Francesco Bondanini HTA e Tecnologie
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Francesco Bondanini HTA e Tecnologie
LA “TECNOLOGIZZAZIONE” DELL’OFFERTA DI SALUTE Francesco Bondanini Dirigente Medico, U.O.C. Biochimica Clinica, P.O. “S. Pertini” Asl Roma B Gruppo di Lavoro “Acquisto beni, servizi, tecnologie e HTA” La medicina moderna si affida sempre di più alle soluzioni tecnologiche per rispondere ai bisogni di salute espressi dai cittadini, sempre più pressanti sia per l’evoluzione di tecnologie diagnostiche e di farmaci sempre più efficaci e costosi, sia per l’aumento della patologia cronica legata all’anzianità legato all’aumento della sopravvivenza media. Il progresso scientifico e l’innovazione da una parte, l’incremento del bisogno di salute di una popolazione sempre più “anziana” dall’altra, ha portato alla richiesta, da parte della popolazione, di cure più sofisticate e costose e quindi a una scarsità di risorse economiche. Oggi è più che mai necessario rispondere con un governo strategico che, pur garantendo le cure necessarie alla buona salute, guidi gli investimenti con principi di appropriatezza e quindi implementi un sistema di Health Technolgy Assessment (HTA). La valutazione delle tecnologie sanitarie (Health Technology Assessment - HTA) costituisce un approccio multidimensionale e multidisciplinare per l'analisi delle implicazioni medico-cliniche, sociali, organizzative, economiche, etiche e legali delle tecnologie, intese nell'ampia accezione che comprende le apparecchiature biomedicali, dispositivi medici, farmaci, procedure cliniche, così come modelli organizzativi, programmi di prevenzione e promozione della salute. L’applicazione sistematica della metodologia dell’HTA, la cui rilevanza strategica è stata ampiamente sottolineata nel corso degli anni, è stata poi recentemente ribadita anche nel Patto della Salute 2014-2016 siglato tra Stato e Regioni con l’obiettivo di perseguire il migliore approccio scientifico applicabile ai processi di approvvigionamento di beni e servizi più complessi e strategici. L’HTA è quindi una valutazione multidisciplinare allo scopo di supportare decisioni orientate all’allocazione di risorse ed è uno strumento necessario soprattutto oggi, laddove i sistemi sanitari dei Paesi hanno risorse limitate, o comunque insufficienti a soddisfare tutte le richieste di salute di una popolazione con un trend in continua crescita e con bisogni di salute legati al progressivo invecchiamento e alla disponibilità di nuove tecnologie terapeutiche. Quindi, l’HTA non è un mero strumento di ricerca, ma piuttosto un processo di valutazione sistematico, rigoroso e riproducibile che può essere considerato “un ponte tra il mondo della ricerca e il mondo dei decisori, in particolare della politica del decidere” Le tecnologie sanitarie devono essere attentamente valutate, allo scopo di produrre raccomandazioni e linee di indirizzo al fine di orientare i soggetti decisori (Regioni, Direzioni strategiche, singoli professionisti) nelle scelte di adozione delle tecnologie. In tale modo, le aziende sanitarie potranno, quindi, essere in grado di governare l’introduzione dell’innovazione tecnologica, migliorare i livelli di appropriatezza delle cure, garantire sicurezza, efficacia e sostenibilità. L’HTA Il mercato dei dispositivi medici rappresenta uno dei settori merceologici a maggiore tasso di innovazione (circa il 60% dei prodotti presenti sul mercato ha meno di 3 anni). La valutazione delle Tecnologie Sanitarie (HTA) è una grande opportunità per identificare, sotto lo stimolo della valutazione dei nuovi dispositivi medici, i percorsi sui quali allocare le risorse per avere un miglioramento nel nostro SSR. L’HTA può favorire l’efficienza allocativa delle risorse finanziarie nei processi decisionali evitando che arrivino sul mercato dispositivi medici privi delle evidenze di efficacia e appropriatezza. Inoltre, garantisce un corretto utilizzo dei beni sanitari, evitandone il sottoutilizzo. L’HTA deve costituire un supporto per decisioni di politica sanitaria (politico, livello macro), per il management ospedaliero (organizzativo, livello meso) e per decisioni cliniche – adattamento delle evidenze (operativo, livello micro). Proposta politica Perché l’HTA sia efficace, è opportuno costituire team di scelta multidisciplinari e multiprofessionali a livello macro (regionale) meso (aziendale) e micro (reparti ospedalieri – servizi territoriali), al fine di dare risposte alla limitatezza delle risorse, alla domanda di assistenza crescente e alle nuove opportunità di cure legate allo sviluppo tecnologico (livello politico) e di favorire un approccio manageriale e quindi consentire una maggiore razionalità nella decisione, supportata dalle evidenze scientifiche (livello aziendale ed operativo). I team dovranno operare in rete tra loro secondo un percorso politico (regionale) – locale (azienda ospedaliera / sanitaria). I criteri di valutazione dovranno essere uniformi e possibilmente condivisi con gli organismi nazionali (AGENAS) questo al fine di poter costruire un database di valutazioni confrontabile tra Regioni e utile per tutti gli stakeholder. Proposta politica La centralizzazione dell’acquisto di tecnologie diagnostiche in sanità presenta sicuramente dei vantaggi, quali prezzi vantaggiosi e