MEZZO SECOLO DI
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MEZZO SECOLO DI
genovalbum cultura, appuntamenti, mode e personaggi SUI PICCOLI schermi era appena arrivato“Carosello”,lapubblicitàintv cheavrebberappresentatoalungoper molte famiglie il segnale che era ora di andare a tavola. Ma Andrea Pagano, uno dei volontari della Confraternita di Sant’Antonio aveva poco tempo per questo genere di cose. Molto meglio trascorrere il tempo con i confratelli lassù, sulla collina di Pieve. Fu proprio in quei giorni di mezz’inverno di cin quant’anni fa che sciù Pagano (stesso cognome di Bartolomeo PaganoMa ciste) ebbe una folgorazione: «Qui da noi abbiamo un bel clima, molto più mite rispetto a Genova e abbiamo così tanta mimosa, che cresce spontanea. Perché non raccoglierla e offrirla in dono alle signore che verranno in pel legrinaggio a Pieve, nella giornata di Sant’Antonio?». L’idea piacque ai confratelli e il 20 gennaio (la domenica più vicina alla festa dedicata al santo) la mimosa fu distribuita a piene mani e con grande successo. La voce si sparse i genovesi accompagnarono mogli e fidanzate per regalare loro il classico ramo scello. «Andò talmente bene che si de cise di trasformare l’omaggio floreale in una vera e propria sagra – racconta oggi il sindaco di Pieve Ligure, Adolfo Olcese – dall’anno dopo l’appunta mento diventò fisso e fu spostato all’inizio di febbraio, giusto per non confondere il sacro con il profano». Oggi la festa più profumata della ri viera compie i cinquant’anni e rappre senta una delle kermesse popolari meglio riuscite della Liguria. Que st’anno, per il mezzo secolo di vita, la festa è più bella e colorata che mai. Ov viamente il momento clou resta quello di domenica 11 febbraio, quando in paese si distribui ranno 13 quintali di mimosa; ma già nei giorni precedenti ci sarà modo di respi rare aria di festa. Do mani sera, al circolo parrocchiale va in scena “Tutto pe’n vasetto de cremma”, commedia dialettale allestita dalla Com pagnia T76, venerdì serata d’onore per i cantautori genovesi, con brani di Bruno Lauzi e Fabrizio De Andrè. Sabato si apre la tensostruttura che ospiterà un’estemporanea di pittura con ora rio dalle 8 alle 16 e concorso di pittura presieduto da Raimondo Sirotti. Per quanto riguarda la giornata più attesa, domenica mattina si apre con l’Expo floreale in largo Rollino, men trelungolastradaches’inerpicalungo la collina verranno allestiti banchetti per la distribuzione di mimosa. Alle 10.15 e poi nuovamente alle 12.15 è in programma un’esibizione di campa nari liguri, che suoneranno le liturgie sacre con le campane della grande chiesa di San Michele Arcangelo. Alle 11.30 apriranno gli stand gastrono MERCOLEDÌ 7 FEBBRAIO 2007 Pieve Ligure festeggia domenica l’edizione numero cinquanta della popolare sagra MEZZO SECOLO DI Nella giornata clou della manifestazione saranno distribuiti 13 quintali di rametti: cinque di produzione locale, otto da Sanremo Pieve Ligure alta ospita i festeggiamenti >> L’ALTERNATIVA ALL’AUTO IN TRENO PER EVITARE L’INGORGO, ECCO GLI ORARI ••• COME sempre l’invito è quello di raggiungere Pieve Ligure in treno o con i mezzi pubblici dell’Atp. I parcheggi a disposizione nell’unica area libera del paese, accanto alla stazione ferroviaria, non sono suffi ciuenti a far fronte all’assalto previ sto e già al mattino di domenica, c’è il rischio di rimanere bloccati sulla via Aurelia alla ricerca di un posto auto. L’accesso alla zona di Pieve Alta verrà chiuso al trafficodalle 13, per consentire il transito dei carri fioriti. Ma l’esperienza insegna che già un paio d’ore prima, risalire la collina in auto rappresenta un pro