- Consorzio Co.Ri.De
Transcript
- Consorzio Co.Ri.De
Dove non diversamente specificato, tutte le immagini provengono dalla raccolta personale di Marco Panella. La pubblicazione delle immagini nella loro interezza consente, ove firmate, l’individuazione dell’autore. L’editore si scusa per eventuali errori od omissioni, dichiarandosi sin d’ora disposto a revisioni in sede di eventuali ristampe e al riconoscimento dei relativi diritti ai sensi dell’art.70 della legge 633 del 1941. In copertina L’astronautica supplemento a Scienza e vita n°50, 1953. Editrice Novissima - (particolare) Testi Tutti i diritti riservati © 2014 - Artix Società Cooperativa Grafica Francesca Russo per Artix Società Cooperativa Stampa Revelox Snc - Roma Info [email protected] Edizione 2014 Indice SPACE OPERA. IL MITO DELL’INVASIONE SPACE OPERA. IL MITO DEL VIAGGIO ROBOT. IL MITO DELLA CREAZIONE IL FUTURO VISTO IERI. IL MITO DELLA FRONTIERA 11 65 121 159 03 Ritti sulla cima del mondo, noi scagliamo, una volta ancora, la nostra sfida alle stelle! (F. T. Marinetti) 04 La fantascienza si può raccontare in molti modi ed è stato fatto molte volte. Si può percorrere un criterio cronologico, affondare le radici nel tempo e rileggere in chiave fantascientifica i Veda indiani, esplorare il futuro del passato nell’Atlantide raccontata da Platone, arruolare Dante e la sua Commedia, oppure partire dal crogiolo romantico dell’ottocento, iniziando con il Dr. Frankestein di Mary Shelley per poi passare a Edgar Allan Poe, Jules Verne ed H.G. Wells, oppure, ancora, limitarsi alla data d’inizio della Grande Divulgazione, il 1926, con l’uscita di Amazing Stories di Hugo Gernsback, la prima rivista americana dedicata interamente alle storie di fantascienza. Si può anche scegliere un percorso filologico che passi attraverso i temi ricorrenti della fantascienza o prendere in considerazione solo gli autori che maggiormente hanno lavorato sulla narrazione distopica, oppure trattare i singoli linguaggi affrontando di volta in volta, e separatamente, letteratura, fumetti, cinema, televisione, games e cyberspazio. La chiave di lettura scelta per parlare di fantascienza in questa pubblicazione, e per la mostra che la accompagna, è forse meno convenzionale di altre; non una nuova ed ulteriore storia della fantascienza e nessuna pretesa di esaustività della materia, ma la tentazione e l’ambizione di offrire un percorso visivo attraverso l’estetica che ha distinto la produzione fantascientifica, spaziando nei suoi vari linguaggi e nelle sue contaminazioni culturali. La tentazione e l’ambizione di offrire suggestioni visive che possano parlare alle sensibilità sottili di ogni lettore e sollecitare immaginario e ricordi, apparentemente appannati ma talmente potenti e prepotenti, però, da far balzare in un attimo al di fuori dallo stretto sentiero spaziotempo nel quale si affanna normalmente il quotidiano. L’ambizione vera è quella di suscitare, attraverso le immagini, la reminiscenza dell’impianto epico che nella fantascienza ha trovato una delle sue vie più fascinose. Nel 1985 Joseph Campbell, tra i più grandi se non il più grande studioso del mito, iniziò una serie di conversazioni con il giornalista americano Bill Moyers; di quegli incontri, che si svolsero lungo un periodo di circa un anno, sono rimaste come testimonianza ventiquattro ore di filmati, una riduzione televisiva di sei ore messa in onda dalla rete Pbs e un libro, Il potere del mito. 05 Gran parte degli incontri si svolsero allo Skywalker Ranch di George Lucas, il creatore di quella che può essere considerata la saga moderna per eccellenza, Star Wars; non una semplice coincidenza nel segno della casualità l’amicizia tra i due, ma una co-incidenza, ovvero il segno tangibile del percorrere la stessa strada insieme, ognuno con le proprie scarpe, certo, ma nella stessa direzione. Per Joseph Campbell il mito non è il residuo di un tempo andato e perduto ma ha una forza e una portata che rispondono alla continua necessità della psiche umana di trovare un centro fatto di principi profondi, è il motore dell’universo, la musica che trova il suo ritmo, diverso nei tempi e nei luoghi del mondo, ma che riflette e ripete, come un ritornello, l’armonia dell’inizio senza fine. Star Wars ne è un esempio, come sostiene Joseph Campbell e come riconosce lo stesso Lucas che non ha mai fatto mistero dell’influenza degli studi di Campbell sulla sua creazione; una saga moderna, con la sua figura eroica che affronta e sovverte il Fato per andare incontro al suo Destino e raggiungere il suo Ritorno. La ricerca della suggestione iconografica e il richiamo esplicito all’archetipo mitico hanno orientato questo lavoro e, da queste scelte ne sono derivate altre due, altrettanto importanti. Anzitutto la scelta dei temi da trattare, quattro, tra le vastissime possibilità offerte: il mito dell’invasione, il mito del viaggio, il mito della creazione, il mito della frontiera. I primi due accomunati dallo schema narrativo della space opera, il terzo raccontato attraverso la figura del robot, il quarto trattato andando oltre il genere e sconfinando nella lettura iconografica di rotocalchi, riviste e pubblicità sulle tracce de il futuro visto ieri. L’altra scelta è stata poi quella di determinare il rapporto spazio-tempo e di rispondere alla domanda dove e quando fissando il luogo, l’Italia, ed il periodo, gli anni tra il 1950 ed il 1970, con qualche arrotondamento per difetto e per eccesso. Questo libro racconta di razzi celesti, astronavi, robot, dischi volanti e marziani, così come visti in venti anni di fantascienza in Italia attraverso le illustrazioni di libri, riviste, fumetti, manifesti, rotocalchi, figurine, pubblicità e quaderni scolastici. Non una storia della fantascienza, quindi, ma la raffigurazione estetica di una narrazione che, negli anni della conquista allo spazio e della corsa alla Luna, ha alimentato suggestioni entrate in profondità nell’immaginario popolare. 06 Nell’Italia della ricostruzione e delle prime avvisaglie di benessere, nell’Italia che si avvia a vivere con fiducia e ottimismo gli anni che la porteranno al boom economico, il progressivo miglioramento della condizione sociale trova eco profonda nell’attesa e nella prefigurazione del futuro; scienza e fantascienza spesso si sovrappongono e nel ritmo narrativo delle illustrazioni trovano un canone estetico di grande impatto visivo, unico ed ancora oggi affascinante. Così come già accaduto sin dagli anni venti negli Stati Uniti con l’arrivo in edicola di riviste come Argosy e Weird Tales e, soprattutto con l’intuizione di Hugo Gernsback che nel 1926, oltre a pubblicare la prima rivista interamente dedicata alla fantascienza - Amazing Stories. The Magazine of Scientifiction -, la accompagna con le coloratissime ed accattivanti copertine illustrate dall’austriaco Frank R, Paul, negli anni cinquanta anche in Italia la fantascienza diventa un genere popolare e di grande diffusione, non più confinato tra le avventure per ragazzi. L’innovazione è anzitutto nel termine fantascienza, un neologismo tutto italiano che compare per la prima volta nel 1952 sul primo numero di Urania nell’editoriale a firma di Giorgio Monicelli, e nello strumento, riviste e collane da edicola, appunto. Tra le riviste la prima in assoluto fu Scienza Fantastica di Vittorio Kramer e Lionello Torossi in edicola per sette numeri, dall’aprile 1952 al marzo 1953; la seconda, Mondi Nuovi dell’Editrice Diana, diretta da Eggardo Beltrametti con il suo mix di fumetti e di racconti, in edicola per sei numeri; nel mese di ottobre del 1952, terza in ordine di comparsa, Urania edita da Mondadori e diretta da Giorgio Monicelli, nella doppia versione Rivista, che uscirà per quattordici numeri, e I Romanzi, la collana più longeva tra tutte, in edicola