Giornalino - aprile 2010

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Giornalino - aprile 2010
… navigando tra le parole
Numero 2
Anno scolastico 2009/2010
Dirigente Scolastico: Mariarosaria Scalella
Gentili lettori,
questo é il secondo numero di quest’anno! La redazione vi ringrazia per la collaborazione, senza di voi
non ce l’avremmo mai fatta!
Numerosi sono stati gli articoli ed è stata difficile
la scelta! Vi ricorda, inoltre, che la data per imbucare i vostri articoli nella cassetta che è
all’ingresso della scuola, vicino alle scale, è il 15
maggio 2010.
Buon lavoro!
Vi ricordo di visitare il nuovo sito della scuola:
www.scuolamediagigante.it, al più presto saremo
anche lì! Vi auguriamo buona lettura
In questo numero:
“C'è più sicurezza insieme! Un click... per te”
pag. 2
I tamburi per la pace 2010
pag. 5
Attività nella scuola
Elezione del Presidente del CMJ
pag. 5
Le zampe raccontano
Progetto: Forum universale delle culture 2013
pag. 6
Progetto: legalità
pag. 10
Il viaggio d’istruzione...
pag. 12
Conferenza sull' Educazione Alimentare
pag. 16
Progetto: Educazione ambientale
pag.17
Sommario
Attualità
Noi scrittori
Interviste
Giochi e fumetti
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aprile 2010
attualità
La legalità in tv: C'è più sicurezza insieme! Un click... per te”
Un pomeriggio mentre mi rilassavo guardando la tv ho visto un concerto-evento
al Gran Teatro di Roma, organizzato
dalla Polizia Di Stato con lo slogan “C'è
più sicurezza insieme! Un click... per
te” per parlare con i giovani sulle insidie
che si nascondono in rete e sul problema
della pirateria musicale. All’ evento, che
vuole rappresentare la prima giornata
nazionale della sicurezza sul web, hanno
partecipato circa 3000 studenti delle
scuole secondarie di primo e di secondo
grado provenienti da tutta la penisola e
molti personaggi famosi come Noemi,
Francesco Facchinetti, Riccardo Scamarcio. Hanno dato delle regole e utili
consigli per mettere in guardia i ragazzi
dalle insidie della rete:
- Non dare informazioni relative ai nostri dati a televisioni o altro
- non dare foto
-non fissare incontri senza il permesso
dei genitori
- informare i genitori se si vede qualcosa di strano e ricordarsi che quando si
chatta non si sa chi è dall'altra parte.
Questo spettacolo ha arricchito le mie
conoscenze e penso che sia giusto far
capire ai giovani i rischi di internet e
che è possibile consultare su internet il
sito della polizia.
Alessia 1 I
I redattori
Martina C., Fabiana S. III A
Alessia G., Caterina E. III B
Emanuela D.V., Flavio I. III D
Elisabetta G., Guido I III E
Giulia T., Giacomo T. III F
Simone P., Francesco C. III G
Hanno collaborato all’impaginazione:
Daniela A., Gennaro B., Ciro M. III A
Benedetta B., Roberta C.,
Giuseppe P., Giada C. III B
Anna Maria B., Giovanni M.,
Nicola E., Luca R. III D
Federica B., Antonio C.,
Celine C., Elisabetta G. III E
Ilaria A., Emanuela C., Marika D.P.,
Annarita S., Francesca S., Sara O. III F
Luigi B., Martina C., Vincenzo L.,
Umberto M., Imma P., Rosario S. III G
Carmine B., Daniela M. III H
La nostra scuola ha partecipato al progetto/concorso “La legalità in tv: C'è più sicurezza insieme!
Un click... per te” . É stata una delle tre scuole napoletane scelte per tale percorso. Ha partecipato, infatti, all’evento finale che si è tenuto a Roma al gran Teatro Tor di Quinto il 24 marzo 2010.
La nuova era
Avete sentito la novità??!! In questi giorni abbiamo scoperto che il mondo sta cambiando, ma in bene. Infatti nelle discoteche, grazie al movimento del corpo, dei sensori che si trovano sotto il pavimento generano energia elettrica!! Quindi state attenti, perché se non ballate rimanete al buio!! Il
mondo non finisce mai di cambiare, infatti i giovani scienziati ci sorprendono ogni giorno di più con
nuove scoperte per facilitarci la vita di tutti i giorni…
Giuseppe e Nicola II E
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attualità
aprile 2010
Notizie flash
La chiesa in crisi!
Ascoltando in Tg di questi giorni, mi ha colpito la notizia dello scandalo che ha messo in crisi la
chiesa cattolica norvegese. Il vescovo di Trondheim (Norvegia) si è dimesso perché ha confessato di aver abusato di un chierichetto.
Quello che mi ha sconvolto è stato il fatto che questo reato è stato scoperto dopo 20 anni. Sono
rimasto molto colpito, perché ormai ho capito che il male è arrivato anche a colpire la religione
che dovrebbe essere un momento di pace con se stessi e purtroppo la gente è portata sempre più
verso il male.
Salvatore I H
L’anniversario del terremoto
Il 6 Aprile 2009 c'è stato un terremoto gravissimo in
Abruzzo, e dopo esattamente un anno si è celebrato
l'anniversario in memoria di quell’ evento.
E’ stata organizzata una fiaccolata in ricordo delle
308 vittime e sono stati letti tutti i loro nomi, durante
un suggestivo suono di campane.
Ho seguito la cerimonia in tv e mi sono commossa. Subito dopo il terremoto sono incominciate le ricostruzioni
per le zone più disastrate e piano piano si sta cercando
di tornare alla normalità.
Per raccogliere i fondi per la ricostruzione, gli artisti
italiani hanno dedicato e composto una canzone dal titolo “Domani”.
Anche io ho contribuito con una piccola cifra donata con il cuore.
Noemi 1 I
Un nuovo vulcano nascosto
Al Tg3 “Leonardo” ha sentito che alcuni scienziati
vulcanologi hanno scoperto un vulcano sottomarino
nel Mar Mediterraneo: in caso di esplosione, esso
provocherebbe un' onda anomala e forti maremoti.
Le coste più colpite potrebbero essere quelli della
Sicilia, Campania, Calabria.
Purtroppo l'esplosione non si può prevedere.
Dal conto mio mi auguro che tutto ciò non avvenga
mai e pregherò il buon Dio che non faccia mai accadere questa catastrofe.
Maurizio I F
Un cuore in vendita
Sul giornale City ho letto un articolo “Vendo il cuore per pagare i miei debiti”. Il fatto è accaduto
a Roma: una signora di 57 anni ha venduto un rene e ha messo in vendita gli altri organi perché non
si può più pagare i debiti contratti dal fallimento della sua ditta.
Anche la figlia ha deciso di vendere i propri organi.
Mi ha colpito la tragedia di questa donna che è costretta a vendere la propria vita pur di far sopravvivere la figlia.
Fabio 1 I
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attualità
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Mondo al buio
L'iniziativa è stata del WWF per aiutare
il clima e, quindi, la terra.
É stata una maratona: tutti i paesi dovevano spegnere per un'ora gli interruttori.
Hanno partecipato quattromila città e ben
1274 monumenti, simbolo di 123 paesi, si
sono spenti per un' ora.
A Roma è stata spenta la fontana di Trevi
e il Colosseo, a Torino la Mole Antonelliana, a Milano il Pirellone, a Pisa la Torre, ad
Agrigento la valle de Templi.
IL black out volontario è iniziato alle
20:30, secondo il fuso orario dei paesi. In alcuni paesi ,come lo Zimbawe, hanno fatto fiaccolate.
Queste iniziative sono molto importanti perché sensibilizzano le persone verso l'ambiente, la natura, la terra.
Occorrerebbe che tutti i capi di stato pensassero al bene comune e al bene dell'umanità piuttosto
che agli interessi economici.
Daniela I H
Le elezioni del 28 e 29 marzo 2010
In questi giorni si è parlato molto di elezioni. A dire il
vero non sono molto informata, però sentivo i politici
in tv che dicevano che avrebbero risolto tanti problemi: c'era chi prometteva un paese senza rifiuti, scuole migliori, niente disoccupazione.
Ho ascoltato con piacere e mi sono detta : “Bene, vivremo meglio”.
Poi ho sentito i miei genitori che mi hanno detto che
i politici promettono, ma poi non mantengono.
Non so valutare se il governo attuale stia facendo
qualcosa di buono, spero solo che chi è stato eletto
faccia davvero qualcosa di buono, perché mi piacerebbe vivere in una città pulita senza immondizia e senza più ladri.
Simone I I
Dopo le elezioni, al di là di chi ha vinto, mi pongo tante domande: c’è la crisi, perché? Forse è colpa
di una politica sbagliata...
Eliminiamo la politica? Impossibile, forse è sbagliato qualcosa nell'applicazione.
Io credo che se un politico non governa bene è come un genitore che lascia il figlio in mutande.
Però c'è la democrazia, e allora perché ci lamentiamo, perché c'è crisi?
Ma ogni paese è crollato nella crisi in maniera diversa.
Siamo di nuovo punto e a capo. Troppe domande, poche risposte. Chissà se riusciremo ad avere una
Regione e un'Italia migliore.
Camilla I I
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aprile 2010
attività nella scuola
I TAMBURI PER LA PACE 2010
ELEZIONE DEL PRESIDENTE DEL CMJ
Il giorno 23 marzo 2010 nella nostra scuola
si è svolta la, ormai consueta, manifestazio-
Martedì 23 febbraio 2010 le scuole del 40° Distretto sono state invitate dalla X Municipalità
Bagnoli - Fuorigrotta a partecipare all’elezione del
Presidente del CMJ.
Hanno risposto all’invito la nostra scuola “G. Gigante”, la “Michelangelo”, la “Minniti”, il 73° C.D., il
39°C.D. Leopardi.
Dopo aver presentato le proprie candidature, si è
proceduto all’operazione di voto, esprimendo due
preferenze. Allo spoglio dei voti è risultata eletta
Presidente del CMJ una nostra compagna di classe, Emanuela Del Vasto, con n. 9 voti e vicepresidente un alunno della scuola “T. Minniti” con n.6
voti.
La nostra compagna neoeletta è stata insignita
della fascia e, insediandosi nel Consiglio, ha tenuto
un primo discorso, nell’ambito del quale ha esposto
le proprie proposte operative.
E’ stato un momento emozionante per tutti perché
siamo stati veri protagonisti, in maniera inaspettata, di una realtà fino a poco tempo prima letta o
studiata nei libri di scuola.
Ci siamo sentiti per la prima volta cittadini attivi,
consapevoli e propositivi.