blema. Le alternative non mancano. mici in piazza di Pieve Alta, mentre, sempreinpiazza,saràpresentatol’an nullo filatelico dedicato al mezzo se colodellasagra.Ilmomentopiùatteso è quello della distribuzione di mi mosa, effettuata a partire dalle 12 sul sagratodellachiesaconlatradizionale “strafia”, la teleferica che veniva usata dai contadini. È a quell’ora che verrà anche fatta la benedizione della mi mosa,mentrealle13.30l’orchestrase rena allieterà la giornata con le note del “liscio”. Tra le buone notizie, quasi a sottoli neare che anche la natura ha voluto celebrare il mezzo secolo di Pieve, va sottolineata quella riguardante il ciclo naturale della mimosa che, nono stante gli allarmi climatici, almeno quest’anno ha fatto il suo dovere: «La mimosa è fiorita al momento giusto – racconta Franco Consigliere, presi dente della Pro Loco – così, dopo tanti anni di distribuzione di mimosa solo d’importazione, quest’anno abbiamo a disposizione anche la nostra». Dei 13 quintali di rametti offerti domenica prossima, cinque sono pievesi doc e altri otto sono stati acquistati al mer cato dei fiori di Sanremo. L’attesis sima sfilata dei carri fioriti partirà, cometradizione,alle16dallaviaAure lia. I carri saranno una mezza dozzina e lentamente percorreranno la strada fino al piazzale di Pieve Alta. Que st’anno, per la prima volta, a tirare i carri non saranno i trattori ma delle moderne moto quod: segno dei tempi che cambiano, oltre che del codice della strada che non consentiva più l’utilizzo dei trattori. E, a proposito di novità ce n’è una seconda che farà pia cere ai più piccoli: un trenino su gomma collegherà la stazione ferroviaria alla piazza della mi mosa. I bambini di Pieve Ligure, dal canto loro, prenderanno parte alla kermesse facendo sfilare i qua dri fioriti da loro rea lizzati e dedicati sia al tema dei cin quant’anni sia a quello della pace. L’arrivo della sfilata è previsto per le 16.45 circa, poi dop pia premiazione: quella del concorso di pittura e quella del concorso composizione floreale e carri fioriti. L’estrazione della lotteria chiuderà la giornata. A ricordare l’evento, è anche la pubblicazione di un libro, che sarà pronto tra qualche settimana e che è frutto di una ricerca sulla storia dei carri, dei loro costrut tori,deiresponsabilidellaSagra.Molti nomi e date da fissare su una piccola pubblicazione. Un volume corredato da splendide fotografie d’epoca e dalle memorie dei pievesi che oggi hanno i capelli bianchi e che all’epoca della prima edizione erano dei bambini. Per la prima volta i carri che animano la tradizionale sfilata non saranno trainati dai trattori, ma da più moderni quod, in linea con il Codice della strada Un tradizionale carro durante la sfilata In treno da Genova Brignole a Pieve Ligure partenze alle 8.20, 8.48, 10.14, 11.50, 12.50; per il rientro nel capoluogo partenze alle 17.16, 18.40, 19.19. Per chi arriva da le vante, dalla stazione di Sestri Le vante partenze per Pieve Ligure alle 9.35, 10.54, 11.54. 12.31, 13.05, 13.54; al ritorno da Pieve Ligure verso il Ti gullio alle 17.12, 19.19. Da segnalare che limitatamente al periodo dalle 13 alle 14.30, è organizzato un servi zio navetta dalla stazione ferrovia ria di Pieve a Pieve Alta (i biglietti costano 0.70 euro e sono acquista bili all’ufficio della Pro Loco nella stazione Fs di Pieve). EDOARDO MEOLI [email protected] Un’immagine storica della prima edizione della sagra nel 1957 >> LA CURIOSITÀ IL MUSICAL UN INDOVINO DISSE: A NADA IL FESTIVAL DI SANREMO ••• «NONOSTANTE una partenza un po’ zoppa, Nada, con la sua canzone “Luna in piena” riuscirà a strappare la palma della Vittoria ad una ben