Pellegrinaggio a Medjugorje Intero

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Pellegrinaggio a Medjugorje Intero
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Vedo che la Madonna si è dimostrata particolarmente
generosa questa sera con me, da qui posso seguire tutto più
nitidamente. Come mai quella persona abbia chiamato
proprio me poi, rimarrà un mistero. Intanto a turno tra le
varie lingue si recitano rosari, e il coro di preghiera si eleva in
maniera maestosa. Osservando poi l’immensa folla dei
pellegrini, assiepata sulla collina, mi sembra di rivivere in una
scena evangelica. Chissà quante volte, alla vista delle folle che
lo seguivano, Gesù è salito su di un monte per insegnare,
predicare, muoversi a compassione, intenerirsi, amare le folle
che pendevano dalle labbra del Maestro. Beh, forse non
proprio tutti pendevano dalle sue labbra, anche oggi forse
seguiamo non tanto il Maestro, quanto quell’individuo che fa
miracoli, che moltiplica il pane…
Intanto, intorno alle 21:00 giunge anche il veggente Ivan, con
il gruppo di preghiera. Si continua la preghiera, e ritroviamo i
ragazzi della comunità di suor Elvira che, con le loro voci,
accompagnate dalla chitarra, contribuiscono a creare un clima
gioioso.
Sembra quasi di trovarsi in un angolo di Paradiso, sono
sempre presenti tuttavia elementi di disturbo, ed in questo
devo constatare che noi italiani siamo imbattibili. Sono
particolarmente infastidito da un episodio che si consuma
davanti ad i miei occhi e che purtroppo rovina un clima di
grande raccoglimento e di sincera preghiera. Si tratta
dell’atteggiamento discutibile, per quanto a volte, raramente,
in buona fede, di ricerca dello straordinario, del segno
esteriore, fantastico, soprannaturale. Davanti a me, una
donna, sciorina foto di presunti fenomeni fotografati in
precedenti apparizioni, attirando l’attenzione di qualcuno, e
ne segue così un gran confabulare, tra chi vuole vedere le
foto, chi ne richiede la spedizione, chi dice di vedere chiarori
nel cielo… insomma anche in un momento così solenne, in cui
il cielo abbraccia la terra, noi italiani, siamo capaci di creare
disagio, confusione, di cadere nel fanatismo e nella gola
spirituale. Ecco perché penso che forse oggi non seguiamo
tanto il Maestro, quanto i miracoli, il pane… Non è questo il
momento, né il luogo di discutere di questi aspetti a volte così
fuorvianti, ci sono tempi e luoghi appositi per uno studio e un
approfondimento serio e imparziale di presunti fenomeni o
manifestazioni soprannaturali. Io sono il primo a non
precludere l’eventualità dei segni, anche esteriori, ma se
l’albero non porta buoni frutti, ossia se questi segni non
portano alla conversione, ma solo ad una sorta di morboso
fanatismo, allora credo che ci sia qualcosa che non va per il
verso giusto. Se non avessi riscontrato buoni frutti, ed anche
in abbondanza, probabilmente non sarei neanche giunto qui a
Medjugorje, fortunatamente di casi come sopra non ce ne
sono tanti, si tratta solo di iniziative personali, di pessimo
gusto che, proprio in virtù questa arbitrarietà nell’iniziativa,
non inficiano minimamente la credibilità di Medjugorje, dove
tuttavia bisogna stare attenti a diffidare da sedicenti veggenti
o simili che, nel tempo, hanno cercato di approfittare della
situazione, accreditandosi come tali.
Proprio per evitare di cadere in una forma di fanatismo, e
comunque per vivere fino in fondo la sacralità del momento,
senza distrazioni, prima di partire, ho deciso di separarmi per
la prima volta in questi giorni, dalla mia fedele macchina
fotografica, una scelta spontanea e quanto mai opportuna.
Sono le 22:00, recuperato un po’ di raccoglimento dopo lo
spiacevole inconveniente, comincio a rendermi conto che tra
qualche istante la Madonna scenderà ancora una volta sulla
terra qui a Medjugorje, a soli 2 metri da me, e ciò mi fa
sobbalzare il cuore. Non si può descrivere ciò che si prova…
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Ma ecco che finalmente durante il Padre Nostro avviene
qualcosa. Piomba un silenzio assoluto. E’ cominciata
l’apparizione. Ivan parla, ma dalla sua bocca non esce alcun
suono (fenomeno già appurato dalla scienza), poi la voce
ricompare alla recita del Pater, Ave e Gloria finale.
L’apparizione è durata un paio di minuti, ma un conto è
descriverla, un conto è viverla. Ogni parola potrebbe risultare
sterile, non si può descrivere umanamente cosa è successo in
quei 2 minuti, quante sensazioni, emozioni, condensate in
quegli istanti così brevi ma così intensi. Io non ho visto né
sentito la Madonna, ma ho sperimentato cosa significhi
sentire e vedere con il cuore. Suggestione, potrà dire
qualcuno, ma non sento la necessità di giustificarmi, si tratta
infatti, come tutto questo libro, di una esperienza personale.
Non posso tacere come ci si senta amati di un amore speciale,
materno, e di come si pregusti, attraverso Maria, l’Amore, la
Misericordia Divino. E’ infatti la Divina Misericordia che
permette da 25 anni la presenza di Maria a Medjugorje,
attraverso la quale ci invita incessantemente alla conversione.
Come non comprendere questo tempo di grazia? Gesù stesso
disse a Santa Faustina: “Prima che io venga come Giudice giusto,
luogo. Ora ai piedi della croce blu vi è un piccolo altarino di
forma semicircolare e, attorno ad essa, è stato ricavata una
conchetta di forma circolare circondata da un muretto.
Generalmente Ivan durante l’apparizione si inginocchia al
centro della conchetta, mentre il resto del gruppo di preghiera
si posiziona intorno, sul muretto circolare.
Al nostro arrivo già molta gente è giunta sul posto. Io trovo
uno spazio di fronte alla Croce Blu, ma solo ad una decina di
metri di distanza. Sono già rassegnato alla posizione non
proprio ottimale, quando scorgo una signora, seduta 2 metri a
destra della Croce Blu, che non conosco, ma che scoprirò poi
far parte del nostro gruppo di pellegrinaggio, che mi fa cenno
di venire in avanti. In un primo momento non ci faccio molto
caso, c’era infatti un’altra persona con me, e quando vi è una
folla alle spalle, è facile pensare che una persona che fa dei
gesti si rivolga a qualcun altro dietro o a fianco, specie
quando questa persona non si conosce. Forse il volto non mi è
totalmente sconosciuto ma, dopo alcuni giorni trascorsi a
Medjugorje, potrei dire altrettanto di centinaia di altre
persone, anche di altri gruppi che posso aver incrociato più
volte nei vari luoghi di preghiera. Dopo un po’ ci si sente
veramente tutti come appartenenti ad una grande famiglia.
Ignorando di essere proprio io il destinatario dell’invito,
rimango seduto sulla mia pietra ma, quando il mio vicino si
alza e capisce che quella persona stava chiamando proprio
me, allora mi alzo anch’io, mi creo faticosamente un varco tra
la folla, e raggiungo la signora. Mi indica, in basso davanti a
lei, un piccolo spazietto, proprio a ridosso della conchetta. Mi
chiede se ci entro e mi avverte che è un po’ scomodo,
bisognerà infatti stare rannicchiati per quasi due ore, ma non
ci penso, ringrazio vivamente e fulmineamente prendo posto,
tra terra, piedi e pietre.
spalanco la porta della Mia misericordia. Chi non vuole passare
attraverso la porta della misericordia, deve passare attraverso la
porta della Mia giustizia”. (1146) “Infelici coloro che non
approfittano di questo miracolo della Divina Misericordia! Lo
invocherete invano, quando sarà troppo tardi!”. (1448)
Durante l’apparizione ebbi la grazia di capire qualcosa a cui
non avevo mai fatto caso in tanti anni.
La Madonna era li con noi, in mezzo a noi, e in quel momento
quella sua presenza mi aiutò a considerare come ogni giorno
sull’altare avvenga un miracolo: Gesù che viene tra noi sotto
le specie del pane e del vino e ci unisce a Lui con la santa
Comunione! Un miracolo che avviene quotidianamente e a
cui non facciamo caso! E poi è sempre lì, presente e vivo nel
tabernacolo, ostaggio d’amore, ad aspettarci, sempre, ma
spesso invano.
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Al termine dell’incontro suor Elvira ci deve lasciare, ma
restiamo in compagnia dei suoi ragazzi che ci fanno visitare il
“Campo della vita”. Visitiamo il loro laboratorio artigianale e
vediamo anche l’enorme tendone verde dove ogni 2 del mese
la veggente Mirjana ha l’apparizione e prega con la Madonna
per i non credenti o, come li definisce la Gospa, coloro che
non hanno ancora incontrato l’amore di Dio. A proposito di
apparizione, i ragazzi si stanno preparando ad animare con
canti la preghiera prima dell’apparizione, che il veggente Ivan
avrà presso la Croce Blu alle ore 22:00. Per la verità circolava
già la voce, ogni lunedì e venerdì il gruppo di preghiera
guidato da Ivan si riunisce presso la Croce Blu, ai piedi del
Podbrdo, ma non sempre il messaggio è destinato ai
pellegrini. Questa volta pare di sì, gli animi si accendono, si
decide su due piedi e in maniera unanime di recarci
all’apparizione, anche se per fare ciò è necessario saltare la
cena. E’ infatti già tardi, così torniamo alla pensione e, poco
prima delle 20:30, siamo nuovamente a Bijakovici.
Scoprirò poi successivamente che nel messaggio del 12
novembre 1986 la Madonna aveva detto proprio questo: «Io vi
Apparizione presso la Croce Blu.
Quando si parla di Croce blu, si intende un luogo ai
piedi del Podbrdo, a circa 30 metri dalla strada del paese. Vi
si accede da una piccola salita, un varco tra le case, sul lato
destro della strada principale di Bijakovici, che precede di un
centinaio di metri l’accesso consueto alla collina.
Pur trattandosi anche in questo caso di una salita, il cammino
è molto più breve, e tutti vi accedono con facilità.
E’importante riflettere alla tenera premura di Maria, a mio
parere infatti, ha così voluto consentire, anche a chi non può
inerpicarsi fin sulla collina, di assistere alle apparizioni.
La croce è formata da due assi trasversali di legno e il suo
colore non ha nessun particolare significato, semplicemente
qualcuno, nel 1985, l’ha dipinta di blu e l’ha fissata in quel
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sono più vicina durante la Messa che durante l’apparizione. Molti
pellegrini vorrebbero essere presenti nella stanzetta delle
apparizioni e perciò si accalcano attorno alla canonica. Quando si
spingeranno davanti al tabernacolo, come ora fanno davanti alla
canonica, avranno capito tutto, avranno capito la presenza di Gesù,
perché fare la comunione è più che essere veggente».
Compresi allora, finita l’apparizione, le parole che Dio Padre
disse a Santa Caterina da Siena, nel Dialogo della Divina
Provvidenza, riguardo alla “dolcissima madre dell'Unigenito
mio Figliuolo, Maria”: “Alla quale, per riverenza del Verbo, è dato
questo dalla mia bontà: che chiunque, giusto o peccatore, l'abbia in
debita riverenza, non sia preso né divorato dal demonio infernale.
Ella è come una esca, posta dalla mia bontà per prendere le creature
umane”.
Ho sperimentato personalmente la dolcezza di questa esca,
posta dalla bontà divina per attirare le anime umane, ed
anche la fondatezza e la veridicità dell’affermazione “la
Madre è la via che conduce a Cristo”. Del resto come afferma
il Montfort nel suo Trattato, citando san Giovanni
Damasceno: «Essere tuoi devoti o Santa Vergine, è un'arma di
salvezza che Dio dà a coloro che vuol salvare». In fondo anche
una risposta verso tutti coloro che criticano la devozione
mariana affermando che Maria è una creatura mentre Dio è il
creatore. Anche San Luigi M. Grignion de Montfort, autore
del “Trattato della vera devozione a Maria”, riconosce questa
realtà, affermando che Maria, “non essendo che una semplice
creatura uscita dalle mani dell’Altissimo, paragonata alla sua
infinita Maestà, è meno che un atomo, o meglio niente del tutto,
poiché egli solo è “Colui che è”, […] tuttavia, dato l’ordine attuale
delle cose, Dio, avendo voluto cominciare e compiere le sue opere
più grandi per mezzo della santissima Vergine, dal momento che la
formò, è giusto credere che non muterà tenore nei secoli futuri,
perché egli è Dio e non può mutare nei suoi sentimenti come nella
sua condotta”. Partendo da questo presupposto San Luigi
scrisse il suo grande capolavoro di spiritualità mariana, a cui
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attinse nella sua giovinezza Giovanni Paolo II, in cui trattò di
Maria e delle sue grazie in maniera eccelsa ma affermando, a
caratteri cubitali, che: “DE MARIA NUMQUAM SATIS (di Maria
vivono insieme e si vogliono bene perché hanno riconosciuto di
essere dei falliti, dei drogati, e che senza di Dio, non potrebbero fare
proprio nulla.
La prima condizione per entrare in comunità è proprio questa:
cominciare a vivere all’insegna della verità col riconoscere il
fallimento della propria vita. Vengono così accolti dalla
Misericordia del Padre, che dona loro una vita nuova da cui
ricominciare”.
non si dirà mai abbastanza), Maria non è stata ancora abbastanza
lodata, esaltata, onorata e servita”.
Terminata l’apparizione il veggente Ivan detta il
messaggio che in breve tempo viene tradotto nelle principali
lingue: Anche oggi la Madre vi invita con gioia. “Oggi vi porto la
pace, portate questa pace agli altri, siate cari figli portatori della
pace, vi porto l'amore cari figli, portate questo amore agli altri.
Anche oggi vi invito cari figli durante questo tempo, rinnovate i
miei messaggi, vivete i miei messaggi. Grazie cari figli perché avete
risposto alla mia chiamata”.
Ricevuto il messaggio, si comincia pian piano a scendere giù
verso Bijakovici dove, raggiunto il pullman, torniamo alla
pensione.
Osservare e sentir parlare suor Elvira è uno spettacolo,
sebbene non più ragazzina, possiede una vitalità ed una
capacità comunicativa da far invidia al più convincente dei
politici. Nella comunità non si fa uso di medicinali o di
terapie sostitutive alla droga, non vengono chiesti soldi ai
genitori dei ragazzi, e si vive esclusivamente di provvidenza.
Suor Elvira invita poi le donne a considerare il grande ruolo
che esercitano nel mondo: “Ciò che la donna deve desiderare è la
famiglia, perché questa è la sua vocazione, la donna è stata fatta per
dare la vita, e deve mettere al mondo la vita per sentirsi pienamente
realizzata. Non può continuare a seguire le sue voglie, i suoi
capricci, le sue ambizioni, il suo egoismo, la sua voglia di emergere,
di superare l’uomo. E’ la donna che genera l’uomo, ed è solo la
donna che può capire l’uomo. Oggi siamo giunti ad un punto in cui
l’uomo deve temere la donna poliziotto, la donna militare, la donna
politica, la donna in carriera, quella stessa donna che l’ha generato,
e che quando sposa vorrebbe che capisse le sue debolezze, ma la
donna ambiziosa si rivela più debole dell’uomo, incapace di
donargli tenerezza, amore, comprensione, allontanandolo da lei.
Quando un uomo arriva a questo, spesso, è solo perchè la donna
l’ha lasciato solo, non è stata capace di far nascere in lui la
tenerezza, la bontà, la pazienza. La donna deve invece saper
riscoprire il suo grande valore, il suo essere donna, madre e sposa,
prendendo esempio da Maria, dalla sua tenerezza, dalla sua
capacità di servire, e diventare così il dono prezioso che sa dare la
vita a tutti”.
La Croce Blu
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siamo buoni. Sono nati genuini, vergini, puliti, sono stati bambini
come tutti, solo dopo sono diventati bugiardi. Abbiamo insegnato
noi adulti ai giovani, ai figli, a nascondersi dietro le bugie. Loro ci
osservano, ci giudicano, ci compatiscono e infine ci abbandonano,
perdono in noi la fiducia. Quanti padri, madri fantasmi, che non
hanno mai tempo per i figli, lasciandoli vivere in una situazione di
solitudine paurosa, tremenda, anche tra mille agiatezze. Con i
nostri esempi opachi, falsi, senza futuro abbiamo fatto credere loro
che il guadagno, la carriera, il benessere, i soldi, il divertimento,
sono la fonte della felicità, lo scopo della vita. Abbiamo ricevuto da
Dio doni straordinari, ma noi li usiamo per servire i nostri idoli, che
ci schiavizzano e ci portano alla morte spirituale e fisica.
I giovani cercano la verità, la comunità si propone di dare il tempo,
il rispetto che meritano, perché possano riprendere quota e vivere
la verità. In comunità, se si sbaglia, lo si ammette, ci si chiede
perdono l’un l’altro, ci si riconcilia, ci si perdona, si condividono i
momenti di gioia come i momenti di dolore, senza giudicarsi o
condannarsi. In altre parole si propone la vita cristiana, si propone
Gesù, la Verità che ci farà liberi, incontrare Gesù e pregare, stare
sempre alla sua presenza, anche quando si è peccato. E’ inutile
scappare, Lui ha voluto prendere su di sé i nostri peccati, i
tradimenti, le falsità, la menzogna, la violenza, l’ambizione, la
paura, l’orgoglio, la prepotenza e tutto il resto. Quando pecchiamo
tendiamo a mascherare le nostre azioni, a nasconderci, a
giustificarci, ma ora in comunità questo non lo facciamo più;
accettiamo i nostri errori, riconosciamo la nostra debolezza, ma
continuiamo a credere che la bontà, il bene, la luce, la pace, non
sono impossibili. L’amore misericordioso di Gesù è più grande di
ogni nostra debolezza, ed è una terapia garantita da 2000 anni. I
ragazzi vivono la parola di Dio, la preghiera, il Rosario, si vive in
un clima mariano, e sia avverte la presenza materna di Maria che
non trascura nessuno dei suoi figli, amandoli e seguendoli con
amore. Qui a Medjugorje ci sono più di 100 ragazzi di oltre 30
nazionalità diverse, ma si rispettano e si fidano di loro, ci sono
serbi, bosniaci, croati, montenegrini e altri, che normalmente
litigherebbero, come fanno gli altri la fuori, ma che qui in comunità
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Settimo giorno
Martedì 20/06/2006
Ultimo saluto a Medjugorje.
Stamattina regime di libertà per tutti. Dopo la messa
delle 11:00, ognuno può dare il proprio personale saluto a
Medjugorje. Prima di pranzare tuttavia è opportuno fare già
i bagagli, in vista della partenza prevista per il primissimo
pomeriggio. Poche ore dunque, per fissare bene nella mente
e nel cuore tutti questi luoghi, ed eccoci già alla partenza.
Inutile stare li a raccontare come ognuno abbia segretamente
il desidero di ritornare presto a Medjugorje, dopo aver
salutato i carissimi titolari della pensione, partiamo verso
Dubrovnik, facendo però una puntatina al santuario di
Tihaljina.
Il santuario di Tihaljina.
Il santuario di Tihaljina si trova a circa 20 km da
Medjugorje. E’ una chiesa francescana, ed è stata per 4 anni
la destinazione di Padre Jozo, dopo esser stato mandato via
da Medjugorje. Al suo interno possiamo ammirare la
meravigliosa statua di Maria, a grandezza naturale e di
produzione italiana, il cui dolce volto è presente su ogni
souvenir o materiale stampato riguardante Medjugorje, e
quindi anche sulla copertina di questo libro.
Dubrovnik.
Dopo aver percorso a ritroso tutto il percorso
descritto all’andata, ed aver riammirato la bellezza della
costa dalmata, giungiamo nel tardo pomeriggio nella città
croata di Dubrovnik, che ci accingiamo a visitare in attesa di
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
imbarcarci sul traghetto del ritorno. Onestamente, dopo una
settimana a Medjugorje, il programma non mi alletta tanto,
tuttavia mi unisco ai compagni di pellegrinaggio in questa
passeggiata cittadina.
Dubrovnik, un tempo nota come Ragusa, fu fondata
dai romani nel VII secolo e anche della Repubblica di
Venezia fino al XIV secolo. E’ una città marinara a vocazione
turistica e presenta il doppio volto di città moderna e storica.
Si possono ammirare moderni palazzi tra cui spicca un
casinò ed un maestoso ponte di recentissima costruzione che
collega Dubrovik al resto della costa dalmata. Nella città vi è
poi un’altra città, molto ampia e circondata da mura a mo’ di
fortezza, che ne costituisce il centro storico, caratterizzato
dalla presenza di numerose chiese e palazzi d’epoca di
grande valore artistico e storico, risalenti con molta
probabilità al periodo della dominazione veneta.
Sebbene nel corso del conflitto jugoslavo la città sia stata
pesantemente danneggiata, attualmente non si notano segni
di bombardamenti.
Alle ore 20:00 circa procediamo verso il porto, per espletare
le procedure d’imbarco e trascorrere una notte in viaggio,
prima di giungere nuovamente in Italia.
Per perdonare gli altri occorre innanzitutto perdonare se stessi, con
tutti i nostri difetti e debolezze. Una volta riconosciuto il nostro
peccato dobbiamo chiedere perdono per le nostre offese, dobbiamo
tirare giù la maschera, essere trasparenti, non avere tante facce e, se
abbiamo emarginato qualcuno, quella persona è Gesù di Nazareth.
Se non perdoniamo, anche la nostra preghiera, sarà inutile.
Rappresentiamoci Gesù nel volto delle persone che non
sopportiamo, non è facile, ma noi cristiani siamo fortunati, perché
abbiamo l’amore di Cristo, l’amore che dona la vita, e l’amore non è
amore se non è macchiato di rosso, se non passa dalla croce.
Diversamente è un’illusione, un inganno.
C’è già chi ha pagato per i nostri peccati, per i peccati di tutti gli
uomini, la vendetta non ha più ragione di esistere, resta solo il
perdono. Tutti sentiamo il bisogno del perdono e, anche se nella
vita abbiamo fallito, Gesù ci accoglie,ci perdona, ci inonda della sua
Misericordia, se lo vogliamo.
Non ci può essere perdono, né comunione con i fratelli se non c’è
l’incontro con Dio nella preghiera, se a partire dalla quotidianità
non pensiamo al bene degli altri prima che al nostro. Qui in
comunità si recitano 3 rosari, al mattino, al pomeriggio e alla sera, si
lascia abbracciare alla dolce corona tutta la giornata, che
simboleggia la nostra vita, dal principio alla fine. E’ dalla scuola
della preghiera che è passata la risurrezione di tanti giovani, il
ritrovamento della pace, della serenità e della forza del perdono,
dei singoli e delle famiglie. Una preghiera che ottiene grazie
straordinarie, di conversione e di riconciliazione, la preghiera degli
ultimi, dei poveri, dei semplici, la preghiera di Maria, così piccola
eppure così grande agli occhi di Dio.
La preghiera è una luce interiore che illumina le nostre piaghe e i
nostri difetti. Quanti giovani salvati, recuperati, con la corona del
Rosario in mano!
Non possiamo sempre colpevolizzare i giovani, ma soprattutto non
possiamo più prenderli in giro. I giovani amano la verità, e noi
adulti dobbiamo avere il coraggio di vivere la verità, prima ancora
di dirgliela, vivere la realtà della propria fragilità. Siamo poveri,
siamo fragili, non mettiamoci la maschera per far vedere loro che
Fine del Pellegrinaggio.
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Suor Elvira e la Comunità Cenacolo.
Terminata la testimonianza sono quasi le 16:30, ma
come gruppo, avevamo un appuntamento alle ore 16:00
presso il “Campo della Vita” della Comunità Cenacolo; siamo
dunque in netto ritardo, ma decidiamo di provare ad andare
lo stesso. La Comunità Cenacolo è una comunità di recupero
per tossicodipendenti, ma non solo, fondata da suor Elvira
Petrozzi nel 1983. La Casa madre è a Saluzzo (Cn), e ci sono
ben 37 fraternità sparse in tutto il mondo. Il “Campo della
Vita” si trova a Bijakovici, proprio all’ingresso della spianata,
sempre di fronte al Podbrdo, a fianco della Comunità
Mariana “Oasi della Pace”. All’ingresso, nonostante il ritardo,
veniamo accolti dai giovani della Comunità, ed abbiamo la
fortuna di trovare anche suor Elvira, dato che in questi giorni
si festeggia il 15° anno di presenza della comunità qui a
Medjugorje. Ci incontriamo in cappella, dove suor Elvira e i
giovani si presentano e presentano la comunità.
La suora, 70 anni ma una verve incredibile, esordisce
affermando di essere sposata da molti anni con il figlio del
falegname di Nazareth, scoprendo che servire è regnare. “Non
c’è regno più grande, più stupendo del cuore dell’uomo. Il segreto
per regnare, per superare le paure, la depressione, è di voltarsi
verso chi sta soffrendo più di noi. E’ inutile stare a contemplare e
disperarsi delle proprie ferite, tutti abbiamo una ferita nel cuore,
una debolezza, ma proviamo a metterla con verità davanti al
Signore, perché ci liberi dai nostri peccati. Non conta il passato, non
contano i nostri peccati, Dio dà a tutti la possibilità di risorgere. La
vocazione per eccellenza che ognuno è chiamato a vivere è l’Amore.
Lui non castiga, non fa paura, perché sa benissimo come siamo.
La Madonna qui a Medjugorje vuole guarire i nostri cuori.
A Medjugorje per qualche ora bisogna ascoltare il proprio cuore in
silenzio. Occorre riscoprire il silenzio, è il momento della
riconciliazione, di raggiungere la Pace, in modo definitivo.
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Seconda Parte
Eccoci dunque nella seconda parte di questo libro, a cui più
volte, nel corso della narrazione, ho rimandato la trattazione più
approfondita di alcuni argomenti, che ho volutamente inteso
separare dalla prima parte. Si tratta, è vero, pur sempre di opinioni
personali, ma qui ho voluto anche riportare o azzardare, partendo
comunque sempre da reali dati di fatto, alcune ipotesi, personali e
non, ma che, in quanto ipotesi, più si prestano ad essere condivise o
non condivise. Queste ultime pagine verranno redatte perciò con
spirito giornalistico, lungi dal voler creare proselitismi, alimentare
fanatismi o allarmismi. Citerò anche dei documenti, tra cui scritti di
papi, santi e beati, tenendo fuori testi di sedicenti rivelazioni private
ad eccezione del caso Medjugorje, non intendendo inoltre formulare interpretazioni di comodo della Sacra Scrittura, nè tantomeno
creare confusione o sviare la fede dei lettori. Ecco perché ho voluto
separare dal resto del libro questa seconda parte e fare, al principio
di essa, le debite precisazioni.
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
I. Giovanni Paolo II, il Papa di Maria.
Comunione e Liberazione di don Giussani, tutti hanno conosciuto
la vicenda, e non lo hanno potuto più picchiare”.
Medjugorje, 25 agosto 1994: «Cari figli, oggi sono unita
a voi nella preghiera in modo speciale, pregando per il dono
della presenza del mio amato figlio nella vostra patria (il 10 e
l’11 settembre, papa Giovanni Paolo II visiterà la Croazia). Pregate,
figlioli, per la salute del mio figlio più caro che soffre, ma che
io ho scelto per questi tempi. Io prego e intercedo presso mio
Figlio Gesù, affinché si realizzi il sogno dei vostri padri.
Pregate, figlioli, in modo speciale, perché Satana è forte e
vuole distruggere la speranza nel vostro cuore. Io vi benedico.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata».
Pregate, figlioli, per la salute del mio figlio più caro che
soffre, ma che io ho scelto per questi tempi.
Maria, con questo messaggio del 25 agosto 1994, ha
rivelato dunque che Giovanni Paolo II è il Papa che lei stessa
si è scelta per questi tempi. Del resto non è difficile
dimostrare, anche per chi non crede o non vuole credere a
Medjugorje, come alcuni eventi abbiano segnato la vita del
Pontefice in maniera misteriosa, sin dalla sua infanzia.
A tal proposito proponiamo alcuni brevi passi, tratti dagli
scritti dal Servo di Dio Karol Wojtyla.
Il «filo mariano».
“Naturalmente, parlando delle origini della mia vocazione
sacerdotale, non posso dimenticare il filo mariano. La venerazione alla
Madre di Dio nella sua forma tradizionale mi viene dalla famiglia e
dalla parrocchia di Wadowice. Ricordo, nella chiesa parrocchiale,
una cappella laterale dedicata alla Madre del Perpetuo Soccorso,
dove di mattina, prima dell'inizio delle lezioni, si recavano gli
studenti del ginnasio. Anche a lezioni concluse, nelle ore
pomeridiane, vi andavano molti studenti per pregare la Vergine.
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Si conclude infine l’incontro:
“Cosa offriamo così ai nostri figli? Niente, dobbiamo seminare
bene, dobbiamo avere fiducia e il mondo si convertirà. Noi spesso
diamo ai nostri figli solo le cose materiali e pensiamo di darne
sempre di più, ma vediamo la povertà dei loro cuori quando non gli
abbiamo dato Dio, quando non li abbiamo istruiti nella preghiera.
Per questo è arrivata la Madonna. Lei fa capire a tutti noi che
ognuno di noi è suo figlio e che possiamo cominciare anche oggi a
vivere una vita nuova anche se abbiamo 90 anni, perchè la
Madonna è in mezzo a noi e ci dice: “Io vi voglio bene; se sapeste
quanto vi amo, piangereste di gioia”.
Vi auguro con tutto il cuore che ognuno di voi possa scoprire in
questi giorni l’amore della Madonna. Andate sulla Collina delle
apparizioni, sul monte della Croce, nella Chiesa, alla Croce
Blu…Anche voi che siete qui per la prima volta, cercate qualche
piccolo posto dove nascondervi e pregare. Sfruttate bene questo
tempo, non cercate, non preoccupatevi del cibo, delle cose materiali
o del rosario nuovo che potete comperare per avere una collezione
di rosari, o altre cose; ma cominciate a sfruttare questo tempo per
dedicarlo a Dio, e vedrete che Dio non si nasconde, non è su, in
qualche parte del cielo, ma è in mezzo a noi ci vuole bene e per
questo ha mandato la sua e nostra Madre, perché vuole aiutarci e
vuole salvarci.
Un giorno abbiamo chiesto alla Madonna: “Perché tu sei così bella
che non possiamo descrivere la tua bellezza?” La Madonna ha
detto: “Io sono bella perché amo”. Io vi invito tutti a cominciare ad
amare la Madonna, perché se cominciate ad amare la Madonna, la
Madonna vi porta a Gesù e quando avete Gesù, avete la vita eterna.
Ecco, io vi auguro questo con tutto il cuore e che Dio vi benedica.
Questa sera, durante l’apparizione, pregherò per tutti voi e per tutte
le vostre intenzioni”.
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
invece noi dobbiamo professare la nostra fede. Penso che ci
accorgeremo presto del governo che abbiamo voluto…”.
Inoltre, a Wadowice, c'era sulla collina un monastero
carmelitano, la cui fondazione risaliva ai tempi di San Raffaele
Kalinowski. Gli abitanti di Wadowice lo frequentavano in gran
numero, e ciò non mancava di riflettersi in una diffusa devozione per
lo scapolare della Madonna del Carmine. Anch'io lo ricevetti, credo
all'età di dieci anni, e lo porto tuttora. Si andava dai Carmelitani
anche per confessarsi. Fu così che, tanto nella chiesa parrocchiale
quanto in quella del Carmelo, si formò la mia devozione mariana
durante gli anni dell'infanzia e dell'adolescenza fino al
conseguimento della maturità classica.
Quando mi trovai a Cracovia, nel quartiere Debniki, entrai
nel gruppo del «Rosario vivo», nella parrocchia salesiana. Vi si
venerava in modo particolare Maria Ausiliatrice. A Debniki, nel
periodo in cui andava configurandosi la mia vocazione sacerdotale,
anche grazie al menzionato influsso di Jan Tyranowski, il mio modo
di comprendere il culto della Madre di Dio subì un certo
cambiamento. Ero già convinto che Maria ci conduce a Cristo, ma in
quel periodo cominciai a capire che anche Cristo ci conduce a sua
Madre. Ci fu un momento in cui misi in qualche modo in discussione il mio culto per Maria ritenendo che esso, dilatandosi
eccessivamente, finisse per compromettere la supremazia del culto
dovuto a Cristo. Mi venne allora in aiuto il libro di San Luigi Maria
Grignion de Montfort che porta il titolo di «Trattato della vera
devozione alla Santa Vergine». In esso trovai la risposta alle mie
perplessità. Sì, Maria ci avvicina a Cristo, ci conduce a Lui, a
condizione che si viva il suo mistero in Cristo. Il trattato di San
Luigi Maria Grignion de Montfort può disturbare con il suo stile un
po' enfatico e barocco, ma l'essenza delle verità teologiche in esso
contenute è incontestabile. L'autore è un teologo di classe. Il suo
pensiero mariologico è radicato nel Mistero trinitario e nella verità
dell'Incarnazione del Verbo di Dio.
Compresi allora perché la Chiesa reciti l'Angelus tre volte al
giorno. Capii quanto cruciali siano le parole di questa preghiera:
«L'Angelo del Signore portò l'annuncio a Maria. Ed ella concepì per
opera dello Spirito Santo... Eccomi, sono la serva del Signore.
Avvenga di me secondo la tua parola... E il Verbo si fece carne, e
Dalla bocca di Marjia non escono parole di chi vuole fare
politica, sono parole pesate, nessuna è fuori posto. C’è da
fidarsi, ciò che dà credibilità a queste affermazioni sono
proprio quei famosi “quarant’anni di schiavitù” comunista,
cui sono state sottomesse le popolazioni jugoslave, nonché i
soprusi subiti in prima persona dagli stessi veggenti e da
Padre Jozo. Inoltre, mentre sto trascrivendo questo testo, fine
2006 – inizio 2007, diverse volte l’agnello ha lasciato il posto al
lupo, in parlamento si discute di matrimoni-gay di pacs, di
eutanasia, di stato laico=ateo, e argomenti simili… come
volevasi dimostrare… Per Natale poi sono scomparsi i
presepi dalla grande distribuzione, si riteneva offendessero le
altre religioni; anche nelle scuole molti dirigenti scolastici
hanno proibito il presepe e anche di cantare canzoncine
natalizie in cui venisse pronunciato il nome di Gesù. Stiamo
assistendo così, se ancora qualcuno ancora non l’avesse
capito, ad un processo di cancellazione del cristianesimo,
stiamo viaggiando verso una sorta di religione umanitaria.
Questo lo scenario in cui stiamo vivendo ed il futuro non
promette nulla di buono. Vedremo… La Gospa nel messaggio
del 25 gennaio 1997 disse: «Cari figli, vi invito a riflettere sul
vostro futuro. Voi state creando un nuovo mondo senza Dio,
solamente con le vostre forze, ed è per questo che non siete
soddisfatti e non avete la gioia nel cuore. Questo tempo è il mio
tempo e perciò, figlioli, vi invito di nuovo a pregare. [..]».
Continua Marjia:
“Padre Jozo parla contro il comunismo, anche se non parla mai
della sua esperienza. Lui è stato percosso, torturato. Se volete
sapere quando cambia tempo, potete chiederlo a padre Jozo, lui lo
avverte nelle sue ossa. Veniva picchiato duramente, ed aveva spalla
e mandibola completamente fuori. Grazie a delle raccolte di firme,
in Germania, in Italia, ed in particolare grazie al movimento di
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159
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
venne ad abitare in mezzo a noi...». Parole davvero decisive! Esprimono il nucleo dell'evento più grande che abbia avuto luogo nella
storia dell'umanità.
Ecco spiegata la provenienza del Totus Tuus. L'espressione
deriva da San Luigi Maria Grignion de Montfort. È l'abbreviazione
della forma più completa dell'affidamento alla Madre di Dio, che
suona così: Totus Tuus ego sum et omnia mea Tua sunt, O Virgo
gloriosa, super omnia benedicta. Accipio Te in mea omnia. Praebe mihi cor
Tuum, Maria. (dall’originale: Io sono tutto tuo e tutte le cose mie sono
tue, o Vergine gloriosa e benedetta sopra tutto; ti metterò come
sigillo sul mio cuore, perché il tuo amore è forte come la morte).
Così, grazie a San Luigi, cominciai a scoprire tutti i tesori
della devozione mariana da posizioni in un certo senso nuove: per
esempio, da bambino ascoltavo «Le ore sull'Immacolata Concezione
della Santissima Vergine Maria», cantate nella chiesa parrocchiale,
ma soltanto dopo mi resi conto delle ricchezze teologiche e bibliche
in esse contenute. La stessa cosa avvenne per i canti popolari, ad
esempio per i canti natalizi polacchi e le Lamentazioni sulla
Passione di Gesù Cristo in Quaresima, tra le quali un posto particolare occupa il dialogo dell'anima con la Madre Dolorosa.
Fu sulla base di queste esperienze spirituali che venne
delineandosi l'itinerario di preghiera e di contemplazione che avrebbe
orientato i miei passi sulla strada verso il sacerdozio, e poi in tutte
le vicende successive fino ad oggi. Questa strada fin da bambino, e
più ancora da sacerdote e da vescovo, mi conduceva non di rado
sui sentieri mariani di Kalwaria Zebrzydowska. Kalwaria è il
principale santuario mariano dell'Arcidiocesi di Cracovia. Mi recavo lì spesso e camminavo in solitudine per quei sentieri,
presentando al Signore nella preghiera i diversi problemi della
Chiesa, soprattutto nel difficile periodo in cui si era alle prese con il
comunismo. Volgendomi indietro constato come «tutto si tiene»:
oggi come ieri ci troviamo con la stessa intensità nei raggi dello stesso
mistero”.
(tratto da “Dono e Mistero”, LEV; del 1996, in cui Giovanni Paolo II
racconta la storia della sua vocazione sacerdotale, nel 50° anniversario di
sacerdozio).
Oggi si fanno pochi figli (Marjia ha 4 figli maschi, ndr) ma i governi
non fanno nulla per incentivare la natalità, anzi fanno leggi che
promuovono l’aborto o la pillola. Quando sono venuta in Italia
(dalla fine degli anni ’80 Marjia è sposata con un italiano, e vive a Monza,
ndr), c’era il comunismo in Jugoslavia, ora c’è in Italia”.
160
Al momento della conferenza infatti, da circa due mesi, dopo
le elezioni politiche, si è insediato un governo di centrosinistra, conquistando la poltrona con una esigua
maggioranza, si parla di poche migliaia di voti, grazie
all’apporto di partitelli di ispirazione radicale, libertaria e
atea, che sputano veleno da tutti i pori, soprattutto contro la
Chiesa. Il governo instauratosi risulta quindi prigioniero,
ostaggio di esponenti radicali, di ispirazione comunista e
libertaria e decisamente anticlericale che ovviamente, in
cambio dell’appoggio in campagna elettorale, e della fiducia
al governo, pretendono di uniformare la legislazione
nazionale, alla propria ideologia. Cosa non si fa per vincere le
elezioni… penso non tanto alla parte sinistra della coalizione,
quanto a quella centrista, che dovrebbe essere di ispirazione
filo-cattolica o quantomeno moderata, ma che non ha esitato a
venire a compromessi con radicali e compagnia briscola,
dichiaratamente, anzi spudoratamente atei e anticlericali, e a
cedere ai loro vergognosi ricatti pur di ingrossare la
coalizione…credo di aver compreso cosa significhi vendere la
propria primogenitura per un piatto di lenticchie.
“Molti dicono che in Italia non c’è il Comunismo come quello
jugoslavo, ma non è altro che un agnello travestito da lupo, noi non
siamo né di destra, né di sinistra, siamo solo di Gesù Cristo, ma
oggi abbiamo rifiutato anche le nostri radici cristiane, chiudiamo gli
occhi, togliamo i crocifissi per non offendere gli altri, mettiamo i
bambini davanti alla televisione, dove vedono di tutto, perché
diciamo che si devono abituare… A volte siamo troppo buoni, e con
questo buonismo non abbiamo neanche una nostra espressione,
141
Pellegrinaggio a Medjugorje
farlo. Importante è poi il digiuno della lingua, che tante volte
utilizziamo a sproposito, per parlare male degli altri.
Insieme al digiuno la Madonna ci ha raccomandato la confessione
almeno una volta al mese, e ci ha raccomandato di prendere un
sacerdote come guida spirituale, perché ha detto che tante volte
non sappiamo confessarci bene. Poi pian piano, attraverso la
Confessione e l’incontro con Dio nella Confessione, ci ha portato
alla Santa Messa e ha detto che la Santa Messa e l’Eucaristia deve
essere il centro della nostra vita.
Ci ha invitato anche a leggere e a mettere la Sacra Scrittura in un
posto visibile nelle nostre case, non in mezzo agli altri libri, dove
nessuno la può vedere. Non conosciamo la Bibbia, e tutti ci possono
ingannare.
Oggi si ignora l’aldilà, la Madonna ci ha fatto vedere l’Inferno, il
Purgatorio e il Paradiso, e ci ha portato fisicamente Jakov e Vicka.
Se pensassimo alla vita eterna saremmo tutti santi.
A Medjugorje si viene per pregare, per stare in silenzio. Un tempo
non c’erano neanche i bagni, ora rispetto a quei tempi siete caduti
nel lusso, e mi dispiace.
Cominciamo a prendere la bella abitudine di fare un segno di croce
prima di mangiare, cominciamo a creare il primo gruppo di
preghiera nella nostra famiglia. Se è difficile, cominciate voi, date
voi l’esempio nella vostra famiglia. La Madonna ha detto che coloro
i quali hanno avuto la grazia di venire qua, che cioè sono stati
chiamati, ritornando alle proprie famiglie, devono dare
testimonianza, devono essere gioia per gli altri, portando l’amore di
Dio a quelle persone che non lo hanno ancora conosciuto.
La Madonna ci dice che Dio è generoso, e a chi bussa sarà aperto.
Noi abbiamo bussato, abbiamo chiesto e abbiamo ricevuto.
Abbiamo visto tante persone che sono venite qui a Medjugorje che
hanno bussato e hanno ricevuto. Tante famiglie che erano distrutte,
tante coppie che non potevano avere dei figli, tante persone che
erano senza fede, che erano malate e che sono guarite o che grazie
alla propria malattia si sono convertite, facendo convertire anche
tutta la propria famiglia, persone che hanno cominciato una nuova
vita, una vita con Dio.
140
Pellegrinaggio a Medjugorje
I Romani Pontefici e il Rosario.
(dalla Lettera apostolica “Rosarium Virginis Marie”
di Giovanni Paolo II, ed. Paoline 2002)
2. A questa preghiera hanno attribuito grande importanza
tanti miei Predecessori. Particolari benemerenze ebbe, al riguardo,
Leone XIII che il 1º settembre 1883 promulgava l'Enciclica Supremi
apostolatus officio, alto pronunciamento col quale inaugurava
numerosi altri interventi su questa preghiera indicandola come
efficace strumento spirituale di fronte ai mali della società. Tra i
Papi più recenti che, in epoca conciliare, si sono distinti nella
promozione del Rosario desidero ricordare il Beato Giovanni XXIII
e soprattutto Paolo VI, che nell'Esortazione apostolica Marialis
cultus sottolineò, in armonia con l'ispirazione del Concilio
Ecumenico Vaticano II, il carattere evangelico del Rosario ed il suo
orientamento cristologico. Io stesso, poi, non ho tralasciato
occasione per esortare alla frequente recita del Rosario. Fin dai miei
anni giovanili questa preghiera ha avuto un posto importante nella
mia vita spirituale. Me lo ha ricordato con forza il mio recente
viaggio in Polonia, e soprattutto la visita al Santuario di Kalwaria. Il
Rosario mi ha accompagnato nei momenti della gioia e in quelli
della prova. Ad esso ho consegnato tante preoccupazioni, in esso ho
trovato sempre conforto. Ventiquattro anni fa, il 29 ottobre 1978, ad
appena due settimane dall'elezione alla Sede di Pietro, quasi
aprendo il mio animo così mi esprimevo: «Il Rosario è la mia
preghiera prediletta. Preghiera meravigliosa! Meravigliosa nella sua
semplicità e nella sua profondità. [...] Si può dire che il Rosario è, in
un certo modo, un commento-preghiera dell'ultimo capitolo della
Costituzione Lumen Gentium del Vaticano II, capitolo che tratta
della mirabile presenza della Madre di Dio nel mistero di Cristo e
della Chiesa. Difatti, sullo sfondo delle parole Ave Maria passano
davanti agli occhi dell'anima i principali episodi della vita di Gesù
Cristo. Essi si compongono nell'insieme dei misteri gaudiosi,
dolorosi e gloriosi, e ci mettono in comunione viva con Gesù
attraverso œ potremmo dire œ il Cuore della sua Madre. Nello
stesso tempo il nostro cuore può racchiudere in queste decine del
Rosario tutti i fatti che compongono la vita dell'individuo, della
161
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
famiglia, della nazione, della Chiesa e dell'umanità. Vicende
personali e vicende del prossimo e, in modo particolare, di coloro
che ci sono più vicini, che ci stanno più a cuore. Così la semplice
preghiera del Rosario batte il ritmo della vita umana». Con queste
parole, miei cari fratelli e sorelle, immettevo nel ritmo quotidiano
del Rosario il mio primo anno di Pontificato. Oggi, all'inizio del
venticinquesimo anno di servizio come Successore di Pietro,
desidero fare altrettanto. Quante grazie ho ricevuto in questi anni
dalla Vergine Santa attraverso il Rosario: Magnificat anima mea
Dominum! Desidero elevare il mio grazie al Signore con le parole
della sua Madre Santissima, sotto la cui protezione ho posto il mio
ministero petrino: Totus tuus!
inginocchiati in adorazione davanti al Santissimo Sacramento e così
abbiamo chiesto al sacerdote che era in parrocchia di voler passare
tutta la notte davanti all’Eucaristia.
Quando i giovani entravano nelle discoteche noi andavamo in
Chiesa, io da adolescente ho avuto una esperienza diversa, non una
esperienza di peccato, di droga, di alcool ma pregavo e ho cercato
di vivere i messaggi della Madonna e tutti abbiamo avuto delle
esperienze bellissime con l’Adorazione.
Alle 10 di sera e si iniziava con la lettura della Bibbia, portavamo un
piccolo tappetino, per non avere freddo alle ginocchia ma alcuni
portavano anche un cuscino e una coperta. Quando non avevamo
più preghiere rimanevamo in silenzio e ricordavamo le parole del
Curato di Ars: “Io guardo Gesù e Gesù guarda me”, entravamo in
meditazione profonda, ma a volte ci addormentavamo e qualcuno
con il gomito ti svegliava. Verso le tre di mattina ci prendeva il
sonno, allora, sapendo che quell'ora era il nostro momento debole,
abbiamo incominciato a leggere e a cantare i salmi e così passavano
le quattro del mattino, poi alle cinque arrivava il sacerdote per la
Santa Messa e nel nostro cuore c’era tanta gioia perché avevamo
passato con Gesù una notte intera in preghiera. Alle sei
ritornavamo alle nostre case contenti e salutavamo la gente che
usciva di casa ancora addormentata, perché si era appena svegliata,
mentre noi eravamo pieni di gioia. Mio fratello, che ogni sabato
aspettava che facessi un dolce per la domenica, a volte scherzava e
mi minacciava dicendomi: “Se sei veggente devi farlo, è il tuo
dovere”.
Poi abbiamo imparato anche a digiunare come la Madonna ci ha
detto: dalla televisione, dall’alcool, da tante cose, fino a quando la
Madonna ci ha invitato al digiuno migliore, il digiuno a pane e
acqua il mercoledì e il venerdì. Per le persone ammalate che non
possono digiunare a pane e acqua, la Madonna ha detto di offrire
con amore la loro malattia; i bambini possono digiunare
rinunciando alle caramelle, ai cioccolatini; gli adulti possiamo fare
dei fioretti, per esempio rinunciando al caffé, alle sigarette,
all’alcool, alla televisione, quindi nessuno trovi una scusa per non
Maria e Karol.
Continuiamo a riflettere sul carattere spiccatamente
mariano del pontificato di Giovanni Paolo II considerando il
suo stemma pontificio, con una lettera M che si staglia su un
fondo azzurro ed accompagnato dal motto Totus Tuus, e
spendendo qualche parola sui suoi numerosi viaggi. Durante
la sua prima uscita si recò, per il suo ringraziamento e per
chiedere la protezione di Maria, presso il Santuario mariano
della Mentorella, a circa 60 Km da Roma, dove si venera la
Madonna delle Grazie. Poi il Messico, con la Madonna di
Guadalupe; la Polonia, sua patria, con il pellegrinaggio a
Czestochowa, alla Madonna di Jasna Gora, Regina della
Polonia; Loreto, presso la Santa Casa, Pompei, presso la
Madonna del Rosario; Efeso, in Turchia, dove Maria visse gli
ultimi tempi della sua vita terrena; Lourdes, Torino, dove
visitò il Santuario della Gran Madre di Dio, la Madonna
Consolata; Brasile, dove si recò presso il Santuario di
Aparecido, tempio mariano più grande del mondo, e così
via…dovunque si sia recato ha sempre rinnovato il suo filiale
Totus Tuus a Maria.
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139
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
prendendo il microfono e cominciando a parlare,
interrompendo la preghiera incominciata.
Sa bene Marjia di essere solo uno strumento, sa di non essere
lei la protagonista, conosce bene il compito affidatole dalla
Gospa, e da 25 anni lo porta a compimento.
Poi arrivò un 13 maggio, nell’anno 1981… un mercoledì, alle
17.19, degli spari in Piazza San Pietro. Il Papa si accasciò sotto
i colpi d’arma da fuoco di un turco, Ali Agca, militante dei
Lupi Grigi, evaso in circostanze sospette da un carcere di
massima sicurezza, dove era detenuto per omicidio. Costui
indicò, tra le tante, una pista bulgara per giungere ai
mandanti dell’attentato, le sue affermazioni tuttavia si
rivelarono solo dei vani tentativi di depistare le indagini.
L’ordine di ammazzare il Papa venne infatti da Mosca, dai
vertici del KGB, come dimostrato dal ritrovamento di
documenti originali dell’ex regime sovietico.
Dirà don Stanislao Dziwisz, segretario del Papa:
“Saluto tutti voi italiani che siete venuti oggi qui a Medjugorje. La
Madonna ci invita alla santità, a mettere Dio al primo posto nella
nostra vita. Non dice che siamo tutti importanti, ma che ognuno di
noi è importante. All’inizio ci ha chiesto il Credo e 7 Pater, Ave e
Gloria, Lei pregava con noi, ma durante l’Ave Maria stava zitta e
sorrideva. Poi pian piano la Madonna ci ha chiesto di pregare di
più. Così abbiamo cominciato a pregare la prima parte del Rosario,
poi la seconda, la terza e adesso, grazie al Santo Padre Giovanni
Paolo II, che la Madonna ha detto di aver scelto per questi tempi,
abbiamo imparato anche la quarta parte del Rosario, i misteri della
Luce, con i quali possiamo contemplare la vita di Gesù.
Se apriamo il nostro cuore e preghiamo, Lei può aiutarci
intercedendo davanti a Dio per noi, ci invita a pregare perchè la
nostra vita diventi preghiera, e a pregare finché la preghiera non
diventi per noi gioia.
La Madonna desidera che tutti noi facciamo esperienza di Dio, non
soltanto andando in un Santuario, ma anche pregando nel silenzio
della nostra camera, dove possiamo metterci in ginocchio.
Quando arriva una persona cara si fa tanto, così dobbiamo fare per
Dio, dobbiamo dare il nostro tempo a Dio, per conoscerlo e
diventare suoi amici, per raggiungere con Lui un’intimità. Ci ha
permesso di innamorarci di Lei per poi portarci a Gesù, che deve
diventare il nostro migliore amico, deve essere il centro della nostra
vita, perchè la vera pace arriva soltanto da Lui attraverso la
preghiera. Con la preghiera e con il digiuno anche le guerre si
possono fermare, non soltanto quelle tra popoli ma anche quelle nei
nostri cuori, nelle nostre famiglie.
Come gruppo di preghiera abbiamo sin da subito deciso di offrire la
nostre notti alla Madonna, se il sabato sera tantissimi giovani
andavano in discoteca a ballare tutta la notte, noi potevamo stare
138
"È passata [la pallottola] a pochi millimetri dall'aorta centrale. Se
l'avesse raggiunta, sarebbe stata la morte istantanea. Non ha colpito
né la spina dorsale né alcuna parte vitale. Diciamolo fra noi, una
cosa miracolosa.
[..] Il Santo Padre vedeva in tutto questo un segno del cielo, e noi,
compresi i medici, un miracolo. Tutto sembrava condotto da una
mano invisibile. Non si parlava di miracolo ma tutti lo pensavano.
Così, il dito mutilato guarì da solo. Durante l'operazione non se ne
erano occupati. Si pensava d'amputarlo. Bastarono una semplice
stecca e i medicamenti per le condizioni generali a farlo guarire.
Tuttavia la seconda articolazione era rotta. Adesso è completamente
a posto".
La pallottola attraversò dunque il corpo del Santo Padre
senza colpire organi vitali, passando miracolosamente tra
l’aorta e la spina dorsale, e direi che “miracolosamente” è
l’avverbio giusto in quanto l’ambito non consentiva e non
consente di ragionare in termini di centimetri, ma appena di
millimetri.
Ancora convalescente Giovanni Paolo II si fece portare in
ospedale l’incartamento relativo al “terzo segreto” di Fatima,
o meglio alla terza parte del segreto, quella ancora non resa
pubblica e, riconoscendosi nel “vescovo vestito di bianco”
163
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
citato nella stessa, si recò pellegrino a Fatima l’anno
successivo per ringraziare la Madonna.
Consapevole che “una mano ha sparato e un’altra mano ha
deviato la pallottola”, disse il 13 maggio 1982:
di quei demoni ve ne sono tanti, non solo droga, sesso, alcool,
guerre, ma anche silenziosa distruzione del corpo, dell'anima, della
famiglia, e dell’uomo e del pianeta su cui vive.
Ma dobbiamo credere che possiamo liberare il mondo, da questi
nemici! Possiamo farlo con la fede, con la preghiera e con il digiuno,
con la potenza della benedizione di Dio.
La Madonna ha chiesto la confessione almeno una volta al
mese, perché non c’è nessuno al mondo che dopo un mese non
abbia bisogno di confessarsi. E’ il sacramento della riconciliazione
con Dio, che ci purifica e ci fa rinascere nuovamente e ritornare
nella sua Grazia.
«Vengo qui oggi perché proprio in questo giorno dello scorso anno,
piazza San Pietro a Roma, si è verificato ritentato alla vita del Papa,
misteriosamente coinciso con l'anniversario della prima
apparizione a Fatima... Queste date si sono incontrate tra loro in
modo tale che mi è parso di riconoscervi una speciale chiamata a
venire qui. Ed ecco, oggi sono qui. Sono venuto a ringraziare la
Divina Provvidenza in questo luogo che la Madre di Dio sembra
avere così particolarmente scelto».
In dono a Maria, a mo’ di ex-voto, per grazia ricevuta, portò
la pallottola che trapassò il suo costato e che, oggi, si trova
incastonata nella corona della statua della Madonna di
Fatima.
Il 25 marzo 1984, festa dell’Annunciazione, nella Basilica
di San Pietro, e in contemporanea con i vescovi di ogni diocesi,
Giovanni Paolo II consacrò la Russia al Cuore Immacolato di
Maria, come da Lei stessa richiesto nel segreto di Fatima (Il
Santo Padre mi consacrerà la Russia…).
Il 25 marzo 1987 emanò l’enciclica Redemptoris Mater,
Maria Madre del Redentore mentre, il 6 giugno dello stesso
anno, aprì l’Anno Mariano.
Il 15 agosto 1988 emanò la Lettera apostolica Mulieris
dignitatem, sulla vocazione della donna.
Ecco come Giovanni Paolo II commentò questi anni nel librointervista “Varcare le soglie della speranza”, Mondatori, del 1994:
“Così, dunque, riscoprii con consapevolezza nuova la pietà mariana
e questa forma matura di devozione alla Madre di Dio mi ha
seguito negli anni: suoi frutti sono la Redemptoris Mater e la Mulieris
dignitatem.
Il Riguardo alla devozione mariana, ciascuno di noi deve aver
chiaro che non si tratta soltanto di un bisogno del cuore, di
164
Terminata la catechesi comincia la Santa Messa, concelebrata
da più di 10 sacerdoti e, al termine, la preghiera di guarigione
e liberazione, con i sacerdoti che pregano imponendo le mani
sui singoli fedeli presenti.
Alle 12:30, dopo un giro intorno al convento, lasciamo
Siroki Brijeg per tornare a Medjugorje, ci aspetta un
pomeriggio fitto di impegni.
Incontro con la veggente Marjia.
Dopo il pranzo infatti, appena il tempo di una
pennichella di 20 minuti, perché alle 14:45 ci rechiamo presso
il capannone giallo dove, alle 15:00 è previsto l’incontro con la
veggente Marjia. Alle 15:00 Marjia ancora non è arrivata, così
una persona della folla va al microfono e comincia la recita
della Coroncina della Divina Misericordia. Marjia arriva dopo
qualche minuto, ma non si fa notare, siede dietro il tavolo
delle conferenze e si unisce alla preghiera come tutti gli altri.
Un comportamento che, personalmente, mi ha molto colpito.
Sono quei piccoli gesti compiuti con naturalezza e spontaneità
che, a mio parere valgono più di tante parole, e che fanno
comprendere a volte l’umiltà di una persona. Qualcun altro al
suo posto, ergendosi a protagonista, al suo arrivo si sarebbe
potuto far notare, attirando su di sé l’attenzione, magari
137
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Non stanchiamoci di pregare il Rosario, quando si prega con il
cuore lo Spirito Santo, che fa sempre nuove tutte le cose, ci farà
scoprire come il Rosario sia una preghiera sempre nuova.
La Madonna ha invitato a mettere l’Eucaristia al primo
posto la Domenica, a vivere ed innamorarsi dell’Eucaristia, a restare
in ginocchio davanti al Santissimo Sacramento. L'Eucaristia è il
cuore, il fondamento della nostra Chiesa cattolica, la sorgente da
dove nasce la vita per i membri del Corpo mistico di Cristo. Senza
l’Eucaristia non c’è Chiesa, non c’è santità, l’uomo non riuscirà a
diventare sacramento, ad unirsi alla Chiesa, corpo mistico di Cristo,
senza questo suo dono straordinario, senza vivere l’Eucaristia.
Il sacerdote, durante l'offertorio, versa il vino nel calice e poi
aggiunge una goccia d'acqua che si mescola con il vino. La goccia
d'acqua che non vale niente, quando si mescola col vino, non si può
più distinguere né separare. Durante la transustanziazione anche
quella goccia si è trasformata, attraverso la potenza dello Spirito
Santo e della preghiera della Chiesa, in Sangue divino. Quando
pensi che la tua vita, il tuo lavoro, la tua sofferenza non abbiano
valore, considera invece come tu puoi unirti a Dio nell'Eucaristia.
Cristo è grande, meraviglioso e ti rende partecipe della Sua natura
divina.
In una delle prime apparizioni, la Beata Vergine è apparsa
piangendo. Era molto triste e ha detto: “Cari figli, avete dimenticato
la Bibbia...”. Ci invita a leggere ogni giorno la Sacra Scrittura, a
leggerla in famiglia, a collocarla in un luogo bene in evidenza,
perché ci stimoli a leggerla. Ci invita a spegnere la TV, a chiudere
libri e giornali, e a metterci in ascolto di Dio che parla, abbiamo
bisogno di ascoltare la sua parola, la sua voce, e non si trova da
nessun’altra parte che nella Bibbia.
La Madonna ha chiesto di fare digiuno a pane e acqua
mercoledì e venerdì, con gioia e serenità, rinunciando non solo al
cibo, ma al peccato e a tutte quelle cose che creano in noi
dipendenza e ci tengono in schiavitù!
Ha poi detto che con la preghiera e il digiuno anche le guerre si
possono fermare. Anche Gesù nel Vangelo diceva che certi demoni
non si possono scacciare se non con la preghiera e il digiuno, e oggi
un'inclinazione sentimentale, ma che corrisponde anche alla verità
oggettiva sulla Madre di Dio. Maria è la nuova Eva, che Dio pone di
fronte al nuovo Adamo-Cristo, cominciando dall'Annunciazione,
attraverso la notte della nascita a Betlemme, il convito nuziale a
Cana di Galilea, la croce sul Golgota, fino al cenacolo della
Pentecoste: la Madre di Cristo Redentore è Madre della Chiesa”.
136
Il 7 giugno 1997, Giovanni Paolo II benedisse la
Chiesa-Santuario di Zakopane (Polonia), costruita in
rendimento di grazie per la protezione della Vergine di
Fatima al Sommo Pontefice. Nell’omelia il Papa disse: "Qui
onorate la Madonna di Fatima nella sua statua. Con la storia di
questo santuario si unisce anche l'evento che ebbe luogo in Piazza
San Pietro, il 13 maggio 1981. Sperimentai allora il pericolo mortale
della vita e la sofferenza, e al tempo stesso la grande misericordia di
Dio. Per intercessione della Madonna di Fatima, mi fu ridonata la
vita”...
Con il suo apostolato ci spostiamo nell’anno 2000, un
anno importante per la Chiesa intera, l’anno del Giubileo.
Il 13 maggio 2000 lo ritroviamo nuovamente a Fatima, per la
cerimonia di beatificazione dei due pastorelli Francesco e
Giacinta Marto. Al termine della cerimonia il cardinale Sodano
annunciò che anche la terza parte del segreto di Fatima sarebbe
stata resa pubblica.
Nell’ottobre dello stesso anno poi, in Piazza San Pietro,
davanti alla statua della Madonna di Fatima, fatta giungere
del Portogallo per l’occasione, recitò l’atto di affidamento del
terzo millennio cristiano :”…l’umanità è ad un bivio e, ancora
una volta, la salvezza è tutta, e solo, o Vergine santa, nel tuo
figlio Gesù.”
Nel 2002, in occasione dell’Apertura dell’Anno del
Rosario (ottobre 2002-ottobre 2003), emanò la lettera apostolica
Rosarium Virginis Mariae sul Santo Rosario e introdusse i Misteri
della Luce.
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Nel 2003, il 7 ottobre si recò in pellegrinaggio a Pompei,
presso Santuario della Vergine del Rosario, a conclusione
dell’Anno del Rosario.
Nel 2004, il 15 agosto, festa dell’Assunzione di Maria, si
recò pellegrino a Lourdes, altro luogo di apparizioni, in
occasione del 150° anniversario della promulgazione del dogma
dell’Immacolata Concezione, titolo con il quale la Vergine si
presentò a Lourdes. Fu questo, per Giovanni Paolo II, il suo 104°
ed ultimo viaggio apostolico.
Nel 2005 le condizioni di salute del pontefice si
aggravarono irrimediabilmente. Privato anche della parola,
dopo l'intervento di tracheotomia a cui fu sottoposto nella serata
di giovedì 24 febbraio al Policlinico "Agostino Gemelli", fu
costretto a comunicare scrivendo su una tavoletta. Nonostante la
sofferenza non si dimenticava di Maria, infatti la prima cosa che
scrisse fu: «MA IO SONO SEMPRE TOTUS TUUS», O MADRE
DI CRISTO E DELLA CHIESA. E fu così fino alla sua morte,
avvenuta sabato 2 aprile 2005, alle 21,37. Morì quindi in giorno
di sabato, giorno dedicato a Maria, e in un primo sabato del
mese, giorno significativo in riferimento alla devozione dei
“Primi 5 Sabati del Cuore Immacolato di Maria”, devozione
legata a Fatima, dove la Vergine disse ai pastorelli: “Avete visto
Giovanni dobbiamo prenderla in casa nostra. Sul retro
dell’immagine vi è scritto:
TI REGALO L'ARMA CONTRO IL TUO GOLIA.
ECCO I TUOI 5 SASSI:
1. La Preghiera con il cuore: Il Rosario
2. L'Eucaristia
3. La Bibbia
4. Il Digiuno
5. La Confessione Mensile
Mentre comincia a spiegare il primo punto, relativo al
Rosario, fa distribuire a tutti i presenti un rosario, di quelli
comuni, di plastica celeste o fosforescente: “Come il piccolo
l'inferno, dove vanno le anime dei poveri peccatori. Per salvarli, Dio vuole
stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato”.
Le immense folle accorse nei giorni successivi alla sua
morte, per rendergli l’ultimo saluto,“coniarono” all’unanimità
lo slogan: “Santo Subito”! E c’è da crederci se è vero che, a
poche ore dalla sua morte, il veggente Ivan di Medjugorje,
durante la sua apparizione quotidiana, “mentre pregava, come di
consueto, guardando la Madonna, la giovane donna bellissima che gli
appare ogni giorno dal 24 giugno 1981, alla sinistra di lei è apparso il
Papa: il Papa era sorridente, appariva giovane ed era molto felice. Era
vestito di bianco con un mantello dorato. La Madonna si è voltata
166
Davide sconfisse il gigante Golia e i filistei, anche noi, piccoli e
umili, obbedienti e disponibili, possiamo sconfiggere il male. Non
importa quanto male c’è nel mondo, non importa che sia come
un’onda che sta per travolgerci, la Madonna ha invitato sin
dall’inizio a pregare il Rosario, ogni giorno, insieme e con il cuore.
Solo se pregheremo con perseveranza la preghiera diventerà per
noi gioia, ci porterà la pace, ci aiuterà a perdonare. Se riusciremo a
rinnovare la preghiera nella famiglia, essa sarà salvata, rimarrà
unita, se riusciremo a rinnovare la preghiera nel cuore dei giovani,
il Rosario sarà luce sui loro passi. Nessuno ha mai scritto né ha
spiegato cosa significa veramente pregare con il cuore. La Madonna
ci invita a pregare insieme davanti alla Croce, e a considerare il
perdono donato da Gesù ai suoi nemici. Se non riesco a pregare per
i miei nemici, se non riesco a metterli davanti al Padre e a dire con
Gesù: Padre, perdona loro…, se manca la riconciliazione, non
arriverò mai a pregare con il cuore.
La Madonna ha chiesto che si preghi insieme in famiglia, ma la
famiglia ha dimenticato la preghiera. Non si prega più, complice
l’avvento della televisione nelle case, ma non si parla neanche più,
tutti rivolgono la loro attenzione ai programmi da seguire.
E’ cresciuta così una generazione di figli che non sa cosa significhi
pregare, che non ha mai pregato insieme in famiglia, e le famiglie
che non pregano, arrivano facilmente a disgregarsi.
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Anche in tutto il resto del mondo la situazione non è diversa; in
Cina ad esempio, i cristiani vivono da clandestini, i sacerdoti e i
vescovi vengono perseguitati ed imprigionati se non scelti dal
regime, tuttavia, segretamente e a loro rischio e pericolo, tanti
asiatici ed anche cinesi arrivano a Medjugorje e abbracciano la fede
cattolica, chiedendo il battesimo”.
verso di lui e i due, guardandosi, hanno entrambi sorriso, un sorriso
straordinario, meraviglioso. Il Papa continuava estasiato a guardare la
Giovane Donna e lei si è rivolta verso Ivan dicendogli: il mio caro figlio è
con me. Non ha detto nient'altro, ma il suo volto era raggiante come
quello del papa che ha continuato a guardare volto di lei”.
Ti regalo l’arma contro il tuo Golia: i 5 sassi.
Padre Jozo parla con fermezza, tenendo costantemente tra le
mani il Crocifisso, parla di Medjugorje, dei miracoli di
conversione e dei continui richiami di Maria alla conversione,
al Rosario, alla preghiera del cuore, al perdono, spiegando il
senso dei messaggi e affermando infine che a Medjugorje la
Madonna non ha insegnato niente di nuovo o di diverso da
quello che la Chiesa ha sempre insegnato, ma come una
madre, continuamente richiama i propri figli affinché
ritornino a tutto ciò che hanno perso per strada e che si è
dimenticato in seno alla Chiesa.
Intanto il 13 maggio 2005, il nuovo papa Benedetto XVI
annunciava, in riferimento a Giovanni Paolo II, la dispensa
dall’attesa del tempo di cinque anni dopo la morte, per
l’introduzione della causa di Beatificazione che si aprì il 28
giugno dello stesso anno.
Il 2 Aprile 2007, a 2 anni esatti di distanza dalla sua
dipartita, si è conclusa la fase diocesana relativa al processo di
Beatificazione del Servo di Dio Giovanni Paolo II, processo passato
alla Congregazione dei Santi, le cui procedure sono regolate da una
peculiare legge pontificia.
“A Medjugorje si sperimenta la sua presenza: la si sente nell’aria, la
si respira nella preghiera, la si riconosce nella comunione tra i
pellegrini. È una sensazione tangibile, come il calore del sole in
estate, e la pioggia di settembre. E questo lo conoscono tutti coloro
che vengono a Medjugorje con cuore aperto.
Milioni e milioni di persone che hanno incontrato la Madonna sono
ritornate a Dio. C’è un fiume di grazia che è partito da Medjugorje e
che ha raggiunto tutto il mondo, tutte le nazioni, tutte le comunità e
le culture. Qui la Madonna non viene a correggere nulla
dell'insegnamento di Gesù, della Scrittura, né a cambiare la
tradizione della Chiesa”.
Passa quindi in rassegna i punti fondamentali richiamati dalla
Gospa nei suoi messaggi. Fa distribuire a tutti un’immagine
del volto di Maria, non come souvenir, ma per ricordarci che
Gesù dall’alto della croce ci ha donato sua madre e che come
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Pellegrinaggio a Medjugorje
II. Giovanni Paolo II,
il Papa di Fatima.
Il 13 luglio 1917 la Vergine Maria, presentatasi a Fatima come
Madonna del Rosario, rivelò ai tre pastorelli il seguente segreto
diviso in tre parti:
PRIMA PARTE DEL SEGRETO:
La visione dell'Inferno
"Nel dire queste parole aprì nuovamente le mani, come nei
due mesi precedenti. Il messo (dei raggi della luce) parve penetrare
nel terreno e vedemmo come un mare di fuoco. Immersi in questo
fuoco, i demoni e le anime, come fossero tizzoni di brace trasparenti
e neri, o abbronzati, in forma umana, fluttuavano nell'incendio,
sollevati dalle fiamme che uscivano da loro stessi insieme a nuvole
di fumo che cadevano da tutte le parti. Essi somigliavano al cadere
delle faville nei grandi incendi, senza peso né equilibrio, tra grida e
gemiti di dolore e disperazione che terrorizzavano e facevano
tremare dalla paura. I demoni si distinguevano per la forma orribile
e ributtante di animali spaventosi e sconosciuti, ma incandescenti
come neri carboni di brace ".
SECONDA PARTE DEL SEGRETO:
L'annuncio del castigo e i mezzi per evitarlo
“Spaventati e come per chiedere aiuto, levammo gli occhi
verso Nostra Signora, che ci disse con bontà e tristezza: Avete visto
l'inferno, dove vanno le anime dei poveri peccatori. Per salvarli, Dio vuole
stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. Se farete quello
che vi ho detto, si salveranno molte anime ed avranno pace. La guerra sta
per finire. Ma se non smetteranno di offendere Dio, nel regno di Pio XI ne
comincerà un'altra peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una
luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio manda per punire
il mondo per i suoi crimini, per mezzo della guerra, della fame, e di persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre. Per impedirlo, verrò a chiedere la
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Pellegrinaggio a Medjugorje
che se il marito abbandona sua moglie o se la moglie abbandona il
marito, in realtà abbandona la croce, ed allora tutto è perduto,
perché si è abbandonato Gesù. Insegnano poi anche ai figli a
pregare davanti alla croce, ad abbracciarla e a salutarla, prima di
andare a dormire.
Nella parrocchia di Siroki Brijeg, costituita da 15.000 abitanti, non
esiste una famiglia separata. Non ci può essere separazione quando
si prega ogni giorno e si persevera davanti alla Croce. Nessuno può
essere capace di lasciare la propria sposa o il proprio sposo se sa
che lascia Cristo. L'uomo che lascia la sua sposa o viceversa, lascia
anche il Cristo familiare e resta terribilmente solo.
Trovarsi davanti alla Croce significa chiedere e ottenere la benedizione, la forza per accettare la propria sofferenza.
L’umanità sta vivendo un tempo di grande crisi, ci sono tante
difficoltà nella famiglia, nella scuola, nell’educazione, di fronte alle
quali persino noi cristiani sembriamo aver perso le risposte, perché
la mentalità comune ci ha influenzato, ha intaccato i valori della
nostra fede. Tutto oggi è contro l’uomo, contro la natura: la politica,
la scienza, l’informazione. Ma il Signore non ha affidato il mondo
così all’uomo. E’ triste constatare come l’uomo abbia gestito male
queste cose e abbia prodotto tanto male; quando l’uomo esce dai
suoi confini e non tiene conto del suo limite, perde di vista la sua
missione e succedono cose gravi sulla terra.
Riflettiamo sulla cultura atea e materialista, sull’abbandono di Dio,
sulle vie perverse imboccate da alcuni paesi, che porteranno
l’Europa allo sfascio. In Olanda stanno chiudendo i seminari, in
Spagna si approvano leggi contro natura, ovunque c’è l’ombra
dell’eutanasia, gli orrori dell’aborto. L’Europa, il cui simbolo
richiama misteriosamente la figura di Maria, con una corona di
dodici stelle su sfondo azzurro, non ha trovato posto per Gesù, non
riconoscendo le radici cristiane, nella propria costituzione.
Ovunque si sopprime il Crocifisso, negli uffici, nei locali, nelle case,
ma senza la croce, senza Maria, senza il Rosario non ci può essere
pace, i governi non possono dare la pace, solo se troveremo Dio il
mondo troverà la pace.
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
francescano, i comunisti, crederono di poter distruggere
anche la fede, la quale invece, anche per la testimonianza dei
30 martiri, è cresciuta (come le vocazioni, che non mancano),
mentre il santuario, ridotto da loro ad una stalla, è tutt’oggi il
più grande in tutta la Bosnia Erzegovina, ospitando, con i
suoi 15.000 fedeli, la più popolosa parrocchia della diocesi di
Mostar. E ciò, è doveroso ricordarlo, nonostante il divieto da
parte del regime di ricordare o commemorare i frati, i cui
corpi rimasero nascosti sotto terra per anni ed anni. Oltre ai
frati, ben 758 civili di Siroki Brijeg vennero uccisi dai
partigiani comunisti.
“I martiri di Siroki Brijeg, - continua il frate - hanno preferito
consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato e la comunione
riparatrice nei primi sabati. Se ascolteranno le mie richieste, la Russia si
convertirà e si avrà la pace. Altrimenti, spargerà i suoi errori nel mondo
provocando guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno
martirizzati, il Santo Padre dovrà soffrire molto, diverse nazioni saranno
distrutte. Alla fine, il mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre mi
consacrerà la Russia, che si convertirà e sarà concesso al mondo un periodo
di pace. In Portogallo si conserverà sempre il dogma della Fede, ecc...”.
perdere la loro vita piuttosto che rinnegare Gesù Cristo, il
Crocifisso, i parrocchiani di Medjugorje, hanno rischiato tanto per
andare a pregare in chiesa, ma non hanno avuto paura dei poliziotti
che vigilavano con i cani, non hanno avuto paura di perdere il
lavoro, la casa, di perdere tutto, perchè avevano compreso
l'importanza della preghiera, oggi invece abbiamo abbandonato la
croce e Maria sotto la croce.
Oggi in ogni famiglia c’è il “Codice da Vinci” o il “Vangelo di
Giuda”, ma non si legge il Vangelo, la Bibbia, non si prega insieme
il Rosario, come chiede la Madonna, e lo sfascio delle famiglie è
inevitabile, con gravi conseguenze per i bambini.
