impag. novembre/dicembre 2007
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impag. novembre/dicembre 2007
Buone Feste! NOVEMBRE DICEMBRE 2013 6 Nuovi oneri per il 2014 EDITORIALE Dal 1. luglio 2009 è in vigore la modifica della «Legge sull’orientamento scolastico e professionale e sulla formazione professionale e continua (Lorform)». Scopo della modifica è stato di promuovere, organizzare e gestire la formazione professionale di base, superiore e continua. Per questo il Consiglio di Stato, d’intesa con le organizzazioni del mondo del lavoro di importanza cantonale (OML), ha istituito un Fondo cantonale generale, dichiarandone obbligatoria la partecipazione di tutte le aziende astrette al pagamento di contributi in base alla legislazione sull’AVS, agenzie di intermediazione incluse, chiamandole a contribuire allo stesso. Il Fondo finanzia, totalmente o parzialmente, obbligatoriamente: • le spese residue riconosciute, dedotti i contributi federali e cantonali, delle aziende e delle organizzazioni del mondo del lavoro per i corsi interaziendali; • le spese a carico delle aziende per le procedure di qualificazione della formazione professionale di base; • le spese di trasferta delle persone in formazione dall’azienda formatrice alle scuole professionali e ai corsi interaziendali. Inoltre finanzia, facoltativamente, ogni altra misura conforme agli scopi della presente legge, in particolare le azioni di promozione della formazione e del tirocinio ed in generale delle formazioni professionali rivolte alle aziende. Il suo finanziamento è garantito da un contributo, obbligatorio per tutte le aziende assoggettate all’AVS, che la Legge stabilisce fra un minimo dello 0.9 e un massimo del 2.9 per mille della massa salariale. L’aliquota viene stabilita annualmente da una speciale Commissione. Il settore principale della costruzione, finora esentato dal Fondo cantonale per la formazione professionale (FCFP), aderirà allo stesso a partire dal prossimo anno. Ci sarà quindi un aggravio pari allo 0.09%. Tuttavia l’adesione a questo fondo libererà il Fondo per la formazione professionale gestito dalla CPC (FFP-CPC) dall’obbligo di sostituirsi a quello cantonale per finanziare le prestazioni previste da quest’ultimo. Verranno così liberati dei capitali che la CPC ha deciso di utilizzare per incentivare ulteriormente la partecipazione ai corsi di formazione di base e continua. I partecipanti godranno perciò di tasse d’iscrizione ridotte e percepiranno, se saranno soddisfatte determinate condizioni, un’indennità perdita di guadagno (IPG) e un rimborso per il pasto di mezzogiorno. Il regolamento lo si potrà trovare, da inizio anno, sul sito della CPC (www.cpcedilizia.ch). Quello appena descritto è un aggravio finanziario che però, per chi ne vorrà approfittare, potrà essere ampiamente compensato. Il secondo onere a carico delle imprese di costruzione che vi sarà a partire dal 2014 è rappresentato dall’aumento salariale per il personale di cantiere concordato a livello nazionale fra la SSIC e i sindacati. Nonostante una nuova diminuzione nell’ultimo anno (ottobre-ottobre) dell’indice dei prezzi al consumo pari a 0.3 punti percentuali, è stato concesso un aumento dello 0.8% (0.4% generale e 0.4% al merito), oltre all’adeguamento del rimborso per il pranzo di 1.- franco al giorno. Dal 2008 a oggi, l’indice dei prezzi è diminuito di 1.3 punti percentuali e ciononostante nell’edilizia principale sono stati accordati aumenti generali del 5.0% e aumenti individuali pari all’1.7%. Uno sforzo generoso, ulteriore testimonianza di quanto i datori di lavoro abbiano a cuore i propri collaboratori e sono loro riconoscenti, ma come sempre misconosciuto dai sindacati. Va ricordato che l’edilizia principale vanta di gran lunga i salari più elevati e le migliori condizioni di lavoro del settore, con dei minimi in Ticino che ammontano a Fr./mese 4'477.- per i principianti e Fr./mese 5'478.- per i muratori diplomati, per un orario di lavoro pari a 40.5 ore settimanali. Vittorino Anastasia Direttore SSIC Sezione Ticino EDITORIALE 3 LA POLTRONA Intervista a Jörg De Bernardi, Delegato del Cantone Ticino per i rapporti confederali 5 GIORNATA ECONOMIA È tempo di riforme fiscali 6 Il 2013 sta volgendo al termine e sono state molte le attività e gli avvenimenti che hanno contraddistinto questo anno di intensa operosità associativa. La spiccata vitalità nell’edilizia, il lavoro svolto e le soddisfazioni raccolte ci servono da stimolo per continuare, con impegno e motivazione, la nostra attività nell’intento di promuovere il buon andamento del settore ticinese della costruzione e per far fronte alle difficoltà spesso riconducibili ad una concorrenza interna ed estera sfrenata e per