Elinchrom: strumenti per still-life
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Elinchrom: strumenti per still-life
Accessori Elinchrom: strumenti per still-life In prova il tavolo da stilllife Elinchrom EL MultiTable adatto ad applicazioni sia professionali che amatoriali; le monotorce BX 500 Ri possono essere radiocomandate con variazione della potenza senza intervenire direttamente sul quadro comandi. Noi italiani siamo “maestri mondiali” nell’arte dell’arrangiarsi (non a caso sono italiani i tecnici più apprezzati nell’illuminazione dei set cinematografici), ma è indubbio che un’attrezzatura idonea contribuisce in modo efficace ad ottenere buoni risultati in tempi ridotti. Curiosando nel catalogo della elvetica Elinca ci siamo imbattuti in diversi prodotti interessanti, tanto per il professionista che per il fotoamatore evoluto, ed abbiamo scelto per questa prova il tavolo da still-life l’Elinchrom EL Multi-Table e due monotorce BX 500 Ri. L’Elinchrom EL Multi-Table si monta e si smonta in pochi minuti ed è quindi facilmente trasportabile; una volta smontato occupa poco spazio (a cui va aggiunto il ripiano in plexiglas a scelta tra quello da 80x200cm o 80x100cm). Anche le torce Elinchrom si ripongono in pochi secondi e possono essere trasportate nelle sacche/custodia a corredo insieme agli stativi. 136 Il tavolo dispone, nella parte anteriore del supporto, di due piedini a regolazione micrometrica per la perfetta messa in bolla. Per agevolare gli eventuali spostamenti del tavolo, la parte posteriore del supporto è dotata di due ruote. Una colonna micrometrica permette di regolare l’altezza del tavolo da un minimo di 10cm a un’altezza massima di circa 100 cm. Due sistemi di blocco per lato permettono di fissare il piano all’altezza e con l’inclinazione volute. Un secondo sistema di leve permette di regolare la curvatura del plexiglas sullo sfondo. Il terzo sistema di leveraggi (sempre uno per lato) consente di effettuare un’ulteriore regolazione dell’inclinazione e dell’altezza del fondale, che può essere il ripiano di plexiglas in dotazione, o un cartoncino. Multi-Table, tavolo da still-life E’ un tavolo di livello professionale: il piano di lavoro ha dimensioni di 80x200cm ed è realizzato in un plexiglas bianco con una superficie glossy e una matt, in grado di reggere anche oggetti di un certo peso. L’altezza da terra può essere regolata dal livello del pavimento fino a un metro ed il piano d’appoggio può essere inclinato con un braccio articolato per creare la curvatura più idonea ad un effetto limbo. La curvatura può essere regolata su due differenti punti per entrambi i lati. Due bracci opzionali permettono di aggiungere un secondo piano, questa volta in plexiglas trasparente per allestire set di still-life tridimensionali, come gli esplosi. Anche se oggi la post-produzione permette di fare davvero di tutto, ottenere su una singola immagine un esploso composto da diverse parti su piani diversi permette di risparmiare molte ore di lavoro al computer. Il terminale permette di bloccare tanto il piano di plexiglas quanto eventuali fondali. d’appoggio del tavolo da still-life offre due vantaggi: innanzitutto è un materiale flessibile che può essere curvato per creare l’effetto “limbo”, e poi è retroilluminabile. Posizionando un flash sotto al piano di plexiglas è quindi possibile eliminare le ombre del soggetto ed ottenere un effetto di luce molto diverso da quello creato dall’illuminazione convenzionale proveniente dall’alto. Inoltre, regolando il rapporto di illuminazione tra i flash posizionati sopra e sotto al soggetto, si può controllare l’effetto andanPerchè il plexiglas do dalla semplice eliminazione delle ombre La scelta del plexiglas come piano alla creazione di luci d’effetto. Se scontor- Il piano di lavoro può abbassarsi fin quasi rasoterra, per eseguire riprese in pianta. nare un soggetto in fase di scatto è una necessità quando si lavora in pellicola, è utile anche in ambito digitale in quanto permette di risparmiare ore di lavoro in post-produzione. Infine, se il plexiglas del supporto è un materiale monocromatico, vi si possono però adagiare sopra cartoncini di qualsiasi colore e formato; inoltre è impermeabile e può quindi accettare oggetti bagnati ed essere pulito facilmente. 