The Professional - Istituto Omnicomprensivo di Cascia

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The Professional - Istituto Omnicomprensivo di Cascia
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The Professional web edition a.s. 2012/2013
The Professional
FONDATO PRESSO L’ISTITUTO “BEATO SIMONE FIDATI” di CASCIA ATTUALITÀ
TERRITORIO
a.s 2012/2013
SCIENZA
EDITORIALE
Lo ammetto: di Cascia sapevo davvero poco.
Certo essa fa parte del “bagaglio culturale” che ogni
umbro porta con sé, annidato da qualche parte della
memoria come se fosse il lemma di un vocabolario.
E così per me quando ho cominciato l’anno scolastico,
finora visitatore sporadico di uno dei tanti borghi
che impreziosiscono la dorsale appenninica .
Ma insegnare significa necessariamente apprendere,
continuamente. Oltre che per motivi professionali
la formazione avviene anche per osmosi, grazie
al contatto con gli alunni e le loro esperienze,
configurandosi come ciclica, dialettica, in continuo
scambio fra soggetti formalmente designati ad
“insegnare” ed “imparare” così che, spesso, i ruoli si
invertono.
Il giornale d’istituto nasce per dare spazio alla voce
degli studenti. Una voce che, in questa edizione, non
segue un filo conduttore ma che si è espressa libera,
seguendo i propri interessi, comunicando ciò che
sentivano di voler far conoscere, la loro visione della
realtà.
Non mancano quindi temi che si riallaccino
all’informatica, all’attualità, alla tecnica, ai social
network, argomenti con i quali i ragazzi sono
chiamati quotidianamente a rapportarsi ma, affianco
ad essi, troviamo, invece, dedicati al territorio o
meglio al paesaggio, inteso come introiezione delle
presenze fisiche, viventi ed inorganiche, all’interno
del modello culturale di riferimento, chiaro indizio
dell’importanza, cruciale, che esso riveste per loro.
I giovani redattori, con le loro ricerche sul paesaggio,
il territorio, la storia e la tradizione dei luoghi, non
hanno solo contributo ad “insegnarci” qualcosa di
più su questa realtà geografica e sociale ma hanno
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Una bella escursione
Territorio
ai Monti Sibillini
Per gli amanti delle escursioni e delle passeggiate
nella natura, vi suggeriamo un magnifico percorso
tra colline, boschi e antichi paesi nel centro d’Italia.
I Monti Sibillini fanno parte dell’Appennino Umbro-Marchigiano e rientrano nell’area protetta del
parco nazionale omonimo.
Percorrere le tappe del cosiddetto “Anello dei Sibillini” non è così impegnativo da renderlo fruibile solo
a escursionisti esperti: basta non superare i 1750 metri (limite della vegetazione), ed anche i più pigri e i
meno abituati alle escursioni naturalistiche possono
permettersi di fare una passeggiata da quelle parti.
Non è obbligatorio giungere in vetta, anche se vale
sicuramente la pena di fare un salto al lago di Pilato
Uno scorcio dei sentieri
(a quota 2000 metri, quasi in cima al Monte Vettore).
Difatti il paesaggio che da queste altezze si presenta
al viandante è splendido grazie alla sua varietà.
Gli alberi predominanti sono faggi, ornelli e carpini – tipici della flora dell’Italia centrale – che danno refrigerio e molta ombra mentre ci si sposta da
un paesino all’altro attraversando antichi sentieri un
tempo solcati da mercanti e cavalieri di ventura. Lo
sguardo spazia dalle vette alle colline ricoperte da un
largo tappeto di prati fioriti e campi adibiti a pascolo.
La flora e la fauna sono assai varie: caprioli, cervi,
camosci, istrici, ma anche gatti selvatici e lupi, aquile
reali, gufi, astori, sparvieri e falchi pellegrini, di quelli che si vedono sulle antiche riproduzioni medievali
appollaiati sull’avambraccio di nobiluomini in procinto di recarsi nei boschi per andare a caccia.
La bellezza della natura è un punto a favore dell’i-
Lago di Pilato a fine maggio
tinerario escursionistico proposto, mentre per gli
appassionati di storia, è bene sottolineare come la
storia da queste parti si appropri della “S” maiuscola senza dover dare tante spiegazioni: basta entrare
e uscire dai molti borghi e paesi che distinguono le
varie tappe del cammino nel Parco Nazionale dei
Monti Sibillini (70.000 ettari) per rendersene conto
da soli.
Questo territorio conserva un inestimabile patrimonio storico-culturale insieme a luoghi-fucina di
antiche leggende e misteri. Come il Monte Sibilla, e
la sua grotta in particolare; si crede che questa fosse
stata impegnata per la consacrazione di libri di magia nera e che in essa – oggi franata – fosse l’antro in-
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Territorio
mano.
A cavallo tra il mondo antico e l’età medievale, nascono le prime grandi leggende che porteranno questi monti a essere luogo di pellegrinaggio di stregoni
e cavalieri erranti che qui passavano per sfidare la
maga Sibilla o per chiederle vaticini, come nel romanzo cavalleresco “Il Guerrin Meschino” di Andrea
da Barberino.