ancora oggi. A seguire, tra le tante, arrivano poi Galassia, del 1953, curata da Orfeo Giovanni Landini edita per sei numeri; Fantascienza, edita da Garzanti a fine 1954 con sette numeri; Mondi Astrali, edita da Gabriele Gioggi nel 1955 con quattro numeri; I narratori dell’AlphaTau, edita nel 1957 da Irsa Muraro con nove numeri; I Romanzi del Cosmo nel 1957, edita da Ponzoni con 202 uscite e con i primi dieci numeri curati dallo stesso Giorgio Monicelli sotto lo pseudonimo Tom Arno; Cronache del Futuro, nel 1957 per le Edizioni Kappa, diretta da Salvatore Cappadonia con venticinque numeri e nel 1958, con undici numeri, 07 per l’Editrice Maya; Cosmic, edita nel 1957 da Irsa Muraro con tre numeri; Oltre il Cielo, edita nel 1957 prima da Silvestri e poi dal Gruppo Editoriale Esse per 155 numeri, diretta da Cesare Falessi; Fantascienza, edita nel 1957 dalla Saie con dieci numeri; Galaxy, edita nel 1958 con settantadue numeri prima dall’Editrice Due Mondi e poi dall’Editrice La Tribuna; Superspazio, edita nel 1961 da Minerva con dieci numeri; Galassia, sempre nel 1961 per l’Editrice La Tribuna con 237 numeri. Una vitalità editoriale che ha il merito di portare per la prima volta ai lettori italiani autori come Asimov, Sturgeon, Clarke, Heinlein, Bradbury e che trova nelle accattivanti copertine illustrate da maestri come Curt Caesar, Carlo Jacono, Guido Buzzelli, Benedettucci, Enzo Cassoni, Luigi Garonzi, Ed Emshwiller, Luigi Rapuzzi, Mario Todarello, Gianni Renna, Karel Thole un potente strumento dell’immaginario del tempo. Vasta, al tempo stesso, la produzione fumettistica che in parte riprende quella importata già negli anni trenta dagli Stati Uniti - Flash Gordon, Buck Rogers e Brick Bradford, personaggio questo che in Italia avrà vita con nomi diversi come Giorgio Ventura, Antares, Bat Star e in parte trova una via tutta italiana, di cui sono esempio la serie Saturno contro la Terra, sceneggiata da Cesare Zavattini e Federico Pedrocchi e disegnata da Scolari, Virus ideato sempre da Pedrocchi e disegnato da Walter Molino, Misterix di Paul Campani, Alex l’eroe dello spazio e Nolan il pioniere dello spazio di Guido Buzzelli, Raff pugno d’acciaio di Mario Guerri e Vittorio Cossio, Razzo disegnato da Platania, le strisce Dick Saetta, Tony Comet e poi, ancora, il primo Alan Ford di Luciano Secchi (Max Bunker), che nasce nel 1963 come spaziale moderno e, nel 1968, l’Astronave pirata di Guido Crepax. Numerosissimi, poi, sono i casi di contaminazione della materia fantascientifica su fumetti non di genere; nella produzione disneyana, ad esempio, ma anche in personaggi come Zagor di Sergio Bonelli e Gallieno Ferri - quest’ultimo creatore anche di Maskar, personaggio noir in maschera e costume e che vivrà anche lui avventure spaziali - piuttosto che in Tiramolla. Alle illustrazioni di genere si affiancano con efficacia e forza persuasiva le copertine di rotocalchi a grande tiratura come Epoca, Oggi, 08 La Domenica del Corriere e Tribuna Illustrata, dove cronaca, scienza e fantascienza propongono indifferentemente ai lettori avvistamenti di dischi volanti, lanci di satelliti, razzi e primi uomini nello spazio che trovano la straordinaria sintesi ed interpretazione grafica di Walter Molino e Guido Bertoletti, sostituendo spesso, per attrazione, articoli e notizie. Interessante notare anche la portata iconografica di riviste di divulgazione tecnica e scientifica, come Scienza Popolare, Scienza e Vita, Sistema Pratico, Scienza Illustrata che cavalcano il tema del futuro proponendo ai lettori scenari illustrati nei quali il confine tra scienza e fantascienza è quanto mai provvisorio. Il cinema trova nel filone fantascientifico una grande fonte di ispirazione: non casualmente una delle prime produzioni di George Méliès, nel 1902, è proprio Viaggio nella Luna, pionieristico adattamento delle storie di Verne e Wells e, sempre non a caso, ad oggi tra i film che hanno avuto i maggiori incassi di tutti i tempi troviamo Avatar, Star Wars, E.T. L’Extraterrestre, Matrix, Men in black, Jurassic Park senza considerare la trilogia de Il Signore degli Anelli ed Harry Potter che attengono più propriamente alla categoria del fantastico. Negli anni cinquanta le pellicole che arrivano nei cinema italiani sono soprattutto americane ed inglesi, con effetti speciali che, visti oggi, non nascondono tutte le ingenuità del tempo, ma che allora non mancavano di tenere gli spettatori incollati alle scomode poltroncine di legno delle sale. Per trovare buone produzioni italiane dobbiamo aspettare gli anni sessanta, con i quattro film del ciclo Gamma Uno di Antonio Margheriti, e Terrore nello spazio di Mario Bava, maestro italiano degli effetti speciali prima di Carlo Rambaldi. Indimenticabili per la loro straordinaria efficacia estetica, manifesti e locandine che annunciavano i film e che facevano vivere anche a chi al cinema poi non sarebbe andato l’esperienza di viaggi interstellari, invasioni marziane e mostri atomici. Anche la televisione non poteva rimanere estranea alla fascinazione fantascientifica e, pur con un impatto iconografico meno rilevante sulle fonti che abbiamo preso in esame, è una protagonista nella costruzione dell’immaginario. Negli anni di nostro riferimento non possiamo non ricordare la prima serie di Ai confini della realtà (1959-1964), Captain Scarlet (dal 1960), The Jetson (dal 1962), Doctor Who (dal 1963), Thunderbirds (1964-1965), Star Trek (dal 1966), 09 Le fantastiche avventure dell’astronave Orion (1965-1966), U.F.O (1969-1970): produzioni americane, inglesi - tedesca nel caso di Orion - che, a seguire, arriveranno anche sugli schermi italiani. La RAI, al tempo degli sceneggiati, non trascura la fantascienza: nel 1962 produce lo sceneggiato Operazione Vega, per la regia di Vittorio Cottafavi, nel 1965 la miniserie Obiettivo Luna, con Maurice Chevalier e Loretta Goggi, e lo sceneggiato per ragazzi I legionari dello spazio per la regia di Italo Alfaro, nel 1972, sulla scia del successo inglese, A come Andromeda con Paola Pitagora e Luigi Vannucchi. Di grande interesse è anche il tema delle ambientazioni spaziali nella pubblicità, linguaggio che, cogliendo ed anticipando per vocazione lo spirito dei tempi, non poteva non trovare nelle suggestioni del futuro una leva di fascinazione. Oltre alla pubblicità proveniente dai rotocalchi, di cui presentiamo una selezione, ci piace ricordare come esempio ante-litteram di commercial tv la sigla di coda della prima serie di Ai confini della realtà dove, accanto allo scorrere dei nomi, compariva il tubetto del dentifricio Crest. E sempre nell’ambito degli sconfinamenti non convenzionali, veicoli dell’immaginario decisamente trascurati sono i quaderni di scuola che completavano il corredo dello scolaro, impreziositi e resi attraenti da illustrazioni con basi lunari, astronavi e viaggi spaziali e che, certamente, avranno reso il tempo dello studio meno grigio e noioso a tanti. Un libro da sfogliare con lentezza, quindi, per lasciarsi andare alla suggestione delle sue 280 immagini e per godere di una narrazione iconografica a tutto tondo, che sovrappone media e linguaggi grafici diversi tra loro nel tentativo di ricreare l’atmosfera, il mood, che la genialità creativa di disegnatori ed illustratori del fantastico e dell’anticipazione ha fatto entrare nel quotidiano dell’Italia che cercava la via della modernità. 