niente positiva. A nome personale, dei colleghi membri di Ufficio presidenziale e di Consiglio sezionale, dei Direttori e di tutte le collaboratrici e i collaboratori del Segretariato di Bellinzona e del Centro di formazione di Gordola, porgo ai lettori di metroCUBO gli auguri più belli per un lieto Natale e un 2014 ricco di salute e nuove soddisfazioni. BUONE FESTE! ing. Cleto Muttoni Presidente SSIC Sezione Ticino Responsabile Nicola Bagnovini 1 7 INFO DA GORDOLA TicinoSkills e Porte aperte al CFP TICINO E ROMANDIA Corso per istruttori muratori dei Centri di formazione SSIC 9 INCONTRO SSIC TI Subappalto e nuove disposizioni Editore © SSIC Sezione Ticino Viale Portone 4 6500 Bellinzona tel. 091 825 54 23 fax 091 825 75 38 www.ssic-ti.ch e-mail: [email protected] Fotografie redazionali SSIC TI, Bellinzona Stampa Tipo Print Roncoroni+Sulmoni Mendrisio Grafica Guido Robbiani Tiratura 2'700 copie 6 volte all’anno Foto di copertina Marco Fässler 11 RIFLETTORI SU... Infortuni e malattie non professionali SICUREZZA SUL LAVORO Attività con pericoli particolari: formazione necessaria 12 HG COMMERCIALE Promozione valigia d’utensili 1 novembre-dicembre 2013 LA POLTRONA Dal 1° marzo 2011 lei ricopre il ruolo di Delegato del Cantone Ticino per i rapporti confederali. Signor De Bernardi, quali sono i principali compiti che è chiamato a svolgere in questo delicato ambito? Mi occupo soprattutto della tutela degli interessi del Cantone (il “lobbying”), ma pure della promozione della presenza di ticinesi in seno alla Amministrazione federale e della cura dell’immagine del nostro Cantone. Va però smitizzato il concetto di “lobbying”: per l’essenziale consiste nell’evitare malintesi e disinformazione. Bisogna, in altre parole, far pervenire le proprie posizioni alle persone corrette, nel momento opportuno, in un formato che risponda alle esigenze dell’interlocutore, dunque nella sua lingua, in maniera sintetica e con proposte operative realistiche. La difficoltà risiede nel fatto di operare all’interfaccia tra due mondi politico-amministrativi, ognuno con le proprie priorità, la propria logica operativa e la propria tempistica. La Società svizzera impresari costruttori Sezione Ticino ha preso atto con particolare soddisfazione del Messaggio presentato lo scorso 13 settembre dal Consiglio federale in merito alla costruzione di una nuova galleria per il risanamento del collegamento autostradale attraverso il San Gottardo. Quale coordinatore del Gruppo di lavoro interdipartimentale che si occupa del risanamento di questo tunnel, cosa ci può dire in merito all’iter procedurale che ci possiamo attendere per questo progetto di fondamentale importanza per l’intera economia ticinese? Effettivamente il Consiglio di Stato reputa che la costruzione di un tubo di risanamento senza aumento di capacità, come proposto dal Consiglio federale, costituisca la soluzione migliore. Essa permette di mantenere lo status quo sotto il profilo viario: una chiusura totale del tunnel di quasi tre anni sarebbe inammissibile. Garantisce pure il rispetto dell’articolo costituzionale sulla protezione delle Alpi che vieta un aumento di capacità. Va ricordato che in Ticino era stato accolto con oltre il 63% dei voti. La proposta del Consiglio federale permette pure di accrescere la sicurezza del tunnel: si potrà finalmente abolire il regime di traffico bidirezionale e circolare in due gallerie a Intervista a Jörg De Bernardi Jörg De Bernardi, Delegato del Cantone Ticino per i rapporti confederali. Foto Maffi, www.cdt.ch. una corsia. Ricordo infine che la costruzione di un tubo di risanamento non costituisce una misura eccezionale: così, ad esempio, al fine di permettere il risanamento del tunnel autostradale del Belchen, sulla A2, nel Giura, verrà costruito un terzo tubo, con costi al chilometro decisamente più importanti che per il tubo di risanamento al Gottardo. Progetti di risanamento stradale vanno affrontati con gli stessi criteri in tutto il paese, senza imporre soluzioni più sfavorevoli ad alcune regioni. L’oggetto è ora al vaglio del Parlamento, la cui decisione è attesa per la fine del 2014. È già stato annunciato un referendum: per la prima volta nella storia della Confederazione il popolo sarà pertanto chiamato ad esprimersi sul merito di un progetto di risanamento autostradale. I lavori di scavo potranno, nella migliore delle ipotesi, iniziare nel 2020, la seconda galleria essere aperta al traffico nel 2028 e il risanamento del vecchio tubo essere terminato attorno al 2033. Al di là dei buoni intendimenti che regolarmente affiorano durante gli incontri ufficiali, il dialogo politico tra Bellinzona e Berna non sempre produce gli effetti sperati. Pensiamo ad esempio ai rapporti