Associazione Professionale - ECM
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$VVRFLD]LRQH3URIHVVLRQDOH Viale A.Moro trav. IX n°15 - cap 89129 – Reggio Calabria Tel/Fax 096552035 Email [email protected] P.I. 01612120806 &2562',$**,251$0(172 '$//$%521&+,7(6(03/,&($//$,168)),&,(1=$5(63,5$725,$ 813(5&2562/81*27$17(7$33(8181,&22%,(77,92 35(6,'(17(3URI*LXVHSSH*LUELQR 5(**,2&$/$%5,$129(0%5( Tradizionalmente, per sottolineare l’importanza della broncopneumopatia cronica ostruttiva si fa riferimento al dato epidemiologico che la vede sesta causa di morte e tra le prime più importanti malattie. Questa visione, pur se importante sotto il profilo quantitativo in ordine agli aspetti per così dire tardivi della malattia, trascura un elemento essenziale che riguarda la storia naturale non tanto della broncopatia cronica ostruttiva quanto quella del VRJJHWWR affetto da tale patologia. In altri termini, la presenza dei classici segni clinici che concorrono a definire la bronchite cronica viene sottovalutata dallo stesso Paziente e dal Medico che in genere si limita, quando consultato, al trattamento della riacutizzazione. Gli studi più recenti, invece, hanno documentato che l'iter della broncopatia cronica ostruttiva, sotto il profilo biologico, immunologico, funzionale e clinico, in presenza di riconosciuti fattori di rischio, è lunghissimo e consente efficaci interventi sia sotto il profilo terapeutico che di prevenzione che possano impedire l'instaurarsi dei cosiddetti danni maggiori quali l'insufficienza respiratoria. Analogamente a quanto è avvenuto per altre patologie, quali l'asma bronchiale, anche nei confronti della BPCO è necessaria una opera educazionale tesa ad evidenziare quali sono gli aspetti peculiari e le necessità da affrontare per inserirsi efficacemente nel percorso della patologia. Si vuole sottolineare in pratica, come la bronchite semplice, la bronchite cronica, la bronpneumopatia cronica ostruttiva, l'insufficienza respiratoria siano di fatto patologie non semplici da prendere in attenta considerazione non solo per i costi sociali ma per il progressivo e continuativo impegno sotto il profilo clinico assistenziale in cui la integrazione tra Specialista Pneumologo e il Medico di Medicina Generale è indispensabile per il management della malattia, giacchè la consapevolezza che alle spalle dell'evidenza clinica esiste un percorso su base biochimica e cellulare capace di interferire sul substrato anatomico, deve divenire patrimonio concettuale e culturale del Medico. La stessa evoluzione della patologia, fa sì che da una situazione per così dire "localizzata" all'apparato respiratorio ci si trovi ad affrontare un impegno che assume carattere sistemico per il coinvolgimento organico generale sia sotto il profilo metabolico che cardiovascolare che muscolare. In ordine a questi elementi la necessità di affrontare le peculiarità clinico-diagnostiche, anche sotto il profilo funzionale e broncologico così come le implicazioni cardiovascolari, costituisce l'asse portante del Corso di Formazione su "'DOOD%URQFKLWH6HPSOLFHDOOD,QVXIILFLHQ]DUHVSLUDWRULD XQSHUFRUVROXQJRWDQWHWDSSHXQXQLFRRELHWWLYRUn altro elemento, in atto non sempre preso in attenta considerazione, riguarda il ruolo della Fisiokinesiterapia Respiratoria considerata quasi di supporto ad una terapia medica ormai non efficace, quando invece, se inserita in ogni fase dell'iter cronologico della malattia, assume il significato di effetto di promozione della salute. ),1$/,7$¶ Favorire una simbiosi tra le figure professionali che ruotano attorno al problema delle BPCO. Sostenere il diffondersi di alcune direttive fondamentali: Adottare percorsi diagnostici e terapeutici personalizzati, rispettosi delle esigenze sanitarie e socio-culturali di ciascun paziente, ma supportati da linee-guida autorevoli e validate. Adottare principi di prevenzione ambientale, personale e farmacologia. Scegliere la terapia ragionata. Evitare, quando possibile, il ricovero e ridurre la durata delle degenze. Sviluppare di sistemi integrati di assistenza con capacità di intervento a domicilio. 2%,(77,9,','$77,&,63(&,),&, • Prendere nella giusta considerazione i fatti salienti e certi sotto il profilo diagnostico Applicare gli indirizzi terapeutici relativi alla BPCO Trattare ogni paziente secondo parametri rispettosi della sua soddisfazione. Gestire a domicilio il paziente con BPCO attraverso l’integrazione con lo specialista ambulatoriale. Ricoverare il paziente con BPCO quando i parametri delle linee-guida specifiche lo suggeriscono. 02'$/,7$¶ • Il corso è previsto per 00* • Sarà presieduto dal 3URI*LXVHSSH*LUELQR • Avrà la durata di RUHFRPSOHVVLYHed è suddiviso in due sessioni: • ,VHVVLRQH: Dalle ore 9,00 alle ore 13 Saranno presentate e discusse le relazioni ,,VHVVLRQH: Dalle ore 14,30 alle ore 16,30 Saranno presentate e discusse le relazioni Saranno presentati e discussi casi clinici in assemblea I discenti alla fine del corso dovranno compilare un TXHVWLRQDULRSHUODYHULILFD GHOO¶DSSUHQGLPHQWRUDJJLXQWR $%675$&7 /DTXDOLILFD]LRQHFOLQLFRGLDJQRVWLFD$63(77,&/,1,&, “LA BPCO E’ UNA CONDIZIONE CLINICA CARATTERIZZATA DA UNA LIMITAZIONE AL FLUSSO AEREO CHE NON E’ DEL TUTTO REVERSIBILE”. “L’ENFISEMA POLMONARE E’ DEFINITO COME UN ANOMALO ALLARGAMENTO DEGLI SPAZI AEREI DISTALI AL BRONCHIOLO TERMINALE ACCOMPAGNATO DA DISTRUZIONE DELLE LORO PARETI IN ASSENZA DI EVIDENTI SEGNI DI FIBROSI”. LE LESIONI ANATOMOPATOLOGICHE CAUSANO AUMENTO DELLE RESISTENZE AL FLUSSO AEREO E RIDUZIONE DELLA RETRAZIONE ELASTICA POLMONARE; TUTTO CIO’ DETERMINA IL FENOMENO DI AIR TRAPPING CON NOTEVOLE AUMENTO DELLA C.F.R. SPOSTANDO IL PUNTO DI EGUALE PRESSIONE AD ALTI LIVELLI DI C.V.L’IPERINFLAZIONE POLMONARE CAUSA ACCORCIAMENTO DEI MUSCOLI RESPIRATORI E DEL DIAFRAMMA CHE NON SONO IN GRADO DI ESPRIMERE PRESSIONI ADEGUATE A GENERARE I FLUSSI D’ARIA NECESSARI, PROPRIO QUANDO SAREBBERO NECESSARIE PRESSIONI PIU’ ALTE CHE DI NORMA PER SUPERARE IL CARICO DI SOGLIA ESPRESSO DALLA P.E.E.P.I. QUANTO DETTO RENDE RAGIONE DELLA SINTOMATOLOGIA DELLA BPCO CHE E’ STATA CLASSIFICATA IN QUATTRO STADI (LINEE GOLD) IN RAPPORTO ALLA RIDUZIONE DEL VEMS E ALLA SINTOMATOLOGIA CHE E’ CORRELATA AI VARI STADI DI GRAVITA’: STADIO 0 : A RISCHIO STADIO I : LIEVE STADIO II : MODERATO IIA-IIB STADIO III : GRAVE TOSSE E IPERSECREZIONE NE SEGNANO L’ESORDIO CUI SEGUE RESPIRO SIBILANTE E DISPNEA SEMPRE PIU’ INGRAVESCENTE NEL CORSO DEGLI ANNI. LE RIACUTIZZAZIONI INFETTIVE RICORRENTI ACCOMPAGNANO IL DECORSO DELLA BPCO ACCELLERANDONE LA NATURALE ED INESORABILE EVOLUZIONE. LA DIAGNOSTICA E’ IMPOSTATA SU : ANAMNESI ACCURATA, E.O.T., VALUATZIONE DEI SINTOMI, ESAME SPIROMETRICO CON TEST DI REVERSIBILITA’ CO B2 AGONISTI, RX TORACE, DOSAGGIO DI ALFA TRIPSINA. LA VALUTAZIONE DI GRAVITA’ VIENE ESEGUITA CON : EGA. TAC TORACE, ECG CON VALUTAZIONE DELLA PAP, PROVE DA SFORZO, POLISONNOGRAFIA. LA TERAPIA LA PROFILASSI CONSISTE NELLA CESSAZIONE ALL’ABITUDUNE TABAGICA E NELL’ELIMINAZIONE DEI FATTORI DI RISCHIO PROFESSIONALI. INDISPENSABILE NELLA PREVENZIONE DELLE RIACUTIZZAZIONI INFETTIVE E’ LA VACCINAZIONE ANTIINFLUENZALE E ANTIPNEUMOCOCCICA. LA TERAPIA FARMACOLOGICA VIENE IMPOSTATA IN RAPPORTO ALLA STADIAZIONE DELLA BPCO. ESSENZIALMENTE SI BASA SULL’USO DEI B2-ADRENERGICI E DEI CSI, DEGLI ANTICOLINERGICI, DEI MUCOLITICI E DEGLI ANTIBIOTICI NELLE FASI DI RIACUTIZZAZIONE INFETTIVA. MOLTO UTILE LA FISIOCHINESITERAPIA RESPIRATORIA. NELLA FASE DI INSUFF. RESP. E’ INDISPENSABILE L’OLT E QUANDO L’IPERCAPNIA DENUNCIA IL DEFICIT NELLA POMPA VENTILATORIA, IN RAPPORTO ALLA GRAVITA’, VA PRATICATA LA VENTILAZIONE MECCANICA NON INVASIVA E, OVE NECESSARIO, QUELLA INVASIVA. /DTXDOLILFD]LRQHFOLQLFRGLDJQRVWLFD$63(77,)81=,21$/, Saranno illustrati gli aspetti funzionali delle patologie croniche ostruttive dell’apparato respiratorio che risulteranno molto utili nella comprensione della patogenesi delle stesse e quindi per una rapida e corretta diagnosi e per la terapia più idonea al paziente che di volta in volta arriva all’osservazione del medico. /DTXDOLILFD]LRQHFOLQLFRGLDJQRVWLFD$63(77,%521&2/2*,&, LA BPCO HA DA POCO SUPERATO LA MAGGIORE ETA’ GRAZIE SOPRATTUTTO ALLA FIBROBRONCOSCOPIA , CHE CON IL PERFEZIONAMENTOI DEGLI STRUMENTI,LA SEMPRE PIU’ FACILE TECNICA DI ESECUZIONE, LE MIGLIORATE TECNICHE DIAGNOSTICHE,CI HA PERMESSO IN TALE PATOLOGIA DI DOCUMENTARE : -LE ALTERAZIONI MACROSCOPICHE DELLA MUCOSA E BRONCHI -LE ALTERAZIONI MACROSCOPICHE DELLE SECREZIONI -LE ALTERAZIONI CITOLOGICHE MEDIANTE IL BAL,IL BRUSHING E LA BIOPSIA -L’ISOLAMENTO DEI MICRORGANISMI RESPONSABILI DELLE RIACUTIZZAZIONI COL BAL E IL BRONCOASPIRATO -LE CORRELAZIONI CITOLOGICO FUNZIONALI NELLA BPCO -LE CORRELAZIONI TRA DANNO CITOLOGICO E L’IPERTENSIONE POLMONARE MEDIANTE IL BRUSHING E L’ECOCARDIOGRAFIA -LE CORRELAZIONI TRA DANNO CITOLOGICO E LE ARITMIE CARDIACHE NEI VARI STADI DELLA BPCO. TANTO E’ STATO FATTO , MA ANCORA MOLTO SI DOVRA’ FARE PER CERCARE SEMPRE PIU’ , DAL PUNTO DI VISTA STRUMENTALE E DIAGNOSTICO DI POTER AVERE UNA SIGNIFICATIVA RIDUZIONE DELLA MORTALITA’ E