Anche il Lago di Pilato è considerato dalla tradizione
popolare un luogo magico e misterioso. La leggenda narra che Pilato, responsabile della crocifissione
di Gesù e condannato a morte dall’imperatore Vespasiano, fu posto su di un carro chiuso in un sacco
trainato da bufali lasciati liberi di peregrinare senza
meta. I bufali furiosi, partiti da Roma, giunsero fino
ai Monti Sibillini e terminarono la loro folle corsa
proprio dentro i laghi, trascinando con loro il corpo
di Pilato. Data la sua inaccessibilità per la sua posizione e quindi luogo molto solitario, il Lago di Pilato
era molto adatto all’esercizio di pratiche magiche ed
in breve tempo divenne famosissimo. A partire dal
XIII secolo il lago è stato considerato luogo di streghe e negromanti, tanto da costringere le autorità religiose a proibirne l’accesso e a far porre una forca,
all’inizio della valle, come monito.
In epoca più recente, intorno al suo bacino furono alzati muri a secco al fine di evitare il raggiungimento
delle sue acque, a causa dei divieti restrittivi imposti
dalla legge. Questo perché nel lago è presente una
specie primordiale e protettissima ancora presente
in natura detta “Gambero di Pilato” (Chirocephalus
Marchesonii)
Mario Capozzucca
Massimo Salomone IV TIEL
Il lago di Pilato
fernale della Sibilla (da cui prende il nome la catena
montuosa) la quale, secondo la leggenda, lì si rifugiò
dopo il processo di cristianizzazione dell’impero ro-
In tutto, le tappe da percorrere sono 9 e l’inizio del
tragitto è posto per convenzione nel Comune di Visso in
provincia di Macerata. Il Grande Anello dei Sibillini è un
percorso escursionistico di circa 120 Km che abbraccia l’intera
catena montuosa. Molti dei rifugi sono aperti, altri sono in ristrutturazione e, secondo la guida del Parco, chi fosse interessato all’escursione outdoor farebbe bene a prenotare.
Ecco le tappe nel particolare:
I da VISSO a CUPI (12,1 km)
II da CUPI a FIASTRA (11,5 km)
III da FIASTRA a MONASTERO (9,1 km)
IV da MONASTERO a GARULLA (18,27 km)
V da GARULLA a RUBBIANO (9,7 km)
VI da RUBBIANO al COLLE DI MONTEGALLO (13,6)
VII dal COLLE DI MONTEGALLO
al COLLE LE CESE (18,57 km) –
VIII dal COLLE LE CESE a CAMPI VECCHIO (19,5 km)
IX da CAMPI VECCHIO a VISSO (9,5 km)
Lo zafferano
Anticamente lo zafferano era simbolo di ricchezza ed
era molto apprezzato in cucina per il suo colore. Il
suo commercio andava a gonfie vele e si diceva che
veniva usato come merce di scambio o usato in sostituzione del denaro ed anche in medicina. E’ nel 1500
che a Cascia e dintorni, la coltivazione dello zafferano inizia a diventare un’attività economica molto
importante.
Oggi, alcune piccole aziende del territorio si sono riunite nell’associazione “Zafferano di Cascia, zafferano purissimo dell’Umbria”, dando vita ad un prodotto di ottima qualità. Lo zafferano di Cascia è entrato
a far parte dei prodotti tipici dell’Umbria come farro
o lenticchie e ogni anno, ad ottobre, viene festeggiato
con una mostra mercato che attira molti visitatori.
Come nell’antichità, continua ad essere una spezia
molto costosa perché la sua lavorazione è quasi interamente manuale: dalla raccolta dei fiori, alla separazione dei filamenti rossi, fino alla loro essiccatura su
brace a legna.
Ed in oltre è estremamente rara. Se si considera infatti che ogni fiore possiede dai 3 ai 5 filamenti occorrono più o meno 200 fiori per ottenere un solo grammo
di zafferano.
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Lo zafferano di Cascia viene venduto in vasetti di vetro, protetti dalla luce con astucci. Prima di usarlo, i
filamenti vanno messi a bagno nell’acqua tiepida e se
non si sciolgono subito vuol dire che lo zafferano non
è puro o è vecchio. La coltivazione dello zafferano è
una delle attività più redditizie degli ultimi tempi. Lo
zafferano, inoltre, è una spezia molto apprezzata per
via del suo sapore delicato e nel nostro territorio le
sue piantagioni sono a rischio per via degli animali
selvatici come roditori o cinghiali.
David Iacorossi IV Tiel
È un paese per giovani
Civita è un paese di montagna, ha un territorio bellissimo, un passato molto antico e pieno di storia.
Civita è una delle piccole 36 frazioni del comune di
Cascia. Fin qui nulla di particolare.
Quando si parla di un paese come il nostro, si pensa di solito ad una vita noiosa, ai vecchietti davanti
al fuoco, a cani vagabondi e spelacchiati. Spesso si
pensa anche che gli abitanti siano un po’ primitivi
ed ottusi.
Civita non è così e cercherò di spiegarvi il perché.
Cominciamo dal territorio, per esempio; questo non
è abbandonato come accade in tante altre frazioni e
siamo anche noi ragazzi a prendercene cura: c’è chi
semina i cereali per le pecore, c’è chi coltiva il farro e
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montagne con tanti boschi, meravigliosi prati verdi
che in primavera si riempiono di fiori gialli, viola,
blu, rossi, bianchi.