10 SPACE OPERA. IL MITO DELL’INVASIONE 11 H.G. Wells scrisse La Guerra dei Mondi nel 1897 e non avrebbe mai immaginato che lo scenario apocalittico dell’invasione marziana da lui descritta nei minimi particolari sarebbe poi diventato, nel 1938, un adattamento radiofonico altrettanto realistico da far cadere nel panico buona parte degli americani che ne ascoltavano la cronaca dalla voce di Orson Welles, al tempo giovane attore che proprio grazie a questa inaspettata performance avviò il successo che distinguerà la sua lunga carriera. Nel 1938 il mondo vive le avvisaglie della guerra che lo sconvolgerà e che arriverà di lì a poco, negli Stati Uniti prevale ancora la vocazione isolazionista e l’idea di subire un’invasione, umana o extraterrestre che sia, non è contemplata e scatena paure ancestrali. Il successo de La Guerra dei Mondi non finisce lì: nel 1953, prodotto da George Pal e con la regia di Byron Haskin, diventerà film di successo e vincerà l’Oscar per gli Effetti Speciali, nel 2005 Steven Spielberg ne farà un remake e nel 2011 sarà scelto dal National Film Preservation Board per essere conservato nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Il caso de La Guerra dei Mondi è forse il più noto ed è andato oltre i limiti di genere, ma è l’intera narrazione di fantascienza che nel tema dell’invasione e della guerra tra i mondi ha trovato spunti e suggestioni formidabili, appropriandosene da subito in tutti i suoi linguaggi: fumetto, letteratura, cinema e, più avanti, televisione. All’alba degli anni cinquanta lo scenario è quello di un mondo che dopo essersi illuso di aver lasciato la guerra alle spalle, si trova invece a convivere con una guerra prossima, annunciata, minacciata, attesa e per fortuna mai combattuta, la guerra fredda dell’era atomica e della contrapposizione tra i blocchi sovietico ed americano. Il nemico c’è, non è dentro casa ma scienza e tecnologia accorciano le distanze, a scuola i ragazzi della grande provincia americana si esercitano per imparare a proteggersi dal fall out nucleare e vivere straordinarie avventure di guerra tra pianeti, se da una parte li prepara, dall’altra, nella sua portata fantastica, li consola. Gli eroi si chiamano ancora Flash Gordon e Buck Rogers e si faccia bene attenzione a non chiamarli supereroi perché loro sono solo uomini, non hanno super poteri, ma sono solo forti, abili, coraggiosi, belli, fortunati, combattono per salvare il mondo e animano svariate edizioni di collane a fumetti che, seppur a fasi alterne, godranno di successo sino alla fine degli 12 anni sessanta, in Italia in particolar modo grazie alla Casa Editrice Nerbini ed ai Fratelli Spada Editori. Nell’ambito italiano l’iconografia fantascientifica, oltre a recepire il tanto che arriva da Stati Uniti e Gran Bretagna, trova una sua via di sicuro interesse. La serie Saturno contro la Terra, sceneggiata da Cesare Zavatti e Federico Pedrocchi, disegnata da Giovanni Scolari ed edita prima su L’Avventuroso da Nerbini e negli Albi d’Oro Mondadori con uscite tra il 1936 ed il 1947, può essere considerato il primo fumetto di fantascienza interamente italiano; il plot narrativo, ovviamente, vede il feroce dittatore di Saturno, Rebo, muovere guerra contro il nostro pianeta. Altri personaggi italiani che si muovono a proprio agio tra avventure e guerre ai marziani sono Misterix, creato da Massimino Garnier e Paul Campani, Razzo disegnato da Platania, Alex l’eroe dello spazio e Nolan il pioniere dello spazio, tutti e due dalla splendida matita di Guido Buzzelli, Raff pugno d’acciaio creato da Mario Guerri e disegnato da Vittorio Cossio oltre a diverse strisce, alcune di vita brevissima, che propongono ai giovanissimi guerre tra pianeti ed invasioni aliene. Sull’esempio delle riviste americane, le copertine delle collane da edicola come Scienza Fantastica, Urania, Super Spazio, Cosmo, Galaxy si animano di disegni coloratissimi che diventano un formidabile attrattore di pubblico, e di certo la creatività fantastica di Benedettucci, Boccasile jr, Curt Caesar, Alvaro Lojacono, Luigi Garonzi, Karel Thole esercita un forte ascendente sulla scelta del lettore occasionale che, proprio grazie al richiamo estetico, si ritrova poi immerso nelle visioni del futuro di Isaac Asimov, Philip Dick, Arthur Clarke, Theodore Sturgeon, Robert Heinlein o Ray Bradbury - autori che le riviste, quando la fantascienza era guardata con diffidenza dalla critica, hanno avuto il merito di portare per prime al lettore italiano -. Di grande interesse è anche il linguaggio visivo dei manifesti cinematografici, ingiustamente considerato spesso solo uno strumento di accompagnamento del film quando invece, spesso e soprattutto negli anni cinquanta e sessanta, ne è protagonista ed acceleratore del successo. Titolazione - anche se la traduzione dall’inglese all’italiano ha spesso prodotto titoli non appropriati - e rappresentazione grafica del film hanno un’efficacia visiva e persuasiva del tutto proprie: 13 a La Guerra dei Mondi di cui abbiamo già detto, come validi esempi affianchiamo Guerra tra i Pianeti, I 27 giorni del Pianeta Sigma, Il fantasma dello spazio, Marte distruggerà la Terra, Gli invasori della base spaziale U.S., I Pianeti contro di noi, I Diafanoidi vengono da Marte La morte viene dal Pianeta Aityn. A completare il quadro della rappresentazione iconografica del mito dell’invasione, alla narrazione di genere si aggiunge la cronaca, con l’enfasi ed il clamore che quotidiani e rotocalchi, dalla fine degli anni quaranta in poi, riservano alle notizie che provengono dallo spazio: scientifiche, che iniziano a far sentire stelle e pianeti sempre più vicini, e di cronaca, che riportano di avvistamenti in cielo di dischi, globi e sigari volanti, luminosi e velocissimi, quando non anche di contatti diretti con alieni e rapimenti extraterrestri. Notizie che prendono la veste grafica e creativa soprattutto di Walter Molino e di Giulio Bertoletti, e che contribuiscono non poco a formare l’immaginario fantascientifico italiano. L’avventura nello spazio non si discosta dall’archetipo mitico dell’epica, dove troviamo l’eroe che affronta una prova, pronto al sacrificio estremo per salvare la sua terra o il suo popolo e la prova, l’impresa, può essere un duello, una guerra o persino sfidare un dio ma, in ogni caso, è nell’affrontare il pericolo a favore di qualcun altro che l’eroe diventa tale, entra nella leggenda, diventa mito e sopravvive a se stesso. Le virtù dell’eroe sono quelle cavalleresche di onore, lealtà, temperanza e coraggio e se queste virtù appartengano ad Ulisse o ad Achille, a Sir Gawain, a Flash Gordon o a Ray Ferrier, il protagonista de La Guerra dei Mondi, cambia solo la prospettiva temporale e mai il fascino. 14 1947 // ALBO D’ORO N°48. MONDADORI EDITORE. DISEGNO GIOVANNI SCOLARI 15 16 1947 // ALBO D’ORO N°51. MONDADORI EDITORE. DISEGNO GIOVANNI SCOLARI 1947 // ALBO D’ORO N°57. MONDADORI EDITORE. DISEGNO GIOVANNI SCOLARI 17 18 1948 // LE PIÙ BELLE AVVENTURE N°95 (MISTERIX). EDITORE SUBALPINO. ILLUSTRATORE PAUL CAMPANI 1947 // ALBO D’ORO N°59. MONDADORI EDITORE. DISEGNO GIOVANNI SCOLARI 1950 // IL ROMANZO PER TUTTI N°13. EDITORE CORRIERE DELLA SERA. COPERTINA U. MATANIA 19 1952 // LA DOMENICA DEL CORRIERE N°35 20 1953 // LE NUOVE AVVENTURE N°37 (ALEX L’EROE DELLO SPAZIO). EDIZIONI DIANA. ILLUSTRATORE GUIDO BUZZELLI 1953 // SCIENZA FANTASTICA N°3. EDITRICE KRATOR. COPERTINA N. BENEDETTUCCI 21 22 1953 // URANIA RIVISTA N°14. MONDADORI EDITORE. ILLUSTRATORE CURT CAESAR 1953 // I ROMANZI DI URANIA N°21. MONDADORI EDITORE. ILLUSTRATORE CURT CAESAR 1953 // I ROMANZI DI URANIA N°22. MONDADORI EDITORE. ILLUSTRATORE CURT CAESAR 1954 // LA DOMENICA DEL CORRIERE N°40. ILLUSTRATORE WALTER MOLINO 1954 // LA DOMENICA DEL CORRIERE N°43. ILLUSTRATORE WALTER MOLINO 23 1954 // LA GUERRA DEI MONDI (THE WAR OF THE WORLDS). REGIA BYRON HASKIN 1954 // LA DOMENICA DEL CORRIERE N°42. ILLUSTRATORE WALTER MOLINO 24 1954 // RICCARDO CHIARELLI. SOCIETÀ EDITRICE INTERNAZIONALE. COPERTINA G. LAGNA 1955 // FANTASCIENZA N°4. GARZANTI EDITORE. COPERTINA ED EMSHWILLER (EMSH) 25 1955 // ALBI DE L’AVVENTURA N°2 (RAFF PUGNO D’ACCIAIO). EDITRICE CAPRIOTTI. COPERTINA GUIDO BUZZELLI 26 1955 // ALBI DE L’AVVENTURA N°18 (RAFF PUGNO D’ACCIAIO). EDITRICE CAPRIOTTI. COPERTINA GUIDO BUZZELLI 1955 // I ROMANZI DI URANIA N°80. MONDADORI EDITORE. ILLUSTRATORE CURT CAESAR 27 28 1955 // I ROMANZI DI URANIA N°96. MONDADORI EDITORE. ILLUSTRATORE CURT CAESAR 1956 // ALBI DELL’IMPAVIDO N°13. EDIZIONI ALPE. COPERTINA N. D. 29 30 1957 // AVVENTURE DI DOMANI! N°15. EDIZIONI MONDIALI. COPERTINA N. D. 1957 // AVVENTURE DI DOMANI! N°19. EDIZIONI MONDIALI. COPERTINA N. D. 31 1957 // GUERRA TRA I PIANETI (KILLERS FROM SPACE). REGIA W. L. WILDER 1957 // I 27 GIORNI DEL PIANETA SIGMA (THE 27TH DAY). REGIA WILLIAM ASHER 32 1957 // COLLANA ZANETTO N°19 (KIT-BOY). EDITRICE SELENE. COPERTINA N. D. 1957 // LA DOMENICA DEL CORRIERE N°35. ILLUSTRATORE RINO FERRARI 1957 // ALBI DEL FALCO N°78. MONDADORI EDITORE. DISEGNO W. BORING, S. CAYE 33 34 1957 // URANIA N°142. MONDADORI EDITORE. ILLUSTRATORE CURT CAESAR 1957 // URANIA N°144. MONDADORI EDITORE. ILLUSTRATORE CURT CAESAR 35 1958 // CRONACHE DEL FUTURO N°12. KAPPA EDIZIONI. ILLUSTRATORE E. NISTRI 1958 // GRANDI AVVENTURE N°7 (DIK SAETTA). EDITORE FUMETTI. DISEGNO G. COSSIO 1958 // IL FANTASMA DELLO SPAZIO (PHANTOM FROM SPACE). REGIA W. LEE WILDER 37 38 1958 // L’UOMO MASCHERATO N°3. EDITORE IL VASCELLO. DISEGNO WILSON Mc COY 1959 // LE CRONACHE DEL FUTURO N°7. EDITRICE MAYA. ILLUSTRATORE SBRAGA 39 40 1959 // ALBI AVVENTURA N°13 (ALEX L’EROE DELLO SPAZIO). ED. FLAMINIA. COPERTINA E. CASSONI 1959 // SPUTNIK N°5. EDITAL EDIZIONI. DISEGNO R. R. GIORDAN 41 42 1959 // URANIA N°216. MONDADORI EDITORE. ILLUSTRATORE CARLO JACONO 1960 // I ROMANZI DEL COSMO N°49. PONZONI EDITORE. ILLUSTRATORE LUIGI GARONZI 43 1960 // MARTE DISTRUGGERÀ LA TERRA (THE ANGRY RED PLANET). REGIA IB MELCHIOR 44 1961 // GALASSIA N°2. EDITRICE LA TRIBUNA. COPERTINA N. D. 1961 // GALASSIA N°3. EDITRICE LA TRIBUNA. COPERTINA N. D. 1961 // GLI INVASORI DELLA BASE SPAZIALE (KOTETSU NO KYOJIN). REGIA BEN ISHUI 45 46 1961 // IL GIORNO DEI RAGAZZI N°16 (DAN DARE). EDIZIONI S.E.L.. DISEGNO FRANK HAMPSON 1961 // MANDRAKE N°50. EDIZIONI IL VASCELLO. DISEGNO PHIL DAVIS 47 48 1961 // SUPER SPAZIO N°2. MINERVA EDITRICE. ILLUSTRATORE M. BOCCASILE JR 1962 // DOMENICA DEL CORRIERE N°4. ILLUSTRATORE WALTER MOLINO 49 1962 // I PIANETI CONTRO DI NOI (PLANETS AROUND US). REGIA ROMANO FERRARA 1962 // DOMENICA DEL CORRIERE N°43. ILLUSTRATORE WALTER MOLINO 50 1962 // DOMENICA DEL CORRIERE N°49. ILLUSTRATORE WALTER MOLINO 1962 // ALBO N°4. EDITORE IL VASCELLO. COPERTINA E. CARA 51 52 1962 // SUPER SPAZIO N°3. MINERVA EDITRICE. ILLUSTRATORE M. BOCCASILE JR 1962 // URANIA N°276. MONDADORI EDITORE. ILLUSTRATORE KAREL THOLE 53 54 1963 // ALBI D’ORO N°10. MONDADORI EDITORE. COPERTINA N. D. 1963 // DOMENICA DEL CORRIERE N°35. ILLUSTRATORE WALTER MOLINO 55 56 1964 // SUPER ALBO N°106. EDIZIONI F. LLI SPADA. COPERTINA MARIO CARIA 1964 // CLASSICI AUDACIA N°12 (BLAKE E MORTIMER). MONDADORI EDITORE 1965 // ALBO SERIE ORO S. N. (RAZZO ). EDITRICE FUMETTI. DISEGNO TAN 1964 // CLASSI DEL FUMETTO (BUCK ROGERS). EDITORIALE CORNO. COPERTINA E. CARA 57 1966 // I DIAFANOIDI VENGONO DA MARTE. REGIA A. DAWSON (ANTONIO MARGHERITI) 58 1965 // I PIONIERI DELLO SPAZIO N°1. URBIS PRESS EDITORE. COPERTINA GUIDO BUZZELLI 59 1967 // CLASSICI AUDACIA N°49 (DAN COOPER). MONDADORI EDITORE. COPERTINA N.D. 1966 // LA MORTE VIENE DAL PIANETA AYTIN. REGIA A. DAWSON (ANTONIO MARGHERITI) 61 62 1967 // GESEBEL N°19. EDITORIALE CORNO. DISEGNO LUIGI CORTEGGI 1968 // CORRIERE DEI PICCOLI N°23 (LUC ORIENT). RIZZOLI EDITORE. COPERTINA E. PAAPE 63 64 SPACE OPERA. IL MITO DEL VIAGGIO 65 “Spazio, ultima frontiera. Eccovi i viaggi dell’astronave Enterprise durante la sua missione quinquennale, diretta all’esplorazione di nuovi mondi, alla ricerca di altre forme di vita e di civiltà, fino ad arrivare laddove nessun uomo è mai giunto prima”. È l’8 settembre del 1966 e sulla rete televisiva NBC, mentre un’astronave si dirige verso lo spazio profondo, recita così la voce narrante della sigla della nuova serie ideata da Gene Roddenberry: settantanove puntate, fino al 3 giugno 1969. Star Trek non è da subito un successo, ma lo diventerà presto; la serie classica delle prime tre stagioni, con 79 episodi, terminerà il 3 giugno 1969 ma, negli anni, seguiranno altre cinque serie e dodici film, con milioni di fan in ogni parte del mondo pronti a riconoscersi con il saluto vulcaniano del signor Spock. Un successo, quello di Star Trek, riconosciuto da trentatre Emmy, cinque premi Hugo, un Oscar e quattordici nomination ed un fandom che, probabilmente, non ha eguali nella storia del cinema. Nel plot narrativo di Star Trek ritroviamo tutto l’archetipo epico del viaggio: l’abbandono della terra natale, il viaggio verso l’incognito, le prove da affrontare, la nostalgia del ritorno. Nella trasposizione del mito potremmo agevolmente sostituire la figura eroica del momento, il Capitano Kirk in questo caso, con Giasone ed i suoi Argonauti alla ricerca del vello d’oro, con Ulisse che affronta il ritorno alla sua Itaca o con Enea alla ricerca di una nuova Patria; cambieremmo lo scenario di fondo ma il valore esperienziale del viaggio e dell’avventura rimarrebbe inalterato e l’eroe errante manterrebbe tutte quelle caratteristiche che ne fanno un mito fondante della cultura occidentale. Di viaggi verso altri pianeti, peraltro, dall’antichità classica in poi ne troviamo numerosi esempi. Nel II secolo avanti Cristo, Luciano di Samosata ne La Storia Vera racconta di un viaggio sulla Luna con relativo incontro dei suoi abitanti, i Seleniti; nel 1516 Ludovico Ariosto fa salire sulla Luna Astolfo in sella ad un ippogrifo per recuperare il senno perduto da Orlando; lo spagnolo Juan Maldonado nel 1541, in Somnium, racconta di un sogno che porta il narratore verso la Luna; nel 1634 Giovanni Keplero usa lo stesso titolo, Somnium, per raccontare di un viaggiatore portato sulla Luna da demoni volanti; nel 1638 Francis Godwin in The Man in the Moone racconta delle avventure di Domingo Gonsales trainato sulla Luna dalle oche; nel 1657 Cyrano de Bergerac ne L’altro Mondo o gli Stati e gli imperi sulla Luna 66 arriva sulla Luna lanciato da una specie di razzo spinto da fuochi d’artificio; nel 1786 il Barone di Munchausen descrive due sui viaggi sulla Luna; nel viaggio verso la Luna si cimenta anche, nel 1827, George Tucker con A voyage to the Moon; nel 1835 EdgarAllan Poe ne parla in L’incomparabile avventura di un certo Hans Pfaall e nel 1880 Percy Greg, in Across the Zodiac, fa arrivare il suo protagonista su Marte a bordo di un’astronave spinta da propulsione antigravitazionale. Ma è Dalla terra alla Luna, il romanzo che Jules Verne scrive nel 1865, ad avere la maggiore fortuna editoriale, con migliaia di edizioni successive in tutto il mondo, ad entrare nell’immaginario e a far diventare il viaggio nello spazio uno dei temi più popolari di quel nuovo genere letterario che alimenterà la sua narrazione ed immaginazione con le sempre più sensazionali scoperte che scienza e tecnica mettono a disposizione: nel 1926 Hugo Gernsback lo chiamerà scientifiction e poi, nel 1929, science fiction mentre, in Italia, nel1952, il direttore di Urania Giorgio Monicelli lo chiamerà per primo fantascienza. Sul tema del viaggio la fantascienza costruisce una narrazione complessa ed articolata e lo esplora in tutte le sue dimensioni: nello spazio, certamente, ma anche dentro la Terra e al di sotto dei mari, nelle mente e fin dentro il corpo umano, così come avanti e indietro nel tempo. Il viaggio dentro la Terra attinge a piene mani nell’ambito della teoria della Terra cava, di origini antichissime e secondo la quale la Terra sarebbe, appunto, cava al suo interno e sotto la superficie terrestre vi sarebbero altre superfici concentriche abitate. Dal punto di vista narrativo, di questa suggestione si impossessano, ad esempio, l’insospettabile Giacomo Casanova con l’Icosameron nel 1788, Edgar Allan Poe nel 1838 ne la Storia di Arthur Gordon Pym e lo stesso Jules Verne, nel 1864, con Viaggio al centro della Terra, dal quale deriverà, nel 1959, una fortunata versione cinematografica per la regia di Henry Levin. Per il viaggio nel tempo, la pietra miliare è senz’altro La macchina del tempo di H.G.Wells, del 1895, che per primo inserisce nella narrazione uno strumento tecnologico che rende possibile il grande salto: anche Emilio Salgari, nel 1907, scrive e descrive Le meraviglie del Duemila, solo che il viaggio nel futuro dei suoi personaggi è reso possibile non da una macchina, come nel romanzo di Wells, ma dal principio attivo di una pianta esotica che sospende le funzioni vitali. 