Equilibri precari
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Equilibri precari
Casa - Residenza - Politiche Sociali - Immigrazione - Diritti - Dal 1993, il giornale di strada di Bologna fondato dai senza fissa dimora Equilibri precari A desso c'è, adesso non c'è più. È il lavoro a scomparsa, flessibile o meglio ancora precario che domina incontrastato la scena del mercato occupazionale. La precarietà è una condizione diffusa e pervasiva, interclassista e transgenerazionale. Le leggi che regolano attualmente il mercato del lavoro hanno concretizzato davvero il principio costituzionale che pone il lavoro come fondamento unificante della cittadinanza. Finalmente siamo tutti uguali, abbiamo tutti un lavoro precario. I dati allarmanti sul crescente impoverimento delle famiglie italiane, secondo l'Istat vivono in condizioni di povertà relativa ben 2 milioni e 674mila famiglie (l'11,7% delle famiglie residenti), pari ad un totale di 7 milioni e 588mila persone (il 13,2% della popolazione italiana), evidenziano bene quali sono le ricadute sociali di questo stato di precarietà diffusa. Ma andando oltre i dati, ascoltando le storie delle persone che conoscono già bene il disagio e l'esclusione e di quelle che stanno cominciando e sentirne l'odore, si tocca con mano la gravità della situazione e si colgono importanti differenze. Nei racconti della maggior parte delle persone che si rivolgono ai servizi sociali c'è una storia di lavoro precario attuale o passata, ma raramente è la perdita del lavoro l'unica causa scatenante del disagio. Molto spesso il problema è la tossicodipendenza, l'alcolismo, il disagio psichico e il venir meno dei legami familiari. Il lavoro a intermittenza, per quanto possa essere addirittura funzionale - segue a pag.2 Vignette di Andrea Tabacco - [email protected] PRODURRE QUESTO GIORNALE COSTA 0,52 EURO • QUELLO CHE DATE IN PIU’ E’ IL GUADAGNO DEL DIFFUSORE QUALSIASI RICHIESTA DI SOLDI AL DI LA’ DELL’OFFERTA LIBERA NON E’ AUTORIZZATA Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L27/02/2004 N.46)ART.1 comma 2 DCB - Bo (Num. 4 per Poste Spa) piazza Grande Giornale di strada di Bologna fondato dai senza fissa dimora “Tendere un giornale è meglio che tendere una mano” *** Proprietà Associazione Amici di Piazza Grande Onlus Ai lettori Questo numero di Piazza Grande re, abbiamo voluto indagare alla Sportello di Avvocato di Strada, esce il primo maggio 2006, festa dei nostra maniera su come la flessibilità quella di Anna, 44 anni, che in poche lavoratori. e la precarietà lavorativa di questi settimane, a causa di una separazio- ultimi anni possa incidere sul disagio ne e della perdita del proprio lavoro sociale. si è ritrovata a vivere in macchina. della ricorrenza per parlare del lavo- La nostra inchiesta, intitolata A pag 6 trovate “Nuovi poveri al ro, di quello che c’era una volta e “Equilibri precari”, inizia con una sto- debutto”, una raccolta di storie di che adesso non c’è più. In particola- ria che abbiamo raccolto dallo lavoro di gente che frequenta i centri Come è accaduto spesso in questi ultimi anni, abbiamo approfittato diurni e i dormitori comunali di Bologna. Direttore Responsabile Antonino Palaia A pag 7 trovate un’intervista a Robert Castel, direttore di ricerca di Caporedattore Leonardo Tancredi Sociologia dei Movimenti Sociali presso l'Ecole des Hautes Etudes en *** Sciences Sociales, è autore di diversi Redazione: via Libia, 69 40138 Bologna Tel. 051 342 328 - Fax. 051 3370669 saggi sul tema del lavoro e della precarietà. Concludono la nostra inchiesta altre *** piccole storie “precarie” e il resocon- www.piazzagrande.it to di una ricerca effettuata quest’anno dalla Cgil sul tema del lavoro flessibile. [email protected] Nelle ultime pagine del giornale tro- *** vate le consuete rubriche su immi- Distribuzione: Antonino Palaia grazione, cultura, e le pagine “dal basso”, scritte dai ragazzi dei dormi- *** tori. Redazione Web Jacopo Fiorentino Buona lettura, buon primo maggio! *** La redazione Idea Grafica: Jacopo Fiorentino - segue da pag 1 pole ad impedire a questi nuovi poveri di risollevarsi. *** funzionale a una certa condotta di In Redazione: Jacopo Fiorentino, Massimiliano Salvatori, Matteo Artoni, Dario Coriale, Giuseppe Scandurra, Mattia Caiulo, Mariella Libergoli, Gabriella Penna, Giulia Lasagni, Gaetano Massa, Silvia Sola, Laura Caretto, Stefano Bruccoleri, Vincenzo Conte, Tango e Lu. *** Hanno collaborato a questo numero: Antonio Dercenno, Gigi Bonometti, Eikon Studio, Marchino, Maurizio Bergamaschi, Alessandro Fiorini, Andrea Tabacco vita, soprattutto nel caso dei tossico- Secondo gli operatori sociali, gli utenti dipendenti, inserendosi in un quadro di dormitori e centri diurni sono più personale già caratterizzato dall'e- pronti dei giovani laureati a accettare sclusione, finisce per rendere cronico la precarietà, "perché loro ci hanno il disagio. Come può uscire da un dor- fatto il callo". mitorio e dall'ottica dell'assistenza C'è da chiedersi, allora, come finiran- una persona che riesce a lavorare no le storie di "ordinaria precarietà" qualche mese all'anno? raccontate da Aldo Nove nel suo ultimo libro (un paio le abbiamo raccolte - Agli angoli di Bologna pag 1 - Ai lettori pag 2 - Accade davvero pag 3 - L’inchiesta del mese pag 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10 Ma non è tutto. Accanto a queste anche noi e le potete leggere nell'in- figure, agli sportelli sociali di Bologna chiesta). - Voci di sottofondo pag 11 non riescono a far fronte alle spese Ci aspetta una soluzione all'america- mensili e si indebitano con gli usurai, na? In ufficio per otto ore e poi tutti a - La città migrante pag 12 operai ultracinquantenni con scarse cena alla mensa dei poveri. se ne affacciano altre. Famiglie che qualifiche professionali disoccupati dopo trent'anni di lavoro. Persone che *** Sommario hanno trascorso la maggior parte di Leonardo Tancredi della loro vita senza particolari agi, [email protected] Bologna - 01.05.2006 Anno XIII - Numero 4 - 16 pagine ma stabilmente inserite nella società. Tipografia Nuova Cesat Firenze sato il loro crollo, ma è senza dubbio Registrato presso il Tribunale di Bologna il 15/09/1995 n°6474 un mercato del lavoro strutturato Non è il lavoro precario ad aver cau- - Voci di sottofondo pag 10 e 11 - Dal basso verso l’alto pag 13 - Le pagine dell’Associazione pag 14 e 15 - Indirizzi utili pag 16 come un labirinto disseminato di trap- Abbonati a Piazza Grande. Per abbonarsi e ricevere ogni mese il giornale a casa propria, basta un versamento sul c/c postale n. 54400320, intestato all'Associazione Amici di Piazza Grande Onlus. Causale: "Abbonamento giornale". Potete anche telefonare allo 051 342328 dalle 9.00 alle 13.00 alla Redazione del giornale. Per i privati la quota indicativa di sottoscrizione è di 31euro annue. Per enti, biblioteche e associazioni 51 euro 2 piazza grande • n°124 • 05.06 Accade d@vvero Dal nostro sito, una rubrica che parla di casa, nuove povertà, diritti, immigrazione. A Bologna e non solo 31.03.06 Lastrucci Immigrazione a punti, nuova dell'Ospitalità a Verona, sono solo Da Repubblica.it zione americana che si dedica a legge a Londra alcuni esempi di questa prassi. "Intorno alle 9.30 il leader prestare aiuto ai bambini, agli dell'Unione Romano Prodi ha con- adulti in crisi, agli anziani e alle a Firenze, via Si tratta di un’importante associa- Il Parlamento britannico ha appro- Come noto, la perdita della resi- segnato in una delle sale della persone senza fissa dimora che vato una nuova legge sull'immi- denza anagrafica comporta la per- Basilica di Piazza Santi Apostoli, di necessitano di assistenza di ogni grazione, che facilita l'ingresso nel dita di ogni diritto civile. Chi non fronte alla sede dell'Ulivo, alcuni tipo (alimentare, sanitaria e Paese agli stranieri più qualificati ha una casa non può votare, non pacchi dono ai senza fissa dimora altro). professionalmente. può iscriversi al collocamento, non della Capitale. "Siamo stati una può avere un lavoro. ventina di barboni di Roma ad A partire dal 2000 “Near and Far avere questo regalo - ha dichiara- Aid” è riuscita a raccogliere più di Simile alle normative vigenti in Canada, Australia e Nuova La residenza anagrafica è un dirit- to Antonio Buoninconti, uno dei 4 milioni di dollari da distribuire Zelanda, la legge si basa su un to sancito dalla Costituzione italia- clochard della Capitale -. Ho stret- alle associazioni di volontariato sistema di "punti" attribuiti ai can- na, ma troppo spesso questo dirit- to la mano a Romano Prodi che mi che a loro volta impiegano questi didati all'immigrazione in funzione to viene negato dai Comuni, che ha dato una busta con una colom- soldi per realizzare la loro missio- di età, titolo di studio e qualifica non vogliono dare la residenza a ba pasquale, un panino, un bricco ne che è semplicemente quella di professionale. persone che vivono già nel loro di latte e del sapone. Gli ho detto aiutare chi ha bisogno. territorio, ma che rappresentereb- che ieri prima dello spoglio ho bero una spesa per l'Istituzione. visto i tarocchi, e che sarebbe Alcune categorie(imprenditori, scienziati, medici, ingegneri, infor- @@@ stato lui secondo le carte il futuro matici, consulenti finanziari) A Bologna e in altre città italiane il potranno entrare in Gran Bretagna lavoro di Avvocato di Strada è senza una specifica offerta di lavo- stato molto importante per il rico- ro e portare con sè la famiglia. noscimento di questo diritto. di esprimere il nostro apprezza- Come testimoniano anche i recenti All'estremo opposto, i lavoratori Anche a Foggia, dove da più di un mento per il gesto del Leader proclami elettorali, il tema della extracomunitari con bassa qualifi- anno di dell’Unione e prossimo Presidente casa rappresenta uno dei punti ca professionale dovranno rispon- Avvocato di Strada, serve subito del Consiglio, arrivato in una simi- caldi dell'agenda politica. dere a una precisa offerta di lavo- una via fittizia. Nell'ultimo numero le giornata, dopo ore tanto convul- ro, di durata predeterminata e con di Foglio di Via, il giornale di stra- se e incerte. obbligo di lasciare il Paese alla da di Foggia, Massimiliano Arena, scadenza del contratto. chiede l'Istituzione di Via Della Ci auguriamo che l'interessamento Domestiche. Case a basso costo Città di Foggia. dimostrato da Romano Prodi sia per l'inclusione sociale: sì, ma un gesto solo simbolico, preludio come?". Il convegno, patrocinato di una forte attenzione della politi- dalla Provincia di Bologna, è pro- ca dei prossimi anni, nei confronti mosso nell'ambito del progetto esiste lo sportello 04.05.06 Domino. La casa logora chi non ce l'ha Noi di Piazza Grande ci sentiamo La legge prevede inoltre che a @@@ tutti gli aspiranti all'immigrazione premier". vengano prese le impronte digitali A Bologna se ne è discusso il 7 aprile nel convegno "Economie e introduce restrizioni alla possibi- 011.04.06 dei temi dell'esclusione sociale e "Domino - la casa possibile" dal lità di presentare appello nel caso Avvocato di Strada a Lecce delle nuove povertà. gruppo di associazioni aderenti la richiesta di ingresso venga alla "Consulta permanente per la Il progetto "Avvocato di strada", respinta. @@@ realizzato per la prima volta nel- Lotta all'Esclusione Sociale" del Comune di Bologna. Capofila del Coloro ai quali viene negato l'asilo l'ambito dell' Associazione Amici di 13.04.06 progetto è l'associazione Arc-en- non potranno ricevere un aiuto Piazza Grande, ha come obiettivo USA, la moda fa beneficenza ciel Onlus, da anni attiva nella finanziario in attesa di lasciare il fondamentale la tutela dei diritti Paese e l’unico aiuto fornito sarà delle persone senza fissa dimora. dato sotto forma di buoni d'acquisto. @@@ 10.04.06 immigrati in Emilia Romagna. Connecticut (USA) la moda italiaTra le prospettive del progetto vi è na, attraverso un grande evento Il progetto ha voluto innescare quella di aprire sportelli di organizzato da una importante una riflessione culturale sulle "Avvocato di Strada" nelle princi- boutique della città in collabora- potenzialità di accoglienza del pali città italiane ove risiedono zione con l’Istituto italiano per il nostro territorio e una serie di persone senza fissa dimora. Commercio Estero, è stata il azioni concrete: dall'individuazione motore di una grande opera di di immobili dismessi alla ricerca beneficenza. sulle esigenze abitative degli Foggia. Una via per la residenIl 29 aprile uno sportello di za? lotta all'esclusione abitativa degli Qualche giorno fa a Westport nel Avvocato di Strada nasce anche a immigrati, dalla progettazione del A Foggia lo sportello di Avvocato Lecce, al fine di rendere sempre Durante la serata infatti insieme a recupero di queste risorse a favore di Strada chiede l'Istituzione di più capillare il servizio reso sul una sfilata di moda che ha visto in dei cittadini più deboli fino al lan- una via fittizia per assegnare la territorio nazionale. passerella le collezioni più famose cio di una campagna di sensibiliz- residenza alle persone senza fissa Lo sportello è stato istituito grazie si è assistito a un’asta di benefi- zazione e mobilitazione sul tema. dimora. al fondamentale ed imprescindibile cenza curata da un noto giornali- contributo dell'Ufficio Diocesano sta di una altrettanto nota tv Da alcuni anni, in molte città Migrantes che da anni combatte