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Ecco come salvare i nostri soldi
I consigli del broker per non rischiare i propri soldi e avere un guadagno: differenziare gli investimenti, guardare all'estero ed evitare le trappole del bail-in
16/04/2016
Tenere i soldi fermi nel conto corrente in banca - e i friulani oggi ne hanno davvero tanti - non è più né sicuro, né conveniente. Da una parte, chi ha più di
100mila euro rischia di vedersi ‘tosare', in caso di crisi dell'istituto di credito, i propri risparmi. Dall'altra, i tassi applicati ai depositi sono risicatissimi e,
per il futuro, la prospettiva è quella di non ricevere più il becco di un quattrino per i soldi che affidiamo alla banca. Anzi, come accade in Svizzera, c'è il
rischio che saremo noi a pagare le banche per i servizi dei quali usufruiamo. Abbiamo chiesto a Gianluca Scelzo, della Copernico Sim di Udine, cosa
possiamo fare dei nostri risparmi per farli rendere e metterli al sicuro. “Lasciare tutti i soldi - conferma il broker - nel conto corrente è una follia. C'è sia il
problema del tasso zero, sia quello del bail-in. Va detto che nemmeno le somme al di sotto dei 100mila euro sono completamenre al sicuro: se fallisse
una grande banca italiana, il fondo di tutela non potrebbe garantire nemmeno questi depositi”.
In banca - Gestioni separate le più convenienti
“Alcuni istituti di credito - dice Scelzo - offrono ai propri clienti il conto deposito per un certo periodo (si tratta di depositi vincolati accendendo i quali il
correntista s'impegna a non toccare la somma per quel lasso di tempo, ndr), ma il vantaggio è limitato. E' meglio considerare le gestioni separate: si
rischia di meno (non c'è lo ‘spettro' del bail-in dal momento che sono gestiti all'esterno della banca) e si prende qualcosa di più. il tasso applicato è del
2,3% lordo e l'imposta di bollo si paga solamente in fase di liquidazione. Senza contare che sono diversificati e guardano anche all'estero”.
Obbligazioni - Meno rischi coi fondi globali
Un'alternativa è rappresentata dalle obbligazioni e dai Btp. Per quanto riguarda questi ultimi, possono essere interessanti i Btp Italia: quelli offerti dallo
Stato in questi ultimi giorni garantiscono un rendimento minimo dello 0,4 per cento e sono indicizzati all'inflazione. Se questa tornasse a correte, il
rendimento salirebbe. “Per i Btp Italia - continua Scelzo - i rischi non sono alti, ma per avere un ritorno bisogna investire somme di un certo livello. In
caso contrario, i costi bancari rischiano di assorbire tutti i benefici. Sul fronte delle obbligazioni, la parola d'ordine è diversificare. Tuttavia, fin'ora i friulani
da una parte hanno puntato troppo sulle banche e hanno diversificato male: spesso hanno aperto tre conti in tre istituti diversi e hanno acquistato le loro
obbligazioni. Credendo di diversificare, hanno comperato sempre lo stesso prodotto. In caso di crisi sistemica, la perdita di valore riguarderà tutte le
obbligazioni. E' più saggio, invece, avere un portafoglio con orizzonti temporali e grado di rischio diversi. Intendiamoci, si può investire in obbligazioni
bancarie, ma utilizzando piccola parte dei soldi a disposizione, anche facendo la differenza tra obbligazione senior e subordinate. Meglio puntare sui fondi
obbligazionari globali, che prendono in considerazione più Paesi. Su cifre basse costano meno. Per alti importi i costi sono un po' più alti, ma il rischio è
minore e il bail-in è sconguirato”.
Azioni - Addio trading e ‘cassettisti'
Veniamo, dunque, alle azioni. “Va detto subito - spiega il consulente - che nel 2016 il mercato azionario subito una brutta battuta d'arresto. Sevogliamo
investire nelle banche, è bene tenersi alla larga da quelle non quotate. Nell'altro caso, la situazione va valutata caso per caso. Alcuni istituti, infatti, hanno
margini di crescita. Tuttavia, resta sempre il problema del bail-in. Sulle altre azioni quotate, diversificare acquistando solo azioni italiane è privo di logica.
E' meglio puntare su più fondi azionari con tante piccole cifre: il rischio si riduce e un certo margine rimane. I ‘cassettisti' (ovvero quelli che investono in
azioni sul lungo periodo) sono una razza in via d'estinzione, dal momento che, quando ci sono, i dividenti delle aziende oggi sono molto bassi. Il trading,
invece, è sconsigliato ai comuni investitori. Per farlo, infatti, bisogna utilizzare strumenti improponibili per le persone comuni. Senza contare che queste
agiscono in base alle notizie di ieri pubblicate sul giornale di oggi, mentre si deve reagire nel giro di qualche minuto”.
Mattone - Difficile mettere le case a reddito
Infine, il classico mattone. “Se parliamo di prima casa - conclude Scelzo - l'acquisto è sempre consigliabile, specie adesso che i tassi sui mutui sono al
minimo. Se, invece, si vuole mettere a reddito un immobile, in futuro si potranno avere grosse sorprese negative. Innanzi tutto, i valori scenderanno
ulteriormente nei prossimi tempi, per cui non ha senso acquistare per poi rivendere. La popolazione è sempre più anziana e ha tanti beni. Questi andranno
agli eredi, che spesso dovranno venderli, anche perché la prospettiva che le tasse di successione crescano in maniera importante è sempre più concreta.
Si potrebbe puntare sull'affitto, ma bisogna trovare un affittuario che paghi regolarmente e sia disponibile a restare per diversi anni. Se si vuole comperare
una seconda casa, è meglio optare per le vacanze al mare o in montagna: un immobile di questo tipo può essere messo a reddito e, in caso di difficoltà,
se ne può sempre godere”.
http://www.ilfriuli.it/articolo/Cronaca/Ecco_come_salvare_i_nostri_soldi/2/154134
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Data Pubblicazione
16/04/2016