Letta:lʼImusaràsuperata. Province:ilgovernociriprova
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Letta:lʼImusaràsuperata. Province:ilgovernociriprova
CON IL PDL ANNO LXI N.156 Letta: lʼImu sarà superata. Province: il governo ci riprova Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76 La batosta elettorale non è bastata: Scelta civica diventa sempre più “cinica”, anche su Imu e Fmi Girolamo Fragalà Prima si erano sistemati alla corte reale della Merkel e pendevano dalle sue labbra, anche a costo di stringere gli italiani in una morsa di tasse e sacrifici. Ora abbracciano il Fondo monetario, come se fosse il Vangelo. I montiani hanno sempre bisogno di qualcuno a cui aggrapparsi e da cui farsi in qualche modo “benedire” perché – da cattedratici – non accettano lezioni da nessuno e non ammettono mai di aver sbagliato. La faccenda dellʼImu gli sta togliendo il sonno, considerano lʼabolizione dellʼimposta sulla prima casa come uno schiaffo in pieno viso al capo, che ne aveva fatto il fiore allʼocchiello della sua azione di governo. Di conseguenza, lʼuscita inelegante del Fondo monetario sullʼImu gli ha rasserenato le giornate, ora hanno una speranza in più che la tassa resti, o almeno sʼilludono che ciò accada. Non importa se lo stesso Enrico Letta abbia specificato che bisogna superare lʼattuale regime dellʼimposta, ancora meno importa se Alfano abbia detto che non sarà accettato il consiglio del Fmi. E chissenefrega, sussurrano i montiani, se persino lʼalleato Casini abbia avvertito che «il Fondo monetario va ascoltato ma la politica italiana non può privarsi del diritto di decidere». Non vogliono saperne. Gli esponenti centristi si rifiutano di ascoltare anche lʼurlo che arriva non solo dalle famiglie ma da tutti i settori produttivi, a cominciare da Confindustria («lʼImu è uno dei tanti balzelli che devʼessere eliminato», ha detto Squinzi). «Lascia veramente di stucco – ha dichiarato Gianfranco Librandi, deputato di Scelta civica – lʼattacco che molti esponenti del Pdl hanno portato avanti contro lʼindicazione dellʼFmi di non abolire totalmente lʼImu». WWW.SECOLODITALIA.IT d’Italia ➼ ➼ ➼ sabato 6/7/2013 Con il gran rifiuto la Boldrini fa felice solo il sindacato “rosso”. Il Pd non sa più come giustificarla BIANCHINI PAG.2 ➼ BIANCHINI PAG.3 ➼ Wojtyla e Roncalli santi: è stato firmato il decreto per la canonizzazione Caro ministro, il bonus maturità, così omʼè, penalizza i più bravi: lettera aperta di una docente AMBROSIONI PAG.4 ➼ Sì, perché lui considera «affidabili i consigli del Fondo monetario». Più che una questione di principio, però, per i montiani è diventata una que- stione di orgoglio e di supponenza, la stessa supponenza che avevano quando occupavano le stanze di Palazzo Chigi con lʼaria da professoroni, “guai a chi ci contesta”. In nome di quellʼorgoglio, Scelta civica sta diventando sempre più cinica. Come avevano previsto i navigatori del web. Annalisa Terranova Una pagina dissacrante e ingiuriosa verso la Madonna, ma per Facebook non viola le regole e non incita allʼodio. Dunque, benché offenda la sensibilità di moltissimi utenti che ne hanno chiesto la rimozione, quella pagina resta lì, con oltre duemila fan che evidentemente si divertono a leggere blasfemìe su una figura venerata dai cattolici e oggetto di culto anche da parte dei musulmani. La notizia lʼha data oggi Avvenire, il quotidiano della Cei, in prima pagina, con un titolo inequivocabile: “Pagina blasfema. E facebook tace”. La pagina si chiama “Virgin Mary should have aborted” (“La Vergine Maria avrebbe dovuto abortire”) e già il titolo è tutto un programma, esplicitato in vari post contro la Chiesa e contro la religione e in fotomontaggi di pessimo gusto, come quello che rappresenta una Natività con San Giuseppe che commenta rivolto a Maria: “Ehi bitch, io non ho i capelli biondi e gli occhi azzurri…”. E qui siamo alla bestemmia. Non si capisce poi a cosa miri la pagina: dissacrazione, iconoclastia a buon mercato, ateismo militante? Sulla pagina ci sono post che invitano allʼaborto, che difendono i diritti degli omosessuali, che ridicolizzano le tesi creazioniste, che attaccano i pro life e che dipingono i credenti come un branco di pecore. Ma soprattutto cʼè lʼimmagine di copertina: la Vergine che fuma il sigaro. E la foto del profilo completa lʼopera portando lʼirrisione al di sotto del cattivo gusto: cʼè il disegno di Maria che si guarda il pancione e dice: “Fuck!”