internazionali con l’Italia riferiti alla mancanza di reciprocità nell’ambito degli appalti pubblici. Signor De Bernardi, qual è la sua opinione in tal senso e quale strategia sarebbe interessante perseguire per essere maggiormente considerati dalla Berna federale? L’esempio potrebbe anche servire quale prova dell’ottima collaborazione. È su richiesta del Cantone, in effetti, che la Confederazione ha tematizzato il problema in occasione di incontri diplomatici ad alto livello. Berna ha pure coinvolto la Commissione europea, garante del rispetto degli accordi bilaterali firmati con la Svizzera. L’Italia ha dovuto adattare la propria legislazione. Dobbiamo lavorare con intelligenza, e questo significa, tra le altre cose, agire non solo con riferimento alla realtà cantonale. Non esiste “Berna”: è il nome che per comodità diamo a un insieme di istituzioni e a un ampio campo di forza, teso dagli interessi variegati dei molti attori che a livello federale cercano di far sentire la loro voce. Conoscendo questa realtà si possono forgiare posizioni precise, tessere delle alleanze e darsi un piano d’azione. Queste possibilità sono precluse a chi percepisce “Berna” come autorità monolitica lontana, destinataria di sommarie rivendicazioni. Il Ticino, in ragione della sua identità linguistica e culturale, della sua storia e della sua locazione geografica, ha una sensibilità particolare e competenze uniche. Siamo chiamati a contribuire attivamente e in prima fila al dibattito nazionale, senza sottovalutare il nostro potenziale. 3 novembre-dicembre 2013 GIORNATA ECONOMIA Sfide e soluzioni sono state protagoniste della giornata dell’economia – organizzata da SSIC TI, ABT, AITI, Cc-Ti, CATEF in collaborazione con economiesuisse, lo scorso 21 novembre nella Sala multiuso di Sant’Antonino – incentrata quest’anno sulla fiscalità nazionale e cantonale. La domanda posta riguarda in particolare la competitività del nostro Cantone da un punto di vista fiscale. Questa competitività dipende in parte dalle riforme che siamo in grado di attuare in Svizzera e pure da come si muovono le piazze economiche concorrenti. E queste non stanno certo a guardare, anzi, colpite violentemente e a più livelli dalla crisi finanziaria, economica e di indebitamento, promuovono una politica dinamica e innovativa per avvantaggiarsi nella conquista di buoni contribuenti e imprese interessanti. Questa dinamica – i cui corollari non sono per nulla deleteri come alcuni vorrebbero far credere – impone una revisione costante degli atout di una Nazione. Numerosi Paesi hanno messo in atto modelli interessanti che alleggeriscono la tassazione per imprese particolarmente innovative, o per imprese che garantiscono i finanziamenti all’interno di gruppi o ancora altre attività come ad esempio il trading di materie prime. Dunque, per proporre soluzioni interessanti diventa determinante il tipo di impresa che si vuole attrarre sul proprio territorio offrendo, oltre ad un assetto fiscale favorevole, anche tutta una serie di condizioni quadro coerenti. La Riforma III dell’imposizione delle imprese – di cui si discuterà a livello federale proprio l’anno prossimo – mira proprio a riformare il nostro sistema fiscale, discriminando non più, come oggi, secondo il luogo di attività delle imprese, ma proponendo soluzioni interessanti per chi in Svizzera garantisce posti di lavoro di qualità e svolge attività ad alto valore aggiunto. Basta guardarsi attorno senza inventare l’acqua calda, copiare un po’ dai concorrenti e lasciare al contempo margini di manovra ai Cantoni, permettendo loro di proporre, una volta ancora, soluzioni all’avanguardia in grado di riportare la nostra nazione ad essere tra quelle più attrattive da un punto di vista fiscale. Le associazioni economiche cantonali vogliono inserirsi a pieno titolo in questa discussione e garantire che a questa causa contribuisca anche il Ticino. L’immobilismo del nostro Cantone in questo ambito ci è costato la perdita di molte posizioni nella graduatoria dei Cantoni elvetici più attrattivi. Una situazione che preoccupa le associazioni economiche ticinesi e alla quale si vorrebbe far fronte sulla base di una serie di misure concrete ed attuabili, presentate proprio durante la Giornata dell’economia cantonale. Angelo Geninazzi Responsabile economiesuisse per la Svizzera italiana Le proposte cantonali* Negli ultimi anni molte sono state le proposte volte ad una diminuzione del carico fiscale per imprese e persone fisiche ticinesi, nello specifico molte di queste prevedevano una riduzione generale delle aliquote fiscali. Tuttavia ad oggi nessuna di queste proposte è stata implementata nella nostra legge tributaria, anche a causa della nota situazione finanziaria