The Professional - Istituto Omnicomprensivo di Cascia
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1 The Professional web edition a.s. 2012/2013 The Professional FONDATO PRESSO L’ISTITUTO “BEATO SIMONE FIDATI” di CASCIA ATTUALITÀ TERRITORIO a.s 2012/2013 SCIENZA EDITORIALE Lo ammetto: di Cascia sapevo davvero poco. Certo essa fa parte del “bagaglio culturale” che ogni umbro porta con sé, annidato da qualche parte della memoria come se fosse il lemma di un vocabolario. E così per me quando ho cominciato l’anno scolastico, finora visitatore sporadico di uno dei tanti borghi che impreziosiscono la dorsale appenninica . Ma insegnare significa necessariamente apprendere, continuamente. Oltre che per motivi professionali la formazione avviene anche per osmosi, grazie al contatto con gli alunni e le loro esperienze, configurandosi come ciclica, dialettica, in continuo scambio fra soggetti formalmente designati ad “insegnare” ed “imparare” così che, spesso, i ruoli si invertono. Il giornale d’istituto nasce per dare spazio alla voce degli studenti. Una voce che, in questa edizione, non segue un filo conduttore ma che si è espressa libera, seguendo i propri interessi, comunicando ciò che sentivano di voler far conoscere, la loro visione della realtà. Non mancano quindi temi che si riallaccino all’informatica, all’attualità, alla tecnica, ai social network, argomenti con i quali i ragazzi sono chiamati quotidianamente a rapportarsi ma, affianco ad essi, troviamo, invece, dedicati al territorio o meglio al paesaggio, inteso come introiezione delle presenze fisiche, viventi ed inorganiche, all’interno del modello culturale di riferimento, chiaro indizio dell’importanza, cruciale, che esso riveste per loro. I giovani redattori, con le loro ricerche sul paesaggio, il territorio, la storia e la tradizione dei luoghi, non hanno solo contributo ad “insegnarci” qualcosa di più su questa realtà geografica e sociale ma hanno Continua a pagina 14 2 The Professional web edition a.s. 2012/2013 Una bella escursione Territorio ai Monti Sibillini Per gli amanti delle escursioni e delle passeggiate nella natura, vi suggeriamo un magnifico percorso tra colline, boschi e antichi paesi nel centro d’Italia. I Monti Sibillini fanno parte dell’Appennino Umbro-Marchigiano e rientrano nell’area protetta del parco nazionale omonimo. Percorrere le tappe del cosiddetto “Anello dei Sibillini” non è così impegnativo da renderlo fruibile solo a escursionisti esperti: basta non superare i 1750 metri (limite della vegetazione), ed anche i più pigri e i meno abituati alle escursioni naturalistiche possono permettersi di fare una passeggiata da quelle parti. Non è obbligatorio giungere in vetta, anche se vale sicuramente la pena di fare un salto al lago di Pilato Uno scorcio dei sentieri (a quota 2000 metri, quasi in cima al Monte Vettore). Difatti il paesaggio che da queste altezze si presenta al viandante è splendido grazie alla sua varietà. Gli alberi predominanti sono faggi, ornelli e carpini – tipici della flora dell’Italia centrale – che danno refrigerio e molta ombra mentre ci si sposta da un paesino all’altro attraversando antichi sentieri un tempo solcati da mercanti e cavalieri di ventura. Lo sguardo spazia dalle vette alle colline ricoperte da un largo tappeto di prati fioriti e campi adibiti a pascolo. La flora e la fauna sono assai varie: caprioli, cervi, camosci, istrici, ma anche gatti selvatici e lupi, aquile reali, gufi, astori, sparvieri e falchi pellegrini, di quelli che si vedono sulle antiche riproduzioni medievali appollaiati sull’avambraccio di nobiluomini in procinto di recarsi nei boschi per andare a caccia. La bellezza della natura è un punto a favore dell’i- Lago di Pilato a fine maggio tinerario escursionistico proposto, mentre per gli appassionati di storia, è bene sottolineare come la storia da queste parti si appropri della “S” maiuscola senza dover dare tante spiegazioni: basta entrare e uscire dai molti borghi e paesi che distinguono le varie tappe del cammino nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini (70.000 ettari) per rendersene conto da soli. Questo territorio conserva un inestimabile patrimonio storico-culturale insieme a luoghi-fucina di antiche leggende e misteri. Come il Monte Sibilla, e la sua grotta in particolare; si crede che questa fosse stata impegnata per la consacrazione di libri di magia nera e che in essa – oggi franata – fosse l’antro in- 3 The Professional web edition a.s. 2012/2013 Territorio mano. A cavallo tra il mondo antico e l’età medievale, nascono le prime grandi leggende che porteranno questi monti a essere luogo di pellegrinaggio di stregoni e cavalieri erranti che qui passavano per sfidare la maga Sibilla o per chiederle vaticini, come nel romanzo cavalleresco “Il Guerrin Meschino” di Andrea da Barberino. Anche il Lago di Pilato è considerato dalla tradizione popolare un luogo magico e misterioso. La