americana, Davide Price della d'Italia, in accordo con l'Anagrafe, contro le prevaricazioni subite dai CBS. sono state create delle vie inesi- meno abbienti, immigrati e non. stenti, presso le quali possono Hanno partecipato all’evento oltre @@@ prendere la residenza le persone che non hanno una casa. 650 persone e sono stati raccolti più di un milione di dollari che 11.04.06 sono stati devoluti all’associazione Via Modesta Valenti a Roma, via Prodi distribuisce pacchi dono “Near and Far Aid”. Senzatetto ai clochard a Bologna, a cura della Redazione Web via piazza grande • n°124 • 05.06 3 L’inchiesta del mese Anna dunque da quando ha lasciato casa sua non ha più un posto dove stare, ma ha ancora il suo lavoro, e pensa di poter andare avanti ancora un po'. In un dormitorio comunale non può andare, perché dovrebbe lasciare il suo cane a cui è legatissima. Certo in queste condizioni non si possono fare grandi progetti, però c'è sempre la speranza che i servizi decidano di muoversi. Ad un certo punto arriva il colpo finale. La vita in una macchina è dura. Come ci ha spiegato l'Avvocato Mumolo non ci si può curare molto, ci si lava poco e si dorme ancora meno, ed è difficile essere sempre presentabili. Anna inoltre spesso deve assentarsi dal lavoro per recarsi ai servizi. E' diventata una dipendente scomoda. Una scusa qualsiasi è sufficiente, viene licenziata ed è il tracollo. Senza rete A questo punto l'aiuto dei servizi diviene necessario ed ancora più urgente. Molti che vivono la stessa Una storia dallo sportello di Avvocato di Strada situazione a questo punto si lascerebbero andare per la delusione e per le mancate risposte. Il suo Un matrimonio che fallisce, una prio mi sembrava di vivere uno di privilegiano le donne sole con figli dramma è iniziato ormai da tanti malattia, la perdita di un conte- quei film dove lui esce a prendere le minori, poi bisogna vedere che mesi, e le cose sono solamente peg- sto familiare o amicale. Non si sigarette e non torna più". Il marito disponibilità di posti c'è in quel giorate. Anna invece non si da per finisce in strada per un solo di Anna si assenta con una scusa momento. Purtroppo esistono molti vinta, continua a fare domande ai motivo, da un giorno all'altro. qualsiasi e non torna più. Lei rimane casi limite che meriterebbero atten- servizi sociali, ma Solitamente sono tante le cause sola a casa con il cane, e per lunghe zione, ma su cui i servizi non posso- sorpresa. Per entrare nella gradua- che combinate insieme portano settimane rimane come inebetita: no intervenire. Il caso della Signora toria necessaria per avere un allog- al tracollo. Di certo quando si "Ho iniziato a immaginare tutte le Anna è uno di questi". gio popolare, occorre avere un red- perde il proprio lavoro è difficile cose peggiori del mondo. Prima ho risalire. avuto paura che gli fosse successo Le cose sono andate troppo avanti, ta di pagare il piccolo affitto neces- qualcosa, che fosse morto, o che le spese della casa non sono più sario. In più lei risulta ancora sposa- Dal 2001 i legali volontari di fosse malato da qualche parte. Poi sostenibili e Anna decide di abban- ta, e questo le impedisce di entrare Avvocato di Strada aiutano gra- ho iniziato a pensare che lui avesse donare la casa. Mette alcuni mobili in graduatoria. E' a questo punto tuitamente chi vive in strada, e una doppia vita, e che io conoscevo nelle cantine dei vicini che la cono- che si rivolge allo sportello di sono sempre più le persone che di lui solo una faccia. Pensavo che scono bene, altri mobili li vende. La Avvocato di Strada. si rivolgono a loro dopo essere forse era un criminale, che aveva macchina invece la tiene, è li che finite in strada per problemi un altro cognome. Forse, mi dicevo, andrà a vivere con il suo cane. "Allo sportello arrivano spesso casi legati al lavoro. In queste pagi- nel suo camion trasportava merce Parcheggia in via Lombardi, in simili, ci dice Antonio Mumolo, ne, grazie all'Avvocato Mumolo, rubata, o cose così, e mi davo della Bolognina, vicino a un bar dove le situazioni particolari che con il pas- Fondatore e Coordinatore del stupida per non averlo capito fanno usare il bagno la mattina. sare del tempo, e con l'inefficienza Progetto Avvocato di Strada, vi prima." raccontiamo la storia di una c'è una brutta dito anche minimo, ma che consen- dei servizi si aggravano di giorno in "Purtroppo ci sono moltissime per- giorno. Come prima cosa cerchiamo donna che all'improvviso si è Passati i primi tempi di riassesta- sone, prosegue Antonio Mumolo, di raccogliere tutte le informazioni trovata a vivere in strada. mento, rivolti all'inutile ricerca di un che per un motivo o per un altro utili. Spesso, ed è una cosa che ci nuovo equilibrio, per Anna iniziano i vanno a vivere in macchina. Al ha sorpreso molto all'inizio della guai seri. L'affitto dell'appartamento nostro sportello arrivano molte per- nostra esperienza di Avvocato di nna è una signora di 44 dove viveva con suo marito ora è sone in queste condizioni. Sono dif- Strada, le persone che vivono in originaria di Taranto. E' a troppo alto. Con il suo stipendio ficilmente censibili perché non sono strada hanno problemi legali di cui Bologna da più di trent'an- part-time non può permettersi una riconoscibili, la gente passa accanto non hanno il minimo sospetto. Tanto ni, da quando era una bambina. Per casa di tre stanze. Come primo ad una macchina e non guarda den- per fare un esempio, l'anno scorso tanti anni ha avuto una vita norma- passo decide di chiedere un anticipo tro. In genere si tratta di persone abbiamo avuto un caso di un nostro le: le scuole finite presto, un matri- sullo stipendio al suo datore di lavo- che cercano di evitare la strada e utente che era stato processato ed monio con un uomo che ama, e un ro. Ma è una cosa che non può reg- provano a resistere ad oltranza in assolto per ricettazione, tutto senza piccolo lavoro part time in una sar- gere, ben presto capisce che non ce attesa di trovare un alloggio o una che lui ne sapesse nulla. Lo ha sco- toria, tanto per contribuire un po' al la farà mai. Chiede informazioni in stanza. Il problema è che vivere in perto anni dopo perché l'avvocato bilancio familiare. Figli non ne sono giro, e qualcuno gli consiglia di macchina comporta moltissimi disa- che lo aveva difeso lo cercava per arrivati, il destino ha deciso così. rivolgersi ai servizi sociali per avere gi a cui generalmente non si pensa: essere pagato. Anche in quel caso Suo marito fa il camionista, ed è un alloggio popolare. I servizi socia- oltre a dover vivere in una condizio- siamo dovuti intervenire noi. Quella spesso fuori per lavoro. Per avere li, però, purtroppo non possono aiu- ne di precarietà estrema, senza pri- persona viveva ancora in dormito- un po' di compagnia durante le lun- tarla. E' un caso particolare, ha un vacy, senza poter riposare, senza rio, e non poteva certo permettersi ghe assenze del marito Anna in casa lavoro, una casa, e anche se tutto potersi curare della propria persona, di pagare quell'onorario all'avvoca- con se ha preso un cane, a cui vuole sta per crollare, non c'è nulla da non si ha nemmeno un indirizzo to." "Nel caso della signora Anna, un bene dell'anima. fare. I requisiti non ci sono, i servizi dove ricevere comunicazioni. E' faci- prosegue Mumolo, abbiamo scoper- non faranno nulla. "Per dare un le che in simili condizioni nascano to che aveva dei procedimenti in Tutto sembra andare per il meglio alloggio d'emergenza devono con- moltissimi nuovi problemi che si corso per delle multe che non le quando un giorno inizia quello che correre una serie di condizioni" - ci vanno ad aggiungere agli altri." erano state notificate." per Anna è "un incubo da film, pro- dice Antonio Mumolo. "In genere si A 4 piazza grande • n°124 • 05.06 L’inchiesta del mese Le multe per moltissime persone sempre più persone che non vivono che finiscono in strada sono un pro- in strada, e da una ricerca effettuata blema grave. Se si vive in strada, dalla Caritas, risulta che una lar- infatti, aumentano in maniera espo- ghissima percentuale di chi nel 2005 nenziale i rischi di ricevere sanzioni. in Italia si è rivolto alle mense per i "Si prendono multe sugli autobus poveri non vive in strada, ma ha dove la gente si siede tutto il giorno una casa, e a volte anche un lavoro, per ripararsi dal freddo, sui treni ma con il proprio stipendio non rie- dove si viaggia senza biglietto, ma sce a sostenere le spese. Sono in anche in situazioni del tutto comuni. aumento costante i mutui sulla "A un nostro utente, ci dice ancora casa, e l'indebitamento generale l'Avvocato Mumolo, è capitato di della popolazione italiana nei con- essere multato perché aveva attra- fronti delle banche non aveva mai versato la strada dove non c'erano registrato cifre simili negli ultimi le strisce. A un senza tetto basta decenni, e nello stesso momento poco per essere notato, i suoi com- sono sempre di più le procedure di portamenti sono sempre più visibili sfratto che vengono inoltrate contro di quelli della gente comune." persone che lavorano, ma che non riescono a sostenere un affitto. Se le multe non vengono pagate, poi, si raddoppiano in poco tempo, e la somma di queste cifre può essere molto alta, al punto di poter impedire a una persona di rientrare in un percorso di vita comune. Ma i problemi non finiscono qui: "Se uno ha tante multe, prosegue Mumolo, in genere rischia il foglio di via dalla Questura, che, come sappiamo è un provvedimento che dovrebbe riguardare solamente le persone socialmente pericolose" Generalmente è possibile togliere le multe ai senza fissa dimora che dimostrano di essere nullatenenti, cosa riuscita anche nel caso della signora Anna. "Dopo aver provveduto a cancellare le multe ci siamo dati da fare per portare avanti la pratica della separazione. In casi come questi la separazione deve essere necessariamente giudiziale, dunque non consensuale, ed è più difficile perchè bisogna comunque notificare gli atti al coniuge irreperibile secondo quanto prevede il codice e cioè presso la casa comunale dell'ultima residenza conosciuta." Una volta ottenuta la separazione, gli avvocati hanno aiutato la signora "Dal 2001 a oggi Avvocato di Strada ha aperto circa 750 pratiche legali, dice Antonio Mumolo, e possiamo dire che tutte quelle persone sono finite in strada per 750 motivi diversi, anche se le problematiche che derivano dall'assenza di lavoro stanno aumentando sempre di più.""Con l'attuale normativa in materia di lavoro, conclude Antonio Mumolo, se una persona di una certa età perde il lavoro fisso le possibilità di ottenerne un altro sono realisticamente inesistenti. Chi è licenziato ed ha un'età sopra i 45 anni oggi si adatta a svolgere lavori precari in una situazione di sfruttamento. E se non ha a disposizione una famiglia o un gruppo di amici che lo sostiene, le cose fanno presto a prendere una brutta piega." di Jacopo Fiorentino [email protected] (Un particolare ringraziamento ad Antonio Dercenno, per il prezioso aiuto nella ricostruzione della vicenda) Avvocato di Strada in Italia Il progetto "Avvocato di strada", realizzato per la prima volta nell'ambito dell' Associazione Amici di Piazza Grande Onlus, nasce a Bologna nel 2000. Il progetto ha come obiettivo fondamentale la tutela dei diritti delle persone senza fissa dimora. L'esperienza nasce dalla necessità di poter garantire un apporto giuridico qualificato a quei cittadini privati dei loro diritti fondamentali. La tutela legale viene prestata presso un ufficio, il cosiddetto "sportello", organizzato come un vero e proprio studio legale nell'accoglienza, nella consulenza e nella apertura delle pratiche. Gli obiettivi Uno degli obiettivi istituzionali del Progetto Avvocato di Strada è quello di esportare il proprio modello nelle città dove risiedono persone senza fissa dimora. Per raggiungere tale obiettivo i volontari dello sportello di Bologna contattano associazioni che si occupano di persone senza fissa dimora e avvocati di varie città, per valutare insieme la possibilità di aprire, in quelle realtà, uno sportello di Avvocato di Strada. “Vogliamo creare in ogni città, una rete in grado di coinvolgere associazioni, centri per i diritti, sindacati, per dialogare su questi temi: a Bologna è già stata costituita. Ma vogliamo anche raccogliere tutti i casi seguiti sull´esclusione sociale". Antonio Mumolo Il Coordinamento Nazionale di Coordinamento Nazionale, pensata per cercare di favorire una crescita comune delle esperienze. Oggi gli Avvocati di Strada sono presenti a Bologna, Bolzano, Ferrara, Verona, Padova, Bari, Foggia, Trieste, Venezia e Lecce. Domani speriamo che queste città possano essere molte di più. Come collaborare Si può collaborare con il progetto Avvocato di Strada in varie maniere: 1) Avvocati, associazioni, privati cittadini possono contattare lo sportello di Bologna e valutare insieme l’opportunità di aprire un nuovo sportello di Avvocato di Strada nella propria città, sul modello originale realizzato a Bologna. 2) Avvocati, giornalisti, enti pubblici o privati, privati cittadini, possono collaborare alla diffusione del progetto Avvocato di Strada, organizzando eventi, convegni, e iniziative varie che possono servire a far conoscere e diffondere il più possibile, in Italia e all’estero, questa esperienza. 