Giornata studio sull`enfiteusi
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Giornata studio sull`enfiteusi
Giornata studio sull’enfiteusi Roma, 26 marzo 2014 ________________________________ IL VALORE DELL'ENFITEUSI Relatore: Dott. Vincenzo Rabottini Agli inizi del mio mandato quale Presidente dell'IDSC di Chieti, con una certa ripetitività, pervenivano, da parte dei livellari, richieste di affranco di canoni perché : - o richiesti dagli istituti di credito a fronte della concessione di un mutuo, di un finanziamento, ecc. - o richiesti dal notaio in fase di stipula di un atto di trasferimento della proprietà. L'accettazione del calcolo del valore di affranco trovava una certa resistenza da parte dei livellari ritenendolo eccessivamente oneroso in riferimento, soprattutto, ai canoni fino ad allora pagati. La mia prima riflessione è stata quella di studiare le fonti normative per poter procedere alle rivalutazioni dei canoni già censiti e ciò al fine di prevenire eventuali azioni da parte degli stessi livellari. La mia seconda riflessione è stata quella di studiare un sistema per procedere ad un censimento dei rapporti enfiteutici, vista l'estensione della nostra Diocesi. Mi sono allora chiesto: perché aspettare? Facciamo noi il primo passo. Viste le prospettive, osiamo ed investiamo alcune risorse verso questa direzione. Così, con l'aiuto dei nostri consulenti, abbiamo iniziato un’avventura fatta di studio e volta alla ricerca e al ripristino dei rapporti enfiteutici esistenti ma non ancora a nostra conoscenza. Questo tipo di attività, devo dire, è possibile solo grazie all'apporto di professionisti seri e preparati in materia: questo perché spesso si riscontra ancora una non completa conoscenza della materia, sia da un punto di vista giuridico sia da un punto di vista tecnico e, aggiungerei, anche da un punto di vista contabile/amministrativo. 1 Alla domanda: ma che valore possiamo attribuire all'enfiteusi? La mia prima risposta è quella che è estremamente difficile dare ad esso un valore definito; posso solo riportare dei macro valori dettati dall'esperienza che il nostro Istituto ha acquisito nel corso di questi ultimi cinque anni. Sono valori da farci restare con il fiato sospeso, tanta è la potenzialità degli introiti che questo istituto giuridico potrebbe far confluire nel reddito dei nostri Istituti. Da una prima stima il nostro Istituto potrebbe avere circa 6.000 posizioni ancora da censire perché non conosciute; di queste, sono state rinvenute appena 1.800 posizioni alcune delle quali in corso di verifica (il solo dato catastale non è sufficiente per poter procedere ad un ripristino, in tutta tranquillità, del diritto di livello). Premesso ciò, lo sviluppo di queste 1.800 posizioni, senza appunto gli approfondimenti della titolarità del diritto, sviluppa dei numeri veramente da capogiro: - canoni annui pari ad € 250.000,00 oltre al recupero dei canoni pregressi (per gli ultimi cinque anni) di € 1.250.000,00; - o introiti definibili, per capitale da affranco, pari ad € 3.750.000,00 Pensiamo quindi a quali numeri potremmo arrivare nel caso di ripristino delle stimate 6.000 posizioni. La nostra esperienza ci insegna, però, che gli incassi non sono immediati e non sono, sicuramente subito accettati dai livellari: molti di loro si sono associati in comitati, se così si può dire, capeggiati dai loro sindaci (nei periodi di campagna elettorale), con l'intento di cercare di ottenere consistenti abbattimenti se non anche, spudoratamente, l'eliminazione del pregresso. 