Equilibri precari

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Equilibri precari
Casa - Residenza - Politiche Sociali - Immigrazione - Diritti - Dal 1993, il giornale di strada di Bologna fondato dai senza fissa dimora
Equilibri precari
A
desso c'è, adesso non c'è
più. È il lavoro a scomparsa, flessibile o meglio
ancora precario che domina incontrastato la scena del mercato occupazionale. La precarietà è una condizione diffusa e pervasiva, interclassista e transgenerazionale. Le
leggi che regolano attualmente il
mercato del lavoro hanno concretizzato davvero il principio costituzionale che pone il lavoro come fondamento unificante della cittadinanza.
Finalmente siamo tutti uguali,
abbiamo tutti un lavoro precario.
I dati allarmanti sul crescente impoverimento delle famiglie italiane,
secondo l'Istat vivono in condizioni
di povertà relativa ben 2 milioni e
674mila famiglie (l'11,7% delle
famiglie residenti), pari ad un totale
di 7 milioni e 588mila persone (il
13,2% della popolazione italiana),
evidenziano bene quali sono le ricadute sociali di questo stato di precarietà diffusa.
Ma andando oltre i dati, ascoltando
le storie delle persone che conoscono già bene il disagio e l'esclusione
e di quelle che stanno cominciando
e sentirne l'odore, si tocca con
mano la gravità della situazione e si
colgono importanti differenze.
Nei racconti della maggior parte
delle persone che si rivolgono ai
servizi sociali c'è una storia di lavoro
precario attuale o passata, ma raramente è la perdita del lavoro l'unica
causa scatenante del disagio. Molto
spesso il problema è la tossicodipendenza, l'alcolismo, il disagio psichico e il venir meno dei legami
familiari.
Il lavoro a intermittenza, per quanto
possa essere addirittura funzionale
- segue a pag.2
Vignette di Andrea Tabacco - [email protected]
PRODURRE QUESTO GIORNALE COSTA 0,52 EURO • QUELLO CHE DATE IN PIU’ E’ IL GUADAGNO DEL DIFFUSORE
QUALSIASI RICHIESTA DI SOLDI AL DI LA’ DELL’OFFERTA LIBERA NON E’ AUTORIZZATA
Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L27/02/2004 N.46)ART.1 comma 2 DCB - Bo (Num. 4 per Poste Spa)
piazza
Grande
Giornale di strada di Bologna
fondato dai senza fissa dimora
“Tendere un giornale è meglio
che tendere una mano”
***
Proprietà
Associazione Amici
di Piazza Grande Onlus
Ai lettori
Questo numero di Piazza Grande
re, abbiamo voluto indagare alla
Sportello di Avvocato di Strada,
esce il primo maggio 2006, festa dei
nostra maniera su come la flessibilità
quella di Anna, 44 anni, che in poche
lavoratori.
e la precarietà lavorativa di questi
settimane, a causa di una separazio-
ultimi anni possa incidere sul disagio
ne e della perdita del proprio lavoro
sociale.
si è ritrovata a vivere in macchina.
della ricorrenza per parlare del lavo-
La nostra inchiesta, intitolata
A pag 6 trovate “Nuovi poveri al
ro, di quello che c’era una volta e
“Equilibri precari”, inizia con una sto-
debutto”, una raccolta di storie di
che adesso non c’è più. In particola-
ria che abbiamo raccolto dallo
lavoro di gente che frequenta i centri
Come è accaduto spesso in questi
ultimi anni, abbiamo approfittato
diurni e i dormitori comunali di
Bologna.
Direttore Responsabile
Antonino Palaia
A pag 7 trovate un’intervista a
Robert Castel, direttore di ricerca di
Caporedattore
Leonardo Tancredi
Sociologia dei Movimenti Sociali
presso l'Ecole des Hautes Etudes en
***
Sciences Sociales, è autore di diversi
Redazione:
via Libia, 69 40138 Bologna
Tel. 051 342 328 - Fax. 051 3370669
saggi sul tema del lavoro e della precarietà.
Concludono la nostra inchiesta altre
***
piccole storie “precarie” e il resocon-
www.piazzagrande.it
to di una ricerca effettuata quest’anno dalla Cgil sul tema del lavoro flessibile.
[email protected]
Nelle ultime pagine del giornale tro-
***
vate le consuete rubriche su immi-
Distribuzione: Antonino Palaia
grazione, cultura, e le pagine “dal
basso”, scritte dai ragazzi dei dormi-
***
tori.
Redazione Web
Jacopo Fiorentino
Buona lettura, buon primo maggio!
***
La redazione
Idea Grafica:
Jacopo Fiorentino
- segue da pag 1
pole ad impedire a questi nuovi poveri
di risollevarsi.
***
funzionale a una certa condotta di
In Redazione:
Jacopo Fiorentino, Massimiliano
Salvatori, Matteo Artoni, Dario Coriale,
Giuseppe Scandurra, Mattia Caiulo,
Mariella Libergoli, Gabriella Penna,
Giulia Lasagni, Gaetano Massa, Silvia
Sola, Laura Caretto, Stefano Bruccoleri,
Vincenzo Conte, Tango e Lu.
***
Hanno collaborato a questo numero:
Antonio Dercenno, Gigi Bonometti,
Eikon Studio, Marchino, Maurizio
Bergamaschi, Alessandro Fiorini, Andrea
Tabacco
vita, soprattutto nel caso dei tossico-
Secondo gli operatori sociali, gli utenti
dipendenti, inserendosi in un quadro
di dormitori e centri diurni sono più
personale già caratterizzato dall'e-
pronti dei giovani laureati a accettare
sclusione, finisce per rendere cronico
la precarietà, "perché loro ci hanno
il disagio. Come può uscire da un dor-
fatto il callo".
mitorio e dall'ottica dell'assistenza
C'è da chiedersi, allora, come finiran-
una persona che riesce a lavorare
no le storie di "ordinaria precarietà"
qualche mese all'anno?
raccontate da Aldo Nove nel suo ultimo libro (un paio le abbiamo raccolte
- Agli angoli di Bologna
pag 1
- Ai lettori
pag 2
- Accade davvero
pag 3
- L’inchiesta del mese
pag 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10
Ma non è tutto. Accanto a queste
anche noi e le potete leggere nell'in-
figure, agli sportelli sociali di Bologna
chiesta).
- Voci di sottofondo
pag 11
non riescono a far fronte alle spese
Ci aspetta una soluzione all'america-
mensili e si indebitano con gli usurai,
na? In ufficio per otto ore e poi tutti a
- La città migrante
pag 12
operai ultracinquantenni con scarse
cena alla mensa dei poveri.
se ne affacciano altre. Famiglie che
qualifiche professionali disoccupati
dopo trent'anni di lavoro. Persone che
***
Sommario
hanno trascorso la maggior parte
di Leonardo Tancredi
della loro vita senza particolari agi,
[email protected]
Bologna - 01.05.2006
Anno XIII - Numero 4 - 16 pagine
ma stabilmente inserite nella società.
Tipografia Nuova Cesat Firenze
sato il loro crollo, ma è senza dubbio
Registrato presso il Tribunale
di Bologna il 15/09/1995 n°6474
un mercato del lavoro strutturato
Non è il lavoro precario ad aver cau-
- Voci di sottofondo
pag 10 e 11
- Dal basso verso l’alto
pag 13
- Le pagine dell’Associazione
pag 14 e 15
- Indirizzi utili
pag 16
come un labirinto disseminato di trap-
Abbonati a Piazza Grande. Per abbonarsi e ricevere ogni mese il giornale a casa propria, basta un versamento sul c/c postale n. 54400320, intestato
all'Associazione Amici di Piazza Grande Onlus. Causale: "Abbonamento giornale". Potete anche telefonare allo 051 342328 dalle 9.00 alle 13.00 alla Redazione
del giornale. Per i privati la quota indicativa di sottoscrizione è di 31euro annue. Per enti, biblioteche e associazioni 51 euro
2 piazza grande • n°124 • 05.06
Accade
d@vvero
Dal nostro sito, una rubrica che parla di casa, nuove povertà, diritti, immigrazione. A Bologna e non solo
31.03.06
Lastrucci
Immigrazione a punti, nuova
dell'Ospitalità a Verona, sono solo
Da Repubblica.it
zione americana che si dedica a
legge a Londra
alcuni esempi di questa prassi.
"Intorno alle 9.30 il leader
prestare aiuto ai bambini, agli
dell'Unione Romano Prodi ha con-
adulti in crisi, agli anziani e alle
a
Firenze,
via
Si tratta di un’importante associa-
Il Parlamento britannico ha appro-
Come noto, la perdita della resi-
segnato in una delle sale della
persone senza fissa dimora che
vato una nuova legge sull'immi-
denza anagrafica comporta la per-
Basilica di Piazza Santi Apostoli, di
necessitano di assistenza di ogni
grazione, che facilita l'ingresso nel
dita di ogni diritto civile. Chi non
fronte alla sede dell'Ulivo, alcuni
tipo (alimentare, sanitaria e
Paese agli stranieri più qualificati
ha una casa non può votare, non
pacchi dono ai senza fissa dimora
altro).
professionalmente.
può iscriversi al collocamento, non
della Capitale. "Siamo stati una
può avere un lavoro.
ventina di barboni di Roma ad
A partire dal 2000 “Near and Far
avere questo regalo - ha dichiara-
Aid” è riuscita a raccogliere più di
Simile alle normative vigenti in
Canada,
Australia
e
Nuova
La residenza anagrafica è un dirit-
to Antonio Buoninconti, uno dei
4 milioni di dollari da distribuire
Zelanda, la legge si basa su un
to sancito dalla Costituzione italia-
clochard della Capitale -. Ho stret-
alle associazioni di volontariato
sistema di "punti" attribuiti ai can-
na, ma troppo spesso questo dirit-
to la mano a Romano Prodi che mi
che a loro volta impiegano questi
didati all'immigrazione in funzione
to viene negato dai Comuni, che
ha dato una busta con una colom-
soldi per realizzare la loro missio-
di età, titolo di studio e qualifica
non vogliono dare la residenza a
ba pasquale, un panino, un bricco
ne che è semplicemente quella di
professionale.
persone che vivono già nel loro
di latte e del sapone. Gli ho detto
aiutare chi ha bisogno.
territorio, ma che rappresentereb-
che ieri prima dello spoglio ho
bero una spesa per l'Istituzione.
visto i tarocchi, e che sarebbe
Alcune categorie(imprenditori,
scienziati, medici, ingegneri, infor-
@@@
stato lui secondo le carte il futuro
matici, consulenti finanziari)
A Bologna e in altre città italiane il
potranno entrare in Gran Bretagna
lavoro di Avvocato di Strada è
senza una specifica offerta di lavo-
stato molto importante per il rico-
ro e portare con sè la famiglia.
noscimento di questo diritto.
di esprimere il nostro apprezza-
Come testimoniano anche i recenti
All'estremo opposto, i lavoratori
Anche a Foggia, dove da più di un
mento per il gesto del Leader
proclami elettorali, il tema della
extracomunitari con bassa qualifi-
anno
di
dell’Unione e prossimo Presidente
casa rappresenta uno dei punti
ca professionale dovranno rispon-
Avvocato di Strada, serve subito
del Consiglio, arrivato in una simi-
caldi dell'agenda politica.
dere a una precisa offerta di lavo-
una via fittizia. Nell'ultimo numero
le giornata, dopo ore tanto convul-
ro, di durata predeterminata e con
di Foglio di Via, il giornale di stra-
se e incerte.
obbligo di lasciare il Paese alla
da di Foggia, Massimiliano Arena,
scadenza del contratto.
chiede l'Istituzione di Via Della
Ci auguriamo che l'interessamento
Domestiche. Case a basso costo
Città di Foggia.
dimostrato da Romano Prodi sia
per l'inclusione sociale: sì, ma
un gesto solo simbolico, preludio
come?". Il convegno, patrocinato
di una forte attenzione della politi-
dalla Provincia di Bologna, è pro-
ca dei prossimi anni, nei confronti
mosso nell'ambito del progetto
esiste
lo
sportello
04.05.06
Domino. La casa logora chi non
ce l'ha
Noi di Piazza Grande ci sentiamo
La legge prevede inoltre che a
@@@
tutti gli aspiranti all'immigrazione
premier".
vengano prese le impronte digitali
A Bologna se ne è discusso il 7
aprile nel convegno "Economie
e introduce restrizioni alla possibi-
011.04.06
dei temi dell'esclusione sociale e
"Domino - la casa possibile" dal
lità di presentare appello nel caso
Avvocato di Strada a Lecce
delle nuove povertà.
gruppo di associazioni aderenti
la richiesta di ingresso venga
alla "Consulta permanente per la
Il progetto "Avvocato di strada",
respinta.
@@@
realizzato per la prima volta nel-
Lotta all'Esclusione Sociale" del
Comune di Bologna. Capofila del
Coloro ai quali viene negato l'asilo
l'ambito dell' Associazione Amici di
13.04.06
progetto è l'associazione Arc-en-
non potranno ricevere un aiuto
Piazza Grande, ha come obiettivo
USA, la moda fa beneficenza
ciel Onlus, da anni attiva nella
finanziario in attesa di lasciare il
fondamentale la tutela dei diritti
Paese e l’unico aiuto fornito sarà
delle persone senza fissa dimora.
dato sotto forma di buoni d'acquisto.
@@@
10.04.06
immigrati in Emilia Romagna.
Connecticut (USA) la moda italiaTra le prospettive del progetto vi è
na, attraverso un grande evento
Il progetto ha voluto innescare
quella di aprire sportelli di
organizzato da una importante
una riflessione culturale sulle
"Avvocato di Strada" nelle princi-
boutique della città in collabora-
potenzialità di accoglienza del
pali città italiane ove risiedono
zione con l’Istituto italiano per il
nostro territorio e una serie di
persone senza fissa dimora.
