cairo comm. – focus su la7 e il mux

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cairo comm. – focus su la7 e il mux
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CAIRO COMM. – FOCUS SU LA7 E IL MUX
Categorie : News - Società e Borsa
Data : 26/11/2015 : 11:13
Un futuro in crescita per le reti televisive La7 che, grazie all’aumento dello share, dovrebbero
riportare in positivo la raccolta pubblicitaria e la marginalità operativa. Questa la prospettiva che
Urbano Cairo intende perseguire anche attraverso un taglio dei costi, tra cui quello legato
all’affitto della banda di trasmissione pagato a Persidera. Piani di sviluppo che passano
dall’utilizzo del Multiplex Televisivo gestito da EI Towers.
In un’intervista al Sole 24 Ore il Presidente del gruppo, Urbano Cairo, ha parlato degli obiettivi di
sviluppo dell’emittente televisiva La7, nonché dell’investimento sul Mux. I canali de La7 dovrebbero
vedere il pareggio dell’Ebitda a fine 2015, dopo aver chiuso i nove mesi con un margine operativo lordo
negativo di oltre 3 milioni (rispetto a quello positivo di 5,9 milioni del corrispondente periodo del 2014). Il
patron di Cairo Communication conta di mantenere il trend di crescita costante degli ascolti già avviato
dal luglio scorso, garantendo così un ritorno in positivo degli investimenti pubblicitari. Non mancherà
anche “un po’ di saving sui costi”, ma l’aspetto più importante dovrebbe essere legato al passaggio
delle reti del gruppo sul Mux acquistato nel 2014 per 31,9 milioni e gestito tramite EI Towers.
Al momento il gruppo punta a raggiungere una copertura con il Mux pari al 94-95% della popolazione,
dall’attuale 70%. Un obiettivo che Cairo pensa di realizzare tra marzo e giugno dell’anno prossimo,
quando potrà decidere se acquistare nuovi canali o affittare la banda a broadcaster. Il gruppo dovrebbe
prima di tutto spostare sul Mux i canali de La7 e arrivare a risparmiare il milione pagato oggi a
Persidera (l’accordo scadrà a fine 2016), impegnando però solo 7,2 mega dei 22,4 disponibili.
I restanti 15 mega potrebbero così essere affittati e considerando che oggi il mercato paga 1,1 milioni a
megabyte, Cairo sostiene che, anche facendo pagare ai broadcaster il 20% in meno, ripagherebbe
l’investimento del Mux in circa tre anni.
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