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 VILLA FIGOLI DES GENEYS – PROGETTO DEFINITIVO
RELAZIONE TECNICA DELLE STRUTTURE
05 AGOSTO 2014
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VILLA FIGOLI DES GENEYS – PROGETTO DEFINITIVO
RELAZIONE TECNICA DELLE STRUTTURE
05 AGOSTO 2014
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Indice
PARTE I - RELAZIONE TECNICA DELLE STRUTTURE ................................................................... 3
1. PREMESSA ...................................................................................................................... 3
2. EDIFICIO ESISTENTE......................................................................................................... 4
2.1.
2.2.
2.2.1.
2.2.2.
2.2.3.
3.
INTERVENTI STRUTTURALI PREVISTI ................................................................................ 8
3.1.
3.1.1.
3.1.2.
3.1.3.
3.2.
3.3.
3.4.
3.5.
3.6.
3.6.1.
3.6.2.
3.6.3.
3.6.4.
3.7.
3.8.
4.
5.
RINFORZO E RIPRISTINO SOLAI ................................................................................................ 8
Rinforzo con connettori a taglio e getto collaborante ............................................................. 8
Rinforzo dei solai con inserimento di profili metallici all’intradosso ....................................... 9
Sostituzione impalcato con pannelli X-LAM ........................................................................... 10
INTERVENTI ALLE COPERTURE ............................................................................................... 11
STRUTTURE MONTACARICHI ................................................................................................. 11
SCALE METALLICHE ESTERNE ................................................................................................. 12
RAMPA D’ACCESSO DISABILI.................................................................................................. 13
RIPRISTINO ELEMENTI IN ACCIAIO AMMALORATI................................................................. 13
Elementi al piano interrato .................................................................................................... 13
Copertura della torretta ......................................................................................................... 14
Scaletta a chiocciola della torretta ........................................................................................ 14
Scala interna .......................................................................................................................... 15
RIPRISTINO ELEMENTI IN CALCESTRUZZO ARMATO AMMALORATI ..................................... 15
CABINA ELETTRICA PREFABBRICATA ..................................................................................... 15
TERRENO ...................................................................................................................... 17
NORMATIVA DI RIFERIMENTO ...................................................................................... 17
5.1.
5.2.
5.3.
6.
STATO DELLE STRUTTURE ESISTENTI ....................................................................................... 4
RILIEVO DELLE STRUTTURE ESISTENTI ..................................................................................... 5
Individuazione tipologia dei solai, nell’ala vecchia .................................................................. 5
Individuazione tipologia dei solai, nell’ala nuova .................................................................... 7
Coperture lignee....................................................................................................................... 8
LEGGI, DECRETI E CIRCOLARI ................................................................................................. 17
NORMATIVA TECNICA ITALIANA ............................................................................................ 17
NORMATIVA TECNICA EUROPEA ED INTERNAZIONALE......................................................... 17
MATERIALI.................................................................................................................... 18
6.1.
6.1.1.
6.1.2.
6.1.3.
j.n.
017
CALCESTRUZZI ........................................................................................................................ 18
Magrone ................................................................................................................................ 18
Fondazioni: basamento montacarichi, basamenti scale e rampe ......................................... 18
Solette: rinforzo solette lignee, cordoli zona montacarichi ................................................... 18
VILLA FIGOLI DES GENEYS ARENZANO (GE)
PROGETTO DEFINITIVO - RELAZIONE TECNICA DELLE STRUTTURE
pagina
1
6.2.
6.2.1.
6.2.2.
6.2.3.
6.3.
6.3.1.
6.3.2.
6.4.
6.5.
j.n.
017
ACCIAIO .................................................................................................................................. 18
Acciaio per c.a. ad armatura lenta ........................................................................................ 18
Acciaio per strutture in carpenteria metallica ....................................................................... 19
Collegamenti bullonati ........................................................................................................... 19
LEGNO .................................................................................................................................... 19
Pannelli X-LAM per nuovo solaio ........................................................................................... 19
Legno strutturale massiccio per coperture in legno............................................................... 19
MALTE E PRODOTTI SPECIALI................................................................................................. 20
TASSELLI E ANCORAGGI ......................................................................................................... 20
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PARTE I - RELAZIONE TECNICA DELLE STRUTTURE
1.
PREMESSA
Il restauro conservativo e l’adeguamento funzionale di Villa Figoli des Geneys ad Arenzano prevedono la
realizzazione di interventi strutturali di modesta entità, che vengono nel seguito descritti.