Commercio Estero, è stata il
azioni concrete: dall'individuazione
motore di una grande opera di
di immobili dismessi alla ricerca
beneficenza.
sulle esigenze abitative degli
Foggia. Una via per la residenIl 29 aprile uno sportello di
za?
lotta all'esclusione abitativa degli
Qualche giorno fa a Westport nel
Avvocato di Strada nasce anche a
immigrati, dalla progettazione del
A Foggia lo sportello di Avvocato
Lecce, al fine di rendere sempre
Durante la serata infatti insieme a
recupero di queste risorse a favore
di Strada chiede l'Istituzione di
più capillare il servizio reso sul
una sfilata di moda che ha visto in
dei cittadini più deboli fino al lan-
una via fittizia per assegnare la
territorio nazionale.
passerella le collezioni più famose
cio di una campagna di sensibiliz-
residenza alle persone senza fissa
Lo sportello è stato istituito grazie
si è assistito a un’asta di benefi-
zazione e mobilitazione sul tema.
dimora.
al fondamentale ed imprescindibile
cenza curata da un noto giornali-
contributo dell'Ufficio Diocesano
sta di una altrettanto nota tv
Da alcuni anni, in molte città
Migrantes che da anni combatte
americana, Davide Price della
d'Italia, in accordo con l'Anagrafe,
contro le prevaricazioni subite dai
CBS.
sono state create delle vie inesi-
meno abbienti, immigrati e non.
stenti, presso le quali possono
Hanno partecipato all’evento oltre
@@@
prendere la residenza le persone
che non hanno una casa.
650 persone e sono stati raccolti
più di un milione di dollari che
11.04.06
sono stati devoluti all’associazione
Via Modesta Valenti a Roma, via
Prodi distribuisce pacchi dono
“Near and Far Aid”.
Senzatetto
ai clochard
a
Bologna,
a cura della Redazione Web
via
piazza grande • n°124 • 05.06 3
L’inchiesta del mese
Anna dunque da quando ha lasciato
casa sua non ha più un posto dove
stare, ma ha ancora il suo lavoro, e
pensa di poter andare avanti ancora
un po'. In un dormitorio comunale
non può andare, perché dovrebbe
lasciare il suo cane a cui è legatissima. Certo in queste condizioni non
si possono fare grandi progetti, però
c'è sempre la speranza che i servizi
decidano di muoversi.
Ad un certo punto arriva il colpo
finale. La vita in una macchina è
dura.
Come
ci
ha
spiegato
l'Avvocato Mumolo non ci si può
curare molto, ci si lava poco e si
dorme ancora meno, ed è difficile
essere sempre presentabili. Anna
inoltre spesso deve assentarsi dal
lavoro per recarsi ai servizi. E'
diventata una dipendente scomoda.
Una scusa qualsiasi è sufficiente,
viene licenziata ed è il tracollo.
Senza rete
A questo punto l'aiuto dei servizi
diviene necessario ed ancora più
urgente. Molti che vivono la stessa
Una storia dallo sportello di Avvocato di Strada
situazione a questo punto si lascerebbero andare per la delusione e
per le mancate risposte. Il suo
Un matrimonio che fallisce, una
prio mi sembrava di vivere uno di
privilegiano le donne sole con figli
dramma è iniziato ormai da tanti
malattia, la perdita di un conte-
quei film dove lui esce a prendere le
minori, poi bisogna vedere che
mesi, e le cose sono solamente peg-
sto familiare o amicale. Non si
sigarette e non torna più". Il marito
disponibilità di posti c'è in quel
giorate. Anna invece non si da per
finisce in strada per un solo
di Anna si assenta con una scusa
momento. Purtroppo esistono molti
vinta, continua a fare domande ai
motivo, da un giorno all'altro.
qualsiasi e non torna più. Lei rimane
casi limite che meriterebbero atten-
servizi sociali, ma
Solitamente sono tante le cause
sola a casa con il cane, e per lunghe
zione, ma su cui i servizi non posso-
sorpresa. Per entrare nella gradua-
che combinate insieme portano
settimane rimane come inebetita:
no intervenire. Il caso della Signora
toria necessaria per avere un allog-
al tracollo. Di certo quando si
"Ho iniziato a immaginare tutte le
Anna è uno di questi".
gio popolare, occorre avere un red-
perde il proprio lavoro è difficile
cose peggiori del mondo. Prima ho
risalire.
avuto paura che gli fosse successo
Le cose sono andate troppo avanti,
ta di pagare il piccolo affitto neces-
qualcosa, che fosse morto, o che
le spese della casa non sono più
sario. In più lei risulta ancora sposa-
Dal 2001 i legali volontari di
fosse malato da qualche parte. Poi
sostenibili e Anna decide di abban-
ta, e questo le impedisce di entrare
Avvocato di Strada aiutano gra-
ho iniziato a pensare che lui avesse
donare la casa. Mette alcuni mobili
in graduatoria. E' a questo punto
tuitamente chi vive in strada, e
una doppia vita, e che io conoscevo
nelle cantine dei vicini che la cono-
che si rivolge allo sportello di
sono sempre più le persone che
di lui solo una faccia. Pensavo che
scono bene, altri mobili li vende. La
Avvocato di Strada.
si rivolgono a loro dopo essere
forse era un criminale, che aveva
macchina invece la tiene, è li che
finite in strada per problemi
un altro cognome. Forse, mi dicevo,
andrà a vivere con il suo cane.
"Allo sportello arrivano spesso casi
legati al lavoro. In queste pagi-
nel suo camion trasportava merce
Parcheggia in via Lombardi, in
simili, ci dice Antonio Mumolo,
ne, grazie all'Avvocato Mumolo,
rubata, o cose così, e mi davo della
Bolognina, vicino a un bar dove le
situazioni particolari che con il pas-
Fondatore e Coordinatore del
stupida per non averlo capito
fanno usare il bagno la mattina.
sare del tempo, e con l'inefficienza
Progetto Avvocato di Strada, vi
prima."
raccontiamo la storia di una
c'è una brutta
dito anche minimo, ma che consen-
dei servizi si aggravano di giorno in
"Purtroppo ci sono moltissime per-
giorno. Come prima cosa cerchiamo
donna che all'improvviso si è
Passati i primi tempi di riassesta-
sone, prosegue Antonio Mumolo,
di raccogliere tutte le informazioni
trovata a vivere in strada.
mento, rivolti all'inutile ricerca di un
che per un motivo o per un altro
utili. Spesso, ed è una cosa che ci
nuovo equilibrio, per Anna iniziano i
vanno a vivere in macchina. Al
ha sorpreso molto all'inizio della
guai seri. L'affitto dell'appartamento
nostro sportello arrivano molte per-
nostra esperienza di Avvocato di
nna è una signora di 44
dove viveva con suo marito ora è
sone in queste condizioni. Sono dif-
Strada, le persone che vivono in
originaria di Taranto. E' a
troppo alto. Con il suo stipendio
ficilmente censibili perché non sono
strada hanno problemi legali di cui
Bologna da più di trent'an-
part-time non può permettersi una
riconoscibili, la gente passa accanto
non hanno il minimo sospetto. Tanto
ni, da quando era una bambina. Per
casa di tre stanze. Come primo
ad una macchina e non guarda den-
per fare un esempio, l'anno scorso
tanti anni ha avuto una vita norma-
passo decide di chiedere un anticipo
tro. In genere si tratta di persone
abbiamo avuto un caso di un nostro
le: le scuole finite presto, un matri-
sullo stipendio al suo datore di lavo-
che cercano di
evitare la strada e
utente che era stato processato ed
monio con un uomo che ama, e un
ro. Ma è una cosa che non può reg-
provano a resistere ad oltranza in
assolto per ricettazione, tutto senza
piccolo lavoro part time in una sar-
gere, ben presto capisce che non ce
attesa di trovare un alloggio o una
che lui ne sapesse nulla. Lo ha sco-
toria, tanto per contribuire un po' al
la farà mai. Chiede informazioni in
stanza. Il problema è che vivere in
perto anni dopo perché l'avvocato
bilancio familiare. Figli non ne sono
giro, e qualcuno gli consiglia di
macchina comporta moltissimi disa-
che lo aveva difeso lo cercava per
arrivati, il destino ha deciso così.
rivolgersi ai servizi sociali per avere
gi a cui generalmente non si pensa:
essere pagato. Anche in quel caso
Suo marito fa il camionista, ed è
un alloggio popolare. I servizi socia-
oltre a dover vivere in una condizio-
siamo dovuti intervenire noi. Quella
spesso fuori per lavoro. Per avere
li, però, purtroppo non possono aiu-
ne di precarietà estrema, senza pri-
persona viveva ancora in dormito-
un po' di compagnia durante le lun-
tarla. E' un caso particolare, ha un
vacy, senza poter riposare, senza
rio, e non poteva certo permettersi
ghe assenze del marito Anna in casa
lavoro, una casa, e anche se tutto
potersi curare della propria persona,
di pagare quell'onorario all'avvoca-
con se ha preso un cane, a cui vuole
sta per crollare, non c'è nulla da
non si ha nemmeno un indirizzo
to." "Nel caso della signora Anna,
un bene dell'anima.
fare. I requisiti non ci sono, i servizi
dove ricevere comunicazioni. E' faci-
prosegue Mumolo, abbiamo scoper-
non faranno nulla. "Per dare un
le che in simili condizioni nascano
to che aveva dei procedimenti in
Tutto sembra andare per il meglio
alloggio d'emergenza devono con-
moltissimi nuovi problemi che si
corso per delle multe che non le
quando un giorno inizia quello che
correre una serie di condizioni" - ci
vanno ad aggiungere agli altri."
erano state notificate."
per Anna è "un incubo da film, pro-
dice Antonio Mumolo. "In genere si
A
4 piazza grande • n°124 • 05.06
L’inchiesta del mese
Le multe per moltissime persone
sempre più persone che non vivono
che finiscono in strada sono un pro-
in strada, e da una ricerca effettuata
blema grave. Se si vive in strada,
dalla Caritas, risulta che una lar-
infatti, aumentano in maniera espo-
ghissima percentuale di chi nel 2005
nenziale i rischi di ricevere sanzioni.
in Italia si è rivolto alle mense per i
"Si prendono multe sugli autobus
poveri non vive in strada, ma ha
dove la gente si siede tutto il giorno
una casa, e a volte anche un lavoro,
per ripararsi dal freddo, sui treni
ma con il proprio stipendio non rie-
dove si viaggia senza biglietto, ma
sce a sostenere le spese. Sono in
anche in situazioni del tutto comuni.
aumento costante i mutui sulla
"A un nostro utente, ci dice ancora
casa, e l'indebitamento generale
l'Avvocato Mumolo,
è capitato di
della popolazione italiana nei con-
essere multato perché aveva attra-
fronti delle banche non aveva mai
versato la strada dove non c'erano
registrato cifre simili negli ultimi
le strisce. A un senza tetto basta
decenni, e nello stesso momento
poco per essere notato, i suoi com-
sono sempre di più le procedure di
portamenti sono sempre più visibili
sfratto che vengono inoltrate contro
di quelli della gente comune."
persone che lavorano, ma che non
riescono a sostenere un affitto.
Se le multe non vengono pagate,
poi, si raddoppiano in poco tempo, e
la somma di queste cifre può essere
molto alta, al punto di poter impedire a una persona di rientrare in un
percorso di vita comune. Ma i problemi non finiscono qui: "Se uno ha
tante multe, prosegue Mumolo, in
genere rischia il foglio di via dalla
Questura, che, come
sappiamo è
un provvedimento che dovrebbe
riguardare solamente le persone
socialmente pericolose"
Generalmente è possibile togliere le
multe ai senza fissa dimora che
dimostrano di essere nullatenenti,
cosa riuscita anche nel caso della
signora Anna. "Dopo aver provveduto a cancellare le multe ci siamo dati
da fare per portare avanti la pratica
della separazione. In casi come questi la separazione deve essere
necessariamente giudiziale, dunque
non consensuale, ed è più difficile
perchè bisogna comunque notificare
gli atti al coniuge irreperibile secondo quanto prevede il codice e cioè
presso la casa comunale dell'ultima
residenza conosciuta."
Una volta ottenuta la separazione,
gli avvocati hanno aiutato la signora
"Dal 2001 a oggi Avvocato di Strada
ha aperto circa 750 pratiche legali,
dice Antonio Mumolo, e possiamo
dire che tutte quelle persone sono
finite in strada per 750 motivi diversi, anche se le problematiche che
derivano dall'assenza di lavoro stanno aumentando sempre di più.""Con
l'attuale normativa in materia di
lavoro, conclude Antonio Mumolo, se
una persona di una certa età perde
il lavoro fisso le possibilità di ottenerne un altro sono realisticamente
inesistenti. Chi è licenziato ed ha
un'età sopra i 45 anni oggi si adatta
a svolgere lavori precari in una
situazione di sfruttamento. E se non
ha a disposizione una famiglia o un
gruppo di amici che lo sostiene, le
cose fanno presto a prendere una
brutta piega."
di Jacopo Fiorentino
[email protected]
(Un particolare ringraziamento
ad Antonio Dercenno,
per il prezioso aiuto nella
ricostruzione della vicenda)
Avvocato
di Strada
in Italia
Il progetto "Avvocato di strada",
realizzato per la prima volta nell'ambito dell' Associazione Amici di
Piazza Grande Onlus, nasce a
Bologna nel 2000. Il progetto ha
come obiettivo fondamentale la
tutela dei diritti delle persone senza
fissa dimora.
L'esperienza nasce dalla necessità di
poter garantire un apporto giuridico
qualificato a quei cittadini privati dei
loro diritti fondamentali. La tutela
legale viene prestata presso un ufficio, il cosiddetto "sportello", organizzato come un vero e proprio studio legale nell'accoglienza, nella
consulenza e nella apertura delle
pratiche.
Gli obiettivi
Uno degli obiettivi istituzionali del
Progetto Avvocato di Strada è quello
di esportare il proprio modello nelle
città dove risiedono persone senza
fissa dimora. Per raggiungere tale
obiettivo i volontari dello sportello di
Bologna contattano associazioni che
si occupano di persone senza fissa
dimora e avvocati di varie città, per
valutare insieme la possibilità di
aprire, in quelle realtà, uno sportello
di Avvocato di Strada.
“Vogliamo creare in ogni città, una
rete in grado di coinvolgere associazioni, centri per i diritti, sindacati,
per dialogare su questi temi: a
Bologna è già stata costituita. Ma
vogliamo anche raccogliere tutti i
casi seguiti sull´esclusione sociale".
