Seconda settimana sessione invernale 2009

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Seconda settimana sessione invernale 2009
Sessione invernale delle Camere
federali: seconda settimana
resoconto della sessione
4 dicembre 2009
Numero 13
Nel corso della seconda settimana della sessione, le Camere hanno proseguito il dibattito sul budget. Esse non hanno tuttavia eliminato tutte le divergenze e pertanto dovranno ritornare sul tema
anche nel corso della terza settimana. In Consiglio nazionale, uno dei momenti forti della settimana
è stata la sessione straordinaria sul prezzo del latte e sulla politica agricola. Per quanto concerne il
diritto dei cartelli, la Camera bassa ha accettato una mozione che chiede un’applicazione efficace. Il
Consiglio nazionale ha dovuto interrompere il dibattito sulle misure che permetterebbero di contenere l’evoluzione dei costi nel sistema sanitario. Esso tornerà sul tema la settimana prossima.
Il Consiglio degli Stati ha eliminato le ultime divergenze relative al controprogetto all’iniziativa per
la rinaturazione. Esso ha inoltre prolungato di tre anni la moratoria sull’ingegneria genetica. Inoltre,
la Camera dei Cantoni ha accettato la revisione parziale della legge sull’energia. Nell’ambito della
revisione totale della legislazione postale, essa ha sostenuto un’apertura progressiva del mercato
postale. Inoltre, il Consiglio degli Stati ha votato favorevolmente alla reintroduzione del prezzo unico
del libro e, infine, ha approvato la revisione del diritto contabile.
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Prosegue il dibattito sul budget
Le Camere faticano a mettersi
d’accordo su alcune voci del budget
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Come il Consiglio degli Stati nel corso della prima settimana della sessione,
il Consiglio nazionale ha approvato il budget 2010 con 133 voti contro 52 e 2
astensioni durante la seconda settimana. Le entrate previste raggiungono in
totale i 58,2 miliardi di franchi mentre le uscite si attestano a 60,7 miliardi, di
modo che il budget chiude con un disavanzo di circa 2,5 miliardi di franchi. Esso rispetta dunque le esigenze del freno all’indebitamento. Persistono ancora
alcune divergenze tra le due Camere. Il Consiglio nazionale si è opposto ad un
contributo di 2,5 milioni di franchi per una campagna di relazioni pubbliche di
Presenza Svizzera negli Stati Uniti, ma il Consiglio degli Stati ha in seguito rifiutato di abolire questo credito. Dal punto di vista dell’economia, bisogna salutare la decisione della Camera alta. Il nostro paese deve continuare le relazioni pubbliche già intraprese negli Stati Uniti, il secondo mercato d’esportazione
per ordine d’importanza. Contrariamente al Consiglio nazionale, il Consiglio
degli Stati intende ridurre dell’1%, ossia di 40 milioni di franchi, l’aumento delle risorse per le spese del personale dell’amministrazione federale, iscritte a
bilancio con il 3,5%. Nel contempo, la Camera alta mantiene, contrariamente
alla Camera bassa, un credito di 3 milioni per l’introduzione del passaporto
biometrico. Per contro, le due camere accettano che la Confederazione sovvenzioni l’anno prossimo dei progetti di calore a distanza in ragione di 25 milioni di
franchi. L’ammontare destinato alla lotta contro il doping è stato aumentato di
un milione di franchi.
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Il Consiglio nazionale ha fermamente respinto una mozione del gruppo socialista (con 114 voti contro 58), chiedente un innalzamento del tetto massimo
delle spese ammesso dal freno all’indebitamento. economiesuisse saluta espressamente questa decisione del Consiglio nazionale. Se il Parlamento accettasse di aumentare il limite delle spese, esso ridurrebbe il proprio margine
di manovra futuro, poiché la regola complementare al freno all’indebitamento
lo obbliga ad ammortizzare in sei anni l’aumento del debito. Inoltre, il freno
all’indebitamento non impedisce di praticare una politica finanziaria anticiclica.
Una politica finanziaria sostenibile costituisce un grande vantaggio concorrenziale e un principio essenziale della crescita economica e del benessere.