Speriamo tutti che il nostro Consiglio possa continuare ad essere operativo, a crescere e a fornire
proposte valide per migliorare il nostro territorio
e la vita di tutti.
Alunni della III D
ne “I Tamburi per la Pace”, promossa
dall’EIP ITALIA - Scuola Strumento di Pace.
Hanno aderito cinque classi della G. Gigante
(1H, 1I, 1F, 3B, 3D), gli alunni della “T. Minniti” e della “L. Pirandello”.
E’ stata una vera festa vissuta in piena allegria e gioia.
Abbiamo unito le nostre voci, desiderosi di
diffondere pensieri e gesti di pace: poesie,
canti, danze, il tutto al ritmo del suono dei
tamburi.
Pensiamo che piccoli gesti come questi condivisi e vissuti con semplicità e sincerità
possano germogliare nel cuore degli uomini e
portare molti frutti.
Emanuela Del Vasto
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aprile 2010
Progetto: FORUM UNIVERSALE DELLE CULTURE 2013
Partecipazione evento:mostra Einaudi
Lunedì 12 aprile 2010, noi alunni della III D, insieme ai compagni delle
classi I H, 1I e III B, ci siamo recati
alla sede ufficiale del Forum Universale
delle Culture, in via Maffei, al centro storico dove è stata allestita una mostra su Luigi Einaudi, in occasione dei 150 anni della Costituzione Italiana.
In varie sequenze è stata illustrata la personalità di Einaudi, uno dei padri della Repubblica Italiana, grande economista, politico e giornalista italiano, di fama mondiale.
Eletto Presidente della Repubblica nel
1948, dopo il mandato provvisorio di Enrico
De Nicola, Einaudi è stato assertore dell’unità europea, costruttore del nuovo Stato repubblicano e l’impegno profuso a difesa dei diritti di libertà e
delle istituzioni democratiche.
Alunni della III D
Partecipazione allo spettacolo teatrale “Arrevuoto” al Teatro S.Ferdinando
Nell'ambito del “Forum della pace”, abbiamo partecipato
ad uno spettacolo organizzato dai ragazzi di “Arrevuoto”
al teatro San Ferdinando.
Secondo noi la scelta del teatro non è stata casuale perché proprio al San Ferdinando, Eduardo De Filippo, commediografo e attore, rappresentava lo stile di vita dei
napoletani, fatto di iniziativa personale, creatività, intelligenza, insomma: l'arte di “arrangiarsi”.
Questo spettacolo è stato proprio una metafora delle
condizioni ambientali e sociali della nostra città: Napoli
= ”Mmonnezza”, è la risposta del popolo napoletano che
risolve il problema, come è solito fare, indipendentemente dalle istituzioni. Il messaggio che i ragazzi di “Arrevuoto”
hanno voluto trasmettere a noi del pubblico, è quello che non
serve un eroe (Ercole) per risolvere i problemi della nostra
città, ma soltanto buona volontà e collaborazione, perché
l'interesse del singolo è l'interesse della collettività e viceversa.
Il vero insegnamento, la morale di questo spettacolo, secondo noi è “l'unione fa la forza” e “dove c'è condivisione, regna
la pace”.
Flavia A., Luca M., Simone R., Francesca V. I F
Enrico B., Christian D. P., Alessandro P. III B
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attività nella scuola
aprile 2010
Attività laboratoriali
Nell’ ambito del forum gli alunni, già suddivisi nei laboratori, hanno realizzato poesie, acrostici e
testi di scrittura creativa relativi alle tematiche della pace e delle tradizioni e della cultura della
propria città. Eccone alcuni: Mettere articolo rosaria secondulfo acrostici e poesie dialetto
Pace
A' pace è comme’ na chitarra ppe nu musicista
è comme nu padrone ppe nu cane
comme na moto ppe nù motociclista
comme ò doce ppe nu guaglione
è comme nu libbro ppe nu studente
a pace è tutt’ a cose,
nun è na ngiuria ‘a vita
nun facimmo a guerra
campammd tutt'quant'assiem
viva o' munno viva o’ munno
A pace è comme o mangià ppe nuje
Giovanni M. III D
Aiutamm stà città
Vulesse jere a vivere ncopp ‘ a luna
pe nun avere cchiù paura
Pacché stà città se nguaiata
cu stà gente chine e peccate
A camorra se radicata
into a stà società ormai malata.
Sarria ora d’ a fernì
arrestammo tutte’ e boss
Ajutammo stà città,
eliminammo ‘a criminalità
e a pace triufarrà.
Simone F. III D
Io voglio ‘a pace
Io voglio ‘a pace,
na pace felice
senz guerra ne distruzione.
Io voglio ‘a pace,
addò è criature
ponno jucare senza paura.
Io voglio ‘a pace,
comme nu figlio vò a mamma
comme nu povero vò mangià
comme nu prigioniero vò ‘a libertà.
Io voglio ‘a pace pe tutto ‘o munno
ma nisciuno me vò sentì.
Alessandro S. III D
O'Vesuvio
Nu coso niro a forma 'e cuppulone
ca stenne 'e bracce dint a chistu mare,
s'astregne l'aneme 'mpietto e l'arrevota.
Stà llà comme 'a nu viecchio dispettuso,
ca s'è piazzato justo miez 'a casa,
ca dorme a ssuonno chino,
e guaie a chi 'o fa scetà.
Gabriella C.
III D
E
m
a
n
u
e
l
e
A.
III D
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attività nella scuola
aprile 2010
Voglia
Amore sulle
Volere
Amicizia
Inimmaginabile di
vivere con
Nuvole dal vivere con
Imparare
Monumentale
Gioia
Tale
Ovunque
Tanto, tanto
E non potrei
Amore
Regna nell'...
Amore
Lasciarvi vivere da
Emanuele I H
Eternità
Francesco I H
Impossibile Claudio I I
Emanuele I H
Abbiamo scritto anche delle osservazioni.
“La vita è bella ed è piena di novità e saremo sempre contenti di quello che ci offre”. Luca 1 I
“La vita è un bene immenso e non dovrebbe essere tolto da nessuno.
Mattia 1 I
“La vita è speciale, unica e deve essere difesa.
Salvatore 1 H
“La vita è cosi bella che nn si può spiegare. La dobbiamo proteggere, perché noi siamo i suoi custodi. La vita è tutto.
Maurizio 1 I
Visita a Pietrarsa
Martedì 23 febbraio 2010, noi della I H, siamo andati al
museo nazionale di Pietrarsa che si trova nella periferia orientale di Napoli , tra Portici, San Giorgio e San Giovanni.
Appena arrivati, una guida si è presentata, ci ha portato in
un primo padiglione e ci ha spiegato che prima Pietrarsa si
chiamava Leucopetra (dal greco ) “pietra bianca” e che, in
seguito all'eruzione del Vesuvio del 1631, la terra, divenendo arsa, fece cambiare il nome in Pietrarsa. La guida ha spiegato che nel 1840 la località era parte del Regno delle due Sicilie sotto il
dominio di Ferdinando II di Borbone che decise di costruire una fabbrica per locomotive.
Chiara, Marica
Proprio qui venne costruita la prima locomotiva, quella che, nel 1839, collegò Napoli - Portici in 11
minuti, una rete voluta dal re, che a Portici trascorreva le vacanze estive. Quindi ha cominciato a
illustrare le varie locomotive e ci ha spiegato che ogni vettura ha dei numeri come una vera targa.
Altre vetture avevano delle lettere e la guida ci ha spiegato che indicavano la tratta (ad es. la sigla
FAV indicava Firenze /Alta Valtellina ).
Federica
Abbiamo visto le prime locomotive e, oltre alla Bayard, altre vetture elettriche che si muovevano
grazie a dei pantografi (la parte superiore dei fili) e abbiamo visto come durante gli anni i pantoEmanuele
grafi sono cambiati, diventando sempre meno imponenti
Siamo così entrati in un altro padiglione dove abbiamo visto un labirinto che si chiamava
“Tartaruga” dove c’era il modello E444, uno di quelli recenti che contrastava con quelli antichi,
specie con il treno reale e le “Littorine” .
Andrea
Le Littorine erano in uso durante il ventennio di Mussolini, ma il treno che mi è piaciuto di più è
stato quello costruito dalla FIAT per il re Umberto II e le sue nozze. All' interno c'era un tavolo
di 8 metri, in mogano, un lampadario di cristallo di Murano, il soffitto laminato in oro e le pareti di
velluto damascato.
Fabiana
Abbiamo visto un padiglione costruito come se fosse una cattedrale, con archi a sesto acuto: all'interno c'erano modellini di treni, dalla Bayard alla Tartaruga. All' esterno abbiamo visto una pensilina in stile Liberty della stazione di Bologna e la statua in ghisa di Ferdinando II di Borbone.
Claudia
Questa visita mi è piaciuta perché ho molto imparato da questa esperienza, anche perché ho visto
il primo treno della ferrovia italiana e di questo dovremmo essere orgogliosi.
Federico
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attività nella scuola
aprile 2010
A Pertosa:le nostre emozioni
“Nel
mezzo del cammin di nostra vita ci ritrovammo in una selva oscura, o meglio alle grotte di Pertosa”. Dal profondo delle grotte, ci
investì un grosso bagliore.
Lì attraversammo il fiume Acheronte e arrivati alla barca di Caronte, l'aria tetra di quel
luogo riempì la mia anima, e quasi quanto l'acqua spruzzata da Caronte, ci colpì come una
frusta che entrava violentemente in contatto
con il nostro corpo. Quel luogo strano sembrava proprio il posto che il nobile poeta fiorentino, Dante, aveva voluto descrivere: l'Inferno. “E proprio in quel luogo, l'emozione è stata talmente tanta, che sentivo tante farfalle volare nella pancia”.
La tensione, mista alla curiosità, mi spingeva ad andare avanti, avevo voglia di scoprire gli angoli
remoti delle grotte, anche se il buio e lo spazio angusto mi stringevano la gola e mi facevano mancare il respiro.
Naturalmente l'aria tetra era alleggerita dai divertenti commenti del prof. Parnoffi e del nostro
“Dante”. Percorrendo le anguste vie dell'Inferno, abbiamo incontrato la giovane Francesca, che
con il suo canto dolce e soave, ha riempito il nostro cuore di tenerezza e compassione.
Subito alla nostra mente sono ritornati i versi studiati: com'era dolce associare le immagini a quei
versi appassionati!!! “Ulisse ci raccontò delle sue avventure e la nostra anima viaggiò con lui! Ecco!!! Un'immagine raccapricciante: il conte Ugolino rosicchiava il cranio di Ruggiero. Un brivido mi
corse lungo la schiena.
