impag. novembre/dicembre 2007

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impag. novembre/dicembre 2007
Buone
Feste!
NOVEMBRE
DICEMBRE
2013
6
Nuovi oneri
per il 2014
EDITORIALE
Dal 1. luglio 2009 è in vigore la
modifica della «Legge sull’orientamento scolastico e professionale
e sulla formazione professionale e
continua (Lorform)». Scopo della
modifica è stato di promuovere,
organizzare e gestire la formazione professionale di base, superiore e continua. Per questo il
Consiglio di Stato, d’intesa con
le organizzazioni del mondo del
lavoro di importanza cantonale
(OML), ha istituito un Fondo cantonale generale, dichiarandone
obbligatoria la partecipazione di
tutte le aziende astrette al pagamento di contributi in base alla
legislazione sull’AVS, agenzie di
intermediazione incluse, chiamandole a contribuire allo stesso.
Il Fondo finanzia, totalmente o
parzialmente, obbligatoriamente:
• le spese residue riconosciute,
dedotti i contributi federali e
cantonali, delle aziende e delle
organizzazioni del mondo del
lavoro per i corsi interaziendali;
• le spese a carico delle aziende
per le procedure di qualificazione della formazione professionale di base;
• le spese di trasferta delle persone in formazione dall’azienda
formatrice alle scuole professionali e ai corsi interaziendali.
Inoltre finanzia, facoltativamente,
ogni altra misura conforme agli
scopi della presente legge, in particolare le azioni di promozione
della formazione e del tirocinio ed
in generale delle formazioni professionali rivolte alle aziende. Il suo
finanziamento è garantito da un
contributo, obbligatorio per tutte
le aziende assoggettate all’AVS,
che la Legge stabilisce fra un minimo dello 0.9 e un massimo del 2.9
per mille della massa salariale. L’aliquota viene stabilita annualmente da una speciale Commissione.
Il settore principale della costruzione, finora esentato dal Fondo
cantonale per la formazione professionale (FCFP), aderirà allo stesso a partire dal prossimo anno. Ci
sarà quindi un aggravio pari allo
0.09%. Tuttavia l’adesione a questo fondo libererà il Fondo per la
formazione professionale gestito
dalla CPC (FFP-CPC) dall’obbligo
di sostituirsi a quello cantonale
per finanziare le prestazioni previste da quest’ultimo. Verranno così
liberati dei capitali che la CPC ha
deciso di utilizzare per incentivare
ulteriormente la partecipazione
ai corsi di formazione di base e
continua. I partecipanti godranno
perciò di tasse d’iscrizione ridotte
e percepiranno, se saranno soddisfatte determinate condizioni,
un’indennità perdita di guadagno
(IPG) e un rimborso per il pasto di
mezzogiorno.
Il regolamento lo si potrà trovare,
da inizio anno, sul sito della CPC
(www.cpcedilizia.ch).
Quello appena descritto è un
aggravio finanziario che però, per
chi ne vorrà approfittare, potrà
essere ampiamente compensato.
Il secondo onere a carico delle
imprese di costruzione che vi sarà
a partire dal 2014 è rappresentato dall’aumento salariale per il
personale di cantiere concordato
a livello nazionale fra la SSIC e i
sindacati. Nonostante una nuova
diminuzione nell’ultimo anno
(ottobre-ottobre) dell’indice dei
prezzi al consumo pari a 0.3 punti
percentuali, è stato concesso un
aumento dello 0.8% (0.4% generale e 0.4% al merito), oltre all’adeguamento del rimborso per il
pranzo di 1.- franco al giorno.
Dal 2008 a oggi, l’indice dei prezzi
è diminuito di 1.3 punti percentuali e ciononostante nell’edilizia
principale sono stati accordati
aumenti generali del 5.0% e
aumenti individuali pari all’1.7%.
Uno sforzo generoso, ulteriore
testimonianza di quanto i datori
di lavoro abbiano a cuore i propri
collaboratori e sono loro riconoscenti, ma come sempre misconosciuto dai sindacati.
Va ricordato che l’edilizia principale vanta di gran lunga i salari
più elevati e le migliori condizioni
di lavoro del settore, con dei minimi in Ticino che ammontano a
Fr./mese 4'477.- per i principianti
e Fr./mese 5'478.- per i muratori
diplomati, per un orario di lavoro
pari a 40.5 ore settimanali.
Vittorino Anastasia
Direttore
SSIC Sezione Ticino
EDITORIALE
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LA POLTRONA
Intervista a Jörg De Bernardi,
Delegato del Cantone Ticino
per i rapporti confederali
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GIORNATA ECONOMIA
È tempo di riforme fiscali
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Il 2013 sta volgendo al termine e sono state molte le attività e gli
avvenimenti che hanno contraddistinto questo anno di intensa
operosità associativa. La spiccata vitalità nell’edilizia, il lavoro
svolto e le soddisfazioni raccolte ci servono da stimolo per continuare, con impegno e motivazione, la nostra attività nell’intento
di promuovere il buon andamento del settore ticinese della
costruzione e per far fronte alle difficoltà spesso riconducibili ad
una concorrenza interna ed estera sfrenata e per niente positiva.