leggenda narra che Pilato, responsabile della crocifissione di Gesù e condannato a morte dall’imperatore Vespasiano, fu posto su di un carro chiuso in un sacco trainato da bufali lasciati liberi di peregrinare senza meta. I bufali furiosi, partiti da Roma, giunsero fino ai Monti Sibillini e terminarono la loro folle corsa proprio dentro i laghi, trascinando con loro il corpo di Pilato. Data la sua inaccessibilità per la sua posizione e quindi luogo molto solitario, il Lago di Pilato era molto adatto all’esercizio di pratiche magiche ed in breve tempo divenne famosissimo. A partire dal XIII secolo il lago è stato considerato luogo di streghe e negromanti, tanto da costringere le autorità religiose a proibirne l’accesso e a far porre una forca, all’inizio della valle, come monito. In epoca più recente, intorno al suo bacino furono alzati muri a secco al fine di evitare il raggiungimento delle sue acque, a causa dei divieti restrittivi imposti dalla legge. Questo perché nel lago è presente una specie primordiale e protettissima ancora presente in natura detta “Gambero di Pilato” (Chirocephalus Marchesonii) Mario Capozzucca Massimo Salomone IV TIEL Il lago di Pilato fernale della Sibilla (da cui prende il nome la catena montuosa) la quale, secondo la leggenda, lì si rifugiò dopo il processo di cristianizzazione dell’impero ro- In tutto, le tappe da percorrere sono 9 e l’inizio del tragitto è posto per convenzione nel Comune di Visso in provincia di Macerata. Il Grande Anello dei Sibillini è un percorso escursionistico di circa 120 Km che abbraccia l’intera catena montuosa. Molti dei rifugi sono aperti, altri sono in ristrutturazione e, secondo la guida del Parco, chi fosse interessato all’escursione outdoor farebbe bene a prenotare. Ecco le tappe nel particolare: I da VISSO a CUPI (12,1 km) II da CUPI a FIASTRA (11,5 km) III da FIASTRA a MONASTERO (9,1 km) IV da MONASTERO a GARULLA (18,27 km) V da GARULLA a RUBBIANO (9,7 km) VI da RUBBIANO al COLLE DI MONTEGALLO (13,6) VII dal COLLE DI MONTEGALLO al COLLE LE CESE (18,57 km) – VIII dal COLLE LE CESE a CAMPI VECCHIO (19,5 km) IX da CAMPI VECCHIO a VISSO (9,5 km) Lo zafferano Anticamente lo zafferano era simbolo di ricchezza ed era molto apprezzato in cucina per il suo colore. Il suo commercio andava a gonfie vele e si diceva che veniva usato come merce di scambio o usato in sostituzione del denaro ed anche in medicina. E’ nel 1500 che a Cascia e dintorni, la coltivazione dello zafferano inizia a diventare un’attività economica molto importante. Oggi, alcune piccole aziende del territorio si sono riunite nell’associazione “Zafferano di Cascia, zafferano purissimo dell’Umbria”, dando vita ad un prodotto di ottima qualità. Lo zafferano di Cascia è entrato a far parte dei prodotti tipici dell’Umbria come farro o lenticchie e ogni anno, ad ottobre, viene festeggiato con una mostra mercato che attira molti visitatori. Come nell’antichità, continua ad essere una spezia molto costosa perché la sua lavorazione è quasi interamente manuale: dalla raccolta dei fiori, alla separazione dei filamenti rossi, fino alla loro essiccatura su brace a legna. Ed in oltre è estremamente rara. Se si considera infatti che ogni fiore possiede dai 3 ai 5 filamenti occorrono più o meno 200 fiori per ottenere un solo grammo di zafferano. 4 The Professional web edition a.s. 2012/2013 Territorio Lo zafferano di Cascia viene venduto in vasetti di vetro, protetti dalla luce con astucci. Prima di usarlo, i filamenti vanno messi a bagno nell’acqua tiepida e se non si sciolgono subito vuol dire che lo zafferano non è puro o è vecchio. La coltivazione dello zafferano è una delle attività più redditizie degli ultimi tempi. Lo zafferano, inoltre, è una spezia molto apprezzata per via del suo sapore delicato e nel nostro territorio le sue piantagioni sono a rischio per via degli animali selvatici come roditori o cinghiali. David Iacorossi IV Tiel È un paese per giovani Civita è un paese di montagna, ha un territorio bellissimo, un passato molto antico e pieno di storia. Civita è una delle piccole 36 frazioni del comune di Cascia. Fin qui nulla di particolare. Quando si parla di un paese come il nostro, si pensa di solito ad una vita noiosa, ai vecchietti davanti al fuoco, a cani vagabondi e spelacchiati. Spesso si pensa anche che gli abitanti siano un po’ primitivi ed ottusi. Civita non è così e cercherò di spiegarvi il perché. Cominciamo dal territorio, per esempio; questo non è abbandonato come accade in tante altre frazioni e siamo anche noi ragazzi a prendercene cura: c’è chi semina i cereali per le pecore, c’è chi coltiva il farro e 5 The Professional web edition a.s. 2012/2013 Territorio montagne con tanti boschi, meravigliosi prati verdi che in primavera si riempiono di fiori gialli, viola, blu, rossi, bianchi. Tanta bellezza però si è trasformata, tanti anni fa, in un incubo. Era il mese di settembre 1979 e qualcosa cambiò a