In fase di progettazione definitiva sono state eseguite indagini sugli elementi strutturali finalizzate ad
individuarne le principali caratteristiche morfologiche e costruttive e lo stato di conservazione degli stessi.
Nel seguito della relazione si darà evidenza delle indagini eseguite.
Figura 1 - Prospetto principale di Villa Figoli des Geneys.
Committente è il Comune di Arenzano. Progettista architettonico è Arch. Elena Carmignani, Progettista
degli impianti è Ing. Mauro Burdese. Progettista delle strutture MILAN ingegneria Srl, Ing. Maurizio Milan.
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2.
EDIFICIO ESISTENTE
L’edificio in oggetto è una villa storica risalente al XVIII secolo, inserita in un ampio parco, ed è stata
soggetta, nel corso dei secoli, ad ampliamenti ed integrazioni che si manifestano con stili e tipologie
diverse.
In particolare si individuano una porzione originaria, dotata di ampie sale riccamente decorate; una
porzione ad essa connessa e ben integrata, compresa la torretta, risente alla fine del 1800 e una padiglione
avente caratteristiche di edificio per comunità, a struttura in calcestruzzo armato. L’intera superficie
coperta è di 3500 m².
2.1. STATO DELLE STRUTTURE ESISTENTI
Le strutture si presentano generalmente in buono stato di conservazione e manutenzione, essendo stato
l’edificio mantenuto in esercizio fino a pochi anni prima del passaggio di proprietà al Comune di Arenzano.
Le murature, da ritenersi in buono stato per quanto riguarda la componente muraria strutturale,
presentano in alcune zone deterioramenti dell’intonaco superficiale, legati principalmente all’esposizione
alle intemperie, e richiedono quindi unicamente interventi di ripristino degli intonaci e delle parti
decorate, come descritto nel Progetto di Architettura e di Restauro.
Figura 2 – Fotografia della muratura danneggiata della torretta.
Nella zona storica dell’edificio gli aspetti strutturali più rilevanti riguardano alcuni solai, ad orditura lignea,
che pur non presentando segni di degrado risultano più deformabili di quanto ritenuto accettabile per
garantire condizioni di confort ottimale.
Per questi solai, dei quali è stata individuata la tipologia costruttiva, sono previsti interventi di ripristino
e/o rinforzo in grado di migliorarne le prestazioni statiche.
La zona di recente edificazione presenta invece alcuni ammaloramenti tipici delle strutture in calcestruzzo,
con caratteristico distacco del copriferro ed esposizione delle barre d’armature, in principio di
arrugginimento.
Anche alcune strutture metalliche visibili ai piani interrati si presentano in stato di arrugginimento, più o
meno avanzato, ed è stato previsto intervento di ripristino, per gli elementi recuperabili, o sostituzione
per quelli gravemente deteriorati.
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Figura 3 – La fotografia a sinistra mostra una trave metallica dell’interrato da sostituire. Quella a
destra la scala a chiocciola della torretta.
Per quanto riguarda le coperture dei locali lavanderia in terrazza, si evidenzia la necessità di sostituire i
manti di copertura in Eternit. In un solo locale la carpenteria strutturale appare ammalorata ed è quindi
stata prevista la sostituzione.
2.2. RILIEVO DELLE STRUTTURE ESISTENTI
Durante le prime fasi di progettazione definitiva sono state effettuate indagini sulle strutture finalizzate a
determinare la morfologia degli elementi strutturali e a verificarne lo stato di conservazione.
La struttura muraria, per quanto visibile dalle porzioni affioranti dagli intonaci dove si presentano
ammalorati, è realizzata mediante l’utilizzo di pietrame ed impasti di calce. I maschi murari portanti hanno
notevoli spessori.
Non sono evidenti lesioni, fessurazioni, o altri segni di degrado che potrebbero richiedere la necessità di
nuove indagini più approfondite.
Nella zona antica della Villa, le indagini strutturali si sono concentrate sui solai che presentano
deformabilità accentuata.
2.2.1.
Individuazione tipologia dei solai, nell’ala vecchia
Al piano secondo, i solai di calpestio dei locali 201, 202, 208 e 224 presentano elevata deformabilità, così
come, al piano terzo, il solaio del locale 301.
Per individuare la tipologia dei solai sopracitati, per i quali è necessario un intervento di rinforzo, sono
state effettuate indagini strutturali volte ad individuarne la tipologia costruttiva.