In Croazia, siamo soliti praticare un rito particolare durante la
celebrazione del sacramento del matrimonio.
I fidanzati portano in chiesa un Crocifisso al quale hanno già
preparato una sistemazione nella loro casa. Mettono le mani sulla
Croce nel momento in cui si scambiano la promessa, la formula del
sacramento ed anche il sacerdote tiene la Croce per una estremità.
Poi, gli sposi la baciano. Quando tornano a casa, la pongono nel
luogo preparato perché da quel giorno diventa il centro della
preghiera in famiglia. Davanti a quella Croce familiare, terminano
quotidianamente la giornata con una preghiera. Se c'è un problema,
un litigio, è davanti a questa croce che gli sposi si inginocchiano e
vengono a cercare la forza di perdonarsi e riconciliarsi, consapevoli
132
TERZA PARTE DEL SEGRETO:
“Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato
sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una
spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme
che sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al
contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua
mano destra verso di lui: L'Angelo indicando la terra con la mano
destra, con voce forte disse: Penitenza, Penitenza, Penitenza! E
vedemmo in una luce immensa che è Dio, “qualcosa di simile a
come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano
davanti, un vescovo vestito di bianco “abbiamo avuto il
presentimento che fosse il Santo Padre”. Vari altri vescovi,
Sacerdoti, religiosi e religiose salire su una montagna ripida, in
cima alla quale c'era una grande Croce di tronchi grezzi come se
fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi,
attraversò una grande città mezza in rovina, e mezzo tremulo con
passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime
dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del
monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne
ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma
da fuoco e frecce. Allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i
vescovi, i sacerdoti, i religiosi, le religiose e varie persone secolari,
uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della
Croce c'erano due Angeli ognuno con un annaffiatoio di cristallo
nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso
irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio.
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Considerazioni
Le apparizioni di Fatima, e non solo il testo del
segreto nelle sue tre parti, presentano un alto valore
profetico, che non si è esaurito con l’avvento del terzo
millennio; ci sono questioni ancora in gioco che
analizzeremo dettagliatamente nei testi a seguire per cui, a
tutt’oggi, vanno seriamente considerate come attuali e
riguardanti parte del nostro futuro. Prenderemo in
considerazione a tal proposito le profezie che si sono già
avverate, ma anche quelle che ancora devono avverarsi.
annessa la chiesa, santuario mariano, la cui costruzione
cominciò invece nel 1905.
La chiesa è sul modello francescano, con due torrioni
campanili laterali e un ampio rosone centrale. Sono le 08:30, al
nostro arrivo troviamo già una dozzina di pullman italiani, e
altrettanti ne arriveranno. Entriamo in una chiesa già quasi
piena ma, con un po’ di buona volontà, troviamo tutti un
posto. Personalmente su un rialzo del pavimento, una sorta di
scalino, che si estende per tutta la parte laterale sinistra della
chiesa. Inevitabile, nel completamento dell’operazione,
complice l’arrivo di altri pellegrini, un po’ di trambusto.
Padre Jozo è già sull’altare e, assistendo alla scena (crediamo
sia abituato), raccomanda silenzio e raccoglimento,
ricordando che la chiesa è la Casa di Dio, non una stalla.
Aggiunge che, a trasformarla in una stalla, ci avevano già
pensato i partigiani comunisti nel 1945, e comincia a narrare
la triste storia dell’eccidio di Siroki Brjieg.
Il frate racconta che il 7 febbraio 1945 i partigiani arrivarono
alle tre del pomeriggio, dicendo: “Dio è morto, Dio non c'è,
non c'è il Papa, non c'è la Chiesa, non c'è bisogno di voi,
andate anche voi nel mondo a lavorare”. Bestemmiavano e
minacciavano, cercando di convincere i frati a lasciare l'abito
religioso, ma essi risposero: “Noi siamo religiosi, consacrati,
non possiamo lasciare il nostro abito”. Presero allora la Croce
e buttarono il Crocifisso sul pavimento, intimando che adesso
potevano scegliere tra la vita e la morte. Ma tutti scelsero il
martirio, si inginocchiarono e strinsero la croce sul petto,
pregando e benedicendo i loro persecutori. I carnefici presero
ad uno ad uno i 30 frati, li condussero fuori dal convento e li
uccisero, bruciando poi i loro corpi.
Già all’epoca il santuario era molto importante, essendo
annesso al monastero francescano e al ginnasio retto dagli
stessi frati. Distruggendo questo importante centro cristiano e
Avete visto l'inferno,
dove vanno le anime dei poveri peccatori…
La prima parte del segreto ribadisce senza dubbio
l’esistenza dell'inferno, destinazione ultima ed eterna del
peccato e verità di fede che tuttavia, nel XX secolo è stata
progressivamente messa in discussione e poi negata
persino in alcuni ambiti ecclesiali, da parte di certe correnti
teologiche di stampo modernista. Oggi è proprio questo
l’inganno demoniaco, far credere che l’inferno non esista o
che sia vuoto. Riproponiamo a tal proposito uno stralcio
del Diario di Santa FaustinaKowalska: “Il peccatore sappia
che col senso col quale pecca verrà torturato per tutta l’eternità.
Scrivo questo per ordine di Dio, affinché nessun’anima si
giustifichi dicendo che l'inferno non c’è, oppure che nessuno c’è
mai stato e nessuno sa come sia. Io, Suor Faustina, per ordine di
Dio sono stata negli abissi dell'inferno, allo scopo di raccontarlo alle
anime e testimoniare che l'inferno c'è. Ora non posso parlare di
questo. Ho l'ordine da Dio di lasciarlo per iscritto. I demoni hanno
dimostrato un grande odio contro di me, ma per ordine di Dio
hanno dovuto ubbidirmi. Quello che ho scritto è una debole ombra
delle cose che ho visto. Una cosa ho notato e cioè che la maggior
parte delle anime che ci sono, sono anime che non credevano che
ci fosse l'inferno”.
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131
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
mio terribile peccato, Tu solo hai la chiave”. Anche questa sera Lui
apre gli occhi al cieco ed è pronto a fare con te la stessa cosa quando
ti dice: “Ti tolgo il velo affinché tu creda; qui mi puoi vedere, qui mi
puoi scoprire; qui non ci sono solo due o tre nel nome mio, qui in
tanti mi pregate. Io sono con voi. Io sono qui sull'altare, nell’offerta
tua e mia. Non temere. Non sei solo nella vita!”. È questo il grande
dono della Misericordia!».
Dopo la visione profetica, sia per quanto riguarda il
destino dell’uomo e del mondo sempre più ostinato nel
peccato e nell’iniquità, sia per la negazione della verità di
fede del XX secolo circa l’esistenza dell’inferno, la
Madonna indicò ai pastorelli anche il rimedio: "Avete visto
l'inferno dove vanno le anime dei poveri peccatori. Per salvarli,
Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore
Immacolato. Se farete quello che vi ho detto, si salveranno molte anime
ed avranno pace". Nell’apparizione del 19 agosto aggiunse poi:
"Pregate, pregate molto e fate sacrifici per i peccatori. Badate che
molte, molte anime vanno all’inferno, perché non vi è chi si
sacrifichi e preghi per loro".
Da queste parole emergono altri interessanti spunti di
riflessione. Innanzitutto si può comprendere l’importanza
della preghiera e della penitenza, dell’offerta delle proprie
sofferenze per la conversione dei peccatori, come già
evidenziavamo parlando della croce nel “Quinto giorno” in
questo libro, poi si può comprendere l’importanza della
devozione al Cuore Immacolato di Maria che Dio ha voluto
stabilire nel mondo per salvare le anime dei peccatori. Tale
devozione detta dei “Primi 5 Sabati del Cuore Immacolato di
Maria”, consiste nel fare, nel primo sabato di cinque mesi
consecutivi, la confessione, la comunione, la recita del
rosario e quindici minuti di compagnia alla Madonna
meditando sui misteri del rosario. La promessa di Maria è
la sua assistenza nell'ora della morte con tutte le grazie
necessarie alla salvezza dell'anima.
Infine, come abbiamo già evidenziato nel paragrafo
“Giovanni Paolo II, il Papa di Maria”, il pontefice concluse la
sua esistenza terrena il 2 aprile 2005, per l’appunto un
primo sabato del mese, dunque ancora nel segno di Fatima.
L’espressione incriminata fu “40 anni di schiavitù”. In quei
tempi erano trascorsi circa 40 anni dalla presa di potere di
Tito e dei comunisti, ed il regime, nella sua cecità e sete di
repressione, non tenne conto che l’espressione “40 anni di
schiavitù” era stata usata per significare metaforicamente il
tempo dell’espiazione, della purificazione, come i 40 anni
degli israeliti nel deserto, prima di raggiungere la terra
promessa, quindi la salvezza. Non vi era un riferimento
politico, ma lo si volle trovare, per togliere di mezzo Padre
Jozo e porre fine all’imbroglio di Medjugorje. Fu così
condannato per aver “attentato alla sicurezza e all’unità dello
stato” assieme ad altri due confratelli, a 3 anni e 6 mesi di
carcere. Ma a Medjugorje i pellegrini venivano da tutto il
mondo, il caso non rimase sconosciuto e suscitò ovunque un
grande clamore. Questa palese violazione dei diritti umani
provocò una mobilitazione generale di associazioni e
istituzioni, per cui fu decisa la riduzione della pena a 18 mesi,
ma Padre Jozo non avrebbe più dovuto mettere piede a
Medjugorje.
Siroki Brjieg e i 30 martiri.
Intanto giungiamo a Siroki Brjieg, al 25° km della
strada Mostar-Posusje-Spalato, sulla spianata del colle Siroki
Brjieg (Larga Collina), dove sorge il più famoso e antico
convento francescano dell’Erzegovina, risalente al 1846, con
130
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
La guerra sta per finire. Ma se non smetteranno di offendere
Dio, nel regno di Pio XI ne comincerà un'altra peggiore.
…la Russia… spargerà i suoi errori nel mondo provocando guerre
armato fino ai denti…dell’arma del suo rosario. Impedirono
l’accesso in chiesa inchiodando le porte con assi di legno,
perquisirono e devastarono i locali parrocchiali, inquisirono e
tennero segregati in una stanza gli altri frati. A Medjugorje vi
era rabbia per questi soprusi, ma si pregava incessantemente
per il proprio parroco, il quale fu rinchiuso in una buia cella
di rigore.
Vestito con abiti civili, venne interrogato, ripetutamente
colpito al volto, bastonato con violenza, ridotto insomma uno
straccio d’uomo. Il suo volto era sfigurato, le sue orecchie
sanguinavano, gli avevano buttato giù dei denti, non riusciva
più a camminare. Venne incatenato e privato di tutto, anche
del breviario, salvo trovarsi poi in tasca il suo rosario. Era
rinchiuso nel carcere di Foca, tra delinquenti comuni, in
condizioni igieniche disastrate e conseguente infestazione di
pidocchi.
Il famoso pretesto usato dal regime per legittimare tutti questi
soprusi, fu un’espressione usata da Padre Jozo, nella sua
omelia dell’11 luglio: «...l'unico uomo che è venuto a dirci la
e persecuzioni alla Chiesa.
Le 6 apparizioni di Fatima avvennero nel corso
dell’anno 1917, quando era ancora in corso la Prima Guerra
Mondiale, a tal proposito, nella seconda parte del segreto la
Vergine rivelò ai pastorelli che:
“La guerra sta per finire. Ma se non smetteranno di offendere Dio, nel
regno di Pio XI ne comincerà un'altra peggiore. Quando vedrete una notte
illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio
manda per punire il mondo per i suoi crimini, per mezzo della guerra, della
fame, e di persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre. Per impedirlo, verrò a
chiedere la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato e la
comunione riparatrice nei primi sabati. Se ascolteranno le mie richieste, la
Russia si convertirà e si avrà la pace. Altrimenti, spargerà i suoi errori nel
mondo provocando guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno
martirizzati, il Santo Padre dovrà soffrire molto, diverse nazioni saranno
distrutte”.
Analizzando queste righe, consideriamo come la
prima profezia avveratasi fu proprio quella che
preannunciava la fine della guerra. Anche nell’ultima
apparizione del 13 ottobre la Vergine preannunziò: "La
guerra finirà e i soldati torneranno presto alle loro case". Si trattava
della Prima Guerra Mondiale che terminò effettivamente
nel corso dell’anno 1918.
Un’altra profezia tristemente avveratasi fu quella
dello scoppio, sotto il papato di Pio XI, di una guerra
peggiore della prima. Si trattava della Seconda Guerra
Mondiale, nell’anno 1939, che fu preceduta realmente da un
segno, “una notte illuminata da una luce sconosciuta”, come
preannunziato. Questo “grande segno” fu la straordinaria
aurora boreale che illuminò di una luce rossastra il cielo in
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verità è un Dio-Uomo, Gesù Cristo, che non è venuto a dire: “Io ho
scoperto la verità”, ma: “Io sono la Verità”... È venuto tra i figli
perduti e ha detto: “Lo Spirito del Signore è sopra di me: per questo
mi ha consacrato con l'unzione e mi ha mandato ad annunziare ai
poveri un lieto messaggio, a proclamare ai prigionieri la
liberazione, per restituire la vista ai ciechi, l'udito ai sordi, per
ridare la parola ai muti e far camminare con le proprie gambe gli
storpi; per rimettere in libertà gli oppressi. Lo Spirito del Signore
Dio è su di me, mi ha mandato a proclamare la libertà degli schiavi,
la scarcerazione dei prigionieri e ad annunciare l’anno della
misericordia del Signore”. Egli è venuto solo per liberare me
schiavo, te schiavo che hai vissuto 40 anni di schiavitù, affinché tu
possa oggi e domani inginocchiarti davanti a Lui e dire: “Apri
queste catene, sciogli questi nodi, apri queste catene che imprigionano la mia vita, perché io sono da tempo incatenato, schiavo del
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Con un consenso deciso e plebiscitario, fu indetto un gioioso e
sereno digiuno della durata di tre giorni. Tutta Medjugorje e
dintorni in quei tre giorni non toccarono cibo e nelle mense
aziendali di Citluk, Ljubuski e Mostar i lavoratori, atei, di
altre religioni, o legati al regime, furono profondamente
intimoriti da questo comportamento. Alla fine dei tre giorni i
cuori erano mutati, tutti avvertivano il bisogno di confessarsi,
così fu annunciata una grande liturgia penitenziale. Padre
Jozo si attaccò al telefono, radunando un centinaio di
sacerdoti provenienti da tutta la regione, e si assistette ad uno
spettacolo commovente con tutti i prati attorno alla chiesa
invasi da penitenti in fila davanti a confessionali
improvvisati, che attendevano il loro turno. Così, agli inizi di
agosto, avvenne a Medjugorje questa grande riconciliazione
tra gli uomini e tra gli uomini e Dio, che tutto il mondo però
dovrebbe mettere in pratica.
Nel frattempo la persecuzione del regime si era fatta
sempre più spietata, campagne diffamatorie e minacce
venivano lanciate a mezzo stampa e TV, l’intero paese venne
militarizzato, chiunque disubbidiva era considerato un
pericoloso cospiratore contro lo stato, e doveva essere punito.
Anche l’allora vescovo di Mostar, mons. Zanic, venne
convocato e minacciato, ed egli, che fino ad allora aveva
sempre difeso i ragazzi, ne divenne un acerrimo oppositore.
Non vi era più alcun diritto alla libertà, neanche di parola,
tanto che anche le prediche dei frati venivano segretamente
registrate e minuziosamente analizzate, allo scopo di trovare
un pretesto e poter così sopprimere tutto con violenza.
Avvenne proprio così: il pretesto fu a loro avviso trovato e il
17 agosto arrestarono Padre Jozo. Una spettacolare
operazione, con l’impiego di elicotteri, camionette, cani
addestrati e centinaia di uomini che, dopo aver circondato la
chiesa, vi fecero irruzione per prelevare il frate criminale,
tutto l’emisfero settentrionale nella notte fra il 25 e il 26
gennaio del 1938 (dalle 20.45 all’1.15).
Come si giunse a questo? La Madonna disse che
sarebbe venuta a chiedere la consacrazione della Russia al
suo Cuore Immacolato e la comunione riparatrice nei primi
sabati, in effetti mantenne la promessa apparendo il 13
giugno 1929 a Lucia mentre essa si trovava a Tuy nel
noviziato delle suore Dorotee. La Vergine le disse che era
giunto il momento in cui chiedere al Santo Padre di fare,
unitamente a tutti i vescovi del mondo, la consacrazione.
Ma Pio XI non fece quanto richiesto chiesto, così, come
preannunziato, venne il segno e scoppiò la nuova guerra.
Inoltre la Russia avrebbe realmente sparso i suoi errori nel
mondo, provocando guerre e persecuzioni alla Chiesa.
E’ importante sottolineare come la consacrazione
venne fatta poi, nel corso degli anni, da Pio XII in due
occasioni, nel 1942 e nel 1952, da Paolo VI nel 1964, e da
Giovanni Paolo II nel 1982 a Fatima, ma non come la
Madonna l’aveva richiesta. Si dovette attendere il 25 marzo
1984, perchè avvenisse finalmente la consacrazione dei
popoli russi al Cuore Immacolato di Maria, da parte dello
stesso pontefice polacco, unitamente a tutti i vescovi del
mondo, così come era stato richiesto dalla Vergine. Ancora
una volta non sembra essere stato un caso che ciò sia
avvenuto durante il papato di Karol Wojtyla, ma ci sono
altri numerosi e sorprendenti aspetti che prenderemo in
considerazione non prima però di aver parlato delle
conseguenze della mancata consacrazione da parte di Pio
XI, e cioè della Seconda Guerra Mondiale, della Russia
(Urss) e del Comunismo.
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173
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
a) La Seconda Guerra Mondiale
Sebbene l’effettivo scoppio della Seconda Guerra
Mondiale avvenne il 1° settembre 1939 con l’invasione
tedesca della Polonia, già nel marzo del 1938, appena due
mesi dopo il segno nel cielo, la Germania aveva inglobato
l’Austria e, nonostante il patto di Monaco del settembre
1938, nel marzo del 1939 anche l’intera Cecoslovacchia. Il
23 agosto 1939 Germania e Urss stipularono il patto
Molotov-Ribbentrop, patto di non aggressione, con il tacito
intento di spartirsi la Polonia, proprio quella Polonia di cui
scopriremo l’importanza nel corso di questa nostra
rassegna e che perciò invito a non perdere d’occhio. L’Urss
avrebbe avuto anche libertà di controllo dei paesi baltici e
della Romania. La Germania, forte del patto con i sovietici,
di cui si sarebbe presa cura in un secondo momento, il 1°
settembre invase il territorio della Repubblica Polacca,
mentre l’Urss, occupandone la parte orientale come da
accordi, ne sanciva di fatto la cancellazione. L’occupazione
sovietica fu corredata da una macabra, assurda, operazione
comandata da Stalin il quale dispose che i 10.000 ufficiali
dell’esercito polacco, prigionieri di guerra sovietici, fossero
fatti schierare a ridosso di una grande fossa e lì
brutalmente freddati con un colpo di fucile alla nuca. Ma di
questo e di altri eccidi come questo, la storia insegnata nelle
scuole e comunemente divulgata, non fa cenno.
Il prosieguo degli eventi bellici portarono la Germania, nel
corso del 1941, a non avere rivali in Europa (rimaneva
invece aperta la partita nel nordafrica) e, dopo aver
sottomesso anche le popolazioni dei Balcani, decise di
espandersi ad Est, proprio ai danni dell’Urss, infrangendo
il già citato reciproco patto di non aggressione. Era giunto
quindi il momento di rivoltarsi contro i sovietici ma, se in
un primo tempo i tedeschi collezionarono alcuni successi,
174
nessuno era uscito come le altre sere, tutti con i rosario in
mano volevano pregare. E la preghiera cominciò a sgorgare
dai cuori e nei cuori della gente quando, ad un certo punto,
Padre Jozo vide anche lui la Gospa, al centro della chiesa, che
ringraziava per la preghiera e ripeteva le stesse parole
pronunciate dal piccolo Jakov.
Ecco il tanto sospirato segno per il frate, che da allora
cominciò a comprendere il senso di tutti i messaggi ed intonò
il canto “Tutta bella sei Maria”. Da allora ogni sera la
preghiera si protrasse fino a notte fonda, e anche i frutti
stavano finalmente per arrivare.
In quei giorni la preghiera era aumentata, ma si stava creando
una pericolosa rivalità a livello quantitativo. Una sera Padre
Jozo fece presente che la Madonna non aveva invitato a
pregare così, ma “con il cuore” quindi, quella sera, prima di
pregare, ognuno avrebbe dovuto perdonare il proprio
prossimo. A Medjugorje infatti, vi erano state faide e
persistevano antiche rivalità, inimicizie e ostilità, che
impedivano alla preghiera di essere sincera. Tutti accolsero
con freddezza l’invito del frate, un silenzio piombò sulla folla.
Nessuno riusciva più a pregare, c’era qualcosa che lo
impediva. Padre Jozo disse allora che avrebbero pregato per
riuscire a perdonare. Difatti, durante la preghiera, una voce si
levò nella chiesa, rompendo il ghiaccio: “Signore, io ho
perdonato, ti prego perdonami”! Non fu che l’inizio, la
preghiera aveva toccato i cuori, le lacrime continuavano a
sgorgare e mani ostili tornavano a stringersi e a cercare altre
mani da stringere e con le quali riconciliarsi. Terminata la
preghiera, per tutto il giorno successivo fu festa in tutto il
paese, la festa della riconciliazione. Ma non era ancora tutto.
Successivamente Padre Jozo propose ai parrocchiani di
ricorrere al potente strumento del digiuno per sconfiggere
ogni prova ed ogni male, così come consigliato dalla Gospa.
127
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
una voce, come ora sento la vostra voce che mi diceva: “Esci
subito fuori e metti in salvo i ragazzi”. Uscii immediatamente dal
banco, feci la genuflessione e, attraversata la Chiesa, afferrai la
porta centrale per la maniglia e feci un passo verso l'esterno.
Mentre tenevo l'altro piede per compiere il secondo passo, i
ragazzi, come uno sciame di api, accorsero dal lato sinistro, mi si
aggrapparono addosso e mi supplicarono: “Salvaci, la polizia ci
sta inseguendo!”.
Mi affrettai con loro per rifugiarci in casa. C'era con loro anche
Anna, sorella di Vicka. Li feci entrare in una stanza vuota, la
prima dopo l'uscio. Chiusi a chiave la porta della stanza e
raccomandai loro di stare zitti e di non farsi sentire. Quindi uscii
fuori, richiusi a chiave la porta di casa, discesi le scale e arrivai
davanti al cipresso (sito a pochi passi dalla casa). La polizia
correva verso la casa e si trovò di fronte a me.
Dopo avermi salutato mi chiesero: “Ha visto i ragazzi?”. Ho
risposto: “Sì, li ho visti”. Essi allora continuarono a correre più in
fretta verso la contrada dove i ragazzi abitavano. Questo fu il
primo giorno in cui ebbero la visione nella casa parrocchiale”.
(*) (Tratto da I Messaggi della Regina della Pace, Ed. Shalom)
puntando sul fattore sorpresa, e giungendo a poche decine
di km da Mosca, successivamente, complice il rigido
inverno russo e la riorganizzazione dell’esercito avversario,
quella che doveva essere una guerra lampo divenne una
guerra di usura, di uomini e di mezzi, e l’Armata Rossa
respinse tutti gli attacchi tedeschi, fino a sconfiggerli
definitivamente nel 1943 dopo la lunga battaglia di
Stalingrado. Le mire espansionistiche di Hitler ai danni
dell’Urss, furono la rovina della Germania, infatti a sua
volta l’Armata Rossa cominciò un’inesorabile avanzata fino
ad entrare a Berlino nel 1945, impresa che diede ulteriore
peso ai sovietici all’interno dell’Alleanza.
Nel frattempo la Germania era già capitolata, in conseguenza
dello sbarco alleato in Normandia del 1944, e
dell’occupazione da parte di russi, americani, inglesi e
rispettivi partigiani, di gran parte delle posizioni e delle
nazioni un tempo conquistate dai tedeschi.
Nel febbraio 1945, il presidente americano Roosvelt, il primo
ministro britannico Churchill e il leader sovietico Stalin si
incontrarono a Yalta, in Crimea, per decidere le sorti della
guerra che volgeva ormai alla fine, almeno in Europa.
Fu stabilito che la Germania sarebbe stata divisa in quattro
zone d'occupazione (Urss, Regno Unito, Stati Uniti e
Francia), venne concesso all’Urss il controllo sulla Polonia
orientale, mentre la stessa Polonia a titolo di risarcimento
avrebbe potuto ricevere "sostanziali aggiunte territoriali a
nord e a ovest", ovviamente a spese della Germania.
Rassicurata sulla questione del controllo della Polonia,
l’Urss accettò di entrare in guerra contro il Giappone, unico
stato ancora ostinatamente belligerante. In realtà tale
concessione riguardo la Polonia fu del tutto superflua ma
purtroppo non priva di conseguenze. Superflua perché
quando l’Urss dichiarò guerra al Giappone erano da pochi
Padre Jozo era tuttavia sempre più tormentato dal dubbio,
infatti non poteva accettare che nessuno dei curiosi non
avesse ancora compreso di dover piuttosto convertirsi,
cambiare vita, tornare ai sacramenti, ma una sera
particolarmente triste, finita la messa, si sentì tirare per la
tonaca. Era il piccolo Jakov, il quale si era recato in chiesa
attraversando i campi, perché aveva un messaggio
importante per tutto il popolo e per tutta la chiesa. Il frate lo
prese in braccio e lo mise in piedi sull’altare, poiché non
arrivava al microfono. Jakov disse che la Gospa gli aveva
detto “Pregate il Rosario, ogni giorno, pregate insieme”. A
Padre Jozo non sembrò niente di straordinario, ma
straordinario fu ciò che vide qualche istante più tardi: tutta la
gente presente in chiesa era infatti in lacrime; confuso si recò
in sacrestia ma, tornato, la folla era ancora lì, immobile,
126
175
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
giorni state lanciate le due bombe atomiche su Hiroshima e
Nagasaki, che prostrarono i giapponesi e li costrinsero alla
resa immediata; non priva di conseguenze perché fu una
concessione che segnò irreparabilmente il destino della
Polonia nel corso del XX secolo, facendola entrare nella
sfera d’influenza comunista sovietica.
Con la resa del Giappone e la firma dell’armistizio, il 2
settembre 1945, si concluse dopo 6 anni il secondo conflitto
mondiale, le cui orrende atrocità costarono la vita a circa 50
milioni di persone, tra cui 6 milioni di ebrei.
Sicuramente cifre impressionanti, ma purtroppo al
numero di queste morti vanno aggiunte anche quelle
provocate da Lenin, Stalin e successori, nelle varie
persecuzioni politico-religiose in Unione Sovietica, e nelle
guerre provocate in tutto il mondo dalla stessa Urss. Più in
generale si dovrebbero contare anche le persecuzioni e i
massacri attuati in tutto il mondo non solo dai sovietici, ma
da tutti quei regimi, ispirati al comunismo, e da esso
favoriti e sostenuti. Come ignorare poi la Cina comunista di
Mao, dove perirono decine e decine di milioni persone, e
dove ancora oggi vengono attuate assurde politiche di
controllo delle nascita tramite l’eliminazione fisica dei non
primogeniti. Quella cinese prevede infatti un solo figlio per
famiglia, possibilmente di sesso maschile, gli altri eventuali
o vengono uccisi con pratiche abortive o soppressi dopo la
nascita. Difficilmente si riesce a riscattarli pagando grosse
multe. Chi si oppone perde il ugualmente bambino e in più
la casa ed il lavoro. Risulta quindi un grande squilibrio
nella composizione della popolazione cinese, dove manca
all’appello una sostanziale percentuale di donne, siamo
nell’ordine dei milioni di unità, notoriamente più numerose
degli uomini. Come non parlare poi della persecuzione nei
confronti dei cristiani, vittime di torture, imprigionati,
assumere delle sostanze ai ragazzi, ma non chiuse loro le
porte del dialogo. I suoi lunghi interrogatori con i ragazzi
fecero cadere questa supposizione, essi giorno dopo giorno,
facevano sempre più riferimento al sacerdote e la loro
serenità, la loro gioia erano disarmanti, ma ciò non bastava a
spiegare il fenomeno, né aiutava a capirne di più. C’era
infatti qualcosa che contornava chiaro al frate ed in
particolare il fatto che, dei migliaia di curiosi che si erano
recati sul monte, nessuno si fosse poi intrattenuto in chiesa
per la preghiera e l’adorazione. Se veramente quella gente
cercava Dio, perché non lo cercava nell’Eucaristia, dove è
realmente presente, perché nessuno chiedeva di confessarsi
e non cominciava un cammino di conversione? Insomma
tutto appariva mosso dalla pura curiosità, data la
momentanea assenza di frutti spirituali ma, nonostante il
suo combattimento interiore, sentiva tuttavia il bisogno di
proteggere i ragazzi, e i frutti non tardarono ad arrivare.
Il 9° giorno delle apparizioni, giovedì 2 luglio 1981, la
messa fu spostata dopo l’apparizione, così la gente poté
recarsi in chiesa per la celebrazione e recitare le preghiere
chieste dalla Gospa, insieme ai veggenti (7 Pater, Ave,
Gloria). Il 10° giorno, 3 luglio, Padre Jozo invitò i fedeli a
pregare in chiesa nel primo pomeriggio. (*) “Recitammo il
176
Rosario, che io stesso guidai. Alla fine, esortai i fedeli a pregare
perché, se i fatti fossero di ordine diabolico, il Signore ci desse un
segno, affinché satana si ritirasse e noi potessimo arrestare la sua
opera. Se, invece, i fatti fossero da Dio, dissi che avevamo
ugualmente bisogno di un segno per accoglierli ed inserirci in essi.
Alla fine della preghiera chiesi alla gente di non salire sul
Podbrdo, perché mi sembrava che tutto fosse curiosità. Tutti, però,
vi andarono lo stesso e io rimasi solo in Chiesa. Pregavo nel terzo
banco, tenendo aperta la Bibbia dinanzi a me e il Breviario. Quella
preghiera fu per me un vero incontro con Dio: era ispirata dal
Testo Sacro, aperto sull’Esodo. Al termine sentii improvvisamente
125
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Bosnia, dove ci furono omicidi persino tra vicini di casa o
parenti. Fa impressione vedere, in corrispondenza di ogni
piccolo paese, centinaia di croci che possono rendere una
seppur pallida idea dei disastri che la guerra può provocare.
Ecco a cosa porta l’odio, anche quando non si ammazza
concretamente, ecco perchè Gesù ha insegnato il perdono, ed
ecco perché la Regina della Pace afferma che se non c’è pace
nei nostri cuori, non potrà mai esserci la pace nel mondo.
Disse i primi tempi ai parrocchiani di Medjugorje, che solo
dopo aver cominciato ad amare la propria famiglia e ad
amarsi a vicenda nella parrocchia, avrebbero potuto amare
ed accogliere i pellegrini provenienti da tutto il mondo (cfr.
mess.13-12-1984).
La riconciliazione tra i parrocchiani fu uno dei frutti
cui padre Jozo, parroco di Medjugorje all’epoca delle prime
apparizioni, poté assistere con stupore. All’inizio delle
apparizioni Padre Jozo, francescano, era giunto solo da
pochi mesi a Medjugorje. Proveniva da una parrocchia più
grande, Posusje, dalla quale fu spostato su invito del regime,
a causa del fastidio che provocava la sua attività sacerdotale
tra i giovani. Seppe delle apparizioni solo dopo qualche
giorno, visto che si era recato a Zagabria per gli esercizi
spirituali, ma di certo la notizia, arrivata come un fulmine a
ciel sereno, avrebbe fatto perdere il sonno a chiunque, tanto
più a chi come lui in quel periodo aveva avuto frizioni con il
regime ateo e comunista. Padre Jozo in un primo momento
ipotizzò infatti che tutto fosse una montatura ad opera del
regime, con la scopo di accusare la chiesa e screditare il suo
operato anche qui a Medjugorje. Inoltre, venuto a sapere che
Ivanka e Mirjiana provenivano dalla Città, rispettivamente
da Mostar e Sarajevo, temeva che facessero uso di droghe e
che potessero diffonderne l’uso in paese. Ipotizzava tra
l’altro anche che personale del regime avesse potuto far
rinchiusi come schiavi nei Laogai, i moderni gulag cinesi,
come tacere dello sfruttamento minorile…
Insomma come quanto profetizzato dalla Madonna a
Fatima, oltre alla guerra, un’altra grave minaccia
incombeva sull’umanità, costituita dagli "errori" che la
Russia avrebbe sparso nel mondo e che altro non erano che
il comunismo, che radicato ormai in Unione Sovietica, di lì
a poco sarebbe dilagato in tutto il mondo causando
persecuzioni ai cristiani e insanguinando molte nazioni.
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b) La Russia e il Comunismo.
Prima di parlare del dopoguerra è opportuno
sottolineare come il Partito Bolscevico prese il potere in
Russia dopo la cosiddetta "Rivoluzione di Ottobre", iniziata
il 25 ottobre 1917 cioè appena pochi giorni dopo la fine
delle apparizioni di Fatima.
La Rivoluzione di Ottobre seguì la Rivoluzione di Febbraio,
nel corso della quale lo zar Nicola II e suo figlio furono
costretti ad abdicare lasciando il potere in mano a un
governo provvisorio. Si innescò così una drammatica lotta
per il potere, che si concluse appunto in ottobre con la
presa del potere da parte dei bolscevichi, con a capo Lenin,
la costituzione di uno stato comunista, e la successiva
fondazione, nel 1922, dell'Unione delle Repubbliche
Socialiste Sovietiche (URSS).
Le persecuzioni contro i cristiani causarono nei
primi decenni del regime comunista più martiri che in tutti
i secoli precedenti messi assieme. Solo nella Chiesa
Ortodossa russa fra gli anni ‘20 e ‘30, circa 50.000 persone
fra preti e monaci morirono martiri per essersi rifiutate di
rinnegare la loro fede. Si stima che il numero di membri del
clero e di religiosi di tutte le confessioni cristiane
martirizzati dai comunisti si aggiri attorno a 140.000. Solo
177
Pellegrinaggio a Medjugorje
Lenin, nell’arco di 5 anni pare che abbia fatto uccidere non
meno di 1.200 sacerdoti e 28 vescovi, affermando del resto
che il suo peggiore nemico era costituito dal cristianesimo
che predicava l'amore. “E da parte sua dopo aver fatto
immensi massacri nella rivoluzione da lui scatenata, in una
riunione movimentata del suo direttivo impose a sangue freddo
ai suoi collaboratori la eliminazione fisica di tutti i Kulaki, ossia
di tutti i piccoli proprietari di terre.
E da quel giorno milioni di disgraziati Kulaki, rei di possedere
un pezzo di terra, furono inseguiti, braccati ovunque, sparati a
vista, imprigionati, uccisi: complessivamente ne furono
ammazzati 15 milioni. Nella fame che ne segui morirono altri 6
milioni di persone” (dagli scritti di Solzenicyn, scrittore russo,
imprigionato, perseguitato e mandato in esilio dal regime sovietico).
Stalin, di cui lo stesso predecessore Lenin affermò di temere
la ferocia, già nel 1930 aveva chiuso metà delle chiese di
Mosca e tutti i monasteri dell’Ucraina. Almeno 25.000
Chiese, fra cui splendide cattedrali, come quelle di Mosca e
di Vilnius, in Lituania, furono trasformate in sale cinematografiche, musei, gallerie d'arte, palazzi del governo.
Un gran numero di icone religiose venne fatto bruciare.
Venne soppressa la Domenica e gli operai venivano
costretti a firmare una dichiarazione di apostasia e di odio
contro Dio, senza la quale non ottenevano le tessere con cui
venivano assegnati cibo, vestiti e alloggio.
Nel periodo delle purghe staliniane (1934-39) milioni di
persone morirono nei gulag sovietici. Si stima che fra il
1935 e il ‘41 più di 19 milioni di persone siano state
arrestate da Stalin. Meno della metà di questi venne passata
per le armi subito, il resto morì nei gulag della Siberia.
Soltanto nella Lituania dal 1945 al 1955 vennero deportati
in Siberia 350.000 cattolici. In tutta l’unione Sovietica fu
creato infatti un fitto sistema di quasi mille Gulag, campi di
lavoro forzato, da cui il governo sovietico otteneva,
178
Pellegrinaggio a Medjugorje
Sesto giorno
Lunedì 19/06/2006
Verso Siroki Brjieg. Padre Jozo.
Stamattina sveglia alle 06:30, colazione alle 06:45 e
partenza alle 07:30 per Siroki Brjieg, a circa 1 ora di viaggio.
Curiosità: dal finestrino osservo due persone spingere
un’auto, una Fiat Uno rossa, come quella del sottoscritto, che
di partire non ne vuole sapere. “Incredibile! Anche qui la
stessa storia! – dico tra me e me – Anche qui le Uno fanno la
stessa fine…”. C’è da dire che vedere una Fiat qui nella ex
Jugoslavia è una rarità, le auto sono per la stragrande
maggioranza tedesche, qualche vecchio modello di BMW, di
Mercedes, di Opel, ma soprattutto di Wolkswagen. La
vettura più diffusa in assoluto è la Wolkswagen Golf ma,
anche per gli altri marchi non parliamo di ultimi modelli, ma
di versioni precedenti, risalenti agli anni ’90. Attribuisco la
così alta diffusione di modelli tedeschi in gran parte al fatto
che parecchi uomini hanno avuto un passato di emigranti,
proprio in Germania.
Chiusa questa parentesi, all’uscita dal centro abitato,
all’incrocio tra le strade provinciali, una scena di evangelica
memoria. Sui bordi delle strade, e sulla piazzetta su cui sono
poste le frecce degli svincoli, sono assiepati decine e decine
di uomini che attendono qualcuno che li prenda a giornata
per il lavoro nelle vigne. (leggi Mt 20,1-16).
Intanto durante il nostro cammino incontriamo
diversi cimiteri, tristemente ricchi di croci, e di croci recenti.
Esse appartengono alle tombe di persone uccise durante
l’ultimo conflitto, sia di caduti sul fonte della guerra contro
la Serbia, sia di caduti nella guerra tra musulmani e croati di
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
La Croce in cima al Krizevac
attraverso maltrattamenti, torture e fame, la manodopera
gratuita di milioni e milioni di condannati, per la
costruzione delle infrastrutture. Inizialmente vennero
deportati in primo luogo i dissidenti e gli oppositori politici
di Stalin, poi anche tutti coloro che potevano essere
considerati “nemici del popolo”, così da instaurare un
clima di terrore e mantenere in stato di sudditanza il resto
della popolazione. L’ultimo tipo di tortura, in ordine di
tempo, consisteva infine nel rinchiudere persone, sanissime
di mente, in cliniche psichiatriche dove si provvedeva a
farle impazzire, attraverso la somministrazione farmaci che
impedivano il sonno, provocavano mal di testa e
distruggevano fisicamente e psichicamente l’essere umano.
La fine della guerra aveva consacrato, quali
superpotenze mondiali, gli Stati Uniti e l’Urss; si giunse
quindi ad un sistema mondiale bipolare in cui quasi tutti i
paesi erano sotto l’influenza dell’una o dell’altra potenza.
Mentre gli Stati Uniti non avevano subito in maniera
devastante gli effetti della guerra, l’Urss invece aveva
subito spaventose perdite in termini di uomini e risorse e
puntava quindi a rifarsi a danno di tutti quei paesi occupati
dall’Armata Rossa.
Morto Roosevelt, che si era dimostrato aperto nei confronti
dell’Urss come testimonia la vicenda polacca, divenne
presidente degli Stati Uniti Truman, ben più rigido verso la
politica sovietica. L’Urss tuttavia, come previsto, impose,
anche contro la volontà popolare e con il ricorso massiccio
all’esercito, i partiti comunisti al potere nei paesi occupati,
per affermare la propria egemonia. Questo atteggiamento
provocò l’inevitabile disappunto delle potenze occidentali e
l’ex primo ministro britannico Churchill ebbe a dire:
“Da Stettino sul Baltico, a Trieste, sull’Adriatico, una
cortina di ferro è calata sul continente. […] Questa non è
179
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
certo l’Europa liberata per costruire la quale abbiamo
combattuto”.
Dopo la Conferenza di Parigi del 1946 l’Urss si accorpò le
repubbliche baltiche, Estonia, Lettonia e Lituania, e parte
della Polonia, che acquisì invece alcuni territori orientali
della Germania. Restava irrisolta la questione relativa al
futuro della stessa Germania ed appariva fin troppo
evidente come il momento storico della Grande Alleanza
avesse lasciato il posto alla cosiddetta Guerra Fredda,
caratterizzata dal contrasto tra il blocco orientale, di
influenza sovietica, e il blocco occidentale, di influenza
statunitense.
Entrambi gli schieramenti profusero ingenti risorse nella
corsa agli armamenti e nella ricerca di nuove tecnologie
belliche, per primeggiare, prevalere e far fronte all’ipotetica
evenienza, senza dimenticare che erano ormai acquisite da
ambo le parti le conoscenze circa la produzione e il
perfezionamento delle temute testate nucleari.
Gli americani posero in atto la cosiddetta politica del
“contenimento”, ossia garantirono l’appoggio militare a
quei paesi su cui si erano posate le mire espansionistiche
sovietiche, in più lanciarono il piano Marshall, che
prevedeva aiuti ed agevolazioni a favore dei paesi
dell’Europa occidentale, per favorire la loro rapida
ricostruzione. I sovietici considerarono tutto ciò un pretesto
per assoggettare l’Europa, così, mentre nei paesi occidentali
i comunisti venivano esclusi dai governi, nei paesi dell’est
scomparì ogni forma di democrazia o di sovranità
popolare, rimpiazzate da regimi rigorosamente comunisti.
Questo riguardò inevitabilmente anche le sorti della
Germania, divisa come già detto, in 4 zone di occupazione.
Mentre Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia si accordarono
per riunire le rispettive zone di occupazione, l’Urss dissentì
accetta le proprie sofferenze, le proprie tribolazioni e rifiuta
la via stretta e in salita per una via larga e in discesa, non
giungerà mai nel Regno dei Cieli e non potrà mai godere
della visione di Dio.
Abbiamo impiegato quasi due ore per salire e, dopo
la sosta in cima, cominciamo a scendere per tornare giù
prima che faccia buio. Personalmente non ho tanta voglia di
tornare subito giù, così temporeggio e resto volontariamente
in coda al gruppo, fino a quando non resto da solo in cima.
Avverto il bisogno di restare un po’ da solo, in silenzio, a
riflettere, da solo con l’infinito, e il naufragar m’è dolce in
questo mare. Non ci sono che rocce ed alberi oltre alla croce,
ma ascolto, ascolto una pace ed una consolazione che si
instaura misteriosamente nel cuore. Un’esperienza
decisamente bellissima, mai provata prima, che mi infonde
decisamente nuove energie. Prima di scendere sosto un
attimo presso il punto dove morì Padre Slavo, e mi accorgo
che proprio da questo punto, tra le ultime due stazioni, si
comincia a scorgere la croce. Mi lancio così nella discesa,
sgambettando come una gazzella, tra sassi aguzzi come per
un istinto irrefrenabile di allegrezza per il senso di
leggerezza e di liberazione, così raggiungo rapidamente tutti
gli altri, chi più avanti, chi più indietro, e giungo alle pendici
del monte in un quarto d’ora, aspettando con calma l’arrivo
di tutti i compagni di viaggio. Anch’essi con i volti quasi
trasfigurati dalla felicità.
180
Dopo un po’ torniamo alle pensioni, giù a valle, e dopo la
cena ci incontriamo tutti insieme per condividere le proprie
esperienze e per parlare degli appuntamenti dell’indomani,
primo fra tutti la visita a Siroki Brjieg, da Padre Jozo.
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
lei che invochiamo nelle litanie come Porta del Cielo, lei che
don Tonino Bello chiamava donna dell’ultima ora. “Santa
in maniera irrevocabile. Sorsero così le due Germanie, la
Repubblica Federale Tedesca, con capitale Bonn e
costituzione democratica a ovest, e la Repubblica
Democratica Tedesca a est, creata dai sovietici e retta da un
regime comunista. Ciò ebbe chiare ed inevitabili
ripercussioni sulla ripresa economica delle due Germanie,
come anche nel resto dell’Europa. Mentre ad Ovest la
ricostruzione procedette spedita, fino a giungere negli anni
’60-‘70 al boom economico, ad Est si faticò sempre a
progredire e a smuovere una situazione economica di
perenne ristagno e arretramento, complice anche le ingenti
risorse che il regime, noncurante dell’alto tasso di povertà
delle proprie popolazioni, destinava all’industria e alla
ricerca bellica, nonché al rifornimento di armi, come
vedremo in seguito, di gruppi filo-comunisti impegnati in
conflitti e rivoluzioni per sovvertire e conquistare il potere
in tutto il globo.
La sorte della Germania non fu che l’emblema della
situazione mondiale; la divisione nei due blocchi
contrapposti si materializzò nel 1949 quando a Washington
Stati Uniti, Canada e i paesi dell’Europa Occidentale,
firmarono il Patto Atlantico, patto di alleanza difensiva che
portò alla nascita della NATO. L’Urss rispose nel 1955 con
il Patto di Varsavia, patto di alleanza militare, che la legava
ad i suoi paesi satelliti.
In realtà i paesi venivano resi loro malgrado allo stato di
semplici satelliti, i comunisti imposero il potere senza
difficoltà in Polonia, Romania e Bulgaria; in Ungheria per
mezzo di arresti ed intimidazioni, in Cecoslovacchia con un
colpo di stato, nel 1948, e l’eliminazione fisica dei politici
dissidenti.
In Jugoslavia i comunisti erano già al potere, tramite il
movimento partigiano di resistenza e di liberazione
Maria, donna dell'ultima ora, quando giungerà per noi la grande
sera e il sole si spegnerà nei barlumi del crepuscolo, mettiti
accanto a noi perché possiamo affrontare la notte. È una
esperienza che hai già fatto con Gesù, quando alla sua morte il sole si eclissò e si fece gran buio su tutta la terra. Questa esperienza,
ripetila con noi. Piàntati sotto la nostra croce e sorvegliaci nell’ora
delle tenebre. […] Santa Maria, donna dell'ultima ora, disponici al
grande viaggio. Aiutaci ad allentare gli ormeggi senza paura.
Sbriga tu stessa le pratiche del nostro passaporto. Se ci sarà il tuo
visto non avremo più nulla da temere sulla frontiera. Aiutaci a
saldare, con i segni del pentimento e con la richiesta di perdono, le
ultime pendenze nei confronti della giustizia di Dio. Procuraci tu
stessa i benefici dell'amnistia, di cui egli largheggia con regale
misericordia. Mettici in regola le carte, insomma, perché, giunti
alla porta del paradiso, essa si spalanchi al nostro bussare.”
Giunti in cima, intanto, ci disponiamo nello spiazzo
retrostante la croce per una preghiera comunitaria di
ringraziamento, poi individualmente ognuno si reca ai suoi
piedi per pregare e ricordare le persone care. Qualcuno
lascia un oggetto, una foto, una lettera, si avverte una forte
tensione emotiva, c’è chi abbraccia la base della croce, chi
piange, chi ringrazia. Da quassù si gode della visione di un
panorama stupendo, davanti al quale si resta estasiati, a
bocca aperta. Si scorgono interminati spazi e sovrumani
silenzi, ove per poco il cor non si spaura, da un lato le verdi
colline, dall’altro l’intera piana di Medjugorje, in cui si
distinguono i campanili della Chiesa. Sembra che dall’alto di
questo monte la croce vigili su tutta Medjugorje, come
sentinella dell’aurora, in attesa di scorgere i tempi futuri che
dovranno venire. Comprendo ancora che chi non affronta
questa Via Crucis non giungerà mai in cima e non potrà mai
godere di questa visione, come anche nella vita chi non
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
guidato da Tito. Lo stesso Tito venne tuttavia accusato di
voler creare uno scisma, a causa della sua politica
apparentemente equidistante e “non allineata” e, nel 1948
ci fu la clamorosa rottura con il regime centrale sovietico.
In realtà fu soltanto un fuoco di paglia, l’ateismo, la
repressione dei diritti, delle libertà di pensiero e di
religione, delle minoranze erano tali e quali a quelle
sovietiche, tant’è che nel 1955, dopo la morte di Stalin e
l’avvento di Kruscev, lo scisma fu ricomposto.
Intanto nel 1949 si registrò l’avvento al potere dei
comunisti anche in Cina, dopo che i precedenti governanti
furono mandati in esilio nell'isola di Taiwan. In seguito alla
sanguinosa rivoluzione cinese, durante la quale molti
milioni di persone che si erano opposte all'affermarsi del
comunismo furono uccise, Mao Tse-Tung proclamò la
Repubblica Popolare Cinese.
Come la Germania, anche la Corea era divisa in due
zone di influenza, delimitate dal 38° parallelo. La parte
Nord era governata da un regime comunista, la parte Sud
era sostenuta dagli americani. Nel 1950 la Corea del Nord,
sostenuta dall’Urss e dalla Cina di Mao, invase la Corea del
Sud, che fu a sua volta rinforzata dall’esercito americano.
Dopo una inutile guerra durata 3 anni e caratterizzata da
rispettivi sconfinamenti, si ritornò all’iniziale stato dei fatti.
Nel 1953, poco dopo la morte di Stalin, gli operai di
Berlino Est provarono ad insorgere contro il regime
comunista che, per tutta risposta represse nel sangue
l’insurrezione.
Il successore di Stalin fu Kruscev, il cui primo,
clamoroso atto, fu finalizzato alla demolizione della figura
del suo predecessore. Nel 1956 denunciò gli errori, i
crimini, le purghe, gli eccidi, gli arresti di massa, le
deportazioni nei gulag, le torture e i processi-farsa del
Dice il Monftort: […] “E’ per mezzo di lei che Gesù Cristo è
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venuto a noi ed è per mezzo di lei che noi dobbiamo andare a lui” –
ed ancora – “Durante un’estasi (san Francesco) vide una grande
scala che portava in cielo; in cima ad essa vi era la Vergine Santa e
gli fu indicato che per arrivare al cielo bisognava salire per quella
scala”.
Sempre San Luigi scrive: “Gesù Cristo rese maggior gloria a Dio
suo Padre con la sua sottomissione a Maria per trent'anni, che non
gliene avrebbe data convertendo tutta la terra con i più grandi
miracoli. Oh, come si glorifica altamente Dio quando, per piacergli,
ci sottomettiamo a Maria, sull'esempio di Gesù Cristo, nostro unico
modello!” – ed ancora – […] ”perciò, quanto più lo Spirito Santo
trova Maria, sua cara e indissolubile Sposa, in un'anima, tanto più
diviene operoso e potente per formare Gesù Cristo in quell'anima e
quest’anima in Gesù Cristo.
“Prega per noi peccatori adesso e nell’ora della nostra morte”,
preghiamo con l’Ave Maria, e dobbiamo pregarla con fiducia,
per tutte le ragioni sopra elencate, ma anche perché
veramente lei ci guida, ci protegge e ci accompagna lungo
tutta la nostra vita, fin nell’ora della nostra morte quando, se
l’avremo amata come figli, sarà nostra avvocata, come
supplichiamo nella Salve Regina, e ci mostrerà il frutto
benedetto del suo seno, Gesù.
La presenza della Madonna non alleviò le sofferenze di
Gesù, né durante la Via Crucis, né ai piedi della croce. Non è
un eresia, anche se sembra sconcertante. Infatti, afferma
qualche santo, il dolore della madre trafiggeva il figlio ancor
più che le stesse sofferenze fisiche. Per noi non sarà così,
invocando Maria, la avremo al nostro fianco durante il nostro
calvario, e la sua presenza sarà estremamente consolante,
avremo protezione contro le tentazioni, intercederà per noi
continuamente ogni sorta di grazia da Dio e, nell’ora del
grande viaggio, alla sera della vita, la vedremo lì, sotto la
nostra croce, come sotto la croce di Gesù, a pregare per noi,
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Diverse volte i veggenti hanno avuto le apparizioni anche sul
Krizevac. Questa croce è stata protagonista di diversi
fenomeni durante i primi mesi delle apparizioni, a volte è
stata vista ruotare vorticosamente, a volte sparire,
trasformarsi nella sagoma luminosa di una giovane donna,
poi come racconta lo stesso Padre Jozo, dal braccio sinistro
della croce è stata vista uscire la scritta “MIR”, ossia “Pace”, a
caratteri d’oro, che si estendeva e procedeva sino alla
parrocchia.
Ora sotto la croce mi rendo conto che proprio da quel
legno Gesù ci ha donato sua madre: “Ecco tua madre” (Gv
19,27) disse, e lei ci accompagna, proprio come accompagnò il
figlio lungo tutta la sua vita. Non lo abbandonò mai, neanche
in cima al Golgota sebbene con il cuore straziato e con il petto
trafitto da una spada. Erano le braccia di Maria stringere Gesù
nella grotta di Betlemme, erano sempre le sue braccia a
sorreggere il suo corpo alla deposizione dalla Croce. Lungo la
Via Crucis, recitando il Rosario, “vedevamo” Gesù soffrire
sotto il peso della croce, ma dietro di Lui vedevamo anche
Maria, fedele come un’ombra, che soffriva nel suo Cuore la
passione del figlio.
Ma dicevamo che Maria è nostra madre; scrive san Luigi
Maria Grignion de Montfort nel Trattato della vera devozione
a Maria: […] “Se Gesù Cristo, il Capo degli uomini, è nato in lei,
periodo del terrore staliniano. Il rapporto shock di Kruscev
innescò un inevitabile processo di destalinizzazione,
tuttavia chi sperò in un alleggerimento dei regimi
comunisti si illuse, amaramente. Lo capirono, a proprie
spese, prima la Polonia (protesta dei lavoratori, 53 morti e
centinaia di feriti), e poi l’Ungheria dove, nel 1956, la
popolazione provò a liberarsi del pesante giogo del
comunismo, insorgendo. Il capo del nuovo governo Nagy
annunciò l’uscita dell’Ungheria dal Patto di Varsavia ma, in
poco tempo, Budapest fu invasa dall’Armata Rossa e
l’insurrezione venne repressa nel sangue. L'intervento
armato sovietico provocò migliaia di morti; centinaia di
oppositori furono giustiziati, migliaia furono imprigionati e
circa 200.000 persone fuggirono in Austria. Nagy venne
fucilato e rimpiazzato da Kàdàr, uomo di fiducia del
regime.
Gli avvenimenti ungheresi e la crudezza del rapporto
Kruscev fecero comprendere quale brutta bestia fosse il
comunismo, e ne provocò una forte caduta di popolarità.
Intanto in molti paesi del Sud America e dell’America
Centrale si instaurarono dei regimi militari, la presa del
potere avveniva infatti in seguito ad un colpo di stato. Così
avvenne anche a Cuba, stato dell’America Centrale dove,
nel 1959 si instaurò il regime dittatoriale di Fidel Castro, il
quale strinse legami economico-politici con l’Urss,
ispirandosi ad ideologie radicali e marxiste. 350 scuole
cattoliche vennero nazionalizzate, 136 sacerdoti furono
espulsi, la Chiesa venne sottoposta a severe restrizioni e
molte persone furono così costrette ad abbandonare la
pratica della fede cattolica.
Kruscev aveva assicurato il sostegno sovietico al nuovo
governo rivoluzionario, avviando in segreto, un piano di
installazione di basi di lancio per missili nucleari a media
anche i veri credenti, che sono membri di questo Capo, devono per
conseguenza necessaria nascere in lei. Una stessa madre non mette
al mondo la testa, o il capo, senza le membra, né le membra senza la
testa: sarebbe un mostro della natura. Così nell'ordine della grazia,
il capo e le membra nascono da una stessa madre”.
Come madre, Maria, ci assiste e ci accompagna come figli, ma
dobbiamo anche pregarla, accettare il suo amore, altrimenti,
voltandole le spalle, rifiutiamo il suo aiuto materno e
rinunciamo ad una via sicura che porta al figlio.
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
portata che avrebbero posto sotto tiro parte delle coste
orientali degli Stati Uniti.
L’orientamento filo-sovietico di Cuba, stato del continente
americano, fu uno smacco per gli Stati Uniti, non solo per la
vicinanza geografica, ma anche perché minava decisamente
ad esportare il suo modello rivoluzionario nell’America
Latina e in Africa.
Nel 1960 venne eletto presidente degli Stati Uniti J.
F. Kennedy, il quale nel 1961 incontrò Kruscev per
discutere sulla questione di Berlino, divisa tra le due
Germanie. Fu un fallimento, i sovietici risposero
innalzando un muro che divideva anche materialmente la
città di Berlino, la Germania, l’Europa ed il mondo intero,
divenendo il simbolo della Guerra Fredda.
Successivamente l’attenzione mondiale si spostò
nuovamente su Cuba. Sempre nel 1961 Kennedy cercò di
sovvertire il regime castrista, tramite un fallimentare sbarco
militare sull’isola ma, quando nel 1962 degli aerei spia
americani vi scoprirono le rampe di lancio sovietiche, il
presidente ordinò un blocco navale intorno a Cuba per
impedire ai rivali di raggiungerla. Per diversi giorni si
sfiorò un tragico conflitto nucleare, sicuramente il
momento di massima tensione della Guerra Fredda
(almeno fino alla metà degli anni ’80), lo stesso pontefice
Giovanni XXIII non fece mancare il suo appello alla pace,
ma alla fine Kruscev acconsentì a smantellare le basi
missilistiche in cambio della rimozione di alcuni missili
americani in Turchia che minacciavano direttamente il
territorio sovietico.
Nel 1964 Kruscev fu esautorato e rimpiazzato da
Breznev, il quale accentuò la repressione di ogni forma di
dissenso. Emblematiche furono la “primavera polacca” e la
“primavera di Praga”, del 1968. In Cecoslovacchia non fu
- Coraggio, fratello che soffri. C'è anche per te una
deposizione dalla croce. Ecco già una mano forata che schioda
dal legno la tua Ecco un volto amico, intriso di sangue e coronato
di spine, che sfiora con un bacio la tua fronte. Ecco un grembo di
donna che ti avvolge di tenerezza. Coraggio! Mancano pochi
istanti alle tre del tuo pomeriggio. Tra poco, il buio cederà il
posto alla luce, la terra riacquisterà i suoi colori e il sole della
Pasqua irromperà tra le nuvole in fuga.
- Riconciliamoci con la gioia. La Pasqua sconfigga il nostro
peccato, frantumi le nostre paure e ci faccia vedere le tristezze, le
malattie, i soprusi, e perfino la morte, dal versante giusto: quello
del «terzo giorno». Da lì le sofferenze del mondo non saranno più
i rantoli dell'agonia, ma i travagli del parto. E le stigmate lasciate
dai chiodi nelle nostre mani saranno le feritoie attraverso le quali
scorgeremo fin d'ora le luci di un mondo nuovo.
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Man mano che si sale, stazione dopo stazione, si ha
l’impressione di essere sempre più leggeri, come se ad ogni
stazione ci si liberasse di qualche peso, e poi il traguardo si
avvicina, non si vede ancora la cima, non si vede ancora la
croce bianca, ma la stanchezza lascia il posto alla speranza,
che rigenera le forze rimaste. Incontrare la stazione in cui
Gesù muore in croce fa comprendere a tutti che ormai siamo
in dirittura d’arrivo e così, nonostante il caldo, procediamo
con maggiore vigore. Giungiamo finalmente in cima e, dopo
la stazione dedicata alla Resurrezione, ecco la croce: alta,
bianca, imponente.
Essa è stata eretta nel 1933, anno giubilare, a ricordo
dell’anniversario della redenzione di Cristo, è alta 8,56 mt, e si
raggiunge percorrendo una piccola rampa di scale. Su di essa
vi è scritto: “A Gesù Cristo, Redentore dell’umanità, in segno
di fede, amore e speranza, in ricordo del 1900esimo
anniversario della Passione di Cristo”. Durante il messaggio
del 30-08-1984 la Vergine ha detto: “Anche la Croce faceva
parte del disegno di Dio quando voi l’avete costruita”.
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
- Collocazione provvisoria. Penso che non ci sia formula
migliore per definire la croce. La mia, la tua croce, non solo quella
di Cristo. Coraggio, allora: la tua croce, anche se durasse tutta la
vita, è sempre «collocazione provvisoria», Il Calvario, dove essa è
piantata, non è zona residenziale. E il terreno di questa collina,
dove si consuma la tua sofferenza, non si venderà mai come suolo
edificatorio.
- Eccoci, Signore, davanti a te. Col fiato grosso, dopo aver
tanto camminato. Ma se ci sentiamo sfiniti non è perché abbiamo
percorso un lungo tragitto o abbiamo coperto chissà quali
interminabili rettilinei. E' perché, purtroppo, molti passi li abbiamo
consumati sui viottoli nostri, e non sui tuoi sentieri, seguendo i
tracciati involuti della nostra caparbietà faccendiera, e non le
indicazioni della tua Parola.
- C'è una frase immensa, che riassume la tragedia del
creato alla morte di Cristo: «Da mezzogiorno alle tre del
pomeriggio, si fece buio su tutta la terra». Forse è la frase più
scura di tutta la Bibbia. Per me è una delle più luminose. Proprio
per quelle riduzioni dì orario che stringono, come due paletti
invalicabili, il tempo in cui è concesso al buio di infierire sulla
terra. Ecco le sponde che delimitano il fiume delle lacrime umane.
Ecco le saracinesche che comprimono in spazi circoscritti tutti i
rantoli della terra. Ecco le barriere entro cui si consumano tutte le
agonie dei figli dell'uomo. Da mezzogiorno alle tre del pomeriggio.
Solo allora è consentita la sosta sul Golgota. Al di fuori di
quell'orario c'è divieto assoluto di parcheggio Dopo tre ore, ci sarà
la rimozione forzata di tutte le croci.
- Un giorno, quando avrete finito di percorrere la
mulattiera del Calvario e avrete sperimentato come Cristo l'agonia
del patibolo, sì squarceranno da cima a fondo i veli che avvolgono
il tempio della storia e finalmente saprete che la vostra vita non è
stata inutile. Che il vostro dolore ha alimentato l'economia
sommersa della grazia. Che il vostro martirio non è stato un
assurdo, ma ha ingrossato il fiume della redenzione raggiungendo
i più remoti angoli della terra.
tollerata dal regime sovietico l’introduzione di elementi di
pluralismo economico, furono fatte intervenire le truppe
del Patto di Varsavia e fu fatto occupare l’intero paese. I
responsabili furono epurati, ma la repressione della
“primavera di Praga” gettava ancora fango sul comunismo,
come se non bastasse nuovi scioperi e disordini videro
protagonisti ancora gli operai polacchi nel 1970, segno di
un crescente e diffuso malessere e di avversione verso
l’opprimente regime.
Nel 1975 si concluse, dopo 10 anni, per l’abbandono
delle forze militari americane, la guerra in Vietnam, che
vide prevalere la parte nord, comunista e finanziata dai
sovietici, sulla parte sud, per la quale combatterono invece
militari dell’esercito americano. I comunisti conquistarono
così il potere in tutto il Vietnam e anche in Cambogia e nel
Laos.
In questa sezione sono state volutamente tralasciate
le efferatezze e le persecuzioni operate dal regime ateo e
comunista in Jugoslavia, in quanto l’argomento è stato
ampiamente trattato in altri capitoli del libro.
Nonostante le difficoltà economiche, l’Urss continuò
ad estendere la sua sfera di influenza in tutti i continenti,
come in Nicaragua, Etiopia, Angola, Mozambico,
Afghanistan. Fu proprio l’invasione dell’Afghanistan nel
1979 a far congelare i rapporti tra le due superpotenze,
dopo la fase di distensione che si era aperta con l'inizio dei
negoziati sul disarmo.
Il governo statunitense, sotto la presidenza di Ronald Reagan,
decise così di rilanciare la competizione nucleare, decisione
che condusse l’Urss a considerare seriamente l’ipotesi di un
conflitto risolutivo, in vista di un’inevitabile collasso
economico.
… il Santo Padre dovrà soffrire molto…
Intanto il 16 ottobre 1978 venne eletto al soglio pontificio, il
cardinale di Cracovia, il polacco Karol Wojtyla, che assunse
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
il nome di Giovanni Paolo II, in memoria del predecessore,
Giovanni Paolo I, morto dopo soli 33 giorni di pontificato.
E’ importante sottolineare non solo il fatto che Giovanni
Paolo II sia stato il primo pontefice non italiano dal 1523,
dopo ben 455 anni, ma anche che veniva da un paese
lontano, proprio da quell’est europeo così impregnato di
spirito anticristiano, in cui suoi connazionali non potettero
assistere alla diretta televisiva della sua elezione. Era slavo
dunque, il primo Papa slavo nella storia della Chiesa, che
aveva forgiato la sua fede nelle drammatiche condizioni
imposte dall’ideologia marxista nei paesi comunisti, e che
aveva sperimentato fino in fondo i totalitarismi del secolo.
Non poteva perciò avere paura di denunciare i soprusi che si
consumavano a danno dell’umanità così, per la sua
coraggiosa difesa dei diritti umani e questa sua origine
slava, fu ritenuto un personaggio scomodo e destabilizzante
per tutto il sistema comunista.
Subito dopo la sua elezione, il 23 ottobre, incontrò in Vaticano
il Cardinale Wyszynski, primate della Polonia, cui rivolse
alcune importanti parole:
dobbiamo lasciare il «belvedere» delle nostre contemplazioni
panoramiche e correre in aiuto del fratello che geme sotto la sua
croce personale, ma dobbiamo anche individuare, con coraggio e
intelligenza, le botteghe dove si fabbricano le croci collettive.
- La riconciliazione verso i nostri nemici: noi dobbiamo
assolutamente dare un aiuto al fratello che abbiamo ostracizzato
dai nostri affetti, stringere la mano alla gente con cui abbiamo
rotto il dialogo, porgere aiuto al prossimo col quale abbiamo
categoricamente deciso di archiviare ogni tipo di rapporto. È su
questa scarpata che siamo chiamati a vincere la pendenza del
nostro egoismo e a misurare la nostra fedeltà al mistero della
croce.
- Purtroppo la nostra vita cristiana non incrocia il Calvario.
Non s'inerpica sui tornanti del Golgota. Come i Corinzi anche noi,
la croce, l'abbiamo «inquadrata» nella cornice della sapienza
umana, e nel telaio della sublimità di parola. L'abbiamo attaccata
con riverenza alle pareti di casa nostra, ma non ce la siamo
piantata nel cuore. Pende dal nostro collo, ma non pende sulle
nostre scelte. Le rivolgiamo inchini in chiesa, ma ci manteniamo
agli antipodi della sua logica.
- La croce, l'abbiamo isolata: è un albero nobile che cresce
su zolle recintate, nel centro storico delle nostre memorie religiose,
all'interno della zona archeologica dei nostri sentimenti. Ma
troppo lontano dalle strade a scorrimento veloce che battiamo
ogni giorno. Abbiamo bisogno di riconciliarci con la croce e di
ritrovare, sulla carta stradale della nostra esistenza paganeggiante,
lo svincolo giusto che porta ai piedi del condannato!
- Dal deserto del digiuno e dalla tentazione fino al monte
Calvario, Gesù passa attraverso le strade scoscese di questa terra. E
quando arriva ai primi tornanti del Calvario, non cerca deviazioni
di comodo, ma vi si inerpica fino alla croce. Sì, la pace, prima che
traguardo, è cammino. E per giunta, cammino in salita. Vuol dire,
allora, che ha le sue tabelle di marcia e i suoi ritmi, i suoi
rallentamenti e le sue accelerazioni. Forse anche le sue soste.
“Venerabile e diletto Cardinale Primate, permetti che Ti dica
semplicemente ciò che penso. Non ci sarebbe sulla cattedra di
Pietro questo Papa polacco, che oggi pieno di timore di Dio, ma
anche di fiducia, inizia un nuovo pontificato, se non ci fosse la Tua
fede che non ha indietreggiato dinanzi al carcere e alla sofferenza.
Se non ci fosse la Tua eroica speranza. La Tua fiducia senza limiti
nella Madre della Chiesa. Se non ci fosse Jasna Gòra, e tutto il
periodo della storia della Chiesa nella nostra Patria, unito al Tuo
ministero di Vescovo e di Primate".
Qui il Pontefice esaltò la fede del Cardinale Wyszynski, che
non indietreggiò dinanzi al carcere e alla sofferenza. Infatti,
dopo che Pio XII proclamò la scomunica per tutti i comunisti nel
1949, il governo polacco confiscò molte proprietà della Chiesa e
ordinò la chiusura delle scuole cattoliche. Il governo assunse la
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Intanto saliamo sempre più, procediamo in questo difficoltoso
cammino verso la Via Crucis. Le difficoltà del percorso ci
fanno pallidamente immaginare quali possano essere state le
sofferenze fisiche di Gesù, e sebbene esse siano umanamente
incomprensibili, le stazioni vengono vissute con particolare
partecipazione, fisica ed emotiva. I rilievi in bronzo, presenti
ad ogni stazione, ci riportano poi anche visivamente a
considerare le sofferenze patite durante la sua passione, come
anche ci aiutano alcune splendide meditazioni sulla croce e
sulla sofferenza di don Tonino Bello, da cui ci facciamo
accompagnare ad ogni tappa della Via Crucis:
supervisione della nomina dei sacerdoti, richiedendo a ciascuno
di essi un giuramento di fedeltà. Il cardinale Stefan Wyszynski,
arcivescovo di Varsavia e primate della Polonia, si oppose a
questa misura e fu sospeso dall'ufficio e costretto a ritirarsi in un
monastero, riacquistando la libertà solo nel 1956. Nel corso degli
anni tuttavia suscitò il rispetto sempre crescente dei governi,
l’intera popolazione non era indifferente ai suoi richiami,
neanche nei momenti di agitazione, e ciò contribuì sicuramente
ad evitare stragi come in Ungheria nel 1956 e in Cecoslovacchia
nel 1968.
- Gesù non è vittima della forza del destino; è salito sulla
croce perché l'ha voluto. La sua accettazione non è rassegnazione
passiva, ma è accoglimento della croce, è accettazione della
volontà del Padre. È una visione bellissima, che ci schioda dalla
situazione di condannati a vita.
- L'accoglienza porta diritto al cuore del Crocifisso.
Dobbiamo accogliere il fratello come un dono, non come un
rivale o un possibile concorrente. Accogliere il fratello con tutti i
suoi bagagli, perché non ci vuole molto ad accettare il prossimo
senza nome, contorni, o fisionomia. Ma occorre una gran fatica
per accettare chi abita di fronte a casa mia.
- Se è vero che la croce è l'unità di misura di ogni impegno
cristiano, dobbiamo fare attenzione al pericolo che stiamo correndo:
quello che san Paolo chiama «l'evacuazione della croce»: la croce
rimane sempre al centro delle nostre prospettive, ma noi vi giriamo
al largo, come quando, in viaggio, si sfiora una città passando dalla
tangenziale. L'automobile corre sulla strada, si dà un'occhiata ai
campanili, ma tutto finisce lì.
- Se è vero che ogni cristiano deve accogliere la sua croce,
ma deve anche schiodare tutti coloro che vi sono appesi, noi oggi
siamo chiamati a un compito dalla portata storica senza
precedenti: «Sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo,
rimandare liberi gli oppressi» (Is 58,6). Pertanto, non solo
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Il Cardinale Wyszynski morì il 28 maggio a Varsavia all’età di
79 anni, due settimane dopo l’attentato al Papa, ancora
convalescente.
Ma dicevamo, un personaggio scomodo che, nel
giugno 1980, tornando nella sua patria, gridò: “Non si può
escludere Cristo dalla storia dell’uomo, in qualsiasi parte del globo
e su qualsiasi longitudine e latitudine geografica”, e che nel
gennaio 1981 diede udienza in Vaticano ad una delegazione
del sindacato polacco Solidarność, guidato dall’elettricista
Lech Walesa.
Tra i 2 momenti, “l’estate di Danzica”, dell’agosto 1980 da
parte degli operai polacchi, e il successivo riconoscimento del
sindacato da parte del regime, avvenuto in novembre.
Insomma gli effetti del suo pontificato rischiavano di essere
davvero troppo imprevedibili, non solo per la sua patria
ma per l’intero blocco sovietico. Bisognava fermarlo ad
ogni costo e qualcosa si stava muovendo, da tempo. Un
killer di professione, Ali Agca, detenuto in un carcere
militare turco, venne fatto evadere dal KGB russo, con
l’incarico di eliminare Giovanni Paolo II. Il 13 maggio 1981,
come già raccontato, l’epilogo. Il dragone rosso del
comunismo tuttavia non aveva fatto i conti con Maria, che
aveva scelto quel Papa per realizzare quanto promesso a
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Fatima, e proprio la data dell’attentato, coincidente con
quella della prima apparizione, costituì la sua prima firma.
Certo, Ali Agca non dovette credere ai suoi occhi… come
aveva potuto fallire? E soprattutto, come aveva potuto la
pallottola attraversare il corpo del Santo Padre senza colpire
organi vitali, passando miracolosamente tra l’aorta e la spina
dorsale? In realtà non aveva fallito lui ma, come disse lo
stesso Giovanni Paolo II, “una mano ha sparato e un’altra
mano ha deviato la pallottola”. Probabilmente poi non seppe
più cosa pensare quando venne a conoscenza del nome della
persona che lo braccò, mentre tentava la fuga… era una suora,
che oggi ha 55 anni e vive in un convento di Genova. Ecco la
sua testimonianza: “[…] è toccato proprio a me acciuffare Ali
Agca che tentava di fuggire dalla piazza dopo aver sparato al
Santo Padre. Ho atteso invano quel giorno che qualcuno lo
bloccasse, ma tutti i pellegrini e turisti in quel momento erano
allibiti e sconvolti nell’osservare il Papa che ferito gravemente
veniva trasportato all’ospedale Agostino Gemelli. Tutto si svolse
in una manciata di minuti ed io istintivamente ho cercato il
momento per bloccarlo e tenerlo fino al momento di consegnarlo
alla polizia. E’ stato un momento frutto d’istinto più che di
coraggio, anche se avrò sempre nella mia mente quella pistola
rivolta verso di me e che risultò poi agli esperti carica di
proiettili, ma inceppata. Quel giorno dell’attentato era
l’anniversario dell’apparizione della Madonna a Fatima e il
Santo Padre Giovanni Paolo II ha attribuito la sua salvezza
all’intervento della Vergine Maria. Una mano ha sparato, ha
detto il Papa, e un’altra ha guidato il proiettile e io sentivo di
poter aggiungere che la stessa mano ha fatto inceppare la pistola.
Comunque mi sono sentita un piccolo strumento per fermare Ali
Agca e permettergli così di incontrare poi nel carcere di Rebibbia
il Papa che gli offre il suo paterno perdono andandolo a trovare.
Forse, anche per Ali Agca sono stata una prova di qualcuno al di
sopra dei suoi progetti e sono stata una coincidenza nel
chiamarmi Lucia, come uno dei tre pastorelli di Fatima. Il nome
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Egli è stato trafitto per i nostri delitti,
schiacciato per le nostre iniquità.
Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui;
per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
Noi tutti eravamo sperduti come un gregge,
ognuno di noi seguiva la sua strada;
il Signore fece ricadere su di lui
l'iniquità di noi tutti.
Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca;
era come agnello condotto al macello,
come pecora muta di fronte ai suoi tosatori,
e non aprì la sua bocca.
Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo;
chi si affligge per la sua sorte?
Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi,
per l'iniquità del mio popolo fu percosso a morte.