OSPEDALIZZAZIONE IN QUESTI PAZIENTI AFFETTI DA TALE PATOLOGIA. &825(32/021$5(&521,&2(9(172&267$17(" Il cuore polmonare cronico e’ caratterizzato da un impegno del cuore destro con ipertrofia del ventricolo destro e successivamente dilatazione dello stesso ventricolo in conseguenza di un aumento della pressione polmonare a causa di malattie broncopolmonari croniche che comportano alterazioni anatomiche e funzionali delle basse vie respiratorie e del parenchima polmonare o per alterazioni primitive del sistema vascolare polmonare. L’incidenza del Cuore Polmonare Cronico e’ molto piu’ elevata di quanto comunemente si pensi proprio per il notevole incremento delle malattie broncopolmonari croniche che provocano ipertensione polmonare che per molti anni rimane latente e quindi non identificata e non diagnosticata. Il Cuore Polmonare Cronico non e’ certamente un evento costante nei pz. Con BPCO o enfisematosi, ma rappresenta circa il 5-10% di tutte le cardiopatie croniche ed in particolare e’ presente nel 20-30% dei pz con scompenso cardiaco cronico. Le cause del cuore polmonare cronico sono molteplici e vanno dalle malattie vascolari polmonari croniche,alle malattie broncopolmonari croniche, alle patologie della gabbia toracica e dei muscoli respiratori che provocano ipoventilazione alveolare. Perche’ si sviluppi il Cuore Polmonare Cronico e’ necessaria una pressione polmonare media sup.a 20mmhg a riposo e a 30 mmhg dopo sforzo. Ecco perche’ per molto anni l’ipertensione polmonare rimane latente e si manifesta solo dopo sforzo e quindi va ricercata attraverso I test cardiorespiratori da sforzo o attraverso una ecocardiografia eseguita dopo sforzo,indagini strumentali, che consentono di slatentizzare una ipertensione polmonare in fase iniziale, fase in cui attraverso interventi terapeutici adeguati si puo’ arrestare o rallentare l’evoluzione della ipertensione stessa limitandone I danni cardiaci anche attraverso una corretta terapia della malattia broncopolmonare di base. /$5,$%,/,7$=,21(5(63,5$725,$ I soggetti affetti da BPCO tendono generalmente a ridurre progressivamente la loro attività fisica, in rapporto all’insorgenza della dispnea con conseguente decondizionamento fisico e quindi, in ultima analisi, ulteriore peggioramento della dispnea stessa. L’instaurarsi di questo circolo vizioso comporta un rapido scadimento delle condizioni generali del soggetto tale da non consentirgli di attendere alle più semplici e comuni attività quotidiane. Pertanto programmi di riabilitazione vengono ormai comunemente accettati ed affiancati alla terapia medica nel tentativo di garantire al paziente una buona qualità di vita. 'HILQL]LRQH L’American Thoracic Society (ATS) definisce la riabilitazione respiratoria nella maniera seguente: “arte della pratica medica che attraverso un programma multidisciplinare ed individualizzato, grazie ad accurati procedimenti diagnostici, terapeutici e di supporto emotivo ed educazionale, stabilizzi o faccia regredire sia la fisiopatologia che la psicopatologia delle malattie polmonari e cerchi di riportare il paziente al suo più alto livello possibile di capacità funzionale consentito dal suo handicap respiratorio e dalla sua situazione globale”. Questa definizione ben evidenzia gli aspetti fondamentali della riabilitazione respiratoria, cioè la personalizzazione e la multidisciplinarietà del programma di trattamento e delinea gli obiettivi perseguiti: il reinserimento del paziente nel proprio ambito sociofamiliare nelle condizioni clinico-funzionali migliori possibili e la promozione di una gestione ottimale della malattia mediante un programma educazionale rivolto al paziente ed ai familiari. Secondo la definizione dell’European Respiratory Society (ERS): “La riabilitazione respiratoria ha lo scopo di recuperare i pazienti ad uno stile di vita indipendente produttivo e soddisfacente e di impedire l’ulteriore deterioramento clinico compatibile con lo stato di malattia”. Con questa definizione viene messo in evidenza un altro aspetto importante della riabilitazione respiratoria, cioè la possibilità di intervenire sulla storia naturale della malattia. Sul tema della riabilitazione respiratoria esiste una grande quantità di letteratura. Attraverso i lavori pubblicati e vagliati criticamente da un comitato scientifico è stato approntato un programma di guida (GOLD). In base all’importanza dei risultati conseguiti, secondo le linee guida GOLD si possono individuare 3 livelli indicati con le lettere dell’alfabeto: $ ODIRQWHqUDSSUHVHQWDWDGDVWXGLUDQGRPL]]DWLFRQWUROODWLHOHYDWRQXPHURGLVWXGL % ODIRQWHqUDSSUHVHQWDWDGDVWXGLUDQGRPL]]DWLFRQWUROODWLVFDUVRQXPHURGLVWXGL & ODIRQWHqUDSSUHVHQWDWDGDXQJUXSSRGLHVSHUWL Possiamo quindi classificare con evidenza scientifica $ i componenti dei programmi riabilitativi comprendenti: 1) l’ottimizzazione della terapia medica 2) l’abolizione del fumo 3) allenamento fisico generale 4) ossigenoterapia a lungo termine 1) 2) 3) 4) 5) Possiamo classificare come evidenza scientifica % programmi comprendenti: fisioterapia toracica allenamento dei muscoli respiratori allenamento degli arti superiori riposo dei muscoli respiratori nutrizione Classifichiamo, invece, come evidenza scientifica & programmi comprendenti: 1) educazione 2) coordinazione respiratoria 3) terapia occupazionale 4) supporto psico-sociale 2ELHWWLYLGHOODULDELOLWD]LRQH Gli obiettivi della riabilitazione possono così essere schematizzati: 1) riduzione dei sintomi della malattia, in particolare della dispnea 2) miglioramento della prognosi 3) migliore benessere psico-fisico e quindi riduzione della disabilità e del consumo di risorse mediche 4) migliore qualità di vita dei pazienti. 6FHOWDGHLFDQGLGDWLDOODULDELOLWD]LRQH Prima di intraprendere un programma di riabilitazione è necessario valutare il grado di severità della malattia. Le BPCO sono considerate, più che malattie d’organo, patologie sistemiche quindi bisognerà procedere ad un’attenta valutazione della funzionalità respiratoria respiratoria, dello stato nutrizionale, della forza muscolare e della capacità di esecuzione degli esercizi fisici. I candidati ideali da ammettere ad un programma di riabilitazione respiratoria sono soggetti con VEMS compreso tra 40 e 60% del teorico (valori inferiori non consentirebbero un allenamento adeguato) che presentano debolezza muscolare, marcata dispnea da sforzo e scarsa qualità di vita. Per quanto riguarda l’età non vi sono particolari controindicazioni. Si è constatato, infatti, che anche ultranovantenni sono, talvolta, in grado di eseguire esercizi ad alta intensità. L’unica vera controindicazione alla riabilitazione respiratoria è rappresentata dalla scarsa compliance dei pazienti. Nello studio di Goldstein i motivi di esclusione erano rappresentati dalle malattie gravi coesistenti, dalla persistenza dell’abitudine al fumo, dall’eccessiva lontananza dall’ospedale, dalle barriere linguistiche dalla compromissione cognitiva, dai problemi socioeconomici o da una notevole compromissione psicomotoria. Le indagini fondamentali, ai fini di un’opportuna selezione dei pazienti sono: 1) spirometria 2) E.G.A. 3) Rx torace 4) valutazione della tolleranza all’esercizio fisico (test cardiorespiratorio ergometrico e test del cammino dei 6 minuti) 5) valutazione della forza muscolare, MIP e MEP, test di resistenza dei muscoli degli arti superiori ed inferiori 6) valutazione della dispnea mediante questionari tipo scala di Borg, scala MRC 7) valutazione della qualità di vita mediante appositi questionari tipo SIP, CRDQ In generale, un programma riabilitativo, dovrà prevedere: 1) riallenamento allo sforzo 2) allenamento specifico dei muscoli respiratori 3) disostruzione bronchiale 4) coordinazione respiratoria 5) terapia educazionale 6) supporto nutrizionale 7) supporto psicologico $OOHQDPHQWRJHQHUDOHDOORVIRU]R I pazienti con BPCO di grado severo presentano sempre una ridotta capacità lavorativa evidenziabile mediante esecuzione di un test da sforzo incrementale che documenterà diminuzione del consumo massimo di ossigeno (VO2MAX). La dispnea è il sintomo indicativo di questa limitazione ed è legata infatti, ad una discrepanza fra l’aumento della richiesta ventilatoria (per peggioramento degli scambi gassosi) e la ridotta capacità ventilatoria secondaria a modificazioni della meccanica respiratoria: limitazione espiratoria, per riduzione del ritorno elastico polmonare e per aumento delle resistenze delle vie aeree con conseguente incremento del volume polmonare di fine espirazione, che aumenta, a sua volta, il lavoro respiratorio poiché le fibre muscolari si contraggono in una porzione più sfavorevole del rapporto lunghezza-tensione. La sensazione spiacevole di dispnea comporta una limitazione da parte del paziente dell’attività fisica con conseguente decondizionamento dei muscoli scheletrici e quindi insorgenza della dispnea a carichi di lavoro sempre più piccoli. Tutto ciò causa al paziente uno stato di depressione e ansietà. Pertanto l’obiettivo prioritario dell’allenamento allo sforzo diventa