Tanta bellezza però si è trasformata, tanti anni fa, in
un incubo.
Era il mese di settembre 1979 e qualcosa cambiò a
mente franata lascia intravedere alcune stanze e dei
mobili. Posso solo immaginare che tragedia sia stata.
Inoltre, le nuove case di Civita sono moderne e senza
storia, le stalle delle mucche e delle pecore erano lontane, i pollai in luoghi di fortuna. Ma i nostri genitori
non si sono arresi. Dopo un periodo di smarrimento,
Gli effetti del sisma
il prezioso zafferano ed anche il grano. Ogni estate si
fa il fieno, c’è chi fa la legna per l’inverno e chi di mestiere fa proprio il tagliaboschi, chi consegna il latte alla cooperativa e chi produce e vende dell’ottimo
formaggio. Tante mucche e tante pecore nelle stalle
che a maggio, dopo Santa Rita, portiamo in montagna in un altopiano stupendo che si chiama Piatanette: è il rito della transumanza che si ripete da secoli.
La mattina andiamo a scuola e, appena torniamo,
via a fare i compiti, poi di corsa ad aiutare mamma e
papà nelle stalle, nei campi, in magazzino, nel fienile,
secondo le stagioni.
E a tutti noi, che ci sentiamo perfettamente a nostro
agio in questo ambiente, piace continuare il lavoro
dei padri con idee nuove e la stessa passione di sempre.
Civita, che sembra fuori dal tempo e lontana dal
terzo millennio, rappresenta invece un nuovo punto di partenza, soprattutto in questo periodo di crisi
economica: chi ha imparato il coraggio, l’autonomia,
il rispetto, la fatica, chi ha sani valori può infatti affrontare con più strumenti a disposizione le grandi
difficoltà di oggi.
Ed è proprio Civita, con la sua storia passata di generazione in generazione, storia che è arrivata fino
a noi, ad averci dato tutti gli strumenti. Noi ragazzi
abbiamo deciso di raccogliere la sfida rappresentata
da questa ereditò e siamo rimasti.
Naturalmente, tutto questo per noi ha un prezzo:
tanto sacrificio e poco divertimento.
Ci piace vivere nel nostro paese perché c’è tanta tranquillità. Abbiamo un territorio bellissimo, ci sono
Il paesaggio di Civita
Civita. Era sera, tutti gli abitanti erano andati a dormire presto perché il giorno dopo dovevano andare
a lavorare in campagna, ed ecco successe qualcosa:
un boato forte, nessuno riuscì a capire cosa stava accadendo, in pochi minuti quel meraviglioso paese,
Civita, crollò.
Fortunatamente quel tremendo terremoto non provocò dei morti, solamente qualche ferito non grave.
Il giorno dopo arrivarono le squadre della Protezione Civile che montarono le tende e quelle furono il
primo alloggio per gli abitanti di Civita e per gli altri
paesi danneggiati.
Con l’arrivo dell’inverno non era più possibile vivere nelle tende e la Protezione Civile fornì gli abitanti di roulotte più confortevoli, qualche mese dopo
furono montati anche dei prefabbricati. Da quanto
raccontano i nostri genitori iniziò un lungo periodo
di sofferenza e di sconforto che durò dieci anni: poi il
paese fu ricostruito in un luogo più lontano.
Quando abbiamo voglia di rivedere il vecchio abitato
di Civita, andiamo a passeggiare per i vicoli e ci coglie la tristezza perché vediamo le case crollate, case
che erano la storia di tutte le famiglie di allora. C’era
la piazza, la chiesa, le stradine che portavano a casa.
Guardo la casa di nonna e papà, una parete parzial-
di dolore e di preoccupazione hanno reagito a quanto era successo e con tenacia, coraggio e determinazione hanno ritrovato la voglia di andare avanti.
In quegli anni cominciarono infatti a nascere tanti
bambini: Daniele e Augusto nel 1984 poi, via via, altri nacquero alcuni anni dopo, poi Damiano e Armando negli anni ’90 e cosi via molti altri ancora.
Quando si mettono al mondo dei figli significa che
ci sono speranze e progetti per il futuro, che la storia non finisce, che si prosegue lasciando alle spalle il
dolore e lo sconforto.
E a tutti questi figli, a noi, sono stati trasmessi quello
stesso coraggio e tenacia nell’andare avanti e nel non
mollare mai. Abbiamo deciso di rimanere nella nostra terra e prendercene cura perché noi siamo consapevoli di aver ricevuto dai nostri genitori l’esempio
di come affrontare le difficoltà e questo ci ha sicuramente reso più uniti e solidali.
Il terremoto è riuscito a distruggere il paese, ci ha tolto le radici, ma non è riuscito a toglierci la speranza
verso il futuro. E siamo rimasti.
Ma chi sono questi ragazzi e ragazze? Ve li presento:
io sono Maria Rita, poi ci sono Augusto, Emanuele,
Simone ,Armando, Eugenia, Mauro, Damiano, Gianmarco, Matteo, Davide, Christian, Daniele che ha
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sposato Roberta, Riccardo, Rita, Marco che ha sposato Sara, Stefano, Lucia, Annarita, Andrea, Walter,
Isabella, Elettra.
Non solo ma a maggio di quest’anno è nata Sofia,
Sergio è arrivato ad ottobre ed il 16 dicembre è nata
Emma.