Gli si diede sepoltura con gli empi,
con il ricco fu il suo tumulo,
sebbene non avesse commesso violenza
né vi fosse inganno nella sua bocca.
Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori.
Quando offrirà se stesso in espiazione,
vedrà una discendenza, vivrà a lungo,
si compirà per mezzo suo la volontà del Signore.
Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce
e si sazierà della sua conoscenza;
il giusto mio servo giustificherà molti,
egli si addosserà la loro iniquità.
Perciò io gli darò in premio le moltitudini,
dei potenti egli farà bottino,
perché ha consegnato se stesso alla morte
ed è stato annoverato fra gli empi,
mentre egli portava il peccato di molti
e intercedeva per i peccatori.
113
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
633. “La Buona Novella è stata annunciata anche ai morti. . . ” (1Pt
4,6). La discesa agli inferi è il pieno compimento dell'annunzio
evangelico della salvezza. E' la fase ultima della missione
messianica di Gesù, fase condensata nel tempo ma immensamente
ampia nel suo reale significato di estensione dell'opera redentrice a
tutti gli uomini di tutti i tempi e di tutti i luoghi, perché tutti coloro
i quali sono salvati sono stati resi partecipi della Redenzione.
Gesù “l'Autore della vita” (At 3,15) ha ridotto “all'impotenza,
mediante la morte, colui che della morte ha il potere, cioè il
diavolo” liberando “così tutti quelli che per timore della morte
erano soggetti a schiavitù per tutta la vita” (Eb 2,14-15).
Ormai Cristo risuscitato ha “potere sopra la morte e sopra gli
inferi” (Ap 1,18) e “nel nome di Gesù ogni ginocchio” si piega “nei
cieli, sulla terra e sotto terra” (Fil 2,10).
di Letizia fu una scelta in occasione della missione alla vita
religiosa”.
E’ opportuno infine considerare le due fasi della redenzione:
658. Cristo, “il primogenito di coloro che risuscitano dai morti” (Col
1,18), è il principio della nostra Risurrezione, fin d'ora per la
giustificazione della nostra anima, [Cf Rm 6,4] più tardi per la
vivificazione del nostro corpo [Cf Rm 8,11].
Il profeta Isaia (Is 53) ci offre un quadro emblematico delle
sofferenze patite e affrontate liberamente da Gesù per amore
nostro e per la nostra redenzione:
Chi avrebbe creduto al nostro annuncio?
A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore?
È cresciuto come un virgulto davanti a lui
e come una radice in terra arida.
Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi,
non splendore per potercene compiacere.
Disprezzato e reietto dagli uomini,
uomo dei dolori che ben conosce il patire,
come uno davanti al quale ci si copre la faccia,
era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.
Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze,
si è addossato i nostri dolori
e noi lo giudicavamo castigato,
percosso da Dio e umiliato.
112
Probabilmente il sicario non colse sul momento nessuna di
queste coincidenze se è vero che, nel carcere di Rebibbia,
quando il Papa gli parlò di Fatima, egli pensava si riferisse
alla figlia di Maometto il cui nome era appunto Fatima!
Intanto poco più di un mese dopo l’attentato, il 24
giugno 1981, cominciarono le apparizioni di Medjugorje e,
nel messaggio del 30 ottobre 1981 la Vergine rivelò: «In
Polonia tra breve ci saranno gravi conflitti, ma alla fine i giusti
prevarranno. Il popolo russo è il popolo nel quale Dio sarà
maggiormente glorificato. L’Occidente ha incrementato il
progresso, ma senza Dio, come se non fosse Lui il Creatore».
In effetti nel 1981, in risposta alle proteste e agli scioperi degli
operai promossi da Solidarność, Jaruzelski, capo dello stato e
segretario del partito comunista, represse le agitazioni,
dichiarò il sindacato fuorilegge ed impose la legge marziale.
Tali atti furono condannati da tutto il mondo occidentale, ma
ritenuti da Jaruzelski come l'unico modo per scongiurare un
intervento in Polonia da parte dell'Unione Sovietica. Nel 1983,
quando ogni opposizione politica fu soffocata, la legge
marziale venne revocata;
Chiudiamo questa parte con una nota critica. E’ vero
che il regime comunista aveva tentato di ammazzare il Papa,
ma è vero anche che in Italia qualcun’altro non lo vedeva di
buon occhio, e non perdeva occasione di vomitargli addosso
critiche impastate di fervente e mal celato anticlericalismo.
Probabilmente solo un antipasto, di ciò che oggi avviene con
maggior disinvoltura e sfrontatezza nei confronti dell’attuale
pontefice Benedetto XVI e della Chiesa intera. Mi spiego
meglio. In Italia in quel periodo vi era un clima di tensione
per via della polemica riguardante il referendum abrogativo
della legge sull’aborto, ed il voto era previsto per il 17 maggio
189
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
1981, appena 4 giorni dopo l’attentato. Più volte il pontefice si
era espresso sulla questione, augurandosi che vincessero ”i
“Laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia” (Rm
5,20).
pensieri e i programmi di tutela della vita umana contro la morte, e
non le illusioni di chi vede un progresso dell’uomo nel diritto di
infliggere la morte alla vita che è stata appena concepita”. “Se si
concede il diritto di cittadinanza all’uccisione dell’uomo quando è
ancora nel seno di sua madre ci si immette sulla china di
incalcolabili conseguenze”.
Non a caso, con le parole di sant’Agostino, la Chiesa, durante
la veglia di Pasqua, canta con gioia l’Exultet: “O felix culpa,
quae talem ac tantum meruit habere Redemptorem” (O Felice
colpa, che ci fece meritare un tale e tanto grande Redentore!)!
E c’è un altro aspetto molto importante circa la redenzione;
con la sua morte in croce Gesù non solo ha riscattato dal
peccato originale coloro che sono nati successivamente al suo
sacrificio, ma anche tutti i giusti che l’hanno preceduto, che
sono vissuti nell’antico testamento, i profeti, i patriarchi, gli
stessi progenitori. Tutti però dovettero aspettare che Gesù
vincesse la morte e aprisse le porte del cielo, per poter
accedere in Paradiso. Questo significa che se Gesù non fosse
venuto tra noi per operare la redenzione, nessuno, neanche i
santi, neanche Maria, sarebbero potuti accedere in Paradiso e,
come afferma sant’Agostino, saremmo tutti massa dannata.
Ecco perché quando recitiamo il Credo diciamo “fu crocifisso,
morì e fu sepolto, discese agli inferi…” , ma per non fare
confusione tra inferi ed inferno, leggiamo i capitoli 632 e 633
del C.C.C.:
L’allora leader del partito comunista Enrico Berlinguer (morì
nel 1984) attaccò Giovanni Paolo II sostenendo che
comprensibile era il richiamo ai fedeli ad osservare “la norma
dell’etica cristiana che considera l’aborto un peccato”, ma
inammissibile era l’interferenza della gerarchia ecclesiastica
in una norma giuridica dello stato italiano cui, secondo il
Concordato, doveva invece attenersi.
Il Papa replicò affermando che: “E’ compito della Chiesa
riaffermare che l’aborto procurato è morte, è l’uccisione di una
creatura innocente. Di conseguenza, la Chiesa considera ogni
legislazione favorevole all’aborto procurato come una gravissima
offesa dei diritti primari dell’uomo e del comandamento divino del
Non Uccidere”.
Berlinguer sostenne in definitiva che era intollerabile che il
Papa si fosse messo alla testa di una crociata “alla vigilia di un
voto che non è pro o contro l’aborto, ma su di una legge di uno
stato sovrano”.
Tutto il fronte laico insomma, di fronte all’espressione del
Vicario di Cristo, si stracciava le vesti, come Caifa nel sinedrio
(Mt 26,65), gridando scandalizzato perché la laicità dello Stato
era in pericolo, proprio come accade oggi, ordinariamente,
ogni qualvolta Benedetto XVI, quale vero pastore, si pronunci
per riaffermare l’ordine morale e naturale in un’esistenza
umana che sta andando alla deriva, sotto la dittatura del
relativismo, ma legittimata, per così dire, da governi
190
632. Gesù non è disceso agli inferi per liberare i dannati né per
distruggere l'inferno della dannazione ma per liberare i giusti che
l'avevano preceduto Tale infatti è, nell'attesa del Redentore, la sorte
di tutti i morti, cattivi o giusti; il che non vuol dire che la loro sorte
sia identica, come dimostra Gesù nella parabola del povero Lazzaro
accolto nel “seno di Abramo”. “Furono appunto le anime di questi
giusti in attesa del Cristo a essere liberate da Gesù disceso
all'inferno”.
La Scrittura chiama inferi, shéol o il soggiorno dei morti dove Cristo
morto è disceso, perché quelli che vi si trovano sono privati della
visione di Dio .
111
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
sfavorevoli, Egli lo ha soppresso inchiodandolo alla croce. (Col 2,11-
progressisti che riconoscono diritti a tutti tranne a coloro che
per natura ne hanno diritto.
Per la cronaca il 17 maggio vinse il no, per cui tutto rimase
com’era, l’aborto continuava ad essere un omicidio
legalizzato ed altra sofferenza, oltre a quella fisica, si
abbatteva sul Papa sofferente.
14)
Appare chiaro come il nostro debito, contratto con il peccato
originale, fosse un debito inestinguibile per l’uomo. Mai
l’uomo avrebbe potuto soddisfare la giustizia di Dio. E’ stato
dunque necessario che Gesù Cristo, chiamato da Giovanni
“agnello di Dio che toglie i peccati del mondo”, vero uomo e
vero Dio, offrisse se stesso in sacrificio per noi, per ridonarci
la vita e liberarci dalla morte. Ancora San Paolo ci aiuta a
riflettere su questa mirabile verità:
Poiché dunque i figli hanno in comune il sangue e la carne,
anch’egli ne è divenuto partecipe, per ridurre all’impotenza,
mediante la morte, colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo,
e liberare così quelli che per timore della morte erano tenuti in
schiavitù per tutta la vita.[..] Infatti proprio per essere stato messo
alla prova ed avere sofferto personalmente, è in grado di venire in
aiuto a quelli che subiscono la prova. (Eb 2,14-15.18)
Ora invece Cristo è resuscitato dai morti, primizia di coloro che
sono morti. Poiché se a causa di un uomo venne la morte, a causa di
un uomo verrà anche la risurrezione dei morti; e come tutti
muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo. (1Cor
15,20-22)
Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé
mediante Cristo… [..] E’ stato Dio infatti a riconciliare a sé il mondo
in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe… [..] Colui che
non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccatore in nostro
favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di
Dio. (2 Cor 5,18-21)
In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è Lui
che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di
Espiazione per i nostri peccati. (1 Gv 4,10)
Leggendo questi passi possiamo considerare l’immensa
Misericordia di Dio, ma non è tutto. Il C.C.C., al numero 420
afferma addirittura che: La vittoria sul peccato riportata da Cristo
ci ha donato beni migliori di quelli che il peccato ci aveva tolto:
110
Alla fine, il mio Cuore Immacolato trionferà.
Il Santo Padre mi consacrerà la Russia, che si convertirà…
Accennavo prima, anche facendo riferimento a
Benedetto XVI, a questo attuale, diffuso e sempre più audace
anticlericalismo, farcito di un odio strisciante verso la Chiesa
e diretto a “voler soffocare la voce di Dio”, fenomeno cui
fece cenno lo stesso Giovanni Paolo II nel librointervista “Varcare le soglie della speranza” – Ed. Mondatori,
1994 di cui seguono alcuni passaggi. Si noti poi come lo
stesso pontefice sottolinei l’importanza, la necessità di
ascoltare la voce di Dio e di saper cogliere i segni dei tempi,
attraverso cui Dio parla all’uomo.
[..] “Sì, questo voler soffocare la voce di Dio è abbastanza
programmato: molti fanno di tutto perché non si oda la Sua voce, e
sia udita soltanto la voce dell'uomo, il quale non ha nulla da offrire
che non sia terreno. E a volte una tale offerta porta con sé la
distruzione in proporzioni cosmiche. Non è questa la tragica storia
del nostro secolo”?
[..] “Occorre riascoltare la voce di Dio che parla nella storia
dell'uomo. E se questa parola non si ode, può darsi che ciò accada
perché a essa non viene aperto l'udito interiore. In questo senso
Cristo parlava di coloro che «vedendo non vedono e udendo non
intendono» (cfr. Mt 13,13), mentre l'esperienza di Dio è sempre alla
portata di ogni uomo, è a lui accessibile in Gesù Cristo e in virtù dello
Spirito Santo”.
[..] “E che cosa dire dei tre fanciulli portoghesi di Fatima, i quali
all'improvviso, nel 1917, alla vigilia dello scoppio della Rivoluzione
191
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
di ottobre, udirono: «La Russia si convertirà» e «Infine, il mio Cuore
trionferà»...? Non possono essere stati loro a inventare tali predizioni.
Non conoscevano la storia e la geografia, e ancor meno si
orientavano in fatto di movimenti sociali e di sviluppo delle
ideologie. E tuttavia è successo esattamente quanto avevano
annunciato.
Forse anche per questo il Papa è stato chiamato da «un
paese lontano», forse per questo bisognava che ci fosse l'attentato
in piazza San Pietro proprio il 13 maggio 1981, anniversario della
prima apparizione a Fatima, affinché tutto ciò diventasse più
trasparente e comprensibile, affinché la voce di Dio che parla nella
storia dell'uomo mediante i «segni dei tempi» potesse essere più
facilmente udita e compresa.
L'azione di Dio è divenuta quasi visibile nella storia del
nostro secolo attraverso la caduta del comunismo”.
rende, per grazia, figli di Dio. Ma a quale prezzo è stato
possibile tutto ciò? Ecco cosa ci dice l’apostolo Pietro:
Bisogna riconoscere del resto che egli seppe ben leggere
i segni dei tempi, comprendere che non fu un caso che il
Papa era stato chiamato da «un paese lontano», che
l'attentato in piazza San Pietro era avvenuto proprio
nell’anniversario della prima apparizione a Fatima, che una
mano materna aveva miracolosamente deviato la
pallottola…
Si, dovette comprenderlo bene se, ancora in ospedale, si fece
portare l’incartamento relativo alla terza parte del segreto di
Fatima dove, nella sfocata figura di un segreto riconobbe
nitidamente la sua figura, quella del vescovo vestito di
bianco che cadeva sotto i colpi di arma da fuoco e frecce. Ma
soprattutto doveva aver compreso che qualcos’altro lo
riguardava in prima persona, qualcosa che richiedeva la sua
esplicita collaborazione e da cui sarebbe dipeso il destino
imminente dell’intera umanità. “…Il Santo Padre mi consacrerà
la Russia, che si convertirà…”. Questa frase, letta chissà quante
volte, dovette imprimersi indelebilmente questa volta, con
caratteri di fuoco, nel suo cuore, dovette risuonare dentro di
192
Voi sapete che non a prezzo di cose corruttibili, come l'argento e
l'oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta ereditata dai vostri
padri, ma con il sangue prezioso di Cristo, come di agnello senza
difetti e senza macchia. (1 Pt 1,18)
Egli prese su di se i nostri peccati e li portò nel suo corpo sul legno
della croce, perché, non vivendo più per il peccato vivessimo per la
giustizia; dalle sue piaghe siete stati guariti, eravate infatti sbandati
come pecore, ma ora siete tornati al pastore che vigila sulle anime
vostre. (1 Pt 2,25-26)
E l’apostolo Paolo:
Egli ci ha strappati dal dominio delle tenebre e ci ha trasferiti nel
regno del suo amato Figlio, nel quale abbiamo la redenzione, il
perdono dei peccati. (Col 1,13-14)
È anche il capo del corpo, cioè della chiesa; egli è principio,
primogenito dei risuscitati, così da primeggiare in tutto, poiché
piacque a tutta la pienezza di risiedere in lui e di riconciliarsi, per
suo mezzo, tutti gli esseri della terra e del cielo, facendo la pace
mediante il sangue della sua croce.
E voi, che un tempo con le opere malvagie eravate stranieri e ostili
per il modo di pensare, ora, mediante la sua morte, siete stati riconciliati nel suo corpo mortale per presentarvi santi, integri e
irreprensibili davanti a lui, purché perseveriate saldamente fondati
sulla fede e irremovibili nella speranza del vangelo che avete udito,
il quale è predicato a ogni creatura che è sotto il cielo e del quale io,
Paolo, sono divenuto ministro. (Col 1,18-23)
[…] e voi siete stati riempiti in lui, che è il capo di ogni principio e
potenza; in lui inoltre siete stati circoncisi di una circoncisione non
operata dall'uomo, ma nella spoliazione del corpo carnale, nella circoncisione del Cristo. Sepolti con lui nel battesimo, in lui siete stati
anche risuscitati in virtù della fede nella potenza di Dio che lo ha
ridestato da morte. Proprio voi, che eravate morti per le
trasgressioni e l’incirconcisione della vostra carne, Dio ha
richiamato in vita con lui, condonandoci tutti i peccati, annullando
il documento scritto del nostro debito, le cui condizioni ci erano
109
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Cristo, cancella il peccato originale e volge di nuovo l'uomo verso
Dio; le conseguenze di tale peccato sulla natura indebolita e incline
al male rimangono nell'uomo e lo provocano al combattimento
spirituale.
409. La drammatica condizione del mondo che “giace” tutto “sotto
il potere del maligno” (1Gv 5,19), fa della vita dell'uomo una lotta.
Tutta intera la storia umana è infatti pervasa da una lotta tremenda
contro le potenze delle tenebre; lotta incominciata fin dall'origine
del mondo, che durerà, come dice il Signore, fino all'ultimo giorno.
Inserito in questa battaglia, l'uomo deve combattere senza soste per
poter restare unito al bene, né può conseguire la sua interiore unità
se non a prezzo di grandi fatiche, con l'aiuto della grazia di Dio.
“… tutto il mondo giace sotto il potere del maligno” (1Gv 5,19),
sembra tutto perduto, ma Dio non abbandona l’uomo:
410. Dopo la caduta, l'uomo non è stato abbandonato da Dio. Al
contrario, Dio lo chiama, [Cf Gen 3,9] e gli predice in modo
misterioso che il male sarà vinto e che l'uomo sarà sollevato dalla
caduta [Cf Gen 3,15]. Questo passo della Genesi è stato chiamato
“Protovangelo”, poiché è il primo annunzio del Messia redentore,
di una lotta tra il serpente e la Donna e della vittoria finale di un
discendente di lei.
411. La Tradizione cristiana vede in questo passo un annunzio del
“nuovo Adamo”, [Cf 1Cor 15,21-22; 1Cor 15,45] che, con la sua
obbedienza “fino alla morte di croce” (Fil 2,8) ripara
sovrabbondantemente la disobbedienza di Adamo [Cf Rm 5,19-20].
Inoltre, numerosi Padri e dottori della Chiesa vedono nella Donna
annunziata nel “protovangelo” la Madre di Cristo, Maria, come
“nuova Eva”. Ella è stata colei che, per prima e in una maniera
unica, ha beneficiato della vittoria sul peccato riportata da Cristo: è
stata preservata da ogni macchia del peccato originale [Cf Pio IX,
Bolla Ineffabilis Deus: Denz.-Schönm., 2803] e, durante tutta la sua
vita terrena, per una speciale grazia di Dio, non ha commesso alcun
peccato [Cf Concilio di Trento: Denz. -Schönm., 1573].
sé in maniera inequivocabile se il 13 maggio successivo si recò
Fatima, in segno di ringraziamento, pronunciando un’omelia
di cui seguono i passi salienti:
Abbiamo letto al capitolo 405 che il Battesimo cancella
il peccato originale e volge di nuovo l'uomo verso Dio, ci
108
4. Vengo qui oggi perché precisamente in questo medesimo
giorno lo scorso anno, in Piazza San Pietro a Roma, si è verificato
l'attentato alla vita del Papa, misteriosamente coinciso con
l'anniversario della prima apparizione a Fatima, che ebbe luogo il
13 maggio 1917. Queste date si sono incontrate fra loro in modo
tale che mi è parso di riconoscervi una speciale chiamata a venire
qui. Ed ecco che oggi sono qui. Sono venuto a ringraziare la Divina
Provvidenza in questo luogo che la Madre di Dio sembra avere
scelto in modo così particolare. "Misericordiae Domini, quia non
sumus consumpti" - Grazie a Dio non siamo stati annientati (Lam.
3,22) -, ripeto ancora una volta con il profeta.
Alla luce del mistero della maternità spirituale di Maria,
cerchiamo di capire lo straordinario messaggio, che cominciò a
risuonare nel mondo da Fatima dal giorno 13 maggio 1917 e si
prolungò per cinque mesi fino al giorno 13 ottobre dello stesso
anno.
[..]"Convertitevi (fate penitenza), e credete al Vangelo" (Mc.
1,15): sono queste le prime parole del Messia rivolte all'umanità. E il
messaggio di Fatima è, nel suo nucleo fondamentale, la chiamata alla
conversione e alla penitenza, come nel Vangelo. Questa chiamata è
stata fatta all'inizio del ventesimo secolo, e, pertanto, è stata rivolta
in modo particolare a questo stesso secolo. La Signora del messaggio
sembrava leggere, con una perspicacia particolare, i "segni dei
tempi", i segni del nostro tempo.
L'appello alla penitenza è materno e, al tempo stesso, è
energico e fatto con decisione. […] La chiamata alla penitenza va
insieme, come sempre, alla chiamata alla preghiera. Conformemente
alla tradizione plurisecolare, la Signora del messaggio di Fatima
indica la corona - il rosario -, che si può giustamente definire "la
preghiera di Maria": la preghiera, nella quale Ella si sente
particolarmente unita a noi. Lei stessa prega con noi. Con questa
preghiera si abbracciano i problemi della Chiesa, della Sede di Pietro,
193
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
i problemi di tutto il mondo. Inoltre, si ricordano i peccatori, perché
si convertano e si salvino, e le anime del purgatorio.
7. Quando Gesù disse dalla croce: "Donna, ecco il tuo figlio"
(Gv. 19, 26) in modo nuovo aprì il cuore di sua Madre, il Cuore
Immacolato, e le rivelò la nuova dimensione dell'amore e la nuova
portata dell'amore, al quale era stata chiamata, nello Spirito Santo,
in forza del sacrificio della croce. Nelle parole del messaggio di
Fatima ci sembra di trovare proprio questa dimensione dell'amore
materno, che con la sua ampiezza abbraccia tutte le vie dell'uomo
verso Dio: tanto quelle che passano sulla terra quanto quelle che,
attraverso il Purgatorio, portano oltre la terra. La sollecitudine della
Madre del Salvatore è la sollecitudine per l'opera della salvezza: l'opera
del Suo Figlio. È sollecitudine per la salvezza, per la salvezza eterna
di tutti gli uomini. Mentre si compiono sessantacinque anni da quel
13 maggio 1917, è difficile non rendersi conto che l'amore salvifico
della Madre abbraccia nella sua ampiezza, in modo particolare, il
nostro secolo.
Alla luce dell'amore materno comprendiamo tutto il
messaggio della Madonna di Fatima. Quanto si oppone più
direttamente al cammino dell'uomo verso Dio è il peccato, il
perseverare nel peccato, in ultima analisi la negazione di Dio. La
programmata cancellazione di Dio dal mondo del pensiero umano.
La separazione da Lui di tutta l'attività terrena dell'uomo. Il rifiuto
di Dio da parte dell'uomo.
In verità la salvezza eterna dell'uomo si trova solo in Dio. Il
rifiuto di Dio da parte dell'uomo, se diventa definitivo, porta
logicamente al rifiuto dell'uomo da parte di Dio (cfr. Mt. 7,23; 10,33),
alla dannazione.
La Madre, la quale desidera la salvezza di tutti gli uomini
con tutta la forza dell'amore, che alimenta nello Spirito Santo, potrà
tacere su quanto mina le basi stesse di questa salvezza? No, non
può! Perciò il messaggio della Madonna di Fatima, così materno, si
presenta al tempo stesso così forte e deciso. Sembra persino severo.
È come se parlasse Giovanni Battista sulle sponde del Giordano.
Esorta alla penitenza. Mette in guardia. Chiama alla preghiera.
Raccomanda la corona, il rosario.
persevererà sino alla fine sarà salvato” (Mt 24,13) e potremo
dire allora con San Paolo:
194
“Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho
conservato la fede. Ora mi resta solo la corona di giustizia che il
Signore, giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno; e non solo a
me, ma anche a tutti coloro che attendono con amore la sua
manifestazione”. (2 Tm 4,6-8)
Un altro aspetto fondamentale collegato alla Croce, è
quello della redenzione.
Partiamo dalle origini, dalla creazione dell’uomo:
Sì, Dio ha creato l’uomo per l’immortalità;
lo fece a immagine della propria natura.
Ma la morte è entrata nel mondo per invidia del Diavolo;
e ne fanno esperienza coloro che gli appartengono.
(Sap 2,14-15.18)
La morte è entrata nel mondo con il peccato originale. Ecco
cosa dice il Catechismo della Chiesa Cattolica:
416. Per il suo peccato, Adamo, in quanto primo uomo, ha perso la
santità e la giustizia originali che aveva ricevute da Dio non
soltanto per sé, ma per tutti gli esseri umani.
417. Adamo ed Eva alla loro discendenza hanno trasmesso la natura
umana ferita dal loro primo peccato, privata, quindi, della santità e
della giustizia originali. Questa privazione è chiamata “peccato
originale”.
407. In conseguenza del peccato dei progenitori, il diavolo ha
acquisito un certo dominio sull'uomo, benché questi rimanga libero.
Il peccato originale comporta “la schiavitù sotto il dominio di colui
che della morte ha il potere, cioè il diavolo”
405. Il peccato originale, sebbene proprio a ciascuno, in nessun
discendente di Adamo ha un carattere di colpa personale. Consiste
nella privazione della santità e della giustizia originali, ma la natura
umana non è interamente corrotta: è ferita nelle sue proprie forze
naturali, sottoposta all'ignoranza, alla sofferenza e al potere della
morte, e inclinata al peccato (questa inclinazione al male è chiamata
“concupiscenza”). Il Battesimo, donando la vita della grazia di
107
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
nome che è al di sopra di ogni altro nome; perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni
lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a Gloria di Dio Padre”.
(Fil 2,5-11)
Questo messaggio è rivolto a tutti gli uomini. L'amore della Madre
del Salvatore arriva ovunque vuole si estenda l'opera della
salvezza. E oggetto della sua premura sono tutti gli uomini della
nostra epoca e, nello stesso tempo, le società, le nazioni e i popoli. Le
società minacciate dall'apostasia, minacciate dal degrado morale. Il
crollo della moralità porta con sé il crollo delle società. […]
Appare chiaro insomma che, per essere innalzati
occorre percorrere la stessa strada indicata e percorsa in
prima persona da Gesù.
“Chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato” (Lc 18,14).
Anche quando la strada si farà estremamente dura e difficile,
e per quanto pesante che possa essere la croce che stiamo
portando, possiamo tranquillamente immaginarci Gesù al
nostro fianco, che porta anche Lui la Croce e che non ci lascia
soli, non ci abbandona, anche quando a noi sembra così, e che
guardandoci con gli occhi della sua Misericordia, ci
incoraggia a procedere insieme fin sul Golgota, dove
finiranno presto le sofferenze, e dove ci potrà finalmente dire:
“Oggi sarai con me in paradiso”.
Non desidera altro, ci comprende fino in fondo, non sta assiso
nel suo trono a giudicare le nostre debolezze, ma è venuto tra
di noi, Lui, Dio, ha spogliato se stesso assumendo la
condizione di servo, si è umiliato, si è fatto obbediente fino
alla morte, ed alla morte di croce, ha sofferto, ha condiviso e
condivide ancora oggi le nostre sofferenze e non c’è croce che
lui non abbia portato.
“Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia
compatire le nostre infermità, essendo stato lui stesso provato in
ogni cosa, come noi, escluso il peccato. Accostiamoci dunque con
piena fiducia al trono della grazia, per ricevere misericordia e
trovare grazia ed essere aiutati al momento opportuno.” (Eb 4, 1516)
Andiamo avanti dunque fedelmente e fiduciosamente e,
anche se ci sembrerà di essere stati abbandonati, non
lasciamoci attrarre dalle strade larghe, perché solo “chi
106
Parole semplici, ma dirette, efficaci, che non
necessitano di commenti. Ad un certo punto parlando di
messaggio materno ma forte e deciso, il Papa paragonò Maria
a Giovanni Battista sulle sponde del Giordano, che esorta alla
penitenza, mette in guardia, chiama alla preghiera…
raccomanda il rosario.
Proprio nel giorno di San Giovanni Battista del resto, il 24
giugno dell’anno prima, appena una quarantina di giorni
dopo l’attentato, ebbero inizio le apparizioni mariane a
Medjugorje, non a caso in un altro paese d’oltrecortina (e ne
vedremo in seguito il perché), in cui Maria ha sin dall’inizio
esortato alla penitenza, alla preghiera, alla pace, alla
conversione, al ritorno a Dio e ad una vita sacramentale.
Proprio mentre il Giovanni Paolo II si trovava in visita a
Fatima, il 14 maggio 1982, la Madonna a Medjugorje
confermò che «I nemici del Papa volevano ucciderlo, ma io
l’ho protetto».
Ora un altro grande passo attendeva il Pontefice di
Fatima: la consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di
Maria, nella maniera da Lei richiesta, in comunione con tutti i
vescovi del mondo, e ciò avvenne il 25 marzo 1984, festa
dell’Annunciazione, nella Basilica di San Pietro. Il grande passo
era stato compiuto, la condizione necessaria era stata
adempiuta, la profezia riguardante la Russia era destinata ad
avverarsi.
In realtà la situazione mondiale non era affatto calma
in quel periodo, il clima di distensione che si era cercato di
195
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
instaurare negli anni settanta, nonché i negoziati per il
controllo degli armamenti era miseramente fallito.
Come abbiamo già sottolineato in precedenza fu in
particolare l’invasione dell’Afghanistan da parte dell’Urss,
nel 1979, a far precipitare le sorti del dialogo con gli Stati
Uniti. Peraltro una guerra logorante, quella nel paese
mediorientale, che si sarebbe protratta sino al 1988,
dissanguando la già precaria economia sovietica e
rivelandosi un disastro sul piano politico, al pari di quello
americano in Vietnam.
A seguito della caduta di ogni seppur flebile segno di
distensione, l’Urss aveva ripreso a dare fondo alle già citate
casse, nella corsa agli armamenti, ed in particolare installò,
presso i suoi confini occidentali, missili a media gittata.
Il governo statunitense dal 1980 era passato sotto la
presidenza di Ronald Reagan, il quale definì l’Urss “impero
del male” e che, oltre ad intervenire in tutte le zone del globo
in cui riteneva fossero minacciati gli interessi americani,
riprese con decisione un programma di armamento militare
che comprendeva tra l’altro il modernissimo e costosissimo
scudo spaziale, sistema impiegato nella guerra missilistica
con l’ausilio di satelliti artificiali. La Nato inoltre aveva
predisposto in tutta Europa missili puntati sulle città
sovietiche. In questo scenario, si raggiunse così, nel 1984, il
momento di massima tensione tra Est e Ovest, con missili
puntati sui rispettivi obiettivi, pronti a partire e a distruggere.
Senza trascurare poi la particolare situazione dell’Urss che,
ormai sull’orlo di un’inevitabile collasso economico e
nell’impossibilità futura di poter ulteriormente fronteggiare e
competere con gli Stati Uniti nella corsa agli armamenti, era
seriamente propensa ad un conflitto armato immediato, come
ultima possibilità per poter prevalere. Un conflitto di natura
apocalittica che non si sarebbe certo limitato ai semplici
missili, ma avrebbe preso la via senza ritorno del nucleare, su
E vidi Gesù inchiodato sulla croce. Dopo che Gesù era rimasto
appeso per un momento, vidi tutta una schiera di anime crocifisse
come Gesù. E vidi una terza schiera di anime ed una seconda
schiera di anime. La seconda schiera non era inchiodata sulla croce,
ma quelle anime tenevano saldamente la croce in mano. La terza
schiera di anime invece non era né crocifissa né teneva la croce in
mano, ma quelle anime trascinavano la croce dietro di sé ed erano
insoddisfatte. Allora Gesù mi disse: «Vedi quelle anime, che sono simili
a Me nella sofferenza e nel disprezzo: le stesse saranno simili a Me anche
nella gloria. E quelle che assomigliano meno a Me nella sofferenza e nel
disprezzo: le stesse assomiglieranno meno a Me anche nella gloria». (446)
Le sofferenze sono una grande grazia. Attraverso la sofferenza
l’anima diviene simile al Salvatore; nella sofferenza l’amore si
cristallizza: maggiore è la sofferenza, più puro diviene l’amore. (57)
196
Dunque la nostra corrispondenza o meno alla
sofferenza ci rende più o meno simili al Redentore, nella sua
esperienza dolorosa come nella sua eterna gloria. San Paolo
dice a riguardo:
“Insieme con me prendi anche tu la tua parte di sofferenze, come
un buon soldato di Gesù Cristo. [..]
Anche nelle gare atletiche, non riceve la corona se non chi ha lottato
secondo le regole. [..]
Perciò sopporto ogni cosa per gli eletti, perché anch’essi
raggiungano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria
eterna. Certa è questa parola:
Se moriamo con lui, vivremo anche con lui;
se con lui perseveriamo, con lui anche regneremo;
se lo rinneghiamo, anche egli ci rinnegherà”.
(2 Tm 2,3 5 10-12)
Ed esorta quindi ad aver gli stessi sentimenti che furono in
Cristo Gesù:
“il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro
geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso assumendo
la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in
forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte,
ed alla morte di croce. Per questo Dio l’ha esaltato e gli ha dato il
105
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
La stessa Santa Faustina Kowalska ha offerto tutte le sue
sofferenze, le sue penitenze e le sue preghiere per la
conversione dei peccatori e in suffragio delle anime del
Purgatorio, come Gesù le chiedeva e come possiamo leggere
nel suo Diario. Ecco alcune sue riflessioni o dialoghi con Gesù
sulla sofferenza:
cui i protagonisti della Guerra Fredda avevano investito ben 9
mila miliardi di dollari!
A questo punto fu davvero provvidenziale la Consacrazione
da parte del Papa, ed ancora una volta gli eventi della storia
seguirono gli esiti che la Madonna aveva profetizzato a
Fatima. Vediamo come.
Nel novembre del 1982 morì il presidente dell’Urss
Brežnev; il suo successore, Jurij Andropov, morì dopo poco
più di un anno, agli inizi del 1984; il successore di
quest'ultimo, Konstantin Černenko, morì anch’esso, appena
tredici mesi dopo la nomina, e venne a sua volta sostituito,
nel marzo 1985, da Michail Gorbaciov, l’uomo del
rinnovamento della politica sovietica, ed è importante notare
come ciò sia avvenuto ad un anno esatto dalla consacrazione
al Cuore Immacolato fatta da Giovanni Paolo II.
La consacrazione si colloca poi tra i brevi interregni di
Andropov e Černenko, una provvidenziale brevità, causata
dalle loro morti, che a mio parere contribuì ad inibire e
destabilizzare la politica sovietica in quel periodo, soprattutto
per quanto concerne l’opzione bellica. Ma non fu solo questo.
Accadde qualcos’altro, in quell’anno 1984. Pochi forse sanno
che ciò che mise fuori combattimento l’Urss, fu l’esplosione
dell’arsenale militare di Severomorsk nel Mare del Nord.
Senza
quell’apparato
missilistico
che
controllava
l‘Atlantico, i sovietici non avevano più alcuna speranza di
vittoria, di conseguenza l’opzione militare non fu più
considerata. Anche qui è importante considerare come tutto
ciò avvenne una cinquantina di giorni dopo la
consacrazione; per chi fosse tuttavia convinto che si trattò
di una coincidenza, è allora doveroso scendere ancor più
nei particolari ed essere più precisi. L’esplosione
dell’arsenale di Severomorsk avvenne il 13 maggio 1984,
anniversario dell’attentato al Papa e della prima
apparizione di Fatima.
La sofferenza è il tesoro più grande che ci sia sulla terra. Essa
purifica l'anima. Nella sofferenza conosciamo chi ci è veramente
amico. Il vero amore si misura col termometro della sofferenza.
Gesù, Ti ringrazio per le piccole croci quotidiane, per le contrarietà
che incontro nelle mie iniziative, per il peso della vita comunitaria,
per l'interpretazione distorta delle mie intenzioni, per le umiliazioni
che provengono dagli altri, per il comportamento aspro verso di
noi, per i sospetti ingiusti, per la salute cagionevole e per le forze
che vengono meno, per il ripudio della mia volontà, per
l'annientamento del proprio io, per il mancato riconoscimento in
tutto, per gli impedimenti posti a tutti i miei progetti. Ti ringrazio,
Gesù, per le sofferenze interiori, per l'aridità dello spirito, per le
paure, i timori e i dubbi, per il buio fitto e le tenebre interiori, per le
tentazioni e le diverse prove, per le angosce che è difficile
descrivere, e soprattutto per quelle in cui nessuno ci capisce, per
l'ora della morte, per la dura lotta che la precede e per tutta la sua
amarezza. Ti ringrazio, Gesù, che hai bevuto il calice dell'amarezza,
prima di porgerlo a me raddolcito. Ecco, ho accostato le mie labbra
al calice della Tua santa volontà. Avvenga di me secondo il Tuo
volere; (343)
Gesù si è presentato improvvisamente davanti a me privo delle
vesti, coperto di piaghe su tutto il corpo, con gli occhi inondati dì
sangue e di lacrime, col volto deturpato, coperto di sputi. D’un
tratto il Signore mi ha detto: «La sposa deve essere simile al suo Sposo».
Compresi queste parole fino in fondo. Qui non c'è possibilità di
alcun dubbio. La mia somiglianza con Gesù deve avvenire
attraverso la sofferenza e l'umiltà. (268)
“Quanto più ami la sofferenza, tanto più puro sarà il tuo amore verso di
Me”. (279)
104
197
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Gli eventi culminarono nel marzo 1985 con l’elezione di
Michail Gorbaciov, che intese operare un profondo
rinnovamento della politica sovietica in tutti gli ambiti, sotto
il colore di “perestrojka”, riforma, e “glasnost”, trasparenza.
Indubbiamente da ciò ne trassero beneficio le popolazioni
dell’Urss, in termini economici e di libertà, ma Gorbaciov
ottenne anche importanti risultati in politica estera; nel 1987
firmò con Reagan un trattato per il progressivo disarmo
nucleare, nel 1988 ordinò il ritiro delle truppe sovietiche
dall’Afghanistan, nel 1990 ricevette il Nobel per la Pace.
Questo vento di rinnovamento si estese anche in tutti
gli stati dell’est, ed il primo di essi fu, non a caso, la Polonia,
parlando della quale eravamo giunti al 1983, quando
Jaruzelski, capo dello stato e segretario del partito comunista,
revocò la legge marziale, che aveva precedentemente imposto
dichiarando il sindacato Solidarność fuorilegge. Solidarność
sopravvisse come movimento d'opposizione clandestino, ma
con un seguito popolare così rilevante che il regime non
potette ignorare. Di fondamentale importanza fu per il
sindacato, l’influenza ed il sostegno di Giovanni Paolo II nelle
visite papali del 1983 e 1987.
Jaruzelski, che nel frattempo aveva riallacciato i rapporti con
la Chiesa, concesse graduali concessioni al sindacato fino a
giungere, in epoca gorbaceviana, agli accordi di Danzica, del
1988, che avrebbero consentito lo svolgimento, nell’anno
successivo, delle prime elezioni libere in un paese del blocco
comunista. Le elezioni segnarono la sconfitta dei comunisti e
l’affermazione del sindacato di Lech Walesa, che venne poi
eletto Presidente della Repubblica.
In Ungheria, nel 1989, gli stessi dirigenti comunisti
legalizzarono i partiti, indissero libere elezioni e, riaprendo la
frontiera al confine con l’Austria, crearono la prima vera
breccia nella cortina di ferro. Attraverso quel varco infatti,
ricevuto dal Signore e da Maria Santissima. Dopo l’incontro con
l’Angelo e con la bella Signora, essi recitavano il Rosario più volte al
giorno, offrivano frequenti penitenze per la fine della guerra e per
le anime più bisognose della misericordia divina e sentivano
l'intenso desiderio di “consolare” il Cuore di Gesù e di Maria”.
198
Nella terza parte del segreto di Fatima poi, non a caso
“L'Angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte
disse: Penitenza, Penitenza, Penitenza!”
Non si può inoltre tacere il binomio “preghiera e
penitenza”, un’accoppiata “vincente”, per conseguire la
salvezza delle anime.
San Pio da Pietrelcina aveva una particolare preoccupazione
ed ansia nel voler liberare le anime dal Purgatorio, a causa
delle terribili sofferenze che esse patiscono in questo luogo
pagando i debiti dei loro peccati. Offriva per loro le sue
sovrumane sofferenze e le sue continue ed incessanti
preghiere. La preghiera che più di tutte Padre Pio adoperava
e raccomandava in suffragio delle anime purganti, dopo la
Santa Messa, era certamente la preghiera del Rosario; un
giorno, nel donare una corona a una figlia spirituale, disse
con trepidamente: “Ti affido un tesoro: sappi tesoreggiare.
Vuotiamo il Purgatorio”.
Negli Atti del Processo di beatificazione di san Giovanni
Massias, domenicano, si legge che la Madonna gli apparve sul
letto di morte e gli rivelò che per l’incessante recita del Santo
Rosario egli aveva liberato dal Purgatorio un milione e
quattrocentomila anime. Santa Teresa di Gesù Bambino ha
scritto che una volta, mentre cominciava a recitare il Santo
Rosario, fu rapita in estasi e vide il Purgatorio, che aveva la
forma di un grande recinto, in cui le anime penavano tra le
fiamme purificatrici. Alla prima Ave Maria che ella recitò, vide
subito un getto d’acqua freschissima cadere sulle anime a
refrigerarle; così alla seconda Ave Maria, così alla terza, alla
quarta... Capì allora la Santa di quanto sollievo la recita del
Santo Rosario fosse alle anime purganti, e non avrebbe voluto
interromperlo mai.
103
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Gesù Cristo che era venuto al mondo per salvare i peccatori. Ha
preferito nascondere i sacrifici, praticando sempre quando poteva
l'immolazione per la salvezza degli altri. Viveva con pienezza la
preghiera che la Vergine le aveva insegnato: “O mio Gesù, perdona
le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell'inferno, porta in cielo tutte
le anime, specialmente le più bisognose della Tua misericordia”.
Tratteneva la sua volontà e la sua indole, era obbediente verso i
genitori e i fratelli più vecchi. Proprio come il fratellino e la cugina
Lucia, si privava del cibo per darlo ai poveri, non beveva acqua,
specialmente durante la calura estiva, come forma di penitenza
usava una corda attorno al corpo, con lo stesso spirito di penitenza
e oblazione sopportava qualsiasi cosa spiacevole. Esprimeva la sua
maniera di agire, pregando: “O mio Gesù, è per amore vostro, per
la conversione dei peccatori ed in riparazione dei peccati commessi
contro l'Immacolato Cuore di Maria”. Alla fine della sua vita ancora
moltiplicava i sacrifici. Quello che le è costato di più è stato l'aver
lasciato la famiglia per andare in un ospedale di Lisbona ad essere
curata e là morire da sola. “O mio Gesù, adesso puoi convertire
molti peccatori, perché questo sacrificio è molto grande.”
Francesco è arrivato, grazie alla meditazione dei misteri del
Rosario, ai vertici della contemplazione; voleva soltanto rimanere
con Gesù, che si sentiva triste a causa dei peccatori, e per questo
cercava di consolarLo continuamente, realizzando la richiesta
dell'Angelo: ”Consolate il vostro Dio”. Dopo le visioni, sembrava
aver ricevuto la vocazione di eremita: si nascondeva dietro le rocce
e gli alberi per pregare da solo; altre volte saliva fino ai luoghi più
elevati e solitari e lì si dedicava con così tanta intensità alla
meditazione e alla preghiera che non sentiva neppure le voci di
quelli che lo chiamavano. “Che bello è Dio, che bello! Ma è triste per
colpa dei peccati degli uomini. Io voglio consolarLo, voglio soffrire
per amor suo”. Ha mantenuto questo proposito fino alla fine della
sua vita.
molti cittadini della Germania Est si riversarono nella
Germania Ovest, causando la crisi e la caduta del regime
comunista. Il 9 novembre 1989 cominciò l’abbattimento del
Muro di Berlino, simbolo della Guerra Fredda, che per 28
anni separò anche fisicamente le 2 Germanie, la cui
riunificazione fu sancita nel 1990.
Sempre nel 1989 in Cecoslovacchia, a seguito di una serie di
proteste popolari, cadde il regime comunista che aveva
represso la Primavera di Praga nel 1968 e si instaurò una
repubblica democratica. Lo stesso avvenne in Bulgaria, che
divenne repubblica democratica parlamentare.
In Romania fu un po’ diverso, dato che il potere era detenuto
personalmente ed in modo tirannico e dispotico da Nicolai
Ceaucescu. Il suo tentativo di reprimere la protesta fece
scoppiare una guerra civile che culminò con l’arresto e
l’esecuzione del dittatore e di sua moglie.
Anche la stessa Unione Sovietica, da cui trasse origine il vento
riformatore, non fu immune da radicali cambiamenti. Le tre
repubbliche baltiche Lettonia, Estonia e Lituania, quelle
caucasiche, Armenia, Georgia e Azerbaigian, la Moldavia,
l’Ucraina, nonché la stessa repubblica russa, invocavano la
loro completa indipendenza.
La situazione ebbe però un sussulto improvviso ed inatteso.
Un gruppo di nostalgici comunisti, nell’agosto del 1991, tentò
la carta del colpo di stato per ripristinare il regime, sperando
nell’appoggio del esercito.
Gorbaciov fu esautorato e sequestrato, ma il golpe fallì a
seguito dell’insurrezione della folla contro gli stessi golpisti.
In quel periodo, nel messaggio del 25 agosto, a Medjugorje la
Madonna aveva esortato:
Giovanni Paolo II, il 13 maggio 2000, durante la celebrazione
per la Beatificazione di Francesco e Giacinta disse: “La loro
santità non dipende dalle apparizioni, ma dalla fedeltà e
dall’impegno con cui essi hanno corrisposto al dono singolare
102
«Cari figli, anche oggi vi invito alla preghiera, ora come non mai, da
quando il mio piano ha cominciato a realizzarsi. Satana è forte e
vuole disturbare i miei progetti di pace e di gioia e farvi pensare che
mio Figlio non sia forte in ciò che ha deciso. Perciò vi invito, cari
figli, a pregare e a digiunare ancora più intensamente. Vi invito a
199
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
qualche rinuncia per la durata di nove giorni, affinché con il vostro
aiuto si realizzi tutto ciò che voglio realizzare secondo i segreti
iniziati a Fatima. Vi invito, cari figli, a comprendere l’importanza
della mia venuta e la serietà della situazione. Voglio salvare tutte le
anime e presentarle a Dio. Perciò preghiamo affinché tutto quello
che ho cominciato si realizzi completamente. Grazie per aver
risposto alla mia chiamata».
darmi, ecco che io sono pronta ad accoglierla. In questo momento ti
chiedo solo la tua forza e il coraggio di andare avanti”. La Madonna
dice ancora: ”Voi non sapete quanto valore ha la vostra sofferenza
davanti a Dio!”
Dunque, in occasione dell’ultimo colpo di coda del drago
rosso del comunismo, in quei giorni d’agosto, da
Medjugorje giunse un ulteriore conferma che la profezia di
Fatima, circa la conversione della Russia si stava
realizzando completamente.
L’Urss aveva ormai i giorni contati, non si ritornò ad un
regime comunista, ma le repubbliche baltiche ottennero
l’indipendenza e le altre diedero vita alla Comunità di stati
indipendenti (CSI).
L’8 dicembre 1991, festa dell’Immacolata Concezione, i
presidenti di Russia, Ucraina e Bielorussia annunciarono
formalmente la dissoluzione dell'Urss e, il 25 dicembre
1991, giorno di Natale ed esattamente 4 mesi dopo il
messaggio di Medjugorje di agosto, Gorbaciov rassegnò le
proprie dimissioni da presidente e la bandiera rossa venne
ammainata dal Cremlino. Il comunismo sovietico era stato
sconfitto! La più grande e sanguinosa dittatura della storia,
a distanza di 7 anni dalla consacrazione del 1984, era
andata incontro ad una clamorosa implosione, si era
sgretolata senza il minimo spargimento di sangue e in un
rapido succedersi di eventi, tra lo stupore generale e, come
abbiamo visto, in circostanze e date particolari, che legano
inequivocabilmente la sua fine alla promessa di Fatima.
Alla fine, il mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre mi
consacrerà la Russia, che si convertirà…
200
A Lourdes, ma soprattutto a Fatima la Madonna ha invitato
ad offrire penitenze per i peccatori, mostrando ai pastorelli
l’inferno e dicendo loro, durante la quarta apparizione, che
molta anime ci vanno perché non c’è nessuno che preghi e si
sacrifichi per loro. Durante la prima apparizione si rivolse
loro dicendo: “Volete offrirvi a Dio e sopportare tutte le sofferenze
che Egli vorrà mandarvi come atto di riparazione per i peccati dai
quali Egli è offeso e di supplica per la conversione dei peccatori? Sì, lo vogliamo. - Andate, dunque, dovrete soffrire molto, ma la
grazia di Dio sarà il vostro conforto”. Nella terza: “Sacrificatevi
per i peccatori, e dite molte volte, specialmente quando farete
qualche sacrificio: O Gesù, è per il vostro amore, per la conversione
dei peccatori ed in riparazione dei peccati commessi contro il Cuore
Immacolato di Maria“. Nella quinta, con delicatezza materna
afferma: Dio è contento del vostro sacrificio, ma non vuole che
dormiate con il cilicio, portatelo solo durante il giorno.
I piccoli veggenti infatti erano rimasti così impressi dalla
visione dell’inferno che cominciarono ad offrire grandi
sacrifici, tra cui il portare una corda stretta ai fianchi, il cilicio,
che li faceva sanguinare. Mentre Giacinta - commenta Lucia sembrava avere come unico pensiero la preoccupazione di
convertire i peccatori e liberare le anime dall'Inferno,
Francesco sembrava solo pensare a consolare Nostro Signore
e la Madonna che gli erano sembrati tanto tristi.
Ecco parte della testimonianza di don Luis Kondor, VicePostulante della Causa, nel processo di beatificazione e
canonizzazione dei due beati, comparsa sull’Osservatore
Romano:
Giacinta, dopo aver visto l'inferno, si preoccupava solo della
salvezza delle anime in pericolo di perdersi per sempre, imitando
101
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Quante madri, mogli, abbracciando la croce dei propri mariti,
dei propri figli, hanno offerto giorno per giorno la loro vita,
con pazienza, rinunciando a se stesse, per amore di Gesù che
vedevano nei loro mariti, nei loro figli, piuttosto che
abbandonare la famiglia. Quanti santi hanno offerto le loro
croci, le loro sofferenze fisiche, le loro umiliazioni, le loro
obbedienze, i loro silenzi, quanti hanno rinnegato se stessi e il
proprio orgoglio, accettato accuse ingiuste e persecuzioni,
solo per uno scopo: cooperare alla redenzione di Gesù, per la
salvezza delle anime, attraverso la donazione della propria
vita. E non lo hanno fatto perché erano santi, santi lo sono
diventati per il loro sacrificio. Dio apprezza in maniera
particolare la sofferenza offerta e se ne serve per aiutare i
fratelli dispersi nel mondo, nelle più svariate circostanze, o le
accetta in espiazione delle pene delle anime del purgatorio,
che si vedono così ridurre la pena o addirittura liberate dallo
stesso Purgatorio. Grazie alla sofferenza qualche fratello
lontano dalla Chiesa può tornare a Dio, anche dopo decenni o
magari in punto di morte, qualcuno riesce a confessare un
peccato grave che non era riuscito a confessare in precedenza,
rendendo nulle tutte le precedenti confessioni, qualcun altro
riesce a superare una tentazione cui stava per soccombere
rischiando di cadere in stato di peccato mortale, alcune donne
rinunciano all’idea di abortire il proprio bambino, alcuni,
dopo averlo deciso, non trovano più il coraggio di togliersi la
vita, insomma non possiamo immaginare quale sia il valore
della nostra croce e della nostra sofferenza.
A tal proposito la veggente Vicka afferma in un’intervista: La
La terza parte del segreto
Siamo giunti così alla terza ed ultima parte del segreto
di Fatima. Se vogliamo il primo, implicito, commento circa
questa parte del segreto, fu espresso dallo stesso Giovanni
Paolo II nell’omelia pronunciata a Fatima il 13 maggio 2000 in
occasione della celebrazione per la beatificazione dei
pastorelli Francesco e Giacinta, al termine della quale il
cardinale Sodano annunciò che anche la terza parte del segreto
sarebbe stata resa pubblica.
Negli stralci qui proposti si noti come il Papa sovrapponga la
visione del segreto alla scena apocalittica della lotta tra la
Donna e il drago. Tra la Donna vestita di sole e il drago che
con la "coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava
sulla terra". La figura di Maria che appare nel segreto,
impedisce all’angelo di compiere un castigo imminente verso
la terra, dove l’umanità compie il gioco del drago, come
testimoniano i delitti e le vittime del XX secolo. L’angelo che
grida per tre volte “Penitenza”, richiama poi l’invito della
Vergine, in pena per la sorte dei figli, alla preghiera e alla
penitenza per salvare tante anime che si perdono.
Ma ecco il testo originale:
Madonna dice che quando Dio ci manda una sofferenza o una
croce, questo è certamente un grande dono che Dio ci dà. Dice che
Dio sa perché ci dà questo dono e Lui sa quando darlo e quando
toglierlo. Noi possiamo solo ringraziare Dio e dirgli: “Ti ringrazio
per questo dono, e se tu hai qualche altra sofferenza o croce da
100
[…] Per disegno divino, è venuta dal Cielo su questa terra,
alla ricerca dei piccoli privilegiati dal Padre, "una Donna vestita di
sole" (Ap. 12, 1). Essa parla loro con voce e con cuore di madre: li
invita a offrirsi come vittime di riparazione, offrendosi per parte
sua di condurli sicuri fino a Dio. Allora dalle sue mani materne uscì
una luce che penetrò nel loro intimo, e si sentirono immersi in Dio
come quando una persona - essi stessi spiegano - si contempla allo
specchio.
[…]
"Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago" (Ap. 12, 3).
Queste parole della prima lettura della Messa ci fanno pensare alla
grande lotta che si svolge tra il bene e il male, dal momento che si
può constatare che l'uomo, mettendo Dio da parte, non può
giungere alla felicità, anzi finisce per distruggere sé stesso.
201
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Quante vittime nel corso dell'ultimo secolo del secondo millennio!
Vengono alla memoria gli orrori della prima e della seconda grande
guerra e quelli delle altre in tante parti del mondo, i campi di
concentramento e di sterminio, i Gulag, le pulizie etniche e le
persecuzioni, il terrorismo, i sequestri di persona, la droga, gli
attentati contro i nascituri e la famiglia.
Il messaggio di Fatima è un appello alla conversione, che mette in
guardia l'umanità affinché non faccia il gioco del "drago", il quale
con la "coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava
sulla terra" (Ap. 12, 4). L'ultima meta dell'uomo è il Cielo, sua vera
casa dove il Padre celeste, nel suo amore misericordioso, attende
tutti.
Dio vuole che nessuno si perda; perciò, duemila anni fa, ha inviato
sulla terra il suo Figlio a "cercare e salvare quel che era perduto" (Lc. 19,
10). Ed Egli ci ha salvati con la sua morte sulla croce; nessuno renda
vana quella Croce! Gesù è morto e risorto per essere "il primogenito
di molti fratelli" (Rom. 8, 29).
Nella sua sollecitudine materna la Santissima Vergine è venuta qui,
a Fatima, a chiedere agli uomini di "non offendere più Dio, Nostro
Signore, che è già molto offeso". È il dolore di madre che la fa parlare;
è in gioco la sorte dei suoi figli. Perciò Ella chiede ai pastorelli:
"Pregate, pregate molto e fate sacrifici per i peccatori; tante anime
finiscono nell'inferno perché non c'è chi si sacrifichi e preghi per loro".
La croce è legata indissolubilmente alla sofferenza, a
qualunque titolo. Esistono croci a cui è crocifisso il nostro
fisico e croci a cui è crocifisso il nostro cuore, i nostri affetti, il
nostro essere persona con il proprio carattere. La croce, se
accolta, non solo ci permette di scontare sulla terra i nostri
peccati, il nostro futuro purgatorio, ma ci porta a condividere,
ad accompagnare, ad alleviare le continue sofferenze che
Cristo patisce per noi, e San Paolo dice:
Segue parte dell’intervento del Cardinale Sodano, che
annunciò la pubblicazione della terza parte del segreto:
“Nella solenne circostanza della Sua venuta a Fatima, il
Sommo Pontefice mi ha incaricato di darvi un annuncio. Come è
noto, scopo della Sua venuta a Fatima è stata la beatificazione dei
due pastorinhos. Egli tuttavia vuole attribuire a questo Suo
pellegrinaggio anche il valore di un rinnovato gesto di gratitudine
verso la Madonna per la protezione a Lui accordata durante questi
anni di pontificato. È una protezione che sembra toccare anche la
cosiddetta terza parte del «segreto» di Fatima.
Tale testo costituisce una visione profetica paragonabile a
quelle della Sacra Scrittura, che non descrivono in senso fotografico
202
“Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo
nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del
suo corpo che è la Chiesa.” (Col 1,24)
Aggiunge poi San Giovanni Apostolo:
“Da questo abbiamo conosciuto l’amore: Egli ha dato la sua vita per
noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli.”
(1 Gv 3,16)
Del resto Gesù stesso dice:
“Questo è il mio comandamento; che vi amiate gli uni gli altri, come
io vi amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita
per i propri amici” (Gv 15,12-13)
E quasi a predire la strada ardua della croce a tutti coloro che
lo seguono, afferma pochi righi più avanti, che “un servo non
è più grande del suo padrone”. Non a caso tutti gli apostoli
ebbero il martirio, e non si può dire che oggi qualcuno non
abbia la sua croce. Non c’è bisogno di morire martiri per
conseguire la salvezza eterna, nell’accettare la croce, e
nell’offerta delle proprie sofferenze come Gesù e con Gesù,
per la salvezza delle anime, a mio parere è racchiusa la forma
più alta della carità, sulla base della quale verremo giudicati.
Ecco il senso della sofferenza, quando l’apparente castigo
diventa grazia santificante. Quante anime si sono salvate per
le sofferenze offerte da letti di dolore, degni solo di umana
compassione o di umano ribrezzo, come del resto Gesù,
definito dal profeta Elia “uomo dei dolori”, “disprezzato e
reietto dagli uomini”, “davanti al quale ci si copre il volto”.
99
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
trasfigurazione di Gesù, il Krizevac sicuramente rappresenta
il Golgota, dove si consumò il suo sacrificio. Potrebbe essere
facile essere i cristiani del Tabor, ma si è chiamati alla prova
della fedeltà sul Golgota, solo chi rimarrà fedele sino alla fine
e, pur cadendo avrà la forza di rialzarsi non rigettando la
croce, ma portandola con amore sulle proprie spalle, potrà
gustare e godere pienamente dei frutti della Redenzione, di
cui oggi non ci rendiamo conto.
Gesù stesso ci indica la strada e promette la vita eterna a chi
lo segue: “Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso,
i dettagli degli avvenimenti futuri, ma sintetizzano e condensano su
un medesimo sfondo fatti che si distendono nel tempo in una
successione e in una durata non precisate. Di conseguenza la chiave
di lettura del testo non può che essere di carattere simbolico.
La visione di Fatima riguarda soprattutto la lotta dei sistemi
atei contro la Chiesa e i cristiani e descrive l'immane sofferenza dei
testimoni della fede dell'ultimo secolo del secondo millennio. È una
interminabile Via Crucis guidata dai Papi del ventesimo secolo.
Secondo l'interpretazione dei pastorinhos, interpretazione
confermata anche recentemente da Suor Lucia, il «Vescovo vestito
di bianco» che prega per tutti i fedeli è il Papa. Anch'Egli,
camminando faticosamente verso la Croce tra i cadaveri dei
martirizzati (vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e numerosi laici)
cade a terra come morto, sotto i colpi di arma da fuoco.
Dopo l'attentato del 13 maggio 1981, a Sua Santità apparve chiaro
che era stata «una mano materna a guidare la traiettoria della
pallottola», permettendo al «Papa agonizzante» di fermarsi «sulla
soglia della morte» (Giovanni Paolo II, Meditazione con i Vescovi italiani
dal Policlinico Gemelli, in: Insegnamenti, vol. XVII/1, 1994, p. 1061). In
occasione di un passaggio da Roma dell'allora Vescovo di LeiriaFatima, il Papa decise di consegnargli la pallottola, che era rimasta
nella jeep dopo l'attentato, perché fosse custodita nel Santuario. Per
iniziativa del Vescovo essa fu poi incastonata nella corona della
statua della Madonna di Fatima.
I successivi avvenimenti del 1989 hanno portato, sia in
Unione Sovietica che in numerosi Paesi dell'Est, alla caduta del
regime comunista che propugnava l'ateismo. Anche per questo il
Sommo Pontefice ringrazia dal profondo del cuore la Vergine
Santissima. Tuttavia, in altre parti del mondo gli attacchi contro la
Chiesa e i cristiani, con il peso di sofferenza che portano con sé, non
sono purtroppo cessati.
Anche se le vicende a cui fa riferimento la terza parte del «segreto»
di Fatima sembrano ormai appartenere al passato, la chiamata della
Madonna alla conversione e alla penitenza, pronunciata all'inizio
del ventesimo secolo, conserva ancora oggi una sua stimolante
attualità. «La Signora del messaggio sembra leggere con una
singolare perspicacia i segni dei tempi, i segni del nostro tempo...
prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la propria
vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la
troverà” (Mt 16,24) e “dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se
uno mi serve, il Padre lo onorerà” (Gv 12,26).
“Colui che vorrà essere grande tra voi, si farà vostro servo, e colui
che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo; appunto
come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per essere servito, ma
per servire e dare la sua vita in riscatto per molti” (Mt 20,26-28)
“Venite a me, voi tutti che siete affaticati ed oppressi, e io vi
ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me che
sono mite ed umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime.
Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero”. (Mt 11,29)
La salvezza insomma non passa per altre vie se non dalla
croce, solo andando in contro alle braccia della croce, un
giorno andremo in contro alle braccia del Padre. Infatti la
salvezza passa dall’esperienza e dall’umiliazione dell’umano
fallimento, ma la pietra scartata dai costruttori diventerà
testata d’angolo, e “chi persevererà sino alla fine sarà
salvato”. (Mt 24,13)
La croce spesso è considerata un castigo, e se
perseveriamo nel considerarla tale, rimarrà per noi sempre un
castigo e vano sarà il nostro soffrire, non ci procurerà alcun
merito. Accettandola con amore invece, ne facciamo
strumento di grazia e di salvezza eterna, per noi e per gli altri.
98
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
L'insistente invito di Maria Santissima alla penitenza non è che la
manifestazione della sua sollecitudine materna per le sorti della
famiglia umana, bisognosa di conversione e di perdono» (Giovanni
vigneti, e che mi porta proprio all’ingresso del cimitero di
Kovacica, a 100 mt dalla pensione da cui sono partito.
Dopo un breve riposo rieccoci ripartire in pullman alla
volta del Krizevac. In genere la Via Crucis si percorre di
venerdì, ma abbiamo scelto il giorno di domenica per poterla
percorrere con maggiore calma e concentrazione. Infatti,
escluso qualche pellegrino solitario, non troviamo altri gruppi
presenti lungo la salita, e ciò ci consente di meditare davanti
alle stazioni della Via Crucis senza temere di accavallarci a
qualche altro gruppo. Lungo la salita sono presenti 16
stazioni, contrassegnate da una croce in legno e da rilievi in
bronzo, di cui la prima riguarda l’orazione di Gesù nel
Getsemani, l’ultima la sua risurrezione. Al termine vi è la
Croce già descritta che sormonta il Krizevac.
Abbiamo deciso di procedere recitando, ad ogni
stazione, una decina del Rosario, arrivando alla fine a
recitarlo nei 15 misteri, gaudiosi, dolorosi e gloriosi. Ad ogni
stazione ci facciamo accompagnare da una meditazione di
don Tonino Bello.
Anche per il Krizevac vale quanto detto per il Podbrdo circa
le asperità del suolo, ma il sentiero è più tortuoso ed il
percorso è molto più lungo. Eppure vedo gente anziana che, a
dispetto degli anni e delle condizioni di salute spesso non
ottimali, si aggrappa alle rocce, con la schiena piegata, con
l’aiuto dei bastoni, pur di percorrere la Via Crucis.
Paolo II, Messaggio per la Giornata Mondiale del Malato 1997, n. 1, in:
Insegnamenti, vol. XIX/2, 1996, p. 561).
Per consentire ai fedeli di meglio recepire il messaggio della
Vergine di Fatima, il Papa ha affidato alla Congregazione per la
Dottrina della Fede il compito di rendere pubblica la terza parte del
«segreto», dopo averne preparato un opportuno commento”.
Anche del commento teologico, redatto dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, presieduta dall’allora
Cardinale Joseph Ratzinger riportiamo i passi salienti.
[…] Esaminiamo ora un poco più da vicino le singole
immagini. L'angelo con la spada di fuoco a sinistra della Madre di
Dio ricorda analoghe immagini dell'Apocalisse. Esso rappresenta la
minaccia del giudizio, che incombe sul mondo. La prospettiva che il
mondo potrebbe essere incenerito in un mare di fiamme, oggi non
appare assolutamente più come pura fantasia: l'uomo stesso ha
preparato con le sue invenzioni la spada di fuoco. La visione mostra
poi la forza che si contrappone al potere della distruzione - lo
splendore della Madre di Dio, e, proveniente in un certo modo da
questo, l'appello alla penitenza. In tal modo viene sottolineata
l'importanza della libertà dell'uomo: il futuro non è affatto
determinato in modo immutabile, e l'immagine, che i bambini
videro, non è affatto un film anticipato del futuro, del quale nulla
potrebbe più essere cambiato. Tutta quanta la visione avviene in
realtà solo per richiamare sullo scenario la libertà e per volgerla in
una direzione positiva. Il senso della visione non è quindi quello di
mostrare un film sul futuro irrimediabilmente fissato. Il suo senso è
esattamente il contrario, quello di mobilitare le forze del
cambiamento in bene.
[...] Prendiamo ora in considerazione le singole immagini,
che seguono nel testo del «segreto». Il luogo dell'azione viene
descritto con tre simboli: una ripida montagna, una grande città
mezza in rovina e finalmente una grande croce di tronchi grezzi.
204
Via Crucis.
Offerta, Preghiera e Penitenza, Redenzione, “Ecco tua
madre”, Risurrezione.
Personalmente la presenza dei due monti qui a Medjugorje mi
riporta ai due monti presenti nel Vangelo. Se il colle delle
apparizioni lo possiamo paragonare al Tabor, dove Pietro,
Giacomo e Giovanni ebbero la consolazione di assistere alla
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Suor Emmanuel
Alle 08:30 siamo presso la Comunità delle Beatitudini,
dove incontriamo Suor Emmanuel, francese e scrittrice di
libri. Accogliendo l’invito contenuto nella lettera apostolica
“Rosarium Virginis Marie”, ci propone un metodo di recitare
il Rosario che consiste nel contestualizzarsi all’interno delle
scene dei misteri enunciati.
Il Krizevac, il monte della croce.
Ci rechiamo poi nel capannone giallo, dove alle 10:00
viene celebrata la messa in lingua italiana.
Dopo pranzo decido di fare due passi e, passo dopo
passo, arrivo lungo la strada che porta al bivio PodbrdoKrizevac e decido di percorrerla; non ho mai visto il Krizevac
da vicino e, sebbene tra poche vi salirò, decido comunque di
recarmi alle sue pendici.
Al bivio stavolta mi dirigo a destra, osservo così da
vicino le abitazioni e la gente, fino a giungere ai piedi del
monte, alto 520 mt, che prima del 1933, ossia prima della
costruzione della Croce, era denominato Sipovac. Esso,
unendosi con il monte Crnica (collina delle apparizioni)
forma un angolo che sembra racchiudere e proteggere come
in un arca di pace, Medjugorje e la sua chiesa. La Croce, alta
12 mt, che dal paese si scorge come bianca e minuscola, non si
riesce a vedere invece dai piedi del monte, a causa della
pendenza e della vegetazione che ne copre la visuale. Mi
accorgo subito che sarà un cammino più lungo e difficile
rispetto a quello del Podbrdo, degno insomma di una Via
Crucis, così decido di tornare giù a valle, non ritornando
indietro, ma proseguendo lungo la strada e scendendo
attraverso una stradina di campagna, che si estende tra i
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Montagna e città simboleggiano il luogo della storia umana: la
storia come faticosa ascesa verso l'alto, la storia come luogo
dell'umana creatività e convivenza, ma allo stesso tempo come
luogo delle distruzioni, nelle quali l'uomo annienta l'opera del suo
proprio lavoro. La città può essere luogo di comunione e di
progresso, ma anche luogo del pericolo e della minaccia più
estrema. Sulla montagna sta la croce - meta e punto di orientamento
della storia. Nella croce la distruzione è trasformata in salvezza; si
erge come segno della miseria della storia e come promessa per
essa.
[...] Appaiono poi qui delle persone umane: il vescovo
vestito di bianco («abbiamo avuto il presentimento che fosse il
Santo Padre»), altri vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose e
finalmente uomini e donne di tutte le classi e gli strati sociali. Il
Papa sembra precedere gli altri, tremando e soffrendo per tutti gli
orrori, che lo circondano. Non solo le case della città giacciono
mezze in rovina - il suo cammino passa in mezzo ai cadaveri dei
morti. La via della Chiesa viene così descritta come una Via Crucis,
come un cammino in un tempo di violenza, di distruzioni e di
persecuzioni. Si può trovare raffigurata in questa immagine la
storia di un intero secolo. Come i luoghi della terra sono
sinteticamente raffigurati nelle due immagini della montagna e
della città e sono orientati alla croce, così anche i tempi sono
presentati in modo contratto: nella visione noi possiamo riconoscere
il secolo trascorso come secolo dei martiri, come secolo delle
sofferenze e delle persecuzioni della Chiesa, come il secolo delle
guerre mondiali e di molte guerre locali, che ne hanno riempito
tutta la seconda metà ed hanno fatto sperimentare nuove forme di
crudeltà. Nello «specchio» di questa visione vediamo passare i
testimoni della fede di decenni.
Al riguardo sembra opportuno menzionare una frase della lettera
che Suor Lucia scrisse al Santo Padre il 12 maggio 1982: «la terza
parte del segreto si riferisce alle parole di Nostra Signora: Se no (la
Russia) spargerà i suoi errori per il mondo, promuovendo guerre e
persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo
Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte».
205
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Nella Via Crucis di un secolo la figura del Papa ha un ruolo speciale.
Nel suo faticoso salire sulla montagna possiamo senza dubbio
trovare richiamati insieme diversi Papi, che cominciando da Pio X
fino all'attuale Papa hanno condiviso le sofferenze di questo secolo
e si sono sforzati di procedere in mezzo ad esse sulla via che porta
alla croce. Nella visione anche il Papa viene ucciso sulla strada dei
martiri. Non doveva il Santo Padre, quando dopo l'attentato del 13
maggio 1981 si fece portare il testo della terza parte del «segreto»,
riconoscervi il suo proprio destino? Egli era stato molto vicino alla
frontiera della morte ed egli stesso ha spiegato la sua salvezza con
le seguenti parole: «... fu una mano materna a guidare la traiettoria
della pallottola e il Papa agonizzante si fermò sulla soglia della
morte» (13 maggio 1994). Che qui una «mano materna» abbia
deviato la pallottola mortale, mostra solo ancora una volta che non
esiste un destino immutabile, che fede e preghiera sono potenze,
che possono influire nella storia e che alla fine la preghiera è più
forte dei proiettili, la fede più potente delle divisioni.
La conclusione del «segreto» […] è una visione consolante,
[…] Angeli raccolgono sotto i bracci della croce il sangue dei martiri
e irrigano così le anime, che si avvicinano a Dio. Il sangue di Cristo
ed il sangue dei martiri vengono qui considerati insieme: il sangue
dei martiri scorre dalle braccia della croce. […] Il loro martirio si
compie in solidarietà con la passione di Cristo, diventa una cosa
sola con essa. […] Il sangue dei martiri è seme di cristiani, ha detto
Tertulliano. Come dalla morte di Cristo, dal suo costato aperto, è
nata la Chiesa, così la morte dei testimoni è feconda per la vita
futura della Chiesa. La visione della terza parte del «segreto», così
angustiante al suo inizio, si conclude quindi con una immagine di
speranza: nessuna sofferenza è vana, e proprio una Chiesa
sofferente, una Chiesa dei martiri, diviene segno indicatore per la
ricerca di Dio da parte dell'uomo.
termine della quale la Chiesa, a chi la compie con fervore,
applica l’indulgenza plenaria; in un anno giubilare e di
venerdì, nell’ora della Divina Misericordia. E poi era un 24,
giorno che precedeva l’apparizione e il messaggio mensile del
25, durante il quale la Gospa affermò che Slavo era “nato al
cielo”. Proprio questo pomeriggio è prevista la nostra salita
sul Krizevac dove, in corrispondenza del punto della sua
morte, è stato eretto una sorta di altarino, formato da un
enorme masso orizzontale in cui vi è incastonato un piccolo
rilievo in metallo raffigurante il profilo sorridente del volto
del frate.
Intanto mi avvicino alla tomba, costellata di lumini e
ceri votivi depositati dai pellegrini al loro passaggio, e noto
che qualcuno è già in preghiera innanzi ad essa, si tratta di un
pellegrino orientale, probabilmente di nazionalità coreana.
Noto anche una vecchina, certamente locale, vestita di nero e
con un fazzoletto in testa che, accovacciata, quasi ansimante,
terge con una spugnetta la lapide, esprimendo con quel gesto
tutto il suo affetto, un affetto che sembra quasi sprigionarsi
materialmente dalla sua esile figura, rendendosi visibile,
palpabile. Accortasi della presenza del pellegrino coreano,
prende la sua mano, la bacia e, indicando la tomba, dice
amorosamente: “Fra Slavko”! Nel frattempo oltrepasso il
cimitero e la “Via Domini”, poi raggiungo la chiesa dove,
dopo aver fatto le mie foto entro, giusto in tempo per ricevere
la benedizione finale della Messa del mattino. Uscito,
comincio a fare ritorno alla pensione quando, a metà strada,
incontro la vecchina, in compagnia di altre due, diretta verso
la chiesa, che mi saluta con un gesto della sua mano e mi
sorride come se mi conoscesse da tempo. Apprezzo
particolarmente la semplicità di questa gente.
Rispondendo ad una lettera di Mons. Pavel Hnilica,
Vescovo titolare di Rusado, il card. Joseph Ratzinger, precisò
poi che nel suo "commento" alla profezia di Fatima non
intendeva "attribuire esclusivamente al passato i contenuti del
segreto"..
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Quinto giorno
Domenica 18/06/2006
Un infaticabile servo della Gospa. Padre Slavko.
Stamattina decido di svegliarmi alle 06:00, sebbene la
colazione sia fissata per le 07:15, per sfruttare la posizione del
sole e poter effettuare degli scatti fotografici
che,
diversamente, a pomeriggio mi troverei a dover fare
controluce. Mi imbatto nel locale cimitero di Kovacica, prima
della “Via Domini” e della Parrocchia. Qui non ci sono
cappelle private, ogni famiglia, “obitelij”, ha una grande
lapide orizzontale sopraelevata rispetto al terreno, sotto la
quale sono sepolti i propri defunti. Su un’altra lapide posta
verticalmente vi sono invece i loro nomi e, spesso, le loro foto.