137 Backstage del set per lo scatto con la sola illuminazione del bank principale. Uno scatto eseguito con un’illuminazione tradizionale: il soggetto, la fotocamera, proietta un’ombra evidente sul ripiano. Backstage del set pronto per lo scatto con l’aggiunta della monotorcia per la schiarita delle ombre. Se però all’illuminazione principale aggiungiamo il lampo di schiarita della monotorcia posizionata sotto al piano di plexiglas, le ombre risultano annullate. I flash Elinca Elinca è innanzitutto un produttore di flash da studio, ma da qualche tempo ha iniziato a proporre soluzioni interessanti per i fotoamatori evoluti; abbiamo quindi deciso di scegliere due monotorce BX 500 Ri. Rispetto alle unità comandate dai generatori le monotorce hanno un doppio vantaggio: il loro prezzo è decisamente più accessibile e sono più pratiche. Basta quindi posizionare la monotorcia sul suo stativo, montare un ombrello o un bank, e si è subito pronti a fotografare. Sono 138 anche meno ingombranti e quindi più facili da trasportare. Inoltre, grazie al fatto che l’alimentazione è integrata possono anche essere disposte sul set a grande distanza l’una dall’altra, a differenza delle teste flash non autoalimentate con le quali è necessario fare i conti con la lunghezza dei cavi di collegamento al generatore. Questa serie di monotorce Elinchrom ha poi altri vantaggi che dipendono dal sistema di comando: scattano per simpatia all’accensione di un primo flash grazie alla servocellula integrata, oltre a poter essere comandate tradizionalmente tramite il cavo sincro, e possono essere attivate via radio grazie all’unità Skyport, montabile sulla slitta portaflash della fotocamera (in queste monotorce l’unità ricevente è integrata). Le monotorce del tipo RX consentono di modificare da computer i parametri di scatto e di potenza attraverso il comando Usb Transceiver RX. Infine possono essere attivate anche dal flash integrato di una fotocamera priva della possibilità di impostare il flash integrato in modalità manuale. Il pannello di comando della monotorcia Elinchrom BX 500 Ri: la potenza può essere aumentata e diminuita lungo una scala di 6 stop con incrementi di +/- 1/10 di stop. E’ visibile la servocellula integrata per attivare lo scatto con il lampo di un altro flash; si notano poi la presa per il tradizionale cavo sincro, le regolazioni della lampada pilota, l’alloggiamento per il fusibile, l’attivazione della conferma acustica di pronto flash, l’attivazione della lampada pilota, l’esclusione della lampada pilota nel momento dello scatto del flash. La potenza massima della lampada pilota è di 150 W, ed in caso di necessità è facile sostituirla. La particolare forma circolare (e non a ferro di cavallo come nella gran parte delle monotorce in commercio) fornisce un’illuminazione ben distribuita con un lampo anche di 1/3000s (a seconda del modello di monotorcia). All ’inter no della maniglia per il trasporto sono custoditi i fusibili di ricambio. Il trasmettitore Elinchrom Skyport inserito sulla slitta portaflash di una reflex, qui una Nikon D80, e l’unità Transceiver RX (a destra) permettono di comandare a distanza i flash Elinchrom presenti in studio direttamente da un computer La schermata del software EL Skyport Soft mostra le impostazioni dell’unità Style 600 RX. I gruppi selezionabili sul Trasmitter sono 4, le frequenze dei canali 8, così da poter lavorare simultaneamente nella stessa sala di posa con più set di luci senza che gli uni interferiscano con gli altri. Il Receiver Universal, collegabile alla presa sincro di una monotorcia o di un generatore, riceve il segnale dal Trasmitter. Monotorce come l’Elinchrom BX 500 Ri hanno il ricevitore incorporato (oltre alla servocellula universale). 