Solai piano secondo
Per i solai di calpestio dei locali al piano secondo sono stati effettuati saggi all’interno dei locali 224 e 208,
finalizzati all’individuazione della stratigrafia.
In entrambi i locali è stata individuata la seguente stratigrafia:
- piastrelle in marmettoni:
sp. 20 mm
- sottofondo magro di sabbia e cemento:
sp. 50÷60 mm
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-
assito in tavole di legno
sp. ~20 mm
Al momento delle indagini non è stato possibile individuare le dimensioni dell’orditura delle travi,
principali e secondarie sottostanti i listelli in legno, poiché a soffitto dei locali sottostanti sono presenti
volte decorate.
Forma e dimensioni delle travi potranno essere individuate durante le fasi di esecuzione dei lavori,
rimuovendo tutta la stratigrafia della pavimentazione e alcuni listelli in legno. La determinazione delle
dimensioni delle travi e il loro stato di conservazione è richiesta per definire correttamente il
dimensionamento degli interventi di rinforzo di progetto.
Figura 4 - Individuazione della stratigrafia della pavimentazione nel locale 224.
Solaio del locale 301
Il solaio del locale 301 è stato oggetto di un’indagine sia all’estradosso che all’intradosso. Si precisa che il
pavimento del locale in questione è finemente decorato con seminato e pertanto si esclude la possibilità
di un intervento dall’estradosso.
Infatti, all’intradosso del solaio sono già presenti due profili metallici precedentemente installati, con
funzione di rompitratta, ma il loro effetto, come evidenziato dalla deformabilità del solai e come
supportato dai calcoli strutturali, risulta non sufficiente.
Figura 5 - Indagini dall’intradosso e dall’estradosso del solaio del locale 301.
Dalle indagini strutturali si evince che l’impalcato è costituito da:
- profili di rinforzo in acciaio, altezza 180 mm;
- travetti in legno, di altezza pari a circa 80÷90 mm disposti a passo variabile tra 300 e 400 mm;
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-
assito in tavole di legno, sp. 15÷20 mm;
sottofondo magro, sp. 30 mm;
pavimentazione in seminato, sp. 20 mm.
Solaio del locale 304
Il solaio del locale 304 è posizionato sopra la grande volta del piano primo. Da un corridoio al piano
secondo (locale 224) è possibile, tramite due finestrelle, vedere la struttura di sostegno della volta, in
arenelle e tonachino, sostenute da carene in legno appese alla struttura principale del solaio soprastante.
Questa è formata da tre travi in legno parallele, dotate di saette spingenti sulla muratura laterale; a tutti
gli elementi della struttura principale sono stati affiancati, nel corso di precedenti interventi di
ristrutturazione, profili metallici di rinforzo.
L’impalcato non è stato rinforzato, ed è costituito da travetti in legno di dimensione irregolare con
sovrapposto assito di tavole in legno. La finitura è costituita da linoleum. Inoltre è chiaramente
percepibile, al piano terzo, un’evidente irregolarità sull’orizzontalità di posa del solaio.
Figura 6 - Indagini dall’intradosso del solaio - Struttura della volta.
2.2.2.
Individuazione tipologia dei solai, nell’ala nuova
Solaio piano primo, palazzina nuova
Il solaio del piano primo della palazzina adibita a mensa e camerate, edificata negli anni 1950, è stato
oggetto di indagine finalizzata ad individuarne tipologia e dimensioni in corrispondenza della zona di
intervento per la realizzazione del montacarichi.
La rimozione dell’intonaco a soffitto del piano terra ha messo in evidenza la tipologia strutturale, a travetti
in laterocemento monodirezionali. Anche l’altezza del solaio è stata rilevata, così come la stratigrafia della
finitura:
- altezza totale solaio strutturale: 500 mm
- cappa di calcestruzzo (non armata) sopra l’alleggerimento in laterizio: 50 mm
- pavimentazione in marmette, posate direttamente su solaio: 20 mm.
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Figura 7 - Indagini dall’intradosso e dall’estradosso dei solai nella zona della palazzina nuova.
2.2.3.
Coperture lignee
La copertura del locale lavanderia (locale 310) si presenta in scarso stato di conservazione. L’orditura
secondaria è irregolare e con travetti ammalorati; la principale, di recente realizzazione appare invece in
buono stato di conservazione.
Figura 8 – Copertura del locale lavanderia.
3.