Qui ai bambini non viene nascosto il tema della morte, e
partecipano ai funerali e al suffragio del defunto con i grandi.
Trovo la tomba dove sono sepolti i francescani padre
Slavko Barbaric e padre Krizan Galic. Padre Krizan Galic era
parroco di Medjugorje quando venne ucciso dai partigiani,
nel 1945, davanti all’ufficio parrocchiale. Padre Slavko
Barbaric invece arrivò a Medjugorje nel 1982, frate
francescano, per 18 anni fu infaticabile nella preghiera e nella
predicazione, nella diffusione dei messaggi e nell’incontrare i
pellegrini, nel guidare seminari e nello scrivere libri, in altri
termini nel consacrare il suo ministero sacerdotale a Gesù, per
mezzo di Maria, e non si fece attendere la sua ricompensa. Se
ne andò un venerdì, 24 novembre 2000, alle 15:30, sul
Krizevac, accasciandosi dolcemente dopo aver concluso la Via
Crucis, che guidava personalmente in ogni periodo dell’anno.
Aveva 54 anni. Morì dopo aver terminato la Via Crucis, al
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Pellegrinaggio a Medjugorje
[…] Nel mio "commento" non intendevo attribuire esclusivamente
al passato i contenuti del segreto, in maniera semplicistica. Le
grandi visioni hanno sempre una duplice dimensione: un
significato immediato e vicino, ed un valore permanente. L’esempio
classico è il discorso escatologico del Signore; preannuncia come
imminente la catastrofe di Gerusalemme, ma fa trasparire in questo
avvenimento del presente, la fine del mondo, e diventa così
ammonizione alla vigilanza per tutte le generazioni. In modo
analogo scorgiamo nel "segreto" di Fatima il martirologio del secolo
scorso, nel quale si riflette però la persecuzione fino alla fine del
mondo. […]
Un importante contributo, anche se indiretto, lo
attingiamo dalle parole di Giovanni Paolo II tratte dal
capitolo 27 del libro-intervista “Varcare le soglie della
speranza” – Ed. Mondatori, 1994, facenti riferimento al ritorno
alla religione da parte degli ex paesi comunisti, ma
soprattutto alla forza della chiesa, i santi. Essendo stati, i santi
del XX secolo in gran parte martiri, tali parole possono aiutare
a comprendere l’ultima scena del segreto, riguardante
appunto i martiri.
“Alcuni si aspettavano che, dopo la caduta del
comunismo, si avesse per così dire una svolta istintiva verso la
religione in tutti gli strati della società. È avvenuto questo?
Certamente non è avvenuto nel modo in cui qualcuno se lo
immaginava; e tuttavia si può affermare che stia avvenendo,
specialmente in Russia. Come? Soprattutto nella forma del ritorno
alla tradizione e alla pratica della Chiesa ortodossa. In quelle
regioni, inoltre, grazie alla riacquistata libertà religiosa, è rinata
anche la Chiesa cattolica, presente da secoli per il tramite dei
polacchi, dei tedeschi, dei lituani, degli ucraini abitanti in Russia,
e stanno giungendo le comunità protestanti e numerose sette occidentali, che dispongono di grandi mezzi economici.
In altri paesi il processo di ritorno alla religione, oppure di
perseveranza nella propria Chiesa, si sviluppa a seconda della
situazione vissuta dalla Chiesa durante l'oppressione comunista e,
in un certo senso, anche in relazione alle tradizioni più antiche.
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Lo si può facilmente rilevare osservando società come la Boemia,
la Slovacchia, l'Ungheria, e anche la Romania in maggioranza
ortodossa, o la Bulgaria. Una loro problematica presentano i paesi
della ex Iugoslavia e quelli baltici.
Ma in che cosa sta la vera forza della Chiesa? Naturalmente, la
forza della Chiesa, in Oriente e in Occidente, attraverso tutti i
secoli, sta nella testimonianza dei santi, cioè di coloro che della
verità di Cristo hanno fatto la loro propria verità, di coloro che
hanno seguito la strada che è Lui stesso, che hanno vissuto la vita
che scaturisce da Lui nello Spirito Santo. E non sono mai mancati
questi santi alla Chiesa, in Oriente e in Occidente.
I santi del nostro secolo sono stati in gran parte dei martiri.
I regimi totalitari, che hanno dominato in Europa alla metà del XX
secolo, hanno contribuito a incrementarne il numero. I campi di
concentramento, i campi di morte, che hanno prodotto, tra l'altro,
il mostruoso olocausto ebraico, hanno rivelato autentici santi tra i
cattolici e gli ortodossi, e anche tra i protestanti. Si è trattato di
veri martiri. Basti ricordare le figure di padre Massimiliano Kolbe
e di Edith Stein e, prima ancora, quelle dei martiri della guerra
civile in Spagna. Nell'est dell'Europa è enorme l'esercito dei santi
martiri, specialmente ortodossi: russi, ucraini, bielorussi e dei
vasti territori oltre gli Urali. Ci sono stati pure martiri cattolici
nella Russia stessa, in Bielorussia, in Lituania, nei paesi baltici, nei
Balcani, in Ucraina, in Galizia, in Romania, Bulgaria, Albania, nei
paesi dell'ex Iugoslavia. È questa la grande moltitudine di coloro
che, come è detto nell'Apocalisse, «seguono l'Agnello» (Apocalisse
14,4). Essi hanno completato nel loro martirio la testimonianza redentrice di Cristo (cfr. Col 1,24) e, allo stesso tempo, si trovano alle
basi di un mondo nuovo, della nuova Europa e della nuova civiltà”.
diverse lingue, che offrono spunti di riflessione. L’adorazione
termina con la Benedizione Eucaristica, con il Ss.mo
Sacramento portato processionalmente tra i fedeli,
attraversando gli spazi tra le file delle panchine. Si conclude
così un’altra giornata del nostro pellegrinaggio.
In alto: Tendone e panchine nel piazzale dietro la chiesa.
In basso: Veduta di Medjugorje dal Monte Krizevac
Qui il pontefice sembra sottolineare come Dio, nella sua
Onnipotenza e Misericordia, riesca ad ottenere il bene anche
dal male. Afferma che la vera forza della Chiesa sono i santi, e
i santi del XX secolo sono stati in gran parte dei martiri. Se
Terulliano vedeva nel sangue dei martiri il seme del
cristianesimo, Karol Wojtyla, citando l’Apocalisse, vede nei
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Ritorno a casa.
[..] Quando giungiamo sul porto di Ancona, una folla ci attende con
fiaccole e striscioni. Baci, abbracci. Arrivederci. Addio. Ci troveremo in
altre occasioni!
Poi rimango solo, e sento per la prima volta una gran voglia di piangere.
Tenerezza, rimorso o percezione del poco che si è potuto seminare e della
lunga strada che rimane da compiere? Attecchirà davvero la semente della
nonviolenza? Sarà davvero questa la strategia di domani? È possibile
cambiare il mondo con i gesti semplici dei disarmati? È davvero possibile
che, quando le istituzioni non si muovono, il popolo si possa organizzare
per conto suo e collocare spine nel fianco di chi gestisce il potere? Fino a
quando questa cultura della nonviolenza rimarrà subalterna? Questa
impresa contribuirà davvero a produrre inversioni di marcia? Perché i
mezzi di comunicazione di massa, che hanno invaso la Somalia a servizio
di scenografie di morte, hanno pressoché taciuto su questa incredibile
scenografia di pace? Ma in questa guerra allucinante chi ha veramente
torto e chi ragione? E quale è il tasso delle nostre colpe di esportatori di
armi in questa delirante barbarie che si consuma sul popolo della Bosnia?
Sono troppo stanco per rispondere stasera. Per ora mi lascio cullare da una
incontenibile speranza. Le cose cambieranno, se i poveri lo vogliono.
Dirà poi più tardi, poco prima di morire, ciò che oggi
speriamo sia una profezia non lontana: “Nelle coscienze serpeggia
un’attesa di cieli e terre nuove, nei quali la guerra sarà bandita per sempre
e diventerà un vocabolo arcaico, di quelli che sul dizionario si segnano con
un asterisco”.
Adorazione Eucaristica.
La sera, dopo la cena, come ogni sabato sera,
l’adorazione eucaristica dalle 22:00 alle 23:00. Avviene nello
spazio retrostante la chiesa, il Ss.mo Sacramento è sotto il
tendone, i fedeli sulle panchine, di fronte. Non c’è più un
posto libero sotto un tetto di stelle, l’unica luce è puntata su di
Lui, il Re, un dolce sottofondo musicale apre il cuore
all’adorazione, intervallato da alcuni brevi pensieri letti nelle
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Pellegrinaggio a Medjugorje
martiri coloro che “seguono l’Agnello”, e le basi di un mondo
nuovo, di una nuova civiltà, che in altre occasioni chiamerà
“civiltà dell’amore”, e che sarà il frutto del periodo di pace
profetizzato a Fatima. In definitiva il sangue dei martiri,
vittime della violenza e della persecuzione, e forza dell’intera
Chiesa, contribuirà alla salvezza di tante anime. Del resto il
segreto nella sua integrità si apre con la visione dell’inferno,
ma si conclude con una visione consolante: “Sotto i due bracci
della Croce c'erano due Angeli ognuno con un annaffiatoio di
cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e
con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio”.
Altre profezie ed eventi collegati a Fatima
Passeremo, in questo paragrafo ad evidenziare le altre
profezie avveratesi, ma non contenute nei segreti, e altre
singolari “coincidenze” che possono essere legate a Fatima.
Il 13 giugno 1917, durante la seconda apparizione,
Lucia si rivolse alla Madonna: “Vorrei chiederLe di portarci in
Cielo. - Sì, Giacinta e Francesco li porterò tra breve tempo. Ma tu resterai
quaggiù più a lungo. Gesù vuole servirsi di te per farMi conoscere ed
amare. Egli vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato…”.
In effetti fu proprio così, la Madonna venne a prendere
Francesco il 4 aprile 1919 e Giacinta il 20 febbraio del 1920,
mentre Lucia restò in vita sino alla veneranda età di 98 anni,
morendo il 13 febbraio 2005, e precedendo di qualche
settimana Giovanni Paolo II, morto ad 84 anni il 2 aprile dello
stesso anno. Anche questo aspetto potrebbe non essere
soltanto una coincidenza, visto lo stretto legame dei due
personaggi con Fatima.
Abbiamo già parlato del resto, del fatto che la morte del
pontefice sia avvenuta in un primo sabato del mese, giorno
rilevante nell’ambito della devozione al Cuore Immacolato di
Maria.
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Il 13 luglio 1917, durante la terza apparizione, prima
della rivelazione delle parti del segreto, ancora Lucia parlò
alla Madonna: “Volevo chiederLe che ci dicesse Chi è; e di fare un
[..] Si è fatto tardi. Le speranze si affievoliscono. E il buio incombe sulla
montagna. Una proposta: perché non facciamo una catena umana, dalla
frontiera croata a quella serba. distanti appena cinquecento metri l’una
dall’altra? La proposta, nonostante il buio, il pericolo delle mine sulla
strada e le sventagliate di mitraglia, ottiene il consenso. Ed ecco,
all’improvviso, giunge l’autorizzazione dei serbi: entrate pure a Sarajevo,
ma le responsabilità per l'incolumità sono tutte a carico vostro.
[..] Noi, intanto, a fari spenti, su strade sterrate e coperte di mine,
compiamo l’azione più temeraria che si possa pensare. Entrare al buio in
Sarajevo. Da nove mesi, quando giungono le quattro pomeridiane, in città
non entrano neppure le camionette dell’ONU. Ma stasera c’è un’altra
ONU: quella dei popoli, della base. A quest’ONU dei poveri, che scivola in
silenzio nel cuore della guerra, sembra che il cielo voglia affidare un
messaggio: che la pace va osata.
[..] Notte terribile. Sibilano i colpi di mortai e scoppia il fragore delle
bombe. Ma siamo contenti. Buona notte, amici, se è possibile.
miracolo per cui tutti credano che Vostra Signora ci appare. Continuate a venire qui tutti i mesi. In ottobre vi dirò chi sono, quello che
voglio, e farò un miracolo che tutti potranno vedere per credere”.
Il 13 ottobre, una pioggia persistente ed abbondante aveva
trasformato la Cova da Iria in un immenso pantano.
Nonostante questo circa 70 mila pellegrini che era accorsa sul
posto da tutti gli angoli del Portogallo. Segue il racconto di
Lucia: "Giunti alla Cova da Iria, vicino al leccio, spinta da un moto
interiore, chiesi alla gente che chiudesse gli ombrelli, per recitare il
Rosario. Poco dopo, vedemmo il messo della luce e, subito, Nostra
Signora sul leccio. - Che cosa vuole da me Vostra Signoria? - Voglio
dirti che costruiscano qui una cappella in mio onore perché io sono la
Signora del Rosario e che continuiate sempre a recitare il Rosario tutti i
giorni. La guerra sta per finire ed i militari ritorneranno presto alle loro
case.
I veggenti ebbero diverse visioni in cielo, mentre durante
tutta l'apparizione aveva continuato a piovere. Lucia alla fine
del colloquio con la Santissima Vergine gridò alla gente: "Guardate
il sole!" Si aprirono le nuvole ed il sole apparve come un immenso
disco d'argento. Nonostante il suo intenso splendore, poté essere
guardato direttamente senza che la vista ne fosse ferita. La gente lo
contemplava assorta, quando subitamente, l'astro si pose a
"ballare". Girò rapidamente come una gigantesca ruota di fuoco. Si
fermò d'un tratto, per ricominciare poco dopo il giro su se stesso
con stupefacente velocità. Finalmente, in un vertiginoso turbine, i
suoi bordi assunsero un colore scarlatto, lanciando fiamme rosse in
tutte le direzioni. Queste fiaccole si riflettevano sul suolo, sugli
alberi, sugli arbusti, sulle facce rivolte al Cielo, rilucendo con tutti i
colori dell'arcobaleno. Il disco di fuoco roteò follemente tre volte,
con colori ogni volta più intensi, tremò spaventosamente e,
descrivendo uno zigzag non comune, si precipitò in direzione della
moltitudine terrorizzata. Un unico ed immenso grido sfuggì da
tutte le bocche. Tutti caddero in ginocchio nel fango pensando di
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A Sarajevo.
Sveglia rapida. Sullo scalone della scuola, nonostante la carenza di acqua e
di generi alimentari, delle ragazze ci offrono il the caldo e una focaccia.
Decidiamo di liberarci di tutto, e con gioia compiamo quest'amoroso
offertorio. Tratteniamo con noi solo l'indispensabile.
[..] Subito usciamo in città per incontrarci, divisi in quattro gruppi, con i
responsabili religiosi del posto. Incredibile l'accoglienza della gente lungo
le strade. Dalle finestre, baci dei bambini. Applausi al nostro passaggio.
Strette di mano. Lacrime dei passanti. Il pianto di un soldato. Sostiamo per
un attimo sul posto dove qualche tempo fa rimasero uccise, dallo scoppio di
una bomba, venticinque persone che facevano la fila per comprare il pane.
La strada è chiamata ora «La strada della vergogna».
[..] Noi siamo andati a Sarajevo per parlare di nonviolenza attiva, di difesa
popolare nonviolenta, di alternative alla strategia militare. Lì ci hanno
supplicato di aiutarli, ci hanno parlato del mondo sordo al loro grido di
dolore, ci hanno implorato di fare qualcosa prima che sia troppo tardi. E
abbiamo capito che sotto sotto ci chiedono: mandateci delle armi perché
possiamo difenderci.
Se no, l'alternativa è quella di lasciarci morire ogni giorno, fino
all'estinzione.
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
[..] (Verso Kiselijak) Quando, ad un certo punto, la notte fa irruzione e i
pullman, a fari spenti, affrontano temerariamente la strada di montagna
costellata di mine,ci sentiamo veramente nelle mani di Dio e ci chiediamo
se, forse, non lo abbiamo provocato un po’ troppo.
[..] Vale la pena esporsi ad un rischio che si fa sempre più reale? E’ giusto
mettere a repentaglio la vita di cinquecento persone in condizioni così
infide? Serve a qualcosa giocare a fare agli eroi? [..] Ma ancora una volta
viene in superficie la determinazione dei cinquecento. Non ho visto mai
gente così motivata.
[..] Mi rendo conto che qui è molto difficile parlare di nonviolenza assoluta
e di difesa popolare nonviolenta: i germi nuovi che vorremmo seminare su
questa terra.
essere bruciati dal fuoco. Molti pregavano ad alta voce l'atto di
dolore. A poco a poco il sole cominciò ad alzarsi tracciando lo
stesso zigzag, fino al punto dell'orizzonte dal quale era disceso.
Allora divenne impossibile guardarlo ad occhio nudo. Era di nuovo
il normale sole di tutti i giorni. Il ciclo delle visioni di Fatima era
concluso. I prodigi durarono circa 10 minuti e fu possibile
osservarli fino a 40 chilometri di distanza dal luogo delle
apparizioni. Tutti si guardavano turbati. Quindi esplose la gioia: "Il
miracolo! I ragazzi avevano ragione!" Le grida d'entusiasmo
echeggiavano lungo le adiacenti colline e molti notarono che i loro
abiti, inzuppati qualche minuto prima, erano completamente
asciutti.
Ingresso a Sarajevo.
Di buon mattino, sulla esilissima base di qualche assicurazione giunta ieri
sera sul tardi, si decide di partire per Sarajevo.
Sorpassiamo senza problemi il posto di blocco croato, ma al posto di blocco
serbo siamo fermati. Un militare, con il mitra spianato, dice all'autista del
primo pullman, in termini perentori: Se non torni subito indietro, sparo. I
dieci autobus ritornano indietro. Ci fermiamo sulla strada innevata, in
montagna.
[..] Sul mezzogiorno sembra che tutto stia andando in fumo, quando
giunge una decisione dell'autorità serba: ognuno dei cinquecento deve
firmare un documento in cui dichiara che, in caso di morte o di ferimento,
non si dovrà incolpare i serbi. Firmiamo tutti, benché qualcuno scorga un
tranello in questo espediente. Nonostante i fogli firmati, comunque le ore
passano e l'autorizzazione non giunge. Intanto la gente del posto viene sul
pullman a offrirci un the caldo. Una signora serba ha visto gli autisti
intirizziti dal freddo e, benché fossero tutti croati, li ha portati a casa e ha
offerto un pranzo per loro. Sono entrato a salutarla: si è messa a piangere.
Poi si e avvicinato un uomo e mi ha invitato a casa sua, dove si faceva un
banchetto funebre. Sono entrato e mi ha detto: «Io sono serbo, mia moglie è
croata; queste mie cognate sono musulmane, eppure viviamo insieme da
tempo, senza problemi: ma chi la vuole questa guerra? ». A vedere quella
gente di estrazione etnica così diversa, seduta alla stessa mensa, ho pensato
a quella definizione di pace che riporto spesso nelle mie conversazioni:
convivialità delle differenze.
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Anche questa volta la Madonna aveva mantenuto la sua
promessa, si era rivelata con il titolo di “Signora del Rosario”
e aveva compiuto il miracolo del sole.
A rafforzare ulteriormente il legame di Giovanni Paolo
II con Fatima è stato anche il fatto di essere stato lui, nel 2000,
a far rivelare la terza parte del segreto e ad aver beatificato i 2
pastorelli Giacinta e Francesco.
Per la verità anche altri pontefici furono legati in
maniera diversa a Fatima. Prendiamo Eugenio Pacelli, Pio XII.
Proprio il 13 maggio 1917 mentre i pastorelli assistevano alla
prima apparizione, avveniva la sua ordinazione episcopale,
veniva cioè consacrato vescovo. Nel 1939 divenne Papa Pio
XII, e lo fu per tutta la durata della seconda Guerra Mondiale.
Nel 1949 emanò un decreto in cui affermava che ogni cattolico
che avesse appoggiato in qualsiasi modo o grado il
comunismo sarebbe incorso nella scomunica, mentre nel 1950
proclamò il dogma dell’Assunzione di Maria.
Pochi giorni prima della proclamazione del dogma assistette
dai giardini vaticani ad un nuovo miracolo del sole.
Effettuò anche lui la consacrazione, per ben due volte, nel
1942 e nel 1952, ma non come richiesto da Maria, in una non
ci fu il riferimento alla Russia, l’altra non fu fatta con i
vescovi.
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
C‘è poi un particolare sconosciuto, e che riguarda il
pontefice Leone XIII (1878-1903), di cui parleremo ancora nel
corso della narrazione a proposito di un altro argomento.
Nell’udienza generale del 13 maggio 1981, se non ci fosse
stato l’attentato, Giovanni Paolo II avrebbe dovuto proporre
un tema caro a lui e alla chiesa, quello del lavoro e dei
lavoratori, parlando dell’Enciclica Rerum Novarum di Leone
XIII, in occasione del 90° anniversario della sua
pubblicazione. Particolare questo non certo trascurabile, e che
non appare casuale. Alla fine del ‘800 infatti, Leone XIII seppe
riconoscere nel sorgente socialismo una grave minaccia, da
cui avrebbe preso forma il comunismo, sotto i cui errori
sarebbe caduta gran parte del mondo nel XX secolo, come
profetizzato a Fatima.
Serviva questa marcia?, mi chiedevo, quando gli organizzatori mi
sollecitavano a farla conoscere attraverso i microfoni di Radio
Maria. Rimasi esitante finché non scambiai alcune parole con mons.
Tonino Bello, uno degli organizzatori della marcia insieme a mons.
Bettazzi. Eravamo nel cuore dell’inverno. Questi uomini avevano
deciso di procedere in mezzo al gelo, alla fame, alla miseria e al
pericolo per portare il messaggio della pace e della gioia a Sarajevo.
Mons. Bello mi colpì molto, perché mentre colloquiavo con lui in
preascolto, non mi sembrava neanche un vescovo tanto il suo modo
di presentarsi era schivo e dimesso. Era già sofferente, minato da un
tumore che di lì a non molto lo avrebbe portato in cielo. Parlava con
l'umiltà ma nel medesimo tempo col fervore e lo zelo di un vero
servo del Signore.
Io avevo preparato una mia obiezione: «Monsignore – volevo dirgli
–, mi pare che più delle marce serva la preghiera». Ma poi non gli
dissi nulla. Lo invitai a parlare senza paura della marcia per la pace
attraverso i microfoni di Radio Maria. Avevo compreso che lui,
molto più di noi, viveva il messaggio di Maria di essere «gioiosi
portatori di pace in questo mondo senza pace» (25.06.1995). Capii
che in quel gesto, che conteneva il rischio della vita, vi era la forma
più alta della preghiera e del digiuno”.
La Rerum Novarum
La Rerum Novarum è l’enciclica del 1891 con la quale
Leone XIII prese posizione contro le dottrine socialiste, che
considerava come una minaccia per l’equilibrio e l’ordine
socio-economico mondiale, incoraggiando piuttosto la
costituzione di associazioni tra lavoratori, sul modello delle
antiche corporazioni, e invocando la supervisione dello
Stato sul reciproco rispetto tra lavoratori e datori di lavoro,
essendo il lavoro degli operai, ricchezza nazionale. Non
veniva condannata la proprietà privata, tuttavia i proletari
dovevano essere messi i condizione di avere, tramite il
lavoro, una vita dignitosa. Auspicava insomma che, ricchi e
proletari, armonizzassero le proprie esistenze come le
membra di un unico corpo. Ecco i passi salienti.
[…] I portentosi progressi delle arti e i nuovi metodi
dell'industria; le mutate relazioni tra padroni ed operai; l'essersi in poche mani accumulata la ricchezza, e largamente estesa la
povertà; il sentimento delle proprie forze divenuto nelle classi
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Don Tonino Bello è stato un apostolo della pace, uno dei
pochi a comprendere che la pace non può sorgere dalla
guerra, e il suggello alla sua vita è stato proprio quel suo
essere testimone della pace, fino in fondo, proprio in quella
Bosnia scelta e benedetta da Maria, la Regina della Pace. Ecco
alcuni appunti di viaggio, tratti dal diario che tenne durante
la spedizione:
Durante il viaggio.
[..] A Sarajevo c’è un inferno di bombe e la gente muore sulle strade.
Perché non andare a Medjugorje? In Spalato non si trova ospitalità.
[..] Ma che cosa è mai questa guerra assurda, della quale, nonostante gli
approcci con persone competenti e le mille informazioni che vado
raccogliendo qua e là tra la gente, non riesco a spiegarmi le ragioni
profonde?
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
nonostante un assurdo, vergognoso, viscido silenzio da parte
dei mass-media italiani, riuscirono eroicamente ad entrarvi e
a portare un significativo segno di pace.
Tra di essi un uomo, vescovo della diocesi barese di MolfettaTerlizzi-Ruvo-Giovinazzo, o semplicemente don Tonino Bello
da Alessano, in provincia di Lecce. Uomo dalle doti umane
non comuni, anche intellettuali per la verità, ma che
perderebbero la loro bellezza se non accompagnate da una
straordinaria umiltà e da una testimonianza degli ideali
evangelici cui si è mantenuto fedele fino alla morte, che lo
porterà via appena quattro mesi dopo questa “folle” marcia
della pace. Era infatti già gravemente malato, provato nel
fisico, fiaccato nelle forze da un male incurabile che avanzava
senza alcun rispetto e senza alcun riguardo quando,
presentatasi la possibilità, senza indugiare aderiva con
entusiasmo all’iniziativa, segno che se il male aveva potuto
intaccare il fisico, certamente non aveva intaccato il suo
spirito combattivo e fedele, sempre pronto a spendersi per gli
ultimi. Aveva compreso fino in fondo l’essenza del Vangelo
don Tonino, e a chi gli chiedeva il perché del suo assurdo
viaggio, lui che era già in quella condizione di sofferenza
estrema, quasi terminale, rispondeva che si stavano
sperimentando gli eserciti del domani, i soldati di pace. Così
lo ricorda Padre Livio Fanzaga nel suo libro “Perché credo a
Medjugorje” (Ed. Sugarco):”Chi non si ricorda con quale
lavoratrici più vivo, e l'unione tra loro più intima: questo
insieme di cose e i peggiorati costumi han fatto scoppiare il
conflitto. [...]
Comunque sia, egli è chiaro, ed in ciò si accordano tutti,
essere di estrema necessità venir senza indugio con opportuni
provvedimenti in aiuto dei proletari, che per la maggior parte
trovansi indegnamente ridotti ad assai misere condizioni. Imperocché, soppresse nel passato secolo le corporazioni di arti e
mestieri, senza nulla sostituire in lor vece, nel tempo stesso che
le istituzioni e le leggi venivano allontanandosi dallo spirito
cristiano avvenne che a poco a poco gli operai rimanessero soli
e indifesi in balìa della cupidigia dei padroni e di una sfrenata
concorrenza. [...] A rimedio di questi disordini, i socialisti, attizzando nei poveri l'odio dei ricchi, pretendono doversi abolire
la proprietà, e far di tutti i particolari patrimoni un patrimonio
comune, da amministrarsi per mano del Municipio o dello
Stato. Con questa trasformazione della proprietà da personale
in collettiva, e con l'uguale distribuzione degli utili e degli agi
tra i cittadini, credono radicalmente riparato il male. Ma questa
via, anziché risolvere la contesa, non fa che danneggiare gli
stessi operai: ed è inoltre per molti titoli ingiusta. giacché
manomette i diritti dei legittimi proprietari, altera le
competenze e gli offici dello Stato e scompiglia tutto l'ordine
sociale. [...]
L'aver Iddio dato la terra ad uso e godimento di tutto il
genere umano, non si oppone punto al diritto della privata
proprietà; imperocché quel dono ei fece a tutti, non già in
quanto tutti ne dovessero avere un comune e promiscuo
dominio: bensì in quanto non assegnò veruna parte del suolo
determinatamente ad alcuno, lasciando ciò all'industria degli
uomini e al giure speciale dei popoli. La terra peraltro, sebbene
divisa tra i privati, resta nondimeno a servigio e benefizio di
tutti, non essendovi uomo al mondo che non riceva alimento da
quella. Chi non ha beni propri, vi supplisce col lavoro; tantoché
può affermarsi con verità, mezzo universale da provvedere alla
vita essere il lavoro [...]
accoratezza Maria ci ha spronati alla preghiera e al digiuno durante
gli anni del tremendo conflitto? «Solo con la preghiera e il digiuno
si può fermare la guerra» (25.04.1992), affermava in uno dei
momenti più torbidi del conflitto, quando satana cercava di
«sedurre quante più anime possibile». Mi ricordo che proprio in
quei mesi un gruppo di alcune centinaia di italiani cercava di
arrivare fino a Sarajevo, circondata dalle milizie contrapposte, per
testimoniare la pace.
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Certamente la soluzione di sì arduo problema richiede il
concorso e l'efficace cooperazione anche di altri: vogliam dire
dei governanti, dei padroni e dei ricchi, ed anche degli stessi
proletari, che vi sono direttamente interessati: ma senza
esitazione alcuna affermiamo che, ove si prescinda dall'azione
della Chiesa, tutti gli sforzi torneranno vani. [...] Essa vuole e
brama che i consigli e le forze di tutte le classi sociali si
colleghino e cospirino insieme, a fin di provvedere il meglio che
sia possibile agl'interessi degli operai: e crede che, entro i debiti
termini, debbano volgersi a questo scopo le stesse leggi e
l'autorità dello Stato. Stabiliscasi dunque in primo luogo questo
principio, doversi
sopportare la condizione propria
dell'umanità: torre dal mondo le disparità sociali, esser cosa
impossibile. Lo tentano, è vero, i socialisti; ma ogni tentativo
contro la natura delle cose riesce inutile. [...]
Il dolore non mancherà mai sulla terra; perché aspre,
dure, difficili a tollerarsi sono le ree conseguenze del peccato, le
quali, si voglia o no, accompagnano l'uomo fino alla tomba. Per
cui, patire e sopportare è il retaggio dell'uomo; e checché si
faccia e si tenti, levar via affatto le sofferenze dal mondo, non vi
è forza né arte che il possa. Coloro che dicono di poterlo, e
promettono alle misere plebi una vita scevra di dolore e di
pene, e tutta pace e diletto, illudono il popolo e lo trascinano
per una via, che riesce a dolori più grandi dei presenti. [...]
Nella presente questione lo sconcio maggiore è questo,
supporre l'una classe sociale nemica naturalmente all'altra; [...]
che invece è verissimo che, siccome nel corpo umano le varie
membra si accordano insieme e formano quell'armonico
temperamento che chiamasi simmetria; così volle natura che nel
civile consorzio armonizzassero tra loro quelle due classi, e ne
risultasse l'equilibrio. [...]
Tutto l'insegnamento cristiano, di cui è interprete e
custode la Chiesa, è potentissimo a conciliare e mettere in
accordo fra loro i ricchi e i proletari, ricordando agli uni e agli
altri i mutui doveri; incominciando da quelli che impone
giustizia. [...]
deportazioni ed altri orrori volti all’eliminazione delle altre
etnie. I serbi erano noti con l’appellativo di “tchetniks”, che in
croato vuol dire “membro del gruppo”. Da più di 100 anni il
loro scopo era quello di distruggere tutto ciò che non era
serbo nelle regioni attigue, sognando la costituzione della
“Grande Serbia”, con l’appoggio dell’Unione Sovietica che,
attraverso di essa, puntava ad aver uno sbocco sul mar
Adriatico. Si può spiegare così anche l’attentato di Sarajevo
del 1914, durante il quale rimasero uccisi l’erede al trono
d’Austria, l’arciduca Francesco Ferdinando e sua moglie, e
che causò lo scoppio della prima guerra mondiale. Allora non
esisteva ancora la Jugoslavia, la Bosnia era annessa
all’Austria, insieme a Croazia e Slovenia, mentre la Serbia era
indipendente ma confinata nell’entroterra.
In Bosnia poi, ad un certo punto, il conflitto non vide più solo
serbi contro croati e musulmani, ma si scatenò tra gli stessi
croati e i musulmani un’ulteriore guerra. I croati volevano
solo essere liberi, continuare a parlare la lingua croata e avere
scuole proprie in Bosnia-Erzegovina, mentre i musulmani,
che costituivano la maggioranza della popolazione, con il loro
comando fondamentalista volevano che lo stato fosse
governato secondo la legge islamica, con l’intenzione di
imporre a tutti il loro potere. Oggi in alcune città come Mostar
o Sarajevo le comunità croato cattoliche e musulmane
convivono vivendo nei rispettivi quartieri.
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L’esperienza di don Tonino Bello.
Apostolo di Pace nella terra della Regina della Pace.
Intanto nel 1992, in una Sarajevo martoriata dalla
guerra e dalle atrocità, dove neanche le associazioni
umanitarie riuscivano ad arrivare, giunse invece dall’Italia un
gruppo di 500 persone che, rischiando seriamente la propria
vita, tra mille difficoltà, al limite dell’incoscienza, e
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
cercò di fare anche nei confronti di Medjugorje, sin dai primi
giorni delle apparizioni, tentando in ogni modo di arginare il
copioso afflusso di pellegrini, provenienti da tutta la
Jugoslavia e dal mondo intero.
Militari in assetto di guerra, con cani al guinzaglio
impedivano l’accesso alla collina delle apparizioni,
prendevano nota dei numeri di targa delle auto che entravano
a Medjugorje, minacciando chissà quali ritorsioni, ricorrevano
a pedinamenti, persecuzioni, spionaggi, microspie e abusi
vari, come già abbiamo visto parlando dei veggenti, non
lesinando percosse, violenze ed arresti. Vennero arrestate e
sbattute in galera, in compagnia di delinquenti comuni,
diverse persone, ma il culmine fu l’arresto di padre Jozo,
francescano, parroco di Medjugorje, di cui parleremo
approfonditamente più avanti, deportato, percosso a sangue,
torturato ed infine isolato in prigionia.
Tito morì nel 1980, nel 1981 cominciarono le
apparizioni, verso la fine degli anni ’80 il comunismo, a livello
internazionale cominciò a crollare, con modalità che
analizzeremo più in là, nell’ultimo capitolo, alimentando
aneliti e speranze di libertà nei popoli fino ad allora
sottomessi.
In particolare, in Jugoslavia, Slovenia e Croazia, gli
stati più evoluti, invocarono le prime elezioni libere, in cui i
comunisti vennero sconfitti e, nel giugno 1991, a seguito della
loro separazione dalla federazione, la Serbia mobilitò
immediatamente l’Armata Federale, dando inizio alla guerra.
Nel 1992 anche la Bosnia manifestò la sua volontà di
indipendenza da Belgrado, e il conflitto si rivelò cosi ancora
più cruento. La Bosnia era abitata da una popolazione mista,
composta da musulmani, croati cattolici e serbi ortodossi;
questi ultimi, guidati da Slobodan Milosevic operarono
all’insegna della pulizia etnica, vale a dire genocidi, massacri,
Può affermarsi con verità, il lavoro degli operai esser
quello che forma la ricchezza nazionale. È quindi giusto che il
governo s'interessi dell'operaio, facendo sì che egli partecipi in
alcuna misura di quella ricchezza, che esso medesimo produce:
cosicché abbia vitto e vestito, e campi meno disagiatamente la
vita. [...]
Tuttavia debbono i governanti tutelare la società e le sue
parti [...] in certi casi si deve adoperare, entro i debiti confini, la
forza e l'autorità delle leggi. [...]
Ma giova discendere espressamente ad alcuni particolari
di maggiore importanza. Principalissimo è questo, dovere i
governi per via di savie leggi assicurare la proprietà privata.
Oggi specialmente in tanto ardore di sfrenate cupidigie,
bisogna che le plebi siano tenute a dovere; perché se ad essi
giustizia consente di adoperarsi a migliorare le loro sorti, né la
giustizia né il pubblico bene consentono che si rechi danno ad
altri nella roba, e sotto colore di non so quale eguaglianza
s'invada l'altrui. Certo, la massima parte degli operai vorrebbe
migliorare condizione onestamente senza far torto a persona;
tuttavia ve ne sono non pochi, imbevuti di massime false e
smaniosi di novità, che cercano ad ogni costo eccitare tumulti e
sospingere gli altri alla violenza. Intervenga dunque l'autorità
dello Stato, e posto freno ai sommovitori, preservi i buoni
operai dal pericolo della sedizione, i legittimi padroni da quello
dello spogliamento.
Il troppo lungo e gravoso lavoro, e la mercede giudicata
scarsa porgono non di rado agli operai motivo di sciopero. A
questo sconcio grave e frequente occorre che ripari lo Stato;
perché tali scioperi non recano danno ai padroni solamente e
agli operai medesimi, ma al commercio e ai comuni interessi
[...].
Certe società diversissime, massime di operai, vanno
oggi moltiplicandosi più che mai. Di molte tra queste non è qui
luogo d'indagar l'origine, lo scopo, i procedimenti. È opinione
comune però, confermata da molti indizi, che il più delle volte
sono rette da capi occulti con organizzazione contraria allo
spirito cristiano e al bene pubblico: i quali col monopolio delle
industrie costringono chi rifiuta di accomunarsi seco, a pagar
caro il rifiuto.
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
In tale stato di cose, gli operai cristiani non hanno che
due partiti: o iscriversi a società pericolose alla religione, o
formarne di proprie e unire così le loro forze per sottrarsi
francamente da sì ingiusta e intollerabile oppressione.
confessassero e si comunicassero prima di recarsi
in
combattimento. Le sirene suonavano in continuazione per
dare l’allarme, ma il 9 maggio 1992, alle ore 13:00, sei granate
serbe caddero su Medjugorje. Di esse solo una cadde in paese,
a circa 400 mt dalla chiesa, rimanendo misteriosamente
inesplosa. Tutto quello che ottennero i serbi fu di ammazzare
una mucca, un gallo ed un cane. Il pilota che aveva il compito
di bombardare Medjugorje fu poi abbattuto e, catturato,
affermò che era stato impossibile bombardare Medjugorje
perché appena si avvicinava non riusciva più a vedere niente
sotto di lui, il villaggio spariva alla sua vista, come nascosto
da una specie di nube.
La Jugoslavia ebbe origine nel 1918 dall’unione della
Serbia con alcune province dell’ex impero astro-ungarico.
Diverse etnie e diverse religioni vennero a contatto, ma non
impararono mai a convivere pacificamente. Dopo la seconda
guerra mondiale l’esito del conflitto consegnò la Jugoslavia,
divenuta federazione di repubbliche, nelle mani di Tito, che
aveva guidato il movimento partigiano, e che impose il suo
regime dittatoriale, ateo e comunista. L’impossibilità di
manifestare le proprie idee, politiche e religiose rendeva tutti
uguali si, ma nel senso della repressione e dell’impotenza,
così dall’esterno sembrava che tutte quelle etnie avessero
finalmente imparato a convivere. La realtà era ben diversa, la
molla dell’odio si stava solo comprimendo, in attesa di
sfociare inevitabilmente in un fiume di sangue, appena se ne
fosse presentata la minima possibilità. La falsa pace imposta
dall’alto, temeva le folle, gli incontri di persone (quindi anche
le celebrazioni eucaristiche o gli incontri di preghiera),
considerati pericolosi focolai in cui potevano sorgere e
diffondersi legittime idee di libertà e di giusti diritti negati, di
conseguenza, prima che potessero maturare tali pensieri, si
provvedeva a rimuovere, reprimere, eliminare. Questo si
Termina così anche il paragrafo relativo alle altre profezie ed
agli eventi collegati a Fatima. Mi pare opportuno tuttavia,
prima di intraprendere altri temi, avendo parlato
dell’enciclica Rerum Novarum, chiarire almeno in parte il
percorso attraverso cui si giunse al comunismo nel XX secolo
e analizzare l’essenza all’ origine di tale dottrina, che ancora
oggi compare sotto diversi nomi e colori di partiti e
movimenti.
L’allontanamento dal Cristianesimo
Per individuare le cause dell’allontanamento dal
Cristianesimo occorre partire da lontano, ad esempio da
Cartesio, filosofo francese del XVII secolo, il quale affermando
che “cogito, ergo sum” (penso, dunque sono), fece
corrispondere all’Assoluto il proprio pensare, inaugurando
così una grande svolta antropocentrica nella filosofia. Ha
senso solo ciò che corrisponde al pensiero umano, e questa è
anche la fonte del moderno razionalismo.
Così Giovanni Paolo nel libro-intervista “Varcare le soglie della
speranza”, Mondatori Editore, del 1994:
“Se non è certo possibile addebitare al padre del razionalismo moderno l'allontanamento dal cristianesimo (Cartesio), è
difficile non riconoscere che egli creò il clima in cui, nell'epoca
moderna, tale allontanamento poté realizzarsi. Non si attuò subito,
ma gradualmente.
In effetti, circa centocinquant'anni dopo Cartesio, constatiamo come
tutto ciò che era essenzialmente cristiano nella tradizione del pensiero
europeo sia già stato messo fra parentesi. Siamo nel tempo in cui in
Francia è protagonista l'illuminismo, una dottrina con la quale si ha
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
capaci di percepire il pericolo. Insomma in qualunque modo erano
condannati a morire, volenti o nolenti, non era possibile rifiutarsi,
diversi militari sono stati trovati legati con catene ai cannoni,
perché non scappassero in caso di pericolo, ndr).
A. Vedo che non ti va tanto di parlare di questa storia…
M. I serbi operavano violenze di ogni genere, bruciavano le case di
croati e musulmani, li a Mostar anche la mia casa fu bruciata. Poi
siamo venuti qui a Medjugorje dove, dopo tanti sacrifici siamo
riusciti a costruire a poco a poco la pensione. Inizialmente erano
serbi contro croati e musulmani, poi non si è capito più niente, tutti
erano contro tutti.
A. Mi dispiace… Durante la guerra anche Medjugorje è stata
bombardata, ma si dice che l’unica bomba caduta in paese sia
rimasta inesplosa. Come mai un obiettivo così ghiotto e scomodo
per il regime è rimasto indenne?
M. Si, è vero, i serbi erano alle spalle del Podbrdo con i loro
cannoni, e Medjugorje era un obiettivo primario e anche a portata
di mano, ma l’unica bomba caduta qui vicino, a 400 mt dalla
Chiesa, è rimasta inesplosa, uccidendo solo una mucca, un cane ed
un gallo, invece tutti i centri vicini, Citluk, Ljubuski, Caplijna,
Sirokji Brieg, fino a Mostar e Sarajevo sono stati pesantemente
bombardati e in buona parte rasi al suolo, come tutto ciò che era al
di là della Neretva, alle spalle del Podbro.
A. Evidentemente qui a Medjugorje c’era la protezione della
Gospa…
M. Già, evidentemente….
la definitiva affermazione del puro razionalismo. La Rivoluzione
francese, durante il Terrore, ha abbattuto gli altari dedicati a Cristo,
ha buttato i crocifissi nelle strade, e ha invece introdotto il culto
della dea Ragione. In base al quale venivano proclamate la libertà,
l'uguaglianza e la fratellanza. In questo modo il patrimonio spirituale,
e in particolare quello morale, del cristianesimo era strappato dal
suo fondamento evangelico, al quale è necessario riportarlo perché
ritrovi la sua piena vitalità”.
“II razionalismo illuministico ha posto fra parentesi il Dio vero e, in
particolare, Iddio Redentore.
Che cosa comportava ciò? Che l'uomo doveva vivere lasciandosi guidare
esclusivamente dalla propria ragione, così come se Dio non esistesse“.
Tutto il razionalismo degli ultimi secoli, con il kantismo,
l’hegelismo e la filosofia tedesca del XIX e XX secolo può dirsi una
continuazione e uno sviluppo delle posizioni cartesiane.
A Medjugorje, allo scoppio della guerra, chiusa la
chiesa parrocchiale, si celebrava la messa in cantina. O si
abbandonava il paese, vivendo come profughi, o ci si
rifugiava nelle cantine. Non c’erano che anziani, donne e
bambini, gli uomini venivano spediti al fronte, presso le
trincee scavate sul Podbrdo e nella zona che lo separa dal
Krizevac, e molti di essi portavano un rosario con loro,
attorno alla spalla, sperando nella protezione di Maria. La
stessa veggente Vicka si preoccupava perché i soldati si
84
Nel ’800 cominciò a muovere i primi passi il socialismo, di
cui Karl Marx e Friedrich Engels possono essere considerati
i fondatori. Nel Manifesto del partito comunista, pubblicato
a Londra nel 1848, essi formularono le premesse teoriche
del comunismo, la concezione del materialismo storico e la
teoria della lotta di classe.
Le teorie marxiste diedero impulso alle lotte sociali che si
moltiplicarono nella seconda metà del XIX secolo e che
influenzarono profondamente ideologie e movimenti
rivoluzionari nel XX secolo.
Continua ancora Giovanni Paolo II:
[…] Ciò che chiamiamo comunismo ha la sua storia: è la storia della
protesta di fronte all'ingiustizia, come ho ricordato nella Enciclica
Laborem exercens. Una protesta del grande mondo degli uomini del
lavoro, che è divenuta un'ideologia. Ma tale protesta è divenuta
anche parte del magistero della Chiesa. Basti ricordare la Rerum
novarum, alla fine del secolo scorso. Aggiungiamo: il magistero non
si è limitato alla protesta, ma ha gettato un lungimirante sguardo
verso il futuro. Infatti fu Leone XIII a predire in certo senso la caduta
del comunismo, il cui avvento sarebbe costato caro all'umanità e
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
all'Europa, poiché la medicina - egli scriveva in quella sua enciclica
del 1891 - potrebbe dimostrarsi più pericolosa della malattia stessa!
Questo diceva il Papa con la serietà e l'autorevolezza della Chiesa
docente.
[..] Il Comunismo ha dimostrato di essere una medicina più
pericolosa e, all'atto pratico, più dannosa della malattia stessa. Non ha
attuato una vera riforma sociale, anche se era divenuto per tutto il
mondo una potente minaccia e una sfida.
[..] «Il Padre mio opera sempre e anch'io opero» (Gv 5,17).
La caduta del comunismo apre davanti a noi un panorama
retrospettivo sul tipico modo di pensare e di agire della moderna civiltà,
specialmente europea, che ha dato origine al comunismo. Questa è
una civiltà che, accanto a indubbi successi in molti campi, ha
anche commesso una grande quantità di errori e di abusi nei
riguardi dell'uomo, sfruttandolo in tanti modi. Una civiltà che
sempre si riveste di strutture di forza e di sopraffazione sia
politica sia culturale (specialmente con i mezzi della
comunicazione sociale), per imporre all'umanità intera simili
errori e abusi. Come spiegare altrimenti il crescente divario tra il
ricco Nord e il sempre più povero Sud? Chi ne è responsabile?
Responsabile è l'uomo; sono gli uomini, le ideologie, i sistemi
filosofici. Direi che responsabile è la lotta contro Dio, la sistematica
eliminazione di quanto è cristiano; una lotta che in grande misura
domina da tre secoli il pensiero e la vita dell'Occidente. II
collettivismo marxista non è che un'«edizione peggiorata» di questo
programma”.
A. Ho capito. Adesso però risiedi a Medjugorje, come giudichi il
fenomeno delle apparizioni, ci credi, e la gente del posto ci crede?
M. Si, io ci credo, e anche tutta la gente di Medjugorje.
A. Mi parli un po’ del regime comunista?
M. Fino agli anni ’70 è stato durissimo, anche economicamente, la
gente era costretta ad emigrare in massa, poi c’è stato qualche
piccolo miglioramento economico, con il progresso in tutta Europa
non poteva non esserci anche qui, ma quanto alla libertà… La
religione non era vista di buon occhio dal regime, era concesso di
poter pregare solo in chiesa, a volte dovevi scegliere tra la fede e la
casa, il lavoro, ma nelle case molte famiglie vivevano la propria
fede. Anche la libertà di pensiero non esisteva…
A. Certo, il comunismo è tale in qualsiasi paese, dalla Russia alla
Cina. Ma un vento di primavera stava cominciando a soffiare verso
la fine degli anni ’80 su di un est europeo che voleva voltare pagina.
La caduta del muro di Berlino in Germania, e progressivamente di
tutti i regimi comunisti, fino al disfacimento della stessa Unione
Sovietica, portarono questa ventata di rinnovamento, e questa sete
di libertà anche in Jugoslavia. Per prime Slovenia e Croazia decisero
di essere indipendenti dalla Federazione Jugoslava, ma i Serbi, che
appoggiati dal potere sovietico coltivavano il progetto della Grande
Serbia, si mossero militarmente. Più tardi, quando Croazia e
Slovenia vennero riconosciute indipendenti da parte della CEE, il
conflitto si spostò in Bosnia-Erzegovina (1992). Te la senti di
raccontarmi qualcosa di quella guerra?
M. Si, io ho partecipato alla guerra, ero nella contraerei dell’esercito
croato.
A. Hai assistito anche tu agli orrori di quella guerra?
M. C’è chi ha visto cose peggiori ed ha corso pericoli maggiori di
me, e c’è chi non c’è più. (Mario è restio a parlare, ma rapporti
giornalistici dicono che i capi dell’esercito serbo facevano ingerire ai
propri soldati pasticche di ecstasy mischiato con forti dosi di LSD,
per inibire le paure ed il dolore in caso di ferite. Così conciati i
soldati serbi apparivano fuori di sé, pronti a commettere qualsiasi
pazzia, come uscire allo scoperto sotto una raffica di colpi, gridando
come forsennati con il fucile in mano, in quanto non più coscienti e
Cerchiamo ora di capire in cosa consista effettivamente
questo “collettivismo marxista” ed anche perché oggi, a dispetto
della caduta del comunismo sovietico, la società è animata da
uno spirito anticristiano, di cui si ignora spesso la vera origine
diabolica. Il testo seguente è liberamente tratto e adattato dal
libro Conoscere il comunismo di Jean Daujat – Ed. Il falco, Milano
1977.
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Pellegrinaggio a Medjugorje
bimbo ancora lattante e nell’ora della morte non sarò per loro
Giudice, ma Salvatore misericordioso. In quell’ultima ora, l'anima
non ha nulla in sua difesa, all'infuori della Mia Misericordia. Felice
l’anima che durante la vita si è immersa nella sorgente della
Misericordia, poiché la giustizia non la raggiungerà. (1075)
Intervista e storia della guerra nella ex-Jugoslavia.
Nel pomeriggio osservo il vecchio Mladen giocare
nell’angolo di prato accanto la sua casa con il nipotino. Gli
chiedo di farmi vedere il suo orto, tenuto con grande dignità,
e subito mi introduce tra cavoli, verze, fagiolini, zucchine,
peperoni, pomodori, insalate, patate e cipolle. In un
linguaggio improponibile riusciamo tuttavia, in qualche
modo a comunicare; lui mi parla del suo orto, io degli ulivi e
della tradizione contadina del mio Salento, ma tutto sommato
non ci sono differenze sostanziali. Ho l’impressione però che
qui tutto cresca più rigogliosamente e con dimensioni
maggiori. L’ultimo argomento trattato riguarda gli attrezzi da
lavoro, come zappa, vanga e piccone, che mi mostra con
orgoglio. Anche qui si usa concimare il terreno con il letame.
Dietro casa intanto, le donne sono intente a tagliare delle
verdure che serviranno per la nostra cena. Vedo passare
anche Mario, il figlio della padrona di casa, e gli chiedo se
posso fargli qualche domanda. Gentilmente acconsente.
Pellegrinaggio a Medjugorje
Il marxismo
Per l'uomo comune l'azione ha uno scopo, si agisce per
ottenere o realizzare un bene. Per il marxismo, che non ammette
alcuna dipendenza né alcun oggetto, non vi è bene da amare né da
realizzare, non c'è che l'azione da condurre. Ammettere un bene che
sia un fine, qualche cosa di buono che si debba amare perché è
buono, significherebbe imporre una dipendenza all'azione umana.
Il marxista che vive il suo marxismo non può amare nulla, poiché
l'amore mette in dipendenza dell'oggetto amato; il marxismo è il
rifiuto definitivo di ogni amore come di ogni verità.
Se un comunista ci presenta qualche ideale come un fine,
per esempio l'ideale di giustizia sociale messo innanzi alle
rivendicazioni operaie, (oggi lottando in favore di pacs, eutanasia,
aborto, droga, divorzio, etc.) è unicamente perché la presenza di un
ideale nei cervelli umani diventa in questi casi un mezzo efficace
per trascinarli all'azione e alla lotta, un organo o uno strumento
d'azione e di lotta delle forze materiali. Stiamo certi, però, che il
comunista che vive il suo marxismo, ha in vista solo l'azione
rivoluzionaria e la lotta da condurre; l'ideale che mette avanti è solo
un mezzo per condurre meglio tale azione e tale lotta, e non ha, in
sé stesso, alcun valore ai suoi occhi: esiste solo in funzione di questa
azione e di questa lotta e solo per tutto il tempo che è utile a essa.
A. Allora Mario, innanzitutto ti sottopongo un mio personale
dilemma: Come mai da Dubrovnik, in Croazia, a Medjugorje, in
Bosnia-Erzegovina, abbiamo attraversato tre frontiere e non due
(prima di questo chiarimento ignoravo il motivo)?
M. Durante il percorso lungo la costa croata, si attraversano circa 10
km di costa che ricadono nel territorio bosniaco.
A. Ah, ecco il perché, ma cambiamo discorso. Mario, conosci
personalmente i veggenti?
M. No, non li conosco personalmente, ma solo di vista, sai la mia
storia è un po’ particolare, io sono originario di Mostar.
82
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Pellegrinaggio a Medjugorje
L’azione marxista
Ora, all'epoca di Marx, si presenta un mezzo eccellente:
l'estrema miseria e la totale insoddisfazione della classe proletaria.
La felicità del proletariato non rappresenta un fine per il marxista,
come si crede comunemente, ma la miseria del proletariato un
mezzo per l'azione rivoluzionaria.
Questa esposizione del marxismo ci mostra a qual punto, in tutto e
totalmente, il marxismo stesso sia esattamente il contrario e
l'opposto del cristianesimo e di tutte le concezioni cristiane, e con
quale intelligenza inaudita e a dire il vero sovrumana, esso prenda
di contropiede il cristianesimo e realizzi praticamente il
materialismo e l'ateismo infinitamente meglio delle dottrine
materialiste o atee.
L'azione rivoluzionaria marxista, in seguito a ciò che abbiamo
appena spiegato, è molto diversa dalla nozione corrente di
rivoluzione. Per l'uomo comune, che si propone di realizzare un
bene, una rivoluzione è un mezzo in vista di un fine, che è una
società migliore e durevole. Tale non è evidentemente la concezione
del marxista, per il quale non vi è un bene da realizzare, ma
soltanto un'azione da condurre. L'azione rivoluzionaria non è per
lui un mezzo: essa stessa è voluta come l'opera gigantesca nella
quale l'uomo nuovo creerà sé stesso, si tratta di trovare i mezzi di
quella azione rivoluzionaria.
Ogni legame religioso, ogni legame con la famiglia o la
patria, che rappresenti una stabilità qualsiasi, che porti il proletario
a legarsi a qualche cosa, a non essere totalmente escluso, dovrà
essere combattuta: il proletario deve essere totalmente dedito alla
sua coscienza rivoluzionaria, alla sua lotta di classe al di sopra delle
frontiere di tutti i legami umani. Da qui la formula internazionale:
"Proletari di tutto il mondo, unitevi".
La sola collettività che il proletario deve conoscere è dunque
la collettività di classe: è la sola dove non sia uno straniero, poiché
non è più legato da nulla ad alcun ordine esistente. Ma dal disegno
di questa collettività di classe, emerge il collettivismo integrale (da
cui il nome di comunismo preso dal marxismo). La potenza
materiale che deve imporsi e creare un mondo nuovo esiste soltanto
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Pellegrinaggio a Medjugorje
esaltandola; invoca la sua onnipotenza per il mondo intero e
specialmente per i poveri peccatori, poiché fu in quell’ora che venne
spalancata per ogni anima. In quell’ora otterrai tutto per te stessa e
per gli altri; in quell’ora fu fatta grazia al mondo intero, la
Misericordia vinse la giustizia. Figlia Mia, in quell’ora cerca di fare
la Via Crucis, se i tuoi impegni lo permettono e se non puoi fare la
Via Crucis, entra almeno per un momento in cappella ed onora il
Mio Cuore che nel SS.mo Sacramento è pieno di Misericordia. E se
non puoi andare in cappella, raccogliti in preghiera almeno per un
breve momento là dove ti trovi. Voglio il culto della Mia
Misericordia da ogni creatura, ma prima di tutto da te, poiché a te
ho fatto conoscere questo mistero nella maniera più profonda.»
(1572)
5) La diffusione del culto della Misericordia
«Figlia Mia, scrivi queste parole: «Tutte le anime che
adoreranno la Mia Misericordia e ne diffonderanno il culto,
esortando altre anime alla fiducia nella Mia Misericordia, queste
anime nell'ora della morte non avranno paura. La Mia Misericordia
le proteggerà in quell'ultima lotta... (1540)
«Ho aperto il Mio Cuore come una viva sorgente di
Misericordia, tutte le anime vi attingano la vita, si avvicinino con
grande fiducia a questo mare di Misericordia. I peccatori otterranno
la giustificazione ed i giusti verranno rafforzati nel bene. A colui
che avrà posto la sua fiducia nella Mia Misericordia, nell'ora della
morte colmerò l'anima con la Mia pace divina». (1520)
Il Signore mi ha detto: «Figlia Mia, non desistere dal
diffondere la Mia Misericordia, con ciò procurerai refrigerio al Mio
Cuore, che arde del fuoco della compassione per i peccatori. Dì ai
Miei sacerdoti che i peccatori induriti si inteneriranno alle loro
parole, quando essi parleranno della Mia sconfinata Misericordia e
della compassione che ho per loro nel Mio Cuore. Ai sacerdoti che
proclameranno ed esalteranno la Mia Misericordia, darò una forza
meravigliosa, unzione alle loro parole e commuoverò i cuori ai
quali parleranno». (1521)
Le anime che diffondono il culto della Mia Misericordia, le
proteggo per tutta la vita, come una tenera madre protegge il suo
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
un agonizzante, ed otterranno per l'agonizzante lo stesso perdono.
Quando vicino ad un agonizzante viene recitata questa coroncina, si
placa l'ira di Dio e l'imperscrutabile Misericordia avvolge l'anima e
si commuovono le viscere della Mia Misericordia, per la dolorosa
Passione di mio Figlio». (811)
«Le anime periscono, nonostante la Mia dolorosa Passione.
Concedo loro l'ultima tavola di salvezza, cioè la festa della Mia
Misericordia. Se non adoreranno la Mia Misericordia, periranno per
sempre. Segretaria della Mia Misericordia, scrivi, parla alle anime
di questa Mia grande Misericordia, poiché è vicino il giorno
terribile, il giorno della Mia giustizia». (965)
«Oh! che grandi grazie concederò alle anime che reciteranno
questa coroncina: le viscere della Mia Misericordia s'inteneriscono
per coloro che recitano la coroncina. Scrivi queste parole, figlia Mia,
parla al mondo della Mia Misericordia. Che conosca tutta l’umanità
la Mia insondabile Misericordia. Questo è un segno per gli ultimi
tempi, dopo i quali arriverà il giorno della giustizia. Fintanto che c’è
tempo ricorrano alla sorgente della Mia Misericordia, approfittino
del Sangue e Acqua scaturiti per loro». (848)
«Per punire ho tutta l'eternità ed ora prolungo loro il tempo
della Misericordia, ma guai a loro, se non riconosceranno il tempo
della Mia venuta. Figlia Mia, segretaria della Mia Misericordia, non
solo ti obbligo a scrivere sulla Mia Misericordia e a diffonderla, ma
impetra loro la grazia, affinché anche loro adorino la Mia
Misericordia». (1160)
nella collettività proletaria unita: l'individuo di per sé non è nulla,
esisterà solo acquisendo la coscienza di classe, fondandosi nella sua
collettività di classe, diventando un elemento della forza materiale
collettiva della sua classe. Non si tratta di ottenere che gli strumenti
di produzione cambino di mano rimanendo oggetto di proprietà
individuale: si tratta di ottenere, e in questo consisterà il
comunismo, la loro appropriazione collettiva da parte della classe
proletaria organizzata per lo sfruttamento collettivo di tutte le
ricchezze del mondo; di realizzare così la più grande potenza
materiale di produzione, la gigantesca potenza materiale collettiva
di trasformazione della terra per mezzo dell'industria umana che
oggi la Russia sovietica vuole incarnare.
Per quest'opera del proletariato organizzato, l'individuo
dovrà piegarsi a una disciplina di ferro: sarà solo una rotella
dell'azione rivoluzionaria collettiva, un meccanismo della potenza
materiale collettiva, utilizzato come uno strumento per la potenza
collettiva, come lo era lo schiavo dell'antichità.
L'opposizione totale a tutto ciò che è stabilito, opposizione
che costituisce la tesi marxista - cioè la prima fase dell'azione
rivoluzionaria - prende di mira particolarmente la proprietà,
l'esercito e la patria, la famiglia e la religione.
La proprietà sarà considerata come una abominazione,
perché lega l'uomo a qualche cosa di esistente e lo radica. Essa
impedisce agli uomini di essere proletari interamente disponibili
per l'azione rivoluzionaria e, inoltre, per la potenza materiale
collettiva. Ci si è talvolta stupiti nel vedere l'azione politica dei
marxisti favorire lo sviluppo delle grosse, concentrazioni anonime
capitaliste e danneggiare la piccola proprietà personale, contadina e
artigiana. Questo stupore dimostra che non si è compreso niente del
marxismo e che lo si immagina sotto la forma semplicistica della
difesa dei "piccoli" contro i "grandi": il marxismo, al contrario, è la
ricerca di una azione rivoluzionaria per la quale occorre il più
grande numero di grossi possidenti. I piccoli proprietari, i piccoli
padroni, non sono proletari; essi costituiscono qualche cosa di
stabile, il cui grande numero sarebbe un ostacolo all'azione
rivoluzionaria.
4) L’Ora della Misericordia
Alle tre del pomeriggio implora la Mia Misericordia
specialmente per i peccatori e sia pure per un breve momento
immergiti nella Mia Passione, particolarmente nel Mio abbandono
al momento della morte. E’ un'ora di grande Misericordia per il
mondo intero. Ti permetterò di penetrare nella Mia tristezza
mortale. In quell'ora non rifiuterò
nulla all'anima che Mi prega per la Mia Passione...». (1320)
«Figlia Mia, ogni volta che senti l’orologio battere le tre,
ricordati di immergerti tutta nella Mia Misericordia, adorandola ed
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221
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Il grande numero dei piccoli proprietari soddisfatti renderebbe
impossibile, alla collettività proletaria, l'appropriazione collettiva di
tutti i beni. Il marxismo si comporta dunque in modo da favorire
una proletarizzazione crescente, cioè da aumentare ogni giorno la
grande massa dei proletari. Bisogna perciò che tutta la proprietà sia
sempre più concentrata nelle mani di pochi: la più forte
concentrazione capitalistica prepara la rivoluzione proletaria, che
avrà solo da espropriare qualche grosso organismo capitalista per
rimettere tutto nelle mani della collettività proletaria.
Allo stesso modo deve combattere ogni tentativo di
restaurazione corporativa che restituirebbe al lavoratore un posto
riconosciuto e uno stato di vita in una organizzazione professionale
e lo toglierebbe dalla condizione proletaria, radicandolo in un
ordine sociale esistente.
Quando il marxismo si pone - al tempo della tesi - come
lotta rivoluzionaria contro l'ordine stabilito, deve inoltre combattere
l'esercito, la cui forza è al servizio di questo ordine stabilito, e la
patria, nella quale gli uomini potrebbero trovare qualche legame
con la società esistente, qualche radice nelle tradizioni stabilite. Se il
proletario è uno sradicato totale, è anche un senza patria o non ha
altra patria che la patria internazionale della classe proletaria
rivoluzionaria. Questa fase dell'azione marxista è espressa da un
inno come L'Internazionale.
Anche la famiglia è un elemento di continuità sociale, di durata,
dunque di radicamento; essa non potrebbe trovare posto nella lotta
rivoluzionaria, perché potrebbe solo impedire di darsi totalmente
all'azione rivoluzionaria.
Quanto alla religione, sarà evidentemente la peggiore
abominazione per il marxismo, poiché pretende di legare l'uomo a
una verità e a un bene assoluti, in ultima analisi a Dio. "Ogni idea
religiosa è un'abominazione indicibile", diceva Lenin. Abbiamo già
spiegato l'opposizione totale esistente tra il marxismo e ogni idea
religiosa.
Ma l'azione marxista, perpetuamente creatrice e
contraddittoria, secondo le leggi della dialettica, si sviluppa nella
storia e deve essere possibile recuperare tutti gli elementi che sono
Se un'anima non pratica la Misericordia in qualunque
modo, non otterrà la Mia Misericordia nel giorno del giudizio. Oh,
se le anime sapessero accumulare per sé tesori eterni, non
verrebbero giudicate, prevenendo il Mio giudizio con la
Misericordia!». (1317)
222
3) La Coroncina alla Divina Misericordia.
La Coroncina alla Divina Misericordia è stata dettata
da Gesù a Santa Faustina a Vilnius nel 1935.
« Recita continuamente la coroncina che ti ho insegnato. Chiunque
la reciterà, otterrà tanta Misericordia nell'ora della morte. I
sacerdoti la consiglieranno ai peccatori come ultima tavola di
salvezza; anche se si trattasse del peccatore più incallito se recita
questa coroncina una volta sola, otterrà la grazia dalla Mia infinita
Misericordia. (687)
« La Mia Misericordia avvolgerà in vita e specialmente
nell'ora della morte le anime che reciteranno questa coroncina ».
(754)
«Con essa otterrai tutto, se quello che chiedi è conforme alla
Mia volontà». (1731)
Figlia Mia, esorta le anime a recitare la coroncina che ti ho
dato. Per la recita di questa coroncina Mi piace concedere tutto ciò
che Mi chiederanno. Se la reciteranno peccatori incalliti, colmerò di
pace la loro anima, e l'ora della loro morte sarà serena. Scrivi questo
per le anime afflitte: quando l’anima vede e riconosce la gravità dei
suoi peccati, quando si svela ai suoi occhi tutto l’abisso di miseria in
cui è precipitata, non si disperi, ma si getti con fiducia nelle braccia
della Mia Misericordia, come un bambino fra le braccia della madre
teneramente amata. Queste anime hanno la precedenza nel Mio
Cuore compassionevole, esse hanno la precedenza nella Mia
Misericordia. Proclama che nessun’anima, che ha invocato la Mia
Misericordia, è rimasta delusa né confusa. Ho una predilezione
particolare per l'anima che ha fiducia nella Mia bontà. Scrivi che
quando verrà recitata la coroncina vicino agli agonizzanti, Mi
metterò fra il Padre e l’anima agonizzante non come giusto Giudice,
ma come Salvatore misericordioso». (1541)
Nell’ora della morte difenderò come Mia gloria ogni anima
che reciterà questa coroncina, oppure altri la reciteranno vicino ad
79
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
nell'abisso della Mia Misericordia. Figlia Mia, scrivi sulla Mia
Misericordia per le anime sofferenti. Mi procurano una grande
gioia le anime che si appellano alla Mia Misericordia. A queste
anime concedo grazie più di quante ne chiedono.
Anche se qualcuno è stato il più grande peccatore, non lo posso
punire Se esso si appella alla Mia pietà, ma lo giustifico nella Mia
insondabile ed impenetrabile Misericordia. Scrivi: prima che io
venga come Giudice giusto, spalanco la porta della Mia
Misericordia. Chi non vuole passare attraverso la porta della
Misericordia, deve passare attraverso la porta della Mia
giustizia»...(1146)
«Figlia Mia, Mia delizia e Mio compiacimento, nulla Mi
trattiene dal concederti le grazie. La tua miseria non è un ostacolo
per la Mia Misericordia. Figlia Mia, scrivi che quanto più grande è
la miseria, tanto maggiore è il diritto che ha alla Mia Misericordia,
ed esorta tutte le anime alla fiducia nell'insondabile abisso della
Mia Misericordia, poiché desidero salvarle tutte. La sorgente della
Mia Misericordia venne spalancata dalla lancia sulla croce per tutte
le anime; non ho escluso nessuno». (1182)
«Figlia Mia, se per tuo mezzo esigo dagli uomini il culto
della Mia Misericordia, tu devi essere la prima a distinguerti per la
fiducia nella Misericordia. Esigo da te atti di Misericordia che
debbono derivare dall'amore verso di Me. Devi mostrare
Misericordia sempre e ovunque verso il prossimo: non puoi
esimerti da questo, né rifiutarti né giustificarti. Ti sottopongo tre
modi per dimostrare Misericordia verso il prossimo: il primo è
l‘azione, il secondo è la parola, il terzo la preghiera. In questi tre
gradi è racchiusa la pienezza della Misericordia ed è una
dimostrazione irrefutabile dell'amore verso di Me. In questo modo
l’anima esalta e rende culto alla Mia Misericordia. Sì, la prima
domenica dopo Pasqua è la festa della Misericordia, ma deve
esserci anche l’azione ed esigo il culto della Misericordia con la
solenne celebrazione di questa festa e col culto all'immagine che è
stata dipinta. Per mezzo di questa immagine concederò molte
grazie alle anime, essa deve ricordare le esigenze della Mia
Misericordia, poiché anche la fede più forte, non serve a nulla senza
le opere ». (742)
potuti servire ai vecchi ordini stabili per farli contribuire alla
potenza dello Stato comunista: si potrà dunque essere condotti a
"tendere la mano" a tutto ciò che era stato dapprima rigettato, per
recuperarne la forza per l'azione rivoluzionaria,
Se, per esempio, lo Stato comunista ha bisogno di
incremento demografico per essere potente, e se la famiglia appare
in determinate circostanze storiche come il mezzo più efficace di
incremento, si incoraggerà la famiglia, per metterla al servizio della
maggiore potenza dello Stato comunista.
Se la conservazione di certe forme di proprietà privata o di
responsabilità personale appare come favorevole al rendimento
della produzione, industriale o agricola, potendo con ciò
contribuire alla maggiore potenza materiale dello Stato comunista,
si giudicherà che queste forme di proprietà privata sono
completamente conformi al comunismo.
Ma i due campi in cui la contraddizione tra le due fasi
dell'azione marxista è più sorprendente, sono certamente quelli che
riguardano l'esercito e la patria e quello che riguarda la religione.
Certamente qui la politica di Mosca sorprende di più, ed è qui che
essa è più conforme alle esigenze più profonde del marxismo e che
le segue con la maggiore intelligenza.
Mentre l'azione marxista era antimilitarista prima della presa del
potere e contro gli eserciti che sostenevano l'ordine stabilito da
rovesciare, è evidente che lo Stato comunista, per avere la più
grande potenza materiale, deve avere non soltanto l'industria più
potente, ma anche l'esercito più potente ed essere il più militarista
degli Stati, come ne è il più totalitario e il più dittatoriale.
La stessa stupidità e la stessa ignoranza hanno impedito di
capire che questo regime doveva tutto sacrificare per assicurare
innanzi tutto la potenza del suo armamento e del suo esercito.
La disciplina di ferro necessaria a un forte esercito è in tutto
conforme alla costituzione di uno Stato in cui l'individuo è solo un
ingranaggio dell'organizzazione collettiva messa interamente al
servizio della potenza collettiva, e in cui ha esistenza solo dentro
questa potenza collettiva. E quando lo Stato comunista è in guerra,
il marxismo non può evidentemente consistere in niente altro che
nel contribuire con tutti i mezzi alla vittoria dei suoi eserciti.
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Più incompreso ancora è l'atteggiamento attuale del
comunismo nei riguardi della religione, la tolleranza religiosa
praticata nella Russia sovietica e la "mano tesa" dai comunisti ai
cattolici. Questa incomprensione deriva dal fatto che si considera
sempre il comunismo come un ateismo dottrinale invece di capire
che esso è, come abbiamo spiegato, un ateismo pratico.
Non si tratta affatto, per il comunismo, di opporre una verità atea a
una verità religiosa. La propaganda dottrinale antireligiosa in sé
stessa, se non è richiesta dalle esigenze dell'azione rivoluzionaria
materialista, non interessa il marxismo, come tutto ciò che è
dottrinale
Il marxismo farà propaganda antireligiosa soltanto se ciò è
utile all'azione rivoluzionaria, cioè soltanto nella misura,
continuamente mutevole da un'ora all'altra, in cui la religione
apparirà come un ostacolo attuale all'azione rivoluzionaria. Ma la
vera azione antireligiosa del marxismo non consiste affatto nel
combattere la religione da fuori con una propaganda contraria:
consiste nel sopprimere la religione da dentro, nello svuotare gli
uomini di ogni vita religiosa e di ogni concezione religiosa,
prendendoli e trascinandoli interamente nell'azione puramente
materialista. Vi saranno dunque molti casi in cui, per trascinare i
cristiani in questa azione puramente materialista e con ciò svuotarli
dall'interno di tutto il loro cristianesimo, bisognerà "tendere loro la
mano" e offrire loro la collaborazione.
Poco importa se con ciò si contraddice un atteggiamento che
in precedenza era ostile: non si tratta né di conversione, né di
ipocrisia: comandano soltanto le esigenze dell'azione. Se il successo
dell'azione da condurre richiede la collaborazione dei cristiani,
questo successo per un marxista deve evidentemente passare
innanzi a tutto, e allora la verità marxista sarà "la mano tesa".
Misericordia risusciterà quest’anima in tutta la sua pienezza.
Infelici coloro che non approfittano di questo miracolo della Divina
Misericordia! Lo invocherete invano quando sarà troppo tardi!».
(1448)
«Figlia, quando ti accosti alla santa confessione, a questa
sorgente della Mia Misericordia, scendono sempre sulla tua anima
il Mio Sangue ed Acqua, che uscirono dal Mio Cuore e nobilitano la
tua anima. Ogni volta che vai alla santa confessione immergiti tutta
nella Mia Misericordia con grande fiducia, in modo che io possa
versare sulla tua anima l'abbondanza delle Mie grazie. Quando vai
alla confessione, sappi che Io stesso ti aspetto in confessionale, Mi
copro soltanto dietro il sacerdote, ma sono Io che opero nell’anima.
Lì la miseria dell’anima s’incontra col Dio della Misericordia. Dì alle
anime che da questa sorgente della Misericordia possono attingere
le grazie unicamente col recipiente della fiducia. Se la loro fiducia
sarà grande, la Mia generosità non avrà limiti. I rivoli della Mia
grazia inondano le anime umili. I superbi sono sempre
nell'indigenza e nella miseria, poiché la Mia grazia si allontana da
loro e va verso le anime umili». (1602)
« Scrivi: sono tre volte santo ed ho orrore del più piccolo
peccato. Non posso amare un’anima macchiata dal peccato, ma
quando si pente, la Mia generosità non ha limiti verso di lei. La Mia
Misericordia l'abbraccia e la perdona. Con la Mia Misericordia inseguo
i peccatori su tutte le loro strade ed il Mio Cuore gioisce quando essi
ritornano da Me. Dimentico le amarezze con le quali hanno abbeverato
il Mio Cuore e sono lieto per il loro ritorno. Dì ai peccatori che nessuno
sfuggirà alle Mie mani. Se fuggono davanti al Mio Cuore
misericordioso, cadranno nelle mani della Mia giustizia. Dì ai peccatori
che li attendo sempre, sto in ascolto del battito del loro cuore per
sapere quando batterà per Me. Scrivi che parlo loro con i rimorsi di
coscienza, con gli insuccessi e le sofferenze, con le tempeste ed i
fulmini; parlo con la voce della Chiesa, e, se rendono vane tutte le Mie
grazie, comincio ad adirarMi contro di essi, abbandonandoli a se stessi
e do loro quello che desiderano». (1728)
«I più grandi peccatori pongano la loro speranza nella Mia
Misericordia. Essi prima degli altri hanno diritto alla fiducia
In questo cambiare faccia a seconda della situazione si rivela
poi la reale ispirazione diabolica del movimento marxista, il
demonio infatti può mascherarsi da “Angelo di Luce” per
trarre in inganno, con l’apparenza del bene. Conquistate le
menti, con l’inganno del beneficio, del piacere, del potere
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
viscere; desidero che venga celebrata solennemente la prima
domenica dopo Pasqua. L’umanità non troverà pace finché non si
rivolgerà alla sorgente della Mia Misericordia». (699)
assoluto ed incontrastato, passa poi a farle uniformare e a
condurle al suo fine ultimo, alla negazione di Dio, e alla
perdizione eterna.