Il Consiglio nazionale rifiuta
l’aumento globale delle spese
Il Consiglio nazionale intende proseguire la politica
agricola attuale
Consiglio nazionale: sessione
straordinaria sul prezzo del latte e sulla
politica agricola
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Nel corso della seconda settimana della sessione, il Consiglio nazionale ha
discusso in merito al prezzo del latte e alla politica agricola. Gli elementi centrali del dibattito erano la regolamentazione della quantità di latte prodotta e
la politica agricola della Svizzera. Il Consiglio nazionale ha giustamente respinto due proposte che chiedono, l’una, che le questioni agricole siano escluse dai negoziati in corso nell’ambito dell’OMC e, l’altra, che i negoziati
nell’ottica della conclusione di un accordo di libero scambio agroalimentare
con l’UE siano immediatamente interrotti. Per l’economia queste esigenze sono estremamente incomprensibili, poiché danneggiano la piazza economica
svizzera e gli interessi nazionali.
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economiesuisse è cosciente della pressione esercitata dal settore agricolo svizzero e saluta le decisioni del Consiglio nazionale. Dal momento che l’economia
è basata sull’esportazione, la Svizzera ha bisogno di un quadro giuridico internazionale affidabile, come solo l’OMC è in grado di garantire. Un accordo di libero scambio agroalimentare con l’UE, è da considerare uno degli strumenti più
importanti della politica economica estera. Esso faciliterà l’accesso al grande
mercato europeo – anche per la nostra agricoltura innovatrice e moderna. Abbandonare i negoziati oggi lancerebbe un cattivo segnale e nuocerebbe a tutta
La Svizzera ha bisogno di un quadro
giuridico internazionale per l’agricoltura
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l’economia. La pressione sul settore agricolo deve essere attenuata mediante
opportune misure d’accompagnamento.
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Tentativo di cementare le strutture
attraverso il grado d’autonomia
Contrariamente alle decisioni prese in relazione all’OMC e all’accordo di libero scambio, il Consiglio nazionale ha preso una decisione molto discutibile e
contraddittoria senza dibattito di fondo: con 104 voti contro 81 esso ha adottato
una mozione che chiede che il grado di autoapprovvigionamento sia portato al
60%. Considerata la crescita demografica della Svizzera e la diminuzione delle
superfici agricole, questa proposta non è realistica. Questa mozione implica
un’ulteriore protezione del settore agricolo.
Il Consiglio nazionale è favorevole all’adozione del
diritto dei cartelli
Tener conto dei programmi di
Compliance
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In relazione ad una mozione, il Consiglio nazionale si è interessato al diritto
dei cartelli. L’obiettivo della mozione del consigliere agli Stati Rolf Schweiger
è l’applicazione efficace di questo diritto. Il Consiglio nazionale ha accettato il
suo intervento che chiede la presa in considerazione di programmi di Compliance al momento di definire il ventaglio di sanzioni. D’altra parte, il relativo
progetto prevede che le persone che avranno contravvenuto volontariamente
ai programmi di Compliance interni potranno essere perseguite penalmente a
titolo personale. Seguendo il Consiglio degli Stati, il Consiglio nazionale ha accettato la mozione con alcune modifiche: esso auspica che i programmi di
Compliance vengano considerati elementi volti a ridurre le sanzioni, ma non a
escluderle.
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L’economia sostiene la domanda relativa alla presa in considerazione dei programmi di Compliance. Questo permette di tener conto meglio del principio
della responsabilità. Questi programmi permettono di evitare le infrazioni e di conseguenza permettono l’applicazione del diritto della concorrenza.
L’introduzione di sanzioni penali personali solleva però diverse questioni importanti, in particolare per quanto concerne le procedure, le istanze e norme in
materia di concorrenza. Il Consiglio federale dovrà tener conto di questi aspetti
quando esaminerà questi temi.