INTERVENTI STRUTTURALI PREVISTI
Ai sensi delle NTC2008, e in particolare al Capitolo 8, non sussiste l’obbligatorietà della Valutazione della
Sicurezza globale dell’edificio, e in particolare nei confronti dell’azione sismica.
Inoltre, tutti gli interventi previsti hanno caratteristiche di interventi locali, che non coinvolgono la statica
globale dell’edificio. Pertanto vengono trattati, ai sensi della citata Normativa, come interventi di rinforzo
locale.
3.1. RINFORZO E RIPRISTINO SOLAI
3.1.1.
Rinforzo con connettori a taglio e getto collaborante
I solai dei locali 201, 202, 208, 224 necessitano intervento di rinforzo in quanto ritenuti eccessivamente
deformabili per garantire condizioni di confort accettabili.
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Poiché i locali sottostanti presentano, a soffitto, volte sospese finemente decorate per le quali non è
prevista la rimozione, la scelta progettuale si è orientata su tipologie di intervento che permettessero il
rinforzo agendo dall’estradosso del solaio, finito con pavimentazione di modesto pregio architettonico.
L’intervento consiste pertanto nella rimozione della pavimentazione attuale, fino all’assito in tavole di
legno, la posa di telo protettivo traspirante idrorepellente tipo Tecnaria Centuria, l’installazione di
connettori a taglio per legno a piolo e ramponi tipo Tecnaria CTL MAXI, la posa di rete di armatura
elettrosaldata, il successivo getto con calcestruzzo. Al perimetro del locale è prevista l’installazione di
barre di ancoraggio alla muratura, per solidarizzare il nuovo solaio alle murature esistenti.
Il sistema permette di rendere collaborante i travetti in legno con la cappa di calcestruzzo, formando una
sezione resistente acciaio-calcestruzzo, dotata di inerzia statica notevolmente maggiore rispetto alla
configurazione attuale e quindi migliorandone le prestazioni strutturali sia in termini di resistenza che di
deformabilità. Inoltre, si precisa che non vi è significativo incremento dei carichi agenti sul solaio, in
quanto la nuova soletta di calcestruzzo occupa lo spazio attualmente occupato dal massetto di
sottofondo.
In ogni caso, durante il getto e la maturazione del calcestruzzo, il solaio dovrà essere sostenuto per mezzo
di funi in modo da non gravare sulla struttura esistente.
Figura 9 - Sistema di rinforzo dei solai in legno con connettori a taglio a piolo e ramponi tipo Tecnaria
CTL Maxi.
Il corretto dimensionamento dei connettori dovrà essere effettuato sulla scorta delle effettive dimensioni
e posizione dei travetti sottostanti l’assito, che dovranno necessariamente essere rilevate in fase
esecutiva.
3.1.2.
Rinforzo dei solai con inserimento di profili metallici all’intradosso
Anche il solaio del locale 301 presenta elevata deformabilità e richiede intervento di rinforzo.
A differenza dei solai del piano secondo, il locale 301 è dotato di una pavimentazione di elevato pregio
architettonico, mentre il soffitto del piano sottostante non ha particolare interesse architettonico,
essendo già stato oggetto di rinforzo con elementi metallici a vista ed essendo il locale adibito a
magazzino.
Pertanto, per il rinforzo di questo solaio la scelta è ricaduta su un intervento all’intradosso, costituito
dall’inserimento di profili metallici ancorati nella muratura, finalizzati a ridurre le luci dei travetti esistenti
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in legno e, nel contempo, ridurre il carico agente sui profili esistente.
Il progetto prevede l’inserimento di due profili metallici IPE160 ancorati direttamente nella muratura. In
corrispondenza di un punto di ancoraggio, che risulterebbe sull’architrave di una finestra, risulta
necessario inserire un profilo di ripartizione, UPN160.
La corretta metodologia di intervento prevede:
- rimozione del controsoffitto in listelli e tonachino, fino ai travetti portanti in legno;
- puntellazione di forza sulle travi metalliche esistenti, da eseguirsi ad avvenuta maturazione del
solaio sottostante, precedentemente rinforzato;
- apertura delle tasche nella muratura;
- inserimento dei profili metallici e intasamento con appropriate malte antiritiro;
- inserimento di cunei in legno tra l’ala superiore dei profili metallici e i travetti in legno;
- rimozione dei puntelli.
3.1.3.
Sostituzione impalcato con pannelli X-LAM
L’intervento prevede la rimozione dell’attuale impalcato e la sostituzione con impalcato di nuova
realizzazione formato da pannelli in legno lamellare incrociato, X-LAM, da posarsi sulle strutture principali
esistenti, già rinforzate.