Antonio Mumolo
Il Coordinamento Nazionale
di Coordinamento Nazionale, pensata per cercare di favorire una crescita comune delle esperienze. Oggi gli
Avvocati di Strada sono presenti a
Bologna, Bolzano, Ferrara, Verona,
Padova, Bari, Foggia, Trieste,
Venezia e Lecce. Domani speriamo
che queste città possano essere
molte di più.
Come collaborare
Si può collaborare con il progetto
Avvocato di Strada in varie maniere:
1) Avvocati, associazioni, privati cittadini possono contattare lo sportello di Bologna e valutare insieme
l’opportunità di aprire un nuovo
sportello di Avvocato di Strada nella
propria città, sul modello originale
realizzato a Bologna.
2) Avvocati, giornalisti, enti pubblici
o privati, privati cittadini, possono
collaborare alla diffusione del progetto Avvocato di Strada, organizzando eventi, convegni, e iniziative
varie che possono servire a far
conoscere e diffondere il più possibile, in Italia e all’estero, questa esperienza.
3) Avvocati, giornalisti, enti pubblici
o privati, privati cittadini, possono
contribuire attivamente alla ricerca
fondi per il finanziamento del
Progetto organizzando cene, ed
eventi, oppure devolvendo al
Progetto parte delle entrante provenienti dalla vittoria di cause di rilevanza sociale.
4) Gli avvocati di altre città, dove
non esiste uno sportello di Avvocato
di Strada, possono rendersi disponibili per eventuali domiciliazioni sul
proprio territorio.
Info
Maggiori informazioni si trovano nel
sito di Avvocato di Strada,
http://www.avvocatodistrada.it
Gli sportelli legali di Avvocato di
Strada sono legati da una struttura
Mappa Avvocato di Strada in Italia
Anna è riuscita ad ottenere un piccolo alloggio popolare, e a ritrovare
la serenità necessaria per cercare
un nuovo lavoro. Oggi la situazione
drammatica di pochi mesi fa è lontana, ma per lei è difficile dimenticare.
"Ho vissuto un incubo lungo troppi
mesi, conclude amara la signora
Anna, senza l'aiuto di nessuno,
senza sapere perché capitava proprio a me. Nel frattempo gli amici di
prima sono scomparsi, e anche se
vorrei lasciarmi tutto alle spalle non
è semplice fare come se niente
fosse."
Dal 2001, anno della nascita di
Avvocato di Strada ad oggi, sono
cambiate molte cose all'interno della
società italiana. I dati provenienti
dalle ricerche di settore dicono che
sempre più persone finiscono in
strada, e molte altre ancora vanno a
fare parte di quella ampia fascia
sociale cosiddetta "dei nuovi poveri". Si rivolgono ai servizi sociali
piazza grande • n°124 • 05.06
5
L’inchiesta del mese
la canzone".
Da qualche giorno Mario ha preso
una vespa in prestito da un suo
amico e con questa riesce a raggiungere il suo nuovo posto di lavoro all'interporto: logistica e movimento merci, la sua specialità.
Aspetta il primo stipendio dalla cooperativa per provare a trasferirsi dal
dormitorio.
"Quello delle cooperative è un lavoro
da mercenari, ti chiamano quando
hanno bisogno. Ma va bene così,
adesso le cose vanno bene anche
con la famiglia, ci vediamo molto
spesso, più di quanto ha stabilito il
giudice."
Nuovi poveri
al debutto
Storie come quella di Mario se ne
sentono tante al Centro d'ascolto
italiani della Caritas. Maura Fabbri,
responsabile del Centro, dice che dei
3.579 colloqui effettuati nel 2005 (le
persone ascoltate sono state 708)
995
Foto da Indymedia.org
riguardavano
residenti
a
Bologna, per i quali il problema basilare era economico.
Nelle storie delle persone che si
la mancanza del lavoro è una conse-
sono cominciati i problemi economici
rivolgono agli sportelli sociali o
guenza. "Durante i colloqui la frase
e ho perso quel buon livello sociale
"Quando ho cominciato a lavorare
ai centri d'ascolto della Caritas
che ricorre è "se trovo un lavoro
che avevo. Da lì sono nati i problemi
nel '94, la procedura era dare il ser-
la parola "lavoro" si accompa-
sono a posto", ma poi non è così -
con mia moglie e abbiamo deciso
vizio mensa per un mese, durante il
gna
due:
dice Claudia Canuti - preferiscono
che era meglio per tutti separarci."
quale si aiutava la persona cercare
"intermittente".
fare lavori in cui è facile essere
Mario prende allora una casa in affit-
lavoro, al massimo si dava un altro
L'accesso ai servizi sociali pub-
sostituiti.
La precarietà non ti per-
to fuori Bologna e si trova un altro
mese per aspettare la prima paga.
blici o erogati da associazioni
mette di programmare una vita
lavoro, ma gli va male, perde il
Oggi è inconcepibile un intervento di
private è solitamente preceduto
regolare, ma per questa fascia di
posto e non ha più soldi per l'affitto.
questo tipo. E sono cresciute le pre-
da un colloquio nel quale gli
utenza va anche bene, credo che gli
È costretto ad andare in dormitorio.
tese, per fare il lavapiatti è richiesto
utenti espongono i loro proble-
utenti del centro diurno siano più
Comincia e bere qualche bicchiere di
l'inglese, per fare il magazziniere
mi. Le storie che si raccolgono,
pronti dei neo-laureati ad accettare
troppo.
devi sapere usare il computer, per le
più che delineare una figura di
la precarietà. Anche se questo fini-
"disagiato-tipo", sono un buon
sce per favorire la cronicizzazione
"A un certo punto ho capito che non
Anche per i lavori di basso profilo
strumento per indagare sul livel-
del disagio."
andavo lontano così, e mi sono
sono richieste grandi competenze."
sempre
"perso"
e
ad
altre
lo di decomposizione della
pulizie devi essere automunito.
rivolto all'ospedale maggiore per
società in cui viviamo.
La figura del tossicodipendente, per
essere aiutato a smettere. E ce l'ho
Maura Fabbri parla di una nuova
A
il quale il lavoro intermittente è una
fatta. Sono stato assunto da una
utenza, non più senza tetto, ma
ver perso il lavoro, oppure
risorsa compatibile con il proprio
cooperativa come magazziniere e ho
famiglie con bollette arretrate da
averne uno solo per qual-
stile di vita, non esaurisce il quadro
trovato una stanza a pagamento da
pagare, operai ultracinquantenni, e
che mese sono caratteristi-
dei rapporti tra lavoro e esclusione
padre Marella. Ma anche quella volta
risparmiatori coinvolti dal crak di
che che accomunano molti utenti dei
sociale. I forti cambiamenti del mer-
la fortuna non mi ha aiutato. La coo-
Parmalat. A volte bisogna interveni-
servizi, ma allo stesso tempo indivi-
cato del lavoro in direzione di flessi-
perativa non aveva più lavoro e ha
re tempestivamente per evitare che
duano due categorie diverse di per-
bilità e precarietà, portano nuove
mandato via me e altre 20 persone.
queste persone finiscono nella trap-
sone.
figure a sporgersi oltre la soglia
Di nuovo senza soldi per l'affitto,
pola dell'usura.
della povertà. Come confermano gli
sono tornato al dormitorio."
Un lavoro precario è presente nella
operatori degli sportelli sociali, sta
vita di molti giovani dipendenti da
nascendo una nuova tipologia di
Comincia allora la peregrinazione tra
sicuramente una tendenza in cresci-
droghe o alcol, ma in questi casi non
utenza che chiede espressamente il
le agenzie interinali, ma Mario ha
ta. Per chi non ha le spalle larghe,
è la scarsa stabilità lavorativa a
reinserimento nel mondo del lavoro,
cinquant'anni, un'età fatale per i
non ha una rete sociale o familiare
determinare il disagio, tutt'altro. "La
oppure un sostegno economico per
disoccupati.
di protezione, la flessibilità, introdot-
radice del problema è la dipendenza
poter fronteggiare le spese quotidia-
-dice Concetta Patuanello, front offi-
ne.
ce del progetto Oltre la Strada -
"Non abbiamo dati numerici, ma è
ta dalle nuove politiche del lavoro,
"Ho un buon curriculum, sono perito
diventa solo precarietà. Come fa a
chimico e ho sempre lavorato per
uscire da un dormitorio una persona
che trova contratti di soli due mesi?"
quasi tutti i nostri utenti hanno fatto
Tra i 60 ospiti del dormitorio
ditte importanti, ma mi sono visto
lavori part time, per qualche mese,
Zaccarelli, sono solo tre le persone
sbattere la porta in faccia per la mia
ma probabilmente non riuscirebbero
che hanno un lavoro attualmente.
età. Sono stato in tutte le agenzie
a sostenere impegni lavorativi più
Una di queste, Mario, racconta la
interinali di Bologna, ma è inutile
stabili. Si lavora come facchino per
sua storia di "nuovo escluso" che ha
presentarsi con una grande espe-
di Leonardo Tancredi
[email protected]
tirare su un po' di soldi e poi basta.
conosciuto, per quasi tutta la sua
rienza lavorativa e buone competen-
Paradossalmente si potrebbe dire
esistenza, un lavoro stabile e una
ze se poi ti considerano vecchio e
che la flessibilità sia addirittura fun-
vita agiata.
tonto. E se non è per l'età, ti scarta-
zionale a una vita condizionata dalla
no per le competenze. Mi veniva
dipendenza."
"É stato un problema di lavoro unito
richiesta la macchina e l'uso del
Elementi simili emergono dai rac-
a problemi familiari, le due cose
computer, ma io avevo sempre lavo-
conti delle persone che si rivolgono
vanno di pari passo. Avevo un'azien-
rato in collaborazione con persone
allo Sportello sociale di via del Porto.
da mia, ero sposato da diciotto anni
che gestivano il computer, mentre io
I problemi sono la tossicodipenden-
con due figli. Le cose andavano
facevo il resto. "Lasci pure il curricu-
za e la rottura dei legami familiari,
bene, poi per cause concatenate
lum, ci facciamo vivi noi" era questa
6 piazza grande • n°124 • 05.06
L’inchiesta del mese
Vite sospese
tra precarietà
e diritti negati
Intervista a Robert Castel
a cura di Maurizio Bergamaschi
Riportiamo in questa pagina un
estratto di un'intervista al sociologo francese Robert Castel,
pubblicata nel volume curato
dalla Federazione Italiana
Organismi persone senza dimora
(FIO.psd), Grave emarginazione
e interventi di rete. Strategie e
opportunità di cambiamento,
Angeli, Milano, 2006.
Robert Castel, direttore di ricerca di Sociologia dei Movimenti
Sociali presso l'Ecole des Hautes
Etudes en Sciences Sociales, è
autore di diversi saggi; recentemente in italiano ha pubblicato
"L'insicurezza sociale. Che cosa
significa essere protetti?"
(Einaudi, 2004). A partire dagli
anni Novanta ha approfondito le
diverse forme che ha assunto la
questione sociale anche in una
prospettiva storica, privilegiandone aspetti relativi alla contemporaneità.
L
ei sostiene che oggi non vi
sia una cesura fra " inclusi " ed " esclusi ", ma
piuttosto un continuum di posizioni. Può spiegare cosa intende
per désaffiliation?
(…) Soprattutto negli anni Novanta,
c'è stata una sorta di inflazione del
concetto di esclusione. Dal mio
punto di vista, l'uso di questo termine è pericoloso per molte ragioni.
Innanzitutto, quando parliamo di
esclusione, diamo una connotazione
esclusivamente negativa alla situazione che intendiamo designare.
Inoltre il termine viene applicato a
condizioni di vita del tutto diverse ed
eterogenee. Si dirà che un disoccupato di lungo periodo è un escluso,
che il giovane che vive nella periferia
di una grande città è un escluso, ma
le due realtà non sono assolutamente assimilabili: i due soggetti non
hanno la stessa traiettoria biografica, né lo stesso vissuto e destino
sociale. Inoltre, ed è il limite principale, la nozione di "esclusione" è
una categoria statica, prende cioè
semplicemente atto che ci sono degli
esclusi. Il mio approccio tende piuttosto a privilegiare la dimensione
processuale dei fatti sociali, la dinamica di quei processi che, a volte, si
concludono nella cosiddetta "esclusione", ma che iniziano comunque
prima, spesso al centro della vita
sociale, ad esempio nelle trasformazioni che investono le imprese. Mi
sembra che sia necessario ridisegnare un continuum di posizioni fra gli
"integrati" e coloro che vivono una
situazione di vulnerabilità e precarietà. All'interno di questa riflessione
ho proposto la nozione di désaffiliation, che mi è sembrata più euristica, in quanto mette in evidenza questa dinamica e offre maggiori possibilità alla riflessione rispetto alla
Cartelli “precari”. Foto da Indymedia
dicotomia "inclusi/esclusi". Perché
quelle persone sono giunte a vivere
la condizione di "esclusi"? Qual è
stata la loro traiettoria? Quale il processo? La désaffiliation è un processo di scollamento/distaccamento dai
sistemi di protezione (…), di destabilizzazione degli stabili. (…)
Lei ritiene dunque che vi sia un
rapporto tra désaffiliation e precarietà del lavoro e più in generale della vita?
Sì. Se esaminiamo la situazione
conseguente alla II guerra mondiale,
che è durata fino a circa la metà
degli anni Settanta, notiamo che la
maggior parte della popolazione era
integrata sulla base di una condizione salariale solida. Vi era una
povertà periferica (…) che comunque
sembrava in via di assorbimento.
Dall'inizio degli anni Ottanta, invece,
si prende coscienza che (…) diversi
settori della popolazione vivono un
processo di destabilizzazione. È in
questo momento che si è cominciato
a parlare di "nuove povertà". È una
nozione discutibile, ma significava, in
quel contesto, che non ci si trovava
più di fronte alle povertà conosciute,
bensì ad individui che pur avendo
condotto una vita "normale", in
seguito al cambiamento della congiuntura socio-economica, si trovavano ora privi di supporti. Io penso
che in questi casi, quando i supporti
si fragilizzano con la crisi della
società salariale, si possa applicare
la nozione di désaffiliation, insieme
ad altre nozioni come quella di vulnerabilità, perché spesso, prima di
arrivare alla fine del processo (…) vi
sono situazioni intermedie, precarie,
caratterizzate dall'incertezza, che mi
sembra diventino sempre più numerose nella nostra società, soprattutto
rispetto agli anni Settanta. (…)
Nella sua analisi il concetto di
supporto occupa una posizione
centrale. Può ritornarvi?