mente franata lascia intravedere alcune stanze e dei mobili. Posso solo immaginare che tragedia sia stata. Inoltre, le nuove case di Civita sono moderne e senza storia, le stalle delle mucche e delle pecore erano lontane, i pollai in luoghi di fortuna. Ma i nostri genitori non si sono arresi. Dopo un periodo di smarrimento, Gli effetti del sisma il prezioso zafferano ed anche il grano. Ogni estate si fa il fieno, c’è chi fa la legna per l’inverno e chi di mestiere fa proprio il tagliaboschi, chi consegna il latte alla cooperativa e chi produce e vende dell’ottimo formaggio. Tante mucche e tante pecore nelle stalle che a maggio, dopo Santa Rita, portiamo in montagna in un altopiano stupendo che si chiama Piatanette: è il rito della transumanza che si ripete da secoli. La mattina andiamo a scuola e, appena torniamo, via a fare i compiti, poi di corsa ad aiutare mamma e papà nelle stalle, nei campi, in magazzino, nel fienile, secondo le stagioni. E a tutti noi, che ci sentiamo perfettamente a nostro agio in questo ambiente, piace continuare il lavoro dei padri con idee nuove e la stessa passione di sempre. Civita, che sembra fuori dal tempo e lontana dal terzo millennio, rappresenta invece un nuovo punto di partenza, soprattutto in questo periodo di crisi economica: chi ha imparato il coraggio, l’autonomia, il rispetto, la fatica, chi ha sani valori può infatti affrontare con più strumenti a disposizione le grandi difficoltà di oggi. Ed è proprio Civita, con la sua storia passata di generazione in generazione, storia che è arrivata fino a noi, ad averci dato tutti gli strumenti. Noi ragazzi abbiamo deciso di raccogliere la sfida rappresentata da questa ereditò e siamo rimasti. Naturalmente, tutto questo per noi ha un prezzo: tanto sacrificio e poco divertimento. Ci piace vivere nel nostro paese perché c’è tanta tranquillità. Abbiamo un territorio bellissimo, ci sono Il paesaggio di Civita Civita. Era sera, tutti gli abitanti erano andati a dormire presto perché il giorno dopo dovevano andare a lavorare in campagna, ed ecco successe qualcosa: un boato forte, nessuno riuscì a capire cosa stava accadendo, in pochi minuti quel meraviglioso paese, Civita, crollò. Fortunatamente quel tremendo terremoto non provocò dei morti, solamente qualche ferito non grave. Il giorno dopo arrivarono le squadre della Protezione Civile che montarono le tende e quelle furono il primo alloggio per gli abitanti di Civita e per gli altri paesi danneggiati. Con l’arrivo dell’inverno non era più possibile vivere nelle tende e la Protezione Civile fornì gli abitanti di roulotte più confortevoli, qualche mese dopo furono montati anche dei prefabbricati. Da quanto raccontano i nostri genitori iniziò un lungo periodo di sofferenza e di sconforto che durò dieci anni: poi il paese fu ricostruito in un luogo più lontano. Quando abbiamo voglia di rivedere il vecchio abitato di Civita, andiamo a passeggiare per i vicoli e ci coglie la tristezza perché vediamo le case crollate, case che erano la storia di tutte le famiglie di allora. C’era la piazza, la chiesa, le stradine che portavano a casa. Guardo la casa di nonna e papà, una parete parzial- di dolore e di preoccupazione hanno reagito a quanto era successo e con tenacia, coraggio e determinazione hanno ritrovato la voglia di andare avanti. In quegli anni cominciarono infatti a nascere tanti bambini: Daniele e Augusto nel 1984 poi, via via, altri nacquero alcuni anni dopo, poi Damiano e Armando negli anni ’90 e cosi via molti altri ancora. Quando si mettono al mondo dei figli significa che ci sono speranze e progetti per il futuro, che la storia non finisce, che si prosegue lasciando alle spalle il dolore e lo sconforto. E a tutti questi figli, a noi, sono stati trasmessi quello stesso coraggio e tenacia nell’andare avanti e nel non mollare mai. Abbiamo deciso di rimanere nella nostra terra e prendercene cura perché noi siamo consapevoli di aver ricevuto dai nostri genitori l’esempio di come affrontare le difficoltà e questo ci ha sicuramente reso più uniti e solidali. Il terremoto è riuscito a distruggere il paese, ci ha tolto le radici, ma non è riuscito a toglierci la speranza verso il futuro. E siamo rimasti. Ma chi sono questi ragazzi e ragazze? Ve li presento: io sono Maria Rita, poi ci sono Augusto, Emanuele, Simone ,Armando, Eugenia, Mauro, Damiano, Gianmarco, Matteo, Davide, Christian, Daniele che ha 6 The Professional web edition a.s. 2012/2013 Territorio sposato Roberta, Riccardo, Rita, Marco che ha sposato Sara, Stefano, Lucia, Annarita, Andrea, Walter, Isabella, Elettra. Non solo ma a maggio di quest’anno è nata Sofia, Sergio è arrivato ad ottobre ed il 16 dicembre è nata Emma. Vivo in una frazione di Cascia, situata a 1200 metri d’altitudine, siamo cinquantadue abitanti di cui ventotto tra ragazzi, ragazze e bambini. Noi ragazzi di Civita siamo tanti, siamo belli, uniti, ci vogliamo bene. Civita è un paese per