Alla luce di quanto letto in questo testo risulta abbastanza
chiaro cosa si nasconda dietro l’atteggiamento di taluni
personaggi o gruppi, anche non dichiaratamente comunisti,
che prendono oggi particolari posizioni, da cui in apparenza
sembrano non guadagnarci nulla, venendo per questo dipinti
come benefattori e guardati con ammirazione. In realtà come
una volta si sfruttava la fame e la povertà dei poveri proletari,
aizzandoli ad insorgere per la conquista del potere,
analogamente oggi si strumentalizza la sofferenza (eutanasia),
la povertà, si osteggia tutto ciò che la massa considera
impopolare, si sostiene qualsiasi battaglia immorale, anche
contro natura (droghe, libertà sessuale, pacs, aborto,
divorzio…), ma che può incontrare il favore del desiderio o
della perversione della gente. Si tende la mano a tutti, non si
rifiuta l’appoggio a nessuno, neanche ad un’esigua
minoranza, perché non importa per cosa si scenda in campo,
o averne interesse, l’importante è scendere in campo, creare le
situazioni per conquistare il potere. Oggi sta accadendo
proprio questo, si sta cercando di conquistare il potere,
annientando le coscienze, uniformando le menti dirottandole
verso una “dittatura del relativismo”, verso l’assenza di ideali
che possano legare il cuore o l’intelletto; così si attacca
ferocemente la Chiesa retrograda che richiama continuamente
all’ordine morale, la Chiesa che si intromette illegittimamente
nelle competenze legislative statali, la Chiesa che attenta alla
laicità dello stato, si vuole insomma distruggere la famiglia e
qualsiasi forma di moralità che possa creare un solo scrupolo
di coscienza.
La Santa Comunione
19.XI. Oggi, dopo la santa Comunione, Gesù mi ha detto
quanto desidera venire nel cuore degli uomini. «Desidero unirMi
con le anime umane; la Mia delizia è unirMi con le anime. Sappi,
figlia Mia, che quando nella santa Comunione vengo in un cuore
umano, ho le mani piene di grazie di ogni genere e desidero
donarle all’anima, ma le anime non Mi prestano nemmeno
attenzione, Mi lasciano solo e si occupano d'altro. Oh, quanto è
triste per Me che le anime non conoscano l’Amore! Si comportano
con Me come con qualche cosa inerte». (1385)
«Quanto mi addolora che le anime si uniscano così poco a Me nella
santa Comunione! Attendo le anime ed esse sono indifferenti per
Me. Le amo con tanta tenerezza e sincerità ed esse non si fidano di
Me. Voglio colmarle di grazie, ma esse non vogliono riceverle.
Trattano con Me come con una cosa inerte eppure ho un cuore
pieno d'amore e di Misericordia. Affinché tu possa conoscere
almeno un po’ il Mio dolore, pensa alla più tenera delle madri, che
ama molto i suoi figli, ma i figli disprezzano l’amore della madre.
Immagina il suo dolore, nessuno riuscirà a consolarla. Questa è
un’immagine ed una pallida somiglianza del Mio amore. (1447)
Il sacramento della Riconciliazione
Scrivi, parla della Mia Misericordia. Dì alle anime dove
debbono cercare le consolazioni cioè nel tribunale della
Misericordia, lì avvengono i più grandi miracoli che si ripetono
continuamente. Per ottenere questo miracolo non occorre fare
pellegrinaggi in terre lontane né celebrare solenni riti esteriori, ma
basta mettersi con fede ai piedi di un Mio rappresentante e
confessargli la propria miseria ed il miracolo della Divina
Misericordia si manifesterà in tutta la sua pienezza. Anche se
un’anima fosse in decomposizione come un cadavere ed
umanamente non ci fosse alcuna possibilità di risurrezione e tutto
fosse perduto, non sarebbe così per Dio: un miracolo della Divina
76
225
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Inquadrò molto bene questa situazione il Cardinal Ratzinger,
con la sua omelia durante la messa per l’elezione del nuovo
pontefice, (che sarà egli stesso) il 18 aprile 2005.
“Quanti venti di dottrina abbiamo conosciuto in questi
Il Mio Cuore gioisce del titolo di Misericordia. Annuncia che la
Misericordia è il più grande attributo di Dio. Tutte le opere delle Mie
mani sono coronate dalla Misericordia». (301)
ultimi decenni, quante correnti ideologiche, quante mode del
pensiero... La piccola barca del pensiero di molti cristiani è stata
non di rado agitata da queste onde, gettata da un estremo
all’altro: dal marxismo al liberalismo, fino al libertinismo; dal
collettivismo all’individualismo radicale; dall’ateismo ad un
vago misticismo religioso; dall’agnosticismo al sincretismo e così
via. Ogni giorno nascono nuove sette e si realizza quanto dice
San Paolo sull’inganno degli uomini, sull’astuzia che tende a
trarre nell’errore (cf Ef 4, 14). Avere una fede chiara, secondo il
Credo della Chiesa, viene spesso etichettato come
fondamentalismo. Mentre il relativismo, cioè il lasciarsi portare
“qua e là da qualsiasi vento di dottrina”, appare come l’unico
atteggiamento all’altezza dei tempi odierni. Si va costituendo
una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come
definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le
sue voglie.
Noi, invece, abbiamo un’altra misura: il Figlio di Dio, il
vero uomo. É lui la misura del vero umanesimo. “Adulta” non è
una fede che segue le onde della moda e l’ultima novità; adulta e
matura è una fede profondamente radicata nell’amicizia con
Cristo. É quest’amicizia che ci apre a tutto ciò che è buono e ci
dona il criterio per discernere tra vero e falso, tra inganno e
verità. Questa fede adulta dobbiamo maturare, a questa fede
dobbiamo guidare il gregge di Cristo. Ed è questa fede - solo la
fede - che crea unità e si realizza nella carità. San Paolo ci offre a
questo proposito – in contrasto con le continue peripezie di
coloro che sono come fanciulli sballottati dalle onde – una bella
parola: fare la verità nella carità, come formula fondamentale
dell’esistenza cristiana. In Cristo, coincidono verità e carità.
Nella misura in cui ci avviciniamo a Cristo, anche nella nostra
vita, verità e carità si fondono. La carità senza verità sarebbe
cieca; la verità senza carità sarebbe come “un cembalo che
tintinna” (1 Cor 13, 1).
«Io desidero che vi sia una festa della Misericordia. Voglio
che l'immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente
benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica
deve essere la festa della Misericordia.
Desidero che i sacerdoti annuncino la Mia grande Misericordia per
le anime dei peccatori. Il peccatore non deve aver paura di
avvicinarsi a Me ». Poi Gesù si lamentò con me dicendomi: «La
sfiducia delle anime Mi strazia le viscere. Ancora di più Mi
addolora la sfiducia delle anime elette. Nonostante il Mio amore
inesauribile non hanno fiducia in Me. Nemmeno la Mia morte è
stata sufficiente per loro. Guai alle anime che ne abusano! ». (49-50)
«Nessun’anima troverà giustificazione finché non si
rivolgerà con fiducia alla Mia Misericordia e perciò la prima
domenica dopo Pasqua deve essere la festa della Misericordia ed i
sacerdoti in quel giorno debbono parlare alle anime della Mia
grande ed insondabile Misericordia». (570)
Una volta udii queste parole: « Figlia Mia, parla a tutto il
mondo della Mia inconcepibile Misericordia. Desidero che la festa
della Misericordia sia di riparo e rifugio per tutte le anime e
specialmente per i poveri peccatori. In quel giorno sono aperte le
viscere della Mia Misericordia, riverserò tutto un mare di grazie
sulle anime che si avvicinano alla sorgente della Mia Misericordia.
L’anima che si accosta alla confessione ed alla Santa Comunione,
riceve il perdono totale delle colpe e delle pene. In quel giorno sono
aperti tutti i canali attraverso i quali scorrono le grazie divine.
Nessuna anima abbia paura di accostarsi a Me, anche se i suoi
peccati fossero come lo scarlatto. La Mia Misericordia è talmente
grande che, nessuna mente, né umana né angelica, riuscirà a
sviscerarla pur impegnandovisi per tutta l'eternità. Tutto quello che
esiste, è uscito dalle viscere della Mia Misericordia. Ogni anima nei
Miei confronti rifletterà per tutta l'eternità sul Mio amore e sulla
Mia Misericordia. La festa della Misericordia è uscita dalle Mie
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2) La festa della Divina Misericordia.
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Dopo un istante, Gesù mi disse: « Dipingi un'immagine
secondo il modello che vedi, con sotto scritto: Gesù confido in Te!
Desidero che questa immagine venga venerata prima nella vostra
cappella e poi nel mondo intero. (47) Prometto che l'anima, che
venererà quest’immagine, non perirà. Prometto pure già su questa
terra, ma in particolare nell'ora della morte, la vittoria sui nemici. Io
ti stesso la difenderò come Mia propria gloria ». (48)
« Porgo agli uomini il recipiente, col quale debbono venire
ad attingere le grazie alla sorgente della Misericordia. Il recipiente è
quest’immagine con la scritta: Gesù, confido in Te». (327)
Mentre pregavo udii interiormente queste parole: « I due raggi
rappresentano il Sangue e l'Acqua. Il raggio pallido rappresenta
l'Acqua che giustifica le anime; il raggio rosso rappresenta il Sangue
che è la vita delle anime...
Entrambi i raggi uscirono dall'intimo della Mia Misericordia,
quando sulla croce il Mio Cuore, già in agonia, venne squarciato con la
lancia. Tali raggi riparano le anime dallo sdegno del Padre Mio. Beato
colui che vivrà alla loro ombra, poiché non lo colpirà la giusta mano di
Dio. Desidero che la prima domenica dopo la Pasqua sia la festa della
Misericordia. (299)
Chiedi al Mio servo fedele che in quel giorno parli al mondo
intero di questa Mia grande Misericordia: in quel giorno, chi si
accosterà alla sorgente della vita questi conseguirà la remissione totale
delle colpe e delle pene.
«Le fiamme della Misericordia Mi divorano; voglio
riversarle sulle anime degli uomini. Oh, che dolore mi procurano
quando non vogliono accettarle!....Dì all’umanità sofferente che si
stringa al mio cuore misericordioso ed io la colmerò di pace ».(1704)
L’umanità non troverà pace, finché non si rivolgerà con fiducia
alla Mia Misericordia.
Oh! quanto Mi ferisce la diffidenza di un’anima! Tale anima
riconosce che sono santo e giustizia e giustizia, ma non credono alla
Mia bontà. (300)
Alla fine, il mio Cuore Immacolato trionferà...
… sarà concesso al mondo un periodo di pace.
Il lettore più attento ha senz’altro potuto constatare
come non proprio tutte le profezie di Fatima si siano
realizzate. Mi riferisco a quella finale, in cui la Madonna
afferma che “… sarà concesso al mondo un periodo di pace”. Mi
chiedo se realmente abbiamo conosciuto un periodo di vera
pace, ma giungo ad una risposta negativa. Dopo la fine della
seconda guerra mondiale è cominciata la guerra fredda e il
comunismo ha diffuso i suoi errori nel mondo mentre, con la
caduta del comunismo, ha preso piede il terrorismo
islamico… Ne deduco che l’ultima profezia deve ancora
avverarsi e considero con attenzione come la Regina della
Pace, proprio a Medjugorje nel già citato messaggio del 25
agosto 1991, abbia esortato alla rinuncia “affinché con il vostro
aiuto si realizzi tutto ciò che voglio realizzare secondo i segreti
iniziati a Fatima”. C’è dunque una continuità tra Fatima e
Medjugorje? Avverrà a Medjugorje il compimento di ciò che
Maria ha cominciato a Fatima? Non è una supposizione
campata per aria e ci sono diverse ragioni per crederlo. Segue,
sul tema, una riflessione di Padre Livio Fanzaga, tratta dal
suo volume “La firma di Maria” – Sugarco Edizioni, 2005.
74
“Intanto credo sia logico e opportuno l'accantonamento del
segreto (la terza parte) da parte di Giovanni XXIII e di Paolo VI,
perché queste profezie si comprendono soltanto dopo che si sono
compiute. Di fatto, quando Giovanni Paolo II l'ha letto - o riletto dopo l'attentato, l'ha compreso sia per illuminazione divina, sia in
quanto l'aveva vissuto sulla propria pelle.
Quando venne rivelato il segreto di Fatima ci fu effettivamente una generale delusione, perché si erano create improprie
aspettative. In realtà il segreto, che va visto nell'unità delle sue tre
parti, è di una importanza straordinaria, perché ha profetizzato il
XX secolo, il secolo della più grande persecuzione contro la Chiesa,
con settanta milioni di martiri.
227
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Il motivo della rivelazione nel 2000 è, a mio parere, legato ai
segreti di Medjugorje. Nella sua regìa della storia, Dio ha voluto che
noi potessimo prendere atto del fatto che quanto era stato anticipato
nel 1917 si è verificato. E come se in tal modo la Madonna avesse
detto: «Guardate il segreto di Fatima, come si è realizzato. Ora
prendete allo stesso modo sul serio i dieci segreti di Medjugorje!».
Qui dobbiamo cogliere una cosa che pochi tra i «grandi del
mondo» hanno avuto la grazia di comprendere e ovviamente papa
Wojtyla è fra questi: nella storia umana le guerre ci sono sempre
state, ma unicamente nel tempo odierno siamo a una possibile
svolta radicale, perché è a rischio il futuro del mondo. In quell'atto
di affidamento il pontefice non ha fatto riferimento soltanto alle
armi nucleari, bensì al più complessivo potere dell'uomo sulla vita
umana e sulla natura. Questo spiega anche il motivo della presenza
di Maria così a lungo fra noi a Medjugorje.
A ogni modo, l'ultima frase della Vergine a Fatima fu: «Sarà
concesso al mondo un periodo di pace». Il motivo per cui Giovanni
Paolo II ha consacrato il nuovo millennio dinanzi alla statua della
Madonna di Fatima è proprio perché questa parte del suo
messaggio non è ancora adempiuta: dalla fine della prima guerra
mondiale a oggi non c'è mai stato nel mondo un tempo di vera
pace. Dopo la prima, la seconda guerra mondiale, poi la terza
guerra «fredda» tra blocco occidentale e blocco sovietico, infine
oggi la quarta guerra del terrorismo. Quella frase dovrà dunque
realizzarsi attraverso i dieci segreti di Medjugorje: dopo, finalmente
il mondo davvero avrà un tempo di primavera.
[...] La vittoria del Cuore immacolato sul comunismo
sovietico è soltanto una tappa: dopo il terzo segreto di Fatima ci
sono i dieci segreti di Medjugorje. Ed è per questo che quanti si
sono fermati a Fatima e non hanno preso in esame le apparizioni di
Medjugorje si trovano in grande difficoltà nello spiegare i tempi
attuali, perché secondo loro avrebbe dovuto già iniziare il periodo
di pace promesso a Fatima. Vorrei invitare tutti a prestare grande
attenzione, perché i tempi di Dio sono molto più lunghi di quanto
noi pensiamo e perché il diavolo è duro a morire, anzi oggi è più
scatenato che mai”.
13 anni, gli ultimi della sua breve vita, morendo nel 1938, a
soli 33 anni, a causa della tisi. Soggiornò in diverse case, a
Cracovia, Plock e Vilnius, svolgendo mansioni di cuoca,
giardiniera e portinaia. Ebbe una vita estremamente
monotona e grigia ma, in realtà, ricca di sofferenze, che
offriva a Gesù, per la salvezza delle anime e per aiutare le
anime del purgatorio, e ricca di grandi grazie come visioni,
apparizioni, stimmate nascoste, partecipazione alla passione
di Cristo, nozze mistiche, oltre a diventare l’apostola della
Divina Misericordia. Per ordine del suo confessore e di Gesù
fu tenuta a scrivere un diario in cui doveva raccontare tutte le
sue esperienze mistiche. Fu beatificata da Giovanni Paolo II
nel 1993 e canonizzata sette anni più tardi nell’anno del
Giubileo del 2000, sempre durante la Domenica in Albis, la
prima Domenica dopo Pasqua, Domenica in cui lo stesso
pontefice, come richiesto da Gesù a Santa Faustina, ha
istituito ufficialmente la Festa della Divina Misericordia,
sempre
nel
corso
dell’anno
2000,
corredandola
successivamente di Indulgenza Plenaria, ossia la totale
remissione delle colpe e delle pene, per il fedele che rispetti le
condizioni previste.
Il culto alla Divina Misericordia si esprime in diverse forme:
228
1) L’Immagine di Gesù Misericordioso.
L’immagine riproduce la visione che suor Faustina ebbe a
Plock nel 22 febbraio 1931.
La sera, stando nella mia cella, vidi il Signore Gesù vestito
di una veste bianca: una mano alzata per benedire, mentre l'altra
toccava sul petto la veste, che ivi leggermente scostata lasciava
uscire due grandi raggi, rosso l’uno e l'’altro pallido. Muta tenevo
gli occhi fissi sul Signore; l'anima mia era presa da timore, ma anche
da gioia grande.
73
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
La Divina Misericordia.
Dopo la testimonianza di Ivan, alle ore 11:00 ha inizio
la Celebrazione Eucaristica, al termine della quale vi è un
momento di libertà. Dopo il pranzo, poco prima delle 15:00,
esco dalla pensione per recarmi nella Cappella
dell’Adorazione e recitare la Coroncina della Divina
Misericordia, ma durante il tragitto mi accorgo di non essere
il solo. Dappertutto noto con sorpresa, ma anche con
immensa gioia, gruppi disseminati, sulle panchine o
all’ombra degli alberi, che recitano nelle rispettive lingue, la
medesima coroncina. Comprendo improvvisamente, come
mai prima d’ora, il profondo legame tra la devozione a Maria
e la Divina Misericordia, grazie soprattutto alla figura di
Giovanni Paolo II, un grande pontificato il suo, ma non solo
dal punto di vista umano; attraverso di esso Dio ha operato
prodigi e, a mio parere, diverse profezie hanno trovato
compimento, preparando la strada per qualcosa di più
grande. Ma del resto non è forse Maria la madre della
Misericordia? Non la imploriamo, come avvocata, di rivolgere
verso di noi gli occhi suoi misericordiosi? Non ha forse lei
stessa cantato la Misericordia dell’Onnipotente che di
generazione in generazione si stende su quelli che lo temono,
e che ricordandosi di essa ha soccorso Israele suo servo, come
aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo ed alla sua
discendenza per sempre? Non è infine un atto di estrema
Misericordia quello di Dio, che manda oggi Maria a
richiamarci alla conversione?
La devozione della Divina Misericordia ha origine
proprio in Polonia, e si è diffusa a partire dalle esperienze
mistiche della suora polacca suor Maria Faustina Kowalska, al
secolo Elena Kowalska. Suor Faustina nacque nel 1905 a
Glogowiec, a 20 anni entrò nella Congregazione delle Suore
della Beata Vergine Maria della Misericordia, dove visse per
72
Esistono diverse ragioni per le quali si possa credere
ad una continuità tra Fatima e Medjugorje. Innanzitutto le
apparizioni sono cominciate il 24 giugno 1981, ad appena una
quarantina di giorni dall’attentato a Giovanni Paolo II.
A Medjugorje la Gospa sin dall’inizio si è manifestata
con il titolo di Kraljice Mira, Regina della Pace, quella pace
che Lei stessa ha promesso a Fatima.
La Madonna è apparsa in un paese dell’est, di lingua
slava come lo era il Papa di Fatima, e sotto un regime ateo e
comunista in cui la Russia aveva diffuso con abbondanza i
propri errori. Quale luogo migliore, sebbene apparentemente
insignificante, poteva scegliere la donna vestita di sole per
combattere la battaglia apocalittica contro il dragone rosso?
Ed ancora, è apparsa in un paese multietnico, crocevia
di etnie e di religioni. Ritengo che neanche questo aspetto sia
casuale, anche qui si può leggere un collegamento con Fatima,
in particolar modo in riferimento all’islamismo. Abbiamo già
evidenziato ad esempio come la Bosnia sia a maggioranza
musulmana, ma lo stesso nome di Fatima, secondo la
tradizione locale, trae origine da quello di una fanciulla
musulmana convertita al cristianesimo. Anche il nome di
Lourdes sembra derivare da Lorus, capo islamico, convertito
al cristianesimo. E poi, lo stesso Ali Agca, sebbene assoldato
dai comunisti sovietici, non era forse di nazionalità turca?
In Turchia, nonostante ufficialmente non ci sia una religione i
stato, il 99% della popolazione è musulmano.
E’ interessante leggere ciò che dice San Luigi Maria
Grignion de Montfort, nel Trattato delle vera devozione a
Maria, uno scritto del ‘700, facendo riferimento agli islamici,
identificati col nome di maomettani:
“Maria deve risplendere più che mai in questi ultimi tempi in
misericordia, in forza e in grazia. In misericordia per ricondurre ed
229
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
accogliere amorevolmente i poveri peccatori e i traviati che si
convertiranno e ritorneranno alla Chiesa cattolica. In forza, contro i
nemici di Dio, gl'idolatri, gli scismatici, i maomettani, gli ebrei e
gli empi induriti che si ribelleranno in modo terribile per sedurre e
far cadere, con promesse e minacce, tutti quelli che saranno loro
contrari. E infine deve risplendere in grazia, per animare e
sostenere i prodi soldati e fedeli servi di Gesù Cristo, che
combatteranno per i suoi interessi”.
fanno presto spazio nella vita dei ragazzi e degli adolescenti, e per i
genitori diventa talvolta angoscioso far fronte ai rischi che essi
corrono. Si trovano non di rado a sperimentare delusioni cocenti,
constatando i fallimenti dei propri figli di fronte alla seduzione
della droga, alle attrattive di un edonismo sfrenato, alle tentazioni
della violenza, alle più varie espressioni del non senso e della
disperazione.
Pregare col Rosario per i figli, e ancor più con i figli, educandoli fin
dai teneri anni a questo momento giornaliero di «sosta orante» della
famiglia, non è, certo, la soluzione di ogni problema, ma è un aiuto
spirituale da non sottovalutare. Si può obiettare che il Rosario
appare preghiera poco adatta al gusto dei ragazzi e dei giovani
d'oggi. Ma forse l'obiezione tiene conto di un modo di praticarlo
spesso poco accurato. Del resto, fatta salva la sua struttura
fondamentale, nulla vieta che per i ragazzi e i giovani la recita del
Rosario - tanto in famiglia quanto nei gruppi - si arricchisca di
opportuni accorgimenti simbolici e pratici, che ne favoriscano la
comprensione e la valorizzazione. Perché non provarci? Una
pastorale giovanile non rinunciataria, appassionata e creativa - le
Giornate Mondiali della Gioventù me ne hanno dato la misura! - è
capace di fare, con l'aiuto di Dio, cose davvero significative. Se il
Rosario viene ben presentato, sono sicuro che i giovani stessi
saranno capaci di sorprendere ancora una volta gli adulti, nel far
propria questa preghiera e nel recitarla con l'entusiasmo tipico della
loro età.
Come non considerare poi che dopo la caduta del
comunismo, si siano intensificati gli attentati terroristici di
matrice islamica, e che attualmente la situazione in
Medioriente sia estremamente drammatica? Ritengo che,
come in altri momenti storici, ancora una volta Giovanni
Paolo II abbia saputo leggere i segni di questi tempi. E’
caduto è vero, il comunismo, ma è vero anche che gli uomini
non hanno mai smesso di offendere Dio, ed il terrorismo
islamico, unito alla dittatura del relativismo e del
materialismo occidentale, ne è diventato l’espressione e
l’effetto più evidente.
A mio parere non è un caso che il pontefice, nell’anno
2000, a conclusione del secondo millennio, abbia prima
rivelato la terza parte del segreto di Fatima, che poteva essere
considerato il compendio, la lettura di un secolo violento, e
poi abbia affidato il terzo millennio “adveniente” a Maria,
affermando che: “L’umanità possiede oggi strumenti di
inaudita potenza. Può fare di questo mondo un giardino, o
ridurlo ad un ammasso di macerie. Ma, oggi come nel
passato, l’umanità è ad un bivio e, ancora una volta, la
salvezza è tutta, e solo, o Vergine santa, nel tuo figlio Gesù.”
Parlando di umanità al bivio riprese il tema della lotta tra il
bene e il male, dinanzi al quale l’uomo deve decidersi per
l’uno o l’altro partito. La lotta per eccellenza è quella tra la
Donna e il drago, preannunciata nel Protovangelo (Gn 3,15), e
230
Vista di Medjugorje dal Podbrdo
71
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
eredità. Bisogna tornare a pregare in famiglia e a pregare per le
famiglie, utilizzando ancora questa forma di preghiera.
Se nella Lettera apostolica Novo Millennio Ineunte ho incoraggiato
la celebrazione della Liturgia delle Ore anche da parte dei laici nella
vita ordinaria delle comunità parrocchiali e dei vari gruppi cristiani,
altrettanto desidero fare per il Rosario. Si tratta di due vie non
alternative, ma complementari, della contemplazione cristiana.
Chiedo pertanto a quanti si dedicano alla pastorale delle famiglie di
suggerire con convinzione la recita del Rosario. La famiglia che
prega unita, resta unita. Il Santo Rosario, per antica tradizione, si
presta particolarmente ad essere preghiera in cui la famiglia si
ritrova. I singoli membri di essa, proprio gettando lo sguardo su
Gesù, recuperano anche la capacità di guardarsi sempre
nuovamente negli occhi, per comunicare, per solidarizzare, per
perdonarsi scambievolmente, per ripartire con un patto di amore
rinnovato dallo Spirito di Dio. Molti problemi delle famiglie
contemporanee, specie nelle società economicamente evolute,
dipendono dal fatto che diventa sempre più difficile comunicare.
Non si riesce a stare insieme, e magari i rari momenti dello stare
insieme sono assorbiti dalle immagini di un televisore. Riprendere a
recitare il Rosario in famiglia significa immettere nella vita
quotidiana ben altre immagini, quelle del mistero che salva:
l'immagine del Redentore, l'immagine della sua Madre Santissima.
La famiglia che recita insieme il Rosario riproduce un po' il clima
della casa di Nazareth: si pone Gesù al centro, si condividono con
lui gioie e dolori, si mettono nelle sue mani bisogni e progetti, si
attingono da lui la speranza e la forza per il cammino.
... e i figli
42. A questa preghiera è anche bello e fruttuoso affidare l'itinerario
di crescita dei figli. Non è forse, il Rosario, l'itinerario della vita di
Cristo, dal concepimento, alla morte, fino alla resurrezione e alla
gloria? Diventa oggi sempre più arduo per i genitori seguire i figli
nelle varie tappe della vita. Nella società della tecnologia avanzata,
dei mass media e della globalizzazione, tutto è diventato così
rapido e la distanza culturale tra le generazioni si fa sempre più
grande. I più diversi messaggi e le esperienze più imprevedibili si
descritta nel libro dell’Apocalisse, cui Giovanni Paolo II ha
spesso fatto riferimento nei suoi discorsi, riconoscendo questa
nostra epoca come lo scenario di questa lotta apocalittica,
un’epoca particolarmente minacciata dall’apostasia e dal
degrado morale, in cui l’umanità è fortemente tentata a fare il
gioco del drago, che porta al rifiuto di Dio e alla perdizione.
Sottolineò poi a Fatima il 13 maggio 2000: “La Madre, la quale
70
desidera la salvezza di tutti gli uomini con tutta la forza dell'amore,
che alimenta nello Spirito Santo, potrà tacere su quanto mina le basi
stesse di questa salvezza? No, non può”!
Ed in effetti la Regina della Pace non ha mai taciuto,
sin dal 1981 ha invitato incessantemente l’umanità alla
conversione e a difendersi dalle tentazioni e dall’opera
distruttrice di satana con la preghiera e il digiuno. Dopo l’atto
d’affidamento dell’ottobre 2000 da parte del Papa, Maria, a
Medjugorje, il 1° gennaio 2001, proprio all’ingresso del terzo
millennio, diede il seguente messaggio: «Cari figli, questa sera
in modo speciale vi ho voluto qua. In modo speciale adesso in cui
Satana è libero dalle catene. Io vi invito a consacrarvi al mio Cuore e
al Cuore di mio Figlio. In modo speciale adesso, cari figli miei, vi
invito a essermi vicini. Io vi benedico tutti con la mia benedizione
materna. Andate in pace, cari figli miei».
“Satana è libero dalle catene”, ha affermato la Madonna in
quell’occasione, quasi a voler confermare l’intuizione del
pontefice, circa una lotta in pieno svolgimento, e gli eventi
storici non fecero che confermare le stesse parole di Maria.
Appena 9 mesi più tardi, il famoso 11 settembre 2001,
avvenne l’attentato di matrice islamica delle Torri Gemelle a
New York. Qualcosa di gravissimo, che colse tutti di sorpresa
come un fulmine a ciel sereno e che, colpendo il cuore della
superpotenza mondiale statunitense, colpiva simbolicamente
il mondo intero, un affronto che costituiva apertamente una
dichiarazione di guerra, per l’appunto.
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Nel messaggio del 25 settembre 2001 la Regina della Pace
disse: «Cari figli, anche oggi vi invito alla preghiera,
Inoltre, in forza del suo carattere meditativo, con il tranquillo
succedersi delle Ave Maria, il Rosario esercita sull'orante un'azione
pacificante che lo dispone a ricevere e sperimentare nella
profondità del suo essere e a diffondere intorno a sé quella pace
vera che è dono speciale del Risorto (cfr Gv 14, 27; 20, 21).
Ê poi preghiera di pace anche per i frutti di carità che produce. Se
ben recitato come vera preghiera meditativa, il Rosario, favorendo
l'incontro con Cristo nei suoi misteri, non può non additare anche il
volto di Cristo nei fratelli, specie in quelli più sofferenti. Come si
potrebbe fissare, nei misteri gaudiosi, il mistero del Bimbo nato a
Betlemme senza provare il desiderio di accogliere, difendere e
promuovere la vita, facendosi carico della sofferenza dei bambini in
tutte le parti del mondo? Come si potrebbero seguire i passi del
Cristo rivelatore, nei misteri della luce, senza proporsi di
testimoniare le sue beatitudini nella vita di ogni giorno? E come
contemplare il Cristo carico della croce e crocifisso, senza sentire il
bisogno di farsi suoi «cirenei» in ogni fratello affranto dal dolore o
schiacciato dalla disperazione? Come si potrebbe, infine, fissare gli
occhi sulla gloria di Cristo risorto e su Maria incoronata Regina,
senza provare il desiderio di rendere questo mondo più bello, più
giusto, più vicino al disegno di Dio? Insomma, mentre ci fa fissare
gli occhi su Cristo, il Rosario ci rende anche costruttori della pace
nel mondo. Per la sua caratteristica di petizione insistente e corale,
in sintonia con l'invito di Cristo a pregare «sempre, senza stancarsi»
(Lc 18,1), esso ci consente di sperare che, anche oggi, una 'battaglia'
tanto difficile come quella della pace possa essere vinta. Lungi
dall'essere una fuga dai problemi del mondo, il Rosario ci spinge
così a guardarli con occhio responsabile e generoso, e ci ottiene la
forza di tornare ad essi con la certezza dell'aiuto di Dio e con il
proposito fermo di testimoniare in ogni circostanza «la carità, che è
il vincolo di perfezione» (Col 3, 14).
La famiglia: i genitori...
41. Preghiera per la pace, il Rosario è anche, da sempre, preghiera
della famiglia e per la famiglia. Un tempo questa preghiera era
particolarmente cara alle famiglie cristiane, e certamente ne
favoriva la comunione. Occorre non disperdere questa preziosa
particolarmente oggi che Satana vuole la guerra e l’odio. Io vi invito
di nuovo, figlioli: pregate e digiunate affinché Dio vi dia la pace.
Testimoniate la pace a ogni cuore e siate portatori di pace in questo
mondo senza pace. Io sono con voi e intercedo presso Dio per
ognuno di voi. E voi non abbiate paura, perché chi prega non ha
paura del male e non ha l’odio nel cuore. Grazie per aver risposto
alla mia chiamata».
“Satana vuole la guerra e l’odio”, “Satana è forte e desidera
distruggere non soltanto la vostra vita umana, ma anche la natura e
il pianeta sul quale vivete”: come a Fatima anche a Medjugorje
la Vergine, per concessione della Misericordia Divina, mette
ancora in guardia circa le conseguenze del male, del peccato,
dell’offesa di Dio; ancora una volta mette in guardia circa il
destino opposto a cui conducono le strade del “bivio” citato
da Papa Wojtyla. Nel secolo scorso, quello di Maria a Fatima
rimase un appello inascoltato, di conseguenza il castigo, pur
preventivamente profetizzato, si è abbattuto sul mondo. Più
che mandato dal cielo quindi, il castigo, è stato il frutto di una
libera scelta degli uomini, che di fronte agli avvertimenti
celesti non solo non vi hanno dato ascolto, disprezzando così
la misericordia che poteva ancora salvarli, ma hanno
perseverato nell’offendere Dio, scegliendo la via del male ed
auto-infliggendosi le peggiori sofferenze.
La Divina Misericordia non si è ancora esaurita se permette
che dopo tanto tempo Maria sia ancora con noi per
richiamarci continuamente alla conversione. «Cari figli, oggi vi
invito a diventare missionari dei messaggi che vi do qui, attraverso
questo luogo che mi è caro. Dio mi ha permesso di rimanere così a
lungo con voi e perciò, figlioli, vi invito a vivere con amore i
messaggi che vi do e a trasmetterli in tutto il mondo, così che un
fiume d’amore scorra tra la gente piena di odio e senza pace. Vi
invito, figlioli, a diventare pace dove non c’è pace, e luce dove c’è
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
cioè l'inimicizia » (Ef 2, 14). Non si può quindi recitare il Rosario
senza sentirsi coinvolti in un preciso impegno di servizio alla pace,
con una particolare attenzione alla terra di Gesù, ancora così
provata, e tanto cara al cuore cristiano. Analoga urgenza di
impegno e di preghiera emerge su un altro versante critico del
nostro tempo, quello della famiglia, cellula della società, sempre più
insidiata da forze disgregatrici a livello ideologico e pratico, che
fanno temere per il futuro di questa fondamentale e irrinunciabile
istituzione e, con essa, per le sorti dell'intera società. Il rilancio del
Rosario nelle famiglie cristiane, nel quadro di una più larga
pastorale della famiglia, si propone come aiuto efficace per arginare
gli effetti devastanti di questa crisi epocale.
«Ecco la tua madre!» (Gv 19, 27)
7. Numerosi segni dimostrano quanto la Vergine Santa voglia anche
oggi esercitare, proprio attraverso questa preghiera, la premura
materna alla quale il Redentore moribondo affidò, nella persona del
discepolo prediletto, tutti i figli della Chiesa: « Donna, ecco il tuo
figlio! » (Gv 19, 26). Sono note le svariate circostanze, tra il
diciannovesimo e il ventesimo secolo, nelle quali la Madre di Cristo
ha fatto in qualche modo sentire la sua presenza e la sua voce per
esortare il Popolo di Dio a questa forma di orazione contemplativa.
Desidero in particolare ricordare, per l'incisiva influenza che
conservano nella vita dei cristiani e per l'autorevole riconoscimento
avuto dalla Chiesa, le apparizioni di Lourdes e di Fatima, i cui
rispettivi santuari sono meta di numerosi pellegrini, in cerca di
sollievo e di speranza.
La pace
40. Le difficoltà che l'orizzonte mondiale presenta in questo avvio
di nuovo Millennio ci inducono a pensare che solo un intervento
dall'Alto, capace di orientare i cuori di quanti vivono situazioni
conflittuali e di quanti reggono le sorti delle Nazioni, può far
sperare in un futuro meno oscuro. Il Rosario è preghiera orientata
per sua natura alla pace, per il fatto stesso che consiste nella
contemplazione di Cristo, Principe della pace e «nostra pace» (Ef
2,14). Chi assimila il mistero di Cristo - e il Rosario proprio a questo
mira -, apprende il segreto della pace e ne fa un progetto di vita.
tenebra, affinché ogni cuore accetti la luce e la via della salvezza.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata». (25-02-1995)
«Dio mi manda a voi per amore, per aiutarvi a capire che senza di
Lui non c’è né futuro, né gioia, ma soprattutto non c’è salvezza
eterna». (25-04-1997)
68
Come non ritenere poi dono della Divina Misericordia i 10
segreti che, qualsiasi cosa dovessero riguardare, sono
comunque stati preannunciati da tempo? Come non
considerare che essi verranno annunciati in anticipo al mondo
intero 3 giorni prima che si realizzino? Infine è noto come i
primi 3 riguardino degli ammonimenti ed in particolare il
terzo riguarda un segno, visibile, indistruttibile, durevole e
bello, che apparirà sul Podbrdo, che confermerà la veridicità
delle apparizioni e che costituirà l’ultimo estremo appello alla
conversione. Dunque l’umanità non potrà dire di non essere
stata avvisata, i segreti preannunciati verranno svelati in
anticipo e gli ammonimenti precederanno gli ultimi sette
segreti, qualsiasi cosa riguarderanno, che non saranno,
evidentemente, più solo degli ammonimenti. La Regina della
Pace tuttavia ha invitato più volte a convertirsi sin da subito,
non aspettando il segno sulla collina, poiché allora per molti
potrebbe essere già tardi.
“Anche quando sulla collina lascerò il segno che vi ho promesso,
molti non crederanno. Verranno sulla collina, si inginocchieranno,
ma non crederanno. E’ ora il tempo di convertirsi e fare penitenza!”.
(19-07-1981)
San Pietro afferma che: ”Il Signore non ritarda nell’adempiere la
sua promessa, come certuni credono, ma usa pazienza verso di voi,
non volendo che alcuno perisca, ma che tutti abbiano modo di
pentirsi”. (2 Pt 3,9)
Molti accostano alla tematica dei 10 segreti quella della fine
del mondo o di imprecisati avvenimenti catastrofici
riguardanti il futuro, tuttavia ciò è lontano dalla realtà di
Medjugorje, dove i veggenti sono concordi nell’affermare che
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
la Madonna non è venuta per impaurirci, bensì per istruirci e
guidarci. Non ha mai parlato di fine del mondo, anzi ha
promesso, se ci decideremo per Dio, che «il tempo di questo
secolo sarà un tempo di pace e di prosperità».
anche per il vostro cuore. Se ogni giorno lo nutrite con qualche preghiera, allora cresce come un fiore. Quando invece non date acqua
alla pianta di fiori, allora secca e muore. Così avviene anche per il
vostro cuore, quando non pregate. Tante volte, dice la Madonna,
quando viene il momento di pregare, voi trovate delle scuse, dicendo che siete stanchi o avete altre cose da fare e così rimandate al
giorno dopo. Ma in questo modo pian piano vi allontanate dalla
preghiera e nel vostro cuore entra il male. Come un fiore non può
vivere senza acqua, dice la Madonna, così noi non possiamo vivere
senza la grazia di Dio”.
«Io sono con voi e vi guido verso un nuovo tempo, tempo che Dio
vi dà come una grazia per conoscerlo ancora di più». (25-01-1993)
«Attraverso il vostro “sì” alla pace e la vostra decisione per Dio vi si
apre una nuova possibilità per la pace. Soltanto così, figlioli, il
tempo di questo secolo sarà per voi un tempo di pace e di
prosperità». (25-12-1999)
«Cari figli, oggi vi invito alla preghiera. Chi prega non ha paura del
futuro. Figlioli, non dimenticate: io sono con voi e vi amo tutti…».
(25-06-2000)
«Con voi desidero rinnovare la preghiera e invitarvi al digiuno che
desidero offrire a mio Figlio Gesù per la venuta di un nuovo tempo,
un tempo di primavera». (25-10-2000)
La Gospa invita quindi a non aver paura del futuro, pur
affermando più volte che la situazione è seria e che molto
dipenderà proprio dalla nostra risposta alla conversione.
Disse il 25 luglio 1991: «Cari figli oggi vi invito a pregare per la
pace. In questo tempo la pace è minacciata in un modo particolare e
chiedo a voi di rinnovare il digiuno e la preghiera nelle vostre
famiglie. Cari figli, io desidero che voi capiate quanto è seria la
situazione e che molto di quello che accadrà dipende dalla vostra
preghiera. Ma voi pregate poco…».
Il periodo della prova e della grande tribolazione, durante il
quale si realizzeranno i 10 segreti e che precederà la sconfitta
di Satana ed il successivo tempo di primavera, di pace e di
prosperità, sarà dunque meno doloroso quanto in maggior
misura sapremo rispondere agli appelli della conversione e
della preghiera.
Non si sa con precisione se tutti i segreti si realizzeranno
necessariamente e se ci sia la possibilità che qualcuno possa
ancora essere mitigato come è avvenuto per il settimo.
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Maria e Giovanni Paolo II invitano a pregare in famiglia.
Sono anni che Ivan racconta la sua testimonianza, ma
rileggendo con attenzione le sue parole e, leggendo la lettera
apostolica Rosarium Virginis Mariae, scritta da Giovanni
Paolo II alla fine del 2002, all’inizio del suo 25° anno di
pontificato e in occasione dell’anno del Rosario, mi accorgo
della sorprendente uniformità dei contenuti, soprattutto
riguardo i temi della pace, della preghiera del cuore e
dell’importanza della preghiera in famiglia, oltre che della
figura di Maria e dell’importanza stessa del Rosario, di cui il
mariano pontefice non perse occasione di tessere le lodi. Ecco
alcuni stralci della lettera apostolica Rosarium Virginis
Mariae:
Preghiera per la pace e per la famiglia
6. A dare maggiore attualità al rilancio del Rosario si aggiungono
alcune circostanze storiche. Prima fra esse, l'urgenza di invocare da
Dio il dono della pace. Il Rosario è stato più volte proposto dai miei
Predecessori e da me stesso come preghiera per la pace. All'inizio di
un Millennio, che è cominciato con le raccapriccianti scene
dell'attentato dell'11 settembre 2001 e che registra ogni giorno in
tante parti del mondo nuove situazioni di sangue e di violenza,
riscoprire il Rosario significa immergersi nella contemplazione del
mistero di Colui che « è la nostra pace » avendo fatto « dei due un
popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo,
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
importante solo pregare con la bocca, ma pensare a ciò che diciamo,
perché ogni preghiera fatta col cuore piace a Lei e a Dio. Questa è
una decisione personale e il pregare bene è una grazia data a coloro
che pregano sempre di più. Noi spesso diciamo di non avere tempo
per la preghiera ma la Madonna dice che non è un problema di
poco tempo ma di poco amore. Tante volte ha ripetuto: “Pregate,
pregate, pregate!” e non si è stancata, ogni volta vuole risvegliarci
alla preghiera e ci invita a pregare con il cuore cioè a perdonare e a
pregare con tutto l’amore e con tutto il nostro essere, affinché essa
diventi incontro, dialogo e amicizia con Gesù. Alla scuola della
preghiera di Maria non ci sono weekend, riposi o vacanze, se volete
pregare sempre dovete pregare di più. Dopo la preghiera saremo
gioiosi e pieni di pace perché Gesù ci darà le risposte alle nostre
domande, ma dobbiamo deciderci e desiderare di pregare. Un
esempio molto semplice è come quando vogliamo telefonare a
qualcuno, la prima cosa da fare è sicuramente alzare la cornetta,
ossia decidersi a chiamare, decidersi per il Signore, poi dobbiamo
fare il numero, cioè entrare nel dialogo ed offrire tutto a Dio per
ricevere tutto da Lui. La famiglia deve pregare unita. La Madonna
ci invita al ritorno della preghiera in famiglia, solo così diventerà un
gruppo di preghiera e ritroverà la pace, l’amore e l’armonia, di cui
tante famiglie distrutte hanno oggi bisogno.
Ad ogni modo la Gospa ha affermato in più circostanze che
con il digiuno e la preghiera si possono fermare anche le
guerre e comunque, anche se tutto dovesse rimanere così
come è stato rivelato, affrontare il tempo dei 10 segreti per chi
vi è giunto preparato ed ha consegnato il cuore a Maria sarà
ben diverso che affrontare quei momenti con il cuore indurito
nel peccato e sordo ai suoi continui e materni richiami.
Un altro aspetto molto importante che ritengo sia
quello riguardante la guerra di Bosnia.
Già il 26 giugno 1981, ad appena due giorni dall’inizio delle
apparizioni, la Regina della Pace, apparve in lacrime a Marija
che stava scendendo dal Podbrdo. La Vergine era triste, aveva
dietro di sé una grande croce scura e lanciò un accorato
appello: “Pace, pace, pace ed ancora pace! La pace deve regnare tra
Dio e gli uomini e in mezzo agli uomini”. Nessuno seppe
spiegarsi il motivo di questo appello, la Jugoslavia era si
sottoposta ad un regime comunista sotto il quale convivevano
seppur forzatamente cattolici, musulmani, ortodossi e atei,
ma più che la pace ci si sarebbe augurati la liberazione dal
regime. A dire il vero nessuno poteva ipotizzare anche che a
distanza di qualche anno lo scenario dell’est europeo sarebbe
mutato. Sin dal 1989 sarebbero infatti caduti tutti i regimi
comunisti in Europa e, nel 1991, avrebbe cessato di esistere
anche la stessa Unione Sovietica. Dovunque, la caduta del
comunismo, avvenne senza spargimenti di sangue. Il vento di
cambiamento nel 1991 spirò anche in Jugoslavia, dove
proprio il 26 giugno, a 10 anni esatti da quell’apparizione in
cui Maria implorava la pace, ebbe inizio la più feroce e
sanguinosa guerra che si abbia avuto in Europa dalla fine del
secondo conflitto mondiale del 1945. Molti compresero allora
cosa avesse voluto dire la Gospa, e nel tempo divenne sempre
più chiaro. Se in un primo momento il conflitto era
cominciato in Slovenia e Croazia, successivamente si spostò in
Ivan non è un grande oratore, è una persona riservata, di
poche parole, tanto che lui stesso afferma scherzosamente di
trovarsi più a suo agio con la Gospa che con i pellegrini,
tuttavia ciò che dice lo dice col cuore, e si avverte come viva
in prima persona le sue parole. Riguardo alla preghiera del
cuore, è importante poi la testimonianza data da Vicka in
un’intervista:
La Madonna, quando ha incominciato a insegnarci a pregare, ha
detto che la cosa più semplice e più bella è la preghiera del cuore.
Per spiegarla ha portato l’esempio di un vaso di fiori che ha bisogno
dell'acqua. “Tutti voi, ha detto la Madonna, avete nelle vostre case
un vaso di fiori nel quale versate ogni giorno qualche goccia
d'acqua e così la pianta cresce e fiorisce. La stessa cosa avviene
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Bosnia ed Erzegovina, quindi proprio nella zona in cui era
apparsa la Madonna. Tutti i centri limitrofi a Medjugorje
vennero impietosamente distrutti dai cannoni serbi e gli
abitanti decimati dalle loro pulizie etniche. In un secondo
tempo poi l’odio divampò anche tra croati cattolici e
musulmani che si affrontarono a vicenda in sanguinose faide.
Tra tutta questa ferocia e tra tutto questo sangue sparso, è
importante considerare come Medjugorje rimase illesa dai
bombardamenti, che pure avvennero, e che di tutti i cittadini
che partirono in guerra, solo uno perse la vita. In precedenza
abbiamo abbondantemente trattato delle modalità anomale
con cui episodi bellici che si svolsero a Medjugorje, su cui è
parsa chiara una materna e speciale protezione.
Indubbiamente anche la guerra di Bosnia può essere
letta sotto molteplici aspetti. Innanzitutto non appare un caso
proprio il fatto che Medjugorje, durante il terribile conflitto,
sia stata preservata e protetta in maniera speciale ed
inconcepibile, rimanendo come un’oasi in mezzo ad un
deserto di fuoco e di violenza.
Poi sorgono diversi interrogativi. A Fatima Maria aveva
profetizzato che il Papa avrebbe consacrato la Russia al suo
Cuore Immacolato e che essa si sarebbe convertita. Avvenne
effettivamente questo tuttavia, l’unico paese in cui fu sparso
del sangue, ed in abbondanza, fu la Jugoslavia. Anche questo
non sembra essere un caso, poiché esattamente 10 anni prima
dello scoppio della guerra (26-06-1981 / 26-06-1991), ci fu la
nota apparizione della Gospa, con specifico appello alla pace.
Evidentemente la storia non è solo tutto ciò che sembra in
superficie. Secondo alcune teorie, il conflitto jugoslavo è
altamente simbolico. Per alcuni rappresenterebbe ciò che
sarebbe potuto avvenire in tutta l’intera Europa dell’est, in
luogo della sorprendente, indolore e comune implosione dei
regimi comunisti, se non fosse stata fatta la consacrazione.
questa umanità, ai giovani e alla Chiesa. Lei intercede sempre per
ciascuno di noi davanti a Suo Figlio e ci dice: “Se sapeste quanto vi
amo piangereste di gioia”. I suoi messaggi sono per tutto il mondo
e non per un paese in particolare o per nessuna nazionalità. Ogni
volta Lei si rivolge a noi con le parole: “Cari figli”, perché come una
buona Madre ci ama tutti, siamo tutti importanti per Lei, ha
bisogno di tutti noi. Oggi ci sono tante situazioni delicate in tutto
mondo, ma tutti questi problemi nascono dal cuore dell'uomo,
perché da esso viene la guerra, perché non è in pace con Dio, non è
in pace con se stesso e non si può aprire agli altri. Oggi ci sono
grandi crisi nelle famiglie, tra i giovani, nella Chiesa, ma le crisi non
sono strade senza uscita, non significano catastrofi, sono un
richiamo a tornare a Dio. La Madonna ci invita tutti a tornare a Dio,
a metterlo al primo posto nella nostra vita, non ci chiede di
insegnare agli altri cosa devono fare, ma di aprire i nostri cuori e
cominciare per primi. Di solito siamo capaci a vedere ciò che un
altro non dovrebbe fare, ma non guardiamo noi stessi, Lei ci
insegna a partire dalla nostra vita per poter essere luce per gli altri,
come singoli, come famiglie e come comunità. La nostra
conversione è un processo: ogni giorno dobbiamo convertirci, ogni
giorno dobbiamo cambiare: questo è un programma per la vita,
perché la nostra conversione finisce solo con la nostra morte. La
Madonna ci invita a mettere la Santa Messa al centro della nostra
vita. Mi ricordo che in una apparizione disse: ‘Se doveste decidere
di venire all’apparizione o di andare alla Santa Messa, scegliete
sempre la Santa Messa perché significa incontrarsi con Gesù Cristo
che si offre per voi”. La Madonna ci invita alla confessione mensile
e all’Adorazione della Croce e del Santissimo Sacramento, al
digiuno a pane ed acqua il mercoledì e il venerdì, alla preghiera del
Rosario, soprattutto nelle famiglie e alla lettura della Sacra
Scrittura, da tenere in un luogo visibile nelle case. Per avere una
vera conversione dobbiamo pregare. Tante volte preghiamo
velocemente e senza pensare a ciò che diciamo, solo per poter dire
che abbiamo pregato; tante persone dicono di credere ma poi
lasciano la preghiera e si ritrovano in “coma spirituale”. La
Madonna desidera che noi riserviamo un tempo per Dio. Non è
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
In tutti questi anni non è stato facile e semplice essere con la
Madonna ogni giorno, parlare con Lei e dopo questo incontro
tornare sulla terra e vivere la vita quotidiana, a volte ho bisogno di
qualche ora dopo le apparizioni per riprendermi e accettare la realtà
di questo mondo terreno e delle circostanze attorno. Sin dalle Sue
prime parole ci si accorge che il Suo grande desiderio che è la pace,
Lei è inviata dal “Re della Pace” e nessuno meglio di Lei può sapere
quanto l’uomo di oggi abbia bisogno di pace e quante famiglie,
quanti giovani, la nostra Chiesa e il mondo di oggi, non hanno pace.
Suo Figlio manda Lei per portarci sulla strada della pace, e Lei ci
prende per mano e ci porta verso Suo Figlio.
Ci dice che se non c’è la pace nel cuore dell’uomo, se non è in pace
con se stesso e se non c’è pace nelle famiglie, non può esserci la
pace nel mondo.
Ci invita tutti a non parlare di pace ma di cominciare a vivere la
pace, di non parlare della preghiera ma di vivere la preghiera. Solo
con il ritorno della pace e della preghiera nelle famiglie esse
possono guarire spiritualmente e dopo guarire anche il mondo.
Lei viene da noi a portarci una medicina che cura i nostri dolori,
vuole fasciare le nostre ferite che sanguinano, ci vuole curare con
tanta dolcezza, con il calore di una madre, vuole incoraggiarci e
consolarci, vuole rialzare questa umanità peccatrice perché è
preoccupata per la nostra salvezza.
La Gospa ci dice: “Cari figli io sono con voi, non abbiate paura,
voglio insegnarvi la strada per giungere alla pace, ma ho bisogno di
voi e solo con voi posso realizzare la pace, perciò decidetevi per il
bene e lottate contro il male e il peccato”. La Madre parla in modo
semplice, ci ripete tante volte le cose e non si stanca mai, come tutte
le madri fanno con i figli. Nessuna madre può dire di aver detto
qualcosa ai figli una volta sola e di non aver più dovuto ripeterlo,
ogni madre ripete le cose per tante volte in modo che i figli non le
dimentichino. Così la Madonna ci educa, ci porta verso il Bene, ci
insegna il Bene, non ci critica e non viene per portarci la paura o per
castigarci. Non è venuta per parlarci della fine del mondo o della
seconda venuta di Gesù Cristo, ma viene come madre della
speranza perché vuole portare la speranza a ciascuno di noi, a
Potrebbe, per altri, rappresentare appena un fotogramma di
quanto potrebbe accadere nel mondo, se l’umanità continua a
perseverare nel male e ad offendere Dio indurendo il proprio
cuore e rigettando questi estremi appelli alla conversione.
Ipotesi questa assolutamente valida, soprattutto perchè non è
da trascurare un particolare agghiacciante. Come già detto in
precedenza, tutta la ex-Jugoslavia è tuttora un crocevia di
etnie e di religioni ed il conflitto, negli ultimi periodi, non
vedeva più soltanto i serbi contro croati e bosniaci, ma (con
particolare riferimento alla Bosnia) anche i cattolici croati
contro i musulmani bosniaci e viceversa. Dunque, come già
accadeva, e come presto si sarebbe evidenziato con maggiore
violenza in tutto il resto del mondo, dopo il comunismo
sovietico, un’altra grave minaccia si andava profilando
all’orizzonte del terzo millennio, quella costituita
dall’islamismo e dal terrorismo islamico. L’ipotesi che il
conflitto dei balcani rappresenti una proiezione del futuro
prossimo a livello mondiale, certamente non è smentito dagli
attentati terroristici di matrice islamica di questi ultimi tempi,
con l’attentato terroristico delle Twin Towers di New York in
testa, ma guardando anche ai conflitti in Medioriente che
richiedono il presidio di numerosi militari delle forze Nato.
Nonostante si parli spesso di missioni di Peace-Keeping, sono
già migliaia i militari caduti in terra islamica.
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“Satana è libero dalle catene”
“Satana vuole la guerra e l’odio”;
Appaiono così fondate e dense di significato le
affermazioni “Satana è libero dalle catene” e “Satana vuole la
guerra e l’odio” tratte dai messaggi della Regina della Pace.
Procediamo quindi cercando di capirne il senso e l’origine.
Partiamo da Medjugorje.
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Il 14 aprile 1982 la Madonna disse a Mirijana: «Dovete sapere
segreto si verifichi, il sacerdote dovrà rivelarlo al mondo
intero. E’ importante notare come la Gospa chieda così
l’intervento della Chiesa per assolvere questo compito. La
stessa Mirijana afferma che non bisogna aver paura di quello
che può accadere se si è in grazia di Dio, e in definitiva
sembra che molto del nostro futuro dipenderà dal nostro
accogliere o meno l’appello alla conversione, per poter
assistere al trionfo del Cuore Immacolato di Maria.
che Satana esiste. Egli un giorno si è presentato davanti al trono di
Dio e ha chiesto il permesso di tentare la Chiesa per un certo
periodo con l’intenzione di distruggerla. Dio ha permesso a Satana
di mettere la Chiesa alla prova per un secolo, ma ha aggiunto: “Non
la distruggerai”. Questo secolo in cui vivete è sotto il potere di
Satana, ma – quando saranno realizzati i segreti che vi sono stati
affidati – il suo potere verrà distrutto. Già ora egli comincia a
perdere il suo potere e perciò è diventato ancora più aggressivo:
distrugge i matrimoni, solleva discordie anche tra le anime
consacrate, causa ossessioni, provoca omicidi. Proteggetevi dunque
con il digiuno e la preghiera, soprattutto con la preghiera
comunitaria. Portate addosso oggetti benedetti e poneteli anche
nelle vostre case. E riprendete l’uso dell’acqua benedetta».
Tale rivelazione sembra riguardare la famosa visione
di Leone XIII, di cui abbiamo già parlato a proposito del
socialismo e dell’Enciclica Rerum Novarum.
Il 13 Ottobre 1884 Leone XIII, mentre celebrava la Messa, ebbe una
visione che descrisse con orrore e che riguardava il futuro della
Chiesa. Il Pontefice avrebbe sentito due voci: una dolce e gentile,
l’altra roca e aspra. Comprese subito che la voce dolce e gentile era
quella di Gesù mentre quella roca e aspra era di Satana. Satana
affermava di poter distruggere la Chiesa, ma per fare questo
chiedeva più tempo e più potere. Gesù acconsentì alla richiesta e gli
chiese di quanto tempo e di quanto potere avesse bisogno. Satana
rispose che aveva bisogno di 75 o 100 anni e un maggior potere su
coloro che si fossero messi al suo servizio. Nostro Signore accordò a
Satana il tempo e il potere che chiedeva, pur ribadendogli che le
forze del male sarebbero state comunque sconfitte. Leone XIII
rimase così scosso da questa esperienza che scrisse una preghiera in
onore di San Michele per la protezione della Chiesa e dispose che
fosse detta alla fine di ogni Messa. Questa disposizione venne
eseguita fino agli anni ‘60, quando, con la riforma della Messa
attuata dal Concilio Vaticano II, la preghiera venne definitivamente
soppressa dalla liturgia, rimanendo solo come orazione da dirsi
durante gli esorcismi.
238
Incontro con il veggente Ivan.
Ritornando al nostro pellegrinaggio eravamo rimasti
all’incontro con il veggente Ivan, all’interno del capannone
giallo, ecco la sua conferenza:
Sia lodato Gesù Cristo.
Cari amici, vi saluto di tutto il cuore. Vorrei parlarvi dei
messaggi di Maria nel modo semplice con cui ci parla Lei. All’inizio
nel 1981 avevo 16 anni e per me è stata una grande sorpresa perché
fino a quel momento non potevo nemmeno sognare che la
Madonna potesse apparire, né i miei genitori né i sacerdoti ci
avevano mai parlato di questo e non avevo una grande spiritualità
verso la Madonna. Non conoscevo né Lourdes, né Fatima, non
potevo leggere niente e all’inizio delle apparizioni sono stato molto
confuso e non vorrei che voi guardaste me come una persona
perfetta o un santo, perché non lo sono. Diventare migliore e più
santo è il mio desiderio profondo nel cuore.
Anche se vedo la Madonna non significa che mi sono convertito
dall’oggi al domani, la conversione è un processo, un programma
per la vita e dobbiamo deciderci e persistere, cambiare e convertirci
ogni giorno, lasciare il male e il peccato per crescere nella santità. La
Madonna ha detto di non avermi scelto perché ero il migliore, ma
perché fossi uno strumento nelle sue mani e nelle mani di Dio.
Per questo sono contento di essere nella Sua scuola, scuola di pace,
di preghiera, ed è per me un grande dono e una grande
responsabilità davanti a Dio e alle persone. Il Signore mi ha dato
tanto ma so che mi chiede tanto.
63
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Sono sempre disposti al colloquio, senza mai voler convincere
o andare oltre a quanto richiesto e senza mai manifestare
insofferenza o scortesia, neanche di fronte a domande
indisponenti, riguardanti i segreti, o la propria vita privata,
poste da pellegrini poco educati.
Dopo 25 anni di apparizioni quindi, a prescindere
dalla loro santità o dai loro difetti, i veggenti hanno
conservato la fedeltà alla Madonna. Nell’ambito delle
apparizioni riconosciute ufficialmente dalla Chiesa alcuni
veggenti, come Bernadette, sono già stati elevati agli onori
degli altari, altri come Francesco e Giacinta sono stati
proclamati beati, altri forse non lo saranno mai, come
Massimino e Melania, i quali ebbero una vita un po’
travagliata, senza tuttavia venire mai meno alla fedeltà e al
loro compito di testimoniare.
San Michele Arcangelo, difendici nella lotta, sii nostro presidio contro le
malvagità e le insidie del demonio. Capo supremo delle milizie celesti, fa'
sprofondare nell'inferno, con la forza di Dio, Satana e gli altri spiriti
maligni che vagano per il mondo per la perdizione delle anime. Amen
I 10 segreti.
Come a Fatima anche a Medjugorje sono stati rivelati
dei segreti, 10 per l’esattezza. Di essi si sa solo che il terzo sarà
il già descritto segno che la Madonna lascerà sul Podbrdo,
visibile, indistruttibile, durevole e bello, che confermerà la
presenza di Maria e costituirà l’ultimo estremo appello alla
conversione, anche se per qualcuno potrebbe essere già tardi.
Poi si sa che il settimo segreto riguardava un castigo che,
grazie alla preghiera e al digiuno, è stato mitigato. Quando si
realizzerà il terzo segreto ci sarà ancora uno dei veggenti che
avrà le apparizioni quotidiane. Il compito di rivelare i segreti
al mondo è stato affidato a Mirijana, ma non in maniera
diretta. Lei conosce già il contenuto dei segreti e quando si
realizzeranno, ma ha dovuto scegliere un sacerdote (il
francescano Petar Ljubicjc, nato nel 1946), al quale dovrà
confidare ogni segreto 10 giorni prima che si verifichi. Poi
digiuneranno insieme per 7 giorni e, 3 giorni prima che il
62
Come non riportare poi la rivelazione che ebbe nel
1820 la Beata Katharina Emmerick, stimmatizzata tedesca?
“…Nel centro dell’inferno ho visto un abisso buio e dall’aspetto
orribile e dentro di esso era stato gettato Lucifero, dopo essere stato
assicurato saldamente a delle catene…Dio stesso aveva decretato
questo; e mi è stato anche detto, se ricordo bene, che egli verrà
liberato per un certo periodo cinquanta o sessanta anni prima
dell’anno di Cristo 2000. Mi vennero indicate le date di molti altri
eventi che non riesco a ricordare; ma un certo numero di demoni
dovranno essere liberati molto prima di Lucifero, in modo che
tentino gli uomini e servano come strumenti della vendetta divina.”
Il medesimo contesto che viene prospettato nelle tre
rivelazioni lasciano intendere che il secolo della prova sia
proprio il nostro, a cavallo tra il secondo ed il terzo millennio.
Anche Paolo VI, predecessore di Giovani Paolo I e II, ebbe a
dire: “Il fumo di satana è entrato nel tempio santo di Dio...”.
Il 12 aprile 1947 (a 30 anni da Fatima), la Madonna apparve
poi a Roma, alle Tre Fontane con il titolo di Vergine della
Rivelazione, al protestante Bruno Cornacchiola che si
convertì. La Vergine mostrò al veggente la scena raccapricciante di un drappo nero per terra, una veste talare da prete e
accanto una croce spezzata, e disse:
“Ecco, questo è il segno che la Chiesa soffrirà, sarà perseguitata,
spezzata; questo e il segno che i miei figli si spoglieranno... Tu, sii
forte nella fede!...”. Per la verità la rivelazione delle Tre Fontane
abbraccia diversi importanti contenuti, come l’importanza e
l’efficacia della preghiera del Rosario, ma è avvalorata
particolarmente da un’affermazione della Vergine, la quale
disse: «Il mio corpo non poteva marcire e non marci. Mio Figlio e
gli angeli mi vennero a prendere al momento del mio trapasso».
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Affermazione questa rivelatasi altamente profetica, visto che
appena 3 anni dopo, nel 1950, Pio XII proclamò il dogma
dell’Assunzione in Cielo in anima e corpo di Maria.
Alla luce di quanto rivelato dunque, “questo secolo in
cui vivete è sotto il potere di Satana”, diventa naturale pensare
che ciò che la Madonna ha cominciato a Fatima il secolo
scorso, si realizzerà completamente in questo secolo a
Medjugorje, proprio come annunciato nel messaggio del 25
agosto 1991. Del resto Maria ha anche aggiunto che “quando
fenomeni ad essa connessi non sono scientificamente
spiegabili. Infatti tutti e sei i veggenti cadono in ginocchio nel
medesimo istante con sincronismo perfetto, fissano tutti un
medesimo punto, le loro pupille si allargano inspiegabilmente
in assenza di variazione di intensità di luce, ad un certo
punto, pur continuando a vibrare, le loro corde vocali non
emettono più alcun suono e, durante l’estasi, sono totalmente
insensibili ad ogni tipo di sollecitazione esterna, sensoriale,
tattile o dolorifica. Anche oggi i veggenti accettano di
sottoporsi con umiltà a nuovi test medico scientifici, a patto
che dei risultati venga messo al corrente il Vaticano, e che la
documentazione prodotta possa essere strumento utile per
chi studia il caso.
Si può affermare che in tutti questi anni i veggenti
abbiano assolto fedelmente al compito affidato loro dalla
Madonna, di essere testimoni dei suoi messaggi, soprattutto
con la loro vita. Pur essendo tutti sposati infatti, hanno
ugualmente consacrato in maniera speciale la loro vita alla
Gospa, consapevoli di aver ricevuto una grande grazia, ma
anche una grande responsabilità, rinunciando a vivere la
propria giovinezza alla pari dei propri coetanei e
sopportando tutte le suddette umiliazioni, ma con gioia e
senza alcun rimpianto. Vivono tutti in maniera semplice e
riservata, non perdendo mai di vista il proprio compito. Non
hanno mai manifestato atteggiamenti da protagonisti, mentre
ho potuto cogliere, in coloro che ho incontrato personalmente,
una grande umiltà, pazienza e spirito di servizio, nel
raccontare per ore un numero infinito di volte la stessa
testimonianza ai pellegrini che via via si susseguono, nel
rispondere sempre alle stesse domande, ma soprattutto nel
fronteggiare l’invadenza a volte eccessiva di noi italiani,
sacrificando in tutto ciò il loro tempo e i propri interessi
personali.
saranno realizzati i segreti che vi sono stati affidati il suo potere
verrà distrutto”, e sarà allora che finalmente avverrà il trionfo
del Cuore Immacolato di Maria e sarà concesso al mondo un
periodo di pace, come profetizzato a Fatima.
E’ incoraggiante sapere intanto che satana verrà sconfitto. La
seduzione del male e le persecuzioni diffuse in tutto il
mondo, non sono altro che il frutto di una sua maggiore
aggressività ed indicano proprio che egli sta cominciando a
perdere il suo potere, come ricorda la Regina della Pace. Non
ci si deve quindi impressionare di fronte al decadimento
morale, alla distruzione delle famiglie, alle discordie, alle
ossessioni, al dilagare delle violenza, né lasciarsi convincere
che questo sia il destino inevitabile dell’umanità cui ci si deve
passivamente adeguare. Il suo potere è infatti limitato e il suo
destino irrevocabilmente segnato. Alla luce di questo appare
ancora più chiaro come la presenza di Maria sulla terra, in
questi ultimi tempi così difficili, sia frutto della Misericordia
Divina che vuole, attraverso di Lei, preparare l’esercito che
dovrà fronteggiare le forze del male, preparare gli uomini alla
grande lotta, quella tra la stirpe della donna e la stirpe del
serpente, il cui esito è già stato preannunciato, e che vedrà la
donna vestita di sole schiacciare inesorabilmente la testa del
serpente.
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Numerose sono anche le disavventure dei sei veggenti di
Medjugorje, perseguitati in tutti i modi da un regime ateo e
comunista che agiva con arroganza, nella più completa
illegalità. I sei ragazzi più volte vennero strappati dalle mani
dei genitori, portati via per lunghi interrogatori, rinchiusi in
una camera mortuaria, sottoposti a visite psichiatriche dalle
quali dovevano uscire come malati di mente, ma che invece
sancirono la loro perfetta normalità, con buona pace del
regime. Regime che però non si diede per vinto e che
cominciò a pedinarli, a controllarli, ad impedire loro l’accesso
alla collina, a minacciarli circa il loro avvenire (cinque di loro
sarebbero presto diventati maggiorenni), o minacciando
ritorsioni nei confronti delle loro famiglie (le classiche
minacce del regime riguardavano la perdita del lavoro, della
casa, del passaporto per chi aveva il padre emigrante). A
nulla valsero intimidazioni, soprusi ed angherie, mai i
veggenti negarono di vedere la Gospa ed il piccolo Jakov,
incurante di tutto, dall’alto dei suoi 10 anni affermava che
avendo visto la Madonna non gli importava di morire.
I veggenti non serbano rancore e oggi, ripensando a quei
momenti, trovano anche la forza di scherzare, affermando che
in tutta Medjugorje solo loro potevano esibire un certificato
che attestava la loro normalità. Anche padre Jozo, che del
regime fu un vero e proprio martire, ci scherza su affermando
che, viste tutte le attenzioni riservate ai veggenti, i primi a
credere alle apparizioni di Medjugorje furono proprio gli
uomini del regime.
Indubbiamente, visti i mezzi oggi a disposizione, si
può dire che le apparizioni di Medjugorje siano le apparizioni
più studiate della storia. Nel corso degli anni equipe mediche
e scienziati di fama mondiale sono giunti alla conclusione che
i veggenti sono normalissimi e che le apparizioni ed i
Di questa lotta parla magnificamente, e a mio parere
con spirito profetico, San Luigi Grignion de Montfort, nel
Trattato della vera devozione a Maria, di cui tratteremo in
seguito, dopo aver individuato, nella Sacra Scrittura e nel
Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC), la natura di questo
“mistero dell’iniquità già in atto”.
Nei capitoli 668 e 669 del CCC viene proclamata la
signoria di Gesù Cristo sul cosmo, la storia e la Chiesa, la
quale è il suo Corpo, e costituisce in terra il germe e l’inizio
del suo Regno, già presente in mistero.
60
670. Dopo l'Ascensione, il disegno di Dio è entrato nel suo
compimento. Noi siamo già nell'“ultima ora”. “Già dunque è
arrivata a noi l'ultima fase dei tempi e la rinnovazione del mondo è
stata irrevocabilmente fissata e in un certo modo è realmente
anticipata in questo mondo; difatti la Chiesa già sulla terra è
adornata di una santità vera, anche se imperfetta”. Il Regno di
Cristo manifesta già la sua presenza attraverso i segni miracolosi
che ne accompagnano l'annunzio da parte della Chiesa.
Nel capitolo 670 si definisce “ultima ora” e “ultima fase dei
tempi” l’intero periodo che va dall’Ascensione alla Parusia,
alla fine dei tempi. E’ importante quindi assimilare in primo
luogo la differenza tra gli “ultimi tempi” e i “tempi della
fine”, da molti ritenuti erroneamente come medesima entità.
Tale interpretazione è causa di non poca confusione e, spesso,
di inutili ed ingiustificati allarmismi in chiave millenaristica.
671. Già presente nella sua Chiesa, il Regno di Cristo non è
tuttavia ancora compiuto “con potenza e gloria grande” mediante
la venuta del Re sulla terra. Questo Regno è ancora insidiato dalle
potenze inique, anche se esse sono già state vinte radicalmente dalla
Pasqua di Cristo. Fino al momento in cui tutto sarà a lui sottomesso,
“fino a che non vi saranno i nuovi cieli e la terra nuova, nei quali la
giustizia ha la sua dimora, la Chiesa pellegrinante, nei suoi
sacramenti e nelle sue istituzioni, che appartengono all'età presente,
porta la figura fugace di questo mondo, e vive tra le creature, le
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
quali sono in gemito e nel travaglio del parto sino ad ora e
attendono la manifestazione dei figli di Dio”. Per questa ragione i
cristiani pregano, soprattutto nell'Eucaristia per affrettare il ritorno
di Cristo dicendogli: “Vieni, Signore”.
672. Prima dell'Ascensione Cristo ha affermato che non era
ancora il momento del costituirsi glorioso del Regno messianico
atteso da Israele, Regno che doveva portare a tutti gli uomini,
secondo i profeti, l'ordine definitivo della giustizia, dell'amore e
della pace. Il tempo presente è, secondo il Signore, il tempo dello
Spirito e della testimonianza, ma anche un tempo ancora segnato
dalla “necessità” e dalla prova del male, che non risparmia la
Chiesa e inaugura i combattimenti degli ultimi tempi. E' un tempo
di attesa e di vigilanza.
673. Dopo l'Ascensione, la venuta di Cristo nella gloria è
imminente, anche se non spetta a noi “conoscere i tempi e i
momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta”. Questa venuta
escatologica può compiersi in qualsiasi momento anche se essa e la
prova finale che la precederà sono “impedite”.
affermare che i piccoli sono gli esseri più fragili, infatti
possono anche mentire ma, se pressati, in preda alla paura,
sono i primi a cedere. In genere chi architetta un imbroglio
non conta certo sulla fragilità dei bambini i quali, come anello
debole della catena, diventano pericolose bocche della verità e
voci dell’innocenza. Ma ecco che a mio parere proprio per
questa loro fragilità Dio li sceglie, perchè appaia
inequivocabile la sua opera e manifesta la sua grandezza,
attraverso strumenti così poveri e umanamente inadeguati
alla causa. Penso al caso di Bernadette Soubirou, la quale
affermava con naturalezza che la Signora le aveva rivelato di
essere l’Immacolata Concezione. A Lourdes siamo nel 1958,
ad appena 4 anni dalla proclamazione, da parte di Pio IX, del
dogma dell’Immacolata Concezione, dogma sconosciuto ai
più, ancora oggi a dire il vero, ma misteriosamente presente
sulla bocca di una ragazzina che non era stata ammessa alla
prima comunione per carenze nella conoscenza del
catechismo e che si rifiutò sempre di ritrattare poiché, diceva,
così le era stato rivelato dalla Signora.
Ora non voglio entrare nel merito delle scelte e dei
disegni divini, ma non posso non constatare come chi venga
investito del ruolo di veggente, non viene meno al suo
compito di annunziare fedelmente il messaggio che gli viene
affidato, tale e quale, senza aggiungere o modificare qualcosa,
di fronte a difficoltà, minacce, e soprusi che non sempre si
affrontano in nome di un ideale, per tale che esso sia. A
Lourdes Bernadette subì pressanti interrogatori da parte del
proprio parroco e del commissariato. Stessa sorte toccò ai tre
pastorelli di Fatima, Lucia, Francesco e Giacinta, che vennero
rinchiusi addirittura in carcere, ma che non fecero una piega
anche quando, per terrorizzarli, furono minacciati di essere
calati in una pentola di olio bollente.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica riassume tutti i punti fin
qui elencati nel capitolo 680.
