Così il carbone sardo scalderà per ventarmi le
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Così il carbone sardo scalderà per ventarmi le
Estratto da pag. Lunedì 02/06/2014 .1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Ferruccio de Bortoli 539.000 Storie II governo Letta ha previsto fino al 2034 incentivi per 60 milioni ogni 12 mesi all'area. I costi saranno caricati sulle tariffe elettriche Così il carbone sardo scalderà per ventarmi le nostre bollette La Carbosulcis è in perdita già dal 1955. Mentre in Francia la riconversione di Lens ha portato al «Louvre 2» Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress DI SERGIO RIZZO In Aria /riffa, formidabile e provocatorio saggio del 1955, Ernesto Rossi fotografava così la situazione economica delle miniere di carbone in Sardegna: «Rapportando le perdite al numero dei dipendenti si può dire che la Garbosarda avrebbe conseguito i medesimi risultati finanziari se avesse potuto tener chiuse, senza spesa, le miniere, e avesse pagato 40 mila lire al mese a ognuno dei suoi dipendenti, purché tutti rimanessero a casa, a coltivare i loro orticelli». Aggiungeva, il fondatore del Mondo, che da quando Benito Mussolini nel 1933 si era messo in testa di infilare il Paese nell'avventura del carbone sardo, erano stati fatti investimenti per circa 100 miliardi di lire. Ovvero, oltre un miliardo e mezzo di euro attuali. All'epoca della pubblicazione di Arm /riffa i dipendenti del polo carbonifero sardo erano circa 11 mila e le 40 mila lire al mese di allora equivalgono a circa 700 euro di oggi. Nel 2012 di quei lavoratori ne erano rimasti meno di un ventesimo. Per l'esattezza 444, di cui 280 minatori. E siccome la Carbosulcis, ha chiuso il bilancio con una perdita di 42,2 milioni di euro si potrebbe arrivare alla parte. Che cos'è la Carbosulcis? Davvero una società per azioni, come dice il suo statuto? Qualche dubbio a leggere il bilancio potrebbe venire, scoprendo per esempio una voce assolutamente singolare nello stato patrimoniale. Ossia, un Sulcis L'occupazione di una accantonamento di 145 miniera, due anni fa considerando milioni 603.586 euro per, le condizioni economi testuale, «copertura perdite future». Certificazione che il destino inesorabile dei conti è il rosso fisso. E anziché prendere atto che il carbone sardo è un salasso da sempre insostenibile e studiare una soluzione seria per rilanciare lo sviluppo vero di quell'area, che si è pensato di fare? Nell'ultima legge targata governo Letta, la cosiddetta «Destinazione Italia» approvata tre mesi fa, è comparso un articolo che prevede 60 milioni l'anno di incentivi per la realizzazione di impianti a carbone pulito da alimentare con il fossile estratto nel Sulcis. Un progetto che assicurano tecnologicamente avanzatissimo. Peccato che costerà agli italiani, nei prossimi 20 anni, un miliardo e duecento milioni. Cifra caricata sulle bollette della luce. Fra perdite e sussidi il costo del polo carbonifero sardo, con i suoi 444 dipendenti, si avvia dunque a toccare quota cento milioni l'anno. E senza conclusione che la società erede particolari garanzie per il futuro, con buona pace dei della Carbosarda interamente politici regio controllata dalla Regione Sardegna avrebbe conseguito il nali e nazionali. Ai quali ci medesimo risultato versando direttamente a ogni dipendente permettiamo di suggerire un viaggio a Lens, il Sulcis 7.300 euro al mese per tredici francese a pochi chilometri dal mensilità senza far lavorare nessuno. Dieci volte quanto era confine con il Belgio, per avere un'idea di che cosa sia in grado stato calcolato sessant'anni fa da Ernesto Rossi. Una somma, di fare, con cifre molto inferiori, un'amministrazione per giunta, ben superiore allo capace e lungimirante. Invece stipendio medio di ogni di ostinarsi a far sopravvivere lavoratore: costato all'azienda nel 2012, oneri previdenziali e le miniere con massicce iniezioni di denaro pubblico, lì tfr compreso, 4.116 euro al è stato costruito in pochi anni mese per tredici. Sia ben un grande museo: il Louvre 2. chiaro: non si può non essere Costato 150 milioni, ha aperto estremamente sensibili al nel 2012. Nel primo anno ha destino di quelle 444 avuto quasi un milione di visitatori. Così la città è rinata: non più carbone, ma tesori e storia e tanto turismo. famiglie. Tanto più che in d'arte Alberghi, bar, ristoranti, bed & cui versa oggi la Sardegna, breakfast... E senza neppure nel colpevole disinteresse avere le meraviglie della nostra generale della nostra Sardegna. Ma ci pensate classe dirigente. Ma proprio per questo non ci si può voltare dall'altra SCENARIO ENERGETICO Pag. 1