in cui versa il Cantone. Al fine di apportare un cambiamento sostenibile, le associazioni economiche ticinesi ci hanno conferito, nel mese di giugno 2013, mandato di individuare delle possibili aree di miglioramento fiscale che non fossero delle mere riduzioni di aliquote. In un primo momento abbiamo pertanto proceduto con uno studio comparatistico delle normative di altri Cantoni e altri Stati. Tale analisi ha permesso di appurare che il Ticino non ha nessuna punta di eccellenza, ma si situa fra i Cantoni che hanno un tasso di competitività mediocre. Nel rispetto dei principi costituzionali e di impegni internazionali, abbiamo quindi scelto di proporre delle misure mirate a ripristinare la competitività del nostro Cantone in specifici settori, così da considerare anche esigenze (quasi) antitetiche quali quelle di gettito fiscale. Al fine di un’efficace e rapida implementazione di dette misure, ci siamo in parte ispirati a quanto già introdotto in altre legislazioni cantonali. Nel concreto ecco quanto da noi individuato: Per le persone fisiche: - La possibilità di dedurre (come in tutti gli altri Cantoni) gli accantonamenti per spese di ricerca e sviluppo - La limitazione dell’imposta sulla sostanza · Sia limitando la doppia imposizione economica · Sia introducendo un massimale al combinato prelievo di imposta sul reddito e sulla sostanza Per le persone giuridiche: - Licence box - Computo dell’imposta sul capitale nell’imposta sull’utile - Aliquota differenziata per utili destinati a prodotti innovativi, al risparmio di energia e alla protezione dell’ambiente - Imposizione limitata degli investimenti collettivi di capitale a possesso fondiario diretto Rileviamo infine che il nostro lavoro è uno studio avanzato, ma ancora preliminare. L’attività continuerà con la redazione di proposte concrete di modifiche di legge auspicando una convergenza d’intenti che permetta finalmente una modifica del diritto tributario ticinese ed un aumento del tasso di competitività del nostro Cantone. *A cura di: Peter A. Jäggi Nicola Franchini Gianluca Nessi È tempo di riforme fiscali La conferenza dal titolo «La fiscalità cantonale e nazionale tra spunti e proposte» è stata moderata dal Direttore del Corriere del Ticino Giancarlo Dillena e i tre relatori principali sono stati (vedi foto grande, da sinistra) Peter A. Jäggi, Rudolf Minsch (Presidente a.i. della Direzione di economiesuisse) e Angelo Geninazzi. avvocato, esperto fiscale dipl. fed., Socio Studio legale tributario Jäggi & Scheller SA, Lugano MAS tax law SUPSI, Partner Studio fiduciario Pagani SA, Lugano MA ATT ADIT LLM (Tax), Direttore Icofin SA, Ascona 5 novembre-dicembre 2013 INFO DA GORDOLA Giovedì 17, venerdì 18 e sabato 19 ottobre 2013, il Centro di Formazione Professionale della SSIC Sezione Ticino di Gordola, con il sostegno della Divisione della formazione professionale, ha organizzato le giornate di porte aperte, in concomitanza con i Ticino Skills (Campionati cantonali delle professioni), per diverse associazioni, aprendosi così alle scolaresche e alla popolazione. La manifestazione ha riscosso un grande successo. Molti sono stati infatti i ragazzi di scuola media, in particolare quelli del terzo e quarto anno, che hanno potuto visitare questo luogo di formazione pratica dedicato alle professioni della costruzione e dell’artigianato dell’edilizia. Accompagnati dai propri docenti e grazie alle spiegazioni fornite dagli istruttori delle 16 associazioni professionali presenti in quel di Gordola, i giovani hanno potuto farsi un’idea concreta di alcuni aspetti che caratterizzano le belle professioni dell’edilizia. Mestieri che richiedono abilità manuale, inventiva, precisione, senso pratico e che, proprio per questo, possono regalare molte soddisfazioni a chi intraprende la via dell’apprendistato. Una decisione indubbiamente difficile, quella che i giovani si trovano a dover affrontare alla fine della scuola dell’obbligo, da condividere con le rispettive famiglie. Tutto questo, pur consapevoli che l’attuale iter formativo dell’apprendistato lascia comunque aperte tutte le strade per il futuro (specializzazioni e possibilità di carriera nella professione scelta oppure rientro nelle scuole superiori a tempo pieno). Dunque anche i genitori hanno potuto approfittare, specialmente il sabato, di questa simpatica vetrina sul mondo delle professioni dell’edilizia supportata dalle spiegazioni degli esperti. Come detto in entrata, nell’ambito delle porte aperte, sono stati pure organizzati, per la prima volta in Ticino, ben 8 campionati professionali nel settore artigianale (autista di veicoli pesanti, carpentiere, falegname, giardiniere paesaggista, meccanico di macchine agricole, metalcostruttore, muratore, pittore