La responsabilità a titolo personale
solleva diverse questioni
Pronto il controprogetto all’iniziativa per la rinaturazione
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Il Consiglio degli Stati ha eliminato le
ultime divergenze
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L’iniziativa per la rinaturazione
dovrebbe essere ritirata
Il controprogetto indiretto all’iniziativa popolare «Acqua viva» (iniziativa per la
rinaturazione) della Federazione svizzera di pesca è stato approvato. Il Consiglio degli Stati ha eliminato le ultime divergenze dell’iniziativa «Protezione e utilizzo dei corsi d’acqua» della sua Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia (CAPTE-S). Questo progetto è pronto per essere sottoposto al voto d’insieme. Dal punto di vista economico, occorre salutare
l’alleggerimento delle disposizioni relative ai deflussi residuali. Il progetto costituisce un compromesso tra la protezione e l’utilizzo della forza idrica e tiene
maggiormente conto degli interessi legati all’utilizzo della forza idrica. I costi
supplementari provocati dalle misure di risanamento sopportate dall’economia
non sono trascurabili e giungono in un momento molto sfavorevole dal punto
di vista congiunturale. In effetti, i prezzi dell’elettricità sono già fortemente aumentati e rischiano di continuare la loro progerssione. L’accumularsi di costi
supplementari non deve diventare cronico e culminare in un aumento permanente dei prezzi dell’elettricità.
Le due Camere hanno già raccomandato il rifiuto dell’iniziativa popolare. economiesuisse si rallegra di questa decisione. In effetti, l’iniziativa popolare si
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tradurrebbe in eccessivi vincoli per l’utilizzo della forza idrica in Svizzera, che
comporterebbe una dipendenza crescente nei confronti delle importazioni di
elettricità. I costi supplementari che l’iniziativa provocherebbe ammonterebbero
a diversi miliardi di franchi. In seguito alle modifiche apportate al controprogetto
indiretto dalle due Camere, la Federazione di pesca prevede di ritirare l’iniziativa.
Ingegneria genetica: il Consiglio degli Stati è favorevole al prolungamento della moratoria
Il prolungamento della moratoria
sull’ingegneria genetica frena
l’innovazione
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Il Consiglio degli Stati, quale prima Camera, ha deciso di prolungare di tre anni
la moratoria contro l’utilizzo dell’ingegneria genetica nell’agricoltura, introdotta
inizialmente per cinque anni. Con questa decisione, la Camera alta lancia un
segnale negativo per la ricerca in Svizzera e ipoteca il futuro dell’agricoltura
svizzera. Nel 2005 il popolo e i Cantoni avevano accettato l’iniziativa popolare
«per alimenti prodotti senza manipolazioni genetiche» che proibisce l’utilizzo di
piante geneticamente modificate nell’agricoltura e l’allevamento di animali geneticamente modificati in Svizzera. Questo divieto scade il 27 novembre 2010. Il
Consiglio degli Stati ha accettato, con 23 voti contro 14, la proposta del Consiglio
federale di prolungare questa moratoria fino alla fine del 2013. Esso vorrebbe
attendere i risultati del programma nazionale di ricerca sull’utilità e i rischi della
disseminazione di piante geneticamente modificate (PNR 59). I risultati saranno
disponibili verso la metà del 2012.
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economiesuisse deplora la decisione del Consiglio degli Stati. Questo procedere esistante danneggia notevolmente la ricerca svizzera. A seguito di questa
incertezza relativa al futuro, la Svizzera rischia di perdere il treno nel settore
dell’ingegneria genetica verde. Questo concerne anche l’agricoltura. Il solo mezzo per reagire alla diminuzione dei prezzi è quello di migliorare la produttività.
Questo è possibile soltanto se si autorizza l’innovazione. Il prolungamento della
moratoria per ulteriori tre anni va esattamente nella direzione opposta. Esso
ostacola la ricerca di soluzioni innovative, ad esempio contro la germogliazione
delle patate e il fuoco batterico, ed oscura le prospettive dell’agricoltura svizzera. L’innovazione è anche il solo mezzo per risolvere i problemi mondiali in
materia di alimentazione e di clima. L’ingegneria genetica offre una prima risposta. Lo confermano diversi studi: l’utilizzo di derrate alimentari geneticamente
modificate non ha causato problemi particolari. Anche il programma nazionale
di ricerca sull’utilità e i rischi della disseminazione delle piante geneticamente
modificate (PNR 59) giunge alla stessa conclusione.
