensione, perché dovevo tradurre due persone che parlavano un inglese americanizzato, su un tema allora a me completamente sconosciuto. Tutto andò bene perché i fratelli Addiego erano entrambi nati negli Stati Uniti, ma erano figli di immigrati italiani provenienti dalla Lucania (da Rionero in Vulture, se ben ricordo). Fortunatamente non ci fu bisogno di tradurre, perché il loro italiano, pur con l’inflessione d’origine non solo era comprensibile ma anche un po’ divertente. Capii subito che gli Addiego erano come la manna dal cielo, per creare un progresso ortodontico in un paese in cui fino allora non si sapeva che cosa fosse una banda e soprattutto non esistevano centri di formazione che, oltre alle basi culturali, insegnassero anche a muovere le mani, per realizzare ciò che con la testa si era pensato di fare. Non esistevano ancora le bande preformate per i molari: si doveva usare il nastro di acciaio e stringerlo attorno al dente con le pinze della S.S.White i 3 e i 4. Poi si faceva la cucitura con la puntatrice, si tagliava l’eccedenza, si ribatteva la coda e si ripuntava. Pensate ai canini, con la loro forma allungata e rotondeggiante; agli incisivi inferiori che bisognava “bandare” con unica cementazione, per evitare che si creassero interferenze nei margini mesiodistali che ne avrebbero impedito il corretto posizionamento. > pagina 10 Le Radiazioni Elettromagnetiche, RE, pluricromatiche e incoerenti emesse dal sole (Fig. 2), così come le RE monocromatiche, coerenti e amplificate emesse dai laser (Fig. 3), trasportano energia alla velocità della luce, sotto forma di pacchetti indivisibili, detti quanti o fotoni; questa energia elettromagnetica non si disperde, viene assorbita elettivamente da sostanze sensibili dette cromofori e si trasforma in altre forme di energia. Nel nostro corpo ci sono numerosi cromofori che reagiscono selettivamente a una specifica RE. Le RE incoerenti del sole inducono sui cromofori reazioni come l’aumento di produzione di vitamina D3, fondamentale per il metabolismo del calcio, per interazione con il 7-deidrocolesterolo presente nella cute. Un altro fenomeno indotto dalle RE del sole, ben conosciuto fin dall’antichità è l’azione antibatterica; la tubercolosi, prima Fig. 1 - L’esposizione al sole dei pazienti. dell’era degli antibiotici si curava solo con l’esposizione al sole dei pazienti (Fig. 1). La luce monocromatica, coerente e perfettamente collimata emessa dal laser, concentrando selettivamente tutta l’energia che trasporta sul bersaglio, è in grado di produrre anche reazioni più importanti, fino all’eliminazione del cromoforo specifico. > pagina 6 Fig. 2 - Luce incoerente, pluricromatica. Emissione radiale a 360°. EVENTO GRATUITO PER I SOCI POIESIS in regola con la quota associativa 2012 Con il patrocinio di SABATO, 14 APRILE 2012 Verona - Palazzo della Ragione terza PrimaVera L’estetica del viso per un approccio multidisciplinare al benessere 8.30 Registrazione, welcome coffee 9.30 Presentazione della giornata: Dott. Ezio Costa 10.00 Un approccio creativo, psicologico e tecnologico alla riabilitazione estetica Prof. G. Preti, Prof. G. Gassino, moderatore Prof. A. Borracchini www.poiesisweb.eu La Angle Society of Europe (Ase), prestigiosa Accademia d’ortodonzia con un centinaio di membri, ha (per la prima volta) un presidente italiano: Marco Rosa, eletto nel biennio 2012–13. www.dental-tribune.com 11.30 La valenza del parodonto nell’estetica del sorriso: moda o valore aggiunto? Dott. Alberto Fonzar 12.15 pausa caffè SESSIONE MEDICI 12.45 Odontoiatria estetica minimamente invasiva nell’approccio multidisciplinare al viso Dott. Angelo Putignano SESSIONE ASSISTENTI Workshop Teorico-praTico Make-up professionale Il viso come maggior indicatore del benessere psico-fisico generale della persona Dott. Filippo Ongaro 14.15 pausa pranzo 15.00 Lo studio del viso e della personalità del soggetto per un make-up d’autore Mo Stefano Anselmo 15.45 Possibilità e limiti del trattamento laser dei tessuti molli del viso Dott. Matteo Tretti Clementoni 16.35 Ringiovanimento facciale minimamente invasivo: l’Oralift Dott. Nick Mohindra 17.15 Tavola roTonda Approccio multidisciplinare all’estetica del viso ed al benessere della persona 8 crediti ECM per: Medici-Chirurghi, Odontoiatri, Igienisti (riservati ai primi 100 iscritti) Info e Iscrizioni Sponsor dell’evento www.poiesisweb.eu Segreteria Organizzativa Tel. 0583 952923 - Cell. 333 9069390 EDIL RAPID sas Case in Legno 2 News & Commenti Ortho Tribune Italian Edition - Marzo 2012 È utile o no raddrizzare i denti? Sì, nell’ampio concetto di salute U n articolo pubblicato su un giornale ad alta diffusione nazionale ritiene l’ortodonzia una delle prestazioni odontoiatriche spesso inutili: affermazione che mi ha lasciato perplesso e fatto riflettere. Non voglio entrare nel merito dell’articolo, ma comprenderne il significato di fondo, farne tesoro. Pur accettando la scarsa competenza di un certo giornalismo scientifico, non tollero il termine “truffa” (“Dal test della saliva all’ortodonzia dieci prestazioni a rischio truffa”). Seppur utilizzata solo nel titolo come “hook” (aggancio) la traslazione è ovvia: alcuni ortodontisti imbrogliano i loro pazienti. Importante sottolineare la profonda etica, il valore terapeutico e tecnologico, la preparazione che contraddistinguono la categoria. Le premesse da definire per affrontare razionalmente il tema della necessità dei trattamenti ortodontici sono numerose: il concetto di salute, il bisogno di cura del paziente, il trattamento estetico, il rapporto di fiducia medico paziente, il consenso informato (meglio “condiviso”), il ruolo degli ordini nella salvaguardia del cittadino. Ancora: limite e responsabilità nei trattamenti estetici e riaffermazione del ruolo medico LICENSING BY DENTAL TRIBUNE INTERNATIONAL dell’odontoiatra. Definita dall’OMS come “stato di benessere fisico, psichico e sociale, non semplice assenza di malattia”, per la salute viene giustificata ogni cura finalizzata al benessere fisico e mentale e all’adeguamento sociale. Il clinico, nel curare il paziente, dovrebbe andare dunque oltre la sofferenza e il malessere, per nutrirlo di nuovi aspetti che lo fanno sentire meglio. Quindi non più la storica questione se la malocclusione sia una patologia, ma benessere del paziente indotto dal raddrizzamento dei denti. Se l’intervento dell’ortodontista porta emozioni positive, maggior capacità di integrarsi e interagire con gli altri, percezione di miglior masticazione, basta per ritenere “salutare” il trattamento, importante per il paziente. Il suo bisogno di cura stante l’intento medico di curare la patologia rappresenta sempre un riferimento nella pianificazione terapeutica. In presenza di una patologia si deve curare ma anche andar oltre, “sentire” esigenze e desideri oltre la malattia. Il bisogno, inteso come necessità soggettiva, si distingue in primario e secondario: il primo viene riferito spontaneamente dal paziente, il motivo per cui spesso va dal dentista (“dottore, ho i denti storti e desidero raddrizzarli!”), l’altro è quello espres- so dopo che ha interagito con il medico nella prima visita. Dopo che si è entrati con lui in un rapporto empatico e si è in grado di leggerne emozioni e aspirazioni. In entrambi i casi è una manifestazione spontanea da gestire indipendentemente dalla patologia clinica. Se, ad esempio, desidera ruotare di pochi gradi un incisivo, lo si deve informare dell’ininfluenza funzionale, ma il suo desiderio merita attenzione anche se ad altri potrebbe sembrare un aspetto inutile. Relativamente all’estetica, considerarla come “ciò che è bello” non ha più ragione di essere; il modello estetico aggiunge al bello soggettivo anche la salute, il tecnologico e l’efficiente. Non ha più logica Luca Levrini Per la prima volta La presidenza della Angle Society a un italiano Marco Rosa ortodonzista della “vecchia e gloriosa” Scuola di Cagliari Quando si pone sotto osservazione l’utilizzo degli apparecchi ortodontici Poco è stato scritto sull'uso degli apparecchi e la compliance del paziente. Per questo motivo Manish Valiathan, Assistant Professor presso la Scuola di Ortodonzia Case Western Reserve University of Dental Medicine, membro del Board of Orthodontics ha preso in esame con alcuni colleghi i tipi di apparecchio prescritti, l’uso che ne fanno i pazienti e cosa capita quando in ortodonzia non si utilizza l’apparecchio per eseguire un lavoro. In una prima indagine i ricercatori hanno condotto un sondaggio di 2.000 ortodontisti scelti a caso nel Paese per indagare quali sono gli apparecchi che vengono prescritti. La maggioranza (58,2%) dei 658 intervistati afferma di optare per apparecchi mobili, circa il 40% dice di prescrivere il linguale fisso. Nota bene: la maggior parte degli ortodontisti dice ai pazienti di portare l’apparecchio mobile a tempo pieno per i primi 9 mesi e poi parttime nei successivi, incoraggiando l’utilizzo part-time per tutta la vita. Secondo i ricercatori, alcune primarie situazioni specifiche si possono risolvere senza uso di apparecchi. Tuttavia sulle condizioni che richiedono un uso continuo dell’apparecchio non sono state effettuate indagini definitive. Un'altra ricerca si è concentrata sulla compliance del paziente. Valiathan e colleghi hanno scoperto che il 60% proporre un trattamento estetico solo per un bel sorriso, ma perché gli strumenti utilizzati, tecnologicamente avanzati ed efficienti, portano a una naturale salute e prevenzione. Il concetto di salute, di bisogno personale di cura e la definizione di estetica aiutano a comprendere come sia possibile definire l’utilità della cura ortodontica. La medicina centrata sulla persona insegna che si può vivere in modo soggettivo l’aspetto clinico. Da parte nostra l’obbligo dopo aver ascoltato il paziente, d’informarlo della presenza o assenza di patologia e ininfluenza funzionale. dei 1.200 intervistati portava l’apparecchio per più di 10 ore al giorno nei primi tre mesi e il 69% li portava la notte. Degli utenti interpellati dopo un periodo variante da 19 a 24 mesi, il 19% aveva smesso di portarlo, mentre l’81% lo aveva ancora addosso, sebbene per una sola notte alla settimana. Infine, circa il 4% non lo ha mai portato. Lo studio ha inoltre evidenziato come età, sesso e tipo di apparecchio non incidono sulla compliance del paziente. Una terza ricerca ha esaminato le conseguenze dell’inutilizzo dell’apparecchio entro le prime quattro settimane dopo aver rimosso i dispositivi ortodontici. I ricercatori hanno misurato i denti dei pazienti prima e dopo riguardo alla spaziatura, overbite e underbite e affollamento denti. A trenta pazienti i dispositivi ortodontici sono stati rimossi ma gli apparecchi sono rimasti fissi ai denti per monitorare eventuali modifiche dovute all’assenza dell’apparecchio. Quasi la metà dei pazienti non ha mostrato movimenti, molti invece presentavano un assestamento positivo anche dei molari. Per alcuni, alla fine delle quattro settimane si è reso necessario un ulteriore trattamento ortodontico. La conclusione di Valiathan è stata che sono necessarie ulteriori indagini su un campione di popolazione più ampio. Marco Rosa è stato nominato presidente della Angle Society of Europe (Ase) per il biennio 2012–2013. Tra le più prestigiose accademie internazionali di ortodonzia la Angle Society of Europe conta circa 100 membri. Tra questi molti professori universitari ed eccellenti liberi professionisti specialisti in ortodonzia. Per la prima volta la presidenza viene data a un italiano. Marco Rosa specializzato a Cagliari a cavallo degli anni 80/90 è stato professore a contratto a Parma fino al 2004 e attualmente insegna all’Università dell’Insubria. Libero professionista a Trento, past President e fondatore dell’Asio, membro attivo delle maggiori Associazioni scientifiche internazionali, relatore in congressi mondiali e autore di pubblicazioni su riviste di grande valore scientifico, viene considerato oggi uno dei migliori esperti di ortodonzia intercettiva. A nome di tutta la redazione di Ortho Tribune le felicitazioni per la meritata presidenza, che viene a premiare una lunga dedizione all’ortodonzia, con spirito di sacrificio e impegno ma al tempo stesso, con semplicità e umiltà, una presidenza che onora l’ortodonzia italiana e gli appartenenti alla “vecchia e gloriosa” Scuola di Cagliari che ha aiutato i suoi esponenti a crescere in scienza e umanità. Damaso Caprioglio PUBLISHER/PRESIDENT/CEO Torsten Oemus [[email protected]] GROUP EDITOR - Daniel Zimmermann EDITOR - Claudia Salwiczek EDITORIAL ASSISTANT - Yvonne Bachmann COPY EDITORS - Sabrina Raaff; Hans Motschmann SALES & MARKETING Peter Witteczek; Matthias Diessner; Vera Baptist DIRECTOR OF FINANCE & CONTROLLING - Dan Wunderlich MARKETING & SALES SERVICESE - Nadine Parczyk LICENSE INQUIRIES - Jörg Warschat ACCOUNTING - Manuela Hunger BUSINESS DEVELOPMENT MANAGE - Bernhard Moldenhauer PROJECT MANAGER ONLINE - Alexander Witteczek EXECUTIVE PRODUCER - Gernot Meyer INTERNATIONAL EDITORIAL BOARD Dr Nasser Barghi, USA – Ceramics Dr Karl Behr, Germany – Endodontics Dr George Freedman, Canada – Aesthetics Dr Howard Glazer, USA – Cariology Prof Dr I. Krejci, Switzerland – Conservative Dentistry Dr Edward Lynch, Ireland – Restorative Dr Ziv Mazor, Israel – Implantology Prof Dr Georg Meyer, Germany – Restorative Prof Dr Rudolph Slavicek, Austria – Function Dr Marius Steigmann, Germany – Implantology ©2012, Dental Tribune International GmbH. All rights reserved. Dental Tribune makes every effort to report clinical information and manufacturer’s product news accurately, but cannot assume responsibility for the validity of product claims, or for typographical errors. The publishers also do not assume responsibility for product names or claims, or statements made by advertisers. Opinions expressed by authors are their own and may not reflect those of Dental Tribune International. DENTAL TRIBUNE INTERNATIONAL Holbeinstr. 29, 04229, Leipzig, Germany Tel.: +49 341 4 84 74 302 | Fax: +49 341 4 84 74 173 www.dental-tribune.com | [email protected] REGIONAL OFFICES Dental Tribune Asia Pacific Limited Room A, 20/F, Harvard Commercial Building, 111 Thomson Road, Wanchi, Hong Kong Tel.: +852 3113 6177 | Fax: +852 3113 6199 Dental Tribune America 116 West 23rd Street, Ste. 500, New York, NY 10011, USA Tel.: +1 212 244 7181 | Fax: +1 212 224 7185 Allegato n. 1 di Dental Tribune Italian Edition Anno VIII Numero 3, Marzo 2012 Registrazione Tribunale di Torino n. 5892 del 12/07/2005 DIRETTORE RESPONSABILE Massimo Boccaletti [[email protected]] EDITORE TU.E.OR. Srl - C.so Sebastopoli, 225 - 10137 (TO) Tel.:+39 011 0463350 | Fax: +39 011 0463304 www.tueor.it - [email protected] Sede legale e amministrativa Corso Sebastopoli, 225 - 10137 Torino AMMINISTRATORE Patrizia Gatto [[email protected]] DIRETTORE SCIENTIFICO Claudio Lanteri CO-DIRETTORE SCIENTIFICO Luca Levrini SUPERVISORE SCIENTIFICO Damaso Caprioglio GRAPHIC DESIGNER Angiolina Puglia REDAZIONE Chiara Siccardi Corinna Italia TRADUZIONI SCIENTIFICHE Cristina M. Rodighiero REALIZZAZIONE TU.E.OR. Srl - www.tueor.it STAMPA ROTO3 Industria Grafica S.p.a. Castano Primo (MI) PUBBLICITÀ Tueor Servizi Srl [[email protected]] DENTAL TRIBUNE EDIZIONE ITALIANA FA PARTE DEL GRUPPO DENTAL TRIBUNE INTERNATIONAL CHE PUBBLICA IN 25 LINGUE IN OLTRE 90 PAESI Diteci cosa pensate! Avete osservazioni di carattere generale o critiche che volete condividere? C‘è un particolare argomento che vi piacerebbe vedere sul Ortho Tribune? Scriveteci a: [email protected]. Non vediamo l‘ora di sentire il vostro parere! Se desiderate effettuare qualsiasi modifica al vostro abbonamento (nome, indirizzo o eventuali richieste) scriveteci a [email protected] includendo le specifiche dell‘abbonamento. Le modifiche alla sottoscrizione potrebbero richiedere fino a 6 settimane prima di risultare effettive. Scienza & Attualità Ortho Tribune Italian Edition - Marzo 2012 Movimento dentale: scienza della salute o eccessiva cosmetica? R. Wijey web article www.dental-tribune.com Il movimento dei denti tramite bracket è stato per lungo tempo considerato essere una cura permanente in caso di denti affollati. Però, ora sappiamo che questo approccio tradizionale non è nè permanente né una cura. La letteratura accetta che il solo modo per assicurare un allineamento soddisfacente è tramite l’uso di una ritenzione fissa o mobile per tutta la vita1. L’ortodonzia ha quindi provato la sua affidabilità in questi interventi. Quando ci siamo laureati e siamo diventati dentisti o specialisti, ci siamo tutti implicitamente legati a onorare la fiducia riposta in noi come professionisti medici. Però, l’ortodonzia tradizionale può causare riassorbimento radicolare o danni allo smalto, esacerbando la malattia