A nome personale, dei colleghi membri di
Ufficio presidenziale e di Consiglio sezionale, dei Direttori e di tutte le collaboratrici e i
collaboratori del Segretariato di Bellinzona
e del Centro di formazione di Gordola,
porgo ai lettori di metroCUBO gli auguri
più belli per un lieto Natale e un 2014 ricco
di salute e nuove soddisfazioni.
BUONE FESTE!
ing. Cleto Muttoni
Presidente
SSIC Sezione Ticino
Responsabile
Nicola Bagnovini
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INFO DA GORDOLA
TicinoSkills e
Porte aperte al CFP
TICINO E ROMANDIA
Corso per istruttori muratori
dei Centri di formazione SSIC
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INCONTRO SSIC TI
Subappalto e nuove disposizioni
Editore ©
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Fotografie redazionali
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Mendrisio
Grafica
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6 volte all’anno
Foto di copertina
Marco Fässler
11
RIFLETTORI SU...
Infortuni e malattie
non professionali
SICUREZZA SUL LAVORO
Attività con pericoli particolari:
formazione necessaria
12
HG COMMERCIALE
Promozione valigia d’utensili
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novembre-dicembre
2013
LA POLTRONA
Dal 1° marzo 2011 lei ricopre il
ruolo di Delegato del Cantone
Ticino per i rapporti confederali. Signor De Bernardi, quali
sono i principali compiti che è
chiamato a svolgere in questo
delicato ambito?
Mi occupo soprattutto della tutela
degli interessi del Cantone (il
“lobbying”), ma pure della promozione della presenza di ticinesi in
seno alla Amministrazione federale
e della cura dell’immagine del
nostro Cantone. Va però smitizzato
il concetto di “lobbying”: per l’essenziale consiste nell’evitare malintesi
e disinformazione. Bisogna, in altre
parole, far pervenire le proprie posizioni alle persone corrette, nel
momento opportuno, in un formato che risponda alle esigenze dell’interlocutore, dunque nella sua
lingua, in maniera sintetica e con
proposte operative realistiche.
La difficoltà risiede nel fatto di operare all’interfaccia tra due mondi
politico-amministrativi, ognuno con
le proprie priorità, la propria logica
operativa e la propria tempistica.
La Società svizzera impresari
costruttori Sezione Ticino ha
preso atto con particolare soddisfazione del Messaggio presentato lo scorso 13 settembre
dal Consiglio federale in merito
alla costruzione di una nuova
galleria per il risanamento del
collegamento autostradale attraverso il San Gottardo.
Quale coordinatore del Gruppo
di lavoro interdipartimentale
che si occupa del risanamento
di questo tunnel, cosa ci può
dire in merito all’iter procedurale che ci possiamo attendere
per questo progetto di fondamentale importanza per l’intera
economia ticinese?
Effettivamente il Consiglio di Stato
reputa che la costruzione di un
tubo di risanamento senza aumento di capacità, come proposto dal
Consiglio federale, costituisca la
soluzione migliore. Essa permette di
mantenere lo status quo sotto il
profilo viario: una chiusura totale
del tunnel di quasi tre anni sarebbe
inammissibile. Garantisce pure il
rispetto dell’articolo costituzionale
sulla protezione delle Alpi che vieta
un aumento di capacità. Va ricordato che in Ticino era stato accolto
con oltre il 63% dei voti.
La proposta del Consiglio federale
permette pure di accrescere la sicurezza del tunnel: si potrà finalmente
abolire il regime di traffico bidirezionale e circolare in due gallerie a
Intervista a
Jörg
De Bernardi
Jörg De Bernardi,
Delegato del Cantone Ticino
per i rapporti confederali.
Foto Maffi, www.cdt.ch.
una corsia. Ricordo infine che la
costruzione di un tubo di risanamento non costituisce una misura
eccezionale: così, ad esempio, al
fine di permettere il risanamento
del tunnel autostradale del Belchen, sulla A2, nel Giura, verrà
costruito un terzo tubo, con costi al
chilometro decisamente più importanti che per il tubo di risanamento
al Gottardo. Progetti di risanamento stradale vanno affrontati con gli
stessi criteri in tutto il paese, senza
imporre soluzioni più sfavorevoli ad
alcune regioni.