giovani. M.Rita De Carolis V. Tiel Tradizione che Passione Nel cuore verde d’Italia in Umbria, in particolar modo nel Comune di Cascia si terrà la XXXVII rassegna delle “pasquarelle”, un’espressione che racchiude in sé i Canti e le Musiche tradizionali del folklore contadino, di buon augurio per il nuovo anno, intonate a ritmo di Organetto, Fisarmonica, Caccavella Tamburello e altri strumenti tradizionali. Questa manifestazione, che si rinnova ogni anno alla metà del mese di Gennaio, riunisce molti gruppi di “Pasquarellari”, provenienti da tutta l’Italia centrale, che si danno appuntamento a Cascia per cantare l’arrivo delle feste. La “pasquarella” infatti, come I “pasquarellari” in azione indica il suo nome, trae origine dall’annunciazione delle feste sacre, quali la natività e l’epifania, temi ai quali si aggiungono, grazie all’estro degli esecutori, versi profani, scherzosi e goderecci La scorsa edizione ha visto la partecipazione di circa 30 gruppi folkloristici, a testimonianza della partecipazione e del successo che la kermesse sta riscuotendo. Questi, dopo aver sfilato per le vie del paese, si ritrovano nella piazza centrale per una esibizione durante la quale ciascuno di loro presenta una selezione di canti accompagnandosi con organetti o fisarmoniche, tamburelli, caccavelle, triccheballacche ed altri strumenti popolari. Al termine, mentre vengono offerti a tutti i presenti prodotti locali e, come primizia, i dolci del nascente carnevale, in ogni angolo della piazza si svolgono le esibizioni spontanee dei vari gruppi e le sfide di poesia estemporanea. In particolare uno strumento primeggia nelle nostre queste zone, la fisarmonica diatonica, anche conosciuta col nome popolare di organetto, è uno strumento a mantice e si può definire il padre della fisarmonica, fornito di bottoni suona contemporaneamente la melodia e l’accompagnamento, è uno strumento musicale appartenente alla famiglia degli aerofoni, strumenti il cui suono è generato da un flusso d’aria. Nasce verso la metà dell’Ottocento in ambiente colto e si diffonde grazie alla praticità, al suono melodioso e alla possibilità di essere completo dal punto di vista musicale, permettendo di suonare senza la presenza di altri strumenti. Ieri come oggi viene usato nelle tradizioni popolari in Italia, oltre che nel Centro e nel Sud, in Abruzzo dove è chiamato ddù botte, in Puglia e Calabria dove l’organetto viene usato per l’esecuzione di pizziche e tarantelle. Nelle zone del nordest d’Italia sono invece diffusi gli organetti a tre o più file che, come detto precedentemente, assumono The Professional web edition a.s. 2012/2013 7 Scienza e tecnologia Windows8 si presenta quindi con una serie infinita di applicazioni verso il crescente mondo tablet e touch come detto prima. Per farlo è stato necessario inserire un nuovo tipo di interfaccia, più semplice: ma la mossa non è così estrema come sembrerebbe, la cara vecchia scrivania(desktop) è sempre presente, pronta a servire Damiano Primucci V tiel gli utenti abituati alle loro solite applicazioni, gestibili con mouse e tastiera, e che poco vogliono sapere del touch e di tutta questa ondata di nuovo. Scienza e tecnologia I miglioramenti di Windows 8 sono stati messi in evidenza da Microsoft in questi mesi: la procedura di installazione è simile a quella del 7 ma impiega Benvenuto molto meno tempo e una volta completata il PC è pronto ad essere utilizzato in una manciata di seWindows 8 condi da ciascun avvio. È vero, al principio gli utenti si troveranno daIn questo articolo parleremo del nuovo sistema vanti la nuova interfaccia a piastrelle”(interfaccia operativo Windows8, dei suoi pregi e dei suoi Metro), del nuovo Start: ma si tratta perlopiù di difetti ma, soprattutto, delle innovazioni che una pagina che può essere mandata via in un clic, ha portato a livello d’ interfaccia. Windows8 ha ritornando immediatamente sul familiare desktop organizzato la sua schermata soprattutto per i dove trovare a portata di clic subito il browser (ma compratori di dispositivi touch e non per veri e si può facilmente sostituire con un nuovo software propri compratori di Notebook. La scelta è stadi navigazione) o Esplora Risorse per incominciata presumibilmente dettata dall’impennata delle re a installare le proprie applicazioni “tradizionali” vendite dei “tablet” e da una motivazione di casenza intoppi. Le applicazioni vengono scaricate direttamente rattere “economico”, concentrando gli sforzi degli dal Market Store, seguendo la politica commersviluppatori della Microsoft su un unico sistema operativo, in grado di controllare dispositivi traciale già sperimentata da Apple e Android, e ci sono varie categorie dizionali e “touch”. che contengono miWindows 8 comunque consuma meno lioni di applicazioni energia e memoria le quali possono faRAM dei suoi due vorire sia la velocità predecessori (la “peo prestazione che il minore consumo di cora nera” Vista e batteria