. Un atto estremo di ribellione contro la sua maternità divina. Lʼoffesa peggiore che si possa pronunciare contro i fedeli cattolici. Il programma è tutto racchiuso in quellʼimmagine tra- sgressiva che viola i canoni consolidati dellʼiconografia su Maria. Non un prete viene preso di mira, non il Papa, ma Colei che ha generato il figlio di Dio. È noto che sui social si può trovare di tutto ma è anche arcinoto che se si offendono altri simboli religiosi è corale la richiesta di colpire i “provocatori”. Solo per Maria di Nazareth, la madre di Gesù, vale la libertà dʼinsulto. Solo i fedeli cattolici devono tacere e subìre. Alle segnalazioni di utenti infastiditi dalla pagina anticattolica Facebook ha risposto così: “Abbiamo rivisto la pagina che hai segnalato e troviamo che non violi le nostre Regole in merito ai discorsi di odio”. Ma tra la bestemmia e lʼincitamento allʼodio religioso qual è la differenza? Insultare quanto cʼè di più sacro per gli appartenenti a una fede religiosa non è un atto di intollerabile discriminazione? Su Facebook insulti alla Madonna e ai fedeli cattolici, ma la pagina non viene rimossa SullʼImu Letta ribadisce: sarà superata. Brunetta: abolizione entro Ferragosto 2 Redazione Dopo la reprimenda del Fondo monetario sullʼImu tutto il Pdl rispedisce al mittente lʼesortazione a non cancellare la tassa sulla prima casa. Poi allʼora di pranzo ha finalmente parlato anche Enrico Letta confermando lʼimpegno preso alla Camera sul superamento dellʼImu: ”Nel discorso che ho fatto alla Camera cʼè chiaramente scritto che noi faremo un riforma che supera lʼImu così comʼè e riconfermo che questa è lʼindicazione” del governo. Il premier ha aggiunto che ci sarà una discussione collegiale e che sarà coinvolto il Parlamento. Inutile cercare di strappare a Letta altre indicazioni anche perché il governo si trova a fronteggiare lʼira di un Pdl compatto nel ribadire che lʼImu sarà abolita. Renato Brunetta addirittura si sbilancia e annuncia che la tassa sarà cancellata prima di Ferragosto: ”Torneremo dalle vacanze senza lʼImu? Assolutamente sì. La riforma si farà prima di ferragosto, si cancellerà lʼImu sulla prima casa, sarà per tutti naturalmente, allʼinterno di una grande riforma della tassazione sugli immobili”. Brunetta esterna anche un sospetto: e cioè che il Fmi abbia parlato perché “imbeccato” dal ministero dellʼEconomia: ”Voglio fare un cattivo pensiero: magari qualcuno, allʼinterno del ministero dellʼEconomia ha chiesto un aiutino al Fondo Monetario Internazionale: dicci questo, piuttosto che questʼaltro… per ragioni di politica interna”. Il vicepremier Alfano affida a sua volte a twitter la sua risposta al Fmi: “Non accetteremo il suo consiglio sullʼImu”. Da fonti Ocse arriva invece un assist alla tesi del Fmi: così si esprime Piercarlo Padoan secondo il quale la tassa sulla proprietà come lʼImu non danneggia la crescita e la priorità dovrebbe essere quella di abbassare le tasse sul lavoro. Ma né il Fmi né lʼOcse, fa notare Anna Maria Bernini del Pdl, sono infallibili e soprattutto non sono loro ad avere la responsabilità di governare lʼItalia. dellʼUgl, Giovanni Centrella – oltre che non corretto non accettare lʼinvito della Fiat lasciando ad intendere che la maggioranza dei sindacati e dei lavoratori, sottoscrivendo lʼaccordo, abbiano accettato di cancellare importanti diritti. Sarebbe un gravissimo errore -– ha aggiunto – ascoltare o accettare pedissequamente lʼopinione di una sola delle parti in causa». Centrella ha ricordato che il presidente della Camera «rappresenta tutti gli italiani, quindi anche tutti i lavoratori, i sindacati e le altre forze sociali». In sostanza, dovrebbe ascoltare anche lʼaltra campana, anche se a lei dei pareri degli altri interessa poco. Per Federica Chiavaroli, senatrice del Pdl, «la Boldrini potrebbe risparmiarsi le passerelle in Abruzzo, con le visite istituzionali non si risolvono i problemi, ma solo con il lavoro». Nel Pd cresce lʼimbarazzo. Qualche timida voce critica si fa sentire, sempre però misurando le parole sulla “compagna che sbaglia”: «Credo sia stato un errore da parte di Boldrini intervenire così nel merito, anche se sono dʼaccordo che la concorrenza non si fa andando a ribasso sui diritti fondamentali ai lavoratori», ha detto Sandro Gozi . «Credo però che la terza carica dello Stato debba ricordarsi sempre di essere la terza carica dello Stato: Boldrini lasci a noi e alle forze politiche il dibattito sul merito». Con il gran rifiuto la Boldrini fa felice solo il sindacato “rosso”. Il Pd non sa più come giustificarla Franco Bianchini Ha fatto felici i sindacalisti più “rossi”, quelli del Fiom. Ha messo in imbarazzo gli esponenti del Pd che per ore hanno sfiorato il ridicolo nel tentativo di giustificarla. Laura Boldrini, il personaggio che da settimane è il più mitragliato dal web, con il suo “gran rifiuto” a Sergio Marchionne – che lʼaveva invitata a visitare lo