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Torino, 28/06/2008
Oggetto: detergenti fai da te
Oggi sulla stampa è apparso un articolo a tutta pagina dove si parla di ecologia domestica in generale.
A fondo pagina si legge un trafiletto su di una signora che i detersivi se li fa in casa.
La ricetta?
10 ml di detersivo per piatti
200 ml di acqua
30 ml di succo di limone
5 gocce di olio essenziale di limone
In realtà prende del comune detergente per piatti al quale aggiunge succo di limone, acqua e 5 gocce di
essenza di limone.
Ma vediamo nello specifico cosa può ottenere
1) usa comunque del comune detergente per piatti
2) lo allunga semplicemente con acqua del rubinetto. Errore, l’acqua del rubinetto contiene batteri che
inquinano il prodotto e ne riducono l’efficacia (iniziando la biodegradazione). Se si prepara questa
miscela e si va in ferie, al ritorno rischiamo di trovare un intruglio maleodorante andato a male come
è giusto che sia.
3) Aggiunge succo di limone. A che scopo? Solo per aumentarne il profumo. Tecnicamente non serve
anzi danneggia il detergente. Infatti il prodotto per il lavaggio dei piatti ha un pH neutro o
leggermente alcalino mentre il limone ha un pH acido.
4) La signora aggiunge poi “olio essenziale di limone”. Leggendo su internet trovo: Olio essenziale di
Limone(Citrus Limonum) Nota di Cuore aiuta nei casi di pressione alta. Utile anche per un bagno
serale rilassante E' principalmente consigliato:
Per l'influenza: L'olio essenziale di limone è un eccellente battericida ed antisettico,
molto utile fin dalla prima comparsa dei sintomi influenzali.
Per la pelle: L'essenza di limone possiede proprietà schiarenti, citofilattiche, sgrassanti e depurative.
È utile in caso di pelle acneica, impura, con macchie cutanee e rughe.
In caso di artrite e reumatismi: L'olio essenziale possiede proprietà antiartritiche e antireumatiche.
Per l'apparato digerente: L'olio essenziale è un ottimo stomachico nonché un eccellente carminativo
e vermifugo.
Inoltre stimola le funzioni del pancreas, del fegato ed elimina acidità e bruciore di stomaco.
In caso di unghie fragili: L'essenza di limone è un ottimo rinforzante per le unghie deboli e sottili.
Per le ferite infette: Le proprietà antisettiche ed emostatiche si rivelano utili in caso di ferite ed
infezioni. Contro le stomatiti aftose: L'azione battericida, antinfiammatoria e cicatrizzante può essere
di notevole aiuto in presenza di tali disturbi. Per i geloni, fragilità capillare e varici: È un ottimo
rimedio per migliorare la circolazione venosa e per rendere il sangue più fluido.
Per le blefariti: L'olio essenziale di limone, per le sue proprietà antisettiche, è particolarmente
indicato in presenza d'infiammazioni della zona perioculare.
In caso di otite: L'essenza può alleviare o addirittura eliminare gli spiacevoli disturbi provocati
dall'otite.
In caso di epistassi: Le sue proprietà emostatiche possono essere utili in diversi tipi di emorragia, tra
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cui l'epistassi. Nulla però sulle sue proprietà detergenti. Quindi inutile allo scopo. Amenochè le
superfici che pulisce non siano affette da uno di questi problemi.
Facciamo ora una considerazione sul dosaggio, come si comporta la signora? E che dosaggio
indica ai suoi seguaci? Fa un dosaggio accurato o va ad occhio? E quanti gr. di prodotto fatto in
casa sono necessari per un lavaggio?
Non da indicazioni sulle superfici che si possano pulire con il suo prodotto fatto in casa ma si
presume i sanitari. Certo devono già essere puliti pechè non credo che il prodotto “fatto in casa” e
con quegli ingredienti possa rimuovere lo sporco che spesso ci fanno vedere in alcune pubblicità
(che chiamerei disoneste). Comunque potrebbe ottenere lo stesso effetto anche solo con acqua e
aceto (ancora meno inquinante). Lo utilizza forse anche per altre pulizie? Vetri? Pavimenti? Forni?
Cappe?
La signora in buona sostanza non ha proprio fabbricato nulla in casa (come giustamente puntualizza
lo stesso articolo più avanti) ma ha solo diluito un buon detergente per piatti e stoviglie quasi
certamente peggiorandolo con l’aggiunta di ingredienti inutili, mentre un buon detergente usato con
la giusta parsimonia dava ottimi risultati con un impatto ambientale estremamente ridotto.
Più avanti la signora dice giustamente che il prodotto fatto in casa non inquina per essere trasportato
ne per essere imballato. Ma ricordo ancora che la signora è comunque partita da un detergente per
piatti cha ha certamente comperato in un supermercato in una bella bottiglia con una sfolgorante
etichetta.
Ricordo infine che i detergenti meno inquinanti esistono e riportano anche una certificazione
europea. Purtroppo costano molto di più e giacciono invenduti sugli scaffali, anzi ormai si trovano
solo nei negozi specializzati visto che nessuno li comprava più. Perché ecologico va bene ma
purchè costi poco.
Sulla home page del sito spicca infine a rotazione la pubblicità di una ditta che produce detersivi (ma
come la signora non se li fa in casa?).
Ciò che voglio puntualizzare è come i media siano in grado di manipolare le notizie solo per fare odience e
certamente oggi con tutti i problemi dei rifiuti il lettore è più sensibile.
Sono anche andato a vedere il sito www.ecomamma.net e su molte affermazioni da un punto di vista
puramente tecnico non posso essere concorde.