680. Cristo Signore regna già attraverso la Chiesa, ma tutte
le cose di questo mondo non gli sono ancora sottomesse. Il trionfo
del Regno di Cristo non avverrà senza un ultimo assalto delle
potenze del male.
I capitoli 671, 672 e 673 risultano molto chiari e densi di
significato, quindi è opportuno evidenziare quei concetti che
particolarmente aiutano a comprendere la natura del male cui
stiamo assistendo con particolare veemenza in questo nostro
periodo storico. Il Regno di Cristo è già presente nella Chiesa,
ma non è ancora realizzato con “potenza e gloria grande”
come avverrà con la seconda e definitiva venuta del
Redentore. Infatti, benché siano state già radicalmente vinte
dalla Pasqua di Cristo, le potenze inique, non cessano di
insidiare i credenti a mezzo di seduzioni e persecuzioni. San
Pietro afferma che “il vostro nemico, il diavolo, come leone
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
soprannaturalità nel caso di manifesti errori dottrinali,
cominciando evidentemente già a studiare e a seguire il caso.
Attualmente su Medjugorje la Congregazione sta seguendo
con molta attenzione e prudenza il caso ma, a livello di
documenti ufficiali, si rifà alla Dichiarazione di Zara,
documento elaborato nel 1991 dopo 3 anni di studio dalla
Conferenza Episcopale Jugoslava.
ruggente va in giro cercando chi divorare”. (1 Pt 5,8) Il tempo
presente è dunque, un tempo ancora segnato dalla “necessità”
e dalla prova del male, che non risparmia la Chiesa e
inaugura i combattimenti degli ultimi tempi. E' un tempo di
attesa e di vigilanza, in cui la venuta di Cristo nella gloria è
imminente e può compiersi in qualsiasi momento anche se, la
sua venuta e la prova finale che la precederà, sono
“impedite”. Nella Seconda Lettera ai Tessalonicesi San Paolo
afferma a riguardo che “il mistero dell’iniquità è già in atto,
ma è necessario che sia tolto di mezzo chi lo trattiene”.
Quando sarà tolto di mezzo l’ostacolo, ci sarà la prova finale.
Solo allora l’impostura religiosa diventerà la massima
impostura religiosa, che rivelerà l’Anticristo, e che sarà
seguita dal definitivo ritorno di Cristo nella Gloria.
«I vescovi fin dall'inizio seguono i fatti di Medjugorje tramite il
vescovo diocesano, la commissione diocesana e la commissione
della Conferenza episcopale jugoslava per Medjugorje. Sulla base
delle ricerche finora compiute, non si può affermare che si tratti di
apparizioni o di fenomeni soprannaturali (non constat de
supernaturalitate). Tuttavia, i numerosi pellegrini che giungono a
Medjugorje provenienti da vari luoghi, spinti dalla fede o da altri
motivi, richiedono l'attenzione e la cura pastorale, innanzitutto del
vescovo diocesano e, con lui, anche degli altri vescovi, in modo che
a Medjugorje e con Medjugorje si promuova una devozione verso la
Beata Vergine Maria in armonia con l'insegnamento della Chiesa. A
tale scopo i vescovi forniranno anche particolari direttive liturgicopastorali. Nello stesso tempo, mediante le loro commissioni,
continueranno a seguire e a esaminare nel loro insieme tutti gli
avvenimenti di Medjugorje».
Zara, 10 aprile 1991 I vescovi jugoslavi
Da allora, almeno ufficialmente, nulla è cambiato, ma al
termine della conferenza dei vescovi della Bosnia del luglio
2006 il Presidente Cardinal Vinko Puljic ha dichiarato che
verrà istituita una nuova commissione internazionale (divisa
in due sottocommissioni con specifici compiti), nominata non
dalla conferenza episcopale locale ma direttamente dalla
Congregazione per Dottrina della Fede.
Ma ritornando all’ipotesi di questa predilezione
particolare di Dio per i piccoli, possiamo tranquillamente
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“Ora vi preghiamo, fratelli, riguardo alla venuta del
Signore nostro Gesù Cristo e alla nostra riunione con lui, di non
lasciarvi così facilmente confondere e turbare, né da pretese
ispirazioni, né da parole, né da qualche lettera fatta passare come
nostra, quasi che il giorno del Signore sia imminente. Nessuno vi
inganni in alcun modo! Prima infatti dovrà avvenire l'apostasia e
dovrà esser rivelato l'uomo iniquo, il figlio della perdizione, colui
che si contrappone e s'innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o
è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando se stesso
come Dio.
Non ricordate che, quando ancora ero tra voi, venivo
dicendo queste cose? E ora sapete ciò che impedisce la sua
manifestazione, che avverrà nella sua ora. Il mistero dell'iniquità è
già in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo chi finora lo
trattiene. Solo allora sarà rivelato l'empio e il Signore Gesù lo
distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà all'apparire della
sua venuta, l'iniquo, la cui venuta avverrà nella potenza di satana,
con ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri, e con
ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina perché
non hanno accolto l'amore della verità per essere salvi. E per questo
Dio invia loro una potenza d'inganno perché essi credano alla
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
menzogna e così siano condannati tutti quelli che non hanno
creduto alla verità, ma hanno acconsentito all'iniquità”. (2 Ts 2,1-12)
675. Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare
attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti. La
persecuzione che accompagna il suo pellegrinaggio sulla terra
svelerà il “Mistero di iniquità” sotto la forma di una impostura
religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro
problemi, al prezzo dell'apostasia dalla verità. La massima
impostura religiosa è quella dell'Anticristo, cioè di uno pseudomessianismo in cui l'uomo glorifica se stesso al posto di Dio e del
suo Messia venuto nella carne.
taluni soggetti in cerca di fama, o di ricchezza. Protagonismo,
previsioni di catastrofi, fine del mondo imminente, strani
rituali, atteggiamenti ieratici da commediante, messaggi
contenenti errori dottrinali, mancata obbedienza all’autorità
ecclesiale, sono solo alcuni indizi in base ai quali, dopo
opportune indagini, la Chiesa smaschera centinaia e centinaia
di impostori. Emblematico, a tal proposito, il caso Vassula
Ryden, cui nel 1995 giunse una notificazione da parte della
Congregazione della Dottrina della Fede, in cui si invitavano i
fedeli a non considerare come soprannaturali i suoi scritti. Ma
ve ne sono a centinaia in tutto il mondo.
La competenza, per quanto concerne il riconoscimento di
fenomeni soprannaturali, come lacrimazioni o apparizioni,
spetta al Vescovo della Diocesi di appartenenza e tante volte,
quando il caso risulta una clamorosa montatura, basta tale
giudizio. Talvolta la Santa Sede avoca a sé il caso ed il
giudizio finale spetta alla Congregazione per la Dottrina della
Fede presieduta, fino alla sua elezione a pontefice, dal Card.
Joseph Ratzinger, che può tuttavia delegare lo studio ad una
commissione specifica. Per la valutazione delle apparizioni e
dei messaggi, come dice la teologia romana, esistono tre
formulazioni classiche:
1. constat de non supernaturalitate: l'apparizione è
condannata 2. constat de supernaturalitate: l'apparizione è
approvata 3. non constat de supernaturalitate: non si è al
momento in grado di affermare che il fenomeno sia di origine
soprannaturale, ma neppure si è in grado di smentire
categoricamente tale possibilità Per quanto concerne
l’approvazione occorre necessariamente che i fenomeni
abbiano termine, non ci si può pronunciare positivamente se
le apparizioni sono ancora in corso. In tal caso la Chiesa
sospende il giudizio, a meno di esprimere la non
Il ritorno di Cristo troverà dunque il contesto della “massima
impostura religiosa” che rivelerà l’Anticristo, “la cui venuta
avverrà nella potenza di satana, con ogni specie di portenti, di segni
e prodigi menzogneri, e con ogni sorta di empio inganno”.
Offrendo agli uomini una soluzione apparente ai loro
problemi, sotto le sembianze di “pace e sicurezza”, porterà
molti credenti all'apostasia e l’uomo a glorificare se stesso
come Dio. Questo personaggio, che in virtù di menzogneri
prodigi ottenuti con la forza di satana sedurrà ed ingannerà
molti credenti, incarnerà perciò il progetto di un mondo che
deifica se stesso, ponendosi come assoluto. Si tratta di quella
che molti hanno definito come religione umanitaria, in cui
l’unica divinità conservata dalla terra, sarà quella
rappresentata dall’uomo stesso, confortato magari dalla
scienza e la tecnologia. Marx diceva: “Lasciamo il cielo agli
uccelli, noi godiamoci la terra”. Non si può non tenere presente
il messaggio della Regina della Pace del 25 gennaio 1997:
“Cari figli, vi invito a riflettere sul vostro futuro. Voi state creando
un nuovo mondo senza Dio, solamente con le vostre forze, ed è per
questo che non siete soddisfatti e non avete la gioia nel cuore […]”
L’anticristo viene definito da San Paolo anche come “uomo
dell’empietà”, “figlio della perdizione” e “avversario di Dio”.
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
comunicare il suo messaggio al mondo. Sembra questa una
costante delle apparizioni mariane degli ultimi secoli. A
Lourdes Bernadette fu esclusa dalla Prima Comunione per
carenze nella conoscenza del catechismo, a Fatima i pastorelli
dicevano frettolosamente il Rosario, a La Salette Massimino e
Melania poi, non recitavano neanche le preghiere del mattino
e della sera. La brillantezza e l’intelligenza non sembrano
essere prerogative per essere scelti da Maria, del resto Gesù
stesso benediva il Padre per “aver nascosto queste cose ai
sapienti e agli intelligenti ed averle rivelate ai piccoli”.(cfr Mt
11, 25-26)
Ciò che sembra accomunare i veggenti è piuttosto una certa
“piccolezza”, umiltà delle proprie condizioni, gente povera,
pastorelli, comunque in tenera età o non più che adolescenti.
La stessa vergine di Nazareth nel canto del Magnificat, che
troviamo nel vangelo di Luca, magnificava il suo Signore
perché aveva guardato l’umiltà della sua serva. E questo
risulta essere un punto molto importante. Anche nel corso di
tutto l’antico testamento Dio ha manifestato una predilezione
particolare per i piccoli, per coloro che potevano essere
considerati inferiori, per età o capacità, ma Dio gli ha scelti,
nell’insondabilità dei suoi divini disegni, basti pensare a
Giuseppe, figlio di Giacobbe, al profeta Geremia, al piccolo
Davide che sconfisse Golia, solo per citare alcuni casi.
Afferma Paolo nella lettera ai Corinzi ”Dio ha scelto ciò che nel
Bisogna davvero credere che la prova finale scuoterà
fortemente la fede dei credenti e che non saranno in pochi ad
apostatare, considerando le parole di Gesù: “Il Figlio
mondo è stolto per confondere i sapienti… ciò che nel mondo è
debole per confondere i forti… ciò che nel mondo è ignobile e
disprezzato e ciò che è nulla, per ridurre a nulla le cose che sono,
perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio” (1 Cor 1, 27-29)
Possiamo ipotizzare il motivo di tale predilezione.
Dio talvolta non sceglie i potenti, gli intelligenti, i colti,
soprattutto quando, come nel caso delle rivelazioni private, si
potrebbe credere che tutto sia frutto delle menti argute di
56
dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra”? (Lc 18,8)
Il diffuso dilagare dell’iniquità porterà poi al raffreddamento
della carità. L’avvento dell’anticristo e la massima impostura
religiosa, saranno caratterizzati infatti da seduzione e
persecuzione, come possiamo apprendere ancora dalle parole
di Gesù, che preannuncia:
“Guardate che nessuno vi inganni, molti verranno nel mio nome,
dicendo io sono il Cristo, e trarranno molti in inganno. Sentirete poi
parlare di guerre e di rumori di guerre. Guardate di non allarmarvi;
è necessario che tutto questo avvenga ma non è ancora la fine. Si
solleverà popolo contro popolo e regno contro regno; vi saranno
carestie e terremoti in vari luoghi; ma tutto questo è solo l’inizio dei
dolori. Allora vi consegneranno ai supplizi e vi uccideranno, e
sarete odiati da tutti i popoli a causa del mio nome. Molti ne
resteranno scandalizzati, ed essi si tradiranno e odieranno a
vicenda. Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti; per il
dilagare dell’iniquità, l’amore di molti si raffredderà. Ma chi
persevererà sino alla fine, sarà salvato. Frattanto questo vangelo del
regno sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia resa
testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine”. (Mt 24,4-14)
Ed ancora su questo momento storico:
[..] “Vi sarà allora una tribolazione grande, quale mai avvenne
dall'inizio del mondo fino a ora, né mai più ci sarà. E se quei giorni
non fossero abbreviati, nessun vivente si salverebbe; ma a causa
degli eletti quei giorni saranno abbreviati. Allora se qualcuno vi
dirà: Ecco, il Cristo è qui, o: È là, non ci credete. Sorgeranno infatti
falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da
indurre in errore, se possibile, anche gli eletti. Ecco, io ve l'ho
predetto.
Se dunque vi diranno: Ecco, è nel deserto, non ci andate; o: È in
casa, non ci credete. Come la folgore viene da oriente e brilla fino a
occidente, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo.
245
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
[...] Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la
luna non darà più la sua luce, gli astri cadranno dal cielo e le potenze dei
cieli saranno sconvolte. Allora comparirà nel cielo il segno del Figlio
dell'uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e
vedranno il Figlio dell'uomo venire sopra le nubi del cielo con grande
potenza e gloria”. (Mt 24,21-30)
Mirijana Dragicevic ha 3 bambini e vive a Medjugorje. Ha
avuto le apparizioni quotidiane fino al 25.12.1982 e da allora,
con cadenza annuale per tutta la sua vita, ogni 18 marzo.
Inoltre dal 02.08.1987, ogni 2 del mese, ha un’apparizione
supplementare, per i non credenti, o come li definisce la
Gospa, coloro che non conoscono ancora l’amore di Dio, per i
quali prega.
Ivan Dragicevic ha 3 bambini, vive negli Stati Uniti e a
Medjugorje e prega per i giovani e per i sacerdoti. Dal 1982
guida il gruppo di preghiera, che si riunisce attualmente ogni
lunedì e venerdì, spesso presso la Croce Blu, ai piedi del
Podbdo. La Gospa gli dà dei messaggi per la sua famiglia, che
a volte sono rivolti anche al mondo intero, in cui raccomanda
di mettere Dio al primo posto della famiglia, con la preghiera,
il dialogo, la lettura della Bibbia, la Messa al centro della
propria vita, ed incoraggia tutti ad aspirare alla santità nella
propria famiglia.
Ivanka Ivankovic ha 3 bambini, vive a Medjugorje e prega
per le famiglie. Ha avuto le apparizioni quotidiane fino al
07.05.1985 e da allora, con cadenza annuale per tutta la sua
vita, ogni 25 giugno di ogni anno, in occasione
dell’anniversario delle apparizioni. Da qualche anno, in tali
apparizioni, la Gospa ha cominciato a spiegarle i dieci segreti,
giungendo quest’anno, (siamo nel 2006) a spiegarle il settimo
segreto.
Jacov Colo ha 3 bambini, vive a Medjugorje e prega per i
malati. Ha avuto le apparizioni quotidiane fino al 12.09.1998 e
da allora, con cadenza annuale per tutta la sua vita, ogni 25
dicembre, giorno di Natale. E’ il più giovane dei veggenti,
all’inizio delle apparizioni aveva solo 10 anni.
I veggenti affermano sempre, e di questo ne sono
consapevoli anche loro, di non essere stati scelti perché
migliori di altri, ma per testimoniare la presenza di Maria e di
Il cristiano dovrà quindi stare attento a non farsi sedurre dagli
empi inganni dell’anticristo, e perseverare sino alla fine,
anche di fronte alla persecuzione: “Se hanno perseguitato me,
perseguiteranno anche voi” (Gv 15,20), poiché il servo non è
più grande del maestro, “vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi
verrà l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere
culto a Dio” (Gv 16,2). Solo chi persevererà fino alla fine sarà
salvato, e Gesù, dopo aver predetto ai suoi discepoli la
persecuzione non manca di preannunciare il suo glorioso
ritorno, nel Giorno del Giudizio, alla fine del mondo, quando
verrà nella gloria per dare compimento al trionfo definitivo
del bene sul male. La vittoria finale sarà dunque di Cristo, è
questa la sicurezza dei cristiani, “quanto a quel giorno e a
quell'ora, però, nessuno lo sa, neanche gli angeli del cielo e neppure
il Figlio, ma solo il Padre” (Mt 24,36), compito del cristiano è
allora quello di saper cogliere i segni dei tempi e di vegliare in
uno stato di vigilante attesa: “State bene attenti che i vostri cuori
non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della
vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso; come un
laccio esso riabbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia
della terra. Vegliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la
forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere, e di comparire
davanti al Figlio dell’uomo”. (Lc 22,34-36)
Riprendendo il filo del discorso, ci siamo addentrati in
questa tematica per conoscere le cause e la natura del male
che minaccia il nostro mondo contemporaneo e il nostro
futuro. Come già detto la massima impostura religiosa sarà
quella dell’Anticristo ma, come abbiamo avuto modo di
246
55
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
I veggenti affermano di aver visto l’inferno, il purgatorio e il
paradiso. Ai veggenti di Fatima, la Madonna mostrò l’inferno,
dicendo che “molte anime vanno all’inferno perché non vi è
chi preghi e si sacrifichi per loro”; Santa Faustina Kowalska,
dopo averlo visitato, affermava che “la maggior parte delle
anime che vi si trovano, sono anime che non credevano
nell’esistenza dell’inferno”. Diversamente da Fatima però a
Medjugorje la Madonna vi ci ha condotto fisicamente Vicka e
Jakov, come si apprende dalle parole della stessa Vicka:
notare, Sacra Scrittura e Catechismo della Chiesa Cattolica
affermano che il mistero di iniquità è già in atto. Dunque
l’impostura religiosa, la seduzione dei falsi cristi e dei falsi
profeti e le persecuzioni hanno accompagnato e accompagneranno sino alla fine dei tempi il pellegrinaggio terreno
della Chiesa. Così è possibile affermare che, mentre solo
l’ultima generazione vivrà i tempi dell’anticristo, tutte le altre
hanno avuto o avranno a che fare con il mistero di iniquità e
le sue epifanie.
Possiamo comprendere perciò come la natura del male sia la
medesima, che si presenti con il nome di nazismo o di
comunismo, di marxismo o di relativismo, di materialismo o
di terrorismo islamico. Il combattimento tra la Donna e il
drago, è dunque in pieno svolgimento. Secondo alcuni le due
bestie del drago, descritte nel capitolo 13 dell’Apocalisse,
rappresentano, nel caso della bestia simile ad una pantera la
persecuzione che si manifesta attraverso l’odio e la guerra, nel
caso dell’agnello che parla come un drago, la seduzione che si
manifesta attraverso il potere politico o ideologico, e che fa
adorare a tutta la terra la prima bestia. Qui risulta chiaro il
riferimento ai falsi profeti che sta ad indicare come talvolta,
dietro dottrine o ideologie apparentemente a favore
dell’umanità, a prescindere dal colore o dal nome che
assumono, non si nasconda altro che il mistero di iniquità. In
altri termini se la prima bestia agisce seducendo il mondo con
una visione materialistica della vita, per condurlo
all'apostasia, la seconda bestia agisce incitandolo all’odio e
alla persecuzione per poterlo portare alla rovina e
all’autodistruzione. Nel mondo odierno, mentre sembrano
tramontati gli pseudo-messianismi di natura politica, stanno
ritornando ideologie pseudo-religiose che incitano all’odio e
alla violenza in nome di Dio, e nuove teorie materialistiche e
relativistiche che inducono tanti cristiani ad abbandonare la
[..]“Quando la Madonna è venuta in un pomeriggio, mentre io e
Jakov ci trovavamo a casa sua, ci ha detto: "Adesso venite con me a
vedere il paradiso, il purgatorio e l'inferno". La Madonna ci ha
portato perché noi potessimo trasmettere agli altri che esiste la vita
eterna e che qui siamo solo di passaggio. Ho avuto questa grande
esperienza di essere stata con la Madonna in quei tre posti e sono
contenta di raccontarla. Non si è trattato di una visione, come ad
esempio vediamo qualcosa nel video della televisione. La Madonna
ci ha preso per mano e ci ha portato via col corpo.
Ci ha detto che saremmo andati con lei e ha preso me per la mano
destra e Jakov per la mano sinistra. Jakov aveva cercato di non
andare dicendo alla Madonna: “Io sono figlio unico, porta Vicka,
ché sono tanti fratelli e sorelle” (Credeva di lasciare il mondo per
sempre; ndr). Ma non appena la Madonna ci ha preso per mano il
tetto si è aperto e siamo saliti in alto” [..].
Ecco il gruppo dei sei:
Vicka Ivankovic ha 2 bambini, vive presso Medjugorje e
prega per i malati.
Marija Pavlovic ha 4 bambini, vive in Italia e a Medjugorje.
Prega per le anime del purgatorio. Tramite lei la Madonna
invia il suo messaggio alla Parrocchia e al mondo intero. Dal
01.03.1984 al 08.01.1987 il messaggio era dato ogni giovedì,
dal 25.01.1987, il 25 di ogni mese.
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247
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
propria fede, considerata opprimente, restrittiva ed anche
intollerante, con l’illusione di trovare nel mondo la felicità e la
soluzione ai problemi della propria esistenza. Il tutto condito
poi da una costante opera di scristianizzazione, da un
processo che ha come scopo ultimo quello di cancellare il
nome di Dio dalla faccia della terra.
Un esempio emblematico è costituito in questi tempi dal nonriconoscimento delle radici cristiane nella costituzione
europea, quando persino il simbolo che sventola sulla
bandiera blu dell’Unione Europea è una “corona di dodici
stelle” di ispirazione mariana.
Chi progettò quel logo, da cattolico, si ispirò al cerchio di dodici
stelle che incoronano l'immagine della Madonna nella famosa
"Medaglia miracolosa" che egli portava al collo. Il numero 12 fu
poi suggerito dalla “corona di dodici stelle” della Donna nel
dodicesimo capitolo dell'Apocalisse, e mise d’accordo tutti i
componenti della commissione, tra cui anche degli ebrei. Il
numero 12 rappresentava un punto d'incontro: le dodici tribù di
Israele, i dodici apostoli, infine le dodici porte della
Gerusalemme celeste.
Si era negli anni ’50, gli uomini erano reduci da due tragici,
cruenti conflitti mondiali, avevano sperimentato sulla loro
pelle i frutti dell’odio e della guerra, la sofferenza, la morte, la
fame, di conseguenza parlare di Dio non era considerato uno
scandalo o un abominio. Oggi invece, sul sito della Comunità
Europea, la simbologia della bandiera viene liquidata in
maniera anonima, mentre l’unico impegno sembra essere
stato profuso allo scopo di non evocare significati anche
lontanamente religiosi.
Eccone la dimostrazione: «Essa (la bandiera) rappresenta il
anche presenti un crocifisso molto realistico, con peli e capelli,
e un bellissimo quadro a dimensione reale con l’immagine di
Gesù Misericordioso e con la scritta in polacco “Jezu ufam
Tobie” che in italiano significa “Gesù, confido in Te”. Quadro
donato dalle suore polacche della Congregazione delle Suore
della B.V. Maria della Misericordia, consorelle di Santa
Faustina Kowalska, mistica apostola della Divina
Misericordia, canonizzata da Giovanni Paolo II, polacco come
lei, nell’anno giubilare del 2000, e a sua volta promotore e
grande devoto di tale culto.
Attualmente è in fase di completamento un edificio in cui
troveranno sistemazione stabile i membri dell’Oasi della Pace.
Sin dal 1985 hanno infatti vissuto in strutture precarie, dalle
tende e le roulotte degli inizi, fino alle più recenti casette in
legno.
simbolo dell'unità e dell'identità dell'Europa» «La corona di stelle
dorate rappresenta la solidarietà e l'armonia tra i popoli d'Europa. Il
numero delle stelle non dipende dal numero degli Stati membri. Le
stelle sono dodici in quanto il numero dodici è tradizionalmente
simbolo di perfezione, completezza ed unità».
248
I 6 veggenti, persone “normali”.
Storie, persecuzione, il parere della Chiesa e della scienza.
Ritorniamo a Medjugorje intorno alle 10:30 (stavolta
sono comodamente a bordo del pullman) e ci rechiamo nel
già affollato capannone giallo (circa 800 posti a sedere), per
un incontro con il veggente Ivan, al termine del quale seguirà
la messa per i pellegrini italiani. Apro, a questo punto, una
piccola parentesi sui veggenti.
I sei veggenti di Medjugorje sono ormai adulti e tutti
sposati con figli. Ad ognuno di essi sono state affidate delle
speciali intenzioni di preghiera e sono stati rivelati dei segreti.
I tre che hanno ancora oggi l’apparizione quotidiana, Vicka,
Marija e Ivan, conoscono nove segreti, agli altri tre la
Madonna, durante la loro ultima apparizione quotidiana, ha
rivelato anche il decimo segreto, promettendo loro di apparire
loro ancora una volta l’anno, in una data prestabilita, e che
tale avranno tale apparizione per tutta la durata della loro
vita.
53
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
e l’ispirazione della Comunità, la sorella passa a testimoniare
il suo personale passaggio dalle tenebre alla luce, la propria
conversione e vocazione, in cui appare commovente
l’inconfondibile intervento materno di Maria.
La Comunità è composta da fratelli e sorelle celibi, consacrati
al Signore per mezzo di Maria, che vivono insieme in
comunità residenziali dette “Oasi della Pace”, a cui si
aggiungono coppie di sposi e laici consacrati, detti secolari,
poiché vivono nel mondo.
Fratelli e sorelle professano i voti di povertà, castità e
obbedienza, a cui si aggiunge i primo e peculiare voto di
essere pace e di intercedere per la pace, che si articola nei
ministeri di intercessione, espiazione e accoglienza. Si tratta
di una vita consacrata contemplativa, in cui il ritmo è scandito
dalla preghiera comunitaria (S. Messa, canto dell’Ufficio
Divino, S. Rosario intero) e personale nell’adorazione del
SS.mo Sacramento, esposto giorno e notte. Si osserva il
silenzio per favorire lo spirito di preghiera, il digiuno a pane
ed acqua il mercoledì e il venerdì, si vive di provvidenza,
svolgendo solo attività di lavoro interno, manuale o
intellettuale. Non si fa uso di radio o televisione, ma ogni
giorno non mancano i momenti di ricreazione comunitaria e
di sollievo. L’abito è celeste e si completa di un mantello
bianco e di una cintura di cuoio da cui pende la corona del
rosario.
La comunità, con sedi in Italia, Brasile e Camerun, annovera
membri di diverse nazionalità, tra cui alcuni fratelli sacerdoti,
e trae la sua ispirazione dall’esigenza di vivere
concretamente, in forma di vita consacrata, i messaggi della
Regina della Pace.
Visitiamo la cappella della comunità, in pietra con copertura
in legno, dove come già annunciato troviamo il SS.mo
Sacramento esposto e la sorella di turno in adorazione. Sono
«In varie tradizioni, il dodici è un numero simbolico che
rappresenta la completezza. Si tratta inoltre ovviamente del numero
dei mesi dell'anno e delle ore indicate sul quadrante dell'orologio. Il
cerchio è tra l'altro un simbolo di unità».
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Ed ecco come si materializza l’inganno: si parla di unità,
solidarietà, armonia, perfezione, completezza, di grandi ideali
e con parole politicamente corrette, ma di Dio, neanche
l’ombra. La conclusione poi è addirittura ridicola, con
l’affermare che dodici sono i mesi dell’anno e le ore indicate
sul quadrante dell’orologio. La situazione è molto eloquente,
non mi sembra che non ci sia molto da aggiungere.
Insomma, pur cambiando gli attori, lo spettacolo rimane il
medesimo. L’ateismo, la più grande eresia di tutti i tempi,
continua nelle sue più molteplici sfaccettature, sia che si tratti
di ateismo militante e di stato, sia che si tratti dell’attuale
diffuso ateismo pratico.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica chiarisce ancora altri
aspetti e conclude il percorso storico con i seguenti capitoli:
676. Questa impostura anticristica si delinea già nel mondo
ogni qualvolta si pretende di realizzare nella storia la speranza
messianica, che non può esser portata a compimento, che al di là di
essa, attraverso il giudizio escatologico; anche sotto la sua forma
mitigata, la Chiesa ha rigettato questa falsificazione del Regno
futuro sotto il nome di “millenarismo”, soprattutto sotto la forma
politica di un messianismo secolarizzato “intrinsecamente
perverso”.
677. […] Il Regno non si compirà dunque attraverso un
trionfo storico della Chiesa secondo un progresso ascendente, ma
attraverso una vittoria di Dio sullo scatenarsi ultimo del male che
farà discendere dal cielo la sua Sposa. [...]
681. Nel Giorno del Giudizio, alla fine del mondo, Cristo
verrà nella gloria per dare compimento al trionfo definitivo del
bene sul male che, come il grano e la zizzania, saranno cresciuti
insieme nel corso della storia.
249
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
682. Cristo glorioso, venendo alla fine dei tempi a giudicare
i vivi e i morti, rivelerà la disposizione segreta dei cuori e renderà a
ciascun uomo secondo le sue opere e secondo l'accoglienza o il
rifiuto della grazia.
Medjugorje, dove le abitazioni sono più modeste, alcune
addirittura diroccate e abbandonate o utilizzate come fienili,
insomma a forte misura rurale, circondate da campi e orticelli,
dove vedo con sorpresa zampettare un variopinto pavone.
E’ la dimensione della Medjugorje degli anni ’80, agli
inizi delle apparizioni, diversa da quella di oggi, trasformata
dal sorgere delle ben note “pansion” e dai numerosi negozi di
souvenir religiosi. Non tutti i mali insomma vengono per
nuocere, l’aver perso il pullman mi ha consentito di poter fare
una salutare passeggiata all’aria pura e di scrutare nei minimi
particolari l’ambiente circostante, in cui riconosco la
Medjugorje descrittami dai primi pellegrini, e che idealmente
mi riporta indietro negli anni, a quell’estate del 1981, durante
la quale qualcosa di straordinario stava accadendo proprio in
una Jugoslavia, dominata da un duro regime ateo e
comunista, in linea con la politica degli altri paesi dell’est,
oltrecortina, posti sotto il protettorato sovietico. Nel giro di
pochi anni tante cose cambieranno in Jugoslavia e in tutto
l’est europeo, le profezie di Fatima circa la Russia sembrano
trovare compimento, si comincia a comprendere l’importanza
di Medjugorje, ma non è che l’inizio, col tempo la storia
svelerà sorprendenti retroscena.
Intanto giungo sulla strada che porta a Bijakovici e, di
fronte allo stradone polveroso alle pendici del Podbrdo,
individuo la Comunità Mariana “Oasi della Pace”, tra la casa
della veggente Marija a destra e la Comunità Cenacolo a
sinistra. Sono in perfetto orario, nonostante l’inconveniente, e
dopo qualche istante veniamo accolti all’interno.
Incontriamo una giovane suora di origini foggiane (saprò poi
successivamente da fonti sicure, trattarsi dell’unica vocazione
pugliese in tutta la Comunità, comprese le altre case in Italia e
all’estero), per cui si instaura subito un clima di grande
cordialità e simpatia reciproca. Dopo aver illustrato le attività
In definitiva il tempo che stiamo vivendo è
sicuramente un tempo di grande impostura religiosa, a causa
dalla diffusione del materialismo e del relativismo, nonché di
un grande odio, un odio pronto ad esplodere drammaticamente e ad assumere le più diverse forme di violenza e
distruzione. Qualcuno potrebbe dire che il male c’è sempre
stato, e che nel passato ci sono stati periodi più drammatici
del nostro. Personalmente mi permetto di dissentire, sia per la
presenza delle attuali armi di distruzione di massa, chimiche,
batteriologice e nucleari, sia perché non mi spiegherei
altrimenti l’intensificarsi, da due secoli a questa parte, delle
apparizioni della Vergine Maria, cominciando da Rue du Bac
a Parigi nel 1830 e finendo a Medjugorje nel 1981, ma
passando per La Salette nel 1846, Lourdes nel 1858, Pontmain
nel 1871, Pellevoisin nel 1876, Fatima nel 1917, Beauraing nel
1932, Banneux nel 1933, Roma (Tre Fontane) nel 1947,
Siracusa (lacrimazione) nel 1953, Kibeho nel 1981.
Ritorniamo poi sempre al punto di partenza, ossia al fatto che
deve ancora realizzarsi la promessa di Fatima, riguardo al
periodo di pace che verrà concesso al mondo.
Come già detto in precedenza, proprio per la drammaticità ed
il decadimento morale di questi ultimi tempi in cui “satana è
libero dalle catene”, ritengo che la Misericordia Divina abbia
permesso a Maria di restare così lungamente sulla terra, allo
scopo di formare la sua stirpe, che nella lotta apocalittica tra
la Donna e il serpente, sarà contrapposta alla stirpe del
serpente. Come preannunciato proponiamo per intero la
splendida sezione del Trattato della vera devozione a Maria,
in cui San Luigi Maria Grignion de Montfort parla proprio di
250
51
Pellegrinaggio a Medjugorje
Quarto giorno
Sabato 17/06/2006
Comunità Mariana “Oasi della Pace”.
Stamattina la colazione è fissata per le 07:15, ma già
dalle 06:30 sono sveglio. Dalla mia finestra osservo un
vigneto, come tanti qui a Medjugorje, e delle donne che vi
lavorano. A fianco del vigneto degli operai sono impegnati in
un cantiere, forse per la costruzione di una nuova pensione.
Sono i due volti dell’economia di Medjugorje, una sorta di
comparazione tra presente e passato. Dopo la colazione
rientro in camera per prepararmi, alle 08:10 è prevista la
partenza per andare a visitare la Comunità Mariana “Oasi
della Pace”, a Bijakovici.
Il mio orologio segna le 08:02 quando dalla finestra
vedo il primo dei nostri due pullman ”prendere il largo”.
“No, non può essere già partito, sarà andato a fare rifornimento...”,
penso tra me e me, ma quando vedo partire anche il secondo
pullman un dubbio mi assale: “Uno va bene, ma due… Vuoi
vedere che…”. Con uno scatto da centometrista mi fiondo
attraverso le due rampe di scale, in un baleno esco dalla
pensione, guadagno la strada, mi volto a sinistra e a destra,
ma vedo solo la coda del pullman che scompare all’orizzonte
e, attorno, il deserto. Comprendo allora di essere rimasto a
piedi, ma non mi scompongo, è ancora presto, in fondo
l’appuntamento è fissato per le 09:15, così recupero la fedele
macchina fotografica e mi incammino verso Bijakovici.
Percorro la stessa strada del giorno precedente, che si
inerpica tortuosamente fino al bivio Podbrdo-Krizevac, e
anche oggi mi dirigo a sinistra, direzione Podbrdo. Già dal
principio della salita mi accorgo di trovarmi in un'altra
50
Pellegrinaggio a Medjugorje
Maria e gli ultimi tempi, di Maria e l’ultima lotta, e di Maria e
gli ultimi apostoli, con interessanti aspetti che sembrano
sorprendentemente rispecchiarsi a pieno nel nostro attuale
periodo storico.
Maria e gli ultimi tempi della Chiesa.
1. Maria e gli ultimi tempi.
[49] Per mezzo di Maria ebbe inizio la salvezza del mondo;
ancora per mezzo di Maria deve avere il suo compimento. Nella
prima venuta di Gesù Cristo, Maria quasi non comparve, perché
gli uomini, ancora poco istruiti e illuminati sulla persona di suo
Figlio, non si allontanassero dalla verità, attaccandosi troppo
sensibilmente e grossolanamente a lei. Così sarebbe certamente
accaduto - se ella fosse stata conosciuta - a causa dell'incanto meraviglioso che Dio le aveva conferito anche nell'aspetto esteriore.
Ciò è così vero che san Dionigi l'areopagita osserva che quando la
vide, l'avrebbe presa per una dea a motivo delle segrete attrattive
e dell'incomparabile bellezza che aveva, se la fede, nella quale era
ben fermo, non gli avesse insegnato il contrario.
Ma nella seconda venuta di Gesù Cristo, Maria dev'essere
conosciuta e rivelata dallo Spirito Santo, per far conoscere, amare
e servire Gesù Cristo per mezzo di lei. Non esistono più, infatti, i
motivi che determinarono lo Spirito Santo a nascondere la sua
sposa mentre elle viveva quaggiù, ed a manifestarla ben poco
dopo la predicazione del Vangelo.
[50] In questi ultimi tempi Dio vuole dunque rivelare e
manifestare Maria, capolavoro delle sue mani:
1) Perché ella quaggiù volle rimanere nascosta e si pose al
di sotto della polvere con umiltà profonda, avendo ottenuto da
Dio e dai suoi Apostoli ed Evangelisti di passare inosservata.
2) Perché ella è il capolavoro delle sue mani, sia quaggiù
nell'ordine della grazia che in cielo nell'ordine della gloria, e Dio
vuole riceverne gloria e lode in terra dai viventi.
251
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
3) Perché è l'aurora che precede e annuncia il sole di
giustizia Gesù Cristo, e quindi dev'essere conosciuta e svelata, se
si vuole che lo sia Gesù Cristo.
4) Perché, essendo la strada per la quale Gesù Cristo è
venuto a noi la prima volta, è pure la strada ch'egli seguirà nella
sua seconda venuta, anche se in modo diverso.
5) Perché è il mezzo sicuro e la strada diritta e immacolata
per andare a Gesù Cristo e trovarlo perfettamente. Per mezzo di
lei, dunque, devono trovarlo le anime sante che devono
risplendere in santità. Chi trova Maria, trova la vita (Pr 8,35) cioè
Gesù Cristo, via, verità e vita (Gv 14,6). Ora non si può trovare
Maria senza cercarla, né cercarla senza conoscerla; poiché non si
cerca, né si desidera un oggetto sconosciuto. Bisogna dunque che
Maria sia conosciuta più che mai, per la maggior conoscenza e
gloria della Santissima Trinità.
6) Maria deve risplendere più che mai in questi ultimi
tempi in misericordia, in forza e in grazia. In misericordia per
ricondurre ed accogliere amorevolmente i poveri peccatori e i
traviati che si convertiranno e ritorneranno alla Chiesa cattolica. In
forza, contro i nemici di Dio, gl'idolatri, gli scismatici, i
maomettani, gli ebrei e gli empi induriti che si ribelleranno in
modo terribile per sedurre e far cadere, con promesse e minacce,
tutti quelli che saranno loro contrari. E infine deve risplendere in
grazia, per animare e sostenere i prodi soldati e fedeli servi di
Gesù Cristo, che combatteranno per i suoi interessi.
7) Da ultimo, dev'essere "terribile come schiere a vessilli
spiegati" (Ct 6,3) di fronte al diavolo e ai suoi seguaci, soprattutto
in questi ultimi tempi, perché il diavolo, ben "sapendo che gli resta
poco tempo" (Ap 12,12) e più poco che mai, per trarre a rovina le
anime, raddoppia ogni giorno i suoi sforzi e i suoi attacchi.
Susciterà infatti, quanto prima, crudeli persecuzioni e tenderà
terribili insidie ai servi fedeli e ai veri figli di Maria, che egli vince
più difficilmente degli altri.
percorro la “Via Domini”, una via lastricata che congiunge lo
spiazzo retrostante la Chiesa, dove ci sono le panchine ed il
tendone, e il cimitero di Kovacica. Durante il breve percorso,
spalle alla chiesa, si incontrano prima una serie di 5 mosaici
raffiguranti i misteri Luminosi, poi la statua in bronzo del
Salvatore Risorto, opera dello scultore sloveno Andrei Ajdic,
risalente alla Pasqua del 1998. Attorno ad essa è stato
preparato, nella Pasqua del 2002, uno spiazzo circolare con
gradoni, destinato alla preghiera personale o di gruppo e,
attorno allo spiazzo, un percorso ottagonale, ai cui angoli
sono state poste le stazioni della Via Crucis per consentire,
anche a chi non può salire sul monte Krizevac, di meditare la
passione di Cristo. Da questo punto è visibile sia la croce che
domina lo stesso Krizevac, che il sentiero che porta in cima al
colle delle apparizioni, che appare come striscia di terra tra la
vegetazione. Dopo aver passato in rassegna le stazioni della
Via Crucis, rimango a contemplare un meraviglioso tramonto.
252
Adorazione della croce.
Alla fine della Messa rientro in chiesa, per recitare la
coroncina della Pace (7 Pater, Ave, Gloria). In questi giorni i
veggenti Marija e Ivan guidano la novena, in vista del 25°
anniversario delle apparizioni, ricorrente il 25 giugno 2006.
Poi, sempre in chiesa, segue l’adorazione della Croce, come
ogni venerdì.
La Croce è elemento fondamentale, imprescindibile nel
cammino di santità, simbolo della morte di Cristo e della
nostra redenzione e qui a Medjugorje viene venerata con
particolare devozione perché si è compreso che la pace non
può prescindere dall’accettazione di essa. Avremo
sicuramente modo di incontrare nuovamente la Croce nel
prosieguo del nostro pellegrinaggio.
Dopo la cena mi armo di macchina fotografica e mi reco
nuovamente in paese per qualche scatto in notturna.
49
Pellegrinaggio a Medjugorje
pensando di poter fare affidamento sulle proprie forze umane
senza l’aiuto della grazia, e di fatto abbiamo il destino già
segnato. E’ come quando si saltella pericolosamente sull’orlo
di un precipizio, abbiamo i piedi sul terreno è vero, ma esso
facilmente franerà sotto i nostri piedi, facendoci precipitare
nel baratro.
Attraverso la rinuncia invece, ci allontaniamo dalle occasioni
prossime di peccato e, confidando nella grazia sacramentale,
combattiamo la buona battaglia come raccomanda San Paolo
agli Efesini:
Per il resto, attingete forza nel Signore e nel vigore della sua
potenza. Rivestitevi dell’armatura di Dio, per poter resistere alle
insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro creature
fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro
i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male
che abitano nelle regioni celesti.
Prendete perciò l’armatura di Dio, perché possiate resistere
nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le
prove. State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti
con la corazza della giustizia, e avendo come calzatura ai piedi lo
zelo per propagare il vangelo della pace. Tenete sempre in mano lo
scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati
del maligno; prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello
Spirito, cioè la parola di Dio. Pregate inoltre incessantemente con
ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, vigilando a
questo scopo con ogni perseveranza e pregando per tutti i santi, e
anche per me, perché quando apro la bocca mi sia data una parola
franca, per far conoscere il mistero del vangelo, del quale sono
ambasciatore in catene, e io possa annunziarlo con franchezza come
é mio dovere. (Ef 6, 10-20)
Lungo la “Via Domini”.
Mentre questi pensieri circolano nella mia testa i
bambini sono ancora al loro posto. Terminato il Rosario
48
Pellegrinaggio a Medjugorje
2. Maria e l'ultima lotta.
[51] Soprattutto a queste ultime e crudeli persecuzioni del
diavolo, che andranno crescendo tutti i giorni fino al regno
dell'Anticristo, deve riferirsi la prima e celebre profezia e
maledizione pronunciata da Dio nel paradiso terrestre contro il
serpente. È bene spiegarla qui, a gloria della Vergine santissima, a
conforto dei suoi figli e a confusione del diavolo.
"Io porrò inimicizia tra te e la donna
tra la tua stirpe
e la sua stirpe;
questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno" (Gen 3,15)
[52] Dio ha fatto e preparato una sola ma irriconciliabile
inimicizia, che durerà ed anzi crescerà sino alla fine: l'inimicizia
tra Maria, sua degna Madre, e il diavolo, tra i figli e servi della
Vergine santa e i figli e seguaci di Lucifero. Pertanto la nemica più
terribile del diavolo che Dio abbia mai creata, è Maria, sua santa
Madre. Fin dal paradiso terrestre - quantunque ella non fosse
ancora che nella sua mente - il Signore le ispirò tanto odio contro
quel maledetto nemico di Dio, e le diede tanta abilità per scoprire
la malizia di quell'antico serpente, tanta forza per vincere,
abbattere e schiacciare quell'empio orgoglioso, che il demonio la
teme, non solo più di tutti gli angeli e gli uomini, ma, in certo qual
senso, più di Dio stesso. Non già perché l'ira, l'odio e il potere di
Dio non siano infinitamente maggiori di quelli della Vergine
Maria, le cui perfezioni sono limitate, ma:
1) perché Satana, che è superbo, soffre infinitamente più
d'essere vinto e punito da una piccola ed umile serva di Dio e
l'umiltà della Vergine lo umilia più che la divina onnipotenza;
2) perché Dio ha dato a Maria un potere così grande contro
i demoni, che questi molte volte furono costretti a confessare,
controvoglia, per bocca degli ossessi, di temere uno solo dei suoi
sospiri per qualche anima, più delle preghiere di tutti i Santi, e
una sola delle sue minacce contro di essi, più di tutti gli altri loro
tormenti.
253
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
[53] Ciò che Lucifero ha perduto con l'orgoglio, Maria l'ha
conquistato con l'umiltà. Ciò che Eva ha dannato e perduto con la
disobbedienza, Maria l'ha salvato con l'obbedienza. Eva,
obbedendo al serpente, ha rovinato con sé tutti i suoi figli, che
abbandonò in potere del demonio. Maria, rimanendo
perfettamente fedele a Dio, ha salvato con sé tutti i suoi figli e
servi, che consacrò alla sua Maestà.
[54] Dio non ha costituito soltanto una inimicizia, ma delle
inimicizie; l'una tra Maria e il demonio, l'altra tra la stirpe della
Vergine santa e la stirpe del demonio. In altre parole, Dio ha posto
inimicizie, antipatie e odii segreti tra i veri figli e servi della
Vergine santa e i figli e schiavi del demonio. Non si amano tra
loro, non c'è intesa tra loro!
I figli di Belial (Dt 13,14),gli schiavi di Satana, gli amici del
mondo - che è la stessa cosa! - hanno sempre perseguitato e
continueranno più che mai a perseguitare quelli e quelle che
appartengono alla santissima Vergine, come un giorno Caino ed
Esaù, figure dei reprobi, perseguitarono i loro rispettivi fratelli
Abele e Giacobbe, figure dei predestinati.
Ma l'umile Maria riporterà sempre vittoria su quel superbo, e vittoria così grande, che riuscirà perfino a schiacciargli il
capo, dove si annida il suo orgoglio. Ne svelerà sempre la malizia
serpentina, ne sventerà le trame infernali, ne manderà in fumo i
diabolici disegni e difenderà sino alla fine dei tempi i suoi servi
fedeli da quelle unghie spietate.
Ma il potere di Maria su tutti i demoni risplenderà in
modo particolare negli ultimi tempi, quando Satana insidierà il
suo calcagno, cioè i suoi poveri schiavi e umili figli che lei
susciterà per muovergli guerra. Questi saranno piccoli e poveri
secondo il mondo, infimi davanti a tutti come il calcagno,
calpestati e maltrattati come il calcagno lo è in confronto alle altre
membra del corpo. In cambio saranno ricchi di grazia divina, che
Maria comunicherà loro in abbondanza, grandi ed elevati in
santità davanti a Dio, superiori ad ogni creatura per lo zelo
coraggioso, e così fortemente sostenuti dall'aiuto di Dio, che con
l'umiltà del loro calcagno, uniti a Maria, schiacceranno il capo del
diavolo e faranno trionfare Gesù Cristo.
condizione di scegliere. Sentiranno nel loro cuore un grande
senso di abbandono e di solitudine che cercheranno invano di
colmare vagando senza meta nel deserto delle passioni e delle
illusioni. Tuttavia anche nei casi più disperati non bisogna
disperare dell’infinità misericordia divina, certo con una
piccola preghiera non si può pretendere di risolvere tutto,
Santa Monica ad esempio ha impiegato ben sedici anni, spesi
tra lacrime e preghiere, prima ottenere la conversione del
figlio Agostino, divenuto poi sacerdote, vescovo, santo e
dottore della chiesa.
A Medjugorje la Madonna afferma che con il digiuno e
la preghiera si possono fermare anche le guerre, confidiamo
dunque sempre nella sua potente intercessione. Molte volte
nei messaggi fa riferimento a satana, che in tutti i modi cerca
di allontanarci dalla fede e di distruggerci, tuttavia come un
cane legato alla catena, non può farci male se non siamo noi
ad avvicinarci. Oltre un certo punto non può andare e Dio
non permette che veniamo tentati oltre le nostre forze.
Attraverso la preghiera ed il digiuno, uniti ad una vita
sacramentale, ci allontaniamo dalle passioni, ci fortifichiamo e
sottraiamo a satana occasioni propizie per tentarci. Oltre al
digiuno riguardante il cibo va considerato il digiuno da tutto
ciò che soddisfa le nostre fami di mondo, da tutte le passioni
cattive, dalla televisione, dal fumo, dall’alcool, dal sesso, dalla
pornografia, dalla discoteca, dalle mode, ma anche dall’odio,
dalle gelosie, dalle invidie, dall’orgoglio, dalla superbia,
dall’attaccamento alle cose materiali. Continuando a seguire
tutto ciò ci rechiamo noi stessi nel raggio d’azione di satana,
che non aspetta altro che azzannare e sbranare le sue prede.
Non ci si deve neanche accontentare di stare a metà strada
(ammesso che ciò sia possibile, dato che non si possono
servire due padroni), danzando imprudentemente sulla linea
di confine infatti, pecchiamo di presunzione contro Dio,
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47
Pellegrinaggio a Medjugorje
La tentazione, per forte che essa sia, non è tuttavia
ancora peccato, che sopravviene quando assecondiamo la
tentazione, ma bisogna opporre il proprio netto rifiuto,
perché anche il solo fermarsi ad ascoltare il sibilo del serpente
infernale può costituire quella piccola fessura attraverso la
quale gli consentiamo di penetrare ed abbattere in noi ogni
resistenza. Non dimentichiamo a tal proposito l’episodio di
Eva nel giardino dell’Eden, e se consideriamo poi che i
progenitori erano liberi nella scelta, ma ancora non avevano
in loro la concupiscenza, che è quella spinta al male,
conseguenza del peccato originale, quanto più noi dobbiamo
opporre un rifiuto netto, e prevenire le occasioni prossime di
peccato.
Il demonio approfitta soprattutto dei nostri momenti
di scoraggiamento, quando le nostre difese sono più basse,
per attaccarci ed espugnare il nostro cuore. Non lasciamoci
quindi sopraffare dallo scoraggiamento, a volte i genitori
rinunciano ad educare in modo adeguato i propri figli poiché,
una volta cresciuti e venuti a contatto con il mondo, li
credono irrimediabilmente destinati a conformarsi ad esso. E’
sbagliato pensare questo, è dovere di ogni genitore e di ogni
educatore dare il buon esempio e formare il bambino secondo
principi cristiani. Ciò non dà la sicurezza che a contatto col
mondo esso si conservi puro, ma avrà quanto meno la
possibilità di compiere la propria scelta. Magari cadrà,
sbaglierà, anche a prezzo dei propri errori ma, come novello
figliol prodigo, potrà sempre decidere di ritornare al bene, a
quel bene conosciuto da bambino e di cui magari, deluso dal
mondo, sentirà la nostalgia. Lasciare invece i bambini allo
sbando, liberi di vivere come a loro pare e piace, o concedere
loro eccessive libertà, significa invece renderli vulnerabili,
immunodeficienti nei confronti delle tentazioni del mondo,
della carne e del demonio, non essendo stati messi in
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Pellegrinaggio a Medjugorje
3. Maria e gli ultimi apostoli.
[55] Infine, Dio vuole che la sua santa Madre sia
conosciuta, amata e onorata ora più che mai. Ciò accadrà
sicuramente se con la grazia e la luce dello Spirito Santo, i
predestinati si inoltreranno nella pratica interiore e perfetta che
manifesterò loro in seguito.
Allora vedranno chiaramente - nella misura che la fede
permette - questa bella stella del mare, e guidati da lei
giungeranno in porto, malgrado le tempeste e i pirati.
Conosceranno le grandezze di questa sovrana, e si
consacreranno interamente al suo servizio in qualità di sudditi
e schiavi d'amore.
Sperimenteranno le sue dolcezze e bontà materne e l'ameranno teneramente come figli di predilezione. Conosceranno
le misericordie di cui essa è ricolma e il bisogno che essi hanno
di esser aiutati da lei, a lei ricorreranno in ogni cosa come a loro
cara avvocata e mediatrice presso Gesù Cristo.
Sapranno che Maria è il mezzo più sicuro, più facile, più
breve e più perfetto per andare a Gesù Cristo, e si offriranno a
lei anima e corpo, senza nessuna riserva, per appartenere nello
stesso modo a Gesù Cristo.
[56] Ma chi saranno questi servi, schiavi e figli di Maria?
Saranno fuoco ardente, ministri del Signore (Sal 104,4;
Eb 1,7) che metteranno dappertutto il fuoco del divino amore.
Saranno frecce acute nella mano potente di Maria per
trafiggere i suoi nemici: come frecce in mano a un eroe (Sal 127,4).
Saranno figli di Levi, molto purificati dal fuoco di grandi tribolazioni e molto uniti a Dio.
Porteranno nel cuore l'oro dell'amore, l'incenso della
preghiera nello spirito e la mirra della mortificazione nel corpo.
In ogni luogo saranno il buon profumo di Gesù Cristo per i
poveri e i piccoli, mentre saranno odore di morte per i grandi, i
ricchi e i superbi mondani (2Cor 2,15-16).
255
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
[57] Saranno nubi tonanti e vaganti nello spazio al minimo
soffio dello Spirito Santo. Senza attaccarsi a nulla, né stupirsi di
nulla, né mettersi in pena per nulla, spanderanno la pioggia
della parola di Dio e della vita eterna, tuoneranno contro il
peccato, grideranno contro il mondo, colpiranno il diavolo e i
suoi seguaci. Con la spada a due tagli della parola di Dio
trafiggeranno, per la vita o per la morte, tutti coloro ai quali
saranno inviati da parte dell'Altissimo.
dell'inferno. E un luogo di grandi tormenti per tutta la sua
estensione spaventosamente grande. Queste le varie pene che ho
viste: la prima pena, quella che costituisce l'inferno, è la perdita di
Dio; la seconda, i continui rimorsi di coscienza; la terza, la
consapevolezza che quella sorte non cambierà mai; la quarta pena è
il fuoco che penetra l'anima, ma non l'annienta; è una pena terribile:
è un fuoco puramente spirituale acceso dall'ira di Dio; la quinta
pena è l'oscurità continua, un orribile soffocante fetore, e benché sia
buio i demoni e le anime dannate si vedono fra di loro e vedono
tutto il male degli altri ed il proprio; la sesta pena è la compagnia
continua di satana; la settima pena è la tremenda disperazione,
l'odio di Dio, le imprecazioni, le maledizioni, le bestemmie. Queste
sono pene che tutti i dannati soffrono insieme, ma questa non è la
fine dei tormenti. Ci sono tormenti particolari per le varie anime
che sono i tormenti dei sensi. Ogni anima con quello che ha peccato
viene tormentata in maniera tremenda e indescrivibile. Ci sono
delle orribili caverne, voragini di tormenti, dove ogni supplizio si
differenzia dall'altro. Sarei morta alla vista di quelle orribili torture,
se non mi avesse sostenuta l'onnipotenza di Dio. Il peccatore
sappia che col senso col quale pecca verrà torturato per tutta
l’eternità. Scrivo questo per ordine di Dio, affinché nessun’anima
si giustifichi dicendo che l'inferno non c’è, oppure che nessuno
c’è mai stato e nessuno sa come sia. Io, Suor Faustina, per ordine di
Dio sono stata negli abissi dell'inferno, allo scopo di raccontarlo alle
anime e testimoniare che l'inferno c'è. Ora non posso parlare di
questo. Ho l'ordine da Dio di lasciarlo per iscritto. I demoni hanno
dimostrato un grande odio contro di me, ma per ordine di Dio
hanno dovuto ubbidirmi. Quello che ho scritto è una debole ombra
delle cose che ho visto. Una cosa ho notato e cioè che la maggior
parte delle anime che ci sono, sono anime che non credevano che
ci fosse l'inferno. Quando ritornai in me, non riuscivo a
riprendermi per lo spavento, al pensiero che delle anime là soffrono
così tremendamente, per questo prego con maggior fervore per la
conversione dei peccatori, ed invoco incessantemente la
Misericordia di Dio per loro. O mio Gesù, preferisco agonizzare
fino alla fine del mondo nelle più grandi torture, piuttosto che
offenderTi col più piccolo peccato.
[58] Saranno veri apostoli degli ultimi tempi. Ad essi
il Signore degli eserciti darà la parola e la forza per operare
meraviglie e riportare gloriose spoglie sui suoi nemici.
Dormiranno senza oro e argento, e, ciò che più conta,
senza preoccupazioni, in mezzo agli altri sacerdoti, ecclesiastici
e chierici (Sal 68,14). Tuttavia avranno le ali argentate della
colomba per volare, con la retta intenzione della gloria di Dio e
della salvezza delle anime, là dove li chiamerà lo Spirito Santo.
Lasceranno nei luoghi dove hanno predicato, soltanto
l'oro della carità, che è il compimento della legge (Rm 13,10).
[59] Infine, sappiamo che saranno veri discepoli di Gesù
Cristo. Seguendo le orme della sua povertà, umiltà, disprezzo del
mondo e carità, insegneranno la via stretta di Dio nella pura
verità, secondo il santo Vangelo, e non secondo i canoni del
mondo; senza preoccupazioni e senza guardare in faccia a
nessuno; senza risparmiare, seguire o temere alcun mortale, per
potente che sia.
Avranno in bocca la spada a due tagli della parola di Dio
(Eb 4,12; Ef 6,17) e porteranno sulle spalle lo stendardo
insanguinato della Croce, il crocifisso nella mano destra, la corona
nella sinistra, i sacri nomi di Gesù e di Maria sul cuore, la
modestia e la mortificazione di Gesù Cristo in tutta la loro
condotta.
Ecco i grandi uomini che verranno e che Maria formerà su
ordine dell'Altissimo, per estendere il suo dominio sopra quello
degli empi, idolatri e maomettani. Ma quando e come avverrà
tutto questo?... Dio solo lo sa. Compito nostro è di tacere, pregare,
sospirare e attendere: «Ho sperato: ho sperato nel Signore». (Sal 40,2)
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45
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
il cristianesimo non ha nulla a che vedere, anzi… Mandiamo
in giro i nostri bambini vestiti da scheletri, ma forse non c’è
bisogno di mascherarci, forse cadaveri lo siamo già e non ce
ne rendiamo conto. A dire il vero la puzza del peccato che
manda in decomposizione la nostra anima la avvertiamo
anche, ma ecco che sin da piccoli ci pensa la festa di
Halloween ad esorcizzare ed allontanare il pensiero della
morte, prendendoci gioco di essa, scherzandoci sopra. Qui c’è
poco da scherzare, dopo la morte saremo giudicati e saremo
destinati alla salvezza o alla perdizione eterna, ma non
vogliamo pensarlo, è un discorso troppo duro, ed esponiamo
dalle nostre finestre il simbolo di questa nuova civiltà: la
civiltà delle zucche vuote.
Molti dicono che si esagera nel demonizzare tutto ciò,
in fondo si tratta solo di bambini, di giochi innocenti dove
non c’è nulla di male, ma proprio in questo si nasconde la
sottile insidia diabolica. Bisogna stare attenti, satana è il
“padre della menzogna” (Gv 8,44), se si manifestasse
apertamente per come egli è sarebbe facile riconoscerlo e
rigettarlo, allora come astuto serpente si nasconde, “si
maschera da angelo di luce” (2 Cor 11,14), si mimetizza, per
insinuarsi fin nelle più piccole fessure del tuo cuore e nella
tua vita senza che tu te ne accorga, anzi, facendo in modo che
sia tu stesso a spalancargli le porte. Prima studia a fondo le
tue debolezze e le tue passioni, poi passa all’opera e come
abile prestigiatore, te le presenta mascherandole sotto forma
di bene, di diritto, di conquista, di felicità, di realizzazione, di
successo, di carriera e ti sussurra che in fondo non c’è niente
di male perché fanno tutti così… Guai a chi si lascia incantare
dalle lusinghe del demonio, guai a chi pensa che l’inferno sia
vuoto e che il male rimanga impunito.
Ecco cosa scrive Santa Faustina Kowalska nel suo
Diario: Oggi, sotto la guida di un angelo, sono stata negli abissi
A completamento di questo testo, proponiamo infine
uno stralcio del libro-intervista “Varcare le soglie della speranza”,
Mondatori Editore, del 1994, in cui Giovanni Paolo II afferma che:
“La vittoria, se verrà, verrà per mezzo di Maria”.
44
[...] A questo punto bisogna ancora una volta tornare al Totus
Tuus. Nella sua precedente domanda lei parlava della Madre di
Dio e delle numerose rivelazioni private che hanno avuto luogo
specialmente negli ultimi due secoli. Ho risposto raccontando in
quale modo la devozione mariana si sia sviluppata nella mia
storia personale, a partire dalla mia città natale, attraverso il
santuario di Kalwaria, fino a Jasna Góra. Jasna Góra è entrata nella
storia della mia patria nel secolo XVII, come una specie di «Non abbiate
paura!» pronunciato da Cristo per bocca di Sua Madre. Quando il 22
ottobre 1978 assunsi l'eredità romana del Ministero di Pietro,
senza dubbio avevo profondamente impressa nella memoria,
prima di tutto, questa esperienza mariana nella mia terra polacca.
«Non abbiate paura!» diceva Cristo agli apostoli (cfr. Lc
24,36) e alle donne (Mt 28,10) dopo la Risurrezione. Dai testi
evangelici non risulta che destinataria della raccomandazione sia
stata la Madonna. Forte della sua fede, ella «non ebbe paura». II
modo in cui Maria partecipa alla vittoria di Cristo io l'ho conosciuto
innanzitutto dall'esperienza della mia nazione. Dalla bocca del
cardinale Stefan Wyszynski sapevo anche che il suo predecessore,
il cardinale August Hlond, morendo, aveva pronunciato queste
significative parole: «La vittoria, se verrà, verrà per mezzo di
Maria». Durante il mio ministero pastorale in Polonia, sono stato
testimone del modo in cui quelle parole andavano realizzandosi.
Mentre entravo nei problemi della Chiesa universale, con
l'elezione a Papa, portavo con me una simile convinzione: che,
cioè, anche in questa dimensione universale, la vittoria, se verrà,
sarà riportata da Maria. Cristo vincerà per mezzo di lei, perché Egli
vuole che le vittorie della Chiesa nel mondo contemporaneo e in quello
futuro siano unite a lei.
Avevo, dunque, tale convinzione, anche se allora sapevo
ancora poco di Fatima. Presentivo, però, che c'era una certa
continuità, a partire da La Salette, attraverso Lourdes, fino a
Fatima. E, nel lontano passato, la nostra polacca Jasna Góra.
257
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Ed ecco, giunse il 13 maggio 1981. Quando venni colpito dal
proiettile dell'attentatore in piazza San Pietro, non badai da
principio al fatto che quello era proprio l'anniversario del giorno
in cui Maria era apparsa ai tre fanciulli a Fatima, in Portogallo,
rivolgendo loro quelle parole che, con la fine del secolo, sembrano
avvicinarsi al loro compimento.
Con tale evento Cristo non ha forse detto, ancora una
volta, il Suo «Non abbiate paura!»? Non ha ripetuto al Papa, alla
Chiesa e, indirettamente, a tutta la famiglia umana queste parole
pasquali? «Non abbiate paura!» pronunciato da Cristo per bocca di Sua
Madre.
immancabilmente a lieto fine, affermando che ciò che conta è
che in fondo trionfi l’amore.
Povero illuso, sei proprio sicuro che sia un lieto fine? Tu,
uomo non sai che la tua fine è l’inizio della tua eternità?
Faresti bene a versare lacrime di pentimento più che di
commozione, per non versare eternamente lacrime nel fuoco
eterno, dove è pianto e stridore di denti. Attento a non
confondere il trionfo dell’amore con il trionfo dell’egoismo,
non ti giustifica dire che i tempi cambiano, o che ormai tutti si
comportano così, Gesù ha detto che i cieli e la terra
passeranno ma le sue parole non passeranno; il peccato
mortale rimane tale, e chi muore in peccato mortale va
all’inferno. Anche i sepolcri imbiancati all’esterno sono belli a
vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni
putridume. Non ti lasciare ingannare dunque, anche se non
sei tu a vivere in prima persona quelle situazioni, pentiti
finché sei in tempo e cambia rotta perché il tuo approvare o
anche il solo compiacerti di fronte a tutto questo non sia di
scandalo ai tuoi bambini.”Chi scandalizza anche uno solo di
Le Lacrime di Maria.
“Le lacrime di Maria appartengono all’ordine dei segni:
esse testimoniano la presenza della Madre nella Chiesa e nel
mondo. Piange una madre quando vede i suoi figli minacciati da
qualche male, spirituale o fisico.
Sono lacrime di dolore per quanti rifiutano l'amore di Dio, per le
famiglie disgregate o in difficoltà, per la gioventù insidiata dalla
civiltà dei consumi e spesso disorientata, per la violenza che tanto
sangue ancora fa scorrere, per le incomprensioni e gli odi che
scavano fossati profondi tra gli uomini e i popoli.
Sono lacrime di preghiera: preghiera della Madre che dà forza ad
ogni altra preghiera, e si leva supplice anche per quanti non
pregano perché distratti da mille altri interessi, o perché ostinatamente chiusi al richiamo di Dio.
Sono lacrime di speranza, che sciolgono la durezza dei cuori e li
aprono all'incontro con Cristo Redentore, sorgente di luce e di pace
per i singoli, le famiglie, l'intera società”.
Queste parole furono pronunciate da Giovanni Paolo II
il 6 novembre 1994 a Siracusa, durante l’omelia in occasione
della dedicazione del Santuario alla Madonna delle Lacrime.
La lacrimazione avvenne il 29 agosto 1953, da un quadretto di
gesso smaltato raffigurante il Cuore Immacolato di Maria.
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questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio che gli fosse
appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli
abissi del mare. Guai al mondo per gli scandali! E’ inevitabile che
avvengano scandali, ma guai all’uomo per colpa del quale avviene
lo scandalo!”. (Mt. 18, 6-7)
Oggi vanno poi tanto di moda alcuni film dove sotto le
sembianze di gioco si manifesta tutto un pullulare di riti
magici, esoterici, incantesimi, malefìci che, non avvertiti in
tutta la loro gravità in quanto presentati appunto sottoforma
di gioco e addolciti dalla presenza nelle sceneggiature di
bambini (maghetti), creano tuttavia (piaccia o non questa è la
realtà) una cultura spiccatamente anticristiana. Sullo stesso
filone si inserisce la tanto famigerata festa di Halloween, festa
pagana, festa dei morti, delle streghe, degli scheletri, che con
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
esorcizzano problemi morali presentandoli come naturali e
necessari, anzi chi non si adegua alla massa viene emarginato,
bollato come anormale. Costituiscono veri corsi di iniziazione
al peccato, inculcano la cultura del libertinaggio, dove si
imparano a sfamare le fami di mondo, rendendole obiettivo
stesso della propria esistenza. Tutto appare così lecito se è
atto a sfamare la propria concupiscenza, le proprie brame di
piacere, ma è soltanto un inganno, nulla riesce a sfamare il
sempre più crescente istinto famelico perchè quanto più si
mangia il mondo, più se ne desidera. Come quando si insegue
un miraggio nel deserto, così ci si aggira tra la fiera delle
vanità, tra piaceri e vizi mondani, per ritrovarsi sempre più
vuoti, insoddisfatti e depressi, mentre il tempo passa, e la
felicità resta un miraggio.
La televisione dunque è oggi un mezzo altamente
diseducativo, ormai non c’è programma dove non si
presentino assurde immoralità, per immagini o contenuti, non
tenendo conto degli orari a portata di bambino; ma senza
analizzare ciò che è più evidente e palese, di fronte al quale
non basta più cambiare canale, poiché ci si imbatterebbe
comunque in un programma di pari o peggiore immoralità, è
bene riflettere anche su ciò che viene presentato come buono.
Anche quando ci si trova davanti a contenuti che potrebbero
essere considerati come valori, come la famiglia, ci si accorge
che il prototipo della famiglia felice propinato dalla tv, sorge
immancabilmente al di fuori del matrimonio religioso, tra
genitori divorziati e risposati con figli, dove la convivenza, i
rapporti prematrimoniali, l’adulterio vengono presentati
come naturali, normali, se non addirittura fisiologici. Non ci
sono parole per commentare, tutto ciò scorre tra lo sguardo
compiaciuto di molti cristiani, che spendono perfino lacrime
di commozione, di fronte a tali storie che si concludono
La scienza appurò trattarsi di lacrime umane ed il
riconoscimento da parte della Chiesa fu quasi immediato.
In precedenza, il 17 ottobre 1954, anche Papa Pacelli, Pio XII,
in un radiomessaggio, si espresse in merito alle lacrime di
Siracusa, ponendo all’umanità intera scuotenti interrogativi:
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«Comprenderanno gli uomini l'arcano linguaggio di quelle lacrime?
Oh le lacrime di Maria! Erano sul Golgota lacrime di compatimento
per il suo Gesù e di tristezza per i peccati del mondo. Piange ella
ancora per le rinnovate piaghe prodotte nel Corpo mistico di Gesù?
O piange per tanti figli, nei quali l'errore e la colpa hanno spento la
vita della grazia, e che gravemente offendono la maestà divina? O
sono lacrime di attesa per il ritardato ritorno di altri suoi figli, un dì
fedeli, e ora trascinati da falsi miraggi fra le schiere dei nemici di
Dio? A voi spetta di cooperare con l'esempio e con l'azione al
ritorno dei profughi alla casa del Padre e di adoperarvi affinché si
chiudano al più presto le brecce aperte dai nemici della religione
nella vostra isola, fatta oggetto di cupido assedio».
Ancora Giovanni Paolo II, l'8 maggio 1994, mentre si trovava
in ospedale dopo l'operazione per la frattura del femore disse:
«Questo pianto di Maria ci ricorda il santuario di La Salette nelle
montagne francesi. E di nuovo doveva piangere nel nostro secolo,
dopo la seconda guerra mondiale. Piangeva. Appartiene al genio
della donna anche il piangere. Sappiamo bene quanto ha fatto quel
pianto nella vita di sant'Agostino e di tanti altri. Il piangere della
donna e il piangere della Madonna sono un segno di speranza».
Karol Wojtyla fece quindi riferimento all’importanza del
pianto nella vita di Sant’Agostino e ricordò La Salette, luogo
dove la Madonna apparve nel 1846, versando lacrime:
“Se il mio popolo non vuole sottomettersi, sono costretta a lasciare
libero il braccio di mio Figlio. Esso è così forte e così pesante che
non posso più sostenerlo. Da quanto tempo soffro per voi! Se voglio
che mio Figlio non vi abbandoni, mi è stato affidato il compito di
pregarlo continuamente per voi; voi non ci fate caso. Per quanto
pregherete e farete mai potrete compensare la pena che mi sono
presa per voi.
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Vi ho dato sei giorni per lavorare, mi sono riservato il settimo e non
me lo volete concedere. [...] Coloro che guidano i carri non sanno
imprecare senza usare il nome di mio Figlio. Queste sono le due
cose che appesantiscono tanto il braccio di mio Figlio”.
Ci lamentiamo dei giovani, dicendo che sono vuoti, che non
hanno valori, che sanno solo divertirsi, ma la colpa è
soprattutto nostra. Perché forse non abbiamo dato loro il
giusto esempio, perché forse abbiamo concesso loro troppa
libertà, cercando di compensare le restrizioni subite dalla
propria, ma dimenticando che “la verità vi farà liberi”, che
Gesù dona la libertà; magari glielo abbiamo anche detto, ma
come potranno crederci se noi per primi non lo crediamo e
non viviamo quello che diciamo? Come possiamo noi,
fingendo e prendendoli in giro, pretendere che i bambini
crescano e si conservino nella sincerità, se già con il nostro
esempio infondiamo loro l’arte del nascondersi e del mentire?
Bisognerebbe avere il coraggio di dire e di accettare che
l’uomo può anche sbagliare, ma senza doversi nascondere,
Dio non nega a nessuno la possibilità di risorgere dalle ceneri
del peccato. Dicevamo, è anche colpa nostra, forse perché
invece dei rosari mettiamo nelle mani dei nostri bambini
ciondoli con simboli esoterici, bambole quanto mai
emancipate che, “sono vendute con tanto di certificato di
nascita, si sposano, fanno l’amore e vanno ai campeggi
estivi”, citando ancora don Tonino Bello, oppure
mostriciattoli digitali che combattono, si reincarnano, evocano
spiriti, demoni e forze infernali e che mutano geneticamente,
creature partorite da un‘avidità senza scrupoli che sfrutta e
contamina l’innocenza dei bambini in nome degli interessi
commerciali e di una cupidigia sotto la quale si nasconde, in
maniera subdola, l’infernale regia di Satana.
Oggi poi i nostri bambini li consegniamo alle cure
mortali della televisione, a cartoni animati che nascondono
sorprese poco piacevoli, come i mostri digitali già presentati,
o altre figure ambigue, che infrangono l’innocenza e
inculcano valori e messaggi chiaramente anticristiani. Film e
telefilm, anche destinati a bambini o ad adolescenti,
In occasione di un anniversario di La Salette sempre il Papa
disse: «Maria, madre piena d'amore, con le sue lacrime ha mostrato
la tristezza per il male morale dell'umanità. Con le sue lacrime ci
aiuta meglio a comprendere la dolorosa gravità del peccato, del
rifiuto di Dio, ma anche la fedeltà appassionata che suo Figlio nutre
verso i fratelli: Lui, il Redentore, il cui amore è ferito dalla
dimenticanza e dal rifiuto... Ella ha compassione delle difficoltà dei
suoi figli e soffre nel vederli allontanarsi dalla Chiesa di Cristo».
Anche a Medjugorje, secondo quanto riferito dai veggenti, la
Vergine ha pianto. Innanzitutto in quell’ormai famoso 26
giugno 1981, quando levò il suo accorato appello alla pace, tra
gli uomini e tra gli uomini e Dio e, visto quello che sarebbe
accaduto esattamente 10 anni dopo nella ex-Jugoslavia, si può
ben affermare che aveva ben motivo di piangere.
Il 24 maggio 1984 poi disse:
«Cari figli, come vi ho già detto, vi ho scelti in modo particolare,
così come siete. Io sono la Madonna che vi ama tutti. In ogni istante,
quando avete delle difficoltà, non abbiate paura, perché io vi amo
anche quando siete lontani da me e da mio Figlio. Vi prego, non
permettete che il mio cuore pianga lacrime di sangue per le anime
che si perdono nel peccato. Perciò, cari figli, pregate, pregate,
pregate!».
I veggenti affermano che è uno strazio vedere piangere la
Gospa, e che si farebbe qualsiasi cosa per asciugare le sue
lacrime.
A mio parere le lacrime, soprattutto quelle di una madre, e
nello specifico quelle di Maria, sono segno del suo dolore nel
vedere i figli che si perdono, segno del suo sconfinato amore
materno ed infine, insieme alle recenti apparizioni,
costituiscono l’ultimo disperato appello alla conversione per
poter creare una breccia ed entrare nei cuori più induriti.
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Escursione nella natura. Le cascate di Kravica.
Dopo il pranzo un attimo di riposo e, alle 15:40 siamo
di nuovo in viaggio, diretti alle cascate di Kravica, a circa
mezz’ora di viaggio, a 7 km a sud-est della vicina Ljubuski.