I pannelli in X-LAM costituiscono un elemento rigido, molto leggero, con finitura superficiale superiore
liscia in modo tale da essere semplicemente rivestita e pertanto ideali per la tipologia di intervento in
esame.
Al fine di vincere l’irregolarità sulle quote di posa del solaio, è necessario disporre degli spessori in
corrispondenza degli appoggi.
Alle estremità gli appoggi saranno profili metallici ancorati alla muratura con tasselli chimici.
Per poter consentire le lavorazioni all’interno del locale, le dimensioni dei pannelli dovranno essere tali
da poter essere movimentati in sicurezza. Le giunzioni dei pannelli dovranno avvenire in corrispondenza
degli appoggi sottostanti; tutte le giunzioni, comprese quelle longitudinali, dovranno essere dotate di
sistemi di giunzione con tavole di legno chiodate.
Figura 10 - Pannelli X-LAM.
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3.2. INTERVENTI ALLE COPERTURE
La copertura del locale 310 richiede la sostituzione completa dell’orditura minuta e dell’orditura
secondaria, mentre l’orditura principale è in buono stato di conservazione ed inoltre è stata recentemente
integrata con l’inserimento di nuovi profili rompitratta “terzere”.
La nuova orditura secondaria sarà costituita da:
- travetti in legno, sezione 80 x 140, passo 660 mm;
- perlinatura superiore.
3.3. STRUTTURE MONTACARICHI
L’installazione del montacarichi a servizio delle cucine e della mensa richiede l’apertura di un foro nel
solaio del piano primo e la realizzazione di una fossa a pavimento del piano terra.
La realizzazione della fossa prevede le seguenti lavorazioni:
- demolizione pavimentazioni e scavo all’interno del locale;
- formazione di basamento in calcestruzzo armato con inseriti tirafondi per colonne in acciaio;
- instasamento sotto le colonne con malte a ritiro compensato, tipo Emaco 55, da realizzarsi dopo
la messa in tensione delle colonne;
- ulteriore getto a copertura delle piastre di base, fino alla quota richiesta dall’installazione del
montacarichi;
- formazione di muri perimetrali alla fossa in blocchi di calcestruzzo;
- rinterri e ripristino pavimentazione.
In corrispondenza dell’apertura del solaio al piano primo è prevista una cordolatura in calcestruzzo armato
con la funzione di sostegno dei travetti interrotti, la cui realizzazione deve seguire la seguente modalità di
intervento:
- puntellazione del solaio esistente;
- demolizione del solaio, lasciando integri le barre d’armatura dei travetti, che andranno
posizionate, ripiegate, all’interno dei cordoli di nuova realizzazione;
- inghisaggio di barre d’armatura nei travetti esistenti;
- posa dell’armatura dei cordoli costituita da barre longitudinali e staffe;
- getto con calcestruzzo.
L’intervento di sostegno del solaio esistente si completa con l’inserimento di profili metallici che reggono
il solaio in quattro punti; le colonne metalliche sono ancorate, tramite tirafondi, al basamento
precedentemente gettato.
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Figura 11 - Intervento strutturali in corrispondenza del montacarichi.
3.4. SCALE METALLICHE ESTERNE
La nuova disposizione delle stanze al secondo e terzo piano nella palazzina di recente edificazione richiede
l’installazione di nuove uscite di sicurezza dotate di scale metalliche esterne.
Al piano secondo si prevede l’installazione di una nuova scala in carpenteria metallica costituita da cosciali
in profili UPN 160, gradini e pianerottolo in elementi grigliati preformati tipo Orsogril, e parapetto da
realizzarsi in profili tubolari con il medesimo disegno della scala esistente che attualmente serve il piano
terzo.
Per il piano terzo si prevede il riutilizzo della scala esistente, da ricollocare nella nuova posizione. Il
fissaggio alla soletta del piano terzo richiede la realizzazione di inghisaggi in corrispondenza della soletta.
Figura 12 – Scala metallica di accesso al terzo piano nella sua posizione attuale.
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Per entrambe le scale sono previsti basamenti in calcestruzzo armato, sp. 300 mm, ad integrazione di
quelli esistenti eventualmente riutilizzabili.
3.5. RAMPA D’ACCESSO DISABILI
La rampa d’accesso per disabili che collega il percorso a livello del giardino con la terrazza del piano terra
è formata da soletta gettata su tavelle in laterizio sostenuta da muretti laterali longitudinalmente. Solo in
corrispondenza di un’apertura per l’aerazione del piano interrato, i muretti sono disposti trasversalmente
come da disegni di progetto.