e quindi di l’apprezzato Seven), ram. ha migliorato e veloL’interfaccia del cizzato le procedure menu Start non è di installazione e di diversa dal vecchio avvio del compu- La discussa ed innovativa interfaccia Metro menu: ci sono le applicazioni installate sul PC, ter, ha lasciato inalterata la compatibilità con il il desktop e il pannello di controllo funzionano software che gira oggi su Seven pur introducendo come nella vecchia versione (c’è una nuova grafica parecchie novità sul piano tecnico. il nome di fisarmonica diatonica, molto utilizzati in Slovenia e Austria. Gran parte degli organetti venduti nel mondo è prodotta in Italia; alcune fabbriche sono la Castagnari, la Baffetti e la Giustozzi nelle Marche, la Verde in Piemonte, ma ce ne sono molte altre soprattutto nel sud Italia. 8 The Professional web edition a.s. 2012/2013 Scienza e tecnologia ma nel complesso non cambia nulla). Le impostazioni del vecchio e del nuovo sono tenute separate: il desktop si personalizza nel solito modo e il vecchio Panello di Controllo è al suo posto. Lo store Ci sono 4 angoli attivi sullo schermo a portata di mouse (o di polpastrello qualora ci si affidi ad un dispositivo “touch”) ciascuno dei quali serve a richiamare una funzione: in alto a sinistra per vedere le applicazioni attive (e passare rapidamente dall’una all’altra, terminarle se necessario), in basso a sinistra per tornare al menù Start, in alto a destra per il menù con pulsanti per condivisione e impostazioni ,in basso a destra per cliccare e ridurre tutto a icona mentre si è sul desktop. Il pul- Notare la scomparsa del menù start sante sinistro del mouse funziona come al solito, il pulsante destro pure: nelle applicazioni richiama funzioni aggiuntive con lo stesso principio della vecchia interfaccia. Il nostro commento finale su Windows8 complessivamente è positivo, nonostante i vari problemi dal punto di vista dell’universalità notebook-tablet. Il sistema risulta nel suo complesso di più agevole utilizzo con uno smartphone piuttosto The Professional web edition a.s. 2012/2013 9 Scienza e tecnologia che con un PC e questo secondo noi rappresenta un lato molto negativo per chi ancora non si senta pronto per affrontare un cambiamento così radicale, sostituendo di fatto il “tradizionale” computer fisso con un dispositivo portatile. Ci sono però anche dei pregi come la fluidità generale del sistema, la sua stabilità un antivirus integrato di cui molti specialisti parlano ottimamente, buona velocità nei download e di navigazione in internet ed infine un’interfaccia che non dispiace a chi punta molto sull’aspetto. Andrea Bianchi Nicholas Raduazzo IV Tiel Il grande Nikola Tesla… Il genio dimenticato Salve a tutti amici lettori!! Conoscete già il grande Tesla? Beh se non lo conoscete ci penseremo noi a presentarvelo. Nikola Tesla nasce a Smiljan (città Serba ora Croazia) il 10 luglio 1856. Trasferitosi in America, Tesla, iniziò una vera e propria battaglia a suon di brevetti detta “guerra delle correnti” (una competizione economica di mercato del XIX secolo, per il controllo dell’allora crescente mercato mondiale dell’energia elettrica) contro l’inventore americano Thomas Alva Edison. Tesla ne uscì Tesla invento anche il motore a corrente alternata vincitore, anche grazie al collega Westinghouse e fu grazie all’aiuto di Edison e dell’inventore italiano Guriconosciuto come uno dei più grandi inventori staglielmo Marconi. tunitensi di tutti i tempi. Tesla ha contribuito allo sviluppo di diversi settori Molti dei suoi primi studi si rivelarono anticipatori delle scienze applicate. I suoi ammiratori contemdella moderna ingegneria elettrica e diverse sue inporanei arrivano al venzioni rappresenpunto da definirlo tarono importanti "l'uomo che inventò innovazioni. I suoi il Ventesimo secolo" brevetti e il suo lavoe "il santo patrono ro teorico formano della moderna eletla base del modertricità". no sistema elettrico Nel 1886 Tesla fona corrente alternata dò una propria (CA), compresa la società, la Tesla distribuzione eletElectric Light & trica polifase e i Manufacturing. I motori a corrente primi finanziatori alternata, con i quaTesla come appare nel film The Prestige non erano d'accorli ha contribuito alla do con Tesla sui suoi progetti per il motore a corrente nascita della seconda rivoluzione industriale. alternata e alla fine gli tolsero il controllo della soLa corrente alternata è infatti alla base della nostra cietà. Tesla lavorò quindi a New York come operaio vita; migliaia di cose non sarebbero possibili. Senza generico dal 1886 al 1887 per guadagnarsi da vivere e di essa tutti gli apparecchi domestici come la televimettere da parte risorse per i suoi progetti futuri. Nel sione, il microonde, il phon ecc. Non riuscirebbero a 1887 costruì il primo mofunzionare. tore a induzione a correnTesla inventò anche la te alternata senza attrito, trasmissione senza fili (se di cui fece dimostrazione vogliamo