Un meraviglioso spettacolo naturale queste cascate, di forma
semicircolare e alimentate dalle acque del fiume Trebizat, che
precipitano da un’altezza di 26 metri su una roccia di
travertino. Intorno vi è una fitta boscaglia, mentre ho potuto
notare la presenza di numerose libellule presso gli arbusti e la
vegetazione lungo gli argini del fiume. Sono ancora presenti
inoltre i resti di un’antica centrale idroelettrica.
Come scriveva Suor Lucia di Fatima in una lettera del 1958:
Deficit di speranza. Pericolo di inganno.
Torniamo a Medjugorje prima delle 18:00, recitando la
Coroncina della Divina Misericordia, in tempo per
partecipare alle funzioni serali. Seduto sulle panchine di
fronte al tendone, posto alle spalle della chiesa, durante la
recita del Rosario, ho veramente la sensazione di trovarmi in
un oasi di pace. Ci sono persone che convergono qui da tutte
le parti del mondo, italiani, irlandesi, americani,
sudamericani, canadesi, cinesi, cechi, lituani, africani, libanesi,
neozelandesi, solo per citarne alcuni, ma anche tanta gente
locale.
Mi colpisce molto vedere, seduti sulla panchina
affianco alla mia, due piccoli bambini. Non avranno avuto più
di 3 o 4 anni ma entrambi, pur di carattere visibilmente
vivace, con la corona in mano, recitavano il Rosario. Una
scena edificante, un frutto che matura nell’oasi di Medjugorje.
Il nostro mondo mi sembra lontano anni luce e,
parafrasando don Tonino Bello, “sono stato colto da un
pauroso deficit di speranza”, “temendo di dover pagare la
tangente del pessimismo”, pensando alla nostra realtà.
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«Dio... esauriti gli altri mezzi disprezzati dagli uomini, ci offre con
tremore l'ultima ancora di salvezza: la santissima Vergine in
persona, le sue apparizioni, le sue lacrime, i suoi messaggi».
Il 2 febbraio 1995, una statuetta di polvere di marmo di
circa 40 cm ha lacrimato sangue a Civitavecchia, città a nord
di Roma. Ma ci sono a riguardo molti aspetti interessanti e
degni di nota, a cominciare dal luogo in cui si è verificato il
fenomeno. Si tratta della borgata di Pantano, in cui vi è una
chiesetta dedicata, guarda un po’, proprio a Sant’Agostino.
Giovanni Paolo II ha ricordato l’importanza del pianto, quello
di sua madre Santa Monica, nella vita e nella conversione del
santo Vescovo. La dedicazione della chiesetta non è casuale,
in quanto erede del santuario che ricordava il passaggio del
Dottore della Chiesa sul litorale civitavecchiese nell'anno 387.
Pare che proprio qui un Sant’Agostino ansioso di
comprendere il mistero della Santa Trinità, passeggiando
sulla spiaggia, vide un bambino seduto che raccoglieva
l’acqua del mare e la riversava in una buca. Il bambino disse
che avrebbe continuato così finché non vi avesse riversato
tutta l’acqua del mare. Avendo affermato Sant’Agostino che
ciò era impossibile, il bambino replicò che impossibile era
anche alla mente umana comprendere il mistero di Dio.
L’episodio certamente voleva dimostrare quanto assurdo e
vano fosse il tentativo di limitare alla mente umana i misteri
di Dio, e al tempo stesso costituisce oggi un’esortazione a ad
ammettere l’esistenza ed il manifestarsi di questo mistero, in
varie forme. In altri termini ad ammettere il soprannaturale,
quando la scienza, oggi all’avanguardia, non riesce a spiegare
alcuni fenomeni. Un’esortazione quindi a non chiudersi in
una mera e pregiudiziosa incredulità, a non voler
ostinatamente spiegare tutto in termini razionalistici, ma ad
accettare e riconoscere i fatti.
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
A Civitavecchia la scienza ha compiuto tutti gli esami
possibili ed immaginabili, radiologici, ematici, escludendo la
presenza di inganno e affermando di non poter spiegare il
fenomeno. La lacrimazione della statuina poi è avvenuta
persino tra le mani di un Vescovo, mons. Girolamo Grillo,
vescovo di Civitavecchia-Tarquinia, il quale, inizialmente
contrario, più volte ha affermato: “Ha pianto tra le mie mani”.
Benvengano le indagini della scienza, scoprire gli inganni è
nell’interesse di tutti, e molte volte grazie ai moderni
strumenti taluni presunti fenomeni vengono subito
smascherati o smentiti, ma quando la scienza arriva al punto
di non riuscire a spiegare il caso, è anche opportuno
riconoscerlo e attenersi al discernimento e al pronunciamento
dell’autorità ecclesiale, di cui vanno certamente apprezzati sia
l’atteggiamento di prudenza che la volontà di non spegnere lo
spirito.
Un altro importante aspetto, molto importante nello
sviluppo della nostra storia, è quello riguardante la
provenienza della stessa statua. Essa fu donata nel 1994 alla
famiglia Gregori dall’allora parroco di Pantano don Pablo
Martin, il quale l’aveva acquistata nel mese di settembre
durante un pellegrinaggio a Medjugorje. In effetti la statua è
proprio una raffigurazione della Regina della Pace, che
appare e si venera a Medjugorje.
Per questo motivo molti considerano Civitavecchia come una
conferma di Medjugorje, e a mio modo di vedere non è una
considerazione priva di fondamento.
Se a Siracusa a lacrimare fu un quadretto di gesso smaltato
raffigurante il Cuore Immacolato di Maria, a Civitavecchia fu
una statuina della Regina della Pace, così se nel primo caso vi
si può cogliere un legame della lacrimazione con Fatima, nel
secondo caso lo si può cogliere in riferimento a Medjugorje,
dove Maria stessa ha detto:“Vi prego, non permettete che il mio
Il dono.
Intanto scendiamo giù a Bijakovici e ritorniamo in
pullman a Medjugorje, per partecipare, alle ore 11,00, alla
messa in italiano nella Chiesa di San Giacomo. Giungiamo in
anticipo, così ne approfitto per acquistare qualche piccolo
ricordino e mi reco da ”Charlie”, il negozietto consigliatomi
dal nostro sacerdote accompagnatore, che tra l’altro incontro
proprio all’interno. Il titolare ci tratta davvero molto bene,
come ci aspettavamo, inoltre ho notato che è solito regalare, a
chiunque entri per la prima volta, una corona del Rosario.
Partecipiamo così alla partecipata messa in italiano, in una
chiesa stracolme di pellegrini nostri connazionali, ma
all’uscita mi ricordo di un particolare. Nell’acquistare gli
oggetti per parenti ed amici, mi sono completamente
dimenticato di una mia amica e collega di lavoro che, prima
di partire, mi aveva incaricato di acquistare una statuetta
della Regina della Pace. Essendosi sposata, ed avendo
cambiato casa, aveva lasciato la sua statuetta alla sorella, che
gliela aveva chiesta in dono. Rientro allora da “Charlie” e
rimedio alla mia dimenticanza ma, all’atto di pagare, il
titolare mi fa segno di andare tranquillo. Avverto in tutto
questo la complicità di Maria, forse ha voluto lei stessa
premiare un atto di carità e di filiale devozione e affetto.
Tengo a precisare che la stessa persona, di ritorno da
Medjugorje un anno prima, mi aveva fatto dono di una
corona del Rosario, che avevo poi perso e cercato sino allo
sfinimento, nei posti più impensati, salvo ritrovarlo appena
qualche giorno prima della mia partenza, quando ormai non
ci speravo più. L’ho vista cadere dalla mia libreria mentre
prendevo un libro che, tra l’altro non avevo la minima
intenzione di leggere. L’ho considerato come un grande
regalo da parte della Madonna, che probabilmente voleva
“armarmi” in vista del pellegrinaggio, e come un invito alla
preghiera.
cuore pianga lacrime di sangue per le anime che si perdono nel
peccato”.
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Chi crede a Medjugorje sa che su questa collina Maria
ha promesso di lasciare un segno della sua presenza. Sarà un
segno visibile, durevole, indistruttibile, bellissimo, che viene
dal Signore, ma ammonisce quanti, animati soltanto da
curiosità, non si decidono fermamente per la conversione,
affermando che:
“Anche quando sulla collina lascerò il segno che vi ho promesso,
molti non crederanno. Verranno sulla collina, si inginocchieranno,
ma non crederanno. E’ ora il tempo di convertirsi e fare penitenza!”.
(19-07-1981)
Su Civitavecchia Padre Livio Fanzaga, nel suo libro “La firma di
Maria” , Ed. Sugarco 2004, afferma:
“La Santa Sede ha avocato a sé il caso, togliendo la competenza al
vescovo diocesano Girolamo Grillo. Forse l'intervento della
Congregazione per la dottrina della fede è dovuto al motivo che a
piangere fu una statuetta della Vergine acquistata a Medjugorje:
dunque l'approvazione di Civitavecchia avrebbe di fatto
comportato un implicito riconoscimento anche di Medjugorje. In
ogni caso, attualmente ne è permesso il culto e la statuetta è esposta
nella chiesa intitolata a sant'Agostino”.
“Pace, pace, pace”!
Scendendo dalla collina noto, alla sinistra del sentiero, una
grande croce di legno, a cui non avevo dato grande
importanza durante la salita. Essa indica il luogo dove, il 26
giugno 1981, terzo giorno delle apparizioni, la Gospa apparve
nuovamente alla veggente Marija la quale, dopo l’apparizione
avuta in cima insieme agli altri cinque veggenti, stava
scendendo a valle per prima, anticipandoli. La Vergine era
triste, aveva dietro di sé una grande croce scura e, in lacrime,
lanciava un accorato appello: “Pace, pace, pace ed ancora pace!
La pace deve regnare tra Dio e gli uomini e in mezzo agli uomini”.
Esattamente dieci anni più tardi, il 26 giugno 1991, Croazia e
Slovenia si proclamano indipendenti da quella che fino ad
allora era stata la Jugoslavia, suscitando le ire della Serbia, che
mirava ad una posizione di supremazia e controllo di tutti gli
stati della federazione, e che immediatamente mobilita
l’esercito federale per occupare Slovenia, Croazia e BosniaErzegovina, innescando così la più feroce e sanguinosa guerra
che si abbia avuto in Europa dalla fine del secondo conflitto
mondiale del 1945.
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Non si può non considerare come la prima
lacrimazione a Civitavecchia sia avvenuta un 2 febbraio, data
in cui ricorre la festa liturgica della Presentazione di Gesù al
Tempio e della Purificazione di Maria, secondo le usanze
ebraiche successive al parto. Dunque una data che unisce la
figura di Gesù a quella di Maria. Secondo l'esortazione
apostolica Marialis Cultus di Paolo VI, emanata proprio un 2
febbraio, nell’anno 1974, questa festa “deve essere considerata
come memoria congiunta del Figlio e della Madre” , “celebrazione
di un mistero di salvezza operata da Cristo, a cui la Vergine fu
intimamente unita quale Madre del Servo sofferente di Jahvé”, e
“modello del nuovo popolo di Dio, costantemente provato nella
fede e nella speranza dalla sofferenza e dalla persecuzione”.
Un’unione così profonda tra madre e figlio che, il sangue
delle lacrime di Maria, risultò si sangue umano, ma
appartenente ad un soggetto maschile. Ciò che avrebbe
potuto far gridare allo scandalo o alla truffa in realtà non ha
fatto che confermare la coerenza teologica e la bontà del
fenomeno, ancor più che se le lacrime fossero risultate
appartenenti ad un soggetto femminile.
Molti mistici affermano che la Vergine visse spiritualmente,
oltre che ad aver assistito e vissuto emotivamente la Passione
del Figlio, tuttavia come non considerare che il sangue sparso
fu quello di Gesù, un sangue redentore che redense tutto
l’uomo e tutti gli uomini, quindi anche la stessa Maria?
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Allora il fatto che la statuina abbia pianto lacrime di sangue
umano e appartenenti ad un soggetto maschile sottolinea
ancora una volta l’indissolubile legame tra la Madre e il
Figlio, e ancora una volta viene confermato ciò che costituisce
un fondamento del pensiero montfortiano, e cioè che la
Madre porta al Figlio, che Maria è la via diretta e privilegiata
per giungere a Cristo.
Ma ancora, prendendo in esame il passo del vangelo di Luca
relativo alla Presentazione di Gesù al tempio e alla
Purificazione di Maria, possiamo individuare un altro tassello
che motiva e giustifica le sue lacrime. Leggiamo in Luca 2,3435, che il profeta Simeone, dopo aver riconosciuto nel
bambino Gesù il Messia, si rivolse alla Vergine dicendo: “Egli
attenzione ed infinito amore il grido di aiuto dei propri figli,
come recita il “Memorare” una famosa preghiera composta
da San Bernardo:
è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di
contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E
anche a te una spada trafiggerà l’anima”. Come non pensare che
il colpo di lancia che ha squarciato il costato e trafitto il cuore
di Gesù, non abbia raggiunto anche il cuore di sua Madre? La
spada che ha trafitto l’anima di Maria è certamente
rappresentata dalla Passione di Gesù, tuttavia con essa non si
è esaurita la profezia di Simeone. Ancora oggi il cuore della
Madonna è continuamente trafitto da innumerevoli spade.
Per dirla con San Pietro, siccome non fummo riscattati a
prezzo di cose corruttibili come l’argento e l’oro, ma dal
sangue prezioso di Cristo, come può allora Maria non
piangere lacrime di quello stesso sangue, vedendo che per
molti rischia di essere stato versato invano?
Si tratta di tutti coloro che persistono ostinatamente
nell’incredulità, nel disprezzo e nel peccato, rifiutando così la
salvezza offerta da Gesù e perdendosi nonostante il sacrificio
del suo sangue, sparso per la loro redenzione. Lo ha ribadito
Lei stessa anche a Medjugorje: «Vi prego, non permettete che il
Ricordati, o piissima Vergine Maria, che non si è mai inteso
al mondo che, alcuno ricorrendo alla tua protezione, implorando il
tuo aiuto e chiedendo il tuo patrocinio, sia rimasto abbandonato.
Animato da una tale confidenza, a te ricorro o Madre, Vergine delle
vergini, a te vengo e con le lacrime agli occhi, reo di mille peccati,
mi prostro ai tuoi piedi a domandare pietà. Non volere, o madre del
Verbo, disprezzare le mie voci, ma benigna ascoltami ed
esaudiscimi. Amen.
E, come recita la Divina Commedia di Dante Alighieri, la
Madonna non si limita ad ascoltare “La tua benignità non pur
soccorre a chi domanda”, ma a volte previene lei stessa la
richiesta dei suoi figli “ma molte fiate liberamente al dimandar
precorre”.
La statua marmorea della Regina della Pace è stata
posta in cima nel 2001, per celebrare il 20° anniversario delle
apparizioni, ed è circondata da un aiuola e da un’inferriata,
entrambi a forma di stella a 6 punte.
Mentre sono in fila per portarmi sotto la statua, mi
colpisce il gesto di una donna. Essa si trova in ginocchio
davanti a me, a ridosso dell’aiuola, in una preghiera intensa
ed in lacrime quando, accortasi della mia presenza, si alza, mi
cede il suo posto affermando che in quel momento
rappresento i suoi due figli, e mi affida il compito di pregare
per loro, perchè tornino alla fede. Assieme a queste, mi
domando, chissà quante altre intenzioni di preghiera sono
state elevate in questo breve lasso di tempo. Noto a tal
proposito lettere, fotografie, oggetti vari, deposti dai
pellegrini ai piedi della Regina della Pace, per simboleggiare
la propria filiale richiesta d’aiuto.
mio Cuore pianga lacrime di sangue per le anime che si perdono
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
beatitudine. Con Lui l’impossibile diventa possibile e persino un
cammello passa per la cruna dell’ago (cfr Mc 10,25); con il suo aiuto,
solo con il suo aiuto ci è dato di diventare perfetti come è perfetto il
Padre celeste (cfr Mt 5,48).
[..] Invochiamo specialmente Maria, Madre del Signore e specchio
di ogni santità. Lei, la Tutta Santa, ci faccia fedeli discepoli del suo
figlio Gesù Cristo! Amen.
nel peccato» (29-05-1984); «Io non piango solamente perché Gesù è
morto. Io piango perché Gesù è morto dando fino all’ultima goccia
del suo sangue per tutti gli uomini, ma molti miei figli non vogliono
trarre da questo alcun beneficio» (01-04-1983); ma anche Gesù
disse a Santa Faustina: «Le fiamme della Misericordia mi
divorano, desidero riversarle sulle anime umane. Oh, che dolore mi
procurano quando non vogliono accettarle!» «Fintanto che c’è
tempo ricorrano alla sorgente della Mia Misericordia, approfittino
del Sangue e Acqua scaturiti per loro». «Il raggio pallido
rappresenta l’Acqua che giustifica le anime; il raggio rosso
rappresenta il sangue che è la vita delle anime… Entrambi i raggi
uscirono dall’intimo della Mia Misericordia, quando sulla croce il
mio cuore, già in agonia, venne squarciato con la lancia». «Prima
che io venga come Giudice giusto, spalanco la porta della Mia
Misericordia. Chi non vuole passare attraverso la porta della
Misericordia, deve passare attraverso la porta della Mia giustizia».
«Infelici coloro che non approfittano di questo miracolo della
Divina Misericordia! Lo invocherete invano, quando sarà troppo
tardi».
Sulla collina delle apparizioni.
Intanto, dopo aver terminato la recita del Rosario,
giungiamo finalmente in cima. Nonostante sia ancora presto,
sono già presenti lungo il sentiero centinaia di pellegrini,
singolarmente o in gruppo. Qui in cima vi è un grande
spiazzo, luogo delle prime apparizioni, da cui è possibile
godere, al di là del monte, di un meraviglioso panorama. Esso
tuttavia diventa un aspetto marginale, se si considera la
sacralità che esprime questo luogo, pur nella sua semplicità e
povertà. Non vi è nulla di materialmente attraente che spinga
milioni di pellegrini ad inerpicarsi su questo colle, se non la
fede ed un senso di pace e di tenera e avvolgente protezione
materna che non lascia indifferenti i cuori più duri, inteneriti
da questo balsamo dell’amore materno di Maria. Ho visto
giovani e vecchi, uomini e donne, sciogliersi in lacrime, in
ginocchio davanti alla statua marmorea della Regina della
Pace, per invocare la sua protezione su se stessi e sulle
proprie famiglie, per presentarle i propri problemi, o
situazioni dalle quali non si riesce a venir fuori, per confidarle
il proprio dolore derivante dalla perdita di una persona cara,
per chiedere la sua benedizione sul proprio proposito di
conversione e di accompagnarli nel cammino spirituale. Si è
portati a fare tutto questo con estrema spontaneità, come se
fosse maturata l’improvvisa consapevolezza di trovarsi sotto
il manto materno di Maria, che da buona madre ascolta con
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Dunque è il rifiuto della Divina Misericordia, il rifiuto di
tanta grazia scaturita dal cuore trafitto di Gesù, che rinnova la
Passione di Cristo e che trafigge ancora oggi, quale novella
spada, il cuore di Maria, la quale essendo madre, non può che
piangere e soffrire per tutti quei figli che rifiutando la
salvezza offerta dal redentore ne vanificano il sacrificio e si
perdono eternamente.
Un altro particolare, tutt’altro che insignificante circa
le lacrimazioni di Civitavecchia, ma non solo, riguarda il
giorno in cui si è verificata la prima lacrimazione. Si tratta del
2 febbraio 1995, dunque un 2 del mese, giorno significativo
anche per Medjugorje.
Proprio ogni 2 del mese infatti la Gospa appare alla veggente
Mirjiana per pregare per i non credenti, o coloro che ancora
non hanno conosciuto l’amore di Dio:
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
“La Madonna guida la preghiera e sono sempre preghiere rivolte a
due voci, che fanno a gara per accaparrarsi la vostra anima.[..] Il
mondo odierno ha bisogno di testimoni dell’amore di Dio, ha
bisogno che voi siate il sale della terra e la luce del mondo. [..] Vi
accompagni la Vergine Maria, Madre nostra nel pellegrinaggio
della fede.
Gesù. […] Io penso che la Madonna voglia far capire, e dare un
esempio con questo, quanto sia importante adesso pregare per i
nostri fratelli che non hanno ancora conosciuto l'amore del Signore.
Infatti, se non ci fossero i non credenti, non ci sarebbero le guerre, le
separazioni, i suicidi, le droghe, gli aborti. Se noi preghiamo per
loro, noi preghiamo per noi e per il nostro futuro. Chi di noi, infatti,
potrebbe dire di essere credente fino in fondo”?
Inoltre, nei primi tempi delle apparizioni, proprio un 2 agosto
1981, la Gospa sottolineò per la prima volta l’importanza
della Confessione: “Confessatevi frequentemente. Non lasciate
che nella vostra anima rimanga a lungo anche soltanto un piccolo
peccato. Confessatevi e riparate i vostri peccati”. Ancora una volta
un 2 e non a caso. Scelse infatti la data del 2 agosto, data in cui
si può lucrare l’indulgenza plenaria della Porziuncola o
“Perdono di Assisi” che San Francesco ottenne, in seguito
all’apparizione di Gesù e Maria nell’anno 1216, nella chiesetta
della Porziuncola, in Assisi. Dunque possiamo constatare
come la data del 2, sia una data carica di significati,
dall’intercessione e la preghiera per i non credenti, al dolore e
le lacrime per le anime che si perdono, dall’invito alla vita
sacramentale, alla Misericordia di Dio, insomma cosa non
fanno lassù per la nostra salvezza!
E’ importante notare il profondo legame tra
Medjugorje e il francescanesimo. Innanzitutto, fino ad oggi,
San Francesco è l’unico santo che Maria abbia espressamente
menzionato in un messaggio: «Dio ha scelto san Francesco come
suo eletto. Sarebbe bene imitarne la vita, tuttavia noi dobbiamo fare
la volontà di Dio su di noi» (4 ottobre 1983).
Non si può ignorare come la Gospa, scegliendo la parrocchia
di Medjugorje, abbia scelto una parrocchia francescana e che
il religioso che rivelerà al mondo i 10 segreti è anch’esso un
frate francescano. Non si può ignorare inoltre come
Medjugorje ed Assisi si trovino geograficamente sullo stesso
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Benedetto XVI nel 2006 durante l’omelia nella solennità di
Tutti i Santi :
[..] I santi non sono una esigua casta di eletti, ma una folla senza
numero, verso la quale la liturgia ci esorta oggi a levare lo sguardo.
In tale moltitudine non vi sono soltanto i santi ufficialmente
riconosciuti, ma i battezzati di ogni epoca e nazione, che hanno
cercato di compiere con amore e fedeltà la volontà divina.
[..] Essere Santo significa: vivere nella vicinanza con Dio, vivere
nella sua famiglia. E questa è la vocazione di noi tutti, con vigore
ribadita dal Concilio Vaticano II, ed oggi riproposta in modo
solenne alla nostra attenzione.
Ma come possiamo divenire santi, amici di Dio? All’interrogativo si
può rispondere anzitutto in negativo: per essere santi non occorre
compiere azioni e opere straordinarie, né possedere carismi
eccezionali. Viene poi la risposta in positivo: è necessario
innanzitutto ascoltare Gesù e poi seguirlo senza perdersi d’animo
di fronte alle difficoltà. “Se uno mi vuol servire – Egli ci ammonisce mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il
Padre lo onorerà” (Gv 12,26). Chi si fida di Lui e lo ama con sincerità,
come il chicco di grano sepolto nella terra, accetta di morire a sé
stesso. Egli infatti sa che chi cerca di avere la sua vita per se stesso
la perde, e chi si dà, si perde, trova proprio così la vita (Cfr Gv
12,24-25). L’esperienza della Chiesa dimostra che ogni forma di
santità, pur seguendo tracciati differenti, passa sempre per la via
della croce, la via della rinuncia a se stesso. [..] La santità esige uno
sforzo costante, ma è possibile a tutti perché, più che opera
dell’uomo, è anzitutto dono di Dio. [..] Nella misura in cui
accogliamo la sua proposta e ci poniamo alla sua sequela – ognuno
nelle sue circostanze - anche noi possiamo partecipare della sua
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Agli appelli di Maria ad aspirare alla santità fa eco la Chiesa,
attraverso i documenti del Magistero e l’insegnamento dei
Sommi Pontefici.
Seguono alcuni stralci di catechesi sul tema della santità
pronunciate da Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.
parallelo. Che dire poi del tema della pace… Se a Medjugorje
Maria si è rivelata con il titolo di Regina della Pace,
implorando “Pace, Pace, Pace!”, ad Assisi Francesco non a
caso benediva - “Il Signore vi dia Pace” -, salutava - “Pace e
bene” - e pregava – “Signore, fammi strumento della tua
Pace” - all’insegna della Pace.
Forse per questo nel 1986 Giovanni Paolo II (ancora lui!)
convocò, proprio ad Assisi, i rappresentanti delle principali
religioni del mondo, per una giornata di pellegrinaggio,
digiuno e preghiera per la Pace. Preghiera, appunto. Come
quella invocata da Maria a Medjugorje: “Pregate, pregate,
pregate”, a patto che sia una preghiera fatta col cuore, “dove è
Nel 2002 Giovanni Paolo II si rivolgeva ai giovani riuniti a
Toronto per la Giornata Mondiale della Gioventù:
[..] L’uomo è fatto per la felicità. [..] La gioia vera è una conquista,
che non si raggiunge senza una lotta lunga e difficile. Cristo
possiede il segreto della vittoria. [..] Le otto Beatitudini (Mt 5,1-13)
sono i cartelli segnaletici che indicano la direzione da seguire. E’ un
cammino in salita, ma Lui lo ha percorso per primo. [..] Le
beatitudini descrivono il cristiano: a questo uomo Gesù si rivolge
chiamandolo “beato”. [..] Oggi egli vi chiama ad essere sale e luce
del mondo, a scegliere la bontà, a vivere nella giustizia, a diventare
strumenti di amore e di pace. La sua chiamata ha sempre richiesto
una scelta tra il bene e il male, tra la luce e le tenebre, tra la vita e la
morte. [..] Credere in Gesù significa accogliere ciò che Egli dice,
anche se è in controtendenza rispetto a ciò che dicono gli altri.
Significa rifiutare le sollecitazioni del peccato, per quanto attraenti
esse siano, e incamminarsi sulla strada esigente delle virtù
evangeliche.
[..] Il XX secolo ha spesso preteso di fare a meno di Cristo, pietra
angolare, tentando di costruire la città dell’uomo senza fare
riferimento a Lui ed ha finito per edificarla di fatto contro l’uomo.
Ma i cristiani lo sanno: non si può rifiutare o emarginare Dio senza
esporsi al rischio di umiliare l’uomo. [..] A voi Dio affida il compito,
difficile ma esaltante, di collaborare con Lui nell’edificazione della
civiltà dell’amore. [..] Non aspettate di avere più anni per
avventurarvi sulla via della santità! [..] Lo “spirito del mondo” offre
molte illusioni, molte parodie della felicità. Il raggiro più grande, la
maggiore fonte di infelicità è l’illusione di trovare la vita facendo a
meno di Dio, di raggiungere la libertà escludendo le verità morali e
la responsabilità personale. Il Signore vi invita a scegliere tra queste
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odio, fa che io porti l'Amore, dove è offesa che io porti il Perdono,
poiché è perdonando che si è perdonati, morendo che si risuscita a
Vita Eterna”. Insomma la preghiera che porta alla pace è quella
che sfocia nella misericordia e che nasce dalla misericordia,
del resto, come disse Gesù a Santa Faustina: “L’umanità non
troverà pace, finché non si rivolgerà con fiducia alla mia
Misericordia”. Ritorna dunque ancora il tema della
misericordia, che analizzeremo nel prossimo capitolo.
267
Pellegrinaggio a Medjugorje
Ipotesi e considerazioni personali.
Infine ci sono altri aspetti che sono però solo frutto di
ipotesi o considerazioni derivanti da esperienze personali.
Ad esempio, recatomi di recente presso la città di Padova in
pellegrinaggio, visitai prima la Basilica del Santo, dove
riposano le spoglie di Sant’Antonio di Padova e retta dai frati
minori conventuali, e successivamente mi recai presso il
locale convento dei frati minori cappuccini, per visitare la
tomba di San Leopoldo Mandic e la sua celletta-confessionale.
Dopo aver venerato la santità di questi due santi fratelli e
visitato i luoghi in cui hanno vissuto, durante il viaggio di
ritorno cominciai a riflettere. Innanzitutto entrambi furono
religiosi francescani, il primo addirittura contemporaneo del
serafico padre San Francesco, il secondo visse invece a cavallo
tra il XIX e il XX secolo, fu beatificato da Paolo VI e
canonizzato da Giovanni Paolo II nel 1983, a 41 anni dalla sua
morte. Entrambi sono santi “padovani”, ma nessuno dei due
era italiano di nascita. Proprio la provenienza dei due santi,
per associazione di idee, mi ha fatto ripensare al legame tra
Fatima e Medjugorje. Sant’Antonio era di Lisbona, in
Portogallo, come Fatima, mentre San Leopoldo nacque sulla
costa dalmata, nel territorio della ex-Jugoslavia, come
Medjugorje. Tra l’altro abbiamo già parlato di San Leopoldo,
nella presentazione di Medjugorje, essendo il patrono dei
confessori ed trovandosi la sua statua a fianco della schiera
dei confessionali. La figura di San Leopoldo mi ha fatto poi
ripensare ancora al legame tra Medjugorje e il
francescanesimo, oltre che al tema della misericordia, essendo
stato un santo apostolo del confessionale e dunque largo
dispensatore della misericordia divina. Inoltre non privo di
significati è anche il fatto che San Leopoldo abbia speso la sua
vita ad intercedere per il ritorno alla Chiesa cattolica dei
cristiani dissidenti, soprattutto quelli del suo Oriente, come
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Gesù è chiaro:
“Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e
spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che
entrano per essa; quanto stretta invece è la porta e angusta la via
che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano!”
(Mt 7,13-14).
“Vi invito alla santità”!
Dare ascolto alla propria coscienza è l’alternativa, la Gospa
sin dai primi tempi, nei suoi messaggi, invita alla
conversione, a decidersi per Dio e per la santità, a cui si
giunge per via ordinaria, vivendo la propria vita quotidiana
nella carità, in maniera umile e silenziosa, a modello della sua
stessa santità.
A tal proposito suggerisce di meditare ogni giorno sul
seguente passo della sacra scrittura:
Inno alla carità (1 Cor 13, 1-8)
Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma
non avessi la carità, sarei come un bronzo che risuona, o un
cembalo che tintinna.
E se avessi il dono della profezia, e conoscessi tutti i misteri
e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da
trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla.
E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio
corpo per essere bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.
La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la
carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca
il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non
gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto
crede, tutto spera, tutto sopporta.
Le profezie scompariranno, il dono delle lingue cesserà e la scienza
svanirà, solo la carità non avrà mai fine.
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
La santità viene oggi dipinta come qualcosa di
irraggiungibile dalla nostra generazione che, avvolta nel
benessere e nelle delizie mondane, vi rinunciano a priori,
ostinandosi e illudendosi così di trovare in esse la felicità,
rincorrendole fino al giorno della propria morte, percorrendo
gli ampi e accoglienti sentieri del peccato e delle passioni,
perdendo di fatto la propria anima per l’eternità. Si rinuncia
quindi a priori alla santità, ma non ci si pone più neanche il
problema di scegliere tra il bene e il male; chi si trova oggi in
questo mondo corrotto viene proiettato in una realtà dove
tutto è concesso, tutto è lecito se lo fanno gli altri, o se lo ha
deciso la maggioranza di un governo. Stiamo diventando
polli da batteria, pecore matte, come le definiva Dante,
seguendo una logica che ci viene imposta dal basso, da un
mondo che vuole annientare non solo la religione, ma anche
la stessa razionalità, la capacità di pensare e decidere con la
propria testa. Crediamo di scegliere e invece siamo
manipolati, conquistare un diritto significa autorizzare un
nuovo delitto, che lede ancor più gravemente la dignità
dell’uomo stesso, ridotto sempre più ad un oggetto,
considerato pari ad un animale, reso schiavo e accecato dai
propri interessi e dai propri istinti egoistici, sui quali altari
non esita a sacrificare anche l’ultimo brandello di moralità,
soffocando la propria coscienza e scegliendo quindi
deliberatamente la via del male e della perdizione eterna.
La maggioranza quindi sente anche il richiamo disperato
della coscienza, ma considerando l’alternativa, ossia la
rinuncia a tutto ciò di cui sopra, preferisce continuare il
proprio invitante e piacevole ma effimero ed ingannevole
percorso ricco di passioni e di piaceri, alla ricerca di una
felicità che brameranno ma non raggiungeranno mai.
abbiamo visto religiosamente frammentato, confidando nella
comune venerazione della Santa Vergine, di cui era
devotissimo e che chiamava sua “Padrona Benedetta”.
Insomma una serie di spunti per la riflessione, ma c’è
dell’altro.
San Luigi Grignion de Montfort afferma che “il potere
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di Maria su tutti i demoni risplenderà in modo particolare negli
ultimi tempi, quando Satana insidierà il suo calcagno, cioè i suoi
poveri schiavi e umili figli che lei susciterà per muovergli guerra.
Questi saranno piccoli e poveri secondo il mondo…”
[..] Ma chi saranno questi servi, schiavi e figli di Maria?
[..] Sappiamo che saranno veri discepoli di Gesù Cristo.
Seguendo le orme della sua povertà, umiltà, disprezzo del mondo
e carità, insegneranno la via stretta di Dio nella pura verità,
secondo il santo Vangelo, e non secondo i canoni del mondo;
senza preoccupazioni e senza guardare in faccia a nessuno; senza
risparmiare, seguire o temere alcun mortale, per potente che sia.
Avranno in bocca la spada a due tagli della parola di Dio
(Eb 4,12; Ef 6,17) e porteranno sulle spalle lo stendardo
insanguinato della Croce, il crocifisso nella mano destra, la corona
nella sinistra, i sacri nomi di Gesù e di Maria sul cuore, la
modestia e la mortificazione di Gesù Cristo in tutta la loro
condotta.
Ecco i grandi uomini che verranno e che Maria formerà su
ordine dell'Altissimo, per estendere il suo dominio sopra quello
degli empi, idolatri e maomettani”.
A mio modesto parere, ma è solo un parere personale, a
queste descrizioni, e cioè “piccoli e poveri secondo il mondo…”
e “seguendo le orme della sua povertà, umiltà, disprezzo del
mondo e carità…”, corrisponde in qualche modo lo spirito
francescano. Quanto al Crocifisso e al Rosario, sono
certamente le due armi per vincere le forze del male e mi
viene in mente la figura di Padre Jozo, il quale tiene tra le
mani un crocifisso mentre predica sui “cinque sassi”, tra cui
appunto il Rosario.
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Spesso come già detto in precedenza, durante tale catechesi,
fa distribuire ai pellegrini un’immagine della Madonna ed
una corona del Rosario. Nelle sue parole non mancano mai i
nomi di Gesù e di Maria. Più in generale tuttavia penso a
Medjugorje “tra i monti”, a destra il Krizevac che con la sua
Croce mi richiama il “crocifisso nella mano desta”, a sinistra
il Podbrdo, o colle delle apparizioni, che mi richiama “la
corona nella sinistra”. Inoltre come ignorare il simbolo dei
francescani, rappresentato dal Tau biblico?
Quanto alla “modestia e la mortificazione di Gesù Cristo” non si
può certo dire che la Gospa abbia mai smesso di esortare al
digiuno e alla penitenza, secondo il modello del suo Figlio, il
penitente per eccellenza.
E’ vero, quando non si vede la cima si è assaliti da
mille dubbi, ed è umano; gli stessi apostoli, vedendo Gesù, il
maestro, morire in croce, persero la fede. Nessuno di loro
avrebbe scommesso più sulla sua Resurrezione, ed ecco che
anche la loro speranza era annientata, quando il mattino di
Pasqua accadde proprio quello che nessuno, tranne la
Madonna, si aspettava. Così anche noi non dobbiamo mai
disperare di raggiungere la cima. Certo non ci riusciremo con
le nostre sole forze, ma è indispensabile il nostro contributo in
volontà e sacrificio e, dove non arriveremo con la nostra
umanità e le nostre debolezze, ci porterà Dio con la sua
Misericordia.
Dunque il cammino di conversione è un cammino in
salita e, per poter progredire, dobbiamo sicuramente
aggrapparci alle “corde”, attraverso le grazie che esse ci
procurano, ma anche alleggerirci, liberarci gradualmente da
tutti i lacci, i pesi, le zavorre che ancora ci attirano verso il
basso, verso il mondo, le passioni, i vizi, le ricchezze, talvolta
anche gli affetti smodati, per poter salire con più slancio verso
la meta promessa. Ed è una promessa sicura: ”Chiunque avrà
lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi
nel mio nome, riceverà cento volte tanto ed avrà in eredità la vita
eterna” (Mt 19,39). Al richiamo della conversione ciascuno è
tenuto a rispondere tenendo conto della propria condizione
personale e familiare, ma risulta chiaro come la vita, tanto per
il giovane, quanto per la mamma di famiglia o per il
lavoratore, debba essere caratterizzata dal sacrificio, dalla
penitenza e dalla rinuncia. Non è un voler male a sé stessi o
voler condiscendere ad un istinto masochista, ma si tratta di
fare un’offerta della propria vita. Verremo infatti giudicati
sull’Amore, sulla Carità, e “chi vorrà salvare la propria vita la
perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.
Qual vantaggio infatti avrà l’uomo se guadagnerà il mondo intero, e
poi perderà la propria anima?”(Mt 16,26-27).
“Ecco i grandi uomini che verranno e che Maria formerà su
ordine dell'Altissimo”, perché è indubbio che sia la
Misericordia Divina a permettere la presenza di Maria tra di
noi, da così lungo tempo, forse il tempo per formare il
piccolo esercito che costituirà il suo calcagno, che schiaccerà
la testa del serpente e della sua stirpe.
“…per estendere il suo dominio sopra quello degli empi, idolatri e
maomettani”, ossia la stirpe del serpente, con gli empi che
perseverano nell’incredulità e nell’indurimento, gli idolatri
schiavi del mondo e del piacere, della famosa dittatura del
relativismo e dell’edonismo, ed i maomettani di cui abbiamo
già ampiamente riferito.
Ma come già detto quest’ultima parte è solo frutto di
ipotesi o considerazioni personali, e come tali vanno considerate.
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31
Pellegrinaggio a Medjugorje
possibile, terra, sassi, piante, considerati souvenir naturali, in
qualche modo benedetti, come del resto ogni lembo di terra
dell’agglomerato di Medjugorje, dalla presenza continua della
Gospa.
Si sale dunque sulla collina, recitando il Rosario, per
un percorso irto e difficoltoso, per la fitta presenza delle
aguzze rocce, per cui bisogna osservare bene e fare attenzione
a non perdere l’equilibrio, qualcuno si aiuta con dei bastoni,
ma si è costretti a procedere con i classici piedi di piombo, ed
è appurato che in cima non è possibile salire per strade
carrozzabili.
Del resto le vie di Dio non sono mai in discesa e
semplici da percorrere, al contrario incontri un cammino di
penitenza, da percorrere in salita e irto di difficoltà e
contrarietà come il cammino di conversione. Esso richiede la
rinuncia al peccato e la fatica della virtù, oltre che la grazia
della perseveranza, perché è facile scoraggiarsi quando si
guarda avanti e non si vede ancora la cima, ma è proprio
allora, nei momenti più bui, quando la tentazione si fa più
incalzante e ci propone strade più accoglienti e facili da
percorrere, che bisogna dar prova della propria fede,
aggrappandoci alla corda che ci viene calata dall’alto in
nostro soccorso da quel Dio che ci ama e ci vuole in cima sani
e salvi a contemplarlo nell’eterna gioia. La corda è
sicuramente la preghiera, come ci ricorda Gesù nell’Orto degli
Ulivi, quale strumento per vincere la tentazione e a cui la
Gospa qui a Medjugorje ci invita per tenere in vita la nostra
fede, per fortificarci nella perseveranza e per avanzare nel
cammino di conversione e poterci gradualmente aggrappare
alle altre corde che per grazia divina ci vengono concesse:
L’Eucaristia, la Bibbia, la Confessione, il digiuno e la
penitenza.
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Pellegrinaggio a Medjugorje
III. Giovanni Paolo II,
il Papa della Divina Misericordia.
Maria, Madre della Misericordia.
Non ci approcciamo per la prima volta alla Divina
Misericordia, nello sviluppo del capitolo “Quarto giorno”
sono già stati riportati ampi stralci del Diario di Santa Suor
Faustina, riguardanti le forme del Culto alla Divina
Misericordia, e tracciato un breve profilo biografico della
santa mistica polacca. Sottolineavo in particolare come la
devozione a Maria e quella alla Divina Misericordia non siano
affatto incompatibili, come dimostrato da Giovanni Paolo II
nell’enciclica “Dives in Misericordia” (in italiano “Dio ricco di
Misericordia”), del 1980, in cui Maria è definita “Madre della
Misericordia”, come del resto nella “Salve Regina”.
[…] “Nessuno ha sperimentato, al pari della Madre del
Crocifisso, il mistero della Croce, lo sconvolgente incontro della
trascendente giustizia con l’Amore: quel “bacio” dato dalla
Misericordia alla giustizia.
[…] Maria è colei conosce più a fondo il mistero della
Misericordia Divina. Ne sa il prezzo, e sa quanto esso sia grande. In
questo senso la chiamano anche Madre della Misericordia…
[...] … colei che, attraverso la partecipazione nascosta e al
tempo stesso incomparabile alla missione messianica del suo Figlio,
è stata chiamata in modo speciale ad avvicinare agli uomini
quell’amore che Egli era venuto a rivelare…
[...] Appunto a questo amore “misericordioso”, che viene
manifestato soprattutto a contatto con il male morale e fisico,
partecipava in modo singolare ed eccezionale il cuore di colei che fu
Madre del Crocifisso e del Risorto, partecipava Maria. Ed in Lei e
per mezzo di Lei, esso non cessa di rivelarsi nella storia della Chiesa
e dell’umanità”.
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Abbiamo anche sottolineato più volte, a riguardo,
come l’intensificata presenza di Maria in questi ultimi due
secoli, sia proprio frutto della Misericordia Divina.
Questo capitolo tuttavia si propone di mettere in luce, ancora
una volta, la figura di Giovanni Paolo II che, oltre ad essere
stato il Papa di Maria e di Fatima, è stato anche il Papa della
Divina Misericordia.
Vedremo come la sua figura, sin dalla sua giovinezza sia stata
profondamente legata alla Divina Misericordia, il cui culto
ebbe origine proprio nella sua Polonia e l’importante ruolo
che esercitò, sin da quando era Cardinale, nel diffondere e
propagandare al mondo intero il culto della Divina
Misericordia che considerava come “la scintilla che preparerà
il mondo alla sua ultima venuta”, considerando le parole
dette da Gesù a Santa Faustina: «Amo la Polonia in modo
Allora la Gospa si innalza al di sopra della nube, e
scompare salendo. La sua luce si spegne con lei.
Il mondo, che era come svanito, riappare nella sua
banalità cruda, tra il pietrame e i cespugli, il caldo, e la
confusione di gente che è andata a vedere per curiosità; i ragazzi
si ritrovano lì, commossi, con le lacrime agli occhi.
Il piccolo Jakov non pensa certo alla sua caduta in mezzo
ad un cespuglio spinoso; Vicka stessa rimane stupita che ne sia
uscito senza un graffio.
Egli non finisce di ripetere: “Adesso che ho visto la
Madonna, non mi dispiacerebbe morire!”.
particolare e, se ubbidirà al Mio volere, l'innalzerò in potenza e
santità. Da essa uscirà la scintilla che preparerà il mondo alla Mia
ultima venuta». (1732)
“Gesù, confido in te! È semplice, ma profondo questo atto
di fiducia e di abbandono all'amore di Dio. Esso costituisce un fondamentale punto di forza per l'uomo, perché è capace di trasformare la vita. Nelle immancabili prove e nelle difficoltà dell'esistenza, come nei momenti di gioia e di entusiasmo, affidarsi al
Signore infonde pace nell'animo, induce a riconoscere il primato
dell'iniziativa divina e apre lo spirito all'umiltà e alla verità.
Gesù, confido in te! Migliaia e migliaia di devoti in ogni parte della
terra ripetono questa semplice e suggestiva invocazione. Nel cuore
di Cristo trova pace chi è angustiato dai crucci dell'esistenza ottiene
sollievo chi è afflitto dalla sofferenza e dalla malattia; sperimenta la
gioia chi si sente stretto dall'incertezza e dall'angoscia, perché il
cuore di Cristo è abisso di consolazione e di amore per chi a lui
ricorre con fiducia. Suor Faustina ha vissuto e adesso è sepolta
vicino a Cracovia, in una località che si chiama Lagiewniki. Proprio
accanto a Lagiewniki era la fabbrica chimica della Solvay, dove io
ho lavorato come operaio durante i quattro anni della guerra e
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Il gruppo dei sei.
E così, quel 25 giugno 1981, i veggenti hanno visto per la prima
volta l'apparizione da vicino e nettamente, nel suo splendore. La
sua luce ha sigillato il gruppo dei sei, che si è definitivamente
costituito una volta per tutte: Ivanka Ivankovic di Mostar,
Mirjana Dragicevic, Vicka Ivankovic, Ivan Dragicevic, Marija
Pavlovic e Jakov Colo l'unico bambino. Sono loro che
beneficeranno d'ora in poi dell'apparizione quotidiana.
(*) (Tratto da I Messaggi della Regina della Pace, Ed. Shalom)
La collina e la conversione, due cammini in salita.
Lasciato dunque il pullman sullo stradone ci avviamo
verso il piccolo centro di Bijakovici per cominciare a salire sul
monte Crnica, in località Podbrdo. Oggi forse non si riesce ad
immaginare perfettamente come apparisse la collina nel
periodo delle prime apparizioni, le rocce rimangono certo, ma
sebbene rimanga anche la loro asperità, non cresce più un filo
d’erba lungo il sentiero e le stesse rocce, seppur presenti in
maniera fitta nel terreno, risultano levigate in superficie, per
effetto del passaggio di milioni e milioni di pellegrini recatisi
fin quassù. Gli stessi pellegrini poi, come anche sul Krizevac,
hanno portato e continuano a portare via tutto ciò che è
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Ivan Dragicevic, il sesto veggente, che la sera prima, con
l'amico Ivan Ivankovic aveva riaccompagnato Vicka al luogo
delle apparizioni e poi era fuggito, non è andato sulla collina con
le ragazze, ma vi è salito per altra via, con tredici amici. Solo lui,
però, avrà l'apparizione.
Amorosa e semplice, di una bellezza indescrivibile, la
Signora è lì, davanti a loro. Veste una lunga tunica di colore
grigio argento. Sotto un velo bianco si intravedono capelli neri.
Nei suoi occhi blu c'è un profondo sguardo di amore.
“È la Gospa!”, esclama Ivanka.
“Adesso non mi dispiacerebbe morire, dal momento che
ho visto la Madonna“, dirà più volte Jakov.
I ragazzi improvvisano una preghiera molto in uso nel
villaggio: sette Padre nostro, Ave Maria e Gloria. L'apparizione
prega con loro, per la prima volta, limitandosi al Padre Nostro e
al Gloria (senza Ave Maria).
È amabile e semplice, indescrivibile: meravigliosa,
sorridente, gioiosa; una veste luminosa di un grigio argentato,
capelli neri ondulati sotto il velo bianco. Attorno alla testa le
dodici stelle che nulla sostiene e nulla lega tra loro. E quegli
occhi azzurri che guardano con affetto i ragazzi. Adesso sì, la
vedono bene.
La sua voce è dolce come la musica, o come campane che
suonano. Tutti sentono questa domanda e la relativa risposta,
eccetto Marija e Jakov (forse ancora non ben adattati). Mirjana
chiede alla Madonna: “Lasciaci un segno, altrimenti
crederanno che siamo delle pazze“.
Nessuna risposta. Ella si limita a sorridere.
“Tornerai?”, chiedono ancora alla Gospa.
Ella fa cenno di sì con la testa. Poi dice loro:
“Arrivederci, angeli miei”.
“Angeli miei”, è un appellativo familiare e tenero che si
dà ai bambini, in Croazia. È la prima volta che la Gospa rivolge
loro queste parole affettuose, che diventeranno però familiari nei
giorni seguenti.
dell'occupazione nazista. Mai avrei potuto pensare in quei tempi in
cui ero operaio che un giorno da Vescovo di Roma avrei parlato di
quell'esperienza.
Quell'esperienza di operaio e nello stesso tempo di seminarista
“clandestino” mi è rimasta per tutta la vita. Durante quei terribili
anni della guerra e della clandestinità, in cui si viveva anche grazie
alla fiducia in Dio e in sua Madre, ho imparato la fiducia nella
Vergine santa”.
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Infatti, come affermò in altre occasioni, durante quella stessa
esperienza nella fabbrica della Solvay, gli capitò tra le mani il
Trattato della vera devozione a Maria, che lesse e rilesse, e che
segnò nella sua vita una svolta decisiva, ad orientamento
mariano.
Storia del culto della Divina Misericordia.
Seguono ora alcuni stralci del Diario di Santa Faustina,
per ripercorrere attraverso di essi l’avvincente storia del culto
e dell’opera della Divina Misericordia, dalle origini, ed in
particolare dall’apparizione di Gesù nel febbraio 1931, sino
alla canonizzazione di Santa Faustina e all’istituzione
Liturgica della Festa della Divina Misericordia, da parte del
pontefice Giovanni Paolo II.
Gesù profetizzò a Santa Faustina, e ciò è confermato dal corso
degli eventi storici, che il riconoscimento del Culto alla Divina
Misericordia non sarebbe stato esente da difficoltà.
+ 22 FEBBRAIO 1931. La sera, stando nella mia cella, vidi il Signore
Gesù vestito di una veste bianca: una mano alzata per benedire,
mentre l'altra toccava sul petto la veste, che ivi leggermente scostata
lasciava uscire due grandi raggi, rosso l'uno e l'altro pallido. Muta
tenevo gli occhi fissi sul Signore; l'anima mia era presa da timore,
ma anche da gioia grande. Dopo un istante, Gesù mi disse:
«Dipingi un'immagine secondo il modello che vedi, con sotto
scritto: Gesù confido in Te! Desidero che questa immagine venga
273
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
venerata prima nella vostra cappella, e poi nel mondo intero.
Prometto che l'anima, che venererà quest'immagine, non perirà.
Prometto pure già su questa terra, ma in particolare nell'ora della
morte, la vittoria sui nemici. Io stesso la difenderò come Mia
propria gloria »
[…] Io desidero che vi sia una festa della Misericordia. Voglio che
l'immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente
benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica
deve essere la festa della Misericordia. + Desidero che i sacerdoti
annuncino la Mia grande Misericordia per le anime dei peccatori.
Il peccatore non deve aver paura di avvicinarsi a Me». «Le fiamme
della Misericordia Mi divorano; voglio riversarle sulle anime
degli uomini».
Dopo un poco sente un forte desiderio di tornare
indietro e incontra due amici, lvan Ivankovic (lui e Milka
Pavlovic sono stati i due ragazzi che hanno visto la Madonna il
primo giorno e solo il primo giorno) di venti anni e Ivan
Dragicevic, di sedici e chiede loro di riaccompagnarla sul posto, i
due ragazzi portano un po' di mele in un sacchetto di plastica.
Essi accettano, ma, giunti sul posto, trovano le tre ragazze
di prima come incantate davanti a qualcosa. Vicka resta
anch'essa subito rapita, mentre i due ragazzi, presi a loro volta
dal panico, fuggono, buttando via le mele e quello che hanno in
mano.
La giovane donna ha una corona in testa, un bimbo in
braccio che continuamente copre e scopre e fa cenno di nuovo di
avvicinarsi, ma le quattro ragazze non si muovono. Finalmente la
figura scompare senza parlare.
“Se é la Gospa, forse ritornerà”, si dicono le quattro ragazze e il
giorno dopo, 25 giugno, verso le 18.15, Ivanka, Mirjana e Vicka si
recano a chiamare Milka, la pastorella, che era con loro il giorno
prima, per salire al Podbrdo. Ma la mamma dice a Milka che ha
bisogno di lei in casa e manda Marija, la sorella, al suo posto.
Marija, a quell'ora, è più disponibile, perché solo più tardi
dovrà preparare la cena. Ella però non và subito, ma propone a
Vicka di andarla a chiamare lei e Jakov, un bimbo di appena
dieci anni, nel caso in cui la Gospa torni.
Ivanka, Mirjana e Vicka si incamminano verso la sommità
della collina, seguite da un gruppo di giovani e adulti. Hanno
iniziato da poco la salita, quando vedono un lampo, poi subito la
Signora, ma molto più in alto e questa volta senza il bambino.
Vicka, non dimentica la promessa fatta all'amica, e corre
subito a chiamarla e poi ripercorre la pietrosa salita, seguita questa volta da Marija Pavlovic. Con lei c'è anche il piccolo Jakov.
Vicka raggiunge lvanka e Mirjana e, come il giorno
prima, la luminosa figura fa loro segno di avvicinarsi. Questa
volta, senza esitazioni, incuranti delle pietre e dei rovi, corrono
verso la cima del monte. Marija e Jakov, con passo più lento, le
seguono.
Mi aveva promesso un aiuto visibile in terra e l'ho ricevuto dopo
poco tempo a Wilno. Ho riconosciuto in Don Sopocko quell'aiuto
divino. L'avevo conosciuto prima di arrivare a Wilno grazie ad una
visione interiore. Un giorno lo vidi nella nostra cappella tra l'altare
ed il confessionale. Avevo udito improvvisamente nel mio intimo
una voce: « Ecco l'aiuto visibile per te sulla terra. Egli ti aiuterà a
fare la Mia volontà sulla terra ».
Wilno, 2.VIII.1934. Allorché vidi quanto il mio confessore doveva
soffrire a causa di quest'opera, che Iddio suo tramite sta mandando
avanti, mi spaventai per un momento e dissi al Signore: Gesù,
dopotutto quest'impresa è Tua e perché ti comporti così con lui,
sembra quasi che gliela ostacoli, mentre esigi che la attui? “Scrivi
che giorno e notte il Mio sguardo riposa su di lui e che permetto
queste contrarietà per aumentare i suoi meriti. Io do la
ricompensa non per il risultato positivo, ma per la pazienza e la
fatica sopportata per Me”.
Nel 1935, avvenne presso il santuario di Ostra Brama la prima
solenne esposizione dell’immagine di Gesù misericordioso.
Notiamo di passaggio che fu in occasione della chiusura del
Giubileo della Redenzione del Mondo, per il 19° centenario
274
27
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Vicka in mattinata si era recata a Mostar per ricevere
ripetizioni in matematica, materia in cui era stata rimandata,
era tornata in corriera e, stanca per il viaggio e per il caldo,
s'era addormentata.
Le due amiche stavano già tornando a casa, quando
arrivate nei pressi della casa di Vicka, ecco la comparsa di
una luce; la prima a scorgerla è Ivanka: è una figura
luminosa, in aria, evanescente, di giovane donna, con un
bambino in braccio.
“È la Gospa!”... (la Madonna), saranno le parole
pronunciate da Ivanka.
E Mirjana, senza nemmeno girarsi, le risponderà:
“Non può essere la Gospa!”.
In questo primo incontro la “visione” non parlerà,
farà solo segno con la mano alle ragazze di avvicinarsi, ma
nessuno di loro si muoverà verso di lei; anzi, prese dal
panico, le due ragazze fuggiranno verso casa.
Strada facendo, Mirjana e Ivanka incontrano Milka
Pavlovic, una pastorella di dodici anni, che le prega di
aiutarla a far rientrare le pecore.
Il pensiero di aiutare l'amichetta, ma soprattutto la
curiosità di rivedere la figura di prima le fa ritornare sui loro
passi.
Raggiunto di nuovo lo stesso posto, ecco su una
piccola nube apparire loro di nuovo la meravigliosa figura.
Nel frattempo le raggiunge Vicka, che si è ricordata
dell'appuntamento. Vicka nota che le tre ragazze fissano con
intensità qualcosa e sembrano impaurite. Le amiche le fanno
segno di avvicinarsi: “Vicka, guarda lassù: la Gospa!...”.
Vicka, colta di sorpresa, pensa subito a uno scherzo di
cattivo gusto delle amiche; si ricorda che il luogo è infestato
da bisce che si nascondono tra i sassi, e presa dalla paura, si
toglie le scarpe e se la dà a gambe levate. Scesa giù, poco
prima delle case, si ferma e scoppia a piangere, tanta è la sua
confusione, la paura e anche la rabbia.
della Passione del Salvatore, e Santa Faustina comprese come
l’opera della redenzione fosse strettamente collegata all’opera
della Misericordia. A Medjugorje, per commemorare lo stesso
anniversario, nel 1933, fu eretta la monumentale Croce sul
monte Krizevac, della quale la Gospa ha affermato: ”Anche la
Croce faceva parte del disegno di Dio quando voi l’avete
costruita”.
26
26-28.IV.1935
+ Avvenne in modo mirabile! Come il Signore aveva chiesto, il
primo tributo di venerazione per questa immagine da parte della
folla ebbe luogo una prima domenica dopo Pasqua. Per tre giorni
quest'immagine fu esposta al pubblico e fu oggetto della pubblica
venerazione. Era stata sistemata ad Ostra Brama su di una finestra
in alto, per questo era visibile da molto lontano. Ad Ostra Brama
venne celebrato un triduo solenne a chiusura del Giubileo della
Redenzione del Mondo, per il 19° centenario della Passione del
Salvatore. Ora vedo che l'opera della Redenzione è collegata con
l'opera della Misericordia richiesta dal Signore. Un certo giorno vidi
interiormente quanto dovrà soffrire il mio confessore. Gli amici ti
abbandoneranno e tutti ti contrasteranno e le forze fisiche
diminuiranno. Ti ho visto come un grappolo d'uva, scelto dal
Signore e gettato sotto il torchio delle sofferenze. In certi momenti,
padre, la tua anima sarà piena di dubbi per quanto riguarda
quest'opera e me. E vidi come se Iddio stesso gli fosse contrario e
domandai al Signore perché si comportasse così con lui, come se gli
rendesse difficile quello che ordina Ed il Signore disse: «Mi
comporto così con lui, per far comprendere che quest'opera è Mia.
Digli che non abbia paura di nulla. Il Mio sguardo è rivolto
giorno e notte su di lui. Nella sua corona ci saranno tante corone
quante sono le anime che si salveranno tramite quest'opera. Io do
il premio per le sofferenze, non per il buon esito nel lavoro».
24.XI.1936 Oggi ho ricevuto una lettera da Don Sopocko. Da questa
lettera ho saputo che di tutta questa causa s'interessa Dio stesso.
275
Pellegrinaggio a Medjugorje
Come l'ha iniziata il Signore, allo stesso modo il Signore la porterà a
termine, e più difficoltà vedo, più sono tranquilla. Se tutta questa
causa non riguardasse una grande gloria per Dio ed il bene di tante
anime, il demonio non si opporrebbe a questo modo; ma egli
intuisce quello che sta per perdere con quest'opera. Ora ho capito
che satana odia più che mai la Misericordia; essa è il suo maggior
tormento. Ma la parola del Signore si realizzerà. La parola di Dio è
viva e le difficoltà non annientano le opere di Dio, ma dimostrano
che sono di Dio...
7.IV.1937. In un certo momento ho visto il Santo Padre che
rifletteva su questa causa. (1080) (Si trattava di Pio XI).
10.IV.1937. Oggi la Madre Superiora mi ha fatto leggere un articolo
sulla Divina Misericordia e c'era anche la riproduzione
dell'immagine che è stata dipinta. L'articolo è pubblicato nel
«Tygodnik Wilenskii» Il Settimanale di Wilno; ce l'ha spedìto a
Cracovia Don Michele Sopocko, fervente apostolo della Divina
Misericordìa. In quest'articolo sono citate delle parole che Gesù ha
rivolto a me; alcune espressioni sono riportate alla lettera. Quando
ho preso in mano quel Settimanale, una freccia d'amore mi ha
trafitto l'anima. «Per il tuo ardente desiderio affretto la festa della
Misericordia». Il mio spirito si è infiammato di un fuoco d'amore
così forte, che mi sembrava di sciogliermi completamente in Dio.
(1082)
29.IV.37. Il Signore mi ha fatto conoscere le discussioni che si sono
svolte in Vaticano su questa festa. Il dignitario Pacelli se n’è
occupato parecchio. (1110)
Qui poi ritroviamo nuovamente una figura familiare, il
Cardinale Pacelli, che sembrava veramente ben disposto
verso il culto della Divina Misericordia. Non stupisce perciò il
fatto che appena due anni più tardi, nel 1939, sarebbe salito al
soglio pontificio con il nome di Pio XII.
+ 25.VIII.1937. Oggi è venuto da noi il rev. dr. Sopocko ed ha
soggiornato fino al 30 del mese. Sono stata enormemente felice,
276
Pellegrinaggio a Medjugorje
Terzo giorno
Venerdì 16/06/2006
Il Podbrdo, e l’inizio delle apparizioni.
Stamattina la colazione è fissata per le ore 07:00. Alle
06:30 mi aspetto di scorgere il chiarore dell’alba, ma mi
accorgo che il sole è già alto, splendente più che mai e l’aria
più che mai frizzantina. Dopo aver fatto colazione partiamo
per la frazione di Bijakovici.
Spalle alla chiesa ci si di dirige verso destra, lungo lo
stradone che poi, salendo, si restringe e diventa tortuoso, fino
ad incontrare un bivio. A destra, a 300 metri c’è il monte
Krizevac, a sinistra, a 1,5 km la frazione di Bijakovici e il
monte Crnica, in località Podbrdo, e chiamato comunemente
Podbrdo. Stavolta svoltiamo a sinistra e procediamo lungo
un rettilineo per circa 1 km, prima di giungere in prossimità
di un curvone che ci fa dirigere a ancora a sinistra e ci
immette finalmente nella piana di Bijakovici, il villaggio
d’origine dei veggenti. Sulla destra il colle delle apparizioni e
uno stradone polveroso che costeggia l’asfalto, oggi utilizzato
dai pullman come parcheggio. Tutto cominciò, proprio su
quello stradone, il 24 giugno 1981, festa di San Giovanni
Battista, il precursore, che invitava gli uomini del proprio
tempo alla conversione.
(*) Due ragazze, rispettivamente di quindici e sedici anni,
Ivanka Ivankovic
e Mirjana Dragicevic,
studentesse,
trascorrevano le vacanze a Bijakovici, frazione di Medjugorje e si
erano date appuntamento con una terza ragazza diciassettenne
Vicka Ivankovic, per un'escursione sul Podbrdo.
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
attraverso il lavoro che, come quello dell’accoglienza, richiede
un impegno veramente costante. Ad un certo punto poi, per
certi versi, mi sembra di vedere alcune scene del quotidiano
del nostro sud, le vecchiette sedute al fresco nel giardino di
casa a pregare, le donne che preparano la cena e chiamano i
bambini intenti giocare a calcio con l’immancabile maglia a
quadrati bianchi e rossi della nazionale croata.
Ritorniamo quindi alla nostra pensione e dopo la cena
andiamo a letto, domani ci attende il Podbrdo, la collina delle
prime apparizioni.
poiché Dio solo sa quanto desiderassi incontrarmi con lui per
quell'opera che Iddio sta mandando avanti per suo mezzo. Anche
se questa visita è collegata con certi dispiaceri. + Mentre celebrava
la santa Messa, prima dell'elevazione ho visto Gesù crocifisso, che
staccava la mano destra dalla croce e la luce che usciva dalla ferita
raggiungeva la sua spalla. La cosa si è ripetuta in tre sante Messe ed
ho compreso che Iddio gli dà forza di compiere quest'opera,
nonostante le difficoltà e le contrarietà. Quest'anima cara a Dio, è
crocifissa da tribolazioni di vario genere, ma non mi stupisco affatto
di questo, poiché Dio è solito procedere così con coloro che ama in
modo particolare.
+ 30.VIII.1937. Questa mattina il rev. dr. Sopocko è partito. Quando
mi sono immersa in una preghiera di ringraziamento per questa
grande grazia di Dio di aver potuto incontrarmi con lui, ad un
tratto sono stata unita in modo particolare al Signore, il quale mi ha
detto: «E’ un sacerdote secondo il Mio Cuore; i suoi sforzi Mi
sono graditi. Vedi, figlia Mia, che la Mia volontà deve compiersi e
mantengo quello che ti ho promesso. Per suo mezzo spargo
consolazioni per le anime sofferenti e tormentate, per suo mezzo
Mi è piaciuto diffondere il culto alla Mia Misericordia e per
mezzo di quest'opera della Misericordia si accosteranno a Me più
anime di quante ne verrebbero se egli continuasse ad assolvere
giorno e notte fino alla fine della vita. Infatti così egli lavorerebbe
fino alla morte, mentre con quest'opera lavorerà fino alla fine del
mondo».
25.IX.37. Quando sono venuta a sapere quanto grandi sono le
difficoltà di questa causa, sono andata dal Signore e Gli ho detto:
«Gesù, forse che non vedi come rendono difficile la Tua opera?». Ed
udii una voce nell'anima: «Fa' quello che è in tuo potere e per il
resto non preoccuparti. Queste difficoltà dimostrano che
quest'opera è Mia. Sta' tranquilla, se fai tutto quello che è in tuo
potere».
Pellegrini sul Podbrdo, il colle delle apparizioni.
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277
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
10.XI.37. Quando la Madre mi mostrò l'opuscolo in cui ci sono la
coroncina, le litanie e la novena, la pregai di lasciarmelo per poterlo
vedere bene. Mentre lo sfogliavo, Gesù mi fece conoscere
interiormente: «Già molte anime sono state attirate al Mio amore
da questa immagine. La Mia Misericordia agisce nelle anime
tramite quest'opera». Seppi così che molte anime avevano
sperimentato la grazia di Dio.
che, passando, li comunica. In genere, conclusa la messa, si
recita la Coroncina della Pace (7 Pater, Ave, Gloria) come
ringraziamento e si conclude con il terzo rosario.
Oggi però si celebra la Solennità del Corpus Domini,
per cui è prevista la processione, con in testa il Santissimo
Sacramento, per le vie del paese. Candela alla mano, un lungo
corteo si riversa per le strade di Medjugorje. Ammetto che,
vista la grande affluenza di fedeli, e la conseguente distanza
dalla testa del corteo, dopo un po’ comincio umanamente a
far caso all’ambiente circostante. Medjugorje pullula di
“pansion”, pensioni in cui accogliere i pellegrini; molte
famiglie agli inizi delle apparizioni, hanno cominciato ad
accoglierli nelle proprie abitazioni, seppur piccole, mettendo
gratuitamente a loro disposizione tutto ciò che avevano, a
partire dai loro propri letti. Ora la maggior parte delle case
sono “allargate”, vere e proprie strutture ricettive, ma con
uno stile sempre abbastanza sobrio ed a carattere familiare.
Non trovo nulla di male che queste persone abbiano
migliorato la loro condizione di vita attraverso l’accoglienza
dei pellegrini, passando da un’economia prevalentemente
agricola, con alti tassi di emigrazione, ad un’economia basata
ora sull’accoglienza. Si tratta infatti pur sempre di lavoro,
mentre rimango sconcertato e turbato da alcune costruzioni in
cantiere, progetti faraonici di proprietà straniera, anche
europea, che nulla hanno a che vedere con la sobrietà di
Medjugorje. Deduco che il serpente dell’avidità è sempre
pronto ad insinuarsi, fiutando l’interesse del guadagno e
speculando sulla fede dei pellegrini. Non è il caso della gente
del posto. Per le strade, dopo la processione, ho modo di
cogliere gli aspetti di una vita normale, semplice e tranquilla,
non avverto quella smania di arricchirsi tipica di noi
occidentali, quanto una voglia di vivere dignitosamente e
magari di migliorare la propria condizione di vita. Desiderio
questo, più che legittimo da parte di una popolazione che
conosce bene la fame, la povertà e la guerra, reduce da quasi
mezzo secolo di regime comunista, ma sempre da conseguire
19.XI.1937. Vedo Don Sopocko con la mente occupata a lavorare per
la causa di Dio di fronte ai dignitari della Chiesa, per sottoporre
loro i desideri divini. Per il suo interessamento una nuova luce
risplenderà nella Chiesa di Dio per la consolazione delle anime.
Sebbene per il momento la sua anima sia strapiena d'amarezza,
quasi in ricompensa per gli sforzi che fa per Iddio, in seguito non
sarà così. Vedo la sua gioia che nulla potrà intaccare; parte di questa
gioia Dio gliela concederà qui su questa terra. Non ho incontrato
una simile fedeltà a Dio, quale quella per cui si distingue
quest'anima. (1390)
26.XI.1937. Ieri ho ricevuto una lettera da Don Sopocko. Ho appreso
che la causa di Dio procede, sia pure lentamente. Me ne rallegro
immensamente ed ho raddoppiato le mie preghiere per tutta
quest'opera. Ho conosciuto che nel momento attuale Iddio per
quest'opera esige da me preghiere e sacrificio; la mia azione
potrebbe realmente intralciare i piani di Dio, come mi ha scritto
Don Sopocko nella lettera ricevuta ieri. O mio Gesù, concedimi la
grazia di essere un docile strumento nelle Tue mani. Dalla lettera ho
appreso quanta luce Iddio concede a questo sacerdote. Ciò mi
conferma nella convinzione che Iddio porterà a termine quest'opera
per suo mezzo, nonostante le contrarietà; che l'opera la porterà a
termine, nonostante le contrarietà si accumulino. So bene che più
un'opera è bella e grande, tanto più tremende sono le tempeste che
si scateneranno contro di essa. Dio nei Suoi imperscrutabili disegni
spesso permette che proprio coloro che si sono sobbarcati alle più
grandi fatiche per qualche opera, non godano dei frutti di
quell'opera su questa terra. Dio conserva tutta la loro gioia per
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23
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
pentiti e ansiosi di ritornare a Dio, attraverso la sua
Misericordia, attraverso il sacramento della Penitenza e della
Riconciliazione. Quante conversioni sono passate attraverso
quei confessionali qui a Medjugorje, ogni giorno le
confessioni cominciano alle 17:00 e, fuori da ogni
confessionale, il sacerdote espone dei cartellini, indicanti le
lingue in cui può confessare.
Di solito funziona diversamente, a tal proposito è
emblematica la testimonianza di Padre Livio Fanzaga,
direttore di Radio Maria, il quale, come scrive nel suo libro
“Pellegrino a quattroruote”(Ed. Sugarco), recatosi in Olanda negli
anni ottanta, cominciò a girare in lungo e in largo alla ricerca
di una Chiesa Cattolica. Dopo averla faticosamente trovata, si
avvicinò al confessionale per vedere se c’era il sacerdote ma,
con profondo stupore, dovette notare che al posto del
sacerdote vi erano… un secchio ed uno spazzolone.
Decisamente l’anima ha bisogno di un altro tipo di pulizia…
Intanto dopo la recita del primo rosario, e l’inizio del
secondo, alle 18:40 ci si raccoglie per circa 5 minuti, in quanto
è l’ora in cui i veggenti hanno la loro apparizione quotidiana.
Poi si conclude il secondo rosario ed ha inizio la celebrazione
eucaristica. La messa è in croato, tuttavia il vangelo viene
letto nelle principali lingue, mentre la preghiera relativa alla
consacrazione è in latino. Se si dispone di una radiolina con
cuffie, è possibile ascoltare l’intera celebrazione nella propria
lingua, grazie al servizio di traduzione simultanea. Le omelie
croate sono molto più lunghe di quelle che ascoltiamo in
Italia. Visto l’alto numero di partecipanti, e anche la presenza
di numerosi sacerdoti con celebranti, anche nella
distribuzione delle particole consacrate c’è qualcosa di
diverso. Mentre nelle nostre parrocchie ci rechiamo in fila
indiana a ricevere il corpo di Cristo, qui i fedeli, uscendo dai
banchi, si dispongono uno a fianco all’altro ed è il sacerdote
l'eternità, ma, nonostante tutto, qualche volta fa loro conoscere
quanto Gli sono graditi i loro sforzi e quei momenti danno forza a
quelle anime per nuove battaglie e nuove prove. Sono le anime che
assomigliano maggiormente al Salvatore, il quale nella Sua opera
fondata sulla terra ha assaporato soltanto amarezza. (1401)
22
24.IV.1938. Domenica in Albis. Oggi mi sono offerta di nuovo al
Signore come vittima d'olocausto per i peccatori. O mio Gesù, se si
sta già avvicinando la fine della mia vita, Ti supplico nel modo più
umile, accetta la mia morte in unione con Te, come un sacrificio
d'olocausto, che oggi con prontezza di spirito e piena
consapevolezza della mia volontà io offro a Te per un triplice scopo:
Primo - affinché l'opera della Tua Misericordia si diffonda nel
mondo intero e perché la festa della Divina Misericordia venga
solennemente approvata e celebrata; Secondo - affinché i peccatori e
specialmente le anime agonizzanti si rivolgano alla Tua
Misericordia, riportando gli indicibili frutti di questa Misericordia;
Terzo – affinché nell'insieme l'opera della Tua Misericordia venga
attuata secondo i Tuoi desideri e per una certa persona che dirige
quest’opera... Accetta, o pietosissimo Gesù, questa mia povera
offerta, che Ti ho fatto oggi al cospetto del cielo e della terra. Il Tuo
Sacratissimo Cuore, pieno di Misericordia, completi ciò che in essa
manca e la offra al Padre Tuo per la conversione dei peccatori. O
Cristo, desidero le anime! (1680)
Così, nell’ultima Festa della Misericordia della sua vita, prima
della morte avvenuta il 5 ottobre 1938, Santa Suor Faustina
offriva in olocausto la sua morte a favore della causa della
Divina Misericordia. L’abnegazione di don Sopocko per
l’opera divina, sostenuto dalla vita di espiazione di Santa
Faustina, portò il culto a diffondersi in tutta la Polonia. Sin
dal 1944 si celebrava nel santuario di Cracovia-Lagiewniki,
nell’ottava di Pasqua e, vista la grande partecipazione della
popolazione alle funzioni, il Cardinale Adam Sapieha
concesse, nel 1951 e per sette anni, l’indulgenza plenaria.
279
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
“Parte di questa gioia Dio gliela concederà qui su questa terra”
aveva detto Santa Faustina a proposito di Don Sopocko; in
questo senso terminò per lui la gioia terrena e cominciarono a
materializzarsi le difficoltà, le sofferenze e le tribolazioni
preannunciate. Presto infatti dovette soffrire molto a causa della
propria fede rischiava di perdere la casa, il lavoro, o la
prospettiva di esso.
Quanti ostacoli, minacce, percosse, spionaggi, abusi di
forza… tutto inutile. Oggi infatti anche i dubbiosi affermano
di non saper se veramente è stata la Madonna a sconfiggere il
comunismo a Medjugorje, ma di riconoscere che il
comunismo non è riuscito a mandare via da Medjugorje la
Madonna.
soppressione del culto della Divina Misericordia secondo le
forme proposte da Santa Faustina, come apprendiamo
dall’appendice n. 3 del Diario.
“…La predizione si è avverata quasi alla lettera. II decreto della
S. Congregazione del Sant’Uffizio del 28.XI.1958 e la
Notificazione del 6.III.1959 vietavano di diffondere la devozione
alla Divina Misericordia nelle forme proposte da Santa Faustina.
In conseguenza di ciò vennero tolte le immagini che in
precedenza erano state collocate in molte chiese. I sacerdoti
smisero di predicare sulla Misericordia del Signore. Lo stesso
Don Sopocko ricevette un severo ammonimento dalla Santa Sede
e, per aver diffuso la devozione alla Divina Misericordia, ebbe
molti altri dispiaceri.