parodontale, aumentando la possibilità di carie e devitalizzando i denti2. Dopo di che, inizia la necessità della manutenzione dei ritentori permanenti per tutta la vita, a carico sia del paziente sia del professionista. Nonostante il nostro stato di professionisti medici, la professione ortodontica si è allontanata dall’essere una scienza della salute e si è spostata verso il reame della cosmesi. dietro alle estrazioni di premolari si basano sll’affermazione di P.R. Begg nel 1954 che la bassa incidenza di malocclusione nelle dentizioni primitive era dovuta a diete con alimenti granulosi che causavano attrito; Begg ha quindi suggerito che questo portava a un’ampiezza premolare in ogni quadrante4 . La ricerca di Begg è stata ampiamente confutata in letteratura5, se non altro perché la sua teoria contraddiceva i risultati: l’affollamento e l’attrito aumentavano con l’età. Estrazioni dei premolari Le estrazioni portano alla stabilità? Non c’è migliore esempio della prevalenza delle estrazioni di premolari negli studi privati. I dati epidemiologici sono scarsi ma, secondo la più recente indagine condotta in studi privati americani, dal 25 all’85% dei nostri bambini hanno denti sani che sono stati estratti in nome dell’ortodonzia3. La giustificazione e il razionale Le estrazioni dei premolari portano a una maggiore stabilità? No. Lo studio definitivo di R.M. Little del 1981 ha rilevato un allineamento mandibolare anteriore soddisfacente in meno del 30% dei casi di estrazioni a 10 anni post-ritenzione6, e in meno del 10% dei casi a 20 anni post-ritenzione7. Molti altri studi hanno confermato questa conclusione. Nonostante gli igienisti, i dentisti e tutti gli altri specialisti si sforzino per preservare i denti, questo principio sembra essere fuori dalla sfera del pensiero della professione ortodontica. Quali sono le cause della malocclusione? Ogni qualvolta vi sia una lotta tra il muscolo e l’osso, l’osso “cede”, così scrisse T.M. Graber nel suo manifesto seminale del 1963 sull’influenza dei muscoli, sulla malformazione e la malocclusione8. Nella loro revisione sull’influenza dei muscoli mandibolari, Pepicelli et al (2005) hanno confermato ciò, asserendo che è “ben accettato” che la posizione e la funzione dei muscoli facciali e mandibolari rappresentino “influenze critiche” sull’allineamento e la stabilità9. Il peso della letteratura si basa sul fatto che la funzione muscolare e la postura (il modo in cui i pazienti deglutiscono e posizionano la loro Rimuginando sulla verità Fattori genetici Lauc et al. (2003) affermano che i fattori genetici hanno un ruolo significativo nella malocclusione, citando un numero di studi su gemelli. Però, le correlazioni genetiche tra fratelli sono intrinsecamente fallaci in quanto non considerano l’influenza di movimenti condivisi, che Garn et al. (1979) hanno definito come “effetto co-abitazionale”. Nonostante ciò, alcuni tratti sembrano essere caratteristici tra membri della stessa famiglia, e una possibile spiegazione è che tutti gli animali sembrano ereditare alcune funzioni muscolari. Wiley (1962) descrive il particolare rituale di accoppiamento dello spinarello, affermando “la struttura e la sequenza di questi movimenti sono una parte del make-up genetico del pesce e della forma del suo corpo”. Gli studi epidemiologici sulla malocclusione dimostrano che questa non segue le leggi di Mendel dell’ereditarietà. Mew (1986) cita l’esempio dell’anemia falciforme, che fornisce una sorta di immunità alla malaria. È diventata endemica in popolazioni dove è un vantaggio per la sopravvivenza, e mostra una progressiva diffusione familiare e geografica. La malocclusione, però, non ha mostrato alcun tipo di diffusione progressiva, con ogni permutazione trovata in ogni angolo del globo. Una modifica evoluzionaria di questa grandezza Rohan Wijey vive e lavora in Australia, sulla Gold Coast. Esercita nella sezione clinica della Myofunctional Research Company, MRC Clinics, e insegna a dentisti e ortodontisti di tutto il mondo sul tema dell’intervento precoce e dei dispositivi ortodontici miofunzionali. lingua), rappresentano la causa più significativa della malocclusione10. È ora di cambiare? Nei suoi 100 anni di storia, la tradizione ortodontica si è evoluta grazie a grandi menti, come Angle, Frankel, Graber, Rickets, Garliner e Little. Però, se aspiriamo a essere considerati una professione medica scientifica, l’ortodonzia deve continuare a evolvere con la ricerca. Questo significa un ri-orientamento verso un più evidente approccio basato sull’evidenza e orientato alla salute. Continueremo ad accettare rilasci o ritenzioni fino alla morte del paziente o dell’ortodontista? La scienza è questo: La causa è la funzione muscolare e la soluzione è l’ortodonzia miofunzionale. Questo articolo è stato pubblicato in Ortho Tribune Vol. 6 No. 3, giugno 2011. La bibliografia è disponibile presso l’Editore. web article www.dental-tribune.com R. Wijey Il dibattito sulle cause della malocclusione è in auge fin dalla nascita della scienza ortodontica, ma la risposta è stata trovata? Nella tradizione ortodontica, sono diversi i fattori di cui si è valutata l’influenza sulle determinanti ambientali e genetiche della malocclusione. Vi è un consenso comune sul fatto che la posizione dei denti sia maggiormente influenzata dal punto di vista ambientale e che lo sviluppo scheletrico lo sia dal punto di vista genetico. 3 richiederebbe anche milioni di anni, non una sola generazione e, inoltre, quale vantaggio genetico avrebbe la malocclusione perché si concretizzi questa supposta modifica evoluzionaria? Certamente, vi è una qualità di irrazionalità al modello genetico per l’eziologia della malocclusione, ma qual è la risposta? Fattori ambientali L’evidenza delle cause ambientali è formidabile. Weiland et al. (1997) hanno confrontato i crani di maschi austriaci del 19° secolo con quelli di loro contemporanei, trovando che la modifica nella dieta portava a mostrare livelli di malocclusione significativamente superiori. Corruccini e Lee (1984) hanno riportato che la malocclusione era significativamente peggiore nei bambini cinesi in U.K. rispetto ai genitori immigranti cresciuti in aree meno sviluppate. Dato che i fattori genetici erano invariati, la malocclusione della prole è stata attribuita alla dieta, alla perdita prematura dei denti decidui a causa di carie e respirazione orale. Corruccini e Beecher (1981, 1983, 1984) hanno anche dimostrato che la dieta con alimenti morbidi aumenta significativamente le malocclusioni dentali e scheletriche in topi, macachi e primati. Questo è dovuto soprattutto a una minor tonicità dei muscoli della masticazione, con il risultato di un’iperattività compensatoria dei muscoli dell’espressione facciale. Probabilmente i più significativi sono stati gli esperimenti di Harvold sui primate in cui la respirazione orale indotta ha causato una serie di malocclusioni e tutte includevano un’aumentata altezza facciale, uno spazio mandibolare più pronunciato e un angolo mandibolare più ampio: in breve, discrepanze scheletriche e dentali. La conclusione di Harvold era che la respirazione orale era il fattore scatenante, ma è un “reclutamento muscolare deviante” che causa direttamente uno sviluppo anomalo. Il peso dell’evidenza, sia che appartenga alla scuola genetica o ambientale, sembra portare al fatto che la disfunzione muscolare sia la causa della malocclusione. Il tipo e il valore nutrizionale della dieta hanno dimostrato di avere un impatto sulla tonicità dei muscoli facciali, la respirazione orale causa un “reclutamento muscolare deviante” e anche dal punto di vista genetico, il regno animale mostra una marcata tendenza all’ereditarietà della funzione (disfunzione) muscolare. L’influente manifesto di P.R. Begg del 1954 affermava che una mancanza di alimenti duri nelle diete moderne porta a una minor usura interprossimale e di conseguenza a un maggior affollamento. Sebbene Begg credesse che il fattore ambientale causasse affollamento dentale, la sua teoria si basava sulla convinzione che la forma scheletrica venga ereditata e non sia modificabile. Corruccini (1990), però, screditò la sua ricerca e riconobbe che le cifre di Begg rendono questa teoria ridondante in quanto l’affollamento e l’attrito aumentano con l’età. Nonostante non siano state considerate, le affermazioni di Begg servono ancora come razionale e giustificazione per gli ortodontisti di oggi per accorciare le arcate dentarie mediante estrazioni. Il profilo di questa ragazza di 13 anni (Fig. 1) mostra una mandibola gravemente sottosviluppata, con un conseguente overbite. La fatica dei muscoli mentali mostra anche una “deglutizione inversa” con attività mentale, che è la causa della malocclusione scheletrica. Dopo sei mesi di applicazione di un dispositivo miofunzionale di una terapia miofunzionale, l’allentamento della tensione muscolare ha permesso alla mandibola di traslare anteriormente, con un apparentemente spontaneo allineamento inferiore come conseguenza positiva (Fig. 2). Nonostante l’evidenza, l’industria sostiene il concetto delle cause muscolari della malocclusione a lunghezza di braccio perché quando viene riconosciuto, allora vi è l’imperativo morale che i grossi cambiamenti siano improrogabili. Quel momento è ora. La bibliografia completa è disponibile presso l’Editore. 4 L‘Intervista Ortho Tribune Italian Edition - Marzo 2012 Intervista a vasto raggio a Maurizio Manuelli Presidente della Sido in carica per il 2012 << pagina 1 Quasi 30 anni fa tenne una conferenza a un congresso Sioi, lui neofita e io chairman. Alla fine mi complimentai con lui con l’uditorio dicendo: “È nata una stella!”. Fui un buon talent scout perché sarà certamente un ottimo presidente. Sei stato eletto Presidente tre anni fa. Cosa significa attendere tanto per la presidenza attiva? Come giudichi la nuova impostazione del Direttivo Sido? Si è resa necessaria innanzitutto per la dimensione della società; prima, il lo è ottima, è la prima volta che la nostra società organizza un incontro all’estero. Il Moip e la Feo partecipano anch’esse al Congresso e molte società di area francofona hanno annullato i loro incontri per confluire a Montecarlo. I temi sono il Cone Beam, la terapia linguale e intercettiva. Il primo è il tema scelto dalla Società francese che organizzerà anche un pre-corso. L’argomento di Sido sarà la tecnica linguale. Il pre-corso sarà tenuto da G. Scuzzo e da D. Fillion. Una sezione del Convegno sarà dedicata alla tecnica linguale con esperti italiani e francesi. La Feo e il Moip con la Sido hanno scelto come proposta i limiti della terapia intercettiva in sarà un confronto fra tecniche ortodontiche fisse. Ho quindi invitato società affini a partecipare ai lavori. Da un censimento delle Società vedremo quali siano attive. In taluni casi, si è ecceduto nel crearsi un orticello dove cantarsela e suonarsela. cialisti. Quindi l’obiettivo è indicare ai giovani una strada verso l’eccellenza. Al di là di low cost e altre organizzazioni di vario tipo, l’eccellenza sia da perseguire. Lottiamo per far conoscere la Sido, spiegare chi siamo e cosa facciamo. Quali i temi, quali i relatori al XXIV Congresso di Firenze, dal 10 al 13 di ottobre? Quali altre Società come tecnici, igienisti, assistenti sono state invitate? Con quali obiettivi e relazioni? Come aiutare gli specializzandi, i giovanissimi specialisti, ad aver fiducia e iniziare una vera libera professione con propri studi fissi e non costretti a essere per sempre freelance? Sto lavorando per realizzare l’evento ortodontico di maggior impatto mai organizzato nel Paese. Scherzo se dico che non ho invitato Tweed, Begg, Stiamo pensando a un progetto giovani durante il Congresso, che dovrebbe dilatarsi per più anni. È ovvio che la formazione di base deve essere fatta nelle scuole di specialità. Stiamo valutando l’idea migliore (tutor sul territorio, corsi provinciali ecc.), per una fidelizzazione del cliente. Le ditte sono disponibili, si tratta di scegliere la formula migliore. Sul futuro della professione andiamo verso lo studio associato: lo schema del libero professionista solo contro tutti finirà. L’ortodontista fa molta fatica ad aver soci perché libero professionista ed è italiano. Si dice sempre infatti che di 2 soci uno è troppo! Ognuno è convinto di essere il più grande ortodontista vivente e questo, in una società, potrebbe crear problemi. Ma costi e pastoie burocratiche sono sempre più gravose, da soli è dura. Sto anche avviando accordi con banche e assicurazioni per offrire ai soci le migliori condizioni possibili. Quanto spazio intendi dare e quali futuri rapporti e supporti conferire all’IBO (Italian Board of Orthodontics)? Presidente eletto doveva precipitarsi a prenotare la sede, che risultava sempre già occupata. Lavorando in anticipo si può ottenere un prezzo migliore. Inoltre l’impegno del Presidente ora è limitato a un anno, ma già così sembra una montagna da scalare. Quale sarà il “leitmotiv” della tua Presidenza? Organizzare eventi importanti, avvicinarmi il più possibile al socio e fargli capire che la società esiste e lavora solo per lui. Ad Aprile, dal 27 al 30, hai organizzato lo Spring Meeting Sido a Montecarlo in “liaison” con la Societè Française. Perché questa scelta? Quali i temi affrontati, quali i relatori? Si cerca una soluzione ideale per il meeting primaverile. Fermo restando il convegno annuale, abbiamo testato varie formule; le presidenze precedenti (De Nuccio, Savastano, Chimenti) hanno provato vari schemi. Avevamo un accordo con la Società francese per un incontro insieme dopo Venezia. La scelta di Montecar- senso antero-posteriore, verticale e trasversale. Gli oratori scelti da Sido saranno J.J. Aknin, U. Hägg, A. Darendilarer e P. Cozza. Nella sezione Feo e Moip altri relatori di alto livello. Quali gli incontri regionali nel 2012 e quali argomenti? Li sospendiamo momentaneamente poiché abbiamo altri progetti. Abbiamo pensato di realizzare protocolli d’intesa con varie società mediche: con la Sip (Società Italiana di Pediatria), stiamo per firmare un accordo di formazione reciproca per 3 anni. Poi cercheremo accordi con pediatri di base, gli Orl, logopedisti, ecc. Vi sono 15-16 società “supersettoriali” nella Sido: dall’ortodonzia intercettiva sino a quella pre e postchirurgica. Non si creano così piccole ma agguerrite lobbies interne? Le Società nascono, con la gestione Ronchin, come trasformazione dei gruppi di studio. Uno sforzo, a mio avviso, non felice. Se molte Società sono attive, di altre si conosce il nome e poco altro. L’argomento di Firenze Roth solo perché non sono più tra noi. Ma tutti gli altri ci saranno. Sarà un confronto fra tecniche ortodontiche e filosofie esistenti al mondo. Una parte sarà dedicata ai progetti futuri più o meno imminenti. Abbiamo previsto uno spazio per tecnici, igienisti e Aso e organizzato programmi con l’accordo delle varie organizzazioni. Una domanda mi sta molto a cuore: quali rapporti pensi di avere con l’Asio? Come diffondere nei media la figura dello specialista? (la Sido consente di investire fino al 3%, max centomila euro, per l’immagine). A fronte di campagne low cost indegne non è opportuno diffondere l’importanza dell’ortodonzia e degli specialisti? Socio Asio, ho lavorato perché Asio e Sido si unissero per presentare la candidatura italiana al Congresso Mondiale 2020. L’Asio ha siglato una joint venture con l’Accademia, di cui ho cercato, invano, di farmi dare il testo scritto. Un tale accordo vorrei fosse siglato con Sido. Non è più possibile fare “carriera” in Sido se non si è spe- L’IBO è nella Sido, ma vorrei mantenesse autonomia. Ho un rapporto continuo con il Presidente IBO 2012, Redento Peretta, per un’azione comune. Vorrei che il socio giovane si specializzasse, facesse il “model display” e poi l’IBO (prima possibile per rimanere giovani e attivi). Quali programmi intendi sviluppare con Eos (European Orthodontic Society) e con l’Aaos (America Orthodontic Society)? Un nostro socio F. Miotti, è stata eletta Presidente Eos nel 2015. Da sempre i nostri rapporti con la Società sono intensi: in passato, quando il presidente Eos era italiano la Sido ha sempre unito il convegno primaverile al Congresso Eos (vedi Sorrento 2002). Con l’Aao i rapporti sono molto buoni: il numero di speaker italiani in questa fondamentale manifestazione è aumentato, segno dell’alto livello raggiunto dall’ortodonzia italiana. Come Past President Sioi e fondatore della rivista sono fiero che l’European Journal of Paediatric Dentistry abbia ottenuto a giugno 2011 l’Impact Factor come Maurizio Manuelli prima e unica rivista italiana. Come intendi procedere con Progress in Orthodontics per ottenerlo pure voi? Il costo è proporzionato? (sembra tre volte più della nostra rivista). Durante la presidenza Sfondrini, dopo anni, siamo riusciti a fare entrare nell’Index, Progress in Orthodontics. Unitamente alla casa editrice Elsevier seguiamo un percorso per ottenere nei prossimi anni l’Impact Factor. Mi informerò sulla reale proporzione di costo tra le due riviste e del sistema di spedizione di Elsevier. Quali rapporti con l’Accademia Italiana di Ortodonzia? Il terzo congresso mondiale WIOC a Verona ne ha sottolineato la validità e stima in ambito mondiale. Non è opportuno pensare a una sinergia fra le forze ortodontiche in vista delle difficoltà economiche e sociali e per ottenere nel 2020, Sido e Asio insieme, il Congresso Mondiale WFO (Federazione Mondiale Specialisti in Ortodonzia) in Italia? Quanto all’Accademia Italiana di Ortodonzia ho invitato come speaker la Presidente 2012 Ute Schneider-Moser. La sinergia per il 2020 esiste con Asio poichè Asio e Sido sono le due Società iscritte alla WFO. Sinceramente l’Accademia è nata dal desiderio di alcuni professionisti di uscire dalla Sido, dove non si ritrovavano più e crearsi un propria Società per puntare “all’eccellenza”. Non ho mai capito questa divisione considerando che entrambe puntano allo stesso obiettivo. Vedremo in futuro. Come intendi proseguire o modificare il bellissimo programma Sido “Aprite i Vostri Cuori!”