139 Elinchrom EL Multi-Table: € 1.360. Kit Elinchrom BX 500 Ri Set to go: € 1.320. Distribuzione: Aproma, Via Cimabue 9, 20139 Cormano. tel.: 02.38.01.11.38 www.apromastore.com www.aproma.it L’unità Transceiver RX collegata alla presa Usb di un portatile. L’unità Transceiver RX. Quando il flash integrato è in modalità manuale la fotocamera emette un singolo lampo la cui potenza può essere variata, ovvero ridotta per non influire sull’illuminazione del set ma per attivare la servocellula integrata nella monotorcia; se però non è possibile impostare il flash in modalità manuale, normalmente questo emette una serie di lampi (misurazione TTL, anti-occhi rossi) ed una comune monotorcia scatterebbe al primo di questi lampi, con il risultato di perdere lo scatto in quanto l’otturatore della fotocamera è ancora chiuso. Le torce della serie Ri invece sono in grado di “apprendere” la serie di lampi emessi dalla fotocamera e quindi di scattare sull’ultimo colpo di flash nel momento in cui l’otturatore della macchina è aperto. Disarmante la semplicità della procedura di “apprendimento”: basta far scattare il flash della fotocamera, leggere sul display della monotorcia quanti lampi sono stati emessi e regolare di conseguenza la torcia. In questo modo si perde la misurazione TTL flash wireless, a cominciare dal sistema CLS di Nikon, ma non è un problema perchè da sempre in studio si lavora in modalità manuale, impostando il diaframma dell’obiettivo della fotocamera e regolando di conseguenza la potenza dei flash. Grazie al fatto che il bulbo del flash delle monotorce Elinchrom è circolare e non a ferro di cavallo, la durata del lampo si aggira mediamente intorno a 1/2.500 di secondo, una velocità sufficientemente rapida per “congelare” anche un soggetto in movimento, o comunque per scattare a mano libera. I risultati migliori però si ottengono sem- 140 pre utilizzando un treppiedi, in questo caso non per un problema di micromosso, ma per la necessità di studiare nel modo migliore l’inquadratura, da tenere ferma mentre si eseguono scatti con piccole variazione della potenza dei flash, o dell’apertura del diaframma o della messa a fuoco; con la macchina su treppiedi si possono anche effettuare piccoli spostamenti degli oggetti presenti sul set senza che cambi l’inquadratura e senza il fastidio di dover appoggiare da qualche parte la fotocamera. Le monotorce Elinchrom hanno la possibilità di variare la loro potenza in un range di 6 stop a passi di 1/10 di stop, per un totale quindi di 60 differenti potenze; in questo modo la quantità di luce può essere calibrata in un modo estremamente accurato. Anche la potenza della lampada pilota può essere calibrata, ed è proprio la presenza di tale lampada che costituisce una delle differenze più significative tra i flash portatili e i flash da studio. E’ infatti evidente che potendo verificare l’illuminazione che andrà a colpire il soggetto sarà più semplice disporre le luci e si risparmierà tempo prezioso. Un altro vantaggio dei flash da studio rispetto a quelli a slitta sta naturalmente nella potenza: questi Elinchrom hanno una potenza di 500W che corrisponde approssimativamente a NG 82 a 100 ISO, una potenza che potrebbe apparire esagerata soprattutto nei piccoli still-life, ma bisogna considerare l’assorbimento degli accessori che verranno montati, gli ombrelli o i bank, che tolgono parecchia potenza luminosa. Se poi prendiamo in considerazione altre situazioni fotografiche come il ritratto, beauty, mezzo busto o figura intera, in questi casi la distanza tra i flash e il soggetto aumenta e di conseguenza anche l’esigenza di potenza. Il giudizio Del tavolo EL Multi-Table abbiamo apprezzato innanzitutto la realizzazione robusta e la possibilità di regolare altezza, inclinazione e curvatura del piano di lavoro; è un prodotto adatto per il fotoamatore che deve effettuare piccoli still-life, ricerche focalizzate su piccoli oggetti che richiedono di controllare anche lo sfondo o eseguire uno scontorno del soggetto in fase di scatto. Per il professionista che esegue centinaia di scatti i vantaggi sono ancora maggiori ed il prezzo del tavolo viene ripagato ampiamente in poche sedute di lavoro grazie al risparmio che si ottiene nei tempi di post-produzione. Le monotorce Elinchrom in prova si sono dimostrate molto flessibili, adatte sia ad un uso professionale che amatoriale; la possibilità di radiocomandare le torce e personalizzarne la potenza senza intervenire direttamente sul quadro comandi di ogni singola monotorcia dà una grande libertà in termini di posizionamento, cosicché il fotografo non dovrà fare acrobazie per modificare le impostazioni della monotorcia posta a una certa altezza o comunque lontana. C’è poi quel “Made in Switzerland” che è una garanzia di qualità sia del progetto, che della fabbricazione; nessun problema nemmeno per l’assistenza, i prodotti Elinchrom sono distribuiti da Aproma da ben 45 anni. Gerardo Bonomo