[...] Sembrava che «quest'opera, che pure il Signore raccomanda
tanto... » fosse stata completamente annientata e che non sarebbe
risorta più.
[...] Di fronte al divieto della Santa Sede, le suore si rivolsero
all'arcivescovo Baziak, allora ordinario di Cracovia, per sapere
come dovevano comportarsi in merito all'immagine della Divina
Misericordia che si trovava nella cappella delle suore e che era oggetto di venerazione da parte dei fedeli e come dovevano regolarsi
a riguardo della festa che era stata celebrata fino ad allora.
L'arcivescovo Baziak rispose di lasciare l'immagine al suo posto, di
non impedire ai fedeli di chiedere davanti ad essa le grazie loro
necessarie e di non abolire la festa celebrata fino ad allora in onore
della Divina Misericordia.
In tal modo il culto della Divina Misericordia superò la prova nel
piccolo centro della congregazione a Cracovia, in Via S. Faustyny 3,
dove riposano le spoglie di Santa Faustina Kowalska”.
280
La funzione serale.
Intanto ritorniamo alla pensione dove, alle 17:50, con il
resto del gruppo partiamo insieme per recarci alla funzione
serale. Ci accomodiamo sulle panchine poste lateralmente, a
sinistra della chiesa, proprio davanti ai confessionali. Alle
18:00 comincia la recita del Rosario, in lingua croata e diffuso
dagli altoparlanti. Comincio subito a rendermi conto che
qualcosa di grande avviene qui a Medjugorje: un coro si eleva
di preghiera, ognuno risponde nella propria lingua,
un’armonia di suoni si diffonde per tutto il paese, creando
un’atmosfera e una reale sensazione di pace. Reale perché
non è solo un insieme di voci, di preghiere e di suoni, ma un
insieme di persone, diverse per razza, provenienza, cultura,
prodigiosamente unite in un unico corpo, cuore a cuore, da
un amore comune. Vengono meno tutte le “umane”
differenze e si gusta il senso della Chiesa universale,
comunione nel corpo mistico di Cristo, composto da tutti i
fratelli sparsi nei più diversi luoghi del mondo, che si realizza
poi pienamente nella partecipazione al sacramento
dell’Eucaristia.
E poi un fervore, un raccoglimento, uno spettacolo che non si
nota, o che difficilmente si nota nelle nostre parrocchie,
specialmente volgendo lo sguardo ai confessionali: sono 25
ma, davanti ad ognuno, una fila interminabile di peccatori
21
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
La Gospa in uno dei suoi messaggi ha chiesto di meditare il
seguente passo del Vangelo di Matteo (Mt 6,24-34), che parla
della provvidenza:
L’Arcivescovo di Cracovia Karol Wojtyla.
Cominciavano intanto a maturare i tempi perché la
situazione cambiasse per confermare che ”le difficoltà non
Nessuno può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro, o
preferirà l'uno e disprezzerà l'altro: non potete servire a Dio e a
mammona.
Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che
mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che
indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del
vestito?
Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né
ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non
contate voi forse più di loro?
E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola
alla sua vita?
E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli
del campo: non lavorano e non filano.
Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria,
vestiva come uno di loro.
Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà
gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede?
Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa
berremo? Che cosa indosseremo?
Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste
infatti sa che ne avete bisogno.
Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose
vi saranno date in aggiunta.
Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le
sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena.
annientano le opere di Dio, ma dimostrano che sono di Dio...”.
Mi vengono poi alla mente alcune affermazioni della
veggente Mirijana, la quale racconta che quando frequentava
la scuola a Sarajevo, le autorità comuniste obbligavano i
bambini ad andare a scuola perfino il giorno di Natale, con
l’obiettivo di farli crescere atei, chi professava apertamente la
20
Infatti tutte le promesse contenute nel Diario, di cui gran
parte riportate nelle pagine precedenti, cominciarono ad
attuarsi quando, il 30 giugno 1978, la Sacra Congregazione
per la Dottrina della Fede (Ex Sant’Uffizio) pubblicò una
Notificazione in cui annullava di fatto il precedente Decreto e
la rispettiva Notificazione del 1959 con la seguente motivazione: “Questa S. Congregazione, tenuti presenti i molti documenti
originali, non conosciuti nel 1959, considerate le circostanze
profondamente mutate, e tenuto conto del parere di molti Ordinari
Polacchi, dichiara non più vincolanti le proibizioni contenute nella
citata Notificazione”.
C’è da chiedersi chi fossero questi ordinari polacchi; ce lo
chiarisce la risposta data nel 1979 dall’allora Prefetto della
Congregazione per la Dottrina della Fede, Cardinal Seper, al
superiore Generale di una Congregazione che chiedeva
chiarimenti in merito alla suddetta Notificazione:
“Reverendissimo Padre, […] In merito mi pregio significarle che
con la nuova Notificazione (A.A.S., 30 Giugno 1978) maturata alla
luce della documentazione originale vagliata anche per l'accurato
intervento informativo dell'allora Arcivescovo di Cracovia,
Card. Carlo Wojtyla, la Santa Sede ha inteso abrogare la proibizione contenuta nella precedente Notificazione del 1959 (A.A.S.,
1959), per cui si ritiene che non esista più, da parte di questa S.
Congregazione, alcun impedimento alla diffusione della devozione
alla Divina Misericordia nelle autentiche forme proposte dalla
Religiosa su menzionata (Suor Faustina Kowalska)”.
Karol Wojtyla: abbiamo dunque individuato il personaggio di
cui si è servito il Cielo per esaltare ed affermare solennemente
il culto alla Divina Misericordia quando ad un certo punto ne
fu persino proibita la diffusione e sembrò irrimediabilmente
281
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
destinata a dover rimanere al massimo una devozione
popolare e locale. Ho affermato che il cielo si è servito del
pontefice, e non è una supposizione. Lo dimostra il fatto che
nel momento in cui la Congregazione per la Dottrina della
Fede diede il via libera alla diffusione del culto, Karol, che
profuse tutto il suo impegno a favore della causa ed ebbe
perciò particolari meriti, era ancora Cardinale Arcivescovo di
Cracovia. Il Decreto è datato 15 aprile 1978, la Notificazione
30 giugno 1978, solo pochi mesi più tardi, il 16 ottobre dello
stesso anno, il Cardinale Wojtyla venne eletto Papa.
Nella ricerca di documenti storici da inserire in questo libro,
mi sono imbattuto, circa la storia di Giovanni Paolo II, in
tante, troppe coincidenze per essere considerate solo frutto di
casualità, per cui credo che anche il lettore giunto fino a
questo capitolo finale, non si meravigli più di tanto di fronte
al concatenarsi di certi avvenimenti, quando sono
accompagnati dalla figura del Pontefice.
Eppure, da meravigliarsi, ci sarebbe eccome. Il suo pontificato
è stato un continuo manifestarsi di segni, da Fatima, alla
caduta del comunismo, al riconoscimento solenne della
Divina Misericordia, del resto egli stesso affermò: “Occorre
dei sette anni saranno colpiti da tremito e morranno tra le braccia di coloro
che li terranno. Gli altri faranno penitenza con la carestia. Le noci si
guasteranno e l'uva marcirà». A questo punto, la donna affida un
segreto a Maximin e poi a Mélanie; quindi prosegue: « Se si
convertono, le pietre e le rocce si tramuteranno in mucchi di grano e le
patate nasceranno da sole nei campi. Fate la vostra preghiera, figli miei? ».
« Non molto, Signora », rispondono entrambi. « Ah, figli miei,
bisogna proprio farla, sera e mattino! Quando non potete far meglio, dite
almeno un Pater e un 'Ave Maria; quando potete fare meglio, ditene di
più. A messa, d'estate, vanno solo alcune donne anziane; gli altri lavorano
di domenica, tutta l'estate. D'inverno, quando non sanno che fare, vanno a
messa solo per burlarsi della religione. In Quaresima, vanno alla
macelleria come i cani. Avete mai visto del grano guasto, figli miei? ». «
No, Signora », rispondono. Allora la donna si rivolge a Maximin:
«Ma tu, figlio mio, lo devi aver visto una volta con tuo padre, verso la
terra di Coin. Il padrone del campo disse a tuo padre di andare a vedere il
suo grano guasto. Vi andaste tutti e due, prendeste in mano due o tre
spighe, le stropicciaste e tutto cadde in polvere. Al ritorno, quando eravate
a mezz'ora da Corps, tuo padre ti diede un pezzo di pane dicendoti:
"Prendi, figlio mio, mangia ancora del pane quest'anno, perché non so chi
ne mangerà l'anno prossimo, se il grano continua in questo modo"». « Oh,
sì, Signora, ora ricordo: prima non me lo ricordavo! », risponde
Maximin. La donna riprende a dire in francese: «Ebbene, figli miei,
fatelo conoscere a tutto il mio popolo». Poi inizia a muoversi, attraversa
il ruscello e, senza voltarsi, ripete: « Andiamo, figli miei, fatelo
conoscere a tutto il mio popolo ». La « bella Signora » risale il sentiero
sinuoso che porta al Collet e si eleva da terra; i pastorelli la
raggiungono e si accorgono che guarda prima il cielo e poi la terra.
A quel punto, la donna inizia a fondersi nella luce, e quest'ultima, a
sua volta, scompare.
riascoltare la voce di Dio che parla nella storia dell'uomo. E se questa
parola non si ode, può darsi che ciò accada perché a essa non viene
aperto l'udito interiore”.
Resto poi personalmente affascinato dall’imperscrutabile
opera della Divina Provvidenza. Per adempiere alla promessa
di Gesù - “Amo la Polonia in modo particolare… Da essa uscirà la
scintilla che preparerà il mondo alla Mia ultima venuta” - non
poteva che scegliere e servirsi di un figlio della Polonia, per di
più contemporaneo di Suor Faustina, che visse ed è sepolta
proprio vicino alla sua Cracovia. La scintilla uscita dalla
Polonia, che preparerà il mondo alla venuta ultima di Gesù,
era rappresentata per Karol proprio dalla Devozione alla
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Non crediamo sia solo qualcosa di relativo al passato, è
questo un messaggio di straordinaria attualità, il nostro
futuro dipenderà molto da quanto faremo per rimanere fedeli
a Dio, per amarlo quale nostro unico Dio, e per non pervertire
e indurire il cuore verso di Lui.
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
ufficialmente riconosciuta dalla Chiesa, avvenuta a La Salette,
in Francia, nel 1846, (dodici anni prima di quelle di Lourdes)
rivolgendosi a 2 piccoli pastorelli, Melania e Massimino.
Divina Misericordia, “un segno dei tempi, un segno del nostro XX
secolo” e, come disse Gesù stesso: “un segno per gli ultimi tempi,
I ragazzi scorgono all'interno di un globo di luce la figura di
una donna, che essi chiameranno sempre la « bella Signora »,
seduta con i gomiti poggiati sulle ginocchia e il viso nascosto tra le
mani; la sentono singhiozzare. La donna si alza lentamente e dice:
«Avvicinatevi, figli miei, non abbiate timore, sono qui per annunciarvi un
grande messaggio». È vestita come le donne del villaggio: un abito
che scende fino ai piedi, uno scialle, una cuffia sulla testa, un grembiule annodato attorno ai fianchi. La cuffia, l'orlo dello scialle e i
piedi sono ornati da ghirlande di rose. Accanto alle rose dello
scialle è visibile una pesante catena, mentre al petto porta un
crocifisso con ai lati un paio di tenaglie e un martello. Allora la «
bella Signora » continua: «Se il mio popolo non vuole sottomettersi, sono
costretta a lasciare libero il braccio di mio Figlio. Esso è così forte e così
pesante che non posso più sostenerlo. Da quanto tempo soffro per voi! Se
voglio che mio Figlio non vi abbandoni, mi è stato affidato il compito di
pregarlo continuamente per voi; voi non ci fate caso. Per quanto pregherete
e farete mai potrete compensare la pena che mi sono presa per voi. Vi ho
dato sei giorni per lavorare, mi sono riservato il settimo e non me
lo volete concedere. E’ questo che appesantisce tanto il braccio di mio
Figlio! Coloro che guidano i carri non sanno imprecare senza usare il
nome di mio Figlio. Queste sono le due cose che appesantiscono tanto il
braccio di mio Figlio. Se il raccolto si guasta, la colpa è vostra. Ve l'ho
mostrato l'anno passato con le patate: voi non ci avete fatto caso. Anzi,
quando ne trovavate di guaste, bestemmiavate il nome di mio Figlio. Esse
continueranno a marcire e quest'anno, a Natale, non ve ne saranno più ».
La parola «patate» (pommes de terre, in francese) mette in imbarazzo
Mélanie. Nel dialetto locale, le patate vengono chiamate « las truffas
». La ragazza si rivolge allora a Maximin. Ma la « bella Signora » la
previene, continuando il suo discorso non più in francese, ma nel
dialetto dei ragazzi: « Voi non capite, figli miei? Ve lo dirò diversamente.
Se avete del grano, non seminatelo. Quello seminato sarà mangiato dagli
insetti e quello che verrà cadrà in polvere, quando lo batterete.
Sopraggiungerà una grande carestia. Prima di essa, i bambini al di sotto
Il Santo Padre, in qualche modo, doveva pur essere
consapevole del suo particolare compito se, in più di
un’occasione parlò egli stesso di “provvidenza”:
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dopo i quali arriverà il giorno della giustizia”.
“Fin dall'inizio del mio ministero nella Sede di Pietro a Roma,
ritenevo questo messaggio come mio particolare compito. La
provvidenza me lo ha assegnato nella situazione contemporanea
dell'uomo nella chiesa e nel mondo” (Collevalenza, 22 novembre
1983).
“Questa è stata la mia esperienza personale, che ho portato sulla
Sede di Pietro e che in un certo modo forma l'immagine di questo
pontificato. Rendo grazie alla Divina Provvidenza perché m'è stato
dato di contribuire personalmente al compimento della volontà di
Cristo, mediante l'istituzione della Festa della Divina Misericordia"
(7 giugno 1997).
Prima di procedere oltre, riferiamo brevemente di Don
Sopocko. Morì nel 1975, ancora prima della riapertura al culto
e non ebbe dunque la gioia di assistere all’istituzione della
Festa della Divina Misericordia, neanche a livello locale. Ciò
avvenne nel 1985, quando il Cardinale Macharski la
introdusse nella diocesi di Cracovia-Lagiewniki, seguito
successivamente dagli altri vescovi polacchi.
L’apostolato di Giovanni Paolo II.
18 aprile 1993 - Beatificazione di Suor Faustina.
Il 18 aprile 1993, Domenica in Albis, arriva il giorno
della Beatificazione di Suor Faustina in piazza san Pietro, in
occasione della quale il Papa pronunciò la seguente omelia:
“Ti saluto, suor Faustyna. Da oggi la Chiesa ti chiama Beata,
soprattutto la Chiesa della terra polacca e lituana. O, Faustina, come
meraviglioso è stato il tuo cammino! Come si può non pensare che
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
proprio te, una povera e semplice figlia del popolo polacco di
Mazowsze, Cristo ha scelto per ricordare alla gente il grande
mistero della divina Misericordia. Questo mistero hai portato con
te, lasciando questo mondo dopo una vita breve e piena di
sofferenza.
Allo stesso tempo questo mistero è divenuto veramente un grido
profetico rivolto verso il mondo e verso l'Europa. Il tuo messaggio
della divina Misericordia è nato praticamente quasi alla vigilia del
pauroso cataclisma della seconda guerra mondiale. Probabilmente
non ti sorprenderesti, se avessi potuto sperimentare sulla terra ciò
che questo messaggio è diventato per la tormentata gente di quel
tempo del disprezzo, come si è esteso nel mondo.
Oggi sperimenti, presso la stessa Fonte, chi è il tuo Cristo: “Dives in
misericordia” (Dio ricco di Misericordia).
“Sento chiaramente che la mia missione non finisce con la morte,
ma inizia...”, ha scritto Suor Faustyna nel suo Diario. E così è
veramente avvenuto! La sua missione continua e sta portando frutti
sorprendenti.
È veramente meraviglioso il modo in cui la sua devozione a Gesù
Misericordioso si fa strada nel mondo contemporaneo e conquista
tanti cuori umani!
Questo è senza dubbio un segno dei tempi, un segno del nostro XX
secolo”.
Dopo aver visitato questi luoghi e scattato qualche
fotografia comincio a visitare qualche negozio con
l’intenzione di acquistare qualche ricordino. Dopo aver preso
qualcosina mi accingo a pagare ma mi accorgo di aver lasciato
il portafogli in camera. Mi incammino così nuovamente verso
la Chiesa quando incontro il sacerdote che accompagna il
nostro pellegrinaggio, anche lui un veterano di Medjugorje, il
quale mi conduce presso un negozietto di articoli religiosi,
“Charlie” (si raggiunge uscendo dal piazzale della Chiesa,
dirigendosi a sinistra e attraversando la strada e il ponticello),
che troviamo però chiuso. Mi spiega che il titolare è molto
religioso e ama la Gospa più del proprio lavoro infatti, oltre a
non speculare sulla vendita e a concedere sconti ai pellegrini,
rispetta la chiusura domenicale e festiva e ogni sera, alle
19:00, chiude il negozio per partecipare alle funzioni in
parrocchia.
Nel 1994 il Santo Padre aprì a Roma, a pochi passi dal
Vaticano, il centro internazionale per la promozione del culto
della Divina Misericordia presso la Chiesa di Santo Spirito in
Sassia. Quell’anno la liturgia eucaristica della seconda di
Pasqua fu presieduta dal cardinal Ruini, mentre l'anno
successivo vi celebrò personalmente la Festa della Divina
Misericordia e benedisse la grande icona di Gesù
Misericordioso.
Il 7 giugno 1997, si recò in pellegrino a Lagiewniki
presso il santuario della Divina Misericordia, dove è
venerata la celebre icona di Gesù misericordioso e dove
riposano le (poche) spoglie mortali di Suor Faustina.
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Ricordati di santificare le feste.
Oggi qui in Erzegovina infatti, ricorre la solennità del
Corpus Domini, diversamente che in Italia dove si celebra alla
Domenica. Comprendo allora di aver dimenticato il portafogli
in camera, in questo giorno, non per una pura casualità, o
semplicemente per dimenticanza, ma perché ciò non sarebbe
stato opportuno, in quanto sarei venuto meno al 3°
dimenticato, calpestato comandamento, che stabilisce di
santificare le feste. Oggi la Domenica non è più il giorno del
Signore, non è più il giorno da riservare al Dio trino, bensì al
dio “quattrino”. Corriamo ormai tutta la settimana, ma
sull’altare del denaro, del consumismo, dell’avidità, della
cupidigia, del sollazzo del proprio tempo libero, sacrifichiamo
anche la Domenica, riducendola ad un giorno come gli altri.
Eppure anche Dio il settimo giorno si riposò. La Vergine già
in passato, è intervenuta a riguardo, durante l’apparizione,
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
italiano Dino Felici, sulla base delle descrizioni fornite dai
veggenti.
Sul lato sinistro della chiesa, oltre a diverse file di
panchine, sono presenti ben 25 confessionali che, costruiti nel
1990, simboleggiano il perdono, il ritorno all’amore di Dio, il
primo passo nel cammino di conversione.
A fianco ai confessionali si trova la statua del
“piccolo”, ma solo di statura, San Leopoldo Mandic,
cappuccino e protettore dei confessori, di nazionalità slovena
ma popolarissimo tra gli italiani, avendo vissuto gran parte
della sua vita religiosa nel convento dei cappuccini a Padova.
Oltre i confessionali si trova la Cappella
dell’Adorazione, costruita nel 1991, in cui i pellegrini possono
in silenzio adorare Gesù nel Ss.mo Sacramento. La cappella
viene anche utilizzata per celebrare la messa per alcuni
gruppi di minoranza linguistica.
Generalmente le messe nelle maggiori lingue vengono
celebrate in mattinata nella chiesa parrocchiale o nel
“Capannone Giallo”. Ad esempio la messa per gli italiani, in
lingua italiana, viene celebrata alle ore 11:00, quella in lingua
inglese alle 10:00, quella in francese alle 12:00 e così via.
Alle spalle della chiesa troviamo il grande tendone
circolare, con altare in marmo costruito nel 1989, circondato
da decine di file di panchine, disposte a raggiera in
semicerchio, per un totale di circa 5.000 posti a sedere.
Essendo la chiesa divenuta sin da subito troppo piccola, per
accogliere un sempre crescente numero di pellegrini, si è
creata questa area per le celebrazioni all’esterno, come
l’adorazione del sabato sera o il “Mladifest”, il Festival dei
Giovani, che si tiene ogni anno in agosto e che fa confluire a
Medjugorje circa 30.000 giovani provenienti da ogni angolo
della terra.
Nel 1999, per la prima volta la festa della Divina
Misericordia viene celebrata in piazza San Pietro.
16
30 aprile 2000 - Canonizzazione di Suor Faustina.
Il 30 aprile 2000, ancora in occasione della Festa della
Divina Misericordia, avvenne la canonizzazione di Suor
Faustina. Giovanni Paolo II pronunciò una lunga e toccante
omelia, in cui preannunciò l’istituzione della “Domenica della
Divina Misericordia” come festa liturgica, (che avvenne
ufficialmente con decreto del 5 maggio 2000) e profetizzò che
di fronte ad un futuro incerto e tenebroso, la Misericordia
sarà la luce che illuminerà il cammino degli uomini nel terzo
millennio se la stessa umanità si lascerà pervadere da essa e
saprà accoglierne il messaggio. Seguono alcuni passaggi della
suddetta omelia.
[…] “È davvero grande oggi la mia gioia, nel proporre a
tutta la Chiesa, quasi dono di Dio per il nostro tempo, la vita e la
testimonianza di suor Faustina Kowalska. Dalla divina
Provvidenza, la vita di questa umile figlia della Polonia, è stata
completamente legata alla storia del ventesimo secolo, il secolo che
ci siamo appena lasciati alle spalle. E’ infatti, tra la prima e la
seconda guerra mondiale che Cristo le ha affidato il suo messaggio
di Misericordia. Coloro che ricordano, che furono testimoni e
partecipi degli eventi di quegli anni e delle orribili sofferenze che ne
derivarono per milioni di uomini, sanno bene quanto il messaggio
della Misericordia fosse necessario.
Disse Gesù a suor Faustina: ”L'umanità non troverà pace,
finché non si rivolgerà con fiducia alla Divina Misericordia” (132).
Attraverso l'opera della religiosa polacca, questo messaggio si è
legato per sempre al secolo ventesimo, ultimo del secondo
millennio e ponte verso il terzo millennio. Non è un messaggio
nuovo, ma si può ritenere un dono di speciale illuminazione, che ci
aiuta a rivivere più intensamente il Vangelo della Pasqua, per
offrirlo come un raggio di luce agli uomini ed alle donne del nostro
tempo.
285
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Che cosa ci porteranno gli anni che sono davanti a noi?
Come sarà l'avvenire dell'uomo sulla terra? A noi non è dato di
saperlo. E’ certo tuttavia che accanto a nuovi progressi non
mancheranno, purtroppo, esperienze dolorose. Ma la luce della
Divina Misericordia, che il Signore ha voluto quasi riconsegnare al
mondo attraverso il carisma di suor Faustina, illuminerà il cammino degli uomini del terzo millennio.
Come gli apostoli un tempo, è necessario però che anche
l'umanità di oggi accolga nel cenacolo della storia Cristo risorto, che
mostra le ferite della sua crocifissione e ripete: Pace a voi! Occorre
che l'umanità si lasci raggiungere e pervadere dallo Spirito che
Cristo risorto le dona. E’ lo Spirito che risana le ferite del cuore,
abbatte le barriere che ci distaccano da Dio e ci dividono tra di noi,
restituisce insieme la gioia dell'amore del Padre e quella dell'unità
fraterna. E’ importante allora che raccogliamo per intero il
messaggio che ci viene dalla parola di Dio in questa seconda
Domenica di Pasqua, che d'ora innanzi in tutta la Chiesa prenderà il
nome di “Domenica della Divina Misericordia”.
[…] “E tu, Faustina, dono di Dio al nostro tempo, dono
della terra di Polonia a tutta la Chiesa, ottienici di percepire la
profondità della Divina Misericordia, aiutaci a farne esperienza
viva e a testimoniarla ai fratelli. Il tuo messaggio di luce e di
speranza si diffonda in tutto il mondo, spinga alla conversione i
peccatori, sopisca le rivalità e gli odi, apra gli uomini e le nazioni
alla pratica della fraternità. Noi oggi, fissando lo sguardo con te sul
volto di Cristo risorto, facciamo nostra la tua preghiera di fiducioso
abbandono e diciamo con ferma speranza: Gesù, confido in te!”.
sproporzionata rispetto al numero dei parrocchiani, in gran
parte emigrati all’estero per lavorare), risulta oggi spesso
insufficiente ad accogliere i milioni di pellegrini provenienti
da tutto il mondo, obbligando talvolta a celebrare le funzioni
all’esterno. Del resto, diversamente da altri luoghi dove la
Madonna è apparsa (La Salette, Lourdes, Fatima e altri), qui
non è sorto un Santuario a seguito dell’apparizione ma, come
ha rivelato Lei stessa, si è scelta una parrocchia già esistente.
Come già anticipato la chiesa si presenta all’esterno con due
campanili, mentre all’interno una grande navata centrale,
decorata nella parte superiore da numerose vetrate, è
affiancata da altre due piccole navate laterali. Al suo interno
rifletto su tutto quello cui quelle mura hanno assistito e penso
che se potessero parlare avrebbero molte, molte cose da
raccontare. Quante apparizioni, preghiere, conversioni in
questa chiesa, miracoli della Misericordia di Dio attraverso un
cuore di madre, una madre che ha innalzato mirabilmente tra
le sue creature, “santuario e riposo della Santa Trinità, dove Dio si
L’Anno successivo, il 22 aprile 2001, celebrando la Festa della
Divina Misericordia, ripresentò ancora la Misericordia come
risposta divina al nostro tempo segnato da immani tragedie,
dono per l’umanità all’alba del terzo millennio:
[…] “Celebriamo la seconda Domenica di Pasqua, che dallo
scorso anno, anno del Grande Giubileo, è chiamata anche
“Domenica della Divina Misericordia”. Per me è una grande gioia
potermi unire a tutti voi, cari pellegrini e devoti venuti da varie
286
trova in modo magnifico e divino più che in qualsiasi altro luogo
dell’universo”, come afferma San Luigi Maria Grignion de
Montfort al capitolo 5 del suo Trattato della vera devozione
alla B. V. Maria dove, al capitolo 18 afferma anche che “Gesù
Cristo rese maggior gloria a Dio suo Padre con la sua sottomissione
a Maria per trent’anni, che non gliene avrebbe data convertendo
tutta la terra con i più grandi miracoli” e, al capitolo 19, che
”come Gesù Cristo ha cominciato i suoi miracoli per mezzo di
Maria (alle nozze di Cana), per mezzo di Maria li continuerà sino
alla fine dei secoli”.
Uscendo dalla chiesa si trovo un ampio piazzale
pavimentato e ricco di aiuole piene di fiori colorati. Si può
notare all’ingresso del piazzale, quindi avendo la chiesa di
fronte, immediatamente a destra, una statua di marmo
raffigurante la Regina della Pace, realizzata dall’artista
15
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
preparare le pietanze qui si può ancora gustare il sapore
genuino della carne e delle verdure, altro che “mucca pazza”,
animali “gonfiati” con ormoni o steroidi, o colture
geneticamente modificate tanto di moda oltreoceano e in
Europa. Anche il vino è di ottima qualità. La maggior parte
delle famiglie coltiva orgogliosamente il proprio orto e la
propria vigna che, insieme al tabacco, costituiva la maggiore
fonte della povera economia contadina di Medjugorje nel
periodo precedente le apparizioni.
Dopo il pranzo ritorno in camera e mi addormento;
alle 15:00 mi sveglio e, anche se avrei dormito ancora dopo
una notte sulla nave, non resisto ed esco per visitare con
maggiore cura Medjugorje.
nazioni per commemorare, ad un anno di distanza, la
canonizzazione di suor Faustina Kowalska, testimone e messaggera
dell’amore misericordioso del Signore. L'elevazione agli onori degli
altari di questa umile Religiosa, figlia della mia Terra, non
rappresenta un dono solo per la Polonia, ma per tutta l'umanità. Il
messaggio, infatti, di cui ella è stata portatrice costituisce la risposta
adeguata e incisiva che Dio ha voluto offrire alle domande e alle
attese degli uomini di questo nostro tempo, segnato da immani
tragedie. A Suor Faustina Gesù ebbe a dire un giorno: “L'umanità
non troverà pace, finché non si rivolgerà con fiducia alla Divina
Misericordia” (132). La Divina Misericordia! Ecco il dono pasquale
che la Chiesa riceve dal Cristo risorto e che offre all'umanità,
all'alba del terzo millennio”.
Medjugorje.
Come già detto in precedenza il toponimo di
Medjugorje significa “tra i monti” o “tra i boschi”, essendo
realmente situata tra due monti, il Krizevac, conosciuto anche
come “Monte della Croce”, ed il Crnica, in località Podbrdo,
nella frazione di Bijakovici, comunemente denominato
Podbrdo e conosciuto anche come “Colle delle apparizioni”.
Giuridicamente Medjugorje fa parte del comune di Citluk e
conta attualmente 4300 abitanti, cattolici, di nazionalità e di
lingua croata. La parrocchia, fondata nel 1892 ed intitolata a
San Giacomo, appartiene alla diocesi di Mostar ed è assistita
dai frati francescani minori della provincia di Erzegovina. In
realtà la prima chiesa parrocchiale andò presto in rovina,
costruita su un terreno franabile, cominciò a sprofondare e a
ricoprirsi di crepe.
La costruzione dell’attuale chiesa cominciò nel 1937 ma,
complice il periodo bellico, venne ultimata solo nel 1969.
Sebbene più grande della precedente, questa struttura (per la
quale i frati francescani vennero criticati perchè considerata
14
Nel 2002 vengono ufficialmente annesse le indulgenze
alla Festa della Divina Misericordia, ed in particolare
l’indulgenza plenaria, secondo la volontà manifestata da
Gesù a Suor Faustina: “In quel giorno sono aperte le viscere della
Mia Misericordia, riverserò tutto un mare di grazie sulle anime che
si avvicinano alla sorgente della Mia Misericordia. L’anima che si
accosta alla confessione ed alla Santa Comunione, riceve il perdono
totale delle colpe e delle pene. In quel giorno sono aperti tutti i
canali attraverso i quali scorrono le grazie divine”.
Ecco il testo ufficiale del decreto:
“Per far sì che i fedeli vivano con intensa pietà questa celebrazione,
lo stesso Sommo Pontefice ha stabilito che la predetta Domenica sia
arricchita dell'Indulgenza Plenaria come più sotto sarà indicato,
affinché i fedeli possano ricevere più largamente il dono della
consolazione dello Spirito Santo e così alimentare una crescente
carità verso Dio e verso il prossimo, e, ottenuto essi stessi il perdono
di Dio, siano a loro volta indotti a perdonare prontamente i fratelli.
Il Sommo Pontefice pertanto, animato da ardente desiderio di
favorire al massimo nel popolo cristiano questi sensi di pietà verso
la Divina Misericordia, a motivo dei ricchissimi frutti spirituali che
da ciò si possono sperare, si è degnato di largire Indulgenze nei termini che seguono:
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
• Si concede l'Indulgenza plenaria alle consuete condizioni
(Confessione sacramentale, Comunione eucaristica e preghiera
secondo l'intenzione dei Sommo Pontefice) al fedele che nella
Domenica seconda di Pasqua, ovvero della “Divina Misericordia”,
in qualunque chiesa o oratorio, con l'animo totalmente distaccato
dall'affetto verso qualunque peccato, anche veniale, partecipi a
pratiche di pietà svolte in onore della Divina Misericordia, o
almeno reciti, alla presenza del Santissimo Sacramento
dell'Eucaristia, pubblicamente esposto o custodito nel tabernacolo,
il Padre Nostro e il Credo, con l'aggiunta di una pia invocazione al
Signore Gesù Misericordioso (p.e. “Gesù Misericordioso, confido in
te”).
• Si concede l'Indulgenza parziale al fedele che, almeno con cuore
contrito, elevi al Signore Gesù Misericordioso una delle pie
invocazioni legittimamente approvate”.
Ci assegnano subito le camere, ma rimango sorpreso quando
la padrona di casa, una donna di mezza età., mi invita con
estrema spontaneità a porgergli le mie valigie per portarle
nella mia camera, su al 2° piano. Ovviamente mi oppongo e
ringrazio cordialmente, ma tutto questo mi fa riflettere.
Anch’io vengo da una terra ospitale come può o poteva essere
il Salento ma quella spontaneità, a Medjugorje, oltre che farmi
sentire a casa, mi testimonia, anche attraverso la semplicità di
un piccolo gesto, qualcosa di strano e di diverso rispetto al
nostro mondo così scorbutico e parco di gentilezze e di
delicatezze. Sarà solo questione di cultura o veramente la
Regina della Pace cambia i cuori che a Lei si affidano? E’
ancora presto per tirare delle conclusioni ma sicuramente il
bene è contagioso, così a volte basta un piccolo gesto a
riempire il cuore di gioia e ci si ritrova pieni di amore e di
carità a voler riversare quell’amore su tutti coloro che stanno
attorno, magari semplicemente replicando quel gesto, ma il
risultato alla fine è una grande pace interiore. Quindi è ancora
presto per giungere a delle conclusioni, ma ho la personale
impressione che qui la pace sia di casa.
Sistemata la camera accolgo l’invito di alcuni pellegrini
più “anziani” che mi portano a visitare la Chiesa Parrocchiale
di San Giacomo (protettore dei pellegrini), da cui il nostro
alloggio dista circa 300 mt., trovandosi nel territorio posto alle
spalle di essa, dopo la Via Domini ed il cimitero di Kovacica.
Dopo la visita alla Chiesa e alla Cappella
dell’Adorazione, alle ore 13:00 ritorniamo in pensione per il
pranzo. Non credo ai miei occhi quando mi viene servito un
fumante piatto di spaghetti al pomodoro: la cucina croata non
è quella italiana, ma chi ospita, come in questo caso, ha
imparato ad adattarsi alle tradizioni alimentari dei pellegrini,
non disdegnando tuttavia di offrire gustose ricette locali,
soprattutto piatti di carne e di verdura. A parte il modo di
Sempre nel 2002, dal 16 al 19 agosto, Giovanni Paolo II
effettuò un Viaggio apostolico nella sua Polonia. Durante
questo breve soggiorno, in due discorsi indimenticabili
comunicò con fermezza diversi concetti importanti circa il
futuro dell’umanità.
Il 17 agosto si recò a Lagiewniki per la dedicazione del
Santuario della Divina Misericordia. In quest’occasione incitò
i suoi connazionali ad essere testimoni della Misericordia, per
essere “la scintilla che preparerà il mondo alla sua ultima
venuta” ed affidò al Padre misericordioso i destini del mondo
e di ogni uomo.
“Carissimi Fratelli e Sorelle! Ripeto oggi queste semplici e
sincere parole di Santa Faustina, per adorare assieme a lei e a tutti
voi il mistero inconcepibile ed insondabile della Misericordia di
Dio. Come lei vogliamo professare che non esiste per l'uomo altra
fonte di speranza, al di fuori della Misericordia di Dio. Desideriamo
ripetere con fede: Gesù, confido in te!
Di questo annuncio, che esprime la fiducia nell'amore
onnipotente di Dio, abbiamo particolarmente bisogno nei nostri
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Il toponimo di Medjugorje del resto, significa “tra i monti” o
“tra i boschi”, ed in effetti non vi era che quello, come
testimonia chi si è recato in pellegrinaggio negli anni ’80,
quando le apparizioni erano agli inizi e gli scenari, per forza
di cose, erano decisamente diversi. Si era infatti in pieno
regime comunista, la povertà era estrema ed il paese viveva
di agricoltura, in particolare coltivando la vigna e il tabacco. I
pellegrini, sempre secondo la testimonianza dei “pionieri”
degli anni ’80, erano costretti ad alloggiare presso le case
degli abitanti di Medjugorje o della frazione di Bijakovici,
abitazioni modeste, talvolta pericolanti e prive di elettricità,
acqua corrente e riscaldamenti. Anche i servizi igienici erano
un miraggio e il più delle volte consistevano in delle fosse
situate nel giardino. Chi voleva alloggiare in albergo doveva
spostarsi per decine di km.
Il regime comunista, duramente repressivo nei
confronti del “fenomeno Medjugorje”, portava i pellegrini a
considerarsi in uno stato di libertà vigilata, ci si
raccomandava infatti di astenersi da ogni tipo di commento o
considerazione circa il regime stesso o le istituzioni, anche nel
caso in cui si parlasse in lingua italiana. I controlli erano
numerosi, non solo in frontiera e spesso, senza una motivata
ragione, veniva richiesta l’esibizione dei propri documenti o,
per chi si recava in pellegrinaggio con la propria auto, veniva
effettuata la perquisizione della vettura e dei bagagli.
La gente del posto poi era ancora più sottoposta a
limitazioni della propria libertà, soprattutto riguardo
questioni religiose, a rischio di violenze, torture, sevizie,
prigionia, perdita della casa o del lavoro, ma di questo
parleremo dettagliatamente più avanti.
Intanto, dopo essere transitati davanti alla chiesa,
giungiamo presso la nostra pensioncina, semplice ma
confortevole e dignitosa, e cominciamo a scaricare i bagagli.
tempi, in cui l'uomo prova smarrimento di fronte alle molteplici
manifestazioni del male.
[…] Con questo stesso spirito di fede sono giunto a
Lagiewniki per dedicare questo nuovo tempio, convinto che esso
sia un luogo speciale scelto da Dio per spargere la grazia della sua
Misericordia.
[…] “Eterno Padre, ti offro il Corpo e il Sangue, l'Anima e
la Divinità del tuo dilettissimo Figlio e Nostro Signore Gesù
Cristo, per i peccati nostri e del mondo intero; per la sua dolorosa
Passione, abbi misericordia di noi e del mondo intero” (193). Di
noi e del mondo intero... Quanto bisogno della Misericordia di Dio
ha il mondo di oggi! In tutti i continenti, dal profondo della
sofferenza umana, sembra alzarsi l'invocazione della Misericordia.
Dove dominano l'odio e la sete di vendetta, dove la guerra porta il
dolore e la morte degli innocenti occorre la grazia della
Misericordia a placare le menti e i cuori, e a far scaturire la pace.
Dove viene meno il rispetto per la vita e la dignità dell'uomo,
occorre l'amore misericordioso di Dio, alla cui luce si manifesta
l'inesprimibile valore di ogni essere umano. Occorre la
Misericordia per far si che ogni ingiustizia nel mondo trovi il suo
termine nello splendore della verità.
[…] Perciò oggi, in questo Santuario, voglio solennemente
affidare il mondo alla Divina Misericordia. Lo faccio con il
desiderio ardente che il messaggio dell'amore misericordioso di
Dio, qui proclamato mediante santa Faustina, giunga a tutti gli
abitanti della terra e ne riempia i cuori di speranza. Tale messaggio
si diffonda da questo luogo nell'intera nostra amata Patria e nel
mondo. Si compia la salda promessa del Signore Gesù: da qui deve
uscire “la scintilla che preparerà il mondo alla sua ultima
venuta” (cfr. Diario, 568). Bisogna accendere questa scintilla della
grazia di Dio. Bisogna trasmettere al mondo questo fuoco della
Misericordia. Nella Misericordia di Dio il mondo troverà la pace, e
l'uomo la felicità! Affido questo compito a voi, carissimi Fratelli e
Sorelle, alla Chiesa che è in Cracovia e in Polonia, e a tutti i devoti
della Divina Misericordia che qui giungeranno dalla Polonia e dal
mondo intero. Siate testimoni della Misericordia!
12
289
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Dio, Padre misericordioso, che hai rivelato il tuo amore nel
Figlio tuo Gesù Cristo, e l'hai riversato su di noi nello Spirito Santo,
Consolatore, ti affidiamo oggi i destini del mondo e di ogni uomo”.
personali da parte di uno stralunato agente della polizia
bosniaca.
Entriamo così definitivamente nello stato di BosniaErzegovina e incontriamo la città di Caplijna, dove sono
ancora visibili su alcune costruzioni gli effetti dei
bombardamenti dell’ultimo conflitto, e l’imponente fiume
Neretva, sormontato dal ponte che, semidistrutto, è stato ora
ripristinato.
Un po’ fuori dal paese noto, sulla sinistra, un minareto,
torretta alta ed affusolata, annessa ad una piccola moschea, e
dalla quale il muezzin chiama i fedeli islamici alla preghiera.
Credo sia espressione di una minoranza, in questa parte
dell’Erzegovina, per la gran parte di nazionalità croata e di
religione cattolica, mentre nel complesso la popolazione in
tutta la Bosnia è prevalentemente di religione musulmana,
come a Mostar e nella capitale Sarajevo.
Il 18 agosto a Cracovia, denunciando il traviamento
morale di un’umanità che accantona e mette se stessa al posto
di Dio, come San Paolo nella Seconda Lettera ai Tessalonicesi
parla addirittura di “mistero d’iniquità” già in atto. Afferma
pertanto la necessità che il messaggio della Misericordia sia
annunciato, perchè riversi nei cuori la speranza e diventi
scintilla della nuova civiltà dell’amore.
“Dall'inizio della sua esistenza la Chiesa, richiamandosi al
mistero della Croce e della Risurrezione, predica la Misericordia di
Dio, pegno di speranza e fonte di salvezza per l'uomo. Sembra,
tuttavia, che oggi è particolarmente chiamata ad annunciare al
mondo questo messaggio. Non può trascurare questa missione, se
ad essa la chiama Dio stesso con la testimonianza di Santa Faustina.
Dio ha scelto per questo i nostri tempi. Forse perché il
ventesimo secolo, nonostante indiscutibili successi in molti campi, è
stato segnato, in modo particolare, dal “mistero dell'iniquità”. Con
questa eredità di bene ma anche di male, siamo entrati nel nuovo
millennio. Davanti all'umanità si aprono nuove prospettive di
sviluppo e, nel contempo, pericoli finora inediti. Sovente l'uomo
vive come se Dio non esistesse, e perfino mette se stesso al posto di
Dio. Si arroga il diritto del Creatore di interferire nel mistero della
vita umana.
Vuole decidere, mediante manipolazioni genetiche, la vita
dell'uomo e determinare il limite della morte. Respingendo le leggi
divine e i principi morali, attenta apertamente alla famiglia. In vari
modi tenta di far tacere la voce di Dio nel cuore degli uomini; vuol
fare di Dio il “grande assente” nella cultura e nella coscienza dei
popoli. Il “mistero dell'iniquità” continua a segnare la realtà del
mondo.
Sperimentando questo mistero, l'uomo vive la paura del
futuro, del vuoto, della sofferenza, dell'annientamento. Forse
proprio per questo è come se Cristo, mediante la testimonianza di
290
Arrivo a Medjugorje.
Dopo circa un quarto d’ora comincio a manifestare un
po’ di impazienza chiedendomi quando arriveremo a
Medjugorje, ma subito la meta compare sotto i miei occhi:
ecco finalmente la tanto sospirata chiesa francescana dai due
campanili, che anche da lontano risalta inconfondibilmente
nella piana di Medjugorje.
Un’emozione indimenticabile, soprattutto per chi arriva qui
per la prima volta, mentre dal pullman sgorga spontaneo, alla
vista della chiesa, il canto “Siam venuti Madre cara…” che è
anche l’inno di Medjugorje.
Entriamo così in paese dove noto, non senza un
pizzico di disappunto, la presenza di innumerevoli negozietti
di souvenirs ed articoli religiosi. Fenomeno sicuramente non
così marcato i primi tempi delle apparizioni e fino a prima
della guerra che insanguinò la Bosnia nei primi anni ‘90.
11
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Dubrovnik, da cui tendono verso la cima di un pilastro, credo
più per un fatto estetico che di effettivo sostegno, numerosi e
bianchi cavi-tubi di acciaio. Attraversando tale struttura si
evita di dover percorrere per tutto il perimetro un fiordo,
insenatura stretta e lunga, che penetra nell’entroterra per circa
1,5 km. Da questa altezza è possibile gustare ancora di più il
meraviglioso panorama, caratterizzato da mare, verdi colline
e numerosi isolotti. I gabbiani planano sul mare, l’acqua è
limpida, cristallina, trasparente lungo le coste sabbiose, ricca
di cangianti sfumature verdognole quando riflette la fitta
vegetazione circostante. Non a caso la Croazia, per la bellezza
delle sue coste, è una frequentatissima e apprezzata meta
turistica e nel cammino fino a Medjugorje, in Bosnia e
comunque nell’entroterra, ci attendono circa un centinaio di
km a strapiombo sul mare.
La Croazia infatti si estende ininterrottamente lungo
tutta la costa dalmata, tranne che per una decina di km,
attraverso i quali anche la Bosnia-Erzegovina si affaccia sul
mare Adriatico, seppur solo per un breve tratto. Per il resto
infatti è cinturata nell’entroterra dalla Croazia a nord e a
ovest, dalla Serbia a est e a sud-est, dal Montenegro a sud.
Percorrendo quindi la costa dalmata attraversiamo, oltre ad
un primo anche un secondo posto di blocco di frontiera tra gli
stati di Croazia e Bosnia, il primo per entrare in Bosnia, il
secondo per rientrare in Croazia, dopo il breve tratto bosniaco
di costa (circa una decina km). Durante questo transito ci
fermiamo, per una breve sosta a Neum, centro a 70 km da
Dubrovnik.
Lasciata temporaneamente la Bosnia giungiamo quindi a
Metkovic, ultima città della Croazia prima della frontiera di
Dolijana, dove attendiamo per più di mezz’ora sul pullman,
presso la dogana, il superficiale controllo dei documenti
un'umile suora, fosse entrato nei nostri tempi per indicare
chiaramente la fonte di sollievo e di speranza che si trova
nell'eterna Misericordia di Dio.
Bisogna far risuonare il messaggio dell'amore misericordioso con nuovo vigore. Il mondo ha bisogno di quest’amore. È
giunta l'ora di far giungere il messaggio di Cristo a tutti:
specialmente a coloro la cui umanità e dignità sembrano perdersi
nel mysterium iniquitatis. È giunta l'ora in cui il messaggio della
Divina Misericordia riversi nei cuori la speranza e diventi scintilla
di una nuova civiltà: della civiltà dell'amore”.
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Fino alla fine nel segno della Misericordia.
Giovanni Paolo II è morto, come già detto, sabato 2
aprile 2005 alle 21,37. Quando la Divina Provvidenza ci si
mette, non lascia nulla al caso. Già abbiamo visto che è morto
in un primo sabato del mese, e ciò si ricollega a Fatima,
nell’ambito della devozione dei 5 primi sabati del Cuore
Immacolato di Maria, ma non è tutto. A mio parere, il segno
intangibile che la devozione della Divina Misericordia è opera
di Dio, è dato proprio dalla data della morte del Papa
polacco, avvenuta alla vigilia della Festa della Misericordia.
Morì come San Francesco, un sabato dopo i vespri, per cui in
realtà, liturgicamente, già nella Domenica e nella Festa della
Misericordia. Insomma, fino alla fine nel segno della
Misericordia, di quali altri segni abbiamo bisogno per
credere? “Quelli che proclameranno la Mia grande Misericordia. Io
Stesso li difenderò nell'ora della morte, come Mia gloria…”, è
dunque anche un segno di speranza, poichè come è avvenuto
per lui, avverrà per tutti coloro avranno fiducia e
proclameranno e diffonderanno, anche con le opere, la Divina
Misericordia.
291
Pellegrinaggio a Medjugorje
Prima di passare alla parte finale, anche in questo caso, diamo
spazio a qualche piccola considerazione. Intanto Santa
Faustina Kowalska, non ebbe esclusivamente le apparizioni di
Gesù, ma anche della Vergine Mania che, come abbiamo
potuto appurare, è Madre della Misericordia. La Vergine nel
1917 a Fatima aveva menzionato la Russia, nel 1936,
apparendo a Suor Faustina, anche Gesù vi fece riferimento,
mettendo in luce aspetti davvero tragici:
16.XII.1936. “La giornata odierna l'ho offerta per la Russia; tutte le
mie sofferenze e preghiere le ho offerte per quel povero paese.
Dopo la S. Comunione, Gesù mi ha detto: «Non posso sopportare
più a lungo questo paese; non legarMi le mani, figlia Mia».
Compresi che, se non fosse per le preghiere delle anime care a Dio,
tutta questa nazione sarebbe stata già annientata. Oh, quanto soffro
per questa nazione, che ha espulso Dio dai propri confini”! (818)
Questo è il tempo della Misericordia.
Ci si chiede come mai, la Divina Provvidenza abbia
scelto questo secolo, per donare al mondo “l’ultima tavola di
salvezza, cioè il rifugio nella Misericordia”. Giovanni Paolo II, in
diverse occasioni e specialmente durante il soggiorno polacco
nell’agosto del 2002, ha fornito delle risposte significative
affermando che “Dio ha scelto per questo i nostri tempi. Forse
perché il ventesimo secolo, nonostante indiscutibili successi in molti
campi, è stato segnato, in modo particolare, dal “mistero
dell'iniquità”. “Bisogna far risuonare il messaggio dell'amore
misericordioso con nuovo vigore. È giunta l'ora di far giungere il
messaggio di Cristo a tutti: specialmente a coloro la cui umanità e
dignità sembrano perdersi nel mysterium iniquitatis”.
Se da un lato manifestò il pessimismo per il futuro “accanto a
nuovi progressi non mancheranno, purtroppo, esperienze
dolorose”, dall’altro evidenziò il messaggio di speranza “la
luce della Divina Misericordia, illuminerà il cammino degli uomini
del terzo millennio”, e come più volte consacrò al Cuore
Immacolato di Maria le sorti della Russia e del mondo, così
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Secondo giorno
Giovedì 15/06/2006
Arrivo a Dubrovnik. La costa croata.
Stamattina sveglia alle 05:30 e colazione alle 06:00.
Certo, non è facile interpretare le etichette alimentari,
rigorosamente il lingua croata, molti scambiano miele per
marmellata, ma la vera sorpresa è trovare formaggio,
formaggini, prosciutto e uova. Comprendo come diverse
possano essere le usanze e le culture nel mondo, ma
preferisco andare sul sicuro: fette biscottate, burro,
marmellata e caffé e latte. Terminata la colazione recupero il
mio bagaglio dalla cabina e mi reco sul ponte della nave. Si
passa tra le caratteristiche isolette croate ricoperte di
vegetazione, mentre si scorge ormai nitidamente la costa di
Dubrovnik con le tipiche casette bianche con tegole rosse.
Sulla sinistra è presente un maestoso ponte che mi dicono
appena ultimato. Entriamo finalmente nel porto e
sbarchiamo.
Appena metto piede sulla terra ferma noto un
vecchietto, dall’altra parte della rete di recinzione, con un
foglio su cui c’è scritto, in più lingue, che si affittano camere.
Dopo essere stati scrutati dall’occhio severo della Policija
della dogana croata usciamo nel piazzale antistante il porto di
Dubrovnik, dove troviamo diversi ragazzi, ragazze e perfino
coniugi, con i soliti cartelli: Zimmer - Rooms - Camere.
L’offerta turistica insomma non manca.
Risaliti sui rispettivi pullman, continuiamo il cammino
verso Medjugorje. Percorriamo il già menzionato ponte di
9
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
anch’essi a Medjugorje, che si uniscono alla preghiera.
Diventa così un coro unanime fino alla fine del Rosario
intorno alle 23:15, poi tutti sotto coperta, domani la sveglia è
alle 06:00 per la colazione e l’arrivo a Dubrovnik, previsto per
le 07:00.
Dall’alto, o dal basso dei miei 25 anni non posso certo
andare subito a dormire. Forte è la curiosità di guardare il
mare dal traghetto, soprattutto quando è la prima volta, così
resto per un po’ ad osservare l’immensa massa d’acqua e una
luna quasi infuocata specchiarsi nel mare. Penso a quanti
fratelli albanesi, lungo quelle stesse rotte hanno affrontato il
viaggio della speranza, su carrette del mare, ammassati come
bestie, pagando un prezzo altissimo, spesso la propria vita,
per raggiungere l’altra sponda, che appariva la sponda del
progresso e del benessere. Raggiunsero la sponda, ma non ciò
che speravano.
nel 2002 a Lagiewniki consacrò solennemente “i destini del
mondo e di ogni uomo” alla Divina Misericordia.
Insomma, ancora una volta il Santo Padre comprese il
momento decisivo della storia del mondo, comprese che non
per caso la Divina Misericordia è il dono offerto all'umanità,
all'alba di un terzo millennio dal futuro incerto e quanto mai
tenebroso. Ne era così convinto che non esitò a precisare che
“Dio ha scelto per questo i nostri tempi”, e non si trattava certo di
una semplice opinione. La sua sicurezza nell’affermare tutto
questo era fondata sulla roccia. Non poteva infatti ignorare le
rivelazioni di Gesù a Santa Faustina, un continuo accorato
appello ad approfittare di questo tempo di Misericordia, “un
segno per gli ultimi tempi, dopo i quali arriverà il giorno della
giustizia”.
Il Diario è pieno di passaggi che richiamano questo concetto,
concludiamo, riportandone alcuni significativi stralci.
«Scrivi questo: prima di venire come Giudice giusto, vengo
come Re di Misericordia. Prima che giunga il giorno della giustizia,
sarà dato agli uomini questo segno in cielo: si spegnerà ogni luce in
cielo e ci sarà una grande oscurità su tutta la terra. Allora apparirà
in cielo il segno della Croce e dai fori, dove furono inchiodati i piedi
e le mani del Salvatore, usciranno grandi luci che per qualche
tempo illumineranno la terra. Ciò avverrà poco tempo prima
dell'ultimo giorno». (83)
«Preparerai il mondo alla Mia ultima venuta». (429)
Il traghetto Marko Polo nel porto di Bari
8
«Oh! che grandi grazie concederò alle anime che reciteranno
questa coroncina: le viscere della Mia Misericordia s'inteneriscono
per coloro che recitano la coroncina. Scrivi queste parole, figlia Mia,
parla al mondo della Mia Misericordia. Che conosca tutta l'umanità
la Mia insondabile Misericordia. Questo è un segno per gli ultimi
tempi, dopo i quali arriverà il giorno della giustizia. Fintanto che c’è
tempo ricorrano alla sorgente della Mia Misericordia, approfittino
del Sangue e Acqua scaturiti per loro». (848)
293
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
25 marzo 1936. La mattina, durante la meditazione,
m'investì la presenza di Dio in maniera particolare, mentre
riflettevo sulla grandezza incommensurabile di Dio e nello stesso
tempo sul Suo abbassarsi fino ad una creatura. Ad un tratto vidi la
Madonna che mi disse: «Oh, quanto è cara a Dio l'anima che segue
fedelmente l'ispirazione della Sua grazia! Io ho dato al mondo il
Salvatore e tu devi parlare al mondo della Sua grande Misericordia
e preparare il mondo alla Sua seconda venuta. Egli verrà non come
Salvatore misericordioso, ma come Giudice Giusto. Oh, quel giorno
sarà tremendo! E’ stato stabilito il giorno della giustizia (cfr. At
17,31), il giorno dell'ira di Dio davanti al quale tremano gli angeli.
Parla alle anime di questa grande Misericordia, fino a quando dura
il tempo della pietà. Se tu ora taci, in quel giorno tremendo dovrai
rispondere di un gran numero di anime. Non aver paura di nulla;
sii fedele fino alla fine. Io ti accompagno con la mia tenerezza».
(635)
presunta pace odierna sia solo una pace momentanea, fittizia,
controllata, ma direi soprattutto forzata ed imposta
militarmente. Le armi non hanno il potere di donare la pace,
per quanto buona possa essere una causa, per cui se non sono
i cuori delle persone a cambiare e se la pace non parte da
questi cuori e non regna già nelle proprie case, ritengo che
l’odio di fondo tra le popolazioni rimanga tale, pronto a
incendiarsi violentemente alla prima scintilla.
Anche i militari dunque diretti in Bosnia come noi, ma
per altre mete e per rispondere ad altre “chiamate”.
Ascoltando infatti i diversi compagni di pellegrinaggio, mi
rendo conto di come tutti abbiano la propria storia riguardo
Medjugorje, ma ognuno è sicuro e consapevole, i più giovani
come i più anziani, di non esservi approdati “per caso” ma di
essere stati “chiamati”, ognuno personalmente e con le
modalità più diverse, dalla Madonna. Qualcuno ammette
pure di esservisi recato per curiosità, per accontentare la
propria moglie o il proprio marito, per prendere il posto di
un’amica
che
improvvisamente
si
era
trovata
nell’impossibilità di partire ma a tutti, nessuno escluso, la
Madonna ha fatto percepire nel proprio cuore la propria
speciale e personale chiamata. E allora tutto ciò che poteva
apparire come caso o necessità si rivelava un sottile
stratagemma di Maria per chiamare i propri figli, parlare ai
loro cuori e invitarli alla conversione e alla santità.
Finalmente si aprono i cancelli della dogana,
documento alla mano vi transitiamo tutti e alle ore 21:00
raggiungiamo il nostro traghetto. Ad imbarco avvenuto si
procede all’assegnazione delle cabine e all’occupazione delle
stesse. Il traghetto salpa alle 22:30 e come gruppo ci si riunisce
sul ponte della nave per recitare il Rosario; agli sguardi
sorpresi del personale di bordo e di qualche turista risponde
l’eco delle voci degli altri gruppi presenti sulla nave e diretti
17.II.37. «Le anime periscono, nonostante la Mia dolorosa Passione.
Concedo loro l'ultima tavola di salvezza, cioè la festa della Mia
Misericordia. Se non adoreranno la Mia Misericordia, periranno per
sempre. Segretaria della Mia Misericordia, scrivi, parla alle anime
di questa Mia grande Misericordia, poiché è vicino il giorno
terribile, il giorno della Mia giustizia». (965)
«… Fa' tutto ciò che è in tuo potere nell'opera della Mia
Misericordia. Desidero che alla Mia Misericordia venga reso culto.
Dò all'umanità l'ultima tavola di salvezza, cioè il rifugio nella Mia
Misericordia. Il Mio Cuore gioisce per questa festa». (998)
«I più grandi peccatori pongano la loro speranza nella Mia
Misericordia. Essi prima degli altri hanno diritto alla fiducia
nell'abisso della Mia Misericordia. Figlia Mia, scrivi sulla Mia
Misericordia per le anime sofferenti. Mi procurano una grande
gioia le anime che si appellano alla Mia Misericordia. A queste
anime concedo grazie più di quante ne chiedono. Anche se
qualcuno è stato il più grande peccatore, non lo posso punire Se
esso si appella alla Mia pietà, ma lo giustifico nella Mia insondabile
ed impenetrabile Misericordia. Scrivi: prima che io venga come
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
poter esercitare il controllo sulla vita e la morte, di poterci
sostituire a Dio anzi, tendiamo a negare l’esistenza di Dio per
autoproclamare la nostra divinità o per affermare che la
divinità risiede indistintamente in ogni essere animale,
vegetale o minerale, come raccontano le nuove favole New
Age. Degrado ambientale, malattie fisiche, disordini morali:
basta guardarsi intorno per ammirare i frutti di questa
umanità che vuole costruire un mondo senza Dio, come
ricordò la Vergine nel messaggio del 25 gennaio 1997: “Cari
Giudice giusto, spalanco la porta della Mia Misericordia. Chi non
vuole passare attraverso la porta della Misericordia, deve passare
attraverso la porta della Mia giustizia»... (1146)
figli, vi invito a riflettere sul vostro futuro. Voi state creando un
nuovo mondo senza Dio, solamente con le vostre forze, ed è per
questo che non siete soddisfatti e non avete la gioia nel cuore […]”
Nel messaggio del 25 gennaio 1991 poi aveva avvertito:
“Satana è forte e desidera distruggere non soltanto la vostra vita
umana, ma anche la natura e il pianeta sul quale vivete[…].
Sembrano profetiche a tal proposito le parole di Giovanni
Paolo II che nell’ottobre dell’anno 2000, in Piazza San Pietro,
davanti alla statua della Madonna di Fatima, fatta giungere
dal Portogallo per l’occasione, recitando l’atto di affidamento
del terzo millennio cristiano a Maria aggiunse: “L’umanità
possiede oggi strumenti di inaudita potenza. Può fare di
questo mondo un giardino, o ridurlo ad un ammasso di
macerie. Ma, oggi come nel passato, l’umanità è ad un bivio e,
ancora una volta, la salvezza è tutta, e solo, o Vergine santa,
nel tuo figlio Gesù.”
Intanto giungiamo nel porto di Bari e comincia la
lunga procedura d’imbarco. Nell’attesa di varcare la dogana
riconosco in decine di volti un impronta slava, volti rugosi e
arsi dal sole, volti della ex-Jugoslavia, dell’Albania, volti di
emigranti. Vi trovo perfino dei militari italiani in tuta
mimetica, che scopro diretti per servizio a Sarajevo, capitale
della Bosnia. Tornano così alla mente i tempi della guerra nei
Balcani dei primi anni ’90; la mia impressione è che la
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I canali delle grazie del Signore sono aperti, cerchiamo di
approfittarne, prima che arrivi il giorno della giustizia divina e sarà
un giorno tremendo. Una volta che chiesi a Gesù come può
sopportare tanti misfatti e delitti di ogni genere, senza punirli, il
Signore mi rispose: «Per punire ho tutta l'eternità ed ora prolungo
loro il tempo della Misericordia, ma guai a loro, se non
riconosceranno il tempo della Mia venuta. Figlia Mia, segretaria
della Mia Misericordia, non solo ti obbligo a scrivere sulla Mia
Misericordia e a diffonderla, ma impetra loro la grazia, affinché
anche loro adorino la Mia Misericordia». (1160)
«Nell'Antico Testamento mandai al Mio popolo i profeti con
i fulmini. Oggi mando te a tutta l'umanità con la Mia Misericordia.
Non voglio punire l'umanità sofferente, ma desidero guarirla e
stringerla al Mio Cuore misericordioso. Faccio uso dei castighi solo
quando essi stessi Mi costringono a questo; la Mia mano afferra
malvolentieri la spada della giustizia. Prima del giorno della
giustizia mando il giorno della Misericordia ». (1588)
«Scrivi: sono tre volte santo ed ho orrore del più piccolo
peccato. Non posso amare un'anima macchiata dal peccato, ma
quando si pente, la Mia generosità non ha limiti verso di lei. La Mia
Misericordia l'abbraccia e la perdona. Con la Mia Misericordia
inseguo i peccatori su tutte le loro strade ed il Mio Cuore gioisce
quando essi ritornano da Me. Dimentico le amarezze con le quali
hanno abbeverato il Mio Cuore e sono lieto per il loro ritorno. Dì ai
peccatori che nessuno sfuggirà alle Mie mani. Se fuggono davanti al
Mio Cuore misericordioso, cadranno nelle mani della Mia giustizia.
Dì ai peccatori che li attendo sempre, sto in ascolto del battito del
loro cuore per sapere quando batterà per Me. Scrivi che parlo loro
con i rimorsi di coscienza, con gli insuccessi e le sofferenze, con le
tempeste ed i fulmini; parlo con la voce della Chiesa, e, se rendono
vane tutte le Mie grazie, comincio ad adirarMi contro di essi,
abbandonandoli a se stessi e dò loro quello che desiderano». (1728)
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Pellegrinaggio a Medjugorje
«Vedi la Mia Misericordia per i peccatori, che in questo
momento si manifesta in tutta la sua potenza. Guarda quanto poco
hai scritto su di essa, è appena una goccia. Fa' quanto è in tuo
potere affinché i peccatori conoscano la Mia bontà». (1665)
«… Infelici coloro che non approfittano di questo miracolo
della Divina Misericordia! Lo invocherete invano, quando sarà
troppo tardi!». (1448)
CORONCINA
ALLA DIVINA
MISERICORDIA
Per recitare la coroncina alla
Divina Misericordia, si usa
una comune corona del Santo
Rosario. Si inizia con:
Padre Nostro
Ave Maria - Credo
Sui grani del Padre Nostro
si recita la seguente preghiera:
Eterno Padre,
Ti offro il Corpo
e il Sangue, l'Anima
e la Divinità del Tuo
dilettissimo Figlio
e Signore nostro Gesù
Cristo, in espiazione
dei nostri peccati e di
quelli del mondo intero.
Sui grani dell'Ave Maria si recita: Per la Sua dolorosa Passione,
abbi misericordia di noi e del mondo intero.
Al termine si prega tre volte: Santo Dio, Santo Forte, Santo
Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero.
E’ preferibile recitare la Coroncina alle ore 15, nell’Ora della Misericordia,
e si aggiunge la seguente invocazione:
O Sangue e Acqua che scaturisti dal Cuore di Gesù,
come sorgente di misericordia per noi, confido in te.
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Primo giorno
Mercoledì 14/06/2006
Partenza.
Alle 17:20 di mercoledì 14 giugno 2006 si parte
finalmente da Lecce per il sospirato pellegrinaggio a
Medjugorje, paesino dell’Erzegovina, nella ex Jugoslavia.
Qui la Madonna appare quotidianamente da 25 anni,
presentandosi con il titolo di “Regina della Pace e della
Riconciliazione” e rivolgendosi con messaggi alla parrocchia
e al mondo intero.
Si arriva a Bari intorno alle 19:30 ma, prima di entrare nel
porto, qualcosa mi fa riflettere. Sulla destra alcune spiagge nel
più completo stato di abbandono e di degrado, una recinzione
metallica da tempo ne impedisce l’accesso oltre che la
balneazione, ufficialmente a causa della presenza di amianto
ma totale, come già detto, è l’abbandono che fa di questi
luoghi discariche abusive di rifiuti e oggetto di vandalismo.
Anche le strutture esistenti infatti sono ormai scheletri, senza
più porte, finestre e vetri. Sulla sinistra invece ci sono i resti
degli eco-mostri di Punta Perotti, palazzoni recentemente
abbattuti e attualmente ancora in demolizione e rimozione.
Scena questa che mi riporta indietro nel tempo, a scenari ben
più tragicamente noti, e precisamente a quell’11 settembre
2001, data del crollo delle torri gemelle a New York, per via di
un attentato terroristico di matrice islamica. Ma questa è
un'altra storia. Più in generale rifletto sullo stato in cui stiamo
riducendo questo nostro pianeta, e parlando di pianeta parlo
anche dello stato del genere umano: abbiamo tanta fiducia nel
progresso, abbiamo ormai fiducia solo nella scienza, crediamo
di avere la soluzione a tutto, di essere i padroni del mondo, di
5
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
Indice
- Introduzione, 3
- Primo giorno, 5
- Partenza, 5
- Secondo giorno, 9
- Arrivo a Dubrovnik. La costa croata, 9
- Arrivo a Medjugorje, 11
- Medjugorje, 14
- Ricordati di santificare le feste, 17
- La funzione serale, 21
- Terzo giorno, 25
- Il Podbrdo, e l’inizio delle apparizioni, 25
- Il gruppo dei sei, 29
- La collina e la conversione, due cammini in salita, 29
- “Vi invito alla santità”!, 33
- Sulla collina delle apparizioni, 36
- “Pace, pace, pace”!, 38
- Il dono, 39
- Escursione nella natura. Le cascate di Kravica, 40
- Deficit di speranza. Pericolo di inganno, 40
- Lungo la “Via Domini”, 48
- Adorazione della croce, 49
- Quarto giorno, 50
- Comunità Mariana “Oasi della Pace”, 50
- I 6 veggenti, persone “normali”.
- Storie, persecuzione, il parere della Chiesa e della scienza, 53
- Ecco il gruppo dei sei, 53
- I 10 segreti, 62
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Pellegrinaggio a Medjugorje
- Incontro con il veggente Ivan, 63
- Maria e Giovanni Paolo II invitano a pregare in famiglia, 67
- Preghiera per la pace e per la famiglia, 67
- «Ecco la tua madre!», 68
- La pace, 68
- La famiglia: i genitori... , 69
- ... e i figli, 70
- La Divina Misericordia, 72
1) L’Immagine di Gesù Misericordioso, 73
2) La festa della Divina Misericordia, 75
- La Santa Comunione, 76
- Il sacramento della Riconciliazione, 76
3) La Coroncina alla Divina Misericordia, 79
4) L’Ora della Misericordia, 80
5) La diffusione del culto della Misericordia, 81
- Intervista e storia della guerra nella ex-Jugoslavia, 82
- L’esperienza di don Tonino Bello,
apostolo di Pace nella terra della Regina della Pace, 87
- Adorazione Eucaristica, 92
- Quinto giorno, 94
- Un infaticabile servo della Gospa. Padre Slavo, 94
- Suor Emmanuel, 96
- Il Krizevac, il monte della croce, 96
- Via Crucis. Offerta, Preghiera e Penitenza,
Redenzione, “Ecco tua madre”, Risurrezione, 97
- Sesto giorno, 123
- Verso Siroki Brjieg. Padre Jozo, 123
- Siroki Brjieg e i 30 martiri, 130
- Ti regalo l’arma contro il tuo Golia: i 5 sassi, 134
- Incontro con la veggente Marjia, 137
- Suor Elvira e la Comunità Cenacolo, 144
- Apparizione presso la Croce Blu, 148
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Pellegrinaggio a Medjugorje
Introduzione
Questo libro nasce da una esperienza personale, da un
pellegrinaggio a Medjugorje, piccolo centro dell’Erzegovina che dal
1981 è teatro delle apparizioni della Regina della Pace, come
risposta alle molteplici domande che mi sono state poste in merito e
per testimoniare fatti e luoghi di questo sperduto paese della exJugoslavia. Nato inizialmente sotto forma di “diario di bordo”, i
primi capitoli sono costituiti dalla narrazione dei singoli giorni del
pellegrinaggio; successivamente, dalla riflessione e dall’approfondimento di alcune tematiche, è sorta anche una seconda parte,
formata da 3 capitoli, che trovano il loro fondamento sulla figura di
Giovanni Paolo II, e che grazie alla sua figura mirano a cogliere i
segni di questi nostri tempi.
Una visita letteraria, per chi si sente per la prima volta il
nome di Medjugorje ed anche per chi vorrebbe andarci e non può.
Non certo un best-seller ma, come affermava don Tonino Bello “una
riserva di tempo”. “Forse, era proprio questo rendere preziosa
un'opera. E a darle vita, era proprio quella angosciante porzione di
tempo che vi veniva racchiusa. E che la fatica del fabbro o del
carpentiere, del sarto o del calzolaio, fosse quella di addomesticare le
ore e i giorni, comprimendoli nel mistero dell'effimero, e creandosi
così, per un istinto di conservazione, riserve di tempo negli otri delle
cose prodotte dalle sue mani. Il tempo allora, imprigionato nella
materia come l'anima nel corpo, ruggiva dentro un oggetto e gli dava
movenze di vita, se non proprio l'accento della parola. Le cose
nascevano, perciò, lentamente e con i tratti di una fisionomia
irripetibile. Come un figlio. Prima, un atto d'amore, dolcissimo e soave.
Poi nove mesi”.
Proprio come è successo per questo libro: prima il pellegrinaggio
alla fine di giugno 2006, poi nove mesi, da luglio dello stesso anno
ad aprile del 2007.
Un ricordo va poi al diacono Antonio “Lillino” Lala, la
guida del pellegrinaggio descritto in questo libro, che nel frattempo
è partito per l’ultimo pellegrinaggio, il più importante, quello verso
la vita eterna.
Buona lettura, Arcangelo.
3
Pellegrinaggio a Medjugorje
Pellegrinaggio a Medjugorje
- Settimo giorno, 155
- Ultimo saluto a Medjugorje, 155
- Il santuario di Tihaljina, 155
- Dubrovnik, 155
- Seconda Parte, 157
- I. Giovanni Paolo II, il Papa di Maria, 158
- Il «filo mariano», 158
- I Romani Pontefici e il Rosario, 161
- Maria e Karol, 162
- II. Giovanni Paolo II, il Papa di Fatima, 168
- Prima parte del segreto:
La visione dell'Inferno, 168
- Seconda parte del segreto:
L'annuncio del castigo e i mezzi per evitarlo, 168
- Terza parte del segreto, 169
- Considerazioni, 170
- Avete visto l'inferno,
dove vanno le anime dei poveri peccatori…, 170
- La guerra sta per finire. Ma se non smetteranno di offendere Dio,
nel regno di Pio XI ne comincerà un'altra peggiore.
…la Russia… spargerà i suoi errori nel mondo provocando guerre
e persecuzioni alla Chiesa, 172
- La Seconda Guerra Mondiale, 174
- La Russia e il Comunismo, 177
La chiesa dai due campanili di Medjugorje, intitolata a San Giacomo.
2
- … il Santo Padre dovrà soffrire molto…, 186
- Alla fine, il mio Cuore Immacolato trionferà.
Il Santo Padre mi consacrerà la Russia, che si convertirà, 191
- La terza parte del segreto, 201
- Altre profezie ed eventi collegati a Fatima, 209
- La Rerum Novarum, 212
- L’allontanamento dal Cristianesimo, 216
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Pellegrinaggio a Medjugorje
- Il marxismo, 219
- L’azione marxista, 220
- Alla fine, il mio Cuore Immacolato trionferà...
… sarà concesso al mondo un periodo di pace , 227
- “Satana è libero dalle catene”
“Satana vuole la guerra e l’odio”, 237
- Maria e gli ultimi tempi della Chiesa, 220
1) Maria e gli ultimi tempi, 251
2) Maria e l'ultima lotta, 253
3) Maria e gli ultimi apostoli, 257
Pellegrinaggio a Medjugorje
PELLEGRINAGGIO
A MEDJUGORJE
un’oasi di pace
- Le Lacrime di Maria, 258
- Ipotesi e considerazioni personali, 268
- III. Giovanni Paolo II,
il Papa della Divina Misericordia, 271
- Maria, Madre della Misericordia, 271
- Storia del culto della Divina Misericordia, 273
- L’Arcivescovo di Cracovia Karol Wojtyla, 281
- L’apostolato di Giovanni Paolo II, 283
- Fino alla fine nel segno della Misericordia, 291
- Questo è il tempo della Misericordia, 292
- Coroncina alla Divina Misericordia, 296
Bibliografia essenziale
Perché credo a Medjugorje - P. Livio Fanzaga – Sugarco • La donna e il drago –
P. Livio Fanzaga – Sugarco • Pellegrino a quattroruote – P. Livio Fanzaga –
Sugarco • La firma di Maria – P. Livio Fanzaga / S. Gaeta – Sugarco • Mistero
Medjugorje – Antonio Socci – Piemme • Trattato della vera devozione a Maria S. Luigi Maria Grignion de Montfort – Ed. Monfortane • Il dialogo della Divina
Provvidenza – S. Caterina da Siena – Cantagalli • Varcare le soglie della
speranza – Giovanni Paolo II – A. Mondadori • Diario la misericordia divina nella
mia anima – Santa Maria Faustina Kowalska – LEV • Gesù confido in te A.A.V.V. – Shalom • Gesù confido in te! - A.A.V.V. – LEV • Dono e Mistero –
Giovanni Paolo II – San Paolo • Rosarium Virginis Mariae – Giovanni Paolo II –
Paoline • Don Tonino – Claudio Ragaini – Paoline • Maria donna dei nostri
giorni – Don Tonino Bello – San Paolo • Alla finestra della speranza – Don Tonino
Bello – San Paolo • I messaggi della Regina della Pace - A.A.V.V. – Shalom •
Catechismo della Chiesa Cattolica – LEV • Conoscere il comunismo - Jean
Daujat - Il Falco.
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