stabilimento Sevel in Val di Sangro – ha provocato lʼennesima polemica. Ormai non fa altro, cerca lʼuscita-choc che le consenta di finire, senza il minimo sforzo, sulle prime pagine dei giornali, i sorrisetti che provocano lʼira funesta degli avversari, le dichiarazioni che più a sinistra non si può. Tutto ciò non è assolutamente consono con il ruolo di presidente della Camera, ma le fa gioco. E le reazioni sono dure. «La Fiat si può amare o non amare, ma è uno dei pochi grandi insediamenti industriali del paese e chi rappresenta le istituzioni ha lʼobbligo di tenerne conto – ha detto Altero Matteoli – Evidentemente Boldrini non è entrata ancora nel ruolo importante che la politica le ha affidato». Anche nel mondo sindacale cʼè sconcerto. «È offensivo – ha dichiarato il leader Wojtyla e Roncalli santi: è stato firmato il decreto per la canonizzazione Franco Banchini Papa Francesco ha firmato il decreto per la canonizzazione di Giovanni Paolo II e ha ordinato anche la canonizzazione di Giovanni XXIII. I due Papi verranno proclamati santi insieme in una cerimonia la cui data sarà annunciata in un prossimo concistoro. Ed è la giornata in cui si ricordano i miracoli. Floribeth Mora Diaz è la donna costaricana la cui guarigione miracolosa, avvenuta dopo aver pregato a lungo Giovanni Paolo II per ottenere la sua intercessione, è stata riconosciuta dalla Chiesa cattolica come il secondo miracolo che porta alla canonizzazione di papa Wojtyla. Nell'aprile del 2011, Mora Diaz subì un grave ictus cerebrale emorragico, e dopo una serie di esami i medici le dissero che "non potevano fare nulla per lei", come ha raccontato la donna stessa, in una intervista al canale messicano Televisa. «Dovevano chiudere una arteria con un clip di alluminio per evitare l'emorragia, ma non potevano fare nulla perché si trovava in un posto inaccessibile nel mio cervello», ha detto Mora Diaz. Dal primo mo- Papa Francesco “benedice” il matrimonio, unione stabile «tra un uomo e una donna» mento sia Floribeth che suo marito Edwin hanno pregato Dio e Wojtyla per chiedere aiuto: «Chiedevamo sempre a Giovanni Paolo II, perché Dio è sempre stato accanto a lui. Gli ho chiesto che intercedesse davanti a Dio, che mi aiutasse e mi desse la forza per andare avanti con mia moglie», racconta Edwin. Tale era la devozione della coppia per Wojtyla che poche settimane dopo l'ictus, il primo maggio del 2011, Floribeth è rimasta sveglia per seguire la cerimonia di beatificazione di Giovanni Paolo II, mentre la famiglia era an- data in uno stadio locale dove era ritrasmessa. La mattina dopo, al suo risveglio, la donna ha visto una rivista accanto al letto con una foto di Wojtyla in copertina e «sentivo una voce che mi diceva “Alzati, non avere paura” e con le mani mi faceva un gesto. Sono rimasta sorpresa e continuavo a guardarlo sulla rivista e gli ho detto “Sì, Signore” e mi sono alzata». I medici che seguivano il caso della donna costaricana hanno poi certificato che il suo ictus cerebrale era guarito in un modo non spiegabile dalla scienza. «Non temere, non hai più nulla»: il miracolo di Giovanni XIII a Suor Caterina Giorgio Sigona «Non temere, tutto è finito, tu stai bene, non hai più nulla». Così, «con un sorrisetto sulle labbra», in un viso di per sé «molto bello e sorridente», Papa Giovanni annunciò il 25 maggio 1966 a suor Caterina Capitani che era guarita dalle conseguenze di una grave emorragia, avvenuta dopo che, oltre un anno prima, era stata sottoposta a una resezione gastrica quasi totale. A poco più di tre anni dalla morte della suora – avvenuta a Napoli nella notte tra il 31 marzo ed il primo aprile 2010 – il racconto autografo della religiosa del miracolo ricevuto per intercessione del “Papa buono” conserva per gli storici della Chiesa il valore di “documento eccezionale” e resta uno dei pilastri fondamentali della causa ecclesiastica che ha portato prima alla beati- 3 ficazione e ieri al decreto di canonizzazione di Giovanni XXIII, firmato da Papa Francesco. Quel documento – di cui l'Ansa ha potuto prendere visione – è negli archivi della Curia Arcivescovile di Potenza. Suor Caterina fu operata a Napoli il 30 ottobre 1965, ma il 14 maggio 1966 ebbe una perforazione della parte residua di stomaco e la formazione di una fistola, con copiosa emorragia: un caso di estrema gravità, come constatarono i medici, al punto che alla donna, non ancora suora, il 19 maggio fu concesso di “emettere i voti santi”. Quando tutti, a cominciare dai medici, credevano che la morte di suor Caterina, ricoverata in un ospedale di Napoli, fosse ormai imminente, ella cominciò una novena a Papa Giovanni e poggiò «una sua reliquia» sulla fistola. Era il 25 