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Il Consiglio degli Stati ha perso l’occasione per aprire le porte dell’innovazione. Il
Consiglio nazionale ha ora la possibilità di respingere la moratoria e di lanciare
un chiaro segnale a favore della ricerca in Svizzera. Si deve tuttavia tener conto
che il Consiglio degli Stati ha seguito una proposta della sua commissione, che
chiede che al termine della moratoria le disposizioni d’applicazione per la messa in circolazione di organismi geneticamente modificati devono essere pronte.
Questo garantisce almeno che i lavori saranno ripresi e che non vi siano ulteriori
ritardi. L’obiettivo deve essere quello di creare la sicurezza giuridica il più rapidamente possibile, grazie ad un’ordinanza adeguata sulla coesistenza. Infine, la formulazione scelta dal Consiglio degli Stati all’art. 37a della legge sull’ingegneria
genetica rappresenta una norma minima per il Consiglio nazionale.
Dal punto di vista economico, la
decisione del Consiglio degli Stati è
incomprensibile
Il Consiglio nazionale ha la possibilità di aprire la via dell’innovazione
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Il Consiglio degli Stati adotta la revisione parziale
della legge sull’energia
La legge sull’energia non è stata
all’origine di contestazioni in Consiglio
degli Stati
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La revisione parziale della Legge sull’energia proposta tende ad ottimizzare
l’efficacia energetica. Il Consiglio degli Stati, Camera prioritaria, ha adottato all’unanimità il progetto del Consiglio federale. Le misure si concentrano
sul settore delle costruzioni che racchiude un potenziale di risparmio energetico importante. Il certificato energetico degli edifici, la cui introduzione è
stata affidata ai Cantoni, è già una realtà. I contributi versati ai Cantoni per
l’informazione, la consulenza, la formazione e il perfezionamento non sono
stati oggetto di contestazioni. La Camera dei Cantoni non contesta nemmeno
i costi presi in considerazione per gli aiuti finanziari destinati al risanamento
degli edifici.
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Nel Consiglio degli Stati, la questione degli aiuti finanziari non ha suscitato
contestazioni. L’economia ritiene tuttavia che si debba intervenire affinché soltanto gli investimenti supplementari siano presi in considerazione. Essa ritiene
che il principio di concedere delle sovvenzioni non sia opportuno. Se questo
approccio fosse auspicato per ragioni politiche, esso deve essere messo in atto il più efficientemente possibile. L’attuale modello di risarcimento dei costi
supplementari soddisfa in ampia misura queste condizioni. La modifica proposta dal Consiglio federale non deve essere respinta, poiché si tradurrebbe
nel sovvenzionamento di investimenti economicamente redditizi. L’obiettivo
deve rimanere quello di promuovere dei progetti più ambiziosi, i cui costi non
possono essere ammortizzati. Per economiesuisse, non si tratta di spendere
le sovvenzioni federali il più in fretta possibile, ma di trarne la massima utilità,
vale a dire raggiungere una riduzione massima delle emissioni di CO2 per franco speso. Di conseguenza, occorre concedere le sovvenzioni in funzione dei risparmi realizzati. Il dispositivo adottato dall’Agenzia dell’energia per l’economia
può servire da esempio.
