Riflessioni di un ingegnere olandese

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Riflessioni di un ingegnere olandese
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TAGLIAMENTO
Riflessioni di un ingegnere olandese
Il prof. Erik Mosselman illustra il suo punto di vista sul Tagliamento
Da questo numero ospitiamo il Prof. Erik Mosselman che
con alcuni articoli ci illustrerà il suo punto di vista sulla la
gestione delle tematiche legate al Tagliamento. Lavora all'Istituto Deltares (Delft Hydraulics) , che occupa più di 800
persone ed opera in tutto il mondo, ed alla Delft University
of Technology (Olanda). Nel '92 e '94 è stato parte del
"Boertien Committee" che studia le possibilità di mitigare
l'effetto delle piene e dare più spazio ai fiumi Reno e
Mosella. Attualmente è responsabile della sorveglianza per
gli aspetti morfologici del tratto olandese del Reno per il
programma nazionale "Spazio per il fiume". Ha lavorato in
Italia come responsabile di progetto per la Delft Hydraulics
e esondazioni del Tagliamento del 1965 e del
1966 mostrarono la necessità
di interventi per aumentare
la sicurezza idraulica nella
zona di Latisana. Si arrivò
così a un piano che prevede
la costruzione di tre casse di
espansione, ma si dibatte tuttora se questo piano offra la
soluzione migliore. Nel frattempo, il Tagliamento, Re
delle Alpi, è stato riconosciuto come l’ultimo grande
fiume naturale d’Europa. Il
“Greto del Tagliamento” è
stato dichiarato sito NATURA 2000, si è proposto un
piano per creare una riserva
della biosfera UNESCO ed è
cominciata una campagna
del WWF per l’istituzione di
un parco naturale internazionale.
Come conciliare sicurezza
idraulica e naturalità del
L
Tagliamento? Quali sono gli
effetti degli interventi per
ridurre il rischio alluvioni
sull’ecosistema del fiume? E
soprattutto, come riesce un
cittadino comune a valutare
le diverse risposte a queste
domande fornite dagli ingegneri e dagli ecologi?
Invitato a contribuire con
qualche riflessione su questa
problematica in alcuni
numeri di questo giornale,
spero che la mia visione dall’esterno possa servire ai cittadini e ai gestori nel bacino
del Tagliamento.
nanzitutto, la conoscenza
del funzionamento del sistema fluviale è fondamentale. Mi riferisco alla conoscenza dell’idraulica, della
morfologia, dell’ecosistema,
di come questi aspetti interagiscono tra loro e di come
I
nello Studio di fattibilità della sistemazione idraulica del
fiume Secchia nel tratto da Castellarano alla confluenza in
Po e del fiume Trebbia nel tratto da Bobbio alla confluenza
in Po. Ha partecipato come relatore al seminario "Gestioni
fluviali a confronto: proposte per il Tagliamento" a S.
Daniele il 14 novembre scorso. Quindi ha accettato di collaborare con Pense e Maravee in quanto è particolarmente
legato al nostro Tagliamento ("Il Re dei fiumi
alpini" negli ambienti accademici e scientifici internazionali) che come molti altri studiosi e tecnici considera un patrimonio unico da rispettare e conservare con la massima
attenzione.
reagiscono agli interventi.
Per fortuna il Tagliamento si
trova attualmente al centro
dell’attenzione del mondo
accademico internazionale,
diverse università effettuano
ricerche sul Tagliamento e si
prevedono diversi contributi
al prossimo convegno “Gravel Bed Rivers” (sui fiumi
ghiaiosi), che si svolgerà
l’anno prossimo a Tadoussac, in Quebec, Canada.
Sfortunatamente, però, la
conoscenza
scientifica,
anche se utile e necessaria,
non basta. Ci vogliono delle
risposte concrete a delle
domande specifiche. Ad
esempio, quali sono i livelli
idrici durante una piena e
come cambiano dopo ogni
intervento, casse di espansione o altro? Un appropriato modello matematico è
uno strumento indispensabi-
le per rispondere a questo
tipo di domande. Nel prossimo numero tratterò come si
costruisce e utilizza un tale
modello, partendo dalla
scelta del livello di sicurezza idraulica e dalla raccolta
dei dati necessari.
ltre domande concrete e
pertinenti riguardano il
flusso dell’acqua sotterranea. In estate la vegetazione
nell’alveo del fiume dipende
probabilmente dall’acqua
sotterranea e quindi anche la
stabilizzazione delle isole.
Come cambia il flusso freatico se si costruisce una
cassa di espansione impermeabile all’acqua sotterranea? Verrà impedito l’afflusso d’aqua freatica verso il
fiume o non ci sarà nessun
effetto, perchè la corrente
sotterranea principale segue
l’alveo?