Certe concezioni dell'individuo,
sostenute dal pensiero liberista e
neo-liberista e oggi dominanti, mi
sembrano completamente false.
Rappresentano il singolo come dotato in se stesso di autonomia, indipendenza e di capacità di iniziativa,
un individuo che dovrebbe solo essere liberato dai vincoli e dagli obblighi
burocratici e statali per manifestare
pienamente la sua individualità sul
piano personale e sociale, mi sembrano completamente false. È una
concezione che presuppone l'individuo come un dato, che non dipende
dalle condizioni storiche e sociali in
cui si trova a vivere. Io intendo (…)
mostrare ciò che vi è alle spalle dell'individuo e ciò che gli permette di
vivere come tale. Un individuo non
sta in piedi da solo, indipendentemente dalla sua iscrizione in ambiti
collettivi: non è un atomo, come si
credeva agli inizi dell'età moderna.
Per essere un individuo dotato di un
minimo di indipendenza sociale servono alcuni supporti, uno zoccolo su
cui appoggiarsi. Un individuo, per
essere tale, nel senso positivo del
termine, ovvero qualcuno che gode
di un minimo di indipendenza e di
autonomia, necessita di supporti.
Storicamente questi supporti sono
cambiati e non sono dati una volta
per tutte: intorno al XVIII secolo il
supporto principale era la proprietà
privata. (…) Con la proprietà, l'individuo si sottraeva alla subordinazione e conquistava una propria indipendenza. Questo poneva l'enorme
questione dei non-proprietari (…):
per questi saranno costruiti altri tipi
di supporto, in particolare protezioni
e diritti sociali legati al lavoro. Ho
proposto (…) di chiamare "proprietà
sociale" questo equivalente della
proprietà per coloro che non sono
proprietari. È una sorta di omologo
della proprietà privata per l'individuo
non proprietario, che gli assicura
protezione e sicurezza sociale, nonché indipendenza ed autonomia,
grazie ai diritti che si costruiscono
sulla base del lavoro. La proprietà
sociale è il supporto che assicura
all'individuo non proprietario consistenza e indipendenza, andando a
costituire le basi di quello che oggi
chiamiamo Stato sociale.
Dunque, cosa significa oggi essere protetti?
Essere protetti significa, per la maggior parte delle persone, beneficiare
di risorse e di alcuni diritti sociali di
base, anche se non si è proprietari.
Tra questi diritti vi è ad esempio il
diritto di essere curati quando si è
ammalati, nonché il diritto alla casa.
È difficilmente immaginabile infatti,
che una persona sulla strada possa
condurre una vita indipendente.
Questi diritti sociali fondamentali
sono il supporto di base per essere
un individuo a pieno titolo; in assenza di questi "si vive alla giornata",
come si diceva nel XIX secolo, si è
alla mercé di qualsiasi incidente di
percorso, malattia o altro, che
destabilizza l'individuo e lo fa cadere
nell'indigenza. (…)
a cura di
Maurizio Bergamaschi
piazza grande • n°124 • 05.06 7
L’inchiesta del mese
sfogliando il suo curriculum, gli
fanno capire di non avere niente
di adatto alla sua figura professionale. "Allora feci un cv finto,
togliendo la laurea e inserendo
esperienze inventate - ammette Mi chiamarono dalla Crefy's per
una sostituzione di 3 mesi presso
la segreteria degli uffici commerciali di un'importante azienda alimentare".
Nel frattempo, Vittorio contatta
una multinazionale che lo assume
a tempo determinato per un anno
e da cui va via nell'aprile del
2005, devastato dall'atmosfera
tesa e opprimente che lì si respirava. Il nuovo incarico arriva a
settembre, per due mesi, un contratto a progetto per una rinomata società di consulenza milanel'orario lavorativo", puntualizza.
Certo è che Gianni di questa col-
A queste aziende Gianni ci era
laborazione se ne fa ben poco. A
arrivato da solo, presentando il
stento riesce a pagare l'affitto,
proprio curriculum. Alla Doxa
una stanza condivisa con la sua
avevano quasi tutti la sua età, tra
ragazza in una casa abitata da
Le esistenze precarie parlano
i 20 e i 30 anni, mentre alla
altre 3 persone. Sta cercando
lingue diverse, incarnano
Telesurvey c'erano soprattutto
qualcos'altro, vorrebbe prendere
situazioni che spesso è diffici-
persone tra i 50 e i 60 anni, che
anche qui contatti con il settore
le mettere a confronto e vis-
in questo modo arrotondavano lo
musicale, "ma a Bologna è tutto
suti molto distanti l'uno dal-
stipendio. Anche Gianni aveva
più difficile - dice - e, poi, tra un
l'altro. Il precariato, quello
bisogno di arrotondare il magro
lavoro e l'altro ne passa di
degli ultimi 8-10 anni, non fa
stipendio da operatore di call
tempo. Ovviamente non penso
classe. E questo è quello che
center e ci riusciva lavorando
neanche alle vacanze e ai concer-
doveva essere. Lavoratori
come tecnico audio/luci, in nero.
ti rompo i coglioni per entrare
divisi, incapaci di fare fronte
Ma, se a Milano ci erano voluti
gratis, mentre se avessi i soldi
comune e di rivendicare diritti
più o meno 10 giorni per trovare
potrei pagare tranquillamente il
negati. Eppure, tutte queste
un lavoro, arrivato a Bologna le
biglietto".
vite sono legate, appese all'u-
cose si complicano. Così, si rivol-
nico filo del tempo, quello in
ge anche alle agenzie interinali,
Vittorio è un ingegnere gestionale
cui si riesce a lavorare e quel-
dove però è costretto a rinuncia-
di 35 anni. A Bologna ci ha fatto
lo in cui si sta a casa.
re anche alle poche offerte di
l'università e, come molti, è
Qui ci sono soltanto due sto-
lavoro di uno, due mesi, che gli
rimasto a vivere qui.
rie, che percorrono strade
vengono fatte, perché non auto-
diverse per incontrarsi nello
munito. Soltanto una volta riesce
La sua storia professionale
stesso punto.
a lavorare con le agenzie, per
comincia all'inizio del 2001 quan-
due mesi, alle Poste. "Lì - precisa
do, a tre mesi dalla laurea, viene
ianni viene da Foggia, è
- mi sono accorto che la mia
assunto a tempo indeterminato in
diplomato, ha 28 anni e
retribuzione era molto inferiore a
una grossa società di consulenza
lavora da quando ne
quella di chi era assunto diretta-
informatica. Poco dopo aver con-
mente dalle Poste".
cluso il periodo di formazione,
Tempi da
precario
G
aveva 18.
però, i vertici dell'azienda cominÈ arrivato a Bologna lo scorso
Attualmente, da circa 2 mesi,
ciano a dire che tira aria di crisi e
autunno. Prima viveva a Milano,
Gianni presta collaborazione
a mettere molti dipendenti,
dove aveva lavorato per 2 anni
occasionale per una cooperativa
Vittorio compreso, in cassa inte-
nei
e
di servizi che riunisce una decina
grazione.
Telesurvey con contratti di colla-
di cooperative di dimensioni infe-
borazione a progetto. Il tutto per
riori e si avvale di circa 200 colla-
A marzo 2003, Vittorio non ha
5,17 euro all'ora, con pagamento
boratori. Anche qui guadagna
più un lavoro ma è tranquillo,
a 60gg, anche se "alla Doxa
5,17 euro all'ora e gli straordinari
convinto di poterne trovare altri
sabato e domenica prendevi 7
non vengono retribuiti in modo
con facilità. A giugno, però, anco-
euro, mentre alla Telesurvey sca-
diverso.
ra niente. Così, decide di fare il
call
center
di
Doxa
lavano anche la pausa caffè dal8 piazza grande • n°124 • 05.06
giro delle agenzie interinali che,
se, ma a novembre si trova di
nuovo senza lavoro, dopo aver
rinunciato ad una vaga proposta
per altri tre mesi, dalla stessa
società. A gennaio 2006 viene
contattato da piccole agenzie
interinali che si occupano di
reclutare figure professionali
molto specializzate per società di
consulenza che, "a differenza del
passato, anche della mia passata
esperienza, non assumono più
con l'idea di tenere una risorsa
all'interno; in questi casi si lavora
a partita iva o come cocopro",
ricorda Vittorio, che si sta muovendo anche tramite autocandidature, cercando di avviare una
carriera da libero professionista e
proponendosi pure, in questo
periodo, presso cooperative di
servizi.
Ultimamente gli è capitato tra le
mani un annuncio per ingegneri
meccanici, molto richiesti, per
andare
a
fare
gli
operai.
"Richiedesi buona manualità in
vista di inserimento sulle linee
produttive - conclude Vittorio,
recitando il testo dell'annuncio Lo stesso è successo nella multinazionale in cui lavoravo, dove i
neo ingegneri venivano chiamati
a luglio per sostituire gli operai in
ferie".
di Mariella Libergoli
[email protected]
L’inchiesta del mese
Nuovo
contratto,
stessi
problemi.
Gli effetti della 30/2003
Gran parte delle nuove opportunità di lavoro per i giovani (ma
non solo per loro) non contemplano lo stipendio alla fine del
mese, un orario fisso, garanzie
contro il licenziamento, tutele
durante la malattia o la maternità.
Una ricerca promossa dalla
NidiL-Cgil, sindacato che tutela le
nuove identità di lavoro, pubblicata nell'Ottobre del 2005, indaga sul popolo dei collaboratori,
sull'impatto che la legge 30/03
ha avuto sul mercato del lavoro e
verifica se gli obiettivi che la
stessa legge si proponeva siano
stati, o meno, raggiunti a più di
due anni di distanza dalla sua
entrata in vigore.
L
a ricerca ha analizzato il mondo
delle collaborazioni nelle sue
diverse articolazioni. Tra
Giugno e Agosto 2005 sono stati
intervistati circa 650 lavoratori e
lavoratrici che, al momento della
rilevazione, avevano un contratto a
progetto, di collaborazione occasionale o di collaborazione coordinata
continuativa.
La legge 30 partiva dall'assunto che
la diversificazione delle forme contrattuali fosse una strategia vincente
per far crescere l'occupazione.
Obiettivo dichiarato della riforma era
quello di produrre fenomeni evolutivi
nelle forme contrattuali già in essere,
in particolare nell'area del lavoro
parasubordinato.
A più di due anni dall'entrata in vigore della legge 30/2003 quasi la metà
dei collaboratori coordinati e continuativi è un lavoratore a progetto.
"In buona sostanza - è scritto nella
ricerca - l'effetto della legge 30 sul
mondo dei collaboratori non è stato
altro che un passaggio più formale
che sostanziale da una forma di collaborazione a un'altra". Nel dettaglio
l'indagine mostra che il 46% dei collaboratori coordinati e continuativi, i
cosiddetti co.co.co., è oggi un lavoratore a progetto; della restante
parte, il 23% è rimasto un co.co.co
nel pubblico impiego, dove negli ultimi anni la pratica di attivare questo
tipo di contratti, soprattutto a livello
locale, si è ampiamente diffusa. Il
5,8%, invece, "è stato indotto dal
proprio committente ad aprire la partita Iva, con un aggravio di costi,
rischi e, in generale, con un aumento
dell'incertezza".
Il paradosso, osserva ancora la ricerca, è che nella stragrande maggioranza dei casi, quale che sia la formula del contratto, questi lavoratori
non sono affatto autonomi: non solo,
infatti, il 76% degli intervistati lavora
per un unico datore di lavoro, ma il
76,7% di essi lavora presso l'azienda, l'80% è tenuto a rispettare un
orario di lavoro, e al 74% è richiesta
una presenza quotidiana sul luogo di
lavoro.
"Colpisce inoltre il fatto - si legge
nell'indagine - che oltre la metà dei
collaboratori svolga un orario superiore a quello standard, ossia più di
38 ore a settimana, soprattutto nel
privato. E che, nonostante gli orari
lavorativi lunghi, ben il 46% ha una
retribuzione inferiore a 1.000 euro al
mese".
La riforma - secondo la ricerca - non
ha trasformato in lavoratori stabili i
'falsi collaboratori' (soltanto il 6,5%
degli ex collaboratori ha oggi un contratto a tempo indeterminato), non
ha creato nuovi posti di lavoro (il
7,3% degli ex co.co.co , soprattutto
donne e lavoratori meridionali, oggi
non lavora più o lavora senza alcun
tipo di contratto), non dà prospettive
(solo il 6% degli attuali collaboratori
pensa che allo scadere dell'attuale
contratto verrà assunto), non ha
migliorato le tutele (dalla maternità
ai diritti sindacali, alla malattia).
L'unica conseguenza della riforma,
secondo il sindacato degli atipici, è
stata la diminuzione delle tutele per
chi lavora e non la riduzione della
precarietà esistente (anzi), né l'emersione nel lavoro regolare di chi si
trovava in nero.
Quanto al profilo di tali lavoratori
flessibili, si tratta di un popolazione
molto istruita, con un'elevata presenza di figure professionali medioalte: tra gli intervistati, ben i due
terzi svolgono una professione cosiddetta 'intellettuale' o 'tecnica'.
Mentre, riguardo all' età, dalla ricerca emerge che una buona parte dei
collaboratori appartiene alla "generazione dei trentenni, quella degli
'adulti-giovani', tutt'altro che al
primo ingresso nel mercato del lavoro". Una quota significativa di loro
vive con i genitori, la stragrande
maggioranza
non
ha
figli.
Preoccupante la condizione delle collaboratrici donne: alla soglia dei 40
anni soltanto il 40% di loro ha dei
figli.
Poco o nulla soddisfatti della propria
situazione (solo il 28% giudica la
propria situazione lavorativa migliorata), tra i motivi di malcontento gli
intervistati indicano la retribuzione,
la mancata possibilità di crescita professionale, il mancato coinvolgimento
nelle decisioni aziendali, le inesistenti
tutele sociali.
L'ambizione maggiore (41%) è quindi la stabilizzazione della propria
posizione lavorativa, ma c'é una
buona fetta (20%, che sale al 40 tra
quanti hanno più di 40 anni) per la
quale la priorità è la questione previdenziale, ma per oltre il 41% dei
lavoratori flessibili il reddito percepito é troppo basso perché possa permettersi versamenti contributivi più
alti.