l’interruzione di questa spirale negativa. Il paziente acquisisce una maggiore tolleranza allo sforzo e ottiene un miglioramento dei parametri cardiorespiratori e della sua condizione psicologica. La costante presenza del personale medico e paramedico rassicura il paziente che riesce così a tollerare sforzi sempre crescenti liberandosi dalle sue paure. Gli effetti benefici dell’esercizio fisico possono così riassumersi: • prevenzione della mineralizzazione ossea • aumento dello spessore e della compressibilità delle cartilagini articolari • incremento del metabolismo aerobio muscolare • incremento della portata cardiaca e riduzione della frequenza cardiaca a riposo e dopo sforzo • incremento dell’estrazione periferica d’ossigeno • riduzione della ventilazione per un carico standard • incremento della VO2MAX (ridotta dipendenza dal metabolismo anaerobio). Vanno esclusi dal programma riabilitativo pazienti con insufficienza respiratoria severa, ostruzione vascolare polmonare cronica con scarsa tolleranza a sforzi anche di minima entità, pazienti con grave insufficienza cardiaca manifesta, con incremento della pressione polmonare capillare e scarso adattamento della parete cardiaca. I criteri di esclusione possono così schematizzarsi: • enfisema e fibrosi polmonare di grado severo con grave insufficienza respiratoria (PO2 < 50, PCO2 > 60 mmHg) • ostruzione vascolare acuta o cronica con IAP grave • comparsa di grave ipossiemia e ipercapnia con scarsa tolleranza a sforzi lievi • insufficienza cardiaca manifesta • turbe del ritmo ventricolari • angina a riposo • comparsa, sotto sforzo, di turbe del ritmo, inversione della T, rialzi eccessivi della PAS (280 mmHg fino a 50 anni) e > 250 mmHg (oltre i 50 anni) • ipertensione arteriosa sistolica a riposo superiore a 210 mmHg I pazienti ideali da includere sono quindi soggetti affetti da BPCO in fase di stabilizzazione clinica, di età inferiore ai 60 anni, ben motivati psicologicamente. Nel quadro seguente vengono riassunti gli effetti del WUDLQLQJ sui soggetti sani: • aumento della ventilazione/minuto per incremento della forza e della endurance dei muscoli respiratori • aumento della soglia anaerobica • aumento della portata cardiaca • diminuzione della frequenza cardiaca • • • aumento della differenza artero-venosa di O2 incremento della rete capillare e della concentrazione di mioglobina incremento dei mitocondri e della concentrazione di glicogeno • • • • • • • • • • • I risultati del training in pazienti con handicap respiratorio sono rappresentati da: riduzione della dispnea riduzione della tosse e dell’espettorato miglioramento della qualità del sonno diminuzione della frequenza cardiaca, aumento della differenza artero-venosa di O2 diminuzione della pressione arteriosa polmonare diminuzione della Pas lievi variazioni dei parametri spirometrici (<Fr >Vc <CFR) riduzione della ventilazione ad un lavoro submassimale incremento della PaO2 a riposo incremento del VO2MAX e del VO2SL diminuzione del VO2 per un lavoro standard Gli esercizi possono essere “liberi” (marcia, jogging, corsa, nuoto, ciclismo) o eseguiti in palestra (cyclette, tapis roulant). I primi sono più graditi al paziente, interessano più gruppi muscolari, sono praticabili a domicilio, ma di difficile monitoraggio; i secondi, meno graditi al paziente, interessano muscoli specifici, sono praticabili in ospedale e possono essere monitorizzati. Per quanto attiene al protocollo di riallenamento allo sforzo, uno schema seguito è il seguente: • Durata: 2 settimane • Frequenza: 3/5 sedute settimanali • Modalità: 30’ al dì continuo o intermittente (10’x3 ovvero 15’x2) • Intensità: fra il 60 e il 90% della riserva cardiaca massima con monitoraggio ogni 60 secondi • Criterio di incremento: caduta della Fc sotto la soglia del 60% della Fc max • Modalità di incremento: incremento del carico di lavoro e riduzione dei periodi di riposo. Attualmente l’allenamento allo sforzo viene considerato il cardine della riabilitazione, pur non modificando sostanzialmente la funzione respiratoria di base, né l’efficacia degli scambi respiratori, migliora la capacità aerobica riducendo la dispnea, aumenta la capacità e la facilità a compiere le più semplici attività quotidiane. $OOHQDPHQWRGHLPXVFROLUHVSLUDWRUL Il potenziamento dei muscoli respiratori riduce la dispnea e migliora la tolleranza all’esercizio fisico. Le indicazioni sono limitate a: 1. pazienti con BPCO moderata, con ridotta tolleranza all’esercizio fisico per debolezza muscolare 2. pazienti con lesione midollare alta 3. pazienti in preparazione all’intervento chirurgico (addominale o toracico) 4. nello svezzamento della ventilazione meccanica. Le modalità di allenamento sono rappresentate dall’iperventilazione isocapnica (di non facile realizzazione nella pratica) e dalla respirazione contro resistenza mediante apparecchiature portatili facilmente reperibili sul mercato. La posologia della respirazione contro resistenze deve poter sviluppare alla bocca una pressione pari al 50/60% delle MIP per 15’ con 2/4 sessioni giornaliere per 5 o 6 giorni alla settimana per un periodo non inferiore a 8 settimane. I risultati degli studi pubblicati circa questo tipo di allenamento sono discordanti e, in ogni caso, si raccomanda questa pratica in pazienti opportunamente selezionati. $OOHQDPHQWRGHJOLDUWLLQIHULRUL L’allenamento degli arti inferiori è incluso in tutti i programmi di riabilitazione. Un metodo per l’allenamento delle gambe può essere l’esecuzione di esercizi di intensità pari al 60% della capacità di lavoro, aumentando il carico ogni 5 sessioni secondo la tolleranza del paziente (monitorizzando sempre la frequenza cardiaca e la dispnea) dopo 20/30’ di lavoro submassimale. L’allenamento comprenderà almeno 24 sessioni. Le evidenze scientifiche indicano l’applicazione di questi programmi ai pazienti affetti da BPCO. I benefici sono dati dai miglioramenti della fisiologia e della psicologia dei pazienti; la funzione polmonare non migliora, ma migliorano la disabilità e la tolleranza all’esercizio fisico dei muscoli della deambulazione. Tuttora, non sono state ancora definite linee guida prescrittive a tal proposito. $OOHQDPHQWRGHJOLDUWLVXSHULRUL Numerosi studi dimostrano l’utilità dei programmi di allenamento degli arti superiori nei pazienti con BPCO. Questi esercizi possono essere eseguiti con ergometri a braccia o con esercizi delle braccia non sostenute. Nel primo caso gli esercizi dovranno essere di intensità pari al 60% della massima capacità tollerata in corso di prova da sforzo su ergometro a manovella, il carico di lavoro dovrà aumentare ogni 5 sessioni secondo la tolleranza del soggetto e l’allenamento dovrà avere una durata massima di circa 30’ per 24 sessioni sotto monitoraggio di dispnea e frequenza cardiaca. Per quanto riguarda l’allenamento a braccia non sostenute si potranno eseguire esercizi di sollevamento delle spalle della durata di circa 2’ con frequenza pari a quella respiratoria e riposo di 2’ ripetendo la sequenza fino ad un massimo di 32’ secondo la tolleranza del paziente. Il carico si potrà aumentare di 250 g ogni 5 sessioni per un totale di 24 sessioni. L’allenamento degli arti superiori dovrebbe essere incluso nei programmi di riabilitazione dei pazienti con BPCO. &RRUGLQD]LRQHUHVSLUDWRULD Quando parliamo di rieducazione respiratoria ci riferiamo a tecniche largamente diffuse nella pratica. L’efficacia di questa tecnica è rappresentata da: 1) aumento dei flussi espiratori 2) riduzione del lavoro respiratorio 3) omogenea distribuzione della ventilazione 4) miglioramento dei parametri emogasanalitici 5) incremento della tolleranza allo sforzo Soggettivamente il paziente riferisce riduzione della dispnea e un maggior senso di benessere. Le tecniche comprendono la respirazione a labbra socchiuse e la respirazione diaframmatici. Con la respirazione a labbra socchiuse si determina un incremento delle resistenze a livello della bocca e quindi un incremento pressorio a livello alveolare che ritarda il collasso dinamico delle vie aeree intraparenchimali. In ultima analisi si avrà una diminuzione della frequenza respiratoria ed un aumento del Vt. Le tecniche di rieducazione diaframmatica vengono generalmente procedute da quelle finalizzate alla disostruzione bronchiale mediante inalazione di broncodilatatori, il drenaggio posturale e la tosse assistita. Il tono diaframmatico e quindi la sua funzionalità possono esser epotenziati con esercizi contro resistenze; a tale scopo possono essere sufficienti dei semplici sacchetti di sabbia di peso diverso o si può utilizzare il lettino frenocinesico di Maccagno. L’uso di queste metodiche è diffuso ma l’efficacia reale è stata valutata solo in studi per acuti, benefici sono stati evidenziati in pazienti con BPCO lieve e senza insufficienza respiratoria. )LVLRWHUDSLDWRUDFLFD La fisioterapia toracica comprende tecniche finalizzate alla disostruzione bronchiale, cioè all’espulsione di quelle secrezioni ristagnanti che favoriscono l’impianto di germi con conseguenti complicanze