maggio 1966. «Mentre stavo girata sul lato destro – scrive suor Caterina – mi sentii poggiare una mano sullo stomaco in direzione della fistola e una voce che mi chiamav. Spaventata nel sentire una voce di uomo mi voltai e vidi in piedi accanto al mio letto Papa Giovanni che mi disse: “Suor Caterina mi hai molto pregato ed anche molte suore e persone lo hanno fatto, pure le suore della tua casa, ma specialmente una di esse; me l'avete proprio strappato dal cuore questo Miracolo”. Redazione La fede che illumina la città degli uomini, illumina anche la famiglia, la «unione stabile dell'uomo e della donna nel matrimonio». Lo scrive papa Francesco nella sua prima enciclica, parlando di «riconoscimento e accettazione della bontà della differenza sessuale, per cui i coniugi possono unirsi in una sola carne e sono capaci di generare una nuova vita». L'amore dei coniugi, scrive il Papa, «coinvolge tutta la vita e ricorda tanti tratti della fede». ed è possibile «quando si scopre un disegno più grande dei propri progetti». Nella sua prima enciclica il Papa rilancia il suo invito a non «lasciarci rubare la speranza», indirizzandolo particolarmente ai giovani, dei quali cita il «desiderio di una vita grande». L'enciclica ripercorre l'incontro tra la fede cristiana e il pensiero filosofico del mondo antico, come «passaggio decisivo affinché il Vangelo arrivasse a tutti i popoli». Una grande enciclica «contro la fede light, senza contenuti, che è tipica del New Age ma penetra anche nel cristianesimo»". Questa la lettura della "Lumen fidei" del sociologo Massimo Introvigne. Caro ministro, il bonus maturità, così com'è, penalizza i più bravi: lettera aperta di una docente 4 Antonella Ambrosioni Il nuovo sistema a percentili per l'assegnazione del Bonus Maturità penalizzarebbe gli studenti con voti medio-alti in commissione composte da pochi alunni: questa è almeno la visione di una docente del liceo classico Tacito di Terni, che in una lettera aperta al ministro dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza, pubblicata sul sito Skuola.net, evidenzia nuove criticità sul contestato Bonus. La docente afferma che il decreto del 12 giugno corregge alcune criticità «ma crea nuove mostruosità», perché «la disparità di trattamento dovuta al percentile si sposta dalle scuole, che hanno potuto indignarsi e protestare, alle singole commissioni». Dato che i voti dell'esame di Stato riferiti all'80.mo percentile di riferimento saranno pubblicati sul portale Universitaly entro il 30 agosto 2013, «l'effetto sarà verificabile solo dopo la conclusione degli esami, rendendo quindi la protesta e l'indignazione inefficaci», dice l'insegnante. La soglia di sbarramento per l'accesso al bonus è 80/100 di voto minimo, percentile riferito ai risultati conseguiti dai maturandi giudicati dalla medesima commissione. Il che vuol dire che comunque vada, al massimo uno studente su cinque in una classe potrà aspirare al bonus. E questo secondo la docente, che si è cimentata a formulare alcuni scenari, potrebbe portare ad alcune situazioni a suo dire paradossali: Giovanni che si diploma con 90/100 potrebbe non prendere nemmeno un punto di bonus perché ha la sfortuna di appartenere a una classe di super bravi, in cui il 20% dei compagni consegue un voto superiore o uguale a 91/100; mentre Michele che si diploma con 90/100 nella classe accanto, può portare a casa 4 punti perché i suoi colleghi sono un po' meno geniali, quindi l'80° percentile corrisponde a una soglia più bassa, per esempio a 85/100. Secondo la professoressa, l'ingiustizia risiede nel «fatto che applicando un concetto statistico come il percentile a numeri piccoli si ottengono, nella migliore delle ipotesi, risultati poco significativi, nella peggiore, paradossali». E, quindi, la docente domanda: «Non crede, Ministro, che Giovanni con 98/100 sia un ragazzo di valore notevole anche se i suoi “eccellenti” compagni sono più bravi di lui e quindi non debba “correre” con 8 punti di penalità?» retti fino a chi lavora nelle navi, passando per i bus fino ai piloti degli aerei. Visto che le segnalazioni di comportamenti poco urbani crescono – continua – ho convocato il cda per proporre test, anche a sorpresa, sui gondolieri. Non sappiamo se la cosa sia praticabile, ma almeno cerchiamo di affrontare un problema che sta sempre più montando». Non molto tempo fa un gondoliere era salito alle cronache perché vogava in scarpe bianche, mentre il regolamento prevede tassativamente il totalblack di calzature e pantaloni. Poi in epoca recente alcuni gondolieri sono finiti nel mirino della protesta per dei prezzi gonfiati e oltre alla punizione è scattato l'obbligo di esporre le tariffe