A distanza di due anni dall'introduzione della legge 30, dunque, la condizione dei collaboratori non ha subito quei cambiamenti che avrebbero
dovuto rendere più accettabile la loro
condizione, che invece appare immutata.
di Laura Caretto
[email protected]
La precarietà uccide. Proteste in Spagna
Legge
30/2003
Cosa dice la
Legge Biagi?
Approvata nel Febbraio 2003 e fortemente contestata dal centro sinistra,
la legge delega n 30, meglio conosciuta come legge Biagi, ha ridisegnato il mercato del lavoro italiano.
Scompaiono i contratti di formazione
e quelli di collaborazione coordinata
continuativa (co.co.co) per lasciare il
posto a nuove tipologie di contratto.
L'obbiettivo della riforma Biagi è di
rendere più facile l'incontro tra
domanda e offerta, migliorando "la
capacità di inserimento professionale
dei disoccupati e di quanti sono in
cerca di una prima occupazione, con
particolare riguardo alle donne e ai
giovani" (art.1).
Partendo dalla convinzione che la
competitività passa attraverso la flessibilità, la riforma punta ad equilibrare l'esigenza del lavoratore di disporre
di una parte del tempo per finalità
diverse dal lavoro e quella dell'impresa di ampliare o modificare l'orario di
lavoro in relazione all'emergere di
nuove esigenze legate alla produzione.
Con l'entrata in vigore della Legge 30
le imprese hanno decine di possibili
contratti di lavoro tra cui scegliere
(art 4), ne vediamo alcuni:
"Somministrazione a tempo determinato o indeterminato (lo staff leasing): prende il posto del lavoro interinale ed è pienamente operativo dal
2004. Le aziende possono affittare
lavoratori a tempo determinato o
indeterminato, saranno i contratti collettivi a porre dei paletti stabilendo
limiti quantitativi;
"Lavoro intermittente o a chiamata
(job on call): è una novità per l'ordinamento italiano, il lavoratore si
mette a disposizione del datore di
lavoro e aspetta la sua chiamata. La
prestazione viene svolta in maniera
discontinua e l'attesa della chiamata
viene ricompensata con una sorta di
indennità di disponibilità;
"Contratto di inserimento: ha sostituito il vecchio contratto di formazione e
lavoro. E' destinato ai giovani tra i 18
e i 29 anni, a disoccupati di lunga
durata fino ai 32 anni, a lavoratori
over 45 privi di occupazione, alle
donne residenti in aree svantaggiate
e ai disabili;
" Lavoro a progetto: ha di fatto preso
il posto delle vecchie co.co.co., le collaborazioni coordinate e continuative.
Il lavoratore assume l'incarico, senza
vincolo di subordinazione, di seguire
un progetto o un programma di lavoro concordando tempi, modi di lavoro
e compenso con il datore;
" Lavoro condiviso (job sharing): è un
lavoro atipico condiviso tra due persone che, in accordo con il datore, assumono un'unica obbligazione di lavoro.
Se uno dei due viene licenziato o si
dimette si estingue l'intero vincolo
contrattuale;
" Lavoro occasionale o accessorio:
può svolgerlo un lavoratore munito di
voucher (buoni prepagati) che serviranno per la retribuzione. La prestazione non può superare i 30 giorni e
un compenso di 3 mila euro. Questa
forma di contratto vuole far emergere
attività di breve durata quasi sempre
sommerse, quali baby sitting, badanti, lezioni private, etc;
" Lavoro part-time: la nuova disciplina introduce regole più flessibili, si
prevede la possibilità per il datore di
lavoro di chiedere prestazioni supplementari senza richiedere il consenso
del lavoratore a meno che il contratto
collettivo non disponga nulla in tal
senso.
Torna l'apprendistato, che potrà
cominciare a 15 anni e durare fino a 6
anni. Il datore di lavoro potrà assumere tanti apprendisti quanti sono i
lavoratori qualificati con la possibilità
di formarli dentro o fuori l'azienda,
ricevendo in cambio benefit e sconti.
La Borsa nazionale del Lavoro assume
il ruolo di nodo di scambio liberamente accessibile e consultabile in rete da
lavoratori e imprese grazie al portale
www.borsalavoro.it. E' possibile inserire candidature e richieste di personale senza rivolgersi ad alcun intermediario.
Con l'articolo 1 si sancisce la definitiva liberalizzazione del collocamento,
arrivano le agenzie per il lavoro,
strutture private polifunzionali che
puntano alla mediazione tra domanda
e offerta di lavoro. Anche enti locali,
Camere di commercio e Università
possono svolgere funzioni di collocamento. E' previsto un unico regime di
autorizzazione per i soggetti che svolgono attività di somministrazione,
intermediazione, ricerca e selezione
del personale.
piazza grande • n°124 • 05.06 9
L’inchiesta del mese
L’era del lavoro
precario tra
impoverimento
ed effetti
psicosociali
Diverse ricerche stanno
dimostrando che il lavoro
precario provoca effetti negativi in molti ambiti ambiti,
non solo di tipo economico,
ma anche inerenti alla sfera
psicosociale delle fasce lavorative. Ne abbiamo parlato
con il Prof. Guido Sarchielli,
docente di psicologia del
lavoro dell'Università di
Bologna.
P
rof. Sarchielli, quali
sono i principali effetti psicosociali provocati dal lavoro precario?
Gli effetti sono assai differenti a
seconda della natura del lavoro,
del tipo di contratto e delle persone coinvolte. Un conto è essere giovane all'inizio della carriera
o essere adulto, magari con una
famiglia da mantenere, essere
uomo o donna, essere in grado
di scegliere volontariamente un
certo tipo di lavoro o essere
costretti a fare quello che c'è.
Fra gli effetti di tipo personale,
ad esempio, si considera il
rischio di non riuscire ad essere
padroni della propria carriera
lavorativa: il lavoro diventa solo
"una cosa da fare" ora, senza un
piano di sviluppo per il futuro. E'
più difficile trovare un senso nel
lavoro svolto, impegnarsi sul
serio con aziende che dimostrano
di non accogliere appieno il lavoratore e si limitano ad "acquistare" ciò che serve al momento, al
prezzo migliore. In taluni casi, vi
è insoddisfazione e disinteresse
verso l'organizzazione al di là del
rispetto formale dei patti contrattuali.
I lavoratori precari si sentono
scoraggiati dai modi impersonali
con cui sono trattati sul lavoro,
dal modesto credito sociale, dall'insicurezza della situazione
attuale. Vivono in uno stato di
incertezza sul presente e sul
futuro. Il lavoro precario può
essere visto come una condizione di "nuova alienazione": i lavoratori temporanei (soprattutto
quelli interinali) incorrono nel
rischio di risultare alienati rispetto: a) al prodotto del loro lavoro,
b) ai colleghi di lavoro, dai quali
risultano separati, con scarsi e
brevi contatti sociali e spesso
mal considerati; c) a se stessi,
per la scarsa rilevanza dell'esperienza svolta.
Fra gli effetti di tipo collettivo
ricordiamo la messa in crisi delle
normali modalità di preparazione
alla vita lavorativa e di inserimento nell'organizzazione di
10 piazza grande • n°124 • 05.06
lavoro. Esse erano centrate su
uno scambio ragionevole di
impegno ed energie a fronte dell'integrazione in una comunità
organizzativa e del corrispettivo
economico per il lavoro svolto.
Lavorare da precari di fatto
impedisce l'equilibrio di questo
scambio. Perché le persone
dovrebbero coinvolgersi in modo
profondo con una azienda che
non è disponibile ad avviare
legami stabili nel tempo e che
obbliga, di fatto, a comportamenti individualistici di competizione tra lavoratori per un certo
posto di lavoro?
Quali sono le fasce sociali più
colpite da questo fenomeno?
I potenziali rischi di esclusione
sociale derivanti dalla diffusione
incontrollata della flessibilità
derivano in gran parte da fattori
di tipo socio-economico, che toccano ormai tutti i gruppi sociali.
In generale però si può dire che
l'inoccupazione e la disoccupazione si concentrano prevalentemente, e in modo fortemente
difforme dalla media europea,
tra i giovani, le donne e i lavoratori adulti/anziani.
Da notare poi che la protezione
sociale del lavoro è distribuita in
modo fortemente diseguale in
relazione all'età, ai livelli scolastici, al genere, al territorio di
appartenenza, alla tipologia e
alle dimensioni dell'impresa in
cui ci si trova a lavorare. Anche
l'accesso alla formazione continua o permanente è riservato a
poco meno del 30% delle persone che lavorano e distribuito in
modo da lasciare fuori da questa
opportunità i più deboli, i meno
istruiti, gli operai e coloro che
lavorano nelle piccole imprese.
E' evidente che chi ha meno
risorse (come sostegni famigliari,
livelli scolastici adeguati, competenze di base, ecc.) rischia di
"trovarsi spiazzato" e di rischiare
di essere ai margini della comunità sociale.
Si può dire che il lavoro precario provochi un effetto di
generale impoverimento?
Vi sono concreti elementi di
"impoverimento collettivo" sia
sul piano socio-economico che su
quello dei vissuti personali e
sociali di insoddisfazione, di
malessere sociale.
Essi riguardano, ad esempio:
a) Il problema del reddito e del
debito differito. La scarsa disponibilità di reddito connessa a
lavori brevi e spezzettati nel
tempo (che implica anche modesti crediti dalle banche per
mutui, ecc.) si associa alle difficoltà prevedibili in futuro. Infatti,
cosa sarà degli attuali giovani
quando diventeranno anziani,
quando usciranno dal mondo del
Amante a progetto. Foto da www.precaridelfisco.rdbcub.it
lavoro e dovranno vivere del
modesto credito pensionistico
maturato nel tempo di una vita
lavorativa frammentata?
b) Scarsità di tutele e diritti
meno esigibili. Come sappiamo
questo è uno degli aspetti più
critici dal momento che i lavoratori atipici appaiono ben lontani
da un effettiva appropriazione
dei loro diritti di cittadinanza
lavorativa e si trovano in condizione di estrema debolezza nella
negoziazione con i datori di lavoro.
c) Blocchi di carriera Il luogo di
lavoro rischia essere un contesto
assai povero di stimoli per il confronto personale con le proprie
aspirazioni e aspettative e per il
rafforzamento della propria identità sociale. La frammentazione
dei lavori, il ricominciare sempre
daccapo, l'instabilità sembrano
spingere gran parte dei lavoratori verso una focalizzazione sul
presente, sui risultati a breve
termine al di fuori di una prospettiva temporale che implichi
una mobilità, dei progetti realistici e percorsi di carriera.
d) Disagio psicosociale. La flessibilità quando viene vissuta come
precarietà e provvisorietà può
tradursi in esperienze soggettive
negative che riguardano, ad
esempio: relazioni interpersonali
frammentate e superficiali, difficoltà ad elaborare progetti significativi per il futuro, ecc.
e) Rischi lavorativi. Diverse ricerche sottolineano ad esempio, che
i lavoratori atipici rischiano infortuni e malattie professionali in
misura molto superiore ai lavoratori permanenti. Risulta infatti
assai comune la tendenza ad
assegnare ai lavoratori atipici
compiti più pericolosi e a far
svolgere attività lavorative anche
in ambienti insalubri che il personale dell'impresa tenderebbe a
rifiutare.
di Matteo Artoni
[email protected]
Contributi sul tema
lavoro flessibile e precario
- Lavorare da precari
Effetti psicosociali della flessibilità occupazionale
A cura di Guido Sarchielli,
Elisabetta Mandrioli, Augusto
Palmonari, Tiziano Vecchiato
Editore Fondazione Zancan Anno: 2006 - Pagine: 220 Prezzo: 16,00€
- L'uomo flessibile
Documentario
Regia di Stefano Consiglio
Prodotto da Angelo Barbagallo
Con incursioni di Antonio
Albanese
Durata: 47 minuti
Voci di sottofondo
Il
“Caso
Beltrame”
Intervista
al vicesindaco
Adriana Scaramuzzino
L'inchiesta di aprile della rubrica
Voci di Sottofondo si è occupata
del "caso Beltrame".
Ricapitoliamo la vicenda per i
lettori che non avessero avuto
modo di seguirla.
Il
Centro
Multifunzionale
Beltrame sito presso i locali di
via Sabatucci a Bologna svolge
un servizio di assistenza rivolto
agli adulti in condizioni di disagio e, dal 2004, rappresenta un
punto di riferimento per le persone senza dimora nella fascia
oraria diurna.
La struttura è gestita da una
Associazione Temporanea di
Impresa composta da Società
Dolce, Cooperativa Sociale
Nuova Sanità, Cooperativa La
Strada di Piazza Grande,
Cooperativa
Sociale
Il
Pettirosso,
Centro
di
Accoglienza La Rupe e Il
Mosaico della Solidarietà, convenzionata con il Comune di
Bologna e da esso finanziata.
Dall'1 marzo, data coincidente
con il termine della stagione
invernale, il taglio dei finanziamenti al sociale ha comportato
la riduzione dell'orario di apertura del centro e la cancellazione di alcuni servizi creando disagio fra gli utenti abituali della
struttura.
Piazza Grande ha indagato
intervistando la coordinatrice
del centro, dott.ssa Chiara
Ferrari e direttamente gli utenti
per riportare ai suoi lettori un
quadro fedele e imparziale della
vicenda.
Non è stato possibile riportare
invece le risposte della dott.ssa
Adriana Scaramuzzino, vice sindaco di Bologna e responsabile
per i servizi sociali del Comune,
perchè sono pervenute alla
nostra redazione in lieve ritardo
rispetto ai tempi di pubblicazione del giornale. Pubblichiamo
quindi in questo numero il testo
integrale dell'intervista.
D
a cosa dipende esattamente il taglio dei fondi
al centro diurno di via
Sabatucci?
"La riduzione dell'orario di apertura
e le modifiche progettuali di contrazione o cancellazione delle voci di
spesa riguardanti la formazione, la
supervisione e il coordinamento
degli operatori sono state concordate con i soggetti gestori del servizio
e si inseriscono nell' ambito di una
razionalizzazione complessiva dei
Il vecchi Carracci. Foto di Davide Venturi
servizi gestiti dal Settore Servizi
Sociali determinata anche da una
riduzione dei finanziamenti regionali
previsti per lanno 2006."
