Sara Schiaverano Relazione sul periodo di studi svolto a Granada

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Sara Schiaverano Relazione sul periodo di studi svolto a Granada
Sara Schiaverano
Relazione sul periodo di studi svolto a Granada
Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco
Primo semestre del terzo anno
Anno 2016-2017
Granada, Spagna
Universidad de Granada (UGR)
contatti: [email protected]
Relaciones Internacionales Facultad de Farmacia (Silvia Bellón Sánchez)
University of Granada Complejo Administrativo Triunfo Avenida del Hospicio s/n 18071
Granada (SPAIN) Horario de Atención al Público: de 9 a 2 de lunes a viernes Tlf +34 958 249
030 / +34 958 24 88 67 / Fax +34 958 243 009
http://internacional.ugr.es/ http://www.ugr.university/ - http://www.ugr.es/
http://www.facebook.com/internacionalugr
Piano di studi svolto:
Quimica avanzada del farmaco (6 crediti)
Quimica Organica II (6 crediti)
Fisiopatologia (6 crediti)
Patologia molecular (6 crediti)
Toxicologia (6 crediti)
Nessun corso di lingua svolto
Riconoscimento esami:
Chimica Organica (10 crediti)
Patologia (10 crediti)
Tossicologia (10 crediti)
Link ai programmi dei corsi:
http://farmacia.ugr.es/guia/2017/planstudios.htm
Residenza:
Ho vissuto con tre coinquilini spagnoli, vicino all’Ayuntamiento, zona decisamente centrale,
ottima, silenziosa e sicura. Consiglio di cercare alloggio in questa zona vicino alla cattedrale,
vicino a gran via del colon e calle de los reyes catolicos o comunque nel quartiere realejo.
Avevo una mia camera privata e pagavo 250 euro al mese compreso le spese. Sconsiglio la
zona della stazione, dell’ospedale, cartuja, plaza de toros e camino de ronda.. soprattutto per il
rumore, musica e schiamazzi durante la notte. Avevo trovato l’annuncio della casa su facebook
guardando su “Pisos en granada” “Buscando piso en granada”.
Informazioni sulla città
La città è per definizione una città erasmus, giovane, sicura, molto internazionale.
E’ molto piccola, ideale per uno studente, ci si muove a piedi o coi mezzi, molto efficienti ed
economici. L’università di Farmacia però è scomoda, è su una collinetta, e la strada per
arrivarci a piedi è molto ripida quindi prendevo spesso il pullman, ne arriva uno ogni 5-10
minuti massimo, molto comodo, si deve fare la tessera credibus/bonobus direttamente sul
pullman. Il numero di studenti erasmus italiani è decisamente alto, il che comporta di certo
alcuni vantaggi ma a mio parere per lo più svantaggi per quanto riguarda l’apprendimento
dello spagnolo. E’ fantastica non solo per viverci ma anche da esser visitata come meta
turistica, a partire dall’alhambra, gli hammam arabi, il mercado san miguel, l’albaizin, i diversi
stili architettonici cristiani, ebraici, arabi. E’ pieno di piazze piccole e carine con parecchi bar
di tapas. La vita è molto economica, specialmente per quanto riguarda il mangiare fuori casa.
Spesso ci sono delle organizzazioni come ESN che organizzano dei viaggi nelle città vicine a
prezzi molto bassi: Ronda, Sevilla, Cordoba, Malaga, alpujarra, Nerja, Cabo de gata (spiagge
stupende) o alla Sierra nevada (ottime piste da sci). Consiglio caldamente di partecipare il più
possibile a questi viaggi. Per quanto riguarda il telefono consiglio MasMovil, ricaricabile in
qualsiasi tabaccheria o Lyca Mobile.
