Il Centro di Educazione Ambientale “Museo del Lupo” di Viggiano
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Il Centro di Educazione Ambientale “Museo del Lupo” di Viggiano
Bollettino d’Informazione del Comune di Viggiano Il Centro di Educazione Ambientale “Museo del Lupo” di Viggiano ra le strutture che negli ultimi anni hanno caratterizzato la comunità di Viggiano, consentendo al nostro Comune di essere conosciuto anche per gli aspetti culturali, vi è il Centro di Educazione Ambientale (C.E.A.) “Museo del Lupo”. Questa struttura, sorta ufficialmente nel 2003, si inserisce all’interno di una rete, promossa dal Ministero dell’Ambiente e fatta propria dalla Regione Basilicata, denominata INFEA (Informazione, Formazione ed Educazione T Ambientale). Il motivo per cui una simile struttura sia potuta nascere a Viggiano è riconducibile al tessuto organizzativo che ha sempre connotato la vita della comunità viggianese. Il C.E.A. di Viggiano è figlio di una cultura associativa che a Viggiano ha trovato ampio spazio grazie al radicamento ed alla crescita di grandi organizzazioni ambientaliste come il WWF sin dal 1985, e successivamente, dal 1993, la struttura locale di Prote-zione Civile. Grazie a questa capacità aggre- 24 gativa dei cittadini è stato possibile sviluppare strategie che portassero ad un rafforzamento di queste esperienze. Dopo anni di crescita del tessuto del volontariato, nel 1999 è nato il “Museo del Lupo” che, pur essendo una struttura che fa capo al WWF, in realtà viene realizzato con il determinante apporto dei volontari della Protezione Civile. Questa struttura, che rappresenta il primo museo naturalistico dedicato al Lupo in Basilicata e nel mezzogiorno, dalla sua nascita ad oggi ha registrato oltre 25000 visitatori. Il museo, richiamando l’attenzione dei media nazionali diventa il perno centrale di un documentario girato per la RAI e andato in onda in diverse occasioni sul programma GEO & GEO nel corso degli ultimi anni. Il Museo del Lupo, inoltre, grazie alla sua collocazione rappresenta un ulteriore elemento qualificante della locale stazione sciistica offrendo un diversivo ai turisti che frequentano il nostro sistema montuoso. A partire da questa esperienza e grazie alla sinergia con la struttura di Protezione Civile, nel 2003 è nato, tramite un finanziamento regionale, il C.E.A. propriamente detto, ricondotto nominalmente al Museo del Lupo. La Regione Basilicata, pertanto, nell’individuare centri di eccellenza in campo ambientale ha riconosciuto a Viggiano uno dei pochi finanziamenti con il quale attrezzare questa nuova struttura. E’ bene ricordare che tutte queste scelte passano naturalmente al vaglio delle Amministrazioni comunali che con molta lungimiranza Bollettino d’Informazione del Comune di Viggiano sostengono tali progetti. Grazie alla possibilità di dotarsi di ulteriore personale in servizio civile volontario, oltre agli obiettori di coscienza che per 6 anni hanno garantito l’apertura del museo, il C.E.A. consente agli stessi volontari del servizio civile volontario (SCV) di prestare un servizio interessante e qualificante presso una struttura dotata di ogni confort, oltre ad essere retribuiti come previsto dalla legge 64/2001. A partire dal 2004 è cominciata l’attività vera e propria del C.E.A. con un primo corso teso all’approfondimento delle conoscenze su “Il Parco della Val d’Agri e la sua biodiversità” per gli studenti delle scuole elementari di Viggiano; successivamente è stato svolto un altro corso su “Clima e il rischio Desertificazione” per quelli delle scuole medie inferiori. Nell’ambito di un progetto sulle risorse idriche della Val d’Agri, inoltre, il C.E.A. ha organizzato, assieme all’Istituto comprensivo di Tramutola, le lezioni per le scuole elementari e medie che hanno coinvolto anche i genitori degli studenti. Oltre ai rapporti con le scuole il C.E.A. ha fornito servizi formativi anche alla protezione civile veicolando il piano formativo offerto dal Centro Servizi per il Volontariato della Basilicata e organizzando due corsi per i volontari di cui uno su “Orientamento e cartografia” ed uno sulla “Meteorologia”. Nel 2004 è stato avviato un ciclo di seminari, con cadenza mensile, di alto contenuto scientifico tenuti da docenti, ricercatori universitari e consulenti del Ministero della Ambiente e rivolti ad una vasto uditorio di cittadini. Questi seminari hanno l’obiettivo di avvicinare un ampio pubblico ai temi attuali della ricerca utilizzando personalità scientifiche che garantiscano un approccio rigoroso e contemporaneamente divulgativo al tema in oggetto. Il primo ciclo di seminari andrà avanti fino a giugno 2005 mentre è in progetto un secondo ciclo a partire dall’autunno di questo anno. Oltre ad una serie di brevi incontri con le scuole, su temi specifici richiesti dagli insegnanti, il C.E.A. ha stipulato dei contratti di collaborazione con diverse Università. All’Università di Milano è stato garantito il supporto logistico per alcuni geologi che conducono ricerche in Val d’Agri, mentre