67 Nella fantascienza moderna, di viaggio nel tempo raccontano, tra gli altri, a Murray Leinster, L.Sprague de Camp, Ray Bradbury, Robert Heinlein, Fritz Leiber, Isaac Asimov; per quanto riguarda la produzione cinematografica, il primo dei molti film che ne tratteranno è Mondo senza fine, del 1956, diretto da Edward Berns mentre, spesso, il tema è al centro degli episodi della serie televisiva Ai confini della realtà, creata nel 1959 da Rod Sterling, con Ray Bradbury che ne firma alcune sceneggiature. Di viaggio nel corpo umano, invece, è esempio per eccellenza Viaggio allucinante, film del 1966, diretto da Richard Fleisher su soggetto di Otto Klement e Jerome Bixby, vincitore di due Oscar - scenografia ed effetti speciali - e dalla cui sceneggiatura la 20th Century Fox commissionò ad Isaac Asimov un racconto dallo stesso titolo, che avrebbe dovuto supportare la produzione ma che, invece, uscì alcuni mesi prima. Anche l’avventura di un eroe classico della fantascienza a fumetti, Flash Gordon - nato nel 1934 per idea e mano di Alex Raymond e che conoscerà decenni di successo editoriale - inizia con un viaggio, quello a bordo dell’astronave del dottor Zarkov - Zarro, nella versione italianeggiata - che vuole salvare la Terra dalla collisione con il pianeta Mongo che si avvicina pericolosamente; a bordo anche, Dale Arden, alter ego femminile della narrazione e completamento della raffigurazione dell’eroe. Una volta su Mongo i tre inizieranno a vivere avventure fantastiche, pericolose e fascinose che faranno sognare generazioni di adolescenti. Molte, quindi, le suggestioni che il tema del viaggio ha sollecitato nella narrazione di fantascienza e questo, inevitabilmente, ha dato vita a una produzione iconografica altrettanto fervida e numerosa nella quale illustratori e disegnatori hanno misurato fantasia e creatività con razzi ed astronavi, conquiste di pianeti, basi spaziali, salvataggi nello spazio, dischi volanti e scontri con alieni. Di questa iconografia presentiamo una selezione di immagini che si addentra, oltre che nel terreno proprio del genere, anche su alcune divagazioni, come ad esempio la copertina de La Vispa Teresa del 1949 e le copertine di Tiramolla del 1959 che dimostrano, se mai ve ne fosse bisogno, la forza di contaminazione culturale di una fantascienza che è sempre andata oltre i suoi ambiti stretti per farsi largo nel quotidiano vivo ed entrare così nell’immaginario collettivo. 68 1946 // FLASH GORDON N°2. CASA EDITRICE NERBINI. DISEGNO ALEX RAYMOND 69 1946 // FLASH GORDON N°4. CASA EDITRICE NERBINI. DISEGNO ALEX RAYMOND 70 1948 // ORSON, L’UOMO DEGLI SPAZI N°3. EDIZIONI ESSE. DISEGNO MARIO GUERRI 1950 // RX-M DESTINAZIONE LUNA (ROCKETSHIP X-M). REGIA KURT NEUMAN 1950 // UOMINI SULLA LUNA (DESTINATION MOON). REGIA IRVING PICHEL 72 1952 // LA VISPA TERESA N°41. EDITORIALE DEA. COPERTINA N. D. 73 74 1952 // I ROMANZI DI URANIA N°1. MONDADORI EDITORE. ILLUSTRATORE CURT CAESAR 1953 // EMILIO GARRO. SOCIETÀ EDITRICE INTERNAZIONALE. DISEGNO G. LAGNA 75 76 1953 // I ROMANZI DI URANIA N°27. MONDADORI EDITORE. ILLUSTRATORE CURT CAESAR 1953 // I ROMANZI DI URANIA N°30. MONDADORI EDITORE. ILLUSTRATORE CURT CAESAR 77 78 1954 // REGINALD BROWNE. FABBRI EDITORI. ILLUSTRATORE BENVENUTI 1954 // I ROMANZI DI URANIA N°49. MONDADORI EDITORE. ILLUSTRATORE CURT CAESAR 79 1956 // L’ASTRONAVE ATOMICA DEL DOTT. QUATERMASS (THE QUATERMASS XPERIMENT). REGIA V. GUEST 80 1956 // ALBI DELL’IMPAVIDO N°1. EDIZIONI ALPE. COPERTINA N. D. 81 1956 // MONDO SENZA FINE (WORLD WITHOUT END). REGIA EDWARD BERNDS 82 1956 // DOMENICO VOLPI. LA SCUOLA EDITRICE. COPERTINA N. D. 83 84 1957 // PIERRE DEVAUX e H. G. VIOT. EDITORE S.A.I.E.. ILLUSTRATORE ASSELLE FELICE 1957 // I ROMANZI DI URANIA N°145. MONDADORI EDITORE. ILLUSTRATORE CURT CAESAR 85 86 1957 // I ROMANZI DI URANIA N°157. MONDADORI EDITORE. ILLUSTRATORE CURT CAESAR 1957 // URANIA N°167. MONDADORI EDITORE. ILLUSTRATORE CARLO JACONO 1958 // I ROMANZI DEL COSMO N°11. PONZONI EDITORE. COPERTINA LUIGI GARONZI 1958 // I ROMANZI DEL COSMO N°12. PONZONI EDITORE. COPERTINA LUIGI GARONZI 1958 // I ROMANZI DEL COSMO N°15. PONZONI EDITORE. COPERTINA LUIGI GARONZI 87 1958 // IL MOSTRO DELL’ASTRONAVE (IT! THE TERROR FROM BEYOND). REGIA EDWARD L. CAHN 88 1958 // L’ASTRONAUTA N°18. EDITORE L’ASTRONAUTA AVVENTURE. COPERTINA A. CASABIANCA 1958 // URANIA N°171. MONDADORI EDITORE. ILLUSTRATORE CARLO JACONO 1959 // GALAXY N°1. EDITRICE DUE MONDI. COPERTINA DEMBER 89 90 1959 // I ROMANZI DEL COSMO N°25. PONZONI EDITORE. COPERTINA LUIGI GARONZI 1959 // I ROMANZI DEL COSMO N°27. PONZONI EDITORE. COPERTINA LUIGI GARONZI 91 92 1959 // SPUTNIK N°2. EDITAL EDITORE. DISEGNO R. R. GIORDAN 1959 // SPUTNIK N°6. EDITAL EDITORE. DISEGNO R. R. GIORDAN 93 94 1959 // TIRAMOLLA N°19. EDIZIONI ALPE. DISEGNO EGIDIO GHERLIZZA 1959 // TIRAMOLLA N°24. EDIZIONI ALPE. DISEGNO EGIDIO GHERLIZZA 95 96 1959 // ROBERT A. HEINLEIN. EDIZIONI LA SORGENTE. COPERTINA A. DRUSIANI 1959 // URANIA N°199. MONDADORI EDITORE. COPERTINA CARLO JACONO 97 98 1959 // URANIA N°216. MONDADORI EDITORE. ILLUSTRATORE CARLO JACONO 1959 // VIAGGIO NELL’INTERSPAZIO (SPACEWAYS). REGIA TERRENCE FISHER 1960 // JACK VANCE. EDITRICE LA SORGENTE. COPERTINA N. D. 99 100 1960 // I ROMANZI DEL COSMO N°55. PONZONI EDITORE. COPERTINA LUIGI GARONZI 1960 // I ROMANZI DEL COSMO N°56. PONZONI EDITORE. COPERTINA LUIGI GARONZI 1960 // I ROMANZI DEL COSMO N°63. PONZONI EDITORE. COPERTINA LUIGI GARONZI 1960 // INTREPIDO N°32. EDITRICE UNIVERSO. COPERTINA ALVARO MAIRANI 1960 // JUNIOR N°3. EDITRICE UNIVERSO. COPERTINA N. D. 101 102 1961 // I CLASSICI DEL FUMETTO N°2 (ALAN FORD). EDITORIALE CORNO. DISEGNO L. SECCHI 1961 // ALBI DELLA FRECCIA N°19 (CINO E FRANCO). EDITORE NERBINI. COPERTINA LIORNI 103 104 1961 // I ROMANZI DEL COSMO N°75. PONZONI EDITORE. COPERTINA LUIGI GARONZI 1961 // RAUL PRA. EDITRICE PICCOLI MILANO. COPERTINA M. V. CASSINARI 105 106 1962 // I CONQUISTATORI DELLA LUNA (RADAR MEN FROM THE MOON). REGIA FRED C. BRANNON 1962 // IL GIORNO DEI RAGAZZI N°21 (DAN DARE). EDIZIONI S.E.L.. DISEGNO F. HAMPSON 107 1962 // VIAGGIO AL SETTIMO PIANETA (JOURNEY TO THE SEVENTH PLANET). REGIA SIDNEY PINK 108 1963 // SEGRETISSIMO N°25. MONDADORI EDITORE. COPERTINA CARLO JACONO 109 1964 // BASE LUNA CHIAMA TERRA (FIRST MEN IN THE MOON). REGIA NATHAN JURAN 110 1964 //CLASSICI AUDACIA N°5 (DAN COOPER). MONDADORI EDITORE 111 112 1964 // ALBI DE IL VASCELLO N°70 (MANDRAKE). EDIZIONI F.LLI SPADA. COPERTINA MARIO CARIA 1964 // S.O.S. NAUFRAGIO NELLO SPAZIO (ROBINSON CRUSOE ON MARS). REGIA BYRON HASKIN 113 114 1964 // D. A. WOLLHEIM. EDITORE LA SORGENTE. COPERTINA N. D. 1965 // E. C. ELIOTT. EDITORE LA SORGENTE. COPERTINA N. D. 1966 // LEX ET JUSTITIA N°9. EDITORIALE CORNO. COPERTINA LUIGI CORTEGGI 1966 // CLASSICI AUDACIA N°31 (DAN COOPER). MONDADORI EDITORE 1966 // R. Y. QUINTAVALLE. EDITRICE PICCOLI MILANO. ILLUSTRATORE GASPAR 115 1967 // LE DONNE DEL PIANETA PREISTORICO (WOMEN OF THE PREHISTORIC PLANET). REGIA A. PIERCE 116 1968 // 2001: ODISSEA