fu anche un prepresso l'American Institucursore del Wi-Fi) utilizte of Electrical Engineers zando le onde radio per (attualmente parte dell'IEtrasmettere comunicazioEE) nel 1888. Nello stesso ni e immagini. Nel 1943 anno, sviluppò i principi una sentenza della Corte della sua bobina (chiamata Suprema degli Stati Unibobina di Tesla appunto) e ti gli attribuì la paternità iniziò a lavorare con Geor(sul suolo statunitense) di ge Westinghouse nei laboalcuni brevetti usati per ratori di Pittsburgh della la trasmissione di infor- Al lavoro nel suo studio Westinghouse Electric & Manufacturing Company. mazioni via onde radio. La sua importanza fu anche La bobina di Tesla è un dispositivo elettrico in grado riconosciuta nella Conférence Générale des Poids et di generare veri e propri fulmini, del tutto simili a Mesures del 1960, durante la quale fu intitolata a suo quelli di origine atmosferica, anche se di entità ridotnome l'unità del Sistema Internazionale di misura ta. È un tipo di trasformatore risonante che consiste della densità di flusso magnetico o induzione main due o anche tre circuiti elettrici accoppiati risognetica (chiamata anche campo magnetico). Nikola 10 The Professional web edition a.s. 2012/2013 Scienza e tecnologia nanti. Tesla sperimentò una grande varietà di bobine e configurazioni. Westinghouse ascoltò le sue idee per i sistemi polifase che avrebbero permesso la trasmissione di elettricità a corrente alternata lungo grandi distanze. In ingegneria elettrica la distribuzione elettrica è l'ultima fase nel processo di consegna dell'elettricità all'utente finale dopo la produzione e la trasmissione e si realizza attraverso un'infrastruttura di rete tipica qual è la rete di distribuzione elettrica capillare fino agli utenti o utilizzatori finali. Nell'aprile del 1887 Tesla iniziò a investigare su quelli che in seguito sarebbero stati chiamati raggi X. Sappiamo che il dispositivo inventato da Tesla operava emettendo elettroni da un singolo elettrodo attraverso una combinazione di emissione di campo ed emissione termoionica. Una volta liberati, gli elettroni sono respinti con forza dall'intenso campo elettrico vicino all'elettrodo durante i picchi a tensione negativa dall'uscita oscillante ad alta tensione della bobina di Tesla, generando raggi X nel momento in cui collidono con l'involucro di vetro. Egli utilizzò altresì dei tubi di Geissler. Fin dal 1892 Tesla divenne consapevole di quelli che Wilhelm Röntgen solo successivamente identificò come effetti dei raggi X. Insieme a Westinghouse, collega di una vita, costruì la prima centrale idroelettrica alle Cascate del Niagara, cascate colossali e stupende che si trovano in America poste tra il confine del Canada e quello degli USA. Una grande mente quindi, ed anche un grande uomo che ha allungato gli orizzonti dell’umanità. Tutt’oggi un alone di mistero circonda la morte di Nikola Tesla, molti pensano che sia deceduto per un attacco cardiaco mentre dormiva, altri che durante la costruzione del “Raggio della morte”, (un’arma elettromagnetica di straordinaria potenza la cui invenzione rimane appunto leggenda) altri che sia stato assassinato dai servizi segreti intenzionati a carpire i suoi segreti e le possibili applicazioni militari dei suoi studi. L’unica cosa certa di questa storia è che sia morto il 7 Gennaio 1943 a New York. Dopo la sua morte Tesla, è stato grande fonte di ispirazione per i giovani scienziati e molte delle sue in- 11 The Professional web edition a.s. 2012/2013 Scienza e tecnologia venzioni sono tutt’oggi utilizzate che hanno trovato applicazione in ambito industriale e civile. Nikola Tesla è apparso anche come personaggio nel film “ The Prestige” (che vi consigliamo di vedere), dove il grande scienziato costruisce una macchina clonatrice per il mago protagonista. Film che si bene si presta ad intrecciare nella sua trama la vita dello scienziato poiché, come disse Clark, inventore ed autore di fantascienza “Ogni tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia”. E questo piccolo uomo contribuì in maniera determinante allo sviluppo della scienza come oggi la conosciamo. Stefano Giudici Orlando Medici V Tiel Samsung Galaxy S3 Vs. Iphone5 L’eterna lotta tra Android e IOS Designed for Humans così recita il nuovo spot proposto dalla casa Coreana Samsung riguardo la sua nuova creatura Il Samsung Galaxy S3, successore del fortunatissimo S2, campione di vendite e amatissimo smartphone. Presentato solo a maggio ha tutt’ora ha già venduto più di 10 milioni di unità e si propone quindi come agguerrito concorrente dell’’Iphone 5 di mamma Apple sulla scena mondiale degli smartphone I due concentrati di tecnologia che andremo ad analizzare tra poco, fanno parte della fascia alta degli Smartphone, registrando vendite record in tutto il mondo grazie alla loro versatilità d’utilizzo e al loro accattivante design che gli ingeneri coreani della Samsung e la mente geniale del