Guida utente di HP Embedded SATA RAID Controller
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Guida utente di HP Embedded SATA RAID Controller Numero di parte: 433600-061 Prima edizione: giugno 2006 Note legali © Copyright 2006 Hewlett-Packard Development Company, L.P. Le informazioni contenute in questo documento sono soggette a modifiche senza preavviso. Le uniche garanzie relative a prodotti e servizi HP sono definite nelle dichiarazioni esplicite di garanzia che accompagnano tali prodotti e servizi. Niente di quanto contenuto nel presente documento può essere interpretato come ulteriore garanzia. HP declina qualsiasi responsabilità per eventuali omissioni o errori tecnici o editoriali contenuti nel presente documento. Microsoft e Windows sono marchi registrati di Microsoft Corporation negli Stati Uniti. Numero di parte: 433600-061 Prima edizione: giugno 2006 Contenuto In questa guida sono riportate informazioni di riferimento per l’utilizzo di HP Embedded SATA RAID Controller per la configurazione degli array di unità SATA. Destinatari Questa guida è destinata al personale incaricato dell’installazione, amministrazione e risoluzione dei problemi dei server. L’installazione deve essere eseguita da personale qualificato in servizi di supporto ad apparecchiature informatiche e in grado di riconoscere i pericoli connessi all’utilizzo di prodotti che possono generare potenziali elettrici pericolosi. 2 Sommario 1 Informazioni sul controller Installazione del driver ............................................................................................................................. 4 Metodi per la configurazione di un array.................................................................................................... 4 2 Utilizzo dell’utility di configurazione RAID Creazione di un array ......................................................................................................................... 5 Gestione degli array ........................................................................................................................... 6 Aggiunta o eliminazione di un hotspare................................................................................................. 7 Configurazione di un’unità................................................................................................................... 7 Ricostruzione di un array ..................................................................................................................... 8 Verifica di un array ............................................................................................................................. 8 3 Utilizzo dell’utility della riga di comando Avvio dell’utility della riga di comando ....................................................................................................... 9 Utilizzo dell’utility della riga di comando .................................................................................................... 9 Comandi di HRCONF ......................................................................................................................... 9 4 Nozioni di base su RAID Informazioni generali sulla tecnologia RAID .............................................................................................. 15 Nozioni di base sui segmenti unità...................................................................................................... 15 Dimensione delle unità stripe .............................................................................................................. 15 Scelta del livello RAID e ottimizzazione delle prestazioni ............................................................................ 15 RAID 0 ............................................................................................................................................ 16 RAID 1 ............................................................................................................................................ 17 RAID 10 .......................................................................................................................................... 