Nell'ultimo cerchio, c'erano figure di tragedie, come incidenti e ferite gravi, io ho provato emozioni piene di orrore, pietà, paura, terrore. Il mio cuore è stato pervaso da così tante emozioni
forti, che mi sono sentito disorientato, pensavo a come può un uomo intelligente compiere simili
bestialità.
La rappresentazione fatta a Pertosa è stata molto più emozionante di quanto ne sono stati i versi.
La II B
Questa è stata un'esperienza indimenticabile.
Il cineforum a scuola
Il 18 marzo 2010, noi della II G, siamo andati con la prof.ssa Prisco nel laboratorio di storia per assistere alla visione del film Don
Peppe Diana.
Questo film parla di un Parroco, Don Peppe Diana, che venne ucciso dalla camorra nel 19/03/94 perché ebbe il coraggio di denunciarla.
Peppe Diana nacque a Casal di Principe. Diventò parroco nel 1982 e
dal settembre 1989 fu parroco della parrocchia di San Nicola di
Bari. Nel 91 scrisse una lettera “per amore del mio popolo non tacerò” e con questo documento denunciò la camorra. Così il 19 marzo 1994, alle 7,30, fu sparato
con quattro colpi di pistola nella sacrestia della sua chiesa. Don Peppe visse negli anni dell'assoluto dominio casalese, legata principalmente al boss Francesco Schiavone.
Michela II G
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attività nella scuola
aprile 2010
PROGETTO LEGALITÀ
“Al di la del muro”, spettacolo al teatro Diana
Il 3 marzo 2010, noi alunni della 1 I siamo andati al teatro Diana per vedere lo spettacolo “Al di la
del muro”, con la regia di Giuseppe Celentano. Lo spettacolo parlava di razzismo e integrazione a
Napoli. I protagonisti erano due famiglie, una napoletana e l'altra marocchina, entrambe commerciavano piccoli elettrodomestici ed erano “vicini di negozio”.
Chiara
Tra i due commercianti non c' era accordo e soprattutto c'erano differenze anche religiose e
sociali: la famiglia marocchina/musulmana veniva continuamente derisa e maltrattata. Ma, ironia
della sorte, i figli si innamoreranno: il figlio del commerciante napoletano, Diego, si fidanzerà con
Amena, la figlia del commerciante marocchino. I due saranno ostacolati dalle rispettive famiglie
perché vi erano religioni e culture diverse e i genitori facevano di tutto per ostacolarli
Mirko
I problemi non finiscono qui: il commerciante napoletano, Vittorio, non riesce a far fronte all'
evasione dei prodotti “cinesi” a basso costo che vende il commerciante marocchino ed è costretto
a rivolgersi ad un' usuraia , che gestisce un bar vicino ed è legata anche a “politici emergenti in
odore di camorra”. La signora usuraia accetta di dare il prestito, ma con un alto tasso di interesse, mediatore é proprio il “politico”. Intanto la stessa signora fa il doppio gioco, decide di dare
lavoro al fratello di Amena, ma con lo scopo di sfruttarlo. Una sera, dopo che la signora usuraia
aveva mandato degli uomini a distruggere il negozio del commerciante marocchino, accade l'imprevisto: il fratello di Amina, avendo saputo che il sig. Vittorio aveva avuto un prestito, entra armato nel negozio e il sig. Vittorio, per sventare la rapina, lo ferisce e il ragazzo resterà sulla sedia a rotelle. A quel punto le famiglie capiscono di essere state vittime della camorra, il sig. Vittorio non prenderà più il prestito, le due famiglie si rappacificano e i due ragazzi restano insieme
felici e contenti.
Nicoletta, Maurizio, Fabio
Dopo aver visto questo spettacolo, penso che il razzismo non debba esistere.
Maurizio
Questo spettacolo mi è piaciuto, mi sono divertito e ho capito tante cose.
Paola
Credo che questo spettacolo non sia solo servito a divertirci ma a farci capire che il razzismo è
una piaga sociale che ancora oggi è diffusa nel nostro paese e per eliminarla dobbiamo essere altruisti e solidali.
Chiara
“Non più soli. Uniti contro la violenza”
Sabato 13 marzo 2010 noi rappresentanti delle classi 1 H e 1 I siamo andati alla manifestazione
organizzata dalla Casa Editrice “L'isola dei ragazzi”, in favore della Legalità, dal titolo “Non più
soli. Uniti contro la violenza”. Alla manifestazione erano presenti il senatore Calabrò che ha parlato della necessità di recuperare i valori della Legalità e le scrittrici Marina Gemelli e Gemma Tisci. Quest'ultima ha pubblicizzato il suo libro, che uscirà a settembre, dal titolo “Perchè a me”,
un libro sulla violenza, in particolare sulle donne.
Quello che ci ha colpito, al di là delle parole, sono stati dei video che, peraltro, si trovano su Facebook e Youtube, che facevamo vedere violenza gratuita da parte dei bulli sul povero ragazzo di
turno. Certi video ci hanno sconvolto: addirittura abbiamo visto dei ragazzi che sono entrati con i
motorini nelle aule o altri che hanno pestato un loro compagno e noi ci chiediamo come sia possibile che nelle classi accada questo.
Emanuele 1 H, Paola e Camilla 1 I
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attività nella scuola
aprile 2010
Dibattito sul bullismo
A scuola abbiamo parlato di bullismo. Per prima cosa ci siamo chiesti
cosa fosse e abbiamo detto che il bullismo è la prepotenza dei cattivi
verso i deboli. Letteralmente bullismo vuol dire prepotenti.
Chiara I H
“Bullo” è una persona un po' sbruffona che ama fare il gradasso e che
la maggior parte delle volte approfitta dei “deboli”. Ma in verità il bullismo non è una forza, ma una debolezza perché chi minaccia si sente
in difficoltà e cerca di attirare l'attenzione su di se.
Alessandro I H
Il bullismo può essere di tipo fisico o verbale e, quindi, il prepotente
prende in giro, insulta, o picchia. Può anche essere indiretto, cioè di tipo psicologico. Oggi se ne
parla molto, ma si fa poco e al dire il vero non è facile da espellere.
Christian I H
Questo dramma deve essere affrontato da educatori, insegnanti e soprattutto genitori, che devono dare il buon esempio e dovrebbero far capire ai ragazzi che i veri valori sono altri e che la prepotenza e l'insensibilità verso i più deboli non sono degni delle persone civili.
Ramona I H
Io credo che se tutti siamo vicini a questi ragazzi con amicizia e affetto, possiamo recuperarli ,anche perché questi ragazzi hanno sicuramente problemi che vanno ricercati all' interno delle
proprie famiglie.
Daniela e Chiara S. I H
Alla Certosa di San Martino… Una giornata particolare
Poco prima delle festività pasquali, la nostra
classe ha vissuto un'esperienza indimenticabile.
Il 4 marzo 2010 un folto gruppo della I G e II
G si è recato alla Certosa di san Martino per
la visita tanto attesa di 80 ragazzi di una
scuola media di Padova.
Nei giorni precedenti ci siamo preparati per
illustrare la storia, l'evoluzione e le trasformazione nei secoli del complesso monastico,
dedicato al santo certosino San Martino.
Ognuno di noi aveva elaborato una breve ricerca con la prof. di storia e provato a turno
ad esporre ad alta voce quello che avevamo
studiato. L'emozione più grande fu quando sotto la pioggia li abbiamo visti: erano veramente tantissimi. Avevano tutti un aspetto simpatico, gioviale e subito abbiamo legato.
Quando abbiamo cominciato e raccontare la storia, la nostra emozione e il nostro imbarazzo è svanito, gli sguardi e gli incoraggiamenti ci hanno fatto superare la paura.
Il giorno dopo sono stati accolti nella nostra scuola: non vi dico la gioia quando ci siamo rivisti!
I nostri amici di Padova si sono esibiti, in aula magna, in balli tradizionali e canti, e alcuni ragazzi
della nostra classe hanno cantato una canzone napoletana con i ragazzi della sezione B.
Poi ci siamo salutati e scambiati gli indirizzi, nella speranza che la nostra amicizia duri nel tempo.
Arianna V. I G
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attività nella scuola
aprile 2010
Il viaggio d’istruzione...
Il 16 marzo 2010, i ragazzi della III media della G. Gigante, in viaggio d’istruzione, hanno avuto
l’opportunità di visitare una delle opere più importanti di Ravenna: il Mausoleo di Teodorico.
Apparentemente, il mausoleo, si presenta come un monumento massiccio e poco particolare, quindi
tutti i ragazzi sono rimasti delusi.
Ma poi, visitandolo, si sono accorti di quanto interessante stava diventando quella meta. Infatti,
coloro che costruirono l’opera, i Bizantini, volevano far capire che l’esteriorità, in realtà è qualcosa di irrilevante, mentre contano l’anima, la fede e lo spirito.
Mosaici fatti con colori brillanti (ricavati dal vetro della Mesopotamia) e un senso di accoglienza
facevano parte di quel posto.
Ci si poteva perdere in un mondo antico
fatto con tanti tasselli diversi, tutti sullo stesso piano, dunque, non vi era alcuna
prospettiva.
Questo perché ai Bizantini non interessava la profondità nel mosaico, ma esclusivamente un messaggio di salvezza, raggiunta avendo fede, rappresentato attraverso una “croce gloriosa” tutta colorata.
La luce naturale si riflette, inoltre, sulle
pareti di marmo che rendono l’ambiente
Rimini: Italia in miniatura
luminoso e magico: questo rappresenta la
presenza di Dio. Per quanto riguarda le colonne presenti nel mausoleo, queste erano anticamente
di marmo, mentre oggi sono di mattoni, poiché quelle precedenti furono vendute.
Il pavimento, invece, come anche il soffitto è composto da mosaici, e le capriate del tetto rivestite in oro.
I ragazzi sono rimasti affascinati da tanti colori e in particolare dalla luminosità dei mosaici formati da tasselli che richiedevano, per essere uniti tra loro, un lavoro intenso e preciso.
Gabriella P. III H
Un episodio particolare del viaggio d'istruzione
Quest'anno il viaggio d'istruzione organizzato dalla nostra scuola ha visto come protagonisti i ragazzi delle classi terze, che hanno affrontato questa fantastica esperienza con grande entusiasmo, decisi a godersi al massimo questa avventura.
La meta è stata l'affascinante Emilia Romagna.
I luoghi visitati hanno destato interesse e curiosità da parte dei ragazzi. Ma ciò che sicuramente
li ha più colpiti è la Repubblica di San Marino. Accolti da una coltre di neve e che copriva case,
strade e auto, i giovani adolescenti hanno abbandonato il loro pullman con grande stupore.
Dopo aver attraversato la porta di San Francesco che funge da ingresso a questo piccolo stato, la
guida ha spiegato ai ragazzi la storia della Repubblica e di come è suddivisa.