uniformi per le varie aziende sanitarie, massimizzazione dei volumi per permettere di sfruttare economie di scala, ma anche alcuni svantaggi tra i quali l’esclusione dei professionisti dai processi di valutazione centralizzati, nelle gare complesse il contenzioso tra le aziende, la creazione di monopoli artificiali di aziende vincitrici di gare con lotti unici e la perdita di specializzazione di produttori e distributori generalmente di piccole e medie imprese. Proposta politica La centralizzazione degli acquisti, seppure appropriata per l’acquisto di beni a basso contenuto tecnologico e/o per prodotti altamente standardizzabili, quali consumabili, arredi, ecc., può presentare dei limiti per l’acquisizione di beni sanitari ad elevata complessità tecnologica. Per controllare e monitorare i processi di acquisizione dei dispositivi medici a elevata complessità tecnologica, la centrale acquisti dovrebbe avere le seguenti competenze : 1) l’estensione, in collaborazione degli esperti del settore, di capitolati di gara standardizzati per quanto riguarda la parte normativa, la parte tecnica e le modalità per la presentazione dell’offerta economica, da utilizzare obbligatoriamente nelle procedure di acquisizione; 2) la determinazione dei costi standard, possibile solo in seguito all’applicazione del punto 1; 3) l’applicazione dell’HTA a livello macro, meso e micro, come su definito, al fine di scegliere il tipo di tecnologia più costo-efficace 4) il controllo dei prezzi in fase di aggiudicazione provvisoria delle gare d’appalto bandite dalle Aziende sanitarie, a confronto con i costi standard, al fine di procedere o meno all’aggiudicazione definitiva. INNOVAZIONE TECNOLOGICA Medicina di precisione Il miglioramento delle cure, in termini di efficacia, sicurezza, sostenibilità socio-economica, si basa sulla comprensione dei meccanismi molecolari che determinano la patogenesi, il decorso della malattia e la risposta alle terapie applicate. L’esito dei trattamenti clinici è determinato dall’accuratezza e dalla precocità della diagnosi, nonché dalla disponibilità di strumenti che consentano di monitorare la risposta clinica e di prevedere ragionevolmente il successo della terapia. Lo sviluppo di piattaforme tecnologiche per la diagnostica molecolare robuste, sensibili, ad elevata processività ma costo-efficaci, ha reso più concreta la possibilità di trasferire principi e metodi della Medicina di precisione dai centri di ricerca avanzata alle strutture assistenziali del Sistema Sanitario Nazionale. Proposta politica Al fine di rendere fruibile a tutti i cittadini i benefici della medicina predittiva ad un costo sostenibile, è oramai necessario ridisegnare con razionalità e in maniera organica le modalità di erogazione dei Servizi per la Medicina di precisione, che comprendono due livelli assolutamente inter-dipendenti: 1. l’educazione e formazione del medico circa l’appropriatezza delle analisi molecolari e metaboliche da effettuare e la loro corretta interpretazione; 2. la creazione di laboratori hub, che minimizzino i costi di acquisizione e mantenimento delle piattaforme tecnologiche atte ad eseguire le indagini molecolari. L’utilizzo di tali piattaforme ha abbattuto notevolmente i costi delle prestazioni erogate, e per tale motivo i prezzi del nomenclatore tariffario delle prestazioni ambulatoriali devono essere aggiornati. Radiologia L’obsolescenza delle macchine per indagini radiologiche nella Regione Lazio è ormai un dato di fatto. Questa realtà rischia di avere gravi conseguenze sull’offerta e sulla qualità delle indagini radiologiche, che costituiscono un pilastro insostituibile nella diagnosi e cura di numerose patologie. Proposta politica Istituzione di una commissione regionale per la diagnostica radiologica Implementazione di un piano di sostituzione delle macchine obsolete con valutazioni HTA al fine di acquisire tecnologie performanti in relazione a esigenze motivate, con l’ottimizzazione dell’equilibrio tra esigenza di produzione in termini di ammortamento della spesa e di qualità diagnostica per il miglior outcome del cittadino utente. Tale iniziativa dovrà essere adeguatamente comunicata affinché venga percepita con la dovuta attenzione da parte dei cittadini. L’utilizzo di nuove tecnologie di teleradiologia dovrà essere governato secondo quanto codificato dalle società scientifiche e dalle linee guida recentemente emanate a garanzia della qualità della assistenza, al fine di scongiurare l’abuso della refertazione a distanza con inevitabile caduta della qualità diagnostica ai danni del cittadino. Sarà inoltre compito della commissione regionale vigilare affinché calcoli miopi e malfatti su costi e ricavi, determinati dalla autorizzazione di spesa su beni e servizi al contrario di quella sul personale, orientino la spesa verso le esternalizzazioni dei servizi diagnostici, come già in altre esperienze nel Lazio e altrove, a detrimento della qualità e delle condizioni lavorative dei professionisti, a tutto danno dei cittadini. E' definito dalle norme che le esternalizzazioni devono essere riservate ai "servizi" (mensa, pulizie, lavanderia etc.) e non devono essere applicate alle attività "core" delle aziende sanitarie, quali la diagnostica, con un pesante valore di know-how, patrimonio aziendale che non deve essere dissipato.