Vivo in una frazione di Cascia, situata a 1200 metri
d’altitudine, siamo cinquantadue abitanti di cui ventotto tra ragazzi, ragazze e bambini.
Noi ragazzi di Civita siamo tanti, siamo belli, uniti, ci
vogliamo bene.
Civita è un paese per giovani.
M.Rita De Carolis V. Tiel
Tradizione che
Passione
Nel cuore verde d’Italia in Umbria, in particolar
modo nel Comune di Cascia si terrà la XXXVII
rassegna delle “pasquarelle”, un’espressione che racchiude in sé i Canti e le Musiche tradizionali del
folklore contadino, di buon augurio per il nuovo
anno, intonate a ritmo di Organetto, Fisarmonica,
Caccavella Tamburello e altri strumenti tradizionali.
Questa manifestazione, che si rinnova ogni
anno alla metà del
mese di Gennaio, riunisce molti gruppi di
“Pasquarellari”, provenienti da tutta l’Italia
centrale, che si danno
appuntamento a Cascia per cantare l’arrivo delle feste. La “pasquarella” infatti, come I “pasquarellari” in azione
indica il suo nome, trae origine dall’annunciazione
delle feste sacre, quali la natività e l’epifania, temi ai
quali si aggiungono, grazie all’estro degli esecutori,
versi profani, scherzosi e goderecci
La scorsa edizione ha visto la partecipazione di circa
30 gruppi folkloristici, a testimonianza della partecipazione e del successo che la kermesse sta riscuotendo. Questi, dopo aver sfilato per le vie del paese,
si ritrovano nella piazza centrale per una esibizione
durante la quale ciascuno di loro presenta una selezione di canti accompagnandosi con organetti o
fisarmoniche, tamburelli, caccavelle, triccheballacche ed altri strumenti popolari. Al termine, mentre vengono offerti a tutti i presenti prodotti locali
e, come primizia, i dolci del nascente carnevale, in
ogni angolo della piazza si svolgono le esibizioni
spontanee dei vari gruppi e le sfide di poesia estemporanea.
In particolare uno strumento primeggia nelle nostre queste zone, la fisarmonica diatonica, anche
conosciuta col nome popolare di organetto, è uno
strumento a mantice e si può definire il padre della
fisarmonica, fornito di bottoni suona contemporaneamente la melodia e l’accompagnamento, è uno
strumento musicale appartenente alla famiglia degli
aerofoni, strumenti il cui suono è generato da un
flusso d’aria. Nasce verso la metà dell’Ottocento in
ambiente colto e si diffonde grazie alla praticità, al
suono melodioso e alla possibilità di essere completo dal punto di vista musicale, permettendo di suonare senza la presenza di altri strumenti.
Ieri come oggi viene usato nelle tradizioni popolari in Italia, oltre che
nel Centro e nel Sud,
in Abruzzo dove è
chiamato ddù botte,
in Puglia e Calabria
dove l’organetto viene
usato per l’esecuzione
di pizziche e tarantelle. Nelle zone del
nordest d’Italia sono
invece diffusi gli organetti a tre o più
file che, come detto precedentemente, assumono
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Windows8 si presenta quindi con una serie infinita di applicazioni verso il crescente mondo tablet e
touch come detto prima.
Per farlo è stato necessario inserire un nuovo tipo
di interfaccia, più semplice: ma la mossa non è così
estrema come sembrerebbe, la cara vecchia scrivania(desktop) è sempre presente, pronta a servire
Damiano Primucci V tiel
gli utenti abituati alle loro solite applicazioni, gestibili con mouse e tastiera, e che poco vogliono
sapere del touch e di tutta questa ondata di nuovo.
Scienza e tecnologia
I miglioramenti di Windows 8 sono stati messi in
evidenza da Microsoft in questi mesi: la procedura
di installazione è simile a quella del 7 ma impiega
Benvenuto
molto meno tempo e una volta completata il PC è
pronto ad essere utilizzato in una manciata di seWindows 8
condi da ciascun avvio.
È vero, al principio gli utenti si troveranno daIn questo articolo parleremo del nuovo sistema
vanti la nuova interfaccia a piastrelle”(interfaccia
operativo Windows8, dei suoi pregi e dei suoi
Metro), del nuovo Start: ma si tratta perlopiù di
difetti ma, soprattutto, delle innovazioni che
una pagina che può essere mandata via in un clic,
ha portato a livello d’ interfaccia. Windows8 ha
ritornando immediatamente sul familiare desktop
organizzato la sua schermata soprattutto per i
dove trovare a portata di clic subito il browser (ma
compratori di dispositivi touch e non per veri e
si può facilmente sostituire con un nuovo software
propri compratori di Notebook. La scelta è stadi navigazione) o Esplora Risorse per incominciata presumibilmente dettata dall’impennata delle
re a installare le proprie applicazioni “tradizionali”
vendite dei “tablet” e da una motivazione di casenza intoppi.