? Il nostro progetto di solidarietà si è trasformato in un programma consolidato grazie all’avveduta gestione del prof. Gandolfini. L’iniziativa “adotta un sorriso” ha un grande successo e sempre più colleghi aderiscono al progetto che segue lo schema americano: “dona un sorriso” alla società. Stiamo pensando ad altre iniziative poiché in un momento in cui la criticità si fa pressante anche noi dobbiamo fare la nostra parte e tendere una mano alle fasce meno fortunate. Quale messaggio daresti ai giovani Sido? L’ortodontista è il più bel mestiere del mondo. Quindi auspico che i giovani possano capirlo, al di là di tutte le problematiche organizzative, economiche, logistiche e burocratiche che tendono a ridurre il piacere che dà questo mestiere. Il mio messaggio è quindi “Dateci dentro ragazzi. Non stancatevi”. Damaso Caprioglio Il Consulente Ortho Tribune Italian Edition - Marzo 2012 Tutte le novità sull’utilizzo del denaro contante (o assimilato) web article www.dental-tribune.com In anni recenti, il Governo è intervenuto a più riprese per individuare dei limiti all’utilizzo di denaro contante e di libretti bancari e postali al portatore e altri titoli al portatore (es. assegni trasferibili). Col cd. “Decreto Salva Italia” (Legislativo n. 201 del 6 dicembre 2011, convertito in Legge 214 del 22 dicembre), il Governo ha apportato modifiche restrittive. Per la professione odontoiatrica, le conseguenze riguardano i rapporti coi fornitori e collaboratori e coi pazienti. Vediamo. In sintesi, la legge dispone il divieto di trasferire contanti (e, come detto, libretti e titoli al portatore) per importi pari o superiori a € 1.000,00. Per gli importi superiori ai € 999,99, bisognerà quindi comportarsi come spiegato nel box. La violazione del limite verrà punita con una sanzione amministrativa tra l’1% e il 40% dell’importo, con un minimo di € 3.000,00, aumentato al 5% per i trasferimenti superiori ai € 50.000,00. Benché le limitazioni citate siano formalmente in vigore dalla data di pubblicazione sulla GU, le violazioni, sanzionate dal febbraio 2012, colpiscono sia chi effettua il pagamento sia chi lo riceve. Il divieto di utilizzo dei contanti e dei titoli al portatore riguarda il “valore oggetto del trasferimento” riferito all’intera operazione non a ciascun singolo trasferimento di denaro. Sono quindi vietati i pagamenti, anche inferiori a mille euro “artificiosamente frazionati”. Questo chiarimento consente di ricevere ed effettuare pagamenti frazionati in maniera non artificiosa, ovvero perché espressione della libertà contrattuale (es. per acquisti a rate) o derivanti dalla consuetudine. Di seguito ecco tre esempi tipici di situazioni in cui il pagamento di un importo complessivo superiore alla soglia non è artificiosamente frazionato e si può corrispondere attraverso molteplici pagamenti, ciascuno inferiore a mille euro. Per molti odontoiatri è abituale ricevere una somma a titolo di acconto e successivamente ulteriori acconti ad avanzamento del trattamento. Pertanto sarà legittimo incassare per contanti i pagamenti per una prestazione che superi complessivamente la soglia, se vengono corrisposti in versamenti separati di valore inferiore a mille euro e con una ripartizione temporale ragionevole, preferibilmente in corrispondenza delle visite in studio (meglio ancora in presenza di un preventivo che riporti le modalità di pagamento pattuite). In maniera analoga, si può pagare una singola fattura di un fornitore di importo superiore alla soglia, con dei pagamenti in contanti distinti nel tempo (es. a 30 e a 60 giorni) purché ciascun pagamento sia inferiore ai mille euro e ci sia un espresso accordo in merito (per esempio, con l’indicazione in fattura dei termini di pagamento o la sottoscrizione di un contratto). Infine, la Fondazione Studi ritiene che si possa anche pagare in contanti lo stipendio ai collaboratori e ai dipendenti, purché sia sottoscritto un accordo e avendo cura di indicare nel cedolino che si tratta di un acconto (o meglio, di istruire in merito il consulente del lavoro). Poiché la norma è stata modificata ripetutamente ed è risultata a volte di difficile interpretazione, si suggerisce di non dare per scontato che una condotta accettabile in passato sia ancora consentita e di rivolgersi al proprio consulente per gli opportuni chiarimenti. - - - alessandro Lanteri, commercialista Come comportarsi Denaro contante: per gli importi superiori a € 1.000,00 sarà obbligatorio utilizzare i servizi degli intermediari finanziari autorizzati (ovvero le banche e le Poste Italiane) o sistemi di moneta elettronica. Assegni bancari e postali: sarà obbligatorio indicare il nome o la ragione sociale del beneficiario e riportare la dicitura “non trasferibile”. Gli intermediari finanziari rilasciano già assegni che riportano la clausola di non trasferibilità. Tuttavia, si può richiedere per iscritto di ottenere assegni in forma libera, pagando un’imposta di bollo di € 1,50 cad. Assegni circolari, vaglia cambiari e postali: vengono emessi con la clausola di non trasferibilità. Tuttavia, si può chiedere per iscritto che vengano emessi in forma libera, se sono di importo inferiore a € 1.000,00. Libretti bancari e postali al portatore: sarà obbligatorio ridurne il saldo a una somma inferiore a € 1.000,00, oppure estinguerli. Maestro 3D ORTHO System Soluzioni innovative per applicazioni dentali www.maestro3d.com AGE SOLUTIONS SRL - www.age-solutions.com - www.maestro3d.com Viale Rinaldo Piaggio, 32 56025 Pontedera - PI - ITALY tel: 0039 0587274815 - fax: 0039 0587970038 [email protected] 5 6 Pratica & Clinica Ortho Tribune Italian Edition - Marzo 2012 web article www.dental-tribune.com L’utilizzo del laser in ortodonzia F. Barzè, L . Savio, A. Bermond, M. Pulido << pagina 1 Negli anni ’60 del secolo scorso Maiman ha finalmente portato a termine il progetto del laser che Einstein aveva teorizzato nel lontano 1916: un apparecchio in grado di selezionare RE pure, monocromatiche, dotate di una singola lunghezza d’onda, di amplificarle attraverso l’emissione stimolata di fotoni coerenti in fase tra di loro, di estrarle con una direzione precisa, perfettamente collimate e di trasportar-le fino agli elementi bersaglio (Fig. 3). Fig. 3 - Luce monocromatica, coerente. Emissione modulata e collimata. L’utilizzo del laser in medicina è stato suggerito da una ponderosa letteratura che si è occupata della relazione tra la luce e il regno vegetale e animale e dalla possibilità di scegliere laser capaci di selezionare una luce di lunghezza d’onda e frequenza specifica, che riconosce un bersaglio preciso, per avere il massimo controllo degli effetti biologici che induce. Laser per odontoiatria I laser che trovano applicazione in odontoiatria appartengono alla banda degli Infrarossi: Diodi (808-980nm) e ER:YAG (1064 nm) emettono Infrarossi IR near, vicini alla luce rossa visibile (720 nm), per i tessuti molli della bocca. ER:YAG (2.940 nm) emette IR far, per i tessuti duri della bocca. Grazie all’avvento di laser a diodi di piccole dimensioni (Figg. 4, 5) e a un costo relativamente ridotto, questa tecnologia si sta facendo strada anche in odontoiatria. Gli scettici e gli oppositori del laser sono ancora numerosi, tuttavia il processo di diffusione è irreversibile, conside- sutura e terapie farmacologiche di supporto, che garantisce una guarigione per seconda intenzione, rapida, senza dolore e senza esiti cicatriziali, non potrà che essere apprezzato dai pazienti e tenuto nella giusta considerazione dall’operatore. I laser a diodi emettono radiazioni infrarosse IR che riconoscono elettivamente come cromofori: l’emoglobina e i pigmenti esogeni ed endogeni di cui il principale è la melanina. L’azione sul cromoforo emoglobina, nelle due forme ossigenata e non, ci spiega il controllo sul sanguinamento, che avviene sot-to forma di una trombizzazione dei vasi di piccolo calibro; perciò il diodo viene impiegato efficacemente anche in flebologia. L’azione sulla melanina ha esteso l’uso del diodo anche nei trattamenti estetici per l’eliminazione di macchie solari della cute e la depilazione definitiva. Secondo la potenza in Watt della macchina distinguiamo: - diodi a bassa potenza: emettono IR di pochi mW, inducono reazioni biochimiche sui cromofori sensibili. Sono essenzialmente terapeutici, biostimolanti; sono gli apparecchi che ci consentono di prati-care la LLLT (Low Level Laser Therapy). - diodi ad alta potenza: emettono radiazioni dotate di un’energia in grado di eliminare selettivamente il cromoforo specifico. Gli IR ad alta potenza inducono, sugli atomi sensibili, aumento di energia cinetica. L’effetto chirurgico è essenzialmente un fenomeno foto termico e l’eliminazione del tessuto trattato avviene per vaporizzazione dell’acqua, le cui molecole vengono coinvolte per attrito e urti nei movimenti vibrorotazionali degli atomi eccitati. La cessione di energia tra atomi e molecole e l’aumento di temperatura all’interno del tessuto avviene per conduzione, in tempi di femto secondi 10 -15s. In commercio sono reperibili diodi che emettono IR di varie lunghezza d’onda: 808, 810, 915, 940, 980 nm. La profondità dell’azione chirurgica, sostenuta dall’alta potenza, aumenta progressivamente con la lunghezza d’onda: si passa dai 2 mm del 808-810 ai 6 mm del 980. Anche i diodi chirurgici, impostati alle potenze più basse, svolgono in profondità un’azione antalgica, antinfiammatoria e biostimolante su recettori specifici. La HLLT (High Level Laser Therapy) è una forma di trattamento terapeutico relativamente recente che si propone di ridurre i tempi della LLLT usando potenze di alcuni Watt per 1-2 minuti, applicate con manipoli decentrati. Si conoscono più di 500 cromofori presenti nel nostro corpo, però è sufficiente tenere conto delle reazioni alla luce dei più importanti per elaborare le strategie terapeutiche sorprendenti che ci Fig. 4 - Laser a diodi di ultima generazione. rati i profondi cambiamenti che questa tecnologia ha provocato in altre branche mediche, in primis l’oculistica. Uno strumento come il laser a diodi, che ha un’azione chirurgica poco invasiva, che garantisce un ottimo controllo del sanguinamento, che contemporaneamente svolge un’efficace azione decontaminante del campo operatorio, che consente di evitare punti di Fig. 5 - Dimensione della camera di amplificazione di un diodo. permette il laser. Se osserviamo il diagramma di assorbimento delle RE da parte dei principali cromofori: proteine, emoglobina, melanina e acqua (Fig. 6) vediamo che a livello delle lunghezze d’onda delle radiazioni emesse dai diodi (800-1000 nm) c’è una scarsa affinità per l’acqua. Fig. 6 - Curva di assorbimento per acqua, emoglobina, proteine e melanina. Questo significa che le RE non vengono assorbite completamente, non esauriscono la loro azione su questo cromoforo, di cui sono ricchissimi i tessuti superficiali, ma arrivano più in profondità a interagire con i cromofori specifici: melanina ed emoglobina per il fenomeno prevalente della dispersione o scattering. Oltre i 1.100 nm il fenomeno di scattering si attenua perché diventa prevalente l’affinità dell’acqua e già a 1.500 nm tutto il fascio di luce viene assorbito da questo cromoforo; infatti la profondità d’azione del laser ER:YAG 2.940 nm è di pochi micron. Elencando i diversi tipi di diodi abbiamo riportato le profondità dell’azione chirurgica di ciascun diodo o lunghezza di estinzione (L) della rispettiva RE emessa. Secondo la legge di Lambert e Beer la profondità di estinzione di una luce è quella in cui la sua intensità diminuisce di un fattore e=1/1,27 per assorbimento. Per cui L=1/1,27=1/µa dove µa rappresenta il coefficiente di assorbimento, che esprime la probabilità che i fotoni vengano assorbiti, durante il loro percorso all’interno di un tessuto specifico. Per le lunghezze d’onda della luce emessa dai diodi il calcolo si complica perché il fascio di luce coerente non viene assorbito completamente, per la maggior parte viene respinto, disperso da atomi che non vibrano in sintonia: subisce il fenomeno dello scattering per cui l’equazione diventa L=1/µa+µs, dove µs rappresenta il coefficiente di dispersione o scattering. Alla fine si ottiene una lunghezza di estinzione efficace: Le=1/µe dove µe=µa+µs rappresenta il coefficiente di assorbimento efficace. Il fenomeno dello scattering, per queste lunghezze d’onda, interessa il 75% della RE incidente e porta l’azione terapeutica e chirurgica dei diodi molto al di là del punto di estinzione della luce per il solo fenomeno di assorbimento; in tutti i casi la profondità dell’azione chirurgica viene calcolata nel rispetto di precise leggi e calcoli matematici. Non spetta al clinico eseguire questi calcoli, l’industria ci fornisce apparecchi corredati di protocolli precisi, che ci permettono di usufruire di ricerche e sperimentazioni cliniche approfondite, però è importante conoscere i principi che regolano il funzionamento del laser e come agisce l’energia che applichiamo. Il laser ci offre altre possibilità, la scelta della modalità di applicazione della luce: in modo continuo o frazionato in più impulsi. Se applichiamo la luce in modo continuo (CW) sarà sufficiente impostare sulla macchina la poten- za in Watt. Con la seconda modalità dovremo impostare anche la frequenza Hz di ripetizione dell’impulso e la percentuale di ON-OFF o di Duty, ossia di emissione o interruzione dell’emissione della luce. Possiamo così interporre tra un impulso e l’altro un intervallo durante il quale i tessuti adiacenti all’area di ablazione possono recuperare la temperatura fisiologica per un’azione chirurgica ancor meno aggressiva. La chirurgia laser sui tessuti molli della bocca è piuttosto semplice, si effettua prevalentemente con la modalità a contatto in CW utilizzando fibre di diametro 200, 300, 400 µm. La foto (Fig. 7) mostra l’impostazione dei parametri di un diodo a luce continua: si imposta la potenza in Watt. La durata del tempo di lavoro la impostiamo se abbiamo necessità di rispettare protocolli rigidi; l’apparecchio smette di emettere luce al raggiungimento del tempo prestabilito. Le foto successive (Figg. 8, 9) mostrano i parametri che si impostano con la luce frazionata: potenza (W), frequenza di impulso (Hz) e Duty o On-Off, ossia la percentuale di emissione della luce nell’unità di tempo. >> pagina 7 Fig. 7 - Parametri della luce continua CW, è sufficiente impostare la potenza in Watt. Figg. 8-9 - I parametri che si impostano con la luce frazionata: potenza (W), frequenza di impulso (Hz) e Duty o On-Off, ossia la percentuale di emissione della luce nell’unità di tempo. Pratica & Clinica Ortho Tribune Italian Edition - Marzo 2012 << pagina 6 Alla luce di quanto abbiamo visto fin qui possiamo riassumere le prerogative vincenti del laser a diodo: - Profondità di azione chirurgica predicibile, da calcoli matematici e leggi precise. - Microinvasività per specificità di azione sul cromoforo. - Controllo efficace del sanguinamento grazie alla sensibilità dell’emoglobina agli IR near. - Decontaminazione delle aree trattate. - Controllo del dolore a livello centrale per stimolo alla produzione di endorfine che bloccano la trasmissione del dolore a livello pre- e post-sinaptico. - Controllo del dolore a livello delle terminazioni periferiche per blocco sinaptico da iperpolariz-zazione della membrana cellulare. - Minor tensione sui margini della ferita per aumento dell’efficienza del microcircolo linfatico. - Effetti