L’oggetto è ora al vaglio del Parlamento, la cui decisione è attesa per
la fine del 2014. È già stato annunciato un referendum: per la prima
volta nella storia della Confederazione il popolo sarà pertanto chiamato ad esprimersi sul merito di un
progetto di risanamento autostradale. I lavori di scavo potranno,
nella migliore delle ipotesi, iniziare
nel 2020, la seconda galleria essere
aperta al traffico nel 2028 e il risanamento del vecchio tubo essere
terminato attorno al 2033.
Al di là dei buoni intendimenti che regolarmente affiorano
durante gli incontri ufficiali, il
dialogo politico tra Bellinzona e
Berna non sempre produce gli
effetti sperati. Pensiamo ad
esempio ai rapporti internazionali con l’Italia riferiti alla mancanza di reciprocità nell’ambito
degli appalti pubblici.
Signor De Bernardi, qual è la
sua opinione in tal senso e
quale strategia sarebbe interessante perseguire per essere
maggiormente considerati dalla
Berna federale?
L’esempio potrebbe anche servire
quale prova dell’ottima collaborazione. È su richiesta del Cantone,
in effetti, che la Confederazione ha
tematizzato il problema in occasione di incontri diplomatici ad alto
livello. Berna ha pure coinvolto la
Commissione europea, garante del
rispetto degli accordi bilaterali firmati con la Svizzera. L’Italia ha
dovuto adattare la propria legislazione.
Dobbiamo lavorare con intelligenza, e questo significa, tra le altre
cose, agire non solo con riferimento
alla realtà cantonale. Non esiste
“Berna”: è il nome che per comodità
diamo a un insieme di istituzioni e
a un ampio campo di forza, teso
dagli interessi variegati dei molti
attori che a livello federale cercano
di far sentire la loro voce. Conoscendo questa realtà si possono
forgiare posizioni precise, tessere
delle alleanze e darsi un piano d’azione. Queste possibilità sono precluse a chi percepisce “Berna” come
autorità monolitica lontana, destinataria di sommarie rivendicazioni.
Il Ticino, in ragione della sua identità linguistica e culturale, della sua
storia e della sua locazione geografica, ha una sensibilità particolare
e competenze uniche. Siamo chiamati a contribuire attivamente e in
prima fila al dibattito nazionale,
senza sottovalutare il nostro potenziale.
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novembre-dicembre
2013
GIORNATA ECONOMIA
Sfide e soluzioni sono state protagoniste della giornata dell’economia – organizzata da SSIC TI, ABT,
AITI, Cc-Ti, CATEF in collaborazione con economiesuisse, lo scorso
21 novembre nella Sala multiuso
di Sant’Antonino – incentrata
quest’anno sulla fiscalità nazionale e cantonale. La domanda posta
riguarda in particolare la competitività del nostro Cantone da un
punto di vista fiscale. Questa competitività dipende in parte dalle
riforme che siamo in grado di
attuare in Svizzera e pure da
come si muovono le piazze economiche concorrenti. E queste
non stanno certo a guardare, anzi, colpite violentemente e a più
livelli dalla crisi finanziaria, economica e di indebitamento, promuovono una politica dinamica
e innovativa per avvantaggiarsi
nella conquista di buoni contribuenti e imprese interessanti.
Questa dinamica – i cui corollari
non sono per nulla deleteri come
alcuni vorrebbero far credere –
impone una revisione costante
degli atout di una Nazione. Numerosi Paesi hanno messo in atto
modelli interessanti che alleggeriscono la tassazione per imprese
particolarmente innovative, o per
imprese che garantiscono i finanziamenti all’interno di gruppi o
ancora altre attività come ad
esempio il trading di materie
prime. Dunque, per proporre soluzioni interessanti diventa determinante il tipo di impresa che si
vuole attrarre sul proprio territorio offrendo, oltre ad un assetto
fiscale favorevole, anche tutta una
serie di condizioni quadro coerenti.
La Riforma III dell’imposizione
delle imprese – di cui si discuterà a
livello federale proprio l’anno
prossimo – mira proprio a riformare il nostro sistema fiscale, discriminando non più, come oggi,
secondo il luogo di attività delle
imprese, ma proponendo soluzioni interessanti per chi in Svizzera
garantisce posti di lavoro di qualità e svolge attività ad alto valore
aggiunto. Basta guardarsi attorno
senza inventare l’acqua calda,
copiare un po’ dai concorrenti e
lasciare al contempo margini di
manovra ai Cantoni, permettendo
loro di proporre, una volta ancora,
soluzioni all’avanguardia in grado
di riportare la nostra nazione ad
essere tra quelle più attrattive da
un punto di vista fiscale. Le associazioni economiche cantonali
vogliono inserirsi a pieno titolo in
questa discussione e garantire
che a questa causa contribuisca
anche il Ticino.
L’immobilismo del nostro Cantone in questo ambito ci è costato
la perdita di molte posizioni nella
graduatoria dei Cantoni elvetici
più attrattivi. Una situazione che
preoccupa le associazioni economiche ticinesi e alla quale si vorrebbe far fronte sulla base di una
serie di misure concrete ed attuabili, presentate proprio durante la
Giornata dell’economia cantonale.