Le applicazioni vengono scaricate direttamente
rattere “economico”, concentrando gli sforzi degli
dal Market Store, seguendo la politica commersviluppatori della Microsoft su un unico sistema
operativo, in grado di controllare dispositivi traciale già sperimentata da Apple e Android, e ci
sono varie categorie
dizionali e “touch”.
che contengono miWindows 8 comunque consuma meno
lioni di applicazioni
energia e memoria
le quali possono faRAM dei suoi due
vorire sia la velocità
predecessori (la “peo prestazione che il
minore consumo di
cora nera” Vista e
batteria e quindi di
l’apprezzato Seven),
ram.
ha migliorato e veloL’interfaccia
del
cizzato le procedure
menu Start non è
di installazione e di
diversa dal vecchio
avvio del compu- La discussa ed innovativa interfaccia Metro
menu: ci sono le applicazioni installate sul PC,
ter, ha lasciato inalterata la compatibilità con il
il desktop e il pannello di controllo funzionano
software che gira oggi su Seven pur introducendo
come nella vecchia versione (c’è una nuova grafica
parecchie novità sul piano tecnico.
il nome di fisarmonica diatonica, molto utilizzati in Slovenia e Austria. Gran parte degli organetti
venduti nel mondo è prodotta in Italia; alcune fabbriche sono la Castagnari, la Baffetti e la Giustozzi
nelle Marche, la Verde in Piemonte, ma ce ne sono
molte altre soprattutto nel sud Italia.
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ma nel complesso non cambia nulla).
Le impostazioni del vecchio e del nuovo sono tenute separate: il desktop si personalizza nel solito
modo e il vecchio Panello di Controllo è al suo posto.
Lo store
Ci sono 4 angoli attivi sullo schermo a portata di
mouse (o di polpastrello qualora ci si affidi ad un
dispositivo “touch”) ciascuno dei quali serve a richiamare una funzione: in alto a sinistra per vedere le applicazioni attive (e passare rapidamente
dall’una all’altra, terminarle se necessario), in basso a sinistra per tornare al menù Start, in alto a
destra per il menù con pulsanti per condivisione
e impostazioni ,in basso a destra per cliccare e ridurre tutto a icona mentre si è sul desktop. Il pul-
Notare la scomparsa del menù start
sante sinistro del mouse funziona come al solito, il
pulsante destro pure: nelle applicazioni richiama
funzioni aggiuntive con lo stesso principio della
vecchia interfaccia.
Il nostro commento finale su Windows8 complessivamente è positivo, nonostante i vari problemi dal punto di vista dell’universalità notebook-tablet. Il sistema risulta nel suo complesso di
più agevole utilizzo con uno smartphone piuttosto
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che con un PC e questo secondo noi rappresenta
un lato molto negativo per chi ancora non si senta
pronto per affrontare un cambiamento così radicale, sostituendo di fatto il “tradizionale” computer fisso con un dispositivo portatile.
Ci sono però anche dei pregi come la fluidità generale del sistema, la sua stabilità un antivirus integrato di cui molti specialisti parlano ottimamente,
buona velocità nei download e di navigazione in
internet ed infine un’interfaccia che non dispiace a
chi punta molto sull’aspetto.
Andrea Bianchi
Nicholas Raduazzo IV Tiel
Il grande
Nikola Tesla…
Il genio dimenticato
Salve a tutti amici lettori!! Conoscete già il grande Tesla? Beh se non lo conoscete ci penseremo noi a presentarvelo. Nikola Tesla nasce a Smiljan (città Serba
ora Croazia) il 10 luglio 1856.
Trasferitosi in America, Tesla, iniziò una vera e propria battaglia a suon di brevetti detta “guerra delle
correnti” (una competizione economica di mercato
del XIX secolo, per il controllo dell’allora crescente
mercato mondiale dell’energia elettrica) contro l’inventore americano Thomas Alva Edison. Tesla ne uscì
Tesla invento anche il motore a corrente alternata
vincitore, anche grazie al collega Westinghouse e fu
grazie all’aiuto di Edison e dell’inventore italiano Guriconosciuto come uno dei più grandi inventori staglielmo Marconi.
tunitensi di tutti i tempi.
Tesla ha contribuito allo sviluppo di diversi settori
Molti dei suoi primi studi si rivelarono anticipatori
delle scienze applicate. I suoi ammiratori contemdella moderna ingegneria elettrica e diverse sue inporanei arrivano al
venzioni rappresenpunto da definirlo
tarono importanti
"l'uomo che inventò
innovazioni. I suoi
il Ventesimo secolo"
brevetti e il suo lavoe "il santo patrono
ro teorico formano
della moderna eletla base del modertricità".
no sistema elettrico
Nel 1886 Tesla fona corrente alternata
dò una propria
(CA), compresa la
società, la Tesla
distribuzione eletElectric Light &
trica polifase e i
Manufacturing. I
motori a corrente
primi finanziatori
alternata, con i quaTesla
come
appare
nel
film
The
Prestige
non erano d'accorli ha contribuito alla
do con Tesla sui suoi progetti per il motore a corrente
nascita della seconda rivoluzione industriale.
alternata e alla fine gli tolsero il controllo della soLa corrente alternata è infatti alla base della nostra
cietà. Tesla lavorò quindi a New York come operaio
vita; migliaia di cose non sarebbero possibili. Senza
generico dal 1886 al 1887 per guadagnarsi da vivere e
di essa tutti gli apparecchi domestici come la televimettere da parte risorse per i suoi progetti futuri. Nel
sione, il microonde, il phon ecc. Non riuscirebbero a
1887 costruì il primo mofunzionare.