infettive. La disostruzione bronchiale può essere facilitata dalla fluidificazione delle secrezioni bronchiali mediante aerosolterapia. Il paziente deve poi essere sottoposto a drenaggio posturale per circa 20’. Tale tecnica consiste nel posizionare il soggetto in modo tale da verticalizzare il bronco intasato così che le secrezioni possano essere convogliate verso i bronchi di maggior calibro e quindi eliminate mediante la tosse guidata (qualora il riflesso della tosse sia ancora presente ed efficace) o mediante la tosse assistita (qualora il riflesso sia inefficace). Il drenaggio si avvale poi di manovre quali la vibrazione, la percussione e le successioni che facilitano il distacco delle secrezioni adese ai bronchi. Le manovre di disostruzione bronchiale sono utili nel caso di pazienti che presentano secrezioni abbondanti. Non è stato dimostrato comunque, finora, un miglioramento rilevante dei parametri spirometrici né una modificazione delle caratteristiche dell’escreato o dei gas ematici. Gli stessi risultati, se non addirittura superiori, si possono ottenere ricorrendo a tecniche più moderne e meno indaginose quali l’ELTOGOL o il FLUTTER. L’ELTOGOL (EXPIRATION LENTA TOTAL GLOTTIS OUVERT EN DECUBITUS LATERALE) consiste in manovre di espirazione prolungata fino al volume residuo, eseguite a glottide costantemente aperta in decubito laterale. Il paziente viene posizionato su un fianco con il lato da drenare posto in posizione più declive, lo si farà inspirare con il naso e quindi espirare lentamente fino a raggiungere il volume residuo, a bocca aperta e quindi a glottide aperta. Il flutter è un piccolo strumento a forma di pipa contenente una biglia metallica; espirando attraverso di esso si ottiene l’oscillazione della biglia che rimanda delle vibrazioni alla parete bronchiale consentendo il distacco delle secrezioni e determinando un effetto PEP responsabile di un incremento dei volumi polmonari e, conseguentemente, di una distensione delle vie aeree per trazione radiale. La letteratura scientifica, a tal proposito, suggerisce l’impiego della fisioterapia toracica nei casi di pazienti “ipersecretivi cronici” candidati ad intervento chirurgico. &20321(17,('8&$=O21$/, Per prima cosa bisognerà incoraggiare il paziente affinché partecipi attivamente e collabori pienamente al processo di riabilitazione. In un primo momento il paziente verrà edotto circa la fisiopatologia della malattia e le strategie terapeutiche ottimizzando l'utilizzo dei farmaci (particolarmente degli spray), le capacità di autogestione, le tecniche di fisioterapia, il dominio dei sintomi dello stress e dell'ansia, la difesa dagli irritanti ambientali, l'ossigenoterapia, l'abolizione del fumo, la sessualità, i viaggi e la nutrizione. ,17(59(17,36,&262&,$/, La mortalità dei pazienti affetti da BPCO è molto condizionata dal distress psicologico complessivo e dalla difficoltà ad affrontare opportunamente la patologia da parte di questi pazienti Pertanto molti centri di riabilitazione affiancano, nei loro programmi, l'allenamento all'esercizio fisico, interventi di tipo psicosociali e comportamentali finalizzati a contenere l'ansia e la depressione. Vengono infatti insegnati al paziente tecniche di rilassamento (yoga, meditazione trascendentale) educandolo così ad affrontare problematiche importanti come quelle sessuali e dei rapporti con la famiglia e l'ambiente lavorativo. 1875,=,21( Lo stato nutrizionale del paziente affetto da BPCO ne influenza sicuramente la storia naturale. Il peso corporeo ne condiziona la sopravvivenza. Il problema della magrezza può essere affrontato mediante un intervento nutrizionale adeguato. Una massa corporea inferiore riduce infatti la capacità aerobica del paziente. Una massa corporea aumentata invece incide negativamente nella sindrome da apnea notturna. In questi casi va quindi instaurato un regime dietetico ipocalorico. Pertanto programmi nutrizionali adeguati devono essere inclusi in stage riabilitativi in casi selezionati. ',631($ Certamente tra gli obiettivi più importanti della riabilitazione respiratoria vi è quello di prevenire o di ridurre la dispnea e quindi migliorare la qualità di vita del paz,. Questo effetto benefico è da attribuirsi ad una migliorata performance di esercizio legata ad una maggiore efficienza dei movimenti, ad una ridotta ventilazione in ultima analisi ad una "desensibilizzazione" nei confronti della percezione della dispnea per vari gradi di esercizio. Acquista quindi, grande significato il grado di dispnea. Lo stato di benessere dei pazienti sintomatici viene meglio predetto dal "punteggio di dispnea" più che dalle comuni misurazioni dei parametri fisiologici. Per poter quantificare la dispnea e lo stato generale di salute del paziente sono impiegati metodi psicofìsici e scale cliniche che si basano principalmente sull'intensità dell'esercizio fisico capace di innescare la dispnea. Comunemente ci si avvale della scala di Borg modificata che consente di quantificare la dispnea per carico di lavoro. Si tratta di una scala lineare di 10 punti corrispondenti a termini descrittivi ai quali il paziente è tenuto a dare risposte quanto più obiettive possibili. Questa scala ha mostrato notevole correlazione con la VAS, con la ventilazione minuto e con la VO2 in corso di esercizio. La VAS (Visual Analogy Scale) è rappresentata da una linea, generalmente di 100 cm. Di lunghezza, alle cui estremità sono indicate delle sensazioni antitetiche definite con frasi descrittive e succinte delle sensazioni a vari punti lungo la sua lunghezza. Si parte così da un punto di "Assenza di dispnea" fino ad arrivare alla "peggiore dispnea immaginabile" attraverso intermedi progressivi peggioramenti. ) 0,685(,1',5(77('(//$',631($ Mohler ha formulato un questionario che mette in rilievo le tre componenti che più incidono sulla dispnea: 1 - alterazione funzionale (il grado di difficoltà respiratoria avvertita dal paziente nelle attività quotidiane) 2 - la grandezza dello sforzo (la percezione di fatica nel compiere un lavoro) 3 - l'ampiezza o magnitudine dello sforzo (che origina dispnea). Il BDI (Baseline Dyspnea Index) evidenzia le limitazioni che l'insorgenza di dispnea determina nelle varie attività fisiche). 0,685(',+$1',&$3 I questionari relativi al grado di qualità di vita del paziente valutano le limitazioni nello svolgimento delle comuni attività quotidiane. Il St.George’s Respiratory Questionnaire è un test autosomministrato ai pazienti comprendente 53 domande circa i sintomi, l'attività fisica e i risvolti della malattia sulla vita quotidiana. La riproducibilità di questo test nei pazienti affetti da BPCO è assai elevata. Il Chronic Respiratory disease Questionnaire comprende 20 domande poste da un intervistatore relative alla dispnea, la fatica, le funzioni emozionali e la padronanza del proprio respiro. Questo test presenta una elevata riproducibilità. Punteggi base nei test relativi alla qualità di vita si accompagnano a una maggiore incidenza di ricoveri ospedalieri, al maggiore impiego di risorse sanitarie indipendentemente dalle misure fisiologiche e dalla severità della malattia. 25*$1,==$=,21( La riabilitazione è un lavoro di équipe che unisce varie professionalità che operano in parallelo. Ciascuna figura valuta il paziente durante il trattamento e riporta i progressi del paziente, le eventuali problematiche ed i progetti agli altri membri in riunioni periodiche. Il direttore medico è rappresentato da uno specialista pneumologo esperto in fisiopatologia respiratoria che valuta il paziente formulando un programma di interventi supervisionandolo e valutando gli aspetti clinici del paziente. Il coordinatore è rappresentato dal terapista della riabilitazione che esegue il programma, coordina il team e cura gli aspetti amministrativi. L’infermiere partecipa alla gestione della terapia medica, della ventiloterapia, dell'ossigenoterapia curandone gli aspetti educazionali relativi al paziente e alla famiglia. Lo psicologo ha un ruolo fondamentale ai fini di un buon esito del programma riabilitativo. Egli valuta il paziente sul piano cognitivo e comportamentale e svolge attività di sostegno diretto al singolo paziente o a gruppi omogenei di pazienti. Il dietista valuta lo stato nutrizionale e prescrive la dieta più appropriata. L’assistente sociale studia le possibilità di reinserimento del paziente nel contesto familiare e lavorativo. Per quanto riguarda le modalità di attuazione dei programmi di riabilitazione, essi possono essere svolti in regime di degenza, di ricovero in day-hospital o ancora, in ambiente domiciliare o ambulatoriale. In regime di ricovero ordinario o di UTIR vengono trattati pazienti con scarsa autonomia, con patologia instabile che necessitano di un monitoraggio continuo e di interventi terapeutici complessi. In regime di ricovero in day-hospital vengono trattati pazienti con patologie meno severe deambulanti che continuano a svolgere la loro attività lavorativa e necessitano di un monitoraggio periodico. Al proprio domicilio continuano ad essere trattati pazienti già sottoposti in precedenza ad interventi riabilitativi in regime di ricovero in degenza o ambulatoriale. In regime ambulatoriale vengono erogate prestazioni fìsiokinesiterapiche (drenaggio posturale, riallenamento dei muscoli respiratori). Da quanto finora detto si evince che la riabilitazione respiratoria non coincide con la fisioterapia che ne rappresenta solo un aspetto, essa è caratterizzata dalla multidisciplinarietà e dalla complessità di interventi. Pertanto gli interventi sono eseguibili solo in regime di degenza ordinaria o di day-hospital. /('(6$785$=,21,1277851(48$/,0$5.