La spiritualità dei nativi americani

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La spiritualità dei nativi americani
La spiritualità dei nativi
americani
Donatella GRAFFINO
Medico negli Stati Uniti d’America
Locandina dell’incontro
Invito dell’incontro
Articolo Giornale pre-incontro
Presentazione a cura di Rosalba Schenal
Buonasera, spero che tutti Voi abbiate trascorso un buon
Natale, ringrazio Donatella per il suo nuovo intervento a
Liberal.
Nel settembre 2013 Donatella Graffino aveva tenuto l’incontro
intitolato “ 500 Nazioni: la storia dei Nativi Americani “.
L’incontro
aveva suscitato notevole interesse da parte di
tutti i presenti sia sotto l’aspetto conoscitivo che
personale.
Questa sera ci parlerà della
con tradizioni e credenze.
loro spiritualità,
Donatella dal 1981 vive e lavora, come medico, negli Stati
Uniti, dove si è appassionata alla storia delle origini e
delle tradizioni dei nativi, possedendone, dopo anni di
ricerca e studio, un’estesa e profonda conoscenza.
Articolo Giornale post-incontro
Le tradizioni dei Navaho raccontate
da
Donatella
Graffino
alle
conversazioni di Liberal Belluno in
Taverna
Dic 29th, 2016 | By redazione | Category: Arte,
Cultura, Spettacoli, Prima Pagina
Dimenticate ciò che avete visto
nei film di Sergio Leone, i
cosiddetti “spaghetti western”
anni ’60 e ’70, con Clint
Eastwood e le magnifiche colonne
sonore di Ennio Morricone. E, se
vi capita, andate a visitare il
Sud-Ovest degli Stati Uniti, un
mondo completamente diverso, dalle architetture integre. Santa
Fe, capitale del Nuovo Messico, a una altitudine di oltre
2mila metri da dove ci si sposta nei vari villaggi degli
indiani d’America.
Lo ha detto Donatella Graffino, medico negli Usa, mercoledì
sera alla conferenza dal titolo “La spiritualità dei nativi
americani” all’interno della rassegna culturale Conversazioni
in Taverna organizzato da Liberal Belluno, l’Associazione
presieduta da Rosalba Schenal.
La sua passione per la storia e i luoghi degli indiani
d’America nasce per caso, “Mi trovavo a San Antonio nel Texas
per una serie di conferenze – racconta Graffino – ed è lì che
acquisto un vaso, che ha suscitato il mio interesse sui nativi
americani”.
Graffino ripercorre la storia degli indiani d’America dal
genocidio culturale operato nei loro confronti dalla fine del
1800 agli anni ’60 “i giovani venivano sottratti alle loro
famiglie per cancellare le loro tradizioni, che tuttavia sono
sopravvissute grazie agli sciamani, le nonne e le mamme”. La
relatrice si sofferma in particolare sui Navajo (o Navaho) una
popolazione per lo più stanziale tra Colorado, Nuovo Messico e
Arizona che non fu protagonista di grandi battaglie. “E’
severamente proibito fotografare, soprattutto le loro
cerimonie religiose -spiega Donatella Graffino – nella maggior
parte delle loro tradizioni è ricorrente il numero 4. Quattro
sono le montagne raffigurate nel loro sigillo, il Blanca Peak
il Mount Taylor il San Francisco Peak e il Monte Hesperus,
come 4 sono i punti cardinali, 4 le loro pietre sacre e 4 i
loro canti religiosi”. Molto particolare il loro mito della
creazione. “All’inizio c’erano solo delle divinità (first man
e first woman) e degli insetti – spiega Graffino – in un mondo
buio, lugubre. Per andarsene salgono in una canna che li
portano ad un secondo mondo luminoso, azzurro, con uccelli e
volpi azzurre. Ma anche qui c’è infelicità e guerre e quindi
decidono di andarsene. Arrivano così al terzo mondo giallo,
con fiumi e piogge. Qui cresce il granoturco e ci sono le 4
montagne identificative dei 4 punti cardinali. Per sfuggire
alle acque, a quelò diluvio universale ricorrente in tutte le
religioni, raggiungono il quarto mondo, quello risplendente,
che corrisponde al nostro. A questo punto le divinità
consegnano il quarto mondo all’uomo. E il coyote che nel terzo
mondo aveva rapito i figli al dio delle acque scatenando il
diluvio li restituisce!”. Particolare anche il culto dei morti
dei Navaho. Quando muore una persona, il suo spirito deve
andarsene via, perché se rimane tormenta i vivi. E quindi il
moribondo viene portato fuori dall’abitazione altrimenti la
stessa diventerebbe inservibile. Gli vengono calzati i sandali
invertendo destro e sinistro affinché non ritrovi la strada di
casa. E infine viene sepolto da quattro persone che non siano
consanguinee.
Le Foto dell’incontro
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