1 CONSIGLIO PROVINCIALE DI MILANO Processo verbale dell

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1 CONSIGLIO PROVINCIALE DI MILANO Processo verbale dell
CONSIGLIO PROVINCIALE DI MILANO
Processo verbale dell'adunanza del 4 dicembre 2008
Addì, quattro dicembre duemilaotto, in Milano, nell'Aula consiliare di via Vivaio n. 1, si è
riunito il Consiglio provinciale per la trattazione degli argomenti iscritti all’ordine del
giorno.
A norma dell'art. 34 dello Statuto, la Presidenza dell'adunanza viene assunta dal Presidente
del Consiglio provinciale, Vincenzo Ortolina.
Partecipa alla seduta il Segretario generale della Provincia, Avv. Antonino Princiotta
con l’assistenza del Vice Segretario generale, dr.ssa Liana Bavaro.
Alle ore 15.49 il Presidente del Consiglio invita il Segretario a procedere all'appello
nominale dei presenti.
Rispondono all'appello i seguenti ventisette Consiglieri:
Ortolina Vincenzo
Angiuoni Pierluigi
Ariazzi Costanzo
Arrigoni Vittorio
Barbaro Mario
Calaminici Arturo
Caputo Roberto
Cavicchioli Arianna
Ceccarelli Bruno
Dapei Bruno
De Gaspari Mario
Esposito Francesco
Foglia Giuseppe
Fratus Gianbattista
Gaiardelli Andrea
Gatti Massimo
Gavazzi Attilio
Greco Luigi
Maestri Pietro
Malinverno Marco
Meroni Fabio
Modugno Roberto
Nobili Ernesto
Pezzoni Alessandro
Pioli Pier Mauro
Pozzati Vittorio
Scarano Giuseppe
Constatato che l’adunanza è valida per legalmente deliberare, il Presidente del Consiglio,
dichiarata aperta la seduta, così si esprime: “Chi si iscrive per gli interventi ex art. 83?
Prego Gavazzi.”
Consigliere Gavazzi: “Io volevo denunciare al Consiglio Provinciale, voi sapete
tutti dei due arresti che sono successi in Brianza dei due chiamiamoli presunti
terroristi, sentendo però cosa si comunicavano io ho espresso il parere spero che
siano solo due deficienti. Io ho detto questo: spero che siano due deficienti,
altrimenti la cosa è grave. E’ grave ripeto, perché tra l’altro il supermercato che
loro avevano in testa di colpire …… (Interventi fuori microfono dall'aula). E’ un
interesse personale. Tra l’altro per trovare il parcheggio, per non stare a diventare
matto a trovarlo sopra, andavo sotto, quindi erano là ad aspettarmi con il bidone
della benzina. (Intervento fuori microfono dall'aula). Non lo so se ci sia stata
istigazione da parte di qualcuno che non conosco.
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Preferisco banalizzarlo qua, adesso, però la cosa che mi ha dato fastidio e quella
che voglio denunciare è che proprio martedì, alle ore 18.30, stavo uscendo dal
mio ufficio e sentivo alla radio una trasmissione che seguo sempre, era
sintonizzata lì, perché fanno sempre dell’ironia, prendono in giro, che è
Caterpillar, Radio 2, una bellissima trasmissione perché fanno tanta ironia. E lì
onestamente mi sembrava un’ironia fuori luogo perché hanno fatto ironia su
questi due che sono stati arrestati nella notte, dicendo che sono stati arrestati, e
hanno mandato l’inviato dentro il supermercato di Seregno e questo intervistava
delle persone, a queste persone chiedeva: lei sa che è stato sventato un attentato?
Logicamente i brianzoli che fanno la spesa alle 18.30, hanno premura di andare a
casa, un signore gli ha detto: lei di dov’è? Di Mariano, non era neanche di
Seregno. Hanno sventato l’attentato. Beh, se l’hanno sventato non lo fanno più,
mi lasci perdere, faccio la spesa. Pragmatismo nostro, tranquillo. (Intervento fuori
microfono dall'aula). Anche i Rhodensi, anche da qualche altra parte.
Però perché dico questo? Perché loro dicevano come mai vanno a fare l’attentato
alle Torri Gemelle, lo fanno a Mumbai e qui scelgono il parcheggio di un
supermercato. Proprio i brianzoli sono taccagni, non spendono neanche in questo.
No, abbiamo trovato il problema, stanno vendendo al supermercato i pistacchi
iraniani, e ridevano. E continuavano su questa storia, cioè hanno banalizzato un
fatto che è grave in sé stesso. Ecco perché io ho esordito dicendo spero che siano
due deficienti. Ma se i media banalizzano un fatto del genere è grave. Poi si
agganciava anche al Mistral, che è un bar già fallito tre volte, adesso non so se
fanno la roba dice: no, perché gli integralisti hanno colpito perché di notte fanno
la lap dance. E l’altro risponde: sì, perché io passo il mattino a far colazione e
non c’è mai nessuno, perché il locale è aperto solo di notte. Poi diceva il discorso
dei seregnesi che stanno attenti, forse disturbiamo l’angolo, spendono, non
spendono, dell’ironia sui brianzoli, cioè la scelta del posto dove doveva essere
fatto l’attentato.
Io penso che stigmatizzare questo modo di rappresentare fatti gravi,
sottovalutandoli, sia un atto dovuto perché guardate questa è gente, Giussano
dove abitano è confinante con Seregno, conosco il Sindaco e tante persone a
Giussano, che queste persone siano completamente integrate, i bambini che
frequentano le nostre scuole, tutto questo poi sentir dire da uno di loro che se tu ti
rechi in Piazza Duomo, vai in giro, calcola quante persone puoi sgozzare. E se la
sono detta, adesso il loro avvocato dice che bisogna vedere la traduzione
dall’arabo all’italiano come è scritto, però che a uno passi per la testa, io dico già
a ghem i nost mat, è per quello che dicevo deficienti o pazzi, già abbiamo i nostri,
se ci dobbiamo prendere anche quelli degli altri riflettiamo molto. E guardate, la
gravità e il pericolo è che queste persone sono state da noi completamente
integrate, perché lavorano, sono bravi lavoratori, un bambino che va all’asilo. Io
non enfatizzo il fatto che chiami Osama il figlio, può chiamarlo come vuole, però
questo fatto deve destare la nostra attenzione. Soprattutto ripeto, anche i media
che fanno ironia tra le Torri Gemelle, Mumbai e il supermercato di Seregno in
modo che siamo dei taccagni, quindi scendono al supermercato, mi sembra
veramente deprecabile.”
Nel frattempo sono entrati in aula l’Assessore Giannuzzi e i Consiglieri Clerici,
Fortunati e Lombardi. (presenti 30)
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Consiglieri Dapei: “Grazie Presidente. Noi abbiamo volentieri contribuito a
raggiungere il numero legale, avendo all’ordine del giorno molte e importanti
deliberazioni, la minoranza, l’opposizione è qua, non vediamo il Presidente, non
vediamo il Vice Presidente, non vediamo nessun Assessore in aula e quantomeno
ci sembra il minimo.”
Presidente del Consiglio Ortolina: “Penati è in ufficio e scende, Matteucci sta
arrivando.”
Consigliere Dapei: “Lavora sempre, vediamo sempre la luce accesa fino alle 3 o 4
di notte, siamo ritornato ad altri tempi rispetto a questo, non abbiamo dubbi.
Comunque è sempre al lavoro il piccolo……
Noi spesso prendiamo la parola per stigmatizzare, per criticare proprio iniziative
del Presidente, questa volta invece dobbiamo dire che la cronaca di questi giorni
ci ha riportato di un Penati meno sgradevole agli occhi dell’esponente politico o
dell’elettore di centrodestra. Perché tutti i presenti ricorderanno le battaglie che
dovevano fare in aula rispetto alla proposta che veniva dai Verdi, da
Rifondazione, di relegare le attività della polizia provinciale al solo contrasto dei
reati ambientali, invece apprendere dalla stampa, forse anche dal Consiglio
quando verrà giù in aula, che il Presidente Penati ha dato mandato alla polizia
provinciale di occuparsi anche di aspetti che toccano molto la qualità della vita
dei nostri concittadini, non solo peraltro come antica vocazione di questo
Palazzo, di questo ente, nei Comuni intorno al capoluogo, ma addirittura nel
cuore del capoluogo perché affrontino il problema degli abusivi e quant’altro è
una cosa che gli dobbiamo. Quindi ringraziamo il Presidente Penati di essere
finalmente sulla nostra posizione rispetto al ruolo che deve avere il corpo
provinciale che ebbe ai tempi della nostra Amministrazione, ai tempi della Colli
un grande impulso, nuove risorse, una motivazione che deriva dal sentirsi utili,
che ci auguriamo questo sia un primo segnale di una volontà politica rinnovata di
ritornare a quella nuova primavera di un corpo che come tutti i corpi di sicurezza
e di polizia di cui anche parlava il Presidente Gavazzi prima, si potrebbe
volentieri fare a meno perché vorremmo tutti vivere in un mondo in cui tutti
rispettano le regole, tutti rispettano l’altro, quindi non c’è bisogno di nessuno che
venga addestrato a fare chissà cosa, ma siccome viviamo in questo mondo e non
c’è poi la controprova, il Presidente Gavazzi ha colto un aspetto essenziale, tutti
sanno cosa è successo con le Torri Gemelle, probabilmente se quelle stesse
persone che hanno combinato quel disastro fossero state prese poco prima e fosse
venuto fuori quali erano i loro piani, chissà le battute che avrebbero stimolato in
comici televisivi, radiofonici o altro. Quindi è un lavoro quello delle forze di
sicurezza che paradossalmente meglio funziona meno si vede, quindi non c’è mai
la controprova, non c’è mai la possibilità di ringraziare fino in fondo per tutti
quegli attentati per esempio sventati di cui non sapremo mai, o perché è giusto
che non si parli o perché neanche i protagonisti sul territorio lo sanno. Una delle
ultime grandi terroriste prese delle B.R. credo la Lioce - non vorrei fare
confusione - fu catturata su un treno che stava viaggiando con un suo compare
che tra l’altro ammazzò un poliziotto, un po’ per caso, perché c’era più controllo
sul territorio ma non perché qualcuno fosse andato su quel vagone a prendere lei.
Quindi se quello non fosse successo probabilmente ci sarebbe qualche politico,
qualche sindacalista, qualche uomo pubblico ammazzato in più e più
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consapevolezza del pericolo. Quindi grazie al Presidente Penati che finalmente
riporta con forza, forse perché c’è la campagna elettorale, ma lì ci confronteremo,
al tema di partenza dove ci eravamo lasciati 5 anni fa, cioè l’impegno anche della
Provincia di Milano contro l’abusivismo, contro un certo tipo di immigrazione
clandestina, contro chi delinque su cui non può che trovare il nostro sostegno.”
Nel frattempo è entrato in aula l’Assessore Matteucci e i Consiglieri Comincini,
De Nicola e Re. (presenti 33)
Consigliere Meroni: “Grazie Presidente. Anche noi come Lega Nord per
l'Indipendenza della Padania siamo molto sconcertati da quanto è accaduto, per
un semplice motivo, l’amico Gavazzi l’ha ricordato, sono state prese di mira
situazioni in Brianza, non sono convinto che questi siano due deficienti come si
augura il mio Vice Presidente. Io sono convinto che questi sono molto più di
quello che alcuni mass media, ma il Sindaco stesso di quella piccola comunità di
Macherio continua a difendersi dicendo che lei aveva segnalato tutto al Prefetto.
Io non so cosa abbia fatto il Prefetto, bene hanno fatto le forze dell’ordine a
intervenire tempestivamente, perché all’amico Gavazzi dico che questa cosa sul
supermercato di Seregno, anche da me frequentato, non è una cosa campata per
aria caro Attilio. Questo è stato uno degli ultimi interventi che l’Esselunga ha
fatto sul territorio della Brianza, guarda caso che questi l’hanno preso di mira
adesso che hanno creato un parcheggio sotterraneo. E tu pensa cosa può
succedere in un parcheggio sotterraneo con più di 200 o 300 macchine, magari
con i tempi che corrono non tutti pieni i serbatoi, ma cosa sarebbe successo a
quelli che stavano sopra al supermercato, gente di Lissone, di Seregno, di Verano,
di Macherio stessa. E nonostante tutto la Sindachessa dice esclusivamente che lei
aveva segnalato al Prefetto, dopo che la Lega di Lissone e quella di Macherio
avevano fatto le manifestazioni per segnalare quello che succedeva. Perché non
dobbiamo dimenticare che uno di questi era un predicatore del Centro Culturale
Pace della Bareggio di Macherio.
Io non voglio fare nessun allarmismo, la magistratura, gli avvocati facciano
quello che devono fare, però non possiamo abbassare la guardia davanti a queste
cose, non possiamo minimizzare e dire bisogna vedere se hanno tradotto bene o
male. Non penso che siamo noi quelli che possono indagare, ma bene hanno fatto
le forze di polizia ad essere presenti sul territorio, e ben vengano ancora se noi
dobbiamo difendere i nostri figli da queste situazioni. Ma su questo avremo modo
di tornare più avanti.
Quello che invece chiedevo Presidente, e lo chiedo penso a nome di tutti i
Consiglieri Provinciali che vorranno accodarsi a quello che sta facendo la Lega
Nord per la questione Provincia. Noi non possiamo essere supini davanti a una
certa stampa che sta screditando il nostro ruolo di Consigliere Provinciale, il
nostro ruolo di ente. Io non so chi ci sia dietro questa situazione, io non so se il
Signor …… che io stimo, o l’altro vice direttore, non ho nessun problema, ma
che chiedano almeno il parere di chi fa questa istituzione, di chi ha diritto magari
a parlare, non intervisti solamente il Presidente Penati o intervisti quello che non
gli interessa niente della Provincia. E non faccia di tutta un’erba un fascio, lo
dico a nome della Provincia di Monza e Brianza, comunità di 800.000 persone,
non di 60.000.
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Allora Signor Presidente, io auguravo un ordine del giorno, auguravo anche
un’audizione di qualcuno, dato che sono qua vicino, ci passiamo tutte le volte,
che vengano ad assistere a un Consiglio Provinciale, che vengano a dirci quali
sono le loro perplessità. E’ troppo comodo parlare avendo lo stipendio, magari
dovuto anche ai finanziamenti che dà lo Stato. Noi ogni 5 anni ci mettiamo la
faccia davanti ai cittadini, nel bene o nel male, per quello che abbiamo prodotto
da Sindaco, da Consigliere Comunale o da Consigliere Provinciale. Noi andremo
davanti ai cittadini, loro non hanno il diritto di infangare comunque una classe
politica. Non sono nessuno!
Io quindi mi aspetto che da lei emerga qualcosa di sostanzioso, grazie.”
Nel frattempo sono entrati in aula i Consiglieri Elli e Musciacchio. (presenti 35)
Presidente del Consiglio Ortolina: “Sì, tra l’altro ne abbiamo parlato un pochino
anche ai Capigruppo, io sono totalmente d’accordo con l’intervento di Meroni.
Non sono contrario ad un’operazione di razionalizzazione del sistema delle
Province, se s’ha da fare, però è chiaro che è davvero semplicistico pensare che
fra l’ente Regione che fa le leggi e la grande pianificazione e 1.546 Comuni, non
ci possa essere un ente intermedio di coordinamento e che si occupi di problemi
di area vasta. Sono d’accordo, cercherò di intervenire anche personalmente per
denunciare la superficialità dei ragionamenti che vengono fatti su questo tema.
Fortunati.”
Consigliere Fortunati: “Grazie Presidente. Non interverrò sul tema che è stato
posto dai colleghi che mi hanno preceduto, non perché non sia interessata
assolutamente all’argomento, ma perché nei 5 minuti non ci sarebbe il tempo
invece di parlare dell’altro aspetto che volevo sottolineare, che non penso sarebbe
evidenziato da nessuno di voi per tutte le ragioni che avete già detto.
Ieri è stata, come ben sapete il 3 dicembre, la giornata internazionale delle
persone con disabilità. Arriviamo un giorno dopo perché è oggi il Consiglio, ma
sapete che ci sono state diverse iniziative che sono state fatte da questa Provincia
in collegamento a questa giornata, proprio nel giorno stesso e nei giorni intorno a
questa data. Oltre a sottolineare naturalmente il fatto che le giornate
internazionali lasciano sempre il tempo che trovano, lo sappiamo tutti, nel senso
che è bello dire la giornata della persona con disabilità, poi è quello che facciamo
tutti i giorni che conta, e noi lo diciamo addirittura in prima battuta. Però
sappiamo anche che in un certo modo servono ad aiutare una sensibilizzazione e
di questo secondo me abbiamo ancora bisogno.
Però va detto che è un momento particolarmente importante quello di questi
giorni, perché è legato a più cose. La convenzione ONU dei diritti delle persone
con disabilità è stata approvata con un decreto legge dal Consiglio dei Ministri,
quindi c’è una notizia nuovissima, proprio di qualche giorno. Mi sembra una
notizia importante, dovremo essere tutti attenti perché l’iter parlamentare sia fatto
il più presto possibile, per dare una risposta al movimento delle persone con
disabilità, alle famiglie e ai disabili stessi. Dobbiamo chiedere che sia l’iter
parlamentare a lavorare, proprio perché servirà anche a tutti noi per promuovere
una discussione il più ampia possibile. Cercheremo anche come Provincia di
vedere se possiamo, con ordini del giorno, con la commissione, fare tutta una
serie di passi per andare nella direzione perché la ratifica della convenzione ONU
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può essere fatta anche a livello locale, dei diversi enti, quindi anche a livello della
Provincia di Milano.
Volevo sottolineare un aspetto, che ieri al convegno che è stato fatto qui, che si
chiamava “Fratelli e Sorelle”, quindi che riprendeva un tema sul contesto
familiare importante, sono arrivati esponenti, in particolare il Presidente di ENS
(Ente Nazionale Sordi) di Milano, il Presidente Castelnuovo che all’interno del
nostro convegno ha presentato una manifestazione di protesta che è stata fatta
anche qui, non nei confronti della Provincia di Milano ma nei confronti più in
generale del nostro territorio, per richiedere ancora una volta, in ottemperanza
anche alla convenzione, sia il pieno riconoscimento della lingua dei segni che
all’interno della convenzione ONU è ribadita, così come altre forme di
comunicazione legate alle persone con sordità, quindi non solo come unica, ma
anche hanno sottolineato che è stato inspiegabilmente disatteso dal servizio
pubblico RAI in questi ultimi 15 giorni la sottotitolazione dei programmi. E’ stata
praticamente fatta una riduzione drastica negli ultimi 15 giorni. Ora, io credo che
questa loro sottolineatura è importante, perché comunque risponde a un diritto di
poter accedere ai servizi RAI come tutti gli altri, quindi attraverso la
sottotitolazione. Ovviamente faremo anche noi, chiedo anche al Presidente del
Consiglio, lo farò anche personalmente per la delega che mi è stata attribuita, una
richiesta alla RAI di capire questa cosa. Lo richiederei anche ai canali non
pubblici, anche se ovviamente il canale pubblico è il primo che deve dare una
risposta, ma mi sentirei di farlo anche nei confronti degli altri canali televisivi,
perché mi sembra importante dare a tutti, come è stato richiesto da ENS in prima
persona, la possibilità di accedere a tutti i servizi.
Quindi volevo rendere noto a voi questa cosa, chiedere anche al Presidente
Ortolina, che so attento a queste tematiche, magari insieme a me di far sentire
questa voce anche attraverso il canale istituzionale. Vi ringrazio dell’attenzione.”
Presidente del Consiglio Ortolina: “Ci manterremo in contatto a questo fine,
grazie. De Nicola.”
Consigliere De Nicola: “Grazie Presidente. Io più che ringraziare lei perché mi ha
dato la parola, io vorrei ringraziare il Presidente Penati per queste prese di
posizione che ha assunto in questi giorni. Ora è inverno, abbiamo una forte
quantità di precipitazioni pluviale, che spesso finisce nei fiumi che alcune volte
creano anche danno perché tracimano. Io credo che il Presidente Penati è in
questa grande massa incontenibile di esternazioni in questo periodo, però è
importante quello che ha detto e credo che ci confronteremo nei prossimi giorni
sulle sue interessanti posizioni in tema di sicurezza.
Presidente vedete, io poi come Consigliere Provinciale mi sento offeso quando da
altre istituzioni si fa dell’ironia sulla Provincia di Milano. Il Presidente Penati in
un impeto incontenibile ha offerto l’esercito, la truppa scelta che possiede, la
vigilanza, i vigili della polizia provinciale al Comune di Milano in questa
battaglia eterna, difficile, di una tolleranza zero mai realizzata contro gli abusivi.
Il Comune di Milano ha fatto l’ironia dicendo: va beh, ci aiuti, ma ci mandi 8
vigili! Io so che il Presidente Penati più di questo non aveva e più di questo non
poteva fare, però questo ci porta a riflettere sulla scarsa dotazione di uomini e
mezzi che ha la Provincia di Milano, per cui io immagino e sono certo che
l’impegno che il Presidente Penati ha assunto in questo momento ne farà tesoro e
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lo manterrà ovviamente quando discuteremo del bilancio, perché là vedremo se
c’è questa volontà di fare o se c’è la volontà di fare solo chiacchiere.
Ma sempre su questo tema il Presidente Penati è stato insuperabile, perché da un
lato – e questo mi fa molto piacere – lui ha riconosciuto come importante
l’impiego dei militari, dell’esercito nella lotta per dare sicurezza ai cittadini. Però
naturalmente, siccome siamo in questo periodo di piena, non gli è sembrato vero
di poter chiedere l’utilizzo dei militari, dell’esercito in una battaglia contro gli
abusivi. Ma chi sono gli abusivi? Una battaglia contro coloro che senza avere
partita IVA, senza avere l’autorizzazione, senza pagare l’occupazione di suolo
pubblico, si mettono a vendere merce di dubbia provenienza o alcune volte
prodotta direttamente da loro. Sono reati questi, infrazioni più che reati, che
vengono nelle società civili e nei Comuni civili sanzionati dalla polizia
annonaria, ossia dai vigili urbani con incarico di polizia annonaria. Arrivare a
questa iperbole di voler utilizzare i paracadutisti, l’esercito, la Folgore,
l’aviazione, la contraerea contro gli abusivi è veramente un qualcosa che stride
alla mia sensibilità di uomo di destra. Ma veramente, ma ci rendiamo conto che
poi dalla bocca degli stessi autorevoli rappresentanti della sinistra, del Partito
Democratico, noi abbiamo lezioni di democrazia, di libertà, qualcuno ancora si
permette ogni tanto di parlare di regime. C’è un regime in Italia, attenzione la
nostra libertà è a rischio, e poi si chiede l’intervento delle forze armate contro gli
abusivi.