tore a induzione a correnTesla inventò anche la
te alternata senza attrito,
trasmissione senza fili (se
di cui fece dimostrazione
vogliamo fu anche un prepresso l'American Institucursore del Wi-Fi) utilizte of Electrical Engineers
zando le onde radio per
(attualmente parte dell'IEtrasmettere comunicazioEE) nel 1888. Nello stesso
ni e immagini. Nel 1943
anno, sviluppò i principi
una sentenza della Corte
della sua bobina (chiamata
Suprema degli Stati Unibobina di Tesla appunto) e
ti gli attribuì la paternità
iniziò a lavorare con Geor(sul suolo statunitense) di
ge Westinghouse nei laboalcuni brevetti usati per
ratori di Pittsburgh della
la trasmissione di infor- Al lavoro nel suo studio
Westinghouse Electric & Manufacturing Company.
mazioni via onde radio. La sua importanza fu anche
La bobina di Tesla è un dispositivo elettrico in grado
riconosciuta nella Conférence Générale des Poids et
di generare veri e propri fulmini, del tutto simili a
Mesures del 1960, durante la quale fu intitolata a suo
quelli di origine atmosferica, anche se di entità ridotnome l'unità del Sistema Internazionale di misura
ta. È un tipo di trasformatore risonante che consiste
della densità di flusso magnetico o induzione main due o anche tre circuiti elettrici accoppiati risognetica (chiamata anche campo magnetico). Nikola
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nanti. Tesla sperimentò una grande varietà di bobine e configurazioni. Westinghouse ascoltò le sue
idee per i sistemi polifase che avrebbero permesso la
trasmissione di elettricità a corrente alternata lungo
grandi distanze. In ingegneria elettrica la distribuzione elettrica è l'ultima fase nel processo di consegna
dell'elettricità all'utente finale dopo la produzione e
la trasmissione e si realizza attraverso un'infrastruttura di rete tipica qual è la rete di distribuzione elettrica capillare fino agli utenti o utilizzatori finali.
Nell'aprile del 1887 Tesla iniziò a investigare su quelli
che in seguito sarebbero stati chiamati raggi X. Sappiamo che il dispositivo inventato da Tesla operava
emettendo elettroni da un singolo elettrodo attraverso una combinazione di emissione di campo ed
emissione termoionica. Una volta liberati, gli elettroni sono respinti con forza dall'intenso campo elettrico vicino all'elettrodo durante i picchi a tensione
negativa dall'uscita oscillante ad alta tensione della
bobina di Tesla, generando raggi X nel momento in
cui collidono con l'involucro di vetro. Egli utilizzò
altresì dei tubi di Geissler. Fin dal 1892 Tesla divenne consapevole di quelli che Wilhelm Röntgen solo
successivamente identificò come effetti dei raggi X.
Insieme a Westinghouse, collega di una vita, costruì
la prima centrale idroelettrica alle Cascate del Niagara, cascate colossali e stupende che si trovano in
America poste tra il confine del Canada e quello degli USA.
Una grande mente quindi, ed anche un grande uomo
che ha allungato gli orizzonti dell’umanità.
Tutt’oggi un alone di mistero circonda la morte di
Nikola Tesla, molti pensano che sia deceduto per un
attacco cardiaco mentre dormiva, altri che durante la
costruzione del “Raggio della morte”, (un’arma elettromagnetica di straordinaria potenza la cui invenzione rimane appunto leggenda) altri che sia stato
assassinato dai servizi segreti intenzionati a carpire
i suoi segreti e le possibili applicazioni militari dei
suoi studi.
L’unica cosa certa di questa storia è che sia morto il
7 Gennaio 1943 a New York.
Dopo la sua morte Tesla, è stato grande fonte di ispirazione per i giovani scienziati e molte delle sue in-
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venzioni sono tutt’oggi utilizzate che hanno trovato
applicazione in ambito industriale e civile. Nikola
Tesla è apparso anche come personaggio nel film “
The Prestige” (che vi consigliamo di vedere), dove il
grande scienziato costruisce una macchina clonatrice per il mago protagonista.
Film che si bene si presta ad intrecciare nella sua trama la vita dello scienziato poiché, come disse Clark,
inventore ed autore di fantascienza “Ogni tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla
magia”. E questo piccolo uomo contribuì in maniera
determinante allo sviluppo della scienza come oggi
la conosciamo.
Stefano Giudici
Orlando Medici V Tiel
Samsung Galaxy S3
Vs. Iphone5
L’eterna lotta tra Android e
IOS
Designed for Humans così recita il nuovo spot proposto dalla casa Coreana Samsung riguardo la sua
nuova creatura Il Samsung Galaxy S3, successore del
fortunatissimo S2, campione di vendite e amatissimo
smartphone. Presentato solo a maggio ha tutt’ora ha
già venduto più di 10 milioni di unità e si propone
quindi come agguerrito concorrente dell’’Iphone 5
di mamma Apple sulla scena mondiale degli smartphone
I due concentrati di tecnologia che andremo ad analizzare tra poco, fanno parte della fascia alta degli
Smartphone, registrando vendite record in tutto il
mondo grazie alla loro versatilità d’utilizzo e al loro
accattivante design che gli ingeneri coreani della
Samsung e la mente geniale del compianto Steve Jobs
hanno contribuito a rendere questi due gioielli tecnologici veri oggetti del desiderio, miracoli tecnologici mai visti fin ora.