NELLO SPAZIO (2001: A SPACE ODYSSEY). REGIA STANLEY KUBRICK 117 118 1968 // CONTO ALLA ROVESCIA (COUNTDOWN). REGIA R. ALTMAN. ILLUSTRATORE R. CESARO 1968 // GUIDO CREPAX. RIZZOLI EDITORE 119 120 1972 // ALBI SPADA. STAR TREK N°1. EDITORE F.LLI SPADA ROBOT. IL MITO DELLA CREAZIONE 121 “…Il tredicesimo giorno bagnò la terra e con il fango impastò un corpo come il nostro..” secondo la tradizione Maya, oppure come descrive la tradizione biblica nel libro della Genesi “…allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente…”, oppure ancora “…quando l’essere umano fu creato e doveva essere completato, dapprima il creatore tentò di farlo con legno e foglie, ma la sua materia adatta era la terra…” secondo la tradizione azteca. Da sempre ed ovunque, l’uomo pone domande e cerca risposte sul mistero della vita. Ogni popolo, in qualunque latitudine del globo, ha elaborato una propria narrazione dei primordi e della creazione; alcune molto simili, altre completamente diverse, quasi tutte rimandano alla figura di un creatore o un demiurgo organizzatore del Caos come descrive Platone, da cui origina la volontà superiore della creazione e della discendenza. La scienza ne spiega il mistero nel linguaggio che le è proprio, ma anche le distanze tra creazionisti ed evoluzionisti arrivano ad un punto oltre il quale la comprensione umana segna il passo e si ferma, in alcuni con la fede che oltre il mistero possa esserci solo Dio, in altri con l’ottimismo scientista che la comprensione sia solo questione di tempi. Certo è che il mito della creazione è per definizione il mito fondante dell’umanitàeoltreilmisterodell’originehasempreportatoconsél’aspirazione dell’imitazione, anche questa con tracce ugualmente antichissime come, ad esempio, nell’Antico Testamento la figura del Golem, gelem in ebraico, ovvero materia grezza che grazie al potere ed alla conoscenza della parola nella kabbalah diventa Golem, servo non pensante e pura forza bruta agli ordini del suo creatore. Numerose sono anche le testimonianze che arrivano dalla Grecia antica; Omero, ad esempio, racconta di automi costruiti da Efesto, dio del fuoco e della metallurgia, e nel libro XVIII dell’Iliade parla di schiave d’oro semoventi e parlanti. Dall’antica Cina, il Libro del Vuoto Perfetto, datato al III secolo avanti Cristo, descrive l’incontro ancora più antico tra re il Mu ed un artefice che gli mostra un automa che “…camminava rapidamente, muovendo su e giù la testa, e chiunque avrebbe potuto scambiarlo per un essere umano vivo…”. Il Codice Atlantico ci ha invece restituito i disegni di Leonardo da Vinci per la costruzione di un cavaliere meccanico, abile ad alzarsi ed a fare alcuni movimenti da solo, ed anche gli alchimisti rinascimentali inseguirono il mito della creazione, con Paracelso che per primo paventa la creazione di un homunculus, creatura vivente da laboratorio, più piccolo ma al pari dell’uomo pensante ed intelligente.Nell’EuropadiinizioottocentoMaryShelley,adappena19 anni, dà vita nel 1816 al mito gotico per eccellenza e scrive Frankestein o il moderno Prometeo, che irrompe e si radica nella cultura romantica e diventerà spunto, 122 suggestione ed interpretazione per opere letterarie, prima, cinematografiche e televisive, poi. E anche Carlo Collodi nel suo Pinocchio, in quello che solo apparentemente è un racconto per ragazzi, insegue il sogno della creazione animando col tocco maestro di Geppetto il ciocco di legno che, al termine del suo percorso iniziatico e grazie all’intervento della Fata Turchina, da burattino animato si trasformerà e diventerà un bambino nato a nuova vita. Il tema della creazione, quindi, attraversa secoli e culture e, ovviamente non poteva rimanere estraneo a letteratura ed iconografia di fantascienza, che se ne appropria da subito sostanzialmente percorrendo due grandi filoni: il robot, la creatura meccanica, che sostituisce l’uomo e ne svolge i compiti ed il robot che si ribella all’uomo, al creatore stesso, lasciando trapelare in questo il rinnovamento del mito della ribellione di Lucifero. Laspinta modernista di inizionovecentopromette nuovavitaecambiaancheleparole. Robot è un termine cecoslovacco che significava lavoratore; il ceco Karel Capek nel 1920 lo utilizza per il suo dramma R.U.R. Robot universali di Rossum, con protagonisti degli automi cui dà il nome di robot; da allora la parola sarà assimilata all’inglese e diventerà di uso comune in tutto il mondo e ben oltre il suo ambito d’origine. Come semplice curiosità, è simpatico notare l’assonanza tra il nome di Capek, Karel, con Kal-El, il nome kryptoniano di Superman, il personaggio dei fumetti creato da Jerry Siegel e Joe Shuster nel 1933. Nei vastissimi riferimenti che la produzione fantascientifica offre alla riflessione sul Robot, due casi sono particolarmente significativi. Il primo riguarda la letteratura ed ha il nome di Isaac Asimov che innova completamente il rapporto uomo-robot: non più solo creature metalliche e meccaniche, senz’anima e sensibilità che, fatalmente, si ribellano e distruggono il loro creatore, ma macchine create con la qualità ed il pregio del raziocinio, con cervelli positronici programmati per far rispettare come regole fondamentali le tre leggi della robotica, alle quali il cervello del robot non poteva derogare per sua natura. La prima prevede che un robot non può recar danno a un essere umano, né, per omissione, permettere che si rechi danni ad un essere umano; la seconda prevede che un robot deve obbedire agli ordini datigli dagli esseri umani, eccetto quando questi ordini siano in contrasto con la Prima Legge; la terza stabilisce che un robot deve proteggere la propria esistenza fin che questa protezione non entri in conflitto con la Prima e la Seconda Legge. 123 L’impianto narrativo di Asimov incide profondamente sulla fantascienza moderna e, pur non eliminando dal plot l’ambito del conflitto, segna una direzione che sarà ampiamente percorsa. Dal cinema, invece, emerge un altro personaggio assoluto, Robby the Robot, che compare per la prima volta nel 1956 con il film Il Pianeta Proibito (The Forbidden Planet) di Fred McLeod Wilcox, prodotto dalla MGM; il nome non è del tutto originale - lo troviamo, infatti, nel racconto The Fantastic Island (1935) di Kenneth Robeson pubblicato sul pulp magazine Doc Savage ed anche, nel 1940, in Robbie di Asimov - ma il film ha un grande successo e Robby the Robot continuerà ad essere protagonista di altre pellicole come, già l’anno seguente, Il Robot e lo Sputnik (The invisible boy), oltre che in numerose apparizioni televisive. Dal film, W.J Stuart trarrà un libro, sempre con lo stesso titolo ed immagine, ampliando storia e definizione dei personaggi che sarà pubblicato in Italia nel 1957 da Urania. Interessante notare l’uscita per gli Albi d’Oro Mondadori, sempre nel 1956, della storia Paperino e Robert il Robot, scritta da Guido Martina e con la matita di GiovanBattistaCarpi;ununiversoDisneycheinnumerosissime storie non rimarrà estraneo all’ambientazione di fantascienza e che, peraltro, vede lo stesso Carpi tornare sul tema e disegnare nel 1961 la storia Archimede Pitagorico e l’automa. Grande è poi l’influenza di Robby the Robot sul design dei giocattoli, segnando definitivamente con il suo profilo l’immaginario collettivo della figura del robot. L’automa, il robot di fattezza simil umana evolverà spesso nella figura del cervello elettronico, termine ormai desueto che indicava la macchina pensante, supercomputeringradodiagire,interagireedinterferirecongliuomini:casoclassico Hal 9000, l’intelligenza artificiale protagonista di 2001:Odissea nello spazio, film del 1968 diretto da Stanley Kubrick e tratto da un soggetto diArthur Clarke. I robot, le loro storie, le loro ribellioni, il loro rapporto con gli umani, i loro conflitti segnano quindi uno degli ambiti narrativi ed iconografici più fervidi della produzione fantascientifica, passandone facilmente i confini per entrare in una sorta di familiarità di genere che, ad oggi, ce li farebbe in fondo considerare senza troppo stupore dei vicini di casa. Il mito, come sempre, trova le sue strade e, nella diversità dei tempi e dei linguaggi, continua il suo dialogo con le sensibilità profonde dell’animo. 