Ora vedete, io credo che c’è una misura e c’è un limite in tutto. Non si può
rivendicare e pretendere il titolo sui giornali facendo di queste piccinerie che
veramente mortificano l’istituzione Provincia. Ma non solo quello, mortificano
l’altra grande cosa che è la politica con la P maiuscola. Non si può veramente
essere Marta e Maddalena, 6 mesi fa contestare l’utilizzo delle forze dei militari,
ridicolizzare questo tipo di impiego e poi auspicare, rivendicare l’intervento delle
forze armate contro i commercianti abusivi.
Allora dico questo perché Presidente io mi auguro che lei se ne possa fare latore,
consigli al Presidente Penati, per rispetto non tanto a se stesso che è un problema
suo e al massimo della sua maggioranza, ma per rispetto all’istituzione e a tutte le
persone di buonafede, di buona volontà che si impegnano, di darsi una regolata.”
Nel frattempo sono entrati in aula gli Assessori Barzaghi e Bruno Casati.
Presidente del Consiglio Ortolina: “Grazie. Con Maestri dovremmo avere chiuso
l’iscrizione perché raggiungeremo l’ora. Prego Gatti.”
Consigliere Gatti: “Grazie Presidente. Approfitto dell’attenzione del Presidente
Ortolina per ricordare che in data 17 ottobre abbiamo presentato una
interrogazione urgente titolata “Impianto di trattamento rifiuti, viabilità e
sviluppo urbanistico di Mombretto in Comune di Mediglia”. E’ firmata da tutto il
gruppo di Sinistra Democratica e moltissimi Consiglieri e gruppi. Ora io sollecito
una riposta, anche sulla base del fatto che tralasciando i temi viabilistici
urbanistici, chiedevamo di informare sugli sviluppi intervenuti dopo che è passato
più di un anno dall’incendio di enorme …… Bisognerebbe Presidente tenere
silenzio qua e anche là.”
Presidente del Consiglio Ortolina: “Sì, per favore silenzio in aula.”
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Consigliere Gatti: “Chiedevamo appunto notizie sullo sviluppo di quell’incidente,
sulle conseguenze e soprattutto su quello che succede adesso. Intervengo adesso
perché molti colleghi avranno notato che nel mese di novembre sono apparse
sulla stampa notizie molto preoccupanti, che spero nella risposta scritta e orale
che arriverà molto rapidamente vengano smentite o chiarite, in quanto la società
che succede alla società colpevole di quel disastro ambientale del giugno 2007,
farebbe riferimento o è parte integrante della società che ha avuto sotto sequestro
l’impianto di Malagrotta nel Lazio. Si fa riferimento anche al famosissimo, dopo
le trasmissioni televisive, Manlio Cerroni. Come Consiglio Provinciale di questo
ente noi abbiamo l’obbligo di vigilare, di controllare, perché si tratta di una
situazione di grande impatto ambientale e territoriale, ma anche se fossero
confermate queste notizie, di un problema che sconfina appunto nella tutela
dell’ordine pubblico e della sicurezza, perché anche questi sono problemi
attinenti.
Quindi la sollecito Presidente, a termine anche di regolamento e per la natura del
problema, di rispettare i 30 giorni abbondantemente superati per quanto riguarda
l’interrogazione che ripeto è del 17.10.2008.
Utilizzo poco più della metà del tempo, visto che ho la parola, la sollecito anche a
intervenire perché l’interrogazione sul sistema idrico del 19 settembre, che pure
ha avuto una risposta scritta e la ringrazio per avermi preavvisato sia
dell’autorevole intervento dell’Ufficio di Presidenza sia della diligenza con cui ha
seguito che arrivasse la risposta scritta, le chiedo di sollecitare anche che si passi
alla trattazione orale, in modo che l’autorevole Consiglio abbia almeno una
seppur ridotta occasione di poter trattare nella sede autorevole che cerchiamo di
rappresentare anche una delle competenze fondamentali che abbiamo, in una
situazione in cui le decisioni corrono e il Consiglio che ha compiti di vigilanza e
indirizzo però non riesce a discutere di nulla rispetto a quel settore, pure
essenziale per quanto riguarda le nostre competenze. Grazie Presidente.”
Nel frattempo è uscito dell’aula il Segretario generale.
Presidente del Consiglio Ortolina: “Sarà mia premura sollecitare le risposte che
ha citato e le riferirò anche presto la risposta che avrò avuto rispetto alla
calendarizzazione possibile. Malinverno.”
Consigliere Malinverno: “Grazie Presidente. Solo una battuta su quello che hanno
detto già altri colleghi, su questa esacerbata polemica dell’uso dei militari per il
controllo dell’area dello svolgimento della Fiera degli Oh bej! Oh bej!. Spero che
non accadrà nulla di grave, sarebbe quanto meno non auspicabile neanche con il
pensiero che possano accadere fatti gravi, perché in quel caso vorrei capire se
l’esito del dibattito politico potrebbe essere quello con i toni e le valutazioni che
si stanno facendo adesso, quelli che ha fatto lo stesso Consigliere Penati.
E’ una battuta, ma è una battuta per dirla con il Presidente Napolitano sulla
necessità che la classe politica alzi il proprio livello, la propria qualità, mi pare
che ultimamente sia intervenuto sulla qualità del ceto politico. Lo dico non per
difesa della categoria ma per una valutazione di buonsenso, se i colleghi presenti
in aula hanno presente quello che sta facendo tra l’altro un quotidiano che io
leggo costantemente, il quotidiano Libero sta facendo una campagna devo dire a
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spron battuto sulla questione dell’abolizione delle Province, volevo capire se i
colleghi sono totalmente indifferenti a quello che il direttore Feltri sta
proponendo oppure no. Io esprimo la mia valutazione, il mio giudizio, ritengo che
questa sia una campagna che rientra dentro ormai la miseria della politica,
l’impoverimento politico, l’imbarbarimento politico, il totale schematismo, la
banalizzazione, il qualunquismo, aggiungete tutti gli aggettivi che volete. Anche
perché i colleghi sanno meglio di me, per tutte le discussioni che già abbiamo
fatto e che conosciamo, sul ruolo, la funzione degli enti per quanto riguarda il
governo della cosa pubblica e il rapporto con il territorio, i rapporti stessi tra enti
che
l’abolizione
delle
Province
non
comporterebbe
sicuramente
quell’abbattimento di costi di cui e sui addirittura molti parlamentari di diverso
schieramento politico stanno sostenendo la tesi.
Io credo seriamente se non sia proprio il caso anche di esprimere una valutazione.
Ribadisco, non per la difesa di nulla, di alcunchè, che le Province vadano
riformate, che ad esempio nel nostro caso si debba parlare di costituzione della
città metropolitana, di cose di cui abbiamo discusso abbondantemente, ma la
tristezza di questa vicenda è che con un solo colpo di spugna e qualche articolo di
giornale si mandano al macero anni e anni di discussioni, di formulazioni
giuridiche, di valutazioni politiche. E’ veramente una tristezza assistere alla
modalità con la quale si affrontano questioni che invece a mio parere non possono
essere risolte con questo schematismo.
Vorrei finire dicendo due cose, per il tempo che mi rimane. Una riguarda l’Expo,
in conferenza Capigruppo è stato deciso che la seduta del 18 dicembre sarà
destinata a discutere gli ordini del giorno. Io ho avuto, credo come altri
Consiglieri, una lettera appello “Salviamo l’Expo” da parte dell’Onorevole Fiano
e del Senatore Vimercati che, stando alle cose che vengono dette, mi sembra di
gran senso proprio per la preoccupazione rispetto ai finanziamenti. Credo che sia
una buona base di partenza per una discussione seria e serena, e per il ruolo
appunto che l’Expo dovrebbe svolgere per il rilancio di un’area importante, che
non solo riguarda il milanese e tutta l’area metropolitana ma credo tutto il nord
Italia.
L’ultima cosa, una battuta che vorrei fare stante le dichiarazioni del Presidente
Penati sul dibattito interno dal Partito Democratico per quanto riguarda la
costituzione del fantomatico Partito del Nord. Intervengo solo per dire che mi
interessa questo dibattito solo per le dichiarazioni che il Presidente Penati ha fatto
in merito alla necessità della scomposizione del quadro politico. Cioè in risposta,
pare, a quello che ha detto Chiamparino sull’apertura di un confronto serio nei
contenuti con la Lega Nord, secondo il Presidente Penati non si tratterebbe di
questo e io chiedo di che cosa si tratterebbe se non è di questo e se non è una
fantomatica ipotesi di accordo con l’unica forza centrista che è l’UDC. Perché
sarebbe interessante fare in modo che questo dibattito si facesse non solo per
quanto riguarda il destino del Partito Democratico ma sarebbe interessante fare in
modo che questo sia il dibattito politico. Perché io dico sinceramente, a me
personalmente interessa molto, ma credo anche a molte altre persone che stanno
da questa parte dello schieramento interesse molto capire, perché siccome come
dice sempre il mio amico e collega Michel Clerici il Presidente Penati dice le
cose che diciamo noi da tempo, o viceversa, comunque sostanzialmente su tante
cose la pensiamo nello stesso modo, vorrei capire se non fosse venuto il momento
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di comprendere discutendo nel merito di quale scomposizione stiamo parlando,
grazie.”
Nel frattempo è entrato in aula l’Assessore Corso e il Consigliere Tranquillino.
(presenti 36)
Consigliere Clerici: “Grazie Presidente Gavazzi. Io cambio totalmente
argomento, ognuno di voi avrà letto che giorni fa la magistratura mi pare di Roma
ha assolto il cosiddetto sciopero selvaggio dichiarando che tutt’al più è
sanzionabile con un’ammenda. Bene, allora stante il clima di approvazione
dell’operato del Presidente Penati e degli appelli che si fanno in un clima
abbastanza disteso, vorrei rivolgere anch’io un appello al Presidente Penati ma
anche a tutti i colleghi Consiglieri, a tutti coloro che faranno campagna elettorale
e che in qualche modo parleranno di politica, e parlando di politica anche di
scioperi perché fa parte della politica, nei prossimi giorni e prossimi mesi.
Orbene, vengo al dunque. L’altro giorno è stato annunciato a Milano lo sciopero
dei mezzi pubblici. Io mi sono trovato a fare un po’ come il pony express, a
portare a spasso una persona perché non poteva giungere a un appuntamento in
orario non essendoci mezzi pubblici. Con mia massima sorpresa, ma sorpresa
credo anche di tutti i milanesi, noi eravamo in mezzo a migliaia di macchine a
guardare i pullman, gli autobus e i tram che giravano regolarmente vuoti, perché
tutti hanno pensato la stessa cosa: si fermano i mezzi pubblici, usiamo il mezzo
privato.
Ora, di qui all’analogia con quello che sta succedendo in Alitalia, ci corre poco.
E’ evidente che pochi riescono a fare il danno di molti. Quindi io credo che sia
responsabilità della politica e di chi pratica la politica, e per carità senza voler dir
male di un qualche cosa che è sancito dalla costituzione, protetto dalla
costituzione italiana, ossia lo sciopero, però credo che certi scioperi non siano
come Maria Teresa di Calcutta, si può anche dire qualche cosa al riguardo.
La seconda cosa, non sarà sfuggito ai colleghi che a Roma c’è stato un cosiddetto
maxi sequestro, che poi maxi sequestro poi non è, perché quando si tratta di un
milione di euro ormai negli USA dicono ……, però 8 o 9 automobili di grossa
cilindrata intestate a una sola persona che abita in un campo nomadi che è fatto di
baracche colpisce, dà nell’occhio. Io non voglio ricordare quello che ho detto
tante volte in quest’aula, però io credo che tutti, partire dal Presidente Penati che
è qua, dal Presidente Gavazzi che è dietro il Presidente Penati, a tutti i colleghi,
io credo che nessuno di noi, anzi mi auguro che nessuno di noi si sottragga a fare
il proprio dovere con il fisco. Qui stiamo parlando di gente che è fisco inesistente,
ma ha 8 automobili e le automobili non sono Panda, sono Porche, sono Ferrari,
sono Mercedes, sono la Lexus che adesso va di moda, e via dicendo. (Intervento
fuori microfono dall'aula). Io ti auguro un giorno di comprarne una, sono di
grande soddisfazione, purtroppo ci si ferma ai 130 km, però quella spinta nella
schiena che ti danno, dà una sensazione eccezionale.
Io non voglio accendere polemiche sull’immigrazione e via dicendo, però taluni
immigrati andrebbero controllati un pochino più degli altri. Taluni delinquono in
un determinato settore, altri delinquono in altri settori, altri non delinquono per
nulla e quindi sono veramente i benvenuti in Italia. Ma coloro che delinquono e
che sappiamo sono in odore di delinquere andrebbero un momentino controllati.
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In questo io mi sento di sposare tutte le tesi e tutte le istanze che la Lega Nord per
la Liberazione della Padania porta avanti, grazie.”
Presiede il Vice Presidente del Consiglio Gavazzi.
Nel frattempo sono entrati in aula il Presidente della Provincia Penati e il
Consigliere Censi. (presenti 38)
Consigliere Esposito: “Grazie Presidente. I due marocchini incriminati a fronte
delle dichiarazioni intercettate e registrate dalla polizia, gravitavano sul Centro
Culturale Pace. (Interventi fuori microfono dall'aula).”
Vice Presidente del Consiglio Gavazzi: “Lasciate parlare il Consigliere per
cortesia.”
Consigliere Esposito: “Questo per dire della necessaria attenzione che tutti noi
dobbiamo mettere a fronte di una coincidenza che potrebbe veder gravitare
intorno a una nobilissima causa, che è quella della pace, un argomento importante
e un tema fondamentale, alcuni soggetti che hanno intenzioni delle quali abbiamo
potuto prendere conoscenza a fronte di una intelligente attività di intelligence.
So che i più avvertiti tra noi, soprattutto taluni ma non solo quelli anche nella
maggioranza, sto pensando a qualche discussione che ho con Arturo, con De
Gaspari e altri, non posso citare tutti, alcune discussioni che abbiamo talvolta in
maniera tendenzialmente anche astratta e teorica affrontato a fronte di una varietà
di temi, con questo gusto di guardare nei crepacci nascosti di un problema, per
vederne tutti gli aspetti e le implicazioni che in questo caso vorrei sottolineare
anche schematizzando, vanno colte e che sono di origine e di riferimento
tendenzialmente culturale. La cultura islamica ha delle differenze profonde dalla
cultura giudaico cristiana dalla quale noi proveniamo, inevitabilmente
proveniamo, nel bene e nel male, nonostante e grazie a Dio guerre trentennali di
religioni che l’Europa ha vissuto sulla propria carne e che ha superato, e che
anche il cristianesimo culturale al suo interno nella dimensione riformata del
cristianesimo anche religioso ha saputo superare e sintetizzare e comporre.
La concezione islamica entra in contraddizione con le nostre e la nostra cultura
per due aspetti fondamentali, accanto ad altri meno importanti e più marginali. La
concezione del governo, del potere in maniera assolutamente coerente la cultura
islamica è teocratica. Se non c’è teocrazia nel potere e nel governo della
comunità, non c’è islam. Questo è un fatto inevitabile.
La seconda e determinante differenza, che io non nego possa essere anche una
ricchezza se viene composta nel tempo e nel dialogo, che una convivenza ordinata
e composta ma rigorosa può determinare, è la concezione della donna. Queste due
differenze sono ineliminabili e soltanto la contaminazione del tempo e della
convivenza pacifica nella chiarezza delle regole di cui parlava anche Meroni
prima, possono essere ricomposte.
Da questo punto di vista io ringrazio anche l’iniziativa della Lega intorno alla
necessità di un riferimento normativo per tutte quelle comunità, anche e
soprattutto religiose che vogliano in qualche modo costruire moschee in carenza
di una intesa, dove non esista un riferimento, un interlocutore, ci sia un quadro
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normativo che dica a tutti i Comuni di questo paese che cosa s’ha da fare in
questo settore.”
Vice Presidente del Consiglio Gavazzi: “Consigliere, la invito a chiudere.”
Consigliere Esposito: “Finisco. La seconda cosa, dopo aver sottolineato che
quello che sta succedendo non può essere assolutamente trascurato, riguardo ai
fenomeni che la nostra cultura apporta a questa cultura, l’anarchismo e lo spirito
rivoluzionario. Ultima cosa……”
Vice Presidente del Consiglio Gavazzi: “Consigliere chiuda.”
Consigliere Esposito: “Devo assolutamente dirlo, scusami Attilio. Notizie di
stampa, nel bilancio 2006 la scuola secondaria di Brugherio non figurava nel
bilancio della Provincia di Milano neanche nel programma triennale delle opere.
Abbiamo registrato la disponibilità dell’Assessore Barzaghi e della Giunta a
introdurre accanto alla realizzazione di Arcore, la realizzazione di Brugherio. Il
sottoscritto ha fatto questa battaglia, l’ascolto istituzionale c’è stato ma su questo
e a fronte di quella delibera di Consiglio che io ho proposto che poi è stata
intestata come relatore a Gaiardelli, noi abbiamo votato un ordine del giorno
generale del Consiglio che chiedeva che la realizzazione di Brugherio si facesse
accanto a quella di Arcore, a fronte del territorio che reclamava questo, nelle
istituzioni e nei cittadini. Io personalmente in questi anni mi sono speso su questa
causa, mi dà fastidio che altri si facciano belli di una sensibilità che noi abbiamo
in qualche modo testimoniato in questi anni accanto al Consiglio Provinciale.”
Nel frattempo sono entrato in aula gli Assessori Brembilla e Mezzi e i Consiglieri
Accame e Del Nero. (presenti 40)
Vice Presidente del Consiglio Gavazzi: “Consigliere, la invito a chiudere, grazie.
La tolleranza data era dell’importanza dell’argomento e pertanto diamo la parola
al Consigliere Elli, dicendo anche che allarghiamo il tempo perché non è
trascorsa l’ora, anche al Consigliere Tranquillino, e con il Consigliere
Tranquillino chiudiamo le iscrizioni all’art. 83. Consigliere Elli ha la parola.”
Consigliere Elli: “Grazie Presidente. Pensavo volesse applicare su di me
tolleranza zero.”
Vice Presidente del Consiglio Gavazzi: “Se la richiede sa che sono magnanimo,
l’applico subito.”
Consigliere Elli: “Sì, quasi come il nostro caro Presidente Penati che in un impeto
di tolleranza zero, noi l’avevamo già richiamato a suo tempo, adesso manda i
militari magari armati di cannoni e bazuka a sfollare gli abusivi degli Obej Obej.
Io credo che inseguirci e volerci scavalcare tutte le volte quando chiediamo
l’applicazione rigorosa della legge è veramente paradossale, semplicemente
paradossale. Noi non abbiamo mai invocato l’esercito contro gli abusivi, ma
chiediamo che i marocchini, io senegalesi e chiunque sia sprovvisto di
documentazione regolare sia rimesso…… (Intervento fuori microfono dall'aula).
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No, non fucilato, questo lo dici tu e lo dice il tuo Presidente. Noi diciamo che sia
espulso se non è in regola. Molto chiaro, e chiediamo che ci sia l’applicazione
della legge. E chiediamo che l’applicazione della legge sia inflessibile soprattutto
quando si è visto, l’ha già ricordato il mio Capogruppo, a Macherio i due islamici
che sono stati presi guarda caso un’altra volta abitano non molto lontano da me,
gli islamici che stavano progettando gli attentati. Questo per dire che la Brianza
invasa da persone regolari di questo tipo, che fintamente si infilano in tutti i
cortei della pace, perché quel Centro islamico si definiva Centro per la Pace.
Noi della Lega abbiamo fatto dure manifestazioni contro il Sindaco della sinistra
caro Barbaro, che invece voleva regalare e dare il terreno gratuito per fare la
moschea contro il parere di tutti i cittadini. Adesso finge questo signore, anzi
questa signora perché è una donna, e tutta la sua Giunta di dire che noi stavamo
zitti perché aspettavamo l’intervento della Digos e vedere poi come ci si
comportava. In realtà, come sempre fa purtroppo, come sempre fate voi caro
Barbaro e caro Presidente, nascondete la mano e fate in modo che le regole non
siano applicate, salvo il tuo Presidente che invece oggi addirittura dice mandiamo
i militari. (Intervento fuori microfono dall'aula). Certo, il nostro Presidente, ma è
soprattutto il tuo Presidente. (Intervento fuori microfono dall'aula). Anch’io sono
orgoglioso del Presidente Penati. Ho mai detto una parola contro?”
Vice Presidente del Consiglio Gavazzi: “Evitiamo giudizi sui quali non credete,
per cortesia e andiamo avanti.”
Consigliere Elli: “Ecco, questa faziosità addirittura del Presidente del Consiglio è
riprovevole. Va bene, detto questo io volevo richiamare l’attenzione dello stanco
uditorio su quanto ha detto il Presidente della Repubblica, il nostro Presidente
della Repubblica, per evitare che poi sia io, tu, lui, l’altro e il cane, il nostro
Presidente della Repubblica ha proposto di Napoli e dintorni e ha denunciato di
fatto la gravissima situazione che noi della Lega abbiamo denunciato da sempre.
Sì aiutare, sì aiutare, ma aiutiamo chi rispetta le regole e non chi le affossa.
