ezPress

Transcript

ezPress
Amadeus
Il mensile della grande musica
ANNO XXVII - NUMERO 2 (303) FEBBRAIO 2015 EURO 11,00 MENSILE POSTE ITALIANE SPED. IN A. P - D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004, ART. 1, C. 1, LO/ MI
PIÙ RICCO
NUOVO
132 PAGINE
CD2 download
Duo Demetz-Bortoluzzi
Il giovane Mozart
per violino e pianoforte
Ritratti
Bernstein
il magnifico
Protagonisti
Enigmatica
Mullova
Teatro&Arte
Il mito
De Nobili
Roberto Plano
numero 303 febbraio 2015
EDIZIONI
€ 11,00
EUR
www.europainvestimenti.com
PA INVESTIMENTI
il valore della complessità
DUE GRANDI STORIE DI CULTURA E DI BELLEZZA
INSIEME PER UN NUOVO VIAG GIO NELLA CIVILTÀ DEL LIBRO
Gennaio 2015, UTET Grandi Opere e FMR rinnovano il loro impegno per un’editoria fondata sui valori dell’eccellenza e della qualità.
Dalla più alta tradizione italiana un grande progetto per un’Europa della coscienza e della cultura.
AGORÀ
SCOPRIRE IL PASSATO, CAPIRE IL PRESENTE.
Articolo 9
I
l Dizionario della Musica in Italia (Dmi) è un progetto innovativo di ricerca musicale con sede
a Latina. Due sono gli obiettivi principali: il primo è quello di riunire insieme per la prima volta
in un dizionario professionale tutte le figure della musica in Italia dal Medioevo ad oggi, quindi
un’evoluzione enciclopedica di metodo da “universale” a “nazionale”; il secondo è costituire la sintesi
di un intero sistema (e non più solo di alcune figure) della forma artistica più diffusa in Italia.
Ospitata sul sito www.dmi.it, l’Enciclopedia sarà online, in progress, aggiornabile e gratuita. E come un
tempo tornerà a fornire a tutti un’informazione firmata, quindi certificata. La “stella polare” di questo
progetto è l’Art. 9 della Costituzione Italiana nel quale i Padri Fondatori indicarono che «La Repubblica
promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica», associando già settant’anni
fa la conoscenza all’innovazione tecnologica.
L’altra grande avventura del Dmi, a cui lavoro con Bianca Maria Antolini e Renato Meucci, è la creazione
dell’Archivio dei musicisti italiani. Ospitato in un grande spazio storico (oltre 2.000 mq) messo a
disposizione dal Comune di Latina, l’Archivio contiene libri e spartiti musicali, ma anche strumenti,
epistolari, fotografie, autografi, programmi, locandine, dischi, nastri, filmati e ogni tipo di documento
presente nei fondi dei musicisti scomparsi o viventi che hanno operato in ogni genere musicale.
L’Archivio funge anche da straordinaria banca dati per tutti gli studiosi e i musicologi, italiani e stranieri,
che contribuiranno alla realizzazione del Dizionario. Con questa struttura l’Italia è il primo Paese al mondo
a dotarsi di un archivio nazionale dei musicisti.
Nascono nel segno della Costituzione
il Dizionario della Musica in Italia (dal Medioevo
a oggi) e l’Archivio dei Musicisti Italiani
In questo numero, viaggio dentro la vita quotidiana nel Rinascimento: le botteghe, le armi, i personaggi, le scoperte, il mecenatismo nelle corti
Hanno aderito al progetto tutte le maggiori istituzioni musicali e musicologiche italiane ed è stato ritenuto
opera di interesse nazionale nell’ambito delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia della
Presidenza del Consiglio dei Ministri. La Biblioteca del Dmi è stata riconosciuta dal Ministero per i Beni
Culturali e inserita nell’Anagrafe delle biblioteche italiane compilata dall’Istituto Centrale per il Catalogo
Unico. Parallelamente alla meticolosa raccolta degli archivi sparsi su tutto il territorio nazionale, una delle
priorità della Biblioteca del Dizionario è l’informatizzazione di tale patrimonio, l’inserimento dei dati
nel Sistema Bibliotecario Nazionale (nel quale il Dmi è già operativo) e delle schede dei musicisti donatori
nel nuovo Sistema Archivistico Nazionale del Ministero dei Beni Culturali.