antinfiammatorio e biostimolante per una guarigione rapida e senza cicatrici. Fig. 10 - Rappresentazione schematica dell’azione del laser (da Miserendino: Laser in dentistry). Nella Fig. 10 che rappresenta schematicamente gli effetti della radiazione chirurgica, osserviamo che l’evaporazione avviene al centro del fascio luminoso, dove si raggiunge la temperatura massima. L’eliminazione del tessuto incomincia a 100 °C per evaporazione esplosiva, la temperatura aumenta in modo progressivo e già a 300 °C iniziano fenomeni di carbonizzazione, evidenti per il colore nerastro che assume il tessuto. Muovendo la fibra con velocità adeguata cercheremo di evitare eccessi di carbonizzazione rendendo più efficace e meno invasiva la nostra azione. Se teniamo ferma la mano andiamo a svolgere l’azione chirurgica su una superficie fissa, quella della fibra, ma muovendola in modo più o me-no rapido, aumentiamo la superficie su cui lavoriamo e riduciamo la densità di potenza (DP): W/cm2. Man mano che ci allontaniamo dal centro di incidenza del raggio verso la periferia i fenomeni termici sono meno evidenti, i tessuti appaiono leggermente edematosi però sono vitali, beneficiano degli effetti decontaminanti e biostimolanti indotti dalla luce dispersa e sono in grado di scatenare immediatamente un processo di guarigione ottimale. A tal fine è importante ricordare la necessità di asportare i residui di tessuto carbonizzato, con una garza o una pinzetta, in modo da avere una ferita senza detriti per ridurre la fase essudativa della guarigione, facilitando e accelerando il compito dei leucociti neutrofili e dei macrofagi. Gli interventi chirurgici all’interno della bocca e in altri distretti del corpo come l’orecchio esterno, l’occhio, le cavità nasali, si eseguono in ambiente parzialmente settico, non arriviamo mai a ottenere una vera e propria sterilizzazione. Il laser, grazie all’estrema programmabilità dei fattori potenza, frequenza e durata di impulso può essere considerato lo strumento chirurgico di elezione per questo ambiente. È un’arma in più nelle mani dell’operatore, capace di eliminare in pochi secondi tutti i patogeni in modo mirato, senza danneggiare l’individuo ospite e senza gli effetti collaterali che accompagnano l’uso massiccio di antibiotici. Il bisturi è sterile solo al momento di estrarlo dalla custodia, la punta della fibra rinnova la sterilità tutte le volte che si attiva. Sui tessuti duri della bocca, in particolare, abbiamo la necessità di eliminare i batteri dalle cavità pronte per il restauro in Conservativa e dai monconi pilastro in Protesi. Nella complessa anatomia dell’endodonzio la luce, grazie a fenomeni di riflessione, rifrazione e scattering è in grado di garantire una decontaminazione efficace, in pochi secondi e con protocolli collaudati. Sui tessuti molli l’efficacia decontaminante del laser a infrarossi ne fa lo strumento di elezione per la chirurgia soprattutto nei pazienti defedati, perché è in grado di eliminare i patogeni a monte, prima che invadano il torrente sanguigno. Nei pazienti con difetto della crasi coagulativa o in terapia con anticoagulanti, il laser ci consente di eseguire interventi senza particolari precauzioni e senza interrompere la terapia grazie al perfetto controllo del sanguinamento. In Paradontologia il laser risulta risolutivo nella maggioranza dei casi, in particolare è efficacissimo nelle parodontiti giovanili; permette di evitare interventi a lembo e le sequele che ne derivano, eliminando i batteri che si annidano nei tessuti molli, sulle pareti delle radici e all’interno dei tubuli canalari esposti. L’eliminazione dei batteri innesca immediatamente i fenomeni di guarigione delle lesioni. Alla luce di quanto abbiamo visto, quale può essere l’utilità del laser in ortodonzia? Sicuramente può semplificare l’approccio chirurgico al trattamento ortodontico, permettendo di eseguire rapidamente interventi sui frenuli patologici, in modo non invasivo, che non richiede che una piccola dose di anestesia e particolari accorgimenti nel postoperatorio. Soprattutto il postoperatorio è privo di sequele per i piccoli pazienti che possono riprendere ad alimentarsi senza particolari accorgimenti da subito. Il laser inoltre ci consente di intervenire su alcune emergenze che si presentano nel corso dei trattamenti ortodontici. Possiamo ridurre efficacemente le ipertrofie gengivali, scappucciare elementi ritenuti per accelerarne l’eruzione e alla fine del trattamento ottimizzare il risultato estetico con rifiniture sui tessuti molli. Ci consente di trattare efficacemente anche le afte, frequenti durante il trattamento ortodontico. Nei disordini dell’ATM degli adulti, che spesso richiedono un trattamento multidisciplinare che include l’ortodonzia, è d’aiuto nel ridurre la fase infiammatoria acuta. Da ultimo voglio solo accennare alla accelerazione dei tempi di trattamento che, secondo alcuni autori, verrebbe favorito dall’azione biostimolante della luce infrarossa sull’osso in via di rimaneggiamento, sotto la spinta di forze calibrate. Le lunghezze d’onda più efficaci nell’accelerare gli spostamenti vanno da 808 a 830 nm; utilizziamo potenze di 100-200 mW per 2-3 minuti per arcata, con manipolo decentrato e movimento a scansione. Ripetiamo il trattamento ogni quindici giorni. Primo caso Frenulectomia superiore (Figg. 11-16): l’intervento è stato eseguito con anestesia topica, lidocaina 15% in crema, lasciata in situ per 3 minuti. Il laser è stato impostato a 2 W in continua (CW) e ha richiesto circa 6 minuti dall’applicazione dell’anestesia. Non sono stati applicati punti di sutura e non è stata prescritta terapia di supporto. 7 Figg. 17-22 - Frenulectomia inferiore. In Figg. 21, 22 si noti l’assenza totale di sanguinamento che rende estremamente semplice l’intervento. Figg. 11-16 - Frenulectomia superiore, l’intervento. In Fig. 16 si noti la guarigione a 6 giorni. Secondo caso Frenulectomia inferiore (Figg. 17-24): è stato necessario iniettare un quarto di tubo-fiala di mepivacaina, 1% di adrenalina, CW, 2 W di potenza, per l’importanza del frenulo da asportare. Si noti la caratteristica lingua bifida e la notevole riduzione della mobilità. >> pagina 8 Figg. 23, 24 - Recupero immediato e completo della mobilità della lingua. 8 Pratica & Clinica Terzo caso Urgenza per perdita di attacco su canino incluso (Figg. 25-31). Nelle prime foto si notino gli esiti del primo intervento, eseguito con elettrobisturi, che non si è potuto portare a termine per il sanguinamento eccessivo e per la reazione del piccolo paziente al dolore. Il paziente inviato dal collega è stato sottoposto a un secondo intervento con la sola anestesia topica, lidocaina al 15%, eliminando dapprima il tessuto necrotico, CW, 1,5 W. Ortho Tribune Italian Edition - Marzo 2012 Quarto caso Scappucciamento canino ritenuto con anestesia topica (Figg. 32-35), 2 W in CW. Figg. 36-40 - Scappucciamento mucoso per accelerare l’estrusione del canino. Sesto caso Finalizzazione, riduzione ipertrofia gengivale arcata superiore e desensibilizzazione (Figg. 41-47). Occorre prima eseguire un sondaggio accurato per valutare la dimensione di tessuto da asportare senza danneggiare osso. L’intervento è stato eseguito con anestesia topica, ripetuta 3 volte. Con una potenza di 3 W in modalità frazionata, 100 Hz e Duty 50%. La paziente non ha riferito sensibilità postoperatoria, le ferite sono state protette con Aminogam. Figg. 41-47 - Finalizzazione, riduzione ipertrofia gengivale arcata superiore e desensibilizzazione. In Fig. 47 si noti la condizione a distanza di 8 giorni. Sindrome disfunzionale dell’ATM (Figg. 48,49) Si utilizza un manipolo decentrato con una potenza di 1 W in CW. 60s transdermico, 30s meato acustico esterno ripetuto due volte; trattamento a giorni alterni fino alla risoluzione della sintomatologia. Figg. 32-35 - Scappucciamento canino ritenuto con anestesia topica. Quinto caso Scappucciamento mucoso per accelerare l’estrusione del canino (Figg. 36-40), 2 W in CW. Figg. 48, 49 - Sindrome disfunzionale dell’ATM. Afta (Figg. 50,51) Potenza di 1 W, CW. 60s non a contatto, 30 s di pausa, ripetere fino ad asciugare la lesione; poi sfiorare con la fibra per asportare la parte superficiale della lesione. Conclusioni Figg. 25-31 - Urgenza per perdita di attacco su canino incluso. In Figg. 30, 31 si noti lo stato di guarigione. Abbiamo visto in azione il laser: nei casi di emergenza non occorre rimuovere i bandaggi, è sufficiente un’anestesia topica, non occorre applicare punti di sutura, non necessita farmaci di supporto. Riduce molto lo stress dell’operatore e dei piccoli pazienti anche nei casi di frenulectomia più complessi. Il laser semplifica molto le procedure, ci dà un perfetto controllo del sanguinamento che ci permette una visione eccellente del campo operatorio. >> pagina 9 Pratica & Clinica Ortho Tribune Italian Edition - Marzo 2012 Tueor Servizi srl &info ordini Corso Sebastopoli, 225 - 10137 Torino Tel.: 011 0463350 • Fax: 011 0463304 • www.tueorservizi.it ..:: Testo Atlante ::.. Figg. 50, 51 - Afta. << pagina 8 Se un bravo chirurgo può effettuare un’ottima frenulectomia anche con la tecnica a lama fredda, non può neanche lontanamente assicurare Il postoperatorio tranquillo e senza complicanze che ci garantisce il laser. Dopo aver sbandato i denti il laser ci è d’aiuto se dobbiamo procedere a uno sbiancamento efficace e rapido, in quanto il fascio di luce coerente viene attratto selettivamente dal colore blu che aggiungeremo preventivamente al gel di perossido di idrogeno 37%. Accentua l’effetto sbiancante grazie all’apporto di calore concentrato nella zona dove abbiamo spalmato il gel e non va in profondità a danneggiare la polpa, perché si esaurisce sul cromoforo. Il potere antalgico e desensibilizzante della luce ci assicura contro eventuale sensibilizzazione degli elementi trattati. Da ultimo possiamo promuovere il laser come lo strumento di elezione per ridurre l’ipertrofia gengivale, che è una costante dei trattamenti ortodontici e per armonizzare le ogive, in modo minimamente invasivo, senza sequele cicatriziali. UPERIORE INCLUSO Per informazioni riguardanti i laser utilizzati, contattare il dott. F. Barzè: [email protected] bibliografia 1. Atkins P.V.: Physical Chemistry. Ed. 3, New York: WH Freeman, 1986. 2. Widgor H.A. et al.: Lasers in Dentistry, Lasers in Surgery and Medicine. Vol. 16(2), 1995. 3. White J.M., Gelskey S.C.: The Nd:Yag laser in dental treatment. J Can Dent Ass. Apr. 1993. 4. Salina S. Borgonovo A. Bellucci G. Maiorana C.: Oral soft tissue management by Nd:Yag and Diode Laser; Oral presentation at First Congress of European Society for Oral Laser Application. Vien-na 17-20 maggio 2001: abstr. 66:26-27. 5. A.A. V.V. Laser in Clinica Odontoiatrica: linee guida della Società Italiana di Laser in Odonto-stomatologia. Milano: ed. RR Adv. 2004. 6. Thomsong H.B.: Physic of Semiconductor Lasers. Wiley, N.Y.1981. 7. Wolbarsht ML, Laser Applications in medicine and biology. Plenum Press, New York 1971. 8. Gherlone E., Cattoni F.: Il laser in Protesi Fissa e piccolo Chirurgia. Edizioni Martina Bologna 2005. 9. Maggioni M.,Attanasio T.,Scarpelli F., I laser in Odontoiatria PICCIN Padova 2009. 10. Maiorama C., Salinas S., Laser a Diodi: indicazioni e applicazioni cliniche in Odontostomatolo-gia. Aris due srl 2004. 11. Pini R., Interazione Laser tessuti biologici. CNR. 12. Benedicenti A., Atlante di Laserterapia, III edizione ReschEditriced 2005. IL CANINO SUPERIORE INCLUSO Diagnosi e Terapia basate sull’evidenza scientifica Un libro dedicato a un argomento specifico come la mal posizione intraossea dei canini superiori. Capitoli 1.1 1.2 1.3 1.4 2.1 2.2 Definizione Epidemiologia Eziologia Diagnosi e previsione di inclusione Complicanze cliniche del canino incluso Qual è il momento ideale per iniziare a monitorare il canino mascellare? 2.3 Approccio terapeutico al canino mascellare con malposizione intraossea: fase intercettiva ortopedico- P. COZZA, M. MUCEDERO, M.R. RICCHIUTI, T. BACCETTI ortodontica 3.1 La preparazione ortodonticoprechirurgica 4.1 La fase chirurgica 5.1 Analisi parodontale dopo terapia combinata ortodontico-chirurgica 6.1 Durata e previsione del trattamento 7.1 Rischi e complicanze del trattamento ortodontico-chirurgico 8.1 Linee guida 144,00 euro (ANZICHÉ 160,00 EURO) ..:: Collana di ortodonzia diretta dal prof. Damaso Caprioglio ::.. LA TOMOGRAFIA VOLUMETRICA IN ORTODONZIA L’uso della Tomografia Volumetrica oggi, si ritiene abbia superato la radiologia tradizionale. Attraverso il rendering tridimensionale, è possibile ricostruire la proiezione prospettica del cranio con risultati simili a quelli percepiti dall’occhio umano nel guardare una fotografia. A. GRACCO, L. LOMBARDO, M.P. GUARNERI 85,00 euro (ANZICHÉ 95,00 EURO) LE MINI VITI ORTODONTICHE E LORO APPLICAZIONI CLINICHE l’esperienza della scuola di Aarhus Il libro parla della necessità di ancoraggio scheletrico in ortodonzia che è sorta in risposta all’aumento del numero di pazienti adulti che richiedono un trattamento ortodontico. B.MELSEN - C.VERNA - C.LUZI 63,00 euro (ANZICHÉ 70,00 EURO) DISTALLAZIONE DEI MOLARI SUPERIORI - IL FAST-BACK L’evoluzione della distallazione molare: dalle forze extraorali ai dispositivi no compliance. C. LANTERI - M. BERETTA - V. LANTERI 49,00 euro (ANZICHÉ 55,00 EURO) LASER E ODONTOIATRIA PEDIATRICA “Laser e Odontoiatria pediatrica” raccoglie l’esperienza di un gruppo di Professionisti, prevalentemente appartenente al Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche e Maxillo Facciale della “Sapienza” di Roma, convogliata in un manuale dai contenuti chiari e di facile lettura, che mette in collegamento la Clinica con la Ricerca. a cura di: A. POLIMENI E R. KORNBLIT 120,00 euro 9 10 Scienza & Storia Ortho Tribune Italian Edition - Marzo 2012 In ricordo di Ben Addiego, maestro e pioniere, a cura di Domenico Arnone e Damaso Caprioglio Due fratelli, una vera manna dal cielo per un progresso ortodontico in Italia < pagina 1 Quasi sempre occorreva fare ricorso a quel modo di lavorare che più tardi R. Ricketts chiamò terapia bioprogressiva: in realtà si trattava di un’esigenza determinata dall’uso di fili di acciaio che costringevano ad aumentare la distanza fra gli attacchi. Si evitava il coinvolgimento iniziale dei denti troppo malposizionati o si doveva aumentare la lunghezza del filo, interponendo fra gli attacchi le anse da modellare nella forma più adatta per creare una forza che portasse al progressivo allineamento. Non esistevano archi preformati, non si aveva idea di cosa fosse il nichel-titanio o la superelasticità. Fermentava però un interessamento per l’ortodonzia in generale e soprattutto per quella che consentiva di controllare lo spostamento corporeo degli elementi, mediante la creazione di coppie di forze. I fratelli Addiego fecero 14 corsi in Italia fra gli anni ’60 e ’70 in varie città. Intercalavano sempre una stringata parte teorica a una seduta di modellazione di archi e anse o alla costruzione di un apparecchio sul paziente. Ben si dedicava soprattutto alla parte teorica, mentre Antony lavorava per bandare e posizionare gli archi. Ben mi diceva spesso che non capiva come potesse definirsi ortodontista chi non sapeva piegare un filo o curvare un’arco con l’aiuto della torretta. Noi siamo debitori ai due fratelli per le tante cose insegnate. Non tanto e non soltanto sul piano professionale ma anche – e forse soprattutto – su quello umano e affettivo. L’ultima volta che sentii Ben fu l’anno scorso quando mi chiamò per comunicarmi che era morto Tony Gianelli. Anche per telefono si percepiva la commozione e il dolore. Un figlio di Ben si chiama Mimmo per dimostrarmi il suo affetto e la sua amicizia. Per me Ben era come un fratello. Quando soggiornai nel New Jersey, ad Haddonfield, presso la famiglia dei genitori, mi portava alla Temple University dove insegnava, mentre il padre andava per vongole veraci lungo la Long Beach per condire gli spaghetti in mio onore. Sono profondamente amareggiato per aver appreso della “Sono venuto in Italia per dare ai bambini un sorriso e una buona masticazione” Foto del corso tenuto da Ben e Anthony Addiego alla Dental Children nel 1970. In primo piano, da sinistra Anthony Addiego, Siervo, Ben, Caprioglio, La Rocca. Sul retro, in centro, Scozzaro e Bracco. In piedi a destra, Giannì e Tenti. sua dipartita con molto ritardo: ho scritto alla moglie Karen per esprimerle tutto il mio dolore. Voglio concludere il mio ricordo lasciando un po’ di spazio a Maso Caprioglio che ha condiviso con me tale tristezza e che nel suo studio ha ospitato l’ultimo corso tenuto in Italia dai fratelli Addiego dal 26 al 30 Aprile 1970. Quanto tempo è passato da allora! Domenico arnone Il contributo di Oscar Hoffer (1907-1984) all’Ortognatodonzia L’iniziatore di una moderna concezione ortodontica in Italia può essere considerato Oscar Hoffer. Nato a Trieste il 12 luglio 1907, iscritto al corso di laurea in Medicina all’Università di Milano, si laureò nel 1933 con una tesi sull’importanza delle malattie orofaringee nella patologia generale. Nel 1935 conseguì il titolo di specialista alla Scuola di perfezionamento in odontoiatria e protesi dentale attiva presso l’Istituto Stomatologico Italiano e divenne allievo di Gaetano Fasoli presso la Cinica odontoiatrica dell’ateneo milanese, dove percorse tutti i gradini della carriera universitaria: assistente incaricato nel ’36, aiuto nel ’38, nel ’39 libera docenza in Odontoiatria e Protesi Dentaria. Nel 1947, terminata la guerra, divenne docente di Ortodonzia presso la Scuola di specializzazione in Odontoiatria e Protesi dentaria dell’Università milanese, assumendo la direzione dell’omonimo reparto presso l’Istituto Stomatologico Italiano, di cui divenne direttore nel ’54 e presidente nel ’66. In questo periodo iniziò la sua opera di ortodontista; si distinse infatti per l’introduzione della gnatologia e dell’ortopedia funzionale. In collaborazione con Silvio Palazzi introdusse in Italia il metodo biomeccanico di Andresen e Hau- pl. Nel ’49 diede alle stampe il trattato “Ortopedia dell’organo della masticazione”, che riscosse entusiastici consensi a livello internazionale. Ecco quanto scrive Hoffer nella prefazione: “I contributi clinici dei risultati ottenuti con il sistema delle placche mobili secondo Schwarz e soprattutto l’orientamento funzionale dei principi di Andresen-Haupl costituiscono oggi la più moderna e scientifica conquista nel campo terapeutico dell’ortodonzia. L’impiego nella terapia ortodontica delle capacità di stimoli funzionali provocati e trasmessi dall’attività muscolare sul tessuto parodontale costituisce l’essenza di questo nuovo concetto terapeutico. Scientificamente il sistema è saldamente sostenuto dalle ricerche istologiche di Haupl, dalle quali risulta che le modificazioni tissutali possono esplicarsi solamente in seguito all’attività di stimoli funzionali”. È doveroso però ricordare che tale metodica era già stata proposta sin dal 1937 presso la Clinica Odontoiatrica dell’Università di Pavia con Silvio Palazzi, il quale divenne, nel ’47, anche direttore dell’Istituto Stomatologico Italiano e condusse, con Hoffer, dirigente del reparto di Ortodonzia, ricerche di ordine clinico con l’utilizzo di questo sistema. Certamente per l’epoca una metodica innovativa, che non mancò di sollevare critiche da parte di esponenti del mondo accademico nazionale (Muzj, Armenio) ma che successivamente si affermò in modo deciso. Nel ’55 Hoffer venne nominato Professore incaricato di Clinica Odontoiatrica presso l’Ateneo Milanese: vincitore del concorso per ordinario a Cagliari nel ’63; venne chiamato in quello stesso anno come straordinario a Milano dove insegnò sino all’82, anno del collocamento a riposo. Autore di oltre 250 pubblicazioni scientifiche a stampa, di 4 trattati su temi odontoiatrici, si distinse soprattutto nei filoni clinici preferiti, cioè l’ortodonzia e la gnatologia, con contributi originali di natura sperimentale sullo sviluppo dell’apparato masticatorio e dei distretti cervico-facciali, a orientamento etiopatogenetico e clinico-terapeutico, tra cui meritano di essere ricordati gli studi sulle modifiche istologiche indotte da terapia funzionale ortodontica sull’ATM del Macacus Rhesus. Ulteriori sviluppi alla disciplina vennero forniti dagli studi, con indagini teleradiografiche, sulla possibilità di accrescimento di una mandibola iposviluppata mediante le stimolazioni indotte dalla terapia ortopedica funzionale. Autore di due classificazioni; quella sintomatologica e quella biogenetica, nel campo delle anomalie ortodontiche, la scuola di ortopedia dento-facciale da lui impostata fu senza dubbio fra le migliori al mondo: il suo trattato “Ortopedia dell’organo della masticazione”, pubblicato nel ’49 riscosse consensi a livello internazionale. Fu anche membro di prestigiose società scientifiche italiane e straniere (europee e statunitensi), presidente della Siocmf, dell’Associazione italiana di implantoprotesi orale e della Società italiana di studi e prevenzione della carie. Morì a Milano il 28 gennaio 1984. Paolo Zampetti Damaso Caprioglio Con Mimmo Arnone, al quale sin dal 1960 mi lega una fraterna e profonda amicizia, ho vissuto quasi tutta l’avventura italiana dei fratelli Addiego. Infatti, dopo il corso alla Torre Velasca a metà maggio 1967 vennero alla Clinica Odontoiatrica dell’Università di Pavia, ove allora ero assistente ordinario e dirigevo i reparti di ortodonzia e odontoiatria infantile. Credo sia stato il primo corso tenuto presso una clinica universitaria sulla tecnica Edgewise. Mi colpì subito una frase di Ben: “Sono venuto in Italia non solo per insegnare l’ortodonzia ma per veder ridurre le carie nei bambini e solo dopo, per ridar loro un sorriso e una buona masticazione!” I fratelli Addiego non erano mai mossi da interessi economici, avevano il piacere di ritornare nella terra dei loro avi e di diffondere l’ortodonzia coi concetti prima esposti. Ci fu subito un feeling epidermico. Parlava “un suo” italiano, schietto, che andava al cuore: di qui un’amicizia che durò tutta la vita. Si era laureato col fratello alla Temple University di Philadelphia, ove Ben continuò a insegnare part time. La sua didattica era semplice immediata ma precisa e meticolosa. Nell’aprile del ’70 lo invitai a tenere un corso di tecnica Edgewise nel mio studio a Milano in Via Tadino (presso quella Dental Children che oggi celebra i 52 anni, nella stessa sede). Vi confluirono una ventina tra i migliori ortodontisti italiani (fu un onore ospitare Giannì, Bracco, Tenti, Continolo, Scozzaro, Miclavez, Bacchin, Siervo, La Rocca, Mancini, Cattaneo, De Mola e Calderone). Fu un corso pratico e di grande utilità. Sapeva infondere grande empatia verso il paziente curando l’approccio psicologico e trasmettendo gioia e un entusiasmo contagioso. Formai con pochi altri il Giso (Gruppo Italiano di Ortodonzia): Giuse Cozzani invitò Tony Gianelly e spostai il centro dei miei studi all’Università di Boston. Con Ben tuttavia non persi i contatti e l’ultima volta trascorremmo una “tre giorni” bellissima. Vi era pure Mimmo Arnone al Congresso dell’European Orthodontic Society (Eos) a Sorrento e con Roberto Martina, che era presente, trascorremmo una serata di luna piena, con chitarre, mandolini e canzoni napoletane che Ben adorava. Ora certamente riposa nel sabato senza tramonto e avrà ricevuto il premio dei buoni e dei giusti che han saputo donare a piene mani la loro scienza per ridare un sorriso e serenità a tanti bambini. Damaso Caprioglio Notizie dalle Aziende 11 Ortho Tribune Italian Edition - Marzo 2012 Approccio Ortodontico Attivatori Pluri-Funzionali: il nuovo approccio ortodontico globale Gli Attivatori Pluri-Funzionali (APF), sono apparecchi funzionali morbidi che guidano e stimolano il ripristino dell’equilibrio della bocca e dell’occlusione. Questi apparecchi, inizialmente in caucciù, nacquero negli anni ’50 in Francia, dalle idee dei Professori René Soulet e André Besombes e furono chiamati apparecchi a doccia Soulet Besombes. Dal 1983, grazie al dott. Rodrigue Mathieu di Montpellier, collaboratore del Prof. Besombes, e allievo del prof. Pedro Planas di Barcellona, gli attivatori hanno subìto un’evoluzione straordinaria, attraverso l’integrazione nella gamma di forme e materiali nuovi. Gli APF hanno la particolarità di essere realizzati con materiali morbidi, rispettosi del Meccanismo di Respirazione Primario MRP fisiologico: caucciù, elastomero e staminalene (silicone). Tutti questi materiali garantiscono una sicurezza sanitaria totale e beneficiano delle norme CE, BIO compatibilità, norme ISO medicali, FDA ed USP. Esistono diversi tipi di APF: di I°, II°, III° classe, espansori arrotondati ed espansori e conformatori squadrati. Le modalità di utilizzo degli APF, permettono al paziente di continuare una vita sociale normale, dovendo essere portati poche ore di giorno e la notte. Gli APF, rieducano le funzioni disturbate come deglutizione, masticazione, fonazione e respirazione nasale, allineano i denti, sbloccano i ma- scellari e modificano l’attività muscolare associata alla malocclusione. Gli APF hanno sempre un’azione tridimensionale: verticale, sagittale e trasversale. L’uso specifico degli CAMPAGNA ABBONAMENTI APF è insegnato, dal dott. Rodrigue Mathieu nella Scuola di Formazione OSB-Organizzazione Spaziale Della Bocca, il metodo ortodontico-protesico funzionale globale. 2012 Dental Tribune arrichisce la scelta per l’informazione Emanuela Favetti Tel.: 392 6408126 Numero verde: 800 59 24 59 www.sodis-apf.fr Age Solution Maestro 3D Open Dental Scanner Maestro è lo scanner per applicazioni dentali. Il sistema è pensato appositamente per semplificare e automatizzare il processo di progettazione di protesi dentali e produzione di protesi personalizzate. 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Per questo motivo la PolyBur può essere d’aiuto durante l’escavazione per ottenere nella pratica una terapia veramente riproducibile. Ecco la teoria: dire addio al fondo cavitario bianco candido e porre la propria fiducia nella capacità di rimineralizzazione del dente. Il Dott. Dominik Dortmann di Mülheim-Kärlich descrive le prime impressioni avute con l’escavazione autolimitante, e pone domande talvolta scettiche a cui risponde il Prof. Karl-Heinz Kunzelmann di Monaco, che ha contribuito a sviluppare la fresa a rosetta in polimero. con la sonda. Devo ammettere che la cosa mi trasmette a pelle una sensazione spiacevole. A prima vista sembra contraddire tutto quello che ho imparato durante la mia formazione e la mia esperienza pratica. Un nuovo modello di pensiero per il medico! Kunzelmann: la superficie più morbi- da è un elemento estremamente importante nella valutazione dei procedimenti di escavazione autolimitanti, che oltre alla PolyBur comprendono per esempio anche gli enzimi proteolitici, il Carisolv e la fluorescenza laser. >< pagina 12 Karl-Heinz Kunzelmann Dominik Dortmann La scelta della qualità Maxillo Prep all’IDS 2011 Komet ha presentato una fresa a rosetta i cui taglienti si smussano non appena toccano la dentina sana dura. La teoria della “escavazione autolimitante” mi è piaciuta in quanto noi medici conosciamo quelle zone o quelle colorazioni ingannevoli che simulano una carie, tutte situazioni in cui si perde la propria sicurezza. Nel nostro studio lavoriamo bene con il CariesDetector. E osserviamo sempre che il colore rosso intenso non scompare improvvisamente dopo l’asportazione dello strato dentinale successivo, bensì sbiadisce. È difficile riconoscere un confine netto e penso che la PolyBur possa aiutare in questo caso. Kunzelmann:< dobbiamo abbandonare l’idea di cercare il confine assoluto tra “infected/affected layer” perché non esiste in questi termini. Si tratta piuttosto di processi di diffusione batterica non delimitabili. Sarebbe più adeguato oggi parlare di gradienti, che Lei Dott. Dortmann vede come un gioco cromatico sfumato quando utilizza il CariesDetector. Deve immaginare una densità batterica che decresce in modo graduale partendo dalla lesione in direzione della dentina non modificata, con il risultato di un livello crescente di mineralizzazione e durezza. Seguendo le ricerche scientifiche di Fusayama, viene rimossa solo la colorazione rosso intensa, mentre le poche tracce di colorazione rosa pallido vengono semplicemente ignorate. Con il CariesDetector Lei non riesce quindi a distinguere chiaramente tra le sezioni di dentina, tuttavia posso assicurarLe che dal punto di vista scientifico il concetto è valido. Dortmann: per una verifica mi rimane quindi il vecchio controllo con la sonda – il “cri dentaire”, il tintinnare della sonda sul fondo bianco della cavità. Esiste tuttavia questo strato dentinale demineralizzato che non fa tintinnare la sonda e che appare duro al contatto, ma che ha però la capacità di rimineralizzarsi. Quando utilizzo la PolyBur autolimitante per l’escavazione so di poter mantenere questo strato. Nel complesso tuttavia la fresa lascia un fondo cavitario molto più morbido di quanto si è abituati – così morbido da rendere totalmente nullo il controllo © 01/2012 · 406016V0 Dortmann: Le soluzioni razionali in Pre-implantologia Il chirurgo orale deve ragionare per sé in termini di ergonomia e di efficacia operativa, e per i propri pazienti deve pensare a soluzioni atraumatiche e sicure. Komet ha voluto sviluppare uno strumentario essenziale per il bone management preimplantologico, che consenta un lavoro di alta qualità, in tempi ridotti e a minima invasività. La linea Maxillo Prep comprende tutta una serie di strumenti e dispositivi per la gestione dell’osso, come per es. viti di espansione e condensazione, espansori, strumenti manuali per modulazione angolare, viti di osteosintesi. Per saperne di più richiedete o scaricate da internet la brochure Chirurgia della Komet. Chirurgie Surgery KOMET ITALIA S.r.l. · Via Fabio Filzi 2 · 20124 Milano · Telefono (02) 67 07 66 54 · Fax (02) 67 47 93 18 · [email protected] · www.komet.it 406016V0_AZ_KI_MaxiloPrep_A4.indd 1 23.01.12 08:20 12 Industry Report << pagina 11 È assolutamente logico: ogni procedimento che opera con delicatezza verso la sostanza del dente e che ha nella dentina demineralizzata il suo termine finale di trattamento deve inevitabilmente lasciare una superficie più morbida. Per questo motivo devono essere nuovamente valutati anche tutti gli studi che trattano della durezza della dentina. Per il futuro di questi sistemi sarà decisivo un cambio generale di mentalità in chi effettua il trattamento. Eliminare la sovraterapia significa anche però riconoscere finalmente la grande variabilità della carie e cercare il termine terapeutico finale da qualche parte nella sezione della dentina demineralizzata ma non ancora denaturata. Ogni medico dovrebbe essere consapevole che quando la sonda tintinna e il fondo cavitario risplende si è ormai proceduto definitivamente a una sovraterapia, ed è andata distrutta parte della preziosa sostanza dura del dente. Dortmann: quanto Lei afferma può anche essere corretto, tuttavia diventa difficile allontanarsi così semplicemente da una scuola di pensiero acquisita, per quanto antiquata essa sia. Finora ho eseguito con successo le escavazioni con frese a rosetta, acquisendo nel tempo una notevole sensibilità tattile. Posso affermare di procedere in modo estremamente prudente e con la massima delicatezza. In generale però non ho neanche nessun problema ad abbandonare tutta questa esperienza e ad affidarmi a una fresa polimerica. Manca sempre però il motivo decisivo per il quale io dovrei adattarmi e utilizzare in via supplementare la PolyBur. Kunzelmann: naturalmente è possibile Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2012 eliminare la carie delicatamente utilizzando anche gli strumenti classici, come gli escavatori manuali o le frese a rosetta. Questi strumenti però sono così duri che possono rimuovere anche la dentina sana. Un’applicazione delicata si basa quindi esclusivamente sulla Sua esperienza in qualità di utilizzatore. I procedimenti limitanti al contrario offrono un termine finale certificabile in modo obiettivo e riproducibile. Desidero sottolineare ancora una volta che ritengo che la PolyBur sia indicata solo per la carie morbida posta in prossimità della polpa nei denti da latte e permanenti clinicamente asintomatici, in particolare in caso di carie nascosta. Dopo aver rimosso le sezioni periferiche con lo strumentario classico, la PolyBur Le dà poi la sicurezza di non aprire la polpa. Rispetto alle frese in carburo di tungsteno la PolyBur è in grado di proteggere quei decisivi 0,5–0,7 mm, uno strato rimineralizzabile che fa la differenza tra un’otturazione conservativa e un trattamento endodontico. Se tuttavia si espone la polpa, questo significa che non era possibile evitarlo. Dortmann: penso che la PolyBur sia assolutamente indicata anche per l’odontoiatria infantile, perché si sa che i denti da latte parzialmente mineralizzati hanno effettivamente la capacità di rigenerarsi dopo un incapsulamento con idrossido di calcio. Questo lo vediamo ogni giorno nel nostro studio con i nostri giovani pazienti! Per quanto riguarda però gli adulti non sono ancora totalmente sicuro. Chi mi garantisce che questo strato parzialmente demineralizzato che è rimasto sotto l’otturazione adesiva grazie alla PolyBur non causi a medio termine una pulpite? Kunzelmann: oggi sappiamo che la Analisi Micro-CT: si vede chiaramente quali zone sono state rimosse con la fresa in carburo di