3) Avvocati, giornalisti, enti pubblici o privati, privati cittadini, possono contribuire attivamente alla ricerca fondi per il finanziamento del Progetto organizzando cene, ed eventi, oppure devolvendo al Progetto parte delle entrante provenienti dalla vittoria di cause di rilevanza sociale. 4) Gli avvocati di altre città, dove non esiste uno sportello di Avvocato di Strada, possono rendersi disponibili per eventuali domiciliazioni sul proprio territorio. Info Maggiori informazioni si trovano nel sito di Avvocato di Strada, http://www.avvocatodistrada.it Gli sportelli legali di Avvocato di Strada sono legati da una struttura Mappa Avvocato di Strada in Italia Anna è riuscita ad ottenere un piccolo alloggio popolare, e a ritrovare la serenità necessaria per cercare un nuovo lavoro. Oggi la situazione drammatica di pochi mesi fa è lontana, ma per lei è difficile dimenticare. "Ho vissuto un incubo lungo troppi mesi, conclude amara la signora Anna, senza l'aiuto di nessuno, senza sapere perché capitava proprio a me. Nel frattempo gli amici di prima sono scomparsi, e anche se vorrei lasciarmi tutto alle spalle non è semplice fare come se niente fosse." Dal 2001, anno della nascita di Avvocato di Strada ad oggi, sono cambiate molte cose all'interno della società italiana. I dati provenienti dalle ricerche di settore dicono che sempre più persone finiscono in strada, e molte altre ancora vanno a fare parte di quella ampia fascia sociale cosiddetta "dei nuovi poveri". Si rivolgono ai servizi sociali piazza grande • n°124 • 05.06 5 L’inchiesta del mese la canzone". Da qualche giorno Mario ha preso una vespa in prestito da un suo amico e con questa riesce a raggiungere il suo nuovo posto di lavoro all'interporto: logistica e movimento merci, la sua specialità. Aspetta il primo stipendio dalla cooperativa per provare a trasferirsi dal dormitorio. "Quello delle cooperative è un lavoro da mercenari, ti chiamano quando hanno bisogno. Ma va bene così, adesso le cose vanno bene anche con la famiglia, ci vediamo molto spesso, più di quanto ha stabilito il giudice." Nuovi poveri al debutto Storie come quella di Mario se ne sentono tante al Centro d'ascolto italiani della Caritas. Maura Fabbri, responsabile del Centro, dice che dei 3.579 colloqui effettuati nel 2005 (le persone ascoltate sono state 708) 995 Foto da Indymedia.org riguardavano residenti a Bologna, per i quali il problema basilare era economico. Nelle storie delle persone che si la mancanza del lavoro è una conse- sono cominciati i problemi economici rivolgono agli sportelli sociali o guenza. "Durante i colloqui la frase e ho perso quel buon livello sociale "Quando ho cominciato a lavorare ai centri d'ascolto della Caritas che ricorre è "se trovo un lavoro che avevo. Da lì sono nati i problemi nel '94, la procedura era dare il ser- la parola "lavoro" si accompa- sono a posto", ma poi non è così - con mia moglie e abbiamo deciso vizio mensa per un mese, durante il gna due: dice Claudia Canuti - preferiscono che era meglio per tutti separarci." quale si aiutava la persona cercare "intermittente". fare lavori in cui è facile essere Mario prende allora una casa in affit- lavoro, al massimo si dava un altro L'accesso ai servizi sociali pub- sostituiti. La precarietà non ti per- to fuori Bologna e si trova un altro mese per aspettare la prima paga. blici o erogati da associazioni mette di programmare una vita lavoro, ma gli va male, perde il Oggi è inconcepibile un intervento di private è solitamente preceduto regolare, ma per questa fascia di posto e non ha più soldi per l'affitto. questo tipo. E sono cresciute le pre- da un colloquio nel quale gli utenza va anche bene, credo che gli È costretto ad andare in dormitorio. tese, per fare il lavapiatti è richiesto utenti espongono i loro proble- utenti del centro diurno siano più Comincia e bere qualche bicchiere di l'inglese, per fare il magazziniere mi. Le storie che si raccolgono, pronti dei neo-laureati ad accettare troppo. devi sapere usare il computer, per le più che delineare una figura di la precarietà. Anche se questo fini- "disagiato-tipo", sono un buon sce per favorire la cronicizzazione "A un certo punto ho capito che non Anche per i lavori di basso profilo strumento per indagare sul livel- del disagio." andavo lontano così, e mi sono sono richieste grandi competenze." sempre "perso" e ad altre lo di decomposizione della pulizie devi essere automunito. rivolto all'ospedale maggiore per società in cui viviamo. La figura del tossicodipendente, per essere aiutato a smettere. E ce l'ho Maura Fabbri parla di una nuova A il quale il lavoro intermittente è una fatta. Sono stato assunto da una utenza, non più senza tetto, ma ver perso il lavoro, oppure risorsa compatibile con il proprio cooperativa come magazziniere e ho famiglie con bollette arretrate da averne uno solo per qual- stile di vita, non esaurisce il quadro trovato una stanza a pagamento da pagare, operai ultracinquantenni, e che mese sono caratteristi- dei rapporti tra lavoro e esclusione padre Marella. Ma anche quella volta risparmiatori coinvolti dal crak di che che accomunano molti utenti dei sociale. I forti cambiamenti del mer- la fortuna non mi ha aiutato. La coo- Parmalat. A volte bisogna interveni- servizi, ma allo stesso tempo indivi- cato del lavoro in direzione di flessi- perativa non aveva più lavoro e ha re tempestivamente per evitare che duano due categorie diverse di per- bilità e precarietà, portano nuove mandato via me e altre 20 persone. queste persone finiscono nella trap- sone. figure a sporgersi oltre la soglia Di nuovo senza soldi per l'affitto, pola dell'usura. della povertà. Come confermano gli sono tornato al dormitorio." Un lavoro precario è presente nella operatori degli sportelli sociali, sta vita di molti giovani dipendenti da nascendo una nuova tipologia di Comincia allora la peregrinazione tra sicuramente una tendenza in cresci- droghe o alcol, ma in questi casi non utenza che chiede espressamente il le agenzie interinali, ma Mario ha ta. Per chi non ha le spalle larghe, è la scarsa stabilità lavorativa a reinserimento nel mondo del lavoro, cinquant'anni, un'età fatale per i non ha una rete sociale o familiare determinare il disagio, tutt'altro. "La oppure un sostegno economico per disoccupati. di protezione, la flessibilità, introdot- radice del problema è la dipendenza poter fronteggiare le spese quotidia- -dice Concetta Patuanello, front offi- ne. ce del progetto Oltre la Strada - "Non abbiamo dati numerici, ma è ta dalle nuove politiche del lavoro, "Ho un buon curriculum, sono perito diventa solo precarietà. Come fa a chimico e ho sempre lavorato per uscire da un dormitorio una persona che trova contratti di soli due mesi?" quasi tutti i nostri utenti hanno fatto Tra i 60 ospiti del dormitorio ditte importanti, ma mi sono visto lavori part time, per qualche mese, Zaccarelli, sono solo tre le persone sbattere la porta in faccia per la mia ma probabilmente non riuscirebbero che hanno un lavoro attualmente. età. Sono stato in tutte le agenzie a sostenere impegni lavorativi più Una di queste, Mario, racconta la interinali di Bologna, ma è inutile stabili. Si lavora come facchino per sua storia di "nuovo escluso" che ha presentarsi con una grande espe- di Leonardo Tancredi [email protected] tirare su un po' di soldi e poi basta. conosciuto, per quasi tutta la sua rienza lavorativa e buone competen- Paradossalmente si potrebbe dire esistenza, un lavoro stabile e una ze se poi ti considerano vecchio e che la flessibilità sia addirittura fun- vita agiata. tonto. E se non è per l'età, ti scarta- zionale a una vita condizionata dalla no per le competenze. Mi veniva dipendenza." "É stato un problema di lavoro unito richiesta la macchina e l'uso del Elementi simili emergono dai rac- a problemi familiari, le due cose computer, ma io avevo sempre lavo- conti delle persone che si rivolgono vanno di pari passo. Avevo un'azien- rato in collaborazione con persone allo Sportello sociale di via del Porto. da mia, ero sposato da diciotto anni che gestivano il computer, mentre io I problemi sono la tossicodipenden- con due figli. Le cose andavano facevo il resto. "Lasci pure il curricu- za e la rottura dei legami familiari, bene, poi per cause concatenate lum, ci facciamo vivi noi" era questa 6 piazza grande • n°124 • 05.06 L’inchiesta del mese Vite sospese tra precarietà e diritti negati Intervista a Robert Castel a cura di Maurizio Bergamaschi Riportiamo in questa pagina un estratto di un'intervista al sociologo francese Robert Castel, pubblicata nel volume curato dalla Federazione Italiana Organismi persone senza dimora (FIO.psd), Grave emarginazione e interventi di rete. Strategie e opportunità di cambiamento, Angeli, Milano, 2006. Robert Castel, direttore di ricerca di Sociologia dei Movimenti Sociali presso l'Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales, è autore di diversi saggi; recentemente in italiano ha pubblicato "L'insicurezza sociale. Che cosa significa essere protetti?" (Einaudi, 2004). A partire dagli anni Novanta ha approfondito le diverse forme che ha assunto la questione sociale anche in una prospettiva storica, privilegiandone aspetti relativi alla contemporaneità. L ei sostiene che oggi non vi sia una cesura fra " inclusi " ed " esclusi ", ma piuttosto un continuum di posizioni. Può spiegare cosa intende per désaffiliation? (…) Soprattutto negli anni Novanta, c'è stata una sorta di inflazione del concetto di esclusione. Dal mio punto di vista, l'uso di questo termine è pericoloso per molte ragioni. Innanzitutto, quando parliamo di esclusione, diamo una connotazione esclusivamente negativa alla situazione che intendiamo designare. Inoltre il termine viene applicato a condizioni di vita del tutto diverse ed eterogenee. Si dirà che un disoccupato di lungo periodo è un escluso, che il giovane che vive nella periferia di una grande città è un escluso, ma le due realtà non sono assolutamente assimilabili: i due soggetti non hanno la stessa traiettoria biografica, né lo stesso vissuto e destino sociale. Inoltre, ed è il limite principale, la nozione di "esclusione" è una categoria statica, prende cioè semplicemente atto che ci sono degli esclusi. Il mio approccio tende piuttosto a privilegiare la dimensione processuale dei fatti sociali, la dinamica di quei processi che, a volte, si concludono nella cosiddetta "esclusione", ma che iniziano comunque prima, spesso al centro della vita sociale, ad esempio nelle trasformazioni che investono le imprese. Mi sembra che sia necessario ridisegnare un continuum di posizioni fra gli "integrati" e coloro che vivono una situazione di vulnerabilità e precarietà. All'interno di questa riflessione ho proposto la nozione di désaffiliation, che mi è sembrata più euristica, in quanto mette in evidenza questa dinamica e offre maggiori possibilità alla riflessione rispetto alla Cartelli “precari”. Foto da Indymedia dicotomia "inclusi/esclusi". Perché quelle persone sono giunte a vivere la condizione di "esclusi"? Qual è stata la loro traiettoria? Quale il processo? La désaffiliation è un processo di scollamento/distaccamento dai sistemi di protezione (…), di destabilizzazione degli stabili. (…) Lei ritiene dunque che vi sia un rapporto tra désaffiliation e precarietà del lavoro e più in generale della vita? Sì. Se esaminiamo la situazione conseguente alla II guerra mondiale, che è durata fino a circa la metà degli anni Settanta, notiamo che la maggior parte della popolazione era integrata sulla base di una condizione salariale solida. Vi era una povertà periferica (…) che comunque sembrava in via di assorbimento. Dall'inizio degli anni Ottanta, invece, si prende coscienza che (…) diversi settori della popolazione vivono un processo di destabilizzazione. È in questo momento che si è cominciato a parlare di "nuove povertà". È una nozione discutibile, ma significava, in quel contesto, che non ci si trovava più di fronte alle povertà conosciute, bensì ad individui che pur avendo condotto una vita "normale", in seguito al cambiamento della congiuntura socio-economica, si trovavano ora privi di supporti. Io penso che in questi casi, quando i supporti si fragilizzano con la crisi della società salariale, si possa applicare la nozione di désaffiliation, insieme ad altre nozioni come quella di vulnerabilità, perché spesso, prima di arrivare alla fine del processo (…) vi sono situazioni intermedie, precarie, caratterizzate dall'incertezza, che mi sembra diventino sempre più numerose nella nostra società, soprattutto rispetto agli anni Settanta. (…) Nella sua analisi il concetto di supporto occupa una posizione centrale. Può ritornarvi? Certe concezioni dell'individuo, sostenute dal pensiero liberista e neo-liberista e oggi dominanti, mi sembrano completamente false. Rappresentano il singolo come dotato in se stesso di autonomia, indipendenza e di capacità di iniziativa, un individuo che dovrebbe solo essere liberato dai vincoli e dagli obblighi burocratici e statali per manifestare pienamente la sua individualità sul piano personale e sociale, mi sembrano completamente false. È una concezione che presuppone l'individuo come un dato, che non dipende dalle condizioni storiche e sociali in cui si trova a vivere. Io intendo (…) mostrare ciò che vi è alle spalle dell'individuo e ciò che gli permette di vivere come tale. Un individuo non sta in piedi da solo, indipendentemente dalla sua iscrizione in ambiti collettivi: non è un atomo, come si credeva agli inizi dell'età moderna. Per essere un individuo dotato di un minimo di indipendenza sociale servono alcuni supporti, uno zoccolo su cui appoggiarsi. Un individuo, per essere tale, nel senso positivo del termine, ovvero qualcuno che gode di un minimo di indipendenza e di autonomia, necessita di supporti. Storicamente questi supporti sono cambiati e non sono dati una volta per tutte: intorno al XVIII secolo il supporto principale era la proprietà privata. (…) Con la proprietà, l'individuo si sottraeva alla subordinazione e conquistava una propria indipendenza. Questo poneva l'enorme questione dei non-proprietari (…): per questi saranno costruiti altri tipi di supporto, in particolare protezioni e diritti sociali legati al lavoro. Ho proposto (…) di chiamare "proprietà sociale" questo equivalente della proprietà per coloro che non sono proprietari. È una sorta di omologo della proprietà privata per l'individuo non proprietario, che gli assicura protezione e sicurezza sociale, nonché indipendenza ed autonomia, grazie ai diritti che si costruiscono sulla base del lavoro. La proprietà sociale è il supporto che assicura all'individuo non proprietario consistenza e indipendenza, andando a costituire le basi di quello che oggi chiamiamo Stato sociale. Dunque, cosa significa oggi essere protetti? Essere protetti significa, per la maggior parte delle persone, beneficiare di risorse e di alcuni diritti sociali di base, anche se non si è proprietari. Tra questi diritti vi è ad esempio il diritto di essere curati quando si è ammalati, nonché il diritto alla casa. È difficilmente immaginabile infatti, che una persona sulla strada possa condurre una vita indipendente. Questi diritti sociali fondamentali sono il supporto di base per essere un individuo a pieno titolo; in assenza di questi "si vive alla giornata", come si diceva nel XIX secolo, si è alla mercé di qualsiasi incidente di percorso, malattia o altro, che destabilizza l'individuo e lo fa cadere nell'indigenza. (…) a cura di Maurizio Bergamaschi piazza grande • n°124 • 05.06 7 L’inchiesta del mese sfogliando il suo curriculum, gli fanno capire di non avere niente di adatto alla sua figura professionale. "Allora feci un cv finto, togliendo la laurea e inserendo esperienze inventate - ammette Mi chiamarono dalla Crefy's per una sostituzione di 3 mesi presso la segreteria degli uffici commerciali di un'importante azienda alimentare". Nel frattempo, Vittorio contatta una multinazionale che lo assume a tempo determinato per un anno e da cui va via nell'aprile del 2005, devastato dall'atmosfera tesa e opprimente che lì si respirava. Il nuovo incarico arriva a settembre, per due mesi, un contratto a progetto per una rinomata società di consulenza milanel'orario lavorativo", puntualizza. Certo è che Gianni di questa col- A queste aziende Gianni ci era laborazione se ne fa ben poco. A arrivato da solo, presentando il stento riesce a pagare l'affitto, proprio curriculum. Alla Doxa una stanza condivisa con la sua avevano quasi tutti la sua età, tra ragazza in una casa abitata da Le esistenze precarie parlano i 20 e i 30 anni, mentre alla altre 3 persone. Sta cercando lingue diverse, incarnano Telesurvey c'erano soprattutto qualcos'altro, vorrebbe prendere situazioni che spesso è diffici- persone tra i 50 e i 60 anni, che anche qui contatti con il settore le mettere a confronto e vis- in questo modo arrotondavano lo musicale, "ma a Bologna è tutto suti molto distanti l'uno dal- stipendio. Anche Gianni aveva più difficile - dice - e, poi, tra un l'altro. Il precariato, quello bisogno di arrotondare il magro lavoro e l'altro ne passa di degli ultimi 8-10 anni, non fa stipendio da operatore di call tempo. Ovviamente non penso classe. E questo è quello che center e ci riusciva lavorando neanche alle vacanze e ai concer- doveva essere. Lavoratori come tecnico audio/luci, in nero. ti rompo i coglioni per entrare divisi, incapaci di fare fronte Ma, se a Milano ci erano voluti gratis, mentre se avessi i soldi comune e di rivendicare diritti più o meno 10 giorni per trovare potrei pagare tranquillamente il negati. Eppure, tutte queste un lavoro, arrivato a Bologna le biglietto". vite sono legate, appese all'u- cose si complicano. Così, si rivol- nico filo del tempo, quello in ge anche alle agenzie interinali, Vittorio è un ingegnere gestionale cui si riesce a lavorare e quel- dove però è costretto a rinuncia- di 35 anni. A Bologna ci ha fatto lo in cui si sta a casa. re anche alle poche offerte di l'università e, come molti, è Qui ci sono soltanto due sto- lavoro di uno, due mesi, che gli rimasto a vivere qui. rie, che percorrono strade vengono fatte, perché non auto- diverse per incontrarsi nello munito. Soltanto una volta riesce La sua storia professionale stesso punto. a lavorare con le agenzie, per comincia all'inizio del 2001 quan- due mesi, alle Poste. "Lì - precisa do, a tre mesi dalla laurea, viene ianni viene da Foggia, è - mi sono accorto che la mia assunto a tempo indeterminato in diplomato, ha 28 anni e retribuzione era molto inferiore a una grossa società di consulenza lavora da quando ne quella di chi era assunto diretta- informatica. Poco dopo aver con- mente dalle Poste". cluso il periodo di formazione, Tempi da precario G aveva 18. però, i vertici dell'azienda cominÈ arrivato a Bologna lo scorso Attualmente, da circa 2 mesi, ciano a dire che tira aria di crisi e autunno. Prima viveva a Milano, Gianni presta collaborazione a mettere molti dipendenti, dove aveva lavorato per 2 anni occasionale per una cooperativa Vittorio compreso, in cassa inte- nei e di servizi che riunisce una decina grazione. Telesurvey con contratti di colla- di cooperative di dimensioni infe- borazione a progetto. Il tutto per riori e si avvale di circa 200 colla- A marzo 2003, Vittorio non ha 5,17 euro all'ora, con pagamento boratori. Anche qui guadagna più un lavoro ma è tranquillo, a 60gg, anche se "alla Doxa 5,17 euro all'ora e gli straordinari convinto di poterne trovare altri sabato e domenica prendevi 7 non vengono retribuiti in modo con facilità. A giugno, però, anco- euro, mentre alla Telesurvey sca- diverso. ra niente. Così, decide di fare il call center di Doxa lavano anche la pausa caffè dal8 piazza grande • n°124 • 05.06 giro delle agenzie interinali che, se, ma a novembre si trova di nuovo senza lavoro, dopo aver rinunciato ad una vaga proposta per altri tre mesi, dalla stessa società. A gennaio 2006 viene contattato da piccole agenzie interinali che si occupano di reclutare figure professionali molto specializzate per società di consulenza che, "a differenza del passato, anche della mia passata esperienza, non assumono più con l'idea di tenere una risorsa all'interno; in questi casi si lavora a partita iva o come cocopro", ricorda Vittorio, che si sta muovendo anche tramite autocandidature, cercando di avviare una carriera da libero professionista e proponendosi pure, in questo periodo, presso cooperative di servizi. Ultimamente gli è capitato tra le mani un annuncio per ingegneri meccanici, molto richiesti, per andare a fare gli operai. "Richiedesi buona manualità in vista di inserimento sulle linee produttive - conclude Vittorio, recitando il testo dell'annuncio Lo stesso è successo nella multinazionale in cui lavoravo, dove i neo ingegneri venivano chiamati a luglio per sostituire gli operai in ferie". di Mariella Libergoli [email protected] L’inchiesta del mese Nuovo contratto, stessi problemi. Gli effetti della 30/2003 Gran parte delle nuove opportunità di lavoro per i giovani (ma non solo per loro) non contemplano lo stipendio alla fine del mese, un orario fisso, garanzie contro il licenziamento, tutele durante la malattia o la maternità. Una ricerca promossa dalla NidiL-Cgil, sindacato che tutela le nuove identità di lavoro, pubblicata nell'Ottobre del 2005, indaga sul popolo dei collaboratori, sull'impatto che la legge 30/03 ha avuto sul mercato del lavoro e verifica se gli obiettivi che la stessa legge si proponeva siano stati, o meno, raggiunti a più di due anni di distanza dalla sua entrata in vigore. L a ricerca ha analizzato il mondo delle collaborazioni nelle sue diverse articolazioni. Tra Giugno e Agosto 2005 sono stati intervistati circa 650 lavoratori e lavoratrici che, al momento della rilevazione, avevano un contratto a progetto, di collaborazione occasionale o di collaborazione coordinata continuativa. La legge 30 partiva dall'assunto che la diversificazione delle forme contrattuali fosse una strategia vincente per far crescere l'occupazione. Obiettivo dichiarato della riforma era quello di produrre fenomeni evolutivi nelle forme contrattuali già in essere, in particolare nell'area del lavoro parasubordinato. A più di due anni dall'entrata in vigore della legge 30/2003 quasi la metà dei collaboratori coordinati e continuativi è un lavoratore a progetto. "In buona sostanza - è scritto nella ricerca - l'effetto della legge 30 sul mondo dei collaboratori non è stato altro che un passaggio più formale che sostanziale da una forma di collaborazione a un'altra". Nel dettaglio l'indagine mostra che il 46% dei collaboratori coordinati e continuativi, i cosiddetti co.co.co., è oggi un lavoratore a progetto; della restante parte, il 23% è rimasto un co.co.co nel pubblico impiego, dove negli ultimi anni la pratica di attivare questo tipo di contratti, soprattutto a livello locale, si è ampiamente diffusa. Il 5,8%, invece, "è stato indotto dal proprio committente ad aprire la partita Iva, con un aggravio di costi, rischi e, in generale, con un aumento dell'incertezza". Il paradosso, osserva ancora la ricerca, è che nella stragrande maggioranza dei casi, quale che sia la formula del contratto, questi lavoratori non sono affatto autonomi: non solo, infatti, il 76% degli intervistati lavora per un unico datore di lavoro, ma il 76,7% di essi lavora presso l'azienda, l'80% è tenuto a rispettare un orario di lavoro, e al 74% è richiesta una presenza quotidiana sul luogo di lavoro. "Colpisce inoltre il fatto - si legge nell'indagine - che oltre la metà dei collaboratori svolga un orario superiore a quello standard, ossia più di 38 ore a settimana, soprattutto nel privato. E che, nonostante gli orari lavorativi lunghi, ben il 46% ha una retribuzione inferiore a 1.000 euro al mese". La riforma - secondo la ricerca - non ha trasformato in lavoratori stabili i 'falsi collaboratori' (soltanto il 6,5% degli ex collaboratori ha oggi un contratto a tempo indeterminato), non ha creato nuovi posti di lavoro (il 7,3% degli ex co.co.co , soprattutto donne e lavoratori meridionali, oggi non lavora più o lavora senza alcun tipo di contratto), non dà prospettive (solo il 6% degli attuali collaboratori pensa che allo scadere dell'attuale contratto verrà assunto), non ha migliorato le tutele (dalla maternità ai diritti sindacali, alla malattia). L'unica conseguenza della riforma, secondo il sindacato degli atipici, è stata la diminuzione delle tutele per chi lavora e non la riduzione della precarietà esistente (anzi), né l'emersione nel lavoro regolare di chi si trovava in nero. Quanto al profilo di tali lavoratori flessibili, si tratta di un popolazione molto istruita, con un'elevata presenza di figure professionali medioalte: tra gli intervistati, ben i due terzi svolgono una professione cosiddetta 'intellettuale' o 'tecnica'. Mentre, riguardo all' età, dalla ricerca emerge che una buona parte dei collaboratori appartiene alla "generazione dei trentenni, quella degli 'adulti-giovani', tutt'altro che al primo ingresso nel mercato del lavoro". Una quota significativa di loro vive con i genitori, la stragrande maggioranza non ha figli. Preoccupante la condizione delle collaboratrici donne: alla soglia dei 40 anni soltanto il 40% di loro ha dei figli. Poco o nulla soddisfatti della propria situazione (solo il 28% giudica la propria situazione lavorativa migliorata), tra i motivi di malcontento gli intervistati indicano la retribuzione, la mancata possibilità di crescita professionale, il mancato coinvolgimento nelle decisioni aziendali, le inesistenti tutele sociali. L'ambizione maggiore (41%) è quindi la stabilizzazione della propria posizione lavorativa, ma c'é una buona fetta (20%, che sale al 40 tra quanti hanno più di 40 anni) per la quale la priorità è la questione previdenziale, ma per oltre il 41% dei lavoratori flessibili il reddito percepito é troppo basso perché possa permettersi versamenti contributivi più alti. A distanza di due anni dall'introduzione della legge 30, dunque, la condizione dei collaboratori non ha subito quei cambiamenti che avrebbero dovuto rendere più accettabile la loro condizione, che invece appare immutata. di Laura Caretto [email protected] La precarietà uccide. Proteste in Spagna Legge 30/2003 Cosa dice la Legge Biagi? Approvata nel Febbraio 2003 e fortemente contestata dal centro sinistra, la legge delega n 30, meglio conosciuta come legge Biagi, ha ridisegnato il mercato del lavoro italiano. Scompaiono i contratti di formazione e quelli di collaborazione coordinata continuativa (co.co.co) per lasciare il posto a nuove tipologie di contratto. L'obbiettivo della riforma Biagi è di rendere più facile l'incontro tra domanda e offerta, migliorando "la capacità di inserimento professionale dei disoccupati e di quanti sono in cerca di una prima occupazione, con