2 Inoltre, il più delle volte, le colture che risultano dall'Agenzia del Territorio sono totalmente diverse da quelle effettivamente esistenti o, addirittura, tanti terreni sono incolti ed abbandonati o, in alcuni casi, anche, migliorati. Una volta convocati, i livellari interessati procedono alla variazione delle colture con una rideterminazione del calcolo dei canoni. Al fine di evitare contenziosi, in considerazione anche della scarsa esistenza (se non nulla) di giurisprudenza in materia (la maggior parte delle situazioni andrebbero discusse dinanzi i Giudici di Pace), abbiamo cercato di promuovere accordi con talune organizzazioni sindacali, nell'ambito dei coltivatori diretti, che ci hanno permesso, seppur con discreti abbattimenti, l'affranco di alcune posizioni non del tutto certe. Il nostro Istituto, poi, per incoraggiare il più possibile l'affranco dei canoni ha concesso delle dilazioni di pagamento entro un lasso di tempo massimo di tre anni procedendo, solo successivamente al pagamento dell'ultima rata, al rogito notarile per la cancellazione definitiva del diritto di livello. Allo stato attuale esistono appena 4/5 posizioni in corso di giudizio. Tutte queste considerazioni fanno sicuramente scendere i valori di quei “macro numeri” appena detti. Vi assicuro, però, che non è la vittoria di Pirro ! Ora passo ai numeri veri e propri, reali, quelli che sono stati da noi realizzati nel corso dell'ultimo quinquennio (2008-2013): a) per affranchi deliberati Anno 2008 € 271.268,21 Anno 2009 € 203.745,67 Anno 2010 € 419.017,62 Anno 2011 € 487.198,19 Anno 2012 € 310.167,64 Anno 2013 € 282.788,69 Totale € 1.974.186,02 3 b) per affranchi incassati ed in corso di rateizzazione Anno 2008 € 130,683,75 Anno 2009 € 140.146,43 Anno 2010 € 361.413,51 Anno 2011 € 226.739,08 Anno 2012 € 183.590,05 Anno 2013 € 112.016,34 Anno 2013 € 102.175,69 per affranchi ancora da incassare (per concessione dilazioni) Totale € 1.256,764,85 Come potete notare vi è una differenza tra gli affranchi deliberati e quelli incassati o in corso di rateazione: cerco di dare una breve ma esaustiva motivazione, oltre alle considerazioni già precedentemente enunciate. Purtroppo, l'attuale situazione congiunturale colpisce anche i livellari che si trovano, pur in presenza di una loro esplicita richiesta, a non poter o voler assolvere al perfezionamento dell'affranco: a) perché in momentanee difficoltà economiche; b) perché affetti da un ripensamento (magari in vista di chissà quali riconoscimenti di abbattimento del capitale di affranco – attraverso il tentativo di una trattativa nella determinazione del capitale di affranco); c) perché in possesso di ulteriori requisiti idonei ad ottenere un abbattimento del capitale di affranco; d) perché non più interessati ad esercitare il diritto di livello (a volte, addirittura, a loro sconosciuto) e, quindi, intenzionato alla restituzione del terreno oggetto del gravame. Quest’ultimo aspetto non è da sottovalutare: rientro in possesso dell'intera proprietà (devoluzione). 4 Sempre nel periodo 2008/2013 i numeri relativi alle devoluzioni sono i seguenti: Devoluzioni di terreni deliberati e già rogitati mq 28.050 a) quote intere mq 67.000 b) quote frazionate mq 44.000 Totale terreni restituiti: mq. 111.000 Devoluzioni deliberati in attesa di rogito: Questa forma di rientro in possesso dei terreni sono soggetti ad un notevole incremento. Ciò mi induce ad una ulteriore riflessione: che utilizzo ne facciamo dei terreni rientrati nella possesso e nella piena proprietà ? La prima scontata risposta è quella della loro messa a reddito: sì, ma come? Visto che, attualmente, non c'è sufficiente liquidità affinché si possa ipotizzare un acquisto o una locazione a titolo oneroso da parte di terzi? A tal proposito mi viene in mente la seguente proposta: la gestione inattiva di tali terreni, come anche per gli altri di proprietà, generano, inevitabilmente, solo costi (oneri tributari, spese di mantenimento - i sindaci impongono, con regolari ordinanze, la loro pulizia da erbe e sterpaglie al fine di evitare l'infestarsi di animali ed il pericolo di incendi); allora perché non pensare di costituire delle piccole cooperative agricole (controllate direttamente dagli Istituti) che provvedano alla loro coltivazione, magari con impianti particolari, con prodotti autoctoni, oggi molto ricercati. Ciò permetterebbe, se fatto con serietà e professionalità, oltre che incrementare l'occupazione di maestranze, ora disoccupate, di realizzare introiti utili al raggiungimento degli scopi istituzionali degli Istituti che rappresentiamo. Aggiungo anche: nelle peggiori delle ipotesi copriremmo tutti quei costi che invece riducono, inevitabilmente, le nostre entrate. 5