Questo è uno dei principi cardini della Lega. Noi desideriamo che tutti siano
aiutati con solidarietà, con passione, ma chi fa le cose deve rispettare almeno le
regole generali. Nel caso specifico della Campania, e noi della Lega non
volevamo né l’altra volta quando abbiamo fatto il blocco per avere qui i rifiuti di
Napoli né questa volta li avremmo voluti qui perché riteniamo che chi
colpevolmente ha sperperato i soldi in un malaffare che adesso diranno i giudici,
non io ma le parole del Presidente nostro Napolitano sono sintomatiche, bene noi
avremmo voluto non dare una lira in più alla Campania, perché così almeno
Bassolino e il suo gruppo, Iervolino o chi per lui avrebbe dovuto fare ingoiare ai
propri cittadini l’aumento drastico delle tasse per sanare una situazione terribile,
provocata dal malgoverno della sinistra sul territorio.
Purtroppo questo non è avvenuto, ma questa è la regola del federalismo. Ve lo
ricordo e termino Presidente, che il federalismo vuol dire responsabilità, vuol dire
che ciascuno deve pagarsi i danni che si fa e non chiedere a Pantalone, cioè ai
pirla milanesi e io essendo milanese mi posso qualificare un pirla, perché
continuo a pagare anche per gli altri. Io spero che questo andazzo finisca e che la
Lega riesca a imporre a tutti, anche ad alcuni alleati che non sono propriamente
del nostro parere, che il principio di responsabilità sia fino in fondo rispettato.
Grazie.”
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Consigliere Maestri: “Visto l’esimio parere del Presidente pro tempore Gavazzi,
no darò giudizi a cui non credo sul Presidente Penati. Due sole considerazioni
sulla discussione che è in corso. Sulla questione della sicurezza, premesso che
non sono d’accordo con le affermazioni ma nemmeno con il provvedimento preso
dal Presidente, credo che come sempre si riesca a fare un’esagerazione di un
problema molto più ridotto. Perché va benissimo, ci sono le regole, ci sono le
leggi, applichiamo le regole, applichiamo le leggi, sono già un po’ meno
d’accordo sulle affermazioni successive del Presidente sul fatto che le condizioni
sociali non possono diventare un alibi per comportamenti illegali e soprattutto la
frase più divertente sul fatto che chi è disoccupato ha il diritto di chiedere alla
politica. Naturalmente non c’è scritto che la politica avrebbe il dovere di
rispondere però alle richieste dei disoccupati, ma questo non c’è e purtroppo la
politica raramente risponde alle esigenze dei disoccupati, ma questo è un altro
problema.
Io credo che il contesto fosse molto più semplice. Non mi sembra che in questa
città negli ultimi 20 anni la fiera degli Obej Obej sia diventata una battaglia
campale o chissà che cosa. Spesso grazie alla trattativa, alla discussione a cui
peraltro ieri credo sia abbastanza in imbarazzo il Capogruppo del P.D. in
Consiglio Comunale era lì, stava trattando con i cosiddetti abusivi e con quelli
che volevano mettere bancarelle, credo che le dichiarazioni del Presidente Penati
abbiano messo in difficoltà gli esponenti del suo stesso partito, proprio perché il
tentativo è quello di evitare di militarizzare quello che non serve militarizzare.
In particolare, io credo che sia davvero eccessivo……”
Vice Presidente del Consiglio Gavazzi: “Mi scusi Consigliere Maestri, c’è un
brusio in sala, anche tra il pubblico. Per cortesia, sta parlando un Consigliere, se
non lo volete ascoltare uscite, grazie. Prego Consigliere Maestri.”
Consigliere Maestri: “Grazie Presidente. Credo sia eccessiva la previsione dei
militari nelle strade di Milano, ancora di più credo che sia eccessiva l’idea che i
soldati dell’esercito servano per presidiare un territorio di fronte all’abusivismo.
Credo che ognuno debba avere un ruolo diverso, da intemerato e inveterato
antimilitarista saprei cosa far fare all’esercito, credo proprio che non serva a
presidiare il territorio in queste forme. Ma credo che non serva nemmeno una
polizia provinciale, non per altro, io credo che la polizia provinciale in questi
giorni sia impegnata in diversi lavori e distoglierli dai lavori che stanno facendo
per metterli a fare altro che già stanno facendo altre forze di polizia va nella
direzione di quell’eccesso di forze di polizia che in questo Paese ha creato molti
danni.
A questo si aggiunge una considerazione sul tema che è stato introdotto, che non
c’entra niente con il primo, anche se riguarda le questioni delle forze di polizia,
che è la questione del terrorismo e degli arresti che ci sono stati. Io devo dire che
sono rimasto colpito dalle parole del Presidente Gavazzi, nel senso che è chiaro
che la progettazione e l’eventuale commissione di attentati è un pericolo per tutti.
Le scene di Mumbai, soprattutto quelle delle foto che secondo me sono più forti
in quella stazione, mi è capitato di passarci in quella stazione come altri
Consiglieri, quindi sappiamo cosa vuol dire vedere uomini, donne, ragazzi
innocenti, perché chiunque di fronte a un attentato terroristico è innocente, che
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cosa vuol dire. Quindi sono rimasto colpito da questo punto di vista e condivido
non tanto il non farci dell’ironia, perché poi l’ironia di Caterpillar magari è su un
altro versante, ma sicuramente sul prendere sul serio queste cose.
Però attenzione, benissimo le indagini, benissimo le operazioni di intelligence che
sono esattamente quelle che hanno portato a quel risultato. Attenzione anche in
questo caso a che la risposta non diventi qualcos’altro. Questo riguarda due
questioni, uno è la questione del siccome questi provenivano da una moschea,
chiudiamo le moschee. Non è stato detto qua dentro ma si trova sui giornali. E’
veramente un paradosso ed è una cosa che non sta in piedi e che rischia davvero
di provocare nuovi elementi di tensione. Si arresti chi è responsabile, si facciano
le indagini su chi può essere responsabile, punto. Dire che le moschee non
servono per pregare è come dire che i cattolici possono tranquillamente pregare
nelle piazze e nelle strade, perché non si capisce perché un luogo di culto non
dovrebbe servire perché a pregare basta il Pala Trussardi come ha dichiarato
qualcuno.
Il secondo elemento è che anche di fronte al terrorismo, di fronte agli attentati e
alla forza pesante delle operazioni terroristiche, vi invito, se a qualcuno è capitato
o se a qualcuno non è capitato di leggerlo in prima battuta, un articolo di un
grande scrittore indiano che si chiama Amitav Gosh che è stato pubblicato su
Repubblica del 1 dicembre, in cui metteva in guardia l’India dalla reazione e
concludeva con queste parole che io trovo molto illuminanti: la sconfitta o la
vittoria non si determinano dal successo di un attentato in sé e per sé, bensì dalla
reazione ad esso. Dicendo, attenzione non scateniamo guerre di fronte a questo
ma facciamo un’operazione che rinsaldi le comunità, che rinsaldi la capacità di
un’India che io conosco. Io credo che questo valga anche per l’Italia, davvero vi
invito se non l’avete ancora fatto a leggerlo, perché è un articolo veramente molto
bello.”
Nel frattempo è uscito dall’aula l’Assessore Mezzi.
Consigliere Tranquillino: “Signor Presidente la ringrazio e mi sforzerò di essere
breve. Approfitto della presenza del Presidente Penati, perché la dichiarazione
che sto facendo è abbastanza politica. “
Vice Presidente del Consiglio Gavazzi: “Scusi Consigliere Tranquillino, scusate
qui davanti, Consigliere Cavicchioli…… (Intervento fuori microfono dall'aula).
Non lo so se è una minaccia o una protesta, però il Consigliere Tranquillino
chiedeva l’attenzione all’aula.”
Consigliere Tranquillino: “La ringrazio. Io facevo questa considerazione, mi
stavo chiedendo: ma santo cielo, come si fa a non vedere che sull’onda di certi
episodi che accadono, di certi avvenimenti, di certi eventi, spesso e volentieri
usiamo le dichiarazioni come se fossero un racchettone di rimbalzo? Spesso e
volentieri il lungo linea che piazziamo è un lungo linea che lascia spiazzato
l’avversario ma quell’avversario è nel nostro stesso campo e non è un nemico.
Può avere delle idee diverse, ma non è un nemico. Il nemico sta da un’altra parte,
sta in chi affama i lavoratori, sta in chi distrugge lo stato sociale, sta in chi fa
false promesse con le quali farà i conti tutto il Paese, quelli stessi di cui noi ci
ammantiamo e ci riempiamo la bocca che fanno fatica a tirare le fine del mese.
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Quello può essere considerato qualcosa in più di un avversario. Come si fa a non
comprendere che declinare un progetto politico con il Partito della Rifondazione
Comunista incompatibile, è evidente che non facilita le cose. E’ evidente che
parlare dell’apertura alle porte riformiste, diamo un nome, chiedo anche
all’Assessore perché questa apertura alle forze riformiste che mi piacerebbe tanto
avessero un nome e un cognome, anche se alcuni nomi e cognomi li ho già sentiti,
riprendere un’interlocuzione. Beh, io credo che noi non dobbiamo tradire, io mi
sono andato a riprendere il programma del 2004, non voglio uscire da lì e per
farlo sono disposto a fare quello che devo fare io politicamente, quel programma
è fermo lì, non si tocca nella sua ispirazione. E’ a maglie larghe, l’ho letto
attentamente, ma è una questione di esegesi, parliamone e vediamo come
interpretarlo, perché su alcuni punti per esempio, come la valorizzazione del
suolo, dell’ambiente, evitare il consumo eccessivo del suolo …… E’ scritto,
scripta manent.
Aggiungo che io chiedo una moratoria di alcune dichiarazioni, perché tutti
devono sapere qui che sia il Presidente, per la legge nazionale dello Stato che gli
assegna la tutela e la titolarità piena della Provincia, è evidente che c’è un
elemento che nella legge non è scritto. In questi collegi noi abbiamo ottenuto la
maggioranza, abbiamo lavorato insieme per averla e per governare questo
territorio, dobbiamo essere consapevoli che non possono esistere delle figure
monocratiche che non debbano fare i conti con la politica, con i territori, con i
bisogni che emergono, ma non perché siano distaccati, perché li hanno presenti
secondo me, solo che delle volte a me stesso è capitato di confrontarmi più in
piccolo con degli avvenimenti ai quali occorreva dare una risposta, quando
qualcuno mi ha detto: Luigi frena, prova a pensare. Non escludo che si possano
essere anche evitati, sì perché io sono il primo che può sbagliare, non escludo che
si possano essere evitati degli inconvenienti maggiori laddove io avessi dato una
risposta.
Quindi io non invoco un silenzio, invoco una maggiore cautela, una maggiore
prudenza, perché sappia il Presidente Penati che Rifondazione Comunista non si
discosterà da quelle linee. (Intervento fuori microfono dall'aula). Non consento a
nessuno di darmi del commissario ……”
Presidente del Consiglio Ortolina: “Finisca!”
Consigliere Tranquillino: “Qualcuno lo fece più di un anno fa Presidente,
qualcuno lo fece, io lo trovai improprio.”
Presidente del Consiglio Ortolina: “Chiuda Tranquillino per favore.”
Consigliere Tranquillino: “Signor Presidente Ortolina, è una situazione talmente
privilegiata quella di parlare con il Presidente Penati che capirà anche lei, sarà
comprensivo. Nessuno dice del bavaglio ma non mi si parli della censura,
abbiamo parlato di cautela e prudenza, al fine di attenerci all’impegno sottoscritto
con coloro ai quali ci siamo rivolti per avere il governo di questa Provincia e a
coloro con i quali noi, non è mica detto, nel mio progetto politico non rientra
Rifondazione Comunista. Io per primo posso sbagliare, non è detto che non
succeda anche ad altri. Solo il tempo ce lo dirà e io spero che questo avvenga nel
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modo più plausibile, più decoroso e più conseguente per quelle parole che
abbiamo speso con gli elettori nel 2004. Grazie.”
Nel frattempo è entrato in aula l’Assessore Oliverio.
Presiede il Presidente del Consiglio Ortolina.
Presidente del Consiglio Ortolina: “Grazie. Come convenuto nella conferenza
Capigruppo, do la parola all’Assessore Matteucci per illustrare la prima delle tre
deliberazione di sua competenza.”
Il Presidente del Consiglio pone quindi in trattazione lo:
ARGOMENTO N. 71 DELL’ORDINE DEL GIORNO – Approvazione dello
schema di Convenzione Aggiuntiva alla Convenzione (già approvata con delibera
del Consiglio provinciale Rep. Gen. N. 60/2003 del 06/11/2003) tra la Provincia
di Milano ed Anas s.p.a. per la realizzazione delle opere viabilistiche di accesso
al Polo Fieristico di Rho-Pero. Importo complessivo di Euro 182.761.000,00.
Assessore Matteucci: “Innanzitutto voglio ringraziare il Presidente e la
conferenza Capigruppo per questa inversione dell’ordine dei lavori. Cercherò di
essere il più rapido possibile, in modo da non portare via tempo al Consiglio su
un altro punto all’ordine del giorno che forse è più impegnativo.
La prima delle delibere che porto alla vostra attenzione riguarda la convenzione
aggiuntiva della convenzione Anas, atto che sostanzialmente va a precisare e
chiudere la vicenda dei rapporti Provincia/Anas concessionaria autostradali per
quanto riguarda gli impegni relativi alle opere viabilistiche di accesso al polo
fieristico. Il contenuto della delibera, in buona sostanza, è la rimodulazione degli
impegni finanziari, del trasferimento che la Provincia ha ricevuto dei fondi
necessari per queste opere e poi il successivo trasferimento ad Anas, che è l’ente
regolatore, come sapete, delle attività delle società autostradali, che poi hanno
effettivamente eseguito le opere stesse.
Detto questo, la convenzione rimodula questo impegno, noi dobbiamo ad Anas,
non come Provincia, noi in quanto benefattori del trasferimento statale dobbiamo
ad Anas circa 120 milioni di euro, che saranno saldati con il 31.12 di quest’anno.
Nello stesso atto convenzionale abbiamo definito invece gli impegni che come
Provincia ci siamo assunti direttamente facendo noi da stazione appaltante, per
quanto riguarda due iniziative, opere che sono a completamento del sistema, cioè
il cosiddetto svincolo di Cascina Merlata che è un elemento delicato, che è stato
lungamente dibattuto con il Comune di Milano, con la Regione e che si avvierà a
definire lo svincolo del nuovo asse del Sempione, realizzato con l’ingresso nuovo
sulla città di Milano. Opera importante a cui abbiamo dovuto aggiungere dei soldi
come Provincia, come Comune di Milano, come Regione, rispetto a quelli
inizialmente previsti.
Il secondo impegno che abbiamo ridefinito è invece l’assunzione diretta della
responsabilità di sviluppare e di realizzare come stazione appaltante le opere
relative alla compensazione ambientale che questi grandi interventi prevedevano,
in particolare il progetto di compensazione ambientale che riguardava la realtà di
Pero, che prevedeva in compensazione la realizzazione di una nuova stazione di
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servizio, prevedeva la realizzazione di una sorta di viadotto verde, di bonifica di
aree fruibili e che purtroppo per varie vicende che spiegavo in commissione di
diverse normative che sono intervenute, inizialmente si pensava si potessero
realizzare direttamente dalla società autostradale Satap, poi si è capito che per
poter realizzare direttamente si sarebbe dovuto passare al Cipe, con una trafila
burocratica che stava sfinendo tutti gli interlocutori. A questo punto, per
accorciare i tempi, abbiamo deciso di assumere noi direttamente l’onere di fare la
gestione dell’appalto di questo intervento, quindi nelle prossime settimane partirà
anche questo ulteriore lavoro.
Quindi l’atto prevede questa rimodulazione, le forme e i tempi dei pagamenti che
di fatto si stanno già sviluppando sulla base dei lavori eseguiti, e il
completamento con questi due ulteriori interventi che vi ho descritto
sinteticamente. Grazie.”
Nel frattempo è entrato in aula il Consigliere Colli. (presenti 41)
Il Presidente del Consiglio sottopone ai voti del Consiglio il provvedimento proposto dalla
Giunta.
Il Presidente del Consiglio dà inizio alla votazione con sistema elettronico.
Assenti al momento della votazione i Consiglieri Accame, Albetti, Bruschi, Censi, Del
Nero, Elli, Fratus, Guerra, Maestri, Malinverno, Patta, Pozzati e Russomanno.
E così risultano presenti il Presidente della Provincia Penati e 32 Consiglieri.
Terminate le operazioni di voto, dichiara approvata la deliberazione con trentadue voti a
favore e un astenuto (Consigliere Tranquillino).
Il Presidente del Consiglio dà atto del risultato della votazione.
Il Presidente del Consiglio, stante l'urgenza del provvedimento, propone di dichiarare la
presente deliberazione immediatamente eseguibile, ai sensi dell'art. 134, comma 4, del
D. lgs. 18 agosto 2000, n. 267.
Assenti al momento della votazione il Presidente della Provincia Penati e i Consiglieri
Albetti, Ariazzi, Bruschi, Del Nero, De Nicola, Elli, Fratus, Guerra, Maestri, Patta,
Pozzati e Russomanno.
E così risultano presenti 33 Consiglieri.
La proposta risulta approvata con trentatré voti a favore.
Il Presidente del Consiglio pone quindi in trattazione lo:
ARGOMENTO N. 73 DELL'ORDINE DEL GIORNO – Approvazione dello “schema di
Convenzione tra Provincia di Milano, ANAS S.p.A., Comuni di Briosco e di Giussano,
nonché del relativo progetto esecutivo concernente la realizzazione delle opere stradali
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idonee alla regolazione di un’intersezione con circolazione rotatoria lungo la S.P. n. 102
“Giussano – Fornaci”, nel territorio comunale di Briosco. Importo complessivo progetto
Euro 650.000,00 di cui Euro 200.000,00 a carico Provinciale”.
Assessore Matteucci: “Grazie Presidente. Questa delibera riguarda la
realizzazione di una rotatoria, allo svincolo di Briosco lungo la S.S. 36. Rotatoria
che è stata sollecitata giustamente dai due Comuni di Briosco e di Giussano,
essendo lo svincolo uno svincolo obiettivamente pericoloso e intersecando con
una S.P., appunto la superstrada dell’Anas. Si è convenuto di realizzare questo
intervento, quindi si è effettuata questa convenzione con Anas e i Comuni
interessati. La Provincia di Milano, come avete visto, contribuirà per la
realizzazione di questo intervento con la somma di circa € 200.000,00 e la
realizzazione della rotatoria stessa sarà a carico dell’Anas che fungerà da stazione
appaltante e realizzatrice dell’opera. Vi ringrazio.”
Il Presidente del Consiglio sottopone ai voti del Consiglio il provvedimento proposto dalla
Giunta.
Il Presidente del Consiglio dà inizio alla votazione con sistema elettronico.
Assenti al momento della votazione i Consiglieri Albetti, Bruschi, Del Nero, De Nicola,
Elli, Fratus, Guerra, Maestri, Meroni, Nobili, Patta, Pozzati e Russomanno.
E così risultano presenti il Presidente della Provincia Penati e 32 Consiglieri.
Terminate le operazioni di voto, dichiara approvata la deliberazione con trentatré voti a
favore.
Il Presidente del Consiglio dà atto del risultato della votazione.
Il Presidente del Consiglio pone quindi in trattazione lo:
ARGOMENTO N. 74 DELL'ORDINE DEL GIORNO – Approvazione dello “Schema di
Accordo di Programma tra Provincia di Milano e i Comuni di Arcore e Lesmo, per la
costruzione di una rotatoria stradale lungo la S.P. n. 7 ed intersezione di Via Italia, Via
XXIV Maggio e Monte Bianco in territorio Arcore-Lesmo, località Peregallo, nonché del
relativo progetto definitivo. (Importo a carico provinciale Euro 400.000,00)”.
Assessore Matteucci: “Informalmente mi era stato detto che avevo un minuto per
delibera, quindi come vedete cerco di rispettare i tempi informali che mi erano
stati dati.
Questa terza delibera riguarda appunto lo schema di accordo di programma, anche
qui due Comuni, Arcore e Lesmo, Provincia di Milano in questo caso. In realtà
l’intervento è un po’ più complesso rispetto alla semplice rotatoria, in quanto si
realizzano anche delle rimodulazioni di marciapiedi, strade comunali, un’area di
parcheggio, delle aree verdi, tanto è vero che l’intervento complessivo ammonta a
circa € 1.118.000,00.
In ogni caso, anche qui si è raggiunto l’accordo tra Provincia e i due Comuni. In
questo caso la stazione appaltante dei lavori dell’intervento verrà effettuata dal
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Comune di Lesmo, così come previsto dall’accordo. I progetti sono già stati
approvati, il progetto definitivo è già stato approvato ed è allegato allo schema di
accordo che è sottoposto a votazione. I Consigli Comunali dei due Comuni hanno
già approvato questo stesso schema di accordo e il nostro contributo in questo
caso, come vedete è di circa € 400.000,00. Vi ringrazio.”
Presidente del Consiglio Ortolina: “Interviene Gavazzi. E’ aperta la discussione
generale, Gavazzi prego.”
Consigliere Gavazzi: “Grazie Presidente. Era un discorso di intervento essendo
brianzolo,ho due interventi brianzoli per ringraziare l’Assessore per il suo
comportamento come si suol dire bipartisan, perché Giussano e Briosco è sinistra,
Lesmo e Arcore destra. Grazie Assessore, con le rotonde andiamo d’accordo.”
Presidente del Consiglio Ortolina: “Ci sono altri interventi? Prego Dapei.”