L'indipendenza della Repubblica ha origini antichissime, tanto che San Marino è ritenuta la più antica Repubblica del mondo.
La tradizione fa risalire la sua fondazione al 3 settembre 301 d.C.
La Repubblica è suddivisa in nove mini-regioni ed ha un proprio parlamento e delle proprie leggi.
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attività nella scuola
aprile 2010
Nello Stato sono presenti poche industrie di medie o piccole dimensioni.
San Marino si è impegnata nel dare
lavoro ad ogni cittadino: la povertà è
minima, quasi inesistente.
Se dovesse entrare un medicante
all'interno dello Stato, la polizia provvederebbe a cacciarlo fuori.
Quest'ultima è molto severa e attenta.
Inoltre per divenire cittadino effettivo della Repubblica occorrono numerosi anni. I ragazzi, dopo aver visitato il
Centro Storico, la Basilica di San Marino e la Basilica di San Arcangelo attraversando strade molto
strette e quasi sempre in salita, hanno avuto il piacere di provare la famosa piadina romagnola.
Successivamente si sono scatenati nel fare compere per i propri parenti e nell'acquistare provviste
per la notte perché,e su questo non ci sono dubbi, le energie degli adolescenti non termina mai!
Hanno abbandonato, la Repubblica di San Marino con un pizzico di tristezza, ma contenti di aver
visitato un piccolo ma stupendo Stato.
Ivana E. III H
La vista alla bottega dei sapori e dei saperi
Il giorno 23/02/2010, accompagnati dalle prof.sse Sito e
Spilabotte, siamo andati a visitare la bottega dei sapori e
dei saperi, un negozietto gestito da Geppino Fiorenza e nel
quale sono in vendita prodotti di genere alimentare ricavati
dalle terre confiscate alla mafia.
Durante questa visita, due signori ci hanno parlato della mafia e delle sue origini, la sua evoluzione, le sue infiltrazioni
negli organi dello stato, le sue vittime... é stata una conversazione molto interessante che ci ha fatto riflettere, ma sopratutto ci ha fatto capire che la mafia
non é una cosa concreta bensì una mentalità, un modo di agire illegale e che bisogna partire da noi
stessi per sconfiggerla, evitando tutti gli atteggiamenti che possano danneggiare altre persone.
In seguito ci siamo spostati in un'altra sala nella quale abbiamo parlato delle vittime innocenti della
mafia ed abbiamo ascoltato la testimonianza del fratello dell'ennesima vittima, che ha pagato con
la vita un terribile equivoco. Il fratello di Dario Scherillo ha così testimoniato per farci comprendere quanto sia spietata la mafia: Dario abitava con la sua famiglia a Casavatore e, insieme ai suoi
due fratelli maggiori, amministrava una Scuola Guida; la sera del 6 Dicembre 2004, appena dopo
essere uscito dal lavoro incontrò un amico con il quale si fermò a parlare, seduto sulla sella del suo
scooter.
In quel tempo c’era in corso una guerra tra clan camorristici molto cruenta. Quella sera Dario fu
colpito da due colpi d'arma da fuoco sparati da due killer che lo avevano scambiato per la persona
per cui li avevano ingaggiati solo perché aveva lo stesso modello di scooter. In pochi secondi si
spezzò così la vita innocente di un 26enne onesto che stava progettando di costruirsi una famiglia
con la sua fidanzata.
Questa visita ci ha svelato ancora di più la mostruosità della mafia e ci ha motivato a combatterla
senza temerla.
Denise M. III A
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attività nella scuola
aprile 2010
A Roma… al museo degli strumenti musicali
Mercoledì 10 marzo 2010, noi della I H, siamo andati al museo degli
strumenti musicali a Roma. Dopo un lungo viaggio, siamo giunti nella
capitale e precisamente in un piazzale dove a pochi passi c'è il museo. Qui c'erano varie sale selezionate in base agli strumenti appartenenti alla stessa tipologia.
Salvatore
La prima sala conteneva campanellini in bronzo e fischietti risalenti
dell'età romana, nella seconda sala abbiamo ammirato un corno utilizzato per lanciare segnali.
Qui abbiamo visto anche una statua raffigurante un suonatore di
cetra.
Chiara B.
Abbiamo ammirato strumenti provenienti da tutto il mondo come il
Quide, fatto con ossa d'asino proveniente dall'America, le arpette
africane, e uno strumento a corde proveniente dal Madagascar. Abbiamo apprezzato i pianoforti
di Bartolomeo Cristofori e altri usati nelle processioni. Per non parlare dei flauti traversi dolci e
vari carillons, campanelli, trombe.
Fabiana
Poi vi era la sala degli strumenti popolari come i tamburelli e i mandolini napoletani. In un altra
sala mi ha colpito un organo napoletano del XVIII sec., decorato in un modo splendido.
Cristian
Abbiamo visto dei pianini a manovella e mi ha suscitato interesse una vetrina dove abbiamo visto
degli antenati dei CD, erano dei cerchi, sembravano di cartone, con dei fori che corrispondevano
alle note. Si sistemavano nell'apposito spazio e girando la manovella davano le melodie. Abbiamo
visto poi strumenti del Medioevo, del Rinascimento.
Francesco
Abbiamo anche visto uno strumento in avorio che serviva per richiamare gli uccelli. Abbiamo visto
la viola d'amore e il violino, il prof di musica ci ha spiegato che la differenza è nella dimensione e
nell'accordatura, a seconda della dimensione si ha un suono acuto o grave.
Il prof. ci ha anche spiegato come il chitarrone sia un lontano parente della nostra chitarra, in
realtà appartengono a culture tribali.
Mina e Andrea
Dopo la visita al museo abbiamo consumato la colazione, nelle villa lì vicino, dove c'erano tante
giostre e ci siamo divertiti tanto. Abbiamo anche festeggiato il compleanno del nostro amico Salvatore.
Fabio e Viviana
Quindi abbiamo visitato la chiesa di Santa Croce di Gerusalemme, il soffitto mi ha colpito di più
perche era pieno di affreschi. La Chiesa contiene alcune reliquie relative alla crocifissione.
Abbiamo visto la “Vera Croce”, parte della
corona di spine.
Del resto la basilica fu costruita per volontà dell'imperatore Costantino e di sua madre Elena che, secondo la tradizione cristiana, fu colei che ritrovò la Croce di Cristo.
Molto bella l'entrata con alte colonne e la
copia della Sacra Sindone.
Quindi siamo risaliti in autobus e tra una
canzone, una chiacchierata e vari richiami
delle professoresse siamo rientrati a Napoli.
Daniela
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attività nella scuola
aprile 2010
Consiglio Junior per la X municipalità
Nel mese di febbraio abbiamo partecipato in aula magna ad un consiglio in qualità di rappresentante di classe. Lì abbiamo conosciuto Emanuela Del Vasto, della III D, che è stata eletta presidentessa JUNIOR per la X municipalità.
Il consiglio si è aperto con il discorso della nostra Preside che ci ha parlato un po' del nostro quartiere e come noi potremmo migliorarlo; inoltre ci ha dato un po' di idee da poter esporre quando
sarebbe arrivato il momento.
E' stato, inoltre, deciso chi avrebbe annotato tutti gli argomenti trattati, in poche parole, un segretario.
Emanuela ha poi iniziato a leggere il regolamento che tutti dovevano rispettare, ci ha parlato anche
di come è stata eletta e quanti voti ha preso (9).
Abbiamo poi dovuto esporre i nostri propositi per come migliorare il quartiere per alzata di mano.
Le idee sono state tante ed ecco alcune di queste:
- aggiustare e sfruttare gli edifici abbandonati e usufruirne come uffici o appartamenti,
- ridipingere le strisce pedonali per la sicurezza,
- creare più spazi verdi e punti di ritrovo per anziani e bambini,
- migliorare il servizio ospedaliero,
- asfaltare meglio le strade per evitare incidenti automobilistici,
- aggiungere più semafori nelle traverse,
- migliorare le linee di trasporto e renderle più frequenti,
- fare più posti auto per evitare che le automobili parcheggino sui marciapiedi impedendo il transito ai pedoni.
Anche noi abbiamo esposto le nostre idee pensando al bene del quartiere.
In seguito hanno parlato del progetto dal titolo “Mammouth” a cui però parteciperanno solo le terze. In questo progetto si farà una specie di caccia al tesoro per Cavalleggeri.
Ci hanno proposto anche di partecipare al giornalino chiamato “ IL BARRITO” a cui possono partecipare tutti.
Il Consiglio è durato circa 2 ore e possiamo dire che è stato molto interessante ed istruttivo.
Alla fine una professoressa ci ha scattato una bella foto di gruppo insieme ad Emanuela.
Manuela P., Francesca R. I B
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Dirigente scolastico, Mariarosaria Scalella
Prof.ssa Rosaria Forcillo
Emanuela Del Vasto III D
Emanuela Del Vasto III D
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aprile 2010
Conferenza sull' Educazione Alimentare
Il 10 Febbraio, noi alunni della I H, abbiamo assistito ad una
conferenza sull' Educazione Alimentare.
I relatori, inviati dalla Regione Campania, hanno diviso l'incontro in due parti: nella prima hanno parlato delle varie sigle che
troviamo sui prodotti, nella seconda hanno puntato sulla corretta alimentazione, spiegandoci la piramide alimentare e la
dieta mediterranea.
Francesco
Andiamo con ordine: la relatrice, nella prima parte, ci ha parlato dei marchi che dimostrano che l'agricoltura è controllata
dall' U.E.
introdotto il concetto di PAC, cioè di Politica Agricola Comune, per farci capire che l'agricoltura è uno dei settori produttivi importanti dell'economia europea, perché traina i prodotti utili al commercio (esportazione)
ma è importante anche come veicolo del turismo, grazie alle tante fattorie didattiche.
Hanno parlato anche dei prodotti IGP, Indicazione Geografica Protetta, come l’uva per la produzione di vini, della STG, Specialità Tipica Garantita, come la pizza, che deve essere fatta con prodotti DOP, Denominazione di Origine Protetta (nel caso della pizza, mozzarella di bufala, pomodori S. Marzano, basilico).
Chiara S.
Nella seconda parte hanno parlato di piramide alimentare e dieta mediterranea e ci hanno detto
che dobbiamo mangiare un po’ tutti i prodotti, dalla frutta ai dolci. La piramide era utile per capire quali erano i prodotti buoni da poterne mangiare in gran quantità, come frutta e verdure, e
quali quelli di cui farne scarso uso, come i condimenti, i grassi e i dolci.
Ci hanno spiegato l'importanza della colazione, utile per meglio distribuire i pasti nel corso della
giornata e fare una giusta alimentazione nel corso della settimana.