Consigli pratici sui corsi e sull’università
Ogni corso vale 6 crediti, solitamente gli spagnoli danno 5 esami per semestre di cui 4
obbligatori e 1 a scelta (optativo). Per ogni materia ci sono circa 4-5 professori diversi che
faranno un esame diverso (alcuni a crocette, altri a domande aperte, nessuno orale) bisogna
fare molta attenzione ed informarsi sui vari docenti chiedendo ai ragazzi spagnoli. Consiglio di
andare il primo giorno ed iscriversi il prima possibile e sperare che ci sia ancora posto nella
classe del professore prescelto, soprattutto per gli orari delle lezioni, è difficile incastrarle
tutte e tirar fuori un orario decente, si rischia di avere qualche lezione prestissimo la mattina
ed altre tardissimo la sera. Ogni materia prevede una settimana di laboratorio con esame
pratico e teorico l’ultimo giorno, che deve essere superato per poter accedere all’appello
ufficiale. E’ bellissimo in realtà , specialmente perchè noi qui a torino facciamo veramente
veramente veramente poco laboratorio. Il problema è che fanno gruppi di circa 20 persone, un
po’ a caso, e devi controllare ogni giorno sul portale internet per vedere se sei stato convocato
per qualche laboratorio, non te lo dicono con largo anticipo e non puoi saperlo altrimenti.
Quindi non puoi farti programmi in anticipo, devi sempre essere li nel caso ti chiamassero,
pessima organizzazione. Tutt’ora non capisco come sia possibile che non riescano a fare un
programma a inizio anno e comunicare le date con anticipo anche perchè spesso i laboratori si
accavallano alle lezioni di teoria e dato che la frequenza al laboratorio è obbligatoria, si
perdono preziose ore di lezione. Si, dico preziose, perchè a differenza dall’italia, i professori in
spagna ogni tanto sembrano docenti del liceo, non passano le diapositive, alcune volte
addirittura non utilizzano slides... alla fine ci si ritrova in una classe di 20 persone a scrivere
sotto dettatura per cercare di captare il più possibile, grave problema per noi all’inizio con un
livello medio di spagnolo. Ogni professore il primo giorno di lezione spiegherà il sul metodo
di valutazione , di solito funziona così: voto dell’esame finale 70% voto esame laboratorio
10% frequenza alle classi di teoria 10% lavoro di gruppo 10%. Da questo si può capire quanto
sia importante la frequenza in spagna anche alle lezioni teoriche (prendono le firme) e i lavori
di gruppo, solitamente presentazioni powerpoint da fare e poi esporre in classe. Alcune volte
ci sono esoneri, altre no. I voti sono in decimi e la sufficienza si raggiunge col 5. Peccato che,
per prendere un 5 si debba prendere più di 7 allo scritto per esser certi di passar l’esame
tenendo conto del 70% e non potendo dar per scontato il 10% del trabajo (a cui spesso danno
un voto massimo di 0,8) e della frequenza ( il cui punto si ottiene solamente se si ha
frequentato più del 60-70% delle ore di lezione, difficile quando si hanno tanti laboratori che
coincidono). E’ proprio complicato come sembra, il voto finale è sempre un po’ una sorpresa e
ogni professore fa un po’ a modo suo. La sessione esami dura veramente poco, c’è un solo
appello per materia a semestre, se non lo passi, lo darai poi a luglio. Quindi in totale per
materia ci son solo due appelli all’anno. Il problema più che altro è che sono tutti vicini tra
loro, io in dieci giorni ho dato sei esami. Vi lascio immaginare.