Angelo Geninazzi
Responsabile economiesuisse
per la Svizzera italiana
Le proposte cantonali*
Negli ultimi anni molte sono state
le proposte volte ad una diminuzione del carico fiscale per imprese e persone fisiche ticinesi, nello
specifico molte di queste prevedevano una riduzione generale
delle aliquote fiscali. Tuttavia ad
oggi nessuna di queste proposte
è stata implementata nella nostra
legge tributaria, anche a causa
della nota situazione finanziaria in
cui versa il Cantone.
Al fine di apportare un cambiamento sostenibile, le associazioni
economiche ticinesi ci hanno conferito, nel mese di giugno 2013,
mandato di individuare delle possibili aree di miglioramento fiscale
che non fossero delle mere riduzioni di aliquote.
In un primo momento abbiamo
pertanto proceduto con uno studio comparatistico delle normative di altri Cantoni e altri Stati. Tale
analisi ha permesso di appurare
che il Ticino non ha nessuna
punta di eccellenza, ma si situa fra
i Cantoni che hanno un tasso di
competitività mediocre. Nel rispetto dei principi costituzionali e
di impegni internazionali, abbiamo quindi scelto di proporre delle misure mirate a ripristinare la
competitività del nostro Cantone
in specifici settori, così da considerare anche esigenze (quasi)
antitetiche quali quelle di gettito
fiscale. Al fine di un’efficace e rapida implementazione di dette
misure, ci siamo in parte ispirati a
quanto già introdotto in altre legislazioni cantonali. Nel concreto
ecco quanto da noi individuato:
Per le persone fisiche:
- La possibilità di dedurre (come
in tutti gli altri Cantoni) gli accantonamenti per spese di ricerca e sviluppo
- La limitazione dell’imposta sulla
sostanza
· Sia limitando la doppia imposizione economica
· Sia introducendo un massimale al combinato prelievo
di imposta sul reddito e sulla
sostanza
Per le persone giuridiche:
- Licence box
- Computo dell’imposta sul capitale nell’imposta sull’utile
- Aliquota differenziata per utili
destinati a prodotti innovativi, al
risparmio di energia e alla protezione dell’ambiente
- Imposizione limitata degli investimenti collettivi di capitale a
possesso fondiario diretto
Rileviamo infine che il nostro lavoro è uno studio avanzato, ma
ancora preliminare. L’attività continuerà con la redazione di proposte concrete di modifiche di legge
auspicando una convergenza d’intenti che permetta finalmente una
modifica del diritto tributario ticinese ed un aumento del tasso di
competitività del nostro Cantone.
*A cura di:
Peter A. Jäggi
Nicola Franchini
Gianluca Nessi
È tempo
di riforme
fiscali
La conferenza dal titolo
«La fiscalità cantonale e
nazionale tra spunti e proposte»
è stata moderata dal Direttore
del Corriere del Ticino Giancarlo
Dillena e i tre relatori principali
sono stati (vedi foto grande,
da sinistra) Peter A. Jäggi,
Rudolf Minsch (Presidente a.i.
della Direzione di economiesuisse)
e Angelo Geninazzi.
avvocato, esperto fiscale dipl. fed., Socio Studio legale tributario
Jäggi & Scheller SA, Lugano
MAS tax law SUPSI, Partner Studio fiduciario Pagani SA, Lugano
MA ATT ADIT LLM (Tax), Direttore Icofin SA, Ascona
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novembre-dicembre
2013
INFO DA GORDOLA
Giovedì 17, venerdì 18 e sabato
19 ottobre 2013, il Centro di Formazione Professionale della SSIC
Sezione Ticino di Gordola, con il
sostegno della Divisione della formazione professionale, ha organizzato le giornate di porte aperte, in concomitanza con i Ticino
Skills (Campionati cantonali delle
professioni), per diverse associazioni, aprendosi così alle scolaresche e alla popolazione.
La manifestazione ha riscosso un
grande successo. Molti sono stati
infatti i ragazzi di scuola media, in
particolare quelli del terzo e quarto anno, che hanno potuto visitare questo luogo di formazione
pratica dedicato alle professioni
della costruzione e dell’artigianato dell’edilizia. Accompagnati dai
propri docenti e grazie alle spiegazioni fornite dagli istruttori
delle 16 associazioni professionali
presenti in quel di Gordola, i giovani hanno potuto farsi un’idea
concreta di alcuni aspetti che
caratterizzano le belle professioni
dell’edilizia. Mestieri che richiedono abilità manuale, inventiva,
precisione, senso pratico e che,
proprio per questo, possono regalare molte soddisfazioni a chi
intraprende la via dell’apprendistato. Una decisione indubbiamente difficile, quella che i giovani si trovano a dover affrontare
alla fine della scuola dell’obbligo,
da condividere con le rispettive
famiglie. Tutto questo, pur consapevoli che l’attuale iter formativo
dell’apprendistato lascia comunque aperte tutte le strade per il
futuro (specializzazioni e possibilità di carriera nella professione
scelta oppure rientro nelle scuole
superiori a tempo pieno). Dunque
anche i genitori hanno potuto
approfittare, specialmente il sabato, di questa simpatica vetrina sul
mondo delle professioni dell’edilizia supportata dalle spiegazioni
degli esperti.