124 1946 // ALBO D’ORO N°12. MONDADORI EDITORE. DISEGNO CLARENCE GRAY 125 126 1948 // ALBO D’ORO N°109 (BUCK ROGERS). MONDADORI EDITORE. DISEGNO R. W. CALKINS 1948 // ILLUSTRAZIONE DEL POPOLO N°19. ILLUSTRATORE MARIO D’ANTONA 127 128 1953 // SCIENZA FANTASTICA N°2. KRATOR EDITORE. COPERTINA N. BENEDETTUCCI 1953 // TOBOR IL GRANDE (TOBOR THE GREAT). REGIA LEE SHOLEM 1954 // ATTACCO ALLA BASE SPAZIALE U.S. (GOG). REGIA HERBERT L. STROCK 129 1954 // LA SCIENZA ILLUSTRATA. EDITORE A.P.I. 130 1954 // URANIA N°33. MONDADORI EDITORE. ILLUSTRATORE CURT CAESAR 131 1955 // LA DOMENICA DEL CORRIERE N°38. ILLUSTRATORE WALTER MOLINO 132 1955 // URANIA N°94. MONDADORI EDITORE. ILLUSTRATORE CURT CAESAR 133 1956 // INTREPIDO N°13. EDIZIONI UNIVERSO 1956 // ALBI D’ORO N°26. MONDADORI EDITORE. DISEGNO G. B. CARPI - G. CHIERCHINI 1957 // IL ROBOT E LO SPUTNIK (THE INVISIBLE BOY). REGIA HERMAN HOFFMAN 134 1957 // KRONOS CONQUISTATORE DELL’UNIVERSO (KRONOS). REGIA KURT NEUMANN 135 136 1957 // URANIA N°148. MONDADORI EDITORE. ILLUSTRATORE CARLO JACONO 1958 // LE CRONACHE DEL FUTURO N°3. EDITRICE MAYA. ILLUSTRATORE DI STEFANO 137 1958 // COLLANA ZANETTO N°35 (KIT-BOY). EDITRICE SELENE. COPERTINA LEO CIMPELLIN 1959 // IL GIORNO DEI RAGAZZI N°17. EDIZIONI S.E.L.. DISEGNO FRANK HAMPSON 138 1959 // LE CRONACHE DEL FUTURO N°5. EDITRICE MAYA. ILLUSTRATORE SBRAGA 139 140 1959 // GALAXY N°10. EDITRICE LA TRIBUNA. ILLUSTRATORE WOOD 1959 // GALAXY N°11. EDITRICE LA TRIBUNA. ILLUSTRATORE WOOD 141 1959 // IL VITTORIOSO N°47. EDITRICE AVE. ILLUSTRATORE CURT CAESAR 1959 // IL MONELLO N°22. EDITORE UNIVERSO. COPERTINA N.D. 142 143 144 1960 // URANIA N°243. MONDADORI EDITORE. ILLUSTRATORE K. THOLE 1961 // GALAXY N°12. EDITRICE LA TRIBUNA. ILLUSTRATORE ED EMSHWILLER (EMSH) 145 1962 // GALAXY N°3. EDITRICE LA TRIBUNA. ILLUSTRATORE WOOD 1962 // MASKAR N°3. EDITRICE ARCOBALENO. DISEGNO G. ORRU 1963 // URANIA N°309. MONDADORI EDITORE. ILLUSTRATORE K. THOLE 1964 // BAT STAR (BRICK BRADFORD) N°65. EDIZIONI F.LLI SPADA. COPERTINA G. FERRI 147 148 1964 // ISAAC ASIMOV. DE CARLO EDITORE. COPERTINA F. ALESSANDRI 1965 // MAGNUS N°8. EDITRICE JUNIOR. DISEGNO RUSS MANNING 149 150 1965 // ROBOT N°4. EDIZIONI AMERICANE. COPERTINA E. CARA 1965 // ROBOT N°6. MARIO NERBINI EDITORE. COPERTINA E. CARA 151 152 1966 // ALBI DELLA ROSA N°618. MONDADORI EDITORE. DISEGNO G.B. CARPI 1966 // MANDRAKE N°129. EDITORI F.LLI SPADA. COPERTINA MARIO CARIA 153 154 1967 // GIORDANO PITT. MURSIA EDITORE. COPERTINA ROGER BARCILON 1968 // SISTEMA PRATICO N°1 155 156 1970 // COLLANA SPAZIALE N°2. EDIZIONI S.E.PE.R.. COPERTINA N. D. 1971 // ZAGOR N°12. EDITORE SERGIO BONELLI. COPERTINA GALLIENO FERRI 157 158 IL FUTURO VISTO IERI. IL MITO DELLA FRONTIERA 159 Chiuso nel labirinto che lui stesso aveva ideato, Dedalo sognava un futuro di libertà, fuori dallo stretto delle mura e lui, che aveva ingegno e talento, decise che la via del futuro sarebbe passata per il cielo. Osservò il volo degli uccelli e si immaginò simile a loro, costruì delle ali per sé e per il figlio Icaro, gli raccomandò di non sfidare il Sole nel volo e, insieme, andarono incontro al destino. Icaro, giovane com’era, alle parole del padre preferì l’entusiasmo e si diresse proprio al Sole; la cera che teneva le ali attaccate alle spalle si fuse e il suo sogno finì nel mare. Dedalo, che aveva saggezza oltre che talento e ingegno, continuò il volo con la morte nel cuore sino ad arrivare a Cuma, dove atterrò e dove costruì un tempio ad Apollo, consegnando al dio le ali che lo avevano fatto tornare al futuro. Il futuro è sempre una sfida, dove immaginazione, talento e saggezza giocano la loro partita a dadi, lanciando e rilanciando, più in alto e più avanti e la prefigurazione del futuro è da sempre una delle ambizioni dell’animo umano, che nella costruzione del futuro esercita il lato più ardito delle sue possibilità. La rappresentazione del futuro è, per naturale vocazione, il terreno d’elezione della fantascienza, non a caso detta anche letteratura d’anticipazione, e della narrazione distopica. È proprio nella singolare proiezione della scienza sulla fantasia, infatti, che trova spinta vitale la prima fantascienza, quella di Edgar Allan Poe, di Jules Verne, di Mary Shelley, di H.G. Wells, di Edgar Rice Burroughs, la fantascienza che esercitò il suo fascino nel passaggio dei secoli tra ottocento e novecento e alla quale si sentiva tanto debitore Hugo Gernsback, riconosciuto come padre della fantascienza moderna. Di fatto, nello scorrere le pagine della sterminata produzione letteraria fantascientifica, si troveranno spesso intuizioni e anticipazioni strabilianti circa quello che sarebbe accaduto in seguito. Questa raccolta iconografica ha scelto di affrontare il tema dell’anticipazione del futuro non dal punto di vista della letteratura ma da quello dell’iconografia della notizia, quindi mettendosi dalla parte della cronaca e dell’attualità così come raccontata ai lettori negli anni cinquanta e sessanta dalle copertine di rotocalchi a grande diffusione e dalle riviste popolari di divulgazione scientifica. Una lettura originale arricchita da due incursioni in mondi paralleli, quello della pubblicità e quello dei quaderni di scuola illustrati, ciascuno con una straordinaria capacità di contribuire a formare l’esperienza dell’immaginario personale. 160 La motivazione della scelta di affrontare il tema dell’anticipazione del futuro attraverso le illustrazioni della cronaca è nel fatto che negli anni cinquanta si inizia a vivere una stagione irripetibile dell’immaginario collettivo, quella della corsa allo spazio e della conquista della luna. Le vicende astronautiche sono vissute nel quotidiano, trasmettono l’enfasi di un progresso inarrestabile, fanno quasi toccare con mano il sogno irraggiungibile del volo nello spazio, aspirazione antica e retaggio ancestrale, eppure sogno fino allora riservato alle pagine di libri considerati da molti niente più che un passatempo per ragazzi, spensierati al punto da poter avere la testa tra le stelle. Dall’esperienza tragica della Seconda Guerra Modiale nasce l’era dei missili; il patrimonio di conoscenza sviluppato dagli scienziati tedeschi guidati da Wernher Von Braun, il padre dell’astronautica moderna, passa di mano a sovietici ed americani e lo spazio diventa, dopo quello atomico, il nuovo scenario di competizione tra quelle che per circa cinquant’anni saranno le due superpotenze mondiali. Una corsa allo spazio le cui grandi date sono celebrate sulle pagine di tutti i giornali e che inizia nel 1957, con il lancio da parte dell’URSS del primo satellite - lo Sputnik I - e del secondo - lo Sputnik II - che porta in orbita il primo essere vivente, la cagnetta Laika, destinata a morire tra le stelle e la cui morte commuove il mondo. Oltre ad essere il primo grande balzo in avanti, il lancio dello Sputnik è anche il primo grande psicodramma per gli americani che scoprono di non avere la vantata supremazia tecnologica nei confronti dei sovietici. Lanci di satelliti si susseguono nel 1958 - Explorer I, Vanguard I, Pionier I per gli americani, Sputnik III per i sovietici -, nel 1959 – con il Lunik I sovietico, destinato a raggiungere la Luna ma che fallisce il bersaglio per 6.000 chilometri, con il Pionier IV americano che raggiunge l’orbita solare e con il Lunik II, che non manca il bersaglio e raggiunge per primo la Luna, ed il Lunik III, che gira intorno alla luna, scatta foto alla sua parte sconosciuta e, riavvicinandosi poi a terra, trasmette le prime sensazionali immagini lunari. Lo psicodramma americano corre veloce, ma il peggio deve ancora venire: 12 aprile 1961, la Vostok I porta in orbita il primo uomo nello spazio, il russo Yuri Gagarin. Gli americani arrivano secondi per poco più di venti giorni: il 5 maggio, dalla base di Cape Canaveral che negli anni a seguire diventerà familiare al mondo intero, un razzo Mercury porta in orbita il primo astronauta americano, Alan Shepard. 