Passiamo ora in rassegna le specifiche di queste meraviglie elettroniche.
Lo schermo è sicuramente la novità di rilievo dell’ultima versione di iPhone, precedentemente si è sempre utilizzata la dimensione di 3,5 pollici (aumentando con la versione 4 la densità dei pixel). Ora ha
un display da 4 pollici da 1.136 x 640 pixel. Questo
lo renderà più adatto alla fruizione dei film in wide
screen, anche se molte applicazioni, per qualche tempo, non saranno ottimizzate per questo formato.
Il Galaxy S3 risponde con un display enorme da 7.6
cm di diametro e 4.8 pollici la cui densità di pixel
è paragonabile al nuovo iPhone alla risoluzione di
1.280 X 720 pixel, una vera comodità per gli occhi.
La tecnologia dello schermo è differente: il Samsung
dispone di un pannello Super AMOLED.
Sul fronte della potenza di elaborazione il Samsung
Galaxy S3 utilizza l’imponente Exynos 4412, che dispone di quattro core e funziona a 1.4 GHz mentre
l’iPhone 5 più sottile e leggero mai realizzato. Ha uno
schermo Retina Display a 4 pollici, ha una fotocamera da 8 Megapixel con nuove funzioni e ottica. Si basa
sul chip Apple A6, 2 volte più potente rispetto ad A5.
Entrambi gli smartphone hanno una videocamera
fotografica e ripresa di video simile, con sensori da 8
megapixel e flash LED .
Il comparto operativo dell’Iphone5 si basa sul noto
IOS arrivato alla ultima versione la sesta per l’appunto, mentre il fortunatissimo Galaxy S3 è equipaggiato
con Android Jelly Bean, arrivato alla versione 4.1.2.
Qual è quindi il migliore dei due? Crediamo che tutto si giochi, sul “va dove ti porta il cuore”
Alcuni vedono infatti nella “Mela” solidità e garanzia di ottimi prodotti dall’elevato design e altri in
Samsung performance e la perfetta integrazione con
i servizi di Google. Entrambi sono prodotti ai vertici
della tecnologia e non si rischia di certo di rimanere
delusi. Spetterà a voi l’ardua sentenza, noi vi aiuteremo con la seguente tabella comparativa.
Stefano Battilocchi,
Gianmarco Chiudoni, V Tiel
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Facebook
Attualità
Facebook è un social network lanciato nel febbraio
2004, posseduto e gestito dalla corporation Facebook, Inc.
Il sito, fondato a Cambridge negli Stati Uniti da
Mark Zuckerberg e dai suoi compagni di università
Eduardo Saverin, Dustin Moskovitz e Chris Hughes,
era originariamente stato progettato esclusivamente per gli studenti dell'Università di Harvard, ma fu
presto aperto anche agli studenti di altre scuole della zona di Boston, della Ivy League e della Stanford
University.
Successivamente fu aperto anche agli studenti delle scuole superiori e poi a chiunque dichiarasse più
di 13 anni di età. Da allora Facebook raggiunse un
enorme successo diventando il secondo sito più visitato al mondo, preceduto solo da Google.
Il nome “Facebook” prende spunto da un elenco con
nome e fotografia degli studenti, che alcune università statunitensi distribuiscono all’inizio dell’anno accademico per aiutare gli scritti a socializzare tra loro.
Gli utenti possono accedere al sito previa una registrazione gratuita, durante la quale vengono richiesti
dati personali come nome, cognome, data di nascita
e indirizzo email. Il sito chiarisce che l’inserimento
obbligatorio della data di nascita serve esclusivamente “per favorire una maggiore autenticità e consentire
l’accesso ai vari contenuti in base all’età”. Completata
la registrazione, gli utenti possono creare un profilo
personale, includere altri utenti nella propria rete sociale, aggiungendoli come amici, e scambiarsi messaggi, anche via chat, incluse le notifiche automatiche
quando questi aggiornano i propri profili. Inoltre gli
utenti possono fondare e unirsi a gruppi per condividere interessi in comune con altri utenti, organizzati
secondo il luogo di lavoro, la scuola, l’università o
altre caratteristiche, condividere contenuti multimediali ed utilizzare varie applicazioni presenti sul sito.
Per personalizzare il proprio profilo l’utente può caricare una foto, chiamata immagine del profilo, con
la quale può rendersi riconoscibile. Può inoltre fornire ulteriori informazioni, come il comune di nascita e quello di residenza, la scuola frequentata, il
proprio datore di lavoro, l’orientamento religioso e
quello politico, la propria situazione sentimentale e
molte altre.
Dato il boom dei social network negli ultimi anni
non possiamo fare a meno di interrogarci sulla loro
utilità, in termini di costi e benefici, questi spesso lodati da chi ha, ad esempio, amici lontani e può interagire con loro in modo molto veloce ed efficiente;
potendo corredare la chat con suoni ed immagini
l’incontro è più emotivamente coinvolgente.