Musica per questo Dizionario vuol dire sicuramente cultura e storia da preservare, in attesa di tempi
migliori. Ma al tempo stesso deve significare anche impresa: fornendo formazione e occupazione a giovani
laureati in Università e Conservatori, elaborando progetti europei, operando nei settori dell’esecuzione,
della produzione, dell’editoria e dei media, anche in sinergia con la costituenda Casa della Musica di Latina
sostenuta dalla Regione Lazio, di cui auspichiamo l’inaugurazione nella tarda primavera 2015.
italiane del ‘400. E inoltre: il viaggio di Focus Storia nel deserto del Sud Sudan, i grandi amori degli artisti, il geologo che sfidò i ghiacci (e morì).
E in più, per festeggiare il n. 100, IN REGALO il poster con le 100 date che hanno cambiato il mondo!
Claudio Paradiso
FOCUS STORIA. OGNI MESE LO SPETTACOLO DEL PASSATO.
Disponibile anche in versione digitale su:
Amadeus 7
Grandangolo
Opera House of the Year 2014: la Komische Oper Berlin diretta dal regista australiano Barrie Kosky è stata insignita
di questo titolo da cinquanta critici di tutto il mondo. È il risultato di un lavoro minuzioso teso a stimolare l’entusiasmo
del pubblico con un audace mix di innovazione, tradizione, fantasia nella scelta del repertorio – teatro musicale
di ogni genere – come negli allestimenti. Questo, della compagnia inglese "1927", successo planetario da Berlino
a Los Angeles, rilegge Die Zauberflöte attraverso effetti d’animazione e del cinema muto anni '20: è in scena questo mese
e, ancora per qualche data, fino ad aprile. Info: komische-oper-berlin.de
Foto Iko Freese/Drama-Berlin.de
SOMMARIO
7Agorà di Claudio Paradiso
8Grandangolo
15 Il lettore
164/4 di Michele Dall'Ongaro, Giovanni Gavazzeni, Giordano Montecchi, Giorgio Pestelli
20
il disco
Aleksandr Skrjabin di Andrea Malvano
Roberto Plano di Claudia Abbiati
28
Demetz-Bortoluzzi di Claudia Abbiati
il download
31 in scena
Anteprima
La critica
52
Leonard Bernstein, un'icona del nostro tempo: ritratto tra pubblico
e privato del direttore d'orchestra e compositore statunitense
49Appunti
52 Leonard Bernstein
di Giovanni Gavazzeni e Valerio Cappelli
58 Viktoria Mullova di Nicoletta Sguben
64 Storia & Storie: i due Mozart
di Cesare Fertonani
68
Lila De Nobili di Vittoria Crespi Morbio
72
Lazar Berman di Gregorio Moppi
78Antica di Massimo Rolando Zegna
79Musicaoggi di Paolo Petazzi
80All’Opera di Emilio Sala
81Danza di Valentina Bonelli
82Jazz di Franco Fayenz
84 Fuoritema di Riccardo Santangelo
85 Fondazione Amadeus
58
Viktoria Mullova: torna in Italia una violinista d'ipnotico fascino,
interprete onnivora che suona da Bach alla bossanova brasiliana
SOMMARIO
86Education di Carlo Delfrati e Pietro Dossena
88
Note di viaggio di Gianluigi Mattietti
90
Note d’arte di Flaminio Gualdoni
92Mecenati di Edoardo Tomaselli
94
A tavola con Falstaff di Ambrogio Maestri
97
Lo scaffale di Paola Molfino
Libri
100 Hi Tech di Andrea Milanesi
104 News in studio di Giuseppe Scuri
107 Dischi
Imperdibili di Ettore Napoli
68
Lila De Nobili: scenografa e costumista leggendaria,
figura lieve e minuta, al successo preferì la pittura e il silenzio
121Calendario
130 La conversazione di Alessandro Cannavò
CD 1
Amadeus
ALEKSANDR SKRJABIN
Vers...le piano
Roberto Plano, pianoforte
guida all’ascolto