Il muretto di sostegno aderente all’edificio trova sostegno direttamente sul marciapiede esistente, mentre
per il muretto più esterno è necessario prevedere un basamento in calcestruzzo.
3.6. RIPRISTINO ELEMENTI IN ACCIAIO AMMALORATI
3.6.1.
Elementi al piano interrato
Alcuni elementi metallici al piano interrato si presentano in condizione di avanzato deterioramento
dovuto all’instaurarsi di fenomeni di arrugginimento.
Solo alcuni di essi, identificati nei disegni di progetto, richiedono la completa rimozione e sostituzione.
Per gli altri si prevede il seguente intervento di ripristino:
- rimozione parziale di elementi di finitura, come intonaci, che coprono l’elemento;
- rimozione delle parti gravemente danneggiate;
- sabbiatura;
- ripristino delle parti ammalorate, con saldatura di elementi di rinforzo;
- ciclo di protezione costituito da:
o primer epossidico;
o zincante inorganico, sp. minimo 50 µm;
- pitturazione finale solo se richiesta dal progetto di Architettura.
Figura 13 - Interventi su strutture metalliche al piano interrato.
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3.6.2.
Copertura della torretta
I profili metallici a soffitto della torretta richiedono la medesima tipologia di intervento prevista per i
profili metallici del piano interrato.
Figura 14 - Interventi di ripristino dei profili metallici della copertura della torretta.
3.6.3.
Scaletta a chiocciola della torretta
La scala a chiocciola della torretta, di cui costituisce elemento distintivo, si trova in grave stato di
deterioramento. Si prevede il seguente intervento:
- smontaggio integrale della scala e del torrino in copertura, trasporto in officina per le successive
lavorazioni;
- sabbiatura grado SA2½;
- ripristino delle parti ammalorate, con saldatura di elementi di rinforzo;
- ciclo di protezione costituito da:
o primer epossidico;
o zincante inorganico, sp. minimo 50 µm;
o pitturazione finale secondo progetto di Architettura
- sostituzione del palo centrale in legno con palo metallico;
- rimontaggio della scala.
Figura 15 - Interventi di ripristino della scaletta a chiocciola della torretta.
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3.6.4.
Scala interna
All’intradosso della scala interna al piano terra, locale 011, si prevede l’inserimento di profili metallici ad
integrazione di quelli esistenti.
3.7. RIPRISTINO ELEMENTI IN CALCESTRUZZO ARMATO AMMALORATI
Alcuni elementi in calcestruzzo presentano i caratteristici segni di degrado costituiti dall’espulsione del
copriferro e il principio di arrugginimento delle barre d’armatura.
Si prevede quindi il ripristino di tutti gli elementi in calcestruzzo che presentano segni di degrado mediante
la procedura di seguito descritta.
Figura 16 - Elementi in calcestruzzo che richiedono interventi di ripristino.
La metodologia di intervento per il ripristino degli elementi consiste in:
- rimozione delle parti di calcestruzzo ammalorate;
- esposizione delle parti di barre d’armatura che necessitano di trattamento;
- spazzolatura delle barre d’armatura per la rimozione degli strati ossidati;
- protezione delle barre con prodotti inibitori della corrosione (tipo Mapei Mapefer);
- ripristino della sezione con malte strutturali speciali tipo Mapei Mapegrout Tissotropico;
- ripristino dell’intonaco e verniciatura.
3.8. CABINA ELETTRICA PREFABBRICATA
L’installazione della cabina elettrica, di tipo prefabbricato, richiede unicamente la formazione di un
basamento in calcestruzzo magro, non armato, sui cui posare gli elementi prefabbricati.
Nel caso specifico, lo scavo per la formazione del basamento e per le canalizzazioni elettriche, richiede la
demolizione del muretto a secco attualmente presente, e la conseguente formazione di nuovo muro,
sempre a secco, secondo il progetto di Architettura.
La cabina elettrica dovrà essere dimensionata secondo la normativa vigente e secondo le prescrizioni
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impartite dall’Ente fornitore dell’energia elettrica, considerando anche l’azione sismica.
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4.
TERRENO
La relazione geologica allegata al progetto definitivo delinea l’inquadramento geologico, geomorfologico
e idrogeologico dell’area su cui ricade Villa Figoli des Geneys.