Consigliere Dapei: “Grazie Presidente. Io non torno sulle nostre argomentazioni
delle due deliberazioni precedenti, che riconfermo non parlandone. Peraltro non
ho trovato motivi per dolermi delle parole della maggioranza su entrambe le
precedenti deliberazioni, ha detto quello che aveva da dire al riguardo. Su questa
delibera giustamente il Presidente Gavazzi faceva rimarcare le appartenenze, ma
diciamo lui dallo scranno della Presidenza non può dire che Arcore non è un
Comune come tutti gli altri anche per il centrodestra, è un faro, un punto di
riferimento io credo per l’intero continente. Lì sono state prese decisioni
importanti per l’intera collettività, io credo addirittura globale. Ci sono posti in
Italia, credo da statistiche ci sono nel nostro Paese non so quanto, il 70% delle
opere d’arte o quant’altro, se noi pensiamo ai grandi personaggi, ai grandi statisti,
ai luoghi in cui, penso alla Crimea dove una famosa foto riprese dopo la guerra i
grandi che decidevano delle sorti dell’umanità, Arcore credo che abbia pari
dignità, quantomeno gliela sta dimostrando la Provincia di Milano. In questi
ultimi mesi pochi sono stati i Comuni che hanno avuto la soddisfazione, hanno
potuto toccare con mano l’attenzione per le tante rotonde, le tante intersezioni, le
tante opere di viabilità di cui avrebbero bisogno. Il fatto che si sia non solo
pensato di premiare la Brianza, ma appunto ci si sia fatto carico delle specifiche
esigenze del Comune di Arcore è una cosa che non può essere sottaciuta. Quindi
apprezziamo il fatto che la maggioranza non abbia ritenuto di intervenire prima di
noi al riguardo, certo che nel momento in cui i 25 milioni di euro promessi da
Penati con il bilancio 2008, lui aveva parlato dell’avanzo di amministrazione
2008 da destinare alle famiglie in difficoltà, invece che a qualche rotonda in più o
in meno, vede sui piatti della bilancia piangere il fatto che l’avanzo di
amministrazione è stato utilizzato in altra maniera, il primo avanzo disponibile
per l’Amministrazione sarà quello dopo le elezioni, quindi non si possono mettere
sul bilancio 2008 quei 25 milioni per le famiglie in difficoltà, allora si può fare
questa convenzione con il Comune di Arcore, in cui ci sono famiglie e famiglie,
ci sono quelle che sono in difficoltà, quelle che lo sono di meno, però il fatto che
l’Amministrazione abbia ritenuto di procedere con queste e con altre
deliberazioni è un fatto che la dice lunga su un approccio bipartisan. C’era un
famoso economista americano che diceva le strade non sono né di sinistra né di
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destra, ma le ville lo sono. Quindi il fatto che voi abbiate dato priorità a questo
provvedimento è una cosa positiva che sicuramente trova il nostro sostegno.”
Nel frattempo è entrato in aula il Segretario Generale e l’Assessore Benelli.
Consigliere Arrigoni: “Grazie Presidente. Mi è sembrato doveroso intervenire per
mettere qualche punto di verità su questa pratica, perché molto più prosaicamente
l’Assessore Matteucci sta cercando di dare una risposta a un problema molto più
banale di grande traffico che riguarda la S.P. della Santa. Si chiama S.P. della
Sante, che vede un traffico enorme di autoveicoli che scendono e salgono verso le
colline della Brianza per raggiungere lo snodo autostradale di Vimercate. Questo
è un tema che è stato seguito anche dalla Giunta di Arcore di centrosinistra e che
finalmente poi è maturato recentemente, in questi ultimi periodi.
Quindi è un intervento molto positivo perché toglie una strozzatura, elimina una
strozzatura da una strada provinciale molto trafficata. Direi che questo è
l’intervento più importante.
Colgo l’occasione per dire che il traffico su questa strada potrebbe essere più
utilmente snellito se fosse stato previsto anche uno svincolo tra questa strada
medesima e la Pedemontana che è stata progettata. Io devo denunciare, colgo
l’occasione per denunciare l’errore fatto dalla società Pedemontana e anche dal
Cipe di aver approvato un progetto di Pedemontana che non prevede alcuna
intersezione tra questa strada provinciale di grande traffico e la Pedemontana. Si
è voluto privilegiare e accettare un atteggiamento corporativo ed egoistico del
Comune di Lesmo che non ha voluto questo svincolo perché indubbiamente
avrebbe occupato una parte del suo territorio, e lasciando la situazione in questo
modo sicuramente non si fanno gli interessi del territorio. Io credo che
considerando le vicende, chiudo il mio intervento con una battuta. Allacciandomi
all’intervento del Capogruppo Dapei, io proporrei che il Comune di Arcore venga
gestito dal Presidente Berlusconi, tanto ormai gli manca solo questo da fare,
sicuramente il Comune di Arcore sarebbe forse gestito meglio rispetto all’attuale
gestione, grazie.”
Nel frattempo è entrato in aula il Consigliere Guerra. (presenti 42)
Consigliere Accame: “Ma è implicito che il Comune di Arcore abbia un forte
imprimatur del programma politico ideologico del Presidente Berlusconi, su
questo non abbiamo dubbi. Infatti proprio per questo non possiamo che plaudire
all’iniziativa dell’Assessore Matteucci e di tutta l’Amministrazione nella
costruzione di una strada. Perché non possiamo che plaudire? Perché se non
sbaglio, dall’inizio della legislatura noi dell’opposizione ci siamo sempre sgolati
nel dire, ripetere a volte anche vanamente, che la nostra Provincia aveva bisogno
di tutta una serie di nuovi servizi di infrastrutture, soprattutto stradali e
autostradali di cui era largamente deficitaria. Bene, non deficitaria per un gap
storico, ma perché il concetto della mobilità, il concetto del trasporto in questi
anni si sono molto evoluti ed è chiaro che le strade che c’erano prima non sono
più sufficienti a supportare la gran mole di traffico che vi scorre sopra. Quindi il
collega Arrigoni lo ha descritto in maniera chiara e anche tecnica, da ottimo
conoscitore del territorio del vimercatese, quale un’esigenza per sgravare altre vie
già ormai purtroppo intasate perennemente dal traffico. Ed è questo l’auspicio per
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cui noi del centrodestra abbiamo sempre approvato, abbiamo sempre auspicato il
fatto che si facesse la Pedemontana, che si facesse la Bre.be.mi e che si facesse la
tangenziale est esterna. Tutte opere che la Presidente Colli nella scorsa legislatura
aveva cercato di avviare, aveva avviato e invece sono state in parte almeno
affossate da questa Amministrazione.
Quindi una volta tanto che l’Assessore Matteucci, il centrosinistra ci propone di
fare una nuova strada per sgravarla da un traffico ormai insostenibile, come
diceva il Consigliere Arrigoni, qual è quello di adesso, noi non possiamo altro
che essere favorevoli e plaudire all’iniziativa della Giunta, che purtroppo alla fine
di questo mandato non ci lascerà molte infrastrutture sul territorio perché di
investimenti ne sono stati fatti pochi, pochissimi, ma almeno incomincia a
sviluppare un programma pragmatico ed efficace sul territorio, anche se con un
notevole ritardo. Le ragioni per cui noi voteremo a favore di questa lodevole
iniziativa di lavori pubblici stanno anche nel fatto che il sistema di finanziamento
dell’opera non è totalmente a carico dell’ente, e questa è una delle impostazioni
di carattere metodologico a cui noi ci siamo sempre riferiti e speriamo che il
centrosinistra ne faccia tesoro anche per i pochi mesi che rimangono da qui alla
fine della legislatura per fare ulteriori sforzi ed ulteriori interventi in un territorio
che ha bisogno quanto mai di strade dove possano circolare merci, persone,
automezzi e tutto ciò che fa parte del nostro ricco sistema produttivo della
Provincia. Grazie Presidente.”
Nel frattempo è entrato in aula l’Assessore Mauri, sono usciti il Segretario
Generale, l’Assessore Oliverio e il Consigliere Malinverno. (presenti 41)
Presidente del Consiglio Ortolina: “Ritengo di aver sentito di fatto anche le
dichiarazione di voto. Prego Dapei, dichiarazione di voto.”
Consigliere Dapei: “Grazie Presidente. Noi avevamo implicitamente fatto capire
qual è il nostro orientamento rispetto al voto e prendo la parola per confermarlo.
Noi siamo favorevoli rispetto a questa delibera. Però non possiamo lasciare senza
una risposta a questo invito della maggioranza a una doppia polemica. Abbiamo
contribuito al numero legale, al fatto di andare speditamente su due, adesso su tre
delibere, abbiamo addirittura votato già due volte a favore, ci apprestiamo a farlo
la terza volta, però di nuovo dobbiamo registrare il fatto che si processano
persone e istituzioni che non sono qui a potersi difendere. Allora, passi la
polemica che il P.D. sta facendo contro Pedemontana, è un’azienda controllata
dalla Provincia di Milano. Abbiamo detto prima, le strade non sono di sinistra o
di destra, ma i loro amministratori sì, a guida di Pedemontana c’è un fedelissimo
peraltro molto competente, molto capace amministratore fedelissimo del
Presidente Penati. Quindi registriamo il fatto che questa nostra azienda
controllata a caro prezzo suscita la critiche in aula appena possibile da parte del
Partito Democratico.
Altra cosa invece è prendersela con il Sindaco, la maggioranza che governa
democraticamente e legittimamente il Comune di Arcore, peraltro dopo che la
sinistra non fece una gran figura al riguardo. Sarebbe da dire che dopo 10 anni di
mandato il Sindaco precedente si è confrontato con i suoi elettori, ma non furono
10 gli anni di durata di quell’esperienza che i cittadini hanno voluto chiudere
aprendone una nuova. Quindi ben vengano le autocritiche rispetto a
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Pedemontana, ma a questo punto chiediamo al Presidente di voler dare la
possibilità, a maggior ragione adesso che avete dato il via libera alla massima
pubblicità dei lavori del Consiglio, quindi io immagino che se non tutti, gran
parte dei cittadini di Arcore ci staranno vedendo on line su questo costoso ma
utile via web. Ebbene, bisognerà dare la possibilità al Sindaco di Arcore di
rispondere a questi attacchi non diciamo proditori perché più che proditori
veltroniani attacchi del P.D. alla sua gestione e quindi che il Presidente Penati in
testa chieda e poi segua con attenzione questo confronto, questa possibilità che
sicuramente vorrete dare all’Amministrazione di Arcore di rispondere a questi
attacchi in un’aula in cui non gli è consentito di parlare e in cui il P.D. ha voluto
dire Presidente Penati oltre che del pessimo lavoro che a giudizio del suo partito
sta facendo Pedemontana, quantomeno nel Comune di Arcore, ma noi con il
nostro voto favorevole siamo convinti del contrario, vale anche per il suo partito
in negativo per quel Sindaco. Grazie.”
Il Presidente del Consiglio sottopone ai voti del Consiglio il provvedimento proposto dalla
Giunta.
Il Presidente del Consiglio dà inizio alla votazione con sistema elettronico.
Assenti al momento della votazione i Consiglieri Albetti, Bruschi, Caputo, Del Nero,
De Nicola, Elli, Fratus, Greco, Guerra, Maestri, Malinverno, Musciacchio, Patta e
Russomanno.
E così risultano presenti il Presidente della Provincia Penati e 31 Consiglieri.
Terminate le operazioni di voto, dichiara approvata la deliberazione con trentadue voti a
favore.
Il Presidente del Consiglio dà atto del risultato della votazione.
Il Presidente del Consiglio pone quindi in trattazione lo:
ARGOMENTO N. 77 DELL’ORDINE DEL GIORNO – Linee di indirizzo per la
partecipazione di ASAM alla società per la realizzazione di impianto di
termovalorizzazione proposto da CORE S.p.A.
Presidente del Consiglio Ortolina: “La parola al Presidente Penati.”
Presidente della Provincia Penati: “Io credo che sia una illustrazione molto
sintetica e breve, avendola presentata ampiamente due volte in commissione.
Quello che chiediamo è la disponibilità ad avviare un percorso, rispondendo
positivamente a quanto propostoci da CORE, di valutare la costituzione insieme
della Provincia e appunto Consorzio CORE per la costruzione di una nuova
società, di una newco, per la presentazione e per l’eventuale realizzazione di un
termovalorizzatore nell’area del nord Milano.
Ripeto che per noi è importante accogliere questa proposta di CORE perché è
coerente con quanto noi abbiamo approvato nel Piano Rifiuti. Noi abbiamo detto
che non vogliamo la proliferazione degli impianti, se dobbiamo andare alla
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sostituzione di un impianto di vecchia tecnologia con un impianto di nuova
tecnologia dobbiamo coinvolgere coloro che sono proprietari di quell’impianto.
Quindi senza CORE è matematicamente impossibile mantenere l’impegno che ci
siamo dati di non avere l’aumento del numero dei termovalorizzatori.
Quindi considero il voto su questa delibera, che mi auguro favorevole, che venga
approvata, diciamo la diretta conseguenza di quanto previsto all’interno del Piano
Rifiuti della Provincia di Milano.”
Presidente del consiglio Ortolina: “Apro la discussione generale. (Intervento fuori
microfono dall'aula). Prego Penati.”
Presidente della Provincia Penati: “Ha ragione il Consigliere Dapei, io avevo
enunciato che avrei fatto degli emendamenti, ci ho ripensato e credo che la
delibera vada bene nei termini in cui è.”
Presidente del Consiglio Ortolina: “E’ aperta la discussione generale. Chi
interviene per cortesia si iscriva. Se non si iscrive nessuno è chiaro che dobbiamo
passare al voto. Prego Lombardi, poi Greco.”
Nel frattempo è entrato in aula il Segretario generale.
Consigliere Lombardi: “Solo per preannunciare che sto presentando due
emendamenti, quindi anche per illustrarli velocemente.
Presidente del Consiglio Ortolina: “Se può approfittare di questo tempo, meglio.”
Consigliere Lombardi: “Nel dispositivo della delibera, punto 4, si parla di
coinvolgere il territorio e curare l’informazione partecipata. Il problema è che
questa fase è successiva alla localizzazione dell’impianto. Allora, con un
emendamento che vado a presentare chiedo che la partecipazione e il
coinvolgimento degli enti e delle istituzioni venga fatto prima, anche in fase di
localizzazione dell’impianto. Mi sembra un momento delicato della fase. Questo
è il primo emendamento che adesso vado a presentare.
Il secondo emendamento invece chiede di esplicitare al punto 5, aggiungendo un
nuovo punto, che all’impianto nuovo vengano applicate le migliori tecnologie
disponibili per l’abbattimento delle sostanze inquinanti. Nel senso che c’è un
punto che dice “assolvere al compito assegnato con la massima affidabilità
tecnologica e gestionale possibile”, se vogliamo questo aspetto potrebbe rientrare
in senso lato in questo punto, ma credo che sia opportuno esplicitarlo, perché un
impianto può essere tecnologicamente perfetto ma inquinare. Non per questo non
è tecnologicamente perfetto. Credo che invece l’abbattimento delle emissioni
inquinanti sia un fatto da esplicitare come importante, d’altro canto l’abbiamo
detto e approvato tutti quanti su un mio emendamento già nel Piano Rifiuti in
discussione un anno e mezzo fa.
In più, sempre con questo emendamento, credo che sia opportuno che su questo
venga espresso il parere di una commissione mista di tecnici, di cittadini e di
rappresentanti delle istituzioni, con un parere obbligatorio anche se consultivo,
che prenda atto del fatto che siamo stati autorizzati alle migliori tecnologie
possibili per abbattere le sostanze inquinanti, sempre nell’ottica di una vera
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partecipazione in questa fase così delicata della costruzione di un nuovo
impianto.
Questi sono gli emendamenti, credo siano semplici. E’ evidente che per quanto
riguarda il primo emendamento, esplicitando al punto 3 invece che al punto 4 la
questione del coinvolgimento del territorio e del curare l’informazione, il punto 4
diventa di soli 2 punti, mentre il punto 3 viene ampliato nel punto della
localizzazione e quant’altro. Spero di essere stato chiaro, ma depositando
l’emendamento probabilmente lo sarò ancora di più.”
Presidente del Consiglio Ortolina: “Li consegni. La parola a Greco.”
Consigliere Greco: “ Io parto dalla discussione che si è fatta prima del voto del
Piano Provinciale dei Rifiuti, ribadisco alcuni concetti che ho già espresso in
commissione, per cui chiedo scusa al Presidente Penati se lo tedierò ripetendo
cose che lui ha già sentito. A me sembra che alcune domande fatte in sede di
audizione di CORE non abbiano trovato ancora le risposte sufficienti. Nel senso
che io avevo chiesto a CORE nell’audizione che abbiamo fatto di poter essere più
esplicita su alcune questioni, sostanzialmente su 3 problemi:
1. ubicazione;
2. tipo di tecnologia da usare;
3. se dietro questa sua offerta, profferta, ci fosse la trasformazione del Consorzio
in qualcosa d’altro, cioè se diventava una finanziaria.
Io non ho ricevuto risposte sufficienti. Ho ricevuto il verbale stenografico della
seduta, sono andato a leggere e rileggere queste cose, e credo che lei stasera
dicendo che non presenta l’emendamento cui aveva pensato in sede di audizione
di CORE in commissione, intanto abbia fatto un ragionamento per cui
circoscriviamo l’area di ubicazione del nuovo impianto sul territorio del
consorzio. Quindi perlomeno non andiamo a snaturare le funzioni del consorzio
che è braccio operativo delle volontà dei Comuni, in questo caso nel settore dello
smaltimento dei rifiuti, tanto è vero che per poter fare la raccolta rifiuti a Sesto
San Giovanni CORE ha dovuto modificare, se ricordo bene, parte del suo statuto.
Io credo che non avere ancora ragionato sulle tecnologie che vanno implicate e
soprattutto sul territorio che dovrà ospitare questo eventuale nuovo impianto, crei
motivi di grosse incertezze rispetto al dibattito.
Ieri abbiamo audito in commissione nona ASAM e devo dire che se sono arrivato
dopo l’audizione di CORE con le idee abbastanza confuse, ieri sono stato
confermato nella mia confusione, anzi qualcosa di più, perché ASAM ha liquidato
le domande rispetto alla funzione che potrebbe avere in questa newco, nuova
società posso dire che si capisce meglio perché lei sa Presidente che io non ho
studiato l’inglese quindi rischio di commettere errori di pronuncia piuttosto
brutti. Ci ha detto semplicemente il Presidente, compreso il Direttore generale,
che per il momento lui si è limitato a una chiacchierata. Quali sono i contenuti
della chiacchierata, a domanda non ha risposto, contrariamente a quello che si
legge nei verbali di polizia in genere “a domanda risponde”, in questo caso il
ragionamento è stato “a domanda non rispondo”. Quindi siamo nel vago di una
chiacchierata, facendoci capire anche, ma anche qui non appena saremo in
possesso del testo del verbale stenografico potremo ragionare meglio sulle cose
dette, ma sostanzialmente non sappiamo neanche se abbiamo la capacità e la
tecnologia, il gap tecnologico per poter affrontare questo problema.
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Tanto è vero che in modo ironico, ma dato che mi ero definito un ragazzino di
paese, un campagnolo come dice Celentano in una sua canzone, il Presidente di
ASAM alla mia ironia “cosa mi consiglia di votare?”, mi ha detto che non toccava
a lui darmi questi consigli, quindi non prendendo atto invece di una situazione di
banale ironia.
Io vorrei fare un’affermazione di principio generale …… Volevo sapere se sono
superfluo o meno, basta dirmelo, io mi adeguo. Il ragionamento è questo, io
vorrei fare un’affermazione di principio, io conosco le persone, i sestesi, conosco
lei Presidente da molti anni, conosco Giorgio Oldrini da parecchi anni, conosco il
Presidente di CORE Valentino Mejetta da molti anni, potrei dire moltissimi per
tutte tre le figure che ho citato, e sono pienamente consapevole di aver a che fare
con amministratori capaci, con amministratori onesti, con amministratori che
tendono al bene dei propri amministrati. Lo voglio fare, perché non vorrei che
alcune critiche che poi uno avanza nel ragionamento possano essere scambiate
per atti di sfiducia nei confronti delle persone. Invece lei che mi conosce sa che io
sono leale e quando faccio queste affermazioni le faccio perché sono convinto
delle cose che dico. Non ho bisogno, a differenza della querelle che c’è stata
prima, di fare affermazioni che non corrispondono al vero.
Detto questo, che cosa mi lascia perplesso? E lo dico anche come cittadino
residente sul territorio del CORE. Oggi il CORE ha fatto un salto di qualità, lei
forse ricorda che noi abbiamo discusso di che cosa doveva fare il Consorzio del
Forno di Incenerimento, ne abbiamo discusso nel lontano 1982 come
rappresentanti dei Comuni, io ero Capogruppo del PCI di Cologno Monzese
all’epoca e avevamo posto tutti in quella discussione fra Comuni alcune
pregiudiziali. Per esempio, quella di essere all’interno del territorio del CORE i
rappresentanti dei Comuni che per primi avviavano pratiche di cogenerazione, di
essere coloro che avviavano le procedure per la raccolta differenziata, che
avrebbero limitato l’uso dell’incenerimento dei rifiuti al minimo essenziale.
Abbiamo fatto queste operazioni, lei sa anche della mia battaglia contro il fatto
che la vecchia discarica ex Falck sul territorio di San Maurizio al Lambro
diventasse il ricettacolo di rifiuti solidi speciali. Devo dire che ho avuto
purtroppo un alleato in quel tipo di battaglia politica, che fu il rinvenimento fra i
rifiuti speciali di diossine che accelerarono la chiusura di quel sito in termini
quasi immediati.
Queste cose le dico anche con questa mia preoccupazione di cittadino del
territorio. Ho detto già in altre occasioni che la collocazione dell’impianto è a
confine fra Sesto e Cologno, e che molti dei danni ambientali ricadono più su
Cologno che su Sesto, però Sesto ha tratto dei benefici da questa vicenda, che
sono per esempio, ma lo dice nel verbale stenografico sono le affermazioni del
Sindaco Oldrini, 10.000 famiglie utilizzano l’energia elettrica prodotta dal forno,
il 60% dell’impiantistica del riscaldamento utilizza il calore prodotto dal forno.
Quindi ci sono dei benefici che la termovalorizzazione sicuramente comporta.
Perché sto facendo questo tipo di ragionamento? Perché per esempio se fosse
passato il concetto libertà di azione economica su tutto il territorio della
Provincia di Milano, la domanda che mi sono fatto è: ma questi benefici di cui
Sesto ha goduto in modo prevalente, che fine faranno? Non è quindi solo un
problema di tariffe, di affare, di introiti, ecc. Ieri ci siamo sentiti dire dal
Presidente di ASAM, dal Direttore generale di ASAM che la cosa è appetibile
perché comporta degli utili. E quando abbiamo chiesto come si fa a fare degli
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utili se non si fanno investimenti e quali sono i pesi degli investimenti sul
fatturato, qual è il ragionamento generale di quando le entrate diventano utili, non
abbiamo avuto risposta. Allora abbiamo un po’ di casini su questa roba. Un po’ di
pasticci, chiedo scusa per il termine che ho usato, era improprio.