18 Informazioni sul controller 3 1 Informazioni sul controller HP Embedded SATA RAID Controller consente di creare array con livelli RAID 0, 1 e 10 su dischi rigidi SATA nei modelli di server HP ProLiant specificati. NOTA: Alcuni server che utilizzano HP Embedded SATA RAID Controller non supportano il livello RAID 10. Per informazioni sui livelli RAID supportati su un server specifico, consultare la guida utente relativa al server. Per un elenco completo delle caratteristiche del controller, visitare la pagina relativa al server nel sito Web di HP (http://www.hp.com/support). Per informazioni sulla compatibilità di sistemi operativi specifici con il controller, consultare la guida utente relativa al server in cui viene utilizzato il controller. Installazione del driver Nella pagina dedicata al server sul sito Web di HP http://www.hp.com/support è presente un collegamento da utilizzare per scaricare il driver del controller. Insieme al driver vengono fornite anche le istruzioni di installazione. Metodi per la configurazione di un array Sono disponibili tre utility per la configurazione degli array sul controller: • L’utility di configurazione RAID, basata su menu, è integrata nel BIOS del controller e consente di configurare un array anche prima dell’installazione del driver o del sistema operativo. Tuttavia, è possibile aprire e utilizzare questa utility solo durante il riavvio del sistema, prima del caricamento di un qualsiasi sistema operativo installato. Inoltre, non è possibile modificare il livello RAID, la dimensione di stripe o l’etichetta del codice identificativo di un array esistente utilizzando questo strumento. Per informazioni dettagliate sull’utilizzo dello strumento, vedere “Utilizzo dell’utility di configurazione RAID“ a pagina 5. • L’utility HP Storage Manager, basata su interfaccia grafica, è disponibile sul sito Web di HP come file eseguibile da installare solo dopo l’installazione del driver e del sistema operativo. Con questa utility è possibile creare nuovi array e modificare le proprietà di un array esistente. Questa utility può essere utilizzata in qualsiasi momento dopo l’avvio del sistema e il caricamento del sistema operativo. Per informazioni dettagliate sull’utilizzo dello strumento, consultare la Guida utente di HP Storage Manager fornita con l’utility. • Nel sito Web di HP è disponibile anche l’utility della riga di comando HRCONF. Con questa utility è possibile creare nuovi array e modificare le proprietà di un array esistente. Questa utility può essere utilizzata in qualsiasi momento dopo l’avvio del sistema e il caricamento del sistema operativo. Per informazioni sull’utilizzo dello strumento, vedere “Utilizzo dell’utility della riga di comando“ a pagina 9. Informazioni sul controller 4 2 Utilizzo dell’utility di configurazione RAID L’utility di configurazione RAID si trova nella ROM del controller. Per eseguire l’utility, premere Ctrl+A o F8 (a seconda della versione della ROM) quando richiesto da uno dei seguenti messaggi durante l’avvio del sistema: Press <Ctrl><A> for Adaptec RAID Configuration Utility Press <F8> for HP Embedded SATA Setup Per selezionare un’opzione da uno dei menu all’interno dell’utility di configurazione RAID, spostarsi con i tasti freccia e premere Invio. In alcuni casi, quando si seleziona un’opzione, viene visualizzato un altro menu. Per tornare al menu precedente, è sufficiente premere Esc. L’opzione principale del menu è l’utility di configurazione dell’array, che consente di effettuare le seguenti operazioni: • Creare un array • Gestire un array • Aggiungere o eliminare un hotspare • Configurare un’unità • Ricostruire un array • Verificare le unità Nelle sezioni seguenti vengono descritte le procedure per l’esecuzione di ognuna di queste attività. Creazione di un array Prima di creare un array, accertarsi che le unità da utilizzare per l’array siano state installate nel sistema e configurate (vedere “Configurazione di un’unità“ a pagina 7). Se nell’utility un’unità viene visualizzata in grigio, significa che su tale unità non è disponibile spazio utilizzabile e che quindi l’unità deve essere esclusa dal nuovo array. ATTENZIONE: Prima di aggiungere un’unità a un array, eseguire il backup dei dati già memorizzati sull’unità. In caso contrario, i dati verranno persi. Per creare un array, attenersi alla seguente procedura: 1. Spegnere il computer, quindi riavviarlo. 2. Quando, durante la fase di POST, viene visualizzato il messaggio appropriato, premere Ctrl+A o F8 per accedere all’utility di configurazione RAID. 3. Scegliere Array Configuration Utility (Utility di configurazione dell’array) dal menu. 4. Dal menu dell’utility scegliere Create Array (Crea array). 5. Evidenziare un’unità da utilizzare nel nuovo array, quindi premere Ins. 6. Ripetere il passaggio precedente per selezionare un’altra unità. Per deselezionare un’unità, evidenziarla e premere Canc. 7. Una volta selezionate tutte le unità del nuovo array, premere Invio. Viene visualizzato il menu Array Properties (Proprietà dell’array), con i livelli RAID (tipi di array) che è possibile configurare per il numero di unità selezionato. Per questo controller vengono visualizzati RAID 0 e RAID 1, mentre RAID 10 viene visualizzato se supportato dal server. Per RAID 0 è possibile configurare da due a quattro unità, mentre per RAID 1 e RAID 10 sono richieste rispettivamente due e quattro unità. 