La relazione, doc. AZV_A1_S3_9.003_00, è stata redatta dal dott. geol. Luca Maldotti nel mese di Luglio
2014.
5.
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
5.1. LEGGI, DECRETI E CIRCOLARI
[1]
[2]
[3]
[4]
Legge 5.11.1971 n. 1086 - Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio
armato, normale e precompresso ed a struttura metallica;
D.P.R. 6.6.2001 n. 380 - Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia
edilizia
D.M. 14.1.2008 - Norme tecniche per le costruzioni (NTC2008);
Circolare n.617, 2.2.2009 - Istruzioni per l’applicazione delle Nuove Norme Tecniche per le
costruzioni di cui al D.M. 14 gennaio 2008;
5.2. NORMATIVA TECNICA ITALIANA
[5]
UNI 11104:2004 - Calcestruzzo - Specificazione, prestazione, produzione e conformità - Istruzioni
complementari per l'applicazione della EN 206-1
5.3. NORMATIVA TECNICA EUROPEA ED INTERNAZIONALE
[6]
UNI EN 1991-1-1:2004 - Eurocodice 1: Azioni sulle strutture - Parte 1-1:
Azioni in generale - Pesi per unità di volume, pesi propri e sovraccarichi per gli edifici
(aggiornamento Errata Corrige 2010);
[7] UNI EN 1992-1-1:2005 - Eurocodice 2: Progettazione delle strutture in calcestruzzo – Parte 1-1:
Regole generali e regole per gli edifici (aggiornamento Errata Corrige 2012);
[8] UNI EN 1993-1-1:2005 - Eurocodice 3: Progettazione delle strutture in acciaio – Parte 1-1:
Regole generali e regole per gli edifici (aggiornamento Errata Corrige EC-2010);
[9] UNI EN 1993-1-4:2007 - Eurocodice 3: Progettazione delle strutture in acciaio – Parte 1-4:
Regole generali – Regole supplementari per acciai inossidabili
[10] UNI EN 1994-1-1:2005 - Eurocodice 4 - Progettazione delle strutture composte acciaiocalcestruzzo - Parte 1-1: Regole generali e regole per gli edifici
(aggiornamento Errata Corrige EC-1-2010)
[11] UNI EN 1995-1-1:2014 - Eurocodice 5 - Progettazione delle strutture di legno - Parte 1-1: Regole
generali - Regole comuni e regole per gli edifici
[12] UNI EN 206-1:2006 - Calcestruzzo - Parte 1: Specificazione, prestazione, produzione e
conformità
j.n.
017
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17
6.
MATERIALI
Seguono le prescrizioni per la qualità dei materiali strutturali previsti nel progetto definitivo.
6.1. CALCESTRUZZI
Tutti i calcestruzzi devono essere confezionati a prestazione garantita secondo UNI EN 206-1.
6.1.1.
Magrone
Classe di esposizione
Classe di resistenza del calcestruzzo
Dimensione massima dell’inerte
Contenuto minimo di cemento
Rapporto massimo a/c
6.1.2.
X0
C12/15
Dmax
=
mm
kg/m3
Fondazioni: basamento montacarichi, basamenti scale e rampe
Classe di esposizione
Classe di resistenza del calcestruzzo
6.1.3.
31,5
0,6
XC2
C25/30
Dimensione massima dell’inerte
Contenuto minimo di cemento
Rapporto massimo a/c
Dmax
=
31,5
300
0,55
mm
kg/m3
Resistenza cubica caratteristica a 28 gg
Resistenza cilindrica caratteristica a 28 gg
Resistenza di calcolo allo S.L.U.
Resistenza di calcolo a trazione semplice
Rck
fck
fcd
fctd
≥
≥
=
=
30
25
14,2
1,45
MPa
MPa
MPa
MPa
Modulo di elasticità normale
E
=
31,5
GPa
Solette: rinforzo solette lignee, cordoli zona montacarichi
Classe di esposizione
Classe di resistenza del calcestruzzo
XC3
C30/37
Dimensione massima dell’inerte
Contenuto minimo di cemento
Rapporto massimo a/c
Dmax
=
16
320
0,5
mm
kg/m3
Resistenza cubica caratteristica a 28 gg
Resistenza cilindrica caratteristica a 28 gg
Resistenza di calcolo allo S.L.U.
Resistenza di calcolo a trazione semplice
Rck
fck
fcd
fctd
≥
≥
=
=
37
30
17
1,42
MPa
MPa
MPa
MPa
Modulo di elasticità normale
E
=
33,0
GPa
6.2. ACCIAIO
6.2.1.
