“Lo sviluppo della cultura del dato”

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“Lo sviluppo della cultura del dato”
Informazioni generali
Destinatari:
Direttori, Dirigenti (sia ambito sanitario, che tecnico-assistenziale,
che amministrativo), Primari, Coordinatori tecnico-assistenziali, staff
e referenti qualità, staff per il management delle informazioni, staff
per lo sviluppo organizzativo e di processo, staff per lo sviluppo
professionale
Lingua: italiano/tedesco
Modalità di iscrizione: attraverso portale ECM www.ecmbz.it
corso n. 7291
Richiesto accreditamento per le figure sanitarie
Termine di iscrizione 15.01.2016
“Lo sviluppo della
cultura del dato”
Relatori
Thomas Schael
Direttore generale dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige
Marina Davoli
Direttore scientifico del PNE di Agenas (Roma)
Sabina Nuti
Responsabile del Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore
Sant’Anna di Pisa
Federico Vola e Pietro Amat
Collaboratori Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna di
Pisa
Carla Melani
Coordinatrice dell’Osservatorio Epidemiologico Provinciale (Bolzano)
Mirko Bonetti e Roberto Picus
Osservatorio epidemiologico Provinciale (Bolzano)
Giulio Fornero
Direttore della Struttura Complessa Qualità, Risk Management e Accreditamento,
Azienda Ospedaliera Universitaria “Città della Salute e della Scienza”, di Torino
Ida Marina Raciti
Dirigente Medico della Struttura Complessa Qualità, Risk Management e Accreditamento, Azienda Ospedaliera Universitaria “Città della Salute e della Scienza”, di
Torino
Sandra Vernero
Cofondatore e Vice presidente di Slow Medicine, Coordinatore del progetto "Fare di
più non significa fare meglio” (Bologna)
26 gennaio 2016
Sala Congressi - Ospedale di Bolzano
“Per quanto possa essere bella la strategia, occasionalmente si dovrebbe
poter guardare ai risultati”
(Winston Churchill)
“Il controllo statistico dei processi non è altro che un modo di pensare al
quale è capitato che si attaccassero delle tecniche”
(William Edwards Deming)
“Fate in modo che diventi un’abitudine discutere i problemi basandosi sui
dati e rispettando i fatti che essi dimostrano”
(Karou Ishikawa)
Premessa: fin dai suoi esordi la medicina ha utilizzato l’osservazione
del paziente, dei suoi segni e sintomi al fine di identificare i suoi problemi di
salute e i risultati delle cure prestate. La cultura del dato riferito al singolo
paziente così presente nell’assistenza sanitaria, è meno diffusa quando è
riferita a fenomeni più ampi, collettivi.
Volendo utilizzare un esempio concreto si può dire che risulta chiaro che
se un paziente ha una frattura di femore su cui si deve intervenire chirurgicamente, questo intervento debba esser svolto, mentre risulta meno
chiara l’utilità dell’informazione relativa alla percentuale di pazienti operati
entro 48 ore per frattura del femore.
A chi serve questo dato? Su quale base è stato stabilito che sia importante
verificare gli interventi avvenuti entro le 48 ore1? Chi raccoglie i dati? Come
vanno letti?...
Questo corso è orientato a sviluppare la “cultura del dato” attraverso un
primo intervento teso ad offrire, ad una vasta platea di professionisti, un
panorama sui vari sistemi esistenti a livello nazionale e locale, ai loro contenuti, potenzialità e modalità di utilizzo.
Questo percorso formativo sulla “cultura del dato” avrà uno sviluppo per
singoli ambiti assistenziali per i quali saranno organizzati project works
tematici in cui i partecipanti acquisiranno abilità operative ed elaboreranno
iniziative orientate al miglioramento.
Programma corso
08.30 - 09.00
11.15 - 12.30
II Sessione
13.45 - 14.30
Carla Melani
Dai flussi informativi agli indicatori
14.30 - 15.15
Mirko Bonetti - Roberto Picus
SiVAS
Il Sistema di Valutazione dell’Assistenza Sanitaria
15.15 - 15.45
Giulio Fornero - Ida Martina Raciti
Gestione dei dati ed appropriatezza
15.45 - 16.00
Coffee Break
16.00 - 16.45
Sandra Vernero
La Slow Medicine ed il progetto
“Quando fare di più non significa fare meglio”
16.45 - 17.15
Thomas Schael
“Obiettivi dell’Azienda sanitaria 2016 relativi alla
dimensione dell’appropriatezza e prossimi project
works”
17.15 - 17.30
Compilazione questionario apprendimento e
gradimento - Chiusura dei lavori
Iscrizioni e registrazione dei partecipanti
Moderatori: Maria Carla Joris - Christoph Zöschg
I Sessione
09.00 - 09.15
Thomas Schael
Introduzione:
 perché un corso sulla “cultura del dato”
 obiettivi formativi e programma del corso
Al termine di ogni intervento è previsto uno spazio di dibattito
1“L’indicatore,
09.15 - 10.45
Marina Davoli
Il Piano Nazionale Esiti (PNE)
10.45 - 11.15
Coffee Break
Sabina Nuti - Federico Vola - Pietro Amat
Il Sistema di valutazione della performance dei
sistemi sanitari regionali
di caratura internazionale, valuta la capacità di presa in carico da parte del
livello ospedaliero e il tempo di risposta al bisogno di assistenza dei pazienti con frattura del
femore, per i quali si rende necessario un intervento chirurgico entro le 48 ore. Infatti, dalla
letteratura scientifica emerge chiaramente che attese oltre il limite dei due giorni per l’ esecuzione dell’intervento chirurgico comportano un incremento del rischio di mortalità e di
disabilità, specie nei soggetti anziani” (tratto da Direzione Generale della Programmazione
Sanitaria, dei Livelli di Assistenza e dei Principi etici di sistema, Indicatori di Appropriatezza
organizzativa).