8. Selezionare il livello RAID che si desidera creare, quindi premere Invio. 9. (Facoltativo) Digitare un’etichetta che non superi i 15 caratteri per identificare l’array. 10. Se si crea un array RAID 0 o RAID 10, è possibile modificare la dimensione di stripe utilizzata dall’array, anche se in generale è consigliabile mantenere il valore predefinito pari a 64 KB. Le dimensioni disponibili per gli stripe sono 16, 32 e 64 KB. Utilizzo dell’utility di configurazione RAID 5 11. Selezionare il metodo che deve essere utilizzato dal controller per costruire l’array. ATTENZIONE: Per evitare di perdere dati, non utilizzare i metodi Migrate (Migrazione) o Build (Costruzione) per creare un array su dischi dinamici di Microsoft® Windows® (volumi). Tabella 1 Scelta di un metodo di creazione dell’array Livello RAID Metodo 0 Quick Init Creazione di un array RAID 0 su nuove unità. (Inizializzazione rapida) 0 Migrate (Migrazione) Creazione di un array RAID 0 quando si desidera mantenere i dati memorizzati su un’unità esistente. Se si seleziona questa opzione, verrà chiesto di indicare l’unità di origine. Il contenuto dell’unità di origine viene mantenuto, mentre i dati memorizzati sulla nuova unità vengono eliminati. Quando si esegue una migrazione da un volume singolo a un array RAID 0, è consentita la migrazione da un’unità più grande a una più piccola. Tuttavia, l’unità di destinazione deve avere una capacità pari ad almeno la metà dell’unità di origine. 1 Build (Costruzione) Creazione di un array RAID 1 quando si desidera mantenere i dati memorizzati su un’unità esistente. Se si seleziona questa opzione, verrà chiesto di indicare l’unità di origine. Il contenuto dell’unità di origine viene mantenuto, mentre i dati memorizzati sulla nuova unità vengono eliminati. Inoltre, se vengono utilizzate unità di dimensioni diverse, solo quella più piccola potrà essere selezionata come unità di origine. 1 o 10 Clear (Cancellazione) Metodo appropriato per… Creazione di un array RAID 1 o RAID 10 su nuove unità oppure per avere la certezza che il nuovo array non contenga dati. Creazione di un array RAID 1 o RAID 10 su nuove unità. 1 o 10 Quick Init (Inizializzazione Questo è il metodo più rapido per creare un array RAID 1 o RAID 10. rapida) 12. Fare clic su Done (Fine). Altri fattori da tenere presenti durante la costruzione di un array: • Se viene interrotto un processo Build (Costruzione) o Clear (Cancellazione) su un array RAID 1 oppure un processo Migrate (Migrazione) su un array RAID 0, è possibile riavviare tale processo premendo Ctrl+R. • Se si esegue una verifica di coerenza dopo la creazione di un array RAID 1 o RAID 10 con l’opzione Quick Init (Inizializzazione rapida), è possibile che si evidenzino delle incongruenze nei dati. Questo comportamento è normale e non deve provocare allarme. • Quando si crea un array, la cache di scrittura è disabilitata per impostazione predefinita. Se si utilizza un array con cache di scrittura disabilitata, le prestazioni dei dischi possono risultare molto rallentate. Per abilitare la cache di scrittura, utilizzare la combinazione di tasti Ctrl+W. Gestione degli array Tramite l’opzione Manage Arrays (Gestisci array) è possibile eseguire le operazioni seguenti: • Visualizzare le proprietà dell’array • Creare un array di avvio • Modificare l’impostazione della cache di scrittura su disco • Eliminare un array Visualizzazione delle proprietà dell’array 1. Dal menu principale dell’utility di configurazione dell’array scegliere Manage Arrays (Gestisci array), quindi premere Invio. 2. Nella finestra di dialogo List of Arrays (Elenco di array) selezionare l’array di cui si desidera visualizzare le proprietà, quindi premere Invio. Viene visualizzata la finestra di dialogo Array Properties (Proprietà dell’array), in cui sono riportate informazioni dettagliate sull’array. Nella finestra sono indicati anche i dischi fisici associati all’array. 3. Premere Esc per tornare al menu precedente. Utilizzo dell’utility di configurazione RAID 6 Creazione di un array di avvio 1. Dal menu principale dell’utility di configurazione dell’array scegliere Manage Arrays (Gestisci array), quindi premere Invio. 