La scommessa spagnola sul Catullo Volotea fa base
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La scommessa spagnola sul Catullo Volotea fa base
2 VR PRIMO PIANO Venerdì 12 Giugno 2015 Corriere di Verona Turismo Infrastrutture a Verona La scommessa spagnola sul Catullo Volotea fa base e porta 50 lavoratori Si parte a novembre, entro l’anno operativi nove collegamenti. Tosi: «Segnale importante» Arena: «Allo studio collaborazioni con la Fondazione». Riello: «E ora il piano industriale» Le novità Al Catullo saranno di stanza due aerei, le persone assunte direttamente dalla compagnia saranno 50 e, entro l’anno, i collegamenti diventeranno nove. Ad oggi, infatti, Volotea già opera da Verona con voli per Bari, Catania, Palermo, Alghero e Brindisi, cui saranno aggiunti i collegamenti con Napoli e Cagliari nel nostro Paese e con Tirana e Chisinau a livello internazionale. Entro l’anno prossimo intanto Volotea aspira a diventare la prima compagnia del Catullo, per numero di posti offerti, puntando a raddoppiare i velivoli di base qui, che quindi diventeranno 4. Entro il 2020, la compagnia si propone di raggiungere il milione di passeggeri su Verona La data da tenere a mente è il 3 novembre 2015. Quel giorno, in maniera ufficiale, l’aeroporto Catullo diventerà hub di Volotea, la compagnia low cost spagnola che ha come core business i collegamenti tra le città di medie dimensioni. Verona diventerà, quindi, la settima base operativa del vettore in Europa e la terza in Italia, dopo Venezia e Palermo. Al Catullo saranno di stanza due aerei, le persone assunte direttamente dalla compagnia saranno 50 e, entro l’anno, i collegamenti diventeranno nove. Ad oggi, infatti, Volotea già opera da Verona con voli per Bari, Catania, Palermo, Alghero e Brindisi, cui saranno aggiunti i collegamenti con Napoli e Cagliari nel nostro Paese e con Tirana e Chisinau a livello internazionale.La notizia, molto positiva per il Catullo per la città, è stata comunicata, ieri, a Palazzo Barbieri. «È un segnale di crescita molto importante – ha sottolineato il sindaco Flavio Tosi – frutto della scelta coraggiosa e corretta di allearsi con Venezia. La nostra è stata una strategia lungimirante che sta dando i primi frutti in termini di operatività». Parole condivise dal presidente del Catullo, Paolo Arena: «Volotea è cresciuta progressivamente con ottimi risultati a Verona attraverso una partnership consolidata, che si è estesa al territorio, fino al Lago e alle Dolomiti. Volotea apre per la nostra area nuove opportunità di crescita. La compagnia aerea ha dimostrato grande attenzione per asset importanti come la Fondazione Arena e Veronafiere, con cui stiamo studiando progetti di collaborazione».D’altro canto, la stessa Volotea ha grandi progetti per Verona, con un impegno anche a medio-lungo termine. Intanto, entro l’anno prossimo aspira a diventare la prima compagnia del Catullo, per numero di posti offerti, puntando a raddoppiare i velivoli di base qui, che quindi diventeranno 4. Entro il 2020, la compagnia si propone di raggiungere il milione di passeggeri su Verona e di offriVERONA re 25 destinazioni. In più si candida a diventare il vettore del Nordest: «Se guardiamo ai numeri – ha sottolineato Carlos Muñoz, presidente e fondatore di Volotea – 9 dei 19 aerei di proprietà hanno base in Veneto. Come è accaduto al Marco Polo, vogliamo diventare la compagnia aerea di riferimento del Catullo». gamenti: la prima a fiutare l’affare fu Save e non, a caso, il primo volo della compagnia fu il Venezia – Olbia, il 4 aprile 2012. Oggi Volotea vola su 67 aeroporti, in 10 Paesi, con 157 rotte e 7 basi di cui l’ultima è Verona. «Seppur vicine – sottolinea Muñoz – le due basi non sono sovrapposte». Di sicuro, a breve, non è previsto il collegamento con Barcellona che non è contemplata tra gli scali della compagnia. Curioso visto che Volotea ha sede a Barcellona. Sam.Not. Con i nuovi voli l’offerta di posti aumenterà del 119% rispetto all’anno scorso. Numeri che fanno dire ad Enrico Marchi, presidente di Save: «Volotea garantisce un’importante offerta di mobilità per turisti ed imprenditori, ma anche un’occasione di incoming ed occupazione».La novità positiva, tuttavia, non fa dimenticare il tema della gestione dello scalo di Brescia, ancora conteso con Bergamo, che non ha firmato la lettera d’intenti, sottoscritta, invece, dai bresciani. «Un risultato non scontato – ha detto Giuseppe Riello, presidente della Camera di Commercio – senz’altro ha pesato l’ingresso di un partner industriale come Save nell’azionariato del Catullo. Le imprese del Nordest aspettano da tempo un servizio di trasporto aereo merci. Ora attendiamo la concretizzazione degli intenti in un piano industriale che trasformi lo scalo di Montichiari in un altro punto nodale della rete degli aeroporti del Nordest». E sulla diatriba con Bergamo, il presidente Marchi ha precisato: «Siamo sempre disposti al dialogo, ma stavolta, come