Come detto in entrata, nell’ambito
delle porte aperte, sono stati pure
organizzati, per la prima volta in
Ticino, ben 8 campionati professionali nel settore artigianale
(autista di veicoli pesanti, carpentiere, falegname, giardiniere paesaggista, meccanico di macchine
agricole, metalcostruttore, muratore, pittore e decoratore). I giovani partecipanti, apprendisti all’ultimo anno di formazione o che
hanno appena terminato il tirocinio, con un’età massima di 20
anni, si sono sfidati nelle proprie
professioni per aggiudicarsi un
posto ai primi Campionati svizzeri
centralizzati delle professioni in
previsione a Berna nel settembre
del 2014. Evento, quest’ultimo,
paragonabile, per numeri e modalità di svolgimento, ad un Campionato mondiale delle professioni.
Durante le 3 giornate di gara svoltesi a Gordola, il pubblico ha
potuto entrare nei diversi laboratori, attrezzati con moderne infrastrutture di lavoro, e ammirare i
giovani apprendisti che si cimentavano in attività pratiche. Un’occasione questa, più unica che rara,
per vederli all’opera e compren-
dere quanto l’attività pratica nel
nostro settore possa consentire e
garantire opportunità formative
di lavoro interessanti, alle quali fa
seguito una buona richiesta sul
mercato del lavoro ticinese (finora
i bravi artigiani non riscontrano
difficoltà nel trovare un’occupazione gratificante).
I candidati e le candidate hanno
lavorato con impegno e passione,
nei loro abituali laboratori, su
progetti definiti dalle rispettive
associazioni professionali. A loro è
TicinoSkills
e Porte aperte
al CFP
Sul sito Internet
www.ti.ch/swiss-skills
è riportata la lista di tutti i
premiati oltre ad una nutrita
galleria fotografica.
6
novembre-dicembre
2013
stato chiesto, oltre che di operare
nel rispetto delle regole dell’arte
e dunque puntando sulla qualità
esecutiva, di gestire le attività
richieste in un tempo limitato.
Anche per le 9 professioni non
interessate dalla competizione,
(costruttore vie del traffico e selciatore; cucitore per arredamenti
interni; elettricista in reti di distribuzione; gessatore; installatore di
impianti sanitari, di riscaldamento
e di ventilazione; installatore elettricista; lattoniere; posatore binari;
tappezziere e decoratore d’interni) l’aspetto puramente dimostrativo dell’iniziativa è stato ugualmente apprezzato dai visitatori.
Ognuno ha infatti lavorato con
impegno e passione, spinto anche
dalla volontà di ben figurare.
Per animare le porte aperte, nei
laboratori sono anche state proposte attività e giochi per i bambini, i ragazzi, ma anche per i loro
genitori.
Le giornate di porte aperte al CFP
si sono concluse con la premiazione dei campionati professionali
(Skills) e dei migliori apprendisti
per l’Unione svizzera del metallo e
con l’attribuzione del Premio UBS
Gordola per i migliori apprendisti
nel settore artigianale.
Alle pagine 6-7 sono riportate
alcune immagini scattate
durante gli eventi TicinoSkills
e Porte aperte al Centro di
formazione professionale
degli scorsi 17, 18 e 19 ottobre.
Foto: Marco Fässler, CFP Gordola.
Visto il bel successo riscontrato,
tutti gli attori coinvolti (Ufficio
della formazione professionale,
Ufficio dell’orientamento scolastico e professionale, Associazioni
presenti al CFP) si stanno occupando per dare continuità a questa positiva esperienza, concretizzatasi anche grazie all’entusiasmo
della signora Sara Rossini, delegata Swiss Skills presso la Divisione
della formazione professionale.
TICINO E ROMANDIA
Il 24 e 25 ottobre, si è svolto al
Centro di formazione professionale SSIC di Gordola il corso per gli
istruttori muratori dei Centri di
formazione della Svizzera romanda e del Ticino.
Questo momento formativo rappresenta ormai una bella e consolidata realtà ed ogni anno, a rotazione, uno dei Centri di formazione della SSIC si incarica dell’organizzazione. Quest’anno il compito
è toccato ai ticinesi. Un’ottima
opportunità per intrattenere i
contatti con i colleghi romandi e
per presentare sia le metodologie
d’insegnamento adottate (vedi
insegnamento a moduli), sia le
infrastrutture a disposizione.