2. Nella finestra di dialogo List of Arrays (Elenco di array) selezionare l’array di avvio, quindi premere Ctrl+B. L’array di avvio viene contrassegnato da un asterisco. Per annullare la creazione di un array di avvio, selezionare l’array (contrassegnato con l’asterisco) e premere Ctrl+B. Modifica dell’impostazione della cache di scrittura Per abilitare o disabilitare la cache di scrittura su disco per un array, attenersi alla seguente procedura: 1. Dal menu principale dell’utility di configurazione dell’array scegliere Manage Arrays (Gestisci array), quindi premere Invio. 2. Nella finestra di dialogo List of Arrays (Elenco di array) selezionare l’array di cui si desidera modificare l’impostazione della cache di scrittura, quindi premere Ctrl+W. Viene visualizzata una finestra di dialogo in cui viene chiesto di confermare la modifica dell’impostazione. 3. Premere Y per modificare l’impostazione corrente. Eliminazione di un array 1. Eseguire il backup dei dati importanti memorizzati sull’array. 2. Dal menu principale dell’utility di configurazione dell’array scegliere Manage Arrays (Gestisci array), quindi premere Invio. 3. Selezionare l’array che si desidera eliminare, quindi premere Canc. 4. Nella finestra di dialogo Array Properties (Proprietà dell’array) selezionare Delete (Elimina), quindi premere Invio. Viene visualizzato il seguente messaggio: Warning!! Deleting the array will render the array unusable. Do you want to delete the array? (Yes/No): 5. Digitare Yes. Viene visualizzato il seguente messaggio: To delete the partition table, choose which member: member #0, member #1, both, none 6. Scegliere il membro da eliminare. 7. Premere Esc per tornare al menu precedente. Aggiunta o eliminazione di un hotspare 1. Dal menu principale dell’utility di configurazione dell’array selezionare Add/Delete Hotspares (Aggiungi/Elimina hotspare). 2. Utilizzare i tasti freccia per evidenziare l’unità che si desidera assegnare come hotspare, quindi premere Ins. 3. Premere il tasto Invio. Viene visualizzato il seguente messaggio: Do you want to delete the array? (Yes/No): 4. Digitare Yes. L’unità di riserva selezionata viene visualizzata nel menu Selected Drive (Unità selezionata). Configurazione di un’unità ATTENZIONE: Se si configura un’unità che fa già parte di un array, è possibile che l’array diventi inutilizzabile. Non configurare un’unità che fa parte di un array di avvio. Per determinare le unità associate a un array specifico, vedere “Visualizzazione delle proprietà dell’array“ a pagina 6. 1. Dal menu principale dell’utility di configurazione dell’array scegliere Configure Drives (Configura unità). 2. Utilizzare i tasti freccia per evidenziare l’unità che si desidera configurare, quindi premere Ins. 3. Per aggiungere un’altra unità da configurare, ripetere l’operazione precedente. 4. Premere il tasto Invio. 5. Leggere il messaggio di avviso, quindi verificare di aver scelto le unità da configurare corrette. 6. Premere Y per continuare. Utilizzo dell’utility di configurazione RAID 7 Ricostruzione di un array Se un’unità di un array con tolleranza agli errori (RAID 1 o RAID 10) si guasta, è possibile ripristinare lo stato ottimale dell’array eseguendo una ricostruzione. Per eseguire la ricostruzione, è possibile procedere in due modi: • Spegnere il sistema, sostituire l’unità guasta e iniziare la ricostruzione al riavvio successivo del sistema. • Se necessario, aggiungere un hotspare all’array, quindi selezionare l’array per una ricostruzione manuale. Ricostruzione con spegnimento del sistema 1. Spegnere il sistema. 2. Sostituire l’unità guasta con una nuova unità di capacità uguale o maggiore. 3. Riavviare il sistema. 4. Quando, durante la fase di POST, viene visualizzato il messaggio appropriato, premere Ctrl+A o F8 per accedere all’utility di configurazione RAID. 5. Scegliere Array Configuration Utility (Utility di configurazione dell’array) dal menu. 6. Dal menu principale dell’utility di configurazione dell’array selezionare Add/Delete Hotspares (Aggiungi/Elimina hotspare). 7. Assegnare la nuova unità come hotspare. Viene avviata l’attività di ricostruzione. Tutti i dati dell’unità funzionante vengono copiati nella nuova unità e l’array originale viene ricreato. Ricostruzione manuale IMPORTANTE: Se un disco rigido dell’array si guasta e non è disponibile un’unità di hotspare, prima di procedere alla ricostruzione dell’array sarà necessario aggiungere un hotspare. Vedere “Aggiunta o eliminazione di un hotspare“ a pagina 7. 1. Dal menu principale dell’utility di configurazione dell’array scegliere Manage Arrays (Gestisci array). 2. In List of Arrays (Elenco di array) selezionare l’array che si desidera ricostruire. 