(56',6(9(5,7$¶ CON IL TERMINE DI “OVERLAP SINDROME” SI IDENTIFICA L’ASSOCIAZIONE DI UNA SINDROME DELLE APNEE OSTRUTTIVE CON UN ALTRA PATOLOGIA RESPIRATORIA , IN GENERE LA BPCO, MA PIU’ SPORADICAMENTE LA MUCOVISCIDOSI E LA FIBROSI POLMONARE. LA BPCO PUO’ ESSERE CAUSA DI ALTERAZIONI SPECIFICHE DEL SONNO CHE SI PRESENTANO IN GRADO VARIABILE NEI SINGOLI PAZIENTI. IL SONNO SI ACCOMPAGNA , ANCHE NEI SOGGETTI NORMALI, AD UNA RIDUZIONE DEL TONO MUSCOLARE CHE E’ PROPORZIONALE ALLA PROFONDITA’ DEL SONNO ED AD UNA RIDUZIONE DEL METABOLISMO CON UN RIAGGIUSTAMENTO DEL CONTROLLO OMEOSTATICO DELLA VENTILAZIONE A VALORI LEGGERMENTE INFERIORI RISPETTO A QUELLI DELLA VEGLIA. TUTTI I PAZIENTI CON BPCO PRESENTANO UN CERTO GRADO DI ALTERAZIONE DELLA MECCANICA VENTILATORIA E DELLO SCAMBIO DEI GAS. IL SONNO ESACERBA QUESTI PROBLEMI , CHE GIUNGONO IN GENERE A RILEVANZA CLINICA QUANDO COMPAIONO EPISODI DI DESATURAZIONE NOTTURNA. I MECCANISMI PRINCIPALI CON CUI IL SONNO PROVOCA LA COMPARSA DI DESATURAZIONE DI O2 SONO :,329(17,/$=,21( ( 5,'8=,21( '(//$ &$3$&,7$¶ )81=,21$/(5(6,'8$ 1)IPOVENTILAZIONE L’ADDORMENTAMENTO CAUSA UNA RIDUZIONE DELLA VENTILAZIONE ALVEOLARE DI CIRCA 1 LITRO/MINUTO RISPETTO AI VALORI DI VEGLIA A RIPOSO. DURANTE LA FASE REM , SPECIE IN COINCIDENZA CON I “ BURSTS” DI MOVIMENTI OCULARI, SI ASSISTE AD UNA RIDUZIONE DEL TONO DEI MUSCOLI INTERCOSTALI ED ACCESSORI, CHE LASCIANO AL DIAFRAMMA, SPESSO IN CONDIZIONI MECCANICAMENTE SFAVOREVOLI PERCHE’ APPIATTITO DALL’IPERINSUFFLAZIONE, IL COMPITO DI SOSTITUIRE IL LORO APPORTO ALLA VENTILAZIONE. SI HA QUINDI UNA RIDUZIONE DEL VOLUME CORRENTE E DELLA FREQUENZA RESPIRATORIA, RILEVABILE ANCHE NEI SOGGETTI NORMALI, MA CHE PONE A MAGGIOR RISCHIO I SOGGETTI CON BPCO SIA PER LA POSIZIONE SPESSO PIU’ SFAVOREVOLE SULLA CURVA DI DISSOCIAZIONE OSSIEMOGLOBINICA SIA PER LA MAGGIOR DIPENDENZA DALLA COMPONENTE MUSCOLARE ACCESSORIA. 2)RIDUZIONE DELLA CAPACITA’ FUNZIONALE RESIDUA NEI SOGGETTI CON BPCO LA CAPACITA’ FUNZIONALE RESIDUA AUMENTA IN CONSEGUENZA DEL RIDOTTO RITORNO ELASTICO DEL POLMONE. NE DERIVA CHE UNA QUOTA ELEVATA DI ALVEOLI SI TROVA PIU’ VICINO AL VOLUME DI CHIUSURA DI QUANTO SI OSSERVA NEI SOGGETTI NORMALI. A SUA VOLTA IL VOLUME DI CHIUSURA SI RIDUCE CON L’ETA’ E CON LA POSIZIONE SUPINA E NEI PAZIENTI CON BPCO LE ALTERAZIONI DEL SURFATTANTE RENDONO SPESSO L’ALVEOLO PIU’ COLLASSABILE. QUANDO CON LA FASE REM L’IPOTONIA MUSCOLARE PRODUCE UN’ULTERIORE RIDUZIONE DELLA CAPACITA’ FUNZIONALE RESIDUA, UNA QUOTA SIGNIFICATIVA DI ALVEOLI PUO’ SCENDERE AL DI SOTTO DEL VOLUME DI CHIUSURA, ANCHE A CAUSA DELL’APPIATTIMENTO DEL DIAFRAMMA,CHE NE SFAVORISCE LA MECCANICA ED AUMENTA L’EFFETTO RELATIVO DELL’IPOTONIA DEI MUSCOLI ACCESSORI CAUSANDO GLI EFFETTI CHE VERRANNO DESCRITTI SUCCESSIVAMENTE: -ALTERAZIONI DI RAPPORTO V/Q -ANOMALIE NEL CONTROLLO DELLA VENTILAZIONE ,ALCUNI LAVORI EFFETTUATI ALL’INIZIO DEL DECENNIO 1980-90 HANNO EVIDENZIATO CHE UNA RIDOTTA RISPOSTA ALL’IPERCAPNIA PREDISPONE MAGGIORMENTE I PAZIENTI CON BPCO A DESATURAZIONI DURANTE IL SONNO. -ACCUMULO DI SECREZIONI:L’ATTENUAZIONE DEL RIFLESSO DELLA TOSSE E DELLA CLEARANCE MUCO-CILIARE DURANTE IL SONNO FAVORISCE LA FORMAZIONE DI MICROATELETTASIE E CONTRIBUISCE ALLA MALDISTRIBUZIONE DELLA VENTILAZIONE. -AUMENTO DELLE RESISTENZE DELLE PRIME VIE AEREE: CON IL SONNO SCOMPARE LA PRONTA RISPOSTA ALL’AUMENTO DEI CARICHI RESISTIVI DELLE PRIME VIE AEREE CHE SI HA DURANTE LA VEGLI A E L’IPOTONIA MUSCOLARE PROVOCA,DI CONTRO, UN BRUSCO AUMENTO DEL CARICO RESISTIVO PER LA RIDUZIONE DI DIMENSIONI DEL CALIBRO DELLE PRIME VIE AEREE. L’INTERVENTO DEL CONTROLLO CHEMORECETTORIALE APPORTA UNA SERIE DI MODIFICAZIONI RIFLESSE CHE CONSENTONO, NEL GIRO DI POCHI ATTI RESPIRATORI, DI RISTABILIRE UNA CONDIZIONE NORMALE; TUTTAVIA COME E’ GIA’ STATO DETTO IL CONTROLLO CHEMORECETTORIALE PUO’ ESSERE PARTICOLARMENTE TORPIDO IN ALCUNI SOGGETTI, AGGIUNGENDO COSI’ UN ULTERIORE MOTIVO DI IPOVENTILAZIONE. INFINE , UN INCREMENTO DELLE RESISTENZE DELLE VIE AEREE EXTRA-TORACICHE DI ENTITA’ PROPORZIONALE ALLO STADIO DI SONNO E’ STATO DIMOSTRATO IN SOGGETTI CON ENFISEMA POLMONARE. /$326,=,21('(//$7(5$3,$)$50$&2/2*,&$ Negli anziani le patologie respiratorie croniche sono una causa molto comune di disabilita’. Considerato pertanto il decorso cronico e l’esito invalidante, le patologie respiratorie croniche comportano costi economici elevati sia in termini di degenza ospedaliera sia in termini di invalidita’con notevoli esigenze assistenziali. Alla luce delle più recenti linee guida saranno illustrate le terapie più appropriate nelle patologie respiratorie croniche piu' frequenti come la BPCO, con enfisema polmonare e con frequenti riacutizzazioni e conseguente scompenso respiratorio ipossiemico ipercapnico e necessita' di ossigenoterapia domiciliare a lungo termine e saranno date al MMG le indicazioni che gli permetteranno di capire quando curare il proprio paziente a domicilio e quando invece c’è la necessità di ospedalizzarlo. ,/00*(/$*(67,21('(/3$=,(17(&21%3&2 L’organizzazione del lavoro in medicina generale è un aspetto di importanza riconosciuta e testimoniata dell’elevato numero degli studi che, anche in Italia, sono stati effettuati in proposito. Il carico di lavoro per i MMG che abbiano un numero elevato di assistiti è tale da renderlo difficoltoso, se non si adotta qualche accorgimento in grado di razionalizzarlo. Il MMG, vede soprattutto persone con cui ha un rapporto diretto, continuo e negoziale, lo specialista vede per lo più pazienti già selezionati, filtrati. Ciò premesso, l’approccio alle patologie croniche delle vie respiratorie , vede il MMG impegnato sia nella prevenzione che nella diagnostica e terapia delle stesse non solo nel proprio studio ma anche nella gestione del paziente domiciliare. E’ importante oggi valutare o meglio rivalutare il rapporto di collaborazione tra il MMG sia con lo specialista ambulatoriale che con i colleghi ospedalieri. Dalla stretta collaborazione tra MMG e specialista si potrà operare sul territorio in modo più efficace, rendendo tra l’altro l’accesso alle strutture ospedaliere specialistiche più selettivo. &855,&8/$ 3URI*LXVHSSH*LUELQR3UHVLGHQWHGHO&RUVR • Nato a Ficarra (ME) il 25/9/1948 /DXUHD in Medicina e Chirurgia (110/110 lode) Novembre 1972 a Messina 6SHFLDOL]]D]LRQL Tisiologia e Malattie Respiratorie (50/50 e lode) Messina 1975 Igiene Tecnica e Direzione Ospedaliera (50/50 e lode) Messina 1981 &DUULHUD • 1973 Borsista presso la Cattedra di Fisiopatologia Respiratoria dell’Università di Messina; • 1975 Assistente Ordinario presso la Cattedra di Fisiopatologia Respiratoria della Università di Messina; • 1976 Aiuto dell’Istituto di Tisiologia, Malattie Respiratorie e Fisiopatologia Respiratoria della Università di Messina; • 1977 Professore Incaricato di Fisiopatologia Respiratoria presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Messina • 1978 Professore Incaricato di Tisoiologia e Malattie Respiratorie presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia di Messina; • 1980 Professore Associato di Tisiologia e Malattie Respiratorie presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia di Messina • 1983 Direttore dell’Istituto di Tisiologia, Malattie Respiratorie e Fisopatologia Respiratoria della Università di Messina; • 1983 Direttore della Scuola di Specializzazione in Tisiologia e Malattie Respiratorie dell’Università di Messina; • 1983 Direttore della Scuola di Specializzazione in Fispatologia e Fisiokinesiterapia Respiratoria dell’Università di Messina; • 1986 Professore Ordinario di Malattie Respiratorie - Facoltà di Medicina e Chirurgia della Università di Messina; • 1991 Direttore della Scuola di Specializzazione (secondo le norme CEE) in Malattie dell’Apparato Respiratorio della Università di Messina; • 2001 Responsabile Sezione Malattie Respiratorie del Dipartimento Clinico Sperimentale di Medicina e Farmacologia $WWLYLWjGLGDWWLFD • 1975-76 Insegnamento di Broncologia Scuola di Specializzazione in Tisiologia Facoltà di Medicina e Chirurgia Università di Messina • 1977-78 Docente della Scuola di Specializzazione in Tisiologia e Malattie Respiratorie Facoltà di Medicina e Chirurgia della Università di Messina • 1977-78 Corsi ufficiali agli Studenti del secondo triennio di Fisiopatologia Respiratoria e di Tisiologia e Malattie Respiratorie dapprima come Professore Incaricato e successivamente in qualità di Professore Associato; • Dal 1977 