Io credo che noi dobbiamo fortemente porre un problema in queste linee direttrici
che riguardano le tecnologie. Non è sufficiente dire le tecnologie più avanzate,
dobbiamo anche indicare quelle tecnologie a scarsa o nulla emissione nell’aria. Io
vengo da un’esperienza di una città nella quale il termine “cloaca d’Europa”
sembra quasi un complimento, perché grazie al mancato rispetto dell’ambiente
abbiamo in quella città il 90% delle diossine messe in tutta Italia, abbiamo
l’aumento dei tumori, abbiamo una situazione per cui anche il cimitero della mia
città d’origine è diventato rosso per gli scarichi ferrosi dell’allora Italsider e oggi
Ilva.
Queste cose sembra che non c’entrino, ma noi ci ricordiamo Presidente Penati
quando insieme, amministratori di due Comuni contermini abbiamo fatto la
battaglia perché la nube rossa della Falck diventasse nube bianca degli scarichi
dei vapori acquei? Io credo che questa battaglia ce la ricordiamo perché
l’abbiamo fatta insieme. Allora io credo che ci siano alcune considerazioni che
vanno fatte anche in questa direzione. Oggi l’unica cosa da cui usciamo è che
sicuramente il territorio su cui dovrà essere ubicato l’impianto è quello del
CORE. Ma i Sindaci che hanno deliberato nell’assemblea dei soci che il CORE
trasformasse la sua mission - visto che si usa questo termine l’ho imparato
anch’io che non so l’inglese – che cosa dicono oggi? Bastano solo le
dichiarazioni? Io l’altro giorno mi sono sentito dire che se l’operazione si fa
altrove va bene. Qualcuno ha parlato, se non ricordo male, che a Sesto i cittadini
possono anche pensare a una statua equestre di Giorgio Oldrini che è il Sindaco
che abbatte l’impianto e lo trasferisce altrove.
La cosa che io mi chiedo invece è un’altra. Oggi noi stiamo portando questa
delibera dicendo si fa sul territorio di questi Comuni consorziati. Domanda: i
Sindaci a questo punto cosa ci dicono? Mantengono questa funzione finanziaria di
CORE o anche loro hanno la preoccupazione di dover chiedere quelle garanzie
tecniche e tecnologiche che noi abbiamo ribadito in tutte le occasioni in cui si è
parlato di questo tipo di impostazione? Queste credo che siano domande di
buonsenso, non posizioni di …… (Intervento fuori microfono dall'aula). Ho
capito, ma non interrompere me per favore. (Intervento fuori microfono
dall'aula). No, non sto parlando di lei, tanto poi il Presidente Ortolina mi
permetterà di recuperare i due o tre minuti che mi sono stati rubati con le pause o
roba del genere.
Finisco. Noi abbiamo una posizione particolare nel gruppo di questa natura,
abbiamo ragionato lungamente con lei, c’è stato un comunicato stampa che
purtroppo i giornali non hanno molto ripreso, nel quale dicevamo sostanzialmente
che base del Piano Rifiuti vedeva la nostra partecipazione soprattutto per evitare
il commissariamento, ponendo al centro la riduzione, la raccolta differenziata, il
riciclo e non prevedendo nuovi impianti di incenerimento aggiuntivi. Abbiamo in
quella fase anche ragionato sul fatto che si desse facoltà per un’applicazione del
Piano rispetto al quadro esistente che permetteva l’ampliamento, la manutenzione
straordinaria o il rifacimento all’interno di n. 4 inceneritori. Noi comunque
quando abbiamo votato quel Piano Rifiuti, come gruppo ci siamo astenuti perché
la cosa che non condividiamo sostanzialmente è che avendo innalzato il tetto,
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gabellando alcune di queste cose anche con gli aspetti di solidarietà che sono
mancati fino all’altro giorno, però se ci riferiamo a Napoli. Rispetto a tutte queste
cose il ragionamento che mi tocca fare è quello di dire che visto che sul
documento principale noi ci siamo astenuti, noi ci asterremo anche su questa
deliberazione, nel rispetto del nostro voto sul documento principale e soprattutto
perché una serie delle questioni sollevate nel dibattito preliminare non hanno
trovato alcuna risposta nella fase istruttoria di questa deliberazione.
Quindi io preannuncio già anche la dichiarazione di voto, il comportamento di
voto, ma i nodi da sciogliere sono quelli che…… Noi intanto lavoreremo nella
presentazione di emendamenti o di ordini del giorno per quelle parti che servono
a migliorare complessivamente il testo di indirizzo che si intende dare ad ASAM,
anche se purtroppo la delusione di ieri è stata tale che se avessi dovuto votare
senza vincoli di mandato probabilmente io avrei ripensato centomila volte prima
di pronunciare la parola astensione. Questo lo devo dire per onestà nei miei stessi
confronti innanzitutto e questo è quello che mi sento di dire invece a nome dei
compagni del gruppo. Grazie.”
Nel frattempo sono entrati in aula gli Assessori Dioli e Grancini mentre sono
usciti il Vice Segretario e gli Assessori Bruno Casati e Corso e i Consiglieri
Colli, Meroni e Musciacchio. (presenti 36)
Consigliere Guerra: “Grazie Presidente. Io voglio dire al mio amico e compagno
Luigi Greco che a volte un po’ di coraggio non guasta, specie se si decide su un
punto di così alta importanza. E’ uno dei pochi punti che questo Consiglio ha
l’onore di discutere e di farlo penso con i dovuti tempi. Io vorrei innanzitutto
cercare di capire, perché sono un po’ ritardato in questo, dove si intende collocare
il sito, cioè l’impianto di termovalorizzazione, perché in queste settimane
abbiamo assistito non a un governo dei processi – bella parola – ma abbiamo
assistito al governo del circo Barnum, mancano solo i leoni, le foche con la palla,
gli elefanti che entrano e l’uomo con la frusta, perché abbiamo letto di tutto e il
contrario di tutto.
Abbiamo letto di una prima intenzione di ampliare l’impianto di
termovalorizzazione, cioè l’inceneritore che è ubicato a Sesto, abbiamo letto che
il Consorzio CORE che gestisce quell’impianto aveva avuto il mandato politico,
immagino dei Comuni che fanno parte del Consorzio, di porre la propria
candidatura per ospitare l’ampliamento dell’inceneritore. Poi abbiamo visto che il
Presidente Penati, commissario ad acta, ha accolto una delle integrazioni volute
dalla Regione, che sconfessavano tra l’altro un emendamento che il P.D. aveva
fatto, dove appunto si dava la possibilità di costruire questo impianto nel sud
Milano, però poi abbiamo anche assistito al Presidente Penati che ha incontrato i
Sindaci del sud Milano, ai quali ha garantito che l’impianto in quelle zone non
sarebbe mai stato fatto. Però poi abbiamo anche assistito al fatto che il Presidente
di CORE dice che loro non hanno mai avuto il mandato politico per candidarsi
perché il CORE non ha questa autorità politica per farlo. Abbiamo assistito al
contempo al Sindaco di Sesto Oldrini che invece diceva che il CORE aveva
questo mandato, anzi bisognava fare questo impianto all’interno dei Comuni
comprendenti il territorio del CORE, perché altrimenti il CORE sarebbe fallito.
Ora, in questa vicenda io non sto capendo più nulla, e proprio perché penso che la
politica prima che di schieramento politico debba essere fatta da proposte serie, io
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penso …… Aggiungo un piccolo particolare, in una commissione il Presidente
Penati aveva addirittura aggiunto l’ipotesi che il mandato di costituire questa
newco con il compito di gestire il nuovo impianto sarebbe stato dato a CORE, ma
CORE poteva farlo non proprio all’interno dei Comuni del proprio consorzio ma
anche fuori. Per cui siamo nella confusione totale, completa.
Ora, prima domanda: si può chiedere agli onorevoli membri di questa Giunta,
all’onorevole Presidente di fare una cosa semplicissima? Venire in aula e dire
dove, come, quando e perché. E come aggiungerei io. Sono proprio le domande
elementari che qualsiasi Consigliere presente in quest’aula dovrebbe porsi, perché
se non sono chiare queste domande elementari, come si fa a chiedere al Consiglio
un’approvazione per delle linee di indirizzo su un atto di cui non sappiamo dove,
come, quando e perché? Ora, si venga in aula con una proposta su cui si può
discutere delle cose elementari, perché se non si capisce neanche il dove questo
sito sarà fatto, di che cosa stiamo discutendo? Ma quale governo dei processi?
Quale governo dei processi, ma quale democrazia, ma quale confronto, su che?
Su nulla. Facciamo delle linee di indirizzo che non vogliono dire niente, nella
confusione totale? Le facciamo su una proposta chiara? No, m anca la proposta
chiara, non si capisce cosa, dove, come, quando e perché, chi fa che cosa.
Allora questo è un primo elemento che vorrei buttare nell’aula alla discussione di
tutti i Consiglieri Provinciali presenti, perché qui stiamo deliberando delle linee
di indirizzo per fare una cosa di cui non si conosce nulla, niente, ci sono voci,
articoli, Sindaci, istituzioni che si smentiscono quotidianamente l’uno con l’altro.
Quindi dopo passato questo step si può entrare nella seconda fase. Si è parlato di
innovazione. L’innovazione in gran parte dei Paesi del Nord Europa, dove fanno
sul serio l’innovazione, la concezione che hanno delle politiche di gestione e di
smaltimento dei rifiuti è quella opposta alla nostra. Cioè, per esempio, studiano
un’impiantistica di tipo modulare, perché se la percentuale di raccolta
differenziata dovesse alzarsi, quindi incrementarsi, tu conferisci meno agli
impianti, quindi man mano smantelli un modulo perché tendi a ridurre al minimo
la quantità di smaltimento di quella quota merceologica di rifiuti che appunto si
chiamano indifferenziabili. L’impostazione di cui vorrei discutere qui è che tipo
di impianto si vuole pensare, perché i classici impianti di termovalorizzazione
sono tarati, cioè se lo tari a 100.000 tonnellate all’anno o questo mangia 100.000
tonnellate all’anno, oppure non funziona e quindi per farlo funzionare così - parli
dopo, parli dopo! - anche se si aumenta la percentuale di raccolta differenziata
questi per mangiare devono assumere una quantità di RSU anche dall’esterno. E
tutto il discorso dell’autosufficienza dove finisce? Possiamo discutere di queste
cose per esempio? Possiamo discutere per esempio di alcuni nodi critici da
inserire nelle linee di indirizzo, l’impatto ambientale, gli oneri di compensazione
ambientale qualora venga fatto qualsiasi impianto di questo tipo, il fatto che per
esempio il D.L. 103/2003 che recepisce una direttiva europea sugli impianti di
termovalorizzazione pone anche l’aspetto delle opere connesse ad un impianto e
quindi ipotizza e facilita un sistema di trasporto su rotaia che converge
sull’impianto che si intende fare per ottimizzare l’efficacia e l’efficienza e
minimizzare l’impatto ambientale. Si può pensare che questo Consiglio delibera
oggi, adesso, questa newco e poi da questo Consiglio non passa più nulla, oppure
possiamo pensare di ragionare di ritornare in quest’aula per valutare magari cosa
è possibile fare su alcuni aspetti tipo le opere connesse, gli oneri di
compensazione ambientale? Posso chiedervi i dirigenti di ASAM che know-how
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hanno su questo settore? Posso chiedere che competenze hanno in merito ad
impianti su cui dovremmo anche pensare di ragionare su una banalissima cosa?
Sul sistema di abbattimento dei fumi per esempio, che è l’aspetto più critico di
questi impianti, perché come voi sapete, avete certamente letto, sentito, illustri
scienziati arrivano a dire e lo confermano che al di sotto di un certo diametro le
particelle non riescono più ad essere filtrate e quindi passano comunque, e le
particelle tossiche più piccole sono quelle più pericolose, perché sono quelle che
penetrano negli organismi umani, negli alimenti. Di queste cose non vogliamo
parlarne? Non vogliamo dare delle linee di indirizzo per la tutela della salute
pubblica? Non vogliamo parlarne, però parliamo di innovazione, una bella parola.
Una innovazione che qui, in questo Paese, in questa Provincia, si traduce ancora
nella forma più costosa e più dannosa di smaltimento che è appunto quella
dell’incenerire i rifiuti. Altro che termovalorizzatore! Valorizzare un rifiuto mi
spiegavano che significa prendere un recipiente vuoto di detersivo e riempirlo con
detersivo nuovo, e usarlo per 3, 4 volte. Questo significa valorizzare un rifiuto,
non bruciarlo, perché non lo scopro io ma un deficiente di due secoli fa di nome
Lavoisier che diceva giustamente, come tutti sapete, che in natura nulla si crea e
nulla si distrugge, bensì tutto si trasforma. E trasformiamo quantità di rifiuti in
composti molto più pericolosi da quelle che sono entrate.
Quindi diciamo che l’inceneritore è questo impianto magico che fa sparire da
sotto gli occhi la brutta immagine della quantità di rifiuti che vengono distrutti
secondo loro, ma vengono trasformati e trasformati in peggio.
Allora io penso che di fronte a questo noi un ragionamento politico dobbiamo
farlo. Ma un ragionamento politico serio, perché se si afferma che questo sito si
farà all’interno del Consorzio CORE e i Sindaci si candidano per ospitarlo, e gli
stessi Sindaci però dicono basta che non lo fate da me, lo fa quello a fianco,
entriamo in una sfera politica che con la serietà non c’entra più nulla. Non c’entra
niente, stiamo giocando, non governiamo nulla, stiamo facendo il circo Barnum.
Allora, almeno su questo aspetto, l’aspetto della serietà, del governo dei processi,
dell’innovazione, vogliamo cercare di ragionare e di inserire all’interno di queste
linee di indirizzo alcuni aspetti che appunto qualificano, danno delle linee di
indirizzo, il Consiglio dà su questo aspetto delle linee di indirizzo chiare.
Vogliamo cominciare a farlo?
Il nostro gruppo si appresta a farlo, noi presenteremo una serie di ordini del
giorno perché accettiamo la sfida della governabilità dei processi. Entriamo nel
merito, pur non condividendo quella scelta politica e pur dando un voto contrario
a questa delibera che ci viene presentata questa sera, noi comunque vogliamo
accettare la sfida della governabilità e vogliamo entrare nel merito proponendo
degli aspetti che migliorano un atto che di indirizzo non ha assolutamente niente.
Non ha assolutamente nulla! E proprio perché pensiamo che chi sta
all’opposizione non deve solo fare critiche ma anche proporre, noi presenteremo
una serie di emendamenti e di ordini del giorno che entrano nel merito. E’ li, sulle
cose concrete che decideremo di dire che cosa significa governare i processi. I
processi devono essere governati, devono essere indirizzati secondo una chiara
logica ed una chiara idea che è quella appunto che al di là di tutto c’è il principio
di precauzione, quindi c’è l’idea che la tecnologia deve servire l’uomo, non deve
essere il contrario, non deve essere un danno per l’uomo e per tutto ciò che ne
consegue.
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Allora su questo aspetto penso noi dobbiamo fare un ragionamento serio politico
e un confronto appunto su questi aspetti, però dobbiamo partire da un punto che
deve essere certo, la proposta deve essere chiara sotto questo aspetto perché se
non si capisce quello che dicevo all’inizio, noi non stiamo discutendo di niente.
Vogliamo discutere di dove, come, quando e perché? Altrimenti parliamo
dell’aria fritta, è uno dei tanti Consigli che si fanno sull’aria fritta, che non hanno
nessun valore e che di innovativo e di governo dei processi non hanno
assolutamente nulla.
Io penso pertanto che su questa delibera noi abbiamo una grossa responsabilità e
un grosso dovere. Noi pensiamo che questo atto che viene presentato questa sera
sia sotto tanti aspetti carente ed insufficiente. Noi vogliamo integrare e migliorare
un atto che non condividiamo, perché pensiamo di farlo per il bene della
collettività e per il bene di tanti cittadini che vivono a fianco a questo impianto e
per cercare di costruire una cultura veramente innovativa che utilizza al minimo
questa tipologia di impianti perché è convinta che questi impianti sono dannosi
per la salute pubblica e per tutto ciò che vi è intorno.
Concludo questo intervento dicendo che su questi aspetti noi siamo aperti al
confronto e presenteremo una serie di proposte migliorative di un atto che, ripeto,
ad oggi con il dato di fatto e con quello che ho letto, è carentissimo su tutta una
serie di aspetti che invece noi pensiamo e reputiamo sia utile inserire appunto per
il bene della collettività ma anche per il bene e per il ruolo che ha, o dovrebbe
avere ancora quest’aula questa sera.”
Consigliere Maestri: “Grazie Signor Presidente. Cerco di farle il più brevemente
possibile, ma volevo fare alcune considerazioni su questa delibera, cercando il
più possibile di parlare della delibera, quindi non tornerò sulla vicenda se sia
giusto o no fare degli inceneritori, ne abbiamo parlato nel Piano Rifiuti e faccio
solo dei passaggi veloci su questo.
Intervengo invece su alcuni aspetti che nella delibera sono molto centrali. Primo,
la questione del CORE. Si potrebbe dire ma perché discutiamo del CORE, in
fondo il CORE è un’altra società, la Provincia non partecipa al CORE, però è
evidente che se vogliamo partecipare ad una società con un altro soggetto,
chiunque voglia partecipare a una società con un altro soggetto si chiede chi è
quel soggetto, qual è la sua situazione finanziaria e quali sono i motivi anche del
perché fa quella proposta.
Allora, perché il CORE si propone di fare un nuovo inceneritore? Perché il CORE
ha il problema di forti debiti rispetto al fatto che ha costruito un vecchio
inceneritore. Ancora adesso l’inceneritore serve soprattutto, come spesso succede
nelle società, ce l’hanno spiegato ieri i vertici di ASAM, le società servono per
ripagare i debiti che la società ha fatto. Questo vale anche per il CORE, cioè
l’inceneritore oggi paga i debiti fatti per costruire l’inceneritore. Siccome questa
cosa, se qualcun altro fa un inceneritore, come dichiara il Sindaco Oldrini sul
giornale, rischia che il CORE vada in fallimento, noi dobbiamo costruire una
stampella per il CORE. Quindi la scelta di oggi è: dobbiamo sostenere il CORE
che altrimenti fallisce? Questa è la prima domanda che ci si pone.
Alla domanda invece, si fa questa operazione, ci hanno detto che il CORE è una
società che ha un fatturato di circa 22 milioni di euro, è stato dichiarato qua dal
Presidente, in realtà solo 12 riguardano la termovalorizzazione incenerimento, gli
altri sono attività di smaltimento rifiuti, igiene urbana diciamo. Quello che nel
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bilancio del CORE non si riesce a capire, è da dove gli vengano i ricavi, perché la
voce è genericamente “ricavi”. Dalla vendita di energia in parte, ma quanti per
esempio sono i ricavi dai contributi CIP6? Perché è noto che in questo Paese
senza i contributi CIP6 non si sarebbero costruiti gli inceneritori e i contributi
CIP6 sono impropri, perché sono contributi dati per energie rinnovabili, cosa che
non sono e oltretutto vuol dire toglierli ad altri. E i contributi CIP6 sono andati
soprattutto ai soliti, ai petrolieri che avevano bisogno di smaltire i loro rifiuti e
all’incenerimento, invece in scarsissima percentuale sono andati per le energie
davvero rinnovabili, il solare, l’eolico, il geotermico ecc.
Ma questo nel bilancio del CORE non si capisce. Da dove guadagna il CORE?
Perché sarebbe un affare costruire questo inceneritore? Le risposte non ci sono
state date in commissione, dove invece ci è stato risposto dal Signor Sindaco
Oldrini che in una città che è passata da 4 a 32 centenari è ovvio che
l’inceneritore non fa male. Sarebbe come dire che siccome in Europa pare che il
posto dove c’è il maggior numero di centenari è la Georgia, ha fatto bene
Medvedev a invaderla, perché probabilmente l’invasione ha fatto bene visto che
ci sono molti centenari. Credo che dal punto di vista scientifico sia un’idiozia, il
fatto che ce la sia venuta a dire un Sindaco a una commissione implica anche una
discreta presa in giro dei Consiglieri Provinciali, cosa che mi ha molto infastidito.
Non si capisce quanti siano questi contributi, non si capisce quanto il nuovo
inceneritore possa prenderli o in certificati verdi e quindi quale sia il progetto
finanziario.
La seconda considerazione è la Provincia vuole intervenire in questa vicenda
tramite la sua partecipata ASAM. E qua poniamoci altre domande rispetto alla
partecipata ASAM, quali sono le sue competenze e perché dovrebbe entrarci.
Anche qua abbiamo fatto una commissione da cui risultano chiare due cose. Dal
punto di vista finanziario mi sembra che non sia messa benissimo la società, certo
non ha più il debito a breve, ma continua ad avere 180 milioni di debito, dal
punto di vista finanziario ancora una volta il ruolo della società per due anni è
stato quello di ripagare il debito e non ha fatto sostanzialmente nulla. Dal punto
di vista tecnico le competenze, a domanda risponde, non ci sono perché dal punto
di vista industriale ASAM non ha ancora fatto nulla e alla domanda “cosa ha
intenzione di fare?”, la risposta è: abbiamo presentato un piano industriale 6 mesi
fa. Non ci hanno spiegato cosa ci sia in quel piano industriale e non si capisce se
mai ci siano delle competenze tecniche per partecipare a questa società da parte
di ASAM. Forse a quel punto se la Provincia vuole far parte di una partecipata
come quella potrebbe entrarci direttamente. Perché delegare ad ASAM, che
peraltro vuol dire anche minore controllo da parte del Consiglio Provinciale, al di
là di tutto quello che scriviamo nello statuto? Forse proprio perché in quel modo
il Consiglio Provinciale avrà minore controllo.