tungsteno (rosso) e quali con la Polybur (verde). Il mantenimento della sostanza è nettamente visibile. dentina morbida posta sotto una spessa otturazione adesiva è in grado di rimineralizzarsi. La domanda da porsi quindi non è più se decidere per una terapia ultraconservativa della carie o meno. Oggi mi devo chiedere: come posso effettuare una terapia della carie ultradelicata in modo affidabile, riproducibile ed efficiente? Le Sue riserve sul fatto che la PolyBur non rimuova abbastanza carie possono essere attenuate per esempio grazie agli studi fatti sul Carisolv. La PolyBur rimuove molta meno dentina rispetto alle frese in metallo duro, ma ne rimuove molta di più rispetto al Carisolv. E la stragrande maggioranza degli autori delle oltre 100 pubblicazioni disponibili sul Carisolv valuta positivamente i risultati raggiunti. A livello di logica si deve ammettere quindi che la PolyBur rimuove dentina sufficiente da evitare lo sviluppo di pulpite. Studi sulla PolyBur sono in corso presso diverse università, e i risultati parziali raggiunti sono molto promettenti. Dortmann: dopo un trattamento con la PolyBur lo strato demineralizzato rimasto appare a un controllo radiologico come una recidiva della carie. Io spiego la cosa ai miei pazienti e sottolineo che in questo modo potrebbe essere eventualmente evitato un intervento endodontico. Nel caso in cui però il paziente dovesse cambiare odontoiatra, potrebbe facilmente nascere il sospetto che non sia stato effettuato un lavoro pulito da parte mia. Kunzelmann: sì, in effetti tutti i procedimenti autolimitanti comportano il fatto che i raggi X vengano assorbiti in misura minore in questo strato. Tuttavia Lei agisce correttamente: la migliore strategia è informare il paziente di questa situazione. Noi siamo ancora all’inizio del nostro lavoro di “chiarificazione” – con noi intendo 6 rinomati professori universitari tedeschi che a partire da ora daranno un’accelerazione massiccia alla tendenza per una maggiore protezione della sostanza del dente nella terapia della carie. I miei studenti di Monaco “stanno crescendo” con le possibilità della terapia della carie autolimitante, e in un tempo non lontano questo principio uscirà dalle università per conquistare gli studi medici. A questo riguardo anche i suoi colleghi sapranno presto interpretare correttamente l’immagine radiografica. Tra l’altro i miei studenti amano la PolyBur blu perché riduce di molto lo stress quando devono lavorare in prossimità della polpa. Dortmann: questo posso confermarlo anch’io per quanto riguarda l’odontoiatria infantile. Tuttavia il trattamento con la PolyBur richiede sempre una documentazione più ampia e un controllo successivo (test di vitalità). E se per un adulto in un modo o nell’altro mi sento più sicuro con un’estirpazione del nervo eseguita correttamente e un successivo trattamento del canale radicolare, in questo modo evito il rischio di una pulpite, è estremamente spiacevole per il paziente... Kunzelmann: allora si dovrebbe porre questa domanda: vorrei veramente che si effettuasse su di me un trattamento endodontico, se questo potesse essere evitato con l’impiego di uno strumento monouso supplementare? Nella nostra cattedra di insegnamento tengo un “registro mentale della polpa salvata” per ogni trattamento endodontico risparmiato grazie alla PolyBur. Articolo pubblicato su “ZWR - Das Deutsche Zahnärzteblatt”, Edizione 12/2011. Sirona Grandi novità nella tecnologia radiologica Mars e Astra producono una qualità d’immagine eccellente Ora con le immagini radiologiche degli apparecchi Sirona Orthophos XG la diagnosi è più facile che mai. Gli algoritmi software riducono gli artefatti metallici nelL’algoritmo software Astra elabora la DVT e migliorano la un’immagine chiara e definita. qualità dell’immagine senza però aumentare la dose emessa (Mars). Nel campo della radiologia panoramica 2D, Astra garantisce immagini brillanti e ricche di contrasto, mentre su Orthophos XG 3D il volume piccolo supplementare e la modalità High Definition permettono un impiego ancora più flessibile. Bensheim, 23/01/2012. Con un importante e innovativo pacchetto software Sirona mette nuovamente in evidenza il valore intrinseco della sua linea Orthophos. Tutti gli apparecchi Orthophos XG 3D, per esempio, possono essere aggiornati gratuitamente con il pacchetto “Release 2”. Con l’ausilio di queste innovazioni vengono ridotti efficacemente il rumore e gli artefatti. Un’altra caratteristica contenuta nel pacchetto rende possibile selezionare un campo visivo più piccolo con una risoluzione di 100 µm. Astra riduce il rumore dell’immagine Tutti gli apparecchi radiologici della famiglia Orthophos XG lavorano, a partire dalla “Release 2”, con un nuovo algoritmo software che migliora decisamente la qualità d’immagine delle radiografie panoramiche 2D: Astra (Anatomically Structured Reconstruction Algorithm) elabora un’immagine più chiara, con contrasti più elevati e meno rumore, senza che compaiano fastidiosi artefatti sui bordi. La nuova qualità d’immagine di Astra crea in questo modo la premessa ideale per una diagnosi sicura. Mars riduce gli artefatti metallici Il radiologico combinato Orthophos XG 3D con la “Release 2” registra già da subito diverse innovazioni: proprio come Galileos, anche Orthophos XG 3D acquisisce ora i volumi 3D in modalità Mars (Metall-Artefakt-Reduktions-Software). Mars è un algoritmo che rileva automaticamente i fastidiosi artefatti metallici ed elimina per quanto possibile le loro ombre e i loro riflessi. Il risultato è un’immagine più chiara e nitida che facilita la diagnosi. Proprio come Astra, anche Mars ottimizza la qualità dell’immagine senza aumentare la dose emessa o il lavoro necessario. “Sirona è a favore di un uso responsabile dei raggi X. Per questo il nostro proposito è di ottenere la migliore qualità d’immagine con la dose minima e un flusso di lavoro perfetto”, afferma Wilhelm Schneider, responsabile marketing del settore Sistemi radiologici di Sirona. La modalità HD, opzionale, aumenta la sicurezza della diagnosi Ci sono casi, come per esempio gli interventi chirurgici, nei quali in cambio della necessaria sicurezza si deve accettare una maggiore dose di radiazioni. Per tali trattamenti altamente specifici l’uti- Sirona Dental Systems S.r.l. Via Fermi, 22 - 37136 Verona - Tel.: +39 045 8281811 - Fax: +39 045 8281830 - [email protected] - www.sirona.it lizzatore ha a disposizione da subito una modalità di acquisizione ad alta definizione (HD), selezionabile opzionalmente. Orthophos XG 3D esegue 500 riprese singole invece di 200, dalle quali viene poi ricostruita l’immagine radiologica tridimensionale. Ne risulta una maggiore precisione dei dettagli che insieme con il contrasto più elevato facilitano la diagnosi. La modalità HD può essere attivata e disattivata in qualsiasi momento sul touch panel di Orthophos XG 3D. Un volume supplementare ottimizza i trattamenti endodontici Oltre al volume radiografico di forma cilindrica utilizzato finora di 8x8 cm (Ø x altezza), Orthophos XG 3D può riprodurre ora anche un volume più piccolo di 5x5,5 cm (Ø x altezza). Questo volume è particolarmente idoneo per l’endodonzia, poiché l’inquadratura più piccola non solo minimizza la dose emessa ma consente anche di risparmiare tempo in fase di diagnosi. Anche con questo volume radiografico più piccolo, il dentista può utilizzare, se necessario, la modalità HD. In questo caso si passa automaticamente alla dimensione voxel di 100 µm. Questa risoluzione d’immagine più elevata è poi sempre indicata se è importante riconoscere anche il più piccolo dettaglio. Con l’aggiunta del nuovo volume piccolo di 5x5,5 cm (Ø x altezza), Orthophos XG 3D è ora perfetto per l’endodonzia. Notizie dalle Aziende 13 Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2012 K avo Italia Ivoclar Vivadent Nuova filiale a Milano Telio CS Inlay e Onlay Show room, corsi di aggiornamento e molto altro ancora! Da settembre 2011 è operativa a Sesto Marelli la nuova filiale di KaVo Italia a Milano. Situata all’interno di una moderna e accogliente palazzina, la nuova struttura dispone di uffici commerciali, assistenza tecnica, aule corsi, show room e CBCT Technology Application Center. Collocato in una posizione geograficamente strategica, il nuovo branch office si integra con gli altri già esistenti: Genova, dove risiedono gli uffici "storici" e una linea di produzione per l’Europa, Ancona e Napoli dove si trovano uffici commerciali e show room per servire direttamente i clienti delle zone limitrofe. I nuovi uffici, sede anche dell’assistenza Imaging per il sud Europa, consentiranno a KaVo di essere più vicina ai propri clienti, sia distributori sia utilizzatori finali, permettendo di mostrare loro negli eleganti spazi espositivi le ultime novità e offrendo loro diversi servizi in tempi più brevi e, quindi, in maniera più efficace. Con la nuova sede, KaVo Italia si pone l’obiettivo di offrire idee, soluzioni e consulenza ad ampio raggio a odontoiatri e odontotecnici. Il gruppo KaVo comprende, infatti, non solo i noti prodotti con tale marchio (riuniti, strumentazione rotante, CAD-CAM, articoli per il laboratorio, laser e molto altro ancora), ma anche soluzioni per la radiologia del consolidato marchio Gendex e del prestigioso marchio Instrumentarium. La nuova struttura costituisce, quindi, un ulteriore passo in avanti per rafforzare la presenza del gruppo KaVo sul mercato. KaVo Italia srl Via del Commercio 35 - 16167 Genova Tel.: 010 8332.1 - Fax: 010 8332.210 - [email protected] Telio CS Inlay e Telio CS Onlay sono i nuovi materiali del sistema Telio di Ivoclar Vivadent in sostituzione rispettivamente di Fermit e Fermit N. Telio CS Inlay e Telio CS Onlay di Ivoclar Vivadent sono materiali monocomponenti fotoindurenti per la realizzazione di restauri provvisori di Classe I e II senza l’ulteriore impiego di un cemento provvisorio. I prodotti Telio CS Inlay e Onlay completano Telio, il sistema integrato di materiali per restauri provvisori più completo attualmente sul mercato. La morbida ed elastica consistenza finale di Telio CS Inlay lo rende particolarmente indicato per la realizzazione di profonde preparazioni inlay a pareti parallele anche in presenza di leggeri sottosquadri. Telio CS Inlay è inoltre indicato per la ribasatura di corone preconfezionate in policarbonato o per la sigillatura reversibile dei canali di accesso di viti implantari. La dura ed elastica consistenza finale di Telio CS Onlay fa di esso il materiale d’elezione per la realizzazione di preparazioni più estese o meno ritentive quali le preparazioni onlay. Caratteristiche vincenti Telio CS Inlay e Telio CS Onlay si contraddistinguono per le loro straordinarie proprietà umettanti del tessuto dentale e per la loro bassa contrazio- Carestream Dental Annuncia l’identità del marchio CS Importante campagna pubblicitaria che coincide con la ridenominazione dei prodotti Stoccarda: Carestream Dental ha annunciato il lancio di un’importante campagna pensata per rendere familiari ai clienti esistenti ed eventuali le caratteristiche distintive dell’azienda. Con le colonne portanti del flusso di lavoro efficiente, dell’eccellenza diagnostica e della tecnologia umanizzata, la campagna si propone di aiutare i clienti a comprendere la ricca tradizione e i molti marchi fidati che costituiscono Carestream Dental. La campagna pubblicitaria coincide con un’iniziativa strategica di re-branding, secondo la quale l'azienda inizierà a ridenominare sotto il marchio Carestream Dental (CS) diversi prodotti. “Vantiamo un impegno di lunga data per la qualità su tutti i nostri marchi - tanti sono i Ricercatori, i Clinici e gli Specialisti della salute orale che per oltre un secolo hanno contribuito allo sviluppo dei nostri prodotti”, ha affermato Jody Rodney, Direttore Marketing, Carestream Dental. “Desideriamo unire questi prodotti d’avanguardia sotto un’unica bandiera ed esprimere con chiarezza i benefici e la natura d’integrazione lineare delle soluzioni Carestream Dental di imaging digitale, software e gestione degli Studi odontoiatrici”. I prodotti Carestream Dental esistenti sono stati commercializzati utilizzando marchi multipli, tra i quali SoftDent, PracticeWorks, Kodak, OrthoTrac, RVG, Trophy e Windent. Mentre essi sono conosciuti come prodotti trainanti per varie specialità della salute orale, i differenti nomi dei marchi potenzialmente potrebbero rendere meno chiari, ai Medici e ai Manager delle strutture per la salute orale, i rapporti tra i prodotti e la funzionalità integrata. Il primo prodotto dell’azienda con il marchio CS, il CS 9300, è stato lanciato con successo nella primavera 2011. A breve la maggior parte dei prodotti esistenti saranno commercializzati con il marchio CS, ma conserveranno gli stessi numeri identificativi dei modelli. I prodotti chimici e del tipo pellicola continueranno a essere venduti con il marchio Kodak. Carestream Dental continuerà a supportare e a fornire parti di ricambio e accessori per tutti i propri prodotti. “La transizione al marchio CS ci offre l’opportunità di ricordare esattamente ai clienti cosa rappresentiamo, il che è molto semplice: immagini chiare, affidabili per diagnosi precise; tecnologie di prossima generazione facili da utilizzare e comprendere; e una progressione armoniosa, profittevole nelle attività cliniche e di amministrazione”, ha aggiunto Rodney. “Carestream Dental cares, ossia si prende cura di, e il nostro impegno è rivolto al successo dei clienti”. Per ulteriori informazioni sulla gamma di prodotti Carestream Dental, chiamare il numero 00800-4567 7654 o visitare www.carestreamdental.com. ne volumetrica. Inoltre entrambi i materiali da restauro, contenenti un agente antimicrobico e cariostatico, mostrano un ridotto assorbimento idrico. Queste proprietà riducono il rischio di formazione di gap marginali, carie, discromie e proliferazione batterica. Pertanto, è possibile realizzare restauri provvisori cromaticamente stabili e a prova di batteri, con ridottissima formazione di cattivi odori. Applicazione semplice e rapida Telio CS Inlay e Telio CS Onlay si applicano con semplicità e rapidità presentando una ridotta appiccicosità allo strumentario di modellazione. La rimozione dei restauri provvisori è altrettanto semplice: grazie alla consistenza morbida-elastica o dura-elastica dei restauri provvisori realizzati con Telio CS Inlay e Telio CS Onlay, questi possono essere rimossi facilmente in un unico blocco. Ivoclar Vivadent srl Via Isonzo, 67/69 - 40033 Casalecchio di Reno (BO) Tel.: +39 051 6113555 - Fax: +39 051 6113565 - www.ivoclarvivadent.it Tepe Un nuovo gel interdentale a base di clorexidina e fluoro TePe, l’azienda svedese produttrice di articoli per l’igiene orale, lancia il TePe Gel Gengivale - un gel antibatterico sviluppato particolarmente per l’utilizzo in concomitanza degli scovolini TePe. La parodontite è ora più conosciuta grazie a diversi fattori. Circa il 40% degli adulti soffre di questa patologia, spesso senza esserne a conoscenza. Le condizioni migliori sarebbero una diagnosi e un trattamento precoce. Fortunatamente, ci sono molte precauzioni che ognuno può prendere per poter prevenire e combattere le malattie parodontali. La clorexidina è un forte agente antiplacca e antigengivite, mentre il fluoro rinforza lo smalto, previene la carie e protegge le superfici radicolari sensibili. La formula intelligente adottata da TePe Gel Gengivale combina i vantaggi della clorexidina e del fluoro per una doppia protezione delle gengive e dei denti. “Si traggono grandi benefici dalla combinazione di clorexidina e fluoro in un unico prodotto per ottenere simultaneamente un effetto antiplacca, antigengivite e anticarie. Io raccomando TePe Gel Gengivale ai pazienti affetti da gengivite e parodontite per la propria igiene orale domiciliare in aggiunta a cure professionali”, ha affermato Annica Carnemar, igienista dentale con diversi anni di esperienza nell’ambito di terapie dentali e parodontali. “Il gel è adatto a diversi tipi di pazienti. Nel mio lavoro, tratto persone con serie patologie e ho potuto constatare che in definitiva questi pazienti traggono beneficio dall’uso di questo gel”, ha aggiunto. Le superfici interprossimali sono aree a rischio per la formazione di carie e malattie gengivali. Applicare TePe Gel Gengivale in concomitanza dello scovolino direttamente sulle aree infette risulta essere un metodo semplice ed efficace grazie alla viscosità del gel. Il sapore della clorexidina è difficile da nascondere, così, il gusto rinfrescante alla menta risulta essere un altro vantaggio in quanto può motivare il paziente all’uso domiciliare. Il gel viene raccomandato quotidianamente sia durante le cure professionali, sia durante la fase di guarigione. TePe dispone