Docente a Corsi di Formazione, Aggiornamento e di Educazione Medica Continua (oltre 200) • Dal 1983-84 Docente presso la Scuola di Specializzaione di Oncologia della Università di Messina • dal 1986 Corsi ufficiali per gli studenti del secondo triennio in qualità di Professore Ordinario di Malattie Respiratorie • 1990 Docente Scuola per Tecnici di Fisiokinesiterapia • 1996 Coordinatore Area VII nuova Tabella XVIII • 1998 Coordinatore Corso Integrato di Malattie dell’Apparato Cardiovascolare e Respiratorio • dal 1998 Docente presso le seguenti Scuole di Specializzazione: - Chirurgia Toracica - Medicina Fisica e Riabilitazione - Medicina Interna e Terapia Medica $WWLYLWj6FLHQWLILFD Su piano scientifico si è occupato prevalentemente di : • Broncologia clinica funzionale • Farmacologia clinica dell’apparato respiratorio • Aspetti immunologici della tubercolosi • Danno invalidante respiratorio da ambiente • Diagnostica funzionale respiratoria Autore di oltre 400 Pubblicazioni Scientifiche su Riviste Nazionali ed Internazionali, di 8 capitoli Capitoli Pneumologici nell'ambito di Trattati di Medicina Interna, Geriatria e Pneumologia. Ha partecipato in qualità di Relatore o Moderatore ad oltre 450 Convegni e Congressi a carattere Nazionale ed Internazionale. Ha organizzato numerose manifestazioni scientifiche, Corsi e Congressi tra cui quattro conferenze Internazionali sul danno respiratorio da ambiente. $WWLYLWj$VVLVWHQ]LDOH Ha svolto le attività assistenziali inerenti le qualifiche ricoperte. In particolare: • Dal 1977 ha diretto il Servizio di Broncologia Clinica e Funzionale dei Reparti Clinici dell’Istituto di Tisiologia e Malattie Respiratorie • Dal 1977 Responsailità Direttiva del Servizio di Fisiopatologia Respiratoria della Clinica Tisiologica, Malattie Respiratorie e Fisiopatologia Respiratoria del Policlinico Universitario di Messina • Dal 1977 Funzione Primariale conseguente all’incarico di Professore di Fisiopatologia Respiratoria • Dal 1978 Funzione Primariale conseguente all’Incarico di Professore di Tisiologia e Malattie Respiratorie • Dal 1986 ha organizzato, con Funzione Primariale, l’attività assistenziale dell’Istituto di Tisiologia e Malattie Respiratore con annesso Servizio di Fisiopatologia Respiratoria presso il Policlinico Universitario di Messina • Dal 1987 day–hospital pnemologico ed ambulatorio con afferrenza dei seguenti settori: - Broncologia - Fisiopatologia respiratoria - Fisiokinesiterapia respiratoria - Allergologia ed immunologia respiratoria - Laboratorio analisi - Profilassi antitubercolare • Dal 1998 attivazione di 10 posti letto di degenza ordinaria con afferenza dei medesimi settori ciitati • Dal 2001 istituzione di un Settore di Isolamento per le Malattie Polmonari contagiose • Dal 2002 istituzione di 2 posti letto di terapia sub-intensiva respiratoria ,QFDULFKL$FFDGHPLFL6FLHQWLILFLH6RFLHWDUL Società Italiana di Pneumologia Società Italiana di endoscopia Toracica Società Italiana di Medicina Respiratoria Accademia Peloritana dei Pericolanti New York Academy of Science Fellow dell’American College of Chest Physicians European Respiratory Society American Thoracic Society Associazione Italiana Informatica Medica Società ICAMM (Italian College of Applied Molecular Medicine) Socio Onorario dell’AISA (Associazione Italiana Studi sull’Asma) Mediterranean Thoracic Society Consiglio Direttivo della Società Italiana di Pneumologia Consiglio Direttivo della Società Italiana di Endoscopia Toracica Consiglio Direttivo Società Italiana di Medicina Respiratoria Consiglio Direttivo UIP (Unione Italiana per la Pneumologia) Governor del Capitolo Italiano dell'American College of Chest Physicians Presidente della Sezione Siciliana della Associazione Italiana Informatica Medica Segretario Regionale A.L.I.R. (Associazione per la lotta contro l’Insufficienza Respiratoria) Consiglio Direttivo del Collegio Docenti di Malattie Respiratorie Comitato esecutivo Syrian-Italian Association of Chest Diseases Delegato Nazionale Comitato Esecutivo della Mediterranean Thoracic Society 2003-2005 Presidente Società Italiana Medicina Respiratoria 2003-2005 Presidente della Mediterranean Thoracic Society Comitato Scientifico della Rivista Archivio Monadi per la Malattie Respiratorie Comitato Scientico della Rivista Occhio Clinico Advisory Board Monadi Archives for Chest Diseases Comitato Scientifico Centro Studi Medicina “Civitas Hippocratica” Comitato Scientifico della Rivista Giornale Italiano delle Malattie del Torace Comitato Scientifico della Rivista” IJCI” (International Journal of Clinical Investigation) Comitato Scientifico A.S.M.A. Comitato Editoriale dell’Edizione Italiana CHEST Comitato d’Onore dell’Alkmeon International Academy Commissione Regionale di Allergologia – Assessorato Regionale alla Sanità Sicilia Commissione Regionale di Ossigenoterapia – Assessorarato Regionale alla Sanità Sicilia 2QRULILFHQ]H Medaglia d’oro al Merito Scientifico “Carlo Forlanini”. Premio Anassilaos per la Ricerca 1998 5(/$725, 'RWW*HVXDOGR$JDWL IL DOTT.AGATI GESUALDO SI E’ LAUREATO IN MEDICINA E CHIRURGIA PRESSO L’UNIVERSITA’ DI MESSINA IL 06-12-1968,SI E’ ABILITATO ALL’ESERCIZIO PROFESSIONALE MEDICO CHIRURGO NELL’APRILE 1969. SI E’ ISCRITTO ALL’ORDINE PROVINCIALE DEI MEDICI DI REGGIO CALABRIA IL 04-06-1969. HA PRESTATO SERVIZIO DI UFFICIALE MEDICO DI COMPLEMENTO DAL GIUGNO 1969 AL GIUGNO 1970 CON SERVIZIO IN INFERMERIA PER ACUTI PER SEI MESI PRESSO IL BATTAGLIONE S.GIUSTO DI TRIESTE E IN OSPEDALE MILITARE DI CATANZARO ALTRI SEI MESI. HA PRESTATO SERVIZIO COME MEDICO CONDOTTO INTERNO NEL COMUNE DI REGGIO CALABRIA IN RIPETUTI PERIODI DAL 1970 AL 1974. HA SVOLTO DAL 1970 AL 1980 ATIVITA’ DI MEDICINA GENERALE CONVENZIONATA CON GLI ENTI ASSISTENZIALI. SI E’ SPECIALIZZATO IN MALATTIE DEL CUORE E DELLA CIRCOLAZIONE PRESSO L’UNIVERSITA’ DI CATANIA NEL DICEMBRE 1972. DAL 1972 HA SVOLTO ATTIVITA’ SPECIALISTICA LIBERO PROFESSIONALE DI CARDIOLOGIA. ASSISTENTE MEDICO PRESSO LA II° DIVISIONE DI PNEUMOTISIOLOGIA DELL’OSPEDALE MORELLI COME INCARICATO DAL 01-10-73 E DI RUOLO DAL MAGGIO 1975. SI E’ SPECIALIZZATO IN MALATTIE DELL’APPARATO RESPIRATORIO E TISIOLOGIA PRESSO L’UNVERSITA’ DI MESSINA NEL LUGLIO DEL 1976. AIUTO INCARICATO PRESSO LA II° DIVISIONE DI PNEUMOTISIOLOGIA DELL’OSPEDALE MORELLI DI REGGIO CALABRIA DAL 01-12-1979 AIUTO DI RUOLO DAL12-12-80. HA CONSEGITO L’IDONEITA’ NAZIONALE AD AIUTO DI PNEUMOLOGIA NELL’APRILE DEL 1979. DAL 1976 SVOLGE ATTIVITA’ SPECIALISTICA LIBERO PROFESSIONALE DI PNEUMOLOGIA. DAL 1980 SVOLGE ATTIVITA’ SPECIALISTICA DI CARDIOLOGIA CONVENZIONATA CON LA REGIONE CALABRIA E SEMPRE ATTIVITA’ SPECIALISTICA LIBERO PROFESSIONALE DI PNEUMOLOGIA. HA CONSEGUITO L’IDONEITA’ NAZIONALE A PRIMARIO DI PNEUMOLOGIA NEL MARZO DEL 1981. PRIMARIO INCARICATO DELLA II° DIVISIONE PNEUMOTISIOLOGIA DELL’OSPEDALE MORELLI DI REGGIO CALABRIA CON DELIBERA N°2521 DEL 14-07-1981 E DAL 1988 NELLA QUALIFICA DI PRIMARIO DI RUOLO DELLA II° DIVISIONE DI PNEUMOTISIOLOGIA DELLO STESSO OSPEDALE. HA CURATO LA TRASFORMAZIONE E L’ORGANIZZAZIONE DELLA II° DIVISIONE DI PNEUMOTISIOLOGIA CHE DA REPARTO STRETTAMENTE TISIOLOGICO SI E’ TRASFORMATO IN REPARTO PRETTAMENTE PNEUMOLOGICOIN SENSO LATO CON MALATI ACUTI,INCREMENTANDO NOTEVOLMENTE I RICOVERI. HA ATTIVATO NELLA DIVISIONE UN SETTORE DI FISIOPATOLOGIA RESPIRATORIA IN REGIME DI CONVENZIONAMENTO ESTERNO,UN SETTORE DI ALLERGOLOGIA RESPIRATORIA E DI ENDOSCOPIA BRONCHIALE. HA PARTECIPATO A VARI CONGRESSI NAZIONALI ED INTERNAZIONALI, A VARI CORSIE SEMINARI DI PNEUMOLOGIA,ALLERGOLOGIA RESPIRATORIA,FISIOPATOLOGIA RESPIRATORIA,IMMUNOLOGIA,ENDOSCOPIA BRONCHIALE PORTANDO SEMPRE IL CONTRIBUTO DEL PROPRIO GRUPPO CON VARI INTERVENTI E COMUNICAZIONI. HA INOLTRE ORGANIZZATO CONVEGNI SCIENTIFICI SU ARGOMENTI ATTINENTI IL CAMPO DI STUDIO RESPIRATORIO ED E’ STATO RELATORE IN DIVERSI CONVEGNI A.I.P.O. E IN CONVEGNI ORGANIZZATI DALLO STESSO OSPEDALE. HA DIVERSIFICATO LA PROPRIA ATTIVITA’ PRESSO VARIE STRUTTURE SANITARIE COME CONSULENTE DEL MINISTERO DI GRAZIA E GIUSTIZIA. HA ORGANIZZATO LA SEZIONE A.I.S.A. DI REGGIO CALABRIA, E’ ISCRITTO ALLA SOCIETA’ ITALIANA DI PNEUMOLOGIA ED ALLERGOLOGIA E DINOLTRE LA SUA ATTIVITA’ SCIENTIFICA SI E’ ESTRINSECATA IN PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE E CASISTICHE CHE INTERESSANO I VARI SETTORI DELLA PNEUMOLOGIA. E’ STATO SOCIO FONDATORE DELLA SEZIONE SICULO-CALABRA DELLA A.I.P.O., RICOPRENDO POI PER VARI ANNI LA CARICA DI VICE PRESIDENTE. E’ SOCIO DELLA SIMER E COMPONENTE EFFETTIVO DELLA FEDERAZIONE ITALIANA CONTRO LA TUBERCOLOSI E LE MALATTIE POLMONARI SOCIALI,E’ COMPONENTE DEL DIRETTIVO DELL’A.I.P.O.. NAZIONALE. FA PARTE DEI GRUPPI DI STUDIO DI INFETTIVOLOGIA RESPIRATORIA, DELLA TUBERCOLOSI POLMONARE E DELL’ASMA. DA CIRCA TRE ANNI HA UN RAPPORTO FIDUCIARIO A CHIAMATA CON LA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN MALATTIE RESPIRATORIE DELL’UNIVERSITA’ DI CATANZARO. HA PARTECIPATO COME RELATORE AD UN PROGETTO SULLA PATOLOGIA RESPIRATORIA DELL’ANZIANO CON CONVEGNI E TAVOLE ROTONDE IN DIVERSE CITTA’ DELL’ITALIA MERIDIONALE (ANNO 1998-1999). 