Consigli sull’organizzazione italiana
Consiglio a tutti quanti di cercare di fare il prima possibile il learning agreement con la
docente di riferimento. Anzi, devo dire che non concepisco come richiedano una conferma
definitiva sull’accettazione della borsa prima ancora di dirci quali esami potremo dare, e quali
no. Dovrebbe essere chiaro fin da subito, ma spesso invece si accetta la borsa ad occhi chiusi,
sperando che di riusciare poi a trovare una soluzione. Io ho scoperto per caso ad esempio che
Valencia era una sede di ing. chimica in realtà nella quale si poteva solamente dare uno o due
esami di chimica e basta, ma non c’era scritto chiaramente da nessuna parte. Dovrebbe essere
il contrario, prima ci si assicura di poter sostenere gli esami desiderati, si valuta se si possono
fare o meno, e di conseguenza si accetta o si rifiuta la borsa. L’Erasmus deve essere un
qualcosa in più e non in meno. Devo dire che ho perso veramente tanto tempo l’anno prima di
partire per cercare di capirci qualcosa, stare dietro alla docente di riferimento e alla
documentazione. E’ stato veramente pessimo dal punto di vista organizzativo perchè non
sapendo che esami avrei potuto dare in erasmus e quali no, non sapevo a quali dare
precedenza negli appelli di giugno-luglio. Ad esempio mi ero programmata per dare un esame
a settembre ma non ho poi potuto darlo perchè hanno anticipato la data della partenza per la
welcome week dell’università di Granada che c’è stata due settimane prima dell’inizio dei
corsi a cui io avevo fatto riferimento.
Insomma, armatevi di tanta pazienza, perchè ci metterete un po’ a fare un po’ di chiarezza, i
tempi saranno lunghissimi per fare ogni cosa e d’altra parte vi richiederanno di consegnare
tutto entro le rigide scadenze. Poi però la borsa di studio non arriverà nei tempi previsti, ad
esempio.
Parere personale e consigli:
Devo dire la verità, è stata una bella esperienza, ho conosciuto parecchie persone interessanti,
internazionali, ho imparato bene lo spagnolo, ho viaggiato parecchio, ho avuto modo di fare
parecchio laboratorio come dicevo prima e son convinta che mi sarà molto utile in futuro... ma
non mi sarei fermata più di sei mesi per parecchi motivi. Innanzitutto io in Italia sono abituata
a studiare parecchio da sola, in spagna mi mancava la mia indipendenza, la mia
organizzazione personale dello studio e del mio tempo, una suddivisione sensata degli esami.
Il sistema spagnolo con un’impronta decisamente “liceale” mi stava stretto. Dare tutti gli
esami in poco più di una settimana è stato un po’ traumatico, specialmente perchè si ha
malapena il tempo di ripassare la parte mnemonica di ogni materia. Poi ho fatto praticamente
due mesi di laboratorio, ogni venerdì un esame pratico e teorico che comunque richiedeva
sempre almeno la giornata di giovedi dedicata alla sua preparazione, i lavori di gruppo erano
molto spesso totali perdite di tempo, alle lezioni non potevo concentrarmi sull’ascoltare quel
che stava dicendo il docente ma dovevo cercare di scrivere il più possibile per recuperare
degli appunti, dato che non davano slides, dispense etc. La mia routine giornaliera era
abbastanza pesante: sveglia alle 7-7:30- inizio laboratorio ore 8-8:30, lezioni teoriche e
seminari fino al pomeriggio circa le 15-16, studio in biblioteca per l’esame del venerdi o lavori
di gruppo, rientro a casa intorno alle 20-21 circa (distrutta), giusto il tempo di far cena e
andavo a dormire vista la sveglia presto, questo sin da ottobre. Quando organizzavamo
qualche cena tutti insieme o un’uscita e tornavo anche solo a mezzanotte l’una mi rimanevano
veramente poche ore di sonno ed ero poco producente il giorno dopo in laboratorio. Non me
lo sarei mai aspettata. L’università di Granada richiede tanto impegno giorno per giorno, non
ti lascia molto tempo libero, poi per carità, cosi facendo l’esame finale non ha niente a che
vedere con la mole di studio che abbiamo noi per i nostri esami, è vero, però richiede impegno
costante e continuo per poi lasciarti però una preparazione inferiore alla nostra, quindi
secondo me non vale la pena starci un anno.