La prima giornata è stata dedicata
all’insegnamento e segnatamente
alle canalizzazioni. Dopo la presentazione del modulo specifico,
il pomeriggio è stato caratterizzato da una conferenza tenuta dall’ing. Carlo Livio dello Studio
Comal e Associati SA di Morbio
Inferiore sul tema «Controllo della
qualità dei lavori di canalizzazione».
Nella giornata di venerdì si è presentato agli ospiti francofoni un
percorso della pietra naturale. L’uscita è incominciata con la visita
Corso per
istruttori
muratori
dei Centri di
formazione
SSIC
Foto di gruppo scattata
durante l’uscita a Brontallo,
in Valle Lavizzara.
alla cava Bettazza Graniti SA di
Cevio, dove il titolare ha spiegato
tutte le problematiche inerenti la
gestione di un’azienda, dall’estrazione alla lavorazione e alla commercializzazione del prodotto.
Seconda tappa a Brontallo, dove
l’Associazione Pro Brontallo ci ha
accolti, presentandoci il progetto
pilota Brontallo (progetto di sviluppo regionale e di promozione
di prodotti indigeni e regionali).
Terza tappa a Mogno e visita guidata dall’architetto Giovan Luigi
Dazio alla chiesa progettata da
Mario Botta, chiudendo così il percorso tematico della pietra: estrazione e lavorazione, recupero dei
vecchi nuclei e moderno.
Interessanti e significativi i momenti conviviali, durante i quali è
stato interessante scambiare esperienze di lavoro e competenze che
verranno sicuramente utili nel
proseguio dell’attività a favore dei
nostri apprendisti.
Giorgio Petrini
Responsabile corsi genio civile
CFP SSIC TI, Gordola
7
novembre-dicembre
2013
LEGNO
MATERIA PRIMA
RINNOVABILE
LEGNAMI D’OPERA
COMBUSTIBILI LEGNOSI
PALERIA, RECINZIONI IN CASTAGNO
MANUFATTI
RECUPERO E RICICLAGGIO
STATUE
INCONTRO SSIC TI
Giovedì 31 ottobre 2013, presso il
nostro Centro di formazione professionale di Gordola, abbiamo
organizzato un incontro informativo sul tema della responsabilità
del subappaltatore, al quale
hanno partecipato una quarantina di associati. Lo scopo della riunione, era quello di chiarire gli
effetti principali delle modifiche
delle normative sui lavoratori
distaccati in Svizzera (legge ed
ordinanza), entrate in vigore lo
scorso 15 luglio. Nella sua dettagliata presentazione, il Direttore
della SSIC Ticino, ing. Vittorino
Anastasia, ha anche informato
che sul nostro sito Internet
www.ssic-ti.ch è possibile accedere alla documentazione esplicativa
e ai formulari preparati sull’argomento dalla SECO e dalla nostra
sede centrale. L’avvocato Patrick
Hauser (Direttore del servizio
giuridico della SSIC di Zurigo) ha
poi condotto l’animata discussione con la quale si è conclusa la
mattinata.
L’intento principale di questa revisione (pubblicamente avversata
dalla SSIC) è quello di aumentare
il controllo dell’appaltatore primario sull’eventuale catena contrattuale di subappalto, introducendone la responsabilità sussidiaria
per il mancato rispetto delle condizioni lavorative e salariali minime da parte di uno qualsiasi dei
subappaltatori. Infatti un dipendente di un subappaltatore, che
ha proceduto invano (o non può
procedere, p. es. per fallimento
della ditta) contro il suo datore di
lavoro per il mancato rispetto
delle condizioni minime, sulla
base delle nuove disposizioni può
ora intentare una causa civile
direttamente contro l’appaltatore
primario, senza dover risalire lungo l’intera catena contrattuale.
La legge prevede anche che l’appaltatore primario è liberato dalla
responsabilità se può dimostrare
che ha preteso e controllato il
rispetto delle condizioni minime
da parte di tutti i subappaltatori
che hanno lavorato più o meno
direttamente per lui (obbligo di
diligenza). Quali prove di diligenza per l’appaltatore primario,
l’ordinanza prevede che egli disponga di dichiarazioni ed attestati del subappaltatore e che
attui dei provvedimenti contrattuali ed organizzativi, purtroppo
non meglio definiti. Sebbene si
tratti di una legge prevista nell’ambito delle misure fiancheggiatrici agli accordi di libera circolazione sottoscritti con la Comunità
Europea, per quanto concerne la
responsabilità, si applica anche
per il subappalto a ditte svizzere.