Claudia
Alla fine alcuni ragazzi della scuola Alberghiera ci hanno offerto delle prelibatezze da loro cucinate a base di verdura. Vorrei ripetere questa esperienza che ho trovato molto interessante.
Alessandro
L'argomento che ho trovato più interessante è stata la piramide alimentare perché ci ha illustrato aspetti utili per la nostra salute.
Gelsomina
Un'indimenticabile esperienza scolastica
Un' esperienza scolastica che voglio raccontare è stata la mia partecipazione al P.O.N di inglese, che si è svolto l'anno scorso, qui a scuola, il martedì e giovedì pomeriggio.
Non appena ho saputo della realizzazione di questo progetto, tramite la circolare che la preside ha fatto girare per le classi, ho voluto
iscrivermi a tutti i costi, perché adoro le lingue straniere e soprattutto l'inglese. È stato tutto
molto piacevole anche perché ho frequentato il corso insieme alle mie compagne di classe Denise
e Ilaria, con cui condivido la stesso interesse.
La lezione aveva inizio alle 16:00 ed era impartita da un'insegnante di madrelingua inglese di nome
Flora, una ragazza simpatica e dolce.
corso eravamo più di una dozzina di alunni di classe seconda. Svolgevamo esercizi su un quaderno
operativo su cui ci esercitavamo per fare delle verifiche che consistevano in una di prova di ascolto e una di scrittura.
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attività nella scuola
aprile 2010
Queste ci avrebbero poi aiutato ad affrontare l'esame di fine corso. Durante la lezione non eravamo costretti solo a studiare, infatti spesso capitava che, un po’ prima delle 18:00, giocavamo
tutti insieme. L'avvenimento più divertente e creativo è stata la realizzazione di un piccolo video:
Flora, la nostra insegnante, consegnò ad ognuno di noi dei micro dialoghi, dividendoci in piccoli
gruppi.
Io ero insieme ad Ilaria, con la quale ho dovuto imparare un dialogo ambientato in un negozio di
abbigliamento, dove io rappresentavo una commessa e lei la cliente. Tutto ciò fu molto carino, ma
da parte nostra imbarazzante, sopratutto rivedersi in una telecamera!
Il giorno davvero emozionante è stato quello dell'esame fuori Napoli. Si svolgeva al British School
di Arzano, in un’ aula abbastanza grande, dove tutti eravamo seduti in un banco singolo, pronti per
superare la prova scritta. Ma niente paura!
Si trattava solo di eseguire esercizi, per i quali ci eravamo ben allenati durante le lezioni. L'orale
poi consisteva in un colloquio individuale con una docente di madrelingua inglese; si trattava di descrivere delle immagini e di rispondere ad alcune domande.
Posso concludere affermando che quest'esperienza scolastica è stata per me molto importante,
istruttiva e costruttiva perché ho imparato molte cose che prima non conoscevo, e poi sono stata
bene con il gruppo che si è rivelato simpatico e allegro!
Erika M. III A
Progetto Educazione ambientale: un'auto per salvare il mondo
Questo racconto è tratto dal libro “ambient… iamoci in un mondo gigante di favole e parole”, raccolta di racconti, favole, storie fantastiche, poesie realizzate da noi alunni.
Un giorno, il 18 Febbraio 2009, tre rondini Francesco, Daniele e Gabriele volavano su Napoli,
Francesco si accorge di essere rimasto solo con i due fratelli e disperato chiede a Gabriele, il più
grande: “Dove sono finiti mamma, papà e gli altri ?” “Non sprecare fiato” risponde Gabriele e non
farmi stancare ancora di più che già sono sudato! “Ecciu, Ecciu”, il più piccolo Daniele tossisce con
il becco aperto e affanna in piena crisi allergica!
- Cosa succede? - chiede Francesco, - cos'è quel mare di metallo che si muove lentamente? E'
tutto questo gas che provoca la tosse a Daniele?
- Ho letto sul giornale “Notizie dell'ultima ora” che la città sta diventando invisibile, trafficata e
con tanti rumori assordanti - risponde Gabriele.
- Cosa potremmo fare per noi e per loro? - chiede Daniele .
Francesco vede da lontano un uomo con una barba bianca seduto a leggere e propone: -chiediamo
qualche consiglio a lui! - .
L'uomo con la barba bianca è un famoso scienziato: il dottor Gadaglia, i tre rondinotti si posano
sul braccio e gli chiedono aiuto.
Il dottor Gadaglia dopo una lunga conversazione promette ai tre rondinotti che si sarebbe impegnato personalmente per risolvere questo problema ambientale e conclude col dire che avrebbe
costruito un'auto ecologica nel giro di poco tempo; allora i tre rondinotti, prendendo la strada del
ritorno, ringraziano l'uomo.
Dopo qualche anno i tre ritornano a Napoli. Francesco esclama: - guardate laggiù, è tutto verde!
Quante piante, quanti fiori e poi l'aria è pulita è leggera. - Si, è vero fratello non ci sono neanche
più tutte quelle auto, e non tossisco più. - Ehi, ehi guardate! Vedo un'auto diversa!
Sul tetto ha un pannello solare, ai lati delle pale eoliche e dietro un serbatoio per l'idrogeno! Che
invenzione! E' valsa la pena aspettare!
Daniele M., Gabriele F., Francesco P., Francesco C. III H
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attività nella scuola
aprile 2010
Un tuffo nel passato - Gita Ad Ercolano
Il giorno 9 Aprile 2010 con la scuola siamo andati a visitare gli scavi di Ercolano. All'entrata una
guida ci ha cominciato a spiegare ciò che vedevamo.
Per prima cosa ci ha raccontato che Ercolano fu distrutta dall'eruzione del Vesuvio del 79 d.C.
con valanghe di fango e lava cioè in modo differente da come fu distrutta Pompei che fu coperta
da lapilli e cenere, perché si trova più vicino al Vesuvio.
Dopo aver sceso delle scale che ci hanno portato alla zona che anticamente era occupata dal mare, ci siamo trovati su una terrazza dove c'era una statua di Nonio Balbio.
La guida ci ha spiegato che molte statue e sculture si trovavano negli scavi sono delle copie, perché le originali sono conservate in un museo.
Di fronte c'erano delle entrate che portavano alle terme che noi, però, non abbiamo potuto visitare perché erano chiuse.
La guida ci ha raccontato che esse erano divise in due settori maschile e femminile ed avevano i
pavimenti a mosaico.
Siamo poi entrati per una delle porte della città e abbiamo incominciato a camminare per le antiche strade di Ercolano fatte di grosse pietre, parallele tra di loro, divise in decumani e cardini.
Abbiamo poi visitato delle case di cui una con un pavimento a mosaico; nel cortile c'era l'impluvium, cioè la vasca dove si raccoglieva l'acqua piovana e all'interno abbiamo visto le varie stanze
da letto e la sala dove il padrone accoglieva gli ospiti.
Continuando a camminare abbiamo visto una bottega dove si cucinava e si vedeva il cibo conservato in vasi di terracotta.
Abbiamo visto anche un'antica piscina decorata con una fontana che raffigurava l'Idra, un mostro con tante teste. Continuando a camminare per le strade siamo passati per una casa chiamata
dei Cervi, con un giardino dove c'erano delle statue che raffiguravano il satiro Ercole ubriaco.
Alla fine della visita ci siamo riposati un po' al bar, poi abbiamo ripreso il pullman e siamo ritornati a scuola. Per noi è stata una gita molto interessante perché ci ha permesso di conoscere cose
che non avevamo mai visto.
Alessandro C., Sabrina D. L., Guido M., Gilda P., Serena R. I E
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aprile 2010
le zampe raccontano
Visita al TURTLE POINT
IL 16 marzo 2010 noi, alunni della I H, siamo
andati al TURTLE POINT, il centro che si trova
in via Cocchia nell'area Italsider di Bagnoli.
Questa è una struttura recente, nata nel 2004
e l'abbiamo visitata perché la struttura è parte
del nostro territorio e la visita si è inserita nel
progetto legalità e nel percorso di cittadinanza.
La struttura è un centro per riabilitazione delle
tartarughe, in particolare Caretta Caretta, le
tartarughe del nostro mare.
Marco, la guida, ci ha spiegato tutta l'evoluzione delle tartarughe: queste dapprima vivevano
sulla terra all'epoca dei dinosauri poi, per sfuggire a questi giganteschi animali, conquistarono
il mare, e poi l'evoluzione ha fatto il resto, infatti le zampe si sono allungate, il guscio si è
abbassato e hanno sviluppato i polmoni per vivere in acqua e sulla terra.
Eleonora
La guida ci ha anche spiegato che le tartarughe
sono in via di estinzione a causa dell'inquinamento prodotto dall'uomo che getta continuamente rifiuti nel mare.
La guida ci ha mostrato anche delle tartarughe
investite dai motoscafi e ci ha spiegato che in
molti paesi le tartarughe sono catturate per
fare gioielli, scarpe, borse. In Italia, per fortuna, la cattura delle tartarughe è vietata.
Stefano
Sempre attraverso il video la guida ci ha spiegato che ci sono tre tipi di tartarughe umane:
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ci sono le tartarughe verdi che si nutrono di
alghe, la tartaruga lupo che mangia carne e infine la caretta caretta che é onnivora.
Mina
Dopo il filmato siamo andati a vedere le vasche:
abbiamo conosciuto Rocco, che aveva perso la
pinna destra, era di grandi dimensioni e aveva
ingerito un amo; poi c'era Isabel, l'unica tartaruga verde molto fiduciosa degli uomini e perciò sicuramente non sarà mai liberata, poi c'era
Eugenia, di medie dimensioni, a cui piaceva mettersi in mostra schizzandoci l'acqua.
Emanuele
La guida ci ha detto anche che le tartarughe
raggiungono la maturità intorno ai 30 anni, e
che depongono le uova sulla spiaggia.
Salvatore
In conclusione questa visita mi è piaciuta tantissimo perché adoro gli animali e sono felice di
sapere che le tartarughe sono in buone mani.
Adoro gli animali e penso che la causa principale
dei loro problemi sia l'uomo. La morte o le ferite delle tartarughe e dei pesci sono da attribuire al sistema di pesca e all' inquinamento marino.
Penso che dobbiamo imparare a rispettare la
natura se non vogliamo danneggiare l'ambiente
e noi stessi. Inoltre ben vengano strutture come il Turtle point che aiuta le tartarughe in
difficoltà, e che ci fanno conoscere, con le loro
informazioni, i danni che l'uomo fa.
Christian
… navigando tra le parole
le zampe raccontano
Lettura del quotidiano: la corrida
aprile 2010
Pony…che passione!