più meritevole Milva». Queste le profezie sul Festival di Sanremo del cartomante professionista Alberto Battistuzzi, che ieri mattina al Berio Café di via del Seminario ha reso pubblico il responso dei tarocchi . Battistuzzi (insieme al fido cane Dago) si è guadagnato nel dicembre 2005 la fama di veggente, grazie alle sue esatte previsioni sull’anda mento della politica genovese. Sco pritore di questo “talento” è Paolo Vanni, direttore del BerioCafé, che al sedicente indovino ha affidato la cura di una rubrica fissa dal titolo “Cassandra Crossing” sul sito della più importante biblioteca genovese. Costantemente impegnato in previ sioni sui più disparati risvolti delle questioni di attualità, il cartomante non poteva esimersi dall’azzardare una previsione anche sul Festival della canzone italiana, sempre og getto di polemiche e di frementi at tese da parte degli appassionati. E le sue parole in sintesi sono più che convinte: «L’imperatore, icona dello Stupor Mundi, in un quesito sulla competizione segnala una vittoria senza dubbi né condizioni!». Che dire, dunque, di fronte a tanta sicurezza? Avvertiti dal mago stesso che le carte “indicano, ma non dise gnano” il futuro, non ci resta che at tendere, o calcolare le probabilità, o consultare la sfera di cristallo, per poi magari meravigliarsi di scoprire che queste carte e questi azzardi... sono tutti un po’ tarocchi. M. E. BU. “La coperta del mondo”, Gen Verde al Genovese «Siamo un gruppo di donne variegato, il nostro spettacolo è atipico e può essere interpretato con diverse chiavi di lettura» DOMANI sera andrà in scena alle ore 21 al Politeama Genovese il nuovo musical dell’ International multi arti stic performing group Gen Verde. L’opera, intitolata “La coperta del mondo”, in cui le artiste del gruppo si esibiscono alternandosi nel ruolo di cantanti, ballerine e musiciste . La storia del Gen Verde, gruppo at tualmente composto da 24 artiste di 14 nazionalità diverse, prende avvio nel 1966 a Loppiano, tra gli ulivi del Valdarno,nell’ambitodelMovimento deiFocolarifondatodaChiaraLubich per promuovere l’applicazione del Vangelo alla vita quotidiana. In quell’anno la Lubich decise di rega lare due batterie a due gruppi di ra gazziperpermetterglididarvocearti sticaallorodesideriod’amoreefratel lanza. La batteria rossa fu regalata ad un gruppo di ragazzi che formarono il Gen Rosso e la verde ad un gruppo di ragazze che diede vita al Gen Verde. Questa Generazione Nuova (Gen) ha da allora girato il mondo con tour nee musicali, musical, e altre espres sioni artistiche per testimoniare al prossimo l’amore evangelico. «Il no stro scopo è quello di dare un piccolo contributo alla diffusione dell’inse gnamento di Gesù raccontano in coro alcuni collaboratori dei Gen a prescindere dal credo, dall’etnia e dalla cultura. Noi pensiamo che ci sia un’unica coperta che possa riscaldare e proteggere tutta l’umanità, la co perta del mondo. In questo senso va interpretata la multietnicità di en trambi i gruppi». «Siamo un gruppo di donne molto variegato racconta Anna Conte una delle attrici del Gen Verde il musical è atipico e può essere letto attraverso diverse chiavi di lettura. Usiamo molto il linguaggio fiabesco trattando temi molto toccanti e presentandoli in maniera accattivante». «La cultura che ispira i Gen è quella dell’unità intesa non come unifor mità, ma come desiderio di compren sione reciproca nonostante le diffe renze racconta un altro collabora toredeiduegruppiun’unitàchedeve essere applicata in tutti i campi, dalla cultura alla religione,dalla politica all’economia, passando attraverso lo sport». PAOLO BOZZO 27 Una scena dello spettacolo