Si tratta di un caso isolato o ci
sono altre strutture nella stessa
condizione? Il centro diurno
offre un servizio di grande utilità
sociale, secondo lei non c'è alcuna possibilità di reperire dei
fondi per mantenere la struttura
a pieno regime?
" Il contratto,che ha previsto le su
citate variazioni dall'1 marzo scadrà
il 30 giugno prossimo.
Il Settore sta avviando l'iter per la
predisposizione di una gara dappalto
che interesserà il sistema dei servizi
rivolti alle persone in condizioni di
disagio, tra i quali il Centro
Multifunzionale .
Dall'analisi dei bisogni rilevati di
questa fascia di cittadini si evidenzia, infatti, l'opportunità di prevedere una riorganizzazione del sistema, non certo finalizzata alla chiusura di servizi, ma destinata a
rispondere a nuove esigenze emerse
e con modalità ancora più condivise
dai diversi attori sociali coinvolti. "
Un parere in generale sul ruolo
dei servizi sociali in uno stato
"Uno stato moderno deve programmare i propri servizi sociali tenendo
in considerazione i bisogni degli
utenti e lo sviluppo delle domande.
Solo operando in prevenzione si
possono arginare fenomeni che
altrimenti diventano poco gestibili o
solo gestibili in emergenza.
Esiste poi la necessità di raccordare
l'intervento statale con quello dei
privati che operano nei medesimi
settori sia per evitare inutili duplicati, sia per conoscere la ricaduta di
certi interventi, sia, infine, per valorizzare l'attività del volontariato."
Terminata l'emergenza invernale
sono in molti i senza dimora che
rimangono privi di assistenza e si
riversano nelle strade contribuendo
ad alimentare la così detta emergenza degrado.
Si avverte dunque la necessità di
una politica sociale di maggior respiro che eviti, come avviene allo stato
dei fatti, che ci sia un'emergenza
per ogni stagione.
a cura di Mattia Caiulo
[email protected]
piazza grande • n°124 • 05.06 11
La città migrante
Emilia
Romagna
terra d’asilo
I progetti di accoglienza per
avvalgono spesso della fondamentale
collaborazione di realtà del terzo settore, e mirano alla costruzione di una
vera e propria rete regionale di acco-
Parole dal
margine
che sono l'effetto diretto del colonialismo". La mancanza di una casa,
quella homelessness a cui l'arrivo
dei colonizzatori ha condannato sto-
glienza.
ricamente i nativi americani, è un
In uno sguardo d'insieme, tuttavia, il
Kateri Akiwenzie-Damm, Lance
problema ancora acuto nell'America
territorio emiliano romagnolo pre-
Henson e Laura Tohe sono stati i
di oggi, dove è elevato il numero di
senta attualmente una capacità di
poeti
animatori di "Words from
senza fissa dimora di origine india-
accoglienza, per così dire, a "pelle di
the Edge II", un tour che ha da
na, così come delle persone in situa-
L'Emilia Romagna è, senza dubbio,
leopardo". Infatti, se in diverse
poco attraversato l'Italia per far
zione di disagio che spariscono
una delle regioni italiane più attente
realtà locali (Bologna, Modena,
sentire la voce dei nativi ameri-
senza che le autorità pubbliche si
alla tutela del diritto di asilo ed alla
Fidenza,
Forlì-Cesena,
cani, ma anche delle altre popo-
preoccupino troppo della loro sorte.
condizione di coloro che possono
Ravenna e prossimamente Ferrara),
lazioni indigene che vivono sotto
Kateri denuncia la dimensione di
godere di tale diritto. È stata, infatti,
sono attivi efficaci programmi in
il giogo del neocolonialismo.
genere che questo problema ha
la prima regione a dotarsi di una
grado di favorire l'inserimento nel
legge appositamente dedicata all'in-
tessuto sociale di queste persone,
L'iniziativa di Words from the Edge è
stime della campagna Sisters in
tegrazione dei cittadini stranieri
altrove la situazione non può certa-
nata nel 2000 con l'obiettivo di sen-
Spirit (http://www.sistersinspirit.ca)
(Legge regionale 5 del 24 marzo
mente dirsi in linea con gli impegni
sibilizzare l'opinione pubblica euro-
promossa dalla Native Women's
2004) e, fatto assolutamente inedito,
assunti dalla regione. Questo finisce
pea rispetto alle rivendicazioni delle
Association of Canada (NWAC) e da
ad estendere l'applicabilità della nor-
talvolta per dare vita ad un'ulteriore
popolazioni indigene che si riunivano
Amnesty International, sarebbero
mativa anche ai rifugiati ed ai richie-
migrazione, interna alla regione, di
in un forum presso le Nazioni Unite a
circa cinquecento le donne indigene
denti asilo. Nel panorama legislativo
persone alla ricerca di servizi, assi-
Ginevra già da più di vent'anni. Da
scomparse negli ultimi vent'anni.
italiano, dove ancora non trova spa-
stenza o, "semplicemente", accesso
qui l'idea di un progetto itinerante di
zio una legge sul
richiedenti asilo, rifugiati e titolari
di protezione umanitaria.
Parma,
assunto in Canada dove, secondo le
diritto d'asilo
a mense e dormitori. La creazione di
reading, performance e seminari
Le accuse di genocidio, assimilazione
(l'Italia è l'unico stato membro
un legame stabile con il territorio,
attraverso l'Europa giocato tutto
e colonialismo all'America bianca
dell'Unione Europea a non disporne),
già di per sé problematica, ne risulta,
sulla la poesia poiché, come si legge
sono solo un aspetto del lessico di
la regione Emilia Romagna si segnala
come è ovvio, fortemente ostacolata.
nella presentazione dell'iniziativa
Kateri, Laura e Lance che rivendica-
così per l'attenzione che dedica a
Tra l'altro, anche laddove siano attivi
(www. indigenouspoets.ch), essa
no a più riprese, invece, di essere
questo tema, generalmente relegato
i programmi di accoglienza, è pur-
rappresenta "una forza integrante
degli attivisti della parola in un
ai margini del dibattito politico e
troppo da evidenziare come gli sforzi
della vita metafisica e politica delle
mondo in cui c'è ancora spazio per
mediatico.
fatti dagli operatori del settore si
popolazioni indigene".
lotta, resistenza e, nel lungo perio-
Ai sensi della Convenzione di Ginevra
infrangano spesso sugli scogli della
Voci dal margine, le loro, perché
do, anche per il successo, quando i
del 1951, è un rifugiato chi, "avendo
cronica scarsità di fondi che permet-
denunciano le sofferenze e le discri-
loro popoli saranno abbastanza forti,
un fondato timore di persecuzione
te a poco più di un quarto dei poten-
minazioni che i loro popoli continua-
anche culturalmente, da ottenere da
per motivi di razza, religione, nazio-
ziali fruitori dei servizi di usufruirne
no a subire in Canada, dove Kateri
Canada e Stati Uniti ciò che loro
nalità, appartenenza ad un determi-
realmente. Basti pensare come, nel
vive, e negli Stati Uniti, paese di ori-
spetta. Non credono né nel dialogo
nato gruppo sociale o di opinioni
corso del 2005, le persone accolte
gine, almeno sulla carta, di Laura e
con le istituzioni né nell'efficacia di
politiche, si trova fuori del paese di
siano state 328, sui 1250 presenti.
Lance, ma anche di resistenza e di
forme di mobilitazione politica tradi-
cui è cittadino e non può o, a causa
È perciò da segnalare che, anche in
lotta, soprattutto attraverso la poe-
zionale in paesi da cui si sono visti
di tale timore, non vuole avvalersi
una regione sensibile alla tematica
sia. Per Laura, il suo popolo è "un
imporre trattati che non ritengono
della protezione di tale paese".
del diritto d'asilo come l'Emilia
sopravvissuto all'idea di "destino
legittimi.
Si ritiene che, ad oggi, sul territorio
Romagna, gran parte del peso del-
manifesto" con cui si è cercato di
dell'Emilia Romagna, il numero di
l'accoglienza di chi scappa dal pro-
cancellare i nativi americani".
La loro poesia recupera, storicizzan-
richiedenti asilo, rifugiati e titolari di
prio paese per cercare protezione in
Sebbene appartengano a popolazioni
dole, il grande patrimonio di cerimo-
protezione umanitaria (una forma di
Italia ricade ancora sulle spalle delle
diverse ( Kateri
è Anishnaabe,
nie e tradizioni delle loro gente,
protezione sussidiaria prevista per
reti informali delle comunità immi-
Lance è Cheyenne e Laura è
senza cadere nel teatrino di piume e
chi, pur non avendo diritto al ricono-
grate di riferimento, che non sempre
Navajo), i tre poeti ci hanno raccon-
tipi venduto ai turisti nelle riserve.
scimento dello status di rifugiato,
sono in grado di farvi fronte.
tato di problemi simili all'interno
Per Lance, il suo popolo "ha una
non può comunque essere rinviato
Laddove non vi siano associazioni del
delle riserve così come nelle grandi
grande capacità di mantenere una
nel paese d'origine in ossequio ad
terzo settore attente nel segnalare
città dove molti nativi americani si
forte struttura cerimoniale". Anche
altre disposizioni internazionali) si
situazioni di particolare gravità,
sono dovuti trasferire negli anni
Laura sottolinea che "nonostante
aggiri intorno alle 1250 unità. Nei
accade dunque che molte persone
Cinquanta e Sessanta in seguito
siamo tra i più poveri nel paese, il
confronti di queste persone, la regio-
siano lasciate completamente in balia
all'introduzione di una relocation
nostro patrimonio spirituale è ric-
ne si è impegnata, attraverso le
di cause di forza maggiore, prive di
policy che mirava a integrarli forza-
chissimo". Ma qual è, allora, il rap-
recenti previsioni legislative, ad assi-
qualunque forma di assistenza. In
tamente nel tessuto urbano statuni-
porto con l'inglese, che usano insie-
curare una serie di diritti fondamen-
sostanza, invisibili.
tense. Operazione fallita, a quanto
me alle lingue native nelle loro poe-
pare, visto che ha prodotto soprat-
sie? Utile ma limitante, per Laura,
tali per una completa integrazione
sociale, quali il diritto alla salute,
Tenuto sempre ben presente il con-
tutto sacche di povertà ed emargi-
l'inglese non riesce ad esprimere la
all'istruzione, al lavoro ed alla forma-
cetto che l'Emilia Romagna rappre-
nazione non diverse da quelle di
spiritualità della lingua Navajo, con
zione professionale.
senta una situazione di eccellenza
altre minoranze, in primis di quella
cui invece si possono capire e senti-
I progetti di accoglienza per richie-
rispetto al panorama nazionale, è
afroamericana. Malattie, alcoolismo,
re più cose. "Un'arma contro di
denti asilo, rifugiati e titolari di pro-
auspicabile che, nei prossimi anni, si
mortalità infantile, disoccupazione,
loro", è la lapidaria risposta di
tezione umanitaria che sono sorti sul
cerchi di favorire la nascita di nuovi
indifferenza delle autorità pubbliche,
Lance. Più dolorosa quella di Kateri
territorio dell'Emilia Romagna, spes-
progetti di accoglienza, laddove non
discriminazione razziale e bassa sco-
che, prevalentemente anglofona,
so anche prima dell'approvazione
ve ne siano, senza per questo dimi-
larità sono, infatti, le piaghe che
soffre a volte della distanza tra ciò
della legge regionale 5/2004, consi-
nuire (anzi, se possibile, incremen-
affliggono la vita dei nativi america-
che sente e ciò che è in grado di dire
stono in una serie di interventi fra
tandola) la disponibilità di posti
ni, in Canada come negli Stati Uniti,
soltanto in inglese.
cui prima accoglienza, posti letto,
all'interno di quelli già operativi.
in proporzioni molto più elevate
buoni pasto, corsi di italiano, corsi di
rispetto al resto della società. In
di Giulia Lasagni
formazione, consulenza legale,
Oklahoma, dove vive ancora un bel
[email protected]
accompagnamento alla conoscenza
ed all'utilizzo dei servizi socio-sanitari. Sono gestiti dagli enti locali, che si
12 piazza grande • n°124 • 05.06
di Alessandro Fiorini
po' della sua gente, Lance riscontra
"un senso di perdita e alienazione
Dal basso verso l’alto
Stabilmente
precari
delle risposte. Navigo in internet quotidianamente. Sono iscritta a una
decina di newsletter che offrono lavoro e corsi di specializzazione (ancora
mi devo specializzare? E di quante
Adecco, Openjob, Metis, Temporary,
pagine lo faccio diventare il mio curri-
Crey's, Manpower, Quanta… sono solo
culum?).
alcune delle Agenzie di lavoro temporaneo di fronte alle quali un giovane
Il libro che ho letto più appassionata-
s'imbatte nel suo percorso di ricerca
mente di questi tempi e che ormai so
della prima vera occupazione "stabile"
a memoria, è un tomo di 300 pagine
della sua vita.
circa, tutte gialle… eh già… sono proprio le Pagine Gialle!
I dati ISTAT evidenziano un aumento
Ormai ho fatto un mutuo con una
dei contratti di lavoro e un calo della
copisteria vicino a casa per fotocopia-
disoccupazione: in effetti, in neanche
re le mille varianti del mio curriculum;
4 mesi del 2006, io ho già firmato ben
per non parlare poi della tabaccheria
5 contratti di lavoro!!! Eppure sono
a fianco che deve fare ordini supple-
ancora classificabile come disoccupa-
mentari di francobolli solo per me…
ta!!!
Non riesco a capire cosa non funzioni,
Lavori a gettone. 2 o 3 giorni. Al mas-
se c'è qualcosa che sbaglio e cosa
simo 15 o 20.
devo fare, quando inaspettatamente
mi capita sotto gli occhi un'inchiesta
Massima disponibilità e flessibilità.
di un giornale a diffusione gratuita
Conto in banca in rosso. Bollette da
che sottolinea come, nonostante i dati
pagare. Frigo vuoto. Stomaco che
sulla disoccupazione restino stabili, ci
brontola dalla fame. Voglia di mangia-
sia sempre meno gente che cerchi
re una pizza con gli amici per una
lavoro. Ma come? "Per forza", mi dico,
sera.