Terza questione, sulla localizzazione. E’ evidente che a nessuno piace avere un
termovalorizzatore inceneritore sul proprio territorio, non lo dichiaro io, l’ha
dichiarato il Presidente Penati in commissione quando ha detto se fossi il Sindaco
di Sesto e posso fare un inceneritore con la mia società e farlo a Pieve Emanuele,
sarei felicissimo e metterei delle medaglie. Il che vuol dire che un inceneritore
nel proprio territorio non è una cosa piacevole e che bisognerebbe scaricarlo su
altri, se lo si fa è perché probabilmente ci sono altri interessi, e continuo a non
sapere quali perché non ci hanno raccontato qua dentro quali siano. Quello che è
certo è che sulla localizzazione la cosa che proprio non deve accadere è che sia la
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cosiddetta newco a decidere quale sia, che le istituzioni si piglino le proprie
responsabilità. La Regione competente, la Provincia e il Comune si mettano
intorno a un tavolo e si prendano la responsabilità, se proprio vogliono fare
l’inceneritore, di decidere dove e come farlo. Qui c’è scritto invece che va fatto
nel nord Milano. Io non ce l’ho particolarmente né con il sud né con il nord né
con l’est né con l’ovest, io sono per non farlo da nessuna parte, ma chi vuole farlo
si prenda la responsabilità di dire dove e si prenda la responsabilità politica di
affrontare i cittadini, non la scarichi su una società che è “irresponsabile” di
fronte ai cittadini, perché io vertici di ASAM o i vertici di CORE non
parteciperanno alle elezioni, noi partecipiamo alle elezioni. Qua in sala è
convinto che un inceneritore sul territorio di un Comune non sia negativo, è
giusto che si presenti con quello di fronte alle elezioni e i cittadini e le cittadine
giudichino quello, ma non giudichino una società che è appunto irresponsabile.
Piacerebbe anche a me sapere qual è la localizzazione, perché leggendo le
dichiarazioni del Presidente del CORE e del Sindaco Oldrini non si capisce,
perché il Presidente del CORE dice non dobbiamo farlo a nord, lo facciamo noi
ma non a nord; il Sindaco Oldrini dice assolutamente sì a nord. Per cui non si
capisce dove bisogna farlo quell’inceneritore e non si capisce, perché qua dentro
non ce l’hanno raccontato, se i Comuni e i Consigli Comunali di quei 5 Comuni
abbiano mai discusso di questo, perché qua dentro non ci è stato raccontato
neanche quello.
Ultima questione, sul perché gli inceneritori ho già detto e non lo ripeto, è chiaro
che noi ci stiamo imbarcando in un’operazione, tra l’altro imbarchiamo ASAM in
un’operazione che per i prossimi 20 anni produrrà debiti, perché gli investimenti
per fare un inceneritore dice la Regione ci vogliono 20 anni per l’ammortamento.
Noi a una società indebitata per 180 milioni diciamo di partecipare alla
costruzione dell’inceneritore che la indebiterà per 20 anni. Credo che sia
un’operazione dal punto di vista finanziario corretta dal punto di vista
capitalistico, che quando hai i debiti fanne di più, però da un punto di vista di una
società pubblica non è esattamente particolarmente saggio.
Per tutti questi motivi credo che questa delibera vada bocciata. Dopodiché io ho
provato a presentare un certo numero di emendamenti che potrebbero renderla
meno peggio. Lo dico subito, così chiariamo e sgombriamo qualsiasi tipo di
polemica. Io sono disponibile, nel momento in cui si……, io ho presentato 8
emendamenti, non ho nessuna intenzione di tenere qua i Consiglieri Provinciali a
discutere per tutta la sera e presenterò gli 8 emendamenti tutti assieme senza
dichiarazione di voto, in 5/10 minuti. Non mi interessa davvero avere un ruolo
ostruzionistico, sono tutti emendamenti di merito, vorrei che si discutessero. Va
benissimo che si discutano anche tutti assieme perché ripeto il mio compito e la
mia volontà non è quella di allungare i tempi della discussione. Mi piacerebbe
vedere bocciata la delibera, ma questo fa parte della politica.”
Consigliere De Nicola: “Grazie Presidente. Cari colleghi della maggioranza, io
vorrei indirizzare questo mio intervento a voi in particolare, a lei Consigliere
Barbaro noto per il suo equilibrio e la sua esperienza negli atti amministrativi
degli enti locali. Questa delibera, vede collega, è una delibera strana. E’ una
delibera che secondo me non dovrebbe esistere, è una delibera che a mio modesto
parere è piena di errori, o quantomeno di cose incomprensibili a me modesto
Consigliere di campagna, così richiamiamo l’attenzione del collega Greco.
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Io non voglio farla molto lunga, se guardiamo questa delibera, troviamo delle
chicche particolari. Per esempio, la Provincia parteciperà assumendo una quota
della società, di questa newco e parteciperà attraverso la società partecipata
ASAM. Ma scusate, non era molto più facile e più semplice fare una delibera di
indirizzo con cui si diceva alla società ASAM di partecipare a questa newco, di
partecipare a questa iniziativa assunta da CORE. Non era la strada più lineare, più
diritta, più corretta, perché una società partecipata, controllata totalmente dalla
Provincia di Milano potesse dire con una delibera di indirizzo: cara società
ASAM, partecipa a questa iniziativa del CORE. Perché la Provincia deve fare
questo meccanismo di essere promotrice, ma nel contempo diremmo di lanciare il
sasso e nascondere la mano. Cioè, che senso ha tutto questo? Che senso ha che in
questa delibera la Provincia si assuma l’onere di invitare a partecipare a questa
newco A2A a cui sarà assegnata una partecipazione significativa? E siamo al
primo dubbio.
Secondo dubbio, dice la delibera “l’impianto da realizzare è in sostituzione di
quello attualmente gestito da CORE”. Perché va sostituito l’impianto attualmente
esercito? E’ un impianto obsoleto? No, i tecnici vengono e ci dicono no, guardate
che l’impianto l’abbiamo rimesso a posto, ci è costato un sacco di soldi mettere a
posto l’impianto. Per cui occhio, che siccome abbiamo speso i soldi, se ce lo fate
chiudere qualcuno ci deve dare questi soldi. Io voglio credere che i nostri
amministratori non possano essere bugiardi, perché vengono e ci portano le
pezze, ci dicono che hanno speso i soldi. (Intervento fuori microfono dall'aula).
Come no? I Sindaci.
Allora, a questo punto se l’impianto non è obsoleto, se l’impianto è costato un
sacco di soldi per rimetterlo a norma, perché abolirlo? Perché rottamarlo? Perché
questa logica di spreco con i soldi dei cittadini? Perché sprecare tutti questi soldi
per distruggere un impianto di termovalorizzazione per farne uno più grande?
Farne uno più grande e la società CORE ci dice di quanto deve essere questo
nuovo impianto, ci dice deve essere idoneo a bruciare, smaltire 300.000
tonnellate annue, quindi la metà dell’esubero. Cosa vuol dire questo? Potrebbe
significare metà di questo esubero lo bruciamo noi del CORE, metà se la brucino
altri. Perché non è che CORE dice visto che ne faccio un altro, visto che io chiedo
di fare un nuovo termovalorizzatore, ne voglio fare uno da 600.000 tonnellate
annue. Perché non dire questo? Perché chiedere la metà del fabbisogno? Cos’è,
un pezzo io, un pezzo tu, siamo tutti amici? Che significato ha colleghi della
maggioranza?
Dubbio, ma come fate colleghi della maggioranza, e qui incomincio ad
arrabbiarmi perché non si può pensare di prenderci in giro con questi documenti,
si dovrebbe avere la dignità che il collega Guerra e il collega Maestri hanno
avuto, non condivido molto del loro operato ma condivido e apprezzo la dignità,
si dovrebbe avere la dignità di ribellarsi e di chiedere spiegazioni, non di essere
terribilmente supini e accettare tutto senza neanche chiedere. Ma scusate, ci avete
indottrinato che avreste fatto le barricate per evitare che un termovalorizzatore
nascesse a sud, e i cittadini di Sesto perché devono essere puniti con un
termovalorizzatore uguale se si realizza il vostro disegno al termovalorizzatore
che altri vorrebbero fare nella zona sud. Perché i cittadini della zona sud non
devono ricevere il termovalorizzatore e i cittadini di Sesto sì? Cos’è, devono
pagare lo scotto di essere stati in maggioranza elettori di chi oggi gli ripropone
questo, quindi devono essere puniti? E’ giusto che siano puniti, è giusto che i
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cittadini di Sesto abbiano un nuovo termovalorizzatore ed è ingiusto che lo
abbiano i cittadini di Pieve Emanuele, di Rozzano, di Opera? Cos’è, esistono
cittadini di serie B e cittadini di serie A?
Allora colleghi della maggioranza, un sussulto di curiosità, che fa rima anche con
dignità, ma mi volete spiegare il perché questa diversa posizione oggi rispetto a
ieri? E poi si dice che questa società, questa newco che dovrebbe nascere troverà
la partecipazione di ASAM, la quale ASAM metterà soldi o accenderà prestiti.
Colleghi della maggioranza, ieri abbiamo avuto il piacere di ascoltare il
Presidente di ASAM e quel poco che abbiamo capito del poco che lui ha detto, è
che ASAM non viaggia in condizioni di mirabilia, perché se è vero che trova per
la prima volta un rating fatto da una società per quello che valgono i rating, che
non è negativo ma è certamente un rating inferiore a quello che ha la Provincia
nel suo insieme, non è che poi questa società sia ricca di fondi, ricca di soldi,
talmente ricca, forse ricca solamente di laute retribuzioni per i Presidenti e per i
Direttori generali. Perché colleghi della maggioranza, forse qualcuno ieri non
c’era, ASAM ha 2 dipendenti e un Direttore generale, ma questa società così ricca
vive dei dividendi che gli arrivano da SEA e da Serravalle. Ma noi lo sappiamo
per vie indirette, il giorno in cui finalmente avremo il piacere di sentire qui i
rappresentanti della società Serravalle scopriremo che le cose non vanno proprio
bene in Serravalle, non è che c’è questo aumento delle tariffe, non è che
Serravalle potrà aumentare il gettito che oggi dà, e certamente non è che SEA
viaggia in una condizione di alti dividendi.
Allora, in tutto questo ASAM che fa? Si indebita ancora per poter produrre un
nuovo impianto con questa newco? E perché dovrebbe farlo? Io vorrei colleghi
della maggioranza che qualcuno rispondesse a questa domanda: perché va fatto
un nuovo termovalorizzatore a Sesto San Giovanni o nelle aree attigue? Perché
CORE deve fare un nuovo termovalorizzatore? C’è una risposta? C’è la necessità
che lo faccia, che lo ampli? Veramente, ma vi ponete questa domanda o siete
talmente indottrinati, preparati ad accettare qualunque cosa da non porvi la
domanda più semplice? Ma non vi sfiora il dubbio che sfiora me, ma è un dubbio,
che forse dietro tutto questo c’è qualcuno che dice i rifiuti sono un piatto ricco è
bene che mi ci ficchi? Ma veramente possiamo deturpare un territorio con una
teoria di termovalorizzatori? Perché caro Maestri, non è che noi siamo qui a
difendere sempre e comunque la logica della termovalorizzazione. Se è necessario
la si fa, ma non è che possiamo impestare l’intero territorio della Provincia di
Milano di termovalorizzatori solamente per accontentare la voglia di affare, di
guadagno, di utili, di qualche imprenditore locale.
Allora colleghi della maggioranza, riflettete su questa delibera, che per mille
ragioni è una delibera che dovete guardare tutti con grande attenzione, perché non
va sottovalutato l’escamotage di una Provincia che non può partecipare alla
newco in prima persona. La domanda è: ma perché la Provincia deve intervenire
con ASAM? Perché la Provincia non decide di stare in prima persona in questa
newco? Perché il conflitto di interessi sarebbe particolarmente più evidente,
perché la Provincia non può dare la valutazione di impatto ambientale su una
società che vuole realizzare un’opera, della quale società la Provincia è anche
parte significativa. Che poi sia parte per interposta persona, secondo loro,
secondo voi passerà sotto silenzio. E come giustificate il fatto che la Provincia
che controlla totalmente ASAM realizza un termovalorizzatore tramite ASAM,
con la partecipazione di ASAM e poi stabilisce quali sono le tariffe per smaltire?
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Ma pensate che non esista un conflitto di interessi? Che l’unico conflitto di
interessi è quello di Silvio Berlusconi?
Allora colleghi, per tutte queste ragioni io vi invito a riflettere, ad avere un
sussulto di curiosità. Ponetevi qualche domanda, non siete qui perché il partito ha
stabilito che voi occupaste questa posizione, siete qui perché molti cittadini
hanno fatto una croce sul vostro nome. Non fate portare la croce delle dissennate
scelte a coloro che vi hanno votato.”
Nel frattempo è entrato in aula il Consigliere Albetti. (presenti 37)
Consigliere Tranquillino: “Purtroppo nelle nostre discussioni spesso e volentieri
si intrecciano notizie che pervengono direttamente dai quotidiani o dai periodici,
quando non da qualche televisione locale. Così noi facciamo una discussione
spuria, perché talvolta abbiamo uno scritto ma le cose che vengono dette sono
altre. Ieri il compagno Greco ha parlato dell’audizione che abbiamo avuto con il
direttore e con l’avvocato Presidente di ASAM Manzato. Io devo dire che trovo
tutta questa situazione un po’ pirandelliana, perché al di là dello stracciamento di
vesti di qualcuno, le croci, gli elettori, tornando sul merito della questione
strettamente mi sembrerebbe che questa sia una discussione viziata. Ma non
viziata da voci, per esempio io apprendo dal Sindaco Oldrini, è un caro amico per
averlo territorio consortile dei 5 Comuni. Dunque non sarà né sentito proprio
poco fa, che a Sesto non c’è area di un inceneritore dalla potenzialità di 300.000
tonnellate annue. Apprendo che il Presidente di CORE Mejetta sostiene che non
sarà sul territorio consortile dei 5 Comuni, dunque non sarà a Cormano, non sarà
a Pioltello, ma non sarà a Sesto e non sarà a Segrate.
Allora mi chiedo, e devo dire che sotto un certo profilo lo ritengo anche
inaccettabile, ritengo inaccettabile la mancanza di una voce che in mezzo a tante
incongruenze si levi e sarebbe una cosa certamente non strumentale dal partito di
maggioranza che regge la coalizione qui in Provincia. Trovo inaccettabile che non
ci sia una voce che chieda una spiegazione.
Io in una condizione così non posso che ricordare che ho sempre condannato
aspramente il bipolarismo, proprio per questo, perché tu poi ti ritrovi intruppato
in una coalizione all’interno della quale sei comandato, hai un ordine di servizio
al quale non puoi dire di no, e in quell’ordine di servizio ti dicono, così come
tanti dipendenti pubblici di cui si parla come fannulloni oggi, in quell’ordine di
servizio c’è: tu ti farai il turno notturno, oppure tu dovrai dare la reperibilità,
oppure tu abbandonerai la tua famiglia in queste feste perché siamo sotto
organico e quindi non puoi fare un fiato. Io penso che un fiato cari colleghi
bisogna farlo, perché come amministratori ve la sentite la responsabilità? O non
ce la sentiamo? Io sì la sento.
Devo dire che queste incongruenze non preannunciano nulla di buono. Devo dire
anche che ho sentito dire, durante un’audizione precedente a quella di ieri, che vi
è un’aperta vulgata sulla collocazione di un termovalorizzatore a sud di Milano.
Devo dire che mi ricordo, ho provato a dare un contributo dicendo che sono 30
anni che Sesto ha dato e mi pare che non siano pochi, perché è del tutto evidente
che le emissioni sono cumulative e il loro effetto, ancorchè sull’acqua di falda poi
va anche a riverberarsi su quella che è la catena alimentare. Mi rendo conto che
non c’è stato uno studio sul trattamento biomeccanico, quello nelle cui vasche per
ossidazione abbiamo la decomposizione dei rifiuti, oltre a permettere un
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ripescaggio con differenti pesi specifici di lattine, legno e altre cose che
potrebbero essere nell’indifferenziata. E’ modulare, e pertanto potrebbe
addirittura dischiudere le possibilità di una, aritmeticamente potremmo chiamarla
addizione di tonnellate trattate. Ci eravamo detti stiamo curando la filiera dalla
produzione fino al rifiuto compiuto?
Devo dire che su tutto questo le mie domande sono rimaste inevase. E’ per questo
che trovo la discussione surreale, la trovo spiacevole e devo dire che non mi piace
ammantarmi dei panni del Savonarola anche perché poi con la fine che ha fatto
non ambisco davvero, però onestamente trovo che il clima spesso e volentieri qui
in aula sia uno dei climi meno consigliabili per una discussione su temi così
importanti e fondanti dell’azione governativa della Provincia. A questo livello
devo dare ragione a chi vorrebbe la scomparsa delle Province, perché è un’aula
nella quale i telefoni continuano a squillare, nella quale si leggono i giornali in
commissione o durante il dibattito. Guardate, è altra cosa sussurrare all’orecchio
di un collega un’impressione oppure un commento, questo si è sempre fatto e
spero che si faccia sempre, perché è indice di interesse, di scambio e anche al
limite della formazione di un contributo che potrebbe uscire da lì a poco. Qui non
è così, qui c’è una migrazione, insomma devo dire che il tema che stiamo
trattando, ma non questa sera, potrei parlarvi della cura del ferro, c’erano qui dei
tecnici valentissimi della mobilità e dei trasporti, sono successe delle cose che
non definisco con la nazione da cui proverrebbero perché temo di offendere la
nazione, ma sicuramente sono indice di scarso ascolto e di scarso interesse. In
una condizione come questa un Consigliere si sente avvilito e anche un po’
mortificato e devo dire che non ho perso l’occasione per dimostrare un minimo di
disapprovazione, ed è un eufemismo perché un pelino di disgusto ci starebbe
anche dentro.
Devo dire anche che spesso e volentieri, un po’ come mi viene in mente Ezechiele
che poi è ripreso da Shakespeare, che dice: ci sono più cose fra il cielo e la terra
di quanto gli occhi degli uomini non possano vederne. Capisco bene, questo qui è
un esempio patente di come ci siano più robe dentro di quante noi non si riesca a
scorgerne, perché effettivamente c’è dentro tutto ma il contrario di tutto, mancano
delle cose sostanziali ed è per questo che io mi sono permesso di presentare un
paio di emendamenti, giusto su due punti che considero nodali, dei quali parlerò
successivamente. Non senza avere finito però di dire Signor Presidente, e così
risparmio anche sul tempo perché a un certo punto c’è anche il rischio che
qualcuno lo consideri una perdita di tempo, io per primo e non voglio davvero far
perdere del tempo all’aula, non senza avere detto che a mio avviso anche il lavoro
fatto…… Io ho sentito dei colleghi addirittura, che non sono qui presenti e che
non citerò perché non ci sono, dire che qui si era discusso con dei venditori che
erano venuti qui con un’azienda che trattava di biomeccanico, il trattamento del
rifiuto biomeccanico. Io non ho avuto questa impressione. Ho avuto invece che si
sia gravemente sottovalutato, e ho avuto cura di farmi dare verbale intero
sbobinato della commissione studiandomelo, degli studi che si sono avviati fin
dagli anni 60 in quel della California che allora era ricca e che oggi invece è lì
per essere in bancarotta, altro tema questo che ci sfiora. Quegli studi dicevano
con chiarezza che la via era un’altra, quella di curare la filiera, quella di
minimizzare i rifiuti. Studi giusti, avviati in un periodo in cui sicuramente negli
USA c’era un clima migliore di quello di pochi anni fa e speriamo che stia
cambiando. Però in quel clima si vedeva che gli studi seri, quelli che poi ci
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riportava il professore dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Genova, avevano
molta fondatezza. Non mi pare che questa Provincia, a differenza della Provincia
ligure di Savona, si sia preoccupata, non mi pare si sia preoccupata di informarsi
se per caso quel trattamento biomeccanico che è stato adottato …… Era quella la
Provincia Consigliere Gaiardelli, quella di Savona? Mi fa piacere parlarne, perché
noi veniamo sempre accusati di essere quelli della logica del “Mulino Bianco”,
quelli che sanno dire solo no, abbiamo una soluzione qui a due passi, nel
Limonte, no in Liguria, non si è ancora incrociata con il Piemonte. Quindi mi
pareva che essendo una Regione del nord industriosa, laboriosa, una Regione di
quelle che realizzano per il bene dei cittadini, possiamo mettere in discussione la
Liguria? Non possiamo certamente dire male della Liguria, tra le altre cose è
proprio la Regione dove c’è il più alto tasso di malattie neoplastiche, non è mica
detto che quella preoccupazione non li abbia indotti a giungere a più miti consigli
per trovare una soluzione alternativa. Ebbene no, noi che ci occupiamo della
Fondazione delle Province del Nord Ovest non abbiamo battuto questa strada.
Pensate quali sorti magnifiche e progressive, attraverso un connubio con tutte le
Provincia, 26 Province, una roba da far tremare le vene dei polsi, ce ne sono
persino 2 liguri. No scusate, 2 emiliane, una roba potente, una roba che parla di
sviluppo, lì c’è il 37% del PIL nazionale, quindi noi dobbiamo andare in
direzione di stabilire una rete di relazioni più consolidate, di sinergie, al fine di
portare verso lo sviluppo del Paese questa locomotiva che si è ancora ingrandita
di più, perché minga dumà gh’è denter la Lombardia, c’è dentro la Liguria, c’è
dentro il Piemonte, è una roba importante.
Poi, quando c’è una soluzione con la “I” maiuscola grande così, Innovativa,
ebbene lì ci si chiude a riccio. La domanda che mi farebbe Giusy, quella non è
come l’idraulico di McCain, è una bidella per cui in questo periodo è abbastanza
in fermento, lei mi chiederebbe: come mai non avete provveduto, dopo
l’audizione, a espletare quelle azioni necessarie per fare maggiore chiarezza?
Senza credere a nessun Pifferaio magico, ma per fare chiarezza laddove ci fosse
l’opportunità per davvero di ridurre l’impatto dei termovalorizzatori. Lei me lo
chiederebbe e non è escluso che non ve lo chieda personalmente. Ma la risposta
che potrei darle io quale sarebbe? Che risposta potrei darle? Proviamo a pensare.