di una vasta gamma di scovolini disponibili con la scelta di differenti misure, strutture del filamento e tipo di manico per poter soddisfare ogni esigenza. Tutti i prodotti TePe sono sviluppati in collaborazione con esperti dentali. TePe Italia Tel.: +39 02 93291475 - [email protected] - Angelica Nilsson (Responsabile Commerciale) 14 Notizie dalle Aziende Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2012 Intervista: “La nostra crescita è decisamente guidata dall’innovazione e dalla qualità” fare buoni affari a lungo termine, non comprerà mai un prodotto contraffatto. D’altro canto, vediamo un allarmante cambiamento di tendenza in Europa. Ci sono tanti prodotti contraffatti o copie provenienti dalla Cina e importate in Europa con un falso codice CE o con una falsa certificazione ISO 9000. I dazi doganali nella zona di Shenzhen non bloccano questi prodotti contraffatti, e in questo modo tutti i tipi di prodotti contraffatti possono entrare in Europa. Si tratta di dispositivi di assistenza sanitaria per trattare i pazienti e non li dovrebbero mettere a rischio. Gilles Pierson, Amministratore Delegato del Gruppo Acteon (DTI/Photo: Bernhard Moldenhauer). In occasione della conferenza del 2011 dell’Association Française Dentaire (ADF) di Parigi, Dental Tribune International (DTI) ha parlato con Gilles Pierson, amministratore delegato del Gruppo Acteon, della storia della società, dei nuovi prodotti e delle strategie per il futuro. DTI: Le vostre Business Units Satelec, Pierre Rolland e Sopro, sono state unificate nel Gruppo Acteon nel 2003, seguite dalla vostra Business Unit italiana, De Götzen, che ha raggiunto il gruppo nel 2006. Nel 2011, in occasione dell’IDS di Colonia, avete presentato la vostra nuova identità aziendale e il nuovo logo Acteon. Qual è la principale motivazione di questo cambiamento di marchio? Il cambiamento di nome del Gruppo è dovuto al fatto che all’inizio, nel 1980, Satelec era la sola azienda esistente. Pierre Rolland si è fusa con Satelec nel 1985, per diventare Satelec - Pierre Rolland. Dopo il 1995, abbiamo deciso di fare crescere l’azienda grazie ad alcune acquisizioni, quindi abbiamo acquisito diverse società, come Sopro e De Götzen. Non sarebbe stato possibile dare al Gruppo il nome: “Satelec, Pierre Roland, Sopro, De Götzen” e via dicendo. Abbiamo quindi avuto la necessità di un nome di gruppo che conservasse il nome delle singole aziende. Pertanto, il Gruppo è ora denominato Acteon, ma le diverse società che sono state acquisite e che si sono fuse, sono identificate come società aventi la loro personale storia e prodotti. Questo è un bene anche per gli impiegati, che si identificano ancora con la loro azienda d’origine, pur appartenendo a un grande gruppo. Abbiamo quindi conservato la storia di ogni azienda, dando però l’egida di Acteon. Satelec è sempre conosciuta in paesi come la Francia. Pierre Rolland, un’azienda che ha 60 anni, è ancora conosciuta, quindi è un po’ difficile introdurre il nome Acteon. Otto anni dopo, sta crescendo la consapevolezza, anche se i nomi delle singole società Satelec e Pierre Rolland, mantengono ancora un’immagine più forte di quella del gruppo di coordinamento Acteon. In altri paesi, dove la nostra storia è più recente, come Stati Uniti. Asia, o Australia, Acteon è attualmente riconosciuta come un’azienda e le diverse società come Satelec, Pierre Rolland e Sopro, come suoi reparti. Abbiamo trovato un modo di preservare l’iden- tità di ogni società del Gruppo, pur creando un marchio che li inglobi tutti. Con un giro d’affari di 113 miliardi di euro e un tasso di crescita del 16% realizzato nel 2010, l’anno scorso è stato un enorme successo per il Gruppo Acteon. L’80% delle vendite sono state realizzate fuori dalla Francia. Com’è stato per voi il 2011 e quali sono i mercati che considerate i più importanti per il Gruppo? Il 2010 è stato un altro anno di grandi successi, con un aumento del 16%. Nel 2011 ci aspettiamo un altro aumento del 9% nelle vendite, che è un buon risultato se si considera la situazione economica. L’Europa sarà stabile al 2% e gli Stati Uniti rappresenteranno il 10%. Ma la crescita più forte è in Cina, con circa il 20%. In generale l’Asia rappresenta attualmente il 20% delle nostre vendite mondiali, pertanto se realizzeremo un aumento del 20% saremo molto soddisfatti. Paesi come il Giappone e l’India sono molto forti per noi, come lo era la Tailandia fino a prima delle inondazioni che hanno colpito il paese. Il 2011 e gli anni a venire saranno certamente trainati dall’Asia e in particolare dalla Cina, in cui siamo presenti dal 1987. Abbiamo attualmente una squadra di 40 persone là e ci aspettiamo una crescita media del 30% nel corso dei prossimi cinque anni. La Cina è certamente un paese in pieno boom. Quando parliamo con altre aziende europee che vendono sul mercato cinese, spesso ci menzionano la sensibilità ai prezzi e la necessità di adattarsi al livello dei prezzi locali. No, non penso che sia una questione di prezzi, in Cina, è una questione di mentalità. Là hanno copie a buon mercato di tutti i nostri prodotti. Vent’anni fa perseguivamo i falsari. Tuttavia, abbiamo realizzato che non era produttivo, perché se una società chiude e riapre nel garage a fianco, ci si batte per una causa persa. Ancora più importante, abbiamo realizzato che le copie cinesi sono la nostra migliore pubblicità, perché la qualità è molto bassa e si riscontrano quindi numerosi problemi. Coloro che hanno la disponibilità economica per acquistare un prodotto europeo a un prezzo europeo lo faranno. Il falso Rolex fabbricato in Cina è venduto in Europa, ma il vero Rolex fabbricato in Svizzera, è venduto in Cina. E il cliente cinese che vuole Pensa che sarà ancora in grado di produrre in Francia o in Europa in futuro? La politica di Acteon è di fabbricare e di condurre le ricerche nell’Europa occidentale, e di non fabbricare in Cina, sud est asiatico, Brasile, India o altrove. La nostra politica è la produzione continua in Europa occidentale. Le nostre fabbriche sono in Francia, Italia, Germania e non andiamo a fabbricare in Cina o in India. Acteon si è stabilita in una nicchia del mercato della salute. Questo mercato è influenzato dalla qualità e dall’innovazione. L’Europa dell’ovest è ben conosciuta per queste qualità e conseguentemente, bisogna avere qui in Europa le proprie fabbriche, per produrre a un livello tale da generare innovazione basata sulla tecnologia. Questa è la filosofia di Acteon. Nel corso degli utlimi 30 anni, abbiamo investito gran parte degli utili della società in R&D. Abbiamo attualmente un totale di 70 persone nel nostro dipartimento R&D nelle differenti società e la nostra crescita è decisamente guidata dall’innovazione e dalla qualità. Investite in particolare nel mercato dell’odontoiatria digitale… Investiamo molto nel mercato dell’odontoiatria digitale, in effetti. È uno dei mercati più in rapida crescita oggi, e abbiamo raggiunto un punto in cui siamo in grado di offrire, più o meno la gamma completa dei prodotti. Solo la panoramica manca; tuttavia nei prossimi cinque anni la panoramica potrà scomparire dal mercato ed essere sostituita da schermo piatto al posto della matrice lineare. Quindi preferiamo concentrarci sullo schermo piatto con una ricostruzione in 2D o 3D, piuttosto che sulla panoramica. Nessuno potrà negare a lungo che il futuro dell’odontoiatria sarà digitale. Per esempio alla Sopro produciamo una telecamera per rilevare le carie con la tecnologia a fluorescenza. L’imaging è una cosa a sé, ma con l’imaging si può arrivare a una diagnosi. L’imaging per la diagnostica è il punto chiave dell’imaging e con una buona diagnostica si possono avere buoni trattamenti. Il vostro nuovo sistema CBCT, White Fox, ha ricevuto il “red dot design award” nel 2011, che gli riconosce un eccezionale design industriale. Qual è la risposta del mercato e quali sono le cifre di vendita e di sviluppo per il sistema White Fox? Noi in Acteon prestiamo molta attenzione al design, per tre ragioni. La prima è che le cliniche del dentale sono in genere ben progettate esteticamente, perché il paziente è sveglio durante i trattamenti. Non è come un ospedale, in cui il paziente è sotto anestesia e addormentato e non si preoccupa quindi dell’ambiente circostante. In una clinica dentale i pazienti amano trovarsi in un bell’ambiente per ridurre lo stress dell’esperienza. Pertanto bisogna offrire un design piacevole. Un altro motivo è che l’assistente dentale partecipa sempre di più alle scelte dei prodotti. L’equipe clinica ama un bel design e i colori, mentre in genere il dentista è più attratto dalle caratteristiche tecniche. Ma l’assistente gioca un ruolo importante nel processo decisionale quando si tratta di nuovi acquisiti. Il prodotto White Fox è stato accolto bene dal mercato. Il design è simpatico, ma la tecnologia è molto avanzata. Per esempio White Fox è il solo scanner della sua categoria a disporre di una calibrazione di Unità Hounsfield. Questa calibrazione è utilizzata per misurare la densità ossea, al fine di permettere una pianificazione perfetta e se necessario un innesto osseo prima dell’impianto. Dal momento dell’introduzione della tecnologia a fascio conico in chirurgia maxillo-facciale e odontoiatria generale, i chirurghi ORL sono stati sempre più attratti da questa forma di tecnologia e gli specialisti ORL sono diventati un segmento di mercato sempre più importante per questo tipo di prodotto. La grande superficie del display per orecchio, naso e gola è particolarmente pratica. Dunque vendiamo molti apparecchi sul mercato ORL. Abbiamo bisogno di buone sinergie con la nostra divisione medica che è specializzata anche nella sfera ORL. Vede, ci sono diversi ponti tra i campi dentistico e medico, tra l’endoscopia in campo medico e l’imaging in campo odontoiatrico, tra la radiologia dentale e l’imaging in ospedali o in ORL. Noi siamo soddisfatti della tecnologia a fascio conico e le cifre di vendita rispettano le nostre aspettative. Sarete Platinum Sponsor al Congresso di Vienna, Europerio, il prossimo giugno. Da Acteon cosa possono aspettarsi i visitatori a Vienna? Fondamentalmente, siamo molto coinvolti nell’odontoiatria preventiva e conservativa. La parodontologia ha sempre giocato un ruolo predominante in quest’ambito e Europerio è considerato il Congresso leader di questa specialità. Abbiamo scelto deliberatamente di essere Platinum Sponsor del Congresso, in virtù della qualità del suo programma scientifico e dell’eccellente posizionamento del Congresso nella comunità del dentale. Acteon condurrà delle sessioni sponsorizzate mercoledì 6 giugno dalle ore 16 alle 17 (che includono un conferenza organizzata del Dott. Bennani: “Una nuova tecnica di retrazione gengivale per gli impianti”). Venerdì 8 giugno dalle ore 12:15 alle 13:45, ci sarà un’altra sessione per valutare lo stato della placca e l’infiammazione di tessuti molli con l’aiuto di una telecamera intra-orale. Queste sessioni saranno d’interesse per igienisti dentali, dentisti e parodontisti. L’elite dei relatori internazionali svelerà i suoi trucchi e le astuzie della vita professionale e vi invitiamo cordialmente a raggiungerci tutti a Vienna. Dental Tribune International Notizie dalle Aziende 15 Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2012 I camici Lifepreserve di Odontoiatrica liquido, compreso il perossido d’idrogeno, l’alcool e gli acidi solforici e ortofosforici, lo ritiene utile per qualsiasi tipo d’intervento nel suo studio? Certamente! La sua assistente, in sala sterilizzazione, indossa la casacca Il direttore tecnico di Odontoiatrica Claudio De Bei, intervista il Dr. Carmelo Musco sull’utilizzo dei dispositivi di protezione Lifepreserve prodotti e distribuiti da Odontoiatrica. Dott. Musco, qual é la cosa più importante quando sceglie un camice per il suo studio, per lei e i suoi collaboratori? La priorità di scelta era dettata dalla qualità del tessuto e dal colore, quindi avendo a disposizione sul mercato esclusivamente camici di cotone, facevo attenzione soprattutto che i camici in questione mi soddisfacessero dal punto di vista estetico. Ho notato però che i camici della linea Lifepreserve davano a me e ai miei collaboratori una sicurezza di gran lunga maggiore contro i rischi di contaminazione e soprattutto non si macchiavano né con i liquidi organici, né con l’ipoclorito. Da quanto tempo utilizza i nostri camici? Da almeno un anno, e sono ancora nuovi. Sono comodi e traspiranti come le fu detto durante la presentazione dal nostro specialist di zona? Sono molto comodi e hanno un’ottima vestibilità e, pur essendo dei camici protettivi, hanno caratteristiche traspiranti che li rendono unici anche quando le temperature estive rendono poco sopportabile qualsiasi altro camice. E qui in Sicilia il caldo in estate si fa sentire... Qual é la cosa che l’ha impressionata di più durante il loro utilizzo? Sicuramente il fatto che durante le monconizzazioni o le sedute di igiene, dove si utilizza molto l’aerosol delle turbine, il camice nella zona proprio di fronte all’area di lavoro si ricopriva di un tappeto di micro gocce, assolutamente incapaci di penetrare all’interno del tessuto, facilmente asportabile da carta assorbente. E le macchie di sangue? Vanno via con il passaggio di una semplice spugnetta umida. Essendo il camice Lifepreserve impermeabile alle gocce degli aerosol, ma anche a qualsiasi e i pantaloni Lifepreserve? Ho testato il mio camice per un anno e mi sono reso conto che è davvero impenetrabile. Sostituirò a breve il suo pesante grembiule in plastica con un completo Lifepreserve, decisamente più confortevole, esteticamente anche più bello da vedere e poi quando le dirò che si lava e non si stira, sarà sicura- mente felice di indossarlo. Consiglierebbe questi camici, o meglio, questi dispositivi di protezione, ai suoi colleghi? Li consiglio vivamente! Quando testeranno la sicurezza, la comodità e la praticità di questi camici, non ne potranno più fare a meno. Carmelo< muSCo, Medico Chirurgo Specialista in Odontostomatologia (Università di Catania). Master di 2° livello in Implantologia e Protesi dentarie: nuove tecnologie (Università di Palermo). Perfezionato in laser terapia nel distretto cranio facciale (Università di Genova). Perfezionato in Odontoiatria Estetica con sistema Lumineers-Cerinate (California). Perfezionato in Ortodonzia DSAT Tip-Edge. Perfezionato in Ortodonzia invisibile Invisalingn. 