garanzia, abbiamo chiesto che sia presente anche Enac: un arbitro al tavolo, per fare da garante». Samuele Nottegar © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA In comune Da sinistra Paolo Arena, Carlos Muñoz ed Enrico Marchi durante la presentazione dei nuovi voli Volotea (Sartori) La missione di Muñoz: «Collegare in aereo le città di piccole e medie dimensioni» Parla il presidente della compagnia. Ma il volo per Barcellona non ci sarà A Carlos Muñoz, presidente di Volotea, fondare compagnie aeree piace proprio. Nel 2002 si inventò Vueling con una mission speciale: creare la compagnia low cost del sud Europa. Un’avventura straordinaria che si è conclusa con la cessione ad Iberia di quello che, oggi, è il terzo vettore low cost d’Europa. Di quell’avventura, Muñoz ha conservato un grande bagaglio di esperienze e una piccola partecipazione societaria. «Assolutamente simbolica» precisa lui. Da lì, però, è nata l’idea di realizzare un’altra impresa: creare una VERONA Il patron Oggi voliamo su 67 scali con 157 rotte in dieci Paesi diversi compagnia aerea che mettesse in collegamento le piccole e medie città europee. E così, nel 2009, con il socio Làzaros Ros e il mestrino Marco Comani si misero all’opera: «Il punto era questo – chiarisce – perché le città di medie dimensioni sono così difficilmente raggiungibili in aereo?». Perché quelle tratte non sono sostenibili per le grandi compagnie che hanno grandi velivoli: quindi andava sviluppato un business diverso con aerei adeguati. Di qui, la scelta di utilizzare solo i Boeing 717, da 125 posti. Andava, poi, sviluppato il network di colle- «To be Verona»: questionari ai turisti per promuovere la città Gran Guardia, la proposta «Creare l’Atelier del Cinema» Migliaia di questionari diffusi in mezzo mondo e in sette lingue diverse (compreso il cinese e il russo, con una scelta fatta non certo a caso) per sapere che cosa pensano di Verona turisti, imprenditori e cittadini qualsiasi. E sulla base delle risposte (ne sono già state esaminate quattromila) dar vita ad un progetto di «marketing territoriale», per valorizzare il patrimonio culturale cittadino ma per favorire anche nuovi insediamenti di imprese industriali e commerciali. È questo il senso dell’iniziativa «To Be Verona», presentata ieri dal sindaco Flavio Tosi, con il consigliere delegato Rosario Russo ed Eli- VERONA «Nessun nuovo Cinema VERONA sabetta de Strobel e Mauro Galbusera di ASS.IM.P, e a Roberta Capitello del dipartimento di Economia Aziendale dell’Università di Verona. L’iniziativa è infatti un progetto congiunto, co-finanziato proprio da ASS.IM.P e dall’Università, con il patrocinio di Comune e Provincia e di Confcommercio e con il supporto di Agsm, Cattolica, Banca Popolare, Camera di Commercio. Lo scopo è creare una rete in grado di offrire un immagine forte ed unitaria di Verona. Proprio per questo è previsto l’uso di tecniche avanzate di analisi delle percezioni dei visitatori stranieri e l’attivazione di un osservatorio, con il conseguen- te adattamento delle strategie di marketing territoriale. Il progetto sfocerà, sabato 24 ottobre, in una conferenza internazionale, in Gran Guardia. «La legge regionale - ha ricordato, ieri, Tosi - affida alle realtà locali il compito della promozione turistica, ragion per cui sono indispensabili iniziative come questa ed uno studio continuo della qualità dei servizi e delle esperienze. La nostra città può contare già su notevoli numeri in termini di visitatori, ma si può fare ancora di più, e strumenti come questo possono rivelarsi utilissimi». L.A. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’indagine Migliaia le domande (in varie lingue) ai turisti in città Paradiso in Bra, vi tranquillizziamo fin da ora». Nella battuta del presidente Rosario Russo la sintesi di un pomeriggio di timori (ma anche tentazioni) sulla creazione del polo creativo «Atelier del cinema» da realizzare nella sala convegni della Gran Guardia per circa 10mila euro. Qualcuno, in commissione Cultura, teme infatti di «snaturare» la vocazione congressuale del palazzo, già usato come contenitore multiuso in questi anni (anche con eventi di «dubbio gusto» sottolinea il Pd). Ma la maggioranza preferisce evidenziarne gli aspetti positivi: attrezzare di impiantistica tec- nologica (fra cui schermo motorizzato, nuovi cablaggi, mixer e connessioni) uno spazio che potrebbe progressivamente polarizzare le attività della cultura cinematografica veronese, ma anche rappresentare una sorta di piccola «eredità» per proseguire, al meglio, la vocazione «congressuale» del posto (quale relatore non è dotato di chiavetta usb, oggi, per corredare di video ciò che spiega?). Una proposta che tenta, ma che alcuni vogliono verificare. «Potrebbe diventare il sito dove si valorizzano cortometraggi e film inediti» è la proposta. Da aggiornare il mese prossimo. S.M.D. © RIPRODUZIONE RISERVATA Polo culturale In Comune si discute dell’Atelier del Cinema