C’è stata disattenzione, non ci si credeva perché è troppo innovativa. La
Provincia di Savona è vero, è una Provincia vicino ma lì hanno uno spirito
d’avventura, sono dei pionieri, noi non possiamo indulgere in queste cose
pionieristiche. Oppure potrei anche dire una frase che ti dice la sciura Maria: “Si
vede che c’era la sua convenienza”. (Intervento fuori microfono dall'aula). Grazie
Foglia, integro con “bella”, accetto l’emendamento: “la sua bella convenienza”.
Invece no, il problema è che in quella bella convenienza lì non ci stiamo dentro
neanche con il bilancio energetico. Cioè noi dall’inizio, quando creiamo
l’imballaggio alla fine, quando il rifiuto entra ancora come prodotto dentro
l’imballaggio e fino al rifiuto indifferenziato, tutto il bilancio energetico ci
dimostra, al di là di ogni ragionevole dubbio, che c’è invece lo sbilancio, la
diseconomia e che i costi sono maggiori dei benefici. Ma noi imperterriti
dobbiamo battere quella strada, altrimenti saremo quelli che vogliono ripetere
Pianura oppure Napoli qui in Lombardia. Non è così e non è la volontà di Savona
cari colleghi.
Io mi sarei aspettato per davvero una maggiore problematicità, una maggiore
volontà di speculazione nel senso filosofico al fine di accertare se per davvero
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non fosse possibile battere un’altra strada. Noi qui, e io non è che con questo
chiudo con il corollario, getto lì la mia scomunica, il mio j’accuse per cui io ho
fatto il mio mestiere. No, no, lo dico con mortificazione, noi non l’abbiamo fatto
e questa è una responsabilità a cui potremmo anche tentare di mettere rimedio
attraverso gli emendamenti che verranno presentati e sui quali io mi esprimerò,
perché io di fronte a quelli che mi hanno votato e anche a quelli che non mi hanno
votato, perché io non credo né al socialismo del DNA né all’antifascismo del
DNA, per me si diventa antifascisti, si diventa socialisti e nella vita si imparano
le cose giorno dopo giorno. Quindi, anche a coloro che non mi hanno votato io
penso che ci sia qualche cosa da dire, lo farò, l’ho sempre fatto e così sono
convinto di dover andare a dire che però i tentativi per cambiare la strada si sono
fatti. Perché caro Presidente, per davvero le ricadute epidemiologiche ancora oggi
con le nostre 3 ASL, mi correggo 4, compresa quella della città di Milano, non
sono state fatte e se andate in Via Juvara vi rendete conto di come oggi sia
lasciata la prevenzione, perché curare è più remunerativo e questo chiude il
circolo di un business che è catastrofico, soprattutto non solamente in termini di
diseconomia perché è evidente che curare conviene a chi lo fa e non conviene
prevenire, altrimenti chi cura forse non comprenderebbe le sue remunerazioni.
Proviamo a farci le domande.
Presidente, la ringrazio intanto per la tolleranza. Ho finito e la ringrazio per
davvero perché mi ha consentito di compiere il mio ragionamento. Mi scuso se mi
sono dilungato.”
Nel frattempo è uscito dall’aula l’Assessore Brembilla.
Presiede il Vice Presidente del Consiglio Gavazzi.
Vice Presidente del Consiglio Gavazzi: “Grazie Consigliere Tranquillino, parola
al Consigliere Gaiardelli.”
Consigliere Gaiardelli: “Grazie Presidente. Io cercherò di stare più nel merito di
quella che è la deliberazione che andiamo ad approvare oggi e non riflessioni sul
Piano Provinciale Rifiuti, che ahimè non ho condiviso come si è concluso per
volontà della Regione, però credo di dover dare atto che ormai il
dimensionamento è quello e credo che noi abbiamo il dovere a questo punto di
guardare avanti. Poi cercare di porr rimedio a ciò che a nostro giudizio è
sbagliato, però prendendo atto anche di quello che è il ruolo della Provincia.
Devo dire che non ho condiviso, forse non ho capito gli interventi di alcuni
colleghi, per cui gli inceneritori vanno bene se stanno nel sud di Milano, vanno
bene se li fa A2A, non vanno bene se li fa qualcun altro che hanno condiviso con
la Regione il dimensionamento delle 600.000 tonnellate, adesso dicono che il
dimensionamento potrebbe essere anche sbagliato. Non condivido anche quando
alcuni colleghi dicono che questa delibera è troppo scarna, non dice dove, come,
perché. Io credo che invece sia giustamente una delibera di linee di indirizzo, se
fosse arrivata una delibera che già stabiliva dove, come, quando, perché e tutto il
resto, saremmo stati chiamati a ratificare delle decisioni già prese e credo che
sarebbe stato sbagliato e umiliante per il Consiglio Provinciale.
Sono d’accordo invece che per una volta tanto questo Consiglio venga chiamato a
dettare delle linee di indirizzo. Un primo principio che però noi dobbiamo
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riaffermare, ed è nel nostro Piano Rifiuti, è quello dell’autosufficienza. A nostro
giudizio è un principio ecologicamente corretto e che va salvaguardato. Va
salvaguardato anche quando questo comporta che dobbiamo farci carico di cose
che non vorremmo, come nel caso specifico un potenziamento degli impianti di
incenerimento. Mi piace chiamarli impianti di incenerimento e non di
termovalorizzazione, perché credo che sia giusto dare pane al pane e vino al vino,
sempre nel campo dei rifiuti trovo veramente assurdo quelli che chiamano le
discariche bacini o dei depositi bacini. Chiamiamo le cose con il loro none.
Per quanto riguarda i principi che noi abbiamo ribadito, vi è quello della raccolta
differenziata, dell’incremento del recupero delle materie, della riduzione della
produzione dei rifiuti. Sono principi veri che per una volta, proprio perché ci
affianchiamo alla materia dopo 4 anni e mezzo che abbiamo discusso sui principi,
possiamo valutare se sia il caso di intervenire con una società e quindi di entrare
nel merito, anche di diventare un soggetto che gestisce, io credo che sia
importante per la Provincia fare questo passaggio e valutare appunto le scelte
gestionali legate al ciclo dei rifiuti.
Allora la delibera trova il mio consenso, anche per il carattere pubblico della
società che andrà a costituirsi. Trovo che sia giusto stabilire delle linee guida.
Linee guida dalle quali dovranno poi scaturire le valutazioni intorno al taglio
impiantistico, alle migliori scelte impiantistiche, alla localizzazione anche in
funzione ovviamente del bacino e alle risorse. Solamente stabilite le linee guida
potremo arrivare ad avere gli elementi che poi ci serviranno a concludere se e in
che modo si potrà stare all’interno di questa partita.
Per concludere, non credo che gli inceneritori siano impianti che fanno bene alla
salute, questo dobbiamo dircelo, sono insieme ad altri e tanti impianti anche di
carattere industriale degli impianti che hanno implicazione sulla salute e
sull’ambiente. Quindi è giusto lavorare affinché questi impianti siano
minimizzati, ma dobbiamo fare anche una scelta di strategia, cioè dobbiamo
scegliere se i rifiuti li dobbiamo mandare in discarica o se li vogliamo incenerire.
Dobbiamo lavorare appunto per potenziare la raccolta differenziata, però
coscienti che vi è una quota residua di rifiuti che comunque deve essere trattata.
L’adesione della Provincia di Milano a questa deliberazione è a nostro giudizio
una scelta di strategia. Una scelta di strategia che ci permette di entrare poi nel
merito per lavorare anche nei prossimi mesi affinché le politiche che abbiamo
sostenuto nella riduzione dei rifiuti, del recupero della materia, possano essere
politiche che la Provincia non solo enuncia in termini di principio ma fa sue
proprie con azioni concrete. Grazie.”
Vice Presidente del Consiglio Gavazzi: “Grazie Consigliere Gaiardelli. Parola al
Consigliere Dapei.”
Nel frattempo è uscito dall’aula l’Assessore Barzaghi.
Consigliere Dapei: “Grazie Presidente. Noi abbiamo ascoltato la maggioranza
dire cose peraltro diverse, soprattutto i Consiglieri eletti insieme a Penati in
coalizione al riguardo. Ma ancor di più abbiamo letto con attenzione la proposta e
seguito i lavori in commissione, presente peraltro il Presidente Penati, e ci stiamo
sempre più facendo l’idea che si tratta veramente di un oggetto misterioso questa
proposta di deliberazione. Va un po’ scremato quindi dalle cose che abbiamo
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sentito, il collega dei Verdi trova nella Regione Lombardia il responsabile di atti
deliberati dalla Giunta di cui lui fa parte, di cui il suo partito fa parte, il
dimensionamento di cui parla la delibera l’ha stabilito la Giunta Penati a luglio.
La Regione Lombardia in nessuna fase ha mai detto 607.000 tonnellate, l’ha detto
il Presidente Penati da Presidente della Giunta a luglio. (Intervento fuori
microfono dall'aula). No, 607.000 tonnellate l’ha deliberato la Giunta Penati a
luglio, poi possiamo raccontare in giro quello che vogliamo. Il Presidente Penati
poi è diventato anche commissario, ma Gaiardelli sa benissimo che non è
diventato commissario sulla questione del dimensionamento, 607.000 tonnellate
di cui ha parlato la Provincia alla Regione andavano benissimo.
Quindi un oggetto misterioso da tanti punti di vista. Non ha fra l’altro giovato il
fatto che il Presidente legittimamente abbia messo in discussione in commissione
un paio di fondamenta della proposta, cioè il fatto che si circoscriveva nel nord
Milano la localizzazione. Ci aveva annunciato due emendamenti per togliere la
parola nord Milano e per togliere la parola A2A. Poi oggi ci ha legittimamente
comunicato che lo convince di più la proposta iniziale. Però noi dobbiamo fare i
conti con una delibera che deve essere messa in votazione perché ciascuno di noi
scelga quale delle 3 opzioni preferire, avendo un testo che non ci aiuta a chiarire
alcune cose che rimangono quindi ambigue. In un periodo in cui…… Io non mi
offendo se il Presidente deve andare a fare altre cose. (Intervento fuori microfono
dall'aula). No, era incidentale la cosa.
Nel momento in cui l’opinione pubblica largamente si sta chiedendo qual è il
ruolo delle Province, cosa ci stiamo a fare, perché costiamo così tanto, un atto
misterioso come questo non aiuta. Il Presidente, appunto sono stato io a liberarlo
dall’incombenza di ascoltarmi, però probabilmente prima del voto ci spiegherà
perché firma lui questa delibera. C’è un Assessore delegato alle società
partecipate, c’è un Assessore delegato ai rifiuti e all’ambiente, probabilmente
collega Calaminici, visto che parli dopo di me a nome della maggioranza, aiutaci
a sciogliere questi dubbi. Perché il Presidente Penati firma una proposta quando
c’è un Assessore delegato per le partecipate e c’è un Assessore delegato per i
rifiuti, peraltro tutte due del suo partito? Perché la pensano in maniera diversa da
lui rispetto a questa cosa? Ce ne siamo resi conto in aula, il P.D. ha votato delle
cose su cui poi lui da commissario si è comportato in maniera diversa. Noi
ricordiamo la pagliacciata dell’ex Assessore ai rifiuti che all’opinione pubblica
diceva che potenziare Silla 2 sarebbe un delitto. Questa era la posizione dell’ex
Assessore ai rifiuti, poi sostituito dall’attuale Assessore ai rifiuti, Presidente
Penati che firma le proposte. Era un delitto potenziare degli impianti, adesso
diventa opportuno addirittura costruirne di nuovi, più grandi, più belli, più
moderni e quant’altro. Quindi la linea politica su cui vi siete arroccati è che però
non bisogna proliferare, bisogna tenerci stretti quelli che ci sono, bisogna
potenziarli. Questo avete scritto, allora io capisco che l’Assessore che diceva
esattamente il contrario, che era un delitto e che faceva dei conti che non
tornavano, quello ha detto la Regione, non ha detto 607.000 tonnellate, la
Regione ha detto guarda che i conti non tornano. E la Giunta Penati ne ha preso
atto a luglio e ha detto effettivamente i conti non tornano, l’autosufficienza sono
607.000 tonnellate con cui fare i conti e la Giunta Penati, ha votato anche il
rappresentante dei Versi, le discariche in Provincia di Milano. Le discariche,
l’avete scritto voi non Regione Lombardia. Poi andate in giro pure a dirlo, ma la
gente quando lo legge si rende conto. La Giunta Penati a luglio ha scritto, ha
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corretto e ci ha portato quella proposta in commissione proprio il Presidente dei
Verdi, il Presidente di commissione dei Verdi ha detto altre cose, ha detto
bisogna quindi pensare a discariche in Provincia di Milano. Quindi i conti non
tornavano, ve ne siete resi conto e avete detto quali sono le soluzioni.
Rimane ambiguo, lo ricordava il collega De Nicola ma è un passaggio importante,
il ruolo che il Presidente Penati firmatario di questa delibera sta ritagliando alla
nostra Provincia. Si diceva conflitto di interessi. Lasciamo perdere gli interessi
privati, privatistici, peraltro state proponendo un’azienda quotata in borsa se non
sbaglio di intervenire, quindi ci sono anche quelli, ma stiamo agli interessi
politici, al conflitto di interesse politico. Noi abbiamo un Presidente che va nel
sud Milano a fomentare l’opinione pubblica contro la costruzione nel sud Milano
di un impianto. Lo dice apertamente, aprite il sito internet della Provincia di
Milano, c’è scritto quello: sarò al fianco dei Sindaci perché non esiste che si
faccia nel sud Milano un nuovo termovalorizzatore. Poi da commissario lo
autorizza, ma dice era un cappello che non volevo, l’ho dovuto fare altrimenti
costava un milione di euro di multa o quant’altro. Però politicamente lui va nel
sud Milano a dire no all’impianto nella maniera più becera, più demagogica,
comunque come la si voglia aggettivare quello fa.
Poi è quello che fa dire al suo Assessore, nero su bianco, non smentito, anzi
dettato al Giorno di Milano, no al potenziamento di Silla 2. Poi cosa fa questo
stesso Presidente? Firma la proposta di delibera per costruire un impianto nella
sua città di provenienza, dove ha fatto il Sindaco, dove probabilmente lo rifarà
quando non sarà più Presidente della Provincia, o perché non rieletto o perché
rieletto per il numero di mandati, e quindi è la persona che sta facendo in modo
che non ci sia concorrenza rispetto al giocattolino su cui sta mettendo il suo
cappello. Questo sta succedendo, questo è il conflitto di interessi che noi
vorremmo un attimino che venisse chiarito. La Provincia non solo ha compiti di
indirizzo, di controllo e di programmazione rispetto a questo, non solo dovrebbe
versare ai 189 Comuni o 139 quando rimarremo da soli, e non solo a Sesto e ai
Comuni che stanno con Sesto, perché di questo si sta parlando. Ovunque non ci
sia di mezzo Sesto San Giovanni è un delitto pensare alla termovalorizzazione, si
era detto di no anche ad Abbiategrasso, quello sì è stato…… (Intervento fuori
microfono dall'aula). No, anzi io sono onorato se questi pochi minuti che
rimangono……, stavo parlando di un conflitto di interessi politici Presidente. Noi
non riusciamo a capire perché firma lei la proposta, ha un Assessore alle
partecipate, ha un ex Assessore ai rifiuti, quello a cui facevate dire che Silla 2
potenziarlo è un delitto e quant’altro. Fra l’altro sono anche del suo partito, non è
che sono di Rifondazione o dei Verdi, eppure firma lei questa delibera, viene lei
in commissione a dire che la delibera poi sarà diversa, che A2A non ci sarà, che
non si parla solo del nord Milano, e poi oggi legittimamente ci dice che la
delibera è di nuovo quella di partenza, ma ci sono quegli stessi emendamenti
presentati da gruppi della sua maggioranza.
Bene, noi stavamo commentando il fatto un po’ come nel passato, ci viene detto e
scopriamo che il lupo perde il pelo ma non il vizio, c’era un partito che
propugnava la pace, era il suo, il disarmo, tutto quello che voi dicevate a suo
tempo, che poi veniva finanziato da chi aveva messo in piedi la più grande
armata, peraltro rossa, sul continente. C’era questo conflitto di interessi di cui voi
poi avete fatto ammenda e quant’altro, meglio tardi che mai, scusate il ritardo e
quant’altro.
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Oggi cosa c’è? C’è un Presidente che va in tre quarti della Provincia di Milano a
dire che i termovalorizzatori sono cose che si faranno solo passando sul suo
cadavere, quindi non si faranno, poi un altro pezzettino, uno spicchio a lei non
sconosciuto di territorio è quello che li propone e che li vuole far costruire.
Questo dal punto di vista politico è un conflitto di ruoli che non ci nascondiamo.
Quindi va benissimo pensare a come effettivamente smaltire quell’eccedenza che
un anno fa negavate e che adesso avete scoperto e sposato, ma noi ci
aspetteremmo qualcosina in più, fra l’altro a fine mandato, di sedicenti linee di
indirizzo che non indirizzano assolutamente su nulla. Cioè quale sarà la
percentuale di ASAM all’interno di questa società, quale quella di A2A, la
localizzazione, come impatta veramente con il Piano Rifiuti, il ruolo della
Provincia attraverso ASAM dal momento che ha questi suoi compiti di
programmazione, di indirizzo, di controllo in varie fasi. Noi stiamo facendo i
conti con una proposta che parla delle “seguenti linee di indirizzo”, fra le linee di
indirizzo, forse quella principale, si dice che la società avrà il compito di stabilire
la localizzazione ottimale del sito che avverrà nell’area nord Milano. Queste non
sono linee di indirizzo, questa è una delega, è un’altra cosa. La politica deve
indirizzare, qui sta delegando, dice che la società deve preparare una prefattibilità
tecnico economica, la promozione e il coinvolgimento di nuovi soci. Appunto,
come? Quali indirizzi noi diamo rispetto a queste cose? Noi stiamo dicendo che la
società farà questo, ci sembra un po’ sbagliato il termine linee di indirizzo, questa
è una legge delega, una proposta delega firmata dal Presidente che aveva delegato
ad altri due Assessori questi compiti e se li sta riprendendo, in cui i fondamenti
politici vengono prima messi in discussione, l’altro ieri, e poi riaffermati oggi, il
ruolo di A2A, la localizzazione nel solo nord Milano che doveva venire meno, e
soprattutto si sente dire dalla maggioranza che alla fine è tutta colpa della
Regione e che sarà la Regione poi a decidere. La Regione non ha il compito di
decidere la microlocalizzazione. La microlocalizzazione, così come è successo
per Inzago quando se n’è parlato, per quanto riguarda la Regione è
un’autorizzazione a delle richieste che fanno gli operatori che deve essere
emanata da un dirigente se il Piano Provinciale è compatibile con quello che
propugna l’operatore.
Quindi Presidente, noi abbiamo dimostrato il massimo della disponibilità,
abbiamo fatto passare veloci 3 delibere importanti, addirittura una da 160 milioni
di euro - qualcosa di simile - in due minuti, abbiamo votato a favore perché ci si
era detto così arriviamo prima alla delibera che conta, ma nel suo intervento ha
detto: ho già detto tutto in commissione. In commissione aveva detto cose diverse
da quelle che stanno scritte qua, aveva messo in discussione dei pilastri non da
poco. Io non so se interessa il voto del P.D.L., di Forza Italia o meno, se non
interessa ringraziamo comunque dell’attenzione per i 5 minuti del nostro
intervento, ma ci dovreste dire qualcosina di più e dovreste scrivere qualcosina di
più in questa vostra proposta. Perché sentirci dire che la proposta, l’ha appena
detto il Presidente della commissione ambiente, che l’assunto di base di 600.000
tonnellate anno arriva dalla Regione e che l’esito del tutto spetta alla Regione,
cioè la scelta della localizzazione, allora ci si chiede perché questa delibera.
Invece noi sappiamo che non è così, sappiamo che a luglio avevate deliberato
delle cose ben precise, questa cifra, questa delibera in Giunta è passata prima del
commissariamento che probabilmente a quel momento nessuno si aspettava. A
questo punto noi Presidente chiediamo un briciolo di chiarezza alla persona
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giusta, alla persona che ha avuto il coraggio di assumere l’iniziativa politica su
questa cosa. Quindi l’assenza in aula, non solo della firma, ma l’assenza dall’aula
dell’Assessore alle partecipate e l’assenza dall’aula dell’ex Assessore ai rifiuti
comunque fa brillare ancora di più il suo coraggio politico. Se lei vuole arrivare
fino in fondo, se questa è una delibera che testimonia della volontà di fare sul
serio noi abbiamo delle idee al riguardo su cui non ci siamo mai smentiti e su cui
non ci smentiremo con il voto. Se invece si tratta di un gioco delle parti fra le
varie componenti della maggioranza perché ciascuno possa dire le sue cose
all’elettorato di riferimento, ritardo o non ritardo, è un gioco che ci interessa fino
a un certo punto.”
Nel frattempo è uscito dall’aula l’Assessore Benelli.
Vice Presidente del Consiglio Gavazzi: “Grazie Consigliere Dapei. Volevo
avvisare i Consiglieri che non è stato previsto nulla questa sera per il
prolungamento della seduta, quindi il bar chiuderà alle 8, chi vuole
approvvigionarsi deve andare. La parola al Consigliere Calaminici. (Intervento
fuori microfono dall'aula). L’aula è sovrana, perché era stata prevista
l’approvazione della delibera, però se lei Presidente fa una proposta. Prego, la
parola al Presidente Penati.”
Nel frattempo è uscito dall’aula l’Assessore Matteucci.
Presidente della Provincia Penati: “Siccome non mi sembra che ci sia da parte di
nessuno dei gruppi un impedimento di carattere ostruzionistico, io direi che si
può chiudere questa sera, guardo gli interventi, se poi dovessero aumentare
prendiamo in considerazione anche un’ipotesi diversa. Stante questi interventi,
chiudere questa sera la discussione sulla delibera e il prossimo Consiglio partire
magari con una riunione Capigruppo per fare l’analisi dell’ordine del giorno e poi
partire con la discussione sugli ordini del giorno, gli emendamenti e la delibera.