3. Premere Ctrl+R per avviare il processo di ricostruzione. Verifica di un array Se durante la creazione di un array RAID 1 o RAID 10 tramite un’operazione di costruzione viene notificata un’incongruenza nei dati, è possibile verificare l’array per determinare la possibile causa dell’incongruenza. Non è tuttavia possibile verificare un array in caso di guasto. Per verificare l’array, evidenziarlo, quindi premere Ctrl+S. Al termine dell’operazione di verifica, verranno notificati gli eventuali errori rilevati. Utilizzo dell’utility di configurazione RAID 8 3 Utilizzo dell’utility della riga di comando L’utility della riga di comando HRCONF consente di effettuare le seguenti operazioni: • Creare ed eliminare unità logiche • Visualizzare e modificare un set limitato di impostazioni di configurazione • Ripristinare un’unità fisica guasta e ricostruire un’unità logica interessata dal guasto • Effettuare il rilevamento della rimozione e della connessione di unità disco • Ripristinare la configurazione del controller HRCONF è disponibile nel sito Web di HP all’indirizzo http://www.hp.com/support. Il file viene definito anche interfaccia della riga di comando di HP Embedded SATA RAID Controller. Insieme all’utility vengono fornite anche le istruzioni di installazione. Avvio dell’utility della riga di comando Per avviare HRCONF, immettere uno dei seguenti comandi: Windows: c:\<install_dir*>\hrconf.exe (dove install_dir* è la directory in cui è installato HRCONF) Linux: /usr/StorMan/hrconf.exe Per un elenco dei comandi disponibili, immettere HRCONF al prompt dei comandi. Per informazioni sulle funzioni di comando dell’utility, vedere la sezione “Utilizzo dell’utility della riga di comando“ a pagina 9. Utilizzo dell’utility della riga di comando In questa sezione viene descritto l’utilizzo dell’utility della riga di comando in modalità interattiva o batch. Con la modalità interattiva è necessario immettere i comandi al prompt, mentre in modalità batch è necessario creare degli script ed eseguirli nella shell appropriata. Ad esempio: Tabella 2 Shell per l’esecuzione di script Ambiente File batch Script di esecuzione Windows .bat CMD.EXE Linux .sh sh / bash In entrambe le modalità, se l’esecuzione del comando ha esito negativo, viene immediatamente visualizzato il messaggio di errore Command failed. Possono essere visualizzati altri messaggi, quali Command completed successfully o Command aborted. I comandi disponibili, riportati in ordine alfabetico, sono descritti nelle pagine successive. Comandi di HRCONF È possibile eseguire le funzioni riportate di seguito dalla riga di comando: Tabella 3 Comandi di HRCONF backup getstatus setconfig create getversion setstate delete rescan task getconfig restore Utilizzo dell’utility della riga di comando 9 hrconf backup Per le distribuzioni su vasta scala, questo comando consente di memorizzare l’impostazione di configurazione corrente del controller e dell’unità disco in un file specifico. I file memorizzati possono essere utilizzati con il comando RESTORE per eseguire il ripristino su un altro controller o un’altra unità disco. Per eseguire il ripristino, la configurazione del controller o dell’unità disco deve essere identica a quella utilizzata prima del backup. In altri termini, è necessario utilizzare lo stesso tipo di controller con un uguale numero di unità disco dello stesso tipo, con gli stessi ID e canali. Sintassi hrconf backup <Controller#> <Filename> Parametri Controller# è il numero del controller. Filename è il percorso relativo o assoluto con il nome del file. Esempio hrconf backup 1 c:\windows\hr2200 Valori restituiti SUCCESS: 0x00 indica che il comando è stato eseguito correttamente. FAILURE: 0x01 indica un errore di esecuzione del comando. hrconf create Questo comando consente di creare unità logiche. È necessario specificare il canale e l’ID di dispositivo delle unità fisiche. Nelle unità logiche ridondanti HRCONF esegue le sincronizzazione automatica. Sintassi hrconf create <Controller#> LOGICALDRIVE [Options] <Size> <RAID#> <CHANNEL# DRIVE#> [CHANNEL# DRIVE#] ... [noprompt] Parametri Controller# è il numero del controller. Options indica le seguenti opzioni relative all’unità logica: • Stripesize - Parametro facoltativo per specificare una dimensione di stripe in kilobyte. I valori supportati sono 16, 32 e 64. • Name - Parametro facoltativo per specificare il nome dell’unità logica da creare. • Init_Priority - Priorità di inizializzazione per l’unità logica da creare. I parametri validi sono HIGH, MED e LOW. • Init_Method - Metodo di inizializzazione per l’unità logica. Le opzioni valide sono CLEAR e QUICK. Size indica le dimensioni dell’unità logica. L’unica opzione disponibile è MAX. RAID# indica