particolare riguardo alle donne e ai giovani" (art.1). Partendo dalla convinzione che la competitività passa attraverso la flessibilità, la riforma punta ad equilibrare l'esigenza del lavoratore di disporre di una parte del tempo per finalità diverse dal lavoro e quella dell'impresa di ampliare o modificare l'orario di lavoro in relazione all'emergere di nuove esigenze legate alla produzione. Con l'entrata in vigore della Legge 30 le imprese hanno decine di possibili contratti di lavoro tra cui scegliere (art 4), ne vediamo alcuni: "Somministrazione a tempo determinato o indeterminato (lo staff leasing): prende il posto del lavoro interinale ed è pienamente operativo dal 2004. Le aziende possono affittare lavoratori a tempo determinato o indeterminato, saranno i contratti collettivi a porre dei paletti stabilendo limiti quantitativi; "Lavoro intermittente o a chiamata (job on call): è una novità per l'ordinamento italiano, il lavoratore si mette a disposizione del datore di lavoro e aspetta la sua chiamata. La prestazione viene svolta in maniera discontinua e l'attesa della chiamata viene ricompensata con una sorta di indennità di disponibilità; "Contratto di inserimento: ha sostituito il vecchio contratto di formazione e lavoro. E' destinato ai giovani tra i 18 e i 29 anni, a disoccupati di lunga durata fino ai 32 anni, a lavoratori over 45 privi di occupazione, alle donne residenti in aree svantaggiate e ai disabili; " Lavoro a progetto: ha di fatto preso il posto delle vecchie co.co.co., le collaborazioni coordinate e continuative. Il lavoratore assume l'incarico, senza vincolo di subordinazione, di seguire un progetto o un programma di lavoro concordando tempi, modi di lavoro e compenso con il datore; " Lavoro condiviso (job sharing): è un lavoro atipico condiviso tra due persone che, in accordo con il datore, assumono un'unica obbligazione di lavoro. Se uno dei due viene licenziato o si dimette si estingue l'intero vincolo contrattuale; " Lavoro occasionale o accessorio: può svolgerlo un lavoratore munito di voucher (buoni prepagati) che serviranno per la retribuzione. La prestazione non può superare i 30 giorni e un compenso di 3 mila euro. Questa forma di contratto vuole far emergere attività di breve durata quasi sempre sommerse, quali baby sitting, badanti, lezioni private, etc; " Lavoro part-time: la nuova disciplina introduce regole più flessibili, si prevede la possibilità per il datore di lavoro di chiedere prestazioni supplementari senza richiedere il consenso del lavoratore a meno che il contratto collettivo non disponga nulla in tal senso. Torna l'apprendistato, che potrà cominciare a 15 anni e durare fino a 6 anni. Il datore di lavoro potrà assumere tanti apprendisti quanti sono i lavoratori qualificati con la possibilità di formarli dentro o fuori l'azienda, ricevendo in cambio benefit e sconti. La Borsa nazionale del Lavoro assume il ruolo di nodo di scambio liberamente accessibile e consultabile in rete da lavoratori e imprese grazie al portale www.borsalavoro.it. E' possibile inserire candidature e richieste di personale senza rivolgersi ad alcun intermediario. Con l'articolo 1 si sancisce la definitiva liberalizzazione del collocamento, arrivano le agenzie per il lavoro, strutture private polifunzionali che puntano alla mediazione tra domanda e offerta di lavoro. Anche enti locali, Camere di commercio e Università possono svolgere funzioni di collocamento. E' previsto un unico regime di autorizzazione per i soggetti che svolgono attività di somministrazione, intermediazione, ricerca e selezione del personale. piazza grande • n°124 • 05.06 9 L’inchiesta del mese L’era del lavoro precario tra impoverimento ed effetti psicosociali Diverse ricerche stanno dimostrando che il lavoro precario provoca effetti negativi in molti ambiti ambiti, non solo di tipo economico, ma anche inerenti alla sfera psicosociale delle fasce lavorative. Ne abbiamo parlato con il Prof. Guido Sarchielli, docente di psicologia del lavoro dell'Università di Bologna. P rof. Sarchielli, quali sono i principali effetti psicosociali provocati dal lavoro precario? Gli effetti sono assai differenti a seconda della natura del lavoro, del tipo di contratto e delle persone coinvolte. Un conto è essere giovane all'inizio della carriera o essere adulto, magari con una famiglia da mantenere, essere uomo o donna, essere in grado di scegliere volontariamente un certo tipo di lavoro o essere costretti a fare quello che c'è. Fra gli effetti di tipo personale, ad esempio, si considera il rischio di non riuscire ad essere padroni della propria carriera lavorativa: il lavoro diventa solo "una cosa da fare" ora, senza un piano di sviluppo per il futuro. E' più difficile trovare un senso nel lavoro svolto, impegnarsi sul serio con aziende che dimostrano di non accogliere appieno il lavoratore e si limitano ad "acquistare" ciò che serve al momento, al prezzo migliore. In taluni casi, vi è insoddisfazione e disinteresse verso l'organizzazione al di là del rispetto formale dei patti contrattuali. I lavoratori precari si sentono scoraggiati dai modi impersonali con cui sono trattati sul lavoro, dal modesto credito sociale, dall'insicurezza della situazione attuale. Vivono in uno stato di incertezza sul presente e sul futuro. Il lavoro precario può essere visto come una condizione di "nuova alienazione": i lavoratori temporanei (soprattutto quelli interinali) incorrono nel rischio di risultare alienati rispetto: a) al prodotto del loro lavoro, b) ai colleghi di lavoro, dai quali risultano separati, con scarsi e brevi contatti sociali e spesso mal considerati; c) a se stessi, per la scarsa rilevanza dell'esperienza svolta. Fra gli effetti di tipo collettivo ricordiamo la messa in crisi delle normali modalità di preparazione alla vita lavorativa e di inserimento nell'organizzazione di 10 piazza grande • n°124 • 05.06 lavoro. Esse erano centrate su uno scambio ragionevole di impegno ed energie a fronte dell'integrazione in una comunità organizzativa e del corrispettivo economico per il lavoro svolto. Lavorare da precari di fatto impedisce l'equilibrio di questo scambio. Perché le persone dovrebbero coinvolgersi in modo profondo con una azienda che non è disponibile ad avviare legami stabili nel tempo e che obbliga, di fatto, a comportamenti individualistici di competizione tra lavoratori per un certo posto di lavoro? Quali sono le fasce sociali più colpite da questo fenomeno? I potenziali rischi di esclusione sociale derivanti dalla diffusione incontrollata della flessibilità derivano in gran parte da fattori di tipo socio-economico, che toccano ormai tutti i gruppi sociali. In generale però si può dire che l'inoccupazione e la disoccupazione si concentrano prevalentemente, e in modo fortemente difforme dalla media europea, tra i giovani, le donne e i lavoratori adulti/anziani. Da notare poi che la protezione sociale del lavoro è distribuita in modo fortemente diseguale in relazione all'età, ai livelli scolastici, al genere, al territorio di appartenenza, alla tipologia e alle dimensioni dell'impresa in cui ci si trova a lavorare. Anche l'accesso alla formazione continua o permanente è riservato a poco meno del 30% delle persone che lavorano e distribuito in modo da lasciare fuori da questa opportunità i più deboli, i meno istruiti, gli operai e coloro che lavorano nelle piccole imprese. E' evidente che chi ha meno risorse (come sostegni famigliari, livelli scolastici adeguati, competenze di base, ecc.) rischia di "trovarsi spiazzato" e di rischiare di essere ai margini della comunità sociale. Si può dire che il lavoro precario provochi un effetto di generale impoverimento? Vi sono concreti elementi di "impoverimento collettivo" sia sul piano socio-economico che su quello dei vissuti personali e sociali di insoddisfazione, di malessere sociale. Essi riguardano, ad esempio: a) Il problema del reddito e del debito differito. La scarsa disponibilità di reddito connessa a lavori brevi e spezzettati nel tempo (che implica anche modesti crediti dalle banche per mutui, ecc.) si associa alle difficoltà prevedibili in futuro. Infatti, cosa sarà degli attuali giovani quando diventeranno anziani, quando usciranno dal mondo del Amante a progetto. Foto da www.precaridelfisco.rdbcub.it lavoro e dovranno vivere del modesto credito pensionistico maturato nel tempo di una vita lavorativa frammentata? b) Scarsità di tutele e diritti meno esigibili. Come sappiamo questo è uno degli aspetti più critici dal momento che i lavoratori atipici appaiono ben lontani da un effettiva appropriazione dei loro diritti di cittadinanza lavorativa e si trovano in condizione di estrema debolezza nella negoziazione con i datori di lavoro. c) Blocchi di carriera Il luogo di lavoro rischia essere un contesto assai povero di stimoli per il confronto personale con le proprie aspirazioni e aspettative e per il rafforzamento della propria identità sociale. La frammentazione dei lavori, il ricominciare sempre daccapo, l'instabilità sembrano spingere gran parte dei lavoratori verso una focalizzazione sul presente, sui risultati a breve termine al di fuori di una prospettiva temporale che implichi una mobilità, dei progetti realistici e percorsi di carriera. d) Disagio psicosociale. La flessibilità quando viene vissuta come precarietà e provvisorietà può tradursi in esperienze soggettive negative che riguardano, ad esempio: relazioni interpersonali frammentate e superficiali, difficoltà ad elaborare progetti significativi per il futuro, ecc. e) Rischi lavorativi. Diverse ricerche sottolineano ad esempio, che i lavoratori atipici rischiano infortuni e malattie professionali in misura molto superiore ai lavoratori permanenti. Risulta infatti assai comune la tendenza ad assegnare ai lavoratori atipici compiti più pericolosi e a far svolgere attività lavorative anche in ambienti insalubri che il personale dell'impresa tenderebbe a rifiutare. di Matteo Artoni [email protected] Contributi sul tema lavoro flessibile e precario - Lavorare da precari Effetti psicosociali della flessibilità occupazionale A cura di Guido Sarchielli, Elisabetta Mandrioli, Augusto Palmonari, Tiziano Vecchiato Editore Fondazione Zancan Anno: 2006 - Pagine: 220 Prezzo: 16,00€ - L'uomo flessibile Documentario Regia di Stefano Consiglio Prodotto da Angelo Barbagallo Con incursioni di Antonio Albanese Durata: 47 minuti Voci di sottofondo Il “Caso Beltrame” Intervista al vicesindaco Adriana Scaramuzzino L'inchiesta di aprile della rubrica Voci di Sottofondo si è occupata del "caso Beltrame". Ricapitoliamo la vicenda per i lettori che non avessero avuto modo di seguirla. Il Centro Multifunzionale Beltrame sito presso i locali di via Sabatucci a Bologna svolge un servizio di assistenza rivolto agli adulti in condizioni di disagio e, dal 2004, rappresenta un punto di riferimento per le persone senza dimora nella fascia oraria diurna. La struttura è gestita da una Associazione Temporanea di Impresa composta da Società Dolce, Cooperativa Sociale Nuova Sanità, Cooperativa La Strada di Piazza Grande, Cooperativa Sociale Il Pettirosso, Centro di Accoglienza La Rupe e Il Mosaico della Solidarietà, convenzionata con il Comune di Bologna e da esso finanziata. Dall'1 marzo, data coincidente con il termine della stagione invernale, il taglio dei finanziamenti al sociale ha comportato la riduzione dell'orario di apertura del centro e la cancellazione di alcuni servizi creando disagio fra gli utenti abituali della struttura. Piazza Grande ha indagato intervistando la coordinatrice del centro, dott.ssa Chiara Ferrari e direttamente gli utenti per riportare ai suoi lettori un quadro fedele e imparziale della vicenda. Non è stato possibile riportare invece le risposte della dott.ssa Adriana Scaramuzzino, vice sindaco di Bologna e responsabile per i servizi sociali del Comune, perchè sono pervenute alla nostra redazione in lieve ritardo rispetto ai tempi di pubblicazione del giornale. Pubblichiamo quindi in questo numero il testo integrale dell'intervista. D a cosa dipende esattamente il taglio dei fondi al centro diurno di via Sabatucci? "La riduzione dell'orario di apertura e le modifiche progettuali di contrazione o cancellazione delle voci di spesa riguardanti la formazione, la supervisione e il coordinamento degli operatori sono state concordate con i soggetti gestori del servizio e si inseriscono nell' ambito di una razionalizzazione complessiva dei Il vecchi Carracci. Foto di Davide Venturi servizi gestiti dal Settore Servizi Sociali determinata anche da una riduzione dei finanziamenti regionali previsti per lanno 2006." Si tratta di un caso isolato o ci sono altre strutture nella stessa condizione? Il centro diurno offre un servizio di grande utilità sociale, secondo lei non c'è alcuna possibilità di reperire dei fondi per mantenere la struttura a pieno regime? " Il contratto,che ha previsto le su citate variazioni dall'1 marzo scadrà il 30 giugno prossimo. Il Settore sta avviando l'iter per la predisposizione di una gara dappalto che interesserà il sistema dei servizi rivolti alle persone in condizioni di disagio, tra i quali il Centro Multifunzionale . Dall'analisi dei bisogni rilevati di questa fascia di cittadini si evidenzia, infatti, l'opportunità di prevedere una riorganizzazione del sistema, non certo finalizzata alla chiusura di servizi, ma destinata a rispondere a