"ormai c'è talmente tanta sfiducia in
questi agenti mercenari venditori di
Foto da Indymedia. San Precario alla Mayday 05
Il servizio
mobile non
si ferma
Mettete insieme tutto questo e l'equa-
tempo lavorativo e non di lavoro, tutti
zione è fatta: la voglia di lavorare sta
in concorrenza tra di loro anziché al
a un'offerta di lavoro interinale come
servizio del lavoratore, che ormai la
E' il mercoledì successivo al week
uno stomaco che brontola dalla fame
gente ha pensato di far da sé, creare
sta al frigo vuoto…
end pasquale in cui molti di noi si
imprese, unirsi in associazioni e coo-
sono abbuffati come di consueto con
ogni ben di dio, pranzi luculliani a
vere progetti e chiedere finanziamenti
sta cercando? Lei è iscritta alla nostra
base di ricette regionali differenti tra
per portare avanti la propria idea
agenzia? La prego di compilare que-
imprenditoriale, o meglio la propria
sto modulo per noi e la inseriremo in
idea di sopravvivenza."
loro, ma ugualmente succulente.
Tutti coloro che hanno una casa
dove poter fare ritorno. Chi invece
una casa non l'ha deve fare i conti
menti per il suo bellissimo curriculum,
Come dice il proverbio, se la monta-
al momento purtroppo non abbiamo
gna non va da Maometto, Maometto
nulla consono al suo profilo, ma la
va alla montagna e, dove non arriva il
terremo sicuramente in considerazio-
lavoro, arriva l'ingegno umano: le
ne e la chiameremo non appena si
tasche continuano a piangere, ma
cillare la stazione. Il solito gruppo si
presenti un'offerta consona alle sue
almeno siamo occupati in un "lavoro".
raduna e inizia la distribuzione del
qualifiche…" Ho le scarpe consumate
Non abbiamo più tempo libero, le
cibo. Lì per lì non cambia molto
a forza di camminare tra un'agenzia e
nostre ore quotidiane si esauriscono
rispetto al solito, ma poi comincia
l'altra per sentirmi ripetere sempre le
all'interno della nostra attività, le reti
una strana danza: una guardia giu-
stesse frasi. Compro giornali e ricer-
sociali piano piano si restringono al
co annunci di lavoro. Ho partecipato
rata della vigilanza privata Securitas,
campo di attività e lentamente in città
ai laboratori di ricerca attiva del lavo-
alla guida di un pandino, pretende di
si espandono tante realtà associative
ro promossi dal CIP (Centro per
passare tra la folla, costringendoci a
che si fan la guerra per ottenere quei
l'Impiego di Bologna). Ho analizzato
spostare la macchina e tutti i corpi
finanziamenti che permettano loro la
nei dettagli la mia formazione e la
sopravvivenza e il mantenimento di
mia esperienza lavorativa e ho studia-
una minima speranza lavorativa: una
guerra tra poveri, sempre più arroc-
curriculum e le lettere di presentazio-
cati sulla loro stabile realtà precaria.
ne con l'aiuto e l'orientamento dello
Stabilmente precari.
Service, il servizio di orientamento al
con la solita vita: mense, stazione,
degrado. E finalmente ritorna il servizio mobile di Piazza Grande a rifo-
che la separavano dal territorio off
limits, al di là della transenna posta
a protezione delle macchine di servizio
della
suddetta
Securitas.
L'atmosfera si riscalda. Poi il pretesto: un homeless col suo piatto caldo
stesso CIP di Bologna e del Career
di Silvia Sola
ma fondamentale è la paura di ritrovare righe ed altri segni indelebili
autovetture, il che detto così non
perative, sviluppare la fantasia, scri-
to il modo migliore per stendere il
chieri sulla sua macchina. Il proble-
sulla carrozzeria delle loro costose
"Buongiorno… che genere di lavoro
banca dati… Le faccio i miei compli-
dosi di aver trovato dei segni di bic-
sarebbe neanche sbagliato se i destinatari delle accuse non fossero persone che non vedono un pasto da
quattro giorni.. I toni si alzano, tutti
hanno la loro da dire ed emergono
altre ingiustizie covate per troppo
tempo e che danno origine ad una
diatriba senza fine. A sentire le persone che dormono in stazione, sono
proprio i vigilanti privati i più intolleranti con i senza dimora. La discussione si anima, scattano i fermi di
polizia, le richieste di documenti con
schedature annesse a chi non sa
stare zitto e tra il fuggi fuggi generale c'è chi se la prende con il servizio
mobile minacciando di farlo sospendere perché è un'indecenza e nel
frattempo la cena salta e noi si
avanza la metà dei viveri che sarebbe dovuta andare a chi forse non
voleva grane o non aveva documenti
da esibire, ma sicuramente era affamato. Un bel teatrino per un servizio
pubblico convenzionato col Comune
di Bologna, che si ripete con regolarità.
accenna ad appoggiare il suo magro
lavoro dell'Università di Bologna per i
posteriore al cofano di un BMW par-
di Gabriella Penna
laureati. Ho fatto talmente tanti test e
cheggiato, e l'armadio della ricompa-
[email protected]
risposto a così tante domande che
re con una quantità di suoi compari
ormai non sono neanche più sicura
e una decina di poliziotti, lamentan-
Redazione di Strada è a cura di Massimiliano Salvatori
Contatti: tel. 051/342328 - mail: [email protected] - [email protected]
piazza grande • n°124 • 05.06 13
S.I.I.D.
Servizio
Itinerante
Inserimento
Donne
Il S.I.I.D , Servizio Itinerante
Inserimento Donne è un progetto
attuato per l'anno 200572006
dall'Associazione Amici di Piazza
Grande Onlus, ed ha l'obbiettivo primario di contrastare la povertà femminile attraverso servizi di aiuto,
orientamento, accompagnamento e
inserimento sociale.
Il progetto muove da un più vasto
programma di matrice comunitaria,
a sua volta improntato su una
Risoluzione del Parlamento Europeo
("Donne e povertà nell'Unione
Europea") datata 15 marzo 2005: il
fenomeno dei "lavoratori poveri" è
una realtà tangibile in tutti gli Stati
comunitari, e la questione diventa
ancora più importante e di difficile
risoluzione quando si tratta di "lavoratrici". Le donne, molto spesso,
hanno pochissime garanzie sul posto
di lavoro, e anche dal punto di vista
dell'assistenza sociale la situazione
non è delle migliori; diventa dunque
un dovere morale e sociale impegnarsi a tutelarle e a coinvolgerle
nella progettazione di politiche dirette al miglioramento delle loro condizioni di vita e di lavoro.
Non a caso, tutte le attività del
S.I.I.D., in ogni loro singola fase di
realizzazione, sono pensate e programmate assieme alle donne che
ne sono destinatarie e che partecipano quindi in veste di stakeholders
direttamente impegnate ed interessate alla realizzazione del progetto,
affinché sia chiaramente riconosciuto
il loro ruolo culturale oltre che il loro
diritto alla conquista di opportunità
paritarie.
L'impostazione strategica del progetto parte dalla certezza che chiunque
viva in una condizione di povertà e
di esclusione sociale debba essere
appoggiato ed incoraggiato affinché
possa sviluppare le proprie capacità
di espressione e rafforzare la propria
rappresentatività.
Si tratta dunque di un progetto
molto organico, e destinato non solo
a Bologna e provincia, ma ad una
buona parte del territorio regionale,
la cui tendenza è quella ti puntare
all'integrazione delle iniziative con la
rete dei servizi socio-formativi e
relativi all'inserimento in un ambito
lavorativo, attraverso interventi atti
a posizionare il target-group di
donne che vivono in condizioni di
povertà estrema, come soggetto
attivo e direttamente coinvolto nella
realizzazione delle iniziative previste
e organizzate per contrastare la condizione di disagio sociale in cui loro
stesse si ritrovano a vivere.
L'auspicio è chiaramente quello di
promuovere a pieno il loro inserimento sociale e quindi la conquista
della piena cittadinanza.
Nell'attuazione del progetto,
l'Associazione Amici di Piazza Grande
Onlus è stata quindi affiancata da un
vasto gruppo di cooperazione, un
vero e proprio Comitato di Pilotaggio
con il compito di raccordare i livelli
tecnici e scientifici delle singole azioni del progetto al fine di favorire l'armonizzazione delle azioni realizzate.
Il Comitato di Pilotaggio è formato
da numerose enti ed associazioni di
Bologna, Piacenza, Imola, Forlì e
Cesena: Comune di Bologna,
Consorzio Servizi Sociali di Imola,
Consigliere di parità della Provincia
14 piazza grande • n°124 • 05.06
Fiorella nella sartoria di via Libia 69. Foto di Martino Lombezzi
di Bologna, Consigliera di Parità della
Provincia Piacenza e Consigliera di
Parità della Provincia Forlì-Cesena,
Iress. Soc.Coop, s.r.l., Coop. La
Strada di Piazza Grande, Caritas
Diocesana di Bologna, Opera Padre
Marella di San Lazzaro di Savena,
Associazione Trama di Terre, Ong
Cospe sede di Bologna, Federazione
EnAIP Emilia Romagna, Facoltà di
Scienze
Politiche
di
Forlì,
Cgil/Camera Metropolitana del
Lavoro di Bologna.
L'idea progettuale di base è si quella
di sostenere tutte le associazioni che
nello specifico si occupano di questo
target di donne (mediante interventi
formativi e informativi di messa in
rete dei saperi), ma anche quella di
avvicinarsi più direttamente alle
donne stesse, tramite gli interventi
di strada e le azioni di accompagnamento individuale e collettivo, in
sostanza attraverso l'azione del
"Servizio itinerante di genere", che
sarà realizzato a Bologna, laddove
ovviamente la questione della marginalità sociale e dell'estrema povertà
femminile si manifesta in maniera
molto palese.
L'attività del servizio itinerante fa
leva su numerosi sportelli informativi
e di accoglienza presso i quali le
donne destinatarie del progetto possono rivolgersi per chiedere un colloquio individuale per la definizione di
un percorso personale, per avere
informazioni su diritti servizi e altre
tematiche di interesse, per fissare un
colloquio di orientamento sulle possibilità di accesso alle risorse dei
diversi servizi pubblici e privati, per
compilare il curriculum vitae, per
avere una consulenza circa i servizi
in rete (patronati, servizi per l'impiego, ecc), per fissare un colloquio di
orientamento sui possibili percorsi
individuali percorribili e sulla possibilità di usufruire dell'accompagnamento socio-lavorativo verso le
offerte territoriali e progettuali
E' chiaro che in quest'ambito diventa
indispensabile anche l'offerta di strumenti che permettano alle destinatarie del progetto di imparare un
mestiere specifico, tramite ineludibile per l'inserimento sociale. A tal
proposito il S.I.I.D. ha previsto la
realizzazione di alcuni progetti di
orientamento e di inserimento lavorativo, come il "Laboratorio di valorizzazione delle competenze di donne
non italiane in condizione di estrema
povertà" - attuato ad Imola presso
l'Associazione Trame di Terra - e il
"Laboratorio pre-professionalizzante
di transizione al lavoro di sartoria" già da tempo attivo presso
l'Associazione Amici di Piazza Grande
Onlus.
Altro importante obbiettivo del progetto è però anche quello di allargare il proprio raggio d'azione puntan-
do a rendere quanto più pubblica la
questione. Questo è stato finora possibile innanzi tutto attraverso la diffusione in corso d'opera delle iniziative via via attuate, e poi grazie alla
programmazione di attività che esulassero dagli ambienti specifici e professionalmente vicini al problema
della marginalità e della povertà
femminile - come le associazioni di
volontariato - per avvicinarsi invece
ai giovani e agli studenti.
Tra le varie iniziative dirette a tale
scopo, per esempio, l'indizione di un
concorso tematico intitolato "La condizione di povertà estrema femminile. Ipotesi di azioni positive" e rivolto
a tutti gli iscritti alla Facoltà di
Scienze Politiche dell'Università di
Forlì.
Molti sono stati finora anche i seminari tematici sulla povertà estrema
femminile, rivolti in primis a tutte le
volontarie ed i volontari delle associazioni, e poi a chiunque volesse
prendervi parte. L'ultimo, in ordine
di tempo, si è svolto a Forlì, presso
la sala ex-Consiglio della Provincia di
Cesena-Forlì nella giornata del 27
aprile. Numerosi gli ospiti intervenuti: da Massimo Bulbi, Presidente
dell'Amministrazione Provinciale di
Forlì-Cesena, a Maria Assunta
Serenari, referente e presentatrice
del S.I.I.D, oltre che rappresentante
dell'Associazione Amici Piazza
Grande Onlus,.
Durante l'incontro di Forlì sono tate
assegnate anche due borse di studio
ai migliori lavori realizzati nell'ambito
del concorso "La condizione di
povertà estrema femminile. Ipotesi
di azioni positive".
Il S.I.I.D. è e rimane uno dei primissimi progetti nell'ambito della lotta
all'esclusione sociale che si occupa
esclusivamente di donne in situazione di estrema povertà. Per questo, e
allo scopo di costruire un archivio di
documentazione relativo al tema dell'emarginazione e della povertà femminile, nel corso delle attività verrà
messo insieme tutto il materiale (tesi
di laurea, bibliografie, pubblicazioni,
dossier) inerenti a queste tematiche.
di Dario Coriale
[email protected]
Info
Maggiori informazioni
si possono avere sul sito
http://www.siid.it
ASSOCIAZIONE AMICI DI PIAZZA GRANDE ONLUS: Le attività
L'Associazione Amici di Piazza Grande Onlus è il luogo in cui i cittadini svantaggiati si organizzano per risolvere i propri problemi, per mettere
assieme capacità e idee, per costruire occasioni di reddito, per affrontare il problema della abitazione, per migliorare le prestazione dei servizi
della città e per autogestirsi. L’Associazione, in oltre dieci anni di vita ha dato impulso ad una progettualità ricca di iniziative. Attualmente tra le
attività di Piazza Grande ci sono il giornale, il BiciCentro, la Sartoria, il Servizio Mobile di Sostegno e lo Sportello di Avvocato di Strada.
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affonda le radici nel percorso associativo
degli aderenti all’Associazione
Amici di Piazza Grande Onlus.
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Dal 7 all’11 maggio, presso la Sala Silentium di Vicolo Bolognetti 2,
Bologna, saranno messe all’asta le opere di Nino Beghelli. Il ricavato
andrà all’Associazione Amici di Piazza Grande Onlus.