il livello RAID dell’unità logica (volume 0, 1, 10). Channel# indica il numero di canale del dispositivo. Drive# indica il numero di unità del dispositivo. noprompt: nessuna richiesta di conferma. Esempio hrconf create 1 logicaldrive stripesize 64 max 0 1 0 1 1 1 2 Valori restituiti SUCCESS: 0x00 indica la corretta esecuzione dell’operazione. FAILURE: 0x00 indica la presenza di argomenti non validi o di un errore interno. Utilizzo dell’utility della riga di comando 10 hrconf delete Questo comando consente di eliminare un’unità logica. Tutti i dati memorizzati sull’unità logica andranno persi. Sintassi hrconf delete <Controller#> LOGICALDRIVE <LogicalDrive#> [noprompt] Parametri Controller# è il numero del controller. LogicalDrive# indica il numero dell’unità logica da eliminare. noprompt: nessuna richiesta di conferma. Esempio hrconf delete 1 logicaldrive 1 noprompt Valori restituiti SUCCESS: 0x00 indica la corretta esecuzione dell’operazione. FAILURE: 0x00 indica la presenza di argomenti non validi o di un errore interno. hrconf getconfig Questo comando consente di visualizzare informazioni sui controller, nonché sulle unità logiche e fisiche. Tali informazioni possono includere, tra l’altro, i seguenti dati: • Tipo di controller • Stato dell’unità logica, livello RAID e dimensioni • Tipo di unità fisica, ID del dispositivo e presenza del sistema PFA (Predictive Failure Analysis) • Stato dell’unità fisica Sintassi hrconf getconfig <Controller#> [AD/LD/PD/AL] Parametri Controller# è il numero del controller. Sono disponibili le seguenti opzioni: • AD - Solo informazioni sull’adattatore • LD - Solo informazioni sull’unità logica • PD - Solo informazioni sull’unità fisica • AL - Tutte le informazioni (facoltativo) Esempio hrconf getconfig 1 ad hrconf getstatus La funzione GETSTATUS consente di visualizzare lo stato di un qualsiasi comando in background attualmente in esecuzione. Sintassi hrconf getstatus <Controller#> Parametri Controller# è il numero del controller. Esempio hrconf getstatus 1 Utilizzo dell’utility della riga di comando 11 hrconf getversion Questo comando restituisce le informazioni sulla versione di tutti i controller o del controller facoltativamente specificato. Sintassi hrconf getversion Parametri Il parametro facoltativo controller# consente di visualizzare le informazioni sulla versione per il controller specificato. Esempio hrconf getversion Valori restituiti SUCCESS: 0x00 hrconf rescan Questo comando consente al controller di eseguire il rilevamento della rimozione di unità disco con stato Pronto o della connessione di nuove unità disco. I dati disponibili vengono restituiti al termine della nuova analisi. Sintassi hrconf rescan <Controller#> Parametri Controller# è il numero del controller. Esempio hrconf rescan 1 Valori restituiti SUCCESS: 0x00 indica che il comando è stato eseguito correttamente. FAILURE: 0x01 indica un errore di esecuzione del comando. hrconf restore Questo comando consente di ripristinare la configurazione del controller mediante l’importazione delle relative impostazioni di configurazione da un file specificato. Consente inoltre di eliminare la configurazione corrente. È necessario che il file sia stato salvato mediante il comando BACKUP da un controller dello stesso tipo con un uguale numero di unità fisiche dello stesso tipo, con gli stessi canali e ID di dispositivo. Per rendere effettiva la modifica della configurazione, è necessario riavviare il sistema. Sintassi hrconf restore <Controller#> <Filename> [noprompt] Parametri Controller# è il numero del controller. Filename è il nome del file da cui viene recuperata la configurazione. noprompt: nessuna richiesta di conferma. Esempio hrconf restore 1 c:\windows\hr2200 noprompt Valori restituiti SUCCESS: 0x00 indica che il comando è stato eseguito correttamente. FAILURE: 0x01 indica un errore di esecuzione del comando. BAD_PATH: 0xFF indica che il percorso specificato non è corretto. FAILURE: 0xFE indica che si è verificato un errore durante la scrittura del file di configurazione. Utilizzo dell’utility della riga di comando 12 hrconf setconfig Questo comando consente di reimpostare la configurazione del controller. Sintassi hrconf setconfig <Controller#> DEFAULT [noprompt] Parametri Controller# è il numero del controller. Default: le unità logiche vengono eliminate, le unità disco vengono reimpostate su Pronto e tutte le impostazioni del controller vengono reimpostate sui valori predefiniti. noprompt: nessuna richiesta di conferma. Esempio hrconf setconfig 1 default noprompt Valori restituiti SUCCESS: 0x00 indica che il comando è stato eseguito