'RWW)LOLSSR$QGz 7,72/,',678',2 Maturità scientifica con il massimo dei voti. Laurea in medicina e chirurgia presso l' Università di Messina con il massimo dei voti e la lode. Specializzazione in malattie respiratorie fisiopatologia e fisiochinesiterapia respiratoria con il massimo dei voti. Specializzazione in medicina dello sport. $77,9,7$ 692/7$ Tecnico laureato presso l'Ist. Di Clinica Tisiologica e Malattie dell'Apparato Respiratorio, con mansioni assistenziali e di ricerca. Funzionario tecnico equiparato a Dirigente Medico di 1° livello. Responsabile del Presidio per il controllo dell' Asma dell' Istituto di Malattie Respiratorie dell' Università di Messina Ricercatore Universitario presso il Dpt di Medicina Generale e Farmacologia Sperimentale. In atto responsabile del Settore di Fisiopatologia Respiratoria della U.O. di Malattie Respiratorie. $77,9,7$ ','$77,&$,67,78=,21$/( Docente dell' insegnamento di Malattie Respiratorie del D. U. per Infermiere Professionale-Università di Messina. Docente dell' insegnamento di Malattie Respiratorie del D. U. per Terapisti della Riabilitazione-Università di Messina. Docente dell' insegnamento di Malattie Respiratorie del D. U. per LogopedistiUniversità di Messina. $$ Docente della Scuola di Specializzazione di Malattie dell' Apparato RespiratorioUniversità di Messina. $$ Docente della Scola di Specializzazione di Chirurgia Toracica-Università di Messina. $$ Docente della Scuola di Medicina dello Sport-Università di Messina. $$ $$ Docente del Corso di Laurea in Scienze Infermieristiche-Università di Messina. Docente del Corso di Laurea in Terapisti della Riabilitazione-Università di Messina. $$ Docente del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia. 120,1( Componente del Consiglio Scientifico Nazionale INOC. Componente del Comitato di Redazione della Rivista Scientifica "Prevenzione Respiratoria". 'RWW&DUPHOR%DWWDJOLD Il sottoscritto dr. CARMELO BATTAGLIA , nato a Motta S.G. il 02.09.1958 e residente a Reggio Calabria viale Europa 56, dichiara: -Di essere laureato in Medicina e Chirurgia, conseguita presso l’Universita’ degli Studi di Messina il 25.07.1983 con voto 110 e lode. -Di essere abilitato all’esercizio della professione dal novembre 1983. -Di aver svolto attivita’ di Guardia Medica estiva c/o ASL11 di RC. -Di aver svolto attivita’ di Medicina Generale,come medico sostituto, c/o ASL11 di RC -Di aver svolto Guardia Medica come titolare c/o ASL di Vibo Val. -Di aver svolto attivita’ di medico fiscale c/o INPS di Locri. -Di aver svolto attivita’ di medico di Patronato (INAIL_INPS) -Di aver svolto attivita’ di specialista ambulatoriale di Medicina Interna,come sostituto c/o ASL11 di RC -Di aver conseguito la specializzazione di Tisiologia e Malattie dello Apparato Respiratorio in data 27.10.01 c/o Universita’ di Messina Con voto 48/50. -Diessere stato assunto in data 04.12.1991 come Assistente Medico c/o I° Divisione di Pneumotisiologia dell’Osp. Morelli di RC. -In data 15.12.1998,incarico dirigenziale (prove da sforzo cardiorespiratorie ed attivita’ cliniche di base),delibera n2617 Azienda 2VSHGDOLHUD%00GL5& -Dal 15.05.01 assegnazione come responsabile del Day-Hospital c/o I° Divisione di Pneumotisiologia con inizio in data 13-09.01 ad aggi. -Di aver partecipato a numerosi Convegni Scientifici nazionali ed internazionali. -Di aver svolto Corsi di Riabilitazione Respiratoria presso centri di riferimento nazionali. -Di aver partecipato a Seminari sulla Ventilazione Meccanica non Invasiva. -Di aver partecipato come relatore ad incontri scientifici nella branca di appartenenza specialistica. -Di essere referente del Comitato “Buon Uso del Sangue” Az.Osp. RC -Di avere pubblicazioni su riviste scientifiche. 'RWW3DVTXDOH&DQGHOD Il dott. Candela Pasquale è nato a Melito P.S. (R.C.) il 25/11/1954, è residente a Reggio Cal. in via Salita Stazione 18 tel. 0965/45805 Si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Messina l’11/11/1978 con la votazione di 110/110 e lode; si è abilitato presso la stessa Università nella 2^ sessione relativa all’anno 1977 (Novembre 1978). Ha svolto l’attività di medico tirocinante presso l’Ospedale “E. Morelli ” di Reggio Cal., Divisione di Pneumologia I^, dal 12/03/79 all’11/09/1979. Ha svolto l’attività di medico iterino presso l’Ufficio di Igiene e Sanità del Comune di Reggio Cal. dal 02/0971979 al 31/07/1979 e dal 01/08/1979 al 25/08/1979. Ha svolto l’attività di medico di guardia medica prefestiva festiva e notturna presso l’U.S.L. n° 29 comune di Bagnara Calabra dal 01/09/1979 al 16/09/1984. Dal 17/09/ 1984 al 17/03/1985 ha prestato ininterrotto servizio presso la 2^ Divisione di Pneumotisiologia del presidio Ospedaliero E. Morelli di Reggio Cal. con la qualifica di assistente medico a tempo pieno. Dal 18/03/1985 al 31/12/1987 ha svolto l’attività di medico di guardia medica prefestiva festiva e notturna presso l’U.S.L. n° 29 comune di Bagnara Cal.. Si è specializzato presso l’Università di Messina in Fisiopatologia e Fisiochinesiterapia respiratoria in data 14/12/1981. In data 11/07/ 1986 si è specializzato in Anestesia e Rianimazione presso l’Università di Catania. Ha frequentato il corso provinciale di qualificazione di “Medicina scolastica e prevenzione tossicologica ” organizzato e svolto dal Provveditorato agli studi di Reggio Cal. dal 12/06/1982 al 21/02/1983 sostenendo con esito positivo gli esami finali. Ha frequentato il corso di aggiornamento sulle urgenze della durata di tre mesi organizzato dall’Ordine dei Medici di Reggio Cal. per l’anno 1983. Ha svolto un lavoro su “Rilievi dei fattori biometereologici che influenzano il rischio respiratorio da ambiente” reso noto, pubblicato e direttamente presentato al congresso internazionale di pneumologia svoltosi a Taormina dal 22 al 27/03 /1983. Ha svolto un lavoro “Interferenze dei principali parametri metereologici sugli aspetti morfologici pollinici” reso noto, pubblicato e direttamente presentato al XXVII congresso naziuonale AIPO tenutosi a Taormina il 2 e 3 ottobre 1987. Ha svolto un lavoro sulla “prevenzione delle malattie respiratorie” presso il centro diagnostico di malattie polmonari e sociali di Reggio Cal. Ha svolto attività di medico specialista ambulatoriale interno quale sostituto presso l’U.S.L. n° 31 dal 16/12/1987 al 31/12/1987, branca di Pneumologia. Ha insegnato presso la scuola infermieri professionali A.S.L. n°11 di Reggio Cal. nell’anno scolastico 1990/91 nella disciplina di anatomia. Ha partecipato al corso biennale di formazione in medicina generale (tutor) di cui al decreto del Ministero della Sanità del 18/01/1996. Dal 01-09-1987 al 01-08-1996 ha prestato la propria opera professionale quale medico nel settore medicina dei servizi A.S.L.T. n° 11, presso il Centro di Malattie Polmonari e Sociali di Reggio Cal. Dal 02/05/1985 a tutt’oggi presta la propria opera professionale come medico di assistenza primaria, (medico di medicina generale) convenzionato con l’A.S.L.T. n° 11. Ha frequentato più corsi E.C.M. nell’anno 2001, 2002 e 2003, anche in qualità di relatore. 'RWW*LRUJLR9DOWHU'¶$QJHOLOOR Il sottoscritto dr.Giorgio Walter D’Angelillo si e’ lauretato il 29.07.76 In Medicina e Chirurgia presso l’Universita’ di Messina con voto 110 e lode.Per particolari meriti di studio ha vinto la Borsa di Studio della Fondazione “Bonino-Pulejo il 20.11.1976. Il 18.07.1979 si e’ specializzato con 48/50 presso la Scuola di Specializzazione di Anestesia e Rianimazione dell’Universita’ di Perugia.Nel periodo 01.03.1977 al 28.02.1978 ha svolto tirocinio Pratico-ospedaliero presso il Servizio di Anestesia e Rianimazione D’Urgenza dell’Ospedale Regionale di Perugia con giudizio ottimo. Ha lavorato presso ilm Servizio di Anestesia e Rianimazione del Presidio Ospedaliero di Lametia Terme dal 12.04.1978 al 18.03.1982 (come assistente a tempo pieno).Il 28.07.1983 si e’ specializzato in Fisiopatologia e Fisiokinesiterapia Respiratoria presso l’Universita’ Di Messina con 50/50.Dal 19.03.1982 al 03.10.1982 ha lavorato presso Il Servizio di Anestesia e Rianimazione dell’Osp. Di Melito Porto salvo come assistente a tempo pieno.Dal 27.10.86 al 31.12.93. ha Lavorato come assistente a tempo pieno, presso la I Div.Pneum. del Presidio Osp. E.Morelli di RC,dal 01.01.94 ad oggi rivestela qualifica Di Dirigente di I livello. Nel periodo 1 al 9 ottobre 1985 ha frequentato la Div.Pneumol. del Centro di Riabilitazione di Montescano della Fondazione Salvatore Maugeri.Nel 1986 ha partecipato al corso di perfezionamento in Riabilitazione Respiratoria svoltosi presso l’Istituto di Tisiologia e Malattie dell’Apparato Respiratorio dell’Universita’ di Pavia superando l’esame finale. Nel 1990 ha partecipato al 7 Corso di Perfezionamento in Endoscopia Bronchiale istituito dalla Scuola di Specializzazione in Chirurgia Toracica dell’Universita’ di Modena, superando l’esame finale. Dal 11 al 16 dicembre 1989 ha frequentato la Div.Pneumol. dell’Osp. S.Orsola E Malpighi di Bologna, ritornandoci dal 5 al 7 marzo del 1990. Negli ultimi anni si e’ interressato principalmente di riabilitazione Respiratoria e di patologia respiratoria durante il sonno.Per questo Motivo ha frequentato dal 15 al 18 dicembre 1997 l’ambulatorio per Lo studio del sonno della Div Pneumol. Del Centro Medico di Montescano. Al sottoscritto e’ stato affidato il settore complesso di “Apnee OstrutTive del Sonno”.Ha effettuato da solo 150 fra esami polisonnografici E saturometrie notturne. Fa parte dei gruppi di studio dell’AIPO per la Riabilitazione respiratoria e la Fisiopatologia respiratoria. E’ socio della Societa’ Italiana Di Medicina del Sonno. E’ socio della Associazione Italiana dei Terapisti dell’Insufficienza Respiratoria. Ha partecipato a numerosi congressi nazionali ed internazionali. Ha effettuato 9 pubblicazioni. 