Ho letto sul giornale una notizia che mi ha colpito particolarmente: la protesta degli spagnoli
contro la corrida. Lo slogan della protesta era
“la tortura non è cultura”.
Migliaia di persone sono scese in strada a Madrid per dire no allo sfruttamento ingiusto dei
tori che, durante le corride, vengono feriti
mortalmente.
Non tutti gli spagnoli vogliono eliminare questo
“spettacolo” perché la considerano una manifestazione storica e un bene di interesse culturale.
Gli animalisti continuano la loro battaglia cercando di convincere il popolo che non è giusto
divertirsi con degli animali che rischiano la loro
vita.
Io credo che le corride si debbono eliminare e
che si possano trovare altri modi per divertirsi
Chiara B. I H
La mia passione è andare a cavallo, vado ogni
giovedì e il pony che monto si chiama Elettra,
un pony femmina bravissima e bellissima di 1415 anni, a cui voglio molto bene.
Questo sport lo pratico da un anno e credo che
lo continuerò perché mi piace molto.
Da febbraio sono passata ad un livello più avanzato, sono molto contenta perché questo vuol
dire che sono brava perché non tutti dopo un
anno possono all'altro livello.
Le mie istruttrici sono fantastiche, una si chiama Eugenia, ma io la chiamo Gegge, e un'altra
Flavia. Quando vado a cavallo la mia istruttrice
di solito mi fa trottare, saltare e, da poco, mi
fa anche galoppare.
A novembre ho fatto una gara e ha vinto il VII
posto, ma non mi sono lamentata perché era
stata la mia prima gara. Una delle prossime domeniche dovrò farne un'altra e sono già in ansia!.
Eleonora M. I H
Mio nonno e gli animali
A casa ho un acquario con 6 pesci, 5 rossi e uno più scuro. E' mio nonno che si occupa di pulirlo e di dare il
mangiare.
Nell'acquario c'è anche una grande pianta e vari sassolini, e la sera è illuminato.
Oltre ai pesci, ho anche 2 pappagalli e una tartaruga. I
pappagalli non hanno un nome, ma prima o poi glielo darò. E' sempre mio nonno ad occuparsi di loro, come pure
della tartaruga. Io però vorrei avere anche altri animali, come un coniglio, un criceto o un gattino.
Stefano P. I H
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le zampe raccontano
aprile 2010
Due orsi da salvare
Salve! Siamo 3 giornaliste della Company
Scientific Habitat e stiamo sorvolando l'Antartide.
- Oh, cosa succede?
Due orsi polari, Knut e Pimpi, stanno cercando una calotta dove appoggiarsi, ma non ci
riescono perché sono tutte piccole e fragili.
- Il ghiaccio si sta sciogliendo! Vedendo questo commovente episodio sento il dovere di
mandare un messaggio a tutti gli ascoltatori.
Seguite le nostre raccomandazioni e preoccupatevi di più della vita degli altri.
Adesso mi rivolgo a Calottamen, un super
eroe che con i suoi superpoteri potrebbe
salvare il mondo.
All' improvviso, dal cielo, compare una grandissima lastra di ghiaccio con un mantello rosso con
sopra scritto “C” , iniziale del nostro supereroe.
Si avvicina ai pochi viventi e inizia a soffiare nell'acqua che si ghiaccia in un attimo. Da una piccola lastra, si forma una montagna di ghiaccio dove gli orsi riescono a trovare rifugio per riposare.
Ecco che una delle nostre giornaliste si avvicina agli orsi per intervistarli.
Giornalista: - cosa pensa di questo intervento di Calottamen? Orso: - dobbiamo ringraziarlo per averci aiutato in questo momento così difficile. Giornalista: - penso che la situazione sia tornata alla normalità, ma faccio un appello agli uomini:
riducete le emissioni di gas così non rischiamo di sconvolgere la vita di tutti. Giornalista: - qui Antartide, a voi Napoli e grazie per averci ascoltato. Melania C. , Alessia C., Ivana E., Daniele G., Daniele D.C. III H
L'incredibile storia del leone Christian
Questa è una storia raccontata dal TG5 molti anni fa.
Nel 1969 a Londra due ragazzi australiani videro un cucciolo di leone in vendita da Harrods. Vedendolo piccolo, solo e chiuso in una
gabbia decisero di prenderlo e di farlo vivere nel parco della chiesa. Lo chiamarono Christian.
In poco tempo, però, il leone divenne troppo grande per quel piccolo spazio e decisero quindi di farlo tornare nel suo habitat naturale e lo affidarono ad una naturalista che lo riportò in Africa, preoccupandosi del suo reintegro.
Ci vollero ben tre anni ma per fortuna Christian si ambientò con i
suoi simili alla perfezione.
I due ragazzi avevano molta nostalgia del loro amico animale e decisero di andare in Kenia per
andare a trovarlo. Loro credevano inutile quel viaggio, ma poco ore dopo dal loro arrivo in Africa
dovettero ricredersi...L'amore non conosce limiti e la vera amicizia dura per tutta la vita.
Marika D.P. II H
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le zampe raccontano
aprile 2010
La mia tartaruga
Io ho a casa una tartaruga che ho ricevuto in regalo il 3
dicembre, il giorno del mio compleanno.
Io la tratto molto bene, le cambio l'acqua una volta al giorno e le dò 2 gamberetti ogni 2 giorni.
Vive in una vaschetta rossa con dei sassolini su cui spesso
si mette. E' di colore grigio verde chiaro e la testa è molto
bella. Io non so se è maschio o femmina, ho comunque deciso di chiamarla Fabio.
Antonio G. I H
Flipper, lo scoiattolo amico dell'ambiente
La mia Chicca!
Una volta, lontano da
qui, c'era un piccolo
bosco dove gli animali
erano abituati a vivere in un ambiente
molto pulito e quieto.
Un giorno, Flipper,
uno scoiattolo, vide
arrivare una famiglia.
Subito chiamò a raccolta gli animali del bosco: “Amici, siamo in pericolo,” urlò Flipper. Flipper non aveva torto: la famiglia
si era fermata per un po' di tempo lì nei pressi e,
purtroppo, ogni giorno lasciavano i loro segni: buste
di plastica, bottiglie, lattine avanzi di cibo.
Nei loro giri con l'auto, lasciavano nell'aria l'odore
di benzina. Flipper e i suoi amici non ne poterono
più.
Un giorno, appena videro che l'allegra famigliola si
preparava per consumare il pranzo, piombarono davanti a loro can sacchetti per la differenziata: buste per la plastica, per la carta, per il vetro e per
l'umido.
I componenti della famiglia si guardarono. Erano un
po' arrabbiati per quell’ invasione, ma Flipper disse:
“miei cari signori, il verde è di tutti e se ognuno di
voi lo rispetta, rispetta l'ambiente, gli animali e se
stessi.
Se ognuno volesse lasciare i propri rifiuti, nel giro
di pochi mesi questo bosco non esisterebbe più e noi
non saremmo più qui.
Per questo imparate a rispettare l'ambiente.
Paola M., Chiara T. 1 I
Il mio cane si chiama Chicca, ha 14 anni, i
suoi veri anni sono 98, quindi è molto vecchia. Chicca è un bassotto, tutto nero, con
un muso lungo e marrone, le orecchie
grandi e lunghe, i suoi occhi neri come il
naso e, data l’età, ha pochi denti.
Sul ventre è marrone. Le unghia sono lunghe e dure, quando cammina si sente sul
pavimento il ticchettio.
In estate è stata malata, le zampe posteriori non le funzionavano, non poteva camminare, stava sempre nella cuccia, non poteva nemmeno uscire per fare i suoi bisogni, infatti le abbiamo messo il pannolino.
Adesso zoppica un po', ora può uscire anche se bisogna aiutarla a scendere e a salire le scale.
Lei è come un orologio svizzero, puntualissima per mangiare, infatti a mezzogiorno
e alle 20 si mette accucciata davanti ai
fornelli.
Ogni volta che mangiamo si mette al fianco di uno di noi e lo guarda con quei suoi
occhi neri e infiniti che, quando li incroci,
ti viene voglia di farle le coccole.
Chicca dorme molto, si sveglia tardi, riposa il pomeriggio e va a dormire presto di
sera.
Quando ero piccola io correvo e lei mi inseguiva, oppure saltavo con la corda e lei
mi imitava e saltava con me.
Chicca è un gran cane, intelligente e dolce.
Federica M. II D
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aprile 2010
noi scrittori
La vita è bella
La felicità!!!
La felicità,
eccola qua,
passa un momento e se ne va
e chissà quando ritornerà.
Ma come é bello quando ci sta!
Non va cercata di qua e di là
dentro di noi si troverà:
ma per trovarla sai che si fa?
Ci vuole tanta volontà
e accontentarci di ciò che si ha
e questa é la pura realtà
La vita è bella
ed è dolce come una caramella.
La vita è fatta di cose belle e brutte
ma le devi accettar tutte.
E una dolce melodia
per star tutti in compagnia.
La vita è come un prato verde
in cui mai ci si perde.
E qui finiamo la nostra poesia
con grande allegria.
Fabiana C. C., Flavia C.,
Laura P. I G
Mariarosaria P., Flavia S.
III F
Sognare
Mi piacerebbe sognare
un sorriso
sul viso
di ogni bambino.
Mi piacerebbe sognare
un cielo
e un arcobaleno
che rischiari un giorno
di pioggia.
Mi piacerebbe sognare
un prato verde
con una distesa di fiori
o un mare profumato
con della sabbia vellutata.
Mi piacerebbe far
vivere queste emozioni
a tutto il mondo...
mi piacerebbe sognare
solo
un universo migliore
Chiara S. I H
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La primavera
L'inverno se ne è andato
e il caldo finalmente è tornato,
le giornate sorridono al sole
e i bambini giocano a pallone.
La mattina è fresca
i pescatori vanno a pesca,
nei giardini c'è una grande confusione,
perché i bambini giocano con l'aquilone
Gli animali escono dalle tane
per andare in cerca di pane,
sorridono alla natura
e vanno in cerca di fortuna
Mattia I I
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aprile 2010
L'amico è ....
Senza gli amici sarei sola, anche se avessi tante conoscenze mi sentirei vuota. Senza un amico non
potrei confidarmi, non potrei condividere la mia gioia e la mia felicità con nessuno, non potrebbe
capirmi e comprendermi nessuno. Sarei sola. Per questo si cercano gli amici, per condividere la felicità con altri, per stare in compagnia, per avere responsabilità di una persona, per averne cura,
per condividere i segreti, per divertirsi, per passare il tempo libero con altri, per conoscere e per
scoprire nuove persone .... Il vero amico è quello che condivide la gioia e la felicità con te, quello
che ti sostiene, il vero amico è quello che è leale, generoso, fedele, che ti comprende, ti capisce, ti
consola e ti dà sostegno. L'amicizia deve essere reciproca. Penso di essere disponibile verso i miei
amici solo in alcuni momenti, in altri momenti sono egoista e penso a me, ma a volte me ne accorgo
e capisco che mi sto comportando male, allora mi rendo più responsabile riparando l'errore con un
sorriso e un bacio.