a tempo lungo i canali della città. Ma la vera bomba è esplosa nei giorni scorsi con la vicenda, finita su Youtube con un video successivamente rimosso e bollato come un normalissimo scherzo, nel quale alcuni gondolieri avrebbero offerto un posto di lavoro a un conoscente facendogli fare un esame di nuoto in un canale. Il lavoro sarebbe stato quello del “gancer”, ovvero di colui che aiuta, con un palo con gancio, a ormeggiare le gondole e a far salire e scendere i passeggeri. A Venezia cade un simbolo: i gondolieri sotto accusa, chiesto il test antidroga e alcol Liliana Giobbi Simbolo di Venezia, da qualche tempo i gondolieri sono diventati oltre che delizia anche croce della città a causa di comportamenti considerati poco consoni al loro ruolo e alle tradizioni della Serenissima. Ecco che l'Ente gondola, l'istituzione pubblica che governa il mestiere del remo, impone la linea dura per frenare gli indisciplinati con la proposta di fare test anti droga e alcol ai “pope”, magari a sorpresa. A lanciare l'idea è Nicola Falconi, Presidente dell'Ente, che ha convocato il cda dell'«istituzione» per lunedì prossimo, alla presenza dell'assessore comunale alla Mobilità Ugo Bergamo: «Controlli sono previsti – dice Falconi – per tutti gli operatori del settore dei trasporti: si va da quelli dei vapo- Pausa caffè più amara: il distributore automatico aumenta il prezzo Antonio Lacaria Dal primo gennaio 2014 "la pausa caffé sarà più amara" per 20 milioni di italiani. I prezzi alla macchinetta saliranno di 5 centesimi, così come quelli di acqua, orzo e thé caldo, e fino a dieci centesimi per snack e bevande fredde. A calcolare l'impatto dell'aumento dell'Iva dal 4% al 10% su merendine e bibite venduti nei distributori automatici, decisa dal governo per finanziare l'Ecobonus, è Confida, l'associazione italiana distribuzione automatica aderente a Confcommercio. «Sorprende come lo Stato abbia voluto colpire 20 milioni di consumatori che – sottolinea il presidente di Confida, Lucio Pinetta – in particolare in questi anni di crisi, grazie al favorevole rapporto qualità prezzo, nel distributore automatico, hanno finora trovato una valida soluzione di acquisto. Per oltre un decennio sono stati mantenuti inalterati i prezzi al consumo, nonostante il passaggio dalla lira all'euro. Questo provvedimento – aggiunge – colpirà duramente il nostro settore, con riflessi sull'occupazione. Ed é così che si aggrava la crisi». Ancora una volta, in sostanza, è il fisco a farla da padrone chiedendo più risorse proprio mentre l'economia rallenta e i consumi flettono. Così non si dà certo una mano allo sviluppo. Il rischio è di ridurre sempre di più la torta e quindi di fare diventare gli italiani sempre più poveri. “Low cost” e corsa alle offerte: la crisi ha depresso le abitudini degli italiani Aldo Di Lello Follie consumiste addio. L'impoverimento progressivo del ceto medio, la percezione della crisi, la precarietà diffusa stanno cambiando il volto della nostra società. E il primo termometro del mutamento è costituito dalla propensione al consumo. Interessante (e un po' preoccupante) è quanto ad esempio emerge da un'indagine condotta da Eurispes e Focus, in collaborazione con Dacia: il 70% degli italiani ha modificato le sue abitudini di acquisto a causa della crisi. Il dato risulta da un questionario on line compilato da 2.696 persone appartenenti alla community dei lettori di Focus. L'indagine ha puntato soprattutto sull'attenzione ai consumi intelligenti ed al low cost e il il 70,7% degli intervistati ha detto di aver cambiato i propri comportamenti d'acquisto rispetto al passato, prestando maggiore attenzione alle offerte, agli sconti e alle promozioni sui prodotti pubblicizzati nei supermercati e nelle attività commerciali (92,8%) e verificando la qualità del prodotto prima dell'acquisto (82,5%). Acquisti on line e low cost riguardano molte tipologie commerciali con la chiara eccezione del cibo: il 69,6% non intende comprare e quindi consumare alimenti di basso valore economico, (più predisposti per l'abbigliamento e/o le scarpe e viaggi e vacanze) e rispetto alla ricerca di informazioni sui prodotti alimentari, gli italiani dichiarano di ri- Calano i turisti in cerca del mare, anche la Sardegna è in crisi Guglielmo Federici Brutte notizie dalle nostre coste. Calo delle presenze dell'8% tra i turisti che scelgono il mare, più accentuato tra gli italiani con una flessione prevista del 10% in termini di presenze e del 15% in termini di spesa. Sono questi i dati, citati da Astoi Confindustria Viaggi all'assemblea a Porto Cervo, che da due anni caratterizzano le vacanze nelle località di mare italiane. «Questi dati non ci