Sovvenzionare gli investimenti non è
opportuno
Il Consiglio degli Stati esita ad aprire il mercato
postale
Il Consiglio degli Stati non intende
fissare nella legge l’apertura del
mercato postale
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Il Consiglio degli Stati, quale prima Camera, si è occupato della Legge sulla
Posta. Esso ha accettato quasi tutte le proposte del Consiglio federale. Invece di aprire integralmente il mercato nel 2012, come proposto inizialmente,
esso desidera procedere in due tappe. In un primo tempo, si tratta di rivedere
la legislazione postale. Soltanto un anno dopo l’entrata in vigore della nuova
legislazione verrebbe decisa attraverso un decreto federale l’apertura totale
del mercato. Sia la legge, sia il decreto relativo all’apertura del mercato sono sottoposti a referendum facoltativo. In seguito alle incertezze del Consiglio
degli Stati, il mercato delle lettere rimarrà probabilmente in gran parte chiuso
alla concorrenza ancora per diversi anni. economiesuisse non sostiene questa
decisione e ribadisce che una revisione totale della legislazione postale debba prevedere l’apertura del mercato delle lettere e che la data dell’apertura
completa debba essere fissata in maniera vincolante nella nuova legislazione
postale.
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economiesuisse non sostiene il progetto adottato dal Consiglio degli Stati
nell’ottica della revisione totale della legislazione postale. Spetta ora al Consiglio nazionale esaminarlo: esso deve distanziarsi da questa decisione sfavorevole ai clienti e prevedere l’apertura completa del mercato entro un termine ragionevole. L’unico punto positivo è l’estensione del margine di manovra
Il Consiglio nazionale deve distanziarsi da questa decisione sfavorevole ai
clienti
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imprenditoriale della Posta Svizzera, attraverso la restrizione del servizio universale. Così, l’80% delle lettere indirizzate non faranno più parte del servizio
universale. Ma che al contempo queste lettere restano soggetto al monopolio è
inaccettabile. I clienti rischiano di subire aumenti di prezzo massicci, soprattutto
nelle regioni periferiche. Nessun altro paese ha adottato una soluzione così poco
favorevole ai clienti.
I concorrenti della Posta Svizzera che desiderano estendere la loro offerta di servizi e creare degli impieghi dovranno probabilmente pazientare ancora per diversi
anni prima di poter distribuire tutte le lettere. Essi devono tuttavia subire il diktat
dell’azienda che domina il mercato e adattarsi alle condizioni vigenti nel settore,
negoziare una convenzione collettiva di lavoro e sottoporsi a specifiche procedure
amministrative. Tutto questo in nome della parità di trattamento. I nuovi operatori
hanno poche possibilità di riuscire a ritagliarsi un fetta del mercato fintanto che il
mercato delle lettere non sarà aperto e tutte le distorsioni della concorrenza non
saranno abolite.
Il Consiglio degli Stati favorevole alla reintroduzione
del prezzo unico del libro
Regolamentazione del prezzo del
libro: il Consiglio degli Stati è entrato in
materia
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Il Consiglio degli Stati ha approvato, con 23 voti contro 15, la reintroduzione del
prezzo unico del libro. Contrariamente alle raccomandazioni della sua Commissione dell’economia e dei tributi, esso è entrato in materia su questo progetto che
prevede che gli editori e gli importatori fissino il prezzo di vendita sul mercato. Le
librerie sarebbero legate ai prezzi fissati da questi ultimi, anche se esse potrebbero concedere dei ribassi del 5% al massimo, nonché ulteriori ribassi secondo
il volume d’ordinazione. I prezzi sarebbero vincolanti per un periodo di almeno
18 mesi. Allo scopo di evitare degli abusi, il prezzo dei libri importati dovrebbe situarsi tra il 100% e il 120% del prezzo di vendita (IVA esclusa) nel paese d’edizione.
Il progetto di legge vale solo per i libri scritti in una lingua nazionale svizzera, ma
non per quelli acquistati al’estero attraverso Internet. Il Consiglio nazionale ha già
accettato il progetto di legge nel corso della sessione estiva. La Camera dei Cantoni ha deciso di entrare in materia e pertanto questo oggetto viene trasmesso
alla Commissione dell’economia e dei tributi per l’esame dettagliato.
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economiesuisse respinge per principio il prezzo unico del libro. La sua reintroduzione rappresenterebbe un intervento massiccio dello Stato, contrario ad una
politica concorrenziale. Lo Stato instaurerebbe e legittimerebbe un cartello sui
prezzi. Dal punto di vista della politica della concorrenza, bisogna stabilire un
quadro uniforme e rinunciare ad eccezioni settoriali. La concorrenza sul mercato
del libro funziona e non vi sono le condizioni per giustificare un intervento statale.