di Ettore Napoli
Aleksandr Skrjabin
Vers... le piano
Roberto Plano, pianoforte
bookletCD0115.indd 1
CD 2 download
WOLFGANG AMADEUS MOZART
Sonate per pianoforte e violino K 304, 305, 378, 379
Caterina Demetz, violino
Federica Bortoluzzi, pianoforte
codice 303AM15
Amadeus
Periodico di cultura musicale edito da Paragon Edizioni
Anno XXVI numero 2 (303) febbraio 2015
Direttore responsabile Gaetano Santangelo
In copertina, Roberto Plano (Foto di Tecla Doria Nicosia)
www.amadeusonline.net
13/01/15 10:16
dalla Classica
al Jazz
la musica
che desideri
ascoltare
L’
arcobaleno di Amadeus Rainbow ha molti obbiettivi:
dare spazio agli artisti giovani, contribuire alla diffusione
di repertori poco conosciuti, mescolare i generi in modo
che il minimo comune denominatore sia solo
esclusivamente la qualità e la convenienza del prezzo
Amadeus
Rainbow
già pubblicati e in vendita online: www.amadeusonline.net/shop
le Rota
Gabrie nini & Rossini
ga
Parisi &
Rocco bert, Bach, Pad piano
hu
play Sc bass clarinet an
Music
for
e Stella
Simon Cherubini
roppo
non t
te ma
Galan
igi
plays Lu per cimbalo
te
Sei Sona
sso
al ba
alto
Dall'
s
Amadeu
Amadeus
w
Rainbo
s
Amadeu
Amadeus
ombini
iliano Tr
Massim
ch
plays Ba
w
Rainbo
ti
mpera
en te
ghi b
Dialo
s
Amadeu
Amadeus
dy
Barthol
o
lssohn-forte
tto, violin
ore
Mende
ni, piano ian Sebastianu Mason, dirett
Felix ra
Armelli
o
rist
ento
o tal
sicur
ni di
Giova
Leono rtolotto e Ch oni”, Domenic
rig
Laura Bo ia d’Archi “Ar
Accadem
w
Rainbo
zzi
Lucia Ri lo Mariani
ge
sings An dra, piano
Za
Riccardo
merA
dA CA
Arie
IL LETTORE
REFLEX
Per riflettere
M
olti mi hanno chiesto le ragioni
della scelta del nome per questa
rubrica. Lo chiarisco volentieri.
Reflex è un termine ben noto a chi
si occupa di fotografia. Molti modelli
di macchine fotografiche, siano esse
professionali o amatoriali, usano
il sistema chiamato reflex. Si tratta
di un semplice gioco di specchi che,
ricevendo l’immagine attraverso
l’obiettivo, permette di avere una
visione corretta dell’inquadratura:
il fotografo vede l’immagine con
l’occhio della macchina, vale a dire
l’obiettivo; in tal modo ogni variazione
(apertura del diaframma, tempo di
posa, messa a fuoco, zoom ecc,) è
visibile attraverso il mirino e consente
di migliorare il risultato e di ottenere
l’effetto voluto. Quando si preme il
pulsante lo specchio ruota l’immagine
può raggiungere la parte sensibile
della macchina e la fotografia viene
registrata nella memoria.
Con i moderni sistemi digitali – la
vecchia gloriosa pellicola appartiene
alla preistoria – lo scatto
è immediatamente visibile sul piccolo
schermo che si trova sul dorso
dell’apparecchio.
L’immagine che vediamo è una
fotografia in cui è fissato un istante
della realtà che ci circonda. Con un
clic abbiamo fermato il tempo.
Alla stessa maniera questa rubrica
vuole cogliere frammenti di realtà
e proporli alla riflessione dei lettori.
In pratica, avvalendoci di un gioco
di parole anzi di specchi, abbiamo
fermato una scena in movimento e
abbiamo avuto la possibilità di tentare
di capire cosa si nasconde oltre la
superficie.
Gli spunti, o se preferite le immagini,
ci saranno suggeriti prevalentemente
dalla nostra rivista. Ci servirà per
riflettere, appunto, e magari per
trovare nuove occasioni per il dialogo
con i lettori.