Festivi - h.10 - 12 e 15 - 19
Feriali - h.15 - 19
In via del Gomito 22, il terzo giovedì del mese, dalle ore 20 alle 21
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Via Antonio Di Vincenzo
26/F (BO) Tel e Fax
051 372 223 - 051 4158 361
Sito web: www.cooplastrada.it
Mail:[email protected]
piazza grande • n°124 • 05.06 15
Informazioni e punti di ascolto
1. Comune di Bologna, Servizio Sociale Adulti
Per tutti gli adulti in difficoltà, dai 18 ai 65 anni. Via
Sabatucci, 2. Tel. 051/245156. Aperto lun, merc, ven e
sab, h.9-13 e mart e giov, h.14-17
2. Associazione Posto d’Ascolto ed Indirizzo Città
di Bologna. Informazioni relative a dormitori, mense,
docce. 1° binario Stazione Centrale - Piazza Medaglie
D’Oro, Tel. 051/244044. Dal lun al ven, h.9-12, 15-18,
sab h.9-12
3. Sportello Sociale e delle opportunità Comune di
Bologna Via del Porto, 15/b, Tel 051/523494. Lun-Sab,
h.9.30-16.30, merc h. 9.30-12.30 (senza appuntamento).
4. Centro di Ascolto Italiani della Caritas Adulti italiani in difficoltà, assistenza, informazioni e percorsi di
reinserimento sociale. Via S. Caterina 8/A. Tel.
051/6448186. Lun, Mart, Ven, h.9.15-11.30. Giov,
h9.15-11.30, h.14- 15.30 (senza appuntamento).
5. Centro di Ascolto Immigrati della Caritas
Diocesana Ascolto, informazioni e assistenza per persone straniere. Via Rialto, 7/2. Tel. 051/235358. Lun,
giov, h.9-11, mart, h.15- 17
6. Servizi per gli Immigrati del Comune di Bologna
Cittadini stranieri con permesso di soggiorno o in attesa
di regolarizzazione. Informazioni e orientamento. Via
Drapperie, 6. Tel. 051/6564611. Lun h.9-13, mart e giov
h.15-18, sab, h.9-13
7. Associazione L’Arca Ascolto e informazione per
tutte le persone disagiate. Via Zago, 14, Tel.
051/6390192. Dal lun al ven h.15-19
8. Ufficio Casa Comune di Bologna Informazioni su
bandi per la assegnazione della casa. Viale Vicini, 20
Tel. 051/2194332. Lun- ven, h.8,30-13, mart e giov,
h.14.30-17
1 4 . I s t i t u t o B e r e t t a Via XXI Aprile 15
,Tel.051/6162211 Distribuzione numeri, dal lun al ven,
h.8-9 e h. 14. Sab soltanto al mattino. Domenica pronto
soccorso odontoiatrico h.8-13
1 5 . P o l i a m b u l a t o r i o A U S L Via Tiarini 10/12
Tel.051/706345. Dal lun al ven. Dalle ore 7.30 vengono
distribuiti 12 numeri.
----------------------------------------------------Pasti gratuiti
7 . A s s o c i a z i o n e L ' A r c a Via Zago,
051/6390192. Dal lun al ven, h.15.30-19
14.
Tel.
3. Centro Diurno Comune di Bologna Distribuisce
pasti caldi su segnalazione dei Servizi Sociali. Via del
Porto, 15/C. Tel. 051/521704. Tutti i giorni dell'anno
h.12.30 - 18.
1. Centro Beltrame Comune di Bologna Distribuisce
pasti caldi agli ospiti del centro stesso - Via F. Sabatucci,
2. Tel. 051/245073.
16. Oratorio di San Donato Tutte le domeniche mattina alle ore 10.10 colazione. Via Zamboni, 10. Tel.
051/226310
17. Mensa dell'Antoniano Distribuisce pasti caldi. Via
Guinizelli, 3. Tel. 051/3940211. Tutti i giorni h.11.30-12.
Per accedere al servizio occorre un buono che viene
distribuito alle h. 10.45.
4. Mensa della Fraternità Caritas Diocesana
Fornisce pasti caldi. Via Santa Caterina, 8/A. Tel.
051/6448015. Tutti i giorni mensa h.18-19.
18. Punto d'incontro della Venenta Distribuisce alimenti. Via Serlio, 25. Aperto Mart e Giov, h.10-12
19. Parrocchia Cuore Immacolato di Maria
Distribuzione di cibo da cucinare. Via Mameli, 5
Tel. 051/400201. Mart, h.10-12, Ven, h.15.30- 17.30
----------------------------------------------------Aiuto e assistenza legale
20. Parrocchia S. Cuore Distribuzione viveri. Via
Matteotti, 25. Tel. 051/4151760. Dal lun al sab, h.11-12
9. Avvocato di Strada Consulenza e assistenza legale
gratuita per le persone senza fissa dimora. Via Libia, 69
presso Associazione Amici di Piazza Grande Onlus.Tel
21. Parrocchia S. Maria della Misericordia
Distribuisce razioni di generi alimentari. P.zza Porta
Castiglione, 4. Tel. 051/332755. La distribuzione avviene
26. Opera San Domenico Distribuisce vestiario a max
25 persone ogni giorno. Piazza San Domenico, 5/2 Tel.
051/226170. Lun e giov, h.8-10
19. Parrocchia Cuore Immacolato di Maria
Distribuzione vestiario. Via Mameli, 5. Tel. 051/400201.
Tutti i Merc, h.9-11
27. Parrocchia S. Egidio Distribuzione vestiario. Via S.
Donato, 36. Tel. 051/244090. Dal Lun al Ven, h.1617.30
28. Parrocchia S. Giuseppe Cottolengo Distribuisce
indumenti, Via Don Orione 1, Tel. 051/435119. A giovedì
alterni, h.16-18
29. Parrocchia S. Giuseppe Lavoratore Distribuisce
indumenti in genere. Via Marziale, 7, Tel.051/322288. Il
primo e terzo mercoledì di ogni mese, h.15-17
23. Parrocchia S.S. Angeli Custodi Distribuzione
abbigliamento. Via Lombardi, 37.
Tel.051/356798. Tutti i merc, h.9-10.
----------------------------------------------------Dove dormire
1. Centro Beltrame Offre 115 posti letto. Via F.
Sabatucci, 2. Tel. 051/245073. Si accede tramite lo
Sportello Sociale di Via Del Porto, 15/B.
30. Casa del Riposo Notturno M.Zaccarelli
Offre 80 posti letto. Via Carracci, 69. Aperto h.19-8. Si
accede attraverso lo Sportello Sociale di via del Porto,
15/b.
31. Opera di Padre Marella Offre 60 posti letto. Via
del Lavoro, 13. Tel. 051/244345. Aperto h.8-17
25. Rifugio Notturno della Solidarietà Offre 30 posti
letto a persone tossicodipendenti senza dimora. Via del
Gomito, 22/2. Tel.051/324285 Aperto h.19-9.30.
32. Casa del Riposo Notturno Offre 32 posti letto per
adulti italiani e immigrati con permesso di soggiorno e
rifugiati politici. Via Lombardia, 36. Tel.051/493923.
Aperto h.19-9. Si accede attraverso la segnalazione dello
Sportello Sociale di Via del Porto, 15/B.
Via Irma Bandiera, 22. Tel. 051/433473. Dal lun al giov,
h.9.30-12.30 e h.15.30-17.30
Comunità S.Maria della Venenta Onlus Accoglienza
in comunità e in case famiglia di ragazze madri. Via
della Venenta, 42/44/46. Argelato (Bo) Tel.
051/6637200. Aperta tutto l'anno
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Tel. 051/333173. Lun-ven, h.9-18
S.O.S. Donna
NUMERO VERDE 800 453009
Linea telefonica contro la violenza, fornisce informazioni,
aiuto, consulenza ed assistenza psicologica e legale. Tel.
051/434345 fax 051/434972. Lun, mart e ven, h. 20-23,
giov, h.15-17.30
Disagio relazionale
A.S.P.I.C. Associazione per lo Sviluppo Psicologico
dell'Individuo e della Comunità
Servizio psico-socio-assistenziale. Via De' Gombruti 18
Tel / Fax 0516440848. Il centro è aperto (previo appuntamento) dal lunedì al venerdi.
Disagio psichico
39. Percorso vita
Informazioni e assistenza a persone con disagio mentale
e alle loro famiglie, attività culturali e ricreative, gruppi
di auto-aiuto. Via Polese, 23. Tel/Fax 051/273644
Alcool
Alcolisti Anonimi
Gruppi di auto-aiuto. Tel. 335/8202228
Acat
h.9 - 19, Cell. 3491744897
Carcere
40. A.VO.C. Associazione volontari carcere
Attività in carcere, sostegno psicologico e sociale a detenuti ed ex-detenuti. Piazza del Baraccano, 2. Tel.
051/392680
41. Gruppo carcere del Centro Poggeschi
Dove
andare
per...
dormire,
mangiare,
lavarsi,
curarsi,
lavorare.
A Bologna
051/397971. Lun-Ven, h.9.30-13
8. Servizi per gli Immigrati del Comune di Bologna
Consulenza ai cittadini stranieri. Via Drapperie, 6. Tel.
051/6564611. Aperto tutti i giorni, escluso il ven, h.9-13
----------------------------------------------------Unità di strada
Unità di Aiuto del Comune di Bologna Intervento di
strada con camper attrezzato. Tel. 051204308 Fax
051203799. Il servizio viene svolto tutti i giorni. Punti di
sosta del camper: Piazza Puntoni, h.17-18, Via Bovi
Campeggi, h.18-19
9. Servizio Mobile di Sostegno Associazione Amici di
Piazza Grande Onlus. Informazioni, generi alimentari,
abiti, panni o coperte alle persone che dimorano in strada. Tel.051/342328. Servizio attivo lun, merc e ven,
h.21-24. Il giov h.9-12
----------------------------------------------------Assistenza medica gratuita
10. Poliambulatorio Biavati Visite mediche gratuite
per persone non assistite dal Servizio Sanitario
Nazionale e persone in stato di grave indigenza. Strada
Maggiore, 13. Tel. 051/226310. Aperto tutti i giorni
h.17.30 - 19 (senza appuntamento).
11. Croce Rossa Italiana Somministrazione farmaci,
attrezzatura ortopedica e occhiali. Via del Cane, 9. Tel.
051/581858. Lun, Merc, Ven, h.8-14. Mart, Giov, h.8-17
12. Sokos Visite mediche gratuite per immigrati privi di
assistenza sanitaria, persone senza fissa dimora e tossicodipendenti. Si prescrivono visite specialistiche, farmaci
ed esami. Via de' Castagnoli 10, Tel. 0512750109. Lun
h.17-19. Merc, h.16-19, sab, h.9-12
13. Centro per la salute delle donne straniere e dei
loro bambini Vengono erogate prestazioni a donne e
bambini stranieri. Poliambulatorio Zanolini, Via Zanolini,
2. Tel. 051/4211511. Lun, h.12-18. Mart, h.15-19. Giov,
h.12-19. Ven, h.10.30-14
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051/356798. Lun, h.14.30- 17, mart, giov e ven, h.912, merc, h.10.30- 12.30
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usufruire dei servizi il Lun dalle 14 alle 15. Le donne, italiane e straniere, usufruiscono del servizio il Giov, dalle
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Sasso Marconi. Tel. 051/841206.
25. Rifugio notturno della solidarietà Servizio docce
per persone senza fissa dimora. Via del Gomito 22/2.
Tel. 051/324285. Il servizio è attivo il Mart h.15-18 per
gli uomini. Il Ven, h.15-18 per le donne.
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35. Laboratorio Abba-Stanza Destinato a persone
senza fissa dimora e individui con gravi disagi sociali. Via
Della Dozza, 5/2. Tel/Fax 051/6386000.
17. Antoniano Fornisce vestiario. Via Guinizelli, 13. Tel.
051/3940211. Merc e Ven, h.9.30-11.30. Tel.
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7. Associazione L'Arca Fornisce vestiario a chi si presenta direttamente. Via Zago, 14. Bus 38, Tel.
051/6390192. Dal lun al ven, h.15.30- 19
Cittadini Stranieri
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663366
36. Ufficio Stranieri della CGIL. Via Guglielmo
Marconi 69 - Tel 0516087190 Fax 051251062. Lun-ven,
h.9-13, 15-18. Il sab, h.9-13
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e progetti di inclusione sociale. Via Guerrazzi 14.
Tel.051/220435
Tossicodipendenze
42. Il Pettirosso
Comunità di accoglienza per tossicodipendenti e autoaiuto per familiari. Via dei Mattuiani, 1. Tel. 051/330239
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Servizio Accoglienza Tossicodipendenti. Presso Casa
Gianni, Via Rodolfo Mondolfo, 8. Tel. 051/453895.
Aperto tutti i giorni previo appuntamento.
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Telefono verde Aids della Ausl Bologna: 800 856080
43. C.A.S.A. Centro Attività Servizi della USL Bologna
Informazioni e servizi sanitari a persone affette da HIV e
sieropositive. Via S. Isaia, 90. Tel. 0516494521. Dal lun
al ven, h.8-14.
44. ANLAIDS Gestisce una Casa Alloggio, un centro
diurno per persone con Hiv e sieropositive ed una linea
telefonica per informazioni e supporto con esperti.
Organizza gruppi di auto-aiuto e laboratori artigianali
gratuiti. Via Irnerio, 53. Tel. 051/6390727. Per informazioni e aiuto sulla malattia 051/4210817 - La linea funziona lun, mart e giov, h.16-20. La sede è aperta dal lun
al ven, h.9-13
45. IDA Iniziativa Donne Aids Informazione, prevenzione e tutela dei diritti per persone con Hiv, AIDS e
persone detenute. Via San Mamolo, 55. Bus 29-30
Tel/Fax 051/581373. Cell. 339/8711149
46. LILA
Lega Italiana per la Lotta contro l' AIDS. Ascolto, accoglienza, informazioni, assistenza, centro di documentazione e consulenza legale e previdenziale. Via Agucchi,
290/A. Tel. 051/6347644 - 051/6347646. Info:
051/6350025 (lun, merc, ven, h.18.30-20)