'RWW$OIUHGR,DWu 678', LAUREATO IN MEDICINA E CHIRURGIA NEL MARZO DEL 1970 E ABILITATO ALL’ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE NEL MAGGIO DELLO STESSO ANNO. SPECIALIZZATO IN MEDICINA DEL LAVORO NEL 1977.COMANDO DI TRE MESI PRESSO L’UNIVERSITA’ DI MESSINA PER PERFEZIONAMENTO IN FISIOPATOLOGIA RESPIRATORIA NEL 1978. SPECIALIZZATO IN TISIOLOGIA E MALATTIE DELL’APPARATO RESPIRATORIO NEL 1979. IDONEITA’ NAZIONALE A PRIMARIO DI PNEUMOLOGIA CONSEGUITA NEL 1984. IDONEITA’ A CONCORSO A PRIMARIO NELLA II DIVISIONE DI PNEUMOTISIOLOGIAMORELLI,REGGIO CALABRIA NEL 1988. $77,9,7$¶6&,(17,),&$(352)(66,21$/( SOCIO FONDATORE DELLA SEZIONE SICULO-CALABRA DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA PNEUMOLOGI OSPEDALIERI PRESSO LA QUALE E’ STATO RESPONSABILE PER MOLTI ANNI DELL’ORGANIZZAZIONE SCIENTIFICA,COLLABORANDO IN TALE FUNZIONE ALLL’ORGANIZZAZIONE DEL I CONGRESSO SICULO – CALABRO DI PNEUMOLOGIA DI TAORMINA. DAL LUGLIO 1970 AL GENNAIO DEL 1976 HA SVOLTO SERVIZIO DI MEDICO CONDOTTO INTERIMO,UFFICIALE SANITARIO,LIBERA PROFESSIONE IN REGIME DI CONVENZIONE MUTUALISTICA,CON L’INTERMEZZO, SENZA SOLUZIONE DI CONTINUITA’ DEL SERVIZIO MILITARE DI LEVA NEL GRADO DI S.TEN.MEDICO. NEL PRIMO SEMESTRE 1976 HA SVOLTO TIROCINIO PRATICO OSPEDALIERO IN PNEUMOLOGIA. NEL LUGLIO DEL 1976, QUALE VINCITORE DI AVVISO PUBBLICO,HA OTTENUTO L’INCARICO DI ASSISTENTE IN PNEUMOTISIOLOGIA , E NEL GENNAIO 1977,QUALE VINCITORE DI CONCORSO PUBBLICO,E’ STATO ASSUNTO COME ASSISTENTE DI RUOLO PRESSO LA II DIVISIONE DI PNEUMOTISIOLOGIA DELL’OSPEDALE MORELLI DI REGGIO CALABRIA. DAL 1981 AL 1985 HA SVOLTO LE FUNZIONI DI AIUTO PRESSO LA STESSA DIVISIONE E NEL GIUGNO 1985 E’ STATO IMMESSO NEL RUOLO DI AIUTO.A TUUT’OGGI PRESTA SERVIZIO NELLA II DIVISIONE DI PNEUMOTISIOLOGIA DELL’AZIENDA BIANCHI-MELACRINOMORELLI CON LA RESPONSABILITA’ DEL SETTORE COMPLESSO DI FISIOPATOLOGIA RESPIRATORIA.SOSTITUISCE DA SEMPRE IL PRIMARIO NELLE SUE ASSENZE PER FERIE O PER IMPEGNI DIVERSI;COORDINA, SU INCARICO DEL DIRETTORE DELL’U.O.,L’ATTIVITA’ DEI COLLEGHI DELLA STESSA U.O. &219(*1,(&21&256, TITOLARE DI TRE PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE.HA PARTECIPATO A MOLTI CONVEGNI SCIENTIFICI,CORSI DI AGGIORNAMENTO, CONGRESSI NAZIONALI ED INTERNAZIONALI DI PNEUMOLOGIA. HA FREQUENTATO NUMEROSI CORSI DI TERAPIA SEMI-INTENSIVA RESPIRATORIA,VENTILOTERAPIA MECCANICA,RIABILITAZIONE RESPIRATORIA,FORMAZIONE MANAGERIALE E DI COMUNICAZIONE. HA COLLABORATO COL PRIMARIO, ALL’ORGANIZZAZIONE DI NUMEROSI CONVEGNI SCIENTIFICI,PARTECIPANDOVI IN QUALITA’ DI RELATORE E MODERATORE. E’ STATO PIU’ VOLTE RELATORE NELL’AMBITO DEI CONGRESSI ORGANIZZATI DALLA SEZIONE SICULO-CALABRA DELL’AIPO IN CALABRIA E IN SICILIA. E’ STATO CO-PRESIDENTE DEL CONVEGNO “ II GIORNATA PNEUMOLOGICA REGGINA”.PARTECIPA IN QUALITA’ DI DOCENTE AL CORSO DI FORMAZIONE DEI MEDICI DI MEDICINA GENERALE. $77,9,7$¶692/7(,15(3$572 NEL CORSO DELLA PROPRIA CARRIERA OSPEDALIERA, SI E’ OCCUPATO DI INFETTIVOLOGIA RESPIRATORIA,FISIOPATOLOGIA RESPIRATORIA, IMMUNO-PATOLOGIA POLMONARE,TEST DI BRONCOSTIMOLAZIONE CON METACOLINA, PATOLOGIE BRONCOOSTRUTTIVE,ONCOLOGIA POLMONARE. QUALE RESPONSABILE DEL SETTORE DI FISIOPAT. RESP. HA DATO IMPULSO NEL PROPRIO REPARTO ALLA TERAPIA SEMI-INTENSIVA RESPIRAT.. DA MOLTI ANNI SI INTERESSA DI FISIO-KINESITERAPIA RESP. OCCUPANDOSI DI VENTILAZIONE MECCANICA NON INVASIVA RIABILITATIVE,DRENAGGIO POSTURALE E VIBRATORIO RIALLINEAMENTO ALLO SFORZO,EDUCAZIONE RESPIRATORIA, O2 TERAPIA E TERAPIA DISOSTRUENTE FARMACOLOGICA. CON TECNICHE 'RWW)RUWXQDWR*LXVHSSH3LFFLROR Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Messina con Lode. Ha conseguito le specializzazioni in: - Malattie dell'apparato cardiovascolare - Fisiopatologia e fisiokinesiterapia respiratoria - Tisiologia e Malattie dell'Apparato Respiratorio - Malattie del rene, sangue e ricambio. E' stato assistente presso la Divisione di Medicina dell'Ospedale S.Angelo dei Rossi Messina, poi aiuto corresponsabile presso la Div. di Medicina dell'Ospedale Piemonte Messina dove ha diretto la sezione aggregata di fisiopatologia e fisiokinesiterapia respiratoria. Dal 1989 è stato primario del servizio autonomo di Terapia Medica Generale e Riabilitazione Cardiorespiratoria presso l'Ospedale Piemonte Messina. Dal 1998 il servizio autonomo è stato trasformato in Divisione; la denominazione attuale è: Struttura Complessa di "Malattie dell'Apparato Respiratorio". Ha pubblicato numerosi lavori scientifici, molti dei quali su argomenti pneumologici. E' stato relatore in numerosi congressi, è stato anche moderatore. Ha organizzato più convegni su temi pneumologici. Ha organizzato corsi sia per medici che terapisti della riabilitazione respiratoria. E' direttore del Dipartimento di Medicina dell'Azienda Ospedale Piemonte di Messina. 'RWW$QWRQLQR6FDUDPR]]LQR IL SOTTOSCRITTO DOTT.ANTONINO SCARAMOZZINO NATO A REGGIO CALABRIA 1L 01-12-54 DICHIARA DI ESSERE IN POSSESSO DEI SEGUENTI TITOLI PROFESSIONALI: -LAUREA IN MEDICINA E CHIRURGIA -ABILITAZIONE ALLA LIBERA PROFESSIONE -SPECIALIZZAZIONE IN FISIOPATOLOGIA RESPIRATORIA -SPECIALIZZAZIONE IN ANESTESIA E RIANIMAZIONE -SPECIALIZZAZIONE IN MEDICINA INTERNA -TIROCINIO PRATICO OSPEDALIERO EFFETTUATO PRESSO Il CENTRO TRASFUSIONALE IMMUNOEMATOLOGIA -ASSISTENTE DI PSICHIATRIA PER DUE ANNI PRESSO L’O.P. DI REGGIO CALABRIA USL 11 -DIRETTORE SANITARIO AD INTERIM PRESSO I RICOVERI RIUNITI DI REGGIO CALABRIA PER 4 MESI -INTERNATO DI 2 ANNI PRESSO LA DIVISIONE DI CARDIOLOGIA E PM DELL’OSPEDALE GARIBALDI DI CATANIA -INTERNATO DI 6 MESI PRESSO LA DIVISIONE DI MEDICINA DELL’OSPEDALE MORELLI DI REGGIO CALABRIA -ASSISTENTE PNEUMOLOGO PRESSO LA II DIVISIONE PNEUMOLOG. DELL’OSP. MORELLI DI REGGIO CAL. DAL 1984 AL 1994 CON FUNZIONI SUPERIORI DI AIUTO CORRESPONS. DAL 1988 AL 1991 -AIUTO CORRESP DI RUOLO DAL 1994 POI DIRIGENTE MEDICO DI I LIVELLO DELLA II DIV. PNEUMOLOGICA AZIENDA OSPED. MORELLI DI REGGIO CAL. -ATTIVITA’ SVOLTA PRESSO LA II DIV.PNEUMOL. DELL’AZIENDA OSP. MORELLI :RESPONSABILE SETTORE DI ENDOSCOPIA BRONCHIALE DAL 1990 RICONOSCIUTO COME SETTORE COMPLESSO MIGLIAIA DI ESAMI ENDOSCOPICI EFFETTUATI CON ALTI LIVELLI QUALITATIVI,PRODUCENDO NUMEROSI LAVORI SCIENTIFICI E RELAZIONI A CONGRESSI E SU RIVISTE REGIONALI,NAZIONALI ED INTERNAZIONALI.TALE SETTORE E’ UN PUNTO DI RIFERIMENTO DI ALTRI OSPEDALI E DI CLINICHE PRIVATE DELLA PROVINCIA. -RESPONSABILE DI N° 6 POSTI LETTO FORNENDO AI DEGENTI PRESTAZIONI SPECIALISTICHE COME : VISITE,ECG,EGA,AEROSOLTERAPIA,SATURIMETRIE,VENTILAZIONE,BRONCOSCOPIE DIAGNOSTICHE E TERAPEUTICHE (BIOPSIE BRUSHING BAL TOILETTE BRONCHIALE CON BRONCOASPIRAZIONI E BRONCOMEDICAZIONI ) -ATTIVITA’ AMBULATORIALE SPECIALISTICA : PROVE ALLERGICHE, SPIROMETRIE,SATURIMETRIE,EGA -PARTECIPAZIONI A N°133 CONGRESSI DI AGGIORNAMENTO REGIONALI, NAZIONALI ED INTERNAZIONALI -N° 25 RELAZIONI EFFETTUATE A CONGRESSI REGIONALI,NAZIONALI ED INTERNAZIONALI -COORDINATORE SESSIONE POSTER CONGRESSO INTERREGIONALE AIPO CASTROVILLARI 2002 -N°46 PUBBLICAZIONI SU RIVISTE E LIBRI REGIONALI,NAZIONALI ED INTERNAZIONALI -FREQUENZA DAL 1983 AL 1984 DEI REPARTI CLINICI E DELLA BRONCOLOGIA DELL’ISTIT.UNIVERS. DI MALAT.RESP.DI MESSINA -ATTIVITA’ PRATICA DI 1 MESE SVOLTA PRESSO IL SERV.BRONC.OSP CERVELLO DI PALERMO. -COMPONENTE DEL GRUPPO NAZIONALE DI STUDIO AIPO -COMPONENTE DEL DIRETTIVO REGIONALE AIPO -N°17 CORSI DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALI , 6(66,21( 352*5$00$ 2UH±,VFUL]LRQHHDFFUHGLWDPHQWRFRQYHQXWL 2UH±5HOD]LRQHLQWURGXWWLYD 3URI*LXVHSSH*LUELQR 2UH±/DTXDOLILFD]LRQHFOLQLFRGLDJQRVWLFD$63(77,&/,1,&, 'RWW$OIUHGR,DWu 2UH±/DTXDOLILFD]LRQHFOLQLFRGLDJQRVWLFD$63(77,)81=,21$/, 'RWW)LOLSSR$QGz 2UH±/DTXDOLILFD]LRQHFOLQLFRGLDJQRVWLFD$63(77,%521&2/2*,&, 'RWW$QWRQLQR6FDUDPR]]LQR 2UH±&RQIURQWRGLEDWWLWRWUDSXEEOLFRHGHVSHUWL 2UH±&XRUHSROPRQDUHFURQLFRHYHQWRFRVWDQWH" 'RWW*HVXDOGR$JDWL 2UH±/DULDELOLWD]LRQHUHVSLUDWRULD 'RWW)RUWXQDWR3LFFLROR 2UH/HGHVDWXUD]LRQLQRWWXUQHTXDOLPDUNHUVGLVHYHULWD¶ 'RWW9DOWHU'¶$QJHOLOOR 2UH&RQIURQWRGLEDWWLWRWUDSXEEOLFRHGHVSHUWL ,,6(66,21( 2UH/DSRVL]LRQHGHOODWHUDSLDIDUPDFRORJLD 3URI*LXVHSSH*LUELQR 2UH,O00*HODJHVWLRQHGHOSD]LHQWHFRQ%3&2 'RWW3DVTXDOH&DQGHOD 2UH&RQIURQWRGLEDWWLWRWUDSXEEOLFRHGHVSHUWL 2UH&DVLFOLQLFL 'RWW&DUPHOR%DWWDJOLD±'RWW*HVXDOGR$JDWL 2UH48(67,21$5,29(5,),&$$335(1',0(172