Federica M. II D
Essere amici
Avere interessi simili o abitare vicini e frequentare la stessa classe possono aiutare molto a diventare amici
Può aiutare condividere idee, perchè vuol dire provare a pensarla allo stesso modo. Mettersi in
competizione può rompere anche un’ amicizia molto solida, ma se è una competizione sana, essa può
anche rafforzare un rapporto. Per andare d'accordo con gli altri, io rispetto le regole del gruppo.
Cerco di adattare il mio comportamento a quello positivo degli altri, in modo che posso prendere
anche esempio da loro.
Antonio D. M. II D
L'amicizia
L'amicizia è come una fiamma
come una grande mamma,
la hai dentro al cuore
con forte calore.
Ti aiuta, ti ferisce
qualcosa non capisce.
Salteremo, salteremo,
sempre insieme noi saremo.
L'amica è preziosa
ed è anche meravigliosa.
Saremo amiche per tutta la vita
come Laura e Rita.
Varcheremo il mare
e dovremo nuotare.
Saliremo sulle stelle
e rideremo a crepelle.
Arianna V.
IG
Chi sono io?
Chi sono io?
Sono una persona che ascolta
un suono,
sono una testona
che è tanto piccolina
come una bambina.
Mi piace ballare
ma anche studiare.
Di certo non lavoro
ma mi piace l'oro,
sono una studentessa
che si sente se stessa...
questa sono io...
così mi ha creato Dio!
Cinzia B. II D
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aprile 2010
Un Mondo di ciclamini
Sul davanzale della finestra della terza H ci sono tante piantine che vengono amorevolmente curate da Alessandra, Gaetano, Massimiliano e Perluigi.Tra queste primeggia una
bella pianta di ciclamini con tanti fiori, curata in modo particolare da Gaetano. Mercoledì
4 marzo 2010 ore 10:00, durante l'intervallo dalle lezioni, Gaetano organizza per il pomeriggio, dopo aver svolto i compiti, un incontro con i suoi compagni e chiede:
“Alessandra, Massimiliano, Pierluigi, dove andiamo oggi? Mi piacerebbe fare un giro in
bicicletta per le strade del nostro quartiere.”
“Io non vengo perché c'è troppo smog ed è pieno di traffico” ribadisce Alex. “Perché
non andiamo in un parco pieno di alberi e fiori?dice Pierluigi.
“E dove? Nel nostro quartiere non c'e nulla di tutto questo!” Risponde Max.
Finito l'intervallo, la professoressa incomincia la lezione. Gaetano si distrae e guarda,
orgoglioso, la pianta di ciclamino sul davanzale della finestra e immagina le strade del
quartiere di Cavalleggeri pulite, con piste ciclabili bordate da aiuole di ciclamini, un parco pieno di piante, alberi e fiori dove poter giocare in libertà.
Alessandra B., Gaetano C., Massimiliano E, Pierluigi G. III H
Storia di un bambino mai nato
Questa è la storia di un aborto, un grande disagio di un bambino che non vedrà mai la luce...
Primo mese: “Mammina, sono ancora un seme, ma ho tutti i miei organi”. Amo il suono della tua voce.
Ogni volta che la ascolto ondeggio di qua e di là... Il suono del battito del mio cuore è la mia ninnananna preferita!
Secondo mese: “Mamma, oggi ho imparato a succhiarmi il pollice. Se potessi vedermi diresti che
sono un bambino! Non sono ancora abbastanza grande per sopravvivere al di fuori della mia crescita ... è così bello accogliente qui!
Terzo mese: “Lo sai, mamma? Sono una femminuccia!!! Spero che ti faccia felice!!! Ho sempre voluto che tu fossi felice! Non mi piace quando piangi...Sembri così triste...e mi sento triste anche io e
piango con te anche se so che non puoi sentirmi.
Quarto mese:” Mamma, i miei capelli stanno cominciando a crescere. Sono molto corti, carini, ma
non ne avrò molti! Passo molto del mio tempo facendo esercizi, riesco a girare la testa, ad arrotolare le dita e a stirare le gambe e le braccia. Sto diventando piuttosto brava...
Quinto mese:” Oggi sei andata dal dottore... Mamma, ti ha mentito! Ti ha detto che non sarò un
bambino! Sono una bimba, mamma!! La tua bimba...io penso e percepisco...ti posso sentire ed amarti!
Mamma, cos'è un aborto?
Sesto mese:” Sento di nuovo il dottore! Non mi piace...sembra freddo e insensibile! Sta infilando
qualcosa nella mia casa, la chiama ago. “ mamma che cos'è? Brucia! Per favore fallo smettere! Non
riesco ad allontanarmi dall'ago! Mamma aiutami! Mamma per favore fallo smettere!
Settimo mese:” Mamma, tutto bene, sono tra le braccia di Gesù, mi sta abbracciando...mi ha parlato degli aborti... perché non mi hai voluto mamma?
Ogni aborto è un cuoricino che è stato fermato, una bocca che non parlerà mai... due occhi che non
vedranno mai. Addio mamma...ti guarderò sempre da quassù
L'aborto è il grido di un bambino che dice: mammina, ti avrei voluto tanto bene!
Federica G. II H
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aprile 2010
La lettura
Leggere per me è sempre stato molto importante e per questo, da quando ho imparato a farlo, è diventato il mio hobby
preferito.
Il primo libro che ho letto era del genere d'avventura e si
chiamava “Harry Potter “ ed avevo circa 8 anni.
Io ho sempre amato quel libro, non per la sua storia, ma perché essendo la mia prima lettura, ero così entusiasta di passare di pagina in pagina che lo leggevo giorno e notte.
Sinceramente ho letto tanti libri e, di questi, non ne ho mai
odiato nessuno perché ognuno mi ha dato un insegnamento. Il
mio libro preferito è “Oliver Twist” e “Mille splendidi soli “
che mi hanno colpito molto e lasciato senza parole.
Io adoro questi due libri perché parlano di argomenti che non conoscevo ma che, comunque, mi hanno
interessato molto.
Quando leggo mi estraneo dal resto del mondo e se il libro mi prende particolarmente lo leggo sempre, in qualsiasi momento e non mi do pace finché non lo finisco perché la curiosità mi spinge a leggerlo.
Ilaria C. III A
Jorge e gli immigrati
Negli ultimi mesi in Italia sta nascendo un sentimento discriminatorio contro gli immigrati
che continuano a venire, togliendo il lavoro a
molti altri che, per avere dei soldi, si associano
alla malavita locale, iniziando a rubare e a uccidere.
Questo sentimento discriminatorio, volto soprattutto alle persone di colore, iniziò a crescere in America con la liberazione degli schiavi
e con la nascita di sette segrete, come il Ku
Klukx Klan, e la creazione dell'Apartheid, tutte
e due volte a difendere i bianchi. Molte persone hanno lottato e lottano ancora contro queste discriminazioni, come Martin Luter King e
Nelson Mandela.
Ma nonostante ciò continuano a crearsi nuovi
tipi di discriminazioni: razziale, religioso, omofoba, sociale e culturale; penso e spero che la
situazione potrà migliorare.
Nella nostra classe è arrivato un nuoco compagno da Trujullo, in Perù: si chiama Jorge Pedro
Gracey Mendez, ma noi lo chiamiamo semplicemente Pedro; lui non ha avuto difficoltà nell'integrarsi e non è stato mai discriminatorio e anzi, a differenza di molti altri, lui è qui perché
suo padre é napoletano e ha deciso di trasfe-
rirsi insieme alla famiglia. Io penso che questo
sentimento non sia giusto e che accettare altre
culture allarghi gli orizzonti e si va a guadagnare sul lato culturale e sul lato economico.
Andrea F. III G
La gente emigra da altri paesi perché cerca una
vita migliore per la sua famiglia. Nel mio caso la
prima persona della mia famiglia ad andare in
Italia fu la mia nonna, la quale spesso mi mandava dei soldi a casa: ogni mese faceva l'invio
del denaro.
Mia madre decise di andare in Italia e prima
che di partire mi disse che lo faceva per il nostro bene.
Mia madre sempre ha comunicato con me e con
mia sorella.
Io sono arrivato quest'anno e all’inizio mi è stato molto difficile, specialmente il primo mese,
perché non parlavo l'italiano e neanche il napoletano. Il cibo era diverso, ma mia madre mi
cucinava come in Perù, ma purtroppo non lo può
fare sempre; per fortuna la mia religione è cattolica, quindi posso andare in chiesa.
In Italia c'è una grande emigrazione perché
c'è una grande possibilità di lavoro e di guadagno.
Pedro G. III G
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aprile 2010
Io e la moda
Imparare non significa solo conoscere
Le persone, oggi giorno, tendono a farsi condizionare, chi più, chi meno, e questo succede molto
tra i giovani, che per essere al centro dell'attenzione si fanno piercing o tatuaggi.
Questi, da un modo per farsi notare, possono diventare un fardello e un male. Io sinceramente
non vorrei mai farlo perché è come se una parte
di me non ci fosse più, coperta da un tatuaggio o
un piercing.
Questi fanno parte di una corrente giovanile
chiamata moda. La moda è come ci vestiamo, come parliamo, cosa facciamo. Per quanto riguarda
l’abbigliamento c'è chi si veste in modo esagerato (punk) o chi usa vestiti di taglia più grossa (hip
hop). I vestiti vengono anche usati per esprimere
un umore: in caso di lutto si tende a vestirsi di
nero e in caso di felicità ci si veste con colori
chiari come il giallo.
Io non seguo lo moda, infatti, mi metto quello che
mi va senza pensare agli altri, perché come ci vestiamo non è importante ma è meglio pensare a
stare comodi e a proprio agio.
Anche avendo queste idee non dico niente di
quelli che la seguono perché se loro lo vogliono,
non sarò io a impedirglielo.
In generale la moda è solo un oggetto, siamo noi a
decidere come usarlo.
Andrea F. III G
La maggior parte dei ragazzi di oggi pensa che
il termine imparare significa solo saper leggere, scrivere, studiare la geografia e la storia,
invece noi pensiamo che il significato di imparare sia completamente diverso perché solo
quando una persona supera vari ostacoli e da
essi corregge i suoi errori allora si può dire
che ha imparato a vivere.
In questo modo una persona riesce a crescere
autonoma, sana, in poche parole si sa gestire.