con quella di Napoli è in atto una convenzione sia per la formazione dei tirocinanti di geologia, attraverso la quale, acquistano i necessari crediti formativi, che per seguire alcuni tesisti nello svolgimento della loro tesi di laurea. Infine, il personale del C.E.A. ha collaborato con l’Università di Pavia nell’ambito della ricerca “Ecologia e conserva-zione della Lontra nel Parco Nazionale del Pollino” garantendo contemporaneamente anche un supporto logistico ai ricercatori provenienti da fuori regione. In questi pochi anni il C.E.A. ha saputo stringere e intrattenere rapporti, come si è potuto vedere, con diverse istituzioni scientifiche e di ricerca nazionali mettendo a disposizione le proprie strutture e permettendo, cosa ancora più importante, quel tanto auspicato scambio culturale con altre realtà. 25 Il C.E.A., tuttavia, non ha esaurito la sua crescita che sta seguendo dei passaggi affinché possa presto diventare un elemento produttivo della nostra comunità, anche alla luce degli indirizzi economici e di sviluppo che verranno dati alla Val d’Agri con l’istituzione del parco nazionale. Difatti, gli spazi destinati al C.E.A. di Viggiano presso l’ex-liceo classico, condivisi con la sede di Protezione Civile, non permettono lo sviluppo ulteriore di strategie turistiche volte ad un ampio pubblico, motivo per cui già nel 2003 fu fatta richiesta al Comune di Viggiano di avere in gestione la struttura denominata Rifugio di Fontana dei Pastori. Tale richiesta venne fatta sia per ovviare allo stato di abbandono in cui suddetta struttura versa da tempo, che per offrire un nuovo modello gestionale rispetto all’impostazione originaria. Tale struttura, come è noto, ha da tempo notevoli problemi di gestione in quanto il suo funzionamento è fortemente dipendente dalla presenza della neve, presenza che alle nostre latitudini non può essere garantita con certezza e continuità. Questo, aggiunto ai forti costi di gestione, ha portato allo stato attuale di abbandono della struttura in questione. L’associazione che gestisce il C.E.A. facendo richiesta di affidamento della struttura ha la convinzione, avvalorata dalle esperienze raccolte in altre realtà, che una struttura di quel genere sarebbe particolarmente indicata se ne venisse modificata l’originaria impostazione. Il Rifugio, infatti, sarebbe ideale se dedicato oltre che all’educazione ambientale Bollettino d’Informazione del Comune di Viggiano così come viene svolta attualmente, anche come base per uno sviluppo del “turismo verde” oggi particolarmente diffuso nel nostro paese. In vista, inoltre, del prossimo avvio del Parco Nazionale della Val d’Agri e del Lagonegrese una struttura di questo tipo avrebbe molte possibilità di impiego. Ulteriore elemento, non trascurabile, è che affidando la gestione ad una associazione sarebbe possibile usufruire di notevoli agevolazioni i cui benefici avrebbero rilevanti ricadute su tutta la comunità. Attualmente, infatti, attraverso la consolidata esperienza del Servizio Civile Volontario, che potrebbe essere ampliato di altre 30 unità, si potrebbe dare un’ulteriore possibilità di occupazione, sia pure inizialmente temporanea, e soprattutto, di formazione a giovani diplomati oggi con poche prospettive davanti a sé. La presenza dei giovani volontari del servizio civile volon- tario, inoltre, fornirebbe un utile sostegno economico, come previsto dalla legge, indispensabile per contenere le spese di gestione della struttura stessa. A vantaggio del progetto, inoltre, contribuisce anche il fatto che attualmente, all’interno delle associazioni viggianesi e del C.E.A., si stanno formando e qualificando una serie di figure professionali che potrebbero ampliare la gamma delle offerte oltre la semplice educazione ambientale. Al momento, infatti, diversi giovani di questa comunità si stanno preparando allo scopo di ottenere il titolo di maestro di sci, istruttore di arrampicata, istruttore subacqueo, istruttore di nuoto allo scopo di avviare delle scuole sportive, in parte già presenti presso le strutture esistenti. Ciò, indubbiamente, concorrerebbe ad allargare notevolmente l’offerta svincolando così la struttura da un’impostazione che potrebbe risultare troppo “specialistica” ed 26 ampliando così la tipologia degli utenti interessati. Tutte queste attività collaterali, ovviamente, hanno comunque attinenza con l’ambiente e sono coerenti con un’attività che si svolga all’interno di un parco nazionale. Non bisogna dimenticare, inoltre, che la località nella quale si trova la struttura in questione è posta a cavallo di due siti Bioitaly (aree naturali di interesse comunitario) e che in tal modo la vocazione turistico-naturalistica della nostra area sarebbe fortemente incentivata, con ricadute positive per tutto il territorio. Obiettivo finale è, pertanto, quello di creare condizioni di sviluppo e di lavoro da un lato e recuperare un importante patrimonio pubblico alla sua originaria funzione recettiva. Giuseppe Priore Assessore Ambiente, Protezione Civile, Viabilità e Verde Pubblico