Se i prezzi fissati da un cartello fossero reintrodotti, i lettori svizzeri dovrebbero
in futuro pagare di più per i libri. Nell’eventualità in cui fosse adottata una legge
che impone prezzi eccessivi, penalizzando così i consumatori svizzeri, questo andrebbe innanzitutto a favore delle imprese di commercio elettronico straniere e
delle librerie straniere. Questi attori economici non investirebbero entrate supplementari garantite dalla legge nella “cultura svizzera”, come auspica l’autore
dell’iniziativa.
La concorrenza funziona anche sul
mercato del libro: un intervento dello
Stato è inutile
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Il Consiglio degli Stati favorevole ad
un diritto contabile uniforme e pragmatico
Diritto contabile: il Consiglio degli Stati introduce miglioramenti sostanziali
Il Consiglio degli Stati ha accettato come prima Camera il diritto contabile
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con 15 voti contro 0 e 6 astensioni. Il progetto uniforma le disposizioni per tutte le forme di società rette dal diritto privato e differenzia le esigenze secondo
l’importanza economica dell’impresa. Il progetto contiene disposizioni generali
che si applicano a tutte le entità giuridiche sottoposte all’obbligo di tenere una
contabilità e di presentare dei conti. Queste regole corrispondono allo standard
applicato attualmente nelle PMI ben gestite. Disposizioni più rigorose sono fissate per le grandi imprese e i gruppi. Quando una norma deve essere presa in
considerazione per la presentazione dei conti annuali (obbligatorio per le società quotate in Borsa, ad esempio), questa prevale sulle disposizioni del Codice delle obbligazioni. In un primo tempo, sul piano formale questo progetto
faceva parte della revisione del diritto della società anonima e del diritto contabile presentata dal Consiglio federale. Il Consiglio degli Stati ha diviso il progetto di revisione in due parti, affinché le Camere possano trattare separatamente la revisione del diritto della società anonima e quella del diritto contabile.
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L’aumento dei valori soglia favorisce
le PMI
economiesuisse saluta la pianificazione di un sistema indipendente dalla forma
giuridica differenziata in funzione della dimensione dell’impresa e della neutralità fiscale. Lo scopo non è tuttavia quello di imporre alle PMI nuovi obblighi, la
cui utilità è senza rapporto con gli oneri supplementari.
Il Consiglio degli Stati ha proceduto a miglioramenti sostanziali: esso ha ad esempio aumentato il limite entro il quale le piccole imprese possono allestire una
contabilità semplificata. Inoltre, il Consiglio degli Stati ha aumentato i valori soglia per la presentazione di conti consolidati. Queste decisioni tengono conto
delle preoccupazioni delle piccole e medie imprese. Il Consiglio degli Stati ha
concluso le proprie deliberazioni, ma sarebbe possibile alleviare ulteriormente
le PMI modificando le soglie a partire dalle quali il rapporto annuo deve soddisfare esigenze supplementari.
Altri argomenti discussi a Berna
Il Consiglio nazionale ha approvato l’accordo di libero scambio tra l’AELS e gli Stati
membri del Consiglio di cooperazione degli Stati arabi del Golfo (CCG). L’accordo
migliora ampiamente l’accesso reciproco ai mercati e la sicurezza giuridica degli
scambi di merci e di servizi. economiesuisse saluta questa decisione del Consiglio nazionale. La conclusione di un accordo di libero scambio con il CCG riveste
grande importanza sul piano economico. Grazie a questo accordo, sarà possibile
in futuro gestire in maniera ottimale l’elevato potenziale delle regioni arabe. La
conclusione di questo accordo si iscrive perfettamente nella strategia di politica
economica estera della Svizzera. Inoltre, l’accordo di libero scambio con il CCG
contribuisce notevolmente a rinsaldare le relazioni economiche della Svizzera
con il Medio Oriente.
Informazioni
[email protected]
Impressum
economiesuisse, Federazione delle imprese svizzere
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