Gaetano Santangelo
s
Amadeu
Amadeus
w
Rainbo
s
Amadeu
Amadeus
w
Rainbo
Dedicato a Charlie Hebdo,
Parigi 7 gennaio 2015
Tra download
e compact disc
10 novembre 2014
Spett.Redazione di Amadeus
per molti anni sono stato un fedele
lettore di Amadeus, che ringrazio per
avermi fatto conoscere molti compositori e artisti. Ho smesso di acquistare la vs rivista, per vari motivi.
L’ultimo numero in edicola (300) pubblicizza in copertina la presenza di 4
cd, ma nella rivista ne sono presenti
solo due. Gli altri due si possono scaricare da internet dopo la solita e noiosissima trafila di registrarsi, che ormai spinge quelli come me a disertare
internet sempre più. Trovo quindi l’annuncio di copertina solo una brutta
trovata pubblicitaria, irritante. Saluti
Salvatore Daquino
Caro ex lettore,
siamo d’accordo, ai lettori tutto è dovuto. Siete pur sempre il sostegno della
rivista, quando la comprate. Capisco
anche che la noiosissima richiesta di
registrazione del download sia per
l’appunto noiosa, ma è anche necessaria. Mi illudo che i lettori capiscano
che in fondo, rispetto a quello che
Amadeus offre, tale richiesta sia ben
poca cosa.
Lei purtroppo dichiara di aver cessato
di acquistare la rivista per vari motivi,
ma ne indica uno che non riguarda le
ragioni dei mancati acquisti, che per noi
sarebbero utili per migliorare le nostre
offerte, ma al contrario ci comunica il
motivo per cui ha acquistato l’ultimo
numero (la ghiotta offerta di 4 cd al
prezzo di 11 euro) e il motivo per cui
è stato deluso da tale acquisto (i cd
erano due reali e due virtuali).
È evidente che non è da poco che
lei ha cessato di acquistare il nostro
mensile, sicuramente è più di un anno
perché è da ben dodici numeri che
Amadeus offre ai propri lettori, oltre al
cd di copertina, la possibilità di scaricare dal sito in formato mp3 o wav
gratuitamente una registrazione inedita
con relativo booklet. Che oggi si usi la
rete per diffondere notizie, musica e
filmati è prassi ormai consolidata che
ha creato serie difficoltà a chi opera
in questi settori. Che anche Amadeus
abbia dovuto adeguarsi a questo nuovo sistema di diffusione non costituisce
credo una novità o uno scandalo. Del
resto chi è abituato all’acquisto di
cd può facilmente intuire che quella
confezione non può contenere 4 cd.
Tale considerazione avrebbe dovuto
indurre a prestare maggior attenzione
al riquadro che pubblicizza i "4 CD",
dove è chiaramente indicato "2 + 2" e
subito sotto "2 CD + 2 CD DOWNLOAD".
Sì, è vero è scritto in caratteri piccoli,
ma lo spazio disponibile non consente
caratteri cubitali. Mi dispiace che lei
abbia pensato che si trattasse di una
bieca trovata pubblicitaria, anche
perché non ci sono pervenute altre
segnalazioni o lamentele da parte dei
nostri abituali lettori.
Grazie comunque per l’attenzione e
cordiali saluti.
Egr. sig.Direttore
È vero, ho cessato di acquistare la rivista da oltre un anno e quindi non ero
al corrente della novità introdotta. I
motivi per i quali ho cessato l’acquisto
regolare della rivista, che trovo ben
fatta, sono da ricercare nel semplice
motivo che la mia collezione di dischi
(cd e vinili) era ormai ai limiti della capienza dei miei mobili. Ero incuriosito
dal doppio cd anniversario in quanto
gli altri due (L’estro armonico di Vivaldi) sono nella mia discoteca da anni.
La mia era solo una protesta, spero
garbata perchè tale era il mio intento,
e non un giudizio critico sulla rivista
che, ribadisco, trovo ben fatta e ha
segnato un momento importante
nell’editoria musicale italiana.