e decoratore). I giovani partecipanti, apprendisti all’ultimo anno di formazione o che hanno appena terminato il tirocinio, con un’età massima di 20 anni, si sono sfidati nelle proprie professioni per aggiudicarsi un posto ai primi Campionati svizzeri centralizzati delle professioni in previsione a Berna nel settembre del 2014. Evento, quest’ultimo, paragonabile, per numeri e modalità di svolgimento, ad un Campionato mondiale delle professioni. Durante le 3 giornate di gara svoltesi a Gordola, il pubblico ha potuto entrare nei diversi laboratori, attrezzati con moderne infrastrutture di lavoro, e ammirare i giovani apprendisti che si cimentavano in attività pratiche. Un’occasione questa, più unica che rara, per vederli all’opera e compren- dere quanto l’attività pratica nel nostro settore possa consentire e garantire opportunità formative di lavoro interessanti, alle quali fa seguito una buona richiesta sul mercato del lavoro ticinese (finora i bravi artigiani non riscontrano difficoltà nel trovare un’occupazione gratificante). I candidati e le candidate hanno lavorato con impegno e passione, nei loro abituali laboratori, su progetti definiti dalle rispettive associazioni professionali. A loro è TicinoSkills e Porte aperte al CFP Sul sito Internet www.ti.ch/swiss-skills è riportata la lista di tutti i premiati oltre ad una nutrita galleria fotografica. 6 novembre-dicembre 2013 stato chiesto, oltre che di operare nel rispetto delle regole dell’arte e dunque puntando sulla qualità esecutiva, di gestire le attività richieste in un tempo limitato. Anche per le 9 professioni non interessate dalla competizione, (costruttore vie del traffico e selciatore; cucitore per arredamenti interni; elettricista in reti di distribuzione; gessatore; installatore di impianti sanitari, di riscaldamento e di ventilazione; installatore elettricista; lattoniere; posatore binari; tappezziere e decoratore d’interni) l’aspetto puramente dimostrativo dell’iniziativa è stato ugualmente apprezzato dai visitatori. Ognuno ha infatti lavorato con impegno e passione, spinto anche dalla volontà di ben figurare. Per animare le porte aperte, nei laboratori sono anche state proposte attività e giochi per i bambini, i ragazzi, ma anche per i loro genitori. Le giornate di porte aperte al CFP si sono concluse con la premiazione dei campionati professionali (Skills) e dei migliori apprendisti per l’Unione svizzera del metallo e con l’attribuzione del Premio UBS Gordola per i migliori apprendisti nel settore artigianale. Alle pagine 6-7 sono riportate alcune immagini scattate durante gli eventi TicinoSkills e Porte aperte al Centro di formazione professionale degli scorsi 17, 18 e 19 ottobre. Foto: Marco Fässler, CFP Gordola. Visto il bel successo riscontrato, tutti gli attori coinvolti (Ufficio della formazione professionale, Ufficio dell’orientamento scolastico e professionale, Associazioni presenti al CFP) si stanno occupando per dare continuità a questa positiva esperienza, concretizzatasi anche grazie all’entusiasmo della signora Sara Rossini, delegata Swiss Skills presso la Divisione della formazione professionale. TICINO E ROMANDIA Il 24 e 25 ottobre, si è svolto al Centro di formazione professionale SSIC di Gordola il corso per gli istruttori muratori dei Centri di formazione della Svizzera romanda e del Ticino. Questo momento formativo rappresenta ormai una bella e consolidata realtà ed ogni anno, a rotazione, uno dei Centri di formazione della SSIC si incarica dell’organizzazione. Quest’anno il compito è toccato ai ticinesi. Un’ottima opportunità per intrattenere i contatti con i colleghi romandi e per presentare sia le metodologie d’insegnamento adottate (vedi insegnamento a moduli), sia le infrastrutture a disposizione. La prima giornata è stata dedicata all’insegnamento e segnatamente alle canalizzazioni. Dopo la presentazione del modulo specifico, il pomeriggio è stato caratterizzato da una conferenza tenuta dall’ing. Carlo Livio dello Studio Comal e Associati SA di Morbio Inferiore sul tema «Controllo della qualità dei lavori di canalizzazione». Nella giornata di venerdì si è presentato agli ospiti francofoni un percorso della pietra naturale. L’uscita è incominciata con la visita Corso per istruttori muratori dei Centri di formazione SSIC Foto di gruppo scattata durante l’uscita a Brontallo, in Valle Lavizzara. alla cava Bettazza Graniti SA di Cevio, dove il titolare ha spiegato tutte le problematiche inerenti la gestione di un’azienda, dall’estrazione alla lavorazione e alla commercializzazione del prodotto. Seconda tappa a Brontallo, dove l’Associazione Pro Brontallo ci ha accolti, presentandoci il progetto pilota Brontallo (progetto di sviluppo