correttamente. FAILURE: 0x01 indica un errore di esecuzione del comando. hrconf setstate Questo comando consente di ridefinire lo stato di un dispositivo fisico, ovvero di passare dallo stato corrente del dispositivo allo stato specificato. Sintassi hrconf setstate <Controller#> <Channel#> <Device#> <State> Parametri Controller# è il numero del controller. Channel# indica il numero di canale dell’unità. Device# indica il numero di dispositivo dell’unità. Per il parametro State sono disponibili le seguenti opzioni: • HSP - Crea un hotspare da un’unità pronta • RDY - Rimuove un hotspare specificato • RBL - Ricostruisce un’unità Esempio hrconf setstate 1 0 1 HSP hrconf setstate 1 0 2 RDY hrconf setstate 1 0 2 RBL Valori restituiti SUCCESS: 0x00 indica che il comando è stato eseguito correttamente. FAILURE: 0x01 indica un errore di esecuzione del comando. hrconf task Questo comando consente di eseguire un’attività su un’unità logica. Sintassi hrconf TASK START <controller#> LOGICALDRIVE <LogicalDrive#> <options>[noprompt] hrconf TASK STOP <controller#> LOGICALDRIVE <LogicalDrive#> Utilizzo dell’utility della riga di comando 13 Parametri LogicalDrive# indica il numero dell’unità logica in cui deve essere eseguita l’attività. Options indica le attività da avviare o da eseguire. Sono disponibili le seguenti opzioni: • verify_fix (verifica con correzione) • verify (verifica) • clear (cancellazione) noprompt: nessuna richiesta di conferma. Utilizzo dell’utility della riga di comando 14 4 Nozioni di base su RAID Quando si creano array (o unità logiche), è necessario assegnare un livello RAID per la protezione dei dati. Ciascun livello RAID offre una combinazione unica di prestazioni e ridondanza. I livelli RAID variano inoltre in base al numero di unità disco supportate. In questa sezione vengono descritti i livelli RAID supportati da HP Embedded SATA RAID Controller. Vengono inoltre fornite informazioni di base su ciascun livello, per consentire di scegliere il livello di protezione ottimale in base alle specifiche esigenze di memorizzazione dei dati. Informazioni generali sulla tecnologia RAID La tecnologia RAID consente di raggruppare diverse unità fisiche di un computer in un array, che può essere definito come singola unità logica. Ogni unità logica viene considerata dal sistema operativo come singola unità. Questa tecnica di raggruppamento consente di aumentare notevolmente la capacità e le prestazioni di un’unità logica, superando in tal modo le limitazioni imposte da una singola unità fisica. Quando si raggruppano più unità fisiche in un’unità logica, il controller è in grado di trasferire i dati in parallelo dalle unità nell’array. Tale operazione eseguita in parallelo garantisce una velocità di trasferimento dei dati multipla rispetto a quella disponibile con unità non raggruppate in array, consentendo al sistema di soddisfare con maggior facilità le esigenze di throughput (quantità di dati elaborata in un determinato intervallo di tempo) o di produttività di un ambiente di rete multiutente specifico. La capacità di rispondere a più richieste di dati assicura non solo un incremento del livello di throughput ma anche una riduzione dei tempi di risposta. La combinazione di trasferimenti paralleli e risposte simultanee a più richieste consente agli array di dischi di garantire un elevato livello di prestazioni negli ambienti di rete. Nozioni di base sui segmenti unità Un segmento unità è un’unità disco o una parte di unità disco utilizzata per creare un array. Un’unità disco può contenere segmenti RAID (segmenti che fanno parte di un array) e spazio inutilizzato. Ciascun segmento può essere utilizzato da una sola unità logica alla volta. Se un’unità disco non fa parte di alcuna unità logica, l’intero disco costituisce un segmento disponibile. Dimensione delle unità stripe Grazie alla tecnologia RAID viene eseguito lo striping dei dati in un array di unità fisiche. Questo schema di distribuzione dei dati completa la modalità di richiesta dei dati da parte del sistema operativo. La granularità con cui i dati vengono memorizzati in un’unità dell’array prima della memorizzazione di altri dati nell’unità successiva viene definita dimensione delle unità stripe. La dimensione delle unità stripe può essere impostata su 16, 32 o 64 KB. È possibile aumentare le prestazioni del controller impostando la dimensione delle unità stripe su un valore vicino alle dimensioni delle richieste I/O del sistema. Ad esempio, in ambienti basati su transazioni, dove in genere vengono elaborati blocchi di dati di grandi dimensioni, le prestazioni possono risultare ottimali se la dimensione delle