sorprendono», commenta Nardo Filippetti, presidente dell'associazione di categoria che rappresenta i maggiori operatori turistici italiani. «Da anni, il prodotto “mare Italia” è interessato da una debolezza intrinseca della propria offerta dovuta principalmente a scarsa competitività rispetto ad altre destinazioni internazionali come quelle mediterranee e del Golfo arabico"», e secondo Filippetti, tra i fattori imputati del ri- dimensionamento di uno dei punti forti del turismo nostrano, c'é sì «la ridotta capacità di spesa degli italiani che ha provocato una forte contrazione di tutti i consumi», ma pesano anche «altri fattori concomitanti che connotano da tempo l'andamento del mercato. Per citarne solo alcuni: cattivo rapporto qualità-prezzo, scarsa innovazione di prodotto, nuove logiche distributive, disintermediazione, mancato adeguamento alla rapida evoluzione della domanda». In questa situazione, spiega Astoi, c'é chi resiste e chi soffre la crisi più di altri. Alcune mete balneari italiane mantengono comunque il loro appeal e fanno registrare, nonostante la crisi, buone performances, come il Salento, la Riviera Romagnola, la Sicilia e le isole Eolie. Preoccupa invece la Sardegna, dove quest'anno si svolge l'assemblea dell'associazione, che «invece, non riesce a volgersi solo qualche volta ai forum o siti (41,1%) oppure mai (40,7%). Dall'indagine emergono due profili molto caratterizzati: il campione si divide tra chi mette al primo posto il fattore economico e quindi il costo (46,5%) del prodotto e chi la qualità (44,4%) mentre, a sorpresa, la marca è un fattore determinante negli acquisti solo nel 3,3% dei casi. Informarsi sulle caratteristiche di un prodotto o un servizio prima dell'acquisto è un'abitudine diffusa nel 77,3% dei casi, mentre il giudizio di altri consumatori influisce solo per il 48,8%. E tra gli scaffali dei supermercati e dei negozi italiani il consumatore appare condizionato dalla scelta di un prodotto anzitutto da fattori quali il rispetto dell'ambiente e l'innovazione. È uno dei pochi dati positivi in un quadro altrimenti rattristante. I bei temi della società affluente, che nell'espansione dei consumi esprimeva una notevole voglia di crescita e un grande ottimismo sono lontani. Mai come in questa fase è necessario riavviare il motore della produzione di ricchezza. Anche tra gli scaffali dei supermarket deve al più presto tornare il sorriso. risollevarsi da un calo di presenze che sembra essere ormai strutturale». Pesa la crisi dei trasporti marittimi, con un calo del traffico nei principali scali sardi di quasi il 29% tra il 2010-2012, ma anche un'offerta ricettiva che dovrà necessariamente adattarsi al mercato: i dati della Banca d'Italia mostrano un calo globale degli arrivi in Sardegna tra il 2009 e il 2012 del 21,70%, pari a 531.000 turisti in meno, di cui 466.000 sono italiani. Nello stesso periodo sono andati in fumo ben 2.780.000 pernotti sull'isola. 5 Arriva una proposta di legge in difesa dei delfini: farli vivere nelle vasche è una vera barbarie Redazione «All'alba del XXI secolo, costringere i mammiferi marini, creature intelligenti e sensibili, a vivere in vasche e ad esibirsi per il divertimento della folla è pura barbarie. Per questa ragione ho presentato una proposta di legge che vieta nel nostro paese la detenzione e l'addestramento di cetacei e porterebbe, se approvata, alla chiusura dei delfinari esistenti». Lo annuncia l'ex ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, lanciando un appello a non visitare i delfinari. «Balene e delfini sono animali molto intelligenti, che vivono in gruppi sociali complessi e hanno bisogno di relazioni. Separarli ancora piccoli dalle loro famiglie vuol dire infliggere loro un trauma gravissimo, in molti casi insuperabile», dice la Brambilla. «Come se non bastasse questi animali devono imparare ed eseguire numeri da circo di fronte a spettatori paganti. Per questo – conclude la parlamentare del Pdl – faccio appello a tutte le forze politiche affinché sostengano la mia proposta di legge che vieta nel nostro paese la detenzione e l'addestramento di questi meravigliosi animali». «Il Pdl incalza la Giunta sui tagli agli ospedali toscani: non sfugga al confronto istituzionale 6 Redazione «Spiace che le informazioni di dettaglio si debbano leggere dai giornali mentre in commissione vengono a raccontarci i massimi sistemi, ma purtroppo una volta di più avevamo ragione noi: la Giunta di centrosinistra intende trasformare i piccoli ospedali della Toscana in poliambulatori». Questa la considerazione che arriva dal vicepresidente della commissione Sanità del Consiglio regionale Stefano Mugnai (Pdl) dopo aver appreso