Concordo invece sul fatto che si debba tutti cercare ridurre l’impatto ambientale in ogni settore.
Ad esempio mi ricordo che da piccolo la mamma mi mandava a fare la spesa minuta.
Per il pane mi dava un sacchetto stoffa, per il latte riportavo il vuoto delle bottiglie cosi anche per altre
bevande (acqua, vino, birra, ecc). Se prendevo salumi o formaggio venivano incartati con un unico pezzo di
carta. Lo jogurt era nei vasetti di vetro. Il latte non esisteva a lunga conservazione. Non esistevano le
confezioni sottovuoto. A fine giornata in sostanza si faceva un piccolo saccheto contenente pochi rifiuti.
Provate a vedere oggi quante cose inutili e che si potrebbero risparmiare dopo ogni pranzo.
Provate a pensare se riuscireste a rinunciare a diversi gusti di jogurt, alle merendine, agli stuzzichini, ai
migliardi di prodotti pre confezionati che utilizzano imballi sempre più belli ed accattivanti.
Minuscole merendine sono offerte con imballi incredibili.
Nel campo detersivi (che più ci rigurda) perché non cominciare ad aprire gli armadietti ed a tirare fuori tutti i
prodotti che abbiamo in casa. Sappiamo a cosa servono effettivamante? Sappiamo usarli con efficacia?
Perche ad esempio non usare prodotti senza profumo? Costano meno, lavano ugualmente e fanno meno
male alla salute. Sapreste rinunciare al profumo? Non credo infatti la stessa casalinga ecologista ne usa ben
due su tre ingredienti (detersivo, succo di limone ed essenza di limone), ormai la pubblicità ci ha
condizionato a tal punto che un prodotto del genere non si venderebbe.
Quando presento i miei prodotti il cliente non mi chiede sa lava, se fa male all’ambiente, se deve utilizzare
precauzioni nell’ utilizzo, le dosi minime, ecc.
L’unica e sola domanda è:
e profumato?
Certo la pubblicità parla di profumo di pulito.
Ma un pavimento pulito che profumo deve avere.
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Mughetto, pino, limone, cioccolato, vaniglia?
E se non è profumato vuol dire allora che è sporco?
Quindi una casa che non profuma è una casa sporca.
Con questo non voglio fare polemica con la signora anzi, apprezzo a pieno la sua volontà di cercare di fare
qualche cosa per l’ambiente ma suggerirei a tutte le ecologiste di non esagerare perché di cose da rivedere
ce ne sono moltissime.
Concluderei con alcuni suggerimenti in merito alle pulizie domestiche
1) Sono assolutamente convinto è chi mi conosce lo sa, che in casa potremmo fare le pulizie quasi solo
con acqua quindi riduciamo al minimo l’uso di detergenti e solo quando sono necessari.
2) Sulle macchie d’acqua e sui depositi calcarei va benissimo acqua e aceto (meglio se bianco) purchè
le superfici da pulire non siano di origine calcarea (marmo, travertino, ecc). Per le altre pulizie
normali un bel pezzo di sapone di marsiglia.
3) NON FATE ALCHIMIE STRANE DI NESSUN GENERE E NON MESCOLATE I PRODOTTI
4) Non utilizzate disinfettanti in ambito domestico sono praticamente inutili salvo casi particolari. Anzi
un uso sconsiderato non fa altro che aumentare la resistenza ai disinfettanti di germi e batteri.
5) Non abbiate paura del vostro WC. Dalla tazza durante la notte non escono esseri mostruosi che vi
attaccano nel sonno. La normale pulizia giornaliera è più che sufficiente per ottenere una
igienizzazione ottimale. E sotto al bordo della tazza quel giallo che vedete è solo calcare.
6) Ricordate che il nostro peggiore nemico è la polvere, soprattutto quella in alto. Pensate…………ogni
quanti giorni spolveriamo il lampadario sotto al quale mangiamo? E sopra ai mobili? Mettete il
classico giornale come le nostre nonne? Non è meglio non mettere nulla per poter spolverare con
regolarità invece di ritrovarsi dopo alcuni giorni con un allevamento di polvere che vola dappertutto al
minimo accenno di corrente d’aria? La polvere la respiriamo, si deposita sui piatti, sui bicchieri, sul
nostro cibo…………….ovunque. E con la polvere arrivano anche gli acari i cui escrementi sono fonte
di allergie specie per i soggetti asmatici e nei bambini.
7) Usiamo pure prodotti ecologici, ma chi li controlla? Chi ci assicura che sotto l’etichetta ce veramente
quello che cerchiamo? Oggi basta dire e scrivere ecologico per avere successo. Un pò come gli
agriturismo che si sono moltiplicati. Ma gli agriturismo non dovrebbero distribuire solo i prodotti
fabbricati da loro? Tempo fa ho mangiato del pesce spada in un agriturismo in toscana in piena
maremma. Lo allevano in una vasca dietro al cascinale?
Usiamo la testa, sempre, e magari con il casco ben allacciato perché in una giornata di vento può
sempre cadere una tegola da un tetto.
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L’articolo apparso a pagina 19 di sabato 28 giugno 2008 sul quotidiano LASTAMPA
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P.S.
Noto nella foto dell’articolo si vede una futura mamma ecologista che ha in mano un cestello pieno di prodotti
freschi (forse provenienti da agricoltura biologica), vorrei consigliarla di non usare sacchetti di plastica per
frutta e verdura (che cozzano un po’ con le sue idee) e le uova potrebbe comperarle sfuse nel cartoccio di
carta come si faceva un tempo.
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