Il “lusso” è un business familiare - Cattedra AIdAF
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Il “lusso” è un business familiare - Cattedra AIdAF
Il “lusso” è un business familiare di Luana Carcano, Senior Lecturer SDA Bocconi Il lusso è spesso associato al mondo sfavillante delle sfilate, o dei prodotti raffinati ed esclusivi, della velocità sia essa di auto, jet privati o yacht o ancora dei personalizzati servizi offerti dagli hotel a sette stelle. Dietro a tutto questo, però, ci sono imprese, spesso secolari, che hanno saputo sviluppare prodotti o servizi innovativi, almeno in fase di lancio, su cui poi hanno costruito il proprio successo, economico e competitivo, attraverso processi di rinnovamento, sempre nel rispetto del proprio patrimonio di valori. Ci sono filiere, spesso radicate in un territorio, di fornitori altamente specializzati e ci sono settori di supporto, come i media. Dietro al glamour dei prodotti, presentati sulle riviste patinate, ci sono, soprattutto, famiglie che con impegno e dedizione, spesso da diverse generazioni, portano avanti il business creato dai propri avi. Possiamo citare i Pinault, proprietari di PPR, che tra i marchi in portafoglio annovera Gucci e Bottega Veneta, i Rupert del gruppo Richemont (Cartier, Vacheron Constantin e IWC alcuni dei marchi), ed ancora i Loro Piana e gli Zegna e l'elenco potrebbe continuare. Analizzando la struttura proprietaria e manageriale dei principali protagonisti, ci si rende conto che la quasi totalità delle marche più importanti, sono imprese familiari, almeno secondo la definizione adottata dal Family Business Network. Probabilmente, il business del lusso è l’unico ambito in cui la proprietà familiare presenta una diffusione così ampia. Si ritrova una grande varietà di archetipi di imprese familiari: dal grande gruppo, quotato e con una struttura manageriale, all’azienda indipendente in cui diverse generazioni coesistono e sono impegnate nella gestione, fino alle piccole realtà artigianali alla prima generazione. Emblematico del primo caso, è il gruppo LVMH, fondato nel 1986 e quotato alla borsa di Parigi, di cui la famiglia Arnault possiede il 46,5% del capitale e Bernard Arnault, il fondatore, e' presidente e CEO del comitato esecutivo mentre nel direttivo siedono anche Antoine e Delphine Arnault; mentre del secondo caso è Patek Philippe, azienda ginevrina che dal 1839 produce segnatempo, in cui, Philippe e Thierry, la terza e la quarta generazione della famiglia Stern, si suddividono le responsabilità gestionali ed in cui il valore dell’essere un business familiare è enfatizzato come elemento distintivo. La proprietà familiare è diffusa anche nella rete di fornitori specializzati (si pensi per esempio ai Crova, storica famiglia di Valenza, che sono stati per decenni fornitori di Bulgari prima di diventare parte del gruppo romano), nella distribuzione tradizionale multimarca, nelle società di PR e di comunicazione. Quali possono essere le motivazioni che supportano una simbiosi così stretta tra business del lusso e proprietà familiare? Il lusso, come business, presenta alcune caratteristiche peculiari che trovano particolare supporto nelle attitudini e nei valori di una proprietà familiare. Ne è un esempio, la naturale propensione di una famiglia proprietaria ad un orientamento di lungo periodo nelle decisioni strategiche che ben si concilia con la necessità di creare e supportare Sito web: http://www.aidaf.unibocconi.it Email: [email protected] prodotti o servizi “senza tempo”, vero e proprio simbolo di comunanza tra le generazioni di appassionati. Inoltre, la continuità nella gestione delle relazioni tipica dei family business rappresenta un utile supporto alla costruzione di quei rapporti di fiducia di lungo periodo, in particolare ma non solo, all’interno della filiera, che rappresentano un elemento chiave per un successo duraturo nel lusso oltre che per la costruzione di una marca forte e riconosciuta. Sempre da un punto di vista strategico, la capacità delle imprese familiari di instaurare rapporti di lungo periodo anche con i propri dipendenti e con gli altri portatori di interesse, facilita la ricerca di una relativa stabilità nei team, siano essi di manager o di artigiani, tipica del mondo lusso, in cui la costruzione di una carriera all’interno della stessa azienda non costituisce un’eccezione e sono frequenti i casi di dipendenti che dedicano la propria vita lavorativa ad una marca, con un tale senso di appartenenza che porta alla condivisione dei suoi valori identificativi. Nelle imprese familiari, la ricerca di risultati sociali e culturali si affianca spesso alla ricerca di un risultato economico, non necessariamente di breve termine, e questa propensione facilita la gestione del trade-off tra competizione economica e simbolica, tra esclusività e diffusione, che caratterizza la gestione di un’azienda operante nell’alto di gamma. Dal 1837, anno in cui Thierry Hermes fondo' l'omonima azienda, la marca francese si e' distinta per la capacita' di ottenere risultati nel rispetto della propria tradizione. La proprietà e' ancora saldamente nelle mani della famiglia e al comando troviamo la quinta generazione. Spesso i family business, in particolare di medie dimensioni, sono riconosciuti per una specifica area di competenza che si sviluppa su un patrimonio di conoscenze tecniche, commerciali o industriali consolidato nel tempo. Si tratta di un humus ideale su cui far sviluppare il core business, per un’azienda del lusso, e farlo crescere attraverso la ricchezza di mestieri d’arte e professioni artigiane che lo caratterizzano. La condivisione di valori, di tradizioni e di visioni che si tramanda all’interno di una famiglia proprietaria è la base ideale su cui far sviluppare il DNA della marca ed i valori dell’azienda al punto tale che frequentemente il cognome del fondatore ha dato il nome non solo all’azienda ma anche alla marca (si prendano ad esempio Chanel, Fendi, Salvatore Ferragamo o Valentino). La reputazione di queste famiglie, inoltre, che si sviluppa nel tempo, contribuisce a dare credibilità ed autenticità ai prodotti ed alle marche agli occhi sia dei clienti sia dei mercati al punto che il valore attribuito ad alcune di esse e' ben superiore al fatturato generato. Il radicamento territoriale della produzione rappresenta, inoltre, un altro elemento sui cui il lusso costruisce i suoi elementi distintivi e la propria legittimità e ben si allinea con il rispetto delle radici e della comunità di appartenenza che caratterizza molti business familiari. Si pensi per esempio al legame tra Biella e gli Zegna, ben sottolineato con l’Oasi Zegna, un'area montana protetta nella provincia tra Trivero, sede dello storico lanificio, e la Valle Cervo. Il “paziente” capitale familiare rappresenta quindi la base ideale su cui costruire quei valori di lungo periodo che caratterizzano il business del lusso. La proprietà familiare costituisce un elemento chiave del capitale simbolico su cui si basa ogni business del lusso. Le dinamiche impresa-famiglia diventano, quindi, anche più esasperate e l'impatto che il passaggio generazionale o la managerializzazione della struttura possono avere sui risultato delle aziende ancora più evidente. Dott.ssa Luana Carcano [email protected] Sito web: http://www.aidaf.unibocconi.it Email: [email protected]