“Imparare” lo consideriamo una parola infinita
perché non si finisce mai di imparare: ogni
giorno, ogni istante della nostra vita, ci insegna
qualcosa.
Ci sono delle persone che per solo il fatto di
avere frequentato le scuole, guardano tutti
dall'alto al basso e credendo di saper già tutto, si rifiutano di ascoltare i consigli degli altri. Un tipico esempio può essere la storia di
Peter Pan, un ragazzino che non aveva voglia di
crescere.
Il motivo di questo capriccio era il suo essere
già cresciuto interiormente.
Se qualcuno non l'avesse ancora capito
“crescere” è inteso non in altezza, ma dentro,
“nel cuore e nella mente”
Flavia A., Francesca V., Simona R.,
Carmen M., Immacolata B. I F
Non voglio
Amo l'amore inconsapevole, quello che non ne comprendo l'arrivo...
Amo l'amore che non mi obbliga ad amare, quello che non mi induce a pensare...
Amo l'amore scostante, quello che non mi incarcera a vita...
Amo l'amore improvviso, quello che non mi dà il tempo di soffrire...
Amo l'amore perduto, quello che ti svincola dall'amare ancora...
Amo l'amore lontano, quello che non mi vincola al quotidiano...
Amo l'amore non corrisposto, quello che ti dona ogni attenuante...
Amo l'amore, quello leggero, quello facile,quello che quando termina mi lascia ancora respirare.
Non voglio, non voglio più morire, non voglio più vedere l'inferno...
Non voglio, non voglio più piangere, non voglio più chiedere aiuto...
Non voglio, non voglio più vegliare me stesso, non voglio più...
Non voglio, non voglio più pensare a lei, lei,l'amore che tanto mi ha dato, e che tutto mi ha tolto…
Non voglio!
Federica I H
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La scuola
A scuola ho studiato l'italiano
Ogni mattina salivo al secondo piano.
Ho studiato i Romani,
ho contato con le mie mani
Poi la prof mi voleva interrogare.
Io ho detto no! Prof lasciamo stare!
Lei mi disse che non mi dovevo rassegnare
e che di più dovevo studiare.
Poi l'ora di ricreazione
e tutti facevano colazione
Poi la prof cominciava a spiegare,
ma noi continuavamo ad urlare.
Poi finalmente l'ora di mensa
aprile 2010
e la prof. pensa , pensa …
e pensava a quello che ci doveva insegnare.
Perché non voleva mangiare,
io me ne volevo andare
perché non volevo disegnare,
io molto mi scocciavo
e nella mia mente lontano andavo.
Poi venne sostituzione
e ci fece fare lezione
tra grammatica
e matematica.
Non capivo più niente
perché ero già a mare nella mia mente
Giulia G. I G
Solo uno stupido errore
Al liceo “Impegno I”, era l'ultimo giorno di scuola, i ragazzi erano tutti nel cortile, anche quelli
del 5° anno, che, nonostante dovessero affrontare l'esame di maturità, erano felici.
Alla grande euforia parteciparono tutti, ma una delle ragazze, Lucia Megucci, cercava con lo
sguardo il suo ragazzo: Eligio Ricciardi.
Innervosita dal fatto che non riusciva a trovarlo chiamò Sandro, un caro amico in comune, insieme decisero di andare a vedere all' interno dell' istituto.
Dopo aver girato nelle varie aule, trovarono il povero Eligio senza vita, era stato colpito alle spalle. Lo sgomento di Lucia e Sandro non impedì di chiamare i RIS, che giunsero sul luogo in breve
tempo, accompagnati dall' ispettore Caverato. L'ispettore indagò, interrogò e valutò tutte le
ipotesi possibili, anche quella della gelosia o del bullismo..., ma Eligio, essendo uno degli studenti
modello del liceo, non aveva nemici.
Avvenne, però, dopo una settimana, un fatto sconvolgente all' ingresso del liceo: venne trovato
morto anche il custode della scuola, ucciso da tre colpi di pistola.
I RIS insieme all’ investigatore cercarono di dare una spiegazione dell' accaduto, ma tutto sembrava complicarsi sempre di più.
Nel frattempo Lucia e Sandro, distrutti dal dolore, decisero di indagare personalmente sui due
omicidi.
I due sapevano che Eligio era un bravissimo ragazzo, perciò decisero di indagare sulla vita dell'
uomo ucciso, e scoprirono che il caro e gentile custode, stimato da tutti, doveva una grossa somma di denaro, per debiti di gioco a degli usurai; i quali, l' ultimo giorno di scuola, si erano intrufolati all' interno dell' istituto, colpendo il povero Eligio, pensando che fosse il custode.
Lucia e Sandro rischiarono molto e, solo l' intervento dell' ispettore Caverato, dopo la loro denuncia, riuscì a salvargli la vita.
I ragazzi sapevano a che cosa erano andati incontro, mai l' amore e l' amicizia che nutrivano per
Eligio non li avrebbe fatti arrendere davanti a nulla, restava solo l' immenso dispiacere di sapere
che lui non c'era più, per uno stupido errore umano.
Giulia P. II G
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aprile 2010
Adolescenza... che passione!!!
La vita è una partita che va giocata secondo le regole. La vita è paragonabile ad una partita di calcio. Per essere ben preparato alla partita, bisogna allenarsi per molto tempo, in modo da avere
una migliore forma fisica. Per giocare meglio bisogna inoltre stabilire buoni rapporti con i compagni, per fare in modo che si crei una complicità che dia l'occasione di fare bei goal.
Nella partita, è importante il sostegno del tifo, che dà la grinta per andare avanti.
Per un esito positivo, la partita va giocata secondo delle regole che sono controllate da un arbitro
il quale decide le punizioni estraendo i due cartellini: però, quest'ultimo può anche sbagliare...
Nella vita reale, per essere preparato ad affrontare il mondo, bisogna studiare fin da piccoli per
cercare di creare un futuro migliore e bisogna tenersi in forma, facendo sport e mangiando correttamente; bisogna anche avere dei buoni rapporti con i familiari, gli amici, ma anche con le persone che non conosci, affinché ti possano dare il sostegno e gli aiuti necessari per aspirare a
qualcosa di più “alto”.
La vita può anche non essere una partita, perché, in essa, non sei tu a decidere se entrare o no in
campo o se uscirne, ma è l'allenatore a farlo.
Nella vita reale, sei libero di fare la tua scelta: puoi decidere se studiare o no, se “scendere in
campo” e fare la tua parte nella vita oppure se restare a casa per conto tuo ad ascoltare le notizie al telegiornale, senza aiutare nessuno. Io penso che la vita sia una partita che vada giocata
secondo le regole, e non sempre per vincere! Ci sono vari obiettivi da raggiungere per riuscire a
cambiare in meglio il mondo: far capire agli altri che la vita non è fatta solo di gioco, divertimento, ozio e piaceri, ma anche di cose più importanti come l'amore e la generosità verso i bisognosi...
E se nella vita si “perde” e, quindi, non si riesce a realizzare i propri sogni, bisogna continuare a
provare, e se proprio non ci si riesce, almeno ci sarà la soddisfazione di averci provato, di averci
creduto. Per me, la vita è la cosa più bella che ci sia mai stata donata, ogni volta che vedo nascere
un nuovo essere vivente, mi stupisco che qualcuno possa aver fatto tutto ciò!
Quando, però, inevitabilmente, la vita arriva alla triste meta, non dobbiamo essere tristi, perché,
biologicamente, i nostri resti serviranno a far continuare la vita sulla terra ma, spiritualmente,
continueremo a vivere.
Andrea D'A. III B
In seconda siamo …
Chi sono?
In seconda siamo un gruppo
Chi sono?
Sono Federica
ascolto un suono
e sono una grande amica.
Non sono una cantante
e di qualità ne ho tante.
Non sono una persona importante
di certo non sono Dante.
Sono solo una studentessa
che si sente semplicemente se
stessa.
Federica M. II D
abbiamo svolto tutti
un grande sviluppo.
Ormai siamo cresciuti, migliorati;
ma siamo anche adorati.
La nostra classe è una famiglia,
però è anche una meraviglia !
Sono passati due anni
e abbiamo fatto tanti danni
però ora siamo uniti più che mai
e saremo per sempre così... ormai!
Cinzia B. II D
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aprile 2010
Interviste
… a Leo Messi
… ai cani di Caserta
Noi, le giornaliste Nancy T. e Jo E., ci siamo avviate al canile di Caserta. Eravamo partite con
l'intenzione di adottare un cane, ma abbiamo visto che i cani vivevano in condizione terribili!
Allora decidemmo di chiedere cosa ne pensassero i cani del loro stato, e abbiamo incominciato a
fare delle domande ad un cane un po’ vecchietto
e malandato:
Noi: come ti chiami?
Cane: Bobby.
Noi: da quanto tempo sei qui?
Abbiamo intervistato il vincitore “del pallone
d'oro”, Leo Messi, giocatore argentino del
Football Club Barcellona
Noi: sei contento di questo titolo?
Messi: si sono contento! Adesso cercherò di
fare di più.
Noi: sei fiero di essere il giocatore più forte
del mondo?
Messi: io non sono una persona che si vanta,
io faccio il mio gioco e poi sono gli altri a giudicare.
Noi: un giorno potresti pensare di cambiare
squadra?
Messi: credo di no, qui sono cresciuto e mi
vogliono bene.
Noi: come ti trovi con Maradona allenatore
della nazionale?
Cane: da quando sono nato.
Noi: il canile è sempre stato così sporco e avete
sempre avuto così poco da mangiare?
Cane: Sì …
Noi: venite anche maltrattati?
Cane: già … e meno male che i cani sono i migliori
amici dell'uomo!
Noi: ma hai anche qualche ferita?
Cane: guardate voi stessi, e non solo me, anche
tutti gli altri!
Dopo aver visto le sue zampe ferite e sanguinanti. Abbiamo deciso di adottarlo e lo abbiamo
portato da un buon veterinario. Ora Babby è in
perfetta forma. Aiutateci a dare una vita serena
a questi cagnolini … andate ad adottarli!!!
Nunzia T. , Giada E. II E
Messi: è una grande emozione aver un mito
come allenatore
Noi: belle parole… come va la situazione sentimentale?
Messi: bene, sono molto innamorato.
Noi: grazie di essere stato con noi, alla prossima!
Messi: grazie a voi!
Claudio R.
ID
30
… navigando tra le parole
aprile 2010
giochi e fumetti e ...
M
a
u
r
i
z
i
o
II D
31
… navigando tra le parole
giochi e fumetti
aprile 2010
Abbiamo parlato di droga. Ecco i nostri lavori...
Anna Maria B. III D
Mirko D’.A. III D .
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