Sono molte le questioni lasciate
aperte da questa legge che, quale
unica certezza, comporta un notevole aumento delle procedure
burocratiche. Meno scontata è la
tutela dei diritti dei lavoratori.
Questa sfiduciata considerazione
è la laconica conclusione alla quale siamo portati dalla disorientante mancanza di una certezza del
diritto. Per capire gli effetti pratici
dalla responsabilità del subappaltatore, bisognerà aspettare le
decisioni dei tribunali che, vista la
delicatezza della fattispecie e la
complessità della procedura, molto probabilmente richiederanno
parecchi anni per essere validate.
Un atteggiamento prudente consiglia di limitare contrattualmente il subappalto del subappalto,
impedendo la formazione di catene ed assegnandolo unicamente
a ditte competenti, che hanno alle
loro dipendenze il personale qualificato necessario e che possano
dimostrare di rispettare le condizioni lavorative imposte dalle
leggi e dai contratti collettivi di
lavoro. Anche operando con dei
partner di fiducia, è importante
richiedere dei documenti che
attestino il loro rispetto delle condizioni lavorative. Per delle collaborazioni ricorrenti è sufficiente rinnovare la documentazione
quando subentrano dei cambiamenti delle condizioni quadro (es.
nuovo personale), ma comunque
va aggiornata almeno annualmente. La ditta che fa capo a personale in prestito (anche quello
proveniente dalle agenzie interinali) non può garantire per questi
lavoratori e dunque non può inserirli sulla lista del proprio personale. Pur non trattandosi di un
subappalto, anche in questo caso
è preferibile tutelarsi, procurandosi delle dichiarazioni, possibilmente firmate sia dal prestatore
di personale che dal lavoratore. Si
consiglia comunque di limitare il
ricorso a questo genere di collaboratori. Infine si raccomanda di
controllare e di registrare regolarmente tutto il personale presente
sui propri cantieri (le liste di presenza sono inoltre degli importanti documenti che possono servire a controllare l’esattezza delle
richieste di un eventuale querelante, per quanto concerne la
durata effettiva della sua presenza sui cantieri in questione). Questi provvedimenti precauzionali
dovrebbero permettere ad un
appaltatore primario denunciato
di dimostrare la propria estraneità
e la sua diligenza nel pretendere
il rispetto delle condizioni lavorative e salariali minime da parte
dei subappaltanti.
Subappalto
e nuove
disposizioni
Il Direttore del servizio
giuridico della SSIC di Zurigo,
Avv. Patrick Hauser, ha risposto
alle numerose domande
dei partecipanti all’incontro
informativo.
La nostra associazione è contraria
al subappalto fatto per speculazione, in quanto si tratta di un
atto di concorrenza sleale nei
confronti delle ditte serie che rappresentiamo e che rispettano le
norme vigenti nel nostro Paese,
anche in materia di diritto del
lavoro. Pur mantenendo i nostri
dubbi sulla loro reale efficacia,
nutriamo comunque la speranza
che questi nuovi obblighi legali
riguardanti la responsabilità del
subappaltatore possano contribuire ad una corretta gestione dei
cantieri.
Alain Hohl
Capo Ufficio tecnico
SSIC Sezione Ticino
9
novembre-dicembre
2013
Moreschi Gianfranco & Co. SA - Sementina
Impianti riscaldamenti - sanitari - lattonieri tetti piani
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ETH/SIA/OTIA
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6500 BELLINZONA-RAVECCHIA
RIFLETTORI SU...
Dallo scorso mese di settembre, la
Suva di Bellinzona dispone di un
nuovo servizio per la gestione
della salute e la prevenzione degli
infortuni non professionali. Se ne
occupa Paola Lurati, specialista
nell’ambito della sicurezza, alla
quale abbiamo rivolto alcune
domande. Innanzitutto per quali
motivi la Suva ha deciso di istituire questo servizio e in cosa differisce rispetto all’operato dell’Ufficio
prevenzione infortuni, del quale
lei è stata per diversi anni la
responsabile in Ticino?
La Suva ha deciso di ampliare la
sua offerta di prestazioni per le
aziende in Ticino al fine di rispondere ad un bisogno reale delle imprese.
Le assenze per malattia rappresentano circa l’80% delle assenze totali
e causano dei costi molto elevati
alle aziende. Basti pensare alla diffusione del mal di schiena e a tutti
gli altri disturbi dell’apparato muscolo-scheletrico. Gli infortuni nel
tempo libero rappresentano i 2/3
di tutti gli infortuni. Per prevenirli
occorre professionalità ed esperienza. La Suva sostiene le aziende proponendo metodi di prevenzione
efficaci e già testati in altre imprese.
Per garantire maggior incisività
nella riduzione delle assenze si
mette a disposizione uno strumento per la gestione delle assenze.