A
e
domande
che
riguardano gli effetti
ecologici sono ancora più
complesse. Non solo è difficile prevedere cosa succederà, ma bisogna prima stabilire la situazione ecologica
di riferimento. Questo non è
cosa triviale, perchè sussistono diverse visioni sul
quello che è la situazione di
riferimento ideale. C’è chi
punta sull’integrità naturale,
assegnando il valore ecologico più alto all’assenza
totale di interventi umani,
ma fino a che punto il
Tagliamento ha ritenuto il
suo aspetto primor-
L
Il Reno in piena in Olanda
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SOCIETA’
Le origini reali della crisi globale
Una conferenza di Gilberto Seravalli per il progetto "Scuola di Cittadinanza"
N
ell’ambito del progetto
“Scuola di Cittadinanza”, promosso dal Comitato
per la Costituzione assieme
all’AUSER Alto Friuli, con
il sostegno del Coordinamento delle Associazioni di
volontariato culturale di
Gemona, il gemonese prof.
Gilberto Seravalli, ordinario
di Economia dello Sviluppo
presso
l’Università
di
Parma, ha tenuto una conferenza su “Le origini reali
della crisi economica globale”. Un pubblico numeroso ha seguito con grande
partecipazione un percorso
informativo ed argomentativo che, partendo dall’analisi
della crisi finanziaria scoppiata negli Stati Uniti, ha
individuato nel liberismo
economico senza freni le
radici del grave malessere
che investe il sistema economico mondiale. Negli Stati
Uniti il 10% della popola-
zione ora detiene il 50% del
reddito, una quota in crescita dal dopoguerra, con una
lieve flessione soltanto sotto
la presidenza Clinton, mentre sempre più penalizzato è
il ceto medio, la cui quota di
reddito si è andata progressivamente riducendo. Molti
americani hanno acquistato
dei beni, in primo luogo la
casa, senza disporre di adeguate risorse, grazie ai
mutui concessi dalle banche.
L’insolvenza di questi debitori ed il parallelo ristagno
del mercato immobiliare,
che non ha consentito alle
banche di rifarsi attraverso
la vendita delle case pignorate, hanno determinato una
serie di reazioni “a valanga”
che hanno presto superato
l’ambito finanziario ed investito l’economia reale, mettendo in evidenza la profonda debolezza insita nel sistema. “Le cause vere della
diale? Ad esempio, quale è
stata l’influenza dei disboscamenti della Repubblica
di Venezia? C’è, invece, chi
interpreta l’integrità naturale
come la situazione in cui
specie rare o minacciate si
possono riprodurre. Questo
però può richiedere degli
interventi di protezione, e
quindi delle ingerenze
umane. Un’altra visione fa
riferimento non alla natura
incontaminata, ma ad un
certo paesaggio storico,
spesso
dell’ottocento,
antropizzato sí, ma su una
scala ancora “umana”, con
l’idea che prima della rivoluzione industriale i pescatori e i contadini vivessero in
armonia con la natura.
Un’altra visione assegna il
massimo valore alla biodiversità, che è legata alla varietà dell’ambiente. In Olanda,
il territorio è talmente
antropizzato che è diventato
estremamente
difficile
ritornare sia alla natura
incontaminata che a un pae-
saggio storico, per cui si
tende ad assegnare il più alto
valore ecologico al libero
funzionamento di alcuni processi naturali.
È importante quindi identificare la situazione di riferimento per una valutazione
ecologica univoca, altrimenti gli ecologi rischiano di non
essere né capiti né ascoltati.
ispondere a tutte queste
domande
richiede
l’effettuazione di tanti studi
diversi, sotto una chiara
regia. In questo modo si potranno determinare tutti gli
effetti rilevanti (inclusi i
costi) di ogni intervento possibile. Sarà finalmente possibile realizzare una vera
partecipazione pubblica alle
decisioni se i risultati vengono presentati in modo trasparente e accessibile a tutti.
Il mio terzo contributo descriverà uno strumento, il
Planning Kit, che serve
proprio a quest’ultimo proposito.
crisi risalgono alla distribuzione del reddito – ha sottolineato Seravalli -, ossia al
fortissimo aumento della
disuguaglianza tra ricchi e
poveri. Se la crisi fosse solo
di natura finanziaria allora
potrebbero bastare (forse) le
politiche di aggiustamento
finanziario che sono già in
atto. Se invece la crisi
dipende da cause più
profonde, e nulla è più
profondo delle disuguaglianze distributive, allora la
cura dovrà essere anch’essa
più profonda (e difficile). La
crisi, cioè, sarà lunga e
pesante fino a che non verranno ridotte tali disuguaglianze”.
Accedendo al sito del Coordinamento delle Associazioni culturali e di volontariato
sociale www.associagemona.org alla sezione progetti,
"Scuola di cittadinanza", è
possibile leggere, ed even-
R
Il Tagliamento
tualmente scaricare, la chiara ed approfondita relazione
sull’argomento redatta da
Gilberto Seravalli assieme a
Flavio Pressacco, professore ordinario di Matematica
applicata alle Scienze economiche e sociali presso
l’Università di Udine. Si
potrà così comprendere che
cosa siano i mutui “subprime”, i titoli derivati, le
“bolle” finanziarie; valutare
se le misure prese da Barack
Obama siano una risposta
adeguata alla realtà della
crisi; infine, rendersi conto,
sulla base di dati oggettivi,
che anche la politica economica italiana segue il modello americano e quindi conduce alla crescita della differenza tra i redditi.
A cura del
Comitato per la
Costituzione e
dell’AUSER Alto Friuli