161 A loro seguono, il 21 luglio l’americano Virgil Grisom ed il 6 agosto il sovietico Gherman Stiepanovic Titov, che rimane in orbita per oltre 25 ore; il 13 settembre, con il lancio della capsula Mercury-Atlas IV, gli americani testano il recupero in mare. Il 23 aprile1962 la sonda americana Ranger IV si infrange sulla Luna, il 10 luglio il satellite Telstar I apre ufficialmente l’era delle trasmissioni televisive via satellite, l’11 agosto la Vostok III porta in orbita Andrian Nikolaiev ed il giorno seguente la Vostok IV Pavel Popovic e i due si vedranno nello spazio rimanendo ad una distanza di appena cinque chilometri per poi atterrare a pochi minuti l’uno dall’altro in Kazakistan. Il 12 settembre 1962 il presidente americano John Fitzgerald Kennedy è a Houston, alla Rice University per ricevere la nomina di professore ad honorem. Annuncia un discorso breve che, però, rimarrà nella storia: Kennedy promette agli americani ed al mondo che gli Stati Uniti saranno i primi a portare l’uomo sulla Luna perché “… questo Paese è stato conquistato da coloro che sono andati avanti e così sarà anche per lo spazio…”: la nazione nata sul mito della frontiera non si tira indietro. Il presidente che guardava allo spazio non vedrà l’esito della sua sfida: sarà assassinato il 22 novembre del 1963. Cape Canaveral, la base di partenza dell’avventura americana verso la Luna diventerà Cape Kennedy. Nel 1964 la supremazia sovietiva sembra prendere ancora di più le distanze: il 14 giugno la Vostok VI porta in orbita la prima donna astronauta, Valentina Tereskova e il 12 ottobre la Voskod I porta in nello spazio tre astronauti insieme.Ma la sfida lanciata da Kennedy segue la sua strada. Alle ore 20.17 del 20 luglio 1969 Neil Armstrong, comandate della missione Apollo 11, annuncia al mondo “… Houston, qui Base della Tranquillità. L’Aquila è atterrata…”. Due ore dopo il portello del Lem, il modulo lunare, si apre ed è lui il primo uomo a camminare sulla Luna. In Italia manca ancora qualche minuto alle cinque di mattina ma milioni di italiani sono in piedi, chi in casa, chi nei bar rimasti aperti e chi nelle sale tv di alberghi e pensioni dove sono a fare la villeggiatura, tutti attaccati al televisore seguono in diretta lo sbarco e si emozionano con Tito Stagno, il giornalista che, della conquista della Luna, diventerà il volto e la voce. Il sogno è raggiunto. Il sogno è svanito. 162 1950 // BIBLIOTECA UNIVERSALE. CURCIO EDITORE 163 1950 // OGGI N°18. RIZZOLI EDITORE 164 1950 // SCIENZA E MECCANICA POPOLARE N°11. COPERTINA N. D. 165 166 1951 // SCIENZA E VITA N°28. EDITRICE NOVISSIMA. COPERTINA N. D. 1951 // SCIENZA E VITA N°32. EDITRICE NOVISSIMA. COPERTINA N. D. 1952 // LA SCIENZA ILLUSTRATA. EDITORE A.P.I. 1953 // CIELO N°2. EDIZIONI ESSE. ILLUSTRATORE DELLA TORRE 1953 // CIELO N°5. EDIZIONI ESSE. ILLUSTRATORE FROSECCHI 167 168 1953 // EPOCA N°122. MONDADORI EDITORE 1953 // EPOCA N°160. MONDADORI EDITORE 1954 // SCIENZA E VITA N°60. EDITRICE NOVISSIMA. COPERTINA N. D. 1954 // SCIENZA E VITA N°71. EDITRICE NOVISSIMA. COPERTINA N. D. 1954 // LA DOMENICA DEL CORRIERE N°19. ILLUSTRATORE WALTER MOLINO 169 170 1955 // SCIENZA E VITA N°75. EDITRICE NOVISSIMA 1955 // SISTEMA PRATICO N°1. ILLUSTRATORE Z. MARTIGNANI 1955 // SISTEMA PRATICO N°11. ILLUSTRATORE Z. MARTIGNANI 1955 // SISTEMA PRATICO N°12. ILLUSTRATORE Z. MARTIGNANI 1956 // LA DOMENICA DEL CORRIERE N°7. ILLUSTRATORE WALTER MOLINO 171 1956 // SCIENZA E VITA N°93 - 95. EDITRICE NOVISSIMA 173 1957 // LA DOMENICA DEL CORRIERE N°51. ILLUSTRATORE WALTER MOLINO 1956 // SISTEMA PRATICO N°10. ILLUSTRATORE Z. MARTIGNANI 174 1957 // LA DOMENICA DEL CORRIERE N°46. ILLUSTRATORE WALTER MOLINO 176 1957 // SISTEMA PRATICO N°12. ILLUSTRATORE Z. MARTIGNANI 1957 // VIE NUOVE N°41. EDITORI RIUNITI 1958 // LA DOMENICA DEL CORRIERE N°3. ILLUSTRATORE WALTER MOLINO 1958 // EPOCA N°384. MONDADORI EDITORE 177 178 1958 // OLTRE IL CIELO N°9. EDITORE SILVESTRI. ILLUSTRATORE N. ZECCARA 1958 // OLTRE IL CIELO N°15. EDITORE SILVESTRI. ILLUSTRATORE A. GIGLI 179 1959 // LA DOMENICA DEL CORRIERE N°3. ILLUSTRATORE WALTER MOLINO 180 1959 // DOMENICA DEL CORRIERE N°39. ILLUSTRATORE WALTER MOLINO 181 182 1959 // LA DOMENICA DEL CORRIERE N°1. ILLUSTRATORE WALTER MOLINO 1959 // LA TRIBUNA ILLUSTRATA N°39. ILLUSTRATORE VITTORIO PISANI 1960 // OLTRE IL CIELO N°67. EDITORE SILVESTRI. ILLUSTRATORE M. JACOPONI 1961 // DOMENICA DEL CORRIERE N°17. ILLUSTRATORE WALTER MOLINO 1961 // DOMENICA DEL CORRIERE N°18. ILLUSTRATORE WALTER MOLINO 183 184 1961 // IL GIORNALINO N°19. EDIZIONI S.PAOLO. ILLUSTRATORE N. ZECCARA 1961 // IL GIORNALINO N°26. EDIZIONI S.PAOLO. ILLUSTRATORE N. ZECCARA 1961 // LA DOMENICA DEL CORRIERE N°20. ILLUSTRATORE WALTER MOLINO 1961 // LA TRIBUNA ILLUSTRATA N°20. ILLUSTRATORE VITTORIO PISANI 1961 // LA TRIBUNA ILLUSTRATA N°34. ILLUSTRATORE VITTORIO PISANI 185 186 1962 // OLTRE IL CIELO N°96. EDIZIONI SILVESTRI. ILLUSTRATORE M. JACOPONI 1962 // SELEZIONE DEI RAGAZZI N°18. FABBRI EDITORE 1964 // LA DOMENICA DEL CORRIERE N°26. ILLUSTRATORE WALTER MOLINO 1965 // LA DOMENICA DEL CORRIERE N°13. ILLUSTRATORE WALTER MOLINO 1965 // LA TRIBUNA ILLUSTRATA N°14. ILLUSTRATORE G. DI STEFANO 187 1966 // DOMENICA DEL CORRIERE N°1. ILLUSTRATORE WALTER MOLINO 188 1969 // EPOCA N°984. MONDADORI EDITORE 189 1950 // I QUADERNI DI SCUOLA. LITOGRAFIA MOTTA 190 1954 // I QUADERNI DI SCUOLA. EDIZIONI STERZIANA 1954 // I QUADERNI DI SCUOLA. EDIZIONI STERZIANA 1954 // I QUADERNI DI SCUOLA. EDIZIONI STERZIANA 1954 // I QUADERNI DI SCUOLA. EDIZIONI STERZIANA 191 192 1960 ca. // I QUADERNI DI SCUOLA. CARTIERE DONZELLI 1960 ca. // I QUADERNI DI SCUOLA. CARTIERE DONZELLI 1960 ca. // I QUADERNI DI SCUOLA. CARTIERE DONZELLI 1960 ca. // I QUADERNI DI SCUOLA. CARTIERE DONZELLI 1960 // I QUADERNI DI SCUOLA. EDIZIONI CISA 1964 // I QUADERNI DI SCUOLA. CARTIERA PIGNA 1965 ca. // I QUADERNI DI SCUOLA. CARTIERA PIGNA 1965 // I QUADERNI DI SCUOLA. CARTIERA PIGNA 193 1965 // I QUADERNI DI SCUOLA. CARTIERA PIGNA 194 1965 // I QUADERNI DI SCUOLA. CARTIERA PIGNA 1965 // I QUADERNI DI SCUOLA. CARTIERA PIGNA 1965 // I QUADERNI DI SCUOLA. CARTIERA PIGNA 1965 ca. // I QUADERNI DI SCUOLA. CARTIERA PIGNA 195 196 1949 // PUBBLICITÀ SPAZIALE 1952 // PUBBLICITÀ SPAZIALE. ILLUSTRATORE PIZZIGONI 197 1952 // PUBBLICITÀ SPAZIALE. ILLUSTRATORE S. MOLINO 198 1953 // PUBBLICITÀ SPAZIALE. 199 1954 // PUBBLICITÀ SPAZIALE 200 1955 // PUBBLICITÀ SPAZIALE 1957 // PUBBLICITÀ SPAZIALE 1957 // PUBBLICITÀ SPAZIALE 201 202 1957 // PUBBLICITÀ SPAZIALE. ILLUSTRATORE MARA - FALK 1957 // PUBBLICITÀ SPAZIALE 1958 // PUBBLICITÀ SPAZIALE 1958 // PUBBLICITÀ SPAZIALE. ILLUSTRATORE NANNI 1958 // PUBBLICITÀ SPAZIALE. ILLUSTRAZIONE STUDIO SIGLA 203 1959 // PUBBLICITÀ SPAZIALE 204 1959 // PUBBLICITÀ SPAZIALE 1959 // PUBBLICITÀ SPAZIALE 1959 // PUBBLICITÀ SPAZIALE. FIGURINE FERRERO 1960 ca. // PUBBLICITÀ SPAZIALE 1966 ca. // PUBBLICITÀ SPAZIALE 205 1970 // PUBBLICITÀ SPAZIALE. ILLUSTRATORE STUDIO MAZZANTINI 1966 // PUBBLICITÀ SPAZIALE. MAGNESIA SANPELLEGRINO. LA CONQUISTA DELLO SPAZIO 1966 // PUBBLICITÀ SPAZIALE. ILLUSTRATORE F. MARANGOLO 206 1966 // PUBBLICITÀ SPAZIALE. ILLUSTRATORE F. MARANGOLO 207 Edizione a tiratura limitata realizzata per CO.RI.DE ed U.P.V.A.D - Roma