nuove esigenze emerse e con modalità ancora più condivise dai diversi attori sociali coinvolti. " Un parere in generale sul ruolo dei servizi sociali in uno stato "Uno stato moderno deve programmare i propri servizi sociali tenendo in considerazione i bisogni degli utenti e lo sviluppo delle domande. Solo operando in prevenzione si possono arginare fenomeni che altrimenti diventano poco gestibili o solo gestibili in emergenza. Esiste poi la necessità di raccordare l'intervento statale con quello dei privati che operano nei medesimi settori sia per evitare inutili duplicati, sia per conoscere la ricaduta di certi interventi, sia, infine, per valorizzare l'attività del volontariato." Terminata l'emergenza invernale sono in molti i senza dimora che rimangono privi di assistenza e si riversano nelle strade contribuendo ad alimentare la così detta emergenza degrado. Si avverte dunque la necessità di una politica sociale di maggior respiro che eviti, come avviene allo stato dei fatti, che ci sia un'emergenza per ogni stagione. a cura di Mattia Caiulo [email protected] piazza grande • n°124 • 05.06 11 La città migrante Emilia Romagna terra d’asilo I progetti di accoglienza per avvalgono spesso della fondamentale collaborazione di realtà del terzo settore, e mirano alla costruzione di una vera e propria rete regionale di acco- Parole dal margine che sono l'effetto diretto del colonialismo". La mancanza di una casa, quella homelessness a cui l'arrivo dei colonizzatori ha condannato sto- glienza. ricamente i nativi americani, è un In uno sguardo d'insieme, tuttavia, il Kateri Akiwenzie-Damm, Lance problema ancora acuto nell'America territorio emiliano romagnolo pre- Henson e Laura Tohe sono stati i di oggi, dove è elevato il numero di senta attualmente una capacità di poeti animatori di "Words from senza fissa dimora di origine india- accoglienza, per così dire, a "pelle di the Edge II", un tour che ha da na, così come delle persone in situa- L'Emilia Romagna è, senza dubbio, leopardo". Infatti, se in diverse poco attraversato l'Italia per far zione di disagio che spariscono una delle regioni italiane più attente realtà locali (Bologna, Modena, sentire la voce dei nativi ameri- senza che le autorità pubbliche si alla tutela del diritto di asilo ed alla Fidenza, Forlì-Cesena, cani, ma anche delle altre popo- preoccupino troppo della loro sorte. condizione di coloro che possono Ravenna e prossimamente Ferrara), lazioni indigene che vivono sotto Kateri denuncia la dimensione di godere di tale diritto. È stata, infatti, sono attivi efficaci programmi in il giogo del neocolonialismo. genere che questo problema ha la prima regione a dotarsi di una grado di favorire l'inserimento nel legge appositamente dedicata all'in- tessuto sociale di queste persone, L'iniziativa di Words from the Edge è stime della campagna Sisters in tegrazione dei cittadini stranieri altrove la situazione non può certa- nata nel 2000 con l'obiettivo di sen- Spirit (http://www.sistersinspirit.ca) (Legge regionale 5 del 24 marzo mente dirsi in linea con gli impegni sibilizzare l'opinione pubblica euro- promossa dalla Native Women's 2004) e, fatto assolutamente inedito, assunti dalla regione. Questo finisce pea rispetto alle rivendicazioni delle Association of Canada (NWAC) e da ad estendere l'applicabilità della nor- talvolta per dare vita ad un'ulteriore popolazioni indigene che si riunivano Amnesty International, sarebbero mativa anche ai rifugiati ed ai richie- migrazione, interna alla regione, di in un forum presso le Nazioni Unite a circa cinquecento le donne indigene denti asilo. Nel panorama legislativo persone alla ricerca di servizi, assi- Ginevra già da più di vent'anni. Da scomparse negli ultimi vent'anni. italiano, dove ancora non trova spa- stenza o, "semplicemente", accesso qui l'idea di un progetto itinerante di zio una legge sul richiedenti asilo, rifugiati e titolari di protezione umanitaria. Parma, assunto in Canada dove, secondo le diritto d'asilo a mense e dormitori. La creazione di reading, performance e seminari Le accuse di genocidio, assimilazione (l'Italia è l'unico stato membro un legame stabile con il territorio, attraverso l'Europa giocato tutto e colonialismo all'America bianca dell'Unione Europea a non disporne), già di per sé problematica, ne risulta, sulla la poesia poiché, come si legge sono solo un aspetto del lessico di la regione Emilia Romagna si segnala come è ovvio, fortemente ostacolata. nella presentazione dell'iniziativa Kateri, Laura e Lance che rivendica- così per l'attenzione che dedica a Tra l'altro, anche laddove siano attivi (www. indigenouspoets.ch), essa no a più riprese, invece, di essere questo tema, generalmente relegato i programmi di accoglienza, è pur- rappresenta "una forza integrante degli attivisti della parola in un ai margini del dibattito politico e troppo da evidenziare come gli sforzi della vita metafisica e politica delle mondo in cui c'è ancora spazio per mediatico. fatti dagli operatori del settore si popolazioni indigene". lotta, resistenza e, nel lungo perio- Ai sensi della Convenzione di Ginevra infrangano spesso sugli scogli della Voci dal margine, le loro, perché do, anche per il successo, quando i del 1951, è un rifugiato chi, "avendo cronica scarsità di fondi che permet- denunciano le sofferenze e le discri- loro popoli saranno abbastanza forti, un fondato timore di persecuzione te a poco più di un quarto dei poten- minazioni che i loro popoli continua- anche culturalmente, da ottenere da per motivi di razza, religione, nazio- ziali fruitori dei servizi di usufruirne no a subire in Canada, dove Kateri Canada e Stati Uniti ciò che loro nalità, appartenenza ad un determi- realmente. Basti pensare come, nel vive, e negli Stati Uniti, paese di ori- spetta. Non credono né nel dialogo nato gruppo sociale o di opinioni corso del 2005, le persone accolte gine, almeno sulla carta, di Laura e con le istituzioni né nell'efficacia di politiche, si trova fuori del paese di siano state 328, sui 1250 presenti. Lance, ma anche di resistenza e di forme di mobilitazione politica tradi- cui è cittadino e non può o, a causa È perciò da segnalare che, anche in lotta, soprattutto attraverso la poe- zionale in paesi da cui si sono visti di tale timore, non vuole avvalersi una regione sensibile alla tematica sia. Per Laura, il suo popolo è "un imporre trattati che non ritengono della protezione di tale paese". del diritto d'asilo come l'Emilia sopravvissuto all'idea di "destino legittimi. Si ritiene che, ad oggi, sul territorio Romagna, gran parte del peso del- manifesto" con cui si è cercato di dell'Emilia Romagna, il numero di l'accoglienza di chi scappa dal pro- cancellare i nativi americani". La loro poesia recupera, storicizzan- richiedenti asilo, rifugiati e titolari di prio paese per cercare protezione in Sebbene appartengano a popolazioni dole, il grande patrimonio di cerimo- protezione umanitaria (una forma di Italia ricade ancora sulle spalle delle diverse ( Kateri è Anishnaabe, nie e tradizioni delle loro gente, protezione sussidiaria prevista per reti informali delle comunità immi- Lance è Cheyenne e Laura è senza cadere nel teatrino di piume e chi, pur non avendo diritto al ricono- grate di riferimento, che non sempre Navajo), i tre poeti ci hanno raccon- tipi venduto ai turisti nelle riserve. scimento dello status di rifugiato, sono in grado di farvi fronte. tato di problemi simili all'interno Per Lance, il suo popolo "ha una non può comunque essere rinviato Laddove non vi siano associazioni del delle riserve così come nelle grandi grande capacità di mantenere una nel paese d'origine in ossequio ad terzo settore attente nel segnalare città dove molti nativi americani si forte struttura cerimoniale". Anche altre disposizioni internazionali) si situazioni di particolare gravità, sono dovuti trasferire negli anni Laura sottolinea che "nonostante aggiri intorno alle 1250 unità. Nei accade dunque che molte persone Cinquanta e Sessanta in seguito siamo tra i più poveri nel paese, il confronti di queste persone, la regio- siano lasciate completamente in balia all'introduzione di una relocation nostro patrimonio spirituale è ric- ne si è impegnata, attraverso le di cause di forza maggiore, prive di policy che mirava a integrarli forza- chissimo". Ma qual è, allora, il rap- recenti previsioni legislative, ad assi- qualunque forma di assistenza. In tamente nel tessuto urbano statuni- porto con l'inglese, che usano insie- curare una serie di diritti fondamen- sostanza, invisibili. tense. Operazione fallita, a quanto me alle lingue native nelle loro poe- pare, visto che ha prodotto soprat- sie? Utile ma limitante, per Laura, tali per una completa integrazione sociale, quali il diritto alla salute, Tenuto sempre ben presente il con- tutto sacche di povertà ed emargi- l'inglese non riesce ad esprimere la all'istruzione, al lavoro ed alla forma- cetto che l'Emilia Romagna rappre- nazione non diverse da quelle di spiritualità della lingua Navajo, con zione professionale. senta una situazione di eccellenza altre minoranze, in primis di quella cui invece si possono capire e senti- I progetti di accoglienza per richie- rispetto al panorama nazionale, è afroamericana. Malattie, alcoolismo, re più cose. "Un'arma contro di denti asilo, rifugiati e titolari di pro- auspicabile che, nei prossimi anni, si mortalità infantile, disoccupazione, loro", è la lapidaria risposta di tezione umanitaria che sono sorti sul cerchi di favorire la nascita di nuovi indifferenza delle autorità pubbliche, Lance. Più dolorosa quella di Kateri territorio dell'Emilia Romagna, spes- progetti di accoglienza, laddove non discriminazione razziale e bassa sco- che, prevalentemente anglofona, so anche prima dell'approvazione ve ne siano, senza per questo dimi- larità sono, infatti, le piaghe che soffre a volte della distanza tra ciò della legge regionale 5/2004, consi- nuire (anzi, se possibile, incremen- affliggono la vita dei nativi america- che sente e ciò che è in grado di dire stono in una serie di interventi fra tandola) la disponibilità di posti ni, in Canada come negli Stati Uniti, soltanto in inglese. cui prima accoglienza, posti letto, all'interno di quelli già operativi. in proporzioni molto più elevate buoni pasto, corsi di italiano, corsi di rispetto al resto della società. In di Giulia Lasagni formazione, consulenza legale, Oklahoma, dove vive ancora un bel [email protected] accompagnamento alla conoscenza ed all'utilizzo dei servizi socio-sanitari. Sono gestiti dagli enti locali, che si 12 piazza grande • n°124 • 05.06 di Alessandro Fiorini po' della sua gente, Lance riscontra "un senso di perdita e alienazione Dal basso verso l’alto Stabilmente precari delle risposte. Navigo in internet quotidianamente. Sono iscritta a una decina di newsletter che offrono lavoro e corsi di specializzazione (ancora mi devo specializzare? E di quante Adecco, Openjob, Metis, Temporary, pagine lo faccio diventare il mio curri- Crey's, Manpower, Quanta… sono solo culum?). alcune delle Agenzie di lavoro temporaneo di fronte alle quali un giovane Il libro che ho letto più appassionata- s'imbatte nel suo percorso di ricerca mente di questi tempi e che ormai so della prima vera occupazione "stabile" a memoria, è un tomo di 300 pagine della sua vita. circa, tutte gialle… eh già… sono proprio le Pagine Gialle! I dati ISTAT evidenziano un aumento Ormai ho fatto un mutuo con una dei contratti di lavoro e un calo della copisteria vicino a casa per fotocopia- disoccupazione: in effetti, in neanche re le mille varianti del mio curriculum; 4 mesi del 2006, io ho già firmato ben per non parlare poi della tabaccheria 5 contratti di lavoro!!! Eppure sono a fianco che deve fare ordini supple- ancora classificabile come disoccupa- mentari di francobolli solo per me… ta!!! Non riesco a capire cosa non funzioni, Lavori a gettone. 