richiesta spostamento restituzione imposte RETE
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richiesta spostamento restituzione imposte RETE
Modena 11 maggio 2016 Alla Ministra alle Riforme Costituzionali e i Rapporti con il Parlamento con delega all'attuazione del Programma di Governo Maria Elena BOSCHI Gentile Ministro Boschi, Le scriventi associazioni - CNA, Confartigianato Lapam, Confesercenti, Confcommercio Fam - riunite sotto la sigla R.E.TE Imprese Italia, in rappresentanza delle imprese associate ubicate nel territorio colpito dal sisma del 2012, si appellano al Governo Renzi per chiedere lo spostamento della restituzione delle imposte e contributi al 31 dicembre 2016 una rateizzazione in 5 anni a partire dal 01 gennaio 2017 il mantenimento, per tutto il periodo della restituzione del finanziamento, della garanzia dello stato verso il sistema bancario . Sono richieste motivate dallo stato di difficoltà finanziaria delle aziende. Ricordiamo in proposito che il territorio colpito dal sisma rappresenta una realtà economico sociale, nel maggio 2012, contava su 25.302 imprese insediate con una capacità produttiva stimata in circa il 2% del PIL nazionale. Al 1° marzo 2016, per le cosiddette pratiche “Sfinge” (quelle relative ai contributi della ricostruzione degli insediamenti produttivi) la Regione Emilia Romagna ha comunicato che le domande di contributo attive erano 2.639 per 2.454 milioni di euro. I contributi concessi riguardavano 1.901 imprese per un importo di 1.080 milioni. Gli importi effettivamente liquidati erano pari a 441 milioni. Sempre alla data del 01 marzo 2016, erano ancora protocollate 1.177 prenotazioni, a cui dovranno seguire le domande di contributo. Alle imprese interessate dalle pratiche cosiddette “Sfinge”, vanno aggiunte anche le imprese commerciali e di servizio interessate alle pratiche “MUDE” (contesto di insediamenti abitativi). Sono le attività svolte nei negozi e/o uffici. Si aggiungano inoltre gli 815 decreti di contributo delle imprese che hanno usufruito del bando INAIL. Da non sottovalutare anche il fatto che le percentuali risarcitorie sono del 100% solo sugli immobili mentre per i beni strumentali, delocalizzazione e scorte esse erano rispettivamente dell'80, 50 e 60 %. Questo fatto ha richiesto in molti casi di anticipare con mezzi propri ciò che è arrivato od arriverà come contributo ma vi è anche una parte di costi sostenuti dalle imprese più strutturate che non potranno essere risarciti e che rimarranno completamente a carico delle aziende. Quanto sopra per definire la complessità dell’opera della ricostruzione, che va ben oltre la buona volontà degli amministratori e di tutti i soggetti interessati. E’ questo un territorio che presenta una partita IVA ogni circa 10 abitanti. Si aggiungano inoltre gli importanti dati dimensionali della ricostruzione riferiti a case, edifici pubblici e di culto. Ovviamente, entra nel vivo di questo contesto la sospensione delle imposte e dei contributi alle imprese per il periodo 2013, con la restituzione della prima rata fissata il 30 giugno 2016. L’importo complessivo stimato dell’intera sospensione è di circa 700 milioni di euro, attualmente da restituirsi in 4 rate semestrali. La prima rata che le imprese dovrebbero restituire al 30 giugno 2016 è quindi stimabile in circa 150 milioni di euro. Si aggiungano a questi anche il pagamento per le imprese del saldo imposte anno 2015 e l’acconto d’imposta 2016 (tasse che le imprese hanno già iniziato a pagare). Le imprese che hanno ottenuto la sospensione delle imposte e contributi sono oltre 2.000. Il sistema bancario locale stima che il 50% delle imprese sarà in grado di pagare, il 23% non sarà in grado di farlo, mentre il rimanente 27% sarà forse in grado di farlo attuando azioni straordinarie e, temiamo, utilizzando anche la leva finanziaria del rallentamento nel pagamento dei fornitori. Di fatto, la situazione sopra descritta vedrà molte aziende nella impossibilità di rispettare il pagamento delle rate come attualmente previste dalla norma che ne disciplina la restituzione. Per quanto esposto CNA, Confartigianato Lapam, Confesercenti, Confcommercio Fam chiedono: A) lo spostamento del pagamento della prima rata al 31 dicembre 2016. B) La restituzione del finanziamento in 5 anni a partire dal 01 gennaio 2017. C) Il mantenimento, per tutto il periodo di restituzione (5 anni) della garanzia dello stato verso il sistema bancario. Riteniamo, per quanto esposto, che queste richieste si muovano su un criterio di equità e ragionevolezza tenuto conto anche di altre realtà che continuano ad essere alle prese con la ricostruzione. Visti gli sforzi compiuti ed i risultati ottenuti sino ad ora, è indispensabile attivare tutte le procedure per ottenere un pieno e totale recupero del sistema produttivo nel suo complesso. Per questo, ringraziando per l’attenzione, rimaniamo in attesa di un favorevole riscontro. Cordialmente. Umberto Venturi presidente CNA Modena Erio Luigi Munari presidente Confartigianato Lapam Modena – Reggio Emilia Massimo Silingardi presidente Confesercenti Modena Giorgio Vecchi presidente Confcommercio Fam Modena