compianto Steve Jobs hanno contribuito a rendere questi due gioielli tecnologici veri oggetti del desiderio, miracoli tecnologici mai visti fin ora. Passiamo ora in rassegna le specifiche di queste meraviglie elettroniche. Lo schermo è sicuramente la novità di rilievo dell’ultima versione di iPhone, precedentemente si è sempre utilizzata la dimensione di 3,5 pollici (aumentando con la versione 4 la densità dei pixel). Ora ha un display da 4 pollici da 1.136 x 640 pixel. Questo lo renderà più adatto alla fruizione dei film in wide screen, anche se molte applicazioni, per qualche tempo, non saranno ottimizzate per questo formato. Il Galaxy S3 risponde con un display enorme da 7.6 cm di diametro e 4.8 pollici la cui densità di pixel è paragonabile al nuovo iPhone alla risoluzione di 1.280 X 720 pixel, una vera comodità per gli occhi. La tecnologia dello schermo è differente: il Samsung dispone di un pannello Super AMOLED. Sul fronte della potenza di elaborazione il Samsung Galaxy S3 utilizza l’imponente Exynos 4412, che dispone di quattro core e funziona a 1.4 GHz mentre l’iPhone 5 più sottile e leggero mai realizzato. Ha uno schermo Retina Display a 4 pollici, ha una fotocamera da 8 Megapixel con nuove funzioni e ottica. Si basa sul chip Apple A6, 2 volte più potente rispetto ad A5. Entrambi gli smartphone hanno una videocamera fotografica e ripresa di video simile, con sensori da 8 megapixel e flash LED . Il comparto operativo dell’Iphone5 si basa sul noto IOS arrivato alla ultima versione la sesta per l’appunto, mentre il fortunatissimo Galaxy S3 è equipaggiato con Android Jelly Bean, arrivato alla versione 4.1.2. Qual è quindi il migliore dei due? Crediamo che tutto si giochi, sul “va dove ti porta il cuore” Alcuni vedono infatti nella “Mela” solidità e garanzia di ottimi prodotti dall’elevato design e altri in Samsung performance e la perfetta integrazione con i servizi di Google. Entrambi sono prodotti ai vertici della tecnologia e non si rischia di certo di rimanere delusi. Spetterà a voi l’ardua sentenza, noi vi aiuteremo con la seguente tabella comparativa. Stefano Battilocchi, Gianmarco Chiudoni, V Tiel 12 The Professional web edition a.s. 2012/2013 Facebook Attualità Facebook è un social network lanciato nel febbraio 2004, posseduto e gestito dalla corporation Facebook, Inc. Il sito, fondato a Cambridge negli Stati Uniti da Mark Zuckerberg e dai suoi compagni di università Eduardo Saverin, Dustin Moskovitz e Chris Hughes, era originariamente stato progettato esclusivamente per gli studenti dell'Università di Harvard, ma fu presto aperto anche agli studenti di altre scuole della zona di Boston, della Ivy League e della Stanford University. Successivamente fu aperto anche agli studenti delle scuole superiori e poi a chiunque dichiarasse più di 13 anni di età. Da allora Facebook raggiunse un enorme successo diventando il secondo sito più visitato al mondo, preceduto solo da Google. Il nome “Facebook” prende spunto da un elenco con nome e fotografia degli studenti, che alcune università statunitensi distribuiscono all’inizio dell’anno accademico per aiutare gli scritti a socializzare tra loro. Gli utenti possono accedere al sito previa una registrazione gratuita, durante la quale vengono richiesti dati personali come nome, cognome, data di nascita e indirizzo email. Il sito chiarisce che l’inserimento obbligatorio della data di nascita serve esclusivamente “per favorire una maggiore autenticità e consentire l’accesso ai vari contenuti in base all’età”. Completata la registrazione, gli utenti possono creare un profilo personale, includere altri utenti nella propria rete sociale, aggiungendoli come amici, e scambiarsi messaggi, anche via chat, incluse le notifiche automatiche quando questi aggiornano i propri profili. Inoltre gli utenti possono fondare e unirsi a gruppi per condividere interessi in comune con altri utenti, organizzati secondo il luogo di lavoro, la scuola, l’università o altre caratteristiche, condividere contenuti multimediali ed utilizzare varie applicazioni presenti sul sito. Per personalizzare il proprio profilo l’utente può caricare una foto, chiamata immagine del profilo, con la quale può rendersi riconoscibile. Può inoltre fornire ulteriori informazioni, come il comune di nascita e quello di residenza, la scuola frequentata, il proprio datore di lavoro, l’orientamento religioso e quello politico, la propria situazione sentimentale e molte altre. Dato il boom dei social network negli ultimi anni non possiamo fare a meno di interrogarci sulla loro utilità, in termini di costi e benefici, questi spesso lodati da chi ha, ad esempio, amici lontani e può interagire con loro in modo molto veloce ed efficiente; potendo corredare la chat con suoni ed immagini l’incontro è più emotivamente coinvolgente. Ricordiamo però ai lettori, come spunto di riflessione, alcuni degli aspetti negativi;, infatti le abitudini degli utenti