Salvatore Daquino
Fedelissimi:
tutti i numeri in biblioteca
15 novembre 2014
Egr.Dott.Santangelo,
ho letto “selfie”, auguri, pensieri, citazioni e non posso che accodarmi ai
tanti che le hanno fatto i complimenti
e ribadire tutta la stima, l’ammirazione
e l’entusiasmo per quanto avete costruito a partire dal quel lontano 1986,
in taxi. E, non potendo avere la fortuna
di essere un suo collaboratore, mi limito ad essere onorato di far parte dei
tantissimi (lo sono certo) che si fregiano
del merito di avere in biblioteca TUTTI
I NUMERI DI AMADEUS, per non parlare delle edizioni speciali... Nel ringraziare lei personalmente e tutti i suoi
magnifici collaboratori, mi permetto di
salutarla cordialmente. Viva la MUSICA
e...Shakespeare aveva ragione!
Fulvio Fabrici
Gaetano
Santangelo
Lettere al Direttore
[email protected]
facebook.com/Amadeus.Rivista
twitter.com/AmadeusOnlineIT
Amadeus 15
L
Jeu de cartes
Cronaca minima
C'è musica su Marte
Repert(or)i
LA DOMANDA
DI BRUCKNER
ADRIANA
LA ROMANA
DUELLANTI
MILLENARI
L’OUVERTURE
SCOMPARSA
Michele Dall’Ongaro
Giovanni Gavazzeni
Giordano Montecchi
Giorgio Pestelli
e enciclopedie spiegano che il tempo è «la
dimensione nella quale si misura il trascorrere
degli eventi». Per Anton Bruckner, invece,
è qualcosa di diverso: una «estensione dell’anima»
(Agostino) dove presente, passato e futuro sono espansi
verso un ideale di redenzione. Il tempo lineare viene
dissolto in una esperienza interiore di eccezionale tensione
spirituale: il prima e il dopo si fondono nell’eternità.
Questa visione radicalmente cattolica si realizza
musicalmente con mezzi che proviamo a identificare
almeno in parte. L’omogeneità dei materiali, ad esempio.
Uno degli elementi che rende chiara l’articolazione
della forma nel tempo è la caratterizzazione delle figure.
Mahler, come noto, usa un linguaggio “inclusivo”,
che comprende segnali militari, richiami della natura,
filastrocche e marce funebri: elementi fortemente
caratterizzati che soccorrono la memoria dell’ascoltatore.
Il linguaggio di Bruckner invece è “esclusivo” e respinge
tutto ciò che non sia costituito da elementi affini, organici
all’assunto. Da qui una “massa” molto compatta, difficile
da segmentare. Si prenda l’Adagio della Ottava sinfonia.
È costruito come una sorta di labirinto dove le sezioni
principali scorrono una dentro l’altra guidate da temi
costruiti con frammenti poi riutilizzati, in posizione
diversa, per comporre altri motivi. Per esempio la seconda
parte del secondo tema principale è realizzata con la
testa di un tema della prima. La metamorfosi di queste
funzioni crea un reticolo di direzioni possibili del discorso
che dopo pochi minuti costringe alla resa l’ascoltatore
del quale viene obnubilata la facoltà di memorizzare
la scansione degli eventi. Anche la ciclicità tematica
e l’autocitazione servono a confondere le coordinate.
Ascoltando certi autori ci domandiamo «Dove siamo?»,
sentendo Bruckner dobbiamo invece chiederci «Quando
siamo?», condannati a non avere risposta.