Negli ultimi anni le aziende
hanno investito molto nella prevenzione degli infortuni e delle
malattie professionali, raggiungendo risultati positivi. Maggiori difficoltà le riscontriamo nel
campo della prevenzione degli
infortuni nel tempo libero. Come
leggere questa situazione?
Ci sono aziende in altri settori che
da anni si impegnano nella prevenzione degli infortuni non professionali e hanno ottenuto altrettanti
risultati positivi. È fondamentale
motivare il collaboratore a comportarsi in modo più sicuro anche nel
tempo libero, mostrando le possibili
conseguenze di un infortunio non
professionale e sottolineando i vantaggi che ne trae per la sua salute,
adottando un comportamento sicuro. Inoltre si possono dare degli
incentivi, quale per esempio la possibilità di avere delle scarpe di sicurezza scontate anche per il tempo
libero. La presenza di un ente esterno, quale la Suva per la sensibilizzazione, si è rivelato un fattore di
successo importante.
Signora Lurati, pensando alle
imprese di costruzione ticinesi,
come intende affrontare la problematica della gestione della
salute e della prevenzione degli
infortuni non professionali ?
Nel settore della costruzione possiamo identificare diversi problemi
legati alla gestione della salute.
Parlavo prima del mal di schiena,
problemi all’apparato muscoloscheletrico (per esempio alle articolazioni), sovrappeso, stress, ecc.
Per quanto attiene agli infortuni nel
tempo libero sappiamo che il settore della costruzione ha un rischio di
infortunio non professionale relativamente alto e il potenziale di
miglioramento è notevole. Per le
piccole e medie imprese mettiamo
a disposizione del materiale informativo e una consulenza telefonica, mentre per quelle con 100 o
più collaboratori offriamo una consulenza direttamente in azienda,
durante la quale si analizza la
situazione, si determinano le cause
delle assenze e si propongono iniziative mirate e concrete. Offriamo
delle sensibilizzazioni sul tema dell’alcol, sull’ergonomia (sollevare e
spostare dei pesi), sull’alimentazione, consigli pratici per prevenire il
mal di schiena ed esercizi che aiutano a ritrovare il benessere fisico, ecc.
Proponiamo per esempio la formazione/sensibilizzazione dei capocantiere e offriamo dei moduli interattivi da impiegare in azienda, per
esempio il percorso cadute.
SICUREZZA SUL LAVORO
Nell’ambito del servizio di consulenza per la sicurezza sul lavoro,
mi capita spesso di dover chiarire
la questione riferita all’obbligo di
formazione per coloro che usano
la motosega sui cantieri. In pratica, ogni attività che presenta
pericoli particolari (e l’uso della
motosega rientra fra questi) può
essere affidata soltanto a persone
adeguatamente formate al riguardo. La base legale a sostegno di
questa affermazione si trova nell’Art. 8 dell’Ordinanza prevenzione infortuni (OPI). Pure la Suva, in
qualità di organo esecutivo in
questo ambito, richiede ai datori
di lavoro di formare i collaboratori
abilitati all’uso della motosega. La
formazione può avvenire all’interno della ditta, oppure facendo
capo a specifici corsi disponibili
anche in Ticino. È importante
tener presente che tale istruzione
deve comprendere sia una parte
teorica sull’uso in sicurezza della
motosega (ad esempio sulla base
della Scheda tematica della Suva
33062.i), sia una parte di esercitazioni pratiche. La pratica può limitarsi alla tipologia di utilizzo della
motosega in cantiere, che non ha
nulla a che vedere, ad esempio,
con i più impegnativi corsi per
selvicoltori che si svolgono su più
giornate. In questo contesto, il
nostro Centro di formazione professionale di Gordola si sta attivando per proporre un corso
appositamente rivolto alle imprese di costruzione, facendo capo
ad esperti del settore. Gli argomenti da toccare sono parecchi e
vanno dalla scelta della motosega
idonea in funzione del lavoro da
eseguire allo studio della struttura
e del funzionamento dell’apparecchio, dall’affilatura alla sostituzione della catena, dai piccoli
interventi di manutenzione alla
gestione del carburante e del
lubrificante, per finire con l’apprendimento della tecnica di
taglio da eseguire usando i necessari dispositivi di protezione individuali.
L’intenzione è di proporre i primi
corsi già a gennaio 2014. Maggiori
dettagli verranno comunque forniti, appena possibile, direttamente dal nostro Centro di formazione
professionale di Gordola.
Infortuni e
malattie non
professionali
Per ulteriori informazioni
rivolgersi direttamente a
Paola Lurati
Consulente e formatrice
Tel. 091 820 20 93
Natel 079 546 99 76
E-mail: [email protected]
Attività
con pericoli
particolari:
formazione
necessaria
Scheda tematica Suva 33062.i
Nicola Bagnovini
Vicedirettore
SSIC Sezione Ticino
11
novembre-dicembre
2013
tipografia
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