2 o 3 giorni. Al mas- se c'è qualcosa che sbaglio e cosa simo 15 o 20. devo fare, quando inaspettatamente mi capita sotto gli occhi un'inchiesta Massima disponibilità e flessibilità. di un giornale a diffusione gratuita Conto in banca in rosso. Bollette da che sottolinea come, nonostante i dati pagare. Frigo vuoto. Stomaco che sulla disoccupazione restino stabili, ci brontola dalla fame. Voglia di mangia- sia sempre meno gente che cerchi re una pizza con gli amici per una lavoro. Ma come? "Per forza", mi dico, sera. "ormai c'è talmente tanta sfiducia in questi agenti mercenari venditori di Foto da Indymedia. San Precario alla Mayday 05 Il servizio mobile non si ferma Mettete insieme tutto questo e l'equa- tempo lavorativo e non di lavoro, tutti zione è fatta: la voglia di lavorare sta in concorrenza tra di loro anziché al a un'offerta di lavoro interinale come servizio del lavoratore, che ormai la E' il mercoledì successivo al week uno stomaco che brontola dalla fame gente ha pensato di far da sé, creare sta al frigo vuoto… end pasquale in cui molti di noi si imprese, unirsi in associazioni e coo- sono abbuffati come di consueto con ogni ben di dio, pranzi luculliani a vere progetti e chiedere finanziamenti sta cercando? Lei è iscritta alla nostra base di ricette regionali differenti tra per portare avanti la propria idea agenzia? La prego di compilare que- imprenditoriale, o meglio la propria sto modulo per noi e la inseriremo in idea di sopravvivenza." loro, ma ugualmente succulente. Tutti coloro che hanno una casa dove poter fare ritorno. Chi invece una casa non l'ha deve fare i conti menti per il suo bellissimo curriculum, Come dice il proverbio, se la monta- al momento purtroppo non abbiamo gna non va da Maometto, Maometto nulla consono al suo profilo, ma la va alla montagna e, dove non arriva il terremo sicuramente in considerazio- lavoro, arriva l'ingegno umano: le ne e la chiameremo non appena si tasche continuano a piangere, ma cillare la stazione. Il solito gruppo si presenti un'offerta consona alle sue almeno siamo occupati in un "lavoro". raduna e inizia la distribuzione del qualifiche…" Ho le scarpe consumate Non abbiamo più tempo libero, le cibo. Lì per lì non cambia molto a forza di camminare tra un'agenzia e nostre ore quotidiane si esauriscono rispetto al solito, ma poi comincia l'altra per sentirmi ripetere sempre le all'interno della nostra attività, le reti una strana danza: una guardia giu- stesse frasi. Compro giornali e ricer- sociali piano piano si restringono al co annunci di lavoro. Ho partecipato rata della vigilanza privata Securitas, campo di attività e lentamente in città ai laboratori di ricerca attiva del lavo- alla guida di un pandino, pretende di si espandono tante realtà associative ro promossi dal CIP (Centro per passare tra la folla, costringendoci a che si fan la guerra per ottenere quei l'Impiego di Bologna). Ho analizzato spostare la macchina e tutti i corpi finanziamenti che permettano loro la nei dettagli la mia formazione e la sopravvivenza e il mantenimento di mia esperienza lavorativa e ho studia- una minima speranza lavorativa: una guerra tra poveri, sempre più arroc- curriculum e le lettere di presentazio- cati sulla loro stabile realtà precaria. ne con l'aiuto e l'orientamento dello Stabilmente precari. Service, il servizio di orientamento al con la solita vita: mense, stazione, degrado. E finalmente ritorna il servizio mobile di Piazza Grande a rifo- che la separavano dal territorio off limits, al di là della transenna posta a protezione delle macchine di servizio della suddetta Securitas. L'atmosfera si riscalda. Poi il pretesto: un homeless col suo piatto caldo stesso CIP di Bologna e del Career di Silvia Sola ma fondamentale è la paura di ritrovare righe ed altri segni indelebili autovetture, il che detto così non perative, sviluppare la fantasia, scri- to il modo migliore per stendere il chieri sulla sua macchina. Il proble- sulla carrozzeria delle loro costose "Buongiorno… che genere di lavoro banca dati… Le faccio i miei compli- dosi di aver trovato dei segni di bic- sarebbe neanche sbagliato se i destinatari delle accuse non fossero persone che non vedono un pasto da quattro giorni.. I toni si alzano, tutti hanno la loro da dire ed emergono altre ingiustizie covate per troppo tempo e che danno origine ad una diatriba senza fine. A sentire le persone che dormono in stazione, sono proprio i vigilanti privati i più intolleranti con i senza dimora. La discussione si anima, scattano i fermi di polizia, le richieste di documenti con schedature annesse a chi non sa stare zitto e tra il fuggi fuggi generale c'è chi se la prende con il servizio mobile minacciando di farlo sospendere perché è un'indecenza e nel frattempo la cena salta e noi si avanza la metà dei viveri che sarebbe dovuta andare a chi forse non voleva grane o non aveva documenti da esibire, ma sicuramente era affamato. Un bel teatrino per un servizio pubblico convenzionato col Comune di Bologna, che si ripete con regolarità. accenna ad appoggiare il suo magro lavoro dell'Università di Bologna per i posteriore al cofano di un BMW par- di Gabriella Penna laureati. Ho fatto talmente tanti test e cheggiato, e l'armadio della ricompa- [email protected] risposto a così tante domande che re con una quantità di suoi compari ormai non sono neanche più sicura e una decina di poliziotti, lamentan- Redazione di Strada è a cura di Massimiliano Salvatori Contatti: tel. 051/342328 - mail: [email protected] - [email protected] piazza grande • n°124 • 05.06 13 S.I.I.D. Servizio Itinerante Inserimento Donne Il S.I.I.D , Servizio Itinerante Inserimento Donne è un progetto attuato per l'anno 200572006 dall'Associazione Amici di Piazza Grande Onlus, ed ha l'obbiettivo primario di contrastare la povertà femminile attraverso servizi di aiuto, orientamento, accompagnamento e inserimento sociale. Il progetto muove da un più vasto programma di matrice comunitaria, a sua volta improntato su una Risoluzione del Parlamento Europeo ("Donne e povertà nell'Unione Europea") datata 15 marzo 2005: il fenomeno dei "lavoratori poveri" è una realtà tangibile in tutti gli Stati comunitari, e la questione diventa ancora più importante e di difficile risoluzione quando si tratta di "lavoratrici". Le donne, molto spesso, hanno pochissime garanzie sul posto di lavoro, e anche dal punto di vista dell'assistenza sociale la situazione non è delle migliori; diventa dunque un dovere morale e sociale impegnarsi a tutelarle e a coinvolgerle nella progettazione di politiche dirette al miglioramento delle loro condizioni di vita e di lavoro. Non a caso, tutte le attività del S.I.I.D., in ogni loro singola fase di realizzazione, sono pensate e programmate assieme alle donne che ne sono destinatarie e che partecipano quindi in veste di stakeholders direttamente impegnate ed interessate alla realizzazione del progetto, affinché sia chiaramente riconosciuto il loro ruolo culturale oltre che il loro diritto alla conquista di opportunità paritarie. L'impostazione strategica del progetto parte dalla certezza che chiunque viva in una condizione di povertà e di esclusione sociale debba essere appoggiato ed incoraggiato affinché possa sviluppare le proprie capacità di espressione e rafforzare la propria rappresentatività. Si tratta dunque di un progetto molto organico, e destinato non solo a Bologna e provincia, ma ad una buona parte del territorio regionale, la cui tendenza è quella ti puntare all'integrazione delle iniziative con la rete dei servizi socio-formativi e relativi all'inserimento in un ambito lavorativo, attraverso interventi atti a posizionare il target-group di donne che vivono in condizioni di povertà estrema, come soggetto attivo e direttamente coinvolto nella realizzazione delle iniziative previste e organizzate per contrastare la condizione di disagio sociale in cui loro stesse si ritrovano a vivere. L'auspicio è chiaramente quello di promuovere a pieno il loro inserimento sociale e quindi la conquista della piena cittadinanza. Nell'attuazione del progetto, l'Associazione Amici di Piazza Grande Onlus è stata quindi affiancata da un vasto gruppo di cooperazione, un vero e proprio Comitato di Pilotaggio con il compito di raccordare i livelli tecnici e scientifici delle singole azioni del progetto al fine di favorire l'armonizzazione delle azioni realizzate. Il Comitato di Pilotaggio è formato da numerose enti ed associazioni di Bologna, Piacenza, Imola, Forlì e Cesena: Comune di Bologna, Consorzio Servizi Sociali di Imola, Consigliere di parità della Provincia 14 piazza grande • n°124 • 05.06 Fiorella nella sartoria di via Libia 69. Foto di Martino Lombezzi di Bologna, Consigliera di Parità della Provincia Piacenza e Consigliera di Parità della Provincia Forlì-Cesena, Iress. Soc.Coop, s.r.l., Coop. La Strada di Piazza Grande, Caritas Diocesana di Bologna, Opera Padre Marella di San Lazzaro di Savena, Associazione Trama di Terre, Ong Cospe sede di Bologna, Federazione EnAIP Emilia Romagna, Facoltà di Scienze Politiche di Forlì, Cgil/Camera Metropolitana del Lavoro di Bologna. L'idea progettuale di base è si quella di sostenere tutte le associazioni che nello specifico si occupano di questo target di donne (mediante interventi formativi e informativi di messa in rete dei saperi), ma anche quella di avvicinarsi più direttamente alle donne stesse, tramite gli interventi di strada e le azioni di accompagnamento individuale e collettivo, in sostanza attraverso l'azione del "Servizio itinerante di genere", che sarà realizzato a Bologna, laddove ovviamente la questione della marginalità sociale e dell'estrema povertà femminile si manifesta in maniera molto palese. L'attività del servizio itinerante fa leva su numerosi sportelli informativi e di accoglienza presso i quali le donne destinatarie del progetto possono rivolgersi per chiedere un colloquio individuale per la definizione di un percorso personale, per avere informazioni su diritti servizi e altre tematiche di interesse, per fissare un colloquio di orientamento sulle possibilità di accesso alle risorse dei diversi servizi pubblici e privati, per compilare il curriculum vitae, per avere una consulenza circa i servizi in rete (patronati, servizi per l'impiego, ecc), per fissare un colloquio di orientamento sui possibili percorsi individuali percorribili e sulla possibilità di usufruire dell'accompagnamento socio-lavorativo verso le offerte territoriali e progettuali E' chiaro che in quest'ambito diventa indispensabile anche l'offerta di strumenti che permettano alle destinatarie del progetto di imparare un mestiere specifico, tramite ineludibile per l'inserimento sociale. A tal proposito il S.I.I.D. ha previsto la realizzazione di alcuni progetti di orientamento e di inserimento lavorativo, come il "Laboratorio di valorizzazione delle competenze di donne non italiane in condizione di estrema povertà" - attuato ad Imola presso l'Associazione Trame di Terra - e il "Laboratorio pre-professionalizzante di transizione al lavoro di sartoria" già da tempo attivo presso l'Associazione Amici di Piazza Grande Onlus. Altro importante obbiettivo del progetto è però anche quello di allargare il proprio raggio d'azione puntan- do a rendere quanto più pubblica la questione. Questo è stato finora possibile innanzi tutto attraverso la diffusione in corso d'opera delle iniziative via via attuate, e poi grazie alla programmazione di attività che esulassero dagli ambienti specifici e professionalmente vicini al problema della marginalità e della povertà femminile - come le associazioni di volontariato - per avvicinarsi invece ai giovani e agli studenti. Tra le varie iniziative dirette a tale scopo, per esempio, l'indizione di un concorso tematico intitolato "La condizione di povertà estrema femminile. Ipotesi di azioni positive" e rivolto a tutti gli iscritti alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Forlì. Molti sono stati finora anche i seminari tematici sulla povertà estrema femminile, rivolti in primis a tutte le volontarie ed i volontari delle associazioni, e poi a chiunque volesse prendervi parte. L'ultimo, in ordine di tempo, si è svolto a Forlì, presso la sala ex-Consiglio della Provincia di Cesena-Forlì nella giornata del 27 aprile. Numerosi gli ospiti intervenuti: da Massimo Bulbi, Presidente dell'Amministrazione Provinciale di Forlì-Cesena, a Maria Assunta Serenari, referente e presentatrice del S.I.I.D, oltre che rappresentante dell'Associazione Amici Piazza Grande Onlus,. Durante l'incontro di Forlì sono tate assegnate anche due borse di studio ai migliori lavori realizzati nell'ambito del concorso "La condizione di povertà estrema femminile. Ipotesi di azioni positive". Il S.I.I.D. è e rimane uno dei primissimi progetti nell'ambito della lotta all'esclusione sociale che si occupa esclusivamente di donne in situazione di estrema povertà. Per questo, e allo scopo di costruire un archivio di documentazione relativo al tema dell'emarginazione e della povertà femminile, nel corso delle attività verrà messo insieme tutto il materiale (tesi di laurea, bibliografie, pubblicazioni, dossier) inerenti a queste tematiche. di Dario Coriale [email protected] Info Maggiori informazioni si possono avere sul sito http://www.siid.it ASSOCIAZIONE AMICI DI PIAZZA GRANDE ONLUS: Le attività L'Associazione Amici di Piazza Grande Onlus è il luogo in cui i cittadini svantaggiati si organizzano per risolvere i propri problemi, per mettere assieme capacità e idee, per costruire occasioni di reddito, per affrontare il problema della abitazione, per migliorare le prestazione dei servizi della città e per autogestirsi. L’Associazione, in oltre dieci anni di vita ha dato impulso ad una progettualità ricca di iniziative. Attualmente tra le attività di Piazza Grande ci sono il giornale, il BiciCentro, la Sartoria, il Servizio Mobile di Sostegno e lo Sportello di Avvocato di Strada. Fare Mondi La Cooperativa Fare Mondi affonda le radici nel percorso associativo degli aderenti all’Associazione Amici di Piazza Grande Onlus. “Ritiriamo i vostri vecchi computer e pensiamo noi al loro riutilizzo Sgomberiamo il solaio, la cantina Forniamo un servizio per piccoli trasporti, pulizia stabili e piccoli lavori di manutenzione” Telefoni: 380.3585605 - 340.4706347 mail: [email protected] Hai un furgone per noi? La cooperativa Faremondi ha urgente bisogno di un furgone per portare avanti le proprie attività. Se puoi aiutarci chiama allo 051342328 [email protected] Dal 7 all’11 maggio, presso la Sala Silentium di Vicolo Bolognetti 2, Bologna, saranno messe all’asta le opere di Nino Beghelli. Il ricavato andrà all’Associazione Amici di Piazza Grande Onlus. Festivi - h.10 - 12 e 15 - 19 Feriali - h.15 - 19 In via del Gomito 22, il terzo giovedì del mese, dalle ore 20 alle 21 3939895695 Via Antonio Di Vincenzo 26/F (BO) Tel e Fax 051 372 223 - 051 4158 361 Sito web: www.cooplastrada.it Mail:[email protected] piazza grande • n°124 • 05.06 15 Informazioni e punti di ascolto 1. Comune di Bologna, Servizio Sociale Adulti Per tutti gli adulti in difficoltà, dai 18 ai 65 anni. Via Sabatucci, 2. Tel. 051/245156. Aperto lun, merc, ven e sab, h.9-13 e mart e giov, h.14-17 2. Associazione Posto d’Ascolto ed Indirizzo Città di Bologna. Informazioni relative a dormitori, mense, docce. 