dalle cronache locali della nuova classificazione quadripartita per gli ospedali toscani, che implicherà una riorganizzazione della rete territoriale tale da ridurre di 1800 unità il numero di posti letto. «Non lasceremo – incalza lʼesponente del Pdl – che su una partita così delicata, che si gioca sulla pelle dei cittadini-pazienti, la Giunta si sottragga al confronto con il Consiglio, con la commissione e con gli enti locali. Su questo proprio non ci piove, anche perché non tutte le realtà sono uguali, ma esistono al contrario specificità De Corato: nel campo di via Barzaghi, a Milano, i rom vivono in pericolosa promiscuità territoriali che necessitano di riflessioni singole, puntuali. Tagliare collocando arbitrariamente unʼasticella a 100 posti letto con vari livelli di complessità di servizi erogati sulla base dellʼutenza potenziale è troppo facile, perché così non si bada alle esigenze reali dei territori. Questo è uno di quei casi in cui aver avuto ragione proprio non ci rende soddisfatti. Ne va della capacità di rispondere ai bisogni della popolazione». Anche perché così non vale, sembra ammo- nire Mugnai: «Oltre alla discussione sul taglio dei posti letto e sulla riorganizzazione della rete ospedaliera – sostiene – la Giunta dovrà porre anche quella sul taglio di Asl e Estav, con le relative superpoltrone. Ricordiamo tutti le dichiarazioni con cui i vertici regionali lasciavano intravvedere lʼintenzione di operare in questo senso entro giugno. Beh, giugno è finito e allʼorizzonte si profilano solo tagli agli ospedali, non allʼapparato». dia. Nel rilevare che diversi residenti lamentano la mancanza di attenzione per le norme di convivenza civile e quelle riguardanti le regole di pulizia che, se non osservate, contribuiscono a determinare la proliferazione di topi e zecche, con grave rischio per la salute e in particolare per quella dei bambini (secondo alcuni resi- denti si sono registrate risse notturne tra stranieri per la presenza di spacciatori di droga), Leoni chiede maggiori controlli sia delle autorità sanitarie sia di quelle preposte alla sicurezza, e iniziative per mantenere in queste strutture un clima di civile convivenza, responsabilizzando e ammonendo chi non rispetta le normali procedure di igiene a discapito delle persone che invece osservano le norme del vivere civile. «Una situazione che rischia di degenerare. Per questo - conclude Leoni - è importante che vi siano continui controlli sia sotto il profilo igienico-sanitario e sia sotto quello della sicurezza». Dopo terremoto nel Modenese: convivenza difficile fra topi e droga. Servono maggiori controlli Redazione «A seguito del terremoto del 20 e 29 maggio 2012 circa 150 famiglie risiedono ancora nei moduli abitativi provvisori di via Mazzone, nel Comune di Mirandola, in provincia di Modena; molte di queste famiglie vivono sulla loro pelle le difficoltà di una convivenza forzata con usi, costumi, consuetudini e culture frutto di numerose etnie». Lo scrive il consigliere del Pdl alla Regione Emilia, Andrea Leoni, in una interrogazione rivolta alla Giunta di centrosinistra per sapere se risponda al vero quanto denunciato pubblicamente dai mirandolesi che vivono in via Mazzone e quale giudizio ne Redazione «Nella struttura della Protezione civile di via Barzaghi a Milano, creata un anno fa dagli assessori Pierfrancesco Majorino e Marco Granelli, di notte vivono in totale promiscuità all'interno di tre saloni uomini, donne e bambini rom senza alcun controllo». È quanto ha sostenuto Riccardo De Corato (Fratelli d'Italia), vi- cepresidente del Consiglio comunale, intervenuto nelle commissioni Sicurezza e Servizi sociali sul Piano Rom. «Sono nuclei familiari che tra loro non si conoscono e che di notte vivono uno accanto all'altro. Tutti sappiamo che all'interno di questi gruppi di rom ci sono uomini che sono stati autori anche di violenze contro donne e bambini, come dimostrano recenti e passati arresti, perquisizioni e denunce delle autorità di polizia. Nonostante tutto ciò – ha proseguito De Corato – Granelli e Majorino fanno vivere a Barzaghi e nei prossimi giorni a Lombroso uno accanto all'altro decine di uomini con decine di donne e soprattutto con decine di minori, dimenticando gli episodi di prostituzione femminile e minorile per cui in passato ma anche di recente la polizia locale, quella di Stato e i carabinieri hanno proceduto a numerosi arresti. Durante le amministrazioni di centrodestra – ha ricordato De Corato – soltanto donne e bambini venivano ospitati nei Centri di accoglienza proprio per evitare questa pericolosa promiscuità». Alle Terme di Caracalla "Il gattopardo” compie 50 anni e si veste in bianco e nero