Io pensavo di proporre un ordine dei lavori di questo tipo.”
Nel frattempo è uscito dall’aula il Consigliere Nobili. (presenti 36)
Vice Presidente del Consiglio Gavazzi: “Grazie Presidente, la ringraziamo anche
come Ufficio di Presidenza perché bisogna riordinare sia gli ordini del giorno che
tutti gli emendamenti, quindi come Ufficio di Presidenza siamo favorevoli a
questa proposta. Se non ci sono interventi la consideriamo accettata. La parola
l’aveva il Consigliere Calaminici. (Intervento fuori microfono dall'aula). No,
Presidente della Provincia no, è incompatibile. La parola al Consigliere
Calaminici, azzeriamo il tempo.”
Nel frattempo è entrato in aula l’Assessore Mezzi.
Consigliere Calaminici: “Grazie. Farò alcune, poche considerazioni non seguendo
la linea della polemica esasperata e spesso anche vaga. Vediamo se è possibile
raccogliere in un ragionamento sobrio alcune motivazioni che intanto tendano a
cogliere il significato della deliberazione che stiamo affrontando e che spieghino
anche il giudizio che su questa deliberazione in qualche modo formuliamo.
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Il Piano Provinciale che abbiamo approvato, seppure con una cosa diversa, parte
come è stato tantissime volte ripetuto anche oggi da questa nostra decisione di
fare della Provincia di Milano una Provincia autosufficiente per quanto riguarda
il servizio di smaltimento dei rifiuti. Autosufficienza, il Piano prevede però che
esiste un quantitativo, che è poi stato ricordato nella sua entità dal Capogruppo
Dapei, cioè 607.000 tonnellate, un quantitativo di rifiuti che comunque deve
essere almeno nei prossimi anni smaltito. Poi il Piano dice che siamo contro la
proliferazione degli impianti e che noi puntiamo al potenziamento degli impianti
esistenti, o comunque alla sostituzione di impianti insufficienti e obsoleti con
impianti più moderni e più potenti. Tutto questo discorso ha fatto convergere
l’attenzione sull’impianto di Sesto San Giovanni, che non è un impianto vecchio
in quanto è stato aggiornato, come abbiamo appreso anche recentemente
nell’audizione con il Presidente di CORE che gestisce l’impianto. E’ un impianto
piccolo soprattutto. Allora l’idea che abbiamo tante volte manifestato è quella di
sostituire quell’impianto con uno più adeguato rispetto all’obiettivo che abbiamo,
al compito che necessariamente abbiamo di smaltire quel quantitativo, che
naturalmente è un po’ banalizzato nel senso che c’è la Provincia di Milano, c’è la
Provincia di Monza, ecc., tutti ragionamenti che abbiamo fatto.
La sostituzione di quell’impianto chiama in discussione l’ente gestore di
quell’impianto, e l’ente gestore di quell’impianto si è premunito, premurato di
fare richiesta di essere il soggetto che in qualche modo potrà dar luogo al nuovo
impianto. La delibera di oggi è molto semplice nel suo contenuto, nella sua
formulazione, c’è una sollecitazione a una disponibilità, una proposta che viene
avanzata al Consiglio di entrare nella nuova società che dovrà gestire questo
impianto. Su questo noi dobbiamo esprimerci. Ci sono buoni motivi per entrare in
questa società o ci sono dei pessimi motivi per scapparne via il più possibile?
La delibera è in questi termini, io credo che ci siano dei buoni motivi per entrare
in questa società. Il primo motivo è alquanto pratico, si prevede che sia una
società che può avere dei margini di utile. Il primo motivo è economico, lo diceva
in termini un po’ provocatori il Consigliere De Nicola, io credo che non ci sia
nulla di male se la Provincia partecipa ad un a impresa dal punto di vista
economico positiva. Non si tratta di ficcarsi dentro, si tratta di fare una
valutazione e vedere se è utile entrarci dentro. Il secondo motivo è molto
semplice, la presenza della Provincia in questa società dà garanzie rispetto agli
obiettivi che il Piano Provinciale dei Rifiuti si è posto o non dà garanzie? Io
credo che dia garanzie e ne sono talmente convinto che ho anche firmato un
ordine del giorno e un emendamento che rispetto a questa esigenza di avere
garanzie …… appunto questa esigenza. La presenza della Provincia sicuramente,
per coerenza rispetto al Piano che la Provincia stessa ha deliberato, è significativa
di una linea che abbiamo tante volte enunciato e che adesso io non voglio
ripetere, che tutti quanti hanno bene impressa in mente.
Io credo che queste siano nei termini molto sobri, succinti, le domande che
devono accompagnare il nostro giudizio su questa deliberazione. Ripeto, il
problema non è tanto quello di fare la radiografia a CORE o ad ASAM. Certo, si
può ragionare, è giusto ragionare su questo, ma qualcuno ha detto - Maestri per
esempio – che dal punto di vista finanziario ASAM non è messa bene e poi non ci
sono le competenze. Io vorrei ricordare all’amico Maestri che ASAM è una
finanziaria, non deve avere competenze tecniche rispetto agli impianti di
termovalorizzazione o incenerimento, come si voglia dire. ASAM è una
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finanziaria, se la Provincia decide che è giusto entrare in questa iniziativa, ASAM
vi partecipa, naturalmente sarà cura di ASAM poi di andare a reperire le risorse
tecniche che garantiscano la società stessa. E’ un fatto del tutto normale.
Si discute molto sulla localizzazione. La localizzazione non dipende dalla newco
sicuramente, non dipende neanche dalla Provincia. La Provincia credo che debba
concorrere in qualche modo, e lo fa già. Per esempio abbiamo espresso dei pareri
negativi rispetto ad una collocazione all’interno delle aree protette, e questo è
stato poi oggetto della riserva, della bocciatura su questo punto da parte della
Regione. Noi siamo convinti che bisogna trovare delle localizzazioni che non
mettano a rischio le aree protette. E’ per questo che siamo contro alla
localizzazione nel Parco Sud, che è un parco regionale, un’area protetta quindi.
Poi facciamo un ragionamento, è chiaro che se CORE deve essere protagonista di
questa operazione, CORE è il consorzio di alcuni Comuni del nord Milano,
quindi è abbastanza naturale che ci si orienti verso il nord Milano.
Io sarei per non cercare motivi di scandalo che si trasformino in motivi di
incomprensione. Ci sono delle logiche elementari che credo siano del tutto
trasparenti, però naturalmente ciascuno può agitare gli argomenti che vuole, per
esempio quelli dei cittadini di Sesto che avrebbero in qualche modo meno diritti
dei cittadini del sud, ecc. Io credo che invece il ragionamento sia quello che ho
fatto prima, non quello dei diritti dei cittadini, invece di scelte che corrispondano
a determinate logiche.
Perché Penati firma questa proposta? Credo che la firma del Presidente sia la
firma più autorevole, più impegnativa per questa istituzione. Si è parlato di Silla
2, il Consigliere Luca Guerra diceva che all’estero ci sono gli impianti modulari,
ma anche i nostri sono impianti modulari, anche Silla 2 è concepito per linee
diverse, infatti non tutte le linee lavorano contemporaneamente. Certo abbiamo
detto anche, è scritto nel Piano, che noi non siamo per il potenziamento degli
impianti che hanno già una capacità massiccia di smaltimento, e noi abbiamo
indicato in 400.000 tonnellate il livello oltre il quale non dovremmo andare.
Infatti è così, ormai la letteratura scientifica dice che quei rischi, naturalmente
nessuno di noi ha le fette di salame sugli occhi e sa che gli impianti, anche i più
avanzati, hanno un certo livello di produzione di inquinamento e di sostanze
inquinanti, …… bene ma la letteratura scientifica dice che oltre un certo livello
gli inquinanti crescono esponenzialmente non più in proporzione. Quindi bisogna
tenersi al di sotto di certi livelli.
Io voglio dire ci sono dei ragionamenti che sono semplici, seri, che in qualche
modo hanno prima sorretto l’elaborazione del Piano e che da quella elaborazione
discendono a sostenere questa proposta di deliberazione. Poi naturalmente c’è il
dibattito politico, c’è il confronto, lo scontro, che si può animare, ci possiamo
azzuffare quanto vogliamo, però le cose a me appaiono, sperando di mantenere un
poco di dignità, cosa che non sempre mi viene riconosciuta e non ci viene
riconosciuta dal Consigliere De Nicola, ma cercando di conservare un po’ di
dignità e un pochino di sobrietà nei ragionamenti io credo che oggi le domande
alle quali noi dobbiamo rispondere sono queste. E’ utile che la Provincia
collabori a questa iniziativa? Io credo di sì e non ho sentito, lo dico con rispetto e
sincerità, non ho sentito argomentazioni che mi convincessero diversamente.
Naturalmente la delibera può essere migliorata, emendamenti possono essere
anche accolti da noi, ci sono gli ordini del giorno, si può fare tutto quello che si
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vuole, però ridotta alle sue giuste alle sue giuste e naturali dimensioni questa
delibera io credo che possa essere con tranquillità approvata da tutti. Grazie.”
Nel frattempo è uscito dall’aula il Consigliere Albetti. (presenti 35)
Consigliere Pezzoni: “Grazie Presidente. Il mio intervento sarà molto breve,
volevo fare una serie di considerazioni. Noi stasera discutiamo le linee di
indirizzo per la partecipazione di ASAM a questa nuova società, a seguito di una
richiesta fatta da CORE per fare un nuovo impianto. Questo è l’argomento del
contendere. Io penso che, come diceva qualcuno che mi ha preceduto, ritornare a
sollevare questioni che abbiamo approfondito molto attentamente nel Piano
Rifiuti non giovi molto. Mi sembra però che vadano sostenute due considerazioni.
La prima è quella che qualsiasi cosa esca dal nostro Consiglio Provinciale, così
come è uscito il Piano Rifiuti, nei prossimi mesi, nei prossimi anni, debba tenere
conto dell’evoluzione che si ha anche a livello europeo. Io voglio ricordare qui,
visto che non l’ha fatto nessuno, che è uscita una nuova direttiva europea, che è il
nuovo Testo Unico sui rifiuti, datato 19.11.2008. E’ una nuova direttiva che detta
essenzialmente alcune cose molto importanti, che qui mi piace ricordare, che
sono quelle essenzialmente proprio delle linee di indirizzo che abbiamo dato nel
nostro Piano Rifiuti, le famose “3 R” che abbiamo portato avanti. Si parla
espressamente negli artt. 10, 11, 12, 13, dell’importanza del recupero, del
riutilizzo soprattutto e riciclaggio e della protezione della salute umana e
dell’ambiente. Sono 4 concetti forti, io penso che siano proprio il pilastro di una
qualsiasi discussione che avremo in seguito, nei prossimi mesi sulla materia
dell’impiantistica.
Il problema soprattutto ancora una volta si incentra sulla questione
dell’impiantistica. Per questo io ritengo che sia giusto dare ad ASAM, perché
questo penso che sia il nostro compito, una linea di indirizzo che molto
semplicemente è quella di dire valutate attentamente non solo un impianto di
incenerimento, termovalorizzazione, così come vogliamo chiamarlo, ma valutate
anche altre possibilità. Questo noi l’abbiamo fatto presente nel Piano Rifiuti, lo
rifacciamo, penso che vada rifatto anche in questa delibera specifica per quanto
riguarda questa nuova impiantistica che vuole fare CORE, quindi dobbiamo dare
la possibilità di valutare attentamente qualsiasi altra possibilità.
Ricordo una cosa importante che è stata fatta rilevare ma non sufficientemente a
mio avviso. La Provincia di Milano, ma la Regione Lombardia stessa, ha un
bisogno estremo di nuova impiantistica, ma questa nuova impiantistica debba
essere assolutamente il compostaggio per una digestione anaerobica. Cioè questa
è l’impiantistica che serve alla nostra Provincia e alla Regione Lombardia, non è
tanto impianti di incenerimento, punto e basta.
Quindi io personalmente confido molto sul Comune di Milano, quando si parla di
raccolta differenziata, quindi di fare una raccolta dell’umido e quando
auspichiamo, e noi l’abbiamo auspicato in diversi modi, che Milano effettui una
raccolta differenziata dell’umido non soltanto con questo esperimento che farà da
gennaio in 3 quartieri ma su tutta la città di Milano. Quando questo avverrà, e mi
auguro che avvenga il più presto possibile, avremo ben 150.000 tonnellate in
meno di organico che andrà all’incenerimento. Di fatto, a mio avviso potrà anche
cadere espressamente la necessità di fare un impianto diverso da quello del
compostaggio e della digestione anaerobica.
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Voglio anche ricordare che sarebbe estremamente buffo fare in modo che anche
da noi succeda come è successo in Germania, forse è una notizia che tutti hanno
un po’ dimenticato, ma io mi sono tenuto una fotocopia del 26.5.2008, che è stata
ricordata dal Presidente Penati in una riunione che abbiamo avuto fuori dal
Consiglio Provinciale, in cui si diceva che i rifiuti di Napoli andavano in
Germania, lì non venivano inceneriti, venivano trattati, riciclati e tornavano in
Italia, che ci facevano pagare sotto alluminio, sotto altre sostanze metalliche che
venivano recuperate da questo rifiuto. Quindi noi ci trovavamo a pagare la prima
volta quando abbiamo mandato là i rifiuti e la seconda volta quando poi sono
tornati a noi sotto un’altra forma. Queste cose penso che vadano tenute in serie
considerazione, proprio nel momento in cui decidiamo su quale tipo di
impiantistica possiamo dare un contributo, possiamo esprimere le nostre idee.
Termino appunto dicendo io penso che quindi l’emendamento che è stato
presentato dal sottoscritto e da altri Consiglieri di maggioranza vada in questa
direzione. Vada appunto nella direzione di dire non è che riteniamo estremamente
negativo l’incenerimento dei rifiuti, questo no perché nel Piano Rifiuti l’abbiamo
sostenuto, l’importante è che non ci sia un surplus di impianti di questo genere.
Però l’indirizzo che noi diamo, considerare l’impianto di termovalorizzazione o
impianto innovativo per il trattamento di rifiuti alternativo all’incenerimento.
Condivido anche il sub emendamento che ha presentato il Consigliere Dapei,
dove si dice che bisogna verificare la possibilità di individuare forme di
smaltimento dei rifiuti alternative all’incenerimento e soprattutto alla discarica.
Questo è vero, perché per la discarica lo diamo per scontato perché l’indirizzo
che la Provincia ha sempre dato su quel tipo di smaltimento rifiuti è stato sempre
preciso. Quindi no assolutamente anche e soprattutto alla discarica.”
Consigliere Esposito: “Grazie Presidente. Io non mi intendo di rifiuti, quindi il
mio intervento sarà sicuramente incompetente, però cerco di valutare in maniera
necessariamente ispirata al buonsenso le cose che mi sono venute in mente di
dire, anche perché ieri abbiamo assistito in commissione a una audizione di
ASAM e le cose che ha detto l’amico e collega Maestri sono già state dette e sono
registrate. La situazione di ASAM è quella che è, e noi per aggiungere una “M”
all’ASA abbiamo pagato 250 milioni di euro circa. Una “M” costosissima, dalla
quale non so come usciremo, notizie dicono che Catania è stata assistita con i
fondi del …… per un ammanco di 170 milioni di euro mi pare, noi contiamo
adesso un debito su ASAM di circa 180 milioni di euro. Questo è il regalo che
faremo presumibilmente stando alle poche cose che ho capito dall’amministratore
delegato e dal direttore generale di questa grossa società di 4 componenti ieri
riguardo ad ASAM, sostanzialmente con la constatazione e con l’ammissione che
non c’è piano industriale, non c’è attività costruita in quella prospettiva, c’è la
ricerca del ripianamento del debito, che potrebbe venire dall’emissione di
obbligazioni, lì dove ASAM sembra che abbia una buona immagine sul mercato,
tant’è che quel socio che per il 30% doveva poi, detto dal Presidente Penati, non è
alle viste.
Noi siamo d’accordo con il Presidente Penati e la maggioranza perché il problema
dei rifiuti sia affrontato in maniera realistica e da questo punto di vista il mio
Capogruppo ha già parlato, purché le cose vengano fatte in maniera coerente,
possibile, praticabile e trasparente. Quindi va bene l’impianto di
termovalorizzazione, vanno bene tutte le accortezze tecnologiche o tecnico
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scientifiche che consentono di fare le cose per il meglio, però l’oggetto dice
“Linee di indirizzo per la partecipazione di ASAM”, e stiamo discutendo,
probabilmente poi gli emendamenti lo confermeranno, di un’altra cosa. Infatti
delibera di approvare le seguenti linee di indirizzo della newco. Io avevo capito
che era la delibera di indirizzo per la partecipazione di ASAM, si dicesse ad
ASAM che le condizioni per partecipare sono queste, vista la situazione ecc.
Invece il dispositivo, al primo punto, delibera di approvare le seguenti linee di
indirizzo delle newco. Va bene, questo l’ha fatto Penati, linee di indirizzo della
newco per la realizzazione dell’impianto di termovalorizzazione proposto da
CORE. Quello che è stato proposto non so, stiamo facendo una discussione al
buio, probabilmente molti di voi che si interessano sanno qual è questo impianto
proposto da CORE. Comunque c’è una proposta di CORE di un impianto e
sarebbe opportuno conoscerlo questo impianto nella proposta che è stata
presentata, così avremmo potuto discutere anche nel merito e forse tanti
emendamenti ……
Si costituirà e sarà opportuno cancellare Presidente Ortolina di approvare le
seguenti linee di indirizzo, vogliamo essere costruttivi, per la realizzazione
dell’impianto, togliendo “della newco”. Si costituirà una newco, società
interamente pubblica, composta da CORE e/o i suoi soci. Cioè composta da
CORE e i suoi soci, o composta da CORE o i suoi soci, è diverso. E/o significa
due cose diverse, perché CORE che è promoter in fondo si dice e i suoi soci. Se
scriviamo CORE o i suoi soci, facciamo la newco con i soci di CORE che fa da
promoter, un po’ come ASAM fa da partecipazione finanziaria e basta. Altri
Comuni interessati, A2A a cui si offre una partecipazione significativa. Linee di
indirizzo, cosa significa significativo? Io so che per Tranquillino significativo sul
piano politico significa una certa cosa, per qualcuno di noi può essere meno
significativo politicamente qualcosa.
I soci della newco si faranno carico di procurare le risorse finanziarie - è bello
questo passaggio - attraverso un mix di mezzi propri e prestiti forniti dal sistema
bancario. La Provincia e newco che cerca mezzi, dove li va a cercare? Da ASAM.
Mezzi propri, quindi ASAM sarà uno dei canali abbiamo visto ieri realizzerà
sicuramente questa provvigione. Come si fa a fare una prefattibilità tecnico
economica, voi che siete esperti di impianti, impiantistica, l’esplorazione del
mercato ma la prefattibilità tecnico economica, se non si parte dalla
localizzazione? Come faccio a fare una prefattibilità se non so dove, che
comporta eventualmente le strade ferrate, gli accessi, non so. Direi che prima
mettiamo localizzazione, io poi ho presentato un emendamento che forse avete
potuto leggere, lo discuteremo, proposta di localizzazione. Se il Consiglio
Provinciale ASAM, come ha detto l’amministratore delegato rimane l’azionista di
riferimento, dovrà dire ad ASAM che sta in newco. Guarda la proposta o le due
proposte dei siti, se nord Milano. Piccola considerazione, nord Milano ormai c’è
la monnezza, siamo là, va bene tutto tutelato ma anche l’equilibrio.
Quindi localizzazione del sito ottimale, direi proposta di localizzazione. Nel mio
emendamento poi che diventa di merito a una discussione, la parte 4 che è la
consultazione e l’informazione partecipata, ma scusate una cosa di questo genere,
che è una cosa importante, vogliamo invece coinvolgere il territorio, consultare il
territorio. Vogliamo sentire la gente con quello che in tutti gli statuti dei Comuni,
in qualunque Comune, preferendo un consultivo, un sondaggio, una cosa per
sentire cosa ne pensano una volta descritto un progetto. E questa parte qui va
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insieme alle mission dell’art. 3, nel senso che va in premessa e poi la proposta di
localizzazione, mi sembra più lineare se la democrazia significa ancora questo.
Diversamente da quello – e concludo - ha detto il Capogruppo Dapei la delega a
newco come abbiamo recentemente visto, linee di indirizzo vai, fai, ci
risveglieremo con un impianto di termovalorizzazione le cui decisioni
presumibilmente arriveranno dopo la consultazione elettorale delle
amministrative per cui le localizzazioni, tutto verrà dopo, i piani di regolazione
del territorio ……, l’ipotesi urbanistica, questo verrà tutto molto dopo, questi ed
altri argomenti. Per cui queste sono le osservazioni, alcune che mi sono venute
qui di getto e chiedo scusa dell’approssimazione e dell’assoluta mancanza di
profondità di un intervento che è soltanto di buonsenso.”
Presidente del Consiglio Ortolina: “Allora, la discussione generale è conclusa.
L’Ufficio di Presidenza ha ricevuto 6 ordini del giorno e 24 emendamenti
complessivi, perché alcuni sono doppi sullo stesso foglio. A me parrebbe che sia
ragionevole riconfermare l’orario della convocazione di giovedì prossimo per le
15.30, ovviamente non ci sarà art. 84 perché sarà prosecuzione di discussione.
Credo che in qualche ora dovremmo farcela, non starei assolutamente a cambiare
l’orario.
Allora d’accordo, ci vediamo giovedì prossimo, ore 15.30. In questo senso se
potessimo sollecitare un po’ tutti la puntualità sarebbe meglio, grazie.”
Dopodiché, alle ore 19.42 del 4 dicembre 2008, il Presidente del Consiglio toglie la
seduta e significa che il Consiglio è convocato per l’11 dicembre 2008.
Del che si è redatto il presente verbale che viene come in appresso sottoscritto.
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
(Vincenzo ORTOLINA)
IL SEGRETARIO GENERALE
(Antonino PRINCIOTTA)
IL VICE SEGRETARIO GENERALE
(Liana Bavaro)
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