vengono monitorate ed utilizzate a scopi commerciali da parte dello stesso Facebook, senza considerare le implicazioni inerenti la privacy e gli usi scorretti di uno strumento troppo spesso utilizzato dai giovanissimi senza una supervisione da parte degli adulti. Simone Corona IV Tiel 13 The Professional web edition a.s. 2012/2013 La violenza negli stadi - Attualità Catania, del febbraio 2007. La partita inizialmente prevista in concomitanza con la festa di Sant’agata patrona della città venne per precauzione anticipata Gli Ultras di 2 giorni. Questo tuttavia non bastò ad evitare che le tifoserie ospiti e locali giungessero allo scontro al di fuori dello stadio. Dopo questi avvenimenti il miIl termine ultras indica una frangia di tifo organiznistro della difesa introdusse il D.A.S.P.O. (Divieto di zato. Ne abbiamo tristi esempi nel calcio e non solo. accedere alle manifeEssere ultrà dostazioni sportive ). vrebbe significaCiò ha significato per re essere attaccati chi si è reso colpevoalla maglia della le di disordini all’insquadra del cuore, terno degli impianti solo col tempo e sportivi, il divieto con cattivi esempi temporaneo o perla parola è entrata manente di assistere nel linguaggio coalle manifestazioni mune con un’accesportive. zione negativa. Altro provvedimento Anche se “ultras” Scontri negli spalti preso dal governo per contrastare il tifo violento è deriva dal francese “ultra-royaliste”, termine che stata la tessera del tifoso. Si tratta di una tessera ricarisale alla restaurazione (1815) ed indicava degli ricabile e dura 5 anni, e individua in maniera precisa estremisti politici fedeli al re, I primi gruppi ultras il tifoso che occupa una posizione si formano nel 1932 in Italia, e la nelle gradinate. Ma c’è stata forte prima squadra italiana ad averne opposizione da parte degli ultras fu la Lazio. In Inghilterra invece i poiché ha limitato severamente la tifosi organizzati vengono chiamati loro “libertà d’azione”. Hooligans. Anche altre nazioni sono corse ai Nei primi anni ‘70 un periodo di ripari contro il tifo violento. E cosi, violenza e terrorismo, anche gli ulad esempio, in Inghilterra dopo la tras cominciano ad essere violenti. tragedia dello stadio Heysel di BruNegli anni ‘80 gli ultras cominciaxelles avvenuta durante la finale di no ad espandersi in tutta Europa coppa dei campioni del 1985 tra Jucon l’aumento dell’interesse verso il ventus e Liverpool (la cronaca regicalcio anche le forze dell’ordine costra 39 morti e 600 feriti), il governo minciano ad impegnarsi affinché la Blair nel 2000 ha deciso di abolire violenza degli ultras cessi. i posti in piedi e ha introdotto dei Purtroppo però la violenza col tempo non è cessata e ci sono stati casi A volte il cattivo esempio è nei campi impianti tv a circuito chiuso. Oltre alla regolamentazione, abbastanza severa, la sensidi omicidi tra ultras (e fuori delle loro cerchie) anche bilità verso il tifo violento, ed il desiderio che simili in tempi più recenti: ad esempio nel gennaio 1995 tragedie non si ripetano, fa sì che gli spettatori spesso durante Genoa – Milan venne accoltellato un tifoso aiutino le autorità, avvisandole preventivamente di del Genoa ( Vincenzo spagnolo ) da ultras milanisti; eventuali scontri o altro. ricordiamo fra i fatti più eclatanti anche l’omicidio In Inghilterra non solo il governo ha deciso già da Filippo Raciti durante il derby di Sicilia, Palermo – 14 The Professional web edition a.s. 2012/2013 Titolo argomento tempo che chi sbaglia paga severamente, ma ha introdotto la figura degli Stewart (oggi ormai di casa anche in Italia), personale di vigilanza inserito all’interno degli stadi, disarmato, che si occupa di prevenzione o, all’occorrenza, accompagna fuori dagli impianti le persone colpevoli di aver insultato o aver mantenuto comportamenti scorretti nei confronti dei giocatori o delle tifoserie avversarie, mentre la polizia invece di stare dentro agli stadi, si concentra maggiormente all’esterno affinché non entrino negli stadi oggetti pericolosi e non si verifichino scontri. Se ami il calcio o altri sport di anche tu no alla violenza, è un tuo diritto. Continua dalla prima pagina scardinato un paradigma (o pregiudizio se vogliamo) che li vedeva ormai assuefatti alla tecnologia, all’informazione incontrollata, alla velocità della rete; argomenti, questi, che essi consapevolmente affrontano come complementi di una vita “vera”, vissuta, abitata, radicata nel contatto privilegiato con la memoria ed il passato che non sentono minacciata dal progresso assoluto proprio perché la amano e desiderano custodirla. Nelle pagine, una generazione che ha trovato il suo equilibrio fra passato e futuro racconta il proprio presente. Per un umanista, una gioiosa scoperta che mi auguro di condividere con i Lettori. In collaborazione con Roberto Bongiorno Armando De Carolis IV Tiel Marco Caparvi Docente di Storia e Letteratura I.p.s.i.a. B. Simone Fidati - Cascia