Ricordiamo però ai lettori, come spunto di riflessione, alcuni degli aspetti negativi;, infatti le abitudini
degli utenti vengono monitorate ed utilizzate a scopi
commerciali da parte dello stesso Facebook, senza
considerare le implicazioni inerenti la privacy e gli
usi scorretti di uno strumento troppo spesso utilizzato dai giovanissimi senza una supervisione da parte degli adulti.
Simone Corona IV Tiel
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La violenza negli stadi -
Attualità
Catania, del febbraio 2007. La partita inizialmente
prevista in concomitanza con la festa di Sant’agata
patrona della città venne per precauzione anticipata
Gli Ultras
di 2 giorni. Questo tuttavia non bastò ad evitare che
le tifoserie ospiti e locali giungessero allo scontro al
di fuori dello stadio. Dopo questi avvenimenti il miIl termine ultras indica una frangia di tifo organiznistro della difesa introdusse il D.A.S.P.O. (Divieto di
zato. Ne abbiamo tristi esempi nel calcio e non solo.
accedere alle manifeEssere ultrà dostazioni sportive ).
vrebbe significaCiò ha significato per
re essere attaccati
chi si è reso colpevoalla maglia della
le di disordini all’insquadra del cuore,
terno degli impianti
solo col tempo e
sportivi, il divieto
con cattivi esempi
temporaneo o perla parola è entrata
manente di assistere
nel linguaggio coalle manifestazioni
mune con un’accesportive.
zione negativa.
Altro provvedimento
Anche se “ultras” Scontri negli spalti
preso dal governo per contrastare il tifo violento è
deriva dal francese “ultra-royaliste”, termine che
stata la tessera del tifoso. Si tratta di una tessera ricarisale alla restaurazione (1815) ed indicava degli
ricabile e dura 5 anni, e individua in maniera precisa
estremisti politici fedeli al re, I primi gruppi ultras
il tifoso che occupa una posizione
si formano nel 1932 in Italia, e la
nelle gradinate. Ma c’è stata forte
prima squadra italiana ad averne
opposizione da parte degli ultras
fu la Lazio. In Inghilterra invece i
poiché ha limitato severamente la
tifosi organizzati vengono chiamati
loro “libertà d’azione”.
Hooligans.
Anche altre nazioni sono corse ai
Nei primi anni ‘70 un periodo di
ripari contro il tifo violento. E cosi,
violenza e terrorismo, anche gli ulad esempio, in Inghilterra dopo la
tras cominciano ad essere violenti.
tragedia dello stadio Heysel di BruNegli anni ‘80 gli ultras cominciaxelles avvenuta durante la finale di
no ad espandersi in tutta Europa
coppa dei campioni del 1985 tra Jucon l’aumento dell’interesse verso il
ventus e Liverpool (la cronaca regicalcio anche le forze dell’ordine costra 39 morti e 600 feriti), il governo
minciano ad impegnarsi affinché la
Blair nel 2000 ha deciso di abolire
violenza degli ultras cessi.
i posti in piedi e ha introdotto dei
Purtroppo però la violenza col tempo non è cessata e ci sono stati casi A volte il cattivo esempio è nei campi impianti tv a circuito chiuso. Oltre
alla regolamentazione, abbastanza severa, la sensidi omicidi tra ultras (e fuori delle loro cerchie) anche
bilità verso il tifo violento, ed il desiderio che simili
in tempi più recenti: ad esempio nel gennaio 1995
tragedie non si ripetano, fa sì che gli spettatori spesso
durante Genoa – Milan venne accoltellato un tifoso
aiutino le autorità, avvisandole preventivamente di
del Genoa ( Vincenzo spagnolo ) da ultras milanisti;
eventuali scontri o altro.
ricordiamo fra i fatti più eclatanti anche l’omicidio
In Inghilterra non solo il governo ha deciso già da
Filippo Raciti durante il derby di Sicilia, Palermo –
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Titolo argomento
tempo che chi sbaglia paga severamente, ma ha introdotto la figura degli Stewart (oggi ormai di casa
anche in Italia), personale di vigilanza inserito all’interno degli stadi, disarmato, che si occupa di prevenzione o, all’occorrenza, accompagna fuori dagli
impianti le persone colpevoli di aver insultato o aver
mantenuto comportamenti scorretti nei confronti
dei giocatori o delle tifoserie avversarie, mentre la
polizia invece di stare dentro agli stadi, si concentra
maggiormente all’esterno affinché non entrino negli
stadi oggetti pericolosi e non si verifichino scontri.
Se ami il calcio o altri sport di anche tu no alla violenza, è un tuo diritto.
Continua dalla prima pagina
scardinato un paradigma (o pregiudizio se vogliamo)
che li vedeva ormai assuefatti alla tecnologia,
all’informazione incontrollata, alla velocità della
rete; argomenti, questi, che essi consapevolmente
affrontano come complementi di una vita “vera”,
vissuta, abitata, radicata nel contatto privilegiato con
la memoria ed il passato che non sentono minacciata
dal progresso assoluto proprio perché la amano e
desiderano custodirla.
Nelle pagine, una generazione che ha trovato il suo
equilibrio fra passato e futuro racconta il proprio
presente.
Per un umanista, una gioiosa scoperta che mi auguro
di condividere con i Lettori.
In collaborazione con
Roberto Bongiorno
Armando De Carolis IV Tiel
Marco Caparvi
Docente di Storia e Letteratura
I.p.s.i.a. B. Simone Fidati - Cascia