regionale e di promozione di prodotti indigeni e regionali). Terza tappa a Mogno e visita guidata dall’architetto Giovan Luigi Dazio alla chiesa progettata da Mario Botta, chiudendo così il percorso tematico della pietra: estrazione e lavorazione, recupero dei vecchi nuclei e moderno. Interessanti e significativi i momenti conviviali, durante i quali è stato interessante scambiare esperienze di lavoro e competenze che verranno sicuramente utili nel proseguio dell’attività a favore dei nostri apprendisti. Giorgio Petrini Responsabile corsi genio civile CFP SSIC TI, Gordola 7 novembre-dicembre 2013 LEGNO MATERIA PRIMA RINNOVABILE LEGNAMI D’OPERA COMBUSTIBILI LEGNOSI PALERIA, RECINZIONI IN CASTAGNO MANUFATTI RECUPERO E RICICLAGGIO STATUE INCONTRO SSIC TI Giovedì 31 ottobre 2013, presso il nostro Centro di formazione professionale di Gordola, abbiamo organizzato un incontro informativo sul tema della responsabilità del subappaltatore, al quale hanno partecipato una quarantina di associati. Lo scopo della riunione, era quello di chiarire gli effetti principali delle modifiche delle normative sui lavoratori distaccati in Svizzera (legge ed ordinanza), entrate in vigore lo scorso 15 luglio. Nella sua dettagliata presentazione, il Direttore della SSIC Ticino, ing. Vittorino Anastasia, ha anche informato che sul nostro sito Internet www.ssic-ti.ch è possibile accedere alla documentazione esplicativa e ai formulari preparati sull’argomento dalla SECO e dalla nostra sede centrale. L’avvocato Patrick Hauser (Direttore del servizio giuridico della SSIC di Zurigo) ha poi condotto l’animata discussione con la quale si è conclusa la mattinata. L’intento principale di questa revisione (pubblicamente avversata dalla SSIC) è quello di aumentare il controllo dell’appaltatore primario sull’eventuale catena contrattuale di subappalto, introducendone la responsabilità sussidiaria per il mancato rispetto delle condizioni lavorative e salariali minime da parte di uno qualsiasi dei subappaltatori. Infatti un dipendente di un subappaltatore, che ha proceduto invano (o non può procedere, p. es. per fallimento della ditta) contro il suo datore di lavoro per il mancato rispetto delle condizioni minime, sulla base delle nuove disposizioni può ora intentare una causa civile direttamente contro l’appaltatore primario, senza dover risalire lungo l’intera catena contrattuale. La legge prevede anche che l’appaltatore primario è liberato dalla responsabilità se può dimostrare che ha preteso e controllato il rispetto delle condizioni minime da parte di tutti i subappaltatori che hanno lavorato più o meno direttamente per lui (obbligo di diligenza). Quali prove di diligenza per l’appaltatore primario, l’ordinanza prevede che egli disponga di dichiarazioni ed attestati del subappaltatore e che attui dei provvedimenti contrattuali ed organizzativi, purtroppo non meglio definiti. Sebbene si tratti di una legge prevista nell’ambito delle misure fiancheggiatrici agli accordi di libera circolazione sottoscritti con la Comunità Europea, per quanto concerne la responsabilità, si applica anche per il subappalto a ditte svizzere. Sono molte le questioni lasciate aperte da questa legge che, quale unica certezza, comporta un notevole aumento delle procedure burocratiche. Meno scontata è la tutela dei diritti dei lavoratori. Questa sfiduciata considerazione è la laconica conclusione alla quale siamo portati dalla disorientante mancanza di una certezza del diritto. Per capire gli effetti pratici dalla responsabilità del subappaltatore, bisognerà aspettare le decisioni dei tribunali che, vista la delicatezza della fattispecie e la complessità della procedura, molto probabilmente richiederanno parecchi anni per essere validate. Un atteggiamento prudente consiglia di limitare contrattualmente il subappalto del subappalto, impedendo la formazione di catene ed assegnandolo unicamente a ditte competenti, che hanno alle loro dipendenze il personale qualificato necessario e che possano dimostrare di rispettare le condizioni lavorative imposte dalle leggi e dai contratti collettivi di lavoro. Anche operando con dei partner di fiducia, è importante richiedere dei documenti che attestino il loro rispetto delle condizioni lavorative. Per delle collaborazioni ricorrenti è sufficiente rinnovare la documentazione quando subentrano dei cambiamenti delle condizioni quadro (es. nuovo personale), ma comunque va aggiornata almeno annualmente. La ditta che fa capo a personale in prestito (anche quello proveniente dalle agenzie interinali) non può garantire per questi lavoratori e dunque non può inserirli sulla lista del proprio personale. Pur non trattandosi di un subappalto, anche in questo caso è preferibile