16 Amadeus
4/4
4/4
[email protected]
A
lberto Arbasino ricorda da par suo la
Presidentissima dell’Accademia Filarmonica
Romana, Adriana Panni, travolgente anfitrione
di celebrità e artisti impegnati. «Commemorando
qualche decennale della scuola di Darmstadt»,
ricorda Arbasino nel catalogo della mostra allestita
dall’Accademia di Santa Cecilia per il ventennale della
morte, «alcuni superstiti venuti per gratitudine (Boulez,
Berio, Stockhausen, Bussotti) sedevano nei soggiorni
senza parlarsi reciprocamente. E il Boulez, circospetto:
“Adrianà, qu’est-ce que c’est, cet abbacchiò?”. E lei
serenamente: “Magna, a’ Pierre, che è bbono”». Schietta,
genuina, ruspante padrona di casa; volitiva, implacabile,
vulcanica organizzatrice musicale. E coraggiosa:
ottenne un prestito da un miliardo per rilevare il Teatro
Olimpico, e dopo dieci anni la “cambiale” fu onorata
con le sottoscrizioni. Adriana Panni aveva l’istinto
solido di seguire le persone giuste: lo testimoniano
la qualità dei programmi della Filarmonica e i suoi
quadri, esposti per l’occasione al Museo degli strumenti
musicali dell’Accademia di Santa Cecilia. Nature
morte e paesaggi di Morandi, Tosi, Mafai, Guttuso,
Vespignani, vortici di corpi cadenti (Fausto Pirandello),
uno splendido volto santo (Manzù). E non millantava
la confidenza con De Chirico e Maccari e Stravì
(Stravinskij). Li aveva braccati e convinti a partecipare
alle sue “stagioni” di persona. Seguiva il suo fiuto e
le “dritte”, non solo musicali, fornitele da Goffredo
Petrassi, discepolo di Alfredo Casella anche nella gran
competenza pittorica. Essi sostenevano il matrimonio
fra musica (antica e moderna) e pittura contemporanea.
Nel catalogo della mostra le schede di commento sono
gustosissime. Le ha scritte Marcello Panni, da mamma
Adriana allattato a musica e abbacchio, con ironia e
competenza, spruzzate di romano disincanto.
F
orse è un abbaglio, ma da qualche tempo,
spigolando fra libri di carta e digitali, sembra
che ristampe e uscite di nuovi testi di estetica,
filosofia, psicologia della musica si susseguano a un
ritmo fin troppo sostenuto, quasi “sospetto”.
Non resta che fare, con beneficio d’inventario, il solito
controllino sul web, presso quei venditori di libri che,
fra scaffali e nuvole, vantano milioni o decine di milioni
di titoli. Effettivamente, in circolazione c’è qualche
centinaio di libri in lingua italiana, molti dei quali
recenti, nel cui titolo la parola musica è accoppiata a
estetica, filosofia o psicologia. In lingua inglese (c’era
da immaginarlo) siamo nell’ordine delle migliaia.
Ebbene, da dove viene questo bisogno riemergente,
ciclico, di indagare, svelare, smentire, dimostrare i
“meccanismi” (sempre che il termine sia legittimo)
profondi della musica o, per meglio dire, di quel
triangolo che ha per vertici noi, la musica e il mondo?
E al cui confronto il triangolo delle Bermude, in tema di
enigmi irrisolti, è una bazzecola. Da tempo immemore
gli schemi e gli argomenti si ripetono: Tizio spiega
perché Caio e i suoi avevano torto. Poi arriva Sempronio
che smonta Tizio e dice la sua. In attesa, a sua volta,
di essere smentito da Calpurnio, secondo cui era proprio
Caio ad aver ragione. Il dibattito va avanti così da
qualche migliaio d’anni. Per nostra fortuna: perché se
si dimostrasse una volta per tutte come funziona la cosa,
quel giorno la musica finirebbe la sua missione.
Ogni volta, oggi come in passato, in questo duellare,
in questo arrovellarsi plurimillenario sembra di leggere
tutto il disorientamento – dai comuni ascoltatori
ai luminari della teoria – per la supposta anarchia
di un universo sonoro in espansione, ammaliante
e terrificante. Quanto sublime o quanto monnezza
lo diranno i posteri, forse.
D
a un certo tempo nei programmi dei concerti
sinfonici è quasi scomparsa l’ouverture, sia
quella nata come apertura di qualche opera
teatrale sia quella indipendente, come genere musicale
autonomo scaturito dal primo romanticismo e germe
del futuro poema sinfonico. Il motivo sta forse in una
brevità che è in proporzione con l’intensità (il Coriolan
di Beethoven durerà una manciata di minuti), sicché
nell’attuale dissipazione dell’ascolto viene ricevuta con
pochi applausi di circostanza; non stupisce che i direttori
tendano a farne a meno, ora che il formato standard dei
pezzi forti è quello delle Sinfonie di Bruckner e Mahler.