Acciaio per c.a. ad armatura lenta
Il progetto prevede l’uso di acciaio per calcestruzzo armato ordinario tipo B450C.
j.n.
017
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Tensione caratteristica di snervamento
Tensione caratteristica di rottura
Allungamento minimo a rottura
6.2.2.
fyk
ftk
Agt,k
≥
≥
≥
450
540
7,5%
N/mm²
N/mm²
≥
≥
275
430
N/mm²
N/mm²
Acciaio per strutture in carpenteria metallica
Acciaio per strutture in carpenteria metallica classe S275.
Tensione caratteristica di snervamento
Tensione caratteristica di rottura
6.2.3.
fyk
ftk
Collegamenti bullonati
Bulloni per giunzioni ad attrito, conformi alle norme UNI EN ISO 4016:2011, UNI EN ISO 898-1:2013, UNI
EN 14399-1:2005.
Bulloni - viti
Tensione di snervamento
Tensione di rottura
Bulloni - dadi
Rosette
classe 8.8
fyb
≥
649
N/mm²
ftb
≥
800
N/mm²
classe 8
Acciaio C50 - UNI EN 10083-2:2006
6.3. LEGNO
6.3.1.
Pannelli X-LAM per nuovo solaio
Caratteristiche pannelli X-LAM:
- certificazione CE e Benestare Tecnico Europeo;
- tipo essenza: abete rosso, pino, colore uniforme;
- larghezza fughe: massimo 2 mm;
- nodi: limitazione in funzione della resistenza;
- danni da insetti: non ammessi;
- inclusioni di corteccia: non ammesse;
- fessurazioni: limitazione in funzione della resistenza;
- marciume e danni da vischio: non ammessi;
- umidità: 11% ±2%
- stabilità dimensionale: tolleranze secondo DIN 18203-3: Opere di ingegneria civile - Parte 3:
Elementi di costruzione in legno e materiali in legno
- classe di resistenza delle lamelle: C24
- caratteristiche meccaniche del pannello
Modulo di elasticità
Modulo di taglio
Flessione perpendicolare al pannello
Sollecitazione a scorrimento strati trasversali
Compressione trasversale al pannello
Trazione in direzione del pannello
Peso specifico apparente medio
6.3.2.
E0,mean ≥
G090,mean ≥
fm,k
≥
fv,k
≥
fc,90,k
≥
ft,0,k
≥
ρmean
=
11.600
690
26,4
0,80
2,5
14
420
N/mm²
N/mm²
N/mm²
N/mm²
N/mm²
N/mm²
kg/m³
24,0
N/mm²
Legno strutturale massiccio per coperture in legno
Legno massiccio da costruzione Classe di resistenza C24.
Flessione
j.n.
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fm,k
≥
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Trazione parallela
Trazione perpendicolare
Compressione parallela
Compressione perpendicolare
Taglio
Modulo di elasticità parallelo
Modulo di elasticità perpendicolare
Modulo di taglio
Massa volumica
ft,0,k
ft,90,k
fc,0,k
fc,90,k
fv,k
E0,mean
E90,mean
Gmean
ρmean
≥
≥
≥
≥
≥
≥
≥
≥
=
14,0
0,4
21,0
2,5
2,0
11.000
370
690
350
N/mm²
N/mm²
N/mm²
N/mm²
N/mm²
N/mm²
N/mm²
N/mm²
kg/m³
6.4. MALTE E PRODOTTI SPECIALI
Per il risanamento delle sezioni di calcestruzzo ammalorato si prevede l’utilizzo di malte a ritiro
compensato fibrorinforzate tipo Mapei Mapegrout Tissotropico o similari.
In funzione dello spessore e delle dimensioni della sezione da ripristinare, potrebbe essere necessario
aggiungere all’impasto ghiaietto 3÷8 mm in modo da ridurre lo sviluppo di calore di idratazione della
malta.
Seguire scrupolosamente le prescrizioni riportate nella scheda tecnica del Produttore.
6.5. TASSELLI E ANCORAGGI
Per ancoraggi chimici nella muratura e nel calcestruzzo si prevede l’uso di resine epossidiche
bicomponente tipo HILTI HIT-RE 500 o similari.
I prodotti devono avere la Certificazione CE.
Seguire scrupolosamente le prescrizioni e le modalità di posa indicate dal Produttore nella Scheda tecnica.
j.n.
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