unità stripe viene impostata su 32 o 64 KB. Al contrario, in ambienti di archiviazione e stampa, dove in genere vengono elaborati più blocchi di dati di dimensioni ridotte, le prestazioni possono risultare ottimali se la dimensione delle unità stripe viene impostata su 16 KB. L’insieme delle unità stripe, dalla prima all’ultima unità dell’array, viene definito stripe. Scelta del livello RAID e ottimizzazione delle prestazioni Gli array di dischi vengono utilizzati per migliorare i livelli di prestazioni e affidabilità. L’entità di tale miglioramento dipende dai programmi applicativi eseguiti sul server e dai livelli RAID assegnati alle unità logiche. Ogni livello RAID garantisce livelli diversi in fatto di tolleranza agli errori (ridondanza dei dati), utilizzo della capacità delle unità fisiche e prestazioni in lettura e scrittura. Inoltre, i livelli RAID variano a seconda del numero minimo e massimo di unità fisiche supportate. Nozioni di base su RAID 15 Nella scelta del livello RAID per il sistema utilizzato è opportuno tenere presenti i fattori riportati di seguito. Tabella 4 Confronto tra caratteristiche dei livelli RAID RAID 0 RAID 1 RAID 10 Ridondanza dei dati No Sì Sì Quantità delle capacità delle unità fisiche utilizzata per la memorizzazione dei dati 100% 50% 50% Prestazioni in lettura Ottime Molto buone Molto buone Prestazioni in scrittura Ottime Molto buone Molto buone Unità di riserva integrata No No No Numero minimo di unità 2 2 4 Numero massimo di unità 4 2 4 L’utilizzo delle unità fisiche e le prestazioni in lettura e scrittura dipendono dal numero di unità presenti nell’array. In generale, maggiore è il numero di unità incluse nell’array, più le prestazioni risultano elevate. RAID 0 Un array RAID 0 utilizza da un minimo di due a un massimo di quattro unità disco e garantisce lo striping dei dati, in modo tale che questi vengano distribuiti uniformemente nelle unità disco in sezioni di uguali dimensioni. Poiché non gestiscono dati ridondanti, gli array RAID non offrono alcun livello di protezione dei dati. Tuttavia, rispetto a un gruppo di dischi indipendenti di uguali dimensioni, un array RAID 0 fornisce un più elevato livello di prestazioni I/O. Le dimensioni di un segmento unità corrispondono alle dimensioni dell’unità disco più piccola inclusa nell’array. In un array costituito ad esempio da due unità disco da 250 GB e due unità disco da 400 GB le dimensioni del segmento unità sono pari a 250 GB. Lo spazio su disco disponibile in questo array corrisponde quindi a 1.000 GB (= 4 x 250 GB), che possono essere interamente utilizzati per memorizzare dati quando l’array viene utilizzato per la costruzione di un’unità logica RAID 0. Nell’array sono inoltre presenti 300 GB di spazio su disco inutilizzabile nell’ambito di questo specifico insieme di unità. Nella figura riportata di seguito viene illustrato l’esempio descritto in precedenza. Gli elementi HD1-HD4, LD, D1-D9 e (ND) rappresentano rispettivamente le unità disco, l’unità logica, frammenti di dati e sezioni inutilizzate dell’unità. Nozioni di base su RAID 16 RAID 1 Un array RAID 1 viene creato a partire da due unità disco simmetriche (in ciascun disco sono memorizzati gli stessi dati). Rispetto alle unità disco indipendenti, gli array RAID 1 garantiscono prestazioni più elevate, fornendo una velocità di lettura raddoppiata e una velocità di scrittura pari a quella di dischi singoli. La capacità, tuttavia, raggiunge solo il 50% di quella fornita dalle unità disco indipendenti. Se un array RAID 1 viene creato a partire da unità disco di dimensioni diverse, la dimensione del segmento unità corrisponde a quella del disco più piccolo, come negli array RAID 0. Nella figura riportata di seguito viene illustrato un array RAID 1 creato a partire da due unità disco di dimensioni diverse. Nozioni di base su RAID 17 RAID 10 Un array RAID 10 viene creato a partire da due array RAID 1 di uguali dimensioni. In un array RAID 10 vengono eseguiti sia lo striping che il mirroring dei dati. Il mirroring garantisce la protezione dei dati, mentre lo striping consente di migliorare le prestazioni. Considerando ad esempio lo stesso set di unità utilizzato nella spiegazione relativa a RAID 0, se tali unità vengono configurate come array RAID 10 lo spazio totale su disco utilizzabile è sempre pari a 1.000 GB. In questo caso, tuttavia, è possibile utilizzare solo 500 GB per la memorizzazione dei dati. I 500 GB rimanenti vengono utilizzati per memorizzare i dati con mirroring che assicurano la tolleranza agli errori. Nella figura riportata di seguito viene illustrato l’esempio descritto. Nozioni di base su RAID 18