Giorgio Sigona Spira aria di Sicilia fra i monumentali resti delle Terme di Caracalla, dove si svolge la stagione estiva dell'Opera di Roma. La Sicilia di uno dei più celebri atti unici del melodramma italiano, “La Cavalleria rusticana” di Pietro Mascagni completa una serata che comincia con un nuovo breve balletto di Micha van Hoeche dedicato alla Sicilia immaginata da Luchino Visconti e dalle musiche di Nino Rota per il film amatissimo “Il Gattopardo” (1963), che compie cinquant'anni. Il titolo è grandioso, “Terra e Cielo”. La regia di entrambi i pezzi del dittico è di Pier Luigi Pizzi, che ha anche disegnato la semplicissima scena utile sia per Mascagni che per Rota. La nuova creazione coreografica di van Hoecke, in particolare, è molto semplice e a qualche spettatore parrà fin troppo essenziale, nonostante gli applausi che hanno accolto la prima. A molti mancherà infatti il brano musicale che conclude il film, il grande valzer che stronca il principe di Salina. Ma la scelta è sia filologica (perché il brano non è di Nino Rota) sia ballettistica, perché si è deciso di puntare su elementi più intimi e sulle pagine d'amore fra Tancredi (che nel film aveva il volto di Alain Delon) e Angelica (che era una splendente Claudia Cardinale), entrambi protagonisti di una pellicola leggendaria, ispirata dal romanzo di Tomasi di Lampedusa. Ecco dunque che il prota- gonista di “Terra e Cielo” è un giovane artista, che con la fantasia torna all'epoca del Risorgimento e si imbatte nel fantasma di Tancredi (Alessio Carbone, primo ballerino dell'Opera di Parigi), di Angelica (Alessandra Amato) e dei tanti altri personaggi del “Gattopardo”. I costumi sono in gran parte in bianco e nero come un film che aspetti i suoi colori. Quattro le repliche fino al 7 agosto. Cultura moderna e suggestioni classiche al Teatro Festival "Magna Graecia" Aldo Di Lello Teatro, musica e antiche suggesioni classiche. Solo in Calabria, la regione italiana più ricca delle vestigia della Magna Grecia, poteva svolgersi una manifestazione culturale capace di far rivivere la memoria storico e artistica più profonda. Si svolgerà infatti dal 13 luglio al 29 agosto il Teatro Festival dedicato alla “Magna Graecia”. Si tratta di un itinerario che si snoderà attraverso 13 siti archeologici. La direzione artistica è di Giorgio Albertazzi, che intitola questa edizione Agorà, quale luogo di incontro e centro della Polis. «Stiamo tentando una mutazione genetica: trasformare la Calabria da terra che consuma a terra che produce cultura e la esporta, puntando sui grandi beni archeologici della regione e sulla promozione del libro e della lettura come occasione di sviluppo» spiega l'assessore alla Cultura della Regione Mario Caligiuri, che ha presentato l'iniziativa insieme con il Governatore Scopelliti. Ad aprire il festival sarà a Reggio il 13 luglio Enrico Montesano, appunto con Agorà, un suo recital tra pezzi di repertorio e cose nuove in omaggio alla Calabria e per discutere la situazione odierna. A chiuderlo, Michele Placido che, con due musicisti, due danzatori e una cantante, con Amor ch'a nullo amato... amar perdona guiderà il pubblico in un viaggio nel tempo sul filo della poesia per sei serate. Ar- Quotidiano della Fondazione di Alleanza Nazionale Editore SECOLO DʼITALIA SRL Fondatore Franz Turchi d’Italia Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76 Consiglio di Amministrazione Tommaso Foti (Presidente) Alberto Dello Strologo (Amministratore delegato) Alessio Butti Antonio Giordano Mario Landolfi Ugo Lisi 7 riverà in Calabria anche Massimo Ranieri che vestirà i nuovi panni shakespeariani di Riccardo III , di cui firma anche la regia con musiche originali di Ennio Morricone, coproduzione tra il festival calabrese e quello di Verona che farà 7 repliche, dal 14 agosto a Sibari al 21 all'anfiteatro di Cirella. Magna Graecia produce anche, tra l'altro, Pathos con Mariangela D'Abbraccio, viaggio musicale tra teatro, poesia e canzoni tra Sudamerica e Italia e Medea con Caterina Costantini anche regista di una versione tra Seneca e Euripide per ritrovare la dimensione umana e il destino ineluttabile di questa donna (dal 22 luglio al parco di Scalacium a Borgia al 26 al parco dell'antica Medma a Rosarno). Direttore Politico Marcello De Angelis Vicedirettore Responsabile Girolamo Fragalà Redazione Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/68817503 mail: [email protected] Amministrazione Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/688171 mail: [email protected] Abbonamenti Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/68817503 mail: [email protected] La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990 n. 250