tutelarsi, procurandosi delle dichiarazioni, possibilmente firmate sia dal prestatore di personale che dal lavoratore. Si consiglia comunque di limitare il ricorso a questo genere di collaboratori. Infine si raccomanda di controllare e di registrare regolarmente tutto il personale presente sui propri cantieri (le liste di presenza sono inoltre degli importanti documenti che possono servire a controllare l’esattezza delle richieste di un eventuale querelante, per quanto concerne la durata effettiva della sua presenza sui cantieri in questione). Questi provvedimenti precauzionali dovrebbero permettere ad un appaltatore primario denunciato di dimostrare la propria estraneità e la sua diligenza nel pretendere il rispetto delle condizioni lavorative e salariali minime da parte dei subappaltanti. Subappalto e nuove disposizioni Il Direttore del servizio giuridico della SSIC di Zurigo, Avv. Patrick Hauser, ha risposto alle numerose domande dei partecipanti all’incontro informativo. La nostra associazione è contraria al subappalto fatto per speculazione, in quanto si tratta di un atto di concorrenza sleale nei confronti delle ditte serie che rappresentiamo e che rispettano le norme vigenti nel nostro Paese, anche in materia di diritto del lavoro. Pur mantenendo i nostri dubbi sulla loro reale efficacia, nutriamo comunque la speranza che questi nuovi obblighi legali riguardanti la responsabilità del subappaltatore possano contribuire ad una corretta gestione dei cantieri. Alain Hohl Capo Ufficio tecnico SSIC Sezione Ticino 9 novembre-dicembre 2013 Moreschi Gianfranco & Co. 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ETH/SIA/OTIA Centro Carvina Carvina 2, 2, casella casella postale 555, 555, 6807 6807 Taverne Taverne Centro Carvina 2,Centro casella postale 555, 6807postale Taverne del del Gabi Gabi 2, 2, casella casella postale postale 121, 121, 6596 6596 Gordola Gordola Vicolo del Carvina Gabi 2,Vicolo casella postale 121, 65966807 Gordola Centro 2,Vicolo casella postale 555, Taverne Tel. Tel. (0041) (0041) 091 091 911 911 1010 3030 (0041) 091 911 10 30 Vicolo del GabiTel. 2, casella postale 121, 6596 Gordola Fax Fax (0041) 091 091 911 911 1010 5959 10(0041) 59 asella postale 555, 6807 Taverne Tel. (0041) 091Fax 911(0041) 10 30091 911 E-mail: E-mail: [email protected] [email protected] E-mail: [email protected] asella postale 121, 6596 Gordola Fax (0041) 091 911 10 59 www.vrt.ch www.vrt.ch www.vrt.ch l. (0041) 091 911 10 30 x (0041) E-mail: 091 [email protected] 10 59 www.vrt.ch Studio d’ingegneria d’ingegneria perper impianti impianti e applicazioni e applicazioni nelnel campo campo Studio d’ingegneriaStudio per impianti e applicazioni nel campo E-mail: [email protected] delle costruzioni costruzioni e delle e delle energie energie delle costruzioni e delle energie www.vrt.ch Studio d’ingegneria per impianti nel campo pere applicazioni impianti e applicazioni truzioni e delle energie nel campo delle costruzioni e delle energie 6500 BELLINZONA-RAVECCHIA RIFLETTORI SU... Dallo scorso mese di settembre, la Suva di Bellinzona dispone di un nuovo servizio per la gestione della salute e la prevenzione degli infortuni non professionali. Se ne occupa Paola Lurati, specialista nell’ambito della sicurezza, alla quale abbiamo rivolto alcune domande. Innanzitutto per quali motivi la Suva ha deciso di istituire questo servizio e in cosa differisce rispetto all’operato dell’Ufficio prevenzione infortuni, del quale lei è stata per diversi anni la responsabile in Ticino? La Suva ha deciso di ampliare la sua offerta di prestazioni per le aziende in Ticino al fine di rispondere ad un bisogno reale delle imprese. Le assenze per malattia rappresentano circa l’80% delle assenze totali e causano dei costi molto elevati alle aziende. Basti pensare alla diffusione del mal di schiena e a tutti gli altri disturbi dell’apparato muscolo-scheletrico. Gli infortuni nel tempo libero rappresentano i 2/3 di tutti gli infortuni. Per prevenirli occorre professionalità ed esperienza. La Suva sostiene le aziende proponendo metodi di prevenzione efficaci e già testati in altre imprese. Per garantire maggior incisività nella riduzione delle assenze si mette a disposizione uno strumento per la gestione delle assenze. Negli ultimi anni le aziende hanno investito molto nella prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, raggiungendo risultati positivi. Maggiori difficoltà le riscontriamo nel campo della prevenzione degli infortuni nel tempo libero. Come leggere questa situazione? Ci sono aziende in altri settori che da anni si impegnano nella prevenzione degli infortuni non professionali e hanno ottenuto altrettanti risultati positivi. È fondamentale motivare il