Con tutto ciò una ouverture non molto frequentata
anche in concerto, come la Leonore n. 2 di Beethoven,
all’ultima inaugurazione della stagione della Scala è
invece schizzata in testa alla rappresentazione del Fidelio
passando ipso facto sulla bocca di tutti; il caso è già stato
discusso, ma lo ricordo ancora non tanto per la scelta
di Daniel Barenboim quanto per una sua dichiarazione
riportata da un quotidiano (e quindi da prendere con
beneficio d’inventario) che fa vedere come il genere
ouverture sia diventato un oggetto misterioso anche nella
comprensione di un grande musicista: «Non suoneremo
l’ouverture scritta nel 1814 perché fu un passo indietro
rispetto alle precedenti: non ha nulla a che fare con
l’opera, si torna indietro a Mozart, dove l’ouverture del
Così fan tutte o delle Nozze di Figaro sono praticamente
intercambiabili perché non hanno nessuna connessione
con quel che seguirà»: sembra di sognare, perché nella
realtà le cose stanno proprio all’opposto e sono note a
tutti. Ma chi osa opporsi ai pomposi giudizi scagliati
dal podio dei grandi esecutori? Possiamo solo sperare
di risentire la Leonore n. 2 in sala da concerto, accanto
alle pagine analoghe, e troppo dimenticate, dei Weber,
Mendelssohn, Schumann, Berlioz.
Amadeus 17
12 numeri
a soli 99 euro
ogni anno 12 numeri e 24 cd
(12 cd inediti + 12 cd in download)
non perdere
questa offerta!
ABBONATI
OGGI
abbonarsi è facile, rapido e conveniente
• collegati al sito www.amadeusonline.net/abbonamento
• compila e spedisci il coupon qui sotto
• invia una e-mail a [email protected]
• telefona al numero 02 48 16353
• invia un fax al numero 02 48 18968
• tramite Paypal invia la quota a [email protected]
✁
Il presente tagliando va spedito a PARAGON EDIZIONI - via Lanzone, 31 - 20123 Milano
tel. 02 48 16 353 - fax 02 48 18 968 - [email protected]
Offerta valida per l’Italia
desidero abbonarmi ad Amadeus alle condizioni speciali indicate:
A abbonamento per un anno (12 numeri) € 99,00 anziché € 132,00
Sì!
Sì!
desidero abbonarmi ad Amadeus alle condizioni speciali indicate:
B abbonamento per due anni (24 numeri) € 179,00 anziché € 264,00
è per me
abbonati o regala
un abbonamento
nome e cognome del beneficiario..........................................
............................................................................................
indirizzo. . .............................................................................
tel. .................................................... cap ............................
città ................................................ prov. ...........................
 è un regalo per 
nome ...........................................................................
cognome .....................................................................
indirizzo. . ......................................................................
cap ............... città ................................................................ prov. ........................
tel .......................... cell. .......................... e-mail . . ..................................................  Allego assegno non trasferibile intestato a Paragon Edizioni S.r.l.
 Allego ricevuta di versamento Conto Corrente postale n. 1019958444
intestato a Paragon Edizioni S.r.l.
Bonifico bancario c/o Banca Sella intestato a Paragon Edizioni S.r.l.
IBAN: IT 58G 03268 01600 052508393090 - Specificare nella causale l'indirizzo per la spedizione
(L’abbonamento verrà attivato al ricevimento del pagamento)
 Addebitare sulla mia carta di credito
 Visa
Informativa DLGS 30 giugno 2003, n. 196
Compilando questo buono, Lei ci fornisce i dati necessari per poterLe attivare l’abbonamento e per inviarLe l’omaggio riservatoLe. L’e-mail è facoltativo,
ma ci permetterà di contattarLa rapidamente per
eventuali comunicazioni inerenti l’abbonamento. I
dati saranno trattati mediante elaborazione con criteri prefissati. Lei potrà ricevere altre proposte commerciali da Paragon Edizioni Srl. A Lei spetteranno
i diritti di cui all’art. 7) DLGS 196/2003. Titolare del
trattamento è Paragon Edizioni Srl. e lei potrà rivolgersi per qualsiasi domanda scrivendo alla Società
titolare, via Lanzone, 31 - 20123 Milano.
 Mastercard
N.scadenza ......................................... ccv ................................
data....................................................................... firma ......................................................................................