16 Meeting & Congressi Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2012 www.dental-tribune.com EVENTS Consulta sul nostro sito l’area Events, un aggiornamento continuo sui migliori eventi del dentale. L’efficace sinergia IV Congresso nazionale Sisio Aie Aiop Le date importanti Il momento più importante dell’anno per ogni società scientifica è per la Sisio ormai alle porte, mancano infatti pochi mesi al Congresso Nazionale, che quest’anno approfondirà il tema della tecnologia. Il Congresso, dal titolo “La tecnologia nelle mani del professionista: un approccio scientifico e clinico”, ospiterà relatori di fama nazionale e internazionale, e sarà strutturato su due giornate, il venerdì 11 maggio si svolgeranno i workshop aziendali, il sabato 12 sarà dedicato alle relazioni di professionisti di chiara fama, con presentazioni di alto valore scientifico. I soci Sisio, Unid, Aidi, Anid e Sidid potranno partecipare al congresso con tariffe molto agevolate, ma per poter usufruire di sconti ancora maggiori è fondamentale iscriversi entro il 31 marzo. Per maggiori informazioni visitate il sito www.sisio.it dal quale è possibi- le scaricare i moduli per l’iscrizione. Il Presidente Sisio, Gianna Maria Nardi, con il supporto del Direttivo Sisio, si dice pronta ad affrontare la sfida e replicare, se non accrescere, il successo dell’edizione 2011, e questo proprio grazie all’interesse degli igienisti alla crescita professionale e all’interscambio scientifico. E quale migliore occasione del Congresso Nazionale? in un corso svoltosi a Bologna su temi di attualità L’attività culturale 2012 dell’Aie (Accademia Italiana di Endodonzia) ha avuto inizio l’11 febbraio con il corso in cui l’Aiop (Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica) è stata chiamata a partecipare su tematiche d’attualità; nonostante le avverse condizioni atmosferiche, tutto il Consiglio Direttivo dell’Accademia è stato presente e ha seguito i lavori in sala. Solo pochi iscritti hanno rinunciato a raggiungere Bologna. Molti altri si sono presentati direttamente sul posto. Tutti i relatori inoltre hanno confermato la presenza e trattato argomenti attinenti l’attività clinica quotidiana quali il mantenimento della vitalità pulpare, il ritrattamento di elementi destinati a essere inseriti in una riabilitazione protesica, la valutazione dei fattori biomeccanici determinanti le fratture radicolari e delle procedure adatte a ridurne l’incidenza. I Presidenti delle due Accademie, Federica Fonzar e Maurizio Zilli, hanno presenziato durante la giornata esprimendo apprezzamento per la collaborazione fra le due società scientifiche su temi d’interesse per il dentista generico. Gradito ospite del corso, Roberto Scotti ha portato i saluti dell’Università di Bologna. Coordinatori Paolo Ferrari e Giuseppe De Caroli, moderatori della discussione scaturita al termine di ogni sessione. Nella prima, il confronto tra Angelo Fassi e Fabio Carboncini, che hanno trattato dai punti di vista endodontico e protesico vantaggi e non del mantenimento della vitalità pulpare del pilastro protesico. Conclusione di entrambi: il mantenimento è da considerare un vantaggio in funzione della prognosi, ma anche la necrosi pulpare di elementi protesizzati rappresenta una complicanza che maggiormente incide sulla durata di una riabilitazione anche complessa. I relatori hanno quindi sottolineato l’importanza della fase diagnostica preliminare: raccolta dei dati anamnestici, esame clinico intra-orale con rilevazione degli indici parodontali, status radiografico e modelli di studio. Tutti momenti clou del processo decisionale da cui scaturirà il piano di trattamento adatto. Fassi, in particolare, ha spiegato come possa essere difficile stimare le potenzialità riparative di una polpa dentale e prevedere in modo attendibile la sua risposta alle procedure proteiche, elencando indicatori utili per indentificare gli elementi dentali a rischio di necrosi pulpare post-protesica trattabili endodonticamente a scopo preventivo. Sono l’evidenza radiologica di alterazioni dello spazio camerale e canalare, l’estensione e profondità di eventuali restauri, la presenza di aree di dentina esposta per lesioni cariose o di altra natura, la storia di dolore riferito dal paziente, la sensibilità allo stimolo elettrico e a quelli termici, alla pressione e alla percussione. Carboncini ha evidenziato le situazioni che richiedono il trattamento endodontico preventivo degli elementi da protesizzare: dis-parallelismi, necessità di abbassare la dimensione verticale, denti estrusi, necessità di rizectomie/emisezioni. In accordo con Fassi ha confermato l’esistenza di “indicatori di polpe a rischio” da considerare nella definizione del trattamento protesico, affermando che il protesista con le sue manovre può influire sulla vitalità della polpa. Ha quindi sottolineato la necessità di un adeguato raffreddamento durante la preparazione protesica e le fasi di ribasatura dei provvisori, l’importanza di manufatti precisi per evitare infiltrazione e decementazione e mantenere vitalità. Sulla base dell’esperienza e della letteratura, Carboncini ha concluso che il rischio a lungo termine di necrosi post-protesica è basso se si rispettano ed eseguono correttamente le procedure, dalla diagnosi al manufatto, suggerendo l’ipotesi che il trattamento endodontico attraverso una corona protesica possa indebolire di più un manufatto in zirconia e di meno uno in metalloceramica. Paolo Mareschi e Federico Boni hanno invece affrontato il ritrattamento endodontico dei pilastri protesici, valutandone indicazioni e controindicazioni. Mareschi ha sottolineato la scarsa attendibilità della valutazione del trattamento endodontico in base ai dati clinici o radiologici e la necessità di organizzare un sistema di raccolta dati per stabilire le percentuali di successo e quindi la propria capacità nell’affrontare una cura endodontica. >> pagina 17 Meeting & Congressi 17 Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2012 www.dental-tribune.com EVENTS Consulta sul nostro sito l’area Events, un aggiornamento continuo sui migliori eventi del dentale. ri di rischio rispetto al passato. La scelta ragionata di un piano di trattamento, dei materiali, le procedure adeguate alla situazione clinica permettono una minor frequenza di fratture e una riabilitazione di lunga durata. Tra le tipologie di preparazione protesica, infine, Foce ha indicato la preparazione a finire come la più idonea alla conservazione di struttura dentale. Il pubblico ha vivacemente partecipato alla discussione insorta al termine delle tre sessioni. Il corso è stato caratterizzato dal taglio clinico-pratico dei temi in programma che conferma la specificità della proposta culturale dell’Aie. Al termine il sentito ringraziamento del suo Consiglio direttivo al Consiglio Aiop per la significativa collaborazione, ai partecipanti per la conferma della loro presenza, ai relatori per la preparazione ed esperienza posta al servizio del tema proposto e alle aziende che, col loro sostegno, hanno reso possibile una giornata d’approfondimento culturale. Il Consiglio Direttivo Aie, i coordinatori e i relatori del corso. << pagina 16 Sulla base della sua esperienza clinica, delle percentuali di successo in oltre 3000 denti trattati, il ritrattamento dei casi con lesioni asintomatiche ha una prognosi migliore rispetto a un comportamento attendista. Fondamentale un rigoroso protocollo operativo - ha sottolineato. E che sulla base degli stessi dati, il trattamento effettuato impiegando strumenti flessibili rotanti in Ni-Ti non abbia modificato le percentuali di successo ottenute con strumenti manuali in acciaio con un risparmio nell’esecuzione. Laddove sia necessario intervenire protesicamente, Boni consiglia di eseguire sempre il ritrattamento nei casi sintomatici, quando la terapia endodontica incongrua sia stata eseguita da meno di 5 anni e siano richiesti sbiancamenti. Sottolineata anche l’importanza di mantenere il sigillo coronale del moncone protesico trattato endodonticamente nelle varie procedure protesiche. Nell’ultima sessione Marcoli e Foce hanno valutato dal punto di vista endodontico e protesico i fattori determinanti e le procedure per ridurre la frequenza delle fratture radicolari. Marcoli ha detto che, rispetto all’utilizzo degli strumenti manuali in acciaio, l’impiego di quelli rotanti in Ni-Ti consente di sagomare con netta riduzione dei tempi, maggior rispetto dell’anatomia e minor rischio d’inconvenienti come la produzione di tappi dentinali e di deformazioni delle curvature canalari. La minor asportazione di tessuto sano, grazie a strumenti rotanti in lega superelastica e nuove tecniche di preparazione, conta per ridurre la probabilità di frattura radicolare. Foce ha invece confermato che l’elemento dentale trattato endodonticamente risulta più fragile rispetto a quello vitale e quindi più esposto al rischio di frattura. Nella terapia riabilitativa protesica possono e devono adottarsi procedure e strategie per ridurre la complicanza. Allo stato attuale, ha affermato Foce, non esistono o non possono essere individuati uno specifico materiale o una tecnica ricostruttiva che di per sé evitino la frattura di un elemento dentale strutturalmente compromesso. Oggi abbiamo vari materiali con caratteristiche ottimali ai fini ricostruttivi, grazie all’elevata affidabilità e alle caratteristiche meccaniche assimilabili ai tessuti dentali. Al pari dei materiali, anche le tecniche e procedure operative si sono evolute con un miglior controllo dei fatto- EVENTO ACCREDITATO CON 27 CREDITI E.C.M. Per informazioni si prega di contattare lo Studio Dentistico del Dr. El Haddad al numero 011 8124107 oppure 335 8138785 TUTTO LO STRUMENTARIO NECESSARIO AI WORKSHOP È MESSO A DISPOSIZIONE DALLE AZIENDE SPONSOR 18 Meeting & Congressi Dental Tribune Italian Edition - Marzo 2012 INFOPOINT ITALIA SEMINARI DI IMPLANTOPROTESI E PARODONTOLOGIA - Date: 30-31 marzo - 21 aprile - 5 maggio - 6 giugno - 29 settembre 20 ottobre - 17 novembre - Dove: Essemme Dental Studio Via Trieste 1/A Piacenza - Contatti: Essemme - Tel.: 0523 331777 - Fax: 0523 578786 - E-mail: [email protected] - Web: www.essemme-od.it CONGRESSO NAZIONALE DEI DOCENTI DI DISCIPLINE ODONTOSTOMATOLOGICHE L’HIGH TECH COME SUPPORTO ALLA RICERCA, ALLA DIDATTICA E ALLA CLINICA DI ODONTOSTOMATOLOGIA - Data: 12-14 aprile - Dove: Centro Congressi Lingotto Torino - Contatti: Gem - CCI - Tel.: 011 2446911 - Fax: 011 2446950 - Web: www.congressiefiere.com RESTAURI IN CERAMICA INTEGRALE: DALLA SELEZIONE DEL MATERIALE AL SUCCESSO CLINICO - Data: 28 aprile - Dove: ACE Institute C. XI settembre 92 – Pesaro - Contatti: ACE Institute - Tel.: 0721 64359 - E-mail: [email protected] APPROFONDIMENTO TEORICO PER LA REALIZZAZIONE DI OVERDENTURE BAR NOBEL/ PROCERA - Data: 5 maggio - Dove: Training center Nobel Biocare – Vimercate (MI) - Contatti: Anna Simonelli Nobel Biocare Italiana - Tel.: 029 6836271 - E-mail: anna.simonelli@ nobelbiocare.com RICOSTRUZIONE TRIDIMENSIONALE DEI PROCESSI ALVEOLARI CON MEMBRANE – CORSO TEORICO, CHIRURGICO E PRATICO - Data: 7-8 maggio - Dove: Studio Dentistico Todisco Via Agello 68. Rivoltella sul Garda (BS) - Contatti: De Ore - Tel.: 045 6020924 - E-mail: [email protected] VII INTERNATIONAL CONGRESS IFFPSS - Data: 9-12 maggio Dove: Crowne Plaza Hotel - Roma Contatti: CQ Travel Tel.: 02 4804951 Fax: 02 43911650 E-mail: [email protected] Web: www.nosefaceworldrome2012.net CONGRESSO DI PRIMAVERA AIDOR-CEO MITI E REALTÀ IN ORTODONZIA - Data: 1-3 giugno - Dove: Forte Village (CA) - Contatti: Valeria Di Gravio - Aim Group International - Tel.: 06 33053228 - E-mail: [email protected] RESTAURI ESTETICI ADESIVI: ANTERIORI E POSTERIORI DELLA PREPARAZIONE ALLA CEMENTAZIONE - Data:21-22 settembre - Dove: Grand Hotel Parco dei Principi – Roma - Contatti: Giada Gonnelli – Fasi srl - Tel.: 06 97605621 CHI CERCA TROVA COLLABORAZIONE Offerte consolidamento dei clienti e ricerca di nuovi, visita strutture ospedaliere e universitarie, partecipazione a congressi e fiere del settore in varie zone d’Italia e contribuire in maniera attiva alla crescita del business. 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Il candidato/a dovrà occuparsi di informazione e vendita dei prodotti TePe presso studi dentistici e farmacie, Indirizzo _______________________________________________________________________________________________________________________ Città _________________________________________ Cap ____________________ Prov. __________________________________________________ Tel. __________________________________________ E-mail __________________________________________________________________________ SCRIVERE IN STAMPATELLO IL TESTO SPECIFICANDO NOME E COGNOME (O NOME DELLO STUDIO), INDIRIZZO E NUMERO DI TELEFONO. _______________________________________________________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________________________________________________ Ai sensi dei Decreti Legislativi 196/03 e 276/03 (Nuovo Codice in materia di protezione dei dati personali e “Legge Biagi”) vi do il mio consenso per il trattamento dei dati sopra riportati. Firma _________________________________________________________ LA DIREZIONE NON SI CONSIDERA RESPONSABILE DEL CONTENUTO DEGLI ANNUNCI - Fax: 06 9760565 - E-mail: [email protected] - www.fasiweb.com - Tel.: +33 (0) 1 44641515 - E-mail: [email protected] EUROPA 4TH INTERNATIONAL CAMLOG CONGRESS 3D ORTHODONTICS: PUSHING BACK THE LIMITS - Data: 27-30 aprile - Dove: Principato di Monaco - Contatti: Euromed Ortho 2012 c/o Colloquim GENOVA 5 maggio 2012 - SHERATON GENOVA HOTEL - Data: 3-5 maggio 2012 - Dove: Culture and Congress Center - Lucerna (CH) - Contatti: Camlog Foundation - E-mail: [email protected] - Web: www.camlogfoundation.org implantologia diagnosi e gestione Programma 08.15 Registrazione dei partecipanti 08.45 Saluto delle autorità e del Presidente SIO Eugenio Romeo Sessione pomeridiana Per iscrizioni e informazioni: www.osteointegrazione.it 14.30 Luigi GALASSO Diagnosi e trattamento delle complicanze protesiche 15.10 Stefano STORELLI Diagnosi e trattamento delle complicanze biologiche 15.50 Fabrizio MONTAGNA Eventi avversi: complicanze ed errori 16.30 Discussione 17.00 Termine dei lavori Sede del Corso: SHERATON GENOVA HOTEL & CONFERENCE CENTER Via Pionieri e Aviatori d’Italia, 44 16154 Genova, Italy T. +39.010.65491 - F. +39.010.6549055 Modalità di iscrizione: La partecipazione è gratuita per i Soci Sio in regola con la quota di iscrizione per l’anno 2012. Per iscriversi o rinnovare la quota: www.osteointegrazione.it Crediti Formativi ECM È stato richiesto l’accreditamento ECM FAD per la Categoria Odontoiatri. Maggiori informazioni su www.osteointegrazione.it Segreteria Organizzativa e Delegata SIO Via Marchesi 26 D - 43126 PARMA Tel. 0521-290191 - Fax 0521-291314 [email protected] - www.mvcongressi.it 04 - Dental Tribune Genova SIO cod 1309 c 38290 GENOVA 2012 12.20 Antonio BARONE Diagnosi e trattamento delle complicanze nella chirurgia avanzata 13.00 Discussione 13.15 Pausa Lunch > Cedesi avviato studio dentistico causa trasferimento sito a Rossano Scalo (CS). Avviamento 26 anni. Per contatti: 335 8334811. Nome ________________________________________ Cognome _______________________________________________________________________ prevenzione del contenzioso medico-legale 11.40 Paolo CASENTINI Diagnosi e trattamento delle complicanze estetiche STUDI Offerte Per gli abbonati la pubblicazione è gratuita, per i non abbonati il costo di un singolo annuncio è di 10,00 Euro. Pagamento da effettuarsi sul c/c postale n. 65700361 o con assegno intestato a: TU.E.OR. da far giungere in redazione assieme all’annuncio, al seguente indirizzo: TU.E.OR. Srl - C.so Sebastopoli, 225 - 10137 Torino - Tel. 011 0463350 - Fax 011 0463304 diagnosi e gestione delle complicanze in implantologia Sessione Mattino > Ufficio Commerciale Italia - Doctor Smile Laser Il candidato ideale, in possesso di diploma o di laurea in discipline scientifiche, è una persona organizzata che abbia maturato una precedente esperienza in ruoli commerciali. Età indicativamente intorno ai 30/35 anni. Dovrà supportare e affiancare le trattative commerciali apportando conoscenze tecniche e presenziare durante gli eventi che l’azienda organizza per divulgare i prodotti in Italia e che si tengono prevalentemente di sabato. Sede di Lavoro Brendola (Vicenza). Inviare CV a [email protected]. MODULO INSERZIONE Corso di Aggiornamento SIO 09.10 Ugo COVANI Identificazione e valutazione dei fattori di rischio sistemici e locali 09.50 Giovanni LODI Evidenza scientifica della prevalenza delle complicanze implantari 10.30 Ruggero RODRIGUEZ Y BAENA Diagnosi e trattamento delle complicanze chirurgiche nella chirurgia di base 11.10 Coffee Break com oppure sul sito www.dentsply.it / lavora con noi. CORSO PRATICO DI CHIRURGIA AVANZATA. DISSEZIONE ANATOMICA DELLA BOCCA. IMPLANTOLOGIA MININVASIVA. CONTINUING EDUCATION. PIEZOCHIRURGIA. SINUSISCOPIA - Data: 10-12 maggio - Dove: Institute d’Anatomia – Liege - Contatti: Dott. Luigi Grivet Brancot - Tel.: 011 5629674 - E-mail: [email protected] “Cari colleghi, il giorno 5 maggio si terrà a Genova il corso di aggiornamento organizzato dalla Sio sulla diagnosi e gestione delle complicanze in implantologia. Il corso, secondo gli obiettivi che la Società si è posta, vuole affrontare in maniera esaustiva l’analisi delle possibili complicanze in implantologia, i criteri diagnostici per limitarne l’insorgenza e le possibilità di trattamento nel caso si determinassero. I relatori sono di assoluta fama nazionale e internazionale e si alterneranno per dare delle linee guida comportamentali che devono guidare l’odontoiatra nella gestione del caso clinico, anche complesso, in maniera ottimale per limitare al massimo l’insorgenza di complicanze. Il Corso verrà accreditato come FAD e quindi gli iscritti alla Società potranno non solo ottenere i relativi crediti, ma anche poter rivedere tutti i momenti del corso per un anno. Ricordo inoltre, per chi non fosse ancora iscritto alla Società Sio, che l’iscrizione per il 2012 consente di poter rivedere e ottenere anche i crediti relativi al corso che si è tenuto a Como nel maggio del 2011 sul rialzo del seno mascellare, dove il dott. Testori ha eseguito un intervento di rialzo ad accesso laterale in live surgery, e del corso tenuto a Roma nel novembre 2011 sulla definizione del piano di trattamento”. Arrivederci a Genova. Eugenio Romeo Ems-swissqualitY.com uNa classE a sÉ Gli Ems swiss V-iNstrumENts E i maNipoli-V DEFiNiscoNo i NuoVi staNDarD NElla DEtartrasi V come vittoria – EMS aiuta ancora una volta i propri clienti, ovvero gli studi dentistici di tutto il mondo, a vincere con estrema facilit∫ la sfida della profilassi. Trasmissione ottimale di energia dell’azionamento piezoceramico, facile utilizzo, usura ridotta: il nuovo Piezon V-CLASS acquista decisivi punti in più grazie al design conico esclusivo del f iletto della punta e al nuovo sonotrodo. 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