1° binario Stazione Centrale - Piazza Medaglie D’Oro, Tel. 051/244044. Dal lun al ven, h.9-12, 15-18, sab h.9-12 3. Sportello Sociale e delle opportunità Comune di Bologna Via del Porto, 15/b, Tel 051/523494. Lun-Sab, h.9.30-16.30, merc h. 9.30-12.30 (senza appuntamento). 4. Centro di Ascolto Italiani della Caritas Adulti italiani in difficoltà, assistenza, informazioni e percorsi di reinserimento sociale. Via S. Caterina 8/A. Tel. 051/6448186. Lun, Mart, Ven, h.9.15-11.30. Giov, h9.15-11.30, h.14- 15.30 (senza appuntamento). 5. Centro di Ascolto Immigrati della Caritas Diocesana Ascolto, informazioni e assistenza per persone straniere. Via Rialto, 7/2. Tel. 051/235358. Lun, giov, h.9-11, mart, h.15- 17 6. Servizi per gli Immigrati del Comune di Bologna Cittadini stranieri con permesso di soggiorno o in attesa di regolarizzazione. Informazioni e orientamento. Via Drapperie, 6. Tel. 051/6564611. Lun h.9-13, mart e giov h.15-18, sab, h.9-13 7. Associazione L’Arca Ascolto e informazione per tutte le persone disagiate. Via Zago, 14, Tel. 051/6390192. Dal lun al ven h.15-19 8. Ufficio Casa Comune di Bologna Informazioni su bandi per la assegnazione della casa. Viale Vicini, 20 Tel. 051/2194332. Lun- ven, h.8,30-13, mart e giov, h.14.30-17 1 4 . I s t i t u t o B e r e t t a Via XXI Aprile 15 ,Tel.051/6162211 Distribuzione numeri, dal lun al ven, h.8-9 e h. 14. Sab soltanto al mattino. Domenica pronto soccorso odontoiatrico h.8-13 1 5 . P o l i a m b u l a t o r i o A U S L Via Tiarini 10/12 Tel.051/706345. Dal lun al ven. Dalle ore 7.30 vengono distribuiti 12 numeri. ----------------------------------------------------Pasti gratuiti 7 . A s s o c i a z i o n e L ' A r c a Via Zago, 051/6390192. Dal lun al ven, h.15.30-19 14. Tel. 3. Centro Diurno Comune di Bologna Distribuisce pasti caldi su segnalazione dei Servizi Sociali. Via del Porto, 15/C. Tel. 051/521704. Tutti i giorni dell'anno h.12.30 - 18. 1. Centro Beltrame Comune di Bologna Distribuisce pasti caldi agli ospiti del centro stesso - Via F. Sabatucci, 2. Tel. 051/245073. 16. Oratorio di San Donato Tutte le domeniche mattina alle ore 10.10 colazione. Via Zamboni, 10. Tel. 051/226310 17. Mensa dell'Antoniano Distribuisce pasti caldi. Via Guinizelli, 3. Tel. 051/3940211. Tutti i giorni h.11.30-12. Per accedere al servizio occorre un buono che viene distribuito alle h. 10.45. 4. Mensa della Fraternità Caritas Diocesana Fornisce pasti caldi. Via Santa Caterina, 8/A. Tel. 051/6448015. Tutti i giorni mensa h.18-19. 18. Punto d'incontro della Venenta Distribuisce alimenti. Via Serlio, 25. Aperto Mart e Giov, h.10-12 19. Parrocchia Cuore Immacolato di Maria Distribuzione di cibo da cucinare. Via Mameli, 5 Tel. 051/400201. Mart, h.10-12, Ven, h.15.30- 17.30 ----------------------------------------------------Aiuto e assistenza legale 20. Parrocchia S. Cuore Distribuzione viveri. Via Matteotti, 25. Tel. 051/4151760. Dal lun al sab, h.11-12 9. Avvocato di Strada Consulenza e assistenza legale gratuita per le persone senza fissa dimora. Via Libia, 69 presso Associazione Amici di Piazza Grande Onlus.Tel 21. Parrocchia S. Maria della Misericordia Distribuisce razioni di generi alimentari. P.zza Porta Castiglione, 4. Tel. 051/332755. La distribuzione avviene 26. Opera San Domenico Distribuisce vestiario a max 25 persone ogni giorno. Piazza San Domenico, 5/2 Tel. 051/226170. Lun e giov, h.8-10 19. Parrocchia Cuore Immacolato di Maria Distribuzione vestiario. Via Mameli, 5. Tel. 051/400201. Tutti i Merc, h.9-11 27. Parrocchia S. Egidio Distribuzione vestiario. Via S. Donato, 36. Tel. 051/244090. Dal Lun al Ven, h.1617.30 28. Parrocchia S. Giuseppe Cottolengo Distribuisce indumenti, Via Don Orione 1, Tel. 051/435119. A giovedì alterni, h.16-18 29. Parrocchia S. Giuseppe Lavoratore Distribuisce indumenti in genere. Via Marziale, 7, Tel.051/322288. Il primo e terzo mercoledì di ogni mese, h.15-17 23. Parrocchia S.S. Angeli Custodi Distribuzione abbigliamento. Via Lombardi, 37. Tel.051/356798. Tutti i merc, h.9-10. ----------------------------------------------------Dove dormire 1. Centro Beltrame Offre 115 posti letto. Via F. Sabatucci, 2. Tel. 051/245073. Si accede tramite lo Sportello Sociale di Via Del Porto, 15/B. 30. Casa del Riposo Notturno M.Zaccarelli Offre 80 posti letto. Via Carracci, 69. Aperto h.19-8. Si accede attraverso lo Sportello Sociale di via del Porto, 15/b. 31. Opera di Padre Marella Offre 60 posti letto. Via del Lavoro, 13. Tel. 051/244345. Aperto h.8-17 25. Rifugio Notturno della Solidarietà Offre 30 posti letto a persone tossicodipendenti senza dimora. Via del Gomito, 22/2. Tel.051/324285 Aperto h.19-9.30. 32. Casa del Riposo Notturno Offre 32 posti letto per adulti italiani e immigrati con permesso di soggiorno e rifugiati politici. Via Lombardia, 36. Tel.051/493923. Aperto h.19-9. Si accede attraverso la segnalazione dello Sportello Sociale di Via del Porto, 15/B. Via Irma Bandiera, 22. Tel. 051/433473. Dal lun al giov, h.9.30-12.30 e h.15.30-17.30 Comunità S.Maria della Venenta Onlus Accoglienza in comunità e in case famiglia di ragazze madri. Via della Venenta, 42/44/46. Argelato (Bo) Tel. 051/6637200. Aperta tutto l'anno Donne che hanno subito abusi e violenze 38. Casa della Donna per non subire violenza Ascolto, assistenza psicologica e legale, ospitalità temporanea, gruppi di auto-aiuto e sostegno. Via Dell'Oro, 3. Tel. 051/333173. Lun-ven, h.9-18 S.O.S. Donna NUMERO VERDE 800 453009 Linea telefonica contro la violenza, fornisce informazioni, aiuto, consulenza ed assistenza psicologica e legale. Tel. 051/434345 fax 051/434972. Lun, mart e ven, h. 20-23, giov, h.15-17.30 Disagio relazionale A.S.P.I.C. Associazione per lo Sviluppo Psicologico dell'Individuo e della Comunità Servizio psico-socio-assistenziale. Via De' Gombruti 18 Tel / Fax 0516440848. Il centro è aperto (previo appuntamento) dal lunedì al venerdi. Disagio psichico 39. Percorso vita Informazioni e assistenza a persone con disagio mentale e alle loro famiglie, attività culturali e ricreative, gruppi di auto-aiuto. Via Polese, 23. Tel/Fax 051/273644 Alcool Alcolisti Anonimi Gruppi di auto-aiuto. Tel. 335/8202228 Acat h.9 - 19, Cell. 3491744897 Carcere 40. A.VO.C. Associazione volontari carcere Attività in carcere, sostegno psicologico e sociale a detenuti ed ex-detenuti. Piazza del Baraccano, 2. Tel. 051/392680 41. Gruppo carcere del Centro Poggeschi Dove andare per... dormire, mangiare, lavarsi, curarsi, lavorare. A Bologna 051/397971. Lun-Ven, h.9.30-13 8. Servizi per gli Immigrati del Comune di Bologna Consulenza ai cittadini stranieri. Via Drapperie, 6. Tel. 051/6564611. Aperto tutti i giorni, escluso il ven, h.9-13 ----------------------------------------------------Unità di strada Unità di Aiuto del Comune di Bologna Intervento di strada con camper attrezzato. Tel. 051204308 Fax 051203799. Il servizio viene svolto tutti i giorni. Punti di sosta del camper: Piazza Puntoni, h.17-18, Via Bovi Campeggi, h.18-19 9. Servizio Mobile di Sostegno Associazione Amici di Piazza Grande Onlus. Informazioni, generi alimentari, abiti, panni o coperte alle persone che dimorano in strada. Tel.051/342328. Servizio attivo lun, merc e ven, h.21-24. Il giov h.9-12 ----------------------------------------------------Assistenza medica gratuita 10. Poliambulatorio Biavati Visite mediche gratuite per persone non assistite dal Servizio Sanitario Nazionale e persone in stato di grave indigenza. Strada Maggiore, 13. Tel. 051/226310. Aperto tutti i giorni h.17.30 - 19 (senza appuntamento). 11. Croce Rossa Italiana Somministrazione farmaci, attrezzatura ortopedica e occhiali. Via del Cane, 9. Tel. 051/581858. Lun, Merc, Ven, h.8-14. Mart, Giov, h.8-17 12. Sokos Visite mediche gratuite per immigrati privi di assistenza sanitaria, persone senza fissa dimora e tossicodipendenti. Si prescrivono visite specialistiche, farmaci ed esami. Via de' Castagnoli 10, Tel. 0512750109. Lun h.17-19. Merc, h.16-19, sab, h.9-12 13. Centro per la salute delle donne straniere e dei loro bambini Vengono erogate prestazioni a donne e bambini stranieri. Poliambulatorio Zanolini, Via Zanolini, 2. Tel. 051/4211511. Lun, h.12-18. Mart, h.15-19. Giov, h.12-19. Ven, h.10.30-14 Urgenze odontoiatriche al sabato munendosi alle ore 8.00 di un numero con cui si prenota il ritiro che avviene dalle h.9.30 alle 11. 22. Parrocchia S. Maria Maddalena Offre alimenti. Via Zamboni, 47. Tel.051/244060. Merc, h.10-12 23. Parrocchia S.S. Angeli Custodi Distribuzione generi alimentari. Via Lombardi 37, Tel. 051/356798. Lun, h.14.30- 17, mart, giov e ven, h.912, merc, h.10.30- 12.30 ----------------------------------------------------Bagni e docce calde 4. Centro S. Petronio Caritas Diocesana Servizio docce Via S. Caterina 8/A Bus 20-21 Tel. 051/6448015. Prenotazione alla mattina h.9-11.30. Gli stranieri debbono prenotare il Mart mattino per usufruire dei servizi il Mart e il Merc dalle 14 alle 15. Gli italiani debbono prenotare il Ven mattino o Lun mattino per usufruire dei servizi il Lun dalle 14 alle 15. Le donne, italiane e straniere, usufruiscono del servizio il Giov, dalle 14 alle 15. 33. Struttura Madre Teresa di Calcutta Offre 19 posti letto per adulti italiani e immigrati con permesso di soggiorno e rifugiati politici. Viale Lenin, 20. Tel.051/531742. Aperto h.19-9. Si accede attraverso la segnalazione di tutti i servizi sociali del territorio. 34. L'isola che non c'è Struttura dedicata ai punkabestia. Offre 35 posti letto con punto cucina, punto docce e accoglie persone con animali, per le quali è previsto un servizio veterinario. Via Dell'Industria, 2. Si accede direttamente dalla strada nei limiti di posti disponibili. ----------------------------------------------------Un servizio per i tuoi problemi 9. Associazione Amici di Piazza Grande Onlus Assistenza e percorsi di recupero per senza fissa dimora. Via Libia, 69, Bologna. Tel. 051/342328. Lun-ven, h.912, h.14.30-18. 3. Centro Diurno Comune di Bologna Accoglienza, relazione d'aiuto e ascolto, attività per il tempo libero e laboratoriali. Via del Porto, 15/C. Tel. 051/521704. Tutti i giorni h.12.30- 18. 24. Bagni pubblici Toilette e servizio gratuito di lavanderia, con lava-asciuga, per persone senza fissa dimora. Piazza IV Novembre Tel. 051/372223. Aperto sempre h.9-20 Centro accoglienza La Rupe Promozione sociale e progetti di inserimento lavorativo per persone con problemi di marginalità. Via Rupe, 9. Sasso Marconi. Tel. 051/841206. 25. Rifugio notturno della solidarietà Servizio docce per persone senza fissa dimora. Via del Gomito 22/2. Tel. 051/324285. Il servizio è attivo il Mart h.15-18 per gli uomini. Il Ven, h.15-18 per le donne. ----------------------------------------------------Distribuzione abiti 35. Laboratorio Abba-Stanza Destinato a persone senza fissa dimora e individui con gravi disagi sociali. Via Della Dozza, 5/2. Tel/Fax 051/6386000. 17. Antoniano Fornisce vestiario. Via Guinizelli, 13. Tel. 051/3940211. Merc e Ven, h.9.30-11.30. Tel. 051/244044 7. Associazione L'Arca Fornisce vestiario a chi si presenta direttamente. Via Zago, 14. Bus 38, Tel. 051/6390192. Dal lun al ven, h.15.30- 19 Cittadini Stranieri NUMERO VERDE SERVIZIO SANITARIO Servizi plurilingue di informazione e mediazione culturale - 800 663366 36. Ufficio Stranieri della CGIL. Via Guglielmo Marconi 69 - Tel 0516087190 Fax 051251062. Lun-ven, h.9-13, 15-18. Il sab, h.9-13 Maternità 37. SAV, Servizio Accoglienza alla Vita Attività di animazione e lavoratori all'interno del carcere e progetti di inclusione sociale. Via Guerrazzi 14. Tel.051/220435 Tossicodipendenze 42. Il Pettirosso Comunità di accoglienza per tossicodipendenti e autoaiuto per familiari. Via dei Mattuiani, 1. Tel. 051/330239 S.A.T. Servizio Accoglienza Tossicodipendenti. Presso Casa Gianni, Via Rodolfo Mondolfo, 8. Tel. 051/453895. Aperto tutti i giorni previo appuntamento. Aids Telefono verde Aids della Ausl Bologna: 800 856080 43. C.A.S.A. Centro Attività Servizi della USL Bologna Informazioni e servizi sanitari a persone affette da HIV e sieropositive. Via S. Isaia, 90. Tel. 0516494521. Dal lun al ven, h.8-14. 44. ANLAIDS Gestisce una Casa Alloggio, un centro diurno per persone con Hiv e sieropositive ed una linea telefonica per informazioni e supporto con esperti. Organizza gruppi di auto-aiuto e laboratori artigianali gratuiti. Via Irnerio, 53. Tel. 051/6390727. Per informazioni e aiuto sulla malattia 051/4210817 - La linea funziona lun, mart e giov, h.16-20. La sede è aperta dal lun al ven, h.9-13 45. IDA Iniziativa Donne Aids Informazione, prevenzione e tutela dei diritti per persone con Hiv, AIDS e persone detenute. Via San Mamolo, 55. Bus 29-30 Tel/Fax 051/581373. Cell. 339/8711149 46. LILA Lega Italiana per la Lotta contro l' AIDS. Ascolto, accoglienza, informazioni, assistenza, centro di documentazione e consulenza legale e previdenziale. Via Agucchi, 290/A. Tel. 051/6347644 - 051/6347646. Info: 051/6350025 (lun, merc, ven, h.18.30-20)