collaboratore a comportarsi in modo più sicuro anche nel tempo libero, mostrando le possibili conseguenze di un infortunio non professionale e sottolineando i vantaggi che ne trae per la sua salute, adottando un comportamento sicuro. Inoltre si possono dare degli incentivi, quale per esempio la possibilità di avere delle scarpe di sicurezza scontate anche per il tempo libero. La presenza di un ente esterno, quale la Suva per la sensibilizzazione, si è rivelato un fattore di successo importante. Signora Lurati, pensando alle imprese di costruzione ticinesi, come intende affrontare la problematica della gestione della salute e della prevenzione degli infortuni non professionali ? Nel settore della costruzione possiamo identificare diversi problemi legati alla gestione della salute. Parlavo prima del mal di schiena, problemi all’apparato muscoloscheletrico (per esempio alle articolazioni), sovrappeso, stress, ecc. Per quanto attiene agli infortuni nel tempo libero sappiamo che il settore della costruzione ha un rischio di infortunio non professionale relativamente alto e il potenziale di miglioramento è notevole. Per le piccole e medie imprese mettiamo a disposizione del materiale informativo e una consulenza telefonica, mentre per quelle con 100 o più collaboratori offriamo una consulenza direttamente in azienda, durante la quale si analizza la situazione, si determinano le cause delle assenze e si propongono iniziative mirate e concrete. Offriamo delle sensibilizzazioni sul tema dell’alcol, sull’ergonomia (sollevare e spostare dei pesi), sull’alimentazione, consigli pratici per prevenire il mal di schiena ed esercizi che aiutano a ritrovare il benessere fisico, ecc. Proponiamo per esempio la formazione/sensibilizzazione dei capocantiere e offriamo dei moduli interattivi da impiegare in azienda, per esempio il percorso cadute. SICUREZZA SUL LAVORO Nell’ambito del servizio di consulenza per la sicurezza sul lavoro, mi capita spesso di dover chiarire la questione riferita all’obbligo di formazione per coloro che usano la motosega sui cantieri. In pratica, ogni attività che presenta pericoli particolari (e l’uso della motosega rientra fra questi) può essere affidata soltanto a persone adeguatamente formate al riguardo. La base legale a sostegno di questa affermazione si trova nell’Art. 8 dell’Ordinanza prevenzione infortuni (OPI). Pure la Suva, in qualità di organo esecutivo in questo ambito, richiede ai datori di lavoro di formare i collaboratori abilitati all’uso della motosega. La formazione può avvenire all’interno della ditta, oppure facendo capo a specifici corsi disponibili anche in Ticino. È importante tener presente che tale istruzione deve comprendere sia una parte teorica sull’uso in sicurezza della motosega (ad esempio sulla base della Scheda tematica della Suva 33062.i), sia una parte di esercitazioni pratiche. La pratica può limitarsi alla tipologia di utilizzo della motosega in cantiere, che non ha nulla a che vedere, ad esempio, con i più impegnativi corsi per selvicoltori che si svolgono su più giornate. In questo contesto, il nostro Centro di formazione professionale di Gordola si sta attivando per proporre un corso appositamente rivolto alle imprese di costruzione, facendo capo ad esperti del settore. Gli argomenti da toccare sono parecchi e vanno dalla scelta della motosega idonea in funzione del lavoro da eseguire allo studio della struttura e del funzionamento dell’apparecchio, dall’affilatura alla sostituzione della catena, dai piccoli interventi di manutenzione alla gestione del carburante e del lubrificante, per finire con l’apprendimento della tecnica di taglio da eseguire usando i necessari dispositivi di protezione individuali. L’intenzione è di proporre i primi corsi già a gennaio 2014. Maggiori dettagli verranno comunque forniti, appena possibile, direttamente dal nostro Centro di formazione professionale di Gordola. Infortuni e malattie non professionali Per ulteriori informazioni rivolgersi direttamente a Paola Lurati Consulente e formatrice Tel. 091 820 20 93 Natel 079 546 99 76 E-mail: [email protected] Attività con pericoli particolari: formazione necessaria Scheda tematica Suva 33062.i Nicola Bagnovini Vicedirettore SSIC Sezione Ticino 11 novembre-dicembre 2013 tipografia o u tin n e, co ing l a in ail e it o i g nt - m tiv o , di ald a c fi et a c lio oll e lita a gr offs to tag toc zion ua io a en e au di e q d u p rg a o e z st tam e a tur vin sp gen s ro ella te e - si ti o st et ion le e ien fu tich fez er cl e on p tri c tto os tu ei n d t pr ip in o t roncoroni + sulmoni sa www.tipoprint.ch